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9,00 € 19,00 21,00 30,00 Anno XXXVII - Altroconsumo: via Valassina 22, 20159 Milano - Poste Italiane s.p.a.Spedizione in a.p.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - MI In caso di mancato recapito, restituire al Cmp di Milano Roserio per la restituzione al Mittente previo pagamento resi Alla prova il caffè per moka: i migliori non sono i più cari CELLULARE: CAMBIARE SIM Stesso numero altro gestore La confusione è tanta, la trasparenza è zero Aroma di casa Adozione Un iter lungo e non facile. Mille genitori raccontano le loro esperienze 245 Febbraio 2011 SCOPRI I NOSTRI SERVIZI SU MISURA 193 PRODOTTI TESTATI pagina 10

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9,00 € 19,00 € 21,00 €

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Alla prova il caffè per moka:i migliori non sono i più cari

CELLULARE: CAMBIARE SIM

Stesso numero altro gestoreLa confusioneè tanta,la trasparenzaè zero

Aromadi casa

AdozioneUn iter lungo e non facile. Mille genitori raccontano le loro esperienze

245 • Febbraio 2011

SCOPRI I NOSTRI SERVIZISU MISURA

193 PRODOTTI TESTATI

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Febbraio 2011

2 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

Sommario

DALLATUA PARTE

TESTINCHIESTE

INDIPENDENTICi finanziamo con le quote asso-ciative e l’abbonamento alle no-stre riviste, che non contengono pubblicità, né informazioni paga-te da produttori o da gruppi di interesse politico e finanziario. L’indipendenza è totale, a garan-zia della obiettività dei giudizi e dei consigli.

CENTRALINO02 66 89 01

EMAILaltroconsumo.it/contattaci

Contatti

I nostri obiettivi sono l’informazione, la difesa e la rappresentanza dei consumatori. Non ab-biamo pubblicità. Per i test acquistiamo tutti i prodotti e ci affidiamo solo a laboratori com-petenti e indipendenti da qualsiasi interesse.

2812Portare il proprio numero e il credito da un gestore

all’altro non è semplice.La nostra inchiesta

Cattive acque: la diffida contro i Comuni che non tutelano la nostra salute

14Arabica pura e miscele: test su 38 caffèper moka

12 PERICOLO ARSENICO In 127 città l’acqua del ru-binetto non si può bere.

14 CLASSICO PER MOKALe miscele migliori per far-si a casa un buon caffè.

19 MONDO ADOZIONE Percorso a ostacoli per le

coppie che vogliono adot-tare. La nostra inchiesta.

24 SENZA MACCHIA Test sui detersivi liquidi,

concentrati e tradizionali, e sui “salva colore”.

28 CAMBIARE SIMPoca informazione e tra-sparenza da parte dei ge-stori della telefonia.

33 TUTTO TVDue test: tv e monitor con sintonizzatore e senza.

39 BLURAY ALLA PROVAI 29 lettori testati offrono tutti buoni risultati.

42 RADERSI AL MEGLIOAlla prova i rasoi più eco-logici, quelli con la testina intercambiabile.

46 TRAPANI CORDLESSSono decisamente pratici, ma nel test tre modelli sono risultati pericolosi.

4 NOTIZIE, INFO, CONSIGLIWifi libero - Rotoli inutili - Power balance vacilla - Pane fantasma - Ipad, le App - Sciare sicuri - Troppa scatola - Un calcio alla verità

5 OSSERVATORIO PREZZICalano i prezzi dei telefonini

5 DAL MONDO Obesità infantile - Diete online

- Diritti digitali

8 A PRIMA VISTADepilarsi con la luce pulsata?

PRODOTTI TESTATI

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 3

ESCLUSIVOSOCI

VIVAVOCE

Diossina:il problema

esiste

Rosanna MassarentiDirettore

altroconsumo.it

EFFICACIIl nostro metodo di lavoro si basa su criteri di rigore scientifico, ef-ficienza e competenza. A test e inchieste lavorano tecnici quali-ficati e specialisti di settore che mettono la loro professionalità al servizio dell’informazione, del-la consulenza, della risoluzione concreta dei problemi.

DALLA TUA PARTELa nostra missione è esclusiva-mente orientata a soddisfare le necessità dei consumatori e a tutelare i loro diritti. Per questo offriamo servizi di consulenza individuale ai nostri soci e por-tiamo la voce e le istanze dei consumatori presso gli interlo-cutori istituzionali e sociali.

33I televisoridiventano

sempre piùversatili

51Lo scontoesclude alcuni prodotti? Va detto nella promozione

10 CONSULENZE GRATUITEI soci hanno a disposizione un esper-to per avere un aiuto individuale e ricevere consigli su misura.

11 CONVENZIONIHai già la carta di credito Altrocon-sumo? Hai provato a fruire dei van-taggi Selecard? E c’è molto altro.

49 CONDIVIDI UN’ESPERIENZAPer prenderla ci vuole fegato - Bi-sfenolo A, via dai biberon - Compost alla genovese - Se lo sconto ha un colore - In cerca degli ingredienti

50 IL DUBBIOProsciutto, alta qualità?

50 DOMANDE TOPBanconote scolorite - Alla larga dalla diossina

52 FILO DIRETTOVini scontati per tutti

A pagina 56, gli articoli più cliccati, i fogli di calcolo più usati, i nostri servizi interattivi, gli ultimi video, approfondimenti, aggiornamenti.

Risparmi500€ Risparmi

462€

L’emergenza diossina, rispuntata con un clamore che rischia di scatenare il panico e turbare i mercati alimentari in mezza Europa, ricalca lo stesso copione già visto nel corso degli ultimi quindici anni. Ancora una volta siamo di fronte a una falla nei controlli dei mangimi destinati agli allevamenti animali. Esistono ancora, dunque, sistemi a maglie larghe, dove è possibile mischiare scarti di produzioni industriali con mangimi destinati agli animali, consentendo che sostanze tossiche entrino nella catena alimentare. Questo, in pratica, è avvenuto nella ditta di mangimi tedesca, che ha usato, consapevolmente o meno, oli contaminati destinati all’industria della carta. La stessa cosa avvenne nel 1999, in Belgio, con i polli alla diossina, e sempre la scarsa sicurezza legata alle farine animali fu all’origine della grave crisi della mucca pazza, che causò, oltre alla perdita di vite umane, il tracollo economico dei settori di produzione e commercializzazione della carne bovina. Questi grossi scandali alimentari del passato hanno portato all’emanazione del regolamento CE del 2004, secondo cui alimenti e mangimi devono essere sottoposti agli stessi rigorosi controlli, e hanno imposto l’adozione dell’etichettatura per la carne bovina. L’etichetta di origine, seppur utile per scelte consapevoli, non dà nessuna garanzia sulla sicurezza. Oggi comunque siamo più tutelati e i sistemi di controllo in tutti i Paesi, Italia in testa, funzionano. Certo le diossine non possono essere cercate a tappeto, per la difficoltà e i costi delle analisi, e dunque viene lasciata ai produttori di mangimi la responsabilità sulla sicurezza di quanto commercializzano, affiancando controlli a campione. La plateale distruzione di uova e formaggi e l’abbattimento di migliaia di capi di bestiame era doverosa, perché anche se non ci sono rischi immediati, l’assunzione di diossina è molto pericolosa per la salute. Per questo pretendiamo anche che vengano resi noti gli esiti dei controlli avviati in Italia, perché un elemento che continua a rimanere negativo nelle crisi alimentari in Italia è la pessima comunicazione e la mancanza di trasparenza. Scandali a parte, la diossina è un diffusissimo inquinante ambientale, che deriva dalle lavorazioni industriali, a cui siamo continuamente esposti e che assumiamo attraverso alimenti animali, dove si accumula nei grassi. Il problema è che si accumula ancor di più nel nostro tessuto adiposo (è stata riscontrata diossina anche nel latte materno) e può danneggiare il sistema nervoso ed endocrino e favorire lo sviluppo di tumori. Il solo modo per ridurne l’assunzione è limitare il consumo di carne, uova e latticini, e tenere sotto controllo il peso. Che è la regola aurea della buona alimentazione e della prevenzione.

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R NOTIZIE R INFORMAZIONI R CONSIGLI R PREZZI R SICUREZZA R AMBIENTE R SALUTE R DAL MONDO R PRODOTTI R ALIMENTAZIONE R INIZIATIVE R TECNOLOGIA R CAMPAGNE R RISPARMIO R TARIFFEDalla tua parte

4 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

R NOTIZIE R INFORMAZIONI R CONSIGLI R PREZZI R SICUREZZA R AMBIENTE R SALUTE R DAL MONDO R PRODOTTI R ALIMENTAZIONE R INIZIATIVE R TECNOLOGIA R CAMPAGNE R RISPARMIO R TARIFFE

Resta un miraggio, in Italia, internet senza fili e gratis per tutti. Si fa un gran parlare di

wifi libero, ma per il momento nulla di concreto si è fatto per realizzare il sogno di rendere democratico l’accesso a internet con la creazione di reti wireless municipali. Rimangono pochi gli esempi pubblici, mentre si assiste al boom di attivazioni di rete wifi a disposizione dei clienti di bar, pub, fast food e ristoranti, come già accade in molti altri Paesi. Trenitalia, a fini promozionali, ha reso disponibile l’accesso a internet al prezzo simbolico di un centesimo per 24 ore di navigazione sulle tratte principali dei treni Frecciarossa, ma non ha fatto sapere quanto costerà il servizio alla fine della promozione. Le tariffe sono care, collegarsi a internet senza fili può essere un salasso se si utilizzano gli hotspot (area in cui un provider consente la navigazione senza fili), che si trovano in genere in aeroporti, fiere, alberghi, impianti sportivi e simili. Si tratta di costi molti elevati (vedi riquadro a sinistra) e stupisce che siano rimasti invariati da tre anni a questa parte. Anzi nel caso di Vodafone si è passati da 4,80 euro del 2007 ai 6 di oggi. Il costo eccessivo degli hotspot rende la connessione adatta solo a chi fa un uso occasionale di internet fuori casa, come i turisti o i manager. Siccome però gli hotspot sono ancora pochi, la modalità più usata per navigare è la connessione da rete telefonica mobile, disponibile ovunque sottoscrivendo un contratto con uno dei gestori. Si spende meno rispetto all’uso degli hotspot. Per esempio Tim permette di navigare 40 ore in un mese con 9 euro, mentre con Wind allo stesso prezzo (tariffa Mega Ore) le ore diventano 50. La velocità di questa connessione, però, lascia a desiderare. Gli hotspot garantiscono una velocità maggiore. ¬

Wifi libero, un sognoINCHIestA Navigare con il wifi può trasformarsi in un salasso quando si utilizzano gli hotspot, i punti di accesso pubblici alla rete senza fili. Le tariffe dei principali operatori sono carissime.

100 litridi acqua al giorno possono essere sprecati da un rubinetto che gocciola o un water che perde

100 litridi acqua al giorno

le tariffe WifiI tre principali operatori prevedono tante soluzioni tariffarie e pacchetti diversi, a seconda del tempo di utilizzo.

Telecom Utilizza la soluzione delle carte prepagate in quattro formati: 1 ora (3 euro), 5 ore (5 euro), 24 ore (15 euro), 7 giorni (40 euro).

Linkem Ha i costi più alti: 6,50 euro all’ora. Un pacchetto di 10 ore nette di navigazione costa 25 euro, per quello di 25 ore si spendono 50 euro.

Vodafone Un’ora di connessione costa 6 euro, per la precisione si pagano 3 euro anticipati per sessioni della durata di 30 minuti l’una.

min. 3 ₣per ogni ora di connessione tramite hotspot

max6,50 ₣ costa all’ora la connessione più cara tramite hotspot

9 ₣per navigare 40ore in un mesecon rete mobile Tim

50 oreal costo di 9 euro la navigazione con rete mobile di Wind

codice Verde

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 5

oSSerVatorio preZZi

In base ai dati Istat, i prezzi dei telefonini sono diminuiti, negli ultimi 3 anni e mezzo, del 33%. Un dato piuttosto ottimista, che ci sentiamo di ridimensionare. Sulla base della nostra rilevazione su 20 mila prezzi, realizzata nello stesso periodo (tra aprile 2007 e novembre 2010) in quasi 1.000 punti vendita, il costo dei telefonini è diminuito in media del 14%. Dunque, la flessione c’è stata, ma è più modesta. Se nel 2007 il prezzo di un telefonino

medio era intorno ai 200 euro, oggi si può spendere meno di 150 euro. L’offerta si è anche diversificata. Sono aumentati in particolare i prodotti sotto i 200 euro, che oggi rappresentano i due terzi del mercato. Cresce la fascia di alta gamma, superiore a 480 euro, che include smartphone e cellulari con funzionalità avanzate per navigare, che oggi rappresenta il 7% dell’offerta: una categoria di prodotti quasi raddoppiata.

Calato il costo dei telefonini negli ultimi tre anni

Due rotoli inutiliINQUINAMeNtO La carta igienica “per pelli sensibili” è costosa, inquina e non informa sugli ingredienti.

La carta igienica di per sé è già un prodotto poco amico dell’ambiente: è usa e getta e, ovviamente, non riciclabile. Aggiungere ingredienti superflui, come fa Tempo con i suoi rotoli all’aloe o Scottex con la

carta igienica al karité, significa aggiungere nelle acque di scarico altre sostanze chimiche, che contribuiscono ad appesantire il lavoro dei depuratori e possono essere dannose per l’ambiente. Aloe e Karitè sono emollienti di origine naturale, che molto probabilmente sono utilizzati insieme a ingredienti chimici come umettanti, solventi, profumi, coloranti e conservanti. I produttori, però, non sono obbligati a riportare l’elenco degli ingredienti in etichetta quindi non è dato sapere quali e quanti ce ne siano. Queste sostanze, a contatto con la pelle, potrebbero aumentare il rischio di reazioni indesiderate. Scegliendo una carta igienica normale spenderete meno e correrete meno rischi. Chi opta per quella derivante da carta riciclata e in formato compatto fa anche un regalo all’ambiente.

Power Balance vacillaMUltAtI Il braccialetto che vanta la capacità di migliorare l’equilibrio non ha alcuna efficacia: è questo il verdetto dell’Antitrust a seguito della nostra denuncia.

Le proprietà vantate dal bracciale Power Balance sono prive di riscontro scientifico.

Queste le motivazioni della sanzione stabilita dall’Antitrust. Avevamo subito evidenziato come si trattasse solo di un semplice braccialetto. Nel periodo del suo grande boom, estate 2010, avevamo

messo alla prova Power Balance, il bracciale che promette di riequilibrare l’energia donando equilibrio, forza e flessibilità. Conclusione cui eravamo giunti: si tratta di un semplice braccialetto.L’Antitrust aveva aperto un’istruttoria. L’esito: multa di complessivi 350 mila euro alle

60%

27%

7%

6%

costa tra 50 e 200 ₤

costa tra 200 e 480 ₤

costa più di 480 ₤

costa meno di 50 ₤

società Power Balance Italy e Sport Town per avere attribuito ai bracciali di silicone e neoprene e alle collane a marchio Power Balance proprietà ed effetti sull’equilibrio, sulla forza e sulla resistenza fisica, non rispondenti al vero e privi di riscontro scientifico. E quindi da sanzionare. ¬

Fasce di prezzo dei cellulari nel 2010 (%)

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6 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

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info in pillolePane fantasmaAllertA sAle A maggio, il ministero della Salute ha pubblicizzato l’accordo con i panificatori per la produzione del pane Mezzosale, con il 50% di sodio in meno. A distanza di sei mesi non ce n’è quasi traccia.

Il pane è una delle fonti principali di sale nella nostra alimentazione. Dobbiamo

ridurne il consumo, perché ne assumiamo davvero troppo spalancando la porta all’ipertensione e ai rischi cardiovascolari correlati. Per questo il ministero della Salute ha siglato un accordo con la Fippa (Fondazione italiana panificatori, pasticceri e affini), un’associazione di panificatori, per produrre un tipo di pane che contiene il 50% di sale in meno rispetto alla media di questo alimento. Una buona iniziativa, che però si è scontrata con la scarsa adesione dei fornai. Siamo andati in quattro città – Milano, Roma, Firenze e Bologna – e abbiamo bussato alla porta di 56 panetterie per constatare che il pane Mezzosale non c’è quasi mai. Lo abbiamo trovato solo in sei punti vendita, quasi tutti del capoluogo emiliano e a un prezzo decisamente elevato: quasi 5 euro al chilo. Per fortuna, nella tradizione italiana, esistono altri tipi di pane preparati con poco sale. Il più diffuso è il

pane toscano, ma in ogni città se ne possono trovare altre varianti (nelle diverse panetterie visitate ne abbiamo contati 39). Questo mese, su Test Salute, trovate la nostra inchiesta completa sul contenuto di sale in più di cento prodotti di largo consumo. ¬

più info altroconsumo.it/alimentazione

Questo mese su Test Salute l’inchiesta sul sale in 134 prodotti

BOLOGNA LA MIGLIORE Il pane Mezzosale è presente in 5 panetterie su 13. In tutte le altre, comunque, abbiamo trovato un altro tipo di pane poco salato.

SALATA MILANOIl capoluogo lombardo non brilla. Nei 14 panifici visitati non c’è traccia del Mezzosale. Solo in 6 negozi ci hanno proposto un altro tipo poco salato.

PANE TOSCANO A FIRENZEA Firenze non c’è traccia del Mezzosale. In alternativa, però, abbiamo sempre trovato pane con poco sale (“sciocco”), secondo la tradizione toscana.

ROMA TRADIZIONALEUn solo panettiere sfornava il pane Mezzosale. Negli altri negozi, però, abbiamo trovato alternative come il “pane sciapo” di Terni o di Narni.

ipad: ecco le app per partire

Tra le oltre 300 mila applicazioni di Apple, scegliere quali mettere sul proprio iPad non è semplice. Ecco 5 app gratuite da scaricare tanto per cominciare a prendere confidenza con il mondo dell’iPad.

1. Google Mobile App. Se non volete rinunciare a Google e a Gmail anche sull’iPad, questa applicazione consente un veloce accesso al motore di ricerca e a tutti i suoi servizi.

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2. 3B Meteo HD. Sono tante le app di previsioni del tempo, ma questa è pensata per l’Italia. Rileva in automatico la vostra località e mostra le previsioni anche di 7 giorni.

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 7

dal Mondo

MONtAGNA È stagione di neve e di settimana bianca. Non dimentichiamo che sulle piste occorre prudenza. Oltre al caschetto.

Gli incidenti, anche mortali, sulle piste da sci sono in aumento. Sulla carta le regole per tutelare gli sciatori ci sono da anni, ma la loro attuazione, affidata alle Regioni, non è stata per nulla

tempestiva. Basti pensare che l’obbligo per i minori di 14 anni di indossare il casco è stato introdotto solo nel 2005. Quando acquistate il casco, verificate che sia omologato secondo UNI EN 1077 e che ci sia il marchio CE, e allacciatelo sempre. Al di là della legge, contano molto il buon senso e il rispetto per gli altri. Ricordiamo, in sintesi, le regole base del “codice dello sci”. • Agli incroci va rispettata la precedenza per chi arriva da destra, così come la segnaletica.• I sorpassi possono essere fatti in qualunque direzione, ma bisogna evitare di intralciare lo sciatore sorpassato.• Non bisogna sciare troppo veloci, in modo da non mettere in pericolo l’incolumità propria e altrui.• In caso di sosta o di caduta, gli sciatori devono portarsi sul bordo della pista. • Se c’è un incidente bisogna prestare assistenza agli infortunati.• Non si può percorrere a piedi la pista, salvo in casi di necessità. Così come è vietata la risalita con gli sci ai piedi.

Sciare sicuri

a taVola

80calL’alcol etilico

fornisce 7 kcal/g, vale a dire che un

bicchiere di vino (di 12 gradi) apporta

circa 80 kcal.

Obesità infantile, nessun passo avantiFRANCIALa rivista francese Que Choisir ha verificato dopo due anni le promesse fatte dalle aziende alimentari per combattere l’obesità infantile. I risultati sono deludenti: i prodotti ad alto contenuto di grassi e zuccheri sono ancora ben presenti sul mercato e nelle pubblicità.

Diete online:non seguiteleGERMANIALa rivista tedesca Test ha messo alla prova dieci siti internet, tra cui anche alcuni di diete famose come la Weight Watchers. I risultati non sono positivi. Solo tre siti raggiungono una valutazione buona, gli altri non offrono una buona assistenza.

Diritti digitali:poco rispettatiGRAN BRETAGNALa rivista inglese Which? ha svolto un’inchiesta tra i suoi abbonati, chiedendo loro di raccontare l’esperienza di acquisto su internet. L’80% degli intervistati ha detto di non aver trovato sul sito l’indicazione della data limite per riconsegnare un articolo indesiderato e uno su dieci non ha ricevuto ciò che aveva ordinato.

ipad: ecco le app per partire

34

4

3. Usb Disk for iPad. Volete portare e vedere sull’iPad file di tutti i tipi (word, pdf, jpeg...) senza passare da iTunes? Questa app simula una chiavetta usb dove copiare o fare drug&drop dei file direttamente dal vostro pc.

4. Arounder Touch HD. Un’applicazione per vedere foto a 360° dei più bei posti al mondo (ma anche di hotel e ristoranti). Uno spettacolare esempio delle potenzialità grafiche dell’iPad.

5. Altroconsumo. Quasi ogni quotidiano o periodico italiano ha ormai la sua app. E non poteva mancare quella dedicata alle nostre riviste.

12 ₣ il prezzo minimo

di un caschetto da sci omologato

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Dalla tua parte

8 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

R NOTIZIE R INFORMAZIONI R CONSIGLI R PREZZI R SICUREZZA R AMBIENTE

a priMa ViSta

Apri la scatola e trovi un piccolo blister con all’interno tre tubetti mignon da 45 mg

con il farmaco che cercavi. Il gattino è al sicuro, subirà il necessario trattamento antiparassitario di cui ha bisogno. A te rimane in mano una confezione in cartoncino spropositata rispetto al contenuto. Non sembrava così grande quando l’hai acquistata, ma ti sei reso conto della sua inutilità quando hai visto la sproporzione tra contenuto e contenitore. Stronghold, questo è il

Troppa scatola

Depilarsi con la luce pulsata?Liberarsi dei peli supeflui a casa propria, utilizzando un epilatore a luce pulsata: è possibile, ma ne vale la pena? Abbiamo provato due apparecchi che lo promettono, Remington i-light (299 euro) e Philips Lumea (499 euro). Il risultato non soddisfa: a volte è difficile trattare la pelle perché il fascio di luce funziona a singhiozzo e c’è il rischio di trattare più volte la stessa area trascurandone altre. Il trattamento riduce il numero dei peli, ma non è definitivo e dura solo qualche settimana. Inoltre non è indicato per tutti, funziona solo su peli scuri, non va usato in presenza di nei o tatuaggi. C’è, infine, la possibilità di avere reazioni cutanee o di rischiare interazioni con alcuni farmaci.

nome del farmaco, è un caso molto comune di sovraimballaggio. Tanti prodotti galleggiano nelle scatole, e questo è un danno per l’ambiente: una produzione inutile di rifiuti da smaltire. L’imballaggio è indispensabile per trasportare, proteggere le merci e fornire informazioni, solo che spesso i produttori ne fanno un uso eccessivo. Quando un imballaggio è poco ecologico? Dipende dalla quantità e dalla tipologia di materiale utilizzato. Ogni imballaggio comporta un consumo di risorse, produce emissioni nocive (come anidride carbonica e metano), che hanno ripercussioni sulla salute dell’uomo. Alcuni produttori fanno sforzi per ridurre l’impatto degli imballaggi, ma la legge oggi in vigore non aiuta. Da una parte i Paesi membri sono chiamati a ridurre la produzione di imballaggi, dall’altra mancano indicazioni concrete e precise su come farlo. Non essendoci penalizzazioni né sanzioni, le aziende sono poco stimolate a occuparsi del packaging in un’ottica ambientale. L’imballaggio ideale deve: sfruttare al massimo lo spazio; essere di un solo materiale, separabile e riciclabile; essere comprimibile senza fatica; essere ricaricabile o riutilizzabile ogni volta che è possibile. E, soprattutto, non deve esserci se non è necessario. ¬

IMBAllAGGI Un mini flaconcino, per debellare i parassiti dei gatti, naviga in una confezione sproporzionata.

Un calcio alla veritàCOsMetICI I bisogni delle ossa non si curano con le creme. Nivea con Calcium segnalata all’Antitrust per presunto messaggio ingannevole.

Il calcio è indubbiamente una sostanza indispensabile per l’organismo, in particolare con l’avanzare dell’età, quando

per le donne iniziano a presentarsi i primi problemi di osteoporosi. Ma la “quotidiana dose di calcio” di certo non viene assunta attraverso la pelle per effetto di una crema idratante, come vorrebbe lasciar credere lo slogan di Nivea Visage Vital Calcium (foto a fianco). Il messaggio, che abbiamo giudicato

ingannevole, è stato segnalato all’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Non fatevi confondere: l’apporto di calcio di questa crema non ha effetti positivi sulle ossa. Nessuna crema può vantare, e nemmeno dovrebbe lasciare intendere, un effetto di questo tipo. Nivea sfrutta l’ambiguità del messaggio per trasmettere l’idea che la pelle abbia bisogno di una dose di calcio, così come il resto dell’organismo. ¬

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10 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 11

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Continua il grande concorso «Vinci con noi», che premia la fedeltà dei nostri soci. Ogni mese sono in palio premi di grande valore, con un superpremio finale: una Bmw 116d Futura. Oltre ai tre numeri personali per partecipare alle estrazioni, già assegnati a ogni socio, se ne possono ottenere di nuovi, e avere quindi più possibilità di

vincere, aderendo alle nostre iniziative che lo prevedono.Per controllare i vostri numeri e quelli usciti nelle

estrazioni mensili, andate sul nostro sito.

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Un banalissimo errore: la bolletta dell’Enel Servizio Elettrico (mercato tutelato) versata per sbaglio sul conto corrente di Enel Energia (mercato libero).Sembrava una quisquilia, da rimediare in un attimo. È stato il contrario. Riavere indietro i soldi non dovuti, per la nostra socia Stefania Sonzogno, si è rivelata un’autentica odissea. Dopo avere pagato nuovamente la bolletta (questa volta alla società giusta), si è attivata con Enel Servizio Elettrico, perché le venisse riaddebitata la somma a lei dovuta.Una telefonata al call center, tre fax e una lettera raccomandata, il tutto rivolto a entrambe le aziende, quindi raddoppiato, non sono bastati : nulla si è mosso. Alla fine, dopo quasi un anno di inutile attesa, solo il nostro intervento ha sbloccato la situazione: la somma è stata restituita, con l’aggiunta degli interessi legali.

UN ERRORE CHE RISCHIAVA DI COSTARE

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Ecco i partner con cui abbiamo negoziato condizioni privilegiate per i nostri soci.I nostri giudizi restano totalmente indipendenti.

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Denuncia

12 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

Acquacon troppo arsenicoL’Europa dichiara a rischio gli acquedotti di 127 comuni. Li abbiamo diffidati a tutelare la salute pubblica.

ell’acqua potabile di 127 comuni italiani c’è troppo arsenico, soprattutto nel Lazio. L’allarme è stato lanciato nell’ottobre scorso

dalla Commissione europea, che ne ha vietato di fatto l’uso alimentare. Questo significa che l’acqua non può essere bevuta, né usata per cucinare. Dieci microgrammi per litro è la quota di arsenico permessa dalla legge, ma nel nostro Paese si consentiva ad alcuni acquedotti di tollerare la presenza di questa sostanza velenosa in misura fino a 5 volte superiore a quella stabilita dalla normativa. A colpi di deroghe che, dopo lo stop della Commissione, sono diventate inaccettabili.

Salute in pericoloIl 28 ottobre scorso, la Commissione ha respinto la richiesta di deroga da parte dell’Italia di poter arrivare fino a 50 microgrammi per litro. Una richiesta che Bruxelles ha giudicato rischiosa per la salute dei cittadini: per questo ha fissato il limite massimo a 20 microgrammi per litro. Se la concentrazione di arsenico è maggiore, si va incontro a “rischi sanitari superiori, in particolare alcune forme di cancro”: è quanto afferma la Commissione, citando pareri dell’Organizzazione mondiale della sanità e dello SCHER (Scientific Commitee on Health and Environmental Risks), il comitato scientifico della Commissione stessa.

NSul nostro sito l’elenco dei comuni A rischio, dunque, l’acqua che sgorga dai rubinetti delle case di centinaia di comuni disseminati soprattutto nel Lazio (91 zone) e in Toscana (19 zone). Altri 17 comuni sono in Campania, Umbria, Lombardia e nelle province di Trento e Bolzano. Sul nostro sito trovate l’elenco completo (altroconsumo.it/acqua-potabile). Poi ci sono i comuni con problemi “minori” per quanto riguarda arsenico, boro e fluoruro, dove l’acqua del rubinetto non dovrebbe essere destinata ai bambini di età inferiore ai 3 anni (l’elenco è sul nostro sito).

La nostra diffida ai sindaciIl giro di vite della Commissione impone ai Comuni di informare i cittadini, fornendo indicazioni specifiche per le categorie di popolazione più esposte a rischi. Dal canto loro, i cittadini non devono pensare di risolvere il problema con caraffe filtranti. Solo gli impianti con filtri a osmosi inversa sono efficaci nell’eliminazione di arsenico e boro. Ma il costo della depurazione non può e non deve pesare sui singoli cittadini. Gli acquedotti hanno l’obbligo di porre rimedio alle concentrazioni fuorilegge al più presto. Come? Scegliendo nuove fonti di approvvigionamento dell’acqua, diluendo le fonti con problemi o filtrando l’acqua di rete. Abbiamo mandato una lettera di diffida ai 127 Comuni interessati chiedendo loro di adottare con urgenza i provvedimenti necessari a tutelare la salute della popolazione (vedi riquadro). ¬

I cittadini delle zone a rischio devono sollecitare le autorità

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 13

Fatevi sentireNella diffida, inviata il 26 novembre scorso, abbiamo chiesto ai sinda-ci dei comuni interessati dal su-

peramento della soglia di legge dell’arse-nico nell’acqua potabile di intervenire a tutela della salute della popolazione. In particolare di: informare capillarmente e in modo esaustivo gli abitanti delle zone interessate sulla necessità di non utilizza-re l’acqua dei rubinetti a fini alimentari (bere o fare la minestra); adottare le misure ne-cessarie a ripristinare i parametri di pota-bilità dell’acqua, riportandoli nei limiti del-le normative europee vigenti nel minor tempo possibile; astenersi dal richiedere il pagamento della tariffa di un servizio non usufruibile per assenza dei requisiti di po-tabilità. Insomma, niente bollette se l’acqua non è potabile. Abbiamo anche chiesto alle amministrazioni comunali di informarci sui provvedimenti nel frattempo adottati. Nel momento in cui scriviamo una ventina di Comuni ci ha risposto, rassicurandoci sul ripristino di valori entro i termini di legge (sul nostro sito l’elenco aggiornato). I cit-tadini possono fare la loro parte. Se abita-te in uno dei comuni segnalati e non ci sono state comunicazioni dalle autorità, chie-dete direttamente in Comune o all’acque-dotto. Fare da cane da guardia è un buon modo per sollecitare gli interventi. Fatelo insieme a noi.

SOSTANZE PERICOLOSE

Arsenico, boro e fluoro: se presenti nell’acqua in quantità eccessive possono avere effetti negativi sulla salute. Per questo se un Comune deroga ai limiti di legge deve informare i cittadini. Non devono consumarla bambini, ragazzi e donne in gravidanza.

10

50

1,5

3

1

3

ARSENICOAd elevate esposizioni può causare tumori della pelle e degli organi interni.

FLUOROSe assunto in quantità eccessiva causa fluorosi dentale e ossea nei bambini.

BOROÈ tossico per le vie riproduttive, ma non si è rilevata azione cancerogena.

Limitedi legge (ug/l)

Deroga finora consentita (ug/l)

Deroga finora consentita (mg/l)

Deroga finora consentita (mg/l)

Limite di legge (mg/l)

Limite di legge (mg/l)

ESCLUSIVO SOCIAbbiamo riservato ai soci la possibilità di far controllare l’acqua di casa da un laboratorio specializzato convenzionato che effettuerà analisi chimico-fisiche. Si può scegliere tra diverse analisi. Tra i parametri che si possono includere c’è anche l’arsenico.

Per chiedere un preventivo, vai su altroconsumo.it/acqua-potabile. In caso di difficoltà con il servizio online puoi fare il preventivo anche al telefono: chiama lo 02.69.61.560 dal lunedì al venerdìtra le 9 e le 13 o tra le 14 e le 18.

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Test

14 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

glossario

Quello della cara, vecchia moka ha ancora il suo fascino.E per berne uno buono non occorre spendere molto.

ll’inizio era lui: macinato, in polvere, per moka. Oggi cialde, capsule ed espressi aromatizzati offuscano un po’ l’idea del caffè che esce, gorgogliante, dalla moka. Con il suo profumo che in-

vade la casa. Eppure questo classico - nonostante l’im-pennata di vendite dei nuovi sistemi - tiene duro. Così accanto a macchine dal design innovativo, pezzi hi-tech, modelli vintage dal prezzo esorbitante soprav-vive tranquillamente la cara, vecchia moka. E ha mol-

A

Classico caffèti estimatori. Per loro abbiamo selezionato 38 campioni di caffè in polvere, i più diffusi sul mercato: 20 miscele (di solito Arabica e Robusta) e 18 Arabica puri. E li abbiamo messi alla prova in laboratorio e alla degustazione. Con molte sorprese.

Tazzine al testIl principe Totò lo sorseggiava direttamente dalla moka in “Guardie e Ladri”. I nostri esperti assaggia-tori hanno seguito un metodo meno originale, ma

ARABICA È la specie più diffusa.Le varietà più note sono Typica, Bourbon e Jamaican Blue Mountain. Cresce a un’altitudine che varia da 900 ai 2000 metri. Dal punto di vista sensoriale, il chicco di Arabica produce una bevanda aromatica, meno amara e astringente rispetto al chicco di Robusta.

ROBUSTALa Robusta viene coltivata dai 200 ai 600 metri. Il chicco è in genere più ricco di caffeina e produce un caffè più amaro dell’Arabica.

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 15

IL NOSTRO TEST LA TAZZiNA PeRFeTTA

eTicAMeNTe cORReTTi

Per il nostro test abbiamo selezionato 38 prodotti: 18 miscele di caffè della specie pura Arabica e 20 miscele di diverse specie.

PERICOLO UMIDITÀIn laboratorio il primo parametro testato è il contenuto di acqua dei prodotti. Dopo la tostatura, infatti, il caffè tende ad assorbire umidità: un contenuto elevato di acqua può causare una più rapida degradazione del prodotto (favorita da calore, luce e tempo). La quantità di umidità influisce sulla conservabilità del caffè.

Contro le speculazioni nel settore molte aziende hanno aderito a iniziative di sostenibilità e commercio equo e solidale.

Dal caffè dipende il sostentamento di 25 milioni di persone. Esistono marchi che garatiscono il rispetto dei diritti dei lavoratori.

Fairtrade. È il marchio di garanzia gestito da Fairtrade Italia, un consorzio senza scopo di lucro impegnato a diffondere nella grande distribuzione i prodotti del mercato equo. Questo marchio può essere concesso anche a singoli prodotti di aziende non necessariamente impegnate per il resto in un commercio più etico.

Equo e solidale – Fair trade. È il logo scelto da Altromercato per i suoi prodotti: la certificazione non riguarda il prodotto (come nel caso di Fairtrade), ma tutta l’organizzazione impegnata nel commercio dei prodotti.

Entrambi i loghi indicano che al produttore è stato assicurato un prezzo equo garantito per il raccolto e un premio di prezzo, che viene investito per il sostegno alle comunità di produttori.

Rainforest Alliance, invece, tutela la biodiversità (in particolare la foresta pluviale), non i lavoratori.

QUALITÀ, ANZITUTTOFate sempre attenzione alle materie prime: la miscela deve essere adatta per la moka e di buona qualità. La stessa raccomandazione vale per l’acqua: cloro o calcare in eccesso compromettono il risultato finale.

IL LIVELLO DELL’ACQUAIn qualche modello di moka esiste un’apposita tacca che indica il livello ottimale. Se non c’è, riempite il serbatoio con acqua fredda fino al centro della valvola: non superatela. Ogni tazza avrà così a disposizione la giusta quantità di acqua e caffé.

CAFFÈ: COME E QUANTO?Se il caffè è in un sacchetto morbido, fatelo scendere a pioggia, formando un cono con la punta più alta rispetto al bordo del filtro: livellatelo, picchiettando il bordo della caffettiera. Se il caffè è in barattolo, usate un cucchiaino. Non pressatelo né foratelo.

FIAMMA: ALTA O BASSA?Sul fornello, la fiamma non deve mai superare la base della caffettiera. Per non guastare il gusto finale della bevanda, evitate di posizionare il caffè su una fiamma molto alta per poi abbassarla: il fuoco deve essere sempre costante.

È PRONTO?Il fornello va spento nel momento esatto in cui termina la fuoriuscita del caffè.Se una moka è progettata bene e funziona correttamente, il flusso è regolare fino alle ultime frazioni, senza borbottii e sbuffi.

PRIMA DI SERVIREPrima di servire il caffè bisogna mescolarlo - ancora nella moka - con un cucchiaino, per renderlo il più omogeneo possibile. In questo modo eviterete che in alcune tazzine vada la parte più densa e in altre quella più liquida.

COME LAVARE LA MOKALavate accuratamente la moka a mano (mai in lavastoviglie) con acqua bollente o detersivi non profumati. Pulite con attenzione il filtro superiore e la guarnizione, anche internamente. Rimontate la moka solo dopo averla fatta asciugare bene.

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Test

16 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

CaFFÈ iN PolVErE PrEZZi ForMaTo risUlTaTi

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Analisi sensoriale

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MisceLeLAVAZZA Qualità Rossa 2,60 - 2,98 11 250 A B B A B A A 81

CONAD Qualità classica 1,69 - 2,05 7,10 250 B A B A C A A 79

SPLENDID Classico 2,13 - 2,49 9,25 250 B C A A C B B 73

CAFFÈ MOTTA Gusto classico 3,66 - 3,95 7,60 2 x 250 C A B A C B B 71

CARREFOUR Caffè classico - aroma deciso 1,59 6,35 250 B B B A C B B 70

KIMBO Macinato fresco - caffè per moka 4,05 - 4,99 9 2 x 250 A A B C A C B 69

DICO Gusto classico 1,39 5,55 250 C A B C D A B 64

CAFÈ KOSÉ Chicco Rosso 3,48 - 4,13 7,80 2 x 250 D A B A A C B 61

COOP Caffè classico 2,61 - 3,24 5,90 2 x 250 C A B A D C C 60

SPLENDID Ricco 3,39 - 4,79 8,55 2 x 250 B B A A C B C 60

PELLINI Classico 4,11 - 5 8,80 2 x 250 C A B C C C C 59

CAFFÈ SERRANO (IN’S) Classico macinato moka 1,89 3,80 2 x 250 D B B B D B C 57

KIMBO Aroma Italiano 3,48 - 4,74 8,70 2 x 250 A A B A C C C 56

SEGAFREDO Espresso Moka 4,35 - 5,25 9,60 2 x 250 D C B C C C C 55

LAVAZZA Crema e Gusto - Gusto classico 2,15 - 2,77 9,70 250 A B B C C C C 54

ALTROMERCATO Classica 2,65 10,60 250 D A A B C C C 53

SEGAFREDO Intermezzo 3,29 - 4,69 7,60 2 x 250 D C C A D C C 49

CAFFÈ VERGNANO Gran Aroma - Miscela classica 2,77 11,10 250 B A B D D C C 44

ESSELUNGA Caffè Classico - macinato per moka 3,14 - 3,39 6,55 2 x 250 C A B D D C C 41

CAFFÈ CORSINI Classico Moka 6,51 6,51 4 x 250 C A C D D D D 37

100% ARABicAKIMBO Gold - 100% Arabica 3,39 - 3,59 13,70 250 A A A A A A A 92

ALTROMERCATO Pregiata 100% Arabica - da America Latina e Africa 3,05 12,20 250 D A A A B A A 82

SPLENDID Sviluppo Sostenibile Aroma oro 6,1 0 12,20 2 x 250 C A B A A A A 81

SEGAFREDO Emozioni - 100% Arabica 4,99 - 5,99 10,90 2 x 250 D C A A A A A 79

CONAD 100% Arabica Qualità Oro 4,40 - 4,68 8,95 2 x 250 B A B C C A B 71

CARREFOUR Caffè 100% Arabica - Aroma vellutato 2,45 - 2,45 9,80 250 B A B A C B B 71

DON JEREZ (Eurospin) 100% Arabica 1,49 5,95 250 C A B A A C B 70

ILLY Moka Tostatura scura 5,51 - 6,19 23,40 250 B A A A C A B 69

CAFFE MOTTA 100% Oro qualità Arabica 4,04 - 5,30 9,60 2 x 250 D A C A B C B 63

ESSELUNGA Caffè 100% Arabica - macinato per moka 3,11 - 3,76 6,90 2 x 250 C A B C B C B 62

LAVAZZA Tierra 3,34 - 4,01 14,70 250 D B B C C B B 61

COMPAGNIA DELL’ARABICA Purissimi Caffè Arabica - Classico 2,59 - 2,75 10,70 250 C A D A B C B 59

DICO 100% Arabica 2,19 8,75 250 C B B C C C C 58

ILLY Moka Tostatura media 4,43 - 5,93 21,10 250 B A A A C C C 58

PELLINI Top - Arabica 100% 3,85 - 5,09 17,60 250 C A A A C C C 57

COOP Solidal Caffè 100% Arabica Nicaragua 2,63 - 3,06 11,40 250 B A A C C C C 56

CAFFÈ VERGNANO Antica Bottega - 100% Arabica 4,59 - 6,41 11,80 2 x 250 B A A C C C C 55

LAVAZZA Qualità Oro - 100% Arabica 3,09 - 3,91 14,05 250 A B B D C C C 45

Colazione al bar?

Guarda il video

dell’inchiesta nei bar

di Roma e Milano

altroconsumo.it

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 17

TaBElla CoME lEggErla

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Non comprare

Qualità buona

Formato I prodotti sono sta-ti acquistati in pacco singo-lo o doppio. Il prezzo medio al chilo è stato calcolato sulle confezioni in tabella: con un formato diverso il prezzo può variare.

Etichette Oltre alle infor-mazioni obbligatorie per legge (sempre presenti), abbiamo giudicato la pre-senza di indicazioni facol-tative come l’origine del caffè, l’indicazione delle

specie nelle miscele, le mo-dalità di conservazione, i consigli per la preparazione, il tenore in caffeina e il con-tatto con i produttori.

TCA La sua presenza nel caffè è responsabile di un cattivo odore nella bevanda. Di solito è assente nell’ara-bica. Meno ce n’è meglio è.

Vista Si valuta l’intensità del colore, la tessitura (del re-ticolo della crema) e l’attra-enza (valutazione comples-s iva d i c re ma , co l o re , consistenza).

Gusto/Tatto Si considera il corpo, l ’acido, l ’amaro, l’astringente, l’equilibrio gustativo e tattile (l’insieme dei sapori percepiti).

Olfatto/retrolfatto Si valu-tano odori positivi e nega-tivi, finezza, ricchezza e piacevolezza complessiva degli aromi.

decisamente più affidabile: l’analisi sensoriale. Questo sistema permette agli olfatti addestrati di riconoscere nell’aroma del caffè, vere e proprie mappe sensoria-li che rivelano, oltre alla qualità, l’origine dei grani o il tipo di tostatura. L’aspetto aromatico (che con il corpo influenza la piacevolezza del caffè) si libera dalla tazza al primo sorso e si espande in bocca men-tre lo si sorseggia. Come il vino, infatti, anche il caffè ha un suo bouquet, che viene avvertito non solo dal gusto, ma coinvolge tutti i sensi. Ecco perché i nostri 16 esperti hanno valutato i prodotti del test a 360 gra-di, considerando sia i parametri di gusto, sia quelli di vista, olfatto e tatto (i risultati in tabella).I caffè in cui è stato colto, per esempio, il profumo di frutta a nocciolo (come noce e mandorla) e cacao (de-rivanti da una materia prima di qualità - ricca di aro-

La nostra scelta Caffè per mokaMiscele Arabica

81 9279 70Lavazza Qualità Rossa2,60- 2,98 euro Il Migliore del Test piace agli esperti. Etichetta completa.

Kimbo Gold 3,39 - 3,59 euro Merita ottimo in tutte le prove. Migliore del Test.

Conad Qualità classica1,69 - 2,05 euroMiglior Acquisto per il buon rapporto tra qualità e prezzo.

Don Jerez (Eurospin)1,49 euroQuesto Miglior Acquisto deve solo migliorare l’etichetta.

METTETECI IL NASOI profumi principali del

caffè (per esempio cacao, tostato, frutta

secca) possono essere riconosciuti anche dai

meno esperti. Provateci anche voi.

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Test

18 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

0,07 € 0,10 € 0,25 € 0,38 € 1 €

eTicheTTe: PRO e cONTRO

mi - e da una tostatura lenta) sono stati premiati. Al contrario le tazzine che sprigionavano odori dovuti a una tostatura rapida o troppo spinta non hanno con-vinto gli esperti. Risultato? In generale gli assaggiato-ri hanno preferito i caffè puri Arabica, dove preval-gono gli aromi di frutta secca ed essiccata. Non si tratta sempre dei prodotti più cari sul mercato, anzi. L’analisi sensoriale ha decretato il successo sia di mar-che conosciute sia di caffè a marchio commerciale,

È il costo di una tazzina di caffè fatto con la classica moka in casa

LA TROVATA DELLA CAFFEINASu qualche etichetta vengono citati gli effetti della caffeina. Non facciamoci prendere dall’entusiasmo: l’assunzione di caffeina va tenuta sotto controllo. Meglio non superare 2-3 tazzine al dì.

CONSIGLI GIUSTISu questa etichetta si spiega come conservare il caffè dopo l’apertura.Per mantenere invece inalterate la qualità, il gusto e l’aroma del caffè ancora chiuso bisogna tenerlo in un luogo fresco e asciutto.

uN PiAceRe che cOsTA

Per essere utile un’etichetta deve essere chiara e completa (trovate le valutazioni sui prodotti del test in tabella). Ma non solo. Talvolta le etichette offrono anche buoni consigli. Altre esagerano con i claim.

Così costa una tazzina preparata con la macchina, usando il caffè macinato

È quanto si spende per un caffè fatto con la macchina, usando le cialde

È il costo di un caffè preparato con la macchina, usando le capsule

È il prezzo medio dell’espresso al bar

meno pubblicizzate e decisamente più economiche e di quelli eco solidali.

Uno strano odore di tappoChi lo dice che di tappo sa solo il vino? In realtà anche il caffè può essere corrotto dal tipico odore negativo (tecnicamente detto “riato”) che rovina anche i calici più famosi. La colpa va data a un composto chiamato TCA, che si forma nel caffè verde durante l’essicca-mento a causa della formazione di muffe. Nei caffè 100% Arabica del test i valori di TCA sono talmente bassi da arrivare a giudizi ottimi per la quasi totalità dei campioni; un po’ più contenuti, seppur positivi, i giudizi sulle miscele. Un risultato che non sorprende. Il TCA di solito è assente nel caffè Arabica, mentre viene ritrovato più facilmente nella specie Robusta. Questo fatto è essenzialmente legato alla provenienza del caffè e alle condizioni climatiche di coltivazione e conservazione del chicco verde: la Robusta provie-ne quasi sempre dai Paesi dell’Africa centrale, dove il clima molto caldo e umido può compromettere la conservabilità del prodotto.

Caro, buon caffèIl caffè, il prodotto più commerciato a livello mondia-le dopo il petrolio, costa caro. Sì, perché se il costo di una tazzina classica fatta in casa con la moka può ritenersi ancora accettabile, quello del bar o anche la versione domestica con le cialde non scherzano affat-to. Se poi consideriamo che in media in Italia ciascu-no di noi beve tre tazzine di caffè al giorno, i conti sono presto fatti: fino a 3 euro al giorno se si va sem-pre al bar; solo 21 centesimi con la moka a casa. Se volete risparmiare qualcosa senza però rimetterci in qualità potete scegliere i Miglior Acquisti che vi proponiamo per le due tipologie di polvere: Conad Qualità classica per le miscele e Don Jerez (venduto dal discount Eurospin) per l’Arabica. Ai nostri esper-ti sono piaciuti: a voi provarli. ¬

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 19

Inchiesta

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LA NOSTRA INCHIESTA

Come si vive l’esperienza dell’adozione?

RISPOSTE AL QUESTIONARIOAttraverso un questionario quasi 1.000 genitori adottivi o in procinto di esserlo hanno espresso la loro opinione sull’iter all’adozione. Hanno collaborato due associazioni: il Ciai e Le radici e le ali. Altre esperienze sono arrivate dai nostri soci.L’indagine si è svolta tra maggio e giugno 2010 in Italia, Belgio, Portogallo e Spagna.Dove non specificato diversamente, nell’articolo si fa riferimento ai dati italiani.

Adozioneil racconto dei genitori

Sono tanti i problemi delle coppie che decidono di adottare un bimbo. Ostacoli psicologici, costi alti e tempi lunghi.

posati ed eterosessuali: così devono essere i genitori adottivi secondo la legge italiana, e così li vogliono gli italiani, stando alle risposte

degli intervistati che hanno aderito a questa inchiesta sulle adozioni. Insomma, siamo un Paese tradizionalista e conservatore, se ci confrontiamo con altre realtà internazionali: spagnoli, belgi e portoghesi, sottoposti allo stesso questionario, si sono espressi in modo diverso. Per loro il genitore adottivo può essere gay o single, senza troppi scossoni etici e sociali. Ma queste in fondo sono opinioni personali, diverse da persona a persona, mentre ci sono altri aspetti che accomunano inevitabilmente tutti i genitori adottivi. Accogliere un bambino come se fosse figlio proprio è un impegno molto importante, che ci si deve assumere dopo essersi informati e preparati. Non per caso solo una parte delle richieste di adozione va a buon fine: nel 2009 sono arrivati in Italia 3.964 bambini stranieri, mentre le domande di idoneità all’adozione internazionale sono state più di 7 mila. Ciò significa che, per varie ragioni, molti aspiranti genitori non sono stati ritenuti pronti per questa esperienza oppure hanno deciso autonomamente di abbandonare la procedura in corsa.

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Inchiesta

20 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

Come candidarsi all’adozioneEcco l’iter burocratico, non breve, per accedere all’adozione. Secondo un recente studio della Commissione per le adozioni internazionali, i tribunali del Nord sono mediamente più celeri nell’emettere il decreto di idoneità rispetto a quelli del Centro-sud e e isole.

Nazionale

Domanda al tribunale

Verifica dei requisiti

Decreto di affidamentopreadottivo

Idoneità all’adozione

Tribunale estero

Tribunale italiano

Decreto di adozione

Internazionaleè la richiesta di adozione di un bambino di nazionalità italiana

Viene fatta al Tribunale dei minorenni del luogo di residenza dei coniugi

Il Tribunale verifica i requisiti della coppia: gli anni di matrimonio, l’idoneità a educare, la differenza di età rispetto al bambino

Viene rilasciato se i requisiti esistono e vale 12 mesi

Viene rilasciato solo per l’adozione di minori stranieri

Rilascia un provvedimento di adozione

Il Tribunale dei minori conferma il provvedimento del tribunale estero

Ė l’ultimo passaggio burocratico dell’adozione nazionale

è la richiesta di adozione di un bambino straniero

LA TESTIMONIANZA DI UNA FIGLIA ADOTTIVA

«Sei diverso, e lo sai»Il racconto di chi ha vissuto questa avventura «bella, ma rischiosa».

Come definiresti l’adozione?Volete, genitori, un castello diroccato con tanto di spiaggia privata, tra le più belle del mondo, ma infestata da squali? Questa è per me l’adozione: un’avventura bella, ma rischiosa per tutti, figli e genitori. Una lotteria. Dico così, anche se con il senno di poi sono convinta che la mia sia una storia positiva, nonostante le difficoltà.

Che tipo di problemi hai vissuto?Non è stato facile per me e neppure per i miei familiari. Anche se le premesse erano ottime, crescere nella nuova famiglia è stato difficile, perché mio padre dopo solo cinque anni si è ammalato gravemente. Questo è un imprevisto che nessuno avrebbe potuto prevedere e che ha molto condizionato la mia esperienza adottiva.Al di là di questo episodio specifico, oggi, da quarantenne, posso dire che manca un po’ di sana laicità. L’adozione è sempre ammantata da opera buona, totalizzante e meravigliosa. In realtà, è un percorso che fa paura, sia ai genitori sia al bambino.

Da cosa nasce questa paura?Perché sei diverso, e lo sai. Ho vissuto per anni in un contesto familiare che negava questa differenza tra me e i miei fratelli,

ALTRI MODI PER AIUTARE UN BAMBINO

È diversa dall’adozione, perché è temporanea e resta fermo il legame con i genitori biologici. La famiglia affidataria non ha limiti d’età e il nucleo familiare può essere costituito anche da un single. L’affidatario accoglie il bambino e lo assiste in tutte le sue necessità senza diventarne genitore dal punto di vista legale. Nell’affido non viene interrotto il rapporto con la famiglia d’origine, in cui il minore è destinato a rientrare.

L’affidamento è una soluzione a problemi momentanei della famiglia del minore.

figli biologici, e invece la differenza c’è. Tu sai di non essere venuto fuori dalla pancia della mamma e negare questa cosa è sbagliato. Ė una diversità che ti senti addosso, a differenza di loro io ho sempre conosciuto solo il mio lato b, non ho mai saputo qual è il mio lato a: chi sono? Da dove vengo? Queste informazioni vengono centellinate, forse per paura che tu possa allontanarti. Invece servono solo a ricostruire un puzzle, che non esclude i tuoi familiari adottivi né li rinnega.

Qual è stato il periodo più critico?Il momento più delicato di un’adozione non è l’inizio, ma l’adolescenza. Ė lì che ti accorgi di essere diverso. I tuoi fratelli si assomigliano, i modi di fare li accomunano, e a te sembra di non c’entrare niente con loro. In questa fase della vita non c’è più il sostegno dei servizi sociali o degli psicologi, mentre bisognerebbe essere aiutati. Il rischio è che l’adozione diventi come un contenitore in cui puoi mettere tutte le cose che non ti tornano nella vita, una via di fuga che giustifica ogni conflitto. Invece credo che le difficoltà con i miei familiari ci sarebbero state comunque. Oggi, da adulta, ho ottimi rapporti con loro. In passato era come se ci fossero due famiglie: una originaria, da cui ero esclusa, e una successiva. Alla fine sono felice di come è andata la mia vita, ho avuto molte opportunità. A volte solo mi chiedo: le avrei avute lo stesso?

ALTRI MODI PER AIUTARE UN BAMBINO

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 21

La spesa da sostenere, tra burocrazia e trasferte all’estero. supera in media i 12 mila euro. Fa eccezione il Portogallo, dove l’adozione è quasi sempre nazionale. Gli italiani sono i più soddisfatti nel complesso, anche se i tempi di attesa sono i più elevati.

GENITORI EUROPEI A CONFRONTO

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TOTALE DELLE SPESE SOSTENUTE (IN EURO)

DURATA MEDIA DI TUTTO IL PERCORSO (IN MESI)

SODDISFATTI DELLA PROCEDURA DI ADOZIONE? ( %)

Eppure, nonostante la complessità dell’iter, l’attesa, le difficoltà da affrontare, tra i quattro Paesi che hanno partecipato all’indagine sono i nostri connazionali quelli che si sono dichiarati più soddisfatti.

Perché adottare un figlio?Questa ricerca fa luce sul vissuto delle coppie rispetto alle diverse fasi dell’adozione, sulle aspettative, sulle difficoltà incontrate. L’indagine, oltre a offrire un quadro della realtà incontrata da chi adotta un figlio, di riflesso evidenzia il ruolo di tutti i soggetti coinvolti: i servizi territoriali, gli enti autorizzati, il Tribunale per i minorenni, le associazioni, gli enti di riferimento presso i Paesi stranieri. Le nostre interviste esplorano l’intero iter dell’adozione: dalla burocrazia iniziale fino all’esperienza vera e propria con il bambino. I motivi per adottare un figlio spaziano dal desiderio di crearsi una famiglia (la maggioranza dei casi), all’infertilità della coppia, alla voglia di assicurare una casa e un affetto a una persona bisognosa.Gli elevati costi da sostenere (circa 13 mila euro per un’adozione internazionale), la lunga attesa e il difficile riconoscimento dell’idoneità della coppia sono invece i principali ostacoli denunciati.Le coppie hanno raccontato di essersi documentate, prima di iniziare la procedura di adozione, su diverse fonti di informazione. La più utilizzata è Internet, seguita dagli enti per le adozioni internazionali, i servizi sociali, le associazioni di famiglie sparse sul territorio e le principali associazioni che si occupano di adozioni.

Quasi sempre è internazionaleIn particolare se si tratta di un’adozione internazionale, l’intervento dei servizi territoriali e la legislazione dei diversi Paesi di provenienza dei bambini adottati generano differenze marcate nel percorso affrontato dagli aspiranti genitori. I tempi di attesa, per esempio, possono variare molto. Dall’indagine è emerso che la durata media dell’intero processo è di tre anni in Italia, circa due in Belgio, Spagna e Portogallo. In pochi casi l’iter adottivo ha superato i cinque anni e solo in Italia e in Spagna. Di solito l’adozione internazionale prevede tempi di attesa più brevi, a sottolinearlo sono gli stessi intervistati. Molte volte, dunque, non si tratta di una scelta, ma di una condizione forzata: i genitori vengono contattati prima per un’adozione internazionale piuttosto che per quella nazionale.Nel caso di un’adozione internazionale, la scelta del Paese di origine del bambino è

In Italia i tempi di attesa maggiori

legata a diversi fattori, tra cui la fiducia nell’organizzazione che si occupa dell’adozione, ma anche da aspetti pratici, come la facilità della lingua, la vicinanza culturale o la possibilità di avere informazioni sul bimbo. Il vero limite è il costo ben più alto di un’adozione internazionale: come abbiamo visto più di 13 mila euro, contro i circa 300 euro di quella nazionale.

Insoddisfatti per la lunga attesaUna percentuale abbastanza ridotta di genitori adottivi (16%) si è detta insoddisfatta della procedura di adozione. Gli aspetti che hanno deluso maggiormente sono l’aggiornamento ricevuto sulla propria candidatura, il tempo necessario per sbrigare le pratiche burocratiche, la lunga attesa prima di poter portare il bimbo a casa, i costi elevati. Va evidenziato che uno dei fattori

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Inchiesta

22 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

LE PREOCCUPAZIONI DELLE COPPIE ITALIANE

Sono tante le difficoltà raccontate dalle coppie a proposito del percorso adottivo. Il primo motivo di ansia è il rischio che il bimbo possa essere traumatizzato sul piano psicologico. La spesa elevata da sostenere è invece il principale ostacolo all’adozione.

che condiziona di più il grado di soddisfazione degli intervistati è la durata complessiva di tutto l’iter dell’adozione.

Parlargli della sua storiaLa maggior parte degli intervistati ritiene opportuno parlare dell’adozione con il bambino il prima possibile. Questo dialogo crea preoccupazione nei genitori, che vogliono presentarsi nel modo più trasparente possibile verso il piccolo, rispondendo a ogni sua domanda.La legge italiana prevede che al raggiungimento del venticinquesimo anno di età il figlio adottivo possa ottenere informazioni sui propri genitori biologici, interpellando il Tribunale dei minori.

Serve un sostegno psicologicoIl supporto psicologico è considerato fondamentale dall’80% delle coppie, anche se il 37% si dice insoddisfatto dell’aiuto ricevuto. Questo aspetto continua ad essere molto importante,

Adottare un bambino straniero in Italia costa circa 13 mila euro

anche quando l’iter che porta all’adozione si è concluso. Del resto è intuibile quanto sia necessario l’aiuto professionale di uno psicologo nella gestione di un bambino traumatizzato, che viene accolto in una nuova famiglia, in un Paese che non conosce, dove deve imparare una lingua straniera e vincere, soprattutto, la naturale diffidenza verso i nuovi genitori. Di solito una delle preoccupazioni maggiori tra i genitori adottivi è proprio il rischio che il figlio possa avere difficoltà psicologiche durante la crescita.Il bambino, per acquisire sicurezza, ha bisogno di sentirsi amato e protetto. Non sempre sono sufficienti affetto e cure, nell’adozione si ha a che fare con problematiche diverse rispetto alla genitorialità naturale. Prima di essere adottati i bambini vivono esperienze di abbandono. Per questo motivo molto spesso vivono crisi d’identità, hanno difficoltà di apprendimento, tendono all’isolamento. Il genitore adottivo deve

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Precario equilibrio psicologico del figlio adottato

I costi

Il tempo trascorso dal bimbo in un orfanotrofio

La durata del percorso di adozione

La possibilità che il bimbo debba ritornare ai genitori biologici

La carenza di supporto psicologico

Non essere accettati come candidati

L’emergere dei traumi subiti dal bambino

Non avere una buona relazione con il bambino

Scoprire nel bimbo problemi di salute, non ancora diagnosticati

PRINCIPALI PAURE DEI GENITORI PRIMA E DURANTE L’ADOZIONE (%)

PRINCIPALI OSTACOLI EMERSI DURANTE L’ITER ADOTTIVO (%)

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PIÙ INFO

ESSERE GENITORI ADOTTIVI

“Ė un’esperienza difficile”Una mamma ci racconta la storia adottiva di suo figlio colombiano.

Perché un’adozione internazionale?Per aumentare la possibilità di avere un figlio in genere si fa richiesta per entrambe, ma l’adozione nazionale ha tempi burocratici molto lunghi, il risultato è che molti bambini italiani passano anni in istituto.

Avete avuto difficoltà all’inizio?Il percorso adottivo è molto lungo, ci abbiamo messo 4-5 anni. Inoltre i colloqui con psicologi e assistenti sociali sono molto faticosi, la coppia viene rivoltata come un calzino. A un genitore naturale non capiterà mai di essere indagato sulla propria capacità di essere padre o madre. Anche le associazioni fanno i colloqui di selezione, quindi la coppia viene messa alla prova più volte. Dopo aver ottenuto il decreto dal Tribunale dei minori, può capitaredi essere rifiutati da un’associazione.

E dopo l’adozione siete stati aiutati?Prima ti fanno miriadi di controlli, poi ti preparano pochissimo all’incontro con il bimbo. Ci hanno fatto solo un breve riassunto della storia di nostro figlio, ma di come era e su come dovevamo relazionarci con lui non è stato detto nulla. Siamo arrivati in Colombia impreparati, pensando di trovare un bimbo affettuoso, che ci gettasse le braccia al collo. Invece era aggressivo, agitato, con evidenti difficoltà affettive. Ci sono molti problemi nel primo periodo, il supporto delle associazioni non basta, i colloqui sono pochissimi.Molte adozioni internazionali falliscono, non a caso le Asl hanno avviato un servizio di assitenza post adozione. Serve un supporto psicologico, un bambino traumatizzato non è uguale a un bambino sano, questo le associazioni non lo dicono, mentre il Tribunale dei minori ci aveva informato di questa difficoltà. Io ho la fortuna di avere una preparazione specifica, legata alla mia attività professionale, ma la maggior parte dei genitori ne è sprovvista. Mio figlio sta facendo una psicoterapia e credo che gli sarà utile.Comunque è un’esperienza che ripeterei. Non sono sicura che la maggior parte dei genitori adottivi possa rispondere lo stesso.

SINGLE, GAY E COPPIE DI FATTO IN EUROPA

Il diritto ad adottare un bimbo non è riconosciuto a tutti. La legge stabilisce regole diverse da Paese a Paese.

Coppie gay. Nel 2008 la Corte europea dei diritti

dell’uomo ha stabilito che anche gli omosessuali hanno diritto ad adottare un bambino. L’adozione da parte di coppie dello stesso sesso è legale solo in Regno Unito, Spagna, Svezia, Belgio, Olanda, Islanda e Israele.

Single. In Irlanda, Francia, Svizzera e Germania i

single, omosessuali ed eterosessuali, possono richiedere l’adozione.In Italia il monogenitore adottivo può esserci solo in caso di separazione tra i coniugi o in caso di morte di uno dei due, condizioni che devono verificarsi durante l’affidamento preadottivo, ovvero nei primi 12 mesi.

Coppie di fatto. In Italia la legge 4 maggio 1983 n.

184 prevede che la proposta di

adozione debba essere fatta da una coppia regolarmente sposata da almeno tre anni. Il periodo di convivenza more uxorio è considerato alla stessa stregua del matrimonio, fermo restando che la coppia deve comunque essere coniugata al momento della domanda di adozione. Sono escluse dall’adozione le coppie di fatto. Esistono limitate deroghe a questo vincolo, che danno la possibilità di adottare anche alle coppie non sposate in casi particolari, per esempio se si tratta di un bambino portatore di handicap.

essere pronto a fronteggiare questi problemi. A volte i figli adottivi vivono periodi in cui diventano aggressivi o hanno problemi a scuola. Tutto questo non deve essere considerato normale: bisogna cercare le ragioni per cui questi atteggiamenti si manifestano. È importante il dialogo, ascoltare i dubbi e accettare quella parte di vita precedente all’incontro con i genitori adottivi, che seppur breve, ha rappresentato una grossa ferita. Un percorso di psicoterapia nell’infanzia e nell’adolescenza può essere utile al figlio adottivo per superare le difficoltà (ben descritte nella testimonianza a pagina 20). L’elaborazione del trauma è fondamentale per crescere. Anche la coppia non deve essere abbandonata in questo cammino. L’amore e la volontà non bastano, l’adozione negli anni può essere un percorso faticoso (lo racconta un genitore nell’intervista in questa pagina): anche se nel complesso si è soddisfatti di come è andata. ¬

Ecco gli indirizzi delle principali associazioni:

Ai.Bi., Associazione amici dei bambini www.aibi.it

ANFAA, Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie www.anfaa.it

CIAI, Centro italiano aiuti all’infanzia www.ciai.it

Le radici e le ali, Associazione famiglie adottive www.leradicieleali.com

ONLINESul nosto sito l’intervistaall’ espertodi un’associazione

altroconsumo.it/servizi e società1

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di handicap. di handicap. di handicap. di handicap. di handicap. di handicap. di handicap. di handicap. di handicap. di handicap. di handicap. di handicap. di handicap. di handicap.

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24 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

IL NOSTROTEST

Tra i detersivi per lavatrice del test, quattro prodotti sono concentrati: confezione piccola, risultati buoni e maggior rispetto per l’ambiente.

favore dei detersivi liquidi concentrati gioca il fatto che il flacone è molto più piccolo di una confezione di detersivo liquido tradizionale; di conseguenza, sono più facili da trasportare e solleva-

re e hanno un’imballaggio più piccolo, che pesa meno anche sull’ambiente. Buone notizie dal nostro test: emerge che sono altrettanto efficaci dei detersivi li-quidi tradizionali nel lavare i capi bianchi e colorati.

Per tutti: bianchi e coloratiI detersivi liquidi per lavatrice generalmente sono destinati sia ai capi di colore bianco sia ai colorati. Sono meno aggressivi dei prodotti in polvere, quindi più gentili con i colori, ma anche meno efficaci sulle macchie. Con un detersivo universale possono torna-re utili le salviette cattura colore, che tratteremo nel-la seconda parte dell’articolo: servono a evitare tra-sferimenti di colore tra un capo e l’altro durante il lavaggio e sono uili per coloro che preferiscono riem-pire il cestello e fare un solo lavaggio con capi bianchi e colorati, senza selezionare il bucato.

Efficaci, ma alla dose giustaI detersivi liquidi universali sono molto venduti, per-ché sono pubblicizzati per tutti i tipi di capi: bianchi e colorati. La novità di questo test sono i prodotti con-centrati (in confezione da 750 ml), che si sono rivela-ti tra i più efficaci e offrono un imballaggio molto ri-dotto, comodo da maneggiare e smaltire. È però importante usarli seguendo le dosi indicate dai pro-duttori e non versando a occhio nella vaschetta.In generale, l’efficacia dei detersivi liquidi è soddisfa-cente se si lavano capi mediamente sporchi, a una temperatura intorno ai 40°C. Vanno bene anche nel-la prova di sbiancamento.Le cose cambiano se si hanno da lavare capi con mol-te macchie, ad esempio magliette e pantaloni di un bambino piccolo: allora sarà più difficile ottenere il pulito immacolato. Contro le macchie la battaglia è più difficile per i detersivi liquidi, rispetto a quelli in polvere, soprattutto perché in quelli liquidi scarseg-giano gli enzimi (che sono potenti contro macchie proteiche e di amido) e gli ossidanti (utili contro le macchie vegetali come l’erba). In definitiva questo tipo di detersivi potrà ben soddi-sfare chi non ha molte macchie difficili e chi preferi-sce la comodità di un liquido universale da usare per tutti i tipi di bucato, anche a basse temperature.

Vincono i piccoli

Abbiamo verificato l’efficacia contro lo sporco e le macchie di 17 detersivi liquidi universali, concentrati e tradizionali.

I COLORI SBIADISCONO?Questi detersivi devono togliere lo sporco senza far sbiadire i colori.Per la valutazione abbiamo sottoposto il bucato a 25 cicli di lavaggio, terminati i quali abbiamo misurato il grado di sbiadimento di otto colori. I detersivi, tranne Ace, non superano la sufficienza.

Test

A

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 25

TABELLA COME LEGGERLA

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Non comprare

Qualità buona

La nostra scelta Detersivi liquidi per lavatrice

64DIXAN ActicPower classico5,29 - 5,79 euroEfficace contro molte macchie e buono il grado di bianco. La confezione, piccola, rispetta l’ambiente.

60AVA Power3,99 -5 euroAccettabile nel togliere macchie di collo e polsini. Per il resto va bene, anche in questo caso la confezione è ridotta.

Numero di dosi Come si può notare in tabella, le dosi per confezione vanno da un minimo di 20 a un massimo di 35. Tre concentrati con-tengono 750 ml di prodot-to e consentono ben 20 dosi: mentre alcuni tradizionali offrono 25 dosi in una con-fezione da 3 litri.

Macchie su collo e polsini Il grigio sporco è quello che si forma su colli e polsini ed è difficile da togliere: solo due prodotti ottengono buoni risultati.

Macchie proteiche Sono macchie lasciate da uova, latte, cioccolato: con alcu-ni prodotti restano.

Macchie di amido Macchie di riso, patate, salse posso-no essere tolte solo dagli enzimi. I prodotti che danno

ottimi risultati contengono più enzimi degli altri.

Macchie vegetali Sono mac-chie di frutta, verdura, caf-fè, erba e sono un osso duro da togliere. Solo un prodot-to è promosso..

Sostanze chimiche Troppi prodotti contengono so-stanze non biodegradabili.

DETERSIVI LIQUIDI PER LAVATRICE PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

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DIXAN ActicPower classico 5,29 - 5,79 40 750 20 B B B A C B C B C 64

AVA Power 3,99 - 5 31 750 20 C B B A C B C B C 60

DASH con Actilift 6,75 - 7,49 15 3000 25 B B B A B B C C D 59

GENERAL superconcentrato Fresco&Brillante 2,99 - 3,59 24 750 20 D B B A C B C B C 57

CHANTE CLAIR concentrato Rosa e Lavanda 4,99 - 5,39 53 625 25 C B C A C C C A C 55

SPUMA DI SCIAMPAGNA Nutrifibra 4,85 - 5,99 19 1890 25 D B C A C B C C D 52

AUCHAN detersivo liquido con bicarbonato 3,99 9 3000 25 C B C D C B C C E 47

COOP detersivo liquido Marsiglia 4,09 - 4,93 10 3000 25 C B D D C C C C E 44

ESSELUNGA Lavatrice marsiglia 3,55 8 3000 25 C B D D C C C C E 43

SOLE Bianco solare 3,99 - 5,49 12 2500 25 C B D D C B C C E 40

BOLT Gelsomino Shot 4,29 - 5,99 12 3000 25 C C D D C C C C D 39

FORMIL (LIDL) Marsiglia 2,59 7 3000 30 D B D D C C C B E 38

CARREFOUR detersivo lavatrice Marsiglia 2,49 - 2,99 6 3000 25 D B D D C C C C D 36

ELIT (PENNY MARKET) Lavatrice con enzimi 2,99 8 3000 30 C B D D C C C B E 35

OMINO BIANCO Cuore di Marsiglia 6,49 - 7,27 24 2625 35 D B D D C C C B D 20

BIO PRESTO Classico (blu) 4,89 - 5,60 14 2500 25 D B D D C C C C E 20

ACE detersivo 4,39 - 6,99 13 3000 25 C B B A C E B C C 10

Tutto sul mondo

del bucato su

altroconsumo.it/

lavatrice

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Test

26 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

CONSIGLI

Devono evitare che i colori macchino gli indumenti: alcuni prodotti cattura colore riescono nell’impresa.

Colorinella rete

ono sicuramente un valido aiuto per coloro che preferiscono fare un bucato misto, senza stare a separare i capi bian-chi da quelli colorati: sono i prodotti “cattura colori”, apparsi da qualche

anno sul mercato.L’ideale, per il bucato, sarebbe avere in casa una pol-vere per il bucato bianco resistente (come asciugama-ni e lenzuola) e un detersivo liquido per i tessuti co-lorati e sintetici. Se però si preferisce acquistare un detersivo liquido universale, come quelli del test, le salviette cattura colore possono tornare utili.

Come fanno a intercettare i coloriIn ogni confezione trovate salviette o sacchettini imbottiti, che vanno inseriti nel cestello della lavatrice quando si decide di fare un lavaggio misto. Il loro funzionamento è facile. Durante il lavaggio i pigmenti che colorano i tessuti si riversano nell’acqua e possono sporcare i tessuti bianchi e dai colori più tenui. Le salviette hanno la funzione di “intercettare” i pigmenti, lasciando così intatto il colore dei capi lavati.

I detersivi liquidi universali vanno bene alle basse temperature con capi senza macchie.

Saper dosare il detersivo liquido è importante: troppo è inutile, troppo poco è

inefficace. Per questo i produttori mettono il tappo dosatore sulle confezioni. Attenzione però: con alcuni tappi non si riesce neppure a vedere qual è la linea che demarca una dose o metà dose. È più facile se sono tappi trasparenti, ma anche in questo caso non è detto che sia leggibile. I produttori potrebbero fare di più, ad esempio colorando la linea che segna la dose.

Se volete utilizzare questi detersivi liquidia basse temperature e vedere sparire le

macchie, vi consigliamo di pretrattarle con un prodotto specifico.

Se volete un detersivo più efficace. vi dovete rivolgere a uno in polvere, più

aggressivo con le macchie , ma anche con i colori.

La plastica di questi flaconi si può riciclare nella raccolta differenziata.

Le salviette con il compito di catturare il colore e non farlo arrivare su altri capi

funzionano molto bene con alcuni colori, ad esempio il blu. Ma se avete capi che pensate possano rilasciare molto colore, vi consigliamo di lavarli separatamente .

Grande differenza di imballaggio tra una confezione concentrata rispetto a una tradizionale: ma entrambe sono da 25 dosi.

Abbiamo testato 6 prodotti cattura colore. Si tratta di salviette da introdurre in lavatrice duranteil lavaggio di capi bianchi e colorati.

A DURA PROVAAbbiamo scelto un ciclo di lavaggio impegnativo per questo tipo di prodotti: bucato a 60°C.Abbiamo versato direttamente i colori nel cestello della lavatrice, per valutare la capacità di assorbimento delle singole salviette.In generale i risultati indicano che le salviette riescono a intercettare i colori dispersi nell’acquadi lavaggio.

IL NOSTRO TEST

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 27

La nostra sceltaSalviette cattura colore

BRAWN Bucatosicuro2,50 - 3,99 euroOttimo prodotto,sia per quanto riguarda le prestazioni sia per il prezzo. Va bene anche con l’arancione, colore un po’ difficile da “catturare”.

TABELLA COME LEGGERLA

Prezzi In tabella i prezzi a confezione, ma abbiamo anche calcolato il costo annuo per 5 lavaggi a set-timana: sono in media 65 euro l’anno. Non poco.

Numero di salviette Ab-biamo fatto le prove se-guendo le indicazioni dei produttori sul numero di salviette da inserire. Va-nish contiene sacchettini imbottiti, non salviette.

La prova colore A 60°C, le salviette assorbono bene il colore blu e quello ros-so, un po’ meno bene l’arancione..

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Qualità buona

Al meglio sul bluI risultati migliori con i prodotti cattura colore si ot-tengono con il colore blu e il rosso, le prestazioni peg-giori con l’arancione. In generale comunque funzio-nano in modo soddisfacente. Da ricordare che non tutti i capi colorati perdono co-lore, soprattutto se lavati a temperature basse: a 40°C o meglio ancora a 30°C. Quindi non è detto che questi prodotti siano necessari nel vostro cestello della la-vatrice. A volte bastano alcune precauzioni: la prima volta che lavate i capi colorati, soprattutto quelli ros-si, è opportuno non mischiarli con alti capi. Quanto agli indumenti neri, è bene lavarli in lavatrice da soli e in acqua fredda. Attenzione ad alcuni capi di artigianato esotico in fibre naturali (seta, cotone, lino) e colorati di scuro. Spesso i processi di tintura nei Paesi in via di sviluppo lasciano molto a desiderare nella tenuta dei colori e le etichette sono spesso così sintetiche e carenti da non riportare alcuna avvertenza sulla possibilità di rilascio. Lavate sempre separatamente questo tipo di indumenti, almeno finché non vedrete un netto mi-glioramento nella perdita di colore. ¬

SALVIETTE CATTURA COLORE PREZZO FORMATO RISULTATI

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BRAWN Bucatosicuro 2,50 - 3,99 24 2 B C A A 68

VANISH 2 in 1 Magnets 4,49 - 5,99 10 1 B C B A 64

CONAD Difendicolore 2,47 - 3,90 24 2 C C B A 59

GREY L’Acchiappacolore 3,49 - 5,16 20 1 C C B A 59

CHANTECLAIR Color Protector 3,90 - 4,59 20 1 B D B A 49

OMINO BIANCO Salva i colori 3,48 - 4,20 32 2 C D B A 48

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Inchiesta

28 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011

Sim:e non sai cosa compriPoche informazioni, documenti incompleti e schede vendute spacchettate. Questo è ciò che attende chi entra in negozio per acquistare una carta telefonica.

iamo il paese dei telefonini. Secondo l’Ofcom (l’autority inglese delle telecomunicazioni), in Italia ci sono più sim che abitanti:

più di 150 ogni 100 abitanti. Un primato che neppure gli inglesi riescono a insidiare (circa 130 ogni 100 abitanti) e che gli stessi americani (con circa un cellulare a testa) guardano solo da lontano.Ben novanta milioni di schede telefoniche (dati del 2008) farebbero pensare alla loro vendita come a una prassi consolidata e priva di sorprese. Ma è davvero così? Che cosa attende l’utente quando entra in un negozio per prendere una sim card?A conti fatti, quando si acquista e si attiva una carta telefonica, si stipula un vero e proprio contratto con l’operatore scelto. Ma siamo sicuri che venga fornita al cliente tutta la documentazione (condizioni di vendita comprese) e che venga eseguita ogni operazione nella massima trasparenza? Siamo andati nei negozi di mezza Italia per vedere cosa accade quando si richiede un numero di cellulare e quali informazioni si ottengono se si passa a un altro operatore mantenedo lo stesso numero (e credito).

accadono cose straneIl racconto di alcuni episodi emblematici che ci sono accaduti durante questa inchiesta aiuterà a capire cosa può

accadere al consumatore che vuole acquistare una sim. In una filiale Intesa San Paolo di Milano, dove ci siamo recati per attivare una sim Noverca (operatore mobile virtuale), il venditore ci propone subito l’apertura di un conto Intesa San Paolo. Dopo aver ammesso che non è obbligatorio, il venditore molla il colpo e si limita ad attivarci una nuova sim sulla quale abbiamo richiesto anche la portabilità del vecchio numero. Il commesso ci dice che ci attiverà la tariffa Benvenuto, che consente di ottenere il rimborso del 50% del traffico effettuato.

S

La noStra InchIESta

abbiamo simulato il comportamento di un comune utente che vuole acquistare una sim telefonica nuova e che vuole cambiare operatore mantenendo lo stesso numero. Siamo entrati nei punti vendita esclusivi dei vari operatori (centri tim, vodafone one...) e abbiamo verificato la correttezza dell’attivazione della sim, della procedura di portabilità del numero e abbiamo rilevato eventuali problemi nella restituzione del credito.abbiamo acquistato in tutto 16 sim in 9

città diverse: 4 sim per ciascun operatore proprietario di rete (tim, vodafone, Wind e tre). abbiamo poi provato a passare ad altro operatore: delle 4 sim, 3 le abbiamo portate su ognuno degli operatori concorrenti; la quarta su un operatore virtuale (che non utilizza la stessa rete). In tutto abbiamo coinvolto 7 operatori virtuali (noverca, coop voce, a-mobile, uno mobile, Poste mobile, mtv mobile ed Erg mobile), svolgendo in aggiunta altre tre prove su altrettanti operatori virtuali.

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 29

19%

51%

I punti vendita che hanno consegnato le sim senza la confezione originale.

Punti vendita che non hanno consegnato la documentazione controfirmata dal cliente

La sim dovrebbe essere venduta in una confezione sigillata (non trasparente) contenente una sintesi delle condizioni di utilizzo.

Tutto gratis? In un primo tempo ci dice che l’attivazione costa 15 euro, poi ritratta, ma ci avverte che sulla sim non ci saranno soldi finché non ci verrà trasferito il nostro vecchio credito.Fortunatamente in questo caso ci consegna i documenti corretti (come vedremo, una cosa nient’affatto scontata), ma è proprio leggendo quello relativo all’attivazione che scopriamo che la tariffa che ci è stata attivata è Noverca x Te, che non prevede alcuna forma di restituzione del traffico effettuato. Così invano attenderemo la ricarica del 50% del traffico, che ovviamente non arriva.

Sim in bustinaMa c’è di peggio. In un centro Tim di Bolzano abbiamo provato ad attivare una nuova sim, ma con nostra sorpresa ci è stata consegnata la card “sfusa”, in una busta di plastica, ovvero senza la sua confezione originale. Il fatto, a prima vista di poco conto, è in realtà piuttosto grave: nella confezione della sim infatti sono contenute, seppur stringate, le condizioni di vendita (che in questo caso non vengono quindi fornite); acquistandola, si dichiara di fatto di aver visionato e accettato tali condizioni, con tutte le conseguenze del caso.Ma andiamo avanti. Ci viene attivata la tariffa Limited Edition Tim 6, ma anche l’opzione TuttoCompreso (con un costo settimanale di 2 euro): peccato solo che il negoziante dimentichi di dircelo. Questa volta usciamo dal negozio senza nulla in mano che attesti che cosa abbiamo realmente attivato, senza le condizioni di vendita (neppure quelle sintetiche sulla confezione) e perfino senza sapere che il nostro credito automaticamente diminuirà di due euro a settimana.Altro operatore, altra città, stessa solfa. In

62%Totale dei punti vendita che non hanno consegnato l’informativa sulla privacy

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altroconsumo.it

Inchiesta

30 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011

Negozi degli operatori sotto la lente Ecco alcuni dei risultati della nostra inchiesta. I dati sono divisi per operatore e si riferiscono ai punti vendita che vendono in esclusiva le sim di un certo operatore o ai negozi che vendono le sim degli operatori virtuali.

14%

22%

Totale dei punti vendita che hanno consegnato al consumatore le condizioni di vendita.

Totale dei negozi che non consegnano materiale informativo sulla tariffa, le opzioni e l’entità del credito disponibile

43%

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Operatorivirtuali

Operatorivirtuali

Operatorivirtuali

PuntI vEndIta chE cI hanno IndIcato E attIvato La tarIffa PIù adatta aLLE noStrE ESIgEnzE, comPatIbILE con IL noStro cELLuLarE

PuntI vEndIta chE cI hanno conSEgnato (controfIrmata) coPIa dEL contratto da noI fIrmato

PuntI vEndIta chE cI hanno conSEgnato La SIm nELLa confEzIonE orIgInaLE

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 31

Nella confezione originale trovate le condizioni di utilizzo

un punto vendita Ipercoop di Napoli, tutto ciò che ci viene consegnato è una sim (CoopVoce) senza confezione originale, questa volta però almeno accompagnata dai documenti controfirmati. Non vengono consegnate le condizioni di vendita né alcuna dichiarazione sulla privacy. Quando usciamo dal punto vendita non conosciamo né il numero dell’assistenza clienti, né quello per conoscere il credito residuo, né le diverse modalità per ricaricare la sim.

a caccia del credito residuoEmblematico infine il caso paradossale di portabilità del numero (ma soprattutto del credito residuo) che ci è capitato in un Auchan di Palermo. Assieme alla richiesta di portare il numero da Tim ad A-Mobile (altro operatore virtuale), abbiamo comunicato al commesso Auchan che volevamo portare sulla sim A-Mobile anche il credito residuo di Tim; il commesso ci dice che l’operazione ha un costo di 2 euro (detratti direttamente da Tim dal credito residuo). Non ci viene consegnato nulla, eccetto la sim nella sua confezione originale.Attendiamo quindi con fiducia. Avviene la portabilità del numero, ma non quella del credito. Dopo aver atteso alcuni giorni inutilmente, chiamiamo il servizio clienti di A-Mobile: a loro non risulta alcuna richiesta di portabilità del credito. Torniamo al punto vendita, che ci dice che purtroppo non è più possibile fare nulla.

Contattiamo allora Tim, che al servizio clienti afferma che non si può fare un granché e che dobbiamo rassegnarci. Scopriamo però che nelle “norme d’uso” riportate su tutte confezioni di sim della Tim viene messo nero su bianco che “in assenza di qualsiasi richiesta da parte del Cliente, l’eventuale Credito residuo resterà comunque imputato a nome del Cliente stesso nei sistemi informativi Telecom”.Proviamo allora ad andare in un punto vendita Tim; senza fare riferimento alla portabilità, dichiariamo che la sim è estinta e che chiediamo quindi la restituzione del credito residuo. Ci viene

11%I negozi che ci hanno segnalato che la portabilità del credito ha un costo

33%I negozi che ci hanno consegnato un modulo di richiesta del servizio

La portabilità del credito? Ha un costoSe portarsi dietro il numero oggi si fa senza patemi, per il credito è invece un continuo rimpallo tra operatori; ma soprattutto non è un’operazione gratuita. Peccato che solo un negozio su dieci lo segnali al cliente e che solo un terzo di loro rilasci qualcosa di scritto. E, senza documenti che attestino la richiesta di questo servizio, è difficile far valere davvero i propri diritti.

condIzIonI dI utILIzzo

con l’acquisto di una sim, si dichiara di conoscere e accettare anche le sue condizioni di utilizzo; condizioni che, come si vede, dovrebbero essere disponibili anche in negozio.

ESCUSIVO SOCIProblemi con gli operatori di telefonia mobile? Contatta la nostra consulenza giuridica allo:

02 69 61 550

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altroconsumo.it

Inchiesta

32 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011

Segnalazione al Garanteanche noi abbiamo sempre combattuto per snellire il più possibile

le pratiche burocratiche dirette al consumatore. Però, il fatto che oggi un consumatore entri in un negozio di telefonia e ne esca pochi minuti dopo con in mano soltanto una sim, non è di per sé indice di una pratica più snella: semmai questo significa non dare all’utente tutti gli stru-menti per decidere sul proprio acquisto o per sapere quali clau-sole sta firmando. comprare e attivare una sim è di fatto sottoscrivere un con-tratto con l’operatore; un con-tratto con regole e condizioni di utilizzo che, come dimostra que-sta inchiesta, non solo non ven-gono fornite al consumatore, ma che spesso rimangono oscure anche al negoziante (pure se di un negozio dell’operatore stes-so). ciò è inaccettabile.come è inaccettabile (e grave)

la consegna di una sim priva della confezione originale, nel-la quale (lo ricordiamo) è con-tenuto almeno un estratto del-le condizioni di utilizzo del servizio. Informazioni importan-ti e fondamentali per evitare all’utente brutte sorprese. Inoltre vendere una scheda te-lefonica in una seplice bustina di plastica trasparente (come nell’immagine qui accanto) espo-ne quella sim, e chi la acquista, a seri problemi di sicurezza (ad esempio è visibile a chiunque il codice della carta). resta poi da capire come sia possibile che un prodotto in teoria uscito dal produttore impacchettato ar-rivi al consumatore sfuso e sen-za imballo originale.abbiamo segnalato tutti questi casi al garante, perché il con-sumatore ha diritto di acquista-re una sim telefonica in manie-ra trasparente e il più possibile informata.

richiesto di inviare un modulo precompilato via fax. Operazione compiuta, ma siamo ancora in attesa di comunicazioni da parte di Tim.

così fan tuttiQuelli che abbiamo raccontato sono solo alcuni casi esemplificativi di ciò che può accadere entrando in un un negozio per acquistare una sim. Comprare una card e attivarla significa stipulare un contratto con l’operatore e il negoziante ha il dovere di informare bene il consumatore su cosa sta firmando. Purtroppo la nostra inchiesta dimostra che l’approssimazione e la mancanza di trasparenza con la quale si compie questa operazione possono creare non pochi problemi.Solo un quinto dei negozi visitati, ad esempio ci ha proposto la tariffa più adatta alle nostre esigenze: ovvero l’equivalente di acquistare un maglione senza che il commesso si degni di chiederci la taglia. E poi la documentazione controfirmata: ritenuta dai negozianti talmente un pro forma che meno della metà la restituisce al cliente. Clienti che spesso escono a mani vuote se si pensa che ben pochi (il 14%) consegnano al consumatore una copia

delle condizioni di vendita e poco meno di un negozio su tre consegna l’informativa sulla privacy.Peccato che nel modulo che i negozianti fanno firmare il consumatore dichiara di aver letto e accettato le condizioni di vendita, che di fatto non ha mai neppure visto. A dir poco imbarazzanti, poi, alcuni casi di commessi ignari di quali fossero i documenti corretti da consegnare. Per evitare spiacevoli imprevisti (come ad esempio nell’episodio di Palermo), bisognerebbe pretendere sempre dal negoziante anche copia del modulo di richiesta del servizio di portabilità del numero e del credito, ma solo un negozio su tre lo consegna.Più di un negoziante su cinque, poi, dimentica (si fa per dire) di dare informazioni chiare anche sui costi di piani tariffari e opzioni che loro stessi attivano; solo l’11% ad esempio avvisa che la portabilità del credito non è gratuita.Ma la cosa più grave è forse la consegna ai clienti delle sim non nella loro confezione originale: quasi il 20% dei punti vendita visitati ce l’ha venduta spacchetta, in confezioni già aperte o addirittura in semplici buste di plastica trasparenti. ¬

non è chiaro se sia il negoziante a “spacchettare” la sim oppure arrivi così già dal produttore.

Quando entrate in un negozio di telefonia per acquistare una nuova sim, dovete stare attenti a un paio di cose.

Prima di firmare chiedete al negoziante le condizioni di utilizzo

della sim. Se non è in grado di mostrarvele, pretendete di ricevere la sim nella sua confezione originale: proprio all’interno della confezione, infatti, è contenuto un estratto di tali condizioni.

Quando si attiva una nuova sim si stipula di fatto un contratto con

l’operatore telefonico. Pertanto, non uscite mai dal negozio senza una copia del contratto di attivazione che avete firmato; e controllate che sia controfirmato dal negoziante.

Fatevi sempre dare almeno un pezzo di carta che attesti quali

opzioni, offerte e piani tariffari sono stati attivati sulla vostra nuova sim.

conSIgLI

1

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 33

Test

IL NOSTROTEST

Video on demand, giochi, shopping online, social network: tutto in un solo schermo. Sarà il televisore o il monitor?

a parola magica è “integrazione”. Tanti dispositivi in uno solo (tv, console, pc, internet). E visto che le case sono sem-pre più piccole e gli schermi desiderati sempre più grandi e sottili, il candidato

numero uno ad accogliere il maggior numero di fun-zionalità possibili è proprio il caro, vecchio re del no-stro salotto, grazie anche alla sua recente metamor-fosi digitale. Se fuori casa è lo smartphone tuttofare a farla da padrone, in casa il televisore tiene banco, tanto che gli esperti giurano che il suo ruolo sarà sem-pre più centrale. I produttori non si sono fatti sfuggi-

L

Tv tuttofare

Abbiamo testato tv lcd e al plasma di medio formato (32 pollici) e di grande (40 e 42 pollici).

CONTRASTOTra le altre prove di laboratorio, gli esperti hanno effettuato quella per valutare il massimo fattore di contrasto. Dopo aver scelto le impostazioni migliori per questa operazione, vengono misurate la luminosità massima (il bianco più bianco) e quella minima (il nero più nero). Da queste due misure si ottiene il cosiddetto “rapporto di contrasto”.

LUMINOSITÀ In laboratorio tutti gli apparecchi sono stati valutati singolarmente e confrontati tra di loro, uno accanto all’altro, in una camera buia. Questo al fine di rilevare le differenze più evidenti nella qualità dell’immagine, dei colori, della luminosità dello schermo e simili.

ESCLUSIVO SOCICerca i prodotti promossi disponibili a un prezzo e a condizioni speciali su

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1.010 €

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Test

34 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

TABELLA COME LEGGERLA

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Qualità buona

La nostra scelta TelevisoriSchermo 32’’ Schermo 40’’-42’’

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74SONY KDL-32EX500599-799 euroPur non essendo un modello recentissimo, si trova ancora nei negozi. Migliore del Test.

SAMSUNG LE32C530339-499 euroMiglior Acquisto: è economico e non delude sulla qualità dell’immagine.

SAMSUNG LE40C7501.089-1.299 euroConferma di essere il miglior televisore da 40” passato dai nostri laboratori.

Tipo Con schermo lcd tra-dizionale (T), lcd con retroil-luminazionea led (L) e - tra i più grandi - al plasma (P).

Video analogico attraverso presa scart RGB Questa prova valuta (secondo lo standard europeo pal 576) la qualità delle immagini ricevute in analogico attra-verso la presa scart: è im-portante perché moltissimi lettori dvd e decoder utiliz-zano ancora questa presa.

Digitale terrestre Qualità di ricezione dei televisori va-lutata simulando un segna-le uguale al digitale terre-s t r e n e l l o s t a n d a r d utilizzato oggi in Italia e in gran parte d’Europa (stan-dard DVB-T SD).

TELEVISORI 32’’ PREZZI RISULTATI

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SONY KDL-32EX500 T 599 - 799 B B A C 69

SAMSUNG UE32C6000 L 595 - 800 C B A C 67

SAMSUNG LE32C530 T 339 - 499 B B B C 66SAMSUNG UE32C5100 L 449 - 699 C B B B 66PHILIPS 32PFL7605H/12 L 549 - 999 B B B B 64

SAMSUNG UE32C4000 L 379 - 669 C B B B 64

PANASONIC TX-L32D25E L 899 - 1149 C C B B 64

SONY KDL-32EX700 L 699 - 930 B B B C 64

PHILIPS 32PFL5605H/12 L 499 - 700 B B B B 64

LG 32LD320 T 290 - 429 C C B B 60

SAMSUNG LE32C450 T 299 - 449 B C B C 59

PHILIPS 32PFL8605H/12 L 999 - 1.199 C C B C 59

SONY KDL-32EX402 T 429 - 599 C C B C 58

SONY KDL-32NX500 T 489 - 699 C C B C 58

PHILIPS 32PFL9705H/12 L 1.119-1.199 C C B B 57

PANASONIC TX-L32S20E T 559 - 699 C C C C 56

PHILIPS 32PFL5405H/12 T 399 - 679 C C C C 55

TOSHIBA 32SL733 L 599 - 799 C C C D 54

SHARP LC-32LE705E L 549 - 799 C C C D 53

SAMSUNG LE32C350 T 298 - 449 C B B E 52

SHARP LC-32LE320E L 649 - 799 D C D D 48

SONY KDL-32EX600 L 569 - 799 D D C C 45

Tutto sui televisori

nella sezione del sito

altroconsumo.it/tv

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 35

65SAMSUNG LE40C530489-699 euroStessi punti di forza dell’omologo da 32”. Si risparmiano 1.010 euro rispetto al più caro.

VISIONI TRIDIMENSIONALI

SKY E IL NUOVO CANALE 3DDa qualche settimana Sky ha inaugurato il canale Sky 3D, che trasmette programmi in tre dimensioni. Solo chi possiede un televisore che supporta questa tecnologia potrà vederli correttamente. Mentre chi non ha un televisore con questa funzionalità, oppure ce l’ha ma non attiva la modalità 3D, si troverà di fronte a uno strano effetto. Lo schermo appare diviso esattamente in due, e in ogni riquadro vedrà trasmesse le stesse immagini, ma da due angolazioni leggermente diverse. Se invece impostiamo la tv sulla modalità 3D, ma non usiamo gli occhialini, le immagini si sovrappongono fino a fondersi, ma appaiono comunque sfocate.

ALLA PROVA GLI OCCHIALINI UNIVERSALI 3DPer vedere le trasmissioni 3D in tv non bastano economici occhialini di plastica come quelli dei cinema, ma occorrono costosi (e più pesanti) occhiali “attivi”, sincronizzati specificamente con i televisori dello stesso produttore. Ma cosa succede se si deve andare a casa di un amico a vedere la partita e la marca del suo televisore è diversa dalla nostra? I nostri occhialini stereoscopici a quel punto non servirebbero. Una soluzione potrebbero essere gli occhialini universarli, come gli XpanD Universal. Li abbiamo provati per capire come se la cavano con i televisori di diverse marche (Philips, Samsung, Sharp e Sony) e per poter fare un confronto con gli “originali”. La conclusione è che per Samsung e Sharp gli originali rappresentano la scelta migliore. Per le tv Philips, invece, sono praticamente sullo stesso piano, forse perché a produrli è la stessa azienda. Risultati sorprendenti per Sony: gli occhialini XpanD vanno meglio degli originali, inoltre sono più leggeri e meno costosi.

TELEVISORI 40”-42’’ PREZZI RISULTATI

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SAMSUNG LE40C750 T 1.089 - 1.299 A B A B 74

SAMSUNG LE40C650 T 649 - 899 B B A B 71

SAMSUNG UE40C6000 L 759 - 1199 B B A B 70SONY KDL-40EX700 L 899 - 1299 B B B C 68SAMSUNG LE40C530 T 489 - 699 C B B B 65

PANASONIC TX-L42V20E L 1.299 - 1.399 C C C B 63

PHILIPS 40PFL7605H/12 L 749 - 1.290 B C B B 62

SAMSUNG PS42C450 P 399 - 699 C C C B 59

SONY KDL-40NX500 T 599 - 899 C C B C 59

PHILIPS 40PFL5605H/12 L 649 - 905 C C C C 58

SONY KDL-40EX402 T 549 - 749 C C B B 58

PANASONIC TX-P42X20E P 479 - 599 C C C C 58

SAMSUNG UE40C5100 L 699 - 1.199 C C B D 58

PANASONIC TX-L42D25E L 1.019 - 1.299 C C C B 57

PHILIPS 42PFL5405H/12 T 499 - 729 B C B C 56

PANASONIC TX-P42G20E P 825 - 1.100 C C B B 56

TOSHIBA 40SL733 L 764 - 999 C C B C 55

PANASONIC TX-P42S20E P 649 - 799 C C C C 55

SHARP LC-40LE705E L 699 - 1.099 C C B D 54

PANASONIC TX-P42V20E P 1.299 - 1.499 C C C C 54

LG 42PJ350 P 359 - 599 C C D B 51

SHARP LC-40LE810E L 999 - 1.299 C C C D 50

Gli aggiornamenti

del test sono su

altroconsumo.it/

selector

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Test

36 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

IL NOSTRO TEST

Dal 2011 anche sui televisori verrà applicata l’etichetta energetica, un bollo informativo che aiuterà i consumatori a scegliere i nuovi apparecchi tenendo conto anche dei consumi energetici, come avviene per altri elettrodomestici. Sarà evidenziata la classe di merito (espressa in lettere: A,B,C…) di appartenenza, il consumo istantaneo e quello annuo presunto, nonché le dimensioni dello schermo e la presenza di un interruttore fisico di spegnimento. Per il calcolo della classe di merito, si tiene conto della dimensione dello schermo e di una serie di funzionalità accessorie che incidono sui consumi (doppio sintonizzatore, hard disk interno ecc…). Il consumo annuo è un dato puramente indicativo in quanto influenzato soprattutto dalle abitudini d’uso da parte del consumatore.

re l’occasione, producendo televisori che oltre a rice-vere il segnale digitale sono in grado di connettersi a internet via cavo o tramite wireless. Siamo entrati quindi nell’era della cosiddetta “connected tv”.

Siamo ancora alle sperimentazioniChe il boccone televisivo sia ghiotto è provato dall’in-teresse mostrato da colossi come Apple, Google e Ya-hoo. La Apple Tv è già stata presentata al pubblico, mentre Google è in dirittura d’arrivo. Yahoo è pronta con alcune applicazioni per far sbarcare sulla tv i suoi contenuti. Per il momento si tratta solo di esperimen-ti, segnati ancora da quella frustrazione che può de-rivare da una navigazione priva di tasteria o mouse. La sfida per superare questo problema è aperta. ¬

RISPARMI

302 €

Grazie al sintonizzatore incorporato sono in grado di ricevere i canali televisivi.

uando il televisore era un ingombrante scatolone, lo schermo da 26-28 pollici sembrava già il massimo che ci si potes-se concedere, ammesso che si avesse un salotto adeguato. I 20-22 pollici era-

no la normalità. L’avvento dello schermo piatto ha aperto la strada ai widescreen, lasciando liberi i mo-nitor di occupare il segmento dei 20 pollici e di con-seguenza la possibilità di diventare all’occorrenza un’ottima tv da camera. Infatti, sono sempre più dif-fusi i monitor con sintonizzatore integrato, grazie al quale si possono ricevere i canali televisivi terrestri. Dal punto di vista delle funzionalità, hanno tutto quel-lo che ci si aspetterebbe da una televisione moderna. Anche la qualità dell’immagine è paragonabile, dato che utilizzano gli stessi schermi lcd dei televisori.

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Monitordue in uno

Alla prova 24 monitor widescreen formato 16/9 e 16/10, con e senza sintonizzatore per la tv digitale.

ANGOLO DI VISIONEIn laboratorio abbiamo valutato anche l’ampiezza dell’angolo di visione, importante soprattutto per chi lavora nella grafica. Infatti, maggiore è l’angolo di visione, minori saranno le variazioni di colore e luminosità delle immagini in seguito a minimi spostamenti della testa o degli occhi. Dal centro ai bordi dello schermo, per esempio, non ci dovrebbe essere una differenza di luminosità evidente (superiore al 15%), perché altrimenti sarebbe riconoscibile a occhio nudo, con conseguente fastidio di chi guarda.

ETICHETTA ANCHE SUI TV

La distinzione tra schermo per il computere televisore è destinata a sparire

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 37

TABELLA COME LEGGERLA

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Qualità buona

Ingresso HDMI Utilizza lo stes-so sis tema di traspor to dell’immagine in formato di-gitale dell’ingresso dvi, ma permette di trasportare an-che segnali audio in formato digitale. È ormai un ingresso standard su apparecchi come televisori, lettori blu ray e dvd, e console di ultima genera-zione, mentre è ancora poco diffuso fra i pc.

Ingresso VGA Ingresso ana-

logico che permette di uti-lizzare i monitor abbinati a lettore di dischi dvd/blue ray o collegati a una console, av-vicinando così le loro funzio-ni a quelle di un televisore.

Porta USB La loro colloca-zione è scomoda da raggiun-gere, e nella maggior parte dei monitor “tradizionali” non si tratta di veri e propri “hub”, ovvero di replicatori, ma solo di porte passanti.

Altoparlanti integrati Evitano di dover collegare al pc cas-se da scrivania.

Velocità di risposta La veloci-tà con cui i pixel sullo schermo cambiano colore: se non è sufficiente si verifica un “ef-fetto scia” fastidioso, soprat-tutto per chi ama giocare o vedere film con il pc.

Qualità come tv Indichiamo con “n.d.” se non disponibile.

MONITOR LCD PREZZO CARATTERISTICHE RISULTATI

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ACER GD245HQ 395-449 23,5 1.920x1.080 V V V B B C B n.d. n.d. B 68

LG W2363D 370-379 23,0 1.920x1.080 V V B B B A n.d. n.d. B 67

DELL U2211H 335 21,5 1.920x1.080 V V V A C C A n.d. n.d A 66

ASUS VG236H 433-499 23,0 1.920x1.080 V V B B C E n.d. n.d B 66

SAMSUNG BX2235 197-259 21,5 1.920x1.080 V B B B B n.d. n.d B 66

ASUS MS228H 169-174 21,5 1.920x1.080 V V B C C A n.d. n.d B 64

LG E2240T-PN 164-180 21,5 1.920x1.080 V V A C B A n.d. n.d B 63

HANNS.G HL231DPB 209 23,0 1.920x1.080 V V V B C B A n.d. E B 63

ACER S243HL 269 24,1 1.920x1.080 V V V B B C A n.d. E B 61

HEWLETT PACKARD S2331A 192 23,1 1.920x1.080 V V V A C B B n.d. E B 61

HEWLETT PACKARD x22LED 169-199 21,6 1.920x1.080 V V A C B B n.d. n.d. B 60

PHILIPS 225B2 249-259 22,0 1.680x1.050 V V V V B E B A n.d. E B 48

MONITOR CON SINTONIZZATORE TVSAMSUNG XL2370HD 269-379 23,0 1.920x1.080 V V V V B B B B C D B 68

SAMSUNG XL2270HD 228-299 21,4 1.920x1.080 V V V V A B C B C D B 67

LG M2380D-PZ 299-379 23,1 1.920x1.080 V V V V A C B B C D B 66

SAMSUNG P2270HD 229-289 21,5 1.920x1.080 V V V V B C B A C D B 65

SAMSUNG P2470HD 269-319 24,0 1.920x1.080 V V V V B C B A C C B 64

PHILIPS 221T1SB 199-269 21,4 1.920x1.080 V V V B C B B C C B 64

ASUS 24T1E 287-299 23,6 1.920x1.080 V V V B D C A D C B 63

LG M2280D-PZ 299-349 21,5 1.920x1.080 V V V V A D B A C D C 63

ASUS 22T1E 179-229 21,6 1.920x1.080 V V V B D B A D D B 62

PHILLIPS 231T1SB 229-269 23,0 1.920x1.080 V V V B D B A C C B 62

BENQ ML2241 289 21,5 1.920x1.080 V V V V B E B B C D B 52

BENQ ML2441 329 23,5 1.920x1.080 V V V V B E B B C D B 52

Se devi sbarazzarti dei

rifiuti elettronici, guarda

il video su

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ambiente

Page 38: AC_245

Test

38 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

La nostra scelta Monitor lcdSenza sintonizzatore digitale

Con sintonizzatore digitale

68

68

66

65

63

62

ACER GD245HQ395-449 euroBuone le prestazioni e la qualità, ma il prezzo non lo rende molto appetibile.

SAMSUNG XL2370HD269-379 euroPer il livello delle prestazioni in generale si aggiudica il titolo di Migliore del Test.

SAMSUNG BX2235197-259 euroStessa qualità del modello Asus VG236H,ma con un risparmio notevole: 302 euro.

SAMSUNG P2270HD229-289 euroUno schermo di buona qualità, che non concede nulla ai riflessi. Migliore Acquisto.

LG E2240T-PN164-180 euroBuon compromesso tra diverse necessità: è la nostra Scelta Conveniente.

ASUS 22T1E179-229 euroQualche pecca per via del cosiddetto “effetto scia”, tutto sommato trascurabile.

L’audio lascia a desiderareCiò che ancora delude è invece l’audio, la cui qualità ri-sulta carente. Occorre pertanto collegare al pc delle pic-cole casse acustiche da scrivania. Alcuni monitor hanno piccoli altoparlanti inclusi, ma il più delle volte neanche questi sono sufficienti a garanti-re un audio adeguato. Quanto agli accessori, i modelli con sintonizzatore digitale hanno una porta usb, che può essere usata, come accade per molti televisori, per ve-dere direttamente immagini o filmati digitali nei forma-ti più comuni e senza dover passare da un computer.

Occhio al prezzoI prezzi dei modelli con sintonizzatore per la tv digi-tale terrestre sono mediamente più elevati, ma biso-gna tenere presente che questi apparecchi assolvono a una duplice funzione e sono più complessi sotto il profilo della tecnologia. Come abbiamo più volte ri-cordato, i prezzi nel mercato informatico sono in ge-nere molto volatili. Di conseguenza, considerando la buona qualità di tutti i monitor provati, il consiglio è di non concentrarsi su un modello in particolare, ma di approfittare delle offerte del momento. ¬

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 39

Test

IL NOSTROTEST

Questi lettori garantiscono ottimi risultati se volete vedere film in alta definizione. E migliorano anche la qualità dei normali dvd.

e volete godervi un film in alta defini-zione (la cosiddetta hd) comprando op-pure noleggiando un disco bluray, i lettori del nostro test garantiscono ot-timi risultati. Come potete vedere dalla

tabella di pag. 40, tutti gli apparecchi che abbiamo analizzato superano a pieni voti la prova audio/video: i risultati sono ottimi per tutti i modelli presi in con-siderazione. E l’elevata qualità di visione si mantiene anche se il film che volete vedere è un tradizionale dvd. In questo caso, infatti, il lettore riesce comunque a migliorarne la definizione, anche su schermi tele-visivi molto grandi. Non fatevi invece ingolosire dalla funzione 3D-Ready, cioè tridimensionale, di cui sono dotati circa un terzo degli apparecchi. Le televisioni 3D in circolazione, indispensabili per questo tipo di visione (unite agli

S

Visione bluray

speciali occhialini) sono davvero poche e lo stesso si può dire dei film bluray 3D: al momento, quindi, que-sta funzione non deve diventare certo discriminante per la scelta di un modello piuttosto che di un altro.

Dispositivi facili da usareTra gli altri punti forti di questi apparecchi c’è la fa-cilità d’uso: la struttura dei menù che compaiono sul-lo schermo è sempre ben concepita. Per cui, nel com-plesso, non è mai particolarmente difficoltoso navigare all’interno del disco.I lettori bluray superano anche la prova consumi: il loro funzionamento non richiede infatti grandi risor-se di energia elettrica.Se sotto l’aspetto della qualità audio/video i risultati sono uniformi, i diversi modelli si differenziano per le singole funzionalità accessorie: per attirare i clienti, i

I 29 modelli di lettori bluray sono stati valutati in base alle loro prestazioni audio e video, alla versatilità, alla semplicità di utilizzo, ai consumi di energia e al tempo necessario per caricare il disco.

DOPPIA VISIONETra le prove del test per verificare la qualità complessiva audio e video degli apparecchi, utilizzando televisori hd abbiamo effettuato la lettura sia di dischi bluray sia di dvd tradizionali.

Indispensabile avere una tv hd

RisPARMi

500€

Page 40: AC_245

Test

40 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

TABELLA COME LEGGERLA

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Qualità buona

LETTORI BLURAY PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

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co

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umi

Vers

atili

SAMSUNG BD-C6500 199 - 299 V V V V A B D A B 74

SAMSUNG BD-C6900 290 - 399 V V V V V A B D A B 74

SAMSUNG BD-C5900 229 - 299 V V V V A B D A B 74

SAMSUNG BD-C5500 139 - 199 V V V A B D A B 73

SAMSUNG BD-C5300 99 - 150 V V A B D A B 73

LG BX580 162 - 299 V V V V V A C D A A 72

SONY BDP-S570 223 - 279 V V V V V A C D A A 71

LG BD570 117 - 229 V V V V A C D A B 71

PHILIPS BDP8000/12 299 V V V V V V A C D A A 71

SAMSUNG BD-C8900 599 V V V V V 500 V A C D C B 70

PHILIPS BDP7500B2 /12 168 - 250 V V V V A C D A B 70

SONY BDP-S470 179 - 270 V V V V A C D A B 69

LG BD560 119 - 150 V V A C D A B 69

SAMSUNG BD-C8500 499 - 599 V V V V V 500 A C C D B 69

SAMSUNG BD-C7500 249 - 349 V V V V A B D B B 68

SONY BDP-S370 99 - 199 V V V A C D A B 67

LG BD550 79 - 119 V V A C D A C 66

PANASONIC DMP-BDT100EG 229 - 299 V V V V V A C D B B 65

PIONEER BDP-LX52 249 - 299 V V A C E B C 65

ONKYO BD-SP807 449 V V V A C E B C 64

PANASONIC DMP-BDT300 EG 449 V V V V V V A C D A B 64

PANASONIC DMP-BD85 EF-K 299 V V V V V A C E A B 64

LG HR400 319 - 449 V V V 160 A B D D C 64

PHILIPS BDP3100 129 - 149 V V A C D A B 63

SHARP BD-HP90 S 399 V V V V A C D B B 62

PANASONIC DMP-BD45 EG-K 149 - 199 V A C D A C 61

LG HR500 399 - 449 V V V V V 250 A C D B A 61

PANASONIC DMP-BD65 EGK 169 - 210 V V V A C E A C 60

PIONEER BDP-330 279 - 300 V V A C E B C 60

Confronta

caratteristiche e prezzi

dei lettori su

altroconsumo.it/

selector

Slot per schede di memo-ria La porta per inserire le schede di memoria è di tipo SD (o SD-HC e SD-XC). È sul pannello fron-tale (solo Philips ce l’ha sul retro).

Porta ethernet Permette il collegamento via cavo a un router adsl.

Wifi Permette il collega-mento a un router adsl senza bisogno di cavi.

BD-Live Collegandosi a internet, permette di ac-cedere a pagine web con contenuti extra riferiti al disco nel lettore.

Funzione DLNA Se avete altri dispositivi con questo standard, scambiarsi file è semplice e rapido.

3D-Ready Sono indicati i modelli in grado di ripro-durre film in 3D. Non c’è un giudizio qualitativo, perché con l’attuale tec-nologia la qualità dell’im-magine dipende unica-mente dal televisore (e non dal lettore).

produttori si sbizzarriscono nell’aggiungere le funzio-ni più disparate ai loro lettori bluray. Così, per esempio, ci sono apparecchi forniti di sintonizzatore digitale terrestre per ricevere i canali tv su schermo Tft (vedi test a pag. 33), altri dispongono di un hard disk capien-te per registrare film, altri ancora permettono la com-patibilità con particolari formati audio/video e così via. Da segnalare che quasi tutti i modelli testati permet-tono il collegamento a un router adsl (tramite cavo op-pure wifi, cioè senza fili), in modo da poter accedere a internet e godere di contenuti multimediali (per esem-pio YouTube, Facebook...). La connessione al web è anche utile per scaricare

eventuali aggiornamenti, in modo da poter tenere aggiornato il proprio lettore bluray nel caso vengano proposte nuove funzionalità.

Troppa attesa prima del filmVogliamo trovare una pecca a questi lettori? Un aspet-to che infastidisce è il tempo di attesa tra il momento in cui si inserisce il disco e quello in cui il film ha inizio. In media bisogna aspettare mezzo minuto, ma alcuni modelli allungano il tempo morto fino a oltre un mi-nuto. In più bisogna sorbirsi (quando ci sono) i filmati contro la pirateria, che precedono la riproduzione vera e propria del film. E a questi ultimi non si scappa, per-

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 41

La nostra scelta Lettori bluray

74

74

74

73

66

Samsung BD-C6500199 - 299 euroDato che il 3D è ancora agli albori, la sua mancanza non pregiudica il giudizio ottimo.

Samsung BD-C6900290 - 399 euroDotato di quasi tutte le funzioni disponibili in questi apparecchi, dà ottimi risultati.

Samsung BD-C5900229 - 299 euroNon dispone di collegamento wifi (senza fili), ma la qualità complessiva è notevole.

Samsung BD-C530099 - 150 euroLe prestazioni sono ottime e il prezzo è decisamente vantaggioso.

LG BD55079 - 119 euroModello semplice ed essenziale, di buona qualità ed estremamente economico.

ché non si può né saltarli né ricorrere all’avanzamento veloce. La lezioncina ci tocca, insomma, anche se il film è stato acquistato in piena legalità.

Dischi ancora cariI film appena usciti in bluray costano tra 24 e 30 euro, contro i 15 euro delle prime in dvd. Poi i prezzi scen-dono, assestandosi sui 18 euro circa per i bluray e sui 10 per i dvd. Dato che la differenza non è poca, e che i lettori bluray assicurano un’ottima visione anche dei normali dvd, valutate bene se vale la pena di spende-re quelle cifre per ricomprare in bluray un film che avete già in dvd. Forse solo per i veri cult. ¬

hd: ecco che cosA ci vuole

Il lettore bluray, da solo, non basta per garantire una visione in hd. Ecco i dispositivi necessari.

Ovviamente, prima di tutto, è necessario avere un televisore hd, che rispetto alla

definizione stardard (sd) delle vecchie tv assicura una maggiore risoluzione, data dal maggior numero di punti (pixel) che formano l’immagine. Per scegliere il modello che fa per voi, vi rimandiamo al test sui televisori a 32” e 40” che trovate a pagina 33.

Per passare dal lettore bluray alla televisione hd, il segnale audio/video in alta

definizione ha bisogno di un cavo hdmi. Dato che non viene venduto con il lettore, dovrete acquistarlo a parte (ve la potete cavare con una decina di euro). Il cavo va collegato alla porta hdmi sia del televisore sia del lettore. C’è anche un altro sistema per trasportare l’alta definizione. Si chiama “component”: trasmette solo il segnale video in hd. Se scegliete questa soluzione, per il segnale audio dovrete ricorrere a un altro tipo di collegamento. Tutti i lettori del test hanno la porta hdmi e la stragrande maggioranza ha anche la porta component.

I dischi bluray hanno tre standard differenti: i lettori acquistabili in Italia leggono i dischi

con standard europeo, ma non quelli con standard americano né quelli con standard asiatico.

1

2

3

La cartina evidenzia le tre aree corrispondenti ai differenti standard dei dischi bluray.

Page 42: AC_245

Test

42 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

Il nostrotest

Sul filo del rASoio: lA SToriA dellA rASATurA in oTTo TAppe

Che noia,che barba

Per realizzare il test abbiamo coinvolto 35 uomini con pelle normale o sensibile, tra i 18 e 65 anni. tutti hanno provato i rasoi sia sul lato destro del volto sia su quello sinistro, usando schiuma da barba del medesimo tipo. I prodotti sono stati testati sia su barba giornaliera sia di 3 giorni.

In laboratorIooltre che valutare la qualità della rasatura, la protezione della pelle, la durata delle testine, la maneggevolezza dei rasoi e i costi, abbiamo controllato in laboratorio che le plastiche dei rasoi non contenessero sostanze chimiche pericolose.

BarBe Per arCheologI I primi veri rasoi compaiono nell’età del bronzo: questo è lunato, dei secoli X-VI a.C.

otto icone da ricordare. a indicarcele è Franco lorenzi, curatore del Museo del rasoio, a Milano (ingresso libero su appuntamento, via Montenapoleone 9), la cui collezione ammonta a più di 4.000 pezzi. È autore del libro rasoi e lame, barbe e baffi (da cui sono tratte le foto).

Il Ferro del MestIereFiglio del coltello, il rasoio“a mano libera” nasce come strumento per i barbieri.

MaggIor sICurezza Dal 1762 ci si può radere da soli, grazie al rasoio a pialla (à rabot) del francese Perret.

1.650 gecco la quantità di rifiuti che produce in un anno chi usa rasoi usa e getta

140 gla quantità di rifiuti è dodici volte inferiore se si utilizzano le testine di ricarica

Page 43: AC_245

altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 43

Sul filo del rASoio: lA SToriA dellA rASATurA in oTTo TAppe

Radersi al megliocon un occhio all’ambiente: alla prova i modelli con testina intercambiabile.

colpi di rasoio, come le battute taglien-ti, risultano penetranti se non sono ma-neggiati con cura» recita un vecchio manuale americano del 1927 ad uso di aspiranti barbieri. Un avvertimento che

non risulta superato dai passi da gigante che i rasoi hanno fatto sulla strada della sicurezza e del comfort, grazie soprattutto alla moltiplicazione delle lame. In cinquemila ore, più di 200 giorni – questo è il tempo che un uomo trascorre nella propria vita a radersi – capita a tutti un attimo di distrazione, un’inclinazio-ne sbagliata e zac: il taglietto appare sul viso. La rasatura è perlopiù una scocciatura quotidiana («che barba!»), sono in pochi a considerarla un rito propiziatorio per la giornata o una fonte di relax. Checché ne dica la pubblicità, nessuno ha mai credu-to che «il meglio di un uomo» stia in una lametta, sebbene la stragrande maggioranza continui a prefe-rirla al rasoio elettrico: solo il 25% degli uomini ha optato per la versione più tecnologica.

È un rasoio, testina!I prodotti “radi e getta” sono in assoluto i più vendu-ti (65%), mentre quelli con testina intercambiabile rappresentano ancora il 35%, probabilmente perché sono più cari. Nei primi, manico e lamette sono un unico pezzo: una volta consumata la lametta, si getta tutto. Quelli ricaricabili sono invece più ecologici: quando il tagliente si perde, la lametta può essere sostituita con una nuova, innestandola sullo stesso manico. Sono questi ultimi i modelli che abbiamo pre-so in considerazione nel nostro test, anche perché, oltre al maggiore rispetto per l’ambiente, garantisco-

I

SApone, SCHiuMA o Gel?

Il vecchio sapone, la sempre verde schiuma o i nuovi gel: quale prodotto usare per rendere più scorrevole la rasatura? Il consiglio, che vale per tutti i tipi di emollienti, è di controllare gli ingredienti e verificare che ci sia poco profumo. ecco i pro e i contro di ogni prodotto. schiuma da barba. Ha il vantaggio di essere pronta all’uso: bisogna solo agitare la bomboletta e applicare. Purtroppo è infiammabile e contiene propellenti (ad esempio butane, isobutane): pur non essendo quelli dannosi per l’ozono, sono comunque ingredienti chimici aggiunti. Poiché nella bomboletta non entra aria, è possibile limitare l’uso di conservanti e, se la schiuma è bianca, anche di coloranti. Alcune volte, la schiuma può essere inconsistente ed evanescente.

gel e gelatina. Sono meno pratici delle bombolette: vanno applicati e massaggiati sulla pelle umida in modo da formare la schiuma. Contengono aloe (emolliente naturale), ma il colore verde è dato in genere da coloranti. Come le bombolette, possono avere pochi conservanti.

sapone e crema. Poiché vanno applicati con il pennello, sono necessari più tempo e maggiore manualità, ma il risultato è omogeneo e spumoso, e la pelle è preparata meglio alla rasatura. Oltre a conservanti e coloranti, contengono saponi e tensioattivi.

arrIvano glI “star” I modelli americani, quelli a T, nascono a fine Ottocento, dal genio dei fratelli Kampfe.

Pelo e ControPelo Lame sostituibili per i rasoi Gillette: è del 1903 l’idea della lama “radi e getta”.

una laMa Molto sChICk Lame strette e con un solo tagliente per i rasoi a iniezione Schick Eversharp.

rIvoluzIone elettrICa Nel 1930 il primo rasoio elettrico (Schick Colonel). Prezzo proibitivo: 25 dollari.

InIzIa l’era usa e getta Ugo Lanza e Marcello Bich lanciano Bic, il primo usa e getta (1973), con una lama.

nessun prodotto cosmetico può escludere a priori e per qualsiasi utilizzatore reazioni indesiderate. Invece, il gel nivea strilla sulla bomboletta “anti-irritazioni”.

lente di ingrandimento per laschiuma Intesa. Come si fa aleggere la lista degli ingredientise è scritta con caratteri cosìpiccoli e pure su sfondo rosso?

sta tra l’indice e il pollice questa bomboletta mignon di schiuma da barba. sarà pure comoda per chi viaggia, ma è davvero uno spreco di confezione.

Page 44: AC_245

Test

44 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

inTerViSTA

CosMetICI e vIBrantIFarli vibrare (per mezzo di batterie)

e arricchire le bande sulle testine di sostanze cosmetiche: sono le ultime tendenze in fatto di rasoi. Quelli con la batteria sono rumorosi e fanno male all’ambiente (sono rifiuti elettrici). gli additivi sui rasoi sono superflui, dal momento che non possono sostituire la schiuma.

Franco bompieri: “Un lavoro d’altri tempi, oggi sarei un hair stylist”Di barbe nessuno si intende più di Franco Bompieri, conosciuto a Milano come il “figaro scrittore”: «Oggi sulla carta d’identità dovrei far scrivere hair stylist», precisa con disappunto. Rasatura e letteratura sono le sue passioni: conduce una delle più antiche botteghe di barbiere d’Europa (108 anni di storia) e ha al suo attivo - tra romanzi e racconti - dieci libri. Dall’Antica Barberia Colla, a due passi dal Teatro alla Scala, sono passati uomini illustri, da Montanelli ad Arbasino, da Visconti a Gaber.

Perché il mestiere del barbiere è in via di estinzione?«È colpa del poco tempo e dei ritmi forsennati della vita moderna. Sembra una contraddizione, ma nell’epoca in cui gli uomini si dedicano sempre di più alle cure di bellezza, non c’è spazio per la più antica delle cerimonie estetiche maschili. Che è diventata un’operazione di igiene personale, relegata allo spazio privato del proprio bagno, grazie anche ai rasoi multilama, che consentono rasature veloci e indolori».

non sarà anche per la paura delle malattie da rasoio? «Non è più un problema, visto che il rasoio a mano libera è stato da tempo sostituito con lamette monouso. Una profilassi impeccabile, scongiura casi di trasmissioni di alopecie o eczemi: qui mai avuti. Anche i panni sono usati una sola volta, cosa che fa lievitare di tanto il conto della lavanderia».

Quali sono i passaggi del suo rituale estetico? «Si prepara la pelle con una crema di canfora rinfrescante. Si applica col pennello di setole animali la schiuma ottenuta dal sapone. Dopo la rasatura si passano sul viso panni caldi e infine si procede con il massaggio con crema alle mandorle».

no prestazioni notevolmente migliori. I risultati sono confermati nel test condotto a livello europeo su oltre 30 prodotti usa e getta, in cui si è visto che le presta-zioni sono inferiori sia sulla barba giornaliera sia su quella di tre giorni. Quanto all’impatto ambientale, non bisogna solo considerare la maggiore produzio-ne di rifiuti a fine vita del prodotto, ma anche il mag-giore spreco di materie prime per la produzione e il maggior ingombro per trasporto e stoccaggio. È per questo che abbiamo deciso di pubblicare solo i pro-dotti ricaricabili. In particolare qui figurano 5 mo-delli con testine intercambiabili delle due marche

RASOI CON TESTINA INTERCAMBIABILE PREZZI FORMATO COSTO RISULTATIQ

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GIllEttE Fusion Power 12-14 9,50-14 4 164 B B B B B A B 82

GIllEttE Fusion 9,9-11,2 10,25-13,82 4 157 B B B B B A B 82

GIllEttE Mach3 Turbo 6,74-11,9 9,84-13 5 131 B B B B B A C 78

WIlKInSon SWorD Quattro Titanium Precision 7,9-9,9 6,55-8,90 4 103 B C B B C C B 71

WIlKInSon SWorD Quattro 6,2-9,73 8-9 4 152 B C B C B C B 68

rASoio uSA e GeTTA (A TiTolo di ConfronTo)GIllEttE Blu 3 sensitive 3,29-4,5 4 72 C C C C C C 63

Scopri qual è il tipo

di rasoio e di schiuma

da barba che

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Page 45: AC_245

altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 45

TABELLA COME LEGGERLA

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Qualità buona

Prezzo del rasoio La forbice di prezzo indicata per il mo-dello usa e getta Gillette Blu 3 sensitive si riferisce alla confezione di 4 rasoi.

Costo annuo Abbiamo cal-colato il costo annuo con-siderando una rasatura quotidiana. Il costo include l’acquisto del rasoio (am-mortizzato per 3 anni) e il costo del numero di testine necessarie sulla base dei risultati del test di durata.

Durata lamette Il giudizio dipende dalla durata media delle testine: accettabile per 5 rasature, ottimo per 7.

Maneggevolezza Dipende dalle dimensioni del rasoio, ma anche dall’impugnatura e dalla facilità di adattarsi ai contorni del viso.

82

82

71

gIllette Fusion Power9,50-14 euroHa la pila che lo fa vibrare, tuttavia i risultati non evidenziano alcun vantaggio rispetto alla versione tradizionale.

gIllette Fusion10,25-13,82 euroBuona scorrevolezza, si adatta bene al viso ed è maneggevole: pari merito con la versione Power. Migliore del Test.

WIlkInson sWord Quattro titaniun Precision 6,55-8,90 euroPer il basso costo delle ricariche e la maggiore durata delle testine (7 rasature) si aggiudica il titolo di Miglior Acquisto.

leader di mercato, Gillette e Wilkinson, e giusto a ti-tolo di confronto un modello usa e getta. Per tutte queste ragioni consigliamo di utilizzare nella quoti-dianità i rasoi ricaricabili; gli usa e getta andranno bene in caso d’emergenza.

In barba ai costiUna cartuccia di testine costa sicuramente di più di un pacco di rasoi usa e getta. In apparenza la diffe-renza di prezzo sembra ampia (tre quattro volte più cara), ma se si considera il maggior numero di rasa-ture il divario si assottiglia. Le testine migliori consentono in media sette rasatu-re, mentre quelle accettabili almeno cinque. Al con-trario, un rasoio usa e getta si può utilizzare in media per tre-quattro rasature. Se consideriamo una rasa-tura quotidiana i costi annui vanno dai 103 euro (Wil-kinson Sword Quattro) a 164 euro (Gillette Fusion Power), mentre per il modello usa e getta del nostro test si fermano a 72 euro.

sui crinali del visoI rasoi ricaricabili vincono sul fronte della manegge-volezza, della qualità della rasatura e della protezione della pelle. Hanno un manico di dimensioni e presa confortevoli. Inoltre, tutte le testine sono multilama (da tre a cinque), hanno la banda emolliente e lubri-ficante e sono snodabili, cosa che permette alle lame di seguire la giusta inclinazione sulle varie zone del viso e di avere un taglio costante.

Caccia ai pericoli di plasticaOltre alle prove pratiche, effettuate da 35 uomini, abbiamo analizzato in laboratorio le plastiche di cui sono fatti i rasoi, per verificare l’eventuale presenza di sostanze chimiche pericolose, per esempio ftalati e idrocarburi policiclici aromatici. Una buona notizia: tutti i rasoi testati, sono usciti puliti da tutte le ana-lisi; per questo non trovate in tabella la colonna re-lativa a questi esami. ¬

La nostra scelta Rasoi ricaricabili

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Test

46 Altroconsumo 245 • Febbraio 201146 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

RISPARMI

164 ₤

Foratura di materiali diversi, durata di vita e sicurezza: sono alcune prove eseguite dai 29 trapani del test.

PROVA PRATICANella foto un momento dell’esecuzione del test di efficacia: si fora un blocco di agglomerato compatto (una sorta di cemento).In pratica, si misura il tempo necessario per eseguire un certo numero di fori. Meno tempo ci vuole, più alto sarà il giudizio sulla prestazione. La stessa provaè stata ripetutasu legno e metallo.

PROVA DI DURATAOgni trapano ha eseguito un test severo che simula un uso continuativo sotto carico di 33 ore. Tutti i modelli hanno superato la prova, alcuni con qualche affanno.

Sono pratici da usare, ma non tutti in grado di perforare senza difficoltà muro e legno. Tre modelli sono risultati pericolosi. Tutti sanno avvitare bene.

e prestazioni migliori dei trapani a bat-teria, a dire la verità, si ottengono usan-doli come avvitatori. Ma anche se è ne-cessario fare un foro nel legno, per esempio per montare una mensola in

un armadio, o anche nel muro, per inserire un tassel-lo, diversi modelli del test lo fanno senza difficoltà: nella tabella a lato, basata come sempre sulle nostre prove condotte in un laboratorio indipendente, pote-te vedere quali. I veri vantaggi di questi trapani sono l’assenza di filo, che consente di usarli in ogni condi-zione (anche all’aperto, lontano da prese) e la mag-giore compattezza, anche se spesso il pacco batterie sporge dal manico.Alcuni punti negativi: i modelli che non hanno due batterie (una da tenere già carica) non sono adatti a lavori lunghi, perché per caricare la batteria si deve aspettare da una mezz’ora a parecchie ore. Sono an-che meno potenti di quelli a corrente, un problema se si deve forare metallo o cemento. Raggiungono in-

Trapani cordless

IL NOSTROTEST

fatti una velocità massima intorno ai 1.600 giri al mi-nuto, mentre quelli a corrente arrivano ai 3.500 giri. Abbiamo testato sia trapani classici, sia a percussione: in quest’ultima categoria potete risparmiare 164 euro con il nostro Miglior Acquisto, ottenendo una qualità addirittura migliore rispetto al modello più caro.

Non solo a percussioneCome potete notare in tabella, anche diversi modelli privi di percussione offrono ottime prestazione nel forare un muro. Mentre i trapani a percussione non vanno bene, come ci si potrebbe aspettare, se si de-vono forare muri con punte grosse. Nessun modello, tranne uno, riesce a forare il metallo. Infine, da se-gnalare che con questo test abbiamo avuto una pia-cevole sorpresa rispetto a quello fatto un anno fa: la maggior parte dei trapani utilizza batterie agli ioni di Litio che hanno maggior autonomia delle batterie NiCd (Nichel Cadmio), che si scaricano prima (ma, bisogna dirlo, si ricaricano più in fretta).

L

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 47

TABELLA COME LEGGERLA

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo Bocciato

Non comprare

Qualità buonaTensione in Volt Una tensio-ne più alta teoricamente dovrebbe permettere una potenza maggiore del mo-tore del trapano. Il nostro test dimostra che non è una regola: la tensione non in-fluisce sulle prestazioni.

Velocità Le due velocità indicate si riferiscono alle due funzioni per cui è pos-sibile utilizzare il trapano: la prima è per avvitare e forare il legno, la seconda per materiali duri come muro e metallo.

Tipo e numero di batterie. Li Ion: ioni di litio; NiCd: Nichel cadmio). Due batterie vi consentono di averne una di riserva già carica

Percussione n.d.: la funzio-ne non è disponibile.

TRAPANI A BATTERIA PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

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TRAPANI CLASSICIHITACHI DS 18 DL 552 2,3 18 400/1.600 Li Ion 2 B n.d. A B C B B A B 78

HITACHI DS 14 DBL 552 1,9 14,4 400/1.700 Li Ion 2 B n.d. A B D B B A B 75

RYOBI LCD 18022B 199 1,7 18 440/1.600 Li Ion 2 A n.d. B C D A B C C 74

AEG BS 18 G 248 2,2 18 400/1.500 Ni Cd 2 B n.d. A C D A B C B 73

RYOBI LCD 14022 170 1,6 14,4 440/1.600 Li Ion 2 A n.d. B C D A B C C 71

RYOBI CDA 18022B 260 2,2 18 450/1.500 Li Ion 2 B n.d. A C D A B C C 71

METABO BS 14,4 Li 159-199 1,5 14,4 450/1.600 Li Ion 2 A n.d. A C D B B C B 68

BOSCH PSR 14,4 Li-2 119-159 1,4 14,4 370/1.150 Li Ion 1 B n.d. A C E B B C B 67

SKIL 2026 AC 90 1,6 12 350/1.000 Ni Cd 2 B n.d. C C E B A C B 67

AEG BS 12 G 155 1,6 12 350/1.350 Ni Cd 2 A n.d. A C E B B D B 61

BOSCH PSR 12-2 126-139 1,6 12 390/1.250 Ni Cd 2 B n.d. A C E B B D B 60

AEG BS 12 C2 247 1,2 12 320/1.300 Li Ion 2 A n.d. B D E C B C C 60

SKIL 2007 AB 75 1,5 14,4 550 Ni Cd 2 B n.d. D D E C B D B 50

BLACK&DECKER EGBL108KB 130 1,1 10.8 600 Li Ion 2 B n.d. D D E C B D B 50

BOSCH PSR 10,8 Li 94-100 1 14,4 410 Li Ion 1 B n.d. E E E D B D B 46

BLACK&DECKER EPC14CABK 95 1,5 18 750 Ni Cd 2 C n.d. C C E B E D B 42

BLACK&DECKER EPC18CABK 110 1,7 12 750 Ni Cd 2 C n.d. C C E B E D B 39

BLACK&DECKER EPC12CABK 75 1,4 12 750 Ni Cd 2 C n.d. C D E C E D B 37

RYOBI LSDT 1202 135 1,1 12 600 Li Ion 2 B n.d. D D E D D D B 27

SKIL 2321 AA 90 1 10.8 550 Li Ion 1 B n.d. E D E E E D E X

SKIL 2521 AA 120 1,4 18 400/1.600 Li Ion 1 B n.d. B C E B B C E X

TRAPANI A PERCUSSIONERYOBI LCDI 18022 220 2 18 400/1.500 Li Ion 2 A D A C D B B B C 72

BOSCH PSB 18 Li-2 179-200 1,9 18 400/1.650 Li Ion 1 B C A B D A B C B 69

AEG BSB 18 G Li 343 1,9 18 400/1.500 Li Ion 2 B C A B D B B C B 68

BOSCH PSB 14,4 Li-2 160-169 1,8 14,4 350/1.550 Li Ion 1 B D A B E A B C B 67

BLACK&DECKER HP188F4LBK 220 1,8 18 350/1.200 Li Ion 2 A D A C E A B C B 64

BLACK&DECKER HP148F4LBK 190 1,8 14,4 350/1.200 Li Ion 2 B D A C E A B C B 62

BLACK&DECKER ASL148KB 160 1,5 14,4 400/1.350 Li Ion 2 B D A B E B B C B 62

SKIL 2497 AB 95-99 2 14,4 350/1.300 Ni Cd 2 D D A C E B B D E X

Per un approfondimento

su tasselli e punte

altroconsumo.it/casa

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Test

48 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

BOCCIATISKIL 2321AASKIL 2521AASKIL 2497AB

Non sono a normaLa plastica del pacco batteria non è del tutto ignifuga e potrebbe pren-dere fuoco: questo il problema di si-

curezza che abbiamo riscontrato con alcuni trapani del test. Il fatto è grave, perché signi-fica che il materiale contravviene alle norme sulla sicurezza elettrica. Questo è il motivo che ci ha portati a boccia-re i tre modelli del test e ad avvertire i pro-duttori dei trapani Skil del problema che ab-biamo riscontrato. Abbiamo segnalato questi prodotti pericolosi al ministero delle Attività Produttive. Ci aspettiamo che la nostra se-gnalazione sia presa in seria considerazione: vi terremo informati sugli svolgimenti.

La nostra scelta Trapani a batteria classici

La nostra scelta Trapani a batteria a percussione

78

72

HITACHI DS 18 DL552 euroOttime prestazioni: anche con il metallo riesce a cavarsela.Si tratta di un trapano destinato a un uso professionale. E il prezzo lo testimonia. Ottima autonomiadella batteria.

RYOBI LCDI 18022220 euroIl sistema a percussione non apporta alcun valore aggiunto rispetto ai modelli classici. Va bene per forare il muro di casa o mensole in legno. Giudizio negativo sul metallo.

69BOSCH PSB 18 Li-2179-200 euroIl sistema a percussione lo rende più efficace nel forare il muro. Senza percussione va bene con il legno, ma soprattutto è ottimo come avvitatore.

67SKIL 2026AC90 euroPerfetto per chi usa il trapano in modo occasionale, per forare il muro od oggetti in legno. Pessimi risultati con il metallo. Buone prestazioni come avvitatore. Ottimo prezzo.

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Condividi le tue esperienze. le tue domande, i nostri consigli

Viva voce

altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 49

baCHeCa

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TELEFONO E FAXCentralino02 66.890.1Fax 02 66.890.288

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in Cifre

Elena Lodigiani

A dicembre all’uscita dell’autostrada ho pagato un pedaggio di 12,70 euro. Due giorni dopo, a gennaio, il pedaggio è diventato di 14,50 euro. Un cartello avvisava dell’aumento del 5%, ma in realtà era più del doppio.

Mauro Tirotta

Da circa un anno il prezzo del gpl sta aumentando in maniera vertiginosa. Nell’ultimo mese è passato da 0,640 al litro a 0,769. Prima siamo stati spinti a comprare auto a gpl e ora pensano di imbrogliarci in questo modo.

Per prenderla ci vuole fegatoMAI per FeBBre e InFluenZA

La nimesulide (Aulin e altri) non deve essere la prima scelta per il trattamento del dolore e va usata per il minor tempo possibile

o più volte sentito dire che l’Au-lin e in generale tutti gli antido-

lororifici “bucano lo stomaco”. Io per questo motivo uso come analgesico la Tachipirina: faccio bene?

g.P. rossi, varese

antidolorifici gastrolesiviAlcuni analgesici irritano la mucosa dello stomaco, per questo i medici parlano di “gastrolesività”. ll parace-tamolo (Tachipirina, Efferalgan...) è l’unico che non ha effetti irritanti sul-lo stomaco e dunque è sempre da pre-ferire. Gli altri antidolorifici (antin-fiammatori) sono tutti gastrolesivi, ma tra loro in misura diversa. I risul-tati di alcuni studi hanno evidenziato che l’ibuprofene (Moment, Brufen...) ha una minore attività irritante sullo stomaco, mentre l’Aspirina e il napro-xene (Momendol, Synflex) sono me-diamente gastrolesivi; altri, invece, come ketoprofene (Orudis) e piroxi-cam (Feldene) lo sono in misura mag-giore. In conclusione, quando non è possibile ricorrere al paracetamolo,

25milionile confezioni di nimesulide vendute ogni anno in italia

meglio ricorrere ad analgesici a ga-strolesività bassa, come l’ibuprofene. Per inciso, tutti i farmaci citati hanno un corrispettivo generico.

non in prima battuta L’antinfiammatorio nimesulide, l’Au-lin citato dal socio, può irritare la mu-cosa dello stomaco, ma soprattutto può provocare gravi danni al fegato: non dovrebbe rappresentare la prima scelta per trattare il dolore. ¬

H

paracetamolo o ibuprofene). i medici potranno prescriverla solo come “trattamento di seconda linea”, se gli altri comuni antidolorifici non hanno funzionato. l’uso deve durare il minor tempo possibile, non più di 15 giorni. È importante avvisare il medico nel caso in cui insorgano sintomi di sofferenza del fegato (nausea, vomito, spossatezza...).

nimeSulide nel mirinola nimesulide richiede una ricetta medica non ripetibile (che il farmacista ritirerà al momento dell’acquisto). Per limitare i potenziali danni sul fegato, che l’uso del farmaco può comportare, l’agenzia europea dei medicinali ha stabilito delle restrizioni. la nimesulide non deve essere utilizzata in caso di febbre o sintomi influenzali (meglio

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50 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

Viva voceil dubbio

Prosciutto alta qualità?Fabio marinelli, che vive a bagnolo mella (bS), dopo aver acquistato all’esselunga una vaschetta di prosciutto cotto “alta Qualità”, ha notato sull’etichetta che tra gli ingredienti c’era il glutammato monosodico. Ci chiede: «Come può un esaltatore di sapidità, usato per prodotti insipidi, figurare tra gli ingredienti di un prosciutto che si definisce di “alta qualità”?».

Per legge un prosciutto cotto può fregiarsi del titolo “alta qualità” se risponde a una serie di caratteristiche che riguardano il tipo di muscoli della coscia del suino, di umidità, di ingredienti e di cottura. Sarebbe troppo lungo elencarle nel dettaglio.

Tra gli ingredienti consentiti c’è purtroppo anche il glutammato monosodico. Non fa male, ma condividiamo le perplessità espresse dal nostro socio.

domande top del mese

banConote SColoriteCosa faccio delle banconote scolorite per

via di un lavaggio fortuito in lavatrice e che i negozianti rifiutano di accettare? Non c’è di che preoccuparsi, non sono soldi persi. Basta andare presso uno sportello della Banca d’Italia, dove le banconote scolorite (ma possono essere logore, strappate per sbaglio o macchiate) saranno sostituite. Per saperne di più consultate la seguente pagina interntet: bancaditalia.it/bancomonete.

alla larga dalla dioSSinaCome faccio a ridurre il più possibile l’assorbimento di

diossina contenuta negli alimenti?Gli alimenti di origine animale contribuiscono tutti insieme all’80% dell’esposizione umana globale alle diossine. Infatti, le diossine tendono ad accumularsi nei grassi. Per questo carne, pesce, uova, latte e derivati, ricchi di grassi, contengono normalmente livelli di diossina superiori rispetto agli alimenti di origine vegetale. La contaminazione può variare

a seconda dell’origine di prodotti. Agli animali la diossina arriva perlopiù tramite mangimi contaminati. Poiché il problema è generalizzato, non si risolve escludendo determinati alimenti, ma organizzando bene la propria dieta quotidiana, in modo che sia varia. È utile privilegiare verdura, frutta, legumi (fagioli, piselli, lenticchie, ceci) e cereali (pasta, riso, mais), riducendo il consumo di alimenti di origine animale (carne, uova, latticini). Inoltre, poiché le diossine si accumulano nei grassi, è bene mantenere il peso forma.

Il dIVIeto europeo

Bisfenolo A, via dai biberon

e davvero il Bisfenolo A è dan-noso, perché l’Unione europea

l’ha bandito solo dai biberon?Silvia C., Padova

i produttori si adeguanoL’Europa ha scelto di utilizzare il prin-cipio di precauzione per la tutela del-la salute dei piccoli consumatori. Que-sto nonostante l’Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) avesse recentemente confermato che al momento attuale non esistono dati scientifici che dimostrino un rischio reale per i bambini che utilizzano bi-beron con bisfenolo A. Dal prossimo mese sarà quindi vieta-to utilizzare il bisfenolo A nella pro-

S duzione di biberon per neonati e a partire da giugno anche la loro com-mercializzazione. Ricordiamo, co-munque, che le aziende che produco-no biberon si sono già attivate da tempo per sostituire il bisfenolo A con altre sostanze nella produzione dei loro articoli.

Seguire le istruzioni d’usoÈ impossibile fornire una lista di pro-dotti che contengono Bisfenolo A, una sostanza usata per produrre vari tipi contenitori di plastica (policarbonato). Quel che raccomandiamo è di non esporli ad alte temperature o a micro-onde, se non specificatamente dichia-rati idonei a questo tipo di uso. ¬

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altroconsumo.it Febbraio 2011 • 245 Altroconsumo 51

rIduZIonI SullA tASSA rIFIutI

Compost alla genovese o letto con molto interesse il

servizio che avete dedicato al compostaggio sul numero di novem-bre di Altroconsumo. Vorrei segnala-re a questo proposito l’iniziativa che l’amministrazione comunale della città in cui vivo, Genova, ha messo in atto a favore del compostaggio dome-stico. Non per dolermenene, ma per-ché mi sembra positiva e potrebbe essere estesa ad altre città.

Compostiera in comodatoAi cittadini che ne fanno richiesta, il Comune di Genova dà in comodato d’uso grutuito compostiere di varie capacità. Basta avere un orto, un giar-dino o un terrazzo piantumato (non inferiore a 15 metri quadrati) e impe-gnarsi a fare il compostaggio dome-

H stico. Una pratica che trasforma in concime i rifiuti organici (come gli avanzi di cucina) e i residui dell’orto o del giardino (ramoscelli, erba, fo-glie...). Oltre a fornire la compostiera – io ne ho presa una da 300 litri – il Comune e l’Amiu (azienda municipa-lizzata di igiene urbana) organizzano degli appositi corsi gratuiti in cui in-segnano a usarla correttamente per ottenere compost di qualità.

lo sconto sulla tassa rifiutiMi preme sottolineare che per incen-tivare questa attività è stato previsto anche uno sconto sulla tassa dell’im-mondizia Tia (Tariffa di igiene ambien-tale): 10 euro per i single e 15 per le famiglie. Il risparmio non guasta.

Paolo Serrenti, genova

tAppeto IKeA

Se lo sconto ha un colorell’Ikea c’era un’offerta sul tappe-to che avevo scelto: uno sconto

di 50 euro per gli acquirenti in pos-sesso della carta Ikea Family. Alla cassa mi accorgo che lo sconto non viene applicato. La cassiera mi manda dagli addetti al servizio clienti. Mi dicono che la promozione c’è, ma che vale su tutti i colori tranne che su quello da me scelto. Mi danno la pos-sibilità di cambiare colore, se voglio usufruire dello sconto. Faccio notare che sulla promozione non era speci-ficato su quali colori ci fosse lo sconto

A e che quindi era mio diritto avere la riduzione di prezzo.

Chi la dura la vinceInizialmente mi viene detto che non è possibile, perché il sistema non ac-cetta modifiche, ma, certo che sia un mio diritto, come spesso ribadito da Altroconsumo, chiedo di parlare con qualcuno autorizzato a “forzare il si-stema”. Arriva il responsabile, che mi propone un buono spesa oppure i con-tanti. Insomma, chi la dura la vince.

marco Sarotto, milano

il socio Paolo Serrenti ci racconta cosa fa il Comune di genovaper favorire il compostaggio

residui delle verdure, bucce, pelli, fondi di tè e caffè, gusci d’uovo), scarti del giardino e dell’orto (legno di potatura, sfalcio dei prati, foglie secche, fiori appassiti, gambi, avanzi dell’orto) e altri materiali biodegradabili (carta non patinata, tovaglioli e cartone).

ComPoStiamoCi benePossono essere compostati tutti gli scarti, residui ed avanzi di origine vegetale ed animale, purché biodegradabili, cioè utilizzabili come cibo dai microorganismi che popolano i terreni. tra questi figurano per esempio avanzi di cucina (come

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Viva voce

52 Altroconsumo 245 • Febbraio 2011 altroconsumo.it

filo diretto

vini SContati Per tuttiUn socio di Messina ci ha manifestato una forte

irritazione per il fatto che i buoni sconti di 20 euro sull’acquisto di vini, contenuti in ogni numero della Guida vini di Altroconsumo, si possono utilizzare soltanto nei supermercati Esselunga, catena che nelle regioni meridionali non ha punti vendita. La Guida vini è la nostra pubblicazione annuale che contiene consigli per gli acquisti di vini di buona qualità alla portata di tutte le tasche (in linea di massima non oltre i 15 euro a bottiglia, ma la maggior parte costa molto meno). È l’unica basata su test di laboratorio e analisi sensoriale, eseguita da una giuria di degustatori esperti. Per quanto riguarda i buoni sconto (quattro da 5 euro l’uno, ciascuno utilizzabile acquistando 25 euro di vino), abbiamo cercato altre catene disponibili a convenzionarsi con noi, ma abbiamo trovato solo Esselunga. Anche per questo, per offrire un vantaggio economico a tutti i soci, ovunque abitino, abbiamo stretto una convenzione con il sito di vendita www.r2m.it: qui potete acquistare a prezzo vantaggioso i migliori vini da noi testati e avere uno sconto del 10% su tutto l’assortimento. Trovate tutte le info sul sito: altroconsumo.it/vantaggi.

ll’Auchan di Mestre, con mia grande sorpresa, ho scoperto

che esiste il libro degli ingredienti. Non mi ero accorto della sua esistenza, finché la scorsa settimana sull’incarto di un prodotto da banco non ne ho trovato il rimando. Per conoscere gli ingredienti del prodotto avrei dovuto consultarlo. Peccato che i libri degli ingredienti erano diversi e posti in uno scaffale poco visibile. Per trovare quello giusto ci sono voluti 50 minuti e l’aiuto di quattro dipendenti.a.barrovecchio, Camposampiero (Pd)

A

prodottI preIncArtAtI

In cerca degli ingredientiConsultazione impegnativaPer i cosiddetti “prodotti preincartati”–quelli incartati all’interno del super-mercato e venduti generalmente nel banco frigo (salumi, formaggi...) – la legge non prevede obblighi specifici di etichettatura sulla confezione. Pre-scrive che la lista degli ingredienti deb-ba essere a disposizione del consuma-tore nel reparto di vendita, grazie a un apposito cartello o libro. Purtroppo è vero che in molti supermercati bisogna chiedere a un addetto, perché la con-sultazione non è semplice. ¬

gilera runner, Piaggio riSPonde

«Con riferimento all’articolo pubblicato nel numero di dicembre 2010 del mensile “Altroconsumo” e nel sito internet www.altroconsumo.it (sia nella homepage che nel link dedicato ai motori) a partire dal giorno 16 dicembre 2010, articolo dal titolo “Grave difetto dello scooter Gilera Runner. Diffidata la Piaggio. Va ritirato”, nel quale vengono menzionati “gravi difetti nella progettazione e nella costruzione” del Gilera Runner, la scrivente Piaggio & C. S.p.A. esclude fermamente che i modelli di scooter menzionati (così come ogni altro prodotto Piaggio & C. S.p.A.) presentino i suddetti difetti. Al contrario, la Società precisa che il serbatoio dello scooter Gilera Runner Prima Serie fu omologato in Germania dal TUV tedesco, a seguito di una procedura e secondo degli standards all’epoca considerati i più restrittivi, che solo successivamente sono stati recepiti dalla Direttiva Europea che regolamenta la costruzione di tale componente. Inoltre, Piaggio ha sottoposto lo scooter Gilera Runner ad una prova di crash, condotta sotto la supervisione del Ministero dei Trasporti. I risultati di detta prova hanno dimostrato che lo scooter non presenta alcuna forma di pericolosità e, in particolare, che il serbatoio dei veicoli resta intatto in caso di urto frontale. Ferme restando tutte le contestazioni in merito alla fondatezza ed alla veridicità delle notizie apparse sulla rivista Altroconsumo e sul sito Internet Altroconsumo, Piaggio & C. S.p.A. precisa che la fotografia ivi pubblicata non si riferisce al Gilera Runner prima serie, ma al Gilera Runner 50 cc 2 tempi serie speciale Squadra Corse che non ha alcuna attinenza

angelo barrovecchio

con il contenuto dell’articolo in contestazione».

la noStra rePliCaQuanto da noi affermato in merito allo scooter Gilera Runner prima serie si basa su dati legali effettivi: denunzie fatte alla magistratura e cause civili a seguito di incidenti. A queste evidenze legali, suffragate da perizie, Altroconsumo ha aggiunto prove eseguite specificamente per testare la pericolosità dello scooter. Queste prove ne confermano la difettosità e la pericolosità. È un dovere informare su questi aspetti. Altroconsumo lo fa nel rispetto dei consumatori, delle leggi e delle aziende oggetto di critica. Ciò è avvenuto anche con Piaggio, cui abbiamo chiesto di informare gli utenti e avviare una campagna di richiamo.

lo scooter gilera runner“prima serie” che è stato sottoposto al test

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COMODA

CONVENIENTE

SICURA

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AssociAzioneAltroconsumo è un’associazione senza fini di lucro fondata a Milano nel 1973. Altroconsumo, in piena autonomia e indipendenza, si pone come scopo l’informazione, la difesa e la rappresentanza dei consumatori. È membro della CI (Consumers’ International), di ICRT (International Consumers’ Research and Testing) ed è l’unico organismo italiano riconosciuto dal BEUC (Ufficio europeo delle associazioni di consumatori). Altroconsumo si finanzia esclusivamente attraverso le quote associative e l’abbonamento alle proprie riviste.

Presidente: Paolo MartinelloVicepresidente: Marino MelissanoDirettore: Luisa CrisigiovanniTesoriere: Giovanni PessinaConsiglio: Claudia Bacchi, Franca Braga, Giulia Candiani, Liliana Cantone, Silvia Castronovi, Michele Cavuoti, Luisa Crisigiovanni, Graziella De Faveri, Andrea Doneda, Letizia Ghizzi Panizza, Paolo Martinello, Rosanna Massarenti, Francesco Mattana, Marino Melissano, Daniela Nocchieri, Enzo Passaro, Valeria Riccardi, Vincenzo Somma, Lorena Valdicelli, Pietro Vitelli.Sede nazionale via Valassina 22 - 20159 Milano. Tel 02/66.89.01 - Fax 02/66.89.02.88

Altroconsumo nuove edizioni s.r.l.Il mensile Altroconsumo, i bimestrali Soldi & Diritti, Test Salute e Hi_Test, così come le guide pratiche hanno come unico obiettivo l’informazione e la difesa dei consumatori. Le riviste non contengono una sola riga di pubblicità, né informazioni pagate o ispirate da produttori e venditori o da gruppi di interesse politico e finanziario, a garanzia della trasparenze e dell’obiettività dei giudizi.I test comparativi su beni di consumo e servizi finanziari e assicurativi sono l’elemento che contraddistingue le riviste. Per la realizzazione di test comparativi e inchieste Altroconsumo si avvale di Euroconsumers Servizi srl. Le informazioni di carattere finanziario sono fornite da Altroconsumo Edizioni Finanziarie.I laboratori e gli esperti incaricati di svolgere le prove sono indipendenti dai

produttori e da qualsiasi tipo di interesse commerciale. Tutti i campioni utilizzati per la realizzazione dei test vengono acquistati anonimamente e inviati direttamente ai laboratori per l’esame. I campioni gratuiti vengono rifiutati.I risultati delle prove condotte da Altroconsumo, Soldi & Diritti, Test Salute e Hi_Test riguardano esclusivamente i prodotti presi in esame, anche se è possibile trarne valutazioni di carattere generale e consigli utili per gli acquisti.Direttore editoriale: Andrea DonedaDirettore responsabile: Rosanna MassarentiRedazione: Natalia Milazzo, Alessandro Sessa (caporedattori), Marzio Tosi (vicecaporedattore), Luca Cartapatti, Manuela Cervilli, Matteo Metta, Beba Minna, Simona Ovadia, Adelia Piva, Sonia Sartori.

ABBonAmento e quotA AssociAtivA Altroconsumo, Soldi & Diritti e Test Salute sono diffusi solo in abbonamento.L’importo dell’abbonamento comprende anche la quota di associazione. Sono soci solo le persone fisiche. Le persone giuridiche possono abbonarsi e accedere ai servizi individuali forniti dall’associazione. Per abbonarsi è sufficiente inviare una lettera indirizzata a Altroconsumo Nuove Edizioni srl - Casella postale 10608 - 20110 Milano oppure collegarsi al sito altroconsumo.it cliccando alla sezione “contattaci”.Pagamento a mezzo domiciliazione bancaria o carta di credito: questa forma di pagamento è indispensabile quando si sceglie la rata trimestrale. In ogni caso, la durata dell’abbonamento è a tempo indeterminato e le future variazioni di costo verranno comunicate anticipatamente sulla rivista.Garanzia di soddisfazione: Se entro 15 giorni dal ricevimento del primo numero della rivista lei cambia idea e non vuole più essere abbonato alle riviste e Socio Altroconsumo, lei ha diritto di recedere e nulla sarà da lei dovuto. Per esercitare il diritto di recesso basta scrivere una lettera a: Altroconsumo - Ufficio Abbonamenti - Via Valassina, 22 - 20159 Milano o collegarsi al sito altroconsumo.it (cliccando sulla voce “contattaci”). Inoltre, in qualsiasi momento lei può recedere dall’abbonamento e dall’associazione con una lettera all’ufficio Abbonamenti, le sarà restituito quanto eventualmente già pagato per il periodo successivo al recesso.Per ricevere i numeri arretrati è sufficiente telefonare o scrivere all’Ufficio Abbonamenti Altroconsumo. Il costo è pari al doppio del prezzo di copertina. Non è possibile richiedere più di due esemplari dello stesso numero. I suoi dati personali saranno utilizzati da Altroconsumo e/o da terzi da esso incaricati per la gestione dell’abbonamento, nonché per gli scopi associativi. Essi verranno trattati con mezzi informatici e potranno essere, a termini di legge, da lei consultati, modificati, integrati o cancellati.

quAnto costA Annuale trimestraleAltroconsumo 80,00€ 20,00€Altroconsumo + Soldi&Diritti 115,20€ 28,80€Altroconsumo + Test Salute 122,60€ 30,65€Altroconsumo + Soldi&Diritti + Test Salute 157,80€ 39,45€

la quota associativa, compresa nell’abbonamento, è pari a 15,40€ all’anno e 3,85€ al trimestre

INDICETest e inchieste degli ultimi mesi

ALTROCONSUMO NUOVE EDIZIONI SRLSede legale, direzione, redazione e amministrazione: via Valassina 22 - 20159 Milano

Tel. 02/66.89.01 - Fax 02/66.89.02.88 - Reg. Trib. Milano n. 116 del 8/3/1985 Copyright© Altroconsumo - n. 291252 del 30/6/1987

Stampa: Amilcare Pizzi - via Pizzi 14, Cinisello BalsamoDIRETTORE RESPONSABILE: Rosanna Massarenti

archivio onlineTrovi l’archivio completo di tutti gli articoli di Altroconsumo degli anni passati, oltre a quelli delle riviste Test Salute, Soldi&Diritti e Hi_Test, su

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ARGOMENTO NUM. ANNOA Acqua e arsenico 245 2/2011Addolcitori per l’acqua 244 1/2011Adozioni 245 2/2011Analisi dell’acqua di casa 241 10/2010Ananas: etica e ambiente 242 11/2010Aspirapolvere e sacchetti 243 12/2010Automobili monovolume 239 7;8/2010

BBatterie ricaricabili test 244 1/2011 inchiesta sul riciclo 244 1/2011Benzina: inquinamento 239 7;8/2010

cCaffè per moka 245 2/2011Carburante per automobile 244 1/2011Carne 244 1/2011Codice della strada 239 7;8/2010Compost 242 11/2010Confezioni alimentari migrazione inquinanti 240 9/2010Crash test 241 10/2010Creme alla nocciola 241 10/2010

dDentifrici 241 10/2010Detersivi per lavatrice liquidi 245 2/2011

eElettricità bioraria 239 7;8/2010 tariffe “verdi” 239 7;8/2010

fForni a microonde 241 10/2010Frigoriferi 244 1/2011Funghi 240 9/2010

hHi Tech inchiesta affidabilità 243 12/2010 inchiesta concorrenza 243 12/2010Home cinema kit 243 12/2010

iInquinamento da benzina 239 7;8/2010Internet mobile, qualità reti 241 10/2010

lLampadine a basso consumo 240 9/2010Lavastoviglie a libera installazione 242 11/2010Lavatrici 241 10/2010Lettori di Bluray 245 2/2011

mMountain bike 239 7;8/2010

nNetbook, come potenziarli 242 11/2010Notebook 239 7;8/2010

pPanettone 243 12/2010Piastre per capelli 243 12/2010Pitture lavabili 240 9/2010Pneumatici invernali 242 11/2010Prenotazioni alberghi 240 9/2010Programmi gratuiti 240 9/2010Pubblicità “verde” 243 12/2010

rRasoi con testina intercambiabile 245 2/2011Rifiuti umidi 242 11/2010Riscaldamento di casa 242 11/2010Riso Basmati 241 10/2010

sServizi per i nostri soci 244 1/2011Smartphone applicazioni 244 1/2011 responsabilità sociale 244 1/2011Stampa di foto online 239 7;8/2010Stampanti laser 241 10/2010Succo d’arancia: responsabilità sociale 244 1/2011Supermercati, prezzi 241 10/2010 tTariffe elettriche “verdi” 239 7;8/2010Tariffa elettrica bioraria 239 7;8/2010Telecomandi universali multiapparecchio 244 1/2011Telefoni cellulari test 240 9/2010 cambiare compagnia 245 2/2011Tonno: test, etica e ambiente 239 7;8/2010Trasporti pubblici urbani 240 9/2010Trapani 245 2/2011Treni 243 12/2010Triple play 242 11/2010Televisori 32” e 40-42” 242 11/2010 aspetti ambientali 243 1 2/2010Videocamere 242 11/2010Videoregistrare 240 9/2010Vino bianco della Sardegna 242 11/2010

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VIDEO SUI TABLET Apple iPad contro Samsung Galaxy Tab: la sfi da fra i due tablet è su altroconsumo.it/tecnologia. Puoi leggere il risultato delle nostre prove e guardare il video che mette a confronto i due antagonisti e ne svela pregi e difetti.

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