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30 GIORNI Antirabbica: basta la parola? L’Italia dica no alla norma che sostituisce il vaccino con una dichiarazione Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Lo/Mi IL MENSILE DEL MEDICO VETERINARIO ISSN 1974-3084 ORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE VETERINARIA di FNOVI ed ENPAV Anno VII - N. 8 - Settembre 2014 Lorenzin VALORIZZARE LE COMPETENZE VETERINARIE Agevolazioni PAGAMENTO CONTRIBUTI ENPAV Benessere PROTEZIONE DELLA ZOOTECNIA DEBOLE Tavolo tecnico CONCLUSI I LAVORI SUL VETERINARIO AZIENDALE

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30GIORNIAntirabbica: basta la parola?L’Italia dica no alla norma che sostituisce il vaccino con una dichiarazione

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IL MENSILE DEL MEDICO VETERINARIOISSN 1974-3084

ORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE VETERINARIA di FNOVI ed ENPAVAnno VII - N. 8 - Settembre 2014

LorenzinVALORIZZARE LE

COMPETENZEVETERINARIE

AgevolazioniPAGAMENTOCONTRIBUTI

ENPAV

BenesserePROTEZIONE

DELLA ZOOTECNIADEBOLE

Tavolo tecnicoCONCLUSI I LAVORISUL VETERINARIO

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Le competenze degli esperti a disposizione

di tutti

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Mandaci il tuo quesitoTi risponde il Gruppo di Lavoro sul Farmaco

Le risposte su www.fnovi.it

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Sommario30Giorni | Settembre 2014 |

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Editoriale5 Nulla cambia, tutto cambia

di Gaetano Penocchio

La Federazione6 Il cammino

a cura del Comitato Centrale Fnovi

8 Una deroga da non utilizzarea cura del Comitato Centrale Fnovi

9 Disturbi comportamentali in cuccioliallontanati troppo presto dalle madridi Clara Palestrini

10 La rabbia è ancora una realtàdi Paola Dall’Ara

13 Conclusi i lavori del tavolo sulveterinario aziendaledi Alberto Casartelli, Mino Tolasi,

Giovanni Turriziani

La Previdenza14 La cassazione rafforza l’applicazione

del pro ratadi Danilo Defino

17 Programma Fixodi Sabrina Vivian

18 Nuove agevolazioni per il pagamentodei contributi Enpavdi Paola Fassi

20 Le società tra professionistia cura della Direzione Studi

ORDINE DEL GIORNO22 Soccorso animali:

equivoci in corso di Enrico Loretti

24 Un piano strategico per la riduzionedel randagismo caninodi Roberto Giomini

26 La polizia veterinaria è materiaesclusiva dello statodi Federico Molino

NEI FATTI28 Assicurazione Rc Professionale: il

punto della situazionea cura di Marsh S.p.A.

29 Superare il precariatodi Giorgio Cavallero

31 La protezione nella zootecnia deboledi Paolo Demarin

FARMACO33 Scienza e coscienza o demagogia?

di Eva Rigonat

EUROPA35 Regional strategy meeting

di Mino Tolasi

LEX VETERINARIA36 La rilevanza deontologica della vita

privata del professionistadi Maria Giovanna Trombetta

38 I labirinti interpretativi del dirittodi Daria Scarciglia

FORMAZIONE40 Dieci percorsi Fad

a cura di Lina Gatti e Mirella Bucca

IN 30GIORNI44 Cronologia del mese trascorso

a cura di Roberta Benini

CALEIDOSCOPIO46 L’esercizio della professione

di Giuliana Bondi e Anna Maria Fausta Marino

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EDITORIALE

di Gaetano PenocchioPresidente Fnovi

Si riparte dalle nuove nominedelle Direzioni generali diquello che un tempo fu il Di-partimento della sanità pub-

blica veterinaria, della sicurezzaalimentare: ‘A’ va al posto di ‘B’, che vaal posto di ‘C’ ed il gioco è fatto. Come inun solitario si spostano le tessere imma-ginando di ottenere gli stessi risultati. Maper avere la persona giusta al posto giustonon è necessaria una procedura competi-tiva, aperta e trasparente? Le pubblicheamministrazioni non devono essere ac-cessibili ed intellegibili a tutti? E non sideve poter verificare come e perché si va arivestire una posizione pubblica, comeprevede il Ministro Madia nel disegno di

legge delega di riforma della Pubblica Am-ministrazione? Non conosciamo, perché il Ministro ha ta-ciuto le ragioni di questi spostamenti.Sappiamo solo che bisogna fare spendingreview, come se questo spiegasse tutto echiudesse la questione anziché aprirla.“Siamo un Paese che considera scandalo-sa la realtà effettuale in nome della realtàcome vorrebbe che fosse”, scrive PieroOstellino sul Corriere della Sera. Sonocon lui.I dirigenti pubblici non sono tutti uguali. Lacompetenza genera governance, dalla qua-le nascono policy necessarie per la buona ge-stione delle attività. In tutto il mondo pro-fili medico-veterinari governano la sicurezzaalimentare e la salute delle popolazionianimali. Questione di conoscenze, di relazioni, diluoghi: tutti veterinari. Questione di rap-

porti internazionali, capaci di dare valorecompetitivo all’agroalimentare, secondosettore del PIL e principale voce del nostroexport. Traino per l’intero Made in Italy neimercati mondiali. Un riordino così importante ci viene pro-pinato in perfetto silenzio stampa, come senulla cambiasse, mentre tutto cambia.L’esatto opposto del paradigma gattopar-desco. D’altra parte rigetteremmo anche forme dipopulismo comunicativo proprie di quel“giustizialismo rottamatorio” figlio delrapporto tra giustizia e politica, ancorairrisolto, fenomeno che avvelena la vita po-litica italiana da troppo tempo. È la stessastrada della delazione, dei processi som-

mari, della sistematica violazione del se-greto istruttorio, degli avvisi di garanzia tra-sformati in sentenze. Inutile dirlo, si trat-ta di temi scivolosissimi, per certi versitabù. Allora serve smascherare l’utilizzofraudolento della comunicazione più vici-na alla fantapolitica che alla realtà.Ma il mondo cammina e le cose si muovo-no. Se da un lato è innegabile che non ab-biamo tempo, dall’altro resta la convinzioneche semplicemente utilizzando gli stru-menti di sicurezza disponibili si possapassare dalla garanzia della fiducia a quel-la pubblica della certezza. A noi indicare unarotta e proporre ricette per superare la ba-bele dei linguaggi e riappropriarsi del-l’ambizione di ciò che potrebbe e dovreb-be essere.Se la politica è “un’arte umana piena di fa-scino e di nobiltà”, c’è da augurarsi che pos-sa “mettere le cose al loro giusto posto”. ■

NULLA CAMBIA, TUTTO CAMBIA

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LA FE

DERA

ZION

E

La Fnovi, in merito alle nomine del-le Direzioni generali, ha rinnovatoconsiderazioni sulla necessità di ri-spondere alle esigenze di riordino incontinuità con l’impostazione storicadel Ministero della salute italiano. Ciòin decisa discontinuità con una de-leteria cultura amministrativa che, fa-cendo della competenza tecnico-spe-

cialistica quella maggiormente ca-rente, ha generato in passato una dif-fusa disaffezione dei cittadini italianie nel contempo ne ha elevato la sogliadi consapevolezza critica. Le Direzionidella Salute, nel nuovo come nel pre-cedente organigramma, si caratte-rizzano quali direzioni altamente tec-nico-specialistiche, che richiedono

competenze specifiche, congruenticon i compiti e gli obiettivi assegna-ti e necessariamente settoriali. Emi-nente, in questa elevata specializza-zione, è la funzione della Direzione ge-nerale per l’igiene e la sicurezza de-gli alimenti e la nutrizione, che ri-chiede capacità tecnico-professio-nali coerenti solo con il profilo acca-

LA RIORGANIZZAZIONE DEL MINISTERO DELLA SALUTE

IL CAMMINO Valorizzare le competenze veterinarie.

a cura del Comitato Centrale Fnovi

Al fine di «assicurare la medesima decorrenza del 15 settembre 2014 per l’opera-tività di tutte le Direzioni generali in relazione alle nuove competenze a queste assegnate» e «com-pletare la disciplina della fase transitoria fino all’effettivo conferimento degli incarichi di livello dirigenzia-le non generale per assicurare la continuità delle funzioni del Ministero della salute, salvaguardando l’ordi-

nario svolgimento dei servizi e delle attività», sono state ufficializzate le nomine dei nuovi Direttori Generali delMinistero della salute. Romano Marabelli è Segretario Generale che opera alle dirette dipendenze del Ministro,coordina le attività delle direzioni generali, Silvio Borrello è Direttore generale della sanità animale e dei far-maci veterinari, Gaetana Ferri è Direttore generale degli organi collegiali per la tutela della salute, Giuseppe Ruoc-co è Direttore generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione. Pur prendendo atto della nuo-va organizzazione ed augurando buon lavoro ai nuovi Direttori generali, non abbiamo rinunciato al colloquioin corso con il Ministro Lorenzin.

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______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA FEDERAZIONE

demico del medico veterinario; perquesto, una virtuosa tradizione isti-tuzionale italiana colloca un medicoveterinario in questa posizione diri-genziale, distinguendo il nostro Pae-se, anche su scala internazionale, intermini di sicurezza alimentare e for-za economico-commerciale. È quindiviva in noi la preoccupazione per unriassetto penalizzante per il Dicaste-ro stesso, nei suoi rapporti interni, re-gionali, nazionali, europei ed inter-nazionali, qualora non fosse assicu-rata quella continuità di competenzache non a caso ha visto, durante tut-ta la storia della nostra Repubblica,un medico veterinario nel ruolo diri-genziale generale. Non diversamente,l’Europa e le autorità sanitarie mon-diali collocano profili medico-veteri-nari in posizione apicale nelle dire-zioni strategiche per la sicurezza ali-mentare dei cittadini e delle popola-zioni animali.

Un Dicastero che abbia padro-nanza di governo non potrà privar-si di direttori generali professional-mente competenti nella traduzionedelle politiche di Governo in indiriz-zi attuativi aderenti e corretti, basa-ti sulla profonda e puntuale cono-scenza delle problematiche di sicu-rezza alimentare e del funzionamen-to del sistema veterinario che, tutto,dall’Accademia al consumatore fina-le, dentro e fuori l’istituzione, ne siaarmoniosamente partecipe e re-sponsabile anche sotto il profilo del-la spesa pubblica e delle risorse eco-nomiche destinate.

Un Dicastero dialogante con leproprie articolazioni dovrà avva-lersi di direttori generali idonei allacorretta interazione e comunicazionecon le diramazioni regionali veteri-narie, con gli enti, gli istituti, le uni-versità, gli ordini professionali, gli or-ganismi, le organizzazioni del sistemaveterinario comprese quelle inter-nazionali (Efsa - Fao - Oms - Oie) non-ché la Commissione dell’Ue, tutti in-terlocutori che parlano il linguaggioprofessionale della veterinaria.

Un Dicastero aperto agli stake-

holders del settore agroalimentare eai consumatori dovrà ottenerne la fi-ducia sulla base di esatte fondamen-ta scientifiche, corrette politiche diprevenzione e controllo di alimentiprincipalmente di origine animale, diprodotti derivati, lavorati, trasfor-mati e distribuiti lungo una catena ali-mentare che si snoda in ‘luoghi ve-terinari’ dall’allevamento alla zoo-profilassi, dalle sedi accademiche edella ricerca fino all’ispezione ufficialee all’esercizio libero professionale.

Un Dicastero massimamenteorientato al cittadino si affiderà a di-rettori generali accademicamentepreparati ad affrontare il tema dellemalattie trasmissibili e di quelle de-rivanti dal consumo di alimenti di ori-gine animale, nei rapporti con le au-torità scientifiche e di ricerca impe-gnate a prevenirle e a sconfiggerle.

E, infine, un Dicastero consapevoledel valore economico dell’agroali-mentare nazionale sui mercati mon-diali, valorizzerà la competenza ve-terinaria per massimizzare questovantaggio competitivo naturale delnostro Paese, attraverso l’abbatti-mento di barriere sanitarie in conse-guenza di una efficace programma-zione e di tempestivi interventi nei ri-guardi delle malattie e delle emer-genze veterinarie.

Scriviamo sinceramente convintiche valorizzare la competenza ve-terinaria, come e più che in passato,vada a favore dei cittadini verso iquali è massimamente orientato ilSuo come il nostro impegno quoti-diano. Potremmo allora affermare,parafrasando Vittorio Bachelet, chel’Amministrazione si è messa «incammino». ■

“IL VETERINARIO NEL PIATTO”SU FACEBOOK

Oltre 25.000 persone raggiunte

La Campagna realizzata da Fnovi adagosto, “Il veterinario nel piatto”, che

ha riscosso un immediato successo suFacebook arrivando a raggiungere inpoco più di 24 ore dalla sua diffusio-ne circa 15.000 persone, continua adattrarre grande interesse anche ades-so. In questi giorni sono state supera-te le 25.000 persone.Questi i dati: 25.144 persone rag-giunte, 1.887 tra "Mi piace", commen-ti e condivisioni, 1.592 i Clic sul post.Oltre 240 nuovi “Mi Piace”, dalla pub-blicazione della Campagna, alla pagi-na Facebook della Federazione. L’au-mento di adesioni è attribuibile sia aiMedici Veterinari che ai consumatori.È importante far conoscere alla col-lettività il ruolo che il Medico Veterinario svolge ogni giorno, nella vita di tutti, qua-le silenzioso attore nella sicurezza della salute, sia degli uomini che degli animali.La locandina è liberamente scaricabile all’indirizzohttp://www.fnovi.it/index.php?pagina=visualizza-notizia&id=3282&ricerca=1

(a cura di Flavia Attili)

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LA FEDERAZIONE ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

a cura del Comitato CentraleFnovi

Il 29 dicembre p.v. entreràin vigore il Regolamento(Ue) n. 576/2013 del Parla-mento Europeo e del Con-

siglio del 12 giugno 2013 suimovimenti a carattere non commer-ciale di animali da compagnia e cheabroga il regolamento (Ce) n.998/2003. Nella fase di modifica delReg. n. 998/2003 la Fnovi aveva co-municato - anche tramite la Federa-zione Europea dei Veterinari (Fve) - leproprie perplessità e preoccupazionisulle conseguenze delle possibili de-roghe all’obbligo di vaccinazione con-tro la rabbia e ai limiti di età dei cuc-cioli, ora contemplati dall’articolo 7.

Nel testo del Regolamento è disci-plinata, sempre nonostante l’oppo-sizione della professione medico ve-terinaria europea, la previsione che il

proprietario debba dichiarare che icuccioli “non sono entrati in contat-to con animali selvatici di specie su-scettibili alla rabbia”. Fnovi ritienequeste deroghe pregiudizievoli dellasalute e del benessere degli animalie delle persone che entreranno in con-tatto con loro. La base della movi-mentazione degli animali all’internodella Unione Europea è la «garanzia al-l’origine» che stabilisce che nel luo-go di nascita e provenienza sonopresenti condizioni di controllo eprevenzione delle patologie trasmis-sibili, in modo particolare delle zoo-nosi. Sarebbe pleonastico ricordarequanto la rabbia sia pericolosa perl’uomo e la sua diffusione, spesso in-controllata, nei paesi dell’Est Europa.Il nostro Paese non può permettersidi favorire la diffusione di patologiezoonosiche, tanto meno i costi con-seguenti al contenimento o eradica-zione, ed è evidente la precarietà del-

le dichiarazioni «di chiunque diversoda un medico veterinario» in tema disalute o benessere degli animali.

Il traffico illegale dei cani e dei gat-ti - per restare nell’ambito delle spe-cie più diffuse contemplate dal Re-golamento - è un fenomeno ancoramolto diffuso in Italia che, per moti-vi geografici, risulta luogo di transitoe di destinazione di moltissimi animaliintrodotti senza alcun rispetto delleregole su salute e benessere. Il nostroordinamento è l’unico in Europa cheprevede un reato specifico a contra-sto del traffico e dell’introduzione il-legale di animali. Non c’è motivo perconsentire l’ingresso di cuccioli nonvaccinati e/o di età inferiore allequattro settimane, né sono sostenibiliragioni fondate su un’ottica distortadella libertà di commercio. Da ultimoè necessario considerare i costi deicontrolli e delle eventuali vaccinazionipost introduzione - quando non con-tagio - di animali e persone entrate incontatto con animali dei quali siignora lo stato sanitario di prove-nienza.

Per questo motivo Fnovi ha chiestoal Ministro Lorenzin che l’Italia eser-citi la potestà conferitale dal Rego-lamento di non utilizzare la derogadi cui all’art. 7 del medesimo Rego-lamento così come richiamata anchedalla Direttiva 2013/31 di modifica del-la direttiva 92/65, affinché anche nelrecepimento nazionale di questa,nessun animale, né per gli scambi néper le movimentazioni non commer-ciali, possa essere introdotto nel no-stro Paese in assenza di un protocollovaccinale completo contro la rabbiae che quindi non vengano cambiatele norme attuali del nostro paese a tu-tela della salute pubblica. ■

LA FNOVI SCRIVE AL MINISTRO DELLA SALUTE

UNA DEROGA DA NON UTILIZZARENon vanno cambiate le norme attuali a tutela della salute pubblica.

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______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA FEDERAZIONE

di Clara PalestriniMed. Vet, PhD, Specialista Europeo in

Medicina ComportamentaleVeterinaria (Dipl. ECAWBM)

Specialista in Etologia Applicata eBenessere Animale Dipartimento di

Scienze Veterinarie e Sanità PubblicaUniversità degli Studi di Milano

Il recepimento di tale dero-ga da parte dello Stato Ita-liano comporterebbe unmancato controllo della mo-

vimentazione dei cuccioli, inparticolare provenienti daiPaesi dell’Est Europa. La movi-mentazione e importazione dei cuc-cioli sotto le 12 settimane di età si por-terebbe dietro tutte le conseguenze re-lative al benessere degli animali e aiproblemi comportamentali di anima-li allontanati troppo precocementedalle madri e dal resto della cucciolata,oltre che sottoporli a uno stress lega-to al trasporto che può lasciare trac-ce indelebili nel comportamento delcane da adulto.

Diversi sono i fattori che possonoessere legati alla comparsa dei di-sturbi comportamentali nel cane. I piùfrequenti sono dovuti ad inadeguatoprocesso di socializzazione del cuc-ciolo, esperienze precoci traumati-che, errate condizioni d’allevamentodurante i “periodi critici” dello svi-luppo come l’isolamento sociale o ladeprivazione ambientale, oltre che

ad alterazioni patologiche del com-portamento dell’animale o alterazionidel rapporto uomo-animale per erro-ri gestionali del proprietario.

Il cane domestico forma le basi delproprio repertorio comportamentalein fasi ben precise della sua crescita,strettamente collegate allo svilupponeuro-sensorio individuale, denomi-nate “fasi sensibili” che vanno dalla na-scita alla 12a-14a settimana di vita.Durante tali fasi, l’animale è partico-larmente sensibile all’apprendimentodi associazioni relativamente stabili edurature nel tempo (Shepherd, 2002).Un processo di sviluppo comporta-mentale corretto consente al cane diaffrontare le varie situazioni ambien-tali reagendo adeguatamente agli even-tuali stressori, mentre, al contrario,un’alterazione delle fasi di sviluppo delcucciolo può predisporre all’insor-genza di disturbi comportamentali.

Durante le fasi di sviluppo i cuccio-li familiarizzano con il resto della cuc-ciolata, con la madre, l’ambiente cir-costante e con le persone. La presen-za della madre e deifratelli permette lorodi ricono-

scere gli altri cani come appartenentialla propria specie (imprinting), dileggere ed imparare i segnali postura-li di comunicazione (compresa la po-stura di sottomissione), di inibire e re-golare la forza del morso. Durante lefasi sensibili il cucciolo diventa capa-ce di riconoscere gli elementi sociali po-sitivi presenti nell’ambiente e di di-scriminarli successivamente rispettoagli estranei. In questo stesso periodosi sviluppa il comportamento di evi-tamento e di paura (Houpt, 2000). Trai fattori che influenzano le risposte cor-relate alla paura in un individuo vi è in-fatti l’esperienza dell’animale a quellostimolo durante le fasi di sviluppo.Eventi traumatici o la mancanza di sti-molazioni precoci possono determi-nare una riduzione generale della ca-pacità di adattarsi a nuovi ambienti. Èpertanto fondamentale che il cuccio-lo socializzi in maniera adeguata e siabitui a diversi stimoli che lo circon-dano (cospecifici, eterospecifici e conl’ambiente) e in cui verrà inserito daadulto.

Un cane che ha subito profondealterazioni delle

fasi di sviluppo

UNA DEROGA DA NON UTILIZZARE

DISTURBI COMPORTAMENTALI IN CUCCIOLI ALLONTANATI TROPPO PRESTO DALLE MADRIParere sul recepimento della direttiva 31/2013 e del regolamento 576/2013riguardante la modifica del regolamento 998 relativo al movimento dei cuccioli.

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LA FEDERAZIONE ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

non sarà mai un cane normale e potràfacilmente mostrare reazioni di ansia,paura, fobia e aggressività nei confrontidegli stimoli con cui non è venuto incontatto o non è venuto adeguata-mente in contatto, in quanto non li ri-conoscerà come “normali” (Cannas etal, 2006) o alla peggio, come traumatici.

Studi dimostrano che esiste unanotevole influenza dell’età di adozionesull’insorgenza di alcuni tipi di patolo-gie comportamentali (Cannas et al.,2006). Un’adozione precoce può esse-re molto pericolosa per il corretto svi-luppo comportamentale del cucciolopoiché lo si allontana dall’ambiente incui vive (madre e fratelli) nel momen-to in cui ne ha più bisogno (Overall,2001) non dandogli la possibilità di co-noscere i conspecifici in modo ade-guato e predisponendolo alla manife-stazione di forme di aggressività in ri-sposta a stimoli non noti o comunquericonosciuti come potenzialmente pe-ricolosi. Cuccioli di cane svezzati e al-lontanati dal gruppo prima della fine delperiodo di socializzazione possono, daadulti, evitare (perché non hanno avu-to il tempo di conoscerli adeguata-mente) o aggredire (per paura) gli altricani o comunque sviluppare compor-tamenti sociali inappropriati. Non sa-ranno infatti in grado di comunicare congli altri cani, non sapranno come sot-tomettersi, saranno cani incapaci di gio-care, in quanto non avranno mai im-parato a farlo, e generalmente sarà dif-ficile farli accoppiare per un alteratoprocesso di imprinting. Cosa ancorpiù grave, non saranno in grado di ini-bire il morso perché non avranno maiimparato a farlo.

Il comportamento di un animale dacompagnia è una determinante estre-mamente importante del rapportouomo-cane e i problemi ad esso cor-relati sono una delle principali caused’allontanamento dell’animale sia intermini di abbandono sia in termini disoppressione. L’aggressività, la paurae le fobie rappresentano i problemicomportamentali più comuni in canicon alterazioni delle fasi di sviluppo.Oltre a evidenti questioni inerenti il be-

nessere dell’animale, tra i problemi piùdeterioranti della relazione uomo-ani-male l’aggressività è quello che rap-presenta sicuramente la fonte di mag-giori disagi, comportando potenzialigravi conseguenze sia sul rapportouomo-cane sia sulla salute pubblica(Berzon et al., 1972; Sosin et al., 1992;Goldstein, 1992; Matter et al., 1998; Bo-rud e Friedman, 2000; Overall, 2001).Proprio per quanto concerne la salu-te pubblica esistono ovvie conse-guenze sulla salute fisica (Sacks et al.,1996) e psichica dei proprietari e dieventuali terzi morsicati, tutto ciòcon un notevole impatto economicosui costi sociali (Hoff et al., 2005; Ove-rall, 1997; Mertens, 2002). Inoltre, l’ag-

gressività costituisce una delle prin-cipali cause di abbandono e di sop-pressione di cani (Overall, 2001; Rei-sner et al., 1994) che, oltre a solleva-re evidenti e importanti questioni re-lative al benessere dell’animale, rap-presenta un indubbio ulteriore costoa carico della società.

Non va inoltre sottovalutato l’even-tuale stress e relativo trauma legato altrasporto dei cuccioli. Come prece-dentemente sottolineato, eventi trau-matici, in particolare se subiti duran-te le fasi sensibili, possono determi-nare una riduzione generale della ca-pacità di adattarsi a nuovi ambienti epredisporre l’individuo a reazioni dipaura o fobie specifiche. ■

di Paola Dall’Ara Professore associato di Microbiologia

e Immunologia VeterinariaUniversità degli Studi di Milano

Dipartimento di Scienze Veterinarie eSanità Pubblica - Unità di

Microbiologia e ImmunologiaVeterinaria

PREMESSA

All’art. 7 punto 1, il nuovo Regola-mento 576/2013 concede agli Statimembri la possibilità di autorizzare imovimenti a carattere non commer-ciale nel proprio territorio da un al-tro Stato membro anche di animali dacompagnia delle specie elencate nel-l’allegato I, parte A, che abbiano a)meno di 12 settimane e non siano sta-

ti vaccinati contro la rabbia; oppureb) tra 12 e 16 settimane e siano stativaccinati contro la rabbia, ma nonadempiano ancora ai requisiti di va-lidità di cui all’allegato III, punto 2, let-tera e).

Al punto 2 si specifica che l’auto-rizzazione di cui al paragrafo 1 può es-sere concessa soltanto se:

a) il proprietario o la persona au-torizzata forniscono una dichiara-zione firmata attestante che dalla na-scita sino al momento del movi-mento a carattere non commercialegli animali da compagnia non hannoavuto contatti con animali selvaticidi specie suscettibili alla rabbia; op-pure

b) gli animali da compagnia sonoaccompagnati dalla madre, da cui

UNA DEROGA DA NON UTILIZZARE

LA RABBIA È ANCORAUNA REALTÀParere sul recepimento della direttiva 31/2013 e delregolamento 576/2013 riguardante la modifica delregolamento 998 relativo al movimento dei cuccioli.

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______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA FEDERAZIONE

sono ancora dipendenti, e il docu-mento identificativo che accompagnala madre attesta che, prima dellaloro nascita, la madre è stata sotto-posta a vaccinazione antirabbicaconforme ai requisiti di validità di cuiall’allegato III.

PARERE

La rabbia è purtroppo ancora oggiuna realtà importante anche in Eu-ropa, soprattutto nei Paesi dell’Est.Basta consultare il Rabies Bulletin(http://www.who-rabies-bulletin.org/Queries/Default.aspx), pagina uffi-ciale dell’Organizzazione Mondialedella Sanità relativa ai casi di rabbia(in animali domestici, selvatici, nel-l’uomo e nei pipistrelli) in Europa perrendersi conto della preoccupante si-tuazione (Figura 1 e Tabella 1).

Come si può vedere, prendendo inconsiderazione anche solo il 2013,Paesi quali, Croazia, Grecia, Ungheriae Moldavia (con poche decine dicasi), Belarus, Polonia, Romania eTurchia (con centinaia di casi) e an-cor più Federazione Russa e Ucraina

(con migliaia di casi) hanno segnala-to la presenza della rabbia in anima-li domestici e selvatici. Per questo mo-tivo nessun Paese europeo si può per-mettere di abbassare la guardia di-minuendo i controlli sugli animalimovimentati.

Ritengo sia estremamente ri-schioso lasciare a un proprietario oa una persona autorizzata la possi-bilità di fornire, senza controllo al-cuno, una dichiarazione firmata at-testante che, dalla nascita sino al mo-mento del movimento a caratterenon commerciale, gli animali da com-pagnia non hanno avuto contatti conanimali selvatici di specie suscettibilialla rabbia.

La vaccinazione rimane l’unicaarma a disposizione per poter con-trollare l’entrata di animali anche daPaesi con casi di rabbia accertata.

Di fatto in alcuni Paesi la vaccina-zione antirabbica può essere effet-tuata anche prima dei classici 3 mesidi età, in quanto nei foglietti illustra-tivi di questi vaccini, regolarmente re-gistrati e in commercio in questi Pae-si, la casa produttrice specifica che glistessi possono essere impiegati in ani-

mali di età inferiore ai 3 mesi.Consiglierei quindi di mantenere

quanto attualmente in vigore in Italia,riportato sul documento Procedureper l’esecuzione dei controlli nellamovimentazione comunitaria di canie gatti: “L’Italia, ai sensi dell’art. 5 com-ma 2 del Regolamento (CE) n.998/2003, non consente l’ingresso dianimali di età inferiore ai 3 mesi chenon abbiano completato il protocollovaccinale. Se un animale di età infe-riore ai 3 mesi è vaccinato contro larabbia nel rispetto del protocollo in vi-gore nello Stato membro di prove-nienza può essere introdotto.”

Analogo provvedimento vige del re-sto anche in Francia (v. box pagina se-guente).

Ritengo invece utile la precisazio-ne riportata al punto 2 lettera b) del-l’articolo 7 che dà la possibilità di mo-vimentare cuccioli e gattini non an-cora vaccinati ma al seguito della loromadre, da cui sono ancora dipen-denti; la madre deve però esseremunita di un documento identifica-tivo attestante che, prima della loronascita, è stata sottoposta a vacci-nazione antirabbica conforme ai re-

FIGURA 1: CASI DI RABBIA IN EUROPA SEGNALATI NEL 2013

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LA FEDERAZIONE ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

quisiti di validità di cui all’allegato IIIpunto e): “Il periodo di validità dellavaccinazione inizia dal momento incui è stabilita l’immunità protettiva,non meno di 21 giorni dal completa-mento del protocollo di vaccinazionestabilito dal fabbricante per la primavaccinazione, e continua fino allafine del periodo di immunità protetti-va, conformemente alla specifica tec-nica dell’autorizzazione all’immis-sione in commercio di cui al punto 1,lettera b), o nell’approvazione o li-cenza di cui al punto 1, lettera c), delvaccino antirabbico nello Stato mem-bro o nel territorio o paese terzo in cuiè somministrato il vaccino”.

Questa precisazione amplia quan-to attualmente riportato sul docu-mento italiano (“È vietato il trasportodi animali di età inferiore alle 8 setti-mane, se non accompagnati dalla ma-dre”), ma ribadisce la necessità di unavaccinazione antirabbica in regola se-condo quanto riportato nei foglietti il-lustrativi dei singoli vaccini. ■

TABELLA 1: CASI DI RABBIA IN EUROPA SEGNALATI NEL 2013

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MINISTÈRE DE L’AGRICULTURE, DEL’ALIMENTATION, DE LA PÊCHE,

DE LA RURALITÉ ET DEL’AMÉNAGEMENT DU TERRITOIRE

INFORMATIONCONDITIONS SANITAIRES POURVENIR EN FRANCE AVEC SON

ANIMAL DE COMPAGNIE A PARTIRD’UN PAYS DE L’UNION

EUROPEENNE(mouvements non commerciaux)

Attention:les carnivores domestiques (chiens,chats, furets) âgés de moins de troismois ET non vaccinés contre la ragene peuvent pas être introduits en

France.En revanche, si un animal de moins

de trois mois est valablement vaccinécontre la rage, en respect du

protocole en vigueur dans l’Etatmembre de provenance, il peut

être introduit en France.

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30Giorni | Settembre 2014 | 13

______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA FEDERAZIONE

di Alberto Casartelli, Mino Tolasi,

Giovanni Turriziani

Si sono conclusi i lavoridel tavolo tecnico mini-steriale sul veterinarioaziendale istituito presso

la direzione generale della sa-nità animale e del farmaco ve-terinario. Chi scrive è stato indicatoa parteciparvi dalla Fnovi, mossadall’intento di arrivare ad una sinte-si delle esperienze fatte e delle posi-zioni dibattute. La federazione, del re-sto, già con la carta fondativa del ve-terinario aziendale (novembre 2010)e la firma del protocollo sul veteri-nario di fiducia con Aia ed Anmvi(gennaio 2012) ha sempre dimostra-to la sua determinazione a promuo-vere questa figura e la sensibilità difare in modo che ogni esperienza e di-battito fossero ricompresi e risolti al-l’interno della categoria stessa.

La semplice constatazione che il la-voro del veterinario che si occupa dianimali da reddito, pur con alcune dif-ferenze, risponde ai medesimi obiet-tivi in tutto il paese ha permesso ditrovare una base comune di parten-za. La necessità di rinnovare la pro-fessione nel settore zootecnico è ma-turata molti anni fa, ma oggi la con-sapevolezza che le filiere hanno bi-sogno del veterinario aziendale è de-cisamente accresciuta.

A maggio di quest’anno, il ministero

della Salute ha chiesto alla Fnovi didesignare i liberi professionisti del ta-volo sul veterinario aziendale. Pro-motori attivi dei lavori sono stati il DgGaetana Ferri e il responsabile del-l’ufficio anagrafi e sistemi informati-vi Luigi Ruocco. Al tavolo hanno an-che partecipato, oltre ad una rap-presentanza del Sivemp, i veterinariregionali del Friuli Venezia Giulia,Emilia Romagna, Lazio e Basilicata,tutte regioni nelle quali la figura delveterinario aziendale è stata materiadi deliberazioni e sperimentazioni. Iltavolo si è riunito tre volte a Roma -il 6 e il 27 giugno e il 31 luglio - per get-tare le basi di un decreto volto ad isti-tuire giuridicamente il veterinarioaziendale, così attuando il D.lvo 117del 2005. Le principali questioni af-frontate ai fini della stesura di unabozza di decreto, hanno riguardato icampi di attività, i compiti e le re-sponsabilità del veterinario azienda-le, la formalizzazione del rapporto traOSA (operatore del settore alimen-tare) e il veterinario libero profes-sionista incaricato su base volontariae fiduciaria, la creazione di una retedi sorveglianza epidemiologica, ladefinizione dei requisiti professio-nali e di formazione per l’inserimen-to in un elenco nazionale che sarà de-tenuto dalla Fnovi.

Visto l’avvicendamento dei direttorigenerali, è doveroso ringraziare pub-blicamente Gaetana Ferri per come hacondotto la fase tecnica; nel suo in-

carico è subentrato Silvio Borrello,che si occuperà della non meno de-licata e importante fase legislativa.Per come si sono svolti gli incontri deltavolo - celeri, concreti e serena-mente proficui - ci sono tutte le pre-messe per attendersi un buon de-creto, che inquadra correttamente ilruolo e le aspettative del veterinariolibero professionista, valore aggiun-to per la salute animale e interfacciadel veterinario ufficiale, e anche perun rilancio complessivo della nostraprofessione, traino di tutto il com-parto delle produzioni alimentari diorigine animale.

L’esperienza del tavolo è stata l’espe-rienza di una categoria che ha sapu-to dimostrare una grande capacità diconfronto sulle questioni di merito edi elaborare una figura che rinnova laveterinaria, valorizzando le compe-tenze pubbliche e private. Intorno aduna vera necessità di modernizzazio-ne, la nostra professione ha ritrovatostimoli e motivazioni per riaffermarequel ruolo centrale che le compete nelsettore della sicurezza alimentare.Per chi scrive, stare al tavolo è statoun motivo di onore e di orgoglio.Adesso, dovrebbe essere compito ditutti partecipare ad un progetto che ri-guarda l’insieme della nostra profes-sione, partendo da temi fondamenta-li e urgenti come l’antibioticoresi-stenza e il benessere animale che sa-ranno gli elementi qualificanti della no-stra professione nel futuro. ■

DOPO SOLO DUE MESI E TRE CONVOCAZIONI

CONCLUSI I LAVORI DEL TAVOLOSUL VETERINARIO AZIENDALETerminato il confronto tecnico, si entra nella fase legislativa. Ci sono tutte le premesse per un decreto pienamente rispondente alle esigenzedella Professione e del Paese.

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LA P

REVI

DENZ

A

14 | 30Giorni | Settembre 2014

di Danilo DefinoCapo Area Previdenza

LA CONTROVERSIA DELLA CASSA RAGIONIERI

Con sentenza n. 17892 del 2014 laCorte di Cassazione, Sezione Lavoro,chiamata a pronunciarsi sul ricorsodella Cassa Ragionieri avverso lasentenza n. 636/2010 della Corted’Appello di Venezia (in primo gradoera stato proposto ricorso da un ra-gioniere al Tribunale di Padova), inmateria di applicazione del principiodel pro rata alle Casse professionali,ha fornito una interpretazione del tut-to differente da quella seguita dallaCassa nel determinare l’ammontaredella pensione di un iscritto.

La controversia riguardava la li-quidazione della quota di pensione re-tributiva spettante ad un ragioniereche aveva presentato domanda dipensione nel 2004.

La Cassa Ragionieri, infatti, fino al2001 adottava un sistema di calcolopensionistico retributivo che consi-derava quale base pensionabile la me-dia dei migliori quindici redditi pro-dotti nei venti anni precedenti il pen-sionamento. Nel biennio 2002/2003aveva adottato una riforma struttu-rale della propria gestione previden-ziale, finalizzata a garantire la stabi-lità finanziaria della gestione ed unamaggiore equità del sistema. Condetta riforma era avvenuto il pas-saggio al sistema di calcolo dellepensioni per quote, l’una retributivaper le annualità sino al 2003, e l’altracontributiva per le annualità suc-cessive, l’estensione della media red-dituale per il calcolo della quota re-tributiva e l’introduzione di coeffi-cienti di abbattimento delle pensionidi anzianità in funzione dell’età ana-grafica di accesso al trattamento.

La Cassa, per i periodi anteriori allariforma descritta, aveva applicatonel calcolo dell’ammontare pensio-nistico, con riferimento alla mediareddituale utilizzata, il criterio degli“ultimi 24 redditi” in luogo di quello

previgente, più favorevole all’iscritto(“ultimi 15 redditi”), con conseguen-te liquidazione di una pensione di mi-nore importo.

L’esame della decisione della Cas-sazione presuppone un rapido ri-chiamo alle norme di legge succedu-tesi in materia e alla diversa posizionedella giurisprudenza di merito suc-cessiva alla L. 147/2013 (Legge distabilità 2014).

L’EVOLUZIONE NORMATIVA

La regola del pro rata temporis(“in base al tempo”) è stata introdottaper le Casse privatizzate dall’art. 3,comma 12, della Legge 8 agosto 1995,

n. 335, e comportava, nella formula-zione originaria della norma, l’obbli-go da parte delle stesse di procede-re all’adozione di provvedimenti di va-riazione delle aliquote contributive,di riparametrazione dei coefficienti direndimento o di ogni altro criterio dideterminazione del trattamento pen-sionistico, nel rispetto delle anziani-tà già maturate. In sostanza le modi-fiche eventualmente introdotte nel si-stema di calcolo della pensione do-vevano operare esclusivamente peril futuro, senza incidere sulle annua-lità già maturate.

Detto principio, concepito dalla L.335/95 in termini di applicazionestringente e rigorosa, è stato poi at-tenuato dal disposto dell’art. 1, com-

CASSA RAGIONIERI

LA CASSAZIONERAFFORZAL’APPLICAZIONE DEL PRO RATALa Corte di Cassazione ha ritenuto non validal’interpretazione del pro rata applicata dalla CassaRagionieri nel determinare i criteri del calcolo delleprestazioni pensionistiche.

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________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA PREVIDENZA

ma 763, della Legge 27 dicembre2006, n. 296 che stabilisce che i me-desimi Enti devono aver presente ilprincipio del pro rata in relazione alleanzianità già maturate rispetto alla in-troduzione delle modifiche derivan-ti dai provvedimenti suddetti e co-munque tenuto conto dei criteri digradualità e di equità fra generazioni.

Quindi, in forza della terminologiausata dal legislatore, il principio delpro rata diviene un parametro diponderazione unitamente ai criteridella gradualità e della equità fra ge-nerazioni, egualmente meritevoli ditutela.

Infine la legge di stabilità 2014 (ap-provata con L. 147/2013) ha intro-dotto (art. 1, comma 488), con riferi-mento all’articolo 1, comma 763, del-la legge n. 296/2006 sopra menzionata,una norma interpretativa autentica,con efficacia retroattiva, stabilendoche gli atti e le deliberazioni in ma-teria previdenziale adottati dalle Cas-se e approvati dai Ministeri vigilantiprima della data di entrata in vigoredi tale legge (1.1.2007) si intendono le-gittimi ed efficaci a condizione chesiano finalizzati ad assicurare l’equi-librio finanziario di lungo termine.

Proprio la valenza della norma inquestione costituisce il tema fon-dante della decisione della Corte diCassazione.

LA GIURISPRUDENZA DI MERITOSUCCESSIVA ALLA L.147/2013(LEGGE DI STABILITÀ 2014)

La recentissima giurisprudenza dimerito ha utilizzato il disposto sopradescritto come parametro normativonei contenziosi in corso sempre re-lativi alla Cassa Ragionieri (ad es. Tri-bunale di Milano - sezione Lavoro, sen-tenze nn. 1509 e 1613 del 2014).

I giudici di merito hanno sostenu-to la tesi che, alla luce dell’evoluzio-ne normativa descritta, il principio delpro rata non sia più un obbligo per leCasse, ma soltanto un parametro daponderare. Di conseguenza, dopo

l’entrata in vigore della legge di sta-bilità del 2014, di cui i giudici di me-rito riconoscono la valenza inter-pretativa retroattiva, emerge dallesentenze descritte la tesi per cui le ri-forme previdenziali adottate dalleCasse professionali atte a ridurre laspesa pensionistica, e pertanto fina-lizzate ad assicurare l’equilibrio fi-nanziario di lungo termine, senza larigida applicazione del pro rata al pe-riodo antecedente l’entrata in vigoredi tali riforme, non ledono il principiostesso. In sostanza i giudici hanno so-stenuto i tentativi delle Casse di at-tenuare le disparità di trattamento aifini pensionistici tra vecchi e nuoviiscritti e conseguentemente, in basea un principio di equità, di non ero-gare pensioni troppo generose ri-spetto alla contribuzione versata(vengono così considerate legittimela delibera della Cassa Ragionieri del2002 e le seguenti).

LA SENTENZA DELLACASSAZIONE DEL 2014 N. 17892

La sentenza della Corte di Cassa-zione n. 17892 del 2014 ha sostan-zialmente ribaltato l’indirizzo for-matosi dopo la legge di stabilità2014 in merito all’applicazione delpro rata, riaffermando, nel solco di unconsolidato orientamento della stes-sa Corte (anche se in riferimento asentenze antecedenti alla L. di sta-bilità del 2014), la necessità di una ri-gida applicazione del principio per iprovvedimenti adottati dalle Casseprima della entrata in vigore della L.296/06. La Corte, infatti, nelle sen-tenze antecedenti alla legge di sta-bilità del 2014, aveva più volte affer-mato come il legislatore del 2006 ha“… inteso rendere flessibile il criteriodel pro rata ponendolo in bilancia-mento con i criteri di gradualità e diequità tra le generazioni” così confe-rendo alle Casse uno spazio di ma-novra maggiore rispetto al passato,anche nell’ottica di richiedere ai sog-

getti con maggiore anzianità assicu-rativa un livello di “sacrificio” mag-giore rispetto a quello imposto allenuove “generazioni previdenziali”destinatarie di trattamenti pensio-nistici meno “generosi”. L’applica-zione flessibile del pro rata, tuttavia,è stata considerata legittima dallaCassazione solo dopo l’entrata invigore della legge e quindi per iprovvedimenti adottati dalle Casse apartire dal 1 gennaio 2007.

Nella controversia concernente laCassa Ragionieri, come evidenziato,la materia del contendere concerne-va le modalità di calcolo applicate dal-la Cassa nel determinare l’importopensionistico della quota retributivadi un ragioniere, in quanto la Cassa,anche per gli anni antecedenti la ri-forma del 2002/2003, aveva applicatoil criterio introdotto dalla normativanovellata, mentre la pensione spet-tante sarebbe stata più alta appli-cando il più favorevole criterio pre-vigente.

Le ragioni sostenute dalla CassaLa Cassa nel giudizio aveva evi-

denziato che era stata adottata, nelbiennio 2002/2003, una riforma arti-colata del sistema, con il passaggiodal criterio retributivo a quello con-tributivo, e la distinzione per gli as-sociati di due quote di pensione (unacalcolata con il retributivo, l’altracon il contributivo); il rispetto del prorata, secondo la Cassa medesima, eraavvenuto mantenendo il calcolo re-tributivo per tutte le annualità ante-cedenti alla riforma, seppur con l’ap-plicazione del più ampio ventaglio dei“24 ultimi redditi” utili al calcolo del-la media reddituale in luogo dei 15previgenti ritenuto un criterio non in-tangibile in una riforma strutturale. LaCassa infine evidenziava in ogni casol’efficacia sanante degli interventi le-gislativi successivi (Leggi nn. 296/06e 147/2013).

La posizione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha respin-

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LA PREVIDENZA _______________________________________

to il ricorso della Cassa Ragionieri,sulla base delle seguenti argomenta-zioni:• la quota di pensione retributiva an-

dava calcolata applicando il crite-rio previgente della media reddi-tuale degli ultimi 15 anni, in quan-to obbligo scaturente dalla corret-ta applicazione del pro rata;

• le modifiche normative della Cas-sa risalivano al 2002 e pertanto era-no antecedenti alla L. n. 296/06 cheha mitigato il detto principio: per-tanto la novella del 2006 non puòavere efficacia sanante dei prov-vedimenti contrari alla normativaprevigente. L’efficacia della leggedel 2006 e quindi la facoltà di tem-perare il principio del pro rata ri-spetto ai criteri della L. 335/95, è exnunc e quindi poteva valere soloper le delibere adottate successi-vamente all’entrata in vigore dellalegge (1.1.2007);

• alla norma contenuta nella Legge distabilità 2014 non può attribuirsinatura retroattiva ed inoltre lastessa non può applicarsi nel giu-dizio di legittimità esaminato dal-la Corte, perché “...subordinata adun accertamento, l’essere gli atti edelibere degli enti finalizzati ad as-sicurare l’equilibrio finanziario dilungo termine, in ogni caso non con-sentito a questa Corte”.La Cassazione, per sostenere la tesi

della non retroattività della normati-va introdotta dalla Legge di stabilità2014, ha richiamato i limiti fissati dal-la Corte Costituzionale al potere di-screzionale del legislatore di emana-re norme retroattive: deve ricorrerel’esigenza di “tutelare principi, dirittie beni di rilievo costituzionale, che co-stituiscono altrettanti motivi imperatividi interesse generale, ai sensi dellaConvenzione Europea dei diritti del-l’uomo e delle libertà fondamentali(CEDU)”. Nel caso esaminato la Cas-sazione non ha ravvisato la sussi-stenza dei “motivi di interesse gene-rale” idonei ad attribuire efficaciaretroattiva alle norme descritte cheviolerebbero così i principi costitu-

zionali di eguaglianza e ragionevo-lezza.

La Cassazione inoltre ha ritenutoche la norma della L. di stabilità2014 non può avere efficacia inter-pretativa in quanto non si limita ad as-

segnare alla normativa contenutanell’art. 1, comma 763, L. 296/06, undato significato tra quelli ad essa co-munque ascrivibili, ma deroga attri-buendole un significato nuovo e di-verso rispetto al testo previgente edinoltre in assenza dei motivi impera-tivi di interesse generale costituzio-nalmente rilevanti sopra menzionati.In definitiva tale norma non farebbealtro che rendere retroattivamente le-gittimi gli atti e le delibere emanatidalla Cassa in contrasto con le normevigenti in materia. Attribuire efficaciaretroattiva ad una legge a distanza dioltre 10 anni creerebbe pure un vul-nus alla certezza del diritto.

Sul punto decisivo della materia delcontendere, e quindi sulla effettivaportata dell’art. 1, comma 488, L.147/13, la Cassazione ritiene in con-clusione che il ricorso della Cassadeve essere rigettato sulla base di unalettura della normativa ivi contenutaconforme ai principi costituzionali.

Le reazioniLa decisone della Cassazione ha su-

scitato a diversi livelli una certa di-visione di orientamenti, anche se ap-paiono prevalenti le posizioni critiche.

In particolare è stata evidenziata ladiscutibilità dell’assunto che nella ma-teria trattata dalla Corte nel ricorsonon sarebbero rinvenibili motivi im-perativi di interesse generale in quan-to la stabilità delle casse nel lungo pe-riodo garantisce l’assolvimento del-le fondamentali funzioni previdenziali,di rilevanza pubblica, relative ai pro-

fessionisti e quindi assicura che i re-lativi oneri non vengano rimessi alloStato e in definitiva alla collettività.Inoltre, con riferimento all’impossi-bilità, in sede di giudizio di legittimi-tà, dell’accertamento che la riformaintrodotta dalla Cassa fosse finalizzataa garantire l’equilibrio di lungo pe-riodo, si è fatto notare che, compor-tando la censurata riforma una con-trazione della spesa pensionistica eun beneficio finanziario per la Cassa,risultava pacifico tale obiettivo.

In secondo luogo che la decisionedella Corte è contraria all’equilibriointergenerazionale e pertanto all’in-teresse delle nuove generazioni, giàschiacciate dall’aumento contribu-tivo e da un mercato del lavoro de-presso.

Infine è stato rimarcato come laCassazione sia andata oltre i poteri adessa spettanti in quanto la censura,alla luce dei principi costituzionali,della norma contenuta nella legge distabilità 2014, con la disapplicazionedi fatto della norma, a rigore implical’esercizio di una funzione che il no-stro ordinamento assegna al giudicedelle leggi, la Corte Costituzionale. Diconseguenza non è da escludere chela Suprema Corte solleciti l’inter-vento della Consulta.

È doveroso evidenziare che l’Enpavha adottato le riforme della propriagestione previdenziale prevedendonel’efficacia futura e quindi nel pieno ri-spetto dei diritti quesiti, applicandoin modo rigoroso il principio del prorata. ■

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________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA PREVIDENZA

di Sabrina VivianDirezione Studi

Il programma Fixo (Forma-zione e Innovazione perl’Occupazione) - Scuola &Università si propone di col-

mare il divario che intercorre tratitolo di studio posseduto e richiestedelle aziende/datori di lavoro, inco-raggiando un’occupazione di qualità.

Sul sito di Italia Lavoro, agenzia diassistenza tecnica del Ministero del La-voro e delle Politiche Sociali, è possi-bile reperire informazioni dettagliatesul progetto Fixo e consultare gli Av-visi pubblici destinati alle imprese in-teressate a richiedere contributi perl’inserimento occupazionale di lau-reandi, laureati e dottorandi di ricer-ca con contratto di apprendistato dialta formazione e ricerca o contratti dilavoro subordinato.

Scade a fine anno (31 dicembre2014) il bando Fixo “Scuola e Univer-sità”, che prevede l’erogazione di in-centivi a favore dei datori di lavoro ditutti i settori per l’assunzione con con-tratto di apprendistato di alta forma-zione e ricerca di giovani under 30 (29anni e 364 giorni), che non abbianoavuto, nei 12 mesi precedenti l’avviodel contratto, rapporti di lavoro su-bordinato con il soggetto che riceve ilcontributo.

I liberi professionisti sono esplici-

tamente inclusi tra i possibili benefi-ciari degli incentivi.

La domanda di contributo può es-sere presentata da datori di lavoro cheassumano a tempo pieno o parziale(con almeno 24 ore settimanali) concontratti di apprendistato di alta for-mazione e ricerca finalizzati:• allo svolgimento di attività di ricerca

e di esperienze professionali oppureal conseguimento dei seguenti titoli

di studio:• diploma di istruzione secondaria su-

periore• certificato di specializzazione tec-

nica superiore• diploma di tecnico superiore• laurea triennale/magistrale• master universitario• diploma di specializzazione• diploma di perfezionamento• dottorato di ricerca.

Il contratto deve avere una durataminima di 12 mesi.

Il contributo economico previsto dalbando è pari a 6.000 Euro per ogni as-sunto con contratto di apprendistatoa tempo pieno, 4.000 se a tempo par-ziale (ovvero almeno 24 ore settima-nali).

Non è ammessa la sostituzione deilavoratori per cui è concesso il contri-buto, mentre, in caso di licenziamentoo dimissione volontaria, si dovrà dar-ne comunicazione a Italia Lavoro.

Sono ammissibili al contributoesclusivamente i contratti sottoscrit-ti a partire dal 24 giugno 2014 e co-munque la domanda di contributodeve essere presentata entro e non ol-tre 60 giorni dalla data di inizio del rap-porto di apprendistato per il quale ilcontributo è richiesto.

La durata del periodo di formazio-ne (minimo 6 mesi) è rimessa alle Re-gioni, in accordo con le parti sociali egli organi istituzionali tra cui le uni-versità e altre istituzioni scolastiche eformative. La formazione dell’ap-prendista deve svolgersi nell’ambitodell’orario di lavoro. Il datore di lavo-ro ha la possibilità di co-progettare ilpercorso formativo in ragione di pro-prie esigenze inserendo in organicoprofili medio-alti con competenze spe-cialistiche, che possono contribuire aportare innovazione e a far crescere laproduttività del lavoro. Le spese so-stenute per la formazione sono esclu-se dal calcolo Irap.

Inoltre sono previsti sgravi contri-butivi:• applicazione dell’aliquota al 10%

della retribuzione imponibile per leimprese con 10 dipendenti e più;

• sgravio contributivo al 100% nei pri-mi 3 mesi di contratto (dal quartosi applica l’aliquota del 10%) per im-prese con meno di 10 dipendenti (edè questo il caso della maggior par-te dei piccoli ambulatori veterinarisu tutto il territorio nazionale).La domanda di contributo può es-

sere presentata esclusivamente at-traverso la piattaforma web raggiun-gibile al seguente indirizzo http://Fi-xoL4.italialavoro.it

Le strutture interessate devono ef-fettuare la registrazione per riceverecodice utente, PIN e password.

I professionisti, in sostituzione al nu-mero di iscrizione alla Camera diCommercio, dovranno inserire l’Ordineprofessionale di iscrizione e il nume-ro di matricola.

L’assegnazione del contributo av-viene a sportello, seguendo l’ordinecronologico di presentazione delledomande. ■

CONTRIBUTI PER L’INSERIMENTO OCCUPAZIONALE

Programma FixoI liberi professionisti sono inclusi tra i beneficiari degli incentivi.

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LA PREVIDENZA ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

di Paola FassiDirigente Direzione Contributi

Importanti novità sul fronteversamento dei contributi.Entro il 31 gennaio i Vete-rinari potranno entrare nel-

l’area riservata di Enpav On-line e, con un semplice click, chie-dere la rateazione dei contributi do-vuti per lo stesso anno.

CONTRIBUTI MINIMI

Sono ormai 13 anni, da quando cioèl’Enpav riscuote direttamente me-diante bollettini M.Av, che i contributi

minimi devono essere versati in duerate con scadenza 31 maggio e 31 ot-tobre.

Un’ulteriore rateazione poteva es-sere richiesta nel caso in cui l’iscrit-to si trovasse in situazione di obiet-tiva difficoltà economica ed essere de-liberata dal Comitato Esecutivo del-l’Ente.

La novità è che dal 2015 tutti po-tranno richiedere di pagare i con-tributi minimi dovuti nell’anno, in 4rate oppure in 8 rate. Per chi chie-derà di pagare in 4 rate le scadenzesono: 31 maggio, 31 luglio, 30 set-tembre e 31 ottobre.

Per le 8 rate i contributi dovrannoessere pagati alle scadenze del: 31

marzo, 30 aprile, 31 maggio, 30 giugno,31 luglio, 31 agosto, 30 settembre e 31ottobre.

Se l’iscritto non fa nessuna ri-chiesta entro il 31 gennaio, i con-tributi dovranno essere pagati in duerate: 31 maggio e 31 ottobre.

A chi richiede il pagamento in 4 op-pure 8 rate, non sarà applicato alcuninteresse ma esclusivamente il costodi emissione dei M.Av. di Euro 0,96 cia-scuno, richiesto dalla Banca Popola-re di Sondrio.

MODELLO 1 E CONTRIBUTIECCEDENTI

Restano invariati i dati reddituali dadichiarare sul Modello 1.

Ricordiamo che i liberi professio-nisti che si avvalgono di collaboratoriesterni devono compilare anche il Mo-dulo B, su cui dovranno indicare i no-minativi dei collaboratori ed i com-pensi a questi corrisposti incluso ilcontributo integrativo del 2%. In talmodo si evita una duplicazione del 2%sulla medesima prestazione ed il di-chiarante potrà sottrarre nella sua di-chiarazione il contributo integrativogià pagato ai collaboratori.

A partire dal Modello 1/2014, iltermine di presentazione passa dal31 ottobre al 30 novembre e la pre-sentazione è consentita esclusiva-mente per via telematica (come era

CASSA VERSUS ISCRITTI

NUOVE AGEVOLAZIONI PER IL PAGAMENTO DEI CONTRIBUTI ENPAVRateazione dei contributi.

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________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA PREVIDENZA

già previsto per la scorsa annualità)tramite l’area riservata del sito in-ternet www.enpav.it, accedendo almenù di Enpav Online “TrasmissioneModelli”.

Altra novità è che, sempre entro il30 novembre 2014, gli iscritti pos-sono rettificare i dati comunicati conil Modello 1, attraverso la funzione“Rettifica Modelli” di Enpav Online.

Per consentire le eventuali rettifi-che, i bollettini M.Av per il paga-mento dei contributi eccedenti nonsono più emessi contestualmentealla trasmissione del Modello 1, mavengono resi disponibili all’internodel menù “Consultazione M.Av/SDD”di Enpav Online solo dopo la sca-denza del 30 novembre.

Cosa succede se l’errore nei dati di-chiarati si scopre dopo il 30 no-vembre?

In questo caso non è più possibilela rettifica online; l’iscritto deve tra-smettere all’Ufficio Contributi del-l’Ente tutta la documentazione car-tacea. La data di invio dei documen-ti di rettifica viene considerata comedata di trasmissione del Modello 1, an-che ai fini dell’applicazione delle san-zioni per il ritardato invio.

Quando pagare? Le scadenze cambiano a seconda

dell’importo da pagare.In sintesi:a) se la somma dei contributi ec-

cedenti (soggettivo + integrativo) è in-feriore a 1.500,00 Euro, il pagamentodeve avvenire in un’unica rata conscadenza 28 febbraio 2015;

b) se la somma dei contributi ec-cedenti (soggettivo + integrativo) è su-periore o uguale a 1.500,00 Euro ed ilModello 1/2014 è presentato entro lascadenza del 30 novembre, vengonoautomaticamente emessi 2 M.Av. perogni contributo (soggettivo e inte-grativo) con scadenza 31/01/2015 e28/02/2015;

c) se la somma dei contributi ec-cedenti (soggettivo + integrativo) è su-periore a 6.193,13 Euro (equivalen-ti a 2,5 volte i contributi interi mini-mi totali del 2014), l’iscritto può pre-sentare dal 1° dicembre 2014 al 31gennaio 2015, attraverso l’area ri-servata Enpav Online, una domandadi rateizzazione in 6 rate mensili, conprima scadenza 28 febbraio 2015.

Sulle singole rate sono applicati gliinteressi di dilazione al tasso legale.

Per poter accedere a questa ra-teizzazione devono ricorrere le se-guenti condizioni:• presentazione del Modello 1 entro

la scadenza del 30/11/2014;• regolarità contributiva all’atto

della presentazione della domanda;

• presentazione della domanda dirateazione entro e non oltre il 31gennaio 2015.

CONTRIBUTO MODULARE

È il contributo facoltativo dovutoda chi aderisce alla pensione modu-lare, scegliendo di versare un’ali-quota variabile compresa tra il 2% edil 14% del reddito dichiarato.

Ricordiamo che l’opzione deve es-sere rinnovata ogni anno, attraversoil Modello 2 che, a partire da que-st’anno, dovrà essere trasmesso, alpari del Modello 1, entro il 30 no-vembre.

Anche per il contributo modularesono intervenute alcune novità perquanto riguarda il numero delle rate.

In sintesi:a) se il contributo modulare è di im-

porto inferiore a 1.500,00 Euro, ilversamento deve avvenire in un’uni-ca soluzione entro il 30 settembre del-l’anno successivo alla presentazionedel Modello 2;

b) se il contributo modulare è su-periore o uguale a 1.500,00 Euro ven-gono automaticamente emessi 2 M.Av.con scadenza 30 settembre e 30 no-vembre. ■

Entro il 30 novembre:

presentazione telematica del

Modello 1 e Modello 2

(facoltativo).

Eventuale rettifica online dei

Modelli.

1° dicembre: i bollettini M.Av.

dei contributi eccedenti (se

dovuti) saranno disponibili

nell’area riservata di Enpav

Online.

Se i contributi (soggettivo edintegrativo)

sono complessivamente inferioriad Euro 1.500: Rata unica con

scadenza 28 febbraio

Se i contributi (soggettivo edintegrativo)

sono complessivamente uguali osuperiori ad Euro 1.500: Due rate

automatiche con scadenza 31gennaio e 28 febbraio.

Se i contributi (soggettivo edintegrativo)sono complessivamentesuperiori ad Euro 6.193,12:l’iscritto può richiedere online,entro il 31 gennaio, ilpagamento in 6 rate conscadenza mensile a partire dal 28 febbraio.

La rateazione è consentita solo se: - il Modello 1 è stato inviatoentro il 30 novembre; - la posizione contributiva èregolare

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LA PREVIDENZA ___________________________________

a cura della Direzione Studi

Risale al primo gennaio2012 la possibilità di co-stituire le “società traprofessionisti” (le c.d.

Stp), ossia società che hannoper oggetto l’esercizio di atti-vità professionali regolamen-tate nel sistema ordinistico.L’art. 10 della legge n. 183/2011 ha in-fatti abolito il divieto, risalente aduna legge del 1939, che consentiva l’ag-gregazione tra professionisti solo nel-la formula dello “studio associato”.

Sia la legge n. 183 che il Decreto delMinistero della Giustizia n. 34 dell’8 feb-braio 2013, pur disciplinando la vitadelle società sotto molti profili, man-cano di indicazioni per quanto ri-guarda il loro regime fiscale e previ-denziale.

Sotto il profilo fiscale, l’Ammini-strazione finanziaria si è sforzata di col-

mare tale lacuna tramite l’emanazionedi due risoluzioni giungendo, però, aconclusioni tutt’altro che univoche,qualificando come reddito di lavoro au-tonomo quello prodotto dalle societàtra avvocati (risoluzione 118E del2003) e come reddito di impresa quel-lo delle società di ingegneria (risolu-zione 56/2006).

Di fatto, dal punto di vista fiscale, l’in-dividuazione della natura del redditodipende da due elementi: soggettivo,cioè la veste giuridica del soggetto cheesercita l’attività; ed oggettivo, vale adire il tipo di attività svolta. L’analisidei due elementi porta a conclusionidifferenti: se si riconosce la prevalenzadell’elemento soggettivo il redditoprodotto dalla Stp si considera redditod’impresa mentre se viene data rile-vanza al presupposto oggettivo, siarriva a concludere che la Stp produ-ce reddito da lavoro autonomo.

Proprio per questo e per l’incertezza

che ne è derivata, le Stp non sono riu-scite a decollare nel panorama italia-no.

È dello scorso maggio l’ultima in-terpretazione della Direzione Centra-le Normativa dell’Agenzia delle Entrate,in risposta ad un interpello di una Stpcostituita in forma di Srl per svolgerel’attività di dottore commercialista,esperto contabile, revisore legale econsulente del lavoro, in merito alla ti-pologia del reddito prodotto, alla suadeterminazione nell’ambito dell’im-posizione diretta e dell’Irap, all’even-tuale assoggettamento dei compensia ritenuta e del reddito a contribuzioneprevidenziale.

Pur tralasciando l’aspetto previ-denziale, l’Agenzia delle Entrate for-nisce risposte molto nette sottol’aspetto tributario, affermando chequando i professionisti, associandositra loro ed eventualmente con soggettinon professionisti, scelgono la formasocietaria, vengono inevitabilmente at-tratti nel regime del reddito d’impre-sa. Viene ritenuta determinante, infatti,la veste giuridica societaria in cuil’attività viene esercitata, piuttostoche la natura professionale dell’attivitàmedesima.

Questo fa sì che vadano applicati gliarticoli 6, ultimo comma e 81 del Tuir,che attraggono nel reddito d’impresa“i redditi prodotti dalle società dipersone non semplici, dalle società dicapitali e dagli enti commerciali”. Ciòdetermina l’applicazione del principiodi competenza e non di cassa, il nonassoggettamento alla ritenuta d’ac-conto dei compensi relativi alle pre-stazioni rese e, ai fini Irap, che il valoredella produzione vada determinato sul-la base delle disposizioni che regola-no gli imprenditori commerciali inluogo di quella che attiene ai lavora-tori autonomi.

Ma nel “Pacchetto Semplificazio-ni”, definitivamente approvato lo scor-so luglio, viene affermato che le Stpproducono reddito da lavoro autono-mo, estendendosi a tali società il me-desimo trattamento fiscale previstoper le associazioni tra professionisti.

PROFILO FISCALE

Le società traprofessionistiLe Stp potrebbero rappresentare un’opportunitàinteressante per i professionisti in crisi di liquidità.

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Con le conseguenti implicazioni fi-scali:• l’applicazione del principio di cas-

sa• l’attribuzione del reddito ai soci• l’applicazione della ritenuta di ac-

contoQuasi alla fine del 2014 appare ormai

chiaro l’insuccesso di questa forma so-cietaria: risultano oggi attive solo 341Stp, di cui 125 tra avvocati. Ma si trat-ta di una “morte annunciata”, e l’armaè stata l’incertezza normativa, in par-ticolare quella relativa alla natura delreddito derivante. Ma le Stp potreb-bero rappresentare un’opportunitàinteressante per i professionisti incrisi di liquidità: la forma societariapuò infatti permettere un più facile ac-cesso alle fonti di credito tradiziona-li e ai bandi di finanziamento europei.

Dal punto di vista previdenziale, leCasse si sono mosse in autonomia percoprire il vuoto normativo. Le Casse

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to individualmente e/o in associa-zione professionale, l’ammontarepari al volume d’affari complessivodella Stp (al netto della maggiora-zione) moltiplicato per la percen-tuale di partecipazione agli utilispettante al professionista stes-so. Nel caso in cui tra i soci dellaStp siano presenti soci non pro-fessionisti, la percentuale di par-tecipazione agli utili deve essere ri-proporzionata, escludendo dal cal-colo la quota di partecipazionedei soci non professionisti;

• ciascun socio professionista del-la Stp deve annualmente comuni-care alla propria Cassa il redditonetto professionale complessivo eil volume di affari ai fini Iva com-plessivo, e versare la relativa con-tribuzione soggettiva ed integra-tiva dovuta secondo il regime pre-videnziale della propria Cassa diappartenenza. ■

dei Consulenti del Lavoro, dei Dotto-ri Commercialisti e dei Ragionieri,hanno adottato tre delibere identiche,approvate dai Ministeri vigilanti.

In sostanza i consulenti del lavoro,i commercialisti e i ragionieri soci diuna Stp devono sottostare alle normaliregole della propria Cassa di appar-tenenza.

Nello specifico:• la Stp è tenuta ad applicare la mag-

giorazione percentuale dovuta a ti-tolo di contributo integrativo, su tut-ti i corrispettivi rientranti nel volu-me d’affari prodotto ai fini Iva in pro-porzione alla quota di partecipa-zione agli utili dei soci;

• il volume d’affari ai fini Iva com-plessivo, da porre a base di calco-lo del contributo integrativo dovutoannualmente alla Cassa dal pro-fessionista socio di Stp, è deter-minato sommando all’eventualevolume di affari ai fini Iva prodot-

MINISTERO DEL LAVORO, ADEPP E CONFPROFESSIONI

Tre attori istituzionali per un’azione sinergica a favore dei giovani professionisti

Lo scorso luglio il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il PresidenteAdepp Andrea Camporese e quello di Confprofessioni, Gaetano Stella,

hanno firmato un protocollo d’intesa per favorire l’inserimento dei giovaninel mondo del lavoro attraverso la valorizzazione della formazione e del ti-rocinio, in un’ottica di sviluppo dell’imprenditorialità e del lavoro autonomo.

“Il nostro impegno sarà duplice - ha spiegato Camporese nel suo comu-nicato - da una parte lavoreremo per rafforzare la cooperazione con le isti-tuzioni nazionali e regionali competenti, supportandole nel lavoro di comu-nicazione con i giovani professionisti; dall’altra saremo i portavoce delle istan-ze e delle problematiche che ne ritardano l’ingresso nel mercato del lavoro.È impossibile, oggi, non combinare i nuovi fabbisogni formativi con le esi-genze del mercato del lavoro.”

Il protocollo si installa sul piano nazionale per la “Garanzia per i Giovani”che, in attuazione della Raccomandazione Ue del 22 aprile 2013, deve garantire,attraverso un pacchetto di misure di politica attiva, ai giovani italiani che siiscrivano al programma entro il 29esimo anno di età, in un periodo massi-mo di 4 mesi dall’inizio della disoccupazione o dal termine degli studi, un’offerta qualitativamente valida di lavoro o di formazione:uno stage, un tirocinio o un colloquio di lavoro.

I tre firmatari si impegnano, tra l’altro, a promuovere, con progetti congiunti, tra i destinatari del programma “Garanzia per i Gio-vani”, percorsi di avvio alla libera professione.

Le iniziative, formative e lavorative, coinvolgeranno anche gli studi professionali, rendendoli protagonisti della valorizzazione del-le competenze dei giovani in un percorso strutturato e che possa portare alla piena occupazione.

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di Enrico LorettiPresidente Ordine dei Veterinari

di Firenze

Una norma inserita in undispositivo di tutela del-la pubblica incolumità, ilcodice della strada, deve

essere tradotta in operatività

sanitaria: è questo il problemacon cui l’intera categoria Veterinariaè chiamata a misurarsi.

Per Legge, il cittadino deve chia-mare soccorso, ma non esiste oggiuna legge nazionale che obblighi loStato a dare soccorso.

Se l’ambito normativo è povero edequivoco, le aspettative degli utenti,

la sensibilità collettiva ma soprattuttola nostra coscienza professionale, ciobbligano a sviluppare un sistema dirisposta.

Molteplici le criticità, per certiversi drammatizzate dalla carenzanormativa: la sanità pubblica veteri-naria non ha, se non in alcune pocheregioni, attività e competenze in cam-po di assistenza, né si può pensareche l’obbligo di assistenza previstodall’art. 16 del nostro codice deon-tologico possa costituire una base vin-colante per una risposta adeguata co-stante e ripetuta nel tempo.

Su tutto questo, grava appuntoun equivoco di fondo, che vale una ri-flessione: il soccorso veterinario peranimali vittime di incidente stradaleè materia diversa dal campo umano.

In particolare, tralasciando per unattimo la incomparabilità delle ri-sorse destinate, va valutato attenta-mente, vista anche l’estrema varia-

NELL’OMV DI FIRENZE E PRATO IL DIRIGENTE VETERINARIODIRIGE E IL MEDICO VETERINARIO CURA

SOCCORSO ANIMALI:equivoci in corso Il progetto di Soccorso Animali, una buona praticafondata su professionalità, chiarezza di ruolo esussidiarietà.

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__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ORDINE DEL GIORNO

bilità di specie dei soggetti da soc-correre, il problema del conteni-mento, che di fatto limita l’obiettivodell’intervento sulla strada: la seda-zione, il controllo del dolore, il velo-ce riferimento dell’animale ad un li-vello superiore di assistenza in unastruttura attrezzata, in piena sicu-rezza.

Ha poco senso, in campo veteri-nario, ipotizzare di impostare delicatemanovre di assistenza e di rianima-zione in strada, magari fatte da soc-corritori non veterinari, ignorando ilpotenziale di rischio rappresentato daun animale ferito libero.

Il codice della strada è orientatoverso “animali domestici, d’affezione,protetti”.

Questo ambito operativo sarebbegià ampio e problematico, conside-rata l’estrema variabilità di specie po-tenzialmente coinvolte, nonché ladiversa accezione di animale protet-to tra le diverse regioni e non appa-re dirimente la successiva circolareapplicativa del Min. salute che parladi animali “domestici, d’affezione,selvatici”, corroborando in una certamisura un’interpretazione estensi-va: sono animali protetti, in forza del-la tutela dalla Legge 189/04 (Maltrat-tamento ed uccisione di animali) tut-ti gli animali: nessun animale deve mo-rire in strada senza possibilità disoccorso.

Evidente che questo non possa cheessere condiviso dalla nostra cate-goria, ma al di là dell’esegesi giuridi-ca e della valutazione etica, allargal’ambito operativo e di fatto allarga ilnovero delle criticità da affrontare.

In particolare, per la successiva col-locazione di animali guariti o stabi-lizzati, ma non immediatamente ri-collocabili se non in degenza e cu-stodia protetta; quindi la fase suc-cessiva al pronto soccorso è da in-ventare caso per caso ovvero da co-struire in via preventiva con più sog-getti ed enti.

Da rilevare come la competenzatecnica non è messa in discussione:oggi non mancano medici veterinari

preparati in materia di pronto soc-corso, formati anche verso inter-venti su specie non convenzionali.

Certamente però si pongono pro-blemi organizzativi di notevole por-tata, in primis il problema della co-pertura dei costi.

Gli animali di città sono riferibili alsindaco come soggetto responsabilein caso di animali non identificati, peri cani si può ipotizzare una discretapossibilità di restituzione al proprie-tario, quindi copertura delle spese.

Per i gatti, incontrastati protago-nisti dell’infortunistica stradale cit-tadina, l’anagrafe è ancora in em-brione: i costi sono quindi pubblici,come sostanzialmente per tutte le al-tre specie, in particolare i selvatici,ove l’attuale fase di transizione delleProvince complica ulteriormente ilquadro operativo.

Da sottolineare infine come esi-stano già interessati competitori,pronti ad enfatizzare eventuali incri-nature di una risposta non perfetta-mente appropriata.

Su questi termini di riflessione e va-lutazione, non certo con la presun-zione di chiarire gli equivoci, ma conlo spirito di servizio che la società cirichiede, l’azienda sanitaria di Firen-ze e l’ordine dei medici veterinari diFirenze e Prato hanno impostato or-mai da quattro anni un progetto diSoccorso Animali, basato su condi-visi termini di professionalità, chia-rezza di ruolo, sussidiarietà.

Gli elementi del sistema sono traloro connessi, in un costante livellodi confronto: • Una struttura direzionale di bacino

provinciale: l’igiene urbana veteri-naria dell’azienda sanitaria di Fi-renze, che gestisce il livello di at-tivazione, il servizio di recuperoanimali, il canile sanitario e la de-genza successiva di altri animali, lagestione economica e la comuni-cazione.

• Un contratto di servizio tra azien-da sanitaria, comuni e provincia,per definire le procedure, concor-dare i percorsi assistenziali ed in-

dividuare le risorse necessarie.• Un protocollo operativo tra ordine

e azienda sanitaria, che definisce illivello di assistenza ed il relativoprofilo tariffario, di fatto trasfor-mando le strutture veterinarie sulterritorio in nodi del sistema di retedel soccorso. L’animale soccorsonella struttura privata viene tra-sferito entro 12 ore ad altro livellodi custodia, i costi, nel caso di ani-male non di proprietà, sono copertidal progetto.Negli anni, con i correttivi neces-

sari, pur con qualche difficoltà lega-ta al profilo sperimentale del progetto,la risposta si è dimostrata adeguataalla domanda del territorio: nel 2013sono stati soccorsi 389 animali (19cani, 134 gatti, 236 selvatici), con unimpegno finanziario di € 40.900 e lacollaborazione di 16 strutture vete-rinarie sul territorio provinciale.

L’esperienza non può certo dirsiconclusa; lo schiudersi di nuove pos-sibilità di collaborazione con l’uni-versità, con il volontariato, con le Isti-tuzioni, ci convince a sviluppare ul-teriormente il sistema di risposta: percerti versi una risposta semplice adun problema complesso.

In estrema sintesi si chiama pro-fessionalità: il dirigente veterinario di-rige, il medico veterinario cura. ■

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di Roberto GiominiPresidente Ordine dei Veterinari

di Grosseto

Negli ultimi anni, numerosicomuni della provincia diGrosseto sono stati inte-ressati dal fenomeno del-

le predazioni ed aggressioni alpatrimonio zootecnico ovino,con gravi danni per le aziende coin-volte, sia diretti (morte di animali o ma-cellazione di quelli feriti), sia indiret-ti (aborti, mancata produzione di lat-te, minore fertilità dei greggi); il tuttoha portato pesanti ripercussioni eco-nomiche non solo sui singoli allevatori,ma sull’intera filiera agroalimentare dellatte ovino della Provincia.

Le continue predazioni sono state,e continuano ad essere, motivo di pro-fonda divergenza e scontro ancheacceso tra il mondo allevatoriale e leassociazioni animaliste, con i primiche individuano soprattutto nellapresenza del lupo la causa principa-

le degli assalti ai greggi e le secondeche difendono il diritto di sopravvi-venza di questa specie protetta, con-siderando anche la presenza sul ter-ritorio di cani vaganti e ibridicane/lupo.

Le istituzioni pubbliche si sonotrovate al centro di questa proble-matica ed hanno cercato di trovare so-luzioni che tenessero conto delle esi-genze socio-economiche della filieraovina e delle istanze del mondo am-bientalista.

In questo quadro nascono due pro-getti: Life Medwolf, finalizzato a ri-durre il conflitto tra la presenza dellupo e le attività antropiche nellearee rurali attraverso l’adozione dipratiche in grado di diminuire gli at-tacchi al bestiame e Ibriwolf, con loscopo di contrastare la perdita diidentità genetica del lupo in provinciadi Grosseto, grazie all’adozione dimisure volte ad indicare le miglioristrategie per l’identificazione degli ibri-di, redigendo un piano strategico per

la diminuzione del randagismo cani-no e sviluppando una banca dati sul-la presenza degli ibridi sul territorioprovinciale.

All’interno di questo ultimo pro-getto, è stato realizzato un percorsoper la definizione del “Piano strategi-co provinciale per la riduzione del ran-dagismo canino” che ha visto la par-tecipazione attiva dei comuni, delle as-sociazioni ambientaliste/animaliste, di

L’OMV DI GROSSETO E I PROGETTI LIFE IBRIWOLF E MEDWOLF

Un pianostrategico per la riduzionedel randagismocaninoLa sinergia tra Ordine ed enti istituzionalivalorizza il ruolo dei liberi professionisti.

ROBERTO GIOMINI

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www.almonature.eu

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quelle venatorie, delle organizzazioni agricole e del ser-vizio veterinario della Asl 9 di Grosseto, oltre alla pro-vincia di Grosseto; è stato costruito un documento di pia-nificazione, che individua una serie di priorità da met-tere in atto per ottenere una significativa riduzione delfenomeno nel territorio provinciale, con l’obbiettivo di-chiarato di conservare in purezza il lupo.

Alla formale adozione di questo documento, farà se-guito la costituzione di un “tavolo tecnico per la riduzionedel randagismo”, composto dagli stessi enti ed asso-ciazioni interessati alla nascita del progetto Life Ibriwolf,con la provincia di Grosseto che ha già individuato al-cune azioni propedeutiche che il tavolo tecnico mette-rà in atto a partire dai prossimi mesi, quali per esempioquelle di sensibilizzazione del piano del randagismo eibridazione lupo/cane, fino alla promozione di buone pra-tiche di gestione del cane.

Anche l’ordine dei veterinari di Grosseto è stato chia-mato a far parte di questo tavolo, considerato che il suocontributo sarà quello di affiancare i colleghi del ServizioSanitario Nazionale, che hanno già fornito utili elementi,ma soprattutto di indicare e di attuare soluzioni per al-cune misure del piano che vedranno protagonista la com-ponente libero professionale della categoria.

Tra le azioni di prevenzione previste, quella ritenutatra le più importanti consisterà nel controllo delle na-scite: i veterinari libero professionisti, adottando una ta-riffa concordata tra l’ordine e la provincia, potranno ste-rilizzare i cani detenuti in aree rurali, previa richiesta daparte dei proprietari.

Altre attività descritte nel piano ci vedranno impegnatinella capillare applicazione ed incentivazione dellanormativa regionale dell’anagrafe canina in ambiente ru-rale, nella formazione di un albo di veterinari abilitati al-l’uso del fucile lancia siringhe, nell’assicurare la nostrapresenza negli istituti scolastici al fine di diffondere lacultura del possesso responsabile del cane, specienelle zone di campagna, quale elemento essenziale perla lotta al randagismo, comprese iniziative per una cor-retta gestione del rapporto uomo/cane fino all’illustra-zione delle principali zoonosi trasmesse, per evitare i pos-sibili rischi per la salute umana.

All’interno del progetto Medwolf e quindi in relazionealla questione più specifica dei danni agli allevamenti, giàoperano sul territorio due veterinari liberi professioni-sti incaricati dalla provincia, la cui presenza permette unamigliore e più attenta sinergia operativa con l’ordine, che,così coinvolto, potrà ancora di più dare una maggiore au-torevolezza al ruolo della veterinaria, sia pubblica sia pri-vata, tra tutti gli organismi presenti.

Si tratta di un contributo importante per il raggiun-gimento degli scopi specifici previsti dai due progetti eper la messa a punto di strategie percorribili ed adatteal territorio della nostra provincia. ■

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ORDINE DEL GIORNO __________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

di Federico Molino

Ha destato una vasta eco, alivello nazionale e tra gliaddetti al settore, la sen-tenza numero 173 della

Corte costituzionale con cui sidichiara illegittimo un artico-lo della Legge regionale dellaValle d’Aosta numero 13 del2013 “Disposizioni per la semplifi-cazione di procedure in materia sani-taria”.

L’11 giugno 2014, infatti, è stataresa pubblica la sentenza nel giudiziodi legittimità costituzionale degli artt.5 e 7 - comma 2 della legge regionalesuddetta, promosso dalla Presidenzadel Consiglio dei ministri con ricorso

notificato a luglio 2013.In pratica, viene dichiarata l’illegit-

timità costituzionale dell’art. 5 che abo-lisce alcuni obblighi e adempimenti inmateria di polizia veterinaria, mentreviene dichiarata non fondata la que-stione di legittimità costituzionaledell’art. 7, comma 2 della medesimalegge, considerato che l’articolo in og-getto (protezione animale) è ricon-ducibile alla materia “zootecnia” su cuila Regione ha competenza legislativaprimaria; per quest’ultimo articolo lasentenza non entra quindi nel meritodei contenuti, considerato che la Re-gione non ha invaso le competenzedello Stato.

Vediamo ora nello specifico di cosatrattavano gli articoli messi in di-

scussione e proviamo a fare qualcheriflessione in merito.

L’art. 5 della Lr n. 13/2013 - “Deter-minazioni in materia di polizia veteri-naria”, aboliva di fatto sul territorio re-gionale alcuni obblighi e adempimentiin materia di polizia veterinaria, ormaimessi fortemente in discussione anchedalla comunità scientifica, in quantonon più attuali e poco efficaci nel li-mitare la diffusione di malattie infettivee non zoonosiche.

Tra questi, l’obbligo di denuncia permalattie quali ad esempio la rinotra-cheite infettiva bovina, l’influenza deibovini dovuta ad adenovirus, reovirus,parainfluenza 3, malattia delle muco-se virale bovina (…), la distomatosi deiruminanti, la strongilosi polmonare ed

AMMODERNARE IL RPV

LA POLIZIA VETERINARIA ÈMATERIA ESCLUSIVA DELLO STATOQuando una legge regionale in materia sanitaria è dichiarata illegittima dalla Cortecostituzionale.

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__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ORDINE DEL GIORNO

intestinale dei ruminanti, la rogna de-gli equini, dei bovini, dei bufalini, de-gli ovini e dei caprini, l’ipodermosi bo-vina, senza dimenticare la peste eu-ropea e la varroasi delle api.

Oltre all’obbligo di denuncia dellepatologie suddette, la disposizioneregionale “aboliva le certificazioni delveterinario dell’Asl competente inmateria di movimentazione del be-stiame per motivi d’alpeggio ed eli-minava anche alcune tipologie di vi-gilanza sanitaria dell’Asl sugli alleva-menti, invadendo competenze legi-slative nazionali ed intervenendo su di-sposizioni e misure del Regolamentodi Polizia veterinaria (Dpr n. 320 del1954)”.

Già in precedenza, la Corte costi-tuzionale aveva giudicato anticosti-tuzionali leggi promulgate da altre re-gioni che intervenivano su disposizionie misure del regolamento di polizia ve-terinaria del 1954; il regolamento,seppur datato, assicura uniformitàdella disciplina sanitaria su tutto il ter-ritorio nazionale, sia relativamenteai programmi di prevenzione, di con-trollo e di vigilanza, sia da un punto divista sanzionatorio, condizione irri-nunciabile per permettere al Ministe-ro della salute, l’applicazione di con-venzioni e programmi di profilassi in-ternazionali.

La Legge regionale valdostana haperò avuto il merito di rivitalizzare ildibattito su una normativa nazionaleormai vetusta e non sempre applica-ta, senza ovviamente intervenire suicontrolli delle malattie soggette a pro-filassi obbligatoria.

È evidente a tutti come l’applica-zione di alcuni articoli del regola-mento suddetto, spesso visto come unaggravio in termini di risorse profes-sionali ed economiche, vada a scapi-to di altre attività più mirate o di effi-caci progetti di intervento di sanitàpubblica veterinaria, magari suppor-tati da prove scientifiche, linee guidae raccomandazioni per la buona pra-tica clinica (evidence based medicine).

L’obbligo di denuncia di alcunemalattie (la cui abolizione veniva in-

dicata nella legge regionale) non è piùattuale, tenuto conto che l’adozione dimisure di biosicurezza e di buoneprassi operative ed igienico-sanitariesono state in grado negli anni di con-tenere da sole la loro diffusione.

Per fare qualche esempio praticobasti ricordare che in Valle d’Aosta esi-ste il Piano regionale di eradicazionedell’Ibr (Lr 4/2012), approvato con Dec.2014/90/Ue; per quanto riguarda la di-stomatosi è presente da anni un pia-no volontario regionale di trattamen-ti e relativamente all’ipodermosi èpresente da anni un piano obbligato-rio regionale di trattamenti.

La peste europea e la varroasi del-le api sono invece riconosciute dallaletteratura scientifica come malattiepresenti a livello endemico su tutto ilterritorio italiano.

L’impugnativa della Corte costitu-zionale riguardava anche l’art. 7,comma 2 della Lr n. 13/2013, che sta-bilisce che “I vitelli di aziende ubica-te nel territorio regionale nei quali l’al-levamento è condotto con modalitàdiverse da quelle indicate al comma1, possono essere stabulati indiffe-rentemente sia alla posta fissa, sia ingruppo”.

Secondo l’impugnativa questo ar-ticolo era in contrasto con i principifondamentali in materia di tutela del-la salute (Allegato 1, punto 8 del d.lgs.n. 126 del 2011 “Attuazione della di-rettiva 2008/119/Ce che stabilisce lenorme minime per la protezione dei vi-telli”) che così recita: “I vitelli non deb-bono essere legati, ad eccezione diquelli stabulati in gruppo che posso-no essere legati per un periodo mas-simo di un’ora al momento della som-ministrazione di latte e succedanei dellatte …”.

La sentenza dichiara invece non fon-data la questione di legittimità costi-tuzionale dell’art. 7, comma 2, per i mo-tivi citati in premessa: trattasi non ditutela della salute, ma di zootecnia,tema su cui la regione ha competenzalegislativa primaria.

A tal proposito è opportuno ricor-dare che la stesura di questo articolo

di legge fa seguito ad una serie di que-siti sottoposti al Ministero della salu-te, in cui era stata descritta la parti-colarità della zootecnia di montagnache prevede la stabulazione dei vitel-li nelle stalle di fondo valle nella solastagione invernale-primaverile, conallevamento al pascolo per oltre 5-6mesi all’anno; trattasi di una tipologiadi allevamento peculiare di tutte learee montane e alpine.

La “realtà allevatoriale” valdostanaè stata quindi riconosciuta dal pareredel Ministero della salute, del 23 feb-braio 2011, in cui si sottolinea «che ivitelli di razza valdostana esigonouna gestione che deve essere conso-na alla loro particolare nevrilità e chel’utilizzo della “posta” non influenza ne-gativamente il benessere di questianimali».

Con il comma 2 dell’art. 7 della leg-ge regionale si sottolinea come nellenostre aziende zootecniche i due si-stemi di allevamento, in gruppo oalla posta fissa, siano equivalenti; il tut-to supportato anche dai risultati di unaricerca scientifica, affidata nel 2008 dal-la Regione Valle d’Aosta alla Facoltà diMedicina Veterinaria di Grugliascodell’Università di Torino, che ha con-frontato tipologie di allevamento ingruppo o alla posta, senza evidenzia-re nei due gruppi di studio differenzesignificative in termini di benessere.

Il dibattito è aperto, considerate leanalogie della zootecnia valdostanacon altre aree montane, caratterizza-te da razze rustiche e da animali mon-ticanti.

Sicuramente un’auspicata e immi-nente nuova regolamentazione euro-pea rende non ipotizzabile a breve lamodifica/ammodernamento del Re-golamento di polizia veterinaria del1954, ma quali saranno i tempi previ-sti e le modalità?

E soprattutto riuscirà l’Europa apromuovere un modus operandi co-mune nella profilassi sanitaria e nelbenessere animale, senza snaturarespecificità territoriali tipiche delleproduzioni di nicchia e delle aree al-pine? ■

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a cura di Marsh S.p.A.

Dal 15 Agosto 2014 è ope-rativo per tutte le pro-fessioni sanitarie l’obbli-go di polizza per la re-

sponsabilità civile professio-nale a copertura dei danni causati aiclienti durante lo svolgimento del-l’attività. Anche i medici veterinari,analogamente agli altri professionisti,per cui l’obbligo è in vigore dall’ago-sto 2013, devono quindi attivare unacopertura assicurativa adeguata. L’as-solvimento dell’obbligo deve peraltroessere reso noto a tutti i clienti indi-cando “…. al momento dell’assunzio-ne dell’incarico, gli estremi della po-lizza professionale, il relativo massi-male ….”. Si è ancora in attesa del Re-golamento ministeriale, previsto dal-la legge “Balduzzi”, che dovrà indica-re le linee guida per l’idoneità della po-lizza. Una prima bozza del Regola-mento, alla cui stesura ha contribuitoanche Fnovi, è già stata pubblicata, masi attende ancora la versione definiti-va. L’obbligo di legge è stato vistocome una grande novità, ma è anchevero che, dal punto di vista civilistico,la responsabilità civile del professio-nista in caso di colpa professionale esi-

ste da sempre: l’obbligo assicurativoda un lato aiuta a proteggere il patri-monio dell’assicurato e dall’altro in-troduce uno strumento di maggiore tu-tela per il danneggiato dandogli cer-tezza del risarcimento. Indipendente-mente dall’obbligo di legge, la polizzadi responsabilità civile professionaleè quindi un importante strumento digaranzia e sicurezza per il medico ve-terinario e il suo cliente. Questo è sem-pre più vero, considerato che negli ul-timi anni si sta registrando una crescitadella litigiosità tra professionisti eclienti: talvolta il cliente è portato aconfondere il diritto a “un buon ser-vizio” con il risultato del servizio,che, anche per ragioni indipendenti dalprofessionista, non sempre può coin-cidere con i desideri del cliente. Se aquesto si aggiunge la consapevolezzada parte del cliente dell’obbligo di co-pertura assicurativa del professionista,ne consegue una riduzione del bloccopsicologico nel denunciare un sinistroo un danno. Se manca la percezionedel rischio, la variabile presa in con-siderazione è il prezzo, a scapito di tut-ta una serie di fattori che invece do-vrebbero essere valutati nella sceltadella copertura assicurativa quali lefranchigie, l’interruzione di copertura

(in caso esistesse una polizza prece-dente), l’ampiezza della copertura e imassimali. È quindi necessario con-trollare con attenzione quali siano i ri-schi concretamente coperti dal con-tratto assicurativo, che possono va-riare a seconda delle compagnie assi-curative, e quelli invece non coperti,per i quali sarà necessaria un’integra-zione delle condizioni di polizza (con-dizioni aggiuntive o particolari). L’evo-luzione commerciale di questi contrattiha visto il passaggio delle polizze perla responsabilità civile dei professio-nisti dal sistema “Loss Occurance” -che garantiva la copertura del rischioin relazione ai fatti e ai comporta-menti dell’assicurato verificatisi du-rante l’efficacia del contratto, a pre-scindere dal momento in cui il dan-neggiato avanzasse richiesta risarci-toria - a quello “Claims Made”, modi-ficando di conseguenza il periodo di ef-ficacia assicurativa. Le polizze in regi-me di “Claims Made” delimitano l’ope-ratività della garanzia alle richieste dirisarcimento avanzate nei confronti del-l’assicurato e da questi denunciate al-l’assicuratore per la prima volta entroil periodo di efficacia della polizza e nonpiù, dunque, con il comportamento deldanneggiante-assicurato generativo

RESPONSABILITÀ CIVILE DEL MEDICO VETERINARIO

Assicurazione RC Professionale: il punto della situazionePer assicurarsi basta accedere via internet al sitoFNOVI alla voce “Assicurazione RCProfessionale”.

NEI F

ATTI

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_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ NEI FATTI

della responsabilità. Il professionista ri-schia dunque di vedersi recapitare larichiesta di risarcimento danni inun’epoca in cui non gode più della co-pertura assicurativa, e per tutelarsi,deve garantirne la continuità attra-verso regolari rinnovi annuali. In ri-sposta a questa criticità, è molto dif-fusa la possibilità di includere nel-l’assicurazione le condotte lesive ve-rificatesi anteriormente all’inizio del-la copertura, attraverso la cosiddet-ta clausola di “garanzia pregressa” o“retroattività”. Questa clausola per-mette ai professionisti di comprenderenella copertura un periodo di tempodeterminato - a volte anche illimitato- anteriore alla decorrenza della po-lizza: si tratta di una soluzione parti-colarmente utile per un professionistain attività da molti anni che decide dicambiare compagnia di assicurazione(o magari disdettato dalla stessa). Oc-corre poi prestare attenzione a even-tuali franchigie e allo scoperto: se loscoperto è formulato in percentualeed è quantificato nel 10%, a fronte diun danno addebitabile alla compagniaper 1.000.000 di euro, ben 100.000 eurorimarrebbero in capo all’assicurato. Èdunque sempre consigliabile una co-pertura assicurativa che non prevedascoperto in percentuale ma una fran-chigia fissa. Meglio ovviamente unacopertura assicurativa senza fran-chigia. Le proposte del mercato assi-curativo sono molto varie, è quindi im-portante valutare attentamente le ca-ratteristiche tecniche più adeguatealla professione. In tal senso Fnovi hagià da tempo messo a disposizione deipropri iscritti un programma assicu-rativo mirato per liberi-professionisti,dipendenti pubblici, struttura veteri-naria. Assicurarsi da subito è sem-plice: basta accedere via internet alsito Fnovi alla voce “Assicurazione RcProfessionale”. Presto sarà disponibileun approfondimento gratuito delle te-matiche della Responsabilità CivileProfessionale, predisposto in colla-borazione con Marsh, leader globalenell’intermediazione assicurativa enella gestione dei rischi. ■

di Giorgio CavalleroPresidente Direttivo Nazionale

Assomed-Sivemp

La lettera del “coordina-mento dei precari", contitolo “il re è nudo” pub-blicata lo scorso agosto,

nell’evidenziare un legitti-mo disagio, ci sorprende e ci de-lude profondamente per l’attacco in-distinto alle organizzazioni sinda-cali, laddove si sostiene che la loroattività non è in grado di attenuare

i disagi lamentati: non è affatto vero!Assomed-Sivemp infatti ha sempre

messo al primo posto della propriaazione sindacale la tutela e il supe-ramento del precariato.

Molti traguardi sono stati rag-giunti circa continuità del rapportodi lavoro, qualifica professionale,progressione ed equiparazione eco-nomica.

Ricordiamo che per esclusiva ini-ziativa di Assomed-Sivemp è stata ot-tenuta una norma speciale (legge n.14/2009) che consente il rinnovo, a

30GIORNI RICEVE E PUBBLICA LA RISPOSTA DI ASSOMEDSIVEMP AL COORDINAMENTO PRECARI

SUPERARE IL PRECARIATOIl sindacato è consapevole del disagio dei precari del Ministero della Salute.

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cadenza quinquennale, del rapportodi lavoro. Per questo possiamo bendire che tali dirigenti non sono deisemplici precari, ma professionisti,ai quali viene riconosciuta la quali-fica dirigenziale tipica dell’ambito sa-nitario, con un trattamento econo-mico uguale ai dirigenti a tempo in-determinato, a parità di incarico. Cer-tamente è un risultato parziale ed in-sufficiente, tuttavia ciò è sicura-mente un miglioramento rispettoalla situazione precedente e alla ge-neralità del panorama del precaria-to del pubblico impiego.

Inoltre non è mancato e non man-

cherà il nostro impegno per una so-luzione definitiva del problema “sta-bilizzazione”, certi di essere tra i po-chi sindacati interessati ed in gradodi ottenere dei risultati concreti.Abbiamo infatti proposto, ed otte-nuto, l’apertura di un Tavolo conl’amministrazione del Ministero perindividuare possibili soluzioni. Il Ta-volo non si è ancora insediato, anchea causa del tumultuoso evolvere de-gli scenari correlati alla riorganiz-zazione del Ministero e alla crisieconomica in corso. In tal senso ri-cordiamo che abbiamo predispostodei ricorsi volti al riconoscimentodella dignità di concorso pubblicodelle selezioni effettuate a suo tem-po per l’accesso al Ministero daparte dei dirigenti sanitari a tempodeterminato.

Quanto alla rappresentanza sin-dacale, la questione va ricondotta intermini reali: se è vero che le deleghedei dirigenti a tempo determinatonon sono utili a determinare la rap-presentatività delle singole sigle, è al-trettanto vero che da anni i colleghia tempo determinato fanno parte deldirettivo di Assomed-Sivemp e sonopresenti in tutte le delegazioni trat-tanti godendo di tutte le prerogativesindacali. Lo dimostra il fatto che alivello di trattativa integrativa azien-dale si è ottenuta una sostanzialeequiparazione delle retribuzioni deicolleghi a tempo determinato ri-spetto a quelle dei colleghi di ruolo.

Siamo assolutamente favorevolial conteggio delle deleghe dei colle-ghi a t.d. ai fini della rappresentati-vità anche se tale riconoscimento, danoi da tempo proposto, deve trova-re il consenso maggioritario di tuttii sindacati.

Grave, sconsiderata e disastrosa èl’affermazione secondo la quale il di-segno di legge Lorenzin, per la par-te che riguarda il ruolo della diri-genza sanitaria del Ministero, pre-giudicherebbe la condizione dei di-rigenti a tempo determinato. Al con-trario: il definitivo chiarimento di taleorganizzazione rafforza la situazione

giuridica della dirigenza sanitariatutta, e di conseguenza anche diquella a tempo determinato. Infatti,solo con la previsione di un ruolo di-stinto per la dirigenza medica, ve-terinaria e sanitaria nel Ministero,sarà possibile quell’ampliamentodella dotazione organica che potràconsentire l’immissione in ruolo deicolleghi a t.d.

È politicamente e strategicamen-te miope non vedere che la battagliaper l’affermazione della dirigenza sa-nitaria riguarda tutti. Infatti, senzal’inquadramento nella dirigenza sa-nitaria e senza l’ausilio della ri-chiamata L. 14/2009, che hanno de-terminato uno status giuridico par-ticolare, in questi ultimi anni si sa-rebbero subite, per effetto di alcunenorme, pesanti ripercussioni sullapossibilità di garantire ai colleghi laprosecuzione dei rapporti di lavoroin essere e il livello delle retribu-zioni.

Non abbiamo una chiara contezzadi cosa sia il “Coordinamento Pre-cari” e non sappiamo chi siano co-loro che hanno inteso esprimersi conla lettera, ma vogliamo rilevare cheaffermazioni che distorcono la real-tà, compreso il mettere contro diri-genti di ruolo e dirigenti a tempo de-terminato, sia una politica insensa-ta che contrasteremo.

Nonostante il periodo di straordi-naria difficoltà, riteniamo di avere laforza di andare avanti con il contri-buto di tutti. Chi crede di risolverei problemi eliminando le organizza-zioni sindacali commette un grave er-rore. Per questo continueremo afare la nostra parte finché ci so-sterrà il consenso della maggioran-za di tutti i colleghi.

Siamo consapevoli del disagio de-gli estensori della lettera, ma invi-tiamo ad evitare atteggiamenti eazioni non costruttive e delegitti-manti, che rischiano di indebolire co-loro che portano avanti le iniziativedi difesa dei dirigenti a tempo de-terminato, a vantaggio di altri sog-getti ed interessi. ■

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_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ NEI FATTI

di Paolo DemarinDirigente Veterinario A.S.S. 2 Gorizia

Il nostro è un tempo in cuila regola giuridica è spessoaccolta con insofferenza,considerata un vincolo ir-

ragionevole o incomprensi-bile. In certi casi purtroppo sembraessere così, tuttavia non bisognascordare che, se ben redatta e inter-pretata, essa rappresenta non solo unlimite tanto ineludibile quanto fun-zionale al bene comune, ma ancheun’opportunità. È però necessario visia chi, utilizzando tecniche ben pre-cise, la regola giuridica la sappiascrivere e chi sia in grado di inter-pretarla, cogliendo nelle fattispecieastratte anche gli elementi di un’ap-

plicazione alta, i semi di una poten-zialità proficua. Le professioni intel-lettuali, la nostra compresa, sonotenute a concorrere, attraverso la ter-zietà dell’apporto tecnico-scientifico,alla qualità non solo redazionale, maanche applicativa delle regole giuri-diche che ad esse pertengono. L’ap-porto allo sviluppo di una comunitàè dunque rappresentato anche da unconcorso civile alla effettiva giustizia(attribuire a ciascuno ciò che è do-vuto per ragione e per legge) di unalegislazione, assolvendo al doverecostituzionale (che è di tutti) di con-correre al progresso materiale o spi-rituale della nostra società.

Un apporto tanto specifico quantoinsostituibile della professione vete-rinaria riguarda le norme sulla pro-

tezione animale. Prima fra tutte, quel-la che si applica a tutti gli animali al-levati per le produzioni: il D.Lgs. n.146/2001, attuazione della direttiva Cen. 58 del 1998.

DISPARITÀ NORMATIVE

Relativamente alla situazione legi-slativa, va detto che l’arsenale nor-mativo si è via via efficacemente ar-ricchito negli anni. Norme specialihanno riformato situazioni gravi comel’allevamento delle ovaiole, dei suini,dei vitelli o i trasporti. Vi sono peròspecie e categorie escluse da questanormazione specifica, potremmo de-finirle “zootecnia debole”, per la pro-tezione delle quali può utilizzarsiuna sola arma giuridica, il decreto146. È un’arma spuntata? La rispostaè: dipende.

Il 146 riporta termini molto generali(come benessere, sofferenza e liber-tà di movimento) che possono signi-ficare molto o nulla a seconda dicome li si interpreta. Prevede tuttavia(art. 6) l’emanazione di decreti connorme tecniche nazionali di maggio-re tutela. Personalmente sostengoche una interpretazione professio-nale, che colga i contenuti più pro-fondi tratteggiati appena dalla norma,fa del 146 una legge di innovazione esviluppo della zootecnia (a tutt’oggi)debole. Rappresenta lo strumentolegislativo di un possibile (a mio pa-rere dovuto) concorso della nostraProfessione al miglioramento di si-tuazioni critiche di allevamento: la leg-ge come opportunità.

L’INTERPRETAZIONEPROFESSIONALE

Il dato da cui parto riguarda la tec-nica interpretativa, regolata dall’art.12 delle preleggi al codice civile. A so-stantivi come “benessere” o “soffe-renza” e aggettivi come “adeguato”devono a mio giudizio ascriversi si-gnificati specialistici, per cui la defi-

BENESSERE ANIMALE

La protezione nellazootecnia deboleLa legge come opportunità.

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nizione e i criteri di benessere sonoprimariamente quelli che la scienzaha indicato, così come gli stati di sof-ferenza e lo spazio adeguato a di-sposizione. I contenuti scientifici de-vono dunque inserirsi nella procedurainterpretativa: di qui il ruolo della no-stra professione. L’art. 2 stabilisce cheil detentore degli animali debba adot-tare misure adeguate per garantire ilbenessere dei propri animali e affinchénon vengano loro provocati dolore, sof-ferenze o lesioni inutili. La sua viola-zione prevede una severa sanzionepecuniaria. Per “benessere” dobbia-mo intendere, come indica l’ultimonumero monografico della Scientificand Technical Review Oie “Animalwelfare: focusing on the future”, unostato interno all’animale, sommatoriadelle esperienze emozionali o affet-tive, interne ed esterne. Una sorta diequilibrio tra l’animale e il suo am-biente: qualora i tentativi per man-tenerlo o recuperarlo superino la ca-pacità di adattamento si avrà soffe-renza mentale e fisica. Per quanto ri-guarda “dolore” e “lesioni” l’inter-pretazione dovrebbe essere suffi-cientemente agevole.

Il termine “sofferenza” non è un con-cetto platonico, ma una condizioneconcreta; nel 2004 Duncan la definisce“strong, negative, subjective, emotion-al states that are often lumped togeth-er as suffering, and that include suchstates as pain, fear, frustration anddeprivation and, in some species, bore-dom”. In un testo dello stesso anno,“Physiology and behaviour of animalsuffering”, Neville G. Gregory la de-scrive come uno stato mentale spia-cevole che lede la qualità della vita, edelinea diversi stati che la determi-nano, come la paura, la privazioneemozionale, il sovraffollamento, il di-scomfort, il caldo e il freddo, le pri-vazioni alimentari, il dolore, le malat-tie e gli avvelenamenti. Limitare la sof-ferenza è una sorta di grundnorm del-la legislazione nazionale e dell’UnioneEuropea sulla protezione; così, il co-dice penale prevede l’arresto per chitiene animali “in condizioni incompa-

tibili con la loro natura e produttive digravi sofferenze”. Ed anche nel tra-sporto, disciplinato da un Regola-mento Ce, è sanzionato chi provoca“sofferenze inutili”.

UNA RIFLESSIONE COMUNE

Il veterinario decide sussumendoo meno una situazione fattuale di al-levamento nella fattispecie generaledell’art. 2 citato del 146: quell’animale,in quel momento, sta percependo una“sofferenza inutile”? Vi sono come hodetto vari spunti scientifici cui rife-rirsi, ciò nondimeno il significato disofferenza, così ineludibilmente cen-trale non solo nella legislazione ma intutta la nostra professione, merita unariflessione del sistema veterinario,nelle sue articolazioni scientifica, as-sociazionistica ed operativa. Nonpossiamo rinunciare ad interpretaree applicare correttamente le fatti-specie sopra richiamate, consenten-do di conseguenza, in un’epoca di uti-lizzo spesso cosmetico delle parole,che siano altri, perché sanno alzarela voce, a dare senso a questo ter-mine. E l’interpretazione non puòneanche essere l’esito di una solitu-dine professionale, di una soggettività,dovendo invece discendere da un pro-filo scientifico condiviso, come af-ferma a chiare lettere il citato nume-ro monotematico dell’Oie.

LEGGE E SCIENZA

Anche le violazioni alle disposizionidell’allegato al decreto 146 sono tut-te severamente sanzionate, non sonodunque per nulla norme imperfette.Ve n’è una, punto 7, che se ben in-terpretata può incidere sensibilmen-te sulle condizioni di allevamento. Ingenerale, si prevede che la “libertà dimovimento propria dell’animale, infunzione della sua specie e secondol’esperienza acquisita e le conoscenzescientifiche non deve essere limitata inmodo tale da causargli inutili soffe-

renze o lesioni” e, nello specifico de-gli animali legati o trattenuti (nelsenso di “confined” della versione in-glese), che “lo spazio deve essere ade-guato alle loro esigenze fisiologiche edetologiche, secondo l’esperienza ac-quisita e le conoscenze scientifiche”.

Ad esempio, nell’allevamento in-tensivo del coniglio non sono dispo-nibili indicazioni ex lege (n. capi/m2),ma forniscono informazioni rilevan-ti le recentissime linee guida del Mi-nistero della Salute, così come il do-cumento dell’Efsa, “The impact ofthe current housing and husbandry sy-stems on the health and welfare of far-med domestic rabbits” del 2005 (< 40kg/m2 per l’ingrasso). Stando alla let-tera della disposizione, l’etologia, ildato scientifico e le linee guida rap-presentano strumenti interpretativied applicativi utili ad evidenziare unproblema di sovraffollamento, per dipiù collegandolo all’utilizzo del far-maco e alla biosicurezza.

Se riusciamo a intersecarlo inter-pretativamente con il dato scientifi-co aggiornato, con linee guida e softlaw, il D.Lgs. 146/2001 può essere fun-zionale all’innovazione possibile del-la zootecnia priva di norme speciali,rappresentando uno strumento nor-mativo cogente per prescrizioni (dellibero professionista ed ex regola-mento Ce 882/2004) e sanzioni am-ministrative, adeguatamente moti-vate in fatto e diritto. Certo, non è ingrado di dare tutte le risposte che lazootecnia debole richiede, ma cipone interrogativi che non possiamoeludere, se benessere, sofferenza e li-bertà di movimento sono terminiche hanno un senso. Se le parole diuna legge hanno un senso.

La ricerca scientifica dà a terminitanto generali quanto impegnativicome benessere e sofferenza un con-tenuto, per quanto possibile, effetti-vo; a noi, attraverso l’interpretazionee l’applicazione delle leggi, competeun contributo non ad una legalità for-male, ma ad una protezione sostan-ziale degli animali: la “giustizia effet-tiva” della nostra legislazione. ■

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30Giorni | Settembre 2014 | 33

di Eva Rigonat

Chiunque abbia appro-fondito il tema del far-maco veterinario e lasua vasta legislazione sa

come il problema sia com-plesso. Ma è un atto suicida l’ingi-gantire il legittimo fastidio per una le-gislazione da cambiare, fino a prefi-gurare un’impossibilità, peraltro nonvera, all’esercizio in scienza e co-scienza della professione. Minare lafiducia e l’immagine della profes-sione agli occhi della società, pre-sentandola come “sotto scacco” e co-stretta dalle norme a rinunciare allascienza ed alla coscienza è l’esattocontrario di spiegare alla societàche la nostra è una professione convalori altissimi. E il primo valore è ilrispetto della legge.

Sarebbe miope, da parte di unaprofessione intellettuale investitadi una compartecipazione alla tute-la sociale che la eleva dal mero ruo-lo di sapiente esecutore di cono-scenze, competenze, procedure eprotocolli al rango di garante dellasalute pubblica, non capire, o peggionon riconoscere, come il procederedella legislazione europea abbiagrandemente contribuito a questa in-vestitura. Legislazione sul farmacoveterinario compresa.

Scienza e coscienza rifuggono de-rive demagogiche e richiedono ra-gionamenti più impegnativi e più di-gnitosi.

A CESARE QUEL CHE È DI CESARE

Siamo in Europa. Da questa appar-tenenza deriva, come ampiamenteesplicitato sulle pagine della nostra ri-vista, il rispetto del suo impianto nor-mativo che lo vede prevalere su quel-lo dei vari Stati. Al suo interno, a lorovolta, i Regolamenti sono all’apicedella gerarchia delle fonti del Diritto.Salvo rare eccezioni devono essere ap-plicati tal quali.

Oggi il medico veterinario italiano sitrova a lavorare con un impianto di re-cepimento di Direttive e non di Rego-lamenti che ha dunque concesso mar-gini di regolamentazione autonomaagli Stati membri. Ma proprio in que-sti giorni, la Commissione Europea hadiffuso una proposta di regolamentosui medicinali veterinari, riconoscen-do l’esigenza di alleggerire il fardellonormativo e di legiferare senza l’in-termediazione dei recepimenti nazio-nali.

A chiunque legga la stampa veteri-naria e in particolar modo 30Giorni,non sarà sfuggito come la Federazio-ne da anni sia presente con questa co-noscenza, nel dibattito con il Ministerodella Salute e con tutti gli stakeholdersper la semplificazione e la razionaliz-zazione della normativa. Queste ri-chieste viaggiano su due binari; il pri-mo attiene a quanto modificabile dal-l’Italia perché dall’Italia deciso auto-nomamente, come regolamentazioneaggiuntiva, nei margini concessi dal re-

cepimento delle Direttive, il secondoattiene a quanto non modificabiledall’Italia in quanto recepimento deicontenuti delle Direttive.

Per questo secondo binario l’impe-gno della Federazione è quello di con-fronto con il Ministero della Salute econ la Fve per le istanze da portare inEuropa. Dopo la pubblicazione dellanuova proposta di regolamento euro-peo, il Gruppo Farmaco si è subitomesso al lavoro sulle 93 pagine che locompongono.

È impegno della Federazione porremolta attenzione e molte energie nelperseguire questi due percorsi inquanto per una professione intellet-tuale che voglia, sugli argomenti tec-nici, essere parte attiva e propositivadi un processo politico, non devesfuggire come il fare un’istanza nel luo-go sbagliato oltre a palesare ignoran-za passibile dell’accusa di demagogia,porti comunque ad un binario morto.

Nei dossier Fnovi, nelle Faq Farma-co e nella sessione multimediale rin-venibili sul portale, negli articoli di30Giorni, nei percorsi formativi orga-nizzati dalla Federazione come Fad edagli Ordini come corsi, si potrà leggerecome la richiesta di sburocratizzazio-ne, di equità sanzionatoria, di unifor-mità applicativa, di corretta traduzio-ne del dettame europeo, di cessione delfarmaco, di modalità di controllo, diadempimenti burocratici del veteri-nario, di condizioni di rilascio delle Aicanche nella formulazione delle confe-zioni, dei tempi di conservazione e del

FARMACO VETERINARIO

SCIENZA E COSCIENZA O DEMAGOGIA?La demagogia è un comportamento politico che attraverso false promesse vicine aidesideri del popolo mira ad accaparrarsi il suo favore facendo leva su bisogni sociali(Wikipedia).

FARMACO

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prezzo... ecc., nonché di semplificazioniin nome dell’aderenza alle Direttive lad-dove più lineari, siano istanze forte-mente rappresentate negli anni dallaFederazione presso il Ministero.

Sempre nella medesima documen-tazione si potrà anche leggere, ed im-parare, come invece, tra tanti altri temi,quale la farmacovigilanza, il tratta-mento delle specie minori e delle te-rapie orfane e la modifica del tanto di-battuto uso in deroga, o cascata, sia-no istanza da portare in Europa.

SAPER ESSERE

A quella stessa Europa che chiedealle professioni intellettuali (e parti-colarmente alla nostra regolata dauna vasta normativa a tutela della sa-lute pubblica) di sapere, di saper faree di saper essere vogliamo dire che lanostra professione è affidabile sulle pri-me due forme di sapere. Il saper essereinvece, quale capacità di comprende-re il contesto in cui si opera, di gesti-re le interazioni con gli altri attori so-ciali presenti nel contesto, di adottarei comportamenti appropriati alla so-luzione di un problema, ossia quale ca-pacità politica di collocare il proprio im-pegno e le proprie rivendicazioni, è unpercorso ancora in salita per la nostraprofessione. Da qui l’impegno della Fe-derazione, da molti anni, a formare allacomprensione della normativa nontanto finalizzato al consenso quantoalla partecipazione ad un progettopolitico.

È di tutta evidenza che la normati-va sul farmaco veterinario non abbiatra i suoi obiettivi solo quelli di tute-la della sanità animale e della salutepubblica. Ma questo, per chi conoscela legge, o ha letto i documenti Fnovi,non è né un mistero né una scoperta.La Direttiva Europea 851 lo dichiara,nelle sue considerata fin dal 1981. LaDirettiva 82/2001 aggiornata dalla28/2006, pur riequilibrando il tutto, locontinua a dichiarare. Ad essere tu-telati sono anche, ovviamente, gli in-teressi del mercato del farmaco na-

zionale ossia delle industrie farma-ceutiche dei singoli Stati. L’uso a ca-scata ne dà evidenza laddove, in as-senza del farmaco di elezione auto-rizzato sul territorio dei singoli Stati,propone solo come terza possibilitàquella del farmaco di elezione auto-rizzato in un altro Stato membro e non,come vorrebbe la tutela della sanitàanimale e della salute pubblica comeseconda possibilità.

Volendo poi guardare al Regola-mento 1950/06, si scoprirà come la de-roga per i cavalli destinati alla produ-zione di alimenti per l’uomo abbia ma-glie molto larghe.

Infatti, per un elenco lunghissimo dimolecole, spesso contenute in far-maci a loro dedicati (ma non neces-sariamente), il legislatore ha ritenutoche la tutela della salute pubblicafosse garantita da 180 giorni di so-spensione. Il termine di 180 giorni è sta-bilito quale termine di garanzia per ilconsumatore in assenza di sperimen-

tazione per gli Lmr, sperimentazioneche avrebbe avuto un costo per l’in-dustria non ripagato dalla vendita difarmaci per equidi Dpa.

A questo si aggiunga, per citare soloalcuni dei rilievi fatti da Fnovi daanni, che il costo del farmaco veteri-nario (dall’autorizzazione all’uso) an-drebbe ripensato all’interno del più va-sto mercato europeo, che le confe-zioni, i dosaggi ecc., spesso non sonoa favore di un uso ergonomico del far-maco veterinario per il professionistain qualunque settore operi, che ladefinizione di “assenza” di farmaco tro-va maglie di diverse larghezze tra i di-versi paesi e che quelle dell’Italiasono tra le più strette, che i controllisono diversamente indirizzati nei variStati della Ue, che le sanzioni non sonoproporzionate, che molte pubblica-zioni scientifiche anche indicizzateriportano terapie con farmaci umaniquali molto più efficaci e tutelantidella salute animale. ■

34 | 30Giorni | Settembre 2014

IL FARMACO NELL’EUROPA DI DOMANI

L’Europa si è data due anni di tempo per varare la nuova normativa sul farmaco ve-terinario e dall’intervista a Paola Testori Coggi della DG Sanco nel n° 6/2014 di

30Giorni, impariamo che lo farà con due Regolamenti; uno sul farmaco veterinario euno sui mangimi medicati. Nel frattempo sono arrivati e sono lì da leggere.

Lo spazio di manovra che le Direttive hanno lasciato agli stati membri (mercato,cascata, aspetti distributivi) potrebbe contrarsi. E potrebbe contrarsi a favore di quelsistema 1+1+1, un solo dossier, una sola valutazione, una sola Aic1, riducendo i co-sti per un’industria finalmente libera dalle forche caudine delle autorizzazioni nazio-nali e, per il veterinario, armonizzando il mercato e le regole di utilizzo, commercia-lizzazione, registrazioni, senza diversità nazionali. L’industria vedrebbe certamenteallargato il suo bacino di utenza ma soprattutto i veterinari si ritroverebbero con piùdisponibilità di farmaci, con gli stessi stampati dei colleghi di altri Stati, con le stes-se confezioni, scadenze, condizioni di utilizzo, di lavoro e di mercato. Il Medico Ve-terinario vedrebbe allargate le maglie dell'uso in deroga e il suo mercato di riferimento.Mercati più ampi, politiche di prezzo più favorevoli ai tempi di crisi e uno spettro te-rapeutico senza confini nazionali.

Questo il terreno di confronto che si aprirà davanti alla professione nei prossimi mesie sul quale sarà richiesto un impegno attento, consapevole e costruttivo di tutte le suerappresentanze per raggiungere un qualche risultato.

Starà ad una professione cresciuta in consapevolezza, anche politica, distinguere loslogan dal ragionamento, la facile promessa dall’impegno, l’alleato dal demagogo.

1 Si veda l’intervista ad AISA sul sito fnovi: http://www.fnovi.it/index.php?tplId=26&ref=area-multimediale

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di Giacomo TolasiDelegato Fnovi in Fve

La riunione del 5 Settembrea Roma tra i delegati di seinazioni è stata l’occasioneper un chiarimento dei

rapporti e di una verifica del-le strategie da mettere in attoper il futuro. Il programma fa par-te di un progetto generale che si com-pone di tre incontri: Brussel, Roma eVisegrad (Ungheria). La scelta del-

l’Italia quale nazione ospite dell’ultimo“regional strategy meeting” non è sta-ta casuale: la Fnovi l’ha interpretatacome un riconoscimento e come unavolontà di superamento delle recenticritiche ed incomprensioni avute conil Board. Già nel corso dell’estate, in-fatti, segnali di distensione hanno ca-ratterizzato i rapporti con la Fve, di-venuti più schiettamente chiari e bendisposti nei riguardi delle fondate - etutt’altro che isolate - rimostranzeitaliane.

Il regional strategy meeting, struttu-rato in forma di tavola rotonda, ha pro-posto inizialmente l’esame delle azio-ni messe in atto fino ad oggi dalla Fve,cosa si è ottenuto negli ultimi cinqueanni, come queste azioni sono perce-pite dalle delegazioni nazionali e qua-li sono le aspettative di ciascuno peril futuro. La seconda parte della riu-nione ha portato il confronto su uncampo più pratico, si è discusso più inparticolare delle priorità e delle azio-ni da intraprendere, delle problema-tiche di bilancio e del coinvolgimentodi tutte le delegazioni. La discussioneè stata animata e franca, critiche sonostate mosse riguardo al non suffi-ciente coinvolgimento delle delega-zioni da parte del Board e dell’ufficiocentrale. Al tavolo erano presenti il pre-sidente, due vice presidenti della Fve(Laguens e Gotz) ed il direttore, per-tanto il chiarimento è giunto da vociautorevoli. Si evidenziano problemi arecepire le richieste per una difficoltàdi comunicazione data dalle diversitàlinguistiche, dalla scarsa organizza-zione di alcune delegazioni nazionali,messe ancor più in difficoltà da ini-ziative unilaterali dell’ufficio centrale,o quantomeno più disinvolte che con-

certate.La crisi mondiale ha aperto un pro-

blema economico di notevole entità,con nazioni che hanno difficoltà apagare la quota, noi abbiamo ribaditoche non troviamo giusto che il 60% delbilancio sia sostenuto solo da sei na-zioni e che l’Italia non è disposta a con-tinuare su questa strada. È in atto uncambiamento del sistema contributi-vo con una revisione degli equilibrieconomici ed elettivi.

Riguardo i temi sui quali le delega-zioni nazionali sono più sensibili, la for-mazione - intesa sia come prepara-zione universitaria che come aggior-namento post laurea - rimane uno de-gli argomenti topici anche se è statoribadito che la Fve può essere unaiuto alla soluzione delle problemati-che generali, ma non ha nessuna pos-sibilità di intervento nelle singolequestioni nazionali.

La legge sulla salute animale, l’an-tibiotico resistenza e il nuovo regola-mento sul farmaco veterinario sono lepriorità normative del momento e aquesto proposito diventa preponde-rante l’azione di lobby che Fve, ma so-prattutto le singole delegazioni, de-vono fare sui propri parlamentari. È im-portante il contatto con i membri delrinnovato Parlamento europeo, so-prattutto dei componenti delle Com-missioni che riguardano la veterinaria.Il semestre di presidenza italiana ci im-pegna maggiormente di altri, per que-sto la Fnovi ha lanciato un invito ad agi-re. A lavori conclusi, tutti i Colleghihanno ringraziato la Fnovi per l’ospi-talità e l’organizzazione nella cornicedi Roma che - degno specchio della no-stra dignità culturale - conquista sem-pre i colleghi stranieri. ■

INCONTRO NELLA SEDE FNOVI

REGIONAL STRATEGY MEETING Sei nazioni in Via del Tritone. Favorire la comunicazione tra centro e periferia,analizzare l’attività della Fve, pianificare per essere più efficaci.

REGIONAL STRATEGY MEETINGNELLA SEDE NAZIONALE DELLAFNOVI. PRESENTI IN VIA DEL TRITONE I

RAPPRESENTANTI DELLA VETERINARIA DI SEI

NAZIONI, PIÙ IL PRESIDENTE CHRISTOPHE

BUHOT ED IL DIRETTORE DELLA FVE, JAN

VAARTEN; NEL DETTAGLIO: RAPHAEL

LAGUENS (SPAGNA), HANS-JOACHIM GOTZ

(GERMANIA), THIERRY CHAMBON (FRANCIA)ANCHE PRESIDENTE DELLA SEZIONE UEVP

DELLA FVE; E ANCORA I COLLEGHI:ANDREAS WUNSCH (AUSTRIA), TORSTEN

JAKOBSSON (SVEZIA), ROMANO ZILLI

(EASVO), VALDA SEJANE (LITUANIA).OSPITI PER L’ITALIA: IL PRESIDENTE

GAETANO PENOCCHIO E I DELEGATI FNOVI

GIACOMO TOLASI E ROBERTA BENINI.

EUROPA

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di Maria Giovanna TrombettaAvvocato, Fnovi

L’art. 1 del codice deonto-logico dei medici, licen-ziato lo scorso maggio,contiene un espresso ri-

ferimento alla vita privatadel professionista nei seguentitermini: “Il Codice regola anche icomportamenti assunti al di fuori del-l’esercizio professionale quando rite-nuti rilevanti e incidenti sul decoro del-

la professione”.Un riferimento analogo è contenutonel codice deontologico forense che,all’articolo 2, così prevede: “Le normedeontologiche si applicano a tutti gli av-vocati nella loro attività professiona-le, nei reciproci rapporti e in quelli coni terzi; si applicano anche ai compor-tamenti nella vita privata, quando nerisulti compromessa la reputazione per-sonale o l’immagine della professioneforense”. Adeguata ed organica di-sciplina sul punto si trova anche ne-

gli articoli ricompresi tra il 62 ed il 68laddove, coerentemente con i principigenerali, viene valorizzato non solo ilcomportamento del professionistanell’ambito dell’esercizio della pro-fessione, ma anche quello extrapro-fessionale ancorché idoneo a refluirenegativamente sulla dignità della pro-fessione nonché, di converso, sul-l’affidamento dei terzi che nel nuovocodice forense trova tutela privile-giata.Anche nei principi di deontologia

L’OSSERVANZA DEI DOVERI DI PROBITÀ, DIGNITÀ E DECORO

La rilevanza deontologicadella vita privata del professionista

Il giudice disciplinare è competente a conoscere anche del comportamento del professionista in ogni aspetto della sua vita di relazione,

ancorché per fatti non attinenti all’attività professionale.

LEX

VETE

RINA

RIA

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_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LEX VETERINARIA

professionale dei notai si legge, all’art.1, che “Il notaio deve conformare lapropria condotta professionale ai prin-cipi della indipendenza e della im-parzialità evitando ogni influenza dicarattere personale sul suo operare edogni interferenza tra professione ed af-fari. Ugualmente egli deve nella vitaprivata evitare situazioni che possanopregiudicare il rispetto dei suddetti prin-cipi”.La prima cosa da puntualizzare èche la vita privata del professionistapuò, in alcune ipotesi, essere rilevanteai fini disciplinari, ed infatti i riferi-menti dei codici deontologici sono as-sai chiari.Nel concetto di vita privata rientranoanche i comportamenti sentimenta-li e sessuali, sui quali riferiamo dueimportanti precedenti. In un caso, re-lativo al codice deontologico degli psi-cologi (Cass. Civ., sez. III, sentenza 3dicembre 2007, n. 25183), la Cassa-zione ha confermato la punibilità diun iscritto che non aveva interrottoil rapporto professionale con unapaziente dopo che questa si era in-namorata di lui (ed era nata una re-lazione), e ciò malgrado all’epocadei fatti non esistesse ancora il codicedeontologico, trattandosi di regoleben conosciute e generalmente ac-cettate dalla comunità professionale.La stessa decisione è stata assunta neiconfronti dell’avvocato “sorpreso in at-teggiamento intimo e sconvenientecon un detenuto, suo cliente, duranteun colloquio tenuto in qualità di di-fensore presso la casa circondariale”.L’orientamento espresso dagli orga-ni disciplinari delle diverse profes-sioni - e tra queste anche quella delmedico veterinario pur non annove-randosi una norma deontologica deltenore letterale di quelle innanzi ri-portate - è abbastanza consolidato eprevede che il comportamento pri-vato possa essere sanzionato disci-plinarmente qualora diventi rilevan-te all’esterno e comporti una riper-cussione sulla vita professionale del-l’iscritto e, più in generale, la com-promissione della dignità dell’intero

corpo professionale di appartenenza.Si tratta di principi che si trovano an-che in sentenze assai datate, masempre con precisazioni analoghe. IlConsiglio Nazionale Forense ha af-fermato, ad esempio, che la condot-ta privata è suscettibile di ledere ilprestigio della professione quando ifatti si prestino, nella estimazione delpubblico, a estensioni e generalizza-zioni a carico di tutti i colleghi.La Cassazione ha tuttavia precisatoche non si può penetrare nell’intimi-tà della vita domestica, a meno che ifatti si riverberino all’esterno, en-trando sotto il controllo e l’appren-

dimento della collettività. L’esame del-le decisioni più antiche è importanteper accertare come il principio non sisia modificato nel tempo e per con-fermare il fatto, già accennato, che lacasistica maggiore proviene dallagiurisprudenza forense.Tra i fatti privati ritenuti lesivi del de-coro professionale, in giurispruden-za troviamo il litigio in luogo pubbli-co, il sinistro stradale provocato instato di ubriachezza, il tentativo disottrarre un oggetto al supermerca-to, l’aggressione alla propria moglienella pubblica via, lo striptease in lo-

cali notturni, e numerosi altri stra-vaganti precedenti.La costante, nella giurisprudenza di-sciplinare, sembra essere quella del-la notorietà: insomma lo stesso fatto,in astratto riprovevole secondo la co-mune coscienza, diventa occasioneper irrogare la sanzione disciplinaresolo quando assuma una rilevanzaesterna, mentre se resta segreto ap-partiene alla vita privata non valuta-bile dagli organi disciplinari.Sintomo di tale atteggiamento men-tale si rinviene nella sentenza sopracitata, a proposito dell’avvocatessapunita non tanto per aver scambiato

effusioni con il cliente detenuto, maper essersi fatta sorprendere nell’at-teggiamento, peraltro ritenuto scon-veniente proprio perché l’ingresso nelcarcere era giustificato dalla qualitàdi difensore.In sintesi, la violazione deontologica siriscontra quando un fatto privato,eticamente scorretto, diventa di do-minio pubblico e quindi la collettivitàidentifica il singolo professionista conil gruppo professionale di apparte-nenza, ritenendo in modo generaliz-zato che quei professionisti perdano,collettivamente, credibilità. ■

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LEX VETERINARIA _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

di Daria ScarcigliaAvvocato

“I fatti non ci sono, bensìsolo interpretazioni”, di-ceva Friedrich Nietzschee, parafrasando, si po-

trebbe sostenere che il dirit-to, privato della sua interpretazione,non potendo produrre gli effetti do-vuti, perda la sua funzione di regola-re la vita di una società attraverso uncomplesso di norme.

È di tutta evidenza come ogni seg-mento della vita di una comunità siascandito da leggi, in ogni campo e inogni circostanza, tanto che persinochi crede di sfuggire ai cosiddetti gra-vami della legge, in realtà, soggiacesemplicemente ad altre norme. Unesempio: pensiamo a coloro che scel-gono la convivenza perché contrarialla natura “pattizia” del matrimonio.Non fanno altro che ricadere sotto lanormativa che regolamenta le famigliedi fatto.

Volendo restringere il campo allaveterinaria, va detto che, tra tutte lepossibili attività professionali, è cer-tamente una delle più ricche quanto

a produzione normativa di una com-plessità tale da rendere quasi inevi-tabile quel dedalo di circostanze cheportano spesso a non comprenderepiù dove sia il diritto.

Spesso una norma sembra smen-tita da un articolo contenuto in un’al-tra legge, oppure ci si chiede se unadeterminata situazione ricada sottouna definizione o piuttosto sottoun’altra regolata diversamente.

Accade continuamente. Basta unosguardo veloce alla normativa sui far-

maci veterinari e sui vaccini, sulla di-sciplina degli equidi, sugli obblighi dicustodia, sul benessere animale, sul-la responsabilità professionale, sul-l’apicoltura…

Solo la pagina che il sito della Fno-vi dedica alle Faq sul farmaco contagià ben oltre trecento quesiti diversi.

E dunque diventa utile fornirequalche indicazione su come vadanointerpretate le norme e come intera-giscano tra loro i diversi provvedi-menti normativi. Non torneremo sui

DALLA NORMA AL SUO SIGNIFICATO

I labirintiinterpretativi del dirittoCome procedere se la norma giuridica è suscettibile di significati diversi?

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_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LEX VETERINARIA

principi di gerarchia delle fonti del di-ritto, già trattati nel n. 1 del 2008(“Come e quando ricorrere alla sani-tà equina”, pagg. 26-29) e nel n. 4 del2011 (“Non possiamo dimenticareLisbona”, pagg. 36-37) del mensile 30Giorni, limitandoci a puntualizzare,prima di procedere verso i labirinti in-terpretativi del diritto, che occorresempre tener conto che la legge spe-ciale deroga la legge generale, la leg-ge posteriore deroga la legge ante-riore, ma la legge generale posterio-re non deroga la legge speciale ante-riore.

Il primo nodo da sciogliere riguar-da il “Chi”. Chi ha la facoltà legittimadi interpretare il diritto?

Tutti, ma ovviamente con una di-versa portata quanto al peso inter-pretativo. Tutti siamo non solo tenutia conoscere le regole del vivere civi-le, che altro non sono se non la tra-sposizione in pratica quotidiana deidiversi codici, ma anche ad applicarlecorrettamente, il che implica una va-lutazione sul senso di quelle stesse re-gole. Tuttavia, quando tali valuta-zioni si fanno confliggenti, intervieneil giudice, il quale fornisce un’inter-pretazione della norma controversache fa stato solo tra le parti di quelgiudizio. Lo stesso giudice, nel deci-dere di un caso concreto, può avva-lersi del parere espresso da altri giu-risti e studiosi del diritto. Ma tutte levolte che la legge si esprime in ma-niera dubbia e senza strumenti in-terpretativi, si dovrà ricorrere al le-gislatore, il quale risolverà l’impasseattraverso la cosiddetta “interpreta-zione autentica”, che altro non è senon una nuova norma giuridica vin-colante dal contenuto esplicativo. In-numerevoli sono i quesiti di que-sta natura rivolti al MinSal nel cor-so dei decenni.

È vero, però, che non sem-pre il quesito è pienamente le-gittimo, nel senso che, nellosvolgimento della professioneveterinaria, una lettura del det-tato normativo secondo unacorretta pratica interpretati-

va consente il più delle volte di giun-gere a conclusioni convincenti edefficaci.

E quindi il secondo nodo da scio-gliere riguarda il “Perché”.

Partendo dal presupposto chespesso le parole non hanno un si-gnificato univoco, anche la sceltadel significato proprio dei termini di-venta opinabile.• Prescrivere sulla ricetta medica

un trattamento di 6-7 giorni può es-sere considerato “vago” e dunquepassibile di sanzioni?

• Maltrattare o uccidere un animalesenza necessità è reato; ma cosa si-gnifica “senza necessità”?

• Quando la sperimentazione suglianimali diventa “maltrattamento”?

• La macellazione rituale può renderelecita l’“obiezione di coscienza”?

• Lo sfruttamento degli animali perfini di lucro viola il loro “benesse-re”?A queste e a innumerevoli altre do-

mande non sempre è agevole dareuna risposta che metta tutti d’ac-cordo, proprio perché si finisce conil dare ai termini significati diversi aseconda di dove risiedano le proprieconvinzioni, cosa che il diritto, persua natura generale ed astratta, nonpuò e non deve consentire.

Allora si cerca di ricostruire le co-siddette “intenzioni del legislatore”.Il legislatore altri non è se non il sog-getto istituzionale da cui proviene la

norma dubbia: parla-mento, consiglio deiministri, presidente del-

la repubblica, unione europea, con-siglio regionale, provinciale, comu-nale, sindaco, ecc. Ogni volta che sicompie questo genere di ricerca, è in-dispensabile tenere bene a mente cheogni legge nasce per uno scopo e chenon è mai fine a se stessa, né sterileesercizio di cavillosità. Quindi si po-trebbe dire che, più che ricercare leintenzioni del legislatore, andrebbe-ro indagati i suoi obiettivi.

Ed ecco il terzo e fondamentalenodo da sciogliere: il “Come”.

In primo luogo valutando il conte-nuto dei lavori preparatori delle di-verse leggi, oggi facilmente reperibi-li in rete, che spesso forniscono indiziimportanti per ricostruire la volontàdelle forze politiche che ne appog-giarono l’approvazione. In altri ter-mini, tenuto conto che nessuna nor-ma spunta all’improvviso in un ordi-namento, per coglierne la portataed il senso, è utile l’analisi delle mo-tivazioni con cui un istituto è stato in-trodotto nell’ordinamento, per poterpoi valutare le modifiche che ha su-bito nel tempo ed il modo in cui è sta-to applicato.

Occorre, infine, fare ricorso adun criterio sistematico: per deter-minare la portata e il significato diuna disposizione è indispensabilecollocarla nel quadro complessivodelle norme in cui va inserita; avul-so dal suo contesto, ogni termine puòassumere significati diversi e con-durre ad erronee interpretazioni. Adesempio, in punto di diritto, il vaccinoè un farmaco, ma non si applicad’emblée al vaccino tutta la norma-tiva sui farmaci. È utile, pertanto, pri-ma di procedere ad analizzare ilcaso specifico su cui si riflette undubbio interpretativo, collocarlo inun quadro assai più ampio, che con-senta di inquadrare preliminarmen-te la materia di riferimento nel suocomplesso, per poi arrivare a definirecome il diritto disponibile possa fa-vorire soluzioni equilibrate degli in-teressi confliggenti ed evitare inter-pretazioni che contrastino con ilsenso di giustizia. ■

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1. BENESSERE ANIMALEPROBLEMI RIPRODUTTIVI IN ZEBRAFISH

di Guerino Lombardi (1),Enrico Tresoldi (2)

(1)Medico Veterinario, DirigenteResponsabile CReNBA* dell’Izsler,(2)Medico Veterinario CReNBA*dell’Izsler, * Centro di Referenza Nazionale per ilBenessere Animale.

Un tecnico addetto alla cura di ze-brafish chiede consiglio al vete-rinario designato in quanto, da

una settimana, le performances ri-produttive degli animali sono sca-denti. Il tecnico lamenta che talvoltale femmine depongono poche uova,meno di un centinaio o, addirittura,non ne depongono; inoltre, spesso, viè un’alta percentuale di uova non fe-

condate. Lo stabilimento in cui sono pre-

senti gli zebrafish è abilitato all’alle-vamento da circa un anno e non hamai avuto problemi simili in prece-denza. La stanza che ospita i pesci hauna temperatura di circa 28 gradi, èdotata di un’illuminazione temporiz-zata impostata su 14 ore di luce e 10di buio e, ad eccezione del sistema diricircolo dell’acqua, non ospita mac-chinari fonte di rumori o vibrazionieccessive. I pesci sono stabulati in va-sche inserite in un armadio a ricircolo,provvisto di controllo automaticodei principali parametri (tempera-tura, pH e salinità) oltre che di allar-mi nel caso in cui il sistema non rie-sca a compensare variazioni estremee di avvisi sonori per gli interventi ma-nutentivi. I valori dell’acqua al mo-mento del controllo sono: T 30,5°C,pH 7,5, salinità 489 s. Manualmente,

una volta a settimana, viene rilevatala concentrazione di composti azotatiche risulta bassa, vicina a zero. I si-stemi di filtraggio sono in buono sta-to e non risultano eccessivamentesporchi. L’acqua appare limpida, sen-za eccessivi residui di mangime. Glianimali adulti sono alimentati 3 vol-te al giorno con mangime commer-ciale in granuli bilanciato. Sono sta-bulati ad una densità di circa 9 ani-mali/litro separati per sesso. Osser-vando gli animali si notano alcuni in-dividui particolarmente agitati chenuotano velocemente nelle vaschementre altri tranquilli che sostano sulfondo.

Le operazioni che l’addetto com-pie per gli accoppiamenti sono: allasera, formazione di gruppi compostida due maschi ed una femmina in va-schette provviste di divisorio in cuiil livello dell’acqua è tenuto basso; almattino, dopo l’accensione delleluci, rimozione del divisorio perpermettere la deposizione, infine,raccolta delle uova fertilizzate per es-sere incubate.

2. QUADRI ANATOMO-PATOLOGICIUN PROBLEMA DI CUORE NELLA BOVINA

di Franco Guarda(1),Massimiliano Tursi(1), Giovanni Loris Alborali(2),Stefano Giovannini(2)

Massimiliano Lazzaro(2)

(1)Università degli studi di Torino,Dipartimento di patologia animale(2)Izsler, Sezione Diagnostica diBrescia

WWW.FORMAZIONEVETERINARIA.IT

Dieci percorsi fadContinua la formazione a distanza del 2014. 30giorni pubblica gli estratti di altri dieci casi. L’aggiornamento prosegue on line.

Rubrica a cura di Lina Gatti e Mirella BuccaMed. Vet. Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna

Ogni percorso (benessere animale, quadri anatomo-patologici, igienedegli alimenti, chirurgia degli animali da compagnia e da reddito, far-macosorveglianza negli animali da compagnia e da reddito, alimen-tazione animale, legislazione veterinaria e clinica degli animali da

compagnia) si compone di 10 casi ed è accreditato per 20 crediti Ecm to-tali. Ciascun caso permette il conseguimento di 2 crediti Ecm. La frequen-za integrale dei dieci percorsi consente di acquisire fino a 200 crediti. Èpossibile scegliere di partecipare ai singoli casi, scelti all’interno dei diecipercorsi, e di maturare solo i crediti corrispondenti all’attività svolta.

I casi di seguito presentati proseguono su www.formazioneveterinaria.itdal 15 ottobre.

Sarà possibile rispondere al questionario di apprendimento e di valu-tazione fino al 31 dicembre 2014.

FORM

AZIO

NE

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In una bovina, Blonde d’Aquitaine, di30 mesi, regolarmente macellatapresso un macello del Piemonte,

sono stati evidenziati, all’esame postmortem, noduli multifocali di circa 0,3-0,5 cm di diametro. I suddetti nodu-li, localizzati a livello della superficieepicardica e dei tagli effettuati incorrispondenza dei ventricoli car-diaci, erano di colore bianco-giallastro(Fig. 1), costituiti da una capsulabiancastra e contenenti materialeamorfo, compatto, in parte friabile,bianco-giallastro. Lesioni simili sonostate osservate a livello di diversi mu-scoli scheletrici. Porzioni di cuore edi muscolo scheletrico sono state fis-sate in formalina per l’esame istolo-gico; invece, su campioni di materialecongelato è stata eseguita una tecni-ca molecolare con Pcr specifica perl’amplificazione del gene Coi, al finedi dimostrare il Dna di Taenia sagi-nata. A carico degli altri organi non

sono state rilevate lesioni significa-tive. La carcassa e gli organi del-l’animale sono stati destinati alla di-struzione.

I preparati istologici, ottenuti conmetodica standard e colorati conematossilina eosina hanno eviden-ziato lesioni nodulari multifocali, par-zialmente capsulate, con porzionecentrale necrotica e spesso calcifi-cata, costituite da massivo infiltratoleucocitario misto, composto da nu-merose cellule giganti, linfociti, pla-smacellule e sparsi granulociti eosi-nofili (Fig. 2).

3. IGIENE DEGLI ALIMENTINUOVE MODE IN CUCINA: RISCHI E VANTAGGI

di Valerio Giaccone(1), Mirella Bucca(2)

(1) Dipartimento di Medicina animale,Produzioni e Salute Maps, Universitàdi Padova, Regione Lombardia - Uo Veterinaria(2) Medico Veterinario - IstitutoZooprofilattico Sperimentale dellaLombardia e dell’Emilia Romagna

Negli ultimi anni in molti paesi oc-cidentali (Italia compresa) si è ve-rificato un cambiamento dello sti-

le di vita, dovuto soprattutto ad esi-genze lavorative. Questi cambiamentihanno portato ad un forte aumentodel consumo di pasti fuori casa ed allacrescita dei “punti di ristorazione”, inparticolare di quelli etnici. L’elevatoflusso di immigrazione, infatti, hacomportato lo sviluppo di una risto-razione etnica in crescente fase di af-fermazione, sia nelle grandi aree ur-bane che nei piccoli centri.

Una delle mode sicuramente più at-tuali è quella delle preparazioni a basedi pesce crudo in stile giapponesecome il sushi, a base di riso, con pe-sce, alghe, vegetali o uova, o il sa-shimi, a base di pesce crudo o mol-luschi freschissimi.

Il consumo di cibo crudo permet-te di sfruttare al meglio le qualità nu-

tritive di qualsiasi alimento; in parti-colare, per i prodotti ittici si garanti-sce l’integrità di tutti i nutrienti cheli rendono così validi dal punto di vi-sta nutrizionale. Tuttavia, è proprio lacomposizione stessa del pesce la re-sponsabile della sua elevata deperi-bilità.

In più, il pesce e altri prodotti del-la pesca (soprattutto i molluschi bi-valvi) possono contenere o accumu-lare nel loro corpo microrganismipatogeni per l’uomo (virus, ma anchebatteri) e/o composti tossici di originenaturale (istamina, biotossine ac-quatiche) o antropica (metalli pe-santi, residui di antibiotici se si trat-ta di pesci di allevamento). Di con-seguenza, la somministrazione dipiatti a base di pesce crudo o pococotto può costituire un veicolo permalattie alimentari.

Considerati i rischi sopra espostiè preferibile evitare certi cibi, ri-nunciando all’eccellente sapore non-ché al loro valore nutrizionale? Di-versamente, come si potrebbe ri-durre l’insorgenza di sgradevoli in-convenienti?

4. CHIRURGIA DEGLI ANIMALIDA COMPAGNIA GARIBALDI RUSSA FORTE

di Stefano Zanichelli,Paolo Boschi Dipartimento di Scienze MedicoVeterinarie, Università di Parma, Unità Operativa di Chirurgia eTraumatologia Veterinaria

Il proprietario riferisce che Gari-baldi, un Bulldog inglese, di 14mesi, maschio intero, mentre dor-

me russa intensamente e, da sveglio,presenta difficoltà a respirare, anchedopo una breve passeggiata, quindiin assenza di sforzi. Inoltre, tre mesiprima si era verificato un grave epi-sodio di svenimento con cianosi del-la mucosa buccale in seguito al qua-le Garibaldi era stato sottoposto adindagine strumentale radiograficacon cui era stato diagnosticato un

___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ FORMAZIONE

FIG. 1 - ESAME DELLE SEZIONI DI

TAGLIO ESEGUITE A LIVELLO DEI

VENTRICOLI CARDIACI: PRESENZA DI

MULTIFOCALI NODULI BIANCO-GIALLASTRI.

FIG. 2 - PARTICOLARE A PIÙ FORTE

INGRANDIMENTO DELLA LESIONE

MIOCARDICA NELLA QUALE SI

RICONOSCONO NUMEROSE CELLULE

GIGANTI, LINFOCITI, PLASMACELLULE E

SPARSI GRANULOCITI EOSINOFILI

(EMATOSSILINA-EOSINA, 10 X).

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FORMAZIONE ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

quadro di polmonite trattata me-diante terapia antibiotica con Roce-fin®.

Oltre al quadro respiratorio, il pro-prietario riporta anche problematicheinerenti l’apparato gastroenterico:Garibaldi spesso rigurgita l’acquadel mattino e presenta diversi episodidi vomito anche distante dai pasti.

5. CHIRURGIA DEGLI ANIMALIDA REDDITOIL MIO CAVALLO EMANACATTIVO ODORE E PRESENTAUNA GROSSA MASSA SOTTO LA CODA

di Stefano Zanichelli, Laura Pecorari, Mario AngeloneDipartimento di Scienze MedicoVeterinarie, Università degli Studi diParma, Unità Operativa di Chirurgia eTraumatologia Veterinaria

Il cavallo, Argentino Criollo, di 22anni, F, mantello pezzato, veniva ri-ferito presso l’ospedale veterinario

per la presenza di una massa a livel-

lo paravulvare di circa 35 cm x 43 cm(Fig. 1). La massa emanava cattivoodore e parti necrotiche si distacca-vano frequentemente causando in-genti perdite di sangue. Durante i tremesi antecedenti il ricovero, il cavallosubiva un rapido dimagrimento enell’ultimo periodo appariva de-presso.

6. FARMACOSORVEGLIANZANEGLI ANIMALI DA REDDITOLA STESSA PREMISCELA PER TUTTI?

a cura del Gruppo di LavoroFarmaco Fnovi

In un allevamento di suini a ciclochiuso il veterinario osserva cheun numero cospicuo di suinetti in

svezzamento rimane sdraiato sul-l’addome, ha il pelo eretto e mostramovimenti di pedalamento dellezampe.

Il veterinario decide di eseguire unprelievo del sangue sui suinetti inte-ressati e l’esito conferma il sospettodi Streptococcus suis.

A seguito di ciò, decide di inter-venire prescrivendo un mangime me-dicato preparato direttamente nel-l’azienda, espressamente autorizzataalla produzione di medicati per il soloconsumo aziendale, con la premi-scela medicata (stabox 5%), conte-nente amoxcillina, sui suinetti insvezzamento.

Per evitare la diffusione del pro-blema decide di trattare, con la stes-sa premiscela, anche le altre catego-rie: magroni, grassi e scrofe.

7. FARMACOSORVEGLIANZANEGLI ANIMALI DA COMPAGNIAUNA CAGNA CON PIOMETRA

di Giorgio NeriMedico Veterinario liberoprofessionista componente delGruppo di lavoro Fnovi sul FarmacoVeterinario

Viene portata in clinica una cagnacon grave dispnea riferibile atromboembolismo polmonare.

Nel corso delle indagini di diagno-stica ecografica viene rilevata, inoltre,una piometra non risolvibile chirur-gicamente in considerazione dellecondizioni generali in cui si trova l’ani-male. Si decide, pertanto, di optareper la terapia medica.

Non esistendo medicinali autoriz-zati per tale specifica indicazione, vie-ne prescritta la somministrazione diAlizin (aglepristone), un medicinaleper uso veterinario autorizzato perl’induzione dell’aborto nella cagna.

8. ALIMENTAZIONE ANIMALERIDUZIONE DEL NUMERO E DELPESO DEI SUINETTI ALLANASCITA

di Valentino Bontempo,Giovanni SavoiniDip. Scienze Veterinarie per la Salute,la Produzione Animale e la SicurezzaAlimentare, Università degli studi diMilano

In un allevamento di circa 1300 scro-fe accade, su un numero conside-revole di parti, una progressiva ri-

duzione del numero dei suinetti alla na-scita. Allo svezzamento il peso dei sui-netti non raggiunge gli standard di al-levamento in precedenza conseguiti.L’allevatore segnala in particolare unaridotta assunzione di alimento daparte delle scrofe che, al termine del-la lattazione, manifestano uno scadi-mento della condizione corporea conun aumento dell’intervallo svezza-mento/comparsa del calore. Per con-tro, nei reparti di gestazione si osser-va una certa disomogeneità di condi-zione e peso corporeo.

Vengono predisposte analisi suimangimi che tuttavia escludono la pre-senza di sostanze indesiderabili inconcentrazioni tali da interferire suiconsumi alimentari e sulla efficienza ri-produttiva. Non sono segnalate pro-blematiche di natura infettiva, mentre

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FIGURA 1. COME SI PRESENTA LA

NEOFORMAZIONE ALL’ARRIVO

DELL’ANIMALE PRESSO L’OVUD DI

PARMA, VISTA LATERALE SX.

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___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ FORMAZIONE

i programmi vaccinali sono semprestati attuati regolarmente. Anche laqualità del seme prelevato dai verrinon evidenzia particolari alterazioni.

Durante la gestazione, le scrofesono alloggiate in gabbie singole finoal 24-25°d dopo l’avvenuta feconda-zione, per poi essere trasferite inbox multipli (da 10 a 20 soggetti cia-scuno) fino ad una settimana circa pri-ma della data del parto quando ven-gono condotte nelle sale parto.

L’alimentazione, sempre a secco,consiste in un mangime di gestazio-ne somministrato fino al momentodell’entrata in sala parto e in unmangime di lattazione, preparati pres-so il mangimificio aziendale utiliz-zando materie prime acquistate da di-versi fornitori. La quantità di mangi-me “gestazione” è stabilita in ragionedi 2,4 kg/capo/d dalla fecondazionefino al trasferimento nei box multipli;in seguito le scrofe sono alimentatead libitum. La ragione è motivata dal-la scelta dell’allevatore di elevare lostato di benessere degli animali eli-minando i fenomeni di aggressivitàconseguenti alla competizione du-rante la distribuzione del pasto. Ilmangime di lattazione è invece di-stribuito in quantità pari a 3kg/capo/giorno fino al giorno delparto; dal giorno successivo al partole quantità di mangime sono pro-gressivamente aumentate fino al mas-simo dell’assunzione ripartita in duesomministrazioni giornaliere.

9. LEGISLAZIONE VETERINARIAUNO SCAMBIO COMMERCIALE DI CUCCIOLI

di Paola FossatiDipartimento di Scienze Veterinarieper la Salute, la Produzione Animalee la Sicurezza Alimentare, Universitàdegli Studi di Milano

Un furgone, proveniente da un al-tro Paese europeo e adibito al tra-sporto di animali vivi, viene fer-

mato per un controllo da parte del

Servizio veterinario ufficiale. Al suointerno sono stipati 40 cuccioli dicane, appartenenti a diverse razze,posti entro gabbie di esigue dimen-sioni.

L’esame delle condizioni ambientaliin cui viaggiano rivela una situazioneincompatibile con le caratteristicheetologiche degli animali e con la lorogiovane età (per alcuni soggetti si ri-scontra con tutta evidenza un’etàinferiore alle dodici settimane), in par-ticolare per quanto riguarda la tem-peratura, gli spazi a disposizione, ladisponibilità di alimento e acqua (in-sufficiente).

Inoltre, il controllo documentaleconsente di accertare l’assenza del-le prescritte certificazioni sanitarie edi passaporti validi, in merito ai qua-li si avanza, altresì, un’ipotesi di fal-sificazione. Anche la notificazione,Traces, relativa alla partita di animalirisulta irregolare.

La finalità del viaggio ha caratterecommerciale.

Al trasportatore sono contestatetre fattispecie di reato: • detenzione di animali in condizio-

ni incompatibili con la loro natura(art. 727 c.p.)

• traffico illecito di animali (L. n.201/2010)

• concorso nel reato di falsità mate-

riale (art. 110, 477 e 482 c.p.).Il trasportatore propone un ricor-

so, contestando ogni addebito e sca-ricando la responsabilità delle irre-golarità documentali sull’autorità sa-nitaria del paese d’origine degli ani-mali.

10. CLINICA DEGLI ANIMALI DACOMPAGNIAPERCHÉ IL CANE SI GRATTA?

di Gaetano Oliva, Valentina Foglia Manzillo,Manuela GizzarelliDipartimento di Medicina Veterinariae Produzioni Animali, Università degliStudi di Napoli “Federico II”

Ambra è una femmina di Shiba-inudi circa un anno d’età (Fig. 1).Vive in casa, è stata regolarmen-

te sottoposta a vaccinazioni e trat-tamenti per endo ed ectoparassiti, haun’alimentazione casalinga. Il pro-prietario decide di portare Ambra inambulatorio perché da qualche mesela cagnolina si gratta su tutto il cor-po ed in particolare a livello delmuso dove sono comparse delle le-sioni cutanee che hanno preoccupa-to il proprietario e nell’ultimo mesesi è associata un’otite bilaterale. ■

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FIGURA 1. LESIONI DERMATOLOGICHE SUL MUSO.

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a cura di Roberta Benini

04/09/2014> L’ufficio della Fnovi ospita un in-contro per la tutela delle competenzeveterinarie al quale sono presenti ilpresidente Gaetano Penocchio e la vi-cepresidente Carla Bernasconi oltre anumerose rappresentanze della pro-fessione.

04-06/09/2014> Il presidente Mancuso partecipaalla riunione del comitato tecnico Eu-relpro a Lione.

05/09/2014> La Fnovi ospita la riunione della Fve

sieduto da consigliere Alberto Schian-chi e l’Organismo consultivo Enpav in-vestimenti immobiliari, presiedutodal presidente Mancuso.

11/09/2014> La Fnovi e l’Omv di Trento invianoal presidente della Giunta della Pro-vincia autonoma di Trento, Ugo Ros-si, e all’assessore all’agricoltura, fo-reste, turismo e promozione, caccia epesca, Michele Dallapiccola, una ri-chiesta di delucidazioni in merito al co-municato stampa sul decesso a seguitodella telenarcosi sull’orsa Daniza.> Il presidente Enpav Gianni Mancusoincontra gli iscritti dell’ordine di Ve-nezia e i presidenti e i delegati della Re-gione Veneto.

13/09/2014> Si riunisce a Roma il comitato cen-trale della Fnovi: all’ordine del giorno,tra gli altri punti, le iniziative per il ri-lancio e la tutela della professione, gliesiti della riunione sulla riorganizza-zione del Ministero della salute, la de-finizione del programma del prossimo

IN 3

0GIO

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Strategy meeting per il prossimo quin-quennio: sono presenti Gaetano Pe-nocchio e Giacomo Tolasi.

09/09/2014> Si riunisce l’Organismo consultivoEnpav Altri Regolamenti, composto daidelegati delle province di AvellinoBologna, Novara, Verona, Vicenza pre-sieduto dal presidente Mancuso.

10/09/2014> Il tesoriere Fnovi Antonio Limone in-terviene alla 59a edizione del congres-so degli ordini degli ingegneri sul tema“Il Futuro, oggi: crescita, sostenibilità, le-galità” che si svolge a Caserta. > Si riuniscono il Consiglio di ammi-nistrazione dell’Edilparking SrL, pre-

cronologia del mese trascorso

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____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ IN 30 GIORNI

consiglio nazionale e l’edizione 2014del premio Fnovi “Il peso delle cose”.

16/09/2014> Il presidente Fnovi Gaetano Penoc-chio partecipa alla riunione di inse-diamento del Consiglio superiore di sa-nità presso l’auditorium di Lungote-vere Ripa.> La Federazione esprime in una notaal Ministro Lorenzin le proprie per-plessità sul riordino, auspicando unarivalutazione delle competenze vete-rinarie.> Il presidente Mancuso partecipa alPimco Institute all’evento dedicatoal mercato mobiliare istituzionale ita-liano.

17/09/2014> La Fnovi invia una richiesta di in-contro al Sottosegretario alla Salute DeFilippo in merito alla Proroga dell’ordi-nanza contingibile e urgente 6 agosto2013, concernente la tutela dell’incolu-mità pubblica dall’aggressione dei cani.> Si riunisce a Roma l’Organismo Con-sultivo Enpav Investimenti Mobiliari,composto dai 3 membri del Consigliod’Amministrazione e presieduto dalpresidente Mancuso.

18/09/2014> La vicepresidente Carla Bernasconipartecipa alla conferenza stampa -“Maltrattamento animale: stretto lega-me tra devianza e pericolosità sociale”per la presentazione del protocollo diintesa tra Corpo forestale dello Statoe Link-Italia.

> La vicepresidente Carla Bernasconiprende parte a Roma alla riunione deigruppi di lavoro del Comitato nazio-nale per la bioetica.

19/09/2014> Seconda giornata del Comitato na-zionale per la bioetica; partecipa Car-la Bernasconi.> Il consigliere Lamberto Barzon, inrappresentanza della Fnovi, prendeparte alla XII edizione del Premio na-zionale alla carriera medico veterina-ria “Fortunato Rao 2014” consegnatoad Abano Terme (Pd) a Luigi Scorda-maglia.

22/09/2014> Nota della Fnovi sulle criticità nor-mative e deontologiche del protocol-lo operativo del Parco nazionaled’Abruzzo, Lazio e Molise.

23/09/2014> Si riuniscono a Roma il Consiglio diamministrazione e il Comitato esecu-tivo dell’Enpav, presieduti dal presi-dente Mancuso. Al Cda partecipa Gae-tano Penocchio.> La vicepresidente Fnovi Carla Ber-nasconi interviene alla presentazionedel corso di laurea e incontro con glistakeholder presso la Facoltà di Me-dicina Veterinaria di Parma.

24/09/2014> La vicepresidente Carla Bernasconiprende parte alla riunione del Consi-glio Direttivo del Cup convocato aRoma.

> Il presidente Gaetano Penocchioprende parte ai lavori della Commis-sione sulle libere professioni dellaCommissione nazionale Ecm riunita aRoma presso la sede di Agenas (Agen-zia nazionale per i servizi sanitari re-gionali).

26/09/2014> Il consigliere Fnovi Mariarosaria Man-fredonia relatore al Seminario orga-nizzato da Fise a Bagnaia (Siena) “Il Be-nessere del Cavallo negli Sport Equestri:le complessità operative sul campo”.

27/09/2014> La vicepresidente Carla Bernasconirelatore al convegno organizzato dalDipartimento di Giurisprudenza dellaUniversità di Sassari, l’Ordine dei Me-dici Veterinari della Provincia di Nuo-ro e l’Azienda Sanitaria Locale di Nuo-ro “A proposito di etica: dai diritti del-l’uomo ai diritti degli animali”.

29/09/2014> Il revisore dei conti Fnovi Stefania Pi-sani prende parte in videoconferenzaalla riunione plenaria della Commis-sione Uni «Attività professionali non re-golamentate».

30/09/2014> Presso la sede di Enpav si riunisceil Comitato Esecutivo presieduto dalpresidente Mancuso.> La Fnovi partecipa a Roma, pressola sede del Cnel, alla presentazione del“Rapporto sul mercato del lavoro 2013-2014”. ■

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A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

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di Giuliana Bondi* e Anna Maria Fausta Marino**

*Gruppo Apicoltura Fnovi

**Dirigente IZS Sicilia

Èattivo da fine agosto, sul-la piattaforma Fad di Fno-vi ConServizi, il corso“L’esercizio della Profes-

sione Veterinaria in Apicoltu-ra”. Resterà disponibile, per tutti i Me-dici Veterinari interessati alla fre-

CALE

IDOS

COPI

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quenza, sino al 31 dicembre 2014. 15sono i crediti formativi Ecm assegna-ti ai medici veterinari che lo comple-teranno. Richiede la frequenza per unimpegno complessivo di 10 ore, da de-dicare all’ascolto di 27 lezioni fronta-li e 2 esercitazioni. Il corso è nato dal-l’impegno sinergico della Fnovi e del-l’Izs della Sicilia e la sua realizzazioneè stata approvata dal Ministero dellasalute. Pensato e proposto con l’obiet-tivo di offrire ai medici veterinari unostrumento formativo per un settoreimpropriamente ritenuto marginale. Irelatori sono rappresentanti illustri ebrillanti di numerose istituzioni na-zionali o della libera professione conuna solida esperienza in apicoltura, ri-conosciuta in ambito nazionale edinternazionale. Legislazione, biologia,descrizione delle principali patolo-gie, interventi di prevenzione e terapia,coordinamento nazionale di monito-raggio dello stato sanitario, produzionied ispezione dei prodotti dell’alveare

ed altro ancora, sono i temi oggettodelle relazioni presentate.

Il corso viene proposto proprio inquesti giorni in cui i Medici Veterina-ri sono chiamati ad intervenire per af-frontare l’emergenza Aethina tumida,il famigerato coleottero sino ad oggisconosciuto nell’intera Ue e rinvenu-to a settembre in apiari della Calabria.Il parassita danneggia i favi, determi-na la perdita del miele e del polline enei casi più gravi distrugge l’intera co-vata o causa addirittura la sciamatu-ra della popolazione apiaria. Questo re-cente problema sanitario si aggiungead altri che affliggono da tempo la zoo-tecnia apistica, bisognosa di un ur-gente e solido sostegno della medici-na veterinaria, quali ad es. la moria del-le api come conseguenza della conta-minazione agricola ed ambientale ol’uso illecito di farmaci. Tutto ciò no-nostante la salute del consumatore ela salute degli animali, comprese le api,rappresentino una priorità strategicafondamentale per l’Ue, richiamata ri-petutamente dalla legislazione ali-mentare emanata negli ultimi anni. Ilcorso, già presentato in Sicilia in for-ma residenziale, articolato in sessio-ni teoriche ed esercitazioni su campoper i partecipanti, viene ora ripropo-sto in Fad, per essere destinato ad unnumero significativamente più eleva-to di medici veterinari italiani. ■

Fnovi ringrazia Izs Sicilia per la collaborazione

FORMAZIONE FNOVI

L’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE Arriva il corso Fad.

e-mail [email protected] www.trentagiorni.it

Organo ufficiale della FederazioneNazionale degli Ordini Veterinari Italiani -Fnovi e dell’Ente Nazionale di Previdenza eAssistenza Veterinari - Enpav

EditoreVeterinari Editori S.r.l. Via del Tritone, 125 - 00187 Romatel. 06.485923

Direttore ResponsabileGaetano Penocchio

Vice DirettoreGianni Mancuso

Comitato di RedazioneAlessandro Arrighi, Carla Bernasconi,Antonio Limone, Laurenzo Mignani,Francesco Sardu

PubblicitàVeterinari Editori S.r.l.Tel. 06.49200229Fax [email protected]

Tipografia e stampaPress Point srl - Via Cagnola, 35 20081 Abbiategrasso (Milano)

Mensile di informazione e attualitàprofessionale per i Medici Veterinari

Registrazione Tribunale n. 580 del 21 dicembre 2007

Responsabile trattamento dati(D. Lvo n. 196/2003)Gaetano Penocchio

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Il Consorzio FNOVI ConServizi nasce nell’aprile 2011, formato da 19 Ordini dei medici veterinari.Oggi conta 86 enti consorziati, compresa la Federazione Regionale degli Ordini dei mediciveterinari della Lombardia ed alcune Associazioni professionali.

Fnovi tramite il consorzio realizza formazione a distanza gratuita e non sponsorizzata. Una fad “istituzionale” che non ha fini commerciali, ma è un investimento per l’aggiornamentoprofessionale delle categorie alle quali è destinata. Una piattaforma ricca di servizi, tra i quali spazirelativi all’interazione con i docenti, forum, faq, bibliografia, link, magazzino dei file e glossario.

I corsi attualmente attivi sulla piattaforma FNOVI ConServizi (http://fad.fnovi.it) sono:

• Il benessere degli animali durante il trasporto: requisiti e controlli ufficiali (15 crediti ECM)Resp. Scientifico Dr. Giuseppe Lo Sacco

• Antibiotico resistenza (12 crediti ECM)Resp. Scientifico Dr.ssa Eva Rigonat

• Corso per l’accreditamento di base del veterinario FISE (10,5 crediti ECM)Resp. Scientifico Dr. Gianluigi Giovagnoli

• L’esercizio della professione veterinaria in apicoltura (15 crediti ECM)Resp. Scientifico Dr.ssa Giuliana Bondi

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