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Prezzo €2,00 magazine Coldiretti Alessandria - Anno 62° numero 2 - 19/02/2015 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

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Magazine n°2 - 19 Febbraio 2015 In Copertina: Papa Francesco: "Custodiamo la Madre Terra fonte di vita"

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Prezzo €2,00

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3simone moroni

Direttore

m a G a z i n e

Editoriale

Editoriale

nnovazione e crescita: vogliamo partire da qui, perché questesaranno le due parole ricorrenti durante le riunioni che ve-dranno la nostra base protagonista, zona per zona. Quando leg-gerete questo editoriale in molte aree della provincia gli incontri

saranno già terminati con l’auspicio di aver chiarito buona parte deidubbi su molte delle questioni normative che hanno tenuto alta l’at-tenzione in queste ultime settimane. il riferimento alla vicenda del-l’imu è scontato, ma anche il nuovo Psr che tarda a partire e poi lariforma della Pac che, nonostante se ne parli da tanto, ancora non èstata fatta completa chiarezza su molti aspetti. nelle pagine della rivistatroverete approfondimenti su tutto questo: il nostro obiettivo è quellodi continuare a tenere alta l’attenzione su quelle che sono le prioritàdel mondo agricolo partendo da uno speciale dedicato alla mobilita-zione in difesa della filiera del latte e del settore della zootecnia. Laprovincia alessandrina non è a carattere prevalentemente zootecnico,è vero, ma non dobbiamo dimenticare che da sempre proprio l’ “an-damento” di questo settore rispecchia quello che è l’ “andamentoeconomico” del Paese. e a questo punto non credo serva aggiungerealtro! il nostro impegno va oltre: in difesa del vero Made in Italy percreare maggiori opportunità di crescita alle nostre imprese, in com-pleta sinergia con il contesto territoriale sul quale ci muoviamo doveconoscere approfonditamente le condizioni economiche e sociali piùcaratterizzanti che contraddistinguono lo stesso territorio è una con-dizione che da tempo riteniamo indispensabile. molti di voi ricorde-ranno com’era la nostra Organizzazione prima degli anni 2000, cioèprima che il Sistema Coldiretti prendesse forma. il cambiamento è iniziato con la presentazione del “Patto con il Con-sumatore” da lì in poi sono entrati a far parte del linguaggio comuneconcetti come: sicurezza alimentare, tracciabilità, etichettatura ed ori-gine, Ogm free, produzioni Km.0, mercati degli agricoltori, vendita di-retta, Made in Italy, italian sounding, agropiraterie. in un contesto storicoad alta criticità e di difficile leggibilità, è di notevole interesse osservarecome alcuni elementi, quali l’attenzione alla cosiddetta economia“reale” o ancora di più i valori di una razionalità comportamentaledegli operatori, siano caratteristiche strutturali dell’agire nell’impresaagricola. agire che si esplicita nelle sue relazioni con bisogni fonda-mentali di consumo e di qualità della vita delle persone. La culturacompetitiva e la necessaria gestione imprenditoriale non possono in-durre l’imprenditore agricolo a perdere di vista questi valori strutturalie comportamentali. e’ con tale consapevolezza e senso di responsa-bilità che Coldiretti, negli ultimi anni, ha elaborato modalità adattativee innovative di rappresentanza, percorrendo strategie di modernizza-zione entro un paradigma di “rigenerazione” dello specifico modo diessere dell’agricoltura italiana. Coldiretti si è posizionata per sostenerela qualità dei prodotti e la competitività dei territori e del Made inItaly, contribuendo a rendere l’agricoltura protagonista di un modellodi sviluppo basato sulla innovazione e sul rapporto con il territorio.Oggi rappresentiamo una moderna forza sociale, alleata nel Paese enel territorio con gli attori dello sviluppo, a partire proprio dai cittadiniconsumatori, ha costruito le premesse politiche, sociali e legislativeper riconsegnare all’agricoltura il diritto/dovere di essere sistema diimprese tra le imprese. Forti di tutto questo abbiamo messo al centrola ”persona”. Questa è la Coldiretti che dobbiamo far crescere peressere sempre di più... forza amica del Paese!

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agricoltural e s s a n d r i n a

periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria

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agricoltural e s s a n d r i n a

periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandriaINNOVAZIONEe CRESCITAle parole chiavedella nostra grande

COLDIRETTIIl nostro impegno sarà quello di crearemaggiori opportunità per le imprese, incompleta sinergia con il contesto territo-riale sul quale ci muoviamo.Al centro la ”persona”, portatrice di capa-cità e apporti migliorativi

P e r i o d i c o e d i t o d a

impresa Verde alessandria

d i r e t t o r e a m m i n i s t r a t i V o

simone moroni

d i r e t t o r e r e s P o n s a b i l e

ilaria lombardi

G r a f i c a , i m P a G i n a z i o n e

christian boero

H a n n o c o l l a b o r a t o a q u e s t o n u m e r o

alessandro albertelli, luisa bo,renato delmastro, alberto Pansecchi,andrea Piccaluga, don ivo Piccinini,marino ravera, emanuele sconfienza.

f o t o G r a f i earchivio coldiretti, christian boero

redazione ed amministrazionecorso crimea 69 - 15121 alessandriatel. 0131 235891 - fax. 0131 252144

r e G i s t r a z i o n e t r i b u n a l edi alessandria n.69 del 21.1.1953

a G e n z i a P u b b l i c i t a r i aVia Pylos, 20 - 12038

savigliano (cn) tel. 0172 711279cell. 348 7616706 e-mail: [email protected]

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serVizi Per la comunicazioneVia michele coppino, 154 - 10147 torino tel. 011-5537240 fax 011-0867309 [email protected]

confederazione nazionale coldirettifederazione Provinciale coldiretti alessandria

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QUeSto perioDico È aSSociato aUNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

Chiuso in redazioneil 19 Febbraio 2015

n°2- Febbraio 2015

in copertina

Papa Francesco a Coldiretti:“Custodiamo la madre terra fonte di vita”

on Sergio mattarella arriva alColle una figura di grande profilo

con l’esperienza e l’equilibrio necessariin questi momenti di grande cambia-mento. e’ quanto ha affermato il presi-dente della Coldiretti Robertomoncalvo nell’esprimere apprezza-mento per l’elezione. “Le doti di espe-rienza, correttezza e determinazionedel nuovo presidente della Repubblicasono fondamentali - ha sottolineatomoncalvo - per costruire un clima fa-vorevole ad una nuova e necessariafase di crescita e di sviluppo del Paese.La sua storia personale - ha conclusomoncalvo - è una garanzia di impegnoper tutti i cittadini e per le impresenella lotta all’illegalità che nell’econo-mia italiana vale il 10% del Pil”.

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COLDIRETTI:CON MATTARELLAEQUILIBRIO PERNUOVA CRESCITA

Quirinale

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a partecipato anche Coldiretti ales-sandria all’iniziativa “un giorno da al-levatore a Palazzo Reale” che si èsvolta venerdì scorso in piazza Ca-

stello, nonostante il maltempo. “mungere in-sieme per non essere munti” e “La nostra carneper il nostro Piemonte” sono stati gli slogan chehanno fatto da leit motiv della mattinata che havisto susseguirsi sul palco gli interventi dei pre-sidenti delle Federazioni provinciali di torino eCuneo, zone particolarmente vocate alla zoo-tecnia. a seguire hanno preso la parola i presi-denti di alessandria, asti, dell’interprovinciavercelli-Biella e novara-vco. Presente alla ma-nifestazione piemontese anche una delegazionedi Coldiretti Liguria e valle d’aosta. un messag-gio di solidarietà agli allevatori è arrivato dall’as-sessore regionale all’agricoltura, giorgioFerrero: “Pieno sostegno agli allevatori e condi-visione della delibera presentata in Regione persostenere l’origine in etichetta e l’eliminazionedella secretazione dei dati sull’importazione dellatte e dei suoi derivati”. “mi unisco a quanto haaffermato l’assessore Ferrero per rimarcarecome ci sia l’esigenza di estendere l’origine inetichetta, attualmente obbligatoria per il lattefresco, anche al latte uht e a tutte le produ-zioni lattiero caseari - ha affermato Simone mo-roni, direttore Coldiretti alessandria - e’fondamentale, inoltre, rendere noti i dati sulleimportazioni al fine di rendere ancora più effi-

caci i controlli da parte degli organi preposti.dobbiamo sostenere gli allevamenti da carne, inprimis quelli della pregiata razza Piemontese, at-traverso adeguati interventi di politica agricola”,ha concluso moroni. il settore zootecnico regi-stra uno stato di profonda sofferenza: i prezziriconosciuti allo stato attuale sono palesementeinferiori ai costi di produzione del latte soste-nuti dagli allevatori e non consentono un’ade-guata remunerazione del loro lavoro. Per ognilitro di latte, solo il 17% va all’allevatore. dal2007 ad oggi il Piemonte ha perso il 16% di al-levamenti e l’importazione di latte è pari ad unterzo di quello prodotto. nella nostra regione,nonostante il prezzo del latte sia indicizzato, inseguito all’accordo Compral Latte - inalpi - Fer-rero che coinvolge tutte le province piemontesi,ha 260 soci ed una produzione annua del valore

di 45 milioni di euro, si è registrato un calo dellaremunerazione agli allevatori. alla filiera vengonoconferiti 2900 quintali di latte al giorno, 1 mi-lione e 95 mila quintali annui pari all’11% dellaproduzione regionale. tale strumento d’indiciz-zazione costituisce un riferimento esemplarenello panorama italiano. Rimane, comunque, ilproblema relativo all’aumento delle importa-zioni di latte e prodotti caseari per cui l’attualenormativa di riferimento in materia di etichet-tatura non consente un’adeguata e trasparentedistinzione dei prodotti nazionali con il rischiodi omologazione e di sostituzione, nella fase ditrasformazione, del latte territoriale con latteimportato. La mancanza d’informazioni sull’ori-gine del prodotto, infatti, fatta eccezione per illatte fresco ed i formaggi dOP, consente di im-portare latte dall’estero e trasformarlo magica-

FOndamentaLe SOSteneRe gLi aLLevamenti da CaRne e tutte Le PROduziOni made in itaLy attRaveRSO adeguatiinteRventi di POLitiCa agRiCOLa.La tRaSPaRenza in etiChettaPRiORità aSSOLuta

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“munGere Per non eSSere muntI”

coldiretti alessandria alla mobilitazione per salvare le stalle italiane

SIamo tuttIa l l e v a t o r I

con Il fIntomade In Italy

l’ItalIa muore

il Presidente nazionale Coldiretti Ro-berto moncalvo impegnato nella mun-gitura nel corso della manifestazione.

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rande supporto agli allevatori è giuntodalla mobilitazione in piazza Castello. unsegno concreto l’hanno dato anche leistituzioni. attraverso l’assessore al-

l’agricoltura giorgio Ferrero, il presidente dellaRegione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha datoassicurazione che nella prossima giunta utileadotteranno una delibera a sostegno delle richie-ste di Coldiretti e daranno vita a tutti gli atti chesono di diretta competenza della Regione per lavalorizzazione della zootecnia piemontese. Lo

stesso impegno è stato assunto dal sindaco PieroFassino, rappresentato alla manifestazione dall’as-sessore alle attività Produttive domenico man-gone e dall’assessore all’ambiente enzo la volta.intanto, il prefetto Paola Balisone ha fatto giun-gere alla delegazione dei dirigenti delle Federa-zioni provinciali del Piemonte assicurazione inmerito alla trasmissione del manifesto della mo-bilitazione alla Presidenza del Consiglio dei mi-nistri, al ministero degli interni ed al garantedella Concorrenza e del mercato.

mente in mozzarelle, grana e altri formaggi “ita-liani”, rendendo indistinta oltre il 40% della pro-duzione nazionale. in questo scenario, Coldirettivuole l’intervento del governo, delle Regioni,della Comunità europea per arrivare a rendereobbligatoria l’origine in etichetta per il latteuht e per tutti i prodotti caseari, oltre ad at-tuare misure di sostegno agli allevamenti previ-ste dal Piano nazionale di Sviluppo Rurale e apromuovere latte e formaggi di qualità italiani, apartire dalle scuole. all’autorità garante dellaConcorrenza e del mercato, invece, si chiedeanche di intervenire contro le forme di concor-renza sleale. inoltre, in un contesto in cui quat-tro prosciutti su cinque venduti in italiaprovengono da maiali allevati in Olanda, dani-marca, Spagna e Francia e la quasi totalità dellabresaola igp valtellinese ha origini da zebù bra-siliani, è necessario realizzare un piano nazionaledi promozione della carne bovina nata, allevatae macellata in italia. Per far fronte, invece, al calodei consumi di carne bovina, passati dai 21 kgprocapite all’anno ai 17, a causa soprattuttodella crisi economica, Coldiretti chiede di pro-muovere iniziative per il consapevole, correttoed “educato” consumo di carne bovina italiana,la più controllata al mondo e di mettere in atto,anche attraverso il Programma di sviluppo Ru-rale, strumenti atti a favorire l’aggregazione dellafiliera, riequilibrando il rapporto con la gdO.“Parimenti a quanto richiesto per il latte, è op-portuno rendere pubblici i dati relativi alle im-portazioni di carne in italia e recepire, in tempibrevi, a livello nazionale, il regolamento ue 1337del 2013 riferito alle nuove norme sull’etichet-tatura delle carni fresche, con l’indicazione ob-bligatoria dell’origine. - ha aggiunto RobertoParavidino, presidente Coldiretti alessandria -Occorre anche incentivare, attraverso adeguatescelte nella PaC, la linea vacca/vitello che aiute-rebbe a rendere l'italia autosufficiente sul set-tore carne”. a fine mattinata una delegazione dipresidenti e direttori delle Federazioni provin-ciali, unitamente al direttore regionale, antoniode Concilio, ha consegnato in prefettura il dos-sier “L’attacco alle stalle italiane”. “accogliamocon orgoglio questo segno concreto di solida-rietà, vicinanza e sostegno al lavoro che tutti igiorni svolgono gli allevatori italiani, per garan-tire latte fresco e grandi formaggi Made in Italyma anche la biodiversità e il presidio del terri-torio” ha concluso il presidente Coldiretti ales-sandrina Roberto Paravidino nel sottolineareche “ora bisogna creare le condizioni nella filieraper dare il giusto valore al latte italiano”.

SoSteGno delle IStItuZIonI

aGlI allevatorI

crISI: PreZZo latte moltIPlIca4 volte da Stalla a tavola

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l prezzo del latte fresco moltiplica piu’ diquattro volte dalla stalla allo scaffale conun ricarico del 328% che è esploso nell’ul-timo anno per il taglio del 20 per cento nel

compenso riconosciuto agli allevatori mentre ilprezzo al consumo tende addirittura ad aumen-tare. e’ quanto emerge dal dossier “L’attacco allestalle italiane” presentato dalla Coldiretti in occa-sione della piu’ grande operazione di mungiturapubblica mai realizzata in italia e nel mondo conministri del governo, governatori delle Regioni,Sindaci, politici, esponenti della cultura, dello spet-tacolo e del mondo economico e sociale nellestalle allestite nelle principali città italiane per mun-gere, dare da mangiare e custodire gli animali. Sullabase delle elaborazioni Coldiretti su dati ismea illatte viene pagato agli allevatori in media 0,35 cen-tesimi al litro, con un calo di oltre il 20 per centorispetto allo scorso anno, mentre al consumo ilcosto medio per il latte di alta qualità è di 1,5 euroal litro, di qualche centesimo superiore allo scorsoanno. in altre parole - spiega la Coldiretti - gli alle-vatori devono vendere tre litri di latte per bersi uncaffè al bar, quattro litri per un pacchetto di cara-melle, quattro litri per una bottiglietta di acqua albar mentre quasi 15 litri per un pacchetto di siga-rette. ma soprattutto il prezzo riconosciuto agli al-levatori - sottolinea la Coldiretti - non copreneanche i costi per l’alimentazione degli animali e

sta portando alla chiusura di una media di 4 stalleal giorno con effetti sull’occupazione, sull’econo-mia, sull’ambiente e sulla sicurezza alimentare degliitaliani. una accelerazione favorita anche dall’em-bargo deciso dalla Russia ai prodotti agroalimentarieuropei che - sottolinea la Coldiretti - oltre a pe-nalizzare direttamente le esportazioni dei formaggitipici Made in Italy sta facendo arrivare in italia illatte che gli altri Paesi europei prima esportavanonel paese di Putin. a rischio c’è un settore che rap-presenta la voce più importante dell’agroalimen-tare italiano con 36 mila imprese di allevamentoche producono 11 milioni di tonnellate di latte bo-vino di produzione complessiva e generano nellafiliera un valore di 28 miliardi di euro con quasi 180mila gli occupati della filiera. Circa la metà del latteconsegnato (45,5% per circa 50 milioni di quintali), èdestinato alla produzione di ben 48 formaggi dOP.“nella forbice dei prezzi dalla stalla alla tavola c’èspazio da recuperare per consentire ai consuma-tori di acquistare un prodotto indispensabile perla salute e per dare agli allevatori italiani la possibi-lità di continuare a garantire una produzione diqualità con standard di sicurezza da record”, ha af-fermato il presidente della Coldiretti Robertomoncalvo nel sottolineare che “a dimostrarlo cisono gli esempi significativi di gruppi lungimirantidella distribuzione e dell’industria che ci auguriamopossano essere seguiti da tutti”.

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quote latte

24 milioni di litri di lattepassano ogni giorno le frontiere per diventare italiani

fInIScono QueSt’anno

con nuove multeCon la fine del regime

delle quote latte è prevedibile

un aumento della produzione

lattiera italiana

CriSi: STranieri 3 liTri Di laTTe Su 4, eTiCHeTTa inGanna

re cartoni di latte a lunga conservazionesu quattro venduti in italia sono stranierimentre la metà delle mozzarelle sonofatte con latte o addirittura cagliate pro-

venienti dall'estero, ma nessuno lo sa perché nonè obbligatorio riportarlo in etichetta. dalle fron-tiere italiane passano ogni giorno 24 milioni di litridi latte equivalente tra cisterne, semilavorati, for-maggi, cagliate polveri di caseina per essere imbu-stati o trasformati industrialmente e diventaremagicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani,all’insaputa dei consumatori. Complessivamente initalia - sottolinea la Coldiretti - sono arrivati 8,6miliardi di chili in equivalente latte (fra latte liquido,panna, cagliate, polveri, formaggi, yogurt e altro) chevengono utilizzati in latticini e formaggi all’insaputadei consumatori e a danno degli allevatori perchénon è obbligatorio indicare la provenienza in eti-chetta. ad essere spacciato come italiano è il latteproveniente in cisterne soprattutto da germania,Francia, austria, Slovenia, ungheria, Slovacchia, Re-pubblica Ceca, Polonia e Olanda. in particolare siassiste ad un sostanziale aumento dell’import deiPaesi dell’est (+18% Ungheria, +14% Slovacchia,+60% Polonia) e una diminuzione di quello impor-tato dai Paesi dell’Ovest (-7% dalla Germania e -13%dalla Francia), secondo le elaborazioni Coldiretti sudati istat relative ai primi dieci mesi del 2014. Cisono però anche le cagliate da impiegare nella pro-duzione di mozzarelle che arrivano principalmentedai Paesi dell’est per un quantitativo che ha rag-giunto il milione di quintale all’anno ed è direttoper un terzo in Campania. e tra i Paesi esportatorila Lituania negli ultimi 3 anni ha triplicato le spedi-zioni in italia. un chilogrammo di cagliata usata perfare formaggio sostituisce circa dieci chili di latte ela presenza non viene indicata in etichetta perchénon è ancora obbligatoria l’indicazione di origineOltre ad ingannare i consumatori ciò fa concor-renza sleale nei confronti dei produttori che utiliz-zano esclusivamente latte fresco. ma sul mercatoeuropeo ed anche in italia sono arrivati anche i si-milgrana di bassa qualità spesso venduti con nomidi fantasia che ingannano i consumatori sulla reale

origine che è prevalentemente di Repubblica Ceca,ungheria, Polonia, estonia e Lettonia. una concor-renza sleale nei confronti degli autentici Parmigianoreggiano e grana Padano che devono essere otte-nuti nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione.il mercato dei similgrana prodotti nell’unione eu-ropea è una operazione che, da calcoli prudenziali,vale sul mercato della distribuzione 2 miliardi dieuro e che equivale, in termini di valore, all’exportdi Parmigiano Reggiano e grana Padano. “in un mo-mento difficile per l’economia dobbiamo portaresul mercato il valore aggiunto della trasparenza elo stop al segreto sui flussi commerciali con l’indi-cazione delle aziende che importano materie primedall’estero è un primo passo che va completatocon l’obbligo di indicare in etichetta l’origine deglialimenti”, ha affermato il presidente della ColdirettiRoberto moncalvo.

Tell’ultimo anno di attuazione del regimedelle quote latte che terminerà il 31marzo 2015 rischiano di arrivare nuovemulte per il superamento da parte del-

l’italia del proprio livello quantitativo di produzioneassegnato dall’unione europea, dopo quattro anniin cui nessuna multa è stata dovuta dagli allevatoriitaliani. il rischio di superare le quote assegnatenella campagna 2014/2015 è dimostrato - continuala Coldiretti - dal trend di aumento del 3,37 percento rispetto allo scorso anno registrato dal-l’agea tra aprile e novembre. La questione quotelatte - ricorda Coldiretti - è iniziata 30 anni fa nel1983 con l’assegnazione ad ogni Stato membrodell’unione di una quota nazionale che poi dovevaessere divisa tra i propri produttori. all’italia - con-clude la Coldiretti - fu assegnata una quota moltoinferiore al consumo interno di latte. il 1992, conla legge 468, poi il 2003, con la legge 119, e infine il2009, con la legge 33, sono state le tappe principalidel difficile iter legislativo per l’applicazione dellequote latte che ha consentito alla stragrande mag-gioranza degli allevatori di mettersi in regola. Conla fine del regime delle quote latte è prevedibile unaumento della produzione lattiera italiana e comu-nitaria che potrebbe aumentare del 5%, secondole stime della Coldiretti, con il rischio di ripercus-sioni negative sui prezzi del latte alla stalla, con no-tevoli difficoltà soprattutto per gli allevamenti dalatte che risiedono nelle zone più fragili e sensibilidel nostro Paese e dell’unione. “Occorre interve-nire a livello comunitario e nazionale per prepararecon strumenti adeguati un atterraggio morbido all’uscita del sistema delle quote”, ha affermato il pre-sidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel sot-tolineare che è importante che le risorse previstedal “Fondo latte di qualità” vadano agli allevatori.

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un momento della mobilitazione.

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ultima operazione della multinazionale dellatte francese Lactalis è stata l’acquisizionedel Consorzio Cooperativo Latterie Friu-lane annunciata silenziosamente a fine

anno e festeggiata con una lettera in cui si annun-ciava agli allevatori italiani fornitori dei diversi mar-chi del gruppo un ulteriore taglio a 35 centesimial litro del prezzo del latte. La Coldiretti e il Co-dacons chiedono con un esposto di fare luce sugliabusi di dipendenza economica a danno dei pro-duttori di latte fresco all’autorità garante dellaConcorrenza e del mercato (agCm). La presenzadella multinazionale francese Lactalis in italia inizianel 2003 con l’acquisizione dell’invernizzi, continuacon quella della galbani e della Locatelli e poi nel2011 con la Parmalat ed infine con l’acquisizionedel Consorzio Cooperativo Latterie Friulane. a ciòsi aggiunge - denuncia la Coldiretti - la strana storiadella Centrale del Latte di Roma, che vede coin-volta la multinazionale francese Lactalis. nel marzodel 2010 una Sentenza del  Consiglio di Stato hadichiarato la nullità della vendita della Centrale delLatte di Roma a Cirio da parte del Comune diRoma e tutti gli atti conseguenti, compresa la suc-cessiva vendita a Parmalat, pertanto  le azioni dellaCentrale del Latte sono ritornate al Comune diRoma, il quale però, dopo cinque anni, non ha an-cora avviato le procedure di recupero delle pro-prie azioni. intanto il progetto per il recupero dellaCentrale è chiaro: prevede un ruolo di partecipa-zione diretto degli allevatori nelle scelte che riguar-dano l’azienda. il risultato di questa situazione dimercato è - denunciano Coldiretti e Codacons -un evidente squilibrio contrattuale tra le parti chedetermina un abuso, da parte dei trasformatori,della loro posizione economica sul mercato, dallaquale gli allevatori dipendono. i prezzi praticati dagliintermediari della filiera del latte fresco sono iniquie gli allevatori manifestano ormai evidenti segni dicedimento. La Coldiretti, sostenuta anche dall’in-tervento di Codacons, hanno chiesto, allora, all’an-titrust (agCm) che si faccia chiarezza sullaquestione dei prezzi e dei costi di produzione, ar-

gomento ancora troppo poco indagato, e che si in-dividui la situazione di abuso in cui le imprese ditrasformazione operano a danno di chi garantisceuna materia prima di qualità. La recente legge n. 27del 2012 - ricorda la Coldiretti - ha disposto inter-venti urgenti a tutela della concorrenza e dello svi-luppo della competitività prevedendo, all’articolo62, una disciplina specifica in materia di cessionedei prodotti agricoli e agroalimentari nelle relazionicommerciali. La particolare attenzione alle relazionicontrattuali nel settore agricolo è dovuta al rico-noscimento della posizione di “debolezza” in cuiversa una parte contraente rispetto ad imprese piùforti sul mercato. il decreto che ha dato attuazioneall’articolo 62 vieta le pratiche commerciali slealie, in particolare, quelle pratiche che determinanoprezzi palesemente al di sotto dei costi di produ-zione medi dei prodotti oggetto delle relazionicommerciali e delle cessioni da parte degli impren-ditori agricoli.

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Il latte franceSe “PIGlIatutto”,IntervenGa antItruSt Sul terrItorIo

Coldiretti e Codacons: chiarezza sulla questione dei prezzi e dei costi di produzione

la preSenza Della mulTinazionale laCTaliS in iTalia inizia nel 2003 aCQuiSenDo invernizzi

la trasparenza del mercatoper salvare il latte piemontese

dicHiarazione di giorgio Ferrero

a Regione Piemonte ha ben presente i problemi del settore, eli considera con serietà. e’ questo un po’ il senso della nostrapartecipazione all’iniziativa torinese della Coldiretti. il nostro

impegno, per il latte come per tutti gli altri prodotti della nostra terra,è nel tentare in tutti i modi di garantire la trasparenza del mercato, sianel meccanismo della produzione che in quello della vendita, in modoche il consumatore sappia che cosa sta acquistando. in questo sensorendere chiara l’identità del latte piemontese nei prodotti al consumo,attraverso la trasparenza dell’etichetta rispetto al luogo di mungitura,significa esaltarne il valore e la qualità. Solo la trasparenza può renderegiustizia, anche economica, alla nostra produzione di pregio”.

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L’assessore all’agricoltura Regionale giorgio Ferrero mentre effettua la mungitura in piazza Castello: rendere chiara l’identità per il latte piemontese

il Presidente provinciale Coldiretti Roberto Paravidino durante il suo intervento in piazza Castello a torino

il direttore Coldiretti alessandria Simone moronisul palco allestito in occasione della manifestazione

a palazzo Reale lo scorso 6 febbraio.

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attuaLità - conto alla rovescia per expo

on la chiusura in media di 60aziende al giorno l’agricolturaitaliana si presenta all’expo con155mila imprese in meno ri-

spetto all’inizio della crisi nel 2007 e nonpuo’ permettersi dl perdere l’opportu-nità di rilancio offerta dalla grandeesposizione universale. e’ quanto ha affer-mato il presidente della Coldiretti Roberto mon-calvo nell’annunciare che, dopo la protesta dellatte, si estende la mobilitazione della Coldiretti perdifendere l’economia e il lavoro delle campagnedalle importazioni di bassa qualità che varcano ognigiorno i confini per essere spacciate come italiane,in occasione “Le idee di expo 2015 - verso la cartadi milano” organizzata dal ministero delle Politicheagricole. L’expo - ha sottolineato moncalvo - rap-presenta una occasione imperdibile per cambiaredefinitivamente verso al sistema agroalimentare inuna situazione in cui dall’inizio della crisi è crollatoil numero di imprese agricole con l’aumento delladipendenza dai prodotti agricoli che arrivano dal-l’estero. “La chiusura di un’azienda agricola significamaggiori rischi sulla qualità degli alimenti che siportano a tavola e minor presidio del territorio, la-sciato all’incuria e alla cementificazione”, ha affer-mato il presidente della Coldiretti Robertomoncalvo nel sottolineare che “l’appuntamento dimilano è .una occasione per combattere concre-tamente i due furti ai quali è sottoposta giornal-mente l’agricoltura: da una parte il furto di identità

e di immagine che vede sfacciatamente immesso incommercio cibo proveniente da chissà quale partedel mondo come italiano; dall'altra il furto di valoreaggiunto che vede sottopagati i prodotti agricolisenza alcun beneficio per i consumatori per colpadi una filiera inefficiente”. Per questo è necessarioavviare un percorso di collaborazione con tutti isoggetti che hanno a cuore il patrimonio agroali-mentare italiano come complesso di prodotti chene costituiscono la massima espressione qualitativae dei valori immateriali, a partire dalle associazionidei consumatori, dell’ambiente e della società ci-vile. contiene materie prime stranierecirca un terzo (33%) della produzionecomplessiva dei prodotti agroalimentarivenduti in italia ed esportati con il mar-chio Made in Italy, all’insaputa dei con-sumatori e a danno delle aziendeagricole. “gli inganni del finto Made in

Italy sugli scaffali - sottolinea la coldi-retti - riguardano due prosciutti su trevenduti come italiani, ma provenienti damaiali allevati all’estero, ma anche trecartoni di latte a lunga conservazione suquattro che sono stranieri senza indica-zione in etichetta, oltre un terzo dellapasta ottenuta da grano che non è statocoltivato in italia all’insaputa dei consu-matori, e la metà delle mozzarelle chesono fatte con latte o addirittura ca-gliate straniere”. Con l’expo dobbiamo por-

tare - continua il presidente della Coldiretti Ro-berto moncalvo - il valore aggiunto della traspa-renza con l’obbligo di indicare in etichetta l’originedegli alimenti. ma è necessario che siano anche resitrasparenti i flussi commerciali con il superamentodel segreto sulle aziende che importano materieprime dall’estero. L’appello di Papa Francesco a ri-pensare “a fondo il sistema di produzione e di di-stribuzione del cibo” ci conforta nel nostroimpegno per dare un adeguato riconoscimentoeconomico e sociale del lavoro nei campi dove -ha sottolineato moncalvo - pesano gli effetti di unaglobalizzazione senza regole che favorisce lo sfrut-tamento, la speculazione sul cibo e sottopaga i no-stri prodotti”. il risultato - ha precisato moncalvo- è che per ogni euro speso dai consuma-tori italiani per acquistare alimenti ap-pena 15 centesimi arrivano nelle tascheagli agricoltori. l’italia ha perso negli ul-timi venti anni il 15% delle campagneper effetto della cementificazione edell’abbandono provocati da un modellodi sviluppo sbagliato che ha ridotto di 2,15milioni di ettari la terra coltivata. Ogni giorno vienesottratta terra agricola per un equivalente di circa400 campi da calcio (288 ettari) con il risultato chein italia - sottolinea la Coldiretti - oltre 5 milioni dicittadini si trovano in zone esposte al pericolo difrane e alluvioni che riguardano ben il 9,8 per centodell’intero territorio nazionale. Per proteggere ilterritorio ed i cittadini che vi vivono l’italia - so-

C

eXpo: CHiuSe 60 azienDe al Giorno, moBiliTazione Si eSTenDe

moncalvo: da eXPo occaSIoneImPortante Per “camBIare verSo”

La partecipazione di Coldiretti a “Le idee di EXPO 2015 - verso la carta di Milano”

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stiene la Coldiretti - deve difendere il proprio pa-trimonio agricolo e la propria disponibilità di terrafertile dalla cementificazione nelle città e dall’ab-bandono nelle aree marginali con un adeguato ri-conoscimento dell’attività agricola che ha vistochiudere 1,2 milioni di aziende negli ultimi ventianni. nei cittadini come nella classe dirigente stapero’ crescendo finalmente la cultura del valoredell'agroalimentare, della salvaguardia del territorioe del cibo che è una delle poche leve per tornarea crescere e lo dimostra anche - continua la Col-diretti - la decisione di mantenere in italia il di-vieto di coltivare ogm come chiedono quasiotto italiani su dieci è un ottimo biglietto da visitaper il Made in Italy alimentare in vista dell’expo haconcluso moncalvo in riferimento alla sentenza deltar e alla recente firma da parte del ministro dellaSalute, Beatrice Lorenzin, del ministro delle politi-che agricole maurizio martina e di quello dell’am-biente, gian Luca galletti del decreto che sancisceil divieto di coltivazione di mais Ogm mOn810 perun periodo di 18 mesi in attesa del via libera finalealla direttiva europea. in questo senso - ha preci-sato moncalvo - abbiamo accolto con grande fa-vore anche la decisione del ministro delle Politicheagricole maurizio martina di avviare una con-sultazione pubblica on line per soste-nere l’indicazione di origine neglialimenti e spingere a livello europeo per renderele etichette più trasparenti. una opportunità - haconcluso moncalvo - per accelerare un percorsodal quale dipende la sopravvivenza dell’agricolturaitaliana. oggi in italia la metà della spesa è

anonima, anche se il nuovo regolamento comu-nitario entrato in vigore il 13 dicembre prevedeche a partire dal prossimo 1 aprile 2015 dovrannoessere indicate in etichetta luogo di allevamento edi macellazione di carni suine e ovi-caprine. adoggi, quindi, in europa è in vigore l’obbligo di indi-care l’origine della carne bovina dopo l’emergenzamucca pazza mentre dal 2003 è d’obbligo indicarevarietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca,dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identifica-zione per le uova, a partire dal primo agosto 2004

l'obbligo di indicare in etichetta il Paese di originein cui il miele è stato raccolto e dal 1° luglio 2009l’obbligo di indicare anche l’origine delle olive im-piegate nell’olio. ma l’etichetta - precisa la Coldi-retti - resta anonima oltre che per gli altri tipi dicarne anche per i salumi, i succhi di frutta, la pastaed i formaggi. L’italia sotto il pressing della Coldirettiè all’avanguardia in questo percorso: il 7 giugno2005 è scattato l’obbligo di indicare la zona di mun-gitura o la stalla di provenienza per il latte fresco;dal 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per ilpollo Made in Italy per effetto dell’influenza aviaria;a partire dal 1 gennaio 2008 l’obbligo di etichetta-tura di origine per la passata di pomodoro.

LA META’ DELLA SPESA DEGLI ITALIANI RESTA ANONIMA

Cibi con l’indicazionedi provenienza

E quelli senza

Carne di pollo e derivati Pasta

Carne bovina Carne di maiale e salumi

Frutta e verdura fresche Carne di coniglio

Uova Frutta e verdura trasformata

Miele Derivati del pomodorodiversi da passata

Passata di pomodoro Formaggi

Latte fresco Derivati dei cereali (pane, pasta)

Pesce Carne di pecora e agnello

Extravergine di oliva Latte a lunga conservazione

__ Concentrato di pomodoroe sughi pronti

nelle foto (in alto) il ministro delle Politi-che agricole maurizio martina al fianco diColdiretti nella battaglia per l’etichettaturatrasparente dei prodotti e per mantenere initalia il divieto di coltivate Ogm come chie-dono otto cittadini su dieci. Purtroppo oggimetà della spesa resta anonima con gravi con-seguenze per la salute e l’economia dei con-sumatori e del “Sistema Italia”.

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imu agricolaLA POSIzIONE DI

COLDIRETTISULLA NUOvA IMPOSTA

E’ necessario evitare

le incongruenze che esistono

rispetto alle reali condizioni

dei terreni coinvolgendo

gli enti territoriali

alle multe per chi pagheràl’imu in ritardo e si appli-

chi l’aliquota ridotta:per il pagamentodell’imposta arriva un

appello dalla Coldirettidi alessandria che ha incontrato un parlamen-tare del territorio, il Senatore FedericoFornaro, relatore del provvedimento al-l’esame della commissione finanze, per sa-perne di più sulle ultime novità normativeapprovate dal governo. una riunione allaquale hanno partecipato i vertici dell’Organiz-zazione per sottolineare le motivazioni per lequali tale imposizione, su un bene strumentalequal è il terreno, appare iniqua e fortementepenalizzante per quelle imprese che hanno,tra l’altro, il grande merito di operare in areedifficili, concorrendo a mantenere lavoro edoccupazione, e svolgendo un ruolo determi-nante per la difesa permanente del territorio,contrastando il pericolo, sempre presente, didissesto. Coldiretti, in attesa che si faccia chia-rezza e trovare nuovi spazi di manovra per ildecreto chiede a tutti i Sindaci che venga ri-dotta al minimo l’aliquota da applicare ai ter-reni agricoli nei comuni interessati dall’imu,ma nell’immediato è anche necessario evitarele sanzioni nei casi di ritardato pagamento,quando è dovuto. La tassa è scaduta lo scorso10 febbraio ma è bene sottolineare la neces-sità che venga rispettato lo Statuto del con-tribuente. e’ peraltro necessario evitare leincongruenze che esistono rispetto alle realicondizioni dei terreni coinvolgendo gli entiterritoriali. “Queste modifiche necessarie raf-forzano la scelta equa e coraggiosa di mante-nere l’esenzione per le imprese agricoleprofessionali in tutte le aree svantaggiate ri-

conoscendo il ruolo economico e di presidioterritoriale di chi lavora e vive di agricoltura”ha affermato il presidente provinciale Coldi-retti alessandria Roberto Paravidino - al cen-tro il tema della collina svantaggiata, che nonè pretestuoso ma reale e quello degli affittisono solo due degli aspetti sui quali si dovràverificare la disponibilità del governo”. «Sonostate individuate tre categorie diverse di co-muni - afferma il presidente provinciale ro-berto paravidino - utilizzando i parametriistat. La prima categoria è quella dei Comunitotalmente montani, del tutto esenti dal pa-gamento sia per il 2014 che per il futuro; laseconda categoria riguarda i comuni parzial-mente montani dove l’imu non si applica solose i proprietari dei terreni sono in possessodella qualifica di coltivatore diretto o impren-ditore agricolo professionale, oppure se i ter-reni agricoli sono stati dati in affitto o incomodato, dagli stessi soggetti qualificati di cuisopra, ad altri coltivatori diretti o a impren-ditori agricoli professionali. La terza categoriariguarda quelli non montani nei quali l’imu sidovrà pagare nel 2015 su tutti i tipi di terrenoa prescindere dalla qualifica del proprietario,fatte salve le specifiche agevolazioni già previ-ste, in via generale, per i coltivatori diretti eiap». nel 2014 la clausola di salvaguardia hapermesso ai coltivatori diretti - iap iscritti al-l’inPS di non effettuare il versamento per ter-reni posseduti e condotti nei comuni situatiad un’altitudine compresa tra i 281 e i 600metri. inoltre, considerato il protrarsi della vi-cenda imu, caratterizzata dalle molteplici in-certezze sulla determinazione dell’impostadel 2014 Coldiretti ha chiesto la non applica-zione di sanzioni e interessi a carico del con-tribuente, per almeno 30 giorni oltre la

scadenza». “Sull’imu agricola, per il 2014, èdifficile che si riescano a trovare spazi di ma-novra per modificare il decreto legge - haspiegato Federico Fornaro - sempre rela-tivamente al 2014, si sta approfondendo laquestione se sia possibile dare una base giu-ridica alla decisione di quei comuni che hannodeciso autonomamente di rinviare la scadenzadel pagamento dell’imposta. Quanto al 2015,invece - ha aggiunto - sono molti i temiemersi e che chiedono risposta. in primoluogo la questione posta da molti comuni, se-condo i quali il governo ha sovrastimato il get-tito imu, cosa che rischia di creare problemiai loro bilanci sia per il consuntivo 2014 siaper il preventivo 2015. poi - ha continuatoFornaro - c’è il tema della collina svantag-giata, che non è pretestuoso, ma reale e quellodegli affitti”. Per quel che riguarda la circolareistat sulla classificazione dei comuni montani,Fornaro si è detto stupito dai suoi contenuti:“Stanno emergendo una serie di questioni sucui intendiamo verificare la come si compor-terà il governo, sulla quale però, al momento,non è dato sapere alcunchè”.e agli imprenditori che esprimono criticheColdiretti non le manda a dire: “Quando Col-diretti trattava con il governo Confagricolturae Cia dov’erano? - afferma moroni - È facilecriticare, ma difficile assumersi le responsabi-lità. ed è facile anche non dire niente al tavolodelle trattative e poi, in un secondo momento,fare i paladini. La problematica dell’imu è benpiù complessa e articolata di come è stata de-scritta: prese di posizione di questo tipo ri-schiano di far percepire ai cittadini italiani cheil mondo agricolo non vuole pagare le impo-ste né contribuire al risanamento del sistemaitalia, quando invece non ha mai fatto, né farà

i nostri imprenditori Hanno bisogno di un segnale tangibile e coraggioso

sino al 31 marzo 2015

SENzA SANzIONISENzA INTERESSI

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re gli emendamenti presentati dal relatoreal Senato, Federico Fornaro. “il primo è unamoratoria fino al 31 marzo per il paga-

mento, sul modello di quello che venne già fattosulla mini imu, senza modificare la data di sca-denza. ma per chi paga entro il 31 marzo non siprevedono sanzioni o interessi”, ha spiegato For-naro durante l’incontro in sede Coldiretti. “un se-condo emendamento riguarda il diritto alrimborso da parte di chi invece avesse pagato inun comune che, successivamente alle modifiche, èdiventato esente salvo che sia prevista la formadella compensazione di un regolamento comu-nale”, prosegue. infine “un terzo emendamento ri-guarda la costituzione di un fondo di riequilibrioper la verifica del reale gettito dell’imu agricolaper i comuni rispetto alle stime fatte dal ministero.

T

Fornaro: “Tre emendamenti al decreto sul-

l’Imu in discussione al Senato: moratoria

sino al 31 marzo sulla base della mini Imu;

diritto di rimborso per chi ha già pagato e

non doveva; fondo di riequilibrio per la ve-

rifica reale del gettito per i comuni rispetto

alle stime fatte dal Ministero”

mancare, il proprio contributo. Certo, siamoperfettamente consapevoli che tutto è miglio-rabile, ma bisogna lavorare con intelligenza, af-frontando tutto l’impianto che prevede ilpagamento delle imposte e delle tasse nel set-tore agricolo. Se ci limitiamo ad affrontarneun solo aspetto, rischiamo di penalizzare leimprese agricole sotto altri punti di vista. enon accettiamo lezioni di vita da chi parlasolo degli altri e non fa proposte”. a propo-sito di migliorie, paravidino rilancia: “nonc’è soltanto il nodo dell'esenzione dall’imu,ma anche altre questioni di massima impor-tanza, come quella dei valori catastali, delle ali-quote imu applicate dai Comuni. È necessariorivedere tutti gli estimi. Spesso vigono valuta-zioni vecchie, troppo elevante, che non corri-spondono più all’effettiva redditività deiterreni e portano a un’imu pesantissima”.Come rilanciare l’economia? “Coldiretti inquesti anni ha portato avanti politiche per tu-telare e valorizzare il Made in Italy - spiegamoroni - tutte le battaglie fatte, in ultimoquella sul latte, sono la dimostrazione diquanto costantemente affermiamo. abbiamo

creato un sistema alternativo a quello a quelloimposto dalle multinazionali, abbiamo rilan-ciato il valore dei prodotti italiani, stiamo la-vorando per la semplificazione burocratica,abbiamo creato forme di commercializza-zione diretta dal produttore al consumatoreper ridare valore aggiunto ai nostri prodottie produttori, abbiamo creato l’osservatoriodelle agromafie con a capo l’ex giudice gian-

carlo Caselli. Questo è quello che ha fattoColdiretti per i nostri produttori e per i no-stri cittadini consumatori. dal 30 ottobre1944 la Coldiretti si batte e sempre si batteràper i nostri imprenditori agricoli. e difende-remo sempre la nostra democrazia e le no-stre istituzioni, indipendentemente da chigoverna. Saremo, come sempre, al fianco dellenostre aziende”.

IMU: APPROvATIEMENDAMENTI PERTROvARE NUOvI SPAzI DI MANOvRA

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IL PAPA INCONTRA COLDIRETTIIN OCCASIONE DEL 70° ANNIvERSARIO DALLA FONDAzIONE:“Giusto ripensare la filiera del cibo in grado di assicurare un futuro all’agricoltura”

l modello di sviluppo che stiamo per-seguendo garantisce un sistema di tu-tela sociale ed economica in grado di

assicurare un futuro all’agricoltura e un cibo si-curo e accessibile a tutti, in italia e nei Paesi piùpoveri” ha affermato il presidente della Coldi-retti Roberto moncalvo nel ringraziare il SantoPadre per le parole di sostegno ed incoraggia-mento nel corso dell’udienza a cui hanno par-tecipato in vaticano i dirigenti nazionali eterritoriali in occasione del 70° anniversariodalla fondazione. L’appello di Papa Francesco aripensare “a fondo il sistema di produzione edi distribuzione del cibo" ci conforta nel nostroimpegno per dare un adeguato riconoscimentoeconomico e sociale del lavoro nei campi dove- ha sottolineato moncalvo - pesano gli effettidi una globalizzazione senza regole che favori-sce lo sfruttamento, la speculazione sul cibo esottopaga i nostri prodotti.” il risultato - haprecisato moncalvo - che “per ogni euro spesodai consumatori italiani per acquistare alimentiappena 15 centesimi arrivano nelle tasche agliagricoltori”. La salvaguardia dell’identità del-l’agricoltura italiana, nel rispetto dell’ambientee della biodiversità con l’obiettivo di garantireai consumatori giusta qualità e quantità, genui-nità e sicurezza degli alimenti, L’invito del SantoPadre a trovare forme per produrre cibo cu-stodendo la terra trova una risposta concretanella campagna italiana che - ha continuatomoncalvo - ha conquistato il maggior numerodi certificazioni alimentari a livello comunitario,

la leadership nel numero di imprese che colti-vano biologico, ma anche quello nella sicurezzaalimentare mondiale con il minor numero diprodotti agroalimentari con residui chimicifuori norma, senza dimenticare il fatto chel’agricoltura italiana è tra le più sostenibili dalpunto di vista ambientale per la ridotta emis-sione di gas ad effetto serra. Con le parole delSanto Padre torniamo nelle nostre campagnepiù forti e determinati nel garantire da un latola giusta qualità e quantità, genuinità e sicurezza

degli alimenti ai consumatori e dall’altro - haconcluso moncalvo - la salvaguardia dell’iden-tità dell’agricoltura italiana, nel rispetto dell’am-biente e della biodiversità. dalle patate blu allecarote viola, dalla lenticchia rossa al cece nero,dal mais bianco alla mela grigia ma anche ra-dicchio rosa, cavoli viola e sedano rosso sonoinfatti alcuni prodotti rappresentativi dellagrande biodiversità dell’agricoltura italiana cheil presidente della Coldiretti Roberto mon-calvo ha offerto a Papa Francesco. tutti pro-

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Roberto Moncalvo: “Riconoscereil valore del lavoro nei campi”“Lottiamo contro gli sprechi” spronati a tutelare

l’identità della nostra cultura agricola

iò che più mi ha colpito, dal punto divista umano per chi come me è natoe cresciuto in una famiglia contadina,

è stato senza dubbio il richiamo al pane: il sim-bolo del nostro lavoro. e il Papa ci ha ricordatoancora una volta, “come ci hanno insegnato i no-stri nonni”, che “con il pane non scherza”. L’emo-zione di Roberto moncalvo per l’incontro conFrancesco si declina in una gioia discreta ma pal-pabile. e in un rinnovato impegno alla guida diColdiretti, di cui è un giovane presidente.

come tradurre a livello associativo,concretamente, le parole del papa?Le parole di Francesco ci confortano nel nostroimpegno per dare un adeguato riconoscimentoeconomico e sociale al lavoro nei campi. dovepesano gli effetti di una globalizzazione senza re-gole che favorisce lo sfruttamento, la specula-zione sul cibo e sottopaga i nostri prodotti. ilrisultato è che per ogni euro speso dai consu-matori italiani per acquistare alimenti appena 15centesimi arrivano nelle tasche agli agricoltori.Per questo insisteremo con il nostro progetto“Campagna amica” e cercheremo di portare inostri prodotti anche nella grande distribuzione.insisteremo in fine nella lotta agli sprechi.

come si esprime, invece, il valore so-ciale dell’agricoltura che Francesco hapiù volte richiamato?anzitutto nella salvaguardia dell’identità dell’agri-coltura italiana, nel rispetto dell’ambiente e dellabiodiversità con l’obiettivo di garantire ai consu-matori giusta qualità e quantità di alimenti. e poinella creazione di posti di lavoro, soprattutto peri giovani, come sta avvenendo negli ultimi anni.

il cibo è il grande tema dell’expo:come “promuovere” questa parola du-rante l’esposizione?Proponendo e raccontando ai Paesi parteci-panti il nostro modello di agricoltura. Che èun modello di sviluppo sostenibile, legato alterritorio e alle comunità. La campagna italianaha conquistato il maggior numero di certifica-zioni alimentari a livello comunitario, la leader-ship nel numero di imprese che coltivanobiologico, ma anche quella nella sicurezza ali-mentare mondiale con il minor numero diprodotti agroalimentari con residui chimicifuori norma. Senza dimenticare il fatto chel’agricoltura italiana è tra le più sostenibili dalpunto di vista ambientale per la ridotta emis-sione di gas ad effetto serra.

inteRviSta RiLaSCiata aL QuOtidianO avveniredotti che l’intelligente lavoro e l’attenta operadi recupero e conservazione degli agricoltoriitaliani ha salvato dall’estinzione che dall’iniziodel secolo scorso ha colpito ben il 75% dellevarietà di frutta. Oltre al vino per le celebra-zioni liturgiche e all’olio extravergine d’olivaper la mensa del Papa, nel cesto della Coldi-retti per il Santo Padre hanno trovato spazioprodotti “minori” che conservano però pro-prietà salutistiche e nutrizionali eccezionali adimostrazione della grande ricchezza cheporta la diversità. L’italia infatti - conclude laColdiretti - può contare su 7000 specie diflora, 58.000 specie di animali e 1200 vitigni au-toctoni contro i 222 che dei cugini francesi maanche su 533 varietà di olive contro le 70 spa-gnole, grazie al lavoro quotidiano di agricoltorie allevatori.

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ORganizzaziOne - incontri zonali 2015

a riforma della nuova Politica agricolaComune 2014-2020, le novità fiscaliper l’anno 2015 e l’imu: sono questi gli

argomenti attraverso i quali si stanno sno-dando gli incontri territoriali Coldiretti chehanno preso il via il prossimo 18 febbraio dallazona di tortona. La Coldiretti sta incontrandola propria base, zona per zona, con appunta-menti mirati, organizzati per far conoscere inmodo più approfondito e con caratterizza-zione prettamente territoriale ciò che la fede-razione provinciale sta facendo per difendereil reddito delle imprese agricole e, soprattutto,far capire che si può e si deve avere fiducia nelfuturo. Riunioni che servono ad ascoltare lavoce degli imprenditori, per capire quelle chesono le necessità più imminenti e alleviare lepreoccupazioni in un momento di crisi gene-rale come quello attuale. incontri costruttiviper “vivere” il territorio e capire dove inter-venire con più efficacia. Obiettivo: fare il puntosulle ultime novità in ambito agricolo con uncoinvolgimento diretto sugli aggiornamentitecnici. gli appuntamenti sono organizzatinell’ambito del progetto di informazione peril settore agricolo attivato sulla misura 111 delProgramma di Sviluppo Rurale 2007-2013 eserviranno a presentare agli associati, ai tecnicie ai dirigenti, argomenti di attualità tecnica. La priorità è informare sulle ultime novità tec-niche, ricordando importanti scadenze, senzatralasciare il fondamentale capitolo legato allaRiforma della Politica agricola Comunitaria.

il presidente e il direttore della Coldiretti ales-sandrina, Roberto Paravidino e Simone mo-roni, e i responsabili dei vari servizidell’Organizzazione, stanno incontrando tuttigli associati per fare chiarezza su diversi argo-menti e garantire un importante coinvolgi-mento diretto della base associata in unindispensabile approfondimento delle norma-tive e l’illustrazione della posizione sindacaleassunta dalla Coldiretti nel contesto nazionalein merito alle problematiche più urgenti da ri-solvere che vedono protagonista il settore pri-mario. Le varie relazioni sono tenute dairesponsabili di settore che sono a disposizionedei soci per rispondere a domande e illustrarei “percorsi burocratici” da seguire per noncommettere errori che possano pregiudicareeventuali richieste di finanziamento. “Per la Coldiretti, gli incontri zonali rappresen-tano un momento molto importante - hannoaffermato Roberto Paravidino e Simone mo-roni - testimonianza di una “filiera tutta agri-cola e tutta italiana”, impegnata nel portareavanti battaglie fondamentali per disegnare la“nuova agricoltura”. Per gli agricoltori abbiamoorganizzato questi percorsi informativi e for-mativi perché siano consapevoli dei maggiorioneri a carico delle aziende, ma anche dellenuove opportunità che non mancano. Questiincontri, aperti a tutti gli imprenditori, sono ilprimo tassello di importanti momenti di assi-stenza e consulenza che verranno messi incampo nel 2015”.

appunTamenTi miraTi Sulle ulTime noviTà Del SeTTore aGriColo

Al via gli incontri zonali: Coldiretti incontra la base associataApprofondimenti su normative e scadenze per tutelare e seguire

le imprese: il via dalla Zona di Tortona il 18 febbraio

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APPUNTAMENTIDEgLI INCONTRIzONALIalessandriaLunedì 23 FeBBRaiO - ore 9.30 salone 4° pianosede coldiretti provinciale

casale monFerratogiovedì 26 FeBBRaiO - ore 9.30 sala parco del poviale lungo po gramsci, 10

cerrinagiovedì 26 FeBBRaiO - ore 15.00ristorante lanterna blufr. gaminella - mombello m.to

tortonamercoledì 18 FeBBRaiO - ore 9.30 sala Fondazione cr tortonavia puricelli, 11

castelnuovo scriviagiovedì 19 FeBBRaiO - ore 15.00sala pessinipiazza vittorio veneto

novi ligure - ovadagiovedì 19 FeBBRaiO - ore 9.30 museo dei campionissimiviale campionissimi, 2

acqui termevenerdì 20 febbraio - ore 9.30auditorium san guidopiazza duomo

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scheda nocciolo n.36

[a cura di Alberto Pansecchi]

Il peso e la dimensione dei cinghiali e la necessità di pulireil manto da fango e residui vegetali, fa sì che ricerchino su-perfici, tronchi o altri sostegni rigidi contro i quali sfregarsi.Va da sé che un legno fragile come quello caratteristico ditutto il genere Corylus, cui appartiene il nocciolo, si possaspezzare con facilità.Questo avviene con maggiore frequenza su impianti allevatia cespuglio o vaso cespugliato nei quali le pertiche partonoda terra, ma anche nel caso di allevamenti monocaule, afarne, nella migliore delle ipotesi le spese, sono i rami piùbassi.Anche intere piante possono essere piegate, scalzate o rottespecie se ancora giovani e relativamente fissate al suolo.Si assiste quindi spesso a rotture nette, scosciature di ramifino a interessare il tronco principale e piegamento di pianteal di fuori dall’asse del filare.

I mutamenti ambientali avvenuti in seguito al progressivo abbandono delle areecollinari più erte e disagevoli precedentemente a coltivo, hanno determinatoun costante aumento delle popolazioni di animali selvatici in tutto il territorioregionale.

Il cinghiale è una delle specie che ha potuto maggiormente godere di questarinnovata disponibilità di aree idonee e di risorse trofiche naturali.

Un forte contributo alla sua espansione è stato dato dalla ibridazione dellespecie autoctone con il maiale domestico, e con razze dell’est Europa.

Contrapposte sono le voci degli agricoltori che vogliono la completa eradica-zione del cinghiale, dei cacciatori che chiedono di poter soddisfare le proprieesigenze venatorie e degli ambientalisti che auspicano la maggiore biodiversitàpossibile.

Noccio

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cin

ghia

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• Popolazioni numerose

• Danni profondi

• Difficoltà di raccolta

• Efficace la prevenzione

Danni causati per rottura di branche o intere piante

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[a cura di Alberto Pansecchi]

Danno per sfregamento al piede delle pianteI danni causati al piede delle piante che si trovano in prossimità di fossi, pozze diacqua e fango in cui i cinghiali si rotolano con il duplice scopo di rinfrescarsi e di pro-cedere alla pulizia del pelo sono generalmente più limitati; una volta che il fango si èseccato sulla pelle, gli animali si strofinano sulle piante per liberarsene e allontanareassieme ad esso gli eventuali parassiti.

La mole degli animali, lo spessore e la ruvidità del loro manto e la pressione esercitatasulle superfici ove si sfregano, quando non crea rotture, provoca ferite e decorticazioninella totalità delle specie arboree.

a cura del servizio di consulenzatecnico-agronomica Coldiretti Alessandria

Bibliografia: Stima dei danni provocati dalla fauna selvatica alle coltivazioni agrarie - M. Moncelli, 2013 - Maggioli EditoreIl Cinghiale. Problematiche gestionali e prevenzione dell’impatto sulle attività antropiche - Veneto Agricoltura.

Danno per rottura del cotico erbosoDi natura diversa, ma non per questo meno importante, è l’impatto che il cinghiale puòarrecare al cotico erboso dei noccioleti. Questa attività di scavo (rooting) viene messa in atto dal cinghiale per ricercare rizomi e radici oltre alla microfauna presente nei primi strati di terreno sottostanti.Piccoli mammiferi, larve di insetti, anellidi e altra fauna costituiscono infatti un importante apporto di proteine di origineanimale necessari al cinghiale per una alimentazione adeguata alla sua struttura.

Questo tipo di danno può avere pesanti ripercussioni sulla ge-stione della coltura in quanto presupposto irrinunciabile per lacoltivazione del nocciolo è l’uniformità e la regolarità del ter-reno sottostante le piante. Avvallamenti, buchi o depressioni delprofilo del suolo rendono impossibile una completa raccolta delprodotto.

A questo danno quantitativo nelle rese finali della coltura sisomma il problema che le stesse nocciole non raccattate dallemacchine diventano cibo ambito dai cinghiali con ulteriore pro-gressivo aggravamento del problema.

Risposta delle pianteRotture, scosciature, sfregamenti e piegatura o addirittura scalzatura delle piante, influiscono in modo più omeno accentuato sulla loro vitalità e capacità di conservare inalterato nel tempo il vigore.

Molto spesso il funzionamento della pianta ne è compromesso e, la stessa, andrà incontro a un progressivo de-perimento che la condurrà via via alla morte.

Diventerà quindi necessario operare scelte estreme con l’eradicazione delle piante così devastate e la loro so-stituzione.

Prevenzionee ricostituzioneOgni qual volta un tessuto perma-nente di una pianta subisce undanno, le reazioni che si innescanotentano di ricostruire la funzionalitàdei tessuti lesionati. È indubbio chequesto non avviene mai al 100% e lapianta intraprende la via di un lentodeclino. A rallentare il processosono tutte le opere di pulizia, disin-fezione e “chirurgia” del legno cheun abile agricoltore può mettere inatto. Più queste avvengono tempe-stivamente e sapientemente, menol’indebolimento della pianta sarà ra-pido. L’utilizzo di mastici medicati o

di formulati distribuiti per via fogliare che favoriscono una migliore ci-catrizzazione delle ferite può fare la differenza per il futuro della piantadi nocciolo. La migliore delle strategie percorribili rimane comunquesempre la prevenzione e, vista l’insufficiente efficacia, per lo meno inquesto momento, di prodotti repellenti, l’unica valida alternativa è unadifesa di tipo fisico. In quest’ambito le recinzioni elettrificate, i cosiddetti“pastori elettrici” costituiscono la migliore e più economica soluzione.

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N O V I T À E A P P R O F O N D I M E N T I

ra i pagamenti diretti, quello base èil più importante poichè solo gliagricoltori che ne hanno diritto pos-sono accedere alle altre tipologie di

pagamento, ad eccezione di quello accop-piato. I titoli storici scadranno il 31/12/2014e lasceranno il posto ai nuovi titoli, assegnatisulla base della domanda unica al 15/05/2015.Potranno accedere ai nuovi titoli gli agricol-tori che abbiano ricevuto pagamenti diretti oaiuti nazionali in relazione ad una domandadi aiuto nel 2013 e siano agricoltori attivi. Purin mancanza del requisito 2013, possono ri-chiedere la prima assegnazione gli agricoltoriche producevano ortofrutticoli, patate daconsumo, patate da seme, piante ornamentalisu una superficie minima di 5.000mq o colti-vavano vigneti, quelli che hanno avuto asse-gnati titoli dalla riserva nel 2014 e gliagricoltori che non hanno mai avuto titoli nédi proprietà né in affitto e sono in grado didimostrare che al 15/05/2013 esercitavanoattività di produzione e/o allevamento. Il pas-saggio dal vecchio a nuovo sistema di paga-mento seguirà, in Italia, il modello diconvergenza “irlandese”, in base al quale, peril pagamento di base: - gli agricoltori che ricevono meno del 90% del va-

lore unitario nazionale otterranno un aumento gra-

duale, pari ad 1/3 della differenza tra il loro valore

unitario iniziale e il 90% del valore unitario nazio-

nale nel 2019;

- i titoli di ogni agricoltore non potranno diminuire

di oltre il 30% rispetto al suo valore unitario iniziale;

- all’anno di domanda 2019, nessun titolo avrà un

valore unitario più basso del 60% del valore unita-

rio nazionale al 2019, a meno che ciò dia luogo a

perdite superiori al 30% per gli agricoltori che “fi-

nanziano” il meccanismo; in tal caso il valore uni-

tario minimo sarà fissato al livello necessario al

rispetto della soglia del 30%.

Il miPAAF stima che il valore unitario nazio-nale sarà compreso tre 168 e 192 euro. Lanuova PAC ridimensiona l’elenco degli aventidiritto ai pagamenti diretti: nella lista neradegli esclusi dalla categoria di agricoltore at-tivo finiscono aeroporti, servizi ferroviari, im-pianti idrici, servizi immobiliari, terreni sportivie aree ricreative permanenti, banche e finan-ziarie, persone fisiche e giuridiche che svol-gono attività di intermediazione commercialee la PA, ad eccezione degli enti che effettuanoformazione e sperimentazione in campo agri-colo e quelli che gestiscono gli usi civici. Agri-coltore attivo è quindi, in Italia, chi possiedel’iscrizione all’InPS come CD, IAP, colono omezzadro oppure il possesso della P.IVA attivain campo agricolo, con dichiarazione annualeIVA a partire dal 2016 per le aziende non ubi-cate prevalentemente in montagna e/o zonesvantaggiate. Inoltre, sono attivi quegli agricol-tori che nell’anno precedente hanno perce-pito pagamenti diretti inferiori a €5.000, peraziende ubicate in montagna o zone svantag-giate, e €1.250 nelle altre zone.

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Il nuovo regIme

deI pagamentI dIrettIL’Italia seguirà il modello di convergenza “irlandese”

Il pagamento ecologico, c.d. greening, è con-cesso solo ai beneficiari del pagamento baseche sono tenuti all’applicazione congiunta, sututti gli ettari ammissibili, delle tre praticheagricole benefiche per il clima e l’ambiente(diversificazione delle colture, mantenimento deiprati permanenti e presenza di un’area di inte-resse ecologico) o delle pratiche equivalenti.Sono esenti da tali obblighi gli agricoltori bio-logici, per la parte di azienda sulla quale sipratica l’agricoltura biologica; gli agricoltoriche aderiscono al regime semplificato per ipiccoli agricoltori; gli agricoltori che, a seguitodell’adesione a misure agro-climatico-am-bientali dei PSR, adottano pratiche che dannobenefici equivalenti o maggiori rispetto aquelli del greening.

SPECIALE PAC 2014 -2020

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Gli agricoltori le cui aziende sono situate intutto o in parte nelle zone rientranti nelle di-rettive Habitat, Acqua e Uccelli, hanno dirittoal greening, purché applichino le pratiche agri-cole benefiche nella misura in cui esse sianocompatibili con gli obiettivi di tali direttive.Secondo la nuova PAC sono giovani gli agri-coltori che si insediano per la prima volta inun’azienda agricola in qualità di capo aziendao che si siano già insediati nei 5 anni prece-denti la prima presentazione di una domandaper aderire al regime del pagamento di base;

non hanno più di 40 anni. Il pagamento per igiovani sarà calcolato moltiplicando il numerodi titoli attivati dall’agricoltore per il 25% delvalore medio dei titoli detenuti in proprietà oin affitto dall’agricoltore stesso. L’incrementosi applica su una superficie massima di 90 et-tari. Il sostegno è concesso per un massimodi 5 anni, calcolati a partire dal primo anno diinsediamento. Al pagamento per i giovani è de-stinato l’1% del massimale nazionale, aumen-tabile al 2% attraverso la riserva nazionale. Alsostegno accoppiato l’Italia destinerà l’11%

del massimale nazionale, pari a circa 429 mi-lioni di euro per il 2015, distribuiti tra 3 macrosettori (zootecnia, seminativi e olivicoltura), 10settori produttivi e a 17 misure di intervento.

• Il presente articolo rientra nel progetto“La nuova PAC - Tra sostenibilità e innova-zione. Impatti sulle aree rurali” cofinanziatodall’Unione Europea - DG AGRI. I pareri inesso espressi impegnano soltanto l’autoree non possono essere considerati come co-stituenti una presa di posizione ufficialedella Commissione Europea.

a nuova politica di sviluppo rurale èelaborata all’interno di un Quadrostrategico comune di programma-zione, unico per tutti i fondi struttu-

rali (Feasr, Fesr, Fse e Feamp), elaborato alivello europeo, che ciascun Paese ha decli-nato, in base alle proprie esigenze, attraversoun Accordo di partenariato. L’Italia ha sceltodi attuare la politica di sviluppo rurale attra-verso i PSR regionali e un Programma di Svi-luppo Rurale Nazionale che si occuperà di 4linee di intervento: gestione del rischio (1.640mln di €), infrastrutture irrigue (300 mln di €),biodiversità animale (200 mln di €) e rete ru-rale nazionale (100 mln di €). La nuova programmazione 2014-2020 offreun approccio più flessibile di quella attuale:non ci sono più gli assi, entro cui sono rigida-mente incasellate le misure, ma sei priorità,ulteriormente specificate in 18 focus area, allacui realizzazione può contribuire contempo-raneamente più di una misura. Ciascun PSRdovrà contenere almeno 4 delle 6 priorità cheriguardano: il trasferimento di conoscenze,l’innovazione, l’organizzazione delle filiere

agroalimentari, la gestione del rischio, la tuteladegli ecosistemi, il contrasto ai cambiamenticlimatici e la riduzione della CO2, l’inclusionesociale e lo sviluppo economico nelle zonerurali. Il nuovo impianto riduce il numero dimisure da 40 a 18: alcune sono state accor-pate, altre ampliate, altre ancora introdotte exnovo. Particolare rilievo viene dato alla prio-rità Innovazione, cui contribuiscono le misure“Trasferimento di conoscenze”, “Coopera-zione” e “Investimenti in immobilizzazioni ma-teriali”. L’applicazione di tali misure èincoraggiata dai Gruppi Operativi del Parte-nariato Europeo per l’Innovazione, il cuiobiettivo è favorire la cooperazione tra agri-coltura e ricerca per accelerare il trasferi-mento tecnologico. Il modello di governancedei GO sarà concertato tra Mipaaf e Regionie gli obiettivi di ricerca ed innovazione sa-ranno perseguiti anche con azioni tra Gruppiappartenenti a diverse Regioni e Paesi. Viene,inoltre, rafforzata la misura volta a fornire ser-vizi di consulenza agraria e, sul fronte dellesovvenzioni per ristrutturazione/investi-menti/ammodernamento delle aziende, già

lpreviste in passato, è possibile riceveretassi di finanziamento più alti se con-nesse ai partenariati europei per l’inno-vazione o a progetti comuni. Unacombinazione di misure è destinata aiGiovani agricoltori, per avviare l’attività(fino a 70.000 €), per investimenti in im-mobilizzazioni materiali, per servizi diformazione e consulenza. Tre le misuredestinate alla gestione dei rischi e pre-vedono assicurazione e fondi di mutua-lizzazione per cautelare il raccolto dairischi derivanti da eventi atmosferici ozoonosi, oltre ad uno strumento per lastabilizzazione dei redditi All’agricolturabiologica è destinata una misura speci-fica e per i pagamenti agro-climatico-ambientali sono previsti contratticomuni, il collegamento a formazione einformazioni, maggiore flessibilità nellaproroga dei contratti nazionali.

N O V I T À E A P P R O F O N D I M E N T ISPECIALE PAC 2014 -2020

la politica

di sviluppo ruraleLa nuova programmazione 2014-2020 offre un approccio più flessibile di quella attuale

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Maggiori possibilità sono date al sostegnodella cooperazione in ambito tecnologico,ambientale e commerciale, per esempio at-traverso lo sviluppo di filiere agroalimentaricorte e dei mercati locali. Il Leader è finalizzato a promuovere la fles-sibilità di operazione con altri fondi a livellolocale, per es. la cooperazione urbano-ru-rale. La formalizzazione del cosiddettoCommunity-led local development (CLLD-Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo) por-terà ad una progettazione e gestione strut-turata degli interventi di sviluppo da partedegli attori locali che si associano in unapartnership di natura mista (pubblico-pri-vata) e affidano un ruolo operativo (gestio-nale e amministrativo) al Gruppo di AzioneLocale. Spetterà ai GAL elaborare il Pianodi Azione Locale per tradurre gli obiettivi

in azioni concrete, dotandosi di una strut-tura tecnica in grado di effettuare tali com-piti. I Piani di Azione dovranno concentrarsisu un esiguo numero di ambiti di inter-vento, in ogni caso non superiore a tre, sucui impostare la progettazione locale 2014-2020. I GAL sceglieranno gli ambiti tematicidi intervento per i rispettivi piani di azioneda una lista predefinita. Gli ambiti di inter-vento scelti dai GAL dovranno essere coe-renti con i fabbisogni emergenti e leopportunità individuate per i propri terri-tori. Più fondi possono contribuire al finan-ziamento di progetti CLLD, in funzionedegli ambiti tematici di intervento presceltie dei territori interessanti. Per assicurarel’utilizzo dello strumento CLLD in formacoerente con le sue potenzialità, i Pro-grammi regionali allocheranno una dota-

zione minima di risorse finanziarie comuni-tarie e nazionali allo stesso. Per il FEASR, ilregolamento sullo sviluppo rurale imponeuna riserva minima di allocazione finanziariadel 5 per cento di ciascun PSR.Tra le possibilità, anche l’impiego di piùfondi strutturali (approccio multi-fondo)secondo meccanismi di coordinamento a li-vello nazionale e regionale.

• Il presente articolo rientra nel pro-getto “La nuova PAC - Tra sostenibilità einnovazione. Impatti sulle aree rurali”cofinanziato dall’Unione Europea - DGAGRI. I pareri in esso espressi impe-gnano soltanto l’autore e non possonoessere considerati come costituenti unapresa di posizione ufficiale della Com-missione Europea.

N O V I T À E A P P R O F O N D I M E N T ISPECIALE PAC 2014 -2020

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magazine

N O V I T À E A P P R O F O N D I M E N T ISPECIALE PAC 2014 -2020

CONVERGENZA

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reimpianto

i problemi maggiori si osservano in quegli appezzamenti nei quali si sus-

seguono più cicli della stessa specie o di specie diverse senza un’adeguata

messa a riposo del terreno o avvicendamento colturale. di conseguenza

si ha una una riduzione della fertilità del suolo ed un aumento dei pato-

geni e dei metaboliti tossici nel terreno. in questi casi si ha il fenomeno

della stanchezza del terreno, la quale gioca un ruolo determinante

nel deperimento in quanto le tossine presenti nel terreno im-

pediscono una corretta crescita degli apparati radicali

delle giovani piante.

Scheda melo n.43

Fattori predisponenti

caratteristiche del terrenoterreni sciolti e privi di nutrienti risultano essere più favorevoli all’insorgenzadel fenomeno. Questa tipologia di suoli è caratterizzata da una predomi-nante matrice sabbiosa (60%) permeabile all’aria e all’acqua, con maggiorelisciviazione degli elementi nutritivi. in queste situazioni le piante sono mag-giormente soggette a stress idrici, tendono a sviluppare vasi di dimensionemaggiore e la lignificazione risulta più difficile.

condizioni climaticheLe temperature invernali hanno un ruolo decisivo nel determinare il depe-rimento del melo. temperature minime inferiori ai - 10 °C danneggiano iltessuto vascolare e determinano ferite sul tronco e rami attraverso le qualipossono penetrare diversi patogeni come ad esempio lo Pseudomonas sy-ringae batterio criofilo per eccellenza.

autunni piovosi e relativamente caldi mantengono i tessuti molto idratati iquali risultano più sensibili ai freddi invernali favorendo l’insorgenza del de-perimento.

esiste un’interazione tra gestione della concimazione e dell’irrigazione coni danni determinati da condizioni climatiche avverse.

premessa

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necrosi e sfogliature nel punto d’innesto

il deperimento del melo è un feno-meno in costante crescita negli ultimianni in Piemonte.

Si tratta di un problema complessoche può provocare la moria di nume-rose piante ed è determinato dall’in-terazione di vari fattori agronomici,parassitari e climatici sfavorevoli.

i primi sintomi si manifestano in pri-mavera con l’avvizzimento e il dissec-camento dei rami e dei germogli, finoin casi estremi al collasso della piantacolpita.

La pianta indebolita può risultare mag-giormente suscettibile ad attacchi daaltre patologie parassitarie, siano essedi origine fungina o animale, favoren-done il deperimento.

interessa in modo particolare gli im-pianti in fase di allevamento ed in al-cuni casi anche impianti in produzione.

[a cura di alessandro albertelli]

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le patologie

bibliografia: CReSO - Frutticoltura sostenibile in Piemonte - linee tecniche 2014, 120-121-122-123.

il batterio pseudomonas syringae che ha già causatomorie in albicoccheti è risultato in questi ultimi anni un problemaricorrente anche sul melo. L’incidenza della patologia risulta mag-giore nelle aree più fredde dove le temperature minime invernaliscendono al di sotto dei - 10°C. il batterio provoca la presenzadi necrosi superficiali con distacco dell’epidermide e presenza dicorteccia spugnosa. in condizioni ambientali favorevoli al pato-geno nell’arco di 2-3 anni dalla comparsa dei sintomi la piantapuò morire.

il batterio Pseudomonas syringae che ha già causato morie in al-bicoccheti è risultato in questi ultimi anni un problema ricorrenteanche sul melo. L’incidenza della patologia risulta maggiore nellearee più fredde dove le temperature minime invernali scendono aldi sotto dei - 10°C. il batterio provoca la presenza di necrosi su-perficiali con distacco dell’epidermide e presenza di corteccia spu-gnosa. in condizioni ambientali favorevoli al patogeno nell’arco di2-3 anni dalla comparsa dei sintomi la pianta può morire.

spaccature della corteccia

disseccamento apicale di un ramo

necrosi sottocorticali necrosi fogliari dovute a deperimento

consigli per aFFrontareil deperimento del melo

[a cura di alessandro albertelli]

il deperimento del melo è dovuto a diversi fattori i quali il piùdelle volte sono contemporanei e si assommano innescando unfenomeno irreversibile. Sono utili una serie di prevenzioni e ac-corgimenti che possono limitare il fenomeno.

e’ utile un’analisi accurata delle condizioni pedologiche, del por-tainnesto e del sesto d’impianto.

nei meleti colpiti si consiglia di realizzare un intervento coninduttori di resistenza (fosfiti o fosetyl - al) prima e dopo lafioritura.

nei meleti colpiti si sconsiglia di effettuare concimazioni azo-tate in quanto gli apparati i radicali potrebbero essere stressatiulteriormente e collassare; sono preferibili apporti di elementinutritivi per via fogliare (alghe acidi umici ecc).

Si sconsigliano drastiche potature verdi.

e’ utile favorire la lignificazione dei tessuti, ridurre la concima-zione azotata nella stagione vegetativa ed eseguire un ciclo ditre trattamenti a base di rame dopo il periodo di raccolta finoa alla completa caduta foglie. e’ inoltre consigliabile realizzarel’imbiancatura del tronco prima dell’arrivo delle temperaturefredde.

all’impianto in caso di terreni poveri di sostanza organica(<1,5%) a tessitura grossolana soprattutto nei reimpianti è ne-cessario apportare un’adeguata quantità di sostanza organica (le-tame, compost) senza eccesso di n.

all’impianto (soprattutto nei casi di reimpianti) è consigliabileoptare per un portainnesto di maggior vigore.

moria di piante da deperimento

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ORganizzaziOne - donne e giovani impresa

al via le iSCrizioni all’oSCar Green 2015

Strategie per la mission Coldiretti sul territorio

l via le iscrizioni all’Oscargreen 2015, il premio pro-mosso da Coldiretti gio-

vani impresa che quest’anno èarrivato alla iX edizione. L’obiet-tivo dell’iniziativa è di valorizzarele giovani realtà imprenditorialiitaliane del settore agricolo e ali-mentare, che sono state capaci diemergere tra le altre grazie a unmodello di impresa innovativo esostenibile. il 2015, l’anno del-l’expo di milano che vedrà l’italiasotto i riflettori internazionali, èrivolto al rinnovamento e alla va-lorizzazione del patrimonioagroalimentare Made in Italy e dellavoro dei giovani agricoltori ita-liani. nel segno del cambiamento,si rinnovano anche le categoriedegli Oscar green. vogliamo pun-tare i riflettori sull’italia, che pro-duce eccellenze innovative, macon un occhio di riguardo per letradizioni. Le categorie dell’edi-zione 2015 sono: impresa, terra,Campagna amica, Paese amico,We green, Fare Rete. Proprioquest’ultima categoria è la grandenovità di questa edizione, con lapossibilità di partecipazioneanche per aziende non agroali-mentari, che hanno però dato vita

a una forte collaborazione conimprese del settore e che si can-didano insieme a queste ultime.Più in generale, sarà prestata par-ticolare attenzione alla capacità diutilizzare l’innovazione per darelustro alle tradizioni e ai prodottilocali, così come il ruolo dell’im-prenditore per la tutela e l’arric-chimento del territorio, e deglienti che sostengono il loro la-voro. Cibo, agricoltura e innova-zione, ma non solo. il mondoagroalimentare ha molte sfaccet-tature e diramazioni, che vanno atoccare e legarsi a molti altri set-tori, dal design al turismo. agri-coltura italiana, dunque, comepunto di forza nazionale, su cuipuntare per la ripresa del Paese,facendo rete e sostenendo l’eco-nomia locale, per affrontare e su-perare insieme le difficoltàeconomiche. Sul sito ufficiale(http://www.oscargreen.it/dot-netnuke/it-it/home.aspx) potetetrovare ulteriori informazionisugli Oscar green e compilare ladomanda di partecipazione on-line. Le iscrizioni sono aperte dal10 febbraio al 5 aprile 2015, la fi-nale nazionale si terrà a fine set-tembre all’expo di milano.

a quarta edizione del corsodi formazione donne im-presa 2.0 ha visto coinvolte

le regioni Piemonte, Sardegna, Friulivenezia giulia, emilia Romagna emolise: sede corsuale è stata la sala“artemide” dell’hotel diana aRoma. interessata anche la provin-cia alessandrina: i partecipanti sonostati coinvolti in attività di forma-zione sia in aula, sia in sottogruppidurante i quali sono stati realizzatiprogetti e lavori in plenaria. gli in-terventi si sono alternati tra do-

cenze interne all’Organizzazione edocenze esterne, che hanno saputocreare differenti prospettive. Obiet-tivo: rafforzare la partecipazionealle attività dell’Organizzazione eformare le nuove leve in un’otticadi condivisione d’intenti per condi-videre con il territorio la missionColdiretti e creare un sentiment co-mune di partecipazione alle strate-gie messe in campo. in questomodo viene incentivata una mag-giore relazione tra gli attori del-l’agroalimentare.

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CorSo Donne impreSa a roma

Quarta edizione all’insegna dellaformazione e della progettualità

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FORmaziOne - inipaaalessandrina

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programma di Sviluppo rurale 2007-2013 - Misura 111.1Sottoazione a) Formazione in campo agricolo

europa Fondo europeo agricoloper lo sviluppo rurale:

l’europa investe nelle zone rurali

e’ ormai in pieno svolgimento l’attività deicorsi di formazione inipa prevista per questiprimi mesi del 2015. il bando regionale chedetermina una nuova fase di programmazionedi corsi di formazione inseriti nell’ambito delPiano di Sviluppo Rurale 2007-2013, misura111.1, sottoazione a, ha offerto la possibilitàdi predisporre un’articolata serie di interventiformativi, suggeriti dalle esigenze manifestatenei mesi scorsi dagli associati Coldiretti. al-cuni corsi sono già stati portati a termine,altri hanno già preso il via e altri ancora par-tiranno a breve.ecco l’elenco di tutti i corsi in programma:

Per “ambiente confinato” si intende unqualsiasi ambiente limitato, in cui il pericolodi morte o di infortunio grave è molto ele-vato, a causa della presenza di sostanze ocondizioni di pericolo (ad esempio la man-canza di ossigeno). alcune tipologie di spazioconfinato sono facilmente identificabili perla presenza di aperture di dimensioni ri-dotte, come nel caso di serbatoi, silos, si-stemi di drenaggio chiusi, reti fognarie. altritipi di spazi confinati, non altrettanto facilida identificare ma ugualmente pericolosi, po-trebbero essere cisterne aperte, vasche, ca-mere di combustione all’interno di forni,tubazioni e ambienti con ventilazione insuf-ficiente o assente.inipa alessandria ha posto in programmadue corsi di questo tipo e ricorda che ilcorso ha una durata di 16 ore, di cui 8 diparte teorica e 8 di parte pratica addestra-tiva. il numero massimo di partecipanti perogni corso potrà essere di 16 persone, perpermettere ai docenti di seguire in manieraappropriata ciascun allievo. Le attività prati-che dovranno essere realizzate in area ido-nea, con riproduzione delle attività tipichedel comparto: per poterlo fare in manieracorretta sarà necessario appoggiarci a unastruttura operante in provincia di asti, esat-tamente il Centro di formazione e addestra-mento multicorsi di Castagnole Lanze (viaSusasco, 62).in considerazione del numero ristretto dipossibili partecipanti invitiamo a procederecelermente all’iscrizione, ricordando chenon potranno essere accettate ulteriori do-mande di partecipazione.

IN IPA: É boom Per l’Att Iv Ità formAt IvA

titolo:“Il lavoro negli ambienti confinati osospetti di inquinamento”.

durata: 16 ore

titolo:“Sistema di autocontrollo e rintrac-ciabilità nelle aziende agricole eagrituristiche”.

Sedi previste: acqui terme e alessandria

durata: 24 ore

titolo:“Approfondimenti sulla coltivazionedel nocciolo”.

Sede prevista: lu monferrato

durata: 9 ore

titolo:“Aggiornamento della formazioneper le fattorie didattiche”.

Sede prevista: alessandria

durata: 15 ore

titolo:“Il nocciolo coltivazione del futuro”.

Sede prevista: bistagno

durata: 15 ore

titolo:“PAN: applicazione e implicazioni”.

Sedi previste: alessandria, casale monferrato,novi ligure e tortona

durata: 9 ore

titolo:“Agricoltura sociale”.

Sedi previste: alessandria

durata: 16 ore

titolo:“Nuovi finanziamenti per l’agricol-tura di domani”.

Sede prevista: alessandria

durata: 6 ore

titolo:“Aggiornamento RSPP”.

Sedi previste: alessandria

durata: 10 ore

titolo:“Avviare, amministrare, gestire unagriturismo”.

Sede prevista: alessandria

durata: 40 ore

titolo:“Le erbe spontanee e i frutti di bosconella ristorazione agrituristica”.

Sede prevista: arquata scrivia

durata: 16 ore

titolo:“Tecniche di gestione delle vendite,comunicazione e marketing”.

Sede prevista: alessandria

durata: 16 ore

titolo:“Uso sostenibile dei prodotti fitosa-nitari (patentino fitofarmaci)”.

Sedi previste: acqui terme, tortona e casalemonferrato

durata: 20 ore

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FORmaziOne - inipa

utilizzo sostenibile dei pesticidi

programma di Sviluppo rurale 2007-2013 - Misura 111.1Sottoazione a) Formazione in campo agricolo

europa Fondo europeo agricoloper lo sviluppo rurale:

l’europa investe nelle zone rurali

Ricordiamo che tutti i corsi predisposti dainipa Piemonte sono destinati agli impren-ditori agricoli regolarmente iscritti al Regi-stro delle imprese della Camera diCommercio e ai loro coadiuvanti aziendalie dipendenti. i corsi che inipa propone sonocompletamente gratuiti con finanziamentoda parte della Regione e potranno essereattivati al raggiungimento del numero mi-nimo di partecipanti previsto dal bando re-gionale.

per ricevere maggiori informazioni ri-guardo al contenuto dei diversi percorsiformativi e per manifestare il proprio in-teresse ai temi proposti e la propria vo-lontà a prenderne parte, è possibilecontattare:- segreteria inipa piemonte, sede dialessandria, 0131-235891, (int.668)- e-mail: [email protected] fax: 0131-252144

(oppure rivolgersi agli uffici di zona).

regione piemonte

a Regione Piemonte ha recentementeemanato nuove disposizioni procedu-rali volte a disciplinare l’applicazione in

Piemonte del Piano d’azione nazionaledell’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari,relativamente in particolare alle procedure emodalità operative riguardanti il sistema diformazione, obbligatorio per gli utilizzatoriprofessionali, per i distributori ed i consulentie finalizzato al rilascio ed al rinnovo dei cer-tificati di abilitazione. e’ importante ricordareche anche i nuovi patentini e i certificati diabilitazione alla vendita mantengono una va-lidità quinquennale e dovranno essere rinno-vati in base alla loro scadenza. gli enticompetenti hanno a disposizione tre mesiper completare il rilascio dei certificati di abi-litazione rispettivamente all’acquisto e all’uti-lizzo nonché alla vendita dei prodottifitosanitari ai soggetti che abbiano frequen-tato i corsi istituiti ai sensi della previgente

normativa e richiesto il rilascio del certificatodi acquisto “patentino” o di vendita dei pro-dotti fitosanitari. gli utilizzatori in possessodei patentini le cui abilitazioni andranno inscadenza dopo l’entrata in vigore del nuovosistema di rilascio dei certificati (26 novem-bre 2014) e fino al 31 dicembre 2015 hannola possibilità di accumulare 12 crediti forma-tivi sostitutivi della frequenza al corso, parte-cipando alle iniziative formative edinformative organizzate in tale periodo sulterritorio. gli stessi potranno presentare larichiesta di rinnovo agli enti di competenzaentro il 31 gennaio 2016. Pertanto i patentiniscaduti dal 26 novembre 2014 e che sca-dranno entro il 31 dicembre 2015 sono pro-rogati d’ufficio e mantengono al loro validitàfino al 31/12/2015. Per saperne di più ci si può rivolgerealla sede provinciale Inipa: 0131-235891

L

Formazione operatori maccHine nell’ambito del settore agricolodata di entrata in vigore dell’accordo 22 febbraio 2012 per gli operatori che utilizzano le macchine nell’ambito del settore agricolo.1) Lavoratori autonomi/subordinati che sono incaricati a utilizzare per la prima volta a partire dal 22/03/2015 le attrezzature di lavoro citate nel-l’accordo e che non hanno formazione pregressa o esperienza documentata (neofiti), sono obbligati a conseguire da subito il corso completo (8ore) per l’abilitazione professionale.2) Lavoratori autonomi/subordinati che alla data del 22/03/2015 utilizzano già una attrezzatura, ma non riescono a dimostrare una esperienzapregressa almeno pari a 2 anni (negli ultimi 10) o non hanno formazione pregressa, devono effettuare il corso completo (8 ore) di abilitazioneprofessionale entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore dell’accordo (entro il 22/03/2017).3) Lavoratori autonomi/subordinati che alla data del 22/03/2015 hanno esperienza pregressa documentata pari almeno a 2 anni (negli ultimi 10),sono soggetti al corso di aggiornamento entro cinque anni dalla data di pubblicazione dell’accordo 22/febbraio/2012 (entro il 13/marzo/2017).4) Lavoratori autonomi/subordinati che alla data del 22/03/2015 hanno formazione pregressa con frequentazione del corso, sono soggetti alcorso di aggiornamento entro cinque anni dalla data di entrata in vigore dell’accordo (quindi entro il 22/marzo/2020)5) Lavoratori autonomi/subordinati che alla data del 22/03/2015 hanno formazione pregressa con frequentazione del corso, sono soggetti alcorso di aggiornamento entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore dell’accordo (entro il 22/marzo/2017).

[speciale a pagina 32]

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attuaLità- nitrati e psraalessandrina

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stato messo nero su bianco: gli alleva-menti non sono più i grandi colpevoli.Lo studio completato dall’ ispra, l’isti-tuto Superiore per la Protezione e la

Ricerca ambientale, scagiona definitivamentel’allevamento e accerta finalmente la respon-sabilità nell’inquinamento delle acque sotter-ranee di settori diversi e concorrenti dai fanghidi depurazione agli scarichi civili. “L’operazioneverità voluta dalla Coldiretti per salvare i sa-lumi e i formaggi Made in Italy oggi viene final-mente confortata da risultati scientifici cheabbiamo per anni richiesto. - ha affermato ilpresidente provinciale Coldiretti alessandriaRoberto Paravidino -Plauso ai ministri del-l’agricoltura e dell’ambiente che hanno postole condizioni per rimuovere i vincoli ingiustiche hanno fino ad ora colpito la zootecnia ita-liana”. Fermo restando la necessità di confer-mare gli obiettivi e gli strumenti di applicazionedella direttiva europea in materia di tutela delle

acque dall’inquinamento dallo studio emergeuna rappresentazione diversa da quella storicache assegna alla zootecnia l’unica responsabi-lità. “a questo riguardo, - ha aggiunto il diret-tore Coldiretti alessandria Simone moroni -viene ribadito come il contributo dell’alleva-mento non sia superiore mai ad un terzo deltotale complessivo dell’inquinamento accer-tato attraverso un piano di monitoraggio dif-fuso nelle regioni ad alta vocazione. Rispettoalle scelte strategiche di valorizzazione del set-tore che la nuova riforma della politica agricolacomune richiede si tratta di affrettare l’istrut-toria diretta alla revisione del perimetro dellezone vulnerabili a tutela delle migliori produ-zioni dell’autentico Made in Italy”. Ciascun set-tore, ora, dovrà farsi carico della propriaresponsabilità ma sarebbe irresponsabile con-tinuare a chiedere soltanto alla zootecnia diaddossarsi oneri e vincoli che dipendono daattività diverse.

operazione veriTà voluTa Da ColDireTTi SupporTaTa Da riSulTaTi SCienTifiCi

Nitrati: l’Ispra scagiona gli allevamentidalla responsabilità di inquinamento

Le Regioni dovrebbero proporre una nuova perimetrazione entro la metà del mese di marzo

Focus sul programma di sviluppo rurale 2014 - 2020

n attesa dell’approvazione del PSR2014-2020 da parte della Commissioneeuropea, in particolare nell’ambito della

focus area 3a) che prevede di promuoverel’organizzazione della filiera ali-mentare, comprese la trasformazione e lacommercializzazione dei prodotti agricoli, ilbenessere degli animali e la gestione dei rischinel settore agricolo, con particolare riguardoal migliorare la competitività dei produttoriprimari integrandoli meglio nella filiera agroa-limentare attraverso i regimi di qualità, lacreazione di un valore aggiunto per i prodottiagricoli, la promozione dei prodotti nei mer-cati locali, le filiere corte, le associazioni e or-ganizzazioni di produttori e le organizzazioniinterprofessionali, la Regione Piemonte pro-

pone la possibilità di presentare delle primemanifestazioni di interesse relative a progettidi filiera integrati (PiF). Sostanzialmente con iPiF l’obiettivo è di integrare la strategia di or-ganizzazione delle filiere, con la stesura e l’ap-plicazione delle diverse misure del PSR, chepossono contribuire al raggiungimento degliobbiettivi della stessa focus area 3a).

il progetto integrato di filiera (PiF) deve de-scrivere un progetto collettivo: • presentato da un partenariato (gruppo)di soggetti appartenenti alla medesima fi-liera produttiva;• finalizzato alla piena riuscita dell’obiettivodi filiera (che deve essere concreto, raggiun-gibile, misurabile, temporizzabile);• che prevede un accordo tra le parti e sicandida a realizzare investimenti attraversol’utilizzo delle misure presenti nel PSR;• può riguardare sia la filiera lunga che corta.

In termini operativi, il PIF propone una strategiadi intervento unitaria e nello stesso tempo rac-coglie una pluralità di domande individuali.

nell’ambito della programmazione delloSviluppo Rurale 2014-2020 quindi l’orga-nizzazione della filiera si concretizza nellapresentazione di progetti integrati di fi-liera (PiF) caratterizzati da:• un approccio bottom up;• la costituzione di un partenariato che siadisponibile a realizzare una strategia condi-visa con un obiettivo specifico di sviluppodella filiera su un periodo pluriennale;

• un uso sinergico e coordinato di diversemisure finalizzato al raggiungimento del-l’obiettivo condiviso; • presenza di una pluralità di soggetti parte-cipanti collegati tra loro da impegni, obblighie responsabilità reciproche nella realizza-zione del progetto;• obbiettivi chiari, realizzabili ed economica-mente sostenibili;• predisposizione di un business plan con in-dividuazione precisa delle azioni e gli investi-menti previsti;• individuazione precisa dei soggetti parte-cipanti, delle rispettive attività ed investi-menti;• presenza di un soggetto animatore chesvolge il compito di coordinamento del pro-getto stesso.

La presentazione dei PiF è articolata indue fasi:- quella attuale di presentazione della ma-nifestazione di interesse, ricognitiva per laRegione e propedeutica all’individuazionedelle linee di intervento con approccio difiliera nel PSR (linee guida, approvate con

Deliberazione della Giunta regionale);- la seconda, in seguito ad approvazione delPSR e delle linee guida, comporterà l’ema-nazione di bandi da parte della Regione perla presentazione dei progetti di filiera.

La procedura di presentazione della manife-stazione d’interesse, a mezzo e-mail, dovràessere trasmessa entro il 28/02/2015. infor-mazioni in Coldiretti.

é

Presentazione,manifestazioned’interesse perprogetti integratidi filieraObiettivo: migliorare

la competitività dei prodotti

attraverso regimi di qualità

e nuove strategie di organiz-

zazione commerciale

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attuaLità- pensionati

l’assemblea elettiva si è svolta lo scorso 11 Febbraio a torino

stato riconfermato alla guida dell’associa-zione Regionale Pensionati di ColdirettiPiemonte l’astigiano Bruno Porta, al ter-

mine dell’assemblea ordinaria elettiva che si èsvolta allo Starhotels majestic a torino lo scorso11 febbraio. “Sono contento di poter proseguirenel mio ruolo di presidente dell’associazione percontinuare ad enfatizzare il considerevole ruolodei pensionati nelle attività agricole. - ha affer-mato il presidente bruno porta - moltospesso contribuiscono attivamente a portareavanti le aziende, in sinergia con i giovani, nell’ot-tica di un reale ricambio generazionale”. a rimar-care quanto detto dal presidente Porta sonostati i due giovani neoeletti presidenti di Coldi-retti torino, Fabrizio galliati, e di Cuneodelia revelli: “il progetto di Coldiretti si basaanche sull’importante contributo economicoche l’associazione pensionati ha dato e darà neltempo. Per noi i pensionati sono una risorsa fon-damentale, d’altronde non potrebbe essere di-versamente poiché gli attuali membri delmovimento sono proprio coloro che hanno fon-dato la stessa Coldiretti”. “anche le attività del-l’epaca sono volte ad agevolare i servizi per ipensionati. Sono una testimonianza i Centri Ser-vizi alla Persona aperti a Cuneo e a torino. - hadetto il direttore del patronato epaca del Pie-monte massimo Fogliato durante il suo in-tervento in assemblea - Quello di torino, adesempio, opera nelle case di cura per facilitare lepratiche di cui necessitano i degenti”. Coldiretti,infine, ha invitato alla mattinata il dott. Fabriziovolpato del nucleo di Prossimità del corpo diPolizia municipale di torino per discutere sultema della sicurezza visto il continuo aumento

dei furti nelle cascine e nelle abitazioni. “Ci sem-bra corretto tutelare e fornire i giusti strumentidi prevenzione a chi presidia i territori rurali espesso si vede vittima di episodi criminosi. e’bene, dunque, che sappiano come difendersi neilimiti del possibile e quali misure adottare”, haconcluso antonio de concilio direttore diColdiretti Piemonte. Per Coldiretti alessandriafanno parte del Consiglio giovanni otto-nello, presidente provinciale, graziellachiapponi vice presidente provinciale e tar-cisio sala nominato revisore dei conti.

É

riconFermato bruno porta alla guidadell’associazione pensionati del piemonte

Presente una delegazione alessandrina. Tra i temi “La sicurezza nelle campagne”

nelle foto (in alto) la platea allo “Starhotels majestic”, (sotto) il Consiglio dell’associazione Regionale PensionatiColdiretti e un primo piano di Bruno Porta riconfermato alla presidenza.

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ORganizzaziOne - campagna amicaaalessandrina

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corso per Formaggi erborinati

Due giornate dedicateai Formaggi erborinati

ue giornate dedicate al formaggio, non si potevano non fare,al caseificio vallenostra di mongiardino, la patria del monte-bore. Katia Stradiotto e domenico Prola non parleranno

però di caseificazione “borberina” ma, di formaggi erborinati, unmondo a se all’interno della caseificazione. il termine “erborinato”deriva dal sostantivo dialettale milanese “erborin”, che significa prez-zemolo (tipica erba aromatica color verde ma in realtà dovuta a deimiceti, i microorganismi che generano la fioritura verde o blu tipicadi questo tipo di formaggio). un tempo, i formaggi erborinati veni-vano prodotti solo nei luoghi occupati naturalmente da questi miceti(ad es. alcune grotte della Francia), dato che in tali condizioni i micror-ganismi si sviluppavano superficialmente e potevano colonizzare l’in-terno del formaggio solo quando la pasta si crepava o veniva bucatadai pastori con aghi o lame. Con la tecnica dell’erborinatura, infatti,si consente lo sviluppo di muffe nella pasta del formaggio con la con-seguente comparsa di caratteristiche striature e chiazze blu-verdi.Saranno proprio queste tecniche il tema cardine delle due giornatedi formazione organizzate da terranostra e inipa per approfondirele tecniche di base della produzione dello Stilton, del Castelmagno edel Blu di Capra Piemonte... degustando, però, sicuramente il miticomontebore di grattone! il corso è gratuito e si svolge il 25 febbraioe il 4 marzo 2015 a mongiardino.Per iscrizioni inviare a INIPA il modulo di adesione per e-mail al collega: [email protected]

D

Il turismo su due ruoteè un nuovo turismo che viaggia forte e... a due ruote, si chiamaturismo in bicicletta. e’ sempre più emergente e di tendenzae non solo tra i turisti del nord europa che ne sono stati i

precursori. il Piemonte si conferma dopo il trentino alto adige e l’emi-lia Romagna tra le regioni più richieste, per presenza, di questa tipologiadi turisti e, il cicloturismo è una grande risorsa anche per la destagio-nalizzazione. marzo, aprile e maggio, infatti, sono i mesi in cui viene re-gistrato il maggior numero di presenze legate alla pratica di questosport e questo significa non solo destagionalizzazione, ma anche ef-fetto-traino per la stagione estiva. il turismo in bicicletta valorizza ilterritorio alessandrino, sia per l’eccellenza dei paesaggi, sia per la storialegata a Coppi e ai Campionissimi, sia per la recente designazione une-sco e per tutte le altre peculiarità quali benessere termale, patrimonioculturale enogastronomia agrituristica. Stefania grandinetti vice pre-sidente alexala e presidente terranostra, forte sostenitrice del cicloturismo, è da anni impegnata anche con le aziende agricole aderenti aCampagna amica per avviare un percorso di sensibilizzazione, adegua-mento strutturale e attivazione in tutte le aziende associate, necessarioalla potenziale domanda sul territorio alessandrino. alexala ha da qual-che mese avviato un progetto di promozione e comunicazione che èspecificamente incentrato sulla fruizione in bicicletta del territorio: pertutti, dai più esperti agli amatori, dai solitari alle famiglie. Parte da unaserie di percorsi inseriti nel sito www.piemonteciclabile.com che ri-coprono capillarmente tutta la provincia, e che, geomappati, danno in-dicazioni tecniche dettagliate e proposte di itinerari turistici tematici.Stefania grandinetti è capogruppo per alexala di riferimento, per lacostituzione di un primo gruppo di Strutture Bike Friendly e comeassociazione agrituristica terranostra sta organizzando una giornataformativa ad aprile aperta a tutte le aziende interessate.

strutture bike Friendly

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[pagine a cura di Luisa Bo] ORganizzaziOne - terranostra aalessandrina

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Primo

cascina imarisia di Deregibus F.lli - Str. Cellamonte 12 - 15039 Ozzano (aL) tel.0142-488279 - [email protected]

tagliatelle al sugo di anatra mutaLa RiCetta deL meSe

agriturismo il buonvicino corso di cucina

per la pasta: 1 rosso d’uovo per ogni 100 gr., farina di grano tenero, olio di oliva q.b., 1pizzico di sale. disporre sulla spianatoia la farina a vulcano, aggiungere al centro i rossi d’uovo,il sale, l’olio e impastare. tirare con il mattarello a seta e tagliare le tagliatelle della dimensionedi un centimetro.

per il sugo:1 anatra disossata, tagliata a piccoli pezzetti, olio d’oliva q.b., 1 carota, a costa di sedano, 1ciuffo di prezzemolo, 1 spicchio di cipolla, pomodori perini o salsa di pomodoro. l sugo dianatra muta con carni disossate è qualcosa che rasenta il divino. Pulire e lavare le verdure,meno la cipolla, tritarle. Porre questo trito in un tegame con l’olio, appena imbiondisce met-tere i pezzetti d’anatra e far cuocere un’oretta. a 20 minuti dalla fine della cottura versareil passato di pomodori, mescolare e portare a cottura, sempre a fuoco lento. Quando il sugoè pronto, unire la pasta scolata e servite.

uando ero bambina, a casa miacome in tutte le famiglie conta-dine la pasta era fatta in casa, ilpane era cotto nel forno a legna,

i polli e i conigli erano cucinati interi. il brodonon sapeva di dado, il bollito era un piattoprelibato e c’era una stagione per ogni ver-dura. Saper fare da mangiare era un’arte a cuile massaie si dedicavano con passione. tuttoquesto appartiene al passato, perché tutto sicompra, tutto questo dovrebbe appartenereal presente, quando pensiamo all’agriturismo.Sulla base di questo “am’marcord” si è trac-ciato il filo conduttore del corso di cucina daltitolo: La valorizzazione dei prodotti localinella cucina agrituristica, organizzato da ter-ranostra e inipa, e rivolto alle aziende agricolee agrituristiche che si svolgerà presso L’agri-turismo il buonvicino a cassine il 9marzo, il 16 marzo e il 23 marzo con tregrandi chef andrea Ribaldone, tommasonegri e Beppe Sardi. tre grandi chef che ciraccontano “l’agriturismo che vorrei” spo-gliandosi di quei segreti che fanno grandi il

loro nome e la loro cucina, ripercorrendo, at-traverso il loro sapere tra tecnica e organiz-zazione, i concetti principali e basilari quali laconoscenza della materia prima, la territoria-lità, la stagionalità. nella società dell’immaginesi tende a dimenticare la concretezza del ciboa favore del suo aspetto privilegiando l’appa-rire, la presentazione e non l’essere. e’ impor-tante che l’agriturismo torni alla sobrietà dellatradizione contadina che, pur non rinunciandoalla componente estetica, adotti menù appa-ganti, equilibrati, rivalutando piatti e ingre-dienti che fino a pochi decenni fa eranorifiutati perché simbolo di povertà ed emar-ginazione a favore di altri ritenuti più raffinati;è il caso della pasta e fagioli, del pane nero,della polenta, dello stoccafisso, della trippa...Parlare di cucina piemontese, di cucina delterritorio, di cucina locale significa addentrarsiin una gastronomia ricca di tantissimi sapori,antichissime ricette nella quale trovano postodi volta in volta tutti i prodotti di questa, noncerto povera terra. Ricordiamoci chi siamoper non farci “gnammare” dagli altri!!!

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è il leit motiv del corsodi cucina 2015

L’agriturismo che vorrei…

il buonvicino di isabella Peverati - Str. Ricaldone di Sotto, 3815016 Cassine (aL) tel.0144-715228 - [email protected]

saper vendere

Corso di marketinge tecniche di vendita

oberto della Casa, si potrebbe dire dilui semplicemente parafrasando ayr-ton Senna: non esiste una curva dove

non si possa superare, spesso però sono i centi-metri a fare la differenza!! La passione per idettagli è il fil rouge che guida da sempre ilsuo sviluppo professionale e su questa lineasaranno condotte le due giornate formativeil 19 e 23 marzo, in cui gli imprenditori agri-coli saranno accompagnati in un percorso perapprendere i principali strumenti organizza-tivi e gestionali, per una vendita di successo.Studioso d’avanguardia delle filiere dei pro-dotti alimentari freschi, della Casa professorealla scuola di economia, management e Stati-stica dell’università di Bologna, già docente almaster in agribusiness della scuola di dire-zione aziendale dell’università Bocconi di mi-lano, partito dall’economia dei mercatiagricoli, è passato attraverso le problematichedella gestione aziendale, per arrivare al mar-keting e al retailing. Sarà coadiuvato da ales-sandra Conti che ha fatto della rintracciabilitàe dell’etichettatura la sua specializzazioneagronomica e oggi è da considerarsi tra i pro-fessionisti più qualificati in materia. Oggi l’agricoltura ha bisogno di cambiare, dimigliorarsi e per fare questo è necessario in-traprendere un percorso di crescita profes-sionale per apprendere i principali strumentiorganizzativi e gestionali per una vendita di-retta di successo. Buone idee senza accuratarealizzazione non servono e sono spesso iparticolari che fanno la differenza fra unabuona e una cattiva applicazione. Il corso è gratuito.Se interessati rivolgersi a:[email protected].

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ePaCa - novità previdenzialiaalessandrina

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[pagina a cura di marino Ravera]

a legge n.92 del 28 giugno 2012 di riformadel mercato del lavoro ha operato unaserie di interventi tra i quali si evidenzia

quello di revisione degli strumenti di tutela delreddito. Con decorrenza 1° gennaio 2013 è stataistituita l’assicurazione Sociale per l’impiego -aspl con la funzione di fornire ai lavoratori cheabbiano perdurato involontariamente la propriaoccupazione un’indennità mensile di disoccupa-zione. tale nuova assicurazione - che ha sosti-tuito la preesistente assicurazione involontaria- si caratterizza per l’ampliamento della plateadei soggetti tutelati, per l’aumento della misurae della durata delle indennità erogabili agli aventidiritto, nonché per un sistema di finanziamentoalimentato da un contributo ordinario nonchéda maggiorazioni contributive. in particolare,l’aSpl eroga un trattamento di sostegno al red-dito in relazione agli eventi di disoccupazione ve-rificatisi a decorrere dalla data del 1° gennaio2013, sostituendo le preesistenti indennità di di-soccupazione non agricola ordinaria con requi-siti normali e l’indennità di disoccupazionespeciale edile nonché, a far tempo dal 1° gennaio2017, l’indennità di mobilità. una ulteriore mi-sura introdotta è la mini aSpl, destinata a sosti-tuire la precedente indennità di disoccupazionenon agricola con requisiti ridotti.

a chi non spettanon sono destinatari della indennità di disoccu-pazione aSpl: i dipendenti a tempo indetermi-nato delle Pubbliche amministrazioni gli operaiagricoli a tempo determinato e indeterminatoper i quali continua a trovare applicazione la spe-cifica normativa come modificata dalla stessalegge di riforma i lavoratori extracomunitari conpermesso di soggiorno per lavoro stagionale, peri quali resta confermata la specifica normativa.

quando spettaL’indennità è riconosciuta alle categorie di lavora-tori che siano in possesso dei seguenti requisiti:a.

siano in stato di disoccupazione con dichia-razione rilasciata al Centro per l’impiego (lelegge già introdotta dalla legge n.92/2012, pre-vede che - al fine di semplificare la erogazionedelle prestazioni di disoccupazione - il lavoratoredisoccupato possa scegliere se rilasciare diretta-mente all’Inps la dichiarazione di disponibilità allavoro, al momento della presentazione della do-manda di indennità, anziché recarsi al Centroper l’impiego).

b.Lo Stato di disoccupazione sia involontario,con esclusione, quindi, dei lavoratori il cuirapporto di lavoro cessato a seguito di dimis-sioni o di risoluzione consensuale.

c.Possano far valere almeno due anni di assi-curazione, devono essere trascorsi almenodue anni dal versamento del primo contri-buto contro la disoccupazione (il biennio vienedeterminato a decorrere dal primo giorno in cuiil lavoratore risulta disoccupato).

d.Possano far valere almeno un anno di contri-buzione contro la disoccupazione, l’interessatodeve possedere un anno di contributo (contri-buto DS e/o contributo ASpl) nel biennio prece-dente l’inizio del periodo di disoccupazione.

durata della prestazioneLe nuove norme prevedono un graduale au-mento della durata della prestazione, collegataall’età anagrafica del lavoratore al momento dellacessazione del rapporto di lavoro: nella tabellasono specificati i termini.

L

i ricorda che la legge n.214/2011, come in-tegrata dalla legge n.216/2011, aveva pre-visto che alla pensione anticipata

(spettante a soggetti in possesso di anzianitàcontributiva al 31/12/1995), se liquidata primadel compimento di 62 anni di età, venisse appli-cato un sistema di riduzione percentuale deltrattamento pensionistico spettante, la “penaliz-zazione”. tale regola generale non trova applica-zione per i soggetti che maturano il previstorequisito di anzianità contributiva entro il 31 di-cembre 2017, qualora la predetta anzianità “de-rivi esclusivamente da prestazione effettiva dilavoro, includendo i periodi di astensione obbli-gatoria per maternità, per l’assolvimento degliobblighi di leva, per infortunio, per malattia e di

cassa integrazione guadagni ordinaria”. a taleelencazione tassativa erano state aggiunte altretipologie di situazioni che non comportavanol’applicazione della penalizzazione, rimaneva co-

munque una ampia platea di assicurati che do-veva subire la penalizzazione. Con l’entrata in vi-gore della legge 190 del 2014 (Legge di Stabilità2015) pubblicata nella gazzetta ufficiale del 29dicembre 2014 arrivano importanti novità sullepenalizzazioni. il comma 113 dell’art.1 prevede,infatti, che per le pensioni percepite prima dei62 e con decorrenza dal 1° gennaio 2015 nonsarà applicabile la penalizzazione percentuale sul-l’importo del trattamento sancita dalla legge 214del 2011 e successive modifiche. La nuovanorma sterilizza ulteriormente la disposizioneoriginaria per gli anni dal 2015 al 2017; si precisache i trattamenti anticipati a partire dal 1° gen-naio 2018 saranno nuovamente oggetto del si-stema di penalizzazioni.

La nuova norma sterilizza ulteriormente la disposizione originaria per gli anni dal 2015 al 2017

penalizzazione per le pensioniconseguite prima dei 62 anni di età

S

assicurazionesocialeper

l’impiego aspi

presentazione della domandaPer fruire dell’indennità i lavoratori aventi diritto devono, a pena di decadenza, presentare apposita do-manda, esclusivamente in via telematica, entro il termine di due mesi dalla data di spettanza del tratta-mento. La prestazione può decorrere dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione dell’ultimorapporto di lavoro, se la domanda viene presentata entro lo stesso giorno, pertanto è consigliato pre-sentare l’istanza senza ritardo.

ANNO CESSAZIONE ETA’ ASSICURATI MESI INDENNIZZATI

2015 Meno di 50 anni Dieci mesi

2016 (a regime) Meno di 55 anni 12 mesi (periodo max)

Più di 55 anni 18 mesi (periodo max)

Dodici mesi

Sedici mesi

Più di 50 anni e meno di 55 anni

Più di 55 anni (nei limiti delle

settimane di contribuzione

negli ultimi due anni)

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decadenza dall’indennità il beneficiariodecade dall’indennità nei seguenti casi: a.

perdita dello stato di disoccupazione;b.

rioccupazione con contratto di lavoro subordinato superiore a 6 mesi;

c. inizio attività autonoma senza comunicazioneall’inps;

d. pensionamento di vecchiaia o anticipato;

e. assegnato ordinario di invalidità, se non si opta per l’indennità;

f. rifiuto di partecipare, senza giustificato motivo,ad una iniziativa di politica attiva (attività di for-mazione, tirocini ecc.) o non regolare partecipa-zione;

g. mancata accettazione di un’offerta di lavoro il cuilivello retributivo sia superiore almeno del 20%dell’importo lordo dell’indennità.

gli uffici epaca di coldiretti alessandriasono a disposizione per l’assistenza re-lativa alla presentazione delle domande.

spettavamo la nuova legge sugliagriturismi da tempo, sicuramenteci saranno ancora problematiche

da risolvere ma siamo soddisfatti, la Regioneha mantenuto l’impegno preso. - afferma Si-mone moroni direttore di Coldiretti ales-sandria - gli obiettivi della nuova legge?Sostenere il presidio del territorio agricoloe rurale, valorizzare i prestigiosi prodotti del-l’agricoltura piemontese e favorire lo svi-luppo turistico nelle aree rurali: adessoaspettiamo i regolamenti attuativi per iniziareuna nuova e importante fase di crescita delterritorio”. La nuova legge punterà a valoriz-zare le qualità e le eccellenze locali: principifondamentali per riuscire a confrontarsi, inmodo costruttivo, con il mercato agroali-mentare e l’offerta turistica. “avevamo ormaiuna legge troppo vecchia: l’attuale era infattidel 1995 ed il settore chiedeva da anni unanuova normativa. Siamo grati, quindi, al Con-siglio regionale, all’assessore all’agricolturagiorgio Ferrero e all’intera giunta per averabbreviato i tempi di approvazione al fine didare una risposta al mondo agricolo e alleassociazione agrituristiche”, ha aggiunto Ste-fania grandinetti presidente di terranostraPiemonte e alessandria. La legge aggiunge va-lore all’agricoltura piemontese: la ristora-zione, infatti, deve utilizzare quasiesclusivamente prodotti locali e tipici, garan-tendo così agli ospiti di assaporare il veromade in Piemonte e di conoscere la prove-nienza di ciò che viene messo in tavola. inol-tre, viene data attenzione anche alle zonesvantaggiate, soprattutto quelle montane,dove l’agriturismo rappresenta un ulteriorepresidio del territorio. “approviamo questo

risultato come terranostra alessandria, inquanto in linea con il progetto Coldiretti diCampagna amica che, con i suoi agriturismi,offre prodotti del territorio, provenienti dauna filiera controllata e garantita”, continuaStefania grandinetti. La nuova legge con-sente anche uno snellimento delle proce-dure per chi vuole intraprendere un’attivitàagrituristica: sarà sufficiente, infatti, solo laScia, segnalazione certificata di inizio attività.“Per l’ottenimento di quest’ultima auspi-chiamo gli imprenditori agricoli possano av-valersi dei SuperCaa, a cui lo stessopresidente Chiamparino sta fortemente pun-tando”, ha concluso il direttore moroni.L’obiettivo sarà quello di diventare semprepiù un punto di incontro tra impresa agricolae consumatore, una vetrina del mondo ru-rale in grado di soddisfare le nuove esigenzesociali dell’alimentazione nel contesto più al-largato del grande progetto che contraddi-stingue il Progetto di Coldiretti per “unafiliera tutta agricola e tutta italiana.

la reGione Ha manTenuTo l’impeGno preSo

APPROvATA LA NUOvALEggE SUgLI AgRITURISMIFiliera controllata e garantita: ”Coldiretti approva questo risultato, in linea

con il progetto di Campagna Amica per offrire prodotti del territorio”

A“

avviso importanteIl Patronato EPACA ricorda che il termine per inoltraredomanda di indennità di disoccupazione agricola scadeil 31 marzo 2015, invitando tutti i lavoratori agricoli apresentarsi gli uffici del Patronato ed usufruire così delservizio gratuito di compilazione ed invio telematicodella domanda all’Inps.

Sul prossimo numero pubblicheremo un approfondi-mento dettagliato.

attuaLità - nuove normative

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[a cura di Renato delmastro]attuaLità - macchine agricole

l campo, inteso come zona di lavoro, può rap-presentare una postazione a rischio incidenti,specialmente per le difficili e reali situazioni

dove ci si trova giornalmente ad operare (collina,montagna, terreno fangoso, sconnesso, innevato, conpendenze di vario tipo, in presenza di carchi non sem-pre equamente disposti o diversamente collocati ri-spetto alla trattrice, ecc). in queste situazioni, spessodifficilmente prevedibili, occorre quindi avere unabuona conoscenza dei mezzi meccanici utilizzati,insieme ad una più che buona conoscenza dellesituazioni operative dove si svolge l’attività lavo-rativa. già dal 2008, il “d.Lg 81/08”, prende in con-siderazione questa problematica e richiama piùvolte la necessità di adottare una corretta infor-mazione/formazione rivolta agli operatori. in par-ticolare all’art.71, comma 7, viene richiamata lanecessità, per il datore di lavoro, di adottare mi-sure utili a fornire le indicazioni necessarie percorretto utilizzo delle attrezzature di lavoro men-tre all’articolo 73 il legislatore tratta la forma-zione sull’utilizzo delle macchine, evidenziando lesituazioni particolari in cui ci si può trovare siadurante le normali fasi lavorative, sia in situazionianormali che si possano ragionevolmente presen-tare durante l’utilizzo delle macchine stesse. Suc-cessivamente, nel febbraio 2012, viene pubblicato“l’accordo Stato Regioni” che fornisce informa-zioni specifiche sulle procedure necessarie per ilrilascio delle “abilitazioni alla guida” e individuale categorie di macchine che sono soggette a

corsi formazione alla guida. Per quanto riguardale trattrici agricole è “l’accordo Stato Regioni” atrattarle in modo specifico, indicando le condi-zioni di utilizzo prevedibile ed elencando anche ipossibili tipi di collegamento con macchine ope-ratrici che possono essere poste anteriormente,posteriormente e lateralmente, ma anche conmacchine trainate ed i caricatori frontali. Le pre-cisazioni sono indotte dalle situazioni di partico-lare pericolo che il tipo di collegamentotrattrice/operatrice può indurre alla trattricestessa, in quanto la posizione dell’operatrice puòprovocare problemi di instabilità che possono edevono essere compensati da corrette proceduredi aggancio e di guida, specialmente in pendenza,che diventano essenziali per fornire le informa-zioni indispensabili ad evitare possibili problemidi instabilità. inoltre, il ministero del Lavoro hapubblicato alcune ulteriori Circolari con lo scopodi chiarire il campo di applicazione dell’accordoStato/Regioni. La recente uscita della“Circolare n.45” del 24/12/2013 vede appunto lo scopo dichiarire alcuni passaggi importanti per il settoreagricolo. durante gli scorsi mesi numerose strut-ture si sono attivate per fornire i corsi di abilita-zione alla guida, evidenziando alcune lacunenormative. al punto 2.1 dell’accordo Stato Re-gioni vengono riportate le qualifiche che devonoobbligatoriamente possedere sia i formatori chei docenti per cui è particolarmente chiaro che,specialmente i secondi devono poter trasmetterele dovute informazioni teoriche, ma ancor piùpratiche agli iscritti, al fine di rispettare il comma1 dell’art.73 del d.lgs 81/08. anche la “Circolaren.21”, del 10.06.2013, pubblicata dal ministero delLavoro, riprende questo specifico punto ed evi-denzia la necessità, per i docenti, di dimostrareuna conoscenza pregressa, almeno triennale, deicontenuti teorici e pratici. il recente “decreto delfare” del 21/06/2013 ha spostato i termini di ap-plicazione, per il settore agricolo, al 22/03/2015per cui si ritiene opportuno suggerire di porre lamassima attenzione nel predisporre corsi suffi-cientemente esaustivi nel fornire le informazioniutili a garantire le conoscenza dovute nell’utilizzodi mezzi agricoli nell’ottica di riuscire a diminuireulteriormente le situazioni di pericolo.

ultime novitàSi porta a conoscenza degli utilizzatori e dei da-tori di lavoro, nonché delle strutture eroganti icorsi di guida che, in data 23 dicembre 2014 èstata pubblicata la “Circolare n. 34 del ministerodel Lavoro e delle Politiche Sociali” che meglioesplicita i contenuti dei corsi e, in particolare, laparte relativa alle pratiche di guida. La Circolareha come oggetto “istruzioni operative per losvolgimento dei moduli pratici dei corsi di for-mazione per i lavoratori addetti alla conduzionedi trattori agricoli o forestali” e in essa vengonoespressamente trattati i seguenti punti:- Requisiti dell’area di prova

- Disponibilità trattori/rimorchi/attrezzature

- Modulo pratico trattori a ruote e a cingoli

- Esercitazioni di pratiche operative

- Guida del trattore in campoCome si nota dai titoli dei vari capitoli, nella cir-colare vengono prioritariamente trattati i temi le-gati alle prove di pratica di guida per cui èdoveroso, da parte dei docenti, conoscere le pro-cedure ma anche importanti astuzie che permet-tono di guidare in sicurezza una trattrice nellesvariate condizioni operative in cui il guidatore po-trebbe trovarsi ad operare. al riguardo è in fasedi realizzazione un nuovo opuscolo, prodotto daCnR-imamoter e assessorato agricoltura e Fo-reste della Regione Piemonte, che illustrerà, anchetramite appositi filmati, le tecniche di guida di trat-trici agricole poste in situazioni operative com-plesse di campo.

revisioni dellemaccHine agricoleSiamo arrivati a febbraio 2015 e, come preve-

dibile, non è stato possibile redigere il testo del“Decreto attuativo” necessario per l’entrata in vi-gore della “Legge 221” del 17 dicembre 2012,che ha previsto le revisioni per il settore dellemacchine agricole. il governo ha quindi inserito nel “decreto milleProroghe” lo spostamento sia della data entrola quale dovrà essere emanato il decreto attua-tivo citato (30 giugno 2015), che, di conse-guenza, della data di entrata in vigore dellaLegge sulle revisioni (31 dicembre 2015).

Patentiniper l’usodelle trattriciagricoleRevisione macchineagricole. Ultime novità

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ATTUALITà - tesseramento/consigliere ecclesiastico

A colloquio con il consigliere ecclesiAstico

ExPO 2015 di Milano ha per tema il cibo. Un tema di grandissima attualità.La fame nel mondo è diventata la fame anche nel nostro mondo.Il cibo viene sprecato in percentuali insopportabili e quello non sprecato è mal distribuito.

Il papa, intervenendo su questo grave problema ha detto che di cibo ce n’è per tutti (ce ne dovrebbe essere per tutti),ma non tutti possono mangiare.Dice il Papa: chi non mangia non è solo escluso dalla tavola, ma “scartato”. É un “avanzo”, frutto dell’iniquità e del-l’ingiustizia. Noi tutti non siamo padroni della terra, ma custodi e giardinieri. La sfida del cibo è una sfida globale,epocale. É necessario mettere tutti nelle condizioni di procurarsi il necessario per vivere anche tagliando qualcheprivilegio. Penso che oggi più che tavoli di ascolto (solo chi non vuol vedere o sentire può ignorare una situazione che diventa sempre più grave) sianonecessari luoghi di solidarietà e scelte radicali a favore di chi ha fame.All’Expo di Milano, riferiscono le cronache, alcuni si sono organizzati per cucinare ciò che gli altri scartano come la buccia di patate.Stranamente, oggi che le necessità alimentari per i poveri sono cresciute, si fanno tagli indiscriminati sulla spesa destinata a chi ha fame.La società più ricca non è solo quella che ha più risorse ma quella che sa distribuirle più equamente.Ci auguriamo che il semestre dell’Expo mondiale di Milano sul cibo alla fine non sia solo una bella esposizione o un “maxi tavolo di concerta-zione” ma una rivoluzione e inversione di tendenza: nei progetti e nelle scelte che contano. Don Ivo

AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA

Perché è importante associarsi a Coldiretti? Per dimo-strare concretamente di appartenere, consolidare e so-stenere il percorso di rigenerazione dell’agricoltura chela più grande organizzazione italiana e leader in Europasta portando avanti da ormai diverso tempo. Per essereal fianco di un’ Organizzazione in continua crescita cherappresenta un punto di riferimento per gli imprenditoriagricoli del territorio, in grado di dare vigore e sostegnoalle aziende. Perché insieme abbiamo creato e stiamo fa-cendo crescere un grande Progetto per difendere e tu-telare la filiera tutta agricola e tutta italiana: un grande

impegno per continuare a rafforzare con i cittadini unpatto di crescita fondato sulla qualità e sulla sicurezza.Tutto questo senza dimenticare i vecchi e nuovi servizi,indispensabili, che da sempre accompagnano e hannofatto crescere Coldiretti. Insieme ai suoi associati Coldiretti ha realizzato tuttoquesto ed è diventata una grande forza sociale ed eco-nomica, pronta ad affrontare e vincere nuove battaglie.Anche nel 2015.

Questa è l’agricoltura di chi ama l’Italia!

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ORganizzaziOne - attualità/necrologiaalessandrina

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Lutti Dio, fonte di perdono e di salvezza, per l’intercessione della Vergine Maria e di tutti i Santi, concedi ai nostri fratelli e parenti,che sono passati da questo mondo a Te, di godere la gioia perfetta nella patria celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Coldiretti Alessandria si unisce al dolore

della famiglia Bosso,

per la scomparsa del caro

EMILIOSocio di Lu Monferrato

✟1929 - 28/01/2015 ✟

La Coldiretti di Alessandria si unisce

al dolore di Vilma Bobbio,

per la perdita del caro marito

FRANCO RESocio di Predosa

✟ 25/06/1924 - 03/02/2015 ✟

Coldiretti Alessandria prende parte

al dolore della famiglia Ricagno,

in particolare ai figli Piera e Giuseppe,

e alla moglie Apollonia Sardi

per la scomparsa del caro

bIAgIOSocio di Sezzadio

✟ 21/03/1920 - 27/01/2015 ✟

✟16/03/1930 - 22/01/2015✟

La Dirigenza e la Strutturadi Coldiretti Alessandria si uniscono

al dolore dei familiari del caro

gIUSEPPE bELISONzISocio di Pontecurone

l 24 febbraio prossimo il Parlamento europeovoterà, in Commissione per l’ambiente, il pro-getto di relazione sulla proposta di direttiva

per il ravvicinamento delle legislazioni degli Statimembri relative alle caseine e ai caseinati destinatiall’alimentazione umana, progetto presentato dallaCommissione nel marzo dello scorso anno. il pro-getto è rivolto a sostituire la direttiva 83/417/Ceedel Consiglio allo scopo di allinearne le disposizioniche conferiscono alla Commissione competenze diesecuzione alle disposizioni introdotte dal trattatosul Funzionamento dell’ue, ma anche allineare i re-quisiti di composizione delle caseine e dei caseinatialla pertinente norma del Codex alimentarius.Oltre a ciò, si punta ad aggiornare le disposizioniapplicabili alle caseine e ai caseinati tenuto contodella legislazione comunitaria adottata nel frat-tempo, in particolare quella applicabile ai prodottialimentari. Per quanto concerne l’adeguamento allenorme internazionali, la Commissione propone inparticolare di fissare il tenore massimo di umiditàdella caseina alimentare al 12% (rispetto al parametro

del 10% previsto in precedenza) e il tenore massimodi grassi del latte della caseina acida alimentare al2% (rispetto al 2,25%). Per consentire un rapidoadeguamento futuro degli allegati i e iii (norme ap-plicabili alla caseina acida alimentare, alla caseina pre-samica alimentare e ai caseinati alimentari in terminidi composizione, contaminanti, coadiuvanti tecnologiciutilizzati, ecc.) alle norme internazionali e al pro-gresso tecnico, la Commissione propone inoltrel’adozione di atti delegati. La proposta va conside-rata nel contesto della legislazione alimentare ge-nerale (regolamento Ce n.178/2002), che mira agarantire la libera circolazione di alimenti sicuri esani contribuendo così in maniera significativa allasalute e al benessere dei cittadini. in quest’ottica èaltresì opportuno assicurare che i consumatorisiano adeguatamente informati in merito ai prodottialimentari da essi consumati. Sebbene i prodotti di-sciplinati dalla proposta (caseine e caseinati) nonsiano destinati alla vendita al consumatore finale masolo alla vendita tra imprese per la preparazionedegli alimenti, è importante che gli operatori del

settore alimentare dispongano dei dati necessariper l’etichettatura dei prodotti finiti, in particolareper quanto riguarda gli allergeni. di conseguenza laproposta include disposizioni relative all’etichetta-tura delle caseine e dei caseinati destinati all’alimen-tazione umana. Se le informazioni obbligatoriepreviste non figurano sugli imballaggi, recipienti oetichette, i prodotti interessati non possono esserecommercializzati in quanto caseine o caseinati ali-mentari, né utilizzati per la preparazione di prodottialimentari. Si ricorda che, con l’entrata in vigore al1° gennaio 2014 del regolamento (ue) n.1308/13recante organizzazione comune dei mercati deiprodotti agricoli, sono state soppresse le normeche prevedevano l’ottenimento di un aiuto, previstodalla precedente Ocm, per la trasformazione dilatte in caseina e caseinati, che potevano essere im-piegati, su preventiva autorizzazione della Commis-sione ed entro certi limiti, alla produzione diformaggi; pertanto, il loro impiego non è più nor-mato a livello europeo e si fa riferimento alle solenormative nazionali.

IIcaseine e caseinati, novità in arrivo. il parlamento europeo voterà in commissione per l’ambiente

La Dirigenza e la Struttura di ColdirettiAlessandria si uniscono al grande dolore

del Direttore Regionale Antonio De Concilioper la scomparsa del caro

PAPàSentite condoglianze

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