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22.6.2019 Massimiliano Minelli Università degli studi di Perugia Mobilità umane e tecnologie del confine: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie traumatiche

a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

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Page 1: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

22.6.2019Massimiliano Minelli

Università degli studi di Perugia

Mobilità umane e tecnologie del confine:

a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie traumatiche

Page 2: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

La malattia come fatto sociale

1) Si tratta di prendere la malattia insieme ai rapporti sociali che concorrono a determinarla e che per certi versi consentono di pensare e agire per un suo superamento.

2) Pensare il corpo, la salute e la malattia in chiave storico-sociale è un modo per esplorare come è socialmente fabbricata la realtà in cui viviamo…

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Come affrontare le questioni della salute/malattia?

✓ Le persone vivono talvolta un insieme di sentimenti, di stati corporei, di problemi di vita,

✓ combinati con un mutamento della percezione di sé e del proprio rapporto cogli altri e con il mondo.

✓ Questo insieme eterogeneo e complesso di percezioni, esperienze e stati è comunicato agli altri prossimi in vari modi.

Page 4: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Come affrontare le questioni della salute/malattia?

Cercano di interpretare i segni, capire le cause di alcuni accadimenti e le ragioni di alcuni comportamenti, ipotizzano soluzioni.

Nella ricerca di soluzione ai problemi gli attori sociali compiono itinerari terapeutici e attivano forme di auto-cura / auto-attenzione confrontandosi con una pluralità di soggetti sociali e di istituzioni.

Le persone coinvolte cercano in queste circostanze di dare una

interpretazione adeguata di quanto sta accadendo.

Page 5: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Saperi e pratiche “fanno” la malattia

Analizzare le pratiche e i discorsi “in situazione”pratiche: azioni e trasformazioni di attori sociali specifici entro specifici rapporti di forza…discorsi: enunciati di soggetti specifici che si rivolgono a interlocutori specifici, in situazioni sociali specifiche, su questioni specifiche…

Sapere e pratica sono intrecciati. Le persone fanno alcune cose e parlano di quello che fanno. I due piani spesso non corrispondono.

Al centro c’è il corpo che sente, agisce, soffre.

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La malattia come processo sociale e storico

Come si produce?

1. chi produce cosa (quali persone in quali posizioni sociali)?

2. con quali risorse (materia prima, lavoro e risorse)?

3. con chi collabora?

4. sotto il controllo e la direzione di chi è portato avanti il processo?

5. usando quali mezzi e infine a quali scopi, visibili o nascosti?

Frankenberg R. (2003), The ethnographers’ shared task with their informants: the eye witness as we-witness or the production of cultures by means of cultures,

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L’etnografia

È un modo di fare ricerca sociale che consiste nella permanenza in un dato contesto (campo di ricerca), a stretto contatto con le persone, per raccogliere dati su un problema che costituisce il focus della ricerca.

Page 8: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

circoscrivere il

“campo della salute mentale”

Agenti specifici fanno scelte concrete in un campo di relazioni, di riconoscimento e di lotte.Con il termine campo si pensa nei termini di “una rete di relazioni oggettive tra posizioni”. Le posizioni sono legate a una gerarchia delle differenti specie di capitale che gli agenti possono giocare.

Page 9: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Politiche di salute mentale

La psichiatria territoriale italiana dopo la legge 180. A cominciare dalla destrutturazione dell’OP, nel quadro della critica delle istituzioni totali, si è sviluppata una politica che ha avuto un significativo impatto sulla realtà sociale: •aprire nuove contraddizioni; •mobilitare conoscenze e pratiche non ufficiali.

Page 10: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Politiche di salute mentale

Nel “territorio” oggi la situazione è articolata in iniziative molteplici ed eterogenee che mettono al centro delle pratiche terapeutiche e riabilitative la questione dell’empowerment dei pazienti (advocacy). I rapporti fra i vari soggetti presuppongono uno scambio di conoscenze e di “saper fare” che non sempre trovano collocazione nel sapere tecnico della psichiatria.

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Storie naturali di malattia e storie naturali di servizi

pazienti

diagnosi

modelli/tecniche

Interventi reali

esiti

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Crescente burocratizzazione del serivzio psichiatrico

vs. “creatività non-regolata”

[attribuita agli operatori sociali e agli agenti non professionali]

Processo di tipo strutturale che corrisponde a una riorganizzazione complessiva del campo psichiatrico. I processi di istituzionalizzazione vengono rafforzati, mentre le forme culturali emergenti incorporate nella prassi sociale tendono a restare “invisibili”.

Page 13: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

riconsiderare le premesse… [“individuare” e “separare” non è utile in questo caso…]

Migrante

è una “categoria” in cui è difficile “collocare” stabilmente le persone…

è usata per circoscrivere qualcosa che facciamo fatica a pensare….

Come possiamo pensare processi storici, sociali, politici, riguardanti persone in carne ed ossa, che sono in viaggio?

Retraité Kabyle, ancien sidérurgiste, sa famille est au pays. Hayange, 1995. Philippe Brault, Vieillesses de travailleurs immigrés, France, 1994-1997.

Retraité Kabyle, ancien sidérurgiste, sa famille est au pays. Hayange, 1995. Philippe Brault, Vieillesses de travailleurs immigrés, France, 1994-1997.

Page 14: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

I mass-media ci propongono spesso le immagini dell’arrivo di “corpi in massa”.

migrazioni

Page 15: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Cercare di cogliere i processi di costruzione degli oggetti che di solito consideriamo come “dati”, come “naturali”.

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Parole da sottoporre a critica preliminare

Viaggio/viaggiare

Casa/abitare Lavoro/lavorar

eChurch Gate is the terminus station of the Western Railroad line, which brings 2.7 million commuters into Bombay every day. Bombay, India. Sebastião Salgado, 1995

Church Gate is the terminus station of the Western Railroad line, which brings 2.7 million commuters into Bombay every day. Bombay, India. Sebastião Salgado, 1995

Page 17: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Un lavoro sulle migrazioni...

… interrogare quanto appare ovvio attraverso una critica delle retoriche dell’immigrazione

… sviluppare una conoscenza etnografica sulle pratiche in specifici ambiti della esperienza sociale: viaggiare, abitare, lavorare, vivere…

… considerare l’universo della migrazione come un fenomeno storico e come “fatto sociale totale” (cfr. M. Mauss).

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1. prima di essere un/una immigrato/a il/la migrante è un/una emigrante;

2. la migrazione è il prodotto e l’espressione di relazioni di dominio, materiale e simbolico, internazionale;

3. La negazione, quasi magica, della realtà oggettiva della migrazione è parte della stessa realtà oggettiva della migrazione: la sua doppia verità.

(Sayad 2002 [1999], Bourdieu - Wacquant 2000)

Migrazioni

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Mohamed et sa première "carte d'employé" qui date des années soixante. Hôtel meublé d'Issy-les-Moulineaux. 1996. Philippe Brault, Vieillesses de travailleurs immigrés, France, 1994-1997.

Mohamed et sa première "carte d'employé" qui date des années soixante. Hôtel meublé d'Issy-les-Moulineaux. 1996. Philippe Brault, Vieillesses de travailleurs immigrés, France, 1994-1997.

La migrazione ha due facce – emigrazione e immigrazione – la separazione delle quali è il risultato delle domande che la società di arrivo pone all’immigrato (A. Sayad, La doppia assenza).

Migrazione: emigrazione / immigrazione

1.

Page 20: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

“La "cultura degli immigrati " è considerata come posta in gioco non tanto dagli immigrati stessi e da loro esplicitamente, quanto piuttosto dalla società di immigrazione che si interroga sulle proprie componenti culturali.” (A. Sayad, La doppia assenza: 14)

Hamou, retraité marocain. A 74 ans, il vit en célibataire au foyer de Drancy. 1994. Philippe Brault, Vieillesses de travailleurs immigrés, France, 1994-1997.

Hamou, retraité marocain. A 74 ans, il vit en célibataire au foyer de Drancy. 1994. Philippe Brault, Vieillesses de travailleurs immigrés, France, 1994-1997.

Page 21: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Migrazione: rapporti internazionali

2.

La storia degli accordi bilaterali che hanno preceduto e preparato le maggiori migrazioni del secolo XX renderebbe evidente la geopolitica degli stati-nazione nell’epoca del colonialismo e dell’imperialismo.

Page 22: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Retraité algérien aujourd'hui sans ressources, père et grand-père. Drancy, 1995. Philippe Brault, Vieillesses de travailleurs immigrés, France, 1994-1997.

Retraité algérien aujourd'hui sans ressources, père et grand-père. Drancy, 1995. Philippe Brault, Vieillesses de travailleurs immigrés, France, 1994-1997.

L’aspetto decisivo: la sola presenza dei migranti porta con sé queste relazioni di potere represse, le attiva e per certi versi le riproduce. In particolare quando si tratta dei rapporti tra una città di un paese coloniale e la ex-colonia.(Bourdieu porta gli esempi seguenti: un operaio algerino e il suo capo francese a Lione, un bambino nato nel Suriname e il suo insegnate olandese a Rotterdam, una madre giamaicana e un assistente sociale inglese a Londra, un anziano nato in Etiopia e il proprietario italiano della casa in cui vive a Napoli).

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Uno studio antropologico delle migrazioni inizia dalla storia, dalla struttura e dalle contraddizioni della società di partenza.

Page 24: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

La negazione della realtà oggettiva della migrazione è parte della stessa realtà oggettiva della migrazione.

La migrazione come tutti i “processi per fare e disfare i gruppi” è caratterizzata da una dissimulazione collettiva e da duplicità/ambiguità sociale.

(Sayad 2002 [1999])

Migrazione: la sua doppia verità

3.

Page 25: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

A 87 ans, cette femme d'origine algérienne vit en célibataire dans un hôtel meublé. Merseille, 1994. Philippe Brault, Vieillesses de travailleurs immigrés, France, 1994-1997.

A 87 ans, cette femme d'origine algérienne vit en célibataire dans un hôtel meublé. Merseille, 1994. Philippe Brault, Vieillesses de travailleurs immigrés, France, 1994-1997.

Per esempio...Nel secolo XX le autorità francesi, la società algerina e gli stessi migranti hanno contribuito a fabbricare una tripla illusione: 1. che la migrazione è provvisoria e transitoria; 2. che è determinata solo dalla ricerca di un lavoro; 3. che è politicamente neutrale e senza conseguenze per l’assetto sociale.

(Sayad 2002 [1999], Bourdieu - Wacquant 2000)

Page 26: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

“Illusione” in che senso? Nel senso che la migrazione non è solo esportazione di manodopera. Essa è – in quanto “fatto sociale totale” (Mauss) – un processo che disarticola e riorganizza radicalmente l’intero assetto sociale della società di provenienza e trasforma profondamente le società di arrivo.

una tripla illusione

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L’accostamento fra migrazione e problemi di salute mentale è problematico. Possiamo preliminarmente affermare che la migrazione in sé non è una causa di problemi di salute mentale. Disturbi e varie forme di disagio psichico possono essere di volta in volta correlati con:

1.attività lavorativa

2.condizione abitativa

3.condizioni di vita

4.traumi e sofferenze che precedono, accompagnano o seguono lo spostamento.

Cercare lavoro in condizioni di svantaggio economico, sociale, politico. I soggetti più vulnerabili sono esposti a sfruttamento, alla povertà, al pregiudizio e a politiche di discriminazione.

Page 28: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Allargare la prospettiva storica e e geografica sugli spostamenti di popolazioni nel pianeta significa soprattutto pensare a una “antropologia dello stato di eccezione”.Ci sono fattori che mettono in pericolo le condizioni di salute personale e sociale:

Le condizioni di spostamento e ridislocazioneLe condizioni in cui avviene il viaggio Le condizioni di vita nei nuovi insediamenti

Contraddizione: mentre si è scritto molto sui rifugiati nell’occidente industriale, la realtà oggettiva delle migrazioni fa pensare che questi rifugiati sarebbero “atipici”, visto che si tratta di meno del 17% di rifugiati nel mondo. E con rifugiati intendiamo persone che sono fuggite dal proprio paese per la fame e/o la guerra. Il numero più ampio di rifugiati non sono nel continente europeo o negli stati uniti, ma in Asia e in Africa.

Page 29: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

La doppia assenza...

Avevamo accennato alla doppia assenza che riguarda i rapporti di dominio tra società di provenienza e società di arrivo. Ora possiamo cogliere la parte “incarnata” di questa dinamica…

Risso e l’etnopsichiatria della migrazione (Risso - Böker 1992 [1964])

cfr anche Ben Jelloun 1999 [1977]

La specificità del caso italiano…In Italia quali rapporti ci sono tra le storie di emigrazione e le storie di immigrazione? Quali politiche dei diritti?

Page 30: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

“Fuori luogo, nel senso di incongruo e di inopportuno, egli suscita imbarazzo. E la difficoltà che si ha nel pensarlo – anche da parte della scienza che riprende spesso, senza saperlo, i presupposti e le omissioni della visione ufficiale – non fa altro che riprodurre l'imbarazzo creato dalla sua inesistenza ingombrante. Ormai ovunque di troppo, sia nella sua società di origine sia nella società d'accoglienza, obbliga a ripensare da cima a fondo la questione dei fondamenti legittimi della cittadinanza e della relazione tra il cittadino e lo stato, la nazione o la nazionalità.” (Pierre Bourdieu)

Page 31: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Il legame tra la ricerca nell'Italia del sud e i temi etnopsichiatrici è offerto dal proficuo scambio tra Ernesto de Martino e Michele Risso. Grazie al loro lavoro abbiamo l'opportunità di vedere in azione specifici aspetti della crisi nell'esperienza migratoria e di confrontare differenti dispositivi culturali: in quadri clinici da un lato, in dispositivi mitico-rituali dall'altro (proprio lo studio di tali approcci in azione rende la distinzione dei dispositivi problematica).

Risso e l’etnopsichiatria della migrazione (Risso - Böker 1992 [1964])

Page 32: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Dans la chambre de Messaoud, venu de Kabylie il y a trente ans. Sa famille est au pays et il vit dans un hôtel meublé de La Courneuve. 1996. Philippe Brault, Vieillesses de travailleurs immigrés, France, 1994-1997.

Dans la chambre de Messaoud, venu de Kabylie il y a trente ans. Sa famille est au pays et il vit dans un hôtel meublé de La Courneuve. 1996. Philippe Brault, Vieillesses de travailleurs immigrés, France, 1994-1997.

Bisogna allora ricostruire di volta in volta la produzione della “domesticità” per ogni agente (singolare)...

… e riflettere sul fatto che il “radicamento” è una metafora sedentaria per fenomeni che sono invece profondamente legati al movimento: è combinando vari elementi in differenti contesti che abitiamo un mondo con il corpo.

Page 33: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

È combinando vari elementi in differenti contesti che abitiamo un mondo attraverso il corpo.

Il corpo che abitiamo e cui siamo abituati (Scheper-Hughes 2000 [1994]).

Nota: in de Martino il termine domestico rimanda a oikos più che a domus, al fatto cioè che gli uomini e le donne producono attivamente il mondo che abitano: in questo senso il progetto comunitario di cui parla de Martino va inteso come “progetto di utilizzazione dell’oikos condiviso dai membri di un gruppo dato” (Signorelli p. 290 n. 5).

Mohamed, retraité algérien, dans la cuisine collective du foyer de Drancy. 1994. Philippe Brault, Vieillesses de travailleurs immigrés, France, 1994-1997.

Mohamed, retraité algérien, dans la cuisine collective du foyer de Drancy. 1994. Philippe Brault, Vieillesses de travailleurs immigrés, France, 1994-1997.

Page 34: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Prima dell'intervista

Incontra l'interprete per spiegare gli obiettivi dell'intervista.

Discutere se la posizione sociale dell'interprete nel paese di origine e la comunità locale potrebbero influenzare il rapporto con il paziente.

Spiega la necessità di una traduzione particolarmente precisa nell'esame dello stato mentale (ad es. Per accertare il disturbo del pensiero, la portata emotiva e l'appropriatezza, il rischio di suicidio).

Chiedi all'interprete di indicare quando una domanda o una risposta è difficile da tradurre.

Discutere qualsiasi termine rilevante e le aspettative culturali.

Disporre i posti a sedere in un triangolo in modo che il medico si trovi di fronte al paziente e l'interprete si trovi da un lato.

Lavorare con la presenza dell’interprete

Page 35: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Durante l'intervista

Presenta te stesso e l'interprete e spiega i vostri ruoli.

Discutete la riservatezza e chiedete il consenso del paziente alla presenza dell'interprete.

Guarda e parla direttamente al paziente; usa il discorso diretto (ad es. "tu" invece di "lei" o "lui").

Evitare gergo o costruzioni di frasi complesse; usa affermazioni chiare nel linguaggio quotidiano.

Rallenta il tuo ritmo; parla in unità brevi per consentire al traduttore di avere il tempo di tradurre.

Non interrompere l'interprete; continua a guardare il paziente mentre l'interprete sta parlando.

Chiarire risposte ambigue (verbali o non verbali) e chiedere al paziente feedback per accertarsi che le informazioni cruciali siano state comunicate chiaramente.

Dare al paziente la possibilità di porre domande o esprimere preoccupazioni che non sono state affrontate.

Lavorare con la presenza dell’interprete

Page 36: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Lavorare con la presenza dell’interprete

Dopo l'intervista

Discutete l'intervista e chiedi all'interprete di valutare il grado di apertura e di capacità comunicativa del paziente.

Considerare le difficoltà di traduzione e incomprensioni e chiarire qualsiasi comunicazione importante che non è stata tradotta o non è stata chiara, inclusa la comunicazione non verbale.

Chiedi all'interprete se ha avuto delle reazioni emotive o preoccupazioni personali durante l'intervista.

Pianificare le interviste future; quando possibile, lavorare con lo stesso interprete o mediatore culturale per lo stesso paziente.

Page 37: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Pubblico ufficiale: ((rivolta all’interprete)) chiedigli il

nome di sua madre

Interprete: what is the name of your mother ?

Richiedente asilo: Ef

Interprete: the name of your mother . your mother’s

name

Richiedente asilo: Ef

Interprete: EF ? JUST EF ?

Richiedente asilo: ((guarda l’interprete rimanendo in

silenzio))

Interprete: ((rivolta al pubblico ufficiale)) dice Ef . Ef è

effe in italiano . la lettera effe . sarà l’iniziale del nome .

boh . forse non vuole dircelo . non credo che non

conosca il nome di sua madre!

Nel “Modulo C/3” che il pubblico ufficiale sta

contestualmente compilando al computer per

formalizzare la prima richiesta di riconoscimento dello

status di rifugiato politico, compare in ne la seguente

dicitura: “maternità: F”.

Barbara Sorgoni (2013), Chiedere asilo. Racconti, traduzioni, trascrizioni, in B. Pinelli (a cura) “Migrazioni e Asilo Politico”, Antropologia. Annuario, a. XIII n.15, pp. 131-151

Page 38: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Pubblico ufficiale: ((rivolta all’interprete)) chiedigli se

appartiene a qualche gruppo etnico

Interprete: do you belong to a specific ethnic group ?

Richiedente asilo: ((guarda l’interprete confuso))

Interprete: there are many groups many families apart from

the State

Richiedente asilo: no

Interprete: no not the language . in Africa. there are many

special groups

Richiedente asilo: language ? My language ?

Interprete: you know in Africa . there are Hutu . Tutsi ...

Richiedente asilo: ((scuotendo forte la testa)) no no

Interprete: so you don’t belong to a special group

Richiedente asilo: NO

Interprete: ((rivolta al pubblico ufficiale)) dice di no . scrivi

nessun gruppo etnico

Page 39: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

servizi di salute e utenza multiculturale

La costruzione dei servizi può iniziare con una consapevolezza degli operatori: i servizi come modelli di pratica integrano reti di significato e valori prevalenti nei contesti in cui essi operano.Nel caso della rete sanitaria siamo in uno spazio nevralgico della costruzione degli stati nazionali moderni (modello urbano, europeo, occidentale)

Page 40: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

servizi sociali/di salute e utenza multiculturale

I servizi pubblici sociali/di salute non possono essere neutri. Essi cioè non sono cultre-free e non sono validi in senso astratto per chiunque. Variano cioè i modi di “vedere il corpo, di definire la persona e di pensare i rapporti tra la vita e la morte”. Pratiche e reti di significati e gerarchie di valori penetrano nella intimità degli individui. Il corpo è il tramite fra l’ordine socio-culturale e la intimità personale. (Bibeau 1996b).

Page 41: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Modello semantico-pragmatico

semantica pragmatica

Campo sociale

Campo culturale

Salute mentale

Modello di senso

Modello dei segni

Modello di azione

utilizzazione

Page 42: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

servizi sociali e utenza multiculturale

In riferimento agli operatori di mediazione e orientamento: 1. riconoscere che la propria conoscenza è socialmente prodotta e storicamente determinata;2. riconoscere che l’ancoraggio culturale dell’operatore agisce in ogni relazione e che dunque l’operatore è rappresentante di una cultura professionale specifica;3. riconoscere che l’operatore è un rappresentante della azione pubblica e ha uno status collocabile nelle politiche dello stato. (Bibeau 1996b, cfr. Bibeau 1997)

Page 43: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Singolarità in situazioni concrete

Ricapitolando…1. le pratiche possono essere fondate sulle persone come portatrici di “singolarità”. Il riconoscimento di tale singolarità porta a considerare, in chiave dinamica, le differenti appartenenze come “processi” sociali e culturali.2. la riflessività degli operatori è legata alla consapevolezza critica verso la propria pratica: sperimentando l’interpretazione e l’azione in concrete situazioni storiche.

Segue...

Page 44: a proposito di antropologia del viaggio e delle memorie

Sperimentazione e pluralità

3. la sperimentazione di nuove “risposte” viene sviluppata con un lavoro sulla pluralità interna, riconoscendo e valorizzando le differenti competenze linguistiche e culturali nei servizi.

4. il lavoro sociale è portato avanti con la mobilitazione delle risorse comunitarie riconoscendone la pluralità, le azioni dei soggetti che se ne fanno portatori e i rapporti sociali fra tali soggetti.

(Bibeau 1996b, cfr. Bibeau 1997)