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L'Oscar del giorno lo assegniamo a Giulio Perrucci. Il presidente del Campobasso calcio è riuscito ad ottenere una prima e significativa vittoria sul campo con la con- quista della Coppa Italia dilettanti. Ora si attende la chiusura del Campionato per suggellare la brillante stagione. E sembra quasi passare in sordina il passaggio in Serie D del sodalizio rossoblu. Ha avuto il coraggio di restituire forza al progetto calcistico cittadino che sembrava desti- nato all'ennesima caduta. Oggi i risultati sono dalla sua parte e, naturalmente, con tutto il suo staff. L’Oscar del giorno a Giulio Perrucci Il Tapiro del giorno a Danilo Leva Il Tapiro del giorno lo diamo a Danilo Leva. Il parlamentare del Pd ha cliccato 'Mi piace' sulla pagina di Facebook di Mas- simo Romano il quale invitava il presidente Frattura a pensare a lavorare per la Re- gione. Poi, ha fatto un passo indietro, ac- corgendosi di quello che aveva combinato. Ma, ormai, la frittata era stata fatta. Ma quale Leva va preso per buono quello al quale piace il commento sarcastico su Frattura oppure quello che si è rimangiato il contenuto cliccato? In ogni caso sembra proprio il classico Giano bifronte. GIORNALE SATIRICO 30.000 copie in omaggio Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: [email protected] E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero LA LIBERTÀ DI POTER AFFERMARE CHE 2+2 FA 4. 1. Finanziamenti regionali ottenuti 2. Raccolta differenziata: progetti approvati e condivisi 3. Adeguamento sismico sulle scuole 4. Risparmio energetico: scuole e pubblica Illuminazione. Nicola CEFARATTI ANNO X - N° 78 - GIOVEDÌ 3 APRILE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Nicola CEFARATTI Non irmptoa la psoizoine che ocucpaimo, il cerlvelo è comquune in gdrao di reiagre. Se cambiare vuol dire chiarezza e futuro per la città, io ci sono! www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] RESTA AGGIORNATO, SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

3 aprile 2014

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Il cielo è rossoblu sopra Firenze

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L'Oscar del giorno lo assegniamo a GiulioPerrucci. Il presidente del Campobassocalcio è riuscito ad ottenere una prima esignificativa vittoria sul campo con la con-quista della Coppa Italia dilettanti. Ora siattende la chiusura del Campionato persuggellare la brillante stagione. E sembraquasi passare in sordina il passaggio inSerie D del sodalizio rossoblu. Ha avutoil coraggio di restituire forza al progettocalcistico cittadino che sembrava desti-nato all'ennesima caduta. Oggi i risultatisono dalla sua parte e, naturalmente, contutto il suo staff.

L’Oscar del giornoa Giulio Perrucci

Il Tapiro del giornoa Danilo Leva

Il Tapiro del giorno lo diamo a Danilo Leva.Il parlamentare del Pd ha cliccato 'Mipiace' sulla pagina di Facebook di Mas-simo Romano il quale invitava il presidenteFrattura a pensare a lavorare per la Re-gione. Poi, ha fatto un passo indietro, ac-corgendosi di quello che aveva combinato.Ma, ormai, la frittata era stata fatta. Maquale Leva va preso per buono quello alquale piace il commento sarcastico suFrattura oppure quello che si è rimangiatoil contenuto cliccato? In ogni caso sembraproprio il classico Giano bifronte.

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggioQuotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.698012Fax: 0874.494461E-mail Redazione Campobasso: [email protected]: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita

Direttore Editoriale: Tommaso Di DomenicoResponsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero

LA LIBERTÀ DI POTER AFFERMARECHE 2+2 FA 4.

1. Finanziamenti regionali ottenuti

2. Raccolta differenziata:

progetti approvati e condivisi

3. Adeguamento sismico

sulle scuole

4. Risparmio energetico:

scuole e pubblica Illuminazione.

Nicola CEFARATTI

ANNO X - N° 78 - GIOVEDÌ 3 APRILE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

Nicola CEFARATTI

Non irmptoa la psoizoine

che ocucpaimo, il cerlvelo

è comquune in gdrao di reiagre.

Se cambiare vuol dire chiarezza

e futuro per la città, io ci sono!

www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] AGGIORNATO, SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK

TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

di Massimo Dalla Torre

Qualora ci sia ancora qualcuno che vogliaprestare attenzione alle questioni politichelocali vorremo soffermarci su quello che staaccadendo in questi giorni in città. E’ cosaoramai acclarata che il 25 maggio siamochiamati alle urne per rinnovare il ConsiglioComunale. Organismo che nel bene e nel male ci rap-

presenta, anche se rappresentazioni similisono la negazione della politica. Dicevamo,vorremo soffermarci con voi per fare qualchepiccola considerazione, la quale, come sem-pre, non deve essere presa come la fustiga-zione alle “anime prave” come la definirebbeil padre della lingua italiana. Considerazioniche nascono inevitabilmente dallo stato difebbrile attesa che si respira in città per ca-pire chi e quali sono le persone che per i fu-turi cinque anni porterà la nave“Campobasso” in porto. Un’attesa che non si

è fatta attendere, tant’è che da qualche set-timana in città, ma soprattutto sui social-net-work e su alcuni giornali sono iniziate leprime convention elettorali. Inviti a firmare,a discutere e confrontarsi per affinare glieventuali programmi che ci auguriamo da-ranno un significato all’azione politica chefino ad ora è stata alquanto fallimentare. In-viti che hanno fatto la loro comparsa finan-che nelle aule di una scuola superiorecittadina che hanno scatenato le proteste deigenitori degli alunni. Fin qui nulla di strano, perché l’Italia se-

condo i dettami di legge e dei regolamenti èaltamente garantista in materia di espres-sione di parola e di pensiero e soprattutto dipropaganda elettorale. La cosa che incuriosisce invece, è il tem-

pismo con cui sono iniziate “le ostilità” nono-stante non è ancora scattata l’ora X, giacchése ben ricordiamo, si può dare avvio alla co-siddetta “corsa alla poltrona”, solo dopo la

presentazione ufficiale delle liste che, daquanto è dato sapere, sono ancora in altomare. Liste che, solo domenica prossimaquando il PD effettuerà le primarie per lascelta del candidato sindaco, potranno fardelineare una specie di griglia dei parteci-panti alla competizione politica. Siccome,siamo ansiosi di conoscere i retroscenadella vexata quaestio, ancora una volta ri-corriamo alla cultura e ai ricordi del periodoscolastico, quando si facevano le gite d’istru-zione. Gite che avevano tra le tante mete gliscavi di Pompei. Luogo straordinario che, nella fissità della

morte e dell’orrore, ha lasciato una tracciaindelebile nella storia. Un’impronta che ci ri-porta alla notte del 21 agosto dell’79 A.C.quando il Vesuvio seppellì con un mare dilava, di ceneri e di lapilli quella che era unadelle città più prolifiche dell’impero romano.Comunità che, manco a farla apposta, si ap-prestava, ad andare al voto per eleggere i

propri rappresentanti e che, nonostantesono passati oltre 2000 anni, da le spiega-zioni a quanto accade oggi nel capoluogoMolisano. Tra le varie tappe che caratteriz-zano il tour della città che diede i natali aPoppea moglie di Nerone, almeno questo èquello che è riporta la cronaca del tempo, c’èné una che lascia esterrefatti, ci riferiamo aquella che conduce in via dell’Abbondanza,un tempo cuore pulsante della comunità ro-mana. Luogo che permette al visitatore di poter

leggere sui muri, una serie di scritte che gliarcheologi e gli studiosi hanno definito l’ar-chetipo dell’attuale propaganda politica.Scritte che sicuramente attraevano i cittadinidell’urbe campana soprattutto perché eranola sintesi dei vari incontri che i candidati ef-fettuavano sia nel foro sia nei termopoli, pro-prio come accade oggi. E poi c’è chi dice che il vetusto non aiuta

il presente. Cosa che sotto certi aspetti affa-scina ma che accentua ancora di più la cu-riosità che cercheremo di sintetizzare conuna domanda: E’ proprio necessario metteresu un battage propagandistico simile per diessere premiati dall’elettore? A voi la risposta; perché noi non sappiamo

darla.

TAagliolto

23 aprile 2014

Quanto contribuisco gli spot elettoralialla crescita di campobasso?

E’statisticamente provato: i molisani non sono adusi a siste-mare ogni tipo di rifiuto solido urbano al posto giusto. Difatti,la cosiddetta raccolta “differenziata” la conoscono in pochi, ein pochi la praticano. Il che produce danni all’economia delservizio, e danni all’ambiente. Ce ne vuole per convincere lagente ad essere più attenta e più corretta in questa tendenzaa non considerare i rifiuti roba da buttare via senza badaredove.

Eppure, ormai, non c’è Comune che non abbia contenitoridifferenziati che indichino dove e come buttare i rifiuti.

Ma se gli adulti sono scarsamente ricettivi e, soprattutto, re-stii - per apatia - a differenziare i rifiuti, probabilmente, i gio-vani, se opportunamente informati e sollecitati, potrebberoinvertire la tendenza e diventare preziosi collaboratori nellefamiglie e nella società civile. Su questa ipotesi comportamen-tale, frutto di una corretta e seria informazione sul valore eco-nomico della raccolta differenziata e dei riflessi positivi cheriporta sull’ambiente, manca una vera campagna promozio-nale, una task force mediatica capace d’incidere sui compor-tamenti singoli e collettivi, limitandosi, di tanto in tanto, a farneoggetto di cronaca.

L’idea che creare dalla basso il cittadino modello del futuroprossimo venturo, quantomeno nella trattazione delle que-stioni ambientali, aveva trovato nel Korai (Centro di educa-zione ambientale) un punto di riferimento, uno strumento dipromozione e di educazione civica.

Ad iniziare dalle prime classi elementari. Una campagna disensibilizzazione fatta con gli strumenti e le professionalitàadatti a sollecitare l’interesse e la partecipazione dei ragazzinella fase più ricettiva della loro vita, in cui da alunni si appre-stano a diventare studenti della media e, quindi, psicologica-mente più disposti ad apprendere e ad agire. Il messaggio cheil progetto intendeva trasmettere era costruito sull’idea chepraticare la raccolta differenziata è un gesto semplice, maricco di conseguenze utili e positive.

Su questi due pilastri (la semplicità del gesto e la sua utilità), si doveva andare avanti investendo in risorse e professiona-lità. Gli aspetti tecnici del progetto, gli esecutori del Korai, idestinatari, e la speranza che l’iniziativa fosse accolta e soste-nuta, solo per un po’ sono stati al centro della cronaca locale.

Poi, come sappiamo, l’abisso. Nel quale sono finiti il Korai e leiniziative di cui era titolare. E ancora una volta devono esserechiamati in causa i responsabili politici e tecnici della Regione,questo mastodonte inefficiente, inconcludente, divoratore dirisorse finanziarie ed umane. Presidio di qualunquismo, stru-mentalismo, e clientelismo. In grado di alimentare solo e sem-pre se stesso, lasciando per strada progetti, programmi esperanze di cambiamento.

Per strada infatti gli operatori del Korai, quelli della MoliseDati (figli diretti), quelli della Protezione civile, in predicato diandarci quelli della FinMolise, e i lavoratori della Gam, delloZuccherificio e delle altre aziende partecipate (figli adottivi).Una realtà avvilente, resa tale da personaggi inadatti a com-prendere la delicatezza e le responsabilità di essere ammini-stratori pubblici e, per quanto riguarda i regionali, financhelegislatori. Personaggi che cambiano disinvoltamente appar-tenenza, militanza, vicinanza, col solo obiettivo di rimanere agalla e di apparire. Sapendo di non poter essere. Mai.

Dardo

In causa devono essere chiamati i responsabili politici e tecnici della Regione, questomastodonte inefficiente, inconcludente, divoratore di risorse finanziarie ed umane

Fallito il progetto-programma del Korai (Centro di educazione ambientale)

La raccolta differenziata nondecolla, chiediamoci perché

L'intervento

“Con la nomina a commissario, porteremo a termine gli adem-pimenti previsti dalla legge per ilrisanamento dei conti del serviziosanitario regionale. Assieme al commissario Basso condivideremogli atti necessari a ribaltare il giudizio fortemente negativo che an-cora oggi il Governo esprime nei confronti della Regione Molise.Dimostreremo di non essere contrari aprocessi di cambiamento,riqualificazione, riorganizzazione e razionalizzazione del serviziosanitario regionale, purché calibrati sull’interesse dei cittadini. Man-terremo fede agli impegni presi per il Piano di rientro, senza pro-durre più tutti quegli “atti inidonei e insufficienti” che finora cihanno sempre contestato i Ministeri dell’Economia e della Salute,come si legge nella delibera di nomina del Governo. Il Molise saràcapace non solo di risanare i conti, ma anche di offrire un serviziodi qualità ai suoi abitanti, diventando un esempio di buone praticheper il Paese”.

Ipse dixit “Pinocchio” Frattura

TAagliolto

33 aprile 2014

Questa è la politica molisana. Il buon Danilo Leva da quando,grazie al sistema dei nominati, è finito a sedersi alla Camera dei de-putati, era praticamente scomparso dalla scena politica regionale.Nel ruolo di segretario regionale del Pd non ha mai proferito pa-rola sull’andamento del governo trasversale (Pd – parte di ForzaItalia) che a febbraio 2013 ha portato sul trono della presidenzadella Regione Paolo di Laura Frattura. Secondo indiscrezioni però,sempre Danilo Leva, era pronto a parlare per strada contro il suostesso governo regionale. Quasi vergognandosi di essere stato complice e artefice di un

tale misfatto per la sua terra. Ma è rimasto in silenzio. Fino aquando, causa primarie del Pd, è arrivato il momento di dire pub-blicamente ciò che nei mesi passati sussurrava ufficiosamente. E’ iniziata così, per il segretario uscente non ricandidato alla se-

greteria perché perdente, una campagna mediatica che ha causatonon pochi danni al governatore che ha tolto, a Leva e gli altri (Rutacompreso), la gestione del partito in Molise e quindi la possibilitàdi sedere ai tavoli che contano per gli indirizzi politici del governoregionale. A quel punto Leva se n’è uscito con dichiarazioni shock. Così si

accorge che mentre il Molise delle aziende e dei lavoratori muore,il governatore continuava a ideare una cambiale politica, il quintoassessore, da pagare nei confronti di Rialzati Molise, il movimentocivico dei cognati dell’europarlamentare di Forza Italia, Aldo Patri-ciello. “Non credo che questa modifica sia utile al Molise” tuonavaLeva il 31 gennaio 2014, “sarebbe un grave errore”. E poi ancora,parlando dei renziani in Molise, ossia Frattura e compagnia can-tando, li definiva “un’accozzaglia di ambiziosi – riferendosi di precisoa – Idv, comunisti e Patriciello. Hanno condizionato l’esito delle Pri-marie nella nostra regione. Ritengo questo modello fortemente di-seducativo. Non rappresenta un partito aperto, ma semplicementeun non partito, un’accozzaglia di persone legate da banali ambizioni

di potere e non da una comunanza di valori. Sonoun conservatore? No, semplicemente una personaseria”. Era dicembre 2013, subito dopo le prima-rie nazionali. Tralasciando la replica che all’epocagli ha riservato il cognato di Patriciello, Vincenzo Co-tugno consigliere regionale, con quel “quando gli ser-viva Patriciello andava bene”, oggi Danilo Leva torna alcentro dell’interesse mediatico locale per un “mipiace” messo su facebook ad un post di MassimoRomano, tra i papabili alla carica di sindaco, esponenteindividuato dalle forze civiche locali su cui potrebbero, forse,convogliare le forze del centrodestra. E cosa scrive Romano? “So-prattutto – è la frase conclusiva del post - è un dovere civico, pri-m’ancora che politico, evitare che – Campobasso - si trasformi nelretrobottega di Frattura”. Apriti cielo. Danilo Leva mette mi piace, un online lo evidenzia,

lui lo ritira. E’ stata tutta colpa del cellulare, “sono lontano anniluce da Massimo Romano e dalla sua virata nel centro-destra.Com'è noto da tempo non condivido le posizioni politiche diMassimo Romano”. Ma come, si chiederà chi segue il dibattito politico molisano, era

talmente lontano da Romano da discuterela candidatura di quest’ultimo alla Regionefacendo le scarpe a Frattura. E’ talmente lontano dalle posizioni diMassimo Romano da commentare, negli ultimi mesi, l’operato delsuo governo regionale ponendosi sulle stesse posizioni dello stessoMassimo Romano. La differenza è che quelle verità Romano le ha raccontate ai cit-

tadini in piena campagna elettorale. All’epoca, dunque, chi mentivaera lo schieramento di Leva? Ora, è comprensibile che il parlamen-tare del Pd può accettare che il suo segretario sieda con Berlusconi,che il suo segretario governi con il Nuovo Centrodestra a Roma,

che il suo governatore regni con Patriciello, ma è lontano anni lucedalle posizioni politiche di Massimo Romano. Solo una domanda: seil Comune di Campobasso dovesse finire, come la Regione Molise,nelle mani di Frattura e Patriciello (che intanto di norma dovrebbeteoricamente affiancare Gino Di Bartolomeo), quanti anni impie-gherà Danilo Leva a ricommentare che si tratta di un’accozzagliadi persone legate da banali ambizioni di potere? altrimenti detto:retrobottega di Frattura?

Giovanna Ruggiero

Danilo Leva lancia la pietra e ritira la mano

CAMPOBASSO. Indebolire il ruolo delle Regioni all’in-terno delle riforme costituzionali è un errore, sarebbe cometornare indietro di 60 anni. In fondo, se dal modello centra-lista si è passati a dare maggiore autonomia agli enti locali,il motivo principale è da ricercare nel fallimento della centra-lità dello Stato in tutti i settori della vita amministrativa. Suquesto i consiglieri regionali concordano a prescindere dalcolore politico. Anche perché “vi immaginate affidare il set-tore turismo allo Stato centrale? – chiede a tutti l’ex presi-dente della Regione Molise – sarebbe come consegnare lacrescita delle città turistiche principali d’Italia allo Stato. Mapoi chi penserà al Molise? Chi si occuperà della crescita tu-ristica di Termoli?” tanto per fare un esempio. Si è discussodi riforme costituzionali ieri in Consiglio regionale dove eraassente il governatore Frattura per impegni istituzionali aBruxelles. Niro ha riferito dei continui incontri tenuti dallaconferenza dei presidenti delle assemblee elettive e di quellitenuti dalla conferenza stato-regioni per riflettere sullabozza di riforma predisposta dal governo con un disegno dilegge di modifica costituzionale che segna il superamentodel bicameralismo perfetto. I due organismi hanno avuto – ha detto Niro – alcuni punti

di vista diversi ma, alla fine, hanno trovato una sintesi conun documento condiviso.“Occorre riprendere il progetto di un federalismo respon-

sabile e cooperativo, rafforzando i valori di sussidiarietà,dell’autonomia e del decentramento, rilanciando il ruolodelle regioni e dei comuni, e di chi li governa…nello stessotempo, ed è ciò che emerge chiaramente nel documento di

cui darò lettura (documento della conferenza dei presidentedelle assemblee legislative e della conferenza stato-regioni)– ha aggiunto Niro – occorre definire in modo coerente l’or-ganizzazione dell’amministrazione dello stato alleggerendoi ministeri e le rispettive burocrazie in attuazione di un au-tentico processo federalistico. Con questo obiettivo, in occa-sione dell’assemblea plenaria dei presidente delleassemblee legislative, è stato stabilito di calendarizzare intutti i consigli regionali italiani per la giornata di oggi, 2 aprile2014, la discussione sul testo approvato dalla conferenza”.Le proposte della conferenza stato-regioni e quelle della

conferenza dei consigli regionali sono state inserite in ununico documento, come detto, inviato al governo lo scorso28 marzo, dopo aver superato gli iniziali punti di divergenza.“Le regioni – inizia il documento letto dal presidente Niro

– valutata la bozza di disegno di legge costituzionale pro-posta dal governo, ritengono certamente positiva la scelta ditrattare in un unico contesto di riforma e in un unico contestonormativo la trasformazione del senato e la riscrittura del ti-tolo v. In questo spirito, le regioni intendono ribadire aspettiessenziali per il sistema regionale di cui la riforma deve te-nere conto, garantendo la effettiva partecipazione dei terri-tori alla legislazione nazionale. Il presente documentorappresenta le linee fondamentali che le istituzioni regionaliintendono fornire come contributo al governo sulla propostadi riforma costituzionale. Si riservano nella fase successivadi declinarle in proposte puntuali”.Il documento, già inviato al governo contiene indicazioni

sulla composizione del senato, sulle competenze del se-

nato, sulla sua organizzazione e sulla riforma del titolo v.Sull’argomento è stato presentato un ordine del giorno

con il quale il consiglio regionale del Molise “impegna il pre-sidente della giunta regionale ed il presidente del consiglioregionale a partecipare attivamente, nelle conferenze di ri-spettiva appartenenza, al lavoro di affinamento dei principie criteri contenuti nel documento di lavoro richiamato (quellocondiviso dalle conferenze) per una loro puntuale declina-zione al fine di continuare un proficuo confronto con il go-verno in funzione del dibattito parlamentare”.Prima della votazione sì è sviluppato un ampio dibattito

sulla problematica, a testimonianza del forte interesse chela stessa ha prodotto, alla quale hanno preso parte i consi-glieri Parpiglia, Monaco, Manzo, Iorio, Ciocca, Federico, DiNunzio, Cotugno e gli assessori Scarabeo e Petraroia.L’ordine del giorno è passato a maggioranza, con il voto

contrario dell’assessore Petraroia (“la riforma della costitu-zione non si mette nelle mani del governo, la fa il parla-mento. Dobbiamo approfondire la problematica”) e delconsigliere di nunzio (“manco io condivido il documento,anche se le riforme devono andare avanti”) e con la asten-sione dei consiglieri Federico, manzo, ciocca e monaco chehanno affermato, tra l’altro, come questo parlamento, a se-guito della pronuncia della corte costituzionale sulla leggeelettorale dichiarata incostituzionale , non è legittimato a ri-formare la costituzione.Esaurito il dibattito, si è passati all’altro punto in agenda

che ha visto ancora il presidente Niro in qualità di relatore.Niro ha illustrato il rendiconto finanziario del 2013 del con-

siglio regionale del Molise, chiuso con un avanzo di ammi-nistrazione di euro 307.485,42, ed ha chiesto la suaapprovazione che l’assemblea ha votato, dopo un breve in-tervento del consigliere Federico, all’unanimità, con l’asten-sione dei consiglieri Iorio, Fusco Perrella, monaco, Federicoe Manzo.Il presidente ha quindi dato appuntamento ai consiglieri al

prossimo 9 aprile 2014, allorquando saranno all’esamedell’aula il bilancio di previsione e i vari documenti finanziari.

Riforme costituzionali, il Molise vuole voce in capitolo. In aula approvato anche il rendiconto finanziario 2013

Prima attacca il governo Frattura poi mette mi piace a Romano e infine si tira indietro

In Consiglio

CAMPOBASSO. Continua la protesta dei dipen-denti di Esattorie spa e di Molise Dati, che si sono datiappuntamento ieri mattina davanti alla sede del Con-siglio regionale mentre era in corso la seduta mono-tematica dedicata ai costi della politica e al disegno dilegge costituzionale che prevede l’abolizione delleProvince. Risposte chiare sul loro futuro ancora non ce ne

sono, sanno solo che bisogna attendere. Ma intantola cassa integrazione per i lavoratori di Esattorie èscaduta il 31 marzo e, nonostante la richiesta di pro-roga per altri sei mesi (che probabilmente verrà con-cessa solo per altri novanta giorni), c’è chi, comehanno sostenuto Franco Spina di Filcams Cgil e LuigiSansone di Fisac Cgil, da settembre nonostante la cigancora non percepisce un euro. “I nostri politici do-

vrebbero dare l’esempio riducendo le loro indennità -hanno detto – visto che non ci sono più i soldi pubbliciper mantenere le aziende di proprietà della Regionementre i lavoratori non sanno più come dar da man-giare alle proprie famiglie. Bisognerebbe convocareconsigli straordinari concentrati solo sul tema lavoro eanalizzare caso per caso per cercare una soluzione.Si deve tornare a investire più sul lavoro e meno sulleconsulenze”. Per venerdì intanto è in programma un tavolo tec-

nico con alcuni amministratori locali la cui sede saràindividuata nelle prossime ore, mentre per metà mesesi prospetta una manifestazione indetta dai sindacatiche dovrebbe concentrare tutti i lavoratori coinvoltinelle numerose vertenze con la Regione che sono incorso di causa.

Nel lungo elenco dei vincitori del 21° Concorso enolo-gico Internazionale, considerato tra i più prestigiosi almondo, che anticipa di qualche giorno l’apertura del Vi-nitaly di Verona, fra i tremila vini valutati degni della Granmenzione, ci sono anche cinque vini molisani, due dellaCantina Angelo D’Uva di Larino (il Cabrnet Sauvignon“Gavio” 2012, Igt “Terre degli Osci” e il “Ricupo” 2011,Doc”Molise rosso”); uno delle cantine Salvatore di Pa-squale Salvatore di Ururi, il “Rutilia” 2010, Doc “Tintilia

del Molise” e, ancora una Tintilia, la “Opilia” annata2009, delle Cantine di Antonio Valerio di Monteroduni, inprovincia di Isernia, e, dulcis in fundo, l’”Apianae” 2011,doc “Molise moscato”, delle Cantine Di Majo Norante diCampomarino.Congratulazioni per questo importante riconoscimento

che premia le cinque aziende sopracitate e, con esse,la viticoltura molisana. Chissà se fa piacere all’asses-sore Facciolla!

4 TAagliolto3 aprile 2014

Esattorie e Molise Dati senza risposte

Due vini delle cantine Angelo D’Uva e uno rispettivamente delle Cantine Salvatore di Ururi, Antonio Valerio di Monteroduni e Di Majo Norante di Campomarino

Due Tintilia tra i cinque vini molisani premiati a Verona

Prosegue la protesta dei dipendenti delle due strutture. Domani nuovo tavolo tecnico

BOJANO. Su proposta dell’Assessore Regionale al Lavoro,Michele Petraroia, la vertenza SOLAGRITAL Scarl è stata ag-giornata all’8 aprile per consentire alle parti un ulteriore accer-tamento istruttorio alternativo alla collocazione in mobilità din.29 lavoratori che vedranno scadere gli ulteriori sei mesi dicassa integrazione straordinaria il 10 aprile prossimo.La normativa in vigore prevede 12 mesi di cassa straordinaria

per i dipendenti di aziende fallite o in liquidazione coatta comela SOLAGRITAL e solo in via eccezionale può essere concessoun semestre aggiuntivo come accaduto per i lavoratori SOLA-GRITAL che hanno beneficiato di 18 mesi di tutela del redditoai quali possono sommarsi fino a 48 mesi di indennità di mobi-lità per chi ha superato 50 anni.Con l’aggiornamento della riunione è stata data la possibilità

alle parti di verificare la sussistenza di qualsiasi altra e diversaipotesi, fermo restando che prima della scadenza del terminedella cassa integrazione saranno completate le procedure pergarantire l’accesso al trattamento della mobilità per i lavoratori.

Solagrital, si lavoraper i cassintegratiIl nuovo incontro si avrà l'8 aprileper un accertamento istruttorio

CAMPOBASSO. Cresce di giorno ingiorno il numero dei cinquantenni senzalavoro. L'acuirsi della crisi economica e fi-nanziaria e la chiusura di aziende, anchemedio grandi e prestigiose, stanno ingros-sando sempre più le fila dei lavoratori ma-turi disoccupati e senza pensione.Di questi lavoratori pero si parla troppo

poco, quasi a volersene dimenticare.Forse, per chi comanda, tante personesenza lavoro che reclamano dignità e di-ritti, sono una spina nel fianco, una sortadi vergogna da nascondere per non sfigu-

rare davanti ai partner europei ed allaBCE. Basta pensare che non è stata nem-meno fatta una statistica recente dei cin-quantenni senza lavoro: i datipreoccupanti si desumono dai tanti mes-saggi che i cinquantenni disoccupati la-sciano nei siti e dalla concorrenza legataalla parola chiave aœtrovare lavoro a 50anni, che in pochi mesi ha prodotto pagineweb passate da poche migliaia a più di tremilioni. Attualmente siamo proprio all'emer-

genza, al dramma sociale, perchè molti di

questi cinquantenni si sono tolti la vita opensano di farlo.Non si può lasciaresenza futuro una generazione che ha co-struito ed ha dato molto all'economia ita-liana. I cinquantenni, poi, sono anche ipadri dei ventenni, di quell'altra genera-zione che fatica a trovare lavoro ed a cre-arsi un futuro. Fino a qualche anno fa erano proprio i

padri cinquantenni a sostenere i figli, mase nemmeno loro possono più farlo, si ri-schia un vero e proprio corto circuito so-ciale in cui nessuno potrà più aiutare

nessuno.Nella Riforma del Lavoro si eparlato spesso di misure per i giovani, male misure andrebbero prese a 360 gradi,comprendendo anche i meno giovanisenza lavoro. La crisi va risolta sui tavolidel potere e non a scapito della vita dellepersone. Questo e un concetto che nonandrebbe mai dimenticato. E la Regionein tutto questo?

TAagliolto

53 aprile 2014

Lavoro, drammi generazionaliNessun provvedimento è stato ancora adottato dal governo regionale

Il territorio regionale annovera tre riserve naturali (Colle-meluccio, Montedimezzo e Pesche), due aree protette(l’oasi di Guardiaregia e l’oasi di Casacalenda) e uno spic-chio di Parco nazionale (Abruzzo, Lazio e Molise). All’appa-renza sembra virtuoso, attento al valore ambientale enaturale, e fortemente impegnato a preservarlo e a valoriz-zarlo. All’apparenza. Perché nei fatti è ben altra musica. A girare lo sguardo intorno vediamo decine e decine di

pali eolici sui crinali più interessanti dal punto di vista pae-saggistico, centinaia di ettari di terreno boschivo andati infumo, cave estrattive e discariche a cielo aperto. Inoltre, fur-tive e capziose forme di inquinamento hanno avvelenato ilterreno, le acque e l’aria, rese possibili da una scarsa e in-sufficiente opera di prevenzione e controllo. L’espansione delle costruzioni in assenza di piani territo-

riali e di piani regolatori, avviene sotto il segno della specu-lazione, il cui danno maggiore è reso dalla sottrazione diaree di pregio ambientale, da un inurbamento selvaggio e,quindi, dall’abbassamento del livello della qualità della vita.Dinanzi ad un quadro complessivo di questa fatta, le tre ri-serve naturali, le due aree protette, e lo spicchio di Parconazionale rappresentano poca cosa rispetto ad una realevolontà e capacità di considerare il territorio una risorsa eun’occasione di crescita. Dicono niente. Cioè non riescono a incentivare e a rafforzare l’idea del

Parco del Matese, che per decenni è stata e rimane l’ideaguida del progetto di salvaguardia e sviluppo del territorio

molisano in versione ambientalista, in versione turistica e inversione economica, di un’economia fondata su produzionicosiddette di nicchia. Non riescono in quanto esse stessenon danno un’immagine dinamica alla gestione né coi nu-meri e le statistiche a dimostrare vantaggi economici. Proba-bilmente il difetto è nel manico, nella penuria di risorse, nellaoggettiva difficoltà di contrastare il trend della speculazionee le sue molteplici forme e convenienze. Ma non per questol’idea del Parco del Matese, che per ampiezza e per carat-terizzazione assomma molte altre peculiarità e specificità ri-spetto alle riserve naturali, alle oasi e alla porzione delParco nazionale che ci appartiene, la si può impunementemettere in archivio. Ovvero, rinunciare aprioristicamente a creare occasioni di

crescita e di sviluppo che sono proprie dei Parchi naturali digrande dimensione, ben strutturati, e a ridosso di grandiaree urbane. Ciò che preoccupa è l’indifferenza generale senon addirittura con qualche risentimento di troppo da partedei molisani che, vivendo a ridosso del Parco, ritengono cheverrebbero lesi i propri interessi. Preoccupa ugualmente l’episodicità con cui emergono e

affondano, ciclicamente, la proposta del Parco del Matese el’appeel turistico - ambientale - naturalistico del Molise,senza pervenire ad una determinazione. Da circa un ven-tennio nelle aule consiliari delle maggiori istituzioni locali eterritoriali l’argomento è oggetto di discussione, per poiscomparire nel nulla.

Finora, con risultati pari alla loro modesta coscienza poli-tica e personalità amministrativa, si sono cimentati sindaca-listi, consiglieri regionali e qualche assessore di transitoall’ambiente. Il cui lascito è una sequenza di proposte dilegge e di frettolose retromarce. Qualche anno fa, sull’idea del Parco s’è spesa finanche

l’Università del Molise protagonista, con il Consiglio regio-nale Unipol, di un convegno a Isernia dal titolo “I parchi delMolise: un’occasione di sviluppo“. La partecipazione scientifica al dibattito dava un contri-

buito sostanziale alo spessore del progetto, ma anche que-sta circostanza s’è dispersa nel nulla. Né ha avuto esitodiverso l’iniziativa del consigliere consigliere regionale Ric-cardo Tamburro, prima che uscisse di scena per dar luogoalla maggioranza di centrosinistra che governa il Molise. Dalconvegno ad oggi non s’è mossa foglia. Continuiamo per-tanto a tenerci le tre riserve naturali, le due aree protette elo spicchio di Parco nazionale in assoluta carenza di pro-spettive e d’iniziative. Frattanto proliferano i pali eolici, i boschi bruciano, le cave

s’ingrandiscono, così le discariche e le furtive e capzioseforme di inquinamento che sono sfuggite e sfuggono al con-trollo. E il Molise allegramente va verso la deriva del de-grado ambientale, tutto preso e compreso nella vergognadelle indennità dei consiglieri regionali, dei portaborse, delquinto assessore.

Dardo

A detta di tutti: "I parchi del Molise: un'occasione di sviluppo"Ma la Regione è presa dalla vergogna delle indennità dei consiglieri, dei portaborse,del quinto assessore e del letame delle 12mila giovani manze della Granarolo

CAMPOBASSO. Un pullman chetrasportava un gruppo di ragazziuniversitari proveniente da Urbinoè andato a fuoco mentre stava per-correndo ieri mattina la tangen-ziale che attraversa Campobasso,all’altezza del distributore Erg edello sfascio Cipullo. L’autista haimmediatamente fermato il mezzoe i ragazzi sono stati costretti ascendere prima che l’incendio di-vampasse in tutto l’abitacolo. De-terminante è stato anchel’intervento di un’auto civetta deiCarabinieri del Nucleo Investiga-tivo di Campobasso che si trovava

in zona: i militari hanno allertato iVigili del Fuoco che sono arrivatisul posto con due autobotti ehanno regolato il traffico lungo latangenziale. Il pullman è andatocompletamente distrutto, per for-tuna senza conseguenze per i pas-

seggeri e per il conducente. I ra-gazzi stavano arrivando a Campo-basso per giocare una partita dicalcio a 11 relativa ai CampionatiNazionali Universitari che sistanno svolgendo presso le strut-ture del Cus Molise.

Vero: prima o poi, i nodi vengono al pettine. Per scioglierli,spesso, è necessario ricorrere alla maniere forti. Nel casoche ci apprestiamo a dire, a un decreto ingiuntivo di paga-mento. Del Comune di Campobasso nei confronti dell’Ammi-nistrazione provinciale. Per un importo niente da ridere: 438.497,27 euro. Che il

Comune rivendica per le 137 mensilità del canone di3.200,71 che l’amministrazione di Palazzo Magno haomesso di corrispondere, in quanto locatario dello stabile inVia delle Frasche (Ex Antitracomatoso), in cui ha sede l’Isti-tuto tecnico per geometri. Le ingiunzioni non sono mai gra-dite, soprattutto tra Enti che, storicamente, intrattengonobuoni rapporti istituzionali. Ma di fronte all’entità della cifra,alla penuria di risorse finanziare per il Comune (male che af-fligge anche la Provincia, creditrice di milioni di euro dallaRegione: la classica catena di S. Antonio – ndr), e alla ne-cessità di coprire i residui passivi in bilancio, l’avvocatura co-munale non ha trovato altra via da percorrere. Al centro della querelle, ancora una volta, e di volte se ne

contano parecchie, l’immobile di Via delle Frasche che nascenegli Anni ’70 per iniziativa dell’Ente provinciale antitracoma-toso, per accogliere e curare gli affetti da tracoma. Infezionegrave degli occhi, del tutto debellata nel nostro Paese. Unacattedrale nel deserto. Defunto l’Ente antitracomatoso, è re-

stata la struttura. Per alcuni anni lasciata vuota, poi l’Ammi-nistrazione provinciale ha pensato bene di sistemarvi glialunni dell’Istituto tecnico per geometri (contratto di loca-zione 8815 del 13 luglio 1977). Nel 1978, per effetto del Decreto 833, la struttura fu tra-

sferita al patrimonio comunale col vincolo di destinazione infavore dell’Unità sanitaria locale (Usl), ma siccome ormaiaveva tutt’altra destinazione diversa da quella sanitaria, ilComune, contro il previsto punto di vista contrario dell’Usl, ri-tenne che fosse nel pieno diritto di esercitare in suo favore iltitolo di proprietà, e quindi ad esigere il canone di fitto dallaProvincia. Su questo punto, cioè di chi fosse il proprietariodello stabile ex Antitracomatoso, è nato inevitabilmente uncontrasto tra il Comune e la Usl, ma nel 2002 la questione èstata risolta con un atto di transazione tra le parti (frattantol’Usl era scomparsa ed erano nate le Asl).La Provincia, imperterrita, ha continuato a utilizzare lo sta-

bile di Via delle Frasche, ma guardandosi bene dal pagare ilcanine. Di fatto è rimasta a guardare, approfittando di capiredi chi tra il Comune e la Asl fosse proprietario dell’Antitraco-matoso. Dal 1990 non ha più provveduto al versamento deicanoni, dichiarandosi disponibile a farlo solo “previa indivi-duazione del legittimo proprietario dell’immobile”. Dubbio sciolto, come abbiamo accennato, nel 2002, con

la transazione tra Palazzo San Giorgio el’Azienda sanitaria locale numero 3, ma non suf-ficiente per indurre la Provincia a pagare.La situazione, non sempre e non proprio li-

neare, si sta trascinando ancora, e per cercare dimettere un punto fermo, da Palazzo san Giorgioè stato deciso di farsi sentire. Col linguaggio deidecreti ingiuntivi. Non proprio una finezza. Si po-teva usare il metodo della compensazione tra icanoni non pagati dalla Provincia e quelli che ilComune paga alla Provincia per la sede del Cen-tro per l’impiego.

Dardo

63 aprile 2014 Campobasso

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Pullman a fuoco, salvi i ragazzi

Decreto ingiuntivo del Comune allaProvincia per 137 canoni non pagati

BUSSO. In azione i Carabi-nieri della Stazione di Baranelloche nelle prime ore di ieri mat-tina unitamente a quelli di Cer-reto Sannita hanno recuperatol'intera refurtiva asportata in dueabitazioni. Nella decorsa notte i malvi-

venti si erano introdotti nelle abi-tazioni del Sindaco e del ViceSindaco del Comune di Busso(CB), situate nella stessa stradaed attigue, asportando al primoalcuni oggetti di valore, mentreal secondo l'autovettura, unaMercedes classe "A" 180, che sitrovava parcheggiata all'internodel cortile pertinente l'abitazionestessa.L'attivazione del piano di aller-

tamento a cura della CentraleOperativa della Compagnia CCdi Bojano, consentiva ad unapattuglia della Stazione CC di

Cerreto Sannita i cui territorisono contermini, durante unposto di blocco, di intercettarel'autovettura suddetta con abordo i due malviventi, i qualialla loro vista arrestavano lacorsa abbandonando il veicolo,per poi dileguarsi a piedi nellafitta vegetazione delle campa-gne circostanti. Nonostante le ri-cerche eseguite dai militari sia diBaranello nel frattempo giunti sulluogo che di Cerreto Sannita, ifuggitivi riuscivano a guada-gnare la fuga.Sul posto giunge-vano anche i Carabinieri delNucleo Operativo e Radiomobiledi Bojano, i quali hanno eseguitoaccurati rilievi sul veicolo neces-sari per le indagini in corso, tesealla identificazione degli autori.Sia l'autovettura che gli oggettidi valore venivano restituiti ai le-gittimi proprietari.

Rubano a casa delsindaco, refurtivarecuperata

Solo tanto spavento per un gruppo di universitari di Urbinogiunti a Campobasso per i campionati di calcio

A Busso in azione due ladri che riescono asfuggire alla cattura ma abbandonano i valori

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Sede dell’Istituto tecnico per geometri, in Via delle Frasche, lo stabile ex Antitracomatoso da anni al centro di diatribe amministrative

Tornano in “guerra” il Governatore e il Gla-diatore. Frattura twitta “Romano alleato delcentrodestra? E gli inciuci e i trasversalismiadesso? La lotta al marcio? #massimiripen-samenti”. Romano replica: “Invece di caz-zeggiare su twitter, provi a governare, se neè capace.”

Ad accendere la miccia è il ritorno del lea-der di Costruire Democrazia Massimo Ro-mano che vuole provare ad espugnarePalazzo San Giorgio attraverso una forte ag-gregazione civica. Romano ha spiegato che sta lavorando per

“costruire una vera “Confederazione Civica”che aggreghi le migliori espressioni della so-cietà civile, perché Campobasso merita moltodi più della inadeguatezza di un Di Bartolo-meo e soprattutto è un dovere civico, pri-m’ancora che politico, evitare che si trasforminel retrobottega di Frattura”. La posizione diRomano è chiara ma ad ispirare il twitt diFrattura è l’ipotesi che il progetto di Romanovenga condiviso da una da parte del centro-destra. Non è un mistero infatti che i protago-nisti della trattativa in corso nella coalizionedi centrodestra siano Massimo Romano e Mi-chele Scasserra. Entrambi rappresenterebbero una candida-

tura in grado di far confluire consensi da piùparti ed entrambi potrebbero rappresentareun’altra terza via, dopo quella di Pino Sa-luppo, da contrapporre sia al sindacouscente Gino Di Bartolomeo sia al candidatoche vincerà le primarie del centrosinistra. Ro-mano ha precisato che per restituire dignitàalla politica e fiducia ai cittadini non servonoinvestiture, personalismi o poltrone, tanto piùin suo favore ma pare che, salvo ripensa-menti, il cerchio si sia già chiuso su Romanoe che Scasserra abbia deciso di sostenerlosenza candidarsi.

tm

CAMPOBASSO. Un dato ècerto: Giuseppe Saluppo candi-dato sindaco delle liste civichecontinua sulla strada intrapresa di-stinto e distante da quello cheresta del centrosinistra e del cen-trodestra. Una politica tra la genteper un confronto continuo e ser-rato. "Oggi più che mai sono convinto

- sottolinea Saluppo - che la cittàdi Campobasso ha la necessità diuscire da inutili contrapposizioni esteccati per potere conoscere unprogramma d'azione con specificipunti. Mi riferisco, in particolare, aquelli per il rilancio del tessuto pro-duttivo ed economico come il com-mercio, i servizi, l'edilizia. Maanche il riconoscimento del mar-chio città di Campobasso per lapasta e la creazione del distrettodella pasta. Dobbiamo avere il coraggio di ri-

prendere argomenti che per troppotempo sono finiti in naftalina e tro-vare le opportune soluzioni.

E' questa la priorità che vediamoed è su questa che basiamo la no-stra azione elettorale sul territorio. Ai cittadini stanchi e disillusi, lon-

tani dalle sacrestie partitiche di-ciamo che possono guardare confiducia al nostro programma e allanostra volontà di restituire a Cam-pobasso lo smalto necessario perripartire. Certo - aggiunge il candidato

sindaco Saluppo - ci sono altrequestioni che vanno pure toccate

a partire dall'urbanistica fino alverde e allo sport. Essenziale, però, per ripartire è

individuare tutte le possibili stradeper garantire la fase della ripresaeconomica. Senza di questa non siva da nessuna parte. Campobasso, per potere tornare

ad assicurare un futuro ai suoi gio-vani, deve avere il coraggio distrappare pagina, di uscire dallesegrete stanze, di volere guardareal domani".

“Prodotti tipici e Dieta mediterranea” è l’iniziativa che la Camera di Commercio diCampobasso ha realizzato in Irlanda, il 24 e 25 Marzo, in collaborazione con la Flavourof Italy, l’azienda ormai nota per la sua consolidata esperienza nella valorizzazione delleproduzioni tipiche italiane e regionali, in particolare quella molisana.

Presenti all’evento il Presidente della Camera di Commercio di Campobasso Amodio DeAngelis e l’Ambasciatore italiano in Irlanda, Giovanni Adorni Braccesi Chiassi, il quale haespresso la sua ammirazione per la nostra regione, affermando: “ il Molise è una regioneche va visitata, infatti, pur essendo poco conosciuta, è ricca di tradizioni eno-gastronomichee di produzioni agroalimentari”.

Il 24 Marzo è stata organizzata una Conferenza stampa, presso la Italian School of Co-ocking” della Flavour of Italy, a Dublino, con la presenza di giornalisti, importatori, esportatorie agenti di viaggio. Per l’occasione è stato presentato il nuovo DVD della Camera di Com-mercio di Campobasso, “Archivio della memoria della cucina italiana” oltre alla realizzazionedi due ricette tipiche molisane e alla degustazione di prodotti tipici. È stato inoltre illustratoun itinerario eno-gastronomico da realizzare nel Molise. Il 25 Marzo, gli ospiti sono statiaccolti presso il ristorante “Pinocchio” che si trova a Ranelagh, considerato il quartiere gour-met della capitale. “Due importanti giornate -dichiara il Presidente della Camera di Com-mercio di Campobasso Amodio De Angelis- che hanno dato la possibilità al nostroterritorio di essere conosciuto anche all’estero attraverso il suo patrimonio eno-gastrono-mico, coinvolgendo tutti gli operatori del settore :produttori di materie prime, aziende agroa-limentari, operatori della ristorazione.

Molti dei presenti infatti, attratti dalla bellezza e dal gusto delle produzioni enogastro-nomiche, hanno espresso il desiderio di venire a visitare il Molise utilizzando uno dei tourproposti dalla Flavour of Italy travel.

L’auspicio è quello di creare un network fra le diverse categorie economiche, impreseturistico-ricettive e di ristorazione, imprese agricole ed agriturismo, che tutte insieme possonorappresentare la forza vitale per il rilancio del turismo e del territorio molisano.“

73 aprile 2014Campobasso

"Pensiamo ai problemidella città"

Grande successo per la DietaMediterranea e per il territoriomolisano a Dublino

Il candidato sindaco delle liste civiche, Giuseppe Saluppo, rilancia la necessità di centrare l'obiettivo della ripresa economica

VERSO IL VOTO

Comunali, il Governatoree il Gladiatore tornanoa darsi battaglia

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ISERNIA. Forse si ha ragionequando si afferma che << le Re-gioni devono abbandonare queltanto di autoreferenzialità e ten-denza all'arroccamento che hareso farraginoso il rapporto conl'amministrazione centrale >>.Sono d'accordo su una revisionedi questo rapporto e quindi di ac-cettare la sfida del cambiamento,- afferma l'Assessore regionaleMassimiliano Scarabeo - cer-cando di capire cosa non funzionanelle Regioni italiane e come que-sti enti possono recuperare la loropiena funzionalità, riducendo icosti ed eliminando sprechi e inef-ficienze.Ma con la consapevolezza che

va riformato anche l'intero si-stema pubblico: a Regioni più ef-ficienti deve corrispondere unoStato più efficiente, attraverso unanuova sinergia fra i diversi livelliistituzionali e partendo dagli inte-ressi reali dei cittadini. La crisi delregionalismo richiede una rifles-sione seria sulla riforma delloStato e sull'articolazione dei po-teri, e la proposta avanzata dalGoverno sul titolo V è una base didiscussione importante per defi-nire un nuovo patto fra lo Stato ele Regioni. La riforma non puòprescindere dall'avere al centro ilcittadino e la tutela dei suoi inte-ressi e dei suoi diritti perciò lestesse Regioni devono necessa-riamente mantenere, su alcunematerie, la potestà legislativa e diintervento concorrente. La proposta di rivedere la legi-

slazione tra lo Stato e le Regioni,fa diventare questa riforma unaquestione ancora più delicata, so-prattutto se si pensa alla fragilitàdel sistema politico che, spesso,non riesce a risolvere i problemireali del Paese. La burocrazia, itanti, troppi passaggi istituzionalidi leggi e provvedimenti storpianoil progresso dell'Italia,- continual'Assessore - ma pensare di rego-lare le competenze oscurandoun'interfaccia come le Regioni, li-mitandone, di fatto, alcune impor-tanti funzioni, significa allungarela distanza che esiste tra le esi-genze dei cittadini e le soluzioniche lo Stato riesce a trovare perrisolvere i problemi. La politica ha molte colpe su

quanto è accaduto ma, seppuremolto spesso inadempiente, rap-presenta il ponte tra i cittadini echi li governa a livello centrale.

E' questo rapporto che deve es-sere ricostruito, è la fiducia nonsoltanto verso le istituzioni maanche e soprattutto verso la poli-tica stessa che deve diventare ilperno su cui far ruotare la vitadello Stato. Riformare significacambiare quello che non va beneo conformarlo alle situazioni chesi sono evolute o involute neltempo, ricercare le soluzioni piùidonee a far fronte alle necessità,ai problemi che registriamo quoti-dianamente. Ma riformare non è necessaria-

mente dare il classico colpo dispugna a qualcosa che se fattofunzionare non possa continuarea dare risultati. By-passare l'istitu-zione regionale, significa che sivuole far mancare il contatto di-retto tra politica e cittadino, quelloche verrebbe a mancare proprionel rapporto tra quest'ultimo e gliamministratori locali, relazione, in-vece, che deve restare un puntodi riferimento tra territorio e istitu-zioni. E' su questo compromessoche deve basarsi la scelta del Go-verno e del Parlamento su comemeglio riformare il titolo V – ga-rantendo la piena rappresentanzaterritoriale e allo stesso tempo,dare al cittadino, l'opportunità direndersi partecipe della vita attivadella propria città e quindi dell'in-tera nazione. E' facile fare dichiarazioni che

seguono la scia del momento, èpiù difficile assumersi la paternitàdi concetti che l'opinione pubblicanon vuole sentirsi dire, anche sedobbiamo riflettere sul fatto che lasoluzione spesso non è necessa-riamente dall'una o dall'altraparte: la verità, può stare nelmezzo e noi non la vediamo o nonla vogliamo vedere. Forse sarebbe meglio parlare di

ottimizzazione, che vuol diretrarre da un'azione, una deci-sione, il massimo dei vantaggicon il giusto sforzo e impegno at-traverso le azioni di programma edi governo che l'istituzione regio-nale e la politica devono fare avantaggio del proprio territorio diriferimento, - conclude l'Scarabeo- con l'oculatezza della gestionedei fondi a disposizione, elimi-nando sprechi e privilegi superflui,con l'obiettivo di raggiungere ilmassimo e il miglior risultato pertutti e con l'impegno a svolgere ilruolo di amministratore così comedavvero deve essere".

VENAFRO. E' ancora Franco Valente a tornare ascrivere al sindaco di Venafro, Antonio Sorbo sulla que-stione degli incarichi. "Signor Sindaco, capisco che aLei la correttezza professionale interessi poco. La po-litica è fatta di gesti che superano le normali regole delvivere civile, tuttavia devo esprimere le mie perplessitàsul metodo di comportamento che sta caratterizzandola condotta della Sua Amministrazione nei confronti deicittadini.Il potere amministrativo si gestisce per mezzo del

proprio apparato burocratico e Lei fa bene a utilizzarlo.Non sono certamente le performances dei Suoi di-

pendenti a cambiare la mia vita, ma mi permetterannodi lasciare scritto, da qualche parte, alle future genera-zioni cosa sta accadendo a Venafro.Mi riferisco agli incarichi professionali che stanno

prendendo una piega che sul piano deontologico (e mifermo qui) stanno assumendo un aspetto che definireigrottesco.Più particolarmente, per il momento, ritengo di dover

dire la mia sull’incarico per la progettazione della siste-

mazione della Piazza del Mercato.Non entro nel merito della miseria della parcella che,

per quello che so, è stata ridotta a livelli di morti difame, ma invece alla circostanza che il Suo Ufficio hacreato non pochi imbarazzi quando ha conferito l’inca-rico a un collega architetto. Imbarazzi non tanto a me,quanto piuttosto all’architetto collega che dovrà, credo,fare salti mortali per decidere di non condividere più ilprogetto che insieme avevamo elaborato.L’architetto collega insieme a me e ad altro tecnico

venafrano aveva redatto il progetto definitivo che daanni è stato depositato al Comune di Venafro e per ilquale il Suo Ufficio Tecnico l’anno scorso chiese anchela cosiddetta Relazione di Impatto ambientale che, tuttie tre, abbiamo regolarmente redatto e consegnato.Ciò non significa che esista alcun diritto da parte del

gruppo di progettazione a vedersi riconosciute parcellee incarichi. Conosco bene la norma e ribadisco che ilproblema non è di natura economica.Ovviamente non farò alcun ricorso perché, grazie a

Dio, campo di altro, ma è increscioso sapere che gli in-carichi vengano definiti sulla base dei rapporti che co-desta Amministrazione ha con l’AmministrazioneProvinciale di Isernia e con quella parte di Venafro cheha votato per la Sua maggioranza di destra.Lei fa benissimo a comportarsi in questo modo per-

ché capisco le Sue necessità di sopravvivenza politica.So bene, per esperienza personale, che essere in-

differente alla clientela elettorale non porta voti ed ègiusto che Lei non si faccia prendere dall’idea di esseredistaccato nella scelta dei professionisti per raggiun-gere gli obiettivi programmatici che sono alla base delSuo disegno politico.Le scorrettezze del Suo Ufficio sono un macigno che

peseranno nella storia della città.In un primo momento ritenevo che si trattasse di in-

competenza, ma poi mi sono reso conto che esiste undisegno astuto e sottile, di elevata professionalità, incui le bramosie individuali si intrecciano con un sistemadi clientele che fanno rimpiangere i tempi più cupi delpassato.

113 aprile 2014Isernia

Franco Valente scrive al sindaco di Venafro sulle tante consulenze assegnate

L'assessore Scarabeo torna sulla questione di una minore autoreferenzialità regionale

"Rilanciamo il territorio"

COLLI AL VOLTURNO/MONTERODUNI. Nell’attualemomento di degrado sociale ed economico non è certa-mente il Molise a salvarsi. Negli ultimi anni sono andati incrisi il settore manifatturiero, quello agro alimentare equello agricolo. Per fortuna non tutto è negativo e nelnostro Molise possiamo dire che il settore vitivinicolo an-cora regge alla ondata di recessione grazie ai produttoriche offrono al mercato, sempre più difficile, prodotti digrande qualità e pregio. Ma questa lotta fin quando reg-gerà?E’ ora, quindi, che le istituzioni affianchino i produt-tori per combattere ad armi pari con le altre Regioni.Questo è il momento di riprendere la battaglia perdutaqualche anno fa sul Montepulciano, denominazione che,dopo il ricorso vinto dalla Regione Abruzzo, non pos-siamo più proporre sulle etichette dei nostri vini. E pureil Montepulciano rappresenta la maggiore produzione divino molisano e, storicamente, non ha nulla in meno diquella abruzzese.

La perdita di tale denominazione ha prodotto, però, uncalo delle vendite che a lungo andare potrebbe metterein crisi l’intero settore. Ecco perché è ora che le Istitu-zioni tutte riprendano la battaglia per riottenere tale“marchio” . “Appena mi è stata proposta- così il Sindacodi Monteroduni Custode Russo - ho sposato subito labattaglia per riportare nel Molise la denominazione diVino Montepulciano, e questo per due motivi: il primo èla mia storia culturale e lavorativa che mi porta a condi-videre con gli agricoltori i loro grandi problemi accentua-tisi in questo ultimo periodo che ha visto, in particolarmodo nella nostra provincia, la perdita di centinaia di

posti di lavoro; il secondo è che il territorio che rappre-sento, nella provincia di Isernia, è da sempre uno dei ter-ritori maggiormente vocati nella produzione di vino edin special modo nel vino da uve di Montepulciano . Alloraben venga la mobilitazione delle istituzioni, che noi solle-citiamo affinché ripropongano questo problema e ci di-chiariamo pronti ad affiancare i produttori in ogniiniziativa anche per la salvaguardia dei posti di lavoro edelle iniziative che potrebbero, in questo campo, coinvol-gere i giovani imprenditori”.

A ribadire la posizione il Sindaco di Colli a Volturno.“L’argomento sul tavolo di lavoro non solo è affascinantein quanto il vino è legato alla vite ed alla vita, ma oggi la-sciamo da parte il fascino del racconto e guardiamo allarealtà del mondo vitivinicolo molisano che va aiutatoconcretamente. E questa vicenda, del nome Montepul-ciano di cui non possiamo fregiarci sulle etichette dellenostre bottiglie, rappresenta, anche per i non addetti ai la-vori, un punto cruciale per non mandare in crisi un set-tore che ancora “tira”. Noi sindaci abbiamo il dovere disollevare la questione e di riproporla in Regione affinchési tentino nuove strade che ci portino a riottenere questadenominazione. Ricordiamo anche che nella nostra pro-vincia è sorta una realtà vitivinicola, la cantina Valerio, chesta diffondendo i nostri prodotti ed il nostro nome intutta l’Italia e nel mondo.

Non perdiamo queste realtà ed insieme alle altre isti-tuzioni ed ai produttori della provincia di Campobasso,altrettanto validi, riprendiamo nuovamente questa batta-glia”.

"Ritorniamo al Montepulciano"

"Ma quanti incarichi"

I sindaci di Monteroduni e di Colli a Volturno tornano a chiedere il vecchio marchio

MONTECILFONE. Succede quello che non ti aspettia Montecilfone, al punto che è bastato trovarsi tra lemani una copia del giornale parrocchiale per leggeredi un un fedele che pone una semplice domanda alparroco: “perchè si paga per sposarsi in chiesa?” … epoi ritrovarsi la risposta che non ti aspetti …Come meglio ci si comporta in una società civile,

ecco che la risposta del parroco, don Franco Pezzotta,non manca ad arrivare …“Caro Padre Franco – scrive il fedele – siamo una

coppia di fidanzati che tra qualche mese coroneremoil nostro sogno sposandoci in chiesa. Volevamo chie-derle, perchè si paga per sposarsi in chiesa? Secondolei è corretto parlare di “tariffe”?. Ci scusi, non vo-gliamo fare polemica, ma ci sembra un po’ fuori luogo… Grazie”.Ed ecco la risposta del sacerdote.“Ti faccio alcune domande. Se a un matrimonio vuoi

l’organo, il violinista, la cantante, chi li paga? Se adornila chiesa di fiori, chi paga la fioraia? E se accendi unacandela in chiesa, chi la compera quella candela? Perun matrimonio o per qualsiasi altro sacramento vienechiesta o si lascia un’offerta per la chiesa: ti pare unacosa strana?Non hai chiesto un servizio a persone diverse pa-

gando? E poi: quanto costa un matrimonio per pagareil pranzo, le bomboniere, per mille altre cose superflue,solo per allietare la festa? Si paga il ristorante? Di chiè la chiesa? Chi sovviene alle necessità dell’edificioper la manutenzione, l’arredamento, le luci, il suonodelle campane, il gas, aprire e chiudere l’edificio, peril decoro e la pulizia etc?Alla Chiesa, che celebra il matrimonio, talvolta a

conti fatti si dà l’1 percento di tutte le spese fatte. E siha da ridire? Non si tratta di pagare il sacerdote cele-brante il servizio liturgico… Non dico che si debba pa-gare la benedizione e la grazia che santifica, sarebbeSirmonia.Ma quanto viene dato attraverso il sacramento è im-

pagabile!

Penso che forse neanche un ateo arriverebbe apensare a tanto! Solo quelli che non danno mai nientee che hanno paura di mettere nelle mani di Dio qual-cosa dei loro beni sollevano obiezioni!Ma quanto costa la messa? La messa non si “paga”,

perchè il sacrificio di Gesù non ha prezzo. I sacramentinon si pagano… E’ lui, Gesù Cristo, che ha pagato ilnostro riscatto dalla schiavitù del peccato. L’offerta èsempre in busta chiusa e privata.Per libera scelta non ho mai usato un tariffario, nes-

suno ha firmato cambiali o assegni, non ho chiestomai di pagare la messa o i Sacramenti. Ho sempredetto: “Lasciate un’offerta per le necessità dellachiesa, per le opere caritative, missionarie o per le fa-miglie bisognose”. Quanto date serve per i bisognidella parrocchia: bollette da saldare, tasse varie per laChiesa, la Canonica, il centro della Comunità”.I sacerdoti sono sempre disposti a celebrare anche

senza ricevere offerta, quando a richiederlo sono per-sone con poche possibilità economiche. Ma è possi-bile che si fanno tante spese e il sacerdote non meritiun’offerta per tutto ciò che svolge in Chiesa?Sappiate che sono pensionato e tutte le vostre of-

ferte sono riservate e devolute per la vita parrocchiale.La Chiesa e gli altri edifici pastorali vanno incontro adelle spese che sono saldate con le offerte dei fedeli.L’offerta dovrebbe essere, quindi, un gesto di condivi-sione e di partecipazione per sostenere un ambienteche serve alla comunità. Non sarà bello, ma è la vita.Qui però devo fare due considerazioni. La prima è

che è bene sposarsi nella Chiesa parrocchiale che sifrequenta (o almeno si dovrebbe!) perchè ci si sposadavanti a Dio (che sta dappertutto) ma anche di frontealla chiesa. E, fondamentalmente ma non esclusiva-mente, la chiesa-comunità è quella parrocchiale.La seconda osservazione, poi, è terra terra e qui mi

ripeto per capirci: in certi matrimoni si spende una for-tuna per fiori, fotografi, ristorante, musica, macchinaspeciale, trasporti etc, e poi si ha il braccetto corto soloper la Chiesa”.

123 aprile 2014 Termoli

TERMOLI. Ora sì che possiamo considerare scongiuratoil pericolo di una repentina chiusura dell’ufficio del giudice diPace a Termoli, ma anche nei centri dell’hinterland, comeGuglionesi, Palata e Casacalenda. Com’è noto una deter-minazione sull’appello interdistrettuale che richiamava prov-vedimenti dell’autunno 2012 avevano fissato il limite per il 3aprile, cioè domani, per il trasferimento del personale daipresidi territoriali al Tribunale. Nonostante l’amministrazione comunale di Termoli avesse

fatto pervenire richiesta per accollarsi oneri e spese di fun-zionamento e di personale, c’era il rischio concreto che conun trasferimento immediato e la mancata assegnazione eformazione del personale che doveva sostituire quello im-matricolato al Ministero della Giustizia, anche se tempora-neamente l’ufficio di via Corsica fosse costretto a chiuderei battenti. Ieri mattina a riguardo buone nuove sono stateraccolte e divulgate dal presidente del consiglio dell’ordineforense di Larino Antonio De Michele agli associati del forofrentano. “Cari colleghi a seguito del colloquio col signorPresidente del Tribunale è emerso che il ruolo contenzioso

civile già attribuito alla dottoressa Cleonice Cordisco rimarràcongelato per tutto il mese di aprile e sarà assegnato, condecorrenza 29 aprile 2014, al giudice Di Nino, che prenderàpossesso dell’ufficio in tale data.Il Presidente del Tribunale,con provvedimento in data odierna, ha espresso parere fa-vorevole in ordine alle richieste di applicazione del perso-nale, sia per quanto riguarda gli uffici dei Giudici di Pace diCasacalenda, Palata e Guglionesi, sia per quanto riguardal’ufficio del Giudice di Pace di Termoli, che come è noto do-vrebbe rimanere in funzione.Alla luce di quanto innanzi, deve ritenersi scongiurato il

pericolo che sia l’ufficio del Giudice di Pace di Termoli chequelli soppressi di Casacalenda, Palata e Guglionesi, sianoprivi di personale già dal 4 aprile.Per tale ultima evenienzaè necessario che il Commissario Prefettizio di Termoli mettain atto le opportune iniziative per individuare e consentire laformazione del personale che dovrà prendere il posto,presso l’ufficio di Termoli, di quello che, alla fine del periododi applicazione, sarà definitivamente trasferito presso le sedidi destinazione”.

TERMOLI. Che succede negli entisub-regionali del Molise?La coperta è sempre più corta e

spesso sono persino a rischio i paga-menti degli stipendi.Numerosi gli esempi, come Molise

Dati, i cui lavoratori sono in presidio diprotesta davanti alla sede del Consi-glio regionale.Ma c’è anche un altro ente che

viene chiamato in causa da un gio-vane bassomolisano, che ha presoparte a una selezione dello scorsoanno, proprio nel mese di marzo, quin-dici oltre dodici mesi fa e di cui non sisa più nulla.“Ho partecipato a un concorso per

l’assegnazione di dodici incarichi perlivelli diversi, aperto sia a diplomati chea laureati.Per prendervi parte ciascun parteci-

pante – ci racconta l’aspirante candi-dato – ha versato su un conto correntecon bollettino postale l’importo di ventieuro, spedendo poi ricevuta e do-manda con raccomandata postaleA/R”.Centinaia le domande che furono

presentate anche brevi mano nellasede dell’Azienda speciale, oltre i ri-chiedenti via Posta.Tuttavia, la lamentela è la man-

canza di notizie a riguardo. “Ad ossisul sito di Molise Acque appare soloun laconico messaggio, pubblicatopochi giorni dopo la scadenza delladata di presentazione delle domande,che evidenzia il lavoro di istruttoria pervalutare ogni singola domanda al re-lativo concorso, ben sette erano le ca-tegorie in ballo, il cui esito dovevaessere comunicato via web, ma nulladi tutto questo è avvenuto”.Legittime le domande del giovane

che ha inteso prendere parte albando.“Che fine ha fatto il concorso? Che

fine hanno fatto le migliaia di euro chel’ente ha incassato solo per preparareil concorso? In un periodo di crisi nerocome questo moltissime personehanno messo mano al portafogli ti-rando fuori circa 20/25 euro fra versa-mento e raccomandata, quando peraltri concorsi basta il versamento di 10euro e la domanda via Pec gratuita”.

Il presidente dell'Ordine forense interviene sulla questione della struttura

A Montecilfone il parroco lamenta le poche elargizioni per le cerimonie

Nessuna più notizia dopo il bandoper dodici incarichi di diverso livello

"L'ufficio del Giudice di pace non chiuderà"

"Molise Acque, e il concorso?"

Polemiche sulle offerte per i matrimoni

TERMOLI. La salute dei cittadini èpunto qualificante dei programmi diquasi tutti i candidati sindaco dellacittà di Termoli, ma non solo: è centrodegli obiettivi del governo regionale,di associazioni, movimenti civici, me-dici e quant’altro … eppure nulla vienfatto per essa; la constatazione diquesta “triste” questione è radicatanella “foto di gruppo” che ieri è statascattata all’Officina solare gallerydove decine di cittadini si sono datiappuntamento per trattare lo scot-tante tema del registro tumori.Per Marcella Stumpo “basta aspet-

tare” e così, a nome di tutti i cittadinimolisani, la professoressa e presi-dente della Fondazione “Milani”, incollaborazione con una quindicina diassociazioni e movimenti, ha intesoconsegnare alla stampa presente al-l’incontro un documento chiaro in cuisi denuncia la “stanchezza per le de-cine di false partenze” e si chiedesenza riserva alcuna “l’avvio dell’atti-vità del registro tumori”.“Ci sono ancora ritardi, anche dopo

lo stanziamento dei 50 mila euro degliscorsi mesi – afferma la Stumpo – ecosì tra allestimenti, questioni soft-ware e quant’altro, l’attività è ferma inlungaggini di molti tipi. Chiediamo che tutto questo possa

essere superato; abbiamo iniziato arichiedere l’istituzione del registro tu-mori nel 1995 e a quasi vent’anni an-cora non vede l’avvio un qualcosache, seppur avviato domani, darà iprimi riscontri tra non prima di cinqueanni. Non si può più stare fermi, soprat-

tutto dopo i fatti di compromissioneambientale noti a tutti e colgo l’occa-sione della conferenza per chiedere,a nome delle realtà che rappresento,l’istituzione di una commissione dicontrollo e informazione formata dicittadini che sono addentro al tema,che non faranno le pulci a nessunoma vorranno essere figure atta allacollaborazione. Non è possibile, in tal senso, che

una volta avviata l’attività lo strumentodel registro tumori diventi un qualcosa

a uso esclusivo della Regione”. “Lapolitica in questi anni non ci ha fattouna bella figura”, ha sostenuto a granvoce Marcella Stumpo in avvio di as-semblea, proprio mentre dinanzi a leisedevano tre candidati sindaco nellepersone di Simone Coscia, Paolo Ma-rinucci e Nick Di Michele.E così, nelle parole della stessa

presidente della “Milani”, la gratitu-dine verso l’attività dei consiglieri re-gionali del Movimento 5 stelle, grazieai quali si è potuto dare avvio a que-sta prima fase, ormai in stand by, d’at-tività. Presente all’incontro ancheFranco Novelli, referente regionale diLibera, che ha affermato: “Le sotto-scritte associazioni, a nome delle mi-gliaia di cittadini che da quasivent’anni continuano a lottare per ladifesa di una terra violentata e snatu-rata, e per il diritto alla salute, chie-dono con forza che si diaimmediatamente effettivo inizio ai la-vori per la stesura del Registro Regio-nale dei Tumori, per la cuirealizzazione ormai da quasi ven-t’anni in questa regione ci si battesenza sosta”.“In questi anni – prosegue Novelli –

è mancata l’informazione sui temi, perquesto, quello che dobbiamo avviareè una lotta per la verità e per il dirittoall’informazione”.A margine della riunione resta la

certezza dell’esigenza, condivisa datutti, candidati sindaco compresi, di“cominciare a lavorare senza indugi”seguendo lo stile del “decidere in-sieme ai cittadini, in modo inclusivo econdiviso, perché non sia più verocome a Mestre, a Taranto, a Priolo ein tanti altri luoghi d’Italia, che dirittoal lavoro e diritto alla vita sono principitra loro inconciliabili”.

133 aprile 2014Termoli

TERMOLI. Il candidato sindaco del cen-trodestra, o comunque, quello indicato daForza Italia, quale partito potenziale di mag-gioranza relativa, non si deciderà primadella prossima settimana.Ha avuto natura interlocutoria l’incontro

romano di ieri pomeriggio col commissarioregionale Gianfranco Rotondi, alla presenzadel segretario provinciale Pierluigi Lepore.In 4 si sono presentati per avanzare am-

bizioni legittime di candidatura: l’ultimo sin-daco Basso Antonio Di Brino, l’assessoreprovinciale Rita Colaci, l’ex presidente delconsiglio comunale Alberto Montano e il ca-pogruppo uscente di Forza Italia Francesco

Roberti.Rotondi ha ascoltato ciascuno di loro,

prendendo atto delle richieste e anche delquadro politico locale, di cui era all’oscuropoiché si era concentrato sul capoluogo.Per quello che si è saputo l’istruttoria ne-

cessiterà di un approfondimento, poiché lasituazione di Termoli, con la caduta antici-pata della giunta, non è considerata al100% come quella di Campobasso, conl’amministrazione uscente a mandato pieno(almeno sino ad ora).La prossima settimana ci sarà un nuovo

incontro, senz’altro più allargato, in cui si ti-reranno le somme verso le amministrative.

Registro Tumori, bisogna operareL'associazione civica torna a rilanciare l'avvio della struttura

TERMOLI. Bella, simpatica e divertente iniziativa quellamessa in atto tra l’istituto Alberghiero Federico di Svevia e lascuola dell’Infanzia “Giovanni Paolo II”- terzo Circolo di ViaCina.Il professor Maurizio Santillo dell’Ippsar è andato nella

scuola dell’infanzia per mettere in atto la manifestazione “Unuovo di cioccolata a scuola” in pratica i piccoli alunni hannopotuto, grazie all’opera del professor Santilli, preparare e per-sonalizzare il proprio Uovo di Pasqua; il professore ha mo-strato loro con tanto di “Toque” (il cappello del cuoco o dellochef) come si assemblano le due parti dell’uovo di cioccolataprima “cotti” in formine apposite dopo averci messo la lorosorpresa personale.Iniziativa intelligente e come simpatica recepita con entu-

siasmo da parte della scuola dell’infanzia con tutte le maestree la preside Mastronardi, intente a ringraziare personalmentela dirigente dell’istituto Alberghiero per la disponibilità che hadato al professor Santilli.Noi, nell’essere presenti all’evento, ci siamo divertiti nel ve-

dere questi piccoli chef all’opera.Un grazie anche alle maestre attuatrici del progetto: Ange-

lina Varanese, Adele Testa, Luisa Di Giandomenico, Anto-nella Romaniello, Lucia Di Vito e Doriana Totaro.

Centrodestra, restano i dubbi

A lezione di uovadi cioccolato

Bisogna ancora indicare il candidato che capeggerà la coalizione

Entusiasmo per i bambinidella scuola d'infanziaGiovanni Paolo II

143 aprile 2014 Spettacolo

Dove acquistare il libroCAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze�a del Molise

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di Charles N. Papa

RIPALIMOSANI - A soli 59 anni Frankie

Knuckles ha lasciato per sempre la pista da

ballo (31 marzo).

Il dj americano, quello che ha inventato la

house music, se ne è andato per sempre, per

diabete, quello che già lo aveva costretto

all’amputazione di un piede. Nonostante la

malattia e la menomazione, ha continuato

sino alla fine a realizare i suoi set in giro per

il mondo.

La sua fama e la sua popolarità, negli anni,

non hanno mai debordato oltre il buon-

senso. Poteva atteggiarsi come una rockstar,

e non lo ha mai fatto.

Poteva chiedere qua-

lunque somma a chi

lo chiamava nel pro-

prio locale, invece è

rimasto sempre

molto low profile.

Knuckles, grazie al

suo manager Joe

Black, è stato anche

in Molise, al Blue

Note. Nel lontano

2003, in una fredda

serata di gennaio

(era il 3), con la sala

piena e con tanti

estimatori che hanno

assistito non solo ad

un set di un dj fa-

moso, ma al gusto e

alla delicatezza del

sound. La scelta dei

pezzi, fatta con gu-

sto, e non per ingra-

ziarsi la pista. Chi lo

ha accompagnato nel

2003, ricorda la sua

grande disponibilità verso le persone, la sua

dolcezza, l’atteggiamento da ‘uno di noi’,

senza sguazzare nello showbiz estremo, di

quello che crea star di plastica, vuote e ba-

nali, e Knucklese poteva atteggiarsi come

voleva, ne aveva tutti i credits.

La sua umiltà, quella che solo i grandi

hanno, lo hanno reso un’icona nel mondo

dei dancefloor di tutto il mondo.

I suoi esordi, neanche ventenne, lo vedono

passare dischi soul, niente di quello che do-

veva arrivare di lì a poco. Cresciuto in am-

bienti in cui valeva la persona e non quello

che facevi, è rimasto così nel tempo, ecco

dunque, che suonare , dal 2008 in poi, con

una sedia in

consolle, di-

ventava un

simbolo, quello

che santificava

il dj, che an-

dava oltre la

persona, che

metteva al

primo posto,

gli spettatori, i

clienti, che do-

veva soddi-

sfare prima le

esigenze degli

astanti, e poi

quelle del dj.

In ultimo, un

ricordo di chi

scrive, è a San-

remo, nel 2006,

quando con la

troupe di

“Screamtv”, in-

t e rv i s t ammo

Knuckles alla

discoteca Goa.

La house è orfanaQuando Frankie Knuckles si esibì

in Molise, gran carisma e tanta umiltà

CAMPOBASSO - Oggi dalle 19.30 aperitivo in musica al Plaza

Cafè. Selezioni Massimo Petrarca.

FERRAZZANO - Al bistrò del Loto stasera live di Jelly Roll

band: Gandalf Slim, Giulio Ferri, Silvio Boron, Nick Di Lisio.

TERMOLI - Domani al bar Panoramik, live del TrioVivo. Sul

palco dalle 21.00 Vincenzo Limongi, Rino Menna, William Trivelli,

Antonio Salvador Conte, Pietro Caruso.

CAMPOBASSO - Domani al Don Giovanni alle 19.30 carmine

Aceto presenta il romanzo “Le cose sbagliate”. Alle 21.30 Soul Vi-

bes live. Sound: Natan, Jackie Brown, Domingos Mondego.

CAMPOBASSO - Il venerdì al Cafè Prestige è “Aperitiv Night

Show”. Cena dalle 21.00, discoa seguire. Play Pippo Venditti e Fla-

vio Emme.

CAMPOBASSO - Al Move la formula del venerdì prevede la

cena dalle 20.30, a seguire discodance. Play Andrea barletta, raf,

Falvio Emme, Alessio Campidoglio, Angelo Frezza.

CAMPOBASSO - “Kiss the bliss” è il venerdì del Kamaloca. In

consolle Andrea Palazzo, Mario Tallari.

CAMPOBASSO - Live al Sei Torri domani. Rock vintage/psi-

chdelico con Thee Elephant.

ISERNIA - Sabato alle 22.30 alla birreria Antica fabbrica di

ghiaccio, live di Chiara Izzi (foto), Nicola Corso, Marco Mancini.

Agenda

GUGLIONESI - Termina questa sera al cine teatro Fulvio, la stagione 2014. Il

cartellone è iniziato il 24 gennaio con il testo di Flavio Brunetti e diretto da Ste-

fano Sabelli “Frustalà”. In Tutto 6 gli spettacoli in programma. Questa sera il sesto

ed ultimo: “Oreste” di Vittorio Alfieri con la regia di Ilario Grieco. Sul palco Paola

Cerimele, Chiara Cavalieri, Raffaello Lombardi, Diego Florio, Giorgio Careccia.

Chiude la stagione teatrale al Fulvio

Nuovo impegno fuori i confini regionali per iportacolori della Scuderia del Sole di Isernia.Dal 4 al 6 aprile, infatti, gli allievi di Sara Battistasaranno di scena nella cittadina di Atina doveprenderanno parte al concorso ippico nazionaledi salto ostacoli A 5* promosso ed organizzatodall’Associazione ippica Atina. Le prospettiveper ben figurare ci sono tutte e le amazzoni e icavalieri sono partiti con l’intenzione di rientraretra i migliori in ogni singola categoria in gara.

Binomi al via suddivisi per patenti – Brevettojunior: Mariasole Coppola su Lukeluk; Lia Zullosu Uiterland Uit Noorden; Francesca di Nezzasu Rubina 182; Ilenia di Castro su Rose duPaon.Brevetto senior: Valentina Curcio su Zahara;

Simone Perrella su OrudekI grado: Angelo de Bellonia su Warusus e con

Luna Rossa di Vallerano e Sara Battista suD'Artagnon.

Il Campobasso si laurea campione d’Italia, per quel che con-cerne le squadre di Eccellenza, e battendo il Ponsacco nella fi-nale di Coppa Italia di Firenze mette in bacheca il secondo trofeostagionale, dopo la coppa regionale, mentre per il ‘triplete’ oc-corre semplicemente aspettare domenica, quando i lupi mette-ranno definitivamente anche le mani sul massimo campionatomolisano.Minadeo nel primo tempo su perfetto assist di testa di Pa-

lumbo, Lazzarini e Vitelli nella ripresa regalano il successo finale,

per quella che sarà una stagione che difficilmente avrà egualinegli anni futuri. Oltre cinquecento sono stati i supporter che hanno coperto i

mille chilometri che dividono Campobasso da Firenze, tra andatae ritorno, nella giornata di ieri, solo per amore del Lupo. Un en-tusiasmo che non si viveva dalla stagione 2010/2011, la prima inLega Pro dell’era Capone.La partita – Le due squadre si studiano e la prima vera occa-

sione da rete c’è al minuto 13 con Cianci, che prova la conclu-sione, deviata in calcio d’angolo dall’estremo difensoreCappellini. Sugli sviluppi del corner ci prova Minadeo, che mandasul fondo. Sul fronte opposto, la risposta toscana c’è sul capovol-gimento di fronte con la conclusione di Brega, ma la mira non èprecisa.Al 21’ si vedono ancora i lupi con Cianci e ancora una volta il

numero uno toscano devia in corner. Sugli sviluppi del tiro dallabandierina, va alla conclusione Fazio, la palla viene murata dalladifesa avversaria, Palumbo interviene ai venti metri di testa e ap-poggia per capitan Minadeo, posizionato al centro dell’area di ri-gore. La retroguardia del Ponsacco sbaglia la trappola delfuorigioco e per Minadeo è un gioco da ragazzi trafiggere Cap-pellini, tra le proteste degli avversari che chiedevano l’offside.La risposta dei rossoblù c’è al 26’ con Lazzerini, che non inqua-

dra la porta, mentre tre minuti dopo il tiro-cross di Tamperi è bloc-cato in presa aerea da Cattenari. Il finale di frazione è dei toscanie al minuto 39 ci prova ancora Tamperi, ma il pallone si spegnesul fondo.La ripresa si apre con il Ponsacco in avanti, alla ricerca del pa-

reggio. Al 47’ è il turno di Granito, para Cattenari. I toscani spingono col piede sull’acceleratore e al minuto 61

Corradino ferma il gioco con un braccio al vertice dell’area di ri-gore. Il direttore di gara friulano, Nicola Donda, fischia la puni-zione e ammonisce il centrocampista rossoblù. Sul pallone siporta lo specialista Pieroni, che con una conclusione a giro sullabarriera trafigge CattenariI lupi, però, non si scompongono e, riordinate le idee, vanno

alla conclusione, senza fortuna, con Cianci, prima del raddoppio.Al 66’ c’è una ripartenza veloce dei lupi, Vitelli alla trequarti dicampo tocca quel tanto che basta per lanciare a rete Lazzarini,che si presenta a tu per tu con Cappellini e con un diagonale lo

trafigge per la seconda volta. Trascorrono centoventi secondi (68’) e questa volta è Vitelli a

essere lanciato a rete e trovarsi solo davanti al portiere avversa-rio, che capitola per la terza volta.Il micidiale uno-due del Campobasso, però, non scoraggia il

Ponsacco, che al 71’ accorcia le distanze. Granito trasforma inoro una palla vagante in area di rigore, anche approfittando diuna uscita errata di Cattenari, successivamente rincuorato dalcapitano Minadeo.Il Campobasso, a questo punto, si difende bene, mentre il Pon-

sacco prova ad affondare e va due volte vicino al clamoroso pa-reggio, ma prima Balestri, poi Granito, solo per poco, noninquadrano lo specchio della porta.A fine partita c’è la grande festa rossoblù: il Campobasso è sul

trono d’Italia. L’entusiasmo è tornato, i lupi sono ritornati dopol’ennesimo fallimento. Un vanto per tutta la città.

Sport153 aprile 2014

Campobasso: Cattenari, Scudieri, Volpecina, Pi-gnataro, Scampamorte, Minadeo, Corradino, Laz-zarini (87’ Di Lallo), Cianci (74’ Mauriello), Palumbo(51’ Vitelli). A disp. Nunziata, Aniello, Palazzo, San-toro. All. Farina.

Ponsacco: Cappellini, Lici, Giacovelli, Lazzerini,Barsotti (69’ La Bruna),Bortoletti, Tamperi, Doveri,Brega (78’ Balestri), Pieroni, Granito. A disp. Graf-fino, Lunardi, Agostini, Ciacci, Dinelli. All. Lazzini

Reti: 22’ Minadeo, 62’ Pieroni, 66’ Lazzarini, 68’ Vi-telli, 71' Granito

Ammoniti: Giacovelli e Balestri (P); Corradino ePignataro (C).Espulso: al 91’ Vitelli per gioco violento con pallalontana.Arbitro: Nicola Donda della sezione di Cormons(Paolo Rambelli di Faenza- Lorenzo Biasini di Ce-sena).

CAMPOBASSO - PONSACCO 3-2

Il Campobasso sul trono d’Italia

La Scuderia del Sole di Isernia impegnata ad AtinaGli allievi di Sara Battista di scena al concorso ippico nazionale di salto ostacoli

Nel primo tempo segna Minadeo su assist di Palumbo, nella ripresa vanno in rete Lazzarini e Vitelli, poi espulso. Ottima la prova del collettivo

I lupi battono il Ponsacco nella finalissima della manifestazione tricolore: 3-2 il risultato finale