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MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA E CULTURA RURALE Anno VIX - n.ro 3 Marzo 2011 Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 48) art. 1 comma 1 DCB, Bergamo L’agricoltura italiana PROTAGONISTA della riforma della PAC

Bergamo Coldiretti

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rivista di Coldiretti Bergamo

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Page 1: Bergamo Coldiretti

MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA E CULTURA RURALEAnno VIX - n.ro 3

Marzo 2011

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L’agricoltura italianaPROTAGONISTA

della riforma della PAC

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EditoreColdiretti Bergamo

Direzione e amministrazione24125 Bergamo - via Mangili, 21

AutorizzazioneTribunale di Bergamon. 252 del 15/11/1952

Direttore responsabileLorenzo Cusimano

Responsabile di redazioneAnnamaria [email protected]

Hanno collaboratoa questo numeroLuigi CarminatiIvan BonomiBruno RedaelliRoberto PerhatAndrea Longaretti

Grafi caStudio Grafi co L’AzzurroTelefono 035 31 53 47

StampaStudio LitoClap di C. Pezzoni e fi glio24126 Bergamo - via Carnovali, 31Telefono 035 31 74 [email protected]

Poste Italiane SpaSpediz. in abb. post. D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 48) art. 1 comma 1 DCB, Bergamo

Pagamento assolto tramite versamento quota associativa

Anno VIX - n.ro 3

Marzo 2011

EDITORIALEBioenergie, evitare le speculazioni e salva-guardare i terreni agricoli 04

IMPRESA VERDEMisura 214 azione l “conservazione della biodiversità” 18

PRIMO PIANOAnche la tavola ha contribuito all’Unità d’Italia 05

CAMPAGNA AMICA“Mangio locale e penso universale” 22

ATTUALITÀ SINDACALERiforma della PAC per un modello agroalimentare condiviso. 06

IMPRESA VERDEDecreto Flussi stagionali 2011 20

ATTUALITÀ SINDACALEFlorovivaismo in ginocchio per il caro - gasolio 12

È APERTA LA CAMPAGNA TESSERAMENTO 2011Rinnovare la tessera vuol dire dare più forza alla Coldiretti, ma soprattutto vuol dire dare più forza alle imprese agricole associate.

TESSERAMENTO 2011

ATTUALITÀ SINDACALEBergamo è prima in Lombardia per numero di aziende accreditate 08

CAMPAGNA AMICA8,3 mln di italiani nei farmers market 24

ATTUALITÀ SINDACALEMucca pazza:emergenze alimentari costate 5 miliardi 10

Le notizie di Coldiretti Bergamo

si trovano anche sul sito

www.bergamo.coldiretti.it

ATTUALITÀ SINDACALEColdiretti Bergamo promuove il marketing in agricoltura 17

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EDITORIALE

BIOENERGIE, EVITARE LE SPECULAZIONI E SALVAGUARDARE I TERRENI AGRICOLI di Giancarlo Colombi, Presidente Coldiretti Bergamo

La diffusione della produzione di energia solare da parte delle

imprese agricole rappresenta una sfi da importante e di sicuro interesse, soprattutto se interpretata in chiave multifunzionale. Questo signifi ca attribuire particolare rilevanza alla connessione tra l’attività agricola e la produzione di energia elettrica e calore dal sole, che richiede però il rispetto di determinate condizioni.

Bisogna infatti evitare investimenti speculativi, legati all’installazione di grandi impianti fotovoltaici a terra, che concorrono alla perdita generale di superfi cie agricola. Senza alcun tipo di regola infatti esiste il rischio che si moltiplichino effetti controproducenti, come ad esempio il rincaro

L

degli affi tti dei terreni agricoli e il danno alla qualità del territorio.

A nostro avviso gli impianti fotovoltaicI si devono sviluppare sui tetti (magari in sostituzione delle vecchie coperture in amianto), sulle stalle o sulle serre, oppure su aree incolte in modo da evitare l’inutile consumo di terreno fertile. Le possibilità non mancano, visto che si stima che in Lombardia le arre degradate che potrebbero ospitare questi impianti abbiano una superfi cie di circa 90 chilometri quadrati.

La produzione di energia solare in agricoltura è, indiscutibilmente, una grande opportunità di impresa, che, può contribuire in maniera signifi cativa agli obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili. Ma si deve attribuire la dovuta importanza anche al mantenimento delle attività agricole e forestali, che sono elementi fondamentali per una qualità territoriale ritenuta, oggi, indispensabile per molti scopi, dalla mitigazione ed adattamento al cambiamento climatico, alla tutela della biodiversità ed alla realizzazione di infrastrutture verdi, oltre che per motivi di carattere economico e sociale. Anche per quanto riguarda gli impianti a biogas è fondamentale preservare i suoli agricoli dalle mire economiche di soggetti lontani dall’agricoltura e pronti a tutto pur di ottenere guadagni a breve termine.

Da un lato bisogna evitare che il nostro paesaggio venga impoverito da estensioni di mais

destinato agli impianti a biogas o da coltivazioni di pannelli solari e

dall’altro assicurare tutela e sostegno agli agricoltori

affi nché continuino a coltivare la propria

terra. Siamo convinti che la produzione di energia da

fonti rinnovabili debba essere vista come un’interessante integrazione

al reddito degli agricoltori, ma non può certo sostituirsi alle produzioni tradizionali che

devono invece essere tutelate e difese con estrema determinazione.

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PRIMO PIANO

Per la seconda volta consecutiva la testata di Bergamo Coldiretti è tricolore, come la bandiera del nostro Paese.

Nello scorso numero il bianco, rosso e verde hanno sottolineato la straordinaria importanza della legge che prevede

l’indicazione dell’origine in etichetta e i suoi positivi rifl essi sulla nostra agricoltura, quel Made in Italy fatto da una grande varietà di eccellenze, frutto del lavoro e della grande professionalità degli imprenditori agricoli italiani che oggi tutto il mondo apprezza e ci invidia.

In questo numero invece i colori del nostro vessillo sono omaggio ai 150 anni dell’Unità d’Italia, perché anche noi abbiamo voluto festeggiare questa importante ricorrenza, oltre che rimarcare il contributo determinante che ha dato la cucina alla defi nizione di una identità nazionale vincente nel mondo.

Dall’Unità di Italia ad oggi l’agroalimentare italiano è diventato ovunque il simbolo di uno stile di vita di successo fondato su qualità e benessere, nonostante la popolazione agricola si sia ridotta di oltre dieci volte passando da 11 milioni a poco meno di un milione di imprese, motori di un sistema agroalimentare che rappresenta il 15% del Pil nazionale, con un valore complessivo di 250 miliardi di euro, con un contributo dell’export che ha raggiunto circa 28 miliardi di euro nel 2010.

L ’agroalimentare italiano in pochi anni da una economia di sussistenza ha saputo conquistare primati mondiali e diventare simbolo e traino del Made in Italy facendo leva sulla diversità e sul forte legame con il territorio..

Senza contare che il Made in Italy a tavola è

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anche l’emblema nel mondo della dieta mediterranea che è stata riconosciuta dall’Unesco anche per il modello nutrizionale ormai universalmente riconosciuto fondamentale ai fi ni del mantenimento di una buona salute e che si fonda su una alimentazione basata su prodotti locali, stagionali, freschi di cui l’Italia è particolarmente ricca

Anche la maggioranza degli italiani ha la nostra stessa convinzione. La cucina e i piatti della tradizione italiana sono l’aspetto più rappresentativo dell’identità nazionale per quasi la metà degli italiani (il 46 per cento) che li ritengono più signifi cativi della cultura (37 per cento), della moda (9 per cento), del calcio (5 per cento) e della scienza e tecnologia (3 per cento).

Quello che la nostra agricoltura ha saputo costruire deve essere un esempio per l’intero sistema economico del Paese il cui rilancio dipenderà dalla capacità di essere diversi e migliori e non omologati a quei sistemi produttivi che operano con strutture di costi per noi irraggiungibili.

Grazie al progetto di Coldiretti per la costruzione di una fi liera agricola tutta italiana vogliamo continuare in questa direzione avvicinando sempre più il territorio alla sua gente, la storia alla vita di tutti i giorni.

ANCHE LA TAVOLA HA CONTRIBUITO ALL’UNITÀ D’ITALIAdi Lorenzo Cusimano, Direttore Coldiretti Bergamo

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Nel suo intervento al Forum sulla “Pac verso il 2020” pro-mosso dal Ministro delle Politiche Agri-cole Giancarlo Galan, in riferimento alla sottoscrizione del documento da parte di tutte le rappresentanze della fi liera (organizzazioni agricole coo-perative e sindacati con esclusione dell’industria) sulla riforma della politica agricola comune, il presidente della Coldiretti Sergio Marini ha affermato che è stato un deciso passo avanti verso la condivisione di un modello agroalimentare dove la centralità e il prota-gonismo tornano nelle mani degli agricoltori e del territorio ma anche un forte pungolo a Governo e Parlamento italiano ed alla Unione Europea per sostenere una idea di futura Politica Agricola Comune (Pac), decisamente orientata all’impresa agricola professio-nale che va al mercato e che opéra sul territorio e ad una fi liera agroalimentare gestita dagli agricoltori. Trasparenza, fi liera corta, in-formazione ai consumatori, qualità, più effi caci strumenti di mercato, assicurazione al reddito, difesa del budget, sus-sidiarietà e semplifi cazione,

ed ancora centralità del lavoro e con-trasto alla rendita fondiaria sono, per Marini, le parole chiave del documento e non vi è dubbio che ciascuna rappre-senta un elemento fondamentale sto-rico nel sostegno al nostro progetto di fi liera agricola italiana fi rmata dagli agricoltori.

La riforma è un appuntamento deter-minante per l’agricoltura nazionale che vede come prioritaria la difesa del budget tenuto conto che - secondo una analisi della Coldiretti - l’Italia, pur realizzando il 12,5 per cento della produzione agricola lorda e il 17 per cento del valore aggiunto comunitario

ed essendo leader in Europa nella qualità e nel rispetto am-bientale, riceve soltanto il 10 per cento della spesa agricola dell’Unione. Si tratta di risorse comunque rilevanti sul bilancio delle imprese agricole, considerato che negli ultimi cinque anni in media sono stati trasferiti all’Italia 4,5 miliardi di euro all’anno attraverso il Feoga. Per il presidente della Coldi-retti il documento sottoscritto sostiene una Pac che favori-sca la competitività dell’agri-coltura sotto il profi lo econo-mico ambientale e sociale, che sia in grado di innovare le attuali ineffi cienze nella fase di programmazione e gestione dell’offerta, che risponda alle domanda dei consumatori in tema di informazione e trasparenza, che crei le condi-zioni per il protagonismo e la gestione diretta da parte degli

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ATTUALITÀ SINDACALE

Riforma della PAC per un modello agroalimentare

condivisoAGRICOLTORI ITALIANI PROTAGONISTI

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agricoltori di fi liere corte e trasparenti per favorire l’occupazione, che ridia centralità al territorio e alla economia reale. Ed ancora è presente una ri-chiesta al Governo per un forte impe-gno per il mantenimento del budget agricolo nazionale e si confermano i pagamenti diretti disaccoppiati e la ne-cessità di una redistribuzione graduale per superare il criterio storico. È prevista una qualifi cazione della spesa privilegiando agricoltori attivi e professionali, centralità del lavoro e contrasto delle posizioni di rendita fon-diaria e si chiede un nuovo articolo 68 capace di premiare i comportamenti virtuosi, ma anche di rappresentare un’ancora per settori strategici o che necessitano di ristrutturazione. Si propongono misure di mercato che privilegino soprattutto le assicurazioni ai prodotti e al reddito. Si sostiene uno sviluppo rurale che

assuma una caratterizzazione deci-samente più agricola rispetto al pas-sato, che eviti dispersioni di risorse, che stimoli un modello produttivo, che combini sostenibilità economica sociale ed am-bientale e che concentri le risorse verso le imprese e il mercato. Un Psr che fi nanzi gli investimenti tesi all’innovazione, all’organiz-zazione, alla promozione, all’accorciamento, all’effi -cienza e alla trasparenza delle fi liere, con la richiesta del superamento dei limiti dimensionali per le impre-se di fi liera, ma solo nei casi in cui queste siano controllate dai produttori agricoli. In ultimo si concorda sul rafforzamento della sus-

sidiarietà e sulla semplifi care delle procedure.Il testo del documento è disponibile sul sito www.bergamo.coldiretti.it.

ATTUALITÀ SINDACALE

La PAC è orientata all’impresa agricola

professionale che va al mercato

e che opera sul territorio e ad una fi liera agroalimentare gestita

dagli agricoltori.

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Page 8: Bergamo Coldiretti

È appena nata ed è già grande. È lo slogan della rete che Campagna Amica Coldiretti sta costruen-do con le proprie aziende e che propone direttamente ai consumatori una vasta gamma di prodotti come carne, salumi, frutta, latte, verdura, formaggi, miele, olio, marmellate, vini e riso. La provincia di Bergamo è prima in Lom-bardia per numero di aziende accredi-tate alla rete: ne conta 53 su un totale di 260. A livello regionale si prevede che a fi ne anno saranno circa 900 visto il trend di crescita. Le aziende aderenti alla rete nazionale dei Punti Campagna Amica espongono una targa riportante il logo, il nome dell’azienda, il numero di iscrizione all’Albo Nazionale dei Punti Vendita di Campagna Amica.“L’attenzione che le aziende stanno riservando a questa iniziativa - spiega Giancarlo Colombi, presidente di Col-diretti Bergamo - è la dimostrazione che gli agricoltori credono nel progetto di una fi liera agricola italiana in grado di accorciare i pas-saggi dal produttore al consumatore per of-frire alle famiglie nuove opportunità di spesa alimentare legata alla qualità, alla sicurezza e alla trasparenza dell’origine”.Un consenso che sta coinvolgendo anche i farmers’ market presenti sul territorio. Nel corso del 2010 nel nostro Paese sono saliti

a 705 i mercati degli agricoltori di Campagna Amica aperti, per un totale di 25.115 giornate. Vi hanno venduto di persona i propri prodotti ben 16mila imprenditori agricoli, realizzando complessivamente un fat-

turato stimato in 320 milioni di euro.A livello provinciale i farmers market fi ssi sono 5.“Abbiamo notato - sottolinea Lucia Morali, presidente di Agrimercato Ber-gamo - che è aumentata l’abitudine a fare la spesa presso i nostri mercati. Si tratta di un vero successo visto che è da pochi anni che queste esperienze sono state avviate in modo stabile. In Italia siamo già arrivati ad avere la più estesa rete di vendita diretta dei pro-duttori agricoli presente in tutta Euro-pa. I consumatori sono soddisfatti per-ché da noi trovano prodotti locali del territorio che non devono affrontare

lunghi trasporti con mezzi inquinanti, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la veri-fi ca di un sistema di controllo di un ente ter-zo”. I consumatori che si rivolgono agli agri-coltori per i loro acquisti alimentari hanno in media 40 anni, la metà sono donne e oltre al prezzo guardano la qualità del prodotto e le modalità di preparazione e conservazione. Sono interessati al dialogo con il produttore.

ATTUALITÀ SINDACALE

RETE DI CAMPAGNA AMICA: BERGAMO È PRIMA IN LOMBARDIA

PER NUMERO DI AZIENDE ACCREDITATE

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Lucia Morali

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ATTUALITÀ SINDACALEATTUALITÀ SINDACALE

NUOVI ACCREDITAMENTI A "PUNTO CAMPAGNA AMICA"

DENOMINAZIONE COMUNE PRODOTTI

SOC. AGR. IL MONTIZZOLO CARAVAGGIO salame bergamasca

AZ. AGR. CASCINA SOLE di Rossi Giacomo ALZANO L.DO formaggi vaccini e salumi

AZ. AGR. LE TRUBINE LOCATELLOpiccolo frutti e prodotti trasformati in confetture

AZ. AGR. GOGLIO DONATO SANTA BRIGIDA formaggio tipo Branzi

SOC. AGR. MONACI SEBASTIANO E F.LLI S.S. BRANZI formai de mut AVB formaggi vaccini

GUARNERIO ADALBERTO PONTIROLO NUOVO ortaggi (patate, cipolle, zucche, cetrioli)

CATTANEO ROBERTO ISOLA DI FONDRA formai de mut AVB e formaggi vaccini

COOP AGR. MONTI E LAGHI SARNICOformaggi vaccini, yogurt, latte alimentare

AZ. AGR. SETTIMO CIELO CAMERATA CORNELLO piccoli frutti e prodotti trasformati

ca

TOTALE

AZIENDE

ACCREDITATE

53

La mappa dei mercati degli agricoltori è consultabile sul sito www.campagnamica.it. Le aziende interessate ad ade-rire alla rete si possono rivolgere a Luigi Carminati Tel. 035 4524011 - e-mail [email protected].

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Ammonta a 5 miliardi il bilancio dei costi provocati al sistema economico dalle emergenze a tavola a partire dalla mucca pazza che per dimensione e vastità è stata il primo e il più drammatico allarme che è stato affrontato in Italia. È quanto è emerso nel corso dell’in-contro “Mucca pazza: dieci anni dopo”, promosso dalla Coldiretti e dalla Fondazione Univerde nei gior-ni scorsi, (a dieci anni dal varo delle misure emergenziali nazionali), che ha confermato l’assoluta garanzia di sicurezza della carne italiana. Secondo

l’indagine Eurobarometro, di fronte alla notizia che un prodotto alimentare non è sicuro, ben il 13 per cento degli italiani dichiara che lo esclude defi ni-tivamente dalla dieta, il 43 per cento lo evita solo per un certo periodo di tempo, il 30 per cento si preoccupa

ma non cambia negli acquisti, il 12 per cento ignora addirittura l’informazione, gli altri non rispondono.Secondo la Coldiretti si stimano pari a 2 miliardi le perdite subite dal sistema della produzione, trasformazione e commercio della carne subite solo a seguito dell’emergenza mucca pazza principalmente per il crollo dei con-sumi che si sono quasi dimezzati nel momento più acuto della crisi per poi riprendersi molto lentamente nono-stante le misure di prevenzione adotta-te. In questa direzione particolarmente effi cace si è dimostrata l’introduzione

dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della carne bovina in vendita. Una misura che è stata intro-dotta in Italia con successo anche per la carne di pollo (2005) in occasione dell’emergenza infl uenza aviaria dopo un calo dei consumi che ha superato

il 60 per cento nella fase più critica e danni valutabili complessivamente in quasi un miliardo di euro. La mancata estensione di tale provvedimento a tutti i prodotti agroalimentari ha certa-mente concorso ad aggravare i costi delle altre emergenze alimentari che si sono verifi cate nell’ultimo decennio, dal latte cinese alla melamina al grano canadese contaminato dall’ocratossina fi no alla carne di maiale irlandese alla diossina che è stata trovata recente-mente nei mangimi in Germania. “Si tratta di emergenze che nasco-no spesso da tentativi fraudolenti di

risparmiare nei costi di produzione del cibo per farlo arrivare a prezzi stracciati sugli scaffali”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nell’invitare i consumatori “a diffi dare delle offerte esagerate come quelle per l’olio di oliva che viene

EMERGENZE ALIMENTARI

MUCCA PAZZA:

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ATTUALITÀ SINDACALE

GLI ITALIANI DI FRONTE AD UNA EMERGENZA ALIMENTARE…Il 43% evita l’alimento solo per un certo periodo di tempo.Il 30% si preoccupa ma non cambia negli acquisti.Il 13% esclude defi nitivamente l’alimento dalla dieta.Il 12% ignora l’informazione.Il 2% non risponde. Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Eurobarometro 2010

LA PAURA NEL PIATTO DEGLI ITALIANIL’83% teme la presenza di mercurio nel pesce o diossina nella carne.L’82% è preoccupato che nelle carni ci siano ormoni.L’80% teme il virus dell’infl uenza aviaria.Il 57% teme le contaminazioni del cibo da parte delle confezioni.Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Eurobarometro 2010

Page 11: Bergamo Coldiretti

venduto a prezzi che non riescono a coprire nemmeno i costi della raccolta delle olive”. Sono dannosi sia i prezzi troppo bassi perché impongono un contenimento esasperato dei costi di produzione che possono portare ad abbassare i livelli di sicurezza alimen-tare come i prezzi troppo alti che spin-gono ad intensifi care le produzioni in termini quantitativi con rischi concreti di dequalifi cazione.La grande reattività dei consumatori alle emergenze sanitarie alimentari è confermata dall’indagine Euroba-rometro dalla quale si evidenzia che ben l’86 per cento degli italiani è oggi

preoccupato della sicurezza del cibo al quale viene addirittura associato un rischio potenziale superiore a quello di un incidente in macchina, dell’essere vittima della criminalità o delle malat-tie. In particolare il 57 per cento teme le contaminazioni del cibo da parte delle confezioni, l’80 per cento del vi-rus dell’infl uenza aviaria, l’82 per cento degli italiani è preoccupato che nelle carni ci siano ormoni e l’83 per cento degli italiani teme la presenza di mer-curio nel pesce o diossina nella carne. Il 60 per cento degli italiani secondo Eurobarometro ritiene che oggi ci siano regole restrittive nell’Unione Eu-

ropea per quanto riguarda la sicurezza del cibo, ma una percentuale dell’80 per cento pensa che bisognerebbe fare di più. Un fattore considerato im-portante per la sicurezza del cibo è la provenienza dei cibi consumati, come conferma l’ultima indagine Coldiretti/Swg dalla quale emerge che ben il 97 per cento degli italiani ritiene che do-vrebbe essere sempre indicato il luogo di allevamento o coltivazione dei pro-dotti contenuti negli alimenti. Una percentuale che si è accresciuta ultimi dieci anni considerato che nel prima della mucca pazza era pari al 70 per cento.

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ATTUALITÀ SINDACALE

Un hamburger rigorosamente italiano, fatto con la carne delle razze bovine storiche come la marchigiana, la piemontese o la maestosa chianina che dopo aver rischiato di scomparire, proprio grazie all’emergenza mucca pazza hanno trovato nuovo impulso e sempre maggiore gradimento da parte dei consumatori. È stato presentate per la prima volta dalla Coldiretti in occasione dell’incon-tro “Mucca pazza: dieci anni dopo”, pro-mosso in collaborazione con la Fondazione Univerde, nell’ambito di un salone nel quale sono stati esposti i piatti modifi cati o scom-parsi, dal risotto alla milanese alla pajata, ma anche le novità arrivate sul mercato dopo l’emer-genza Bse.Gli hamburger presentati sono ottenuti dalla carne di bovini del-le migliori razze italiane che sono state di fatto salvate proprio dall’emergenza “mucca pazza”. Una novità per rendere disponi-bile carne di qualità e di origine garantita anche ai più giovani che ha visto anche la recente apertura del primo fast food no-strano per iniziativa un allevatore di Rivoli (Torino) che ha chiamato “Mac Bün” (in dialetto “solo buono”) la sua attività, dove serve agri-hamburger fatti utiliz-

zando solo carne di vitelli di razza Piemonte-se provenienti dalla propria azienda, oltre a verdure e formaggi rigorosamente prodotti dalle imprese agricole del territorio, pane artigianale e vino del Monferrato. “Se l’hamburger made in Italy delle pregiate razze da carne italiche è una delle novità nate a seguito di mucca pazza - afferma la Coldiretti - non sono poche le preparazioni gastronomiche alle quali gli italiani hanno dovuto dire addio”. Preparazioni che, a differenza della bistecca alla fi orentina, ini-zialmente vietata e poi tornata sulle graticole

degli italiani, non hanno ancora ritrovato il proprio posto nelle va-rie cucine tipiche e regionali. Nel salone della Coldiretti si sono ricordati i rigatoni con la pajata del Lazio, pasta condita da ciam-belline di intestino di vitello da latte adesso vietato e sostituito da intestino di agnello o il vero risotto alla milanese di cui Giu-seppe Verdi era goloso nel quale il midollo di bue - precisa la Col-diretti - era una componente fon-damentale e che oggi, per “tirare” il risotto, può essere sostituito da

buon brodo o, meglio ancora, usando come base il sugo degli ossibuchi, che non sono vietati dalla legge.

ECCO GLI HAMBURGER RIGOROSAMENTE ITALIANI

Page 12: Bergamo Coldiretti

La crisi in Libia si sta ri-percuotendo pesantemente sul fl orovi-vaismo. Il caro petrolio ed i suoi effetti sui costi energetici mettono a rischio le circa 200 aziende che in provincia di Bergamo operano in questo settore che utilizza ai fi ni produttivi quantità elevate di gasolio.“Per l’agricoltura bergamasca - spiega Giancarlo Colombi, presidente di Coldiretti Bergamo - il fl orovivaismo è un comparto di punta, che nel corso degli ultimi anni ha investito molto in qualità del prodotto ed innovazione. Le impennate del prezzo del gasolio che si stanno susseguendo in questi giorni rischiano di vanifi care gli sforzi fatti dagli imprenditori per affrontare il mercato in modo competitivo”.Le diffi coltà causate dalle instabilità dei Paesi del Nord Africa si sommano an-che alla mancata reintroduzione delle agevolazioni per il gasolio utilizzato per il riscaldamento delle serre. “Quanto sta avvenendo in Libia - sottolinea Lorenzo Cusimano, direttore di Col-diretti Bergamo - rende più urgente la necessità che venga annullata l’accisa sui carburanti destinati al riscaldamen-to delle serre, come negli anni passati. Se ciò non avverrà le imprese che pro-ducono in serra dovranno pagare un conto molto salato”.

Florovivaismo in ginocchio per il caro - gasolio

COLPITE SOPRATTUTTO LE PRODUZIONI IN SERRA

Si tratta di evitare un insostenibile au-mento dei costi in settori che devono subire un forte pressing competitivo. Secondo Coldiretti Bergamo infatti in assenza di interventi tempestivi verranno incentivate le importazioni soprattutto da paesi extracomunitari, favoriti da un clima più caldo, dove spesso si sfrutta la manodopera e si utilizzano pratiche di coltivazione dan-nose per la salute e l’ambiente bandite dall’Ue.“Nel giro di due anni - sottolinea

Carlo Donini, responsabile della con-sulta fl oricola di Coldiretti Bergamo - il prezzo del gasolio è aumentato di oltre il 100 per cento. A questo dato vanno aggiunti gli aumenti stretta-mente connessi al costo delle materie prime in genere, come vasi da coltura (ovvero materie plastiche),concimi chimici,energia, trasporto, imballi ecc. A un aumento esponenziale dei costi di produzione e di gestione aziendale in genere, non sono corrisposti gli aumenti dei prezzi di piante e fi ori che addirittura sono invece in contrazione a causa della crisi mondiale e del con-seguente calo dei consumi. E così as-sistiamo a una sempre maggiore inva-sione di prodotto estero. Vanno rilevati anche gli effetti negativi delle strategie della grande distribuzione, colossi che possono permettersi di vendere sottocosto divenendo riferimento per i prezzi al dettaglio in genere”.Con l’avvicinarsi della lavorazioni primaverili, tutte le imprese agricole in generale sono preoccupate per il rincaro delle voce energia. Una situa-zione allarmante che, se si considera la diffi coltà del settore di ottenere una re-munerazione adeguata dei propri pro-dotti, rischia di diventare insostenibile per decine di aziende che diffi cilmente potranno far quadrare i bilanci.

IMPRESA VERDEATTUALITÀ SINDACALE

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Page 13: Bergamo Coldiretti

Indagine sulle malattie professionali Da compilarsi a cura del lavoratore o del medico di famiglia

QUESTIONARIO DA STACCARE E DA CONSEGNARE NEGLI UFFICI ÈPACA

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Questo breve questionario ha come obiettivo quello di verifi care la presenza di particolari patologie che siano da ritenersi collegate allo svolgimento dell’attività lavorativa. La scheda potrà essere compilata e riconsegnata al patronato èpaca che provvederà a verifi care, con il sup-porto del tutto gratuito della propria consulenza medico-legale, l’esistenza dei presupposti per l’attivazione del-la denuncia di malattia professionale presso l’INAIL al fi ne di ottenere il relativo indennizzo.

Lei ha mai sofferto di una o più di queste patologie? Dolori articolari della colonna vertebrale , sciatalgia, lombalgia, dorsalgia, ernie discali, dolori cervicali.

Malattie respiratorie dovute ad inalazioni da sostanze di natura chimica e da polveri, bronchiti croniche, asma bronchiale ed allergica.

Microtraumi ed alterazioni muscolo scheletriche da posture incongrue e da movimenti ripetuti a carico degli arti superiori ed inferiori, con riguardo alle articolazioni spalla, ginocchio, sindrome del tunnel carpale.

Dermatiti allergiche da contatto.

Ipoacusia da rumore (sordità).

Allergie da pollini.

Altro:

Qualora abbia risposto SI ad almeno una delle precedenti domande, La preghiamo di compilare il seguente questionario.

nome:

cognome:

indirizzo:

n . tel. / cellulare:

NO

NO

SÌ NO

SÌ NO

SÌ NO

SÌ NO

Page 14: Bergamo Coldiretti

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Questionario sulle lavorazioni aziendali

QUESTIONARIO DA STACCARE E DA CONSEGNARE NEGLI UFFICI ÈPACA

Da quanti soggetti è composto il nucleo iscritto all’INPS ai fi ni previdenziali?

L’azienda assume manodopera salariata?

Se si:

OTI n. OTD n. giornate n.

L’azienda è costituita in forma di società?

L’azienda ha adempiuto agli obblighi relativi alla sicurezza nei luoghi di lavoro?

Qual’è l’indirizzo produttivo dell’azienda? (indicare le colture/allevamenti in ordine di importanza)

1.

2.

3.

4.

SÌ NO

SÌ NO

NOSÌIN

PARTE

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QUESTIONARIO DA STACCARE E DA CONSEGNARE NEGLI UFFICI ÈPACA

quali sono le principali lavorazioni che vengono svolte all’interno dell’azienda?

1.

2.

3.

4.

all’interno dell’azienda vengono svolte lavorazioni periodiche, ripetute nel tempo?

Quali macchine vengono utilizzate?

1.

2.

3.

4.

5.

Il presente questionario sarà sottoposto - in maniera del tutto gratuita - a valutazione del servizio medico legale del Patronato èpaca; nel caso si ravvisassero gli estremi per la presentazione della richiesta di indennizzo della eventuale malattia professionale, gli operatori del Patronato epaca provvederanno a contattarLa.

Si ricorda ancora che, per legge:l’attività di assistenza svolta dagli istituti di Patronato è gratuita.

Il presente questionario sarà trattato nel rispetto delle disposizioni di cui al D.Lgs.196/2003, come da informativa a Lei resa.

Grazie per la collaborazione.

Lavorazioni Frequenza (giornate/anno) Ore/giorno

Page 16: Bergamo Coldiretti

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Informativa e dichiarazione di consenso(d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196)

QUESTIONARIO DA STACCARE E DA CONSEGNARE NEGLI UFFICI ÈPACA

Avendo ricevuto, a norma di quanto previsto dall’art.13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n.196 (d’ora in avanti “Legge”), l’informativa sul trattamento dei propri dati personali, ed in particolare essendo stato informato che: (Tipologia dei dati personali e fi nalità del trattamento) il Patronato EPACA effettuerà il trattamento dei dati personali forniti dal sottoscritto, nel rispetto della normativa sopra richiamata e tale trattamento avrà ad oggetto i dati, eventualmente anche di natura sensibile, necessari all’espletamento del presente mandato di assistenza; (Modalità del trattamento) il trattamento sarà effettuato manualmente e/o in forma automatizzata, rispettando le prescrizioni dettate dagli artt. 31 e seguenti della Legge, in modo da ridurne al minimo i rischi di distruzione o perdita, di accesso non autorizzato o di trattamento non conforme alle fi nalità della raccolta;(Necessità del conferimento dei dati) il conferimento dei dati personali è essenziale per l’adempimento del mandato conferito. L’eventuale rifi uto di comunicare tali informazioni, nonché la man-cata sottoscrizione del modulo per il rilascio del consenso di cui al punto 1 comporteranno l’impossibilità di svolgere l’attività di assistenza richiesta;(Diritti riconosciuti all’interessato) in relazione al trattamento dei dati personali, il sottoscritto può esercitare, anche a mezzo delega o procura a persona fi sica o associazione, i diritti ricono-sciutigli dall’art. 7 del D.Lgs. 196/2003;(Titolare e Responsabile del trattamento) titolare del trattamento dei dati è il Patronato EPACA in persona del Presidente Nazionale, legale rappresentante pro-tempore, domiciliato per la carica in Roma, Via XXIV Maggio, n. 43 CAP 00187 e responsabile del trattamento dei dati ai fi ni dell’esercizio dei diritti di cui all’art. 7 del Codice è il Direttore/Respon-sabile pro-tempore della Sede Provinciale del Patronato EPACA di Bergamo domiciliato per la carica in Bergamo reperibile ai seguenti recapiti: email. [email protected]. fax 0354524126 tel. 0354524178fornisce il consenso al trattamento dei propri dati personali, ivi espressamente compresi i dati sensibili, con le modalità sopra indicate per il conseguimento delle fi nalità del presente mandato, nonché per l’adempi-mento degli obblighi ad esso connessi, previsti dalla normativa in materia, autorizzando anche il Patronato EPACA ad accedere, ai sensi dell’art.116 della Legge, alle banche di dati degli enti eroganti le prestazioni, per l’acquisizione dei dati necessari all’assolvimento dell’incarico.

Firma

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ATTUALITÀ SINDACALE

Coldiretti Bergamo promuove il

marketing in agricoltura

Un nuovo servizio per rispondere a nuove esigenze. Così Coldiretti Bergamo presenta lo Sportello Marketing che ha recen-temente istituito, un ulteriore tassello dell’azione che svolge a favore del mondo agricolo e non solo. “L’idea di lanciare questo nuovo servizio - spiega Lorenzo Cusimano, direttore di Coldiretti Bergamo - è nata per rispondere ai bisogni sempre più pressanti che gli imprenditori agricoli esprimono in questa fase di forte trasformazione del settore. Molte aziende, interpretando il pro-getto di Coldiretti per la creazione di una fi liera agricola tutta italiana, hanno iniziato a sviluppare prodotti a più alto valore aggiunto, ad accorciare la fi liera rendendosi protagoniste del merca-to, a dedicarsi ad attività collaterali legate sempre più al territorio come ad esempio l’agriturismo e l’agrodidatti-ca. Queste nuove attività, per potersi esprimere al meglio hanno bisogno di competenze specifi che, per questo abbiamo voluto mettere a loro disposi-zione una consulenza di marketing”.Il nuovo Sportello Marketing opera in stretta sinergia con l’Uffi cio Relazioni Esterne e arricchisce la gamma dei servizi di Coldiretti Bergamo.“La qualità della nostra agricoltura - sottolinea Cusimano - deve essere comunicata adeguatamente, così come è necessario far conoscere i nostri prodotti oltre che fare rete tra le diverse realtà e valorizzare il legame con il territorio. Con lo Sportello Marketing abbiamo voluto mettere a disposizione delle

imprese un strumento che ha l’obiet-tivo di far crescere la loro redditività e contribuire a migliorare l’immagine del settore, ma anche far maturare una cultura imprenditoriale a trecen-tosessanta gradi e non limitata al solo aspetto della produzione”.

Chi fosse interessato a usufruire di questo servizio (per brochure, siti internet, strategie di vendita, ecc...) può contattare Annamaria Fortini (035 4524125 - e-mail [email protected]).

Frattini Domizia, 53 anni, socia Coldiretti e titolare di un’azienda vitivinicola di Adrara San Marti-no che produce vino rosso della bergamasca IGT, è la nuova pre-sidente dell’associazione Vitivini-coltori del Monte Bronzone È stata eletta nel corso della pri-ma seduta del nuovo consiglio dell’associazione che si è tenuta nei giorni scorsi. Sarò affi ancata da Varinelli Marco come vicepresidente e da Angelo Pauzzi, Pierangelo Cattaneo, Roberto Colosio come consiglieri.L’Associazione Vitivinicoltori Monte Bronzone è nata nel 1984, raggruppa 70 soci viti-vinicoltori professionisti ed hobbisti dell’area Basso Sebino Lago d’Iseo con una superfi cie totale a vigneto pari a circa 40 ettari. Promuove e valorizza la produzione di vino e fornisce assistenza tecnica agronomica ed enologica agli associati grazie ai numerosi incontri organizzati con relatori professionisti.L’Associazione inoltre prosegue,

per il quinto anno consecuti-vo, l’iniziativa di 10 associati che imbottigliano il proprio vino con un’etichetta comune denomi-nandolo “Rossobronzone”, vino di qualità targato: BERGAMASCA I.G.T. I neoeletti hanno rivolto un ringraziamento doveroso al presidente uscente Tarcisio For-menti ed ai suoi collaboratori, per l’operato svolto negli ultimi 10 anni.

Cambio al vertice nell’Associazione Vitivinicoltori Monte Bronzone

Domizia Frattini

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La Regione Lombardia ha introdotto, a partire dalla campagna 2011, questa nuova azione tra le misure agroambientali rivolta alla conservazio-ne ed al ripristino dei prati permanenti di montagna e dei pascoli.La Commissione UE non ha ancora provveduto a confermare questa nuova azione ma, tutto fa presupporre che l’autorizzazione non tarderà ad arrivare.Gli interventi possibili sono due:1) “Conservazione dei prati permanenti di montagna”.2) “Conservazione dei pascoli di montagna”.

CondizioniPER L’INTERVENTO 1 la superfi cie minima a prato permanen-te è pari ad 1 ettaro e sono ammissibili tutte le superfi ci con codice coltura 360 (prato permanente) e 370 (prato-pa-

scolo) ricadenti nei Comuni classifi cati dall’Istat come montagna; non sono ammissibili i prati di giacitura di paino del fondovalle.PER L’INTERVENTO 2 la superfi cie minima da poter dichiarare è 3 ettari, sono ammissibili le superfi ci che ricadono nei Comuni classifi cati Istat come montagna e solo le particelle che ricadono anche parzialmente nel Sialp (Sistema Informativo Alpeggi della Regione Lombardia) e quelle a loro con-tigue e con codice coltura da 380 a 389. Tutta la superfi cie a pascolo deve essere richiesta a premio. Il carico di bestiame richiesto per poter aderire all’intervento 2 è compreso tra 0,5 e 2 uba /ha riferito a tutta la superfi cie dell’alpeggio. È consentito derogare nel caso in cui la disponibilità di bestiame non fosse suffi ciente, solo alle seguenti condizioni:

- il pascolo può essere suddiviso in lotti di pascolamento e il rapporto uba/ha è calcolato per questi lotti, garantendo un carico minimo di 1 uba/ha e rispettando contem- poraneamente le norme previste dalla condizionalità (0,2-4 uba/ha) - deve essere garantito un periodo di pascolamento minimo per lotto pari a 30 giorni e per tutta la super- fi cie a pascolo.In benefi ciario per l’intervento 2 è il conduttore del pascolo, nel caso di ATI il benefi ciario è il caricatore d’alpe.La durata degli impegni è di 5 anni a decorrere dal 1° gennaio 2011 per chi presenterà la domanda quest’anno.

ImpegniINTERVENTO 1ESEGUIRE LA TRASEMINA: nel caso

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IMPRESA VERDE

MISURA 214 AZIONE L “CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ NELLE PRATERIE AD ALTO VALORE NATURALISTICO”di Bruno Redaelli

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in cui il cotico erboso non fosse omo-geneo, è fatto obbligo della trasemina per la protezione ed il ripristino della composizione fl oristica del prato rispet-tando la fl ora del luogo.CONTENERE LA FLORA INVASIVA: effettuare tutte le operazioni atte a contenere la vegetazione arborea ed erbacea invasiva sia con mezzi mecca-nici che manuali; applicare il corretto e regolare taglio delle superfi ci, la pulizia dei confi ni e degli argini. È fatto divieto di utilizzare fanghi, prodotti fi tosanitari e concimi di sintesi.

INTERVENTO 2CARICARE IL PASCOLOSUPERFICIE: è fatto obbligo di caricare uniformemente tutta la superfi cie a pascolo (cod Siarl da 380 a 389)CARICO DI BESTIAME: il carico dovrà essere compreso tra 0,5 e 2 uba/ha il carico è così calcolato: n. animali

caricati (come da registro alpeggio)/su-perfi cie pascolata ammissibile il registro di alpeggio dovrà essere consegnato presso la Provincia, per l’istruttoria, entro il 31 ottobre di ogni anno.PERIODO DI PASCOLAMENTO: deve avere un durata minima di 50 giorniPIANO DI PASCOLAMENTO: deve avere una durata quinquennale e riguardare tutta la superfi cie richiesta a premio; dovrà essere consegnato entro il 31 ottobre del primo anno di presen-tazione della domanda in Provincia per l’istruttoria.CONTENERE LA VEGETAZIONE INVASIVA: si dovranno eseguire tutte quelle operazioni atte a contenere la vegetazione invasiva sia arborea che erbacea.

Documentazione da presentare:piano di pascolamento (entro il 31 otto-bre del primo anno di impegno)

registro d’alpeggio (entro il 31 ottobre di ogni anno).

Contributo:Prati permanenti di montagna: 87 €/ha.Pascoli (alpeggi in aree accessibili e non disagiate) 149 €/ha.Pascoli (alpeggi in aree poco accessibili e disagiate) 174 €/ha.

Condizioni per essere ammessi al fi nanziamento:Il richiedente deve essere in regola con il rispetto degli obblighi previsti dal regime delle quote latte relative al versamento del prelievo supplementare dovuto maturato. I soggetti richiedenti che risultano essere primi acquirenti devono avere rispettato gli obblighi previsti dal regime delle quote latte.L’esistenza di procedimenti in corso comporta la sospensione dell’erogazio-ne dei contributi.

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IMPRESA VERDE

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IMPRESA VERDE

DECRETO FLUSSI STAGIONALI 2011di Roberto Perhat

È in corso di pubblica-zione il decreto che regola la pro-grammazione dei fl ussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali per l’anno 2011 sulla Gazzetta Uffi ciale.Il Decreto prevede una quota massima di ingressi per 60.000 cittadini stranieri non comunitari residenti all’estero e che possono essere ammesse le domande relative a: a) lavoratori subordinati stagionali non comunitari di Serbia, Montene-gro, Bosnia- Herzegovina, Repubblica ex Jugoslavia di Macedonia, Repub-blica delle Filippine, Kosovo, Croazia, India, Ghana, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka, Ucraina, Gambia, Niger e Nigeria;b) lavoratori stranieri stagionali non comunitari dei seguenti Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria: Tunisia, Albania, Marocco, Moldavia ed Egitto.

Lo stesso provvedimento, nella quota massima di ingressi per 60.000 unità, consente l’ingresso sul territorio nazionale anche ai lavoratori non comunitari, cittadini dei Paesi precedentemente indicati, che siano entrati in Italia per prestare lavoro su-bordinato stagionale per almeno due anni consecutivi e per i quali il datore di lavoro presenti richiesta di nulla osta pluriennale per lavoro subordinato sta-gionale. La ripartizione territoriale delle quote di ingresso sarà effettuata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’Immi-grazione, con successiva circolare.L’invio delle domande sarà possibile dalle 8.00 del giorno successivo alla pubblicazione del decreto e sino alle 24.00 del 31 dicembre 2011.Presso gli uffi ci Coldiretti sarà possi-bile effettuare l’inoltro della domanda per un massimo di 3 extracomunitari per azienda allo stesso costo dello

scorso anno. Per qualsiasi

informazione è possibile rivolgersi

presso qualsiasi uffi cio zona.

I documenti necessari per la gestione della pratica da fornire

all’uffi cio sono:- dati del datore di lavoro/rappresen- tante legale (può essere un cittadino italiano o dell’Unione Europea, ovvero da uno straniero regolarmen- te soggiornante in Italia)- documento valido (carta d’identità italiana o di Stati UE, patente di guida, passaporto, permesso di soggiorno valido)- codice fi scale, partita IVA;- visura camerale dell’impresa;- fatturato presunto (se l’azienda è di nuova costituzione);- fatturato conseguito dell’azienda all’anno precedente alla domanda;- reddito d’esercizio dichiarato nella denuncia annuale dei redditi dell’impresa;- marca da bollo da 14,62 euro.Dati del lavoratore:- copia del passaporto valido.

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“Mangio locale e penso universale”

di Annamaria Fortini

È stato presentato nei giorni scorsi, presso il Comune di Bergamo, “Mangio locale e penso universale”, un progetto promosso da Comune di Bergamo, Coldiretti, Bergamo Servizi Pubblici e SerCar - che si propone di portare i cibi del territorio nelle mense scolastiche per far acquisire ai ragazzi una maggiore consapevolezza sull’alimenta-zione, l’agricoltura e il territorio, con la convinzione che una sana educazione alimentare debba proprio cominciare in classe. Nei giorni 10 marzo, 5 aprile e 9 maggio verranno proposti nelle mense scolastiche delle scuole di Bergamo tre menù a “chilo-metro zero”, con piatti elaborati secondo i principi di un’alimen-tazione equilibrata, ma anche considerando la varietà e la sta-gionalità dei cibi, utilizzando proposte di alimenti tipici dell’agricoltura locale. L’iniziativa vuole essere un modo per contribuire ad arricchire e qualifi care

l’offerta delle mense scolastiche, ma anche per favorire la conoscenza del territorio e al tempo stesso stimolare una rifl essione nelle classi sull’appunta-mento dell’Expo 2015 che ha per tema “Nutrire il Pianeta: Energia per la vita”. “Abbiamo voluto questo progetto - sottolinea Danilo Minuti, Assessore

all’Istruzione, Politiche giovanili, Sport e Tempo libero del Comune di Bergamo - perché oggi, molto spesso, le giova-ni generazioni, vivendo lontane dalla

campagna, corrono il rischio di perdere conoscenze preziose sui ritmi della natura, sulle tradizioni ed i paesaggi rurali e, soprattutto, sulla provenienza e l’origine dei cibi che consumano abitualmente. La mensa scolastica ci è sembrata un ottimo punto di partenza per favorire una migliore conoscenza del territorio e dei suoi prodotti, nonché

stimolare gli alunni a rifl ettere anche sull’importante appunta-mento dell’EXPO 2015 che avrà come tema centrale proprio il cibo in tutti i suoi aspetti. “Mangio locale e penso universale” trova un signifi ca-tivo riscontro nelle nuove linee guida per la ristorazione scola-stica fi ssate dal Ministero della Salute, che prevedono l’intro-duzione nelle scuole del menù a “Chilometro zero”, con piatti che consentano un’ali-

mentazione equilibrata e, al contempo, salvaguardino la varietà e la stagionalità dei cibi, utilizzando anche proposte di alimenti tipici della provincia e della

CAMPAGNA AMICA

A BERGAMO IL CHILOMETRO ZERO

ENTRA NELLE MENSE SCOLASTICHE

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regione di residenza”.Sono complessivamente 5.000 gli alun-ni delle scuole di Bergamo che verran-no coinvolti in questa iniziativa.“Il nostro obiettivo - afferma Giancar-lo Colombi, presidente di Coldiretti Bergamo - è ridare centralità al ruolo del produttore agricolo, sottolineando l’importanza che riveste nella pro-duzione del cibo. Educare i giovani consumatori sul valore del patrimonio enogastronomici del territorio, signifi ca far loro conoscere una parte importan-te della nostra cultura e metterli nella condizione di alimentarsi in modo sano e consapevole. A mio avviso recuperare un rapporto più stretto con la realtà che ci circonda è di fondamentale importanza anche per poter guardare con maggiore comprensione ciò che avviene nelle altre parti del pianeta. Ini-ziative come “Mangio locale e penso universale” sono parti fondamentali del percorso che Coldiretti sta portando avanti per realizzare una fi liera agricola tutta italiana e rinsaldare il rapporto tra produttore e consumatore”. Per coinvolgere maggiormente gli alunni ed estendere anche alle loro famiglie il signifi cato del progetto sono state realizzate brochure informative e tovagliette di carta personalizzate con ulteriori informazioni per colorare le tavole delle scuole quando verranno serviti i menù a chilometri zero.“Proporre piatti con i prodotti del territorio - dice Marco Carrara della SerCar, l’azienda di ristorazione collet-tiva che prepara i pasti per le mense delle scuole del Comune di Bergamo

- ci permette di fare della pausa pranzo un importante momento di educazio-ne alimentare. Se poi pensiamo che il cibo sarà protagonista di un evento straordinario come l’EXPO 2015 diventa indispensabile dare vita nelle scuole a un sistema integrato di ristorazione scolastica ed educazione alimentare improntato alla sostenibilità ambientale, alla promozione della salute e alla valo

rizzazione dell’economia locale”.Questi i tre menù chilometro zero: 10 marzo: polenta, brasato di man-zo; insalata, mela. 5 aprile: zuppa di cerali, arrosto di manzo con patate e verdura, yogurt. 9 maggio: ravioli bergamaschi, for-mai de Mut dell’Alta Valle Bremba-na, piccoli frutti.

“Durante le tre giornale - spiega Chiara Gritti, responsabile diete e nutrizione della SerCar - i bambini potranno gusta-re in mensa dei menù completamente a base di prodotto della fi liera corta, nel rispetto dell’ambiente, della tradizione ma anche dei principi che stanno alla base di una sana e corretta alimenta-zioni, attraverso la scelta di prodotti e ingredienti in accordo con quelle che

sono le indicazioni dell’ASL. Le ricette tradizionali dei piatti verranno rivisitate in chiave moderna e applicabili a quelle che sono le esigenze nutrizionali della ristorazione scolastica”.Dal progetto “Mangio locale e penso universale” si svilupperanno nei prossimi mesi ulteriori iniziative che coinvolgeranno le scuole anche dal punto di vista didattico.

Educare i giovani consumatori

sul valore del patrimonio enogastronomici

del territorio, signifi ca far conoscere una

parte importante della nostra cultura.

CAMPAGNA AMICA

Da sinistra: la rappresentante di Bergamo servizi, Chiara Gritti, Marco Carrara, Giancarlo Colombi e Daniele Minuti.

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8,3 MLN DI ITALIANI 8,3 MLN DI ITALIANI NEI NEI FARMERS MARKETFARMERS MARKET

CAMPAGNA AMICA

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In controtendenza rispet-to all’andamento generale aumenta la spesa nei mercati degli agricoltori che nel 2010 hanno fatto registrare un vero boom con una crescita del 28 per cento delle strutture attive, dove durante l’an-no hanno fatto acquisti ben 8,3 milioni di italiani. È quanto emerge dal primo dossier sul fenomeno dei “Farmers Market in Italia” presentato alla prima assemblea nazionale degli Agri-mercato di Campagna Amica della Coldiretti che si è tenuta a Roma nelle scorse settimane. Durante il 2010 sono saliti a 705 i mercati degli agricoltori di Campagna Amica aperti, per un totale di 25.115 giornate (+148 per cento), in tutte le Regioni. Vi hanno venduto di persona i propri prodotti ben 16mila im-prenditori agricoli, realizzando comples-sivamente un fatturato stimato in 320 milioni di euro. Oltre la metà dei mercati (60 per cento) si trova nel Nord Italia, che precede Sud e Isole (22 per cento) e Centro (18 per cento). La regione con il maggior numero di farmers market attivi promossi dalla Coldiretti è il Piemonte, con 105, se-guito da Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Toscana. Va però alla Lombardia il primato della regione col maggior numero di produttori (2.250), davanti ad emiliani e piemontesi. “Si tratta di un primato straordina-rio conquistato in appena due anni

dell’inizio di queste esperienze in

Italia dove è ora attiva la più estesa rete di vendita diretta dei produttori agricoli presente in tutta Europa”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Ma-rini nel sottolineare che “dai mercati viene una risposta ad un nuovo stile di vita e ad modello di consumo più sostenibile che si sta affermando tra un numero crescente di cittadini. Oltre che un’opportunità di mercato per tante no-stre imprese, si tratta di una formidabile occasione per aggiungere concorrenza ad un sistema ingessato da anni, ma anche di una esperienza che ha uno straordinario effetto moltiplicatore sulle altre forme distributive, che per rispon-dere alle esigenze di un consumatore più informato dovranno garantire un adeguato spazio sui propri scaffali al vero prodotto Made in Italy”. Nei mercati vengono contenuti gli spre-chi di imballaggi con l’offerta, ad esem-

pio, di latte sfuso, sono banditi gli ogm e sono messi a disposizione spesso servizi di vendita a domicilio e offerte speciali per i gruppi di acquisto solidale (Gas) formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose ma soprattutto per garantirsi la qualità di quanto portano in tavola. Un fenomeno che coinvolge anche molti chef che nei loro ristoranti voglio-no offrire menu freschi e ge-nuini a chilometri zero. ll 62% dei visitatori dei mercati degli agricoltori sono donne, il 48% ha una età compresa tra i 35 ed i 54 anni e ben il 68% ha una scolarità medio alta, mentre la scelta è fortemente condi-zionata dalla ricerca di cibi sani,

8,3 MLN DI ITALIANI NEI FARMERS MARKET

A Bergamo nuovo mercato dei produttoridi Campagna Amica ColdirettiNella mattinata di sabato 5 marzo è stato inaugurato il nuovo Mercato di Campagna Amica Coldiretti che si terrà settimanalmente e fi no al 28 mag-gio presso il mercato Ortofrutticolo di Bergamo in via Borgo Palazzo 207 (zona Celadina). Varia e di qualità la gamma dei prodotti proposti direttamente dai produttori: formaggi vaccini e caprini, carni e formaggi di bufala, salumi, miele, confetture, vini e spumanti, erbe offi cinali e aromatiche. Nella foto l’inaugurazione uffi ciale con l’assessore al bilancio del comune di Bergamo Enrico Facoetti, il presidente e l’amministratore delegato di Bergamo Mercati Renzo Casati e Mattia Rossi, il presidente e il direttore di Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombi e Lorenzo Cusimano.

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CAMPAGNA AMICA

di informazioni sui prodotti e dal bisogno di essere rassicurati su quello che si mette nel piatto, secondo l’indagine Coldiretti/Swg. La voglia di conoscenza è confermata dal tempo di permanenza che è in media di 32 minuti, molto elevato se si tiene conto dell’ampiezza della struttura. I prodotti più acquistati nei mercati degli agri-coltori di Campagna Amica sono nell’ordine la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve di frutta, la

frutta secca, i biscotti ed i legumi, con una spesa media di circa 26

euro per visita. Estremamente ele-

vato il grado di soddisfazione

che è alto per il 75% degli acquirenti, medio per il 20% mentre solo per il 2% è

basso ed un 3% non

risponde. Il giudizio positivo

è confermato dal fatto che ben il 91% dei

clienti è propenso a consi-gliare questa forma di acquisto ad al-

tri, con il passaparola che è stato fi no ad ora l’unica forma di “pubblicità” adottata per far conoscere i mercati. Un riscontro positivo di questo canale commerciale alternativo si ha anche dal lato dei 16mila produttori che han-no partecipato ai mercati nel corso del 2010, innovando notevolmente la propria attività nell’azienda agricola. La metà degli agricoltori che partecipano ai mercati ha una età compresa tra i 25 ed i 44 anni, che è ben al di sotto dell’età media dell’imprenditorialità agricola italiana che si è alzata in modo preoccupante. L’elemento più rilevante dell’esperienza è il contatto diretto con i clienti con l’87% degli imprenditori che è molto soddisfatto anche perché la nuova attività ha un effetto positivo sull’occupazione, con il potenziamento della propria forza lavorativa nel 39% dei casi, e sul fatturato, che in media fa registrare un aumento del 20% particolarmente rilevante in un momento di crisi.

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