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Anna Galluzzi Di resina, sabbia e vento In bicicletta da Bordeaux a Biarritz Roma, Biblioteca Nelson Mandela 22 settembre - 6 ottobre 2017

Anna Galluzzi Di resina, sabbia e vento · boschivi, lacustri e marini. Su questi paesaggi odorosi di resina e di aria salmastra, è il vento che governa le sorti degli uomini e della

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Anna GalluzziDi resina, sabbia e ventoIn bicicletta da Bordeaux a Biarritz

Roma, Biblioteca Nelson Mandela22 settembre - 6 ottobre 2017

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Le Lande di Guascogna, l’area della Franciaattraverso cui corre il percorso ciclabile daBordeaux a Biarritz, è una regione nata esviluppatasi interamente sulla sabbia. Il suo territorio è coperto per più del 70% diforeste, prevalentemente pinete, che inmoltissimi casi lambiscono le grandissime,infinite, spiagge che si affaccianosull’Oceano Atlantico. È una Francia diversa da quella a cui sonoabituata, perché di centri storici, borghimedievali, chiese e patrimonio storico-artistico ce ne sono pochi, mentre la natura fasentire la sua presenza imponente, a voltequasi spaventosa, ovunque, nei paesaggiboschivi, lacustri e marini. Su questi paesaggi odorosi di resina e di ariasalmastra, è il vento che governa le sortidegli uomini e della natura, quello chespazza via la sabbia, fa piegare gli alberi,produce onde alte che sono l’habitatnaturale dei surfisti, cambia il cielo inpochissimi minuti.I cieli atlantici sono una delle cose più belleche io abbia mai visto, con le loroprofondità, la loro mutevolezza e i loro contrasti di colori. Molti sono stati imomenti del viaggio in cui mi sono fermataa contemplarli sentendomi piccola einsignificante, ma anche privilegiata per ilsolo fatto di poter respirare a pieni polmonisotto questi cieli.La luce del giorno che in estate dura fino atardi la sera consente passeggiate seralisotto un cielo che si fa di mille colori, mentreil sole tramonta tuffandosi dentro il mare.Il vento spazza le nuvole o le accumula conuna rapidità prodigiosa, rende il cielo piùblu, crea un senso di profondità in cui ci sipuò perdere. Il vento solleva la sabbia, laporta lontano, le dà forma, creando

fenomeni naturali emozionanti, come ladune du Pilat, una duna di quasi 120 metri dialtezza per tre chilometri di lunghezza, disabbia bianchissima, che si affaccia sulbassin d’Arcachon. Salire sulla duna èun’esperienza emozionante, incastonati tra ilverde scuro della foresta di pini alle spalle el’azzurro intenso del mare davanti a noi.Da restare a bocca aperta per ore.Il vento può trasformare un mare pacifico inuna burrasca spaventosa e affascinante,come a Biarritz dove - poco dopo esserearrivata in bicicletta - si alza un vento che èdifficile descrivere. Di quelli per cui fai faticaa risalire la strada e, sul lungomare, le ondeche si infrangono sugli scogli annullanoqualunque barriera tra il mare e la città.Ma le Lande non sono solo un luogo dipaesaggi e di contemplazione della natura.Sono anche una regione abitata da genteche ha strappato letteralmente la terra almare (le foreste sono il frutto dell’azionedell’uomo) e che ha cercato da sempre unequilibrio con la natura.

Un mondo che anche umanamente segna lasua diversità dal resto della Francia, perchéqui l’identità basca man mano che ci siavvicina ai Pirenei si fa sempre più forte,avvicinando popoli oggi divisi da unafrontiera politica.Il mio occhio fotografico, di solito catturatoquasi esclusivamente dai paesaggi urbani enaturali, si è soffermato volentieri, durantequesto viaggio, sulle persone. Mi hannoincuriosito i loro gesti, i loro movimenti,attraverso cui mi è piaciuto intuire e per un attimo entrare in contatto con leloro vite.Questa in parte è la magia del viaggio inbicicletta, che ha in fondo lo stesso ritmocon cui ci adattiamo ai luoghi e con cuimatura - nello sguardo del fotografo - lapossibilità di risuonare emotivamente conl’ambiente circostante. In parte èprobabilmente il segno di un cambiamentotutto mio, una specie di percorso diriavvicinamento alle persone che passaanche attraverso l’obiettivo fotografico.

In bicicletta ho percorso in tutto 375 km così ripartiti:

1. Bordeaux - Lacanau Océan (80 km)

2. Lacanau Océan - Arcachon (50 km)

3. Arcachon - Biscarrosse plage (35 km + 4)

4. Biscarrosse plage - Mimizan (67 km)

5. Mimizan - Moliets-et-Maa plage (65 km)

6. Moliets-et-Maa plage - Biarritz (84 km)

Il viaggio è poi proseguito in macchina fino a San Sebastián.

Tutte le foto sono state scattate con una Sony Alpha 6000 con obiettivo 16-50 mm F 3.5/5.6

Un racconto di viaggio

Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare.

(Daniel Pennac)

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Bibliotecaria di professione, Anna Galluzzimescola la passione per le biblioteche con millealtri interessi (cinema, musica, teatro, fotografia,letteratura, viaggi), cui cerca di dare spazio esfogo nel blog “Lo sciame inquieto”:sciameinquieto.blogspot.it.

La passione per la fotografia ha radici lontane maha cominciato a prendere forma una decina dianni fa quando Anna ha frequentato alcuni corsidi fotografia alla Rome University of Fine Arts(RUFA) con Alessandro Carpentieri, e poi piùrecentemente i corsi tenuti dal collettivo TrueLens(docente Giacomo Ciangottini) in collaborazionecon GRAF (Gruppo e Rete per l’Apprendimento ela Formazione).

La sua naturale predisposizione è per la fotografiadi viaggio e di paesaggio, ma negli ultimi anni si èavvicinata alla street photography e ha frequentatoun workshop specifico sull’argomento pressol’Accademia Fotografica di Roma con ValerioCappabianca. Le foto in mostra sono in un certosenso una prima sintesi del suo percorsofotografico fin qui.

Nelson M

Mandela

Di resina, sabbia e vento

Questa mostra è dedicata a Bettina, perché avreitanto voluto che potesse esserci con la sua risatacontagiosa.

Grazie ad Antonio Trimarco che ha avuto l’idea diquesta mostra, e alla Biblioteca Nelson Mandela, inparticolare alla responsabile Alessandra Langellotti,per averla ospitata.

Ringrazio Ettore Festa di HaunagDesign perché senza ilsuo allestimento le mie foto sarebbero state molto menobelle. Grazie al Laboratorio Il Colore che ha cercato ditradurre in stampa lo spirito delle mie fotografie.

Ringrazio Alessandro Carpentieri e la RUFA,Giacomo Ciangottini e gli altri fotografi del collettivoTrueLens, Valerio Cappabianca e l’AccademiaFotografica perché se ho imparato qualcosa difotografia lo devo a loro. Forse non ho imparato quanto loro avrebbero voluto,ma io sono una che pensa che non si finisca mai diimparare.

Grazie a Pierpaolo Iaquinta che mi ha dato i primi –ottimi – consigli per questa mostra.

Grazie infine a tutti gli amici che mi sopportanoquando sono in giro con me e si devono fermare a ogniangolo perché mi scappa la frenesia di scattare foto.