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Messa in sicurezza di un versante interagente con attività
antropica attraverso l’utilizzo di un modello traiettografico
tridimensionale.
Relazione finale dell’attività di tirocinio
Ing. Teresa Netti
1726970
Centro di Ricerca CERI
Previsione, Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici
Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Master di II livello in
Analisi e Mitigazione del Rischio Idrogeologico
Direttore: Prof.ssa Francesca Bozzano
a.a. 2015-16
Ing. Mauro Vecchiotti
Studio di Ingegneria Mauro Vecchiotti
Messa in sicurezza di un versante interagente con attività
antropica attraverso l’utilizzo di un modello traiettografico
tridimensionale.
Teresa Netti 2
Contenuti
Introduzione
Analisi di rischio frane
Caso studio
Codice utilizzato
Procedura di analisi
Conclusioni
Messa in sicurezza di un versante interagente con attività
antropica attraverso l’utilizzo di un modello traiettografico
tridimensionale.
Teresa Netti 3
Introduzione
‘’…distacco di blocchi e frammenti rocciosi di dimensioni variabili, da alcuni
decimetri a diverse centinaia di m3 da pendii, falesie o fronti di scavo ed il loro
successivo movimento lungo il versante fino all’arresto.’’ (Hungr et al. 2014)
19%
Salvati et al. 2010
Volkwein et al. 2011
Rapporto ISPRA, 233/2015
Rockfall
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antropica attraverso l’utilizzo di un modello traiettografico
tridimensionale.
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Analisi di rischio franePericolosità
• Probabilità che un fenomeno potenzialmente dannoso si verifichi in una certa area e in un determinato intervallo di tempo.
Vulnerabilità
• Grado di danneggiamento e/o di perdita di un elemento a rischio prodotto da un
fenomeno potenzialmente distruttivo.
Rischio
• Probabilità di conseguenze sfavorevoli sulla salute, sulle proprietà e sulla società, derivanti dall'esposizione ad un fenomeno pericoloso.
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Caso studioValutazione delle condizioni di
pericolosità e nuova zonazione;
Settore settentrionale Comune
di Laveno Mombello (VA);
Rockyfor3D (modello rigid body,
probabilistico, tridimensionale).
Sopralluoghi
Pareti rocciose potenzialmente
sorgenti di crolli di singoli massi;
Accumuli di massi distaccatisi
dalle parti e rotolati verso valle;
Reti paramassi a protezione
della S.P. 69.
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antropica attraverso l’utilizzo di un modello traiettografico
tridimensionale.
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Codice utilizzatoRockyfor3D (Dorren, 2015)
Software tridimensionale basato sul
metodo del corpo rigido;
Algoritmi deterministici, approcci stocastici;
Considerazione quantitativa degli alberi sul
pendio.
Fenez 2015
Vantaggi
Tridimensionalità;
Vegetazione: assorbe 500 kJ,
riduce il pericolo 63%, la velocità
26%, le altezze di rimbalzo 33%.
Svantaggi
Rilievo dettagliato;
Caratterizzazione della topografia.
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Determinazione parametri di input (I)
Raster (ESRI ASCII Grid)
Topografia (DEM);
Superficie del pendio (tipo di suolo, scabrezza);
Condizioni di distacco (forma, dimensioni, densità);
Vegetazione (diametro, specie, densità di alberi);
Superficie di calcolo/barriera paramassi (energia, altezza).
3 Shape File
• Terrain
• Forest
• Net
Caratterizzazione
• Database degliattributi
• Poligoni
File Input
• Modelli in QGIS
• Rasterize
• Translate
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Determinazione parametri di input (II)
TERRAIN: Area di distacco
StazionePlanar
slidingToppling
Wedge
sliding
1
2
3
Verifiche di stabilità (Test di Markland)
TERRAIN: Suolo
Scabrezza superficie inclinata (Kt)
Tipologia di suolo (Kn)
FotoTipo di
suoloKn medio
Kn
intervallo
5 0.43 0.39-0.47
Massi potenzialmente instabili
(volume, forma, densità roccia)
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Determinazione parametri di input (III)
FOREST : Vegetazione
Tronco: diametro medio, std (cm);
Specie arborea (conifera, latifoglia);
Densità di vegetazione (alberi per ettaro).
Impostazioni per le simulazioni(UNI 11211 Opere di difesa dalla caduta massi)
1000 simulazioni per ogni cella sorgente
(analisi probabilistica).
NET : Barriera paramassi/Superficie di calcolo
Energia di assorbimento (kJ);
Altezza (m).
𝐴𝑙𝑏𝑒𝑟𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑒𝑡𝑡𝑎𝑟𝑜 =10000
𝑁 ∙ 𝐷
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Procedura di analisi (I)
Valutazione della pericolosità
Verifiche della barriera paramassi (UNI 11211 Opere di difesa dalla caduta massi)
Volume (m3) Barriera E_95% (kJ) Ph_95% (m)
1.09Verde 551.3 1.3
Rossa 679.5 2.8
MAC.RO. SYSTEM RB1000 (Maccaferri)
Energia
sollecitante
Altezza di
intercettazione
Deformazione
𝐸𝑠𝑑 <𝐸𝑏𝑎𝑟𝑟𝑖𝑒𝑟𝑎𝛾𝐸 (𝑀𝐸𝐿)
=1092 𝑘𝐽
1.20= 𝟗𝟏𝟎 𝒌𝑱 > 𝟔𝟕𝟗. 𝟓 𝒌𝑱
ℎ𝑇𝑂𝑇 ≥ ℎ𝑑 + 𝑓𝑚𝑖𝑛 = 2.8 + 0.5 = 𝟑. 𝟑 𝒎 < 𝟑. 𝟓 𝒎
𝑑𝑎 = 𝑑𝑏𝑎𝑟𝑟𝑖𝑒𝑟𝑎 ∙ 𝛾𝑑 = 4.63 ∙ 1.5 = 𝟔. 𝟗𝟒𝟓 𝒎
Reach probability;
95%: energia cinetica, altezza di passaggio.
MEL= 1092 kJ;
hnom= 3.5 m;
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Procedura di analisi (II)Reach probability (%)Depositi (-)
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Procedura di analisi (III)
Materiali
Fondazioni: C25/30;
Ancoraggi sotto il montante: barre
DYWIDAG;
Ancoraggi di monte e laterali: doppie
funi spiroidali.
𝑅𝑎𝑘 = 𝑀𝑖𝑛𝑅𝑎,𝑐 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑜
𝜉𝑎3;𝑅𝑎,𝑐 𝑚𝑖𝑛
𝜉𝑎4
Classificazione del rischio
per crolli in roccia
Dimensionamento e verifica dei
tiranti di ancoraggio (NTC 2008)
Resistenza allo sfilamento
dell’ancoraggio (metodi analitici, valori
caratteristici parametri geotecnici)
𝑅𝑎𝑐 = 𝐿 ∙ 𝐷𝑠 ∙ 𝜋 ∙ 𝜏𝑓 𝐷𝑠= 𝜑 ∙ 𝐷
Procedura di analisi (III)
Classificazione del rischio
per crolli in roccia
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Procedura di analisi (IV)
Verifiche strutturali (SLU, NTC 2008)
Rottura della barra (trazione) Scorrimento dell’interfaccia tra
malta e acciaio
𝜎𝑖𝑑 = 𝜎2 + 3 ∙ 𝜏𝑑2 ≤ fyd
Nd (N) 56000
Td (N) 70210
r (mm) 13,25
Ares (mm2) 551,55
σ (Mpa) 101,53
τd (Mpa) 169,73
σid (Mpa) 311,02
fyd (MPA) 826,09
𝐿𝑎𝑛𝑐_𝑚𝑖𝑛 =𝑁
𝑑 ∙ 𝛾 ∙ 𝛿 ∙ 𝜋 ∙ 𝜏𝐶𝐿𝑆
Barre sotto il montante
Rottura della barra
(taglio-compressione)
Verifiche geotecniche (SLU, NTC 2008)
Sfilamento della fondazione dell’ancoraggio
dal terreno;
Ek: massima azione di progetto;
Rk: resistenza di progetto (Bustamante e Doix).
𝑬𝒅 ≤ 𝑹𝒅
Ed (kN) 189.2 Ed (kN) 146.1 Ed (kN) 56.00
Rd (kN) 238.0 Rd (kN) 238.0 Rd (kN) 580.0
BASE dei MONTANTILATERALI MONTE
N (kN) 189.2 N (kN) 146.1 N (kN) 56.00
d (m) 0.032 d (m) 0.032 d (m) 0.0265
γ 2 γ 2 γ 2
δ 0.8 δ 0.8 δ 1
τCLS (kPa) 3837.18 τCLS (kPa) 3837.18 τCLS (kPa) 3837.18
Lanc_MIN (m) 0.31 Lanc_MIN (m) 0.24 Lanc_MIN (m) 0.09
Lanc (m) 4.50 Lanc (m) 3.50 Lanc (m) 2.00
LATERALI MONTE BASE dei MONTANTI
Ek (kN) 189.2 Ek (kN) 146.1 Ek (kN) 56.00
γE 1.5 γE 1.5 γE 1.5
Ed (kN) 283.8 Ed (kN) 219.15 Ed (kN) 84
Rk (kN) 349.89 Rk (kN) 272.14 Rk (kN) 120.95
γR 1.2 γR 1.2 γR 1.2
Rd (kN) 291.58 Rd (kN) 226.78 Rd (kN) 100.79
BASE dei MONTANTILATERALI MONTE
𝑬𝒅 ≤ 𝑹𝒅
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tridimensionale.
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Conclusioni
L’obiettivo di questo lavoro è stato la valutazione della
pericolosità per caduta massi di un versante del comune di
Laveno Mombello e la progettazione della misura di protezione;
La barriera paramassi progettata e collocata sul pendio è
risultata in grado di arrestare i blocchi, rendendo trascurabile la
probabilità che questi giungano in prossimità delle abitazioni;
I valori massimi di energia cinetica si sono ridotti del 47% circa,
passando da 1724 kJ senza barriera, a 816 kJ, con la barriera;
Le altezze di passaggio massime si sono ridotte notevolmente
(≈ 46.4 %) passando da 12.5 m a 5.8 m;
L’intervento è risultato efficace ai fini della riduzione del rischio
nella zona abitata, soddisfacendo tutte le verifiche riguardanti la
barriera paramassi, le verifiche strutturali e quelle geotecniche.
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