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Alcune cose da sapere sull’università e il suo futuro L’educazione universitaria e la ricerca, Ingegneria a Reggio Emilia e la protesta 1

Alcune cose da sapere sull’università e il suo futuronotizie.unimo.it/campusfile/file/INGRE/file31330.pdf · Che cos’è una Facoltà ... B. La scomparsa della ricerca dalle funzioni

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Alcune cose da sapere sull’università e il suo futuro

L’educazione universitaria e la ricerca, Ingegneria a Reggio Emilia e la protesta

1

Indice

  L’istruzione universitaria in Italia e all’Estero   L’impatto della ricerca italiana   L’università italiana e la nostra sede: Ingegneria

a Reggio Emilia   Perché c’è la protesta?

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1) L’istruzione universitaria in Italia e all’Estero

3

Spesa in educazione e ricerca universitaria

4

Alcuni dati sul costo dell’educazione universitaria (OCSE, 2009)

  Spesa pro-capite per studente:   Italia: 8.725 dollari  media OCSE: 12.236

 Rapporto studenti/docente:   Italia: 20  media OCSE: 15

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2) L’impatto scientifico dell’Italia

6

PIL 2007 (M€)

0

2.000.000

4.000.000

6.000.000

8.000.000

10.000.000

12.000.000

14.000.000

16.000.000

Fonte: Banca Mondiale http://data.worldbank.org 7

Spesa Lorda in R&D come % del PIL '07

0,00

0,50

1,00

1,50

2,00

2,50

3,00

3,50

4,00

Fonte: Banca Mondiale http://data.worldbank.org 8

Spesa Lorda in R&D (M€)

0

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

Fonte: Banca Mondiale http://data.worldbank.org 9

Citazioni 2008

0

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

Fonte: SCImago (powered by SCOPUS) http://www.scimagojr.com

10

Indice di efficienza scientifica: Citazioni/Spesa lorda in R&D

0 2 4 6 8

10 12 14 16

Fonte: SCImago (powered by SCOPUS) http://www.scimagojr.com

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I dati riportati mostrano che:   L’impatto scientifico dell’Italia è significativo nonostante il

finanziamento della Ricerca non sia tra i più significativi   La posizione dell’Italia nella classifica delle citazioni (#8) è

migliore della sua posizione in quella delle spese per R&D (#9); l’Italia è al sesto posto nell’indice di efficienza scientifica

  L’Italia sfrutta efficientemente i finanziamenti ma non si può pensare di essere più competitivi a livello globale senza aumentare la spesa in R&D

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3) L’università italiana e la nostra sede

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Alcuni ruoli centrali: ricercatori, professori associati e ordinari   Ricercatore:

  Tipicamente entra dopo un dottorato di ricerca   Si occupa di attività di ricerca   Può fare didattica integrativa

  Professore associato:   Vince un concorso sulla base del curriculum scientifico e di una prova pratica   Si occupa di didattica e ricerca   Può ricoprire alcuni incarichi istituzionali (es. vice-direttore di dipartimento)

  Professore ordinario:   Vince un concorso sulla base del curriculum scientifico e didattico   Si occupa di didattica e ricerca   Ricopre anche incarichi istituzionali (es. preside di facoltà, direttore di

dipartimento)

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Il Dottorato di Ricerca rappresenta il più alto livello della formazione universitaria. L’attività formativa del Dottorato è finalizzata all'acquisizione delle competenze necessarie per esercitare attività di ricerca di alta qualificazione.

Possibili forme di collaborazione temporanea in attività di ricerca   Borsa di formazione avanzata:

  di durata minima trimestrale   di durata stabilita dal bando di

riferimento (es. 1, 2 o 3 anni)   rinnovabile per uno o più anni   attività di ricerca legata a un progetto

predefinito stabilito dal bando   requisiti di stipula: laurea triennale N.O.

  Contratto di collaborazione occasionale:   di durata stabilita dal bando di

riferimento

  attività di ricerca legata a un progetto predefinito stabilito dal bando

  requisiti di stipula: laurea triennale N.O.

  Assegno di ricerca:   di durata minima annuale   di durata stabilita dal bando di

riferimento (es. 1, 2 o 3 anni)   rinnovabile per uno o più anni   attività di ricerca legata a un progetto

predefinito stabilito dal bando   requisiti di stipula: laurea V.O., laurea

specialistica, laurea magistrale

  Co.Co.Co.:   di durata stabilita dal bando di

riferimento   attività di ricerca legata a un progetto

predefinito stabilito dal bando

  requisiti di stipula: laurea V.O., laurea specialistica, laurea magistrale

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Che cos’è una Facoltà   Le Facoltà sono le strutture didattiche dell’ateneo   Le Facoltà si articolano in corsi di studio   La Facoltà è retta da un Consiglio di Facoltà, presieduto dal Preside.   Fanno parte del Consiglio di Facoltà tutti i professori, una

rappresentanza dei ricercatori (50% dei professori) e una rappresentanza degli studenti (15% dei professori)

  Spetta in particolare al Consiglio di Facoltà:   l’articolazione dei corsi di studio   la distribuzione dei carichi didattici dei professori   la definizione e il riconoscimento dei crediti formativi   la definizione dell’attività di orientamento degli studenti   la definizione dei piani pluriennali di sviluppo e le relative richieste di

posti

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La Facoltà di Ingegneria di Reggio Emilia

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Offerta didattica   A regime (DM 270/04): 2 corsi di laurea triennali e 2

magistrali, per un totale di 70 insegnamenti (senza i corsi facoltativi) e 240 (99+67+54+20) studenti (a.a. 09/10 – solo nuovi iscritti)

  Circa il 30% delle insegnamenti è coperto dai ricercatori al di fuori dei propri compiti e senza indennità aggiuntive

  Tale percentuale è in linea con la media nazionale   Budget della Facoltà per l’attivazione di contratti o

supplenze per l’a.a. 2010/2011: 48.000 €

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Che cos’è un Dipartimento   I Dipartimenti sono strutture organizzative di uno o

più settori di ricerca   Fanno parte del Dipartimento tutti i professori e

ricercatori afferenti e una rappresentanza del personale tecnico-amministrativo

Spetta in particolare al Dipartimento:   promuovere e coordinare le attività di ricerca   promuovere e coordinare direttamente le attività

didattiche relative ai Dottorati di ricerca   collaborare con le Facoltà all'attività didattica

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Il DiSMI   Staff di 40 persone tra professori e ricercatori di ruolo   circa 50 collaboratori di ricerca a tempo determinato

(dottorandi di ricerca, titolari di assegno di ricerca o borsa di studio, laureati frequentatori).

  Organizza la Scuola di Dottorato in Ingegneria dell’Innovazione Industriale

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Valutazione della Qualità della Ricerca Nel 2007 il DiSMI ha ottenuto una valutazione eccellente

pari a 71,2 (su una media di Ateneo di 60.0), risultando il quarto dipartimento più produttivo dell’ateneo e il primo di ingegneria, con punti di forza:

  nella qualità della produzione scientifica, sia del triennio 2001-2003 che del biennio 2004-2005

  nell’ampiezza della produzione scientifica presentata   nell’indice di leadership scientifica   nell’organizzazione generale del Dipartimento

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L’Attività di Ricerca   Partecipazione a più di 20 progetti di ricerca finanziati, sia

in ambito nazionale che internazionale   Tali progetti sono assegnati su base meritocratica,

secondo un vero e proprio "mercato della ricerca“   Più di 30 collaborazioni industriali finanziate su tutto il

territorio di riferimento e oltre   Collaborazioni scientifiche con più di 50 Università estere

(es: Stanford, MIT, Harvard, Sidney, Nagoya, …)   Strutturata in 19 gruppi di lavoro e 9 laboratori   Informazioni dettagliate nel "Book of Research" del

Dipartimento scaricabile da www.dismi.unimore.it

22

4) Perché c’è la protesta?

23

Un po’ di rassegna stampa nazionale…

24

… e locale

25

Il disagio di chi si impegna nell’Università

  Continua e drammatica riduzione del finanziamento statale (FFO)

  Inasprimento delle tasse universitarie   Pesante marginalizzazione dei Ricercatori a tempo

indeterminato   Istituzione di un nuovo ruolo precario, “il ricercatore a

tempo determinato”   Riduzioni generalizzate senza alcuna valutazione di merito

delle retribuzioni reali di docenti e ricercatori, nonché del personale tecnico-amministrativo

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I motivi della protesta

A.  Qualità dello studio e diritto allo studio fortemente compromessi da sottofinanziamento e blocco del turnover, con conseguente abbassamento del livello di didattica e ricerca

B.  La scomparsa della ricerca dalle funzioni fondanti delle università e la deriva aziendalistica e dirigistica delle università pubbliche a vantaggio di quelle private

C.  La marginalizzazione dei ricercatori attuali e la precarizzazione dei ricercatori futuri

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A) Tagli + DDL = meno diritto allo studio

  Nei prossimi due anni il finanziamento delle Università e della Ricerca subirà ulteriori pesanti tagli, portando il sistema, già pesantemente sottofinanziato, al di sotto della soglia di sostenibilità

  L'effetto dei tagli della legge 133/2008 è l'impoverimento - in alcuni casi indebitamento - degli atenei.

  i tagli al FFO possono portare gli atenei a barattare la propria autonomia concedendo posti nel Consiglio d’Amministrazione, unico centro decisionale, ai finanziatori esterni

  Il problema del sottofinanziamento dell’Università, cronico e in progressivo peggioramento a partire dalla L. 133/08, non è nemmeno menzionato nel DDL

  Il diritto allo studio risulterà in tal modo negato in un’Università governata da interessi privati, finanziata principalmente dalle rette studentesche e non più dallo Stato

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B) La perdita dell’indipendenza

  A causa dell'attribuzione dei poteri di governo dell'Università a un Consiglio di Amministrazione composto da un cospicuo numero di membri esterni, l’Università è minacciata nella propria – millenaria – indipendenza dai portatori di interessi particolari

  La perdita dell’indipendenza dell’Università comporterà la perdita di rilievo della Ricerca di base, motore di progresso scientifico e tecnologico, in favore delle sole applicazioni della Ricerca, in risposta a istanze estranee al mondo scientifico e culturale

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C) Il DDL penalizza gli attuali ricercatori   Non li considera: mette in esaurimento il ruolo, non riconosce il lavoro

effettivamente svolto da tempo (gratuitamente) nella didattica, li esclude dalle commissioni per i concorsi universitari, li esclude dalla rappresentanza negli organi collegiali

  Li penalizza economicamente: scatti stipendiali da biennali a triennali, eliminazione della ricostruzione di carriera, pensionamento anticipato rispetto ai professori, retribuzione inferiore ai Ricercatori a Tempo Determinato (TD)

  Crea loro grosse difficoltà di avanzamento di carriera: i tagli al finanziamento dell’Università che inevitabilmente riducono i nuovi posti da Professore Associato e l’introduzione del Ricercatore TD (che dopo 3+3 anni se non chiamato è disoccupato) inducono una competizione iniqua e sgradita tra Ricercatori.

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La posizione di Ingegneria di Reggio Emilia

  In molte università italiane la maggior parte dei ricercatori ha ritirato la disponibilità a fare didattica

  A giugno 14 dei16 ricercatori di Ingegneria di Reggio Emilia si sono uniti a questa forma di protesta, esercitando in realtà un loro diritto

  Tuttavia, i Ricercatori di Ingegneria di Reggio Emilia consci che l’indisponibilità alla didattica danneggerebbe gravemente la piccola, ma efficiente realtà di Reggio Emilia e creerebbe enormi disagi ai propri studenti hanno deciso di rientrare parzialmente in modo di garantire l’avvio dell’anno accademico   Circa la metà dei ricercatori rimane in protesta

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Le decisioni del consiglio di Facoltà del 23 settembre 2010   L'inizio delle lezioni è stato posticipato al 27 settembre 2010.   A causa del perdurare nell’astensione dalla didattica di circa la

metà dei Ricercatori ha modificato la distribuzione dell’offerta formativa spostando al secondo semestre 3 corsi

  Durante i primi giorni di lezione tutti gli studenti sono informati sulla difficile situazione in cui versa attualmente l’Università italiana nonché sulle forme e motivazioni della protesta in corso

  Verrà convocata a breve una assemblea di Facoltà a cui sarà invitato il Magnifico Rettore per rispondere direttamente a studenti, docenti e ricercatori relativamente a quanto avviene sia a livello locale che nazionale

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