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Cuore matto sesso&amore disfunzione erettile come prevenire le patologie cardiovascolari diagnostica la colonscopia virtuale Anno 1 Numero 5 Periodico d’informazione della Casa di Cura Nuova Villa Claudia Diffusione gratuita

Anno 1 Numero 5 Periodico Cuorematto - villarizzo.it · zionali tesi verso l’obiettivo inscindibile di una salute fisica e psicologica. Elementi questi alla base della mission di

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Cuorematto

sesso&amoredisfunzione erettile

comeprevenirele patologie cardiovascolari

diagnosticala colonscopia virtuale

Anno 1 Numero 5Periodicod’informazionedella Casa di CuraNuova Villa ClaudiaDiffusione gratuita

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Il cuore e la mente. Elementi vitali della nostra esistenza,capaci di regolare i movimenti del corpo e il loro correttofunzionamento attraverso una dinamica di meccanismi rela-

zionali tesi verso l’obiettivo inscindibile di una salute fisica epsicologica. Elementi questi alla base della mission di Nuo vaVilla Claudia, una sorta di perimetro protetto nel quale tro vanospazio tutti i capisaldi del nostro benessere, i tutor del nostrofuturo e di quello dei nostri f igli. Perché, in una corretta diagno-si globale delle specialità cliniche, non si può prescindere daigiovani, dalle loro difficoltà relazionali, complice il mancatoinserimento nei contesti lavorativi. Da medici, titolari di NuovaVilla Claudia, non trascuriamo assolutamente i rischi di deri vepsicologiche, in grado di manifestarsi già in età adolescenziale,scandìti e in qualche modo "certificati" da raffiche di sms,videogiochi e chat. Lo facciamo con la consulenza di una stima-ta "amica della mente" e la testimonianza di uno straordinariouomo di sport, quale il presidente del Coni, Gio vanni Malagò,capace di coniugare e mediare l’essenza del mo vimento allabase della salute, visto quale elemento sociale e moti vazionaledella vita pubblica. Dunque, in questo numero parliamo dif fusa-mente dei problemi della mente, con particolare attenzione allasfera di giovani e giovanissimi. Oltre, ovviamente, a dedicareapprofondimenti su temi classici della sanità, seguìti con estre-ma attenzione dalle nostre équipes di specialisti, v ere e proprieeccellenze della salute pubblica, supportate da strumenti diagno-stici all’avanguadia. Così, andiamo a misurarci col muscolo car-diaco, alla scoperta di tutti gli esami utili per v erificarne l’effi-cienza. Esaminando ansie e incertezze ci occupiamo anche didisfunzioni erettili, problema che non riguarda esclusivamentela popolazione adulta. Poi un quadro clinico, quello dell’allucevalgo, che mantiene la propria attualità anche in termini di inter-vento terapeutico. A supporto, il Centro di BiomeccanicaArticolare del Piede di Nuova Villa Claudia si pone quale presi-dio per l’individuazione di problemi inerenti una postura scor-retta o un alterato appoggio podalico. E ancora, con le statisti-che che confermano l’estrema emergenza della malattia, parlia-mo di tumore al colon e come, grazie a una corretta e precocediagnosi, sia possibile quantomeno affrontarlo e in molti casiportarlo a soluzione.

Gian Luigi Rizzo e Laura Melis

PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI

In fondo aldi Marino Collacciania pagina 4

DISFUNZIONE ERETTILE

Nessun dormadi Andrea Riccardia pagina 8

PSICOLOGIA

Giovani in tiltdi Marino Collacciania pagina 10

TUMORE AL COLON

Si salvi chi puòdi Claudia Flaminia pagina 14

ALLUCE VALGO

Un calcio alla cipolladi Alice Alessia pagina 20

BIOPARCO

Vita da canidi Federico Coccìaa pagina 22

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o n t e n u t i

Direttore responsabile:Marino [email protected]

Sede legale:via Flaminia Nuova, 280 Romawww.nuovavillaclaudia.it

Iscritto nel Registro Stampadel Tribunale di Roman. 135/2013 del 25/06/2013

Stampato nel mese di Maggio 2014da Art Color Printing - Roma

hi e cosa

Patologie cardiovascolari intervista al dott. Claudio Coarelli

di MARINO COLLACCIANI

Si dice “al cuor non si comanda”. Ma se non si parla disentimenti, il discorso cambia radicalmente, soprattutto sesi parla di patologie cardiovascolari: un allarme incessanteche però sembra non garantire in maniera ade guata un’ef-ficace azione d’intervento. Eppure in Italia, così come intutti i Paesi occidentali, infarto cardiaco e ictus cerebralesoprattutto rappresentano la prima causa di morte, per nonparlare delle altre sindromi legate al muscolo cardiaco.Quindi, è quantomeno incomprensibile la scarsa conside-razione che gran parte della popolazione ha nei confrontidella prevenzione di questo tipo di patologie. Degli aspettisociali e clinici abbiamo parlato con il dott. ClaudioCoarelli, dirigente da 25 anni del Servizio di Cardiologiadi Nuova Villa Claudia che visita tutte le mattine dal lune-dì al sabato e anche nel pomeriggio dal lunedì al gio vedì.Come si avvicina al paziente il Servizio da lei dir etto?“L’ambulatorio di cardiologia della Casa di Cura Nuo vaVilla Claudia, con il suo servizio di diagnostica cardiologi-ca, mira a sensibilizzare la popolazione del nostro ampiobacino di utenza territoriale nei confronti della medicinapreventiva, indispensabile alleata della salute e del benes-sere fisico attuale e futuro”.Cosa offre dal punto di vista tecnologico?“La Casa di Cura Nuova Villa Claudia è dotata di apparec-chiature diagnostiche di ultima generazione e mette adisposizione dei suoi pazienti un vasto repertorio di esamiclinico-strumentali che permettono di poter effettuare unefficace programma di prevenzione cardiovascolare.Presso il nostro centro di cardiologia ambulatoriale si pos-sono effettuare: ecg e visita cardiologica (in convenzione),ecocardiocolordoppler, holter ecg, holter pressorio, ecg dasforzo al cicloergometro. Oltre, naturalmente, ad analisi dilaboratorio specifiche atte ad evidenziare eventuali fattoridi rischio metabolici (profilo glicemico, profilo lipidico,PCR, omocisteina ecc…).Quando è consigliato l’Eocardiocolordoppler?“L’ecocardiocolordoppler è un esame diagnostico checonsente una precisa valutazione morfologica e funzionaledel cuore del paziente. Il fine ultimo del cuore è quello dipompare sangue (circa 5 litri al minuto) e attra verso l’eco-cardio il cardiologo può valutare la “performance elettiva”del ventricolo sinistro. Potremmo affermare, senza dubbio,che non c’è una patologia cardiaca che non possa essere

diagnosti-cata e moni-torata neltempo conl’ecocardio”.E l’Holter ecg?“Nello studio delritmo cardiaco oltreall’elettrocardiogramma dibase, un ruolo preminentenella diagnostica cardiologica èrappresentato dall’ecg Holter. Conquesto esame possiamo valutare il ritmocardiaco del paziente durante le 24 ore diregistrazione; e possiamo monitorare l’ecg intutte le situazioni di impegno psico-fisico alle qualiil paziente è sottoposto”.Ci parla nello specifico dell’Holter pressorio?“Si utilizza per avere un quadro preciso del profilo presso-rio. Con questo importante esame il cardiologo è in gradodi esaminare la pressione arteriosa del paziente durante le24 ore, potendo valutare una serie di parametri (ritmo circa-diano della pressione arteriosa, risposta alla terapia antiper-

tensiva, individuazione dei casi di “white coat sindrome” ecc.) utili peruna perfetta gestione clinica della patologia ipertensiva in esame”.E l’ecocardiogramma da sforzo al cicloergometro?“Questo esame trova impiego in varie circostanze cliniche quali:sospetta cardiopatia ischemica; riferite aritmie da sforzo; valutazionecardiologica negli atleti agonisti; valutazione della riserva coronari-ca nei pazienti dopo stenting o bypass coronarico”.Cosa consiglia ai pazienti cardiologici e agli utenti sanitariin generale?“Di riflettere su questa nostra conversazione: infatti, daquesta breve disamina sulla diagnostica cardiologicanon invasiva praticata nel nostro centro diCardiologia di Nuova Villa Claudia, emergel’importanza di seguire un preciso iter dia-gnostico personalizzato in ogni singolopaziente. Lo scopo è quello di fareprevenzione cardiologica neisani o di poter ben gestire cli-nicamente le varie patolo-gie cardiovascolaridelle quali sonogià affetti ipazienti”.

in fondoal

revenzionep

CHI È

Dottor Claudio CoarelliSpecialistain CardiologiaDirigente delServizio CardiologiaDi NuovaVilla ClaudiaRelatoree consulente scientifico di corsi ECM per cardiologie medicidi MedicinaGenerale

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“i

Lo sport in testa. Non solo perché al v ertice dell’organizzazione sportiva italianain qualità di Presidente del CONI, ma realmente in quanto da sempre v olànodella sua vita, riferimento costante dei propri tempi per un uomo che ha saputo“cronometrare” i suoi impegni trasformando il lavoro in un sano esercizio agoni-stico, nel rispetto di valori indissolubili. Questo è Giovanni Malagò, atleta, spor-tivo praticante che si è “allenato” (e si allena) nella straordinaria conduzione delCircolo Canottieri Aniene, fiore all’occhiello dei sodalizi sportivi italiani, nonsolo del remo. In un’intervista esclusiva a “My Life” ci spiega motivi e motiva-zioni della sua quotidiana missione.

Il binomio salute-sport, quasi un réfrain abusato: cosa intende personal-mente per questa equazione?

“Mi impegno quotidianamente per valorizzare la fondamentale importanza dellapratica motoria come strumento di benessere non solo f isico ma anche sociale. Isuoi innegabili benefìci si riflettono a ogni livello, è sufficiente pensare cheabbassare il tasso di sedentarietà di un punto percentuale permetterebbe al P aesedi risparmiare 200 milioni di spese sanitarie. Per questo è necessario la vorare in

profondità, radicare una nuova cultura civica e fisica: i dati ci dicono che il 40% dei ragazzi tra gli 11 e i 16 anni abbando-na lo sport e che dopo gli Stati Uniti siamo il paese al mondo con il più alto indice di obesità. F are sport, in un contesto incui l’età media si è alzata, diventa l’unica strada per vivere meglio”.

Lei è uno sportivo praticante e, prima ancora della sua attuale veste di vertice dello sport italiano, è stato un ante-signano nella promozione della cultura sportiva e dei metodi moderni legati alla cr escita e all'affermazione degliagonisti all'interno del Circolo Canottieri Aniene, da lei presieduto: sta utilizzando da presidente del CONI glistessi input?

“Sono orgoglioso del lavoro fatto all’Aniene. È un percorso, iniziato quando avevo 38 anni e sono stato eletto Presidente,in cui ho messo entusiasmo, idee ed energie. Non devo essere io a dirlo, ma è il Circolo più importante in Italia. È unmodello vincente cui ispirarsi. Nel CONI sto cercando di portare idee, coraggio ed entusiasmo, perché l’obietti vo è radi-care una nuova cultura sportiva che consenta al Paese di trarre innegabili vantaggi nel tempo e per raggiungerlo occorrecreare un nuovo rapporto con la scuola. Dobbiamo ripartire dal mondo dell’istruzione, dalla f amiglia, dalla base, radicareuna cultura diversa, perché solo così si costruiscono successi certif icati da una crescita esponenziale a livello di mentalità,di approccio e di valorizzazione della pratica agonistica”.

Cosa consiglia ai genitori dal punto di vista dell'appr occio alle diverse discipline sportive scelte dai figli?

“Dare la possibilità ai figli di vivere lo sport in modo libero, senza forzature, anteponendo le loro preferenze a ogni altroragionamento. Lasciarli liberi di esprimere la loro creatività, preoccupandosi solo di metterli nella condizione migliore perfare attività. Credo sia fondamentale consentire un approccio all’insegna della semplicità, perché va favorita l’esaltazionedell’aspetto educativo in modo funzionale. Si può essere efficaci in chiave didattica solo se si parte da una base ludica, dipuro divertimento”.

Mar. Coll.

o proprio io

Giovanni MalagòLo sport in testa

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ndrologiapeutico”. E sull’aspetto terapeutico?“Occorre distinguere: infatti, l’approccio terapeuti-co dipende dall’entità e dalle cause del problema.Si classifica in primo livello (terapia farmacologicaorale), secondo livello (terapia farmacologica localecon iniezione intracavernosa di PGE1) e terzo livel-lo (protesi peniene). In funzione delle esigenze delpaziente e del quadro generale, le protesi possonoessere malleabili o idrauliche. In ogni caso la tera-pia differisce a seconda del momento della diagno-si: durante la fase attiva si esegue solo terapia medi-ca essendo assolutamente sconsigliato qualsiasi tipodi approccio chirurgico. La Iontoforesi con misceladi farmaci anti-infiammatori dà buoni risultati intermini di risoluzione del dolore e rallentamento ostabilizzazione della curvatura alla diagnosi, menofrequente la risoluzione della malattia (che peraltropotrebbe risolversi spontaneamente)”.Come si interviene chirurgicamente?“Quando la malattia è in fase stabile, l’interventochirurgico ha indicazione nel momento in cui il

dismorfismo penieno determina grave insoddisfa-zione da parte del paziente: inibizione all’approc-cio, difficoltà meccanica alla penetrazione, doloredurante il rapporto (anche della partner),disfunzione erettile conseguente. Il tipo diintervento da eseguire deve essere indicatosecondo le richieste del paziente, il grado dicurvatura, le dimensioni del pene. Le proce-dure variano: dalla meno invasiva, con sem-plice plicatura dell’albuginea contro-laterale allasostituzione del tessuto fibrotico con patch. Finoalla sostituzione di tessuto e concomitante inseri-mento di protesi malleabili o idrauliche per l’even-tuale deficit erettile correlato”.E le eiaculazioni precoci? Cosa sono e comevengono trattate?“Intanto vanno distinte tra congenite e acquisite.Vengono trattate sia a livello farmacologico siachirurgicamente (frenulo-plastica, desensibilizza-zione del fascio vasculo-nervoso, circoncisione).Alcune altre patologie testicolari ricadono, poi, incampo urologico”.

che la causa organica genera anche la componentepsicogena nella stragrande maggioranza degli indivi-dui”.Il principale “antidoto” alla disfunzione erettile?“Sicuramente lo stile di vita è fondamentale permantenere un’attività sessuale soddisfacente: buonaalimentazione e movimento fisico sono il primo stepper curare se stessi”.Quali sono i passi principali per una corretta dia-gnosi?“Counsellingandrologico edesame obbiet-tivo, esamiematochimi-ci su assettoormonale,lipidico e gli-cemico, eco-colordopplerdinamicopenieno con

PGE1. La diagnosi certa si eseguemediante ecocolordoppler dinami-co penieno con PGE1 che determi-na obbiettivamente il deficit orga-nico e l’entità della lesione stabi-lendo anche la fase della malat-tia: permette, inoltre, di valutareun’eventuale disfunzione eretti-le correlata e l’esatto grado dicurvatura. Informazioni essen-ziali per un corretto iter tera-

di ANDREA RICCARDI

Disfunzione erettile, un problema che angoscia unaparte consistente della popolazione maschile.Rimedi da stregone o vecchi sistemi sono assoluta-mente da rimuovere: non soltanto a livello psicolo-gico, ma soprattutto per quanto concerne la sfera diun corretto approccio che può portare alla soluzio-ne del problema con metodiche scientifiche attualiquanto rigorose. Ne abbiamo parlato col dott. LucaMavilla, urologo e andrologo che opera a NuovaVilla Claudia con crescenti successi. Dopo averconseguito numerosi Master in Andrologia a LaSapienza, ha affinato le proprie tecniche a SanPaolo del Brasile sotto la guida esperta del dott.Paulo Egydio, direttore del Centro di alta specializ-zazione di chirurgia ricostruttiva del pene. Come può essere definita la DisfunzioneErettile?“In parole molto semplici, la Disfunzione Erettile(DE) è definita come l'incapacità del soggetto disesso maschile a raggiungere e/o mantenere un'ere-

zione sufficiente a condurre un soddisfacente rap-porto sessuale”.Può indicarci i motivi principali dell’insor-genza?“Sono molteplici. Innanzitutto, è necessario indaga-re lo stile di vita e le abitudini v oluttuarie comefumo (fra i principali fattori di rischio) e alcool, laterapia farmacologica in atto, la pressione arteriosa,malattie cardiovascolari e neurologiche, l’assettolipidico, glicemico (il diabete è fortemente arischio) e ormonale del paziente. Poi c’è da dire

aRecurvatum da IPP

È causato da unafibrosi localizzatadella tunica albu-ginea, il tessutoelastico che avvol-ge i corpi caverno-si e che si disten-de con l’erezione.Il tessuto fibroticoperde elasticità,quindi al momentodell’erezione nonaccompagna l’au-mento di volume elunghezza del-l’asta, determinan-do una trazione edi conseguenzauna curvatura.Durante la faseattiva della patolo-gia, a livello dellatunica albuginea simanifesta un pro-cesso infiammato-rio che determina,a volte repentina-mente, una curva-tura dell’astaanche con doloreall’erezione, segnonon sempre pre-sente. Da questafase si evolve finoalla stabilizzazioneche si definiscequando presentastabilità della cur-vatura e assenzadi dolore all’ere-zione da almenosei mesi.

dimensioni del lato ventrale rispetto al dorsale. Molto meno frequen-te è la curvatura laterale: in questo caso è uno dei lati del corpocavernoso ad avere un difetto di sviluppo.

Recurvatum congenito

Si manifesta in età puberale ed è dovuto a un anomalo sviluppodei corpi cavernosi. Nella stragrande maggior parte dei casi, ilpene curva verso il basso per una riduzione congenita di

CHI È

Dottor Luca MavillaUrologo e AndrologoEsperto in Chirurgiaricostruttiva del penee protesicaOpera a NuovaVilla Claudia

Disfunzione erettileriguarda una larga fasciadella popolazione maschile

Nessun do rma

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ntervistaismo) scegliendo quale oggetto di sopruso un individuo più debolein modo da affermarsi con facilità o perché identificano in esso leproprie parti fragili”.Qual è la fotografia più attuale di un utente della Psicologia?“La popolazione che si rivolge oggi alla Psicologia e, in particola-re alla Psicoterapia, è caratterizzata da persone apparentemente"normali", senza psicopatologie importanti ma che vivono quoti-dianamente un grave disagio sociale che li porta a sviluppare nel

tempo ansia generalizzata: spesso è accompagnata da attac-chi di panico, disturbi del ritmo sonno-sveglia, difficol-

tà nel rapporto di coppia (frequentemente legateanche a problemi sessuali), anomalie del

comportamento alimentare”.Cosa si fa oggi per far fronte ai proble-

mi mentali dilaganti?“Nel segno della prevenzione si ponemolta attenzione ai problemi di ansia edepressione negli adolescenti attra-verso un lavoro svolto in collabora-zione con gli istituti scolastici. Ilfine è quello di delineare precoce-mente i profili psicologici perintervenire successivamente intempi brevi con psicoterapie ad

hoc”.Cosa consiglia alle persone

indecise se affidarsi o meno auno psicoterapeuta?

“Anche se il pregiudizio neiconfronti di questa branca

si è notevolmente ridi-mensionato, purtroppo

esiste ancora in molte per-sone che ne potrebbero trarrevantaggio: spesso sono sospetto-se, non si fidano, provano ver-

gogna. È importante sottolinearecome consultare uno psicoterapeu-

ta non sia indice di pazzia, ma sem-plicemente la constatazione di unmomento di difficoltà che tutti nellanostra esistenza possiamo avere.Quindi, rivolgersi a un esperto puòportare a una risoluzione di tali

momenti senza arrivare a svilupparedelle vere e proprie patologie. Si impara

a conoscersi, si scopre l'importanza della comunicazione,si comincia ad avere fiducia in se stessi, a rafforzare il pro-prio io e ad avere più fiducia negli altri. Il tutto, ovviamente,nel corso di una terapia protetta dal più rigoroso se greto pro-fessionale”.

In conclusione, qual è la finalità della Psicoterapia?“È, in estrema sintesi, quella di trovare modalità relazionali diver-se con i sistemi di appartenenza del paziente, pro vocando un cam-biamento nel sistema. Più che al sintomo, l'approccio è ri volto allesituazioni che lo hanno causato”.

a vivere le tappe della loro crescita con serenità, accumu-lando malessere. I sintomi di disagio sociale sono apatia,svogliatezza, insicurezza, chiusura. La forza distruttiva -sia contro se stessi sia contro gli altri - è, comunque,legata a tensioni accumulate nel tempo, unite a sentimen-ti d’impotenza e di perdita della speranza”.Quali sono le nuove dipendenze giovanili?“Internet, chat e network. L’eccessivo utilizzo di tali stru-menti può provocare l’allontanamento da altri interessi,scompensi di tipo alimentare, incapacità di socializzazio-ne reale in favore di relazioni virtuali. Il fenomeno èaltissimo tra gli adolescenti ma, se non si arresta, puòproseguire in età più matura perché i fruitori seriali diquesti mezzi non riescono a rapportarsi con gli altri.Spesso chiedono aiuto quando il loro isolamento è giàradicato: diventa così più difficile sostenerli nel recuperodella loro dimensione sociale. Fenomeno in gravissimacrescita è, infine, quello della dipendenza dai videogiochie dal gioco d’azzardo online”.Come si esprime il loro malessere? “Spesso si evidenzia con comportamenti negativi cherivelano cattive relazioni con se stessi e con gli altri. Puòaccadere che un giovane indirizzi atteggiamenti aggressi-vi contro se stesso, facendosi del male, esprimendomalumore, dipendenza da sostanze, svalutazione, ideesuicidarie. A volte si chiudono in un mondo ossessivo eimmaginato, in opposizione al modello socialmenteaccettato. Altre volte possono esprimere il disagio concomportamenti aggressivi (ad esempio bullismo, vandali-

L'Amica della Mente. Così potrebbe essere definita oggi laPsicologia, una scienza che esplora la psiche, risale all'origi-ne di quegli intoppi che ne ostacolano l'espressione serena,dinamica, costruttiva. Un' Amica della quale fidarsi lungo laripresa di una vita positiva, anche dinanzi a problemi inapparenza insormontabili. L'onestà degli amici sta nella loroaffidabilità, nella loro coerenza, costanza, perseveranza,senza ritardi: nel caso della Psicologia, il target è la guarigio-ne mentale. Lontano dai compromessi, con l'amore e ladisponibilità frutto sì dell'amicizia, ma soprattutto di una baseprofessionale solida, di un'esperienza maturata sul campo,nella giungla mentale di una città che aggroviglia, schiaccia,soffoca. Quella stessa città, microcosmo statisticamenteattendibile, che ha fatto maturare una variegata esperienzapluridecennale a una "psi-cologa di strada", comeama definirsi, vicina aiproblemi degli alcolisti, deitossicodipendenti, di chivive rinchiuso in cella, dichi deve sottoporsi a dialisiper tutta la vita… insom-ma un percorso, quellodella dottoressa PaolaNotargiovanni, psicoterapeuta di rango, ricco di input, di casidiversi da risolvere ma pur sempre riconducibili a un disordi-ne mentale con la possibilità di un riassetto dei pensieri, diuna speranza da restituire a chi di sentiva vinto, partendo dalpresupposto di una reciproca fiducia.Dottoressa Notargiovanni, a livello mentale quali sono ibisogni crescenti della popolazione?“Oggi più che mai la Psicologia si pone come una disciplinafondamentale a causa soprattutto della profonda crisi chestiamo vivendo per quanto concerne il crollo dei valori tradi-zionali (famiglia, rispetto dell'altro, solidarietà) che hannocondotto a un senso di profonda solitudine, di sf iducia e, avolte, a un vero e proprio ritiro sociale”.I giovani in confusione aumentano?“Oggi i giovani sono esposti a disagi sottili, ma molto perico-losi: disagio di identità, di appartenenza e affermazione di sé.Per un giovane è importante poter guardare al futuro conserenità e certezze, consapevole dei mezzi in proprio posses-so per costruirlo. Al momento tali mezzi vengono spessomeno portando i giovani alla "morte" delle loro speranze edei loro progetti. Da loro si pretende che di ventino adulti,ma nello stesso tempo glielo si vieta, si toglie loro capacità“contrattuale” sia nella famiglia sia nei contesti lavorativi. Inquesto modo il malessere giovanile può essere consideratoun male moderno, in linea con quanto sta a vvenendo social-mente”.Quali sono le loro maggiori difficoltà? E i principali sintomi?“I giovani si sentono defraudati del loro futuro, non riescono

È teso a valorizzare l’in-dividuo nei suoi sistemiinterpersonali di riferi-mento. Il malessere pre-sentato dal singolo vieneletto non tanto comeproblema dell’individuo,ma quale espressione didisagio di uno dei suoisistemi di appartenenza.Quindi, l’identità indivi-duale viene consideratacome frutto delle rela-zioni significative che lapersona stessa haintrattenuto nel corsodella sua vita. Perciòqualsiasi problema vienetrattato non come carat-teristica insita nel singo-lo, bensì in quanto esitodi esperienze relazionali.

CHI È

DottoressaPaolaNotargiovanniPsicologa ePsicoterapeutaSistemicoRelazionale

di MARINO COLLACCIANI

giovani in tiltPsicologia come difendere la salutementale dinanzi alle nuoveurgenze sociali

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Il modello sistemico-relazionale

Un problema serio, certificato dalle cifre e, purtroppo,dalle morti. Solo in Italia si riscontrano ogni annocirca 40mila casi di cancro al colon che risulta inOccidente per frequenza il terzo tumore maligno. Enon fa sconti a nessuno, uomini o donne, tant’è che inEuropa risulta essere, con oltre 100mila vite perduteogni anno, la seconda causa di decesso per cancro. Cifreimpressionanti che fanno rabbrividire e che reclamanorisposte immediate: indispensabile partire da un piano diprevenzione in grado di tenere d’occhio questa gravissimaforma tumorale. Ne abbiamo parlato col dott. MassimoPellegrini, responsabile presso Nuova Villa Claudia delReparto di Diagnostica per immagini.

Come si manifesta il cancro al colon?“Nel 90% dei casi si è potuto riscontrare come la lesionemaligna si manifesti con l’adenoma, un precursore benignoche dà, poi, origine al carcinoma”.

Quali sono i tempi di sviluppo?“In base a stime e casistiche anatomo-patologiche, il pas-

saggio da mucosa normale a neoplasia è calcolato nel-l’ordine dei dieci anni. Nel dettaglio, la trasformazioneda mucosa ad adenoma è indicata in 5 anni. Nei succes-sivi cinque si assiste allo sviluppo di una forma di carci-noma invasivo o maligno”.

Ci fornisce qualche cifra sul rischio di incorrere inquesta forma tumorale?

“Ogni anno in Italia si registrano all’incirca 37mila casi dicancro al colon retto: nel dettaglio, 20mila riguardano lapopolazione maschile. Particolare non indifferente, a causadi questa malattia muore una persona su due”.

Quali sono le fasce più interessate per età?“Tra 0 e 74 anni la possibilità di a vere una diagnosi di can-cro colon rettale è così calcolata: tra i maschi nell’ordine del

5,1 per cento, come dire un caso ogni 20. Nella popolazionefemminile la percentuale è inferiore (3,1%) con un caso ogni32. Se parenti di primo grado hanno avuto questa patologia, ilrischio raddoppia o si triplica”.

Si sente parlare sempre più spesso di colonscopia virtuale:in cosa consiste?“Premetto che per lo studio del colon la colonscopia virtualerisulta un esame sicuro e, per giunta, parliamo di una metodi-ca rapida - acquisizione delle immagini non supera i dueminuti - e non invasiva che di solito viene tollerata dai pazien-ti in modo soddisfacente. Semplice la procedura, grazie a unesame Tac (tomografia assiale computerizzata) invece dell’ob-soleto - e meno attendibile a livello diagnostico - clismaopaco a doppio contrasto. Dopo l’esame, di fondamentaleimportanza è il software di elaborazione delle immaginiacquisite. Oggi presso Nuova Villa Claudia è installato unsoftware di ultimissima generazione con capacità diagnosticheelevatissime che permette al radiologo di emettere diagnosisicure senza falsi positivi dati da eventuali residui fecali incaso di preparazione non adeguata del paziente”.

Che tipo di risposte può dare?“Innanzitutto, stiamo parlando di un esame esclusivamentediagnostico che non sostituisce la colonscopia convenzionalema l’affianca, integrandola. Nella fattispecie, grazie alladistensione dell’intestino, consente lo studio delle pareti delcolon dando la possibilità di individuare il 96% dei polipisuperiori ai 9 mm (che risultano maligni nel 20 per cento deicasi) e il 70% dei polipi di dimensioni comprese tra i 6 e i 9mm (maligni nell'1 per cento dei casi). In pratica, si può iden-tificare la quasi totalità dei polipi più grandi a rischio di tra-sformarsi in cancro: ovvero, oltre ad accrescere le chances diguarigione, le terapie risultano meno traumatiche. Così facen-do, si possono abbreviare i tempi d’intervento arrivando, con-temporaneamente, all’inviduazione e alla stadiazione dellalesione”.

Tumore al colon ogni anno in Europa100mila morti. Come diagnosticarlo

con la colonscopia virtuale

revenzionep

di CLAUDIA FLAMINI

La Colonscopia virtuale e' indicata nei pazienti con:

+ sangue occulto nelle feci- scarsa tollerabilità alla esecuzione

della colonscopia tradizionale- colonscopia tradizionale gia'

effettuata ma incompleta- tumore colico occlusivo- per pazienti anziani- per soggetti in cui le condizioni

generali non permettano l'esecuzione di una procedura invasiva come la colonscopia convenzionale

CHI È

Dott. MassimoPellegrini,Direttore Tecnicodel Reparto diRadiodiagnosticapresso la Casa di Cura NuovaVilla Claudia

si salvi chi può

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Ho 29 anni e dopo uno screening ematico mi hanno diagnosticato unaSindrome di Gilbert. Quando sono sotto stress mi capita di avere prurito. Puòdipendere dalla patologia che mi è stata diagnosticata per ché ho letto che labilirubina alta può provocare prurito?

“La sindrome di Gilbert è una patologia benigna del fe gato che si manife-sta con iperbilirubinemia. Ne è affetto circa il 5-7% della popolazioneadulta ed è a carattere ereditario. L'iperbilirubinemia è causata da unaridotta attività della glucuronosiltransferasi (UGT) che fa sì che la biliru-bina non venga adeguatamente espulsa e la sua concentrazione ematicacresca. L’aumento della bilirubina, però, non è tale da poter dare manife-stazioni pruriginose. La indirizzerei invece verso uno specialista allergo-logico che possa escludere una patologia allergica”.

Ho da qualche tempo una dolenzia a livello del tallone destr o: quando cammi-no il dolore aumenta fino a rendermi impossibile appoggiare il tallone. Vameglio se metto scarpe da ginnastica. Ho assunto antinfiammatori, senzamiglioramenti importanti. Dopo aver fatto una radiografia mi hanno diagnosti-cato una spina calcaneare: cosa devo fare?

“Si inizia col rimedio naturale più efficace: riposo e applicazione di unaborsa ghiacciata. La cura fisioterapica deve essere indirizzata verso ultra-suono, ultrasuono a freddo oppure onde d’urto. Durante la terapie f isichesarebbe utile utilizzare delle talloniere in silicone. Nei casi più seri v annoeffettuate infiltrazioni di cortisonici e antinfiammatori. Per evitare recidi-ve bisognerebbe, poi, far valutare dall’ortopedico la necessità di un esamebaropodometrico per l’appoggio del piede ed eventualmente ordinareplantari di scarico da indossare quotidianamente”.

Sono una donna di 32 anni con pr oblemi di peso. Ho grande difficoltà a dima-grire, mi hanno detto che potrebbe essere un problema di tiroide: quali esamidevo effettuare per trovare una soluzione?

“Lo screening della tiroide consiste in esami di labora-torio che dosano una serie di ormoni (FT3, FT4, TSH) ealtre sostanze e anticorpi (Tireoglobulina, anticorpi antiperossidasi tiroidea, anticorpi antitireoglobulina). Perchiarire situazioni dubbie può essere utile anche il testal TRH per il TSH e il dosaggio della TBG mentre èmeno indicativo il dosaggio di T3 e T4 totali e del river-se T3 in quanto, influenzato da diverse situazioni,rischia di fornire risultati ingannevoli. Di sicuro, saràpoi utile un’ecografia della tiroide. Ovviamente tuttiquesti esami devono essere fatti valutare da uno specia-lista endocrinologo. Il mio consiglio per la dieta è dirivolgersi sempre a un nutrizionista che possa se guirlain équipe con lo specialista endocrinologo in caso dibisogno”.

isponde

“ ALZHEIMER

Entro il 2015Test sul sangueper la diagnosi

Entro il 2015 saràdisponibile un esamedel sangue per esegui-re lo screening su largascala. Infatti, basteràsottoporsi a un norma-le prelievo per sapere,con una precisione del90%, se si è a rischiodi sviluppare patologieneurodegenerative. Nonsolo, il test è in gradodi predire - anche esoprattutto nelle perso-ne sane e che non pre-sentano sintomi pre-monitori - se ciò acca-drà nei successivi treanni.

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iomeccanica

di ALICE ALESSI

Un calcio alla “cipolla” del piede: perché adesso c’è lapossibilità concreta e definitiva di eliminare la dolentee inestetica protuberanza che spesso compare sul latodel primo dito dei piedi. Ne abbiamo parlato conl’équipe di ortopedici che opera con successo a Nuo vaVilla Claudia. Insomma, non è detto che la “cipolla”debba far piangere per forza.Ci spiega cos’è l’alluce valgo?“Forse non tutti sanno a cosa ci si riferisca col terminealluce valgo, ma tutti sanno cos’è la dolorosa “cipolla”cha spesso compare sul lato del primo dito dei piedi.Comunque, quando si parla di alluce valgo, si fa rife-rimento alla protuberanza ossea presente alla base delI dito (esostosi). In realtà si tratta di qualcosa di piùcomplesso. L’esostosi è il risultato di complesse modi-fiche a carico dell’articolazione alla base del dito (arti-colazione metatarso-falangea)”.Quando compare? Può essere un problema di origine “familiare”?“La disfunzione dell’articolazione si verifica progres-sivamente negli anni. Questo fenomeno forza il primodito a deviare lateralmente verso le dita minori, cau-sando una dolorosa protuberanza ossea della testametatarsale. In molti casi, l’alluce valgo riconoscenella propria genesi una predisposizione familiare.

Però, tale predisposizione non riguarda il valgismo in sé,ma alcune deformità del piede (piede piatto o ca vo) chese non curate nel tempo producono la deformità perun’alterata biomeccanica”. Perché ne è colpita maggiormente la popolazionefemminile?“L’uso di scarpe strette anteriormente e tacchi molto altipredispongono alla patologia. Questo in parte spiega lamaggiore incidenza nel sesso femminile”.Quali sono i principali sintomi?“Come appena accennato, i sintomi sono spesso le gatialle calzature strette in una prima f ase. Il conflitto con lacalzatura determina dolore a livello dell’esostosi chespesso si arrossa, si gonfia (borsite). Nel tempo il dolorediventa persistente per l’alterazione articolare. Possonopresentarsi sintomi e deformità anche alle dita minori(metatarsalgia, dita a martello, griffe) che impedisconoprogressivamente una deambulazione adeguata”.È consigliabile nella prima fase un’indagine radiologica?“Assolutamente sì: la valutazione radiografica e clinica èmolto importante ai fini del trattamento e le radiografiesotto-carico permettono di valutare le alterazioni osseeche si sono prodotte nel tempo”.Esiste un trattamento conservativo?

“Sì, ma ha l’unico obiettivo quello di alleviare i sintomi e,nei casi lievi, di prevenire la progressione. Modificare iltipo di calzatura rappresenta una cosa molto importante.L’impiego di protezioni in silicone può aiutare a ridurre ildolore sull’esostosi. Utili possono essere anche l’uso difarmaci locali, infiltrazioni e terapia fisica. I plantari, neicasi in cui l’alluce valgo sia associato a deformità strut-turali del piede possono aiutare a prevenirne la progres-sione”.L’intervento chirurgico risulta indispensabile?“Certamente, quando la deformità è ormai presente, l’uni-ca soluzione diventa il trattamento chirurgico: la maggiorparte dei pazienti ricorre allo specialista per questo. Lemotivazioni principali sono il dolore e la deformità. Il trat-tamento chirurgico ha quale scopo quello di correggere ladeformità, eliminare il dolore e prevenire la recidiva. Unintervento ideale per l’alluce valgo non esiste. Ogni casova valutato singolarmente e scelto il trattamento chirurgi-co indicato”.Quali sono i tempi dell’operazione?“L’intervento viene eseguito in day hospital o day surgeryin anestesia locale. Si va dalla semplice asportazione del-l’esostosi a interventi correttivi in cui l’osso metatarsale, ea volte anche la falange, vengono sezionati (osteotomie)per correggere la deformità e permettere il riallineamento

funzionale dell’articolazione. L’intervento può essere ese-guito a cielo aperto o in casi selezionati per via percuta-nea utilizzando microincisioni cutanee e uno strumentariodedicato. Una volta sezionato l’osso questo viene blocca-to mediante viti o fili metallici (pin). In tutti i casi ildecorso post-operatorio prevede l’uso di una semplicescarpa rigida per 3-4 settimane. Importante è la fisioterapia che viene iniziata dopo 10giorni dall’intervento allo scopo di ridurre il gonf iore, ildolore e recuperare, per un buon risultato funzionale, ilmovimento dell’alluce”.Cos’è il Centro di Biomeccanica Articolare?“Presso il Centro di Biomeccanica Articolare e del Piedeè possibile effettuare esami quali valutazione biomecca-nica del piede, baropodometria statica e dinamica,Stabilometria e Gait analysis.Un’attenta valutazione ortopedica associata a metodichedi analisi sofisticate è in grado di garantire una diagnosiaccurata. L’obiettivo è quello di instaurare un trattamentoa sua volta corretto mediante la realizzazione di ortesiplantari su misura, in base alle patologie, che permettanodi compensare eventuali alterazioni morfo-funzionali.Una particolare attenzione sarà dedicata allo sportivo conla realizzazione di protesi ad hoc associata a una v aluta-zione a 360° della postura e della cinematica articolare”.

b

LaBiomeccanicaaiuta a prevenireLo studio del movi-mento articolare edelle pressioni delpiede è fondamen-tale al fine di poterindividuare problemi inerentiuna postura scorretta o un alterato appoggiopodalico.

Alluce valgo come eliminare il caratteristico

inestetismo del piedeIntervista al dott.Gianluca Falcone

un calcio alla cipolla 1

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Primi week-end al mare e in campa-gna per riaprire le case. Insomma, unperiodo di transizione molto movi-mentato che mette a dura pro va gliamanti degli animali: la scelta doloro-sa di lasciare da soli i nostri cani. Èvero, un terzo dei nostri amici a quat-tro zampe soffre il mal d’auto, maoggi è possibile porre rimedio confacilità ed efficacia. Ne abbiamo parlato col dott. FedericoCoccìa, medico veterinario e presi-dente della Fondazione Bioparco diRoma. E vedremo che, ma magariricordando la celebre “Pijate ‘napastiglia” (brano scritto da RenatoCarosone nel 1958), tutto potrà essererisolto.

Cosa fare per risolvere il problemadel mal d’auto?“Il 30 per cento dei nostri cani sof freil mal d’auto. Fino a qualche tempofa, esistevano dei rimedi ma il piùdelle volte non erano affidabili in totoe, comunque, provocavano effetti col-

laterali a volte superiori addi-rittura al disagio specifico inoggetto. Anche perché il mald’auto dei cani deve corrisponde-re a una precisa sintomatologia”.

Quali sono i sintomi principali einequivocabili per poter individua-re la sindrome?“Possono essere riassunti in tre: ner-vosismo, ipersalivazione, vomito”.

Come intervenire?“Per evitare e, quindi, risolvere que-sto grave stress ai nostri amici aquattro zampe, oggi il sistema èsemplice. È sufficiente somministra-re una pillola un’ora prima del viag-gio di affrontare: la copertura daqualsiasi tipo di problema raggiungele 24 ore”.

Vi sono controindicazioni o effetticollaterali?“Nessuno rilevante: solo beneficiper il cane”.

L’ora degli oranghi

Al Bioparco di Roma è nata lanuova area degli oranghi. Ilnuovo exhibit dove vivono trefemmine di orango, Petronilla ele sue due figlie Martina e Zoe.“L’area ha un’estensione dicirca 500 metri quadrati traparte esterna e ricoveri internidegli animali – spiega ilPresidente della FondazioneBioparco di Roma, dott. FedericoCoccìa – e si sviluppa in altezzaper 5 metri al fine di permetterea questi animali arboricoli diarrampicarsi sui grandi tronchipresenti; un passaggio “aereo”collega il nuovo spazio all’areadove attualmente abitano glioranghi. Grandi vetrate consen-tono al pubblico una vista moltoravvicinata di queste grandiscimmie antropomorfe delleforeste asiatiche. All’interno del-l’area, gli oranghi hanno adisposizione tronchi, corde epiattaforme in legno per muo-versi, riposarsi e creare il nido,proprio come accade in unambiente naturale”. Dal puntodi vista educativo, l’area è dota-ta di un impianto didatticocostituito da scenografie pittori-che che simulano l’habitat diforesta tropicale, con installa-zioni ludico-didattiche in gradodi evidenziare le caratteristichesalienti della specie, con parti-colare riferimento all’eco-etolo-gia, alle minacce e ai progetti diconservazione in natura.

CHI È

Dottor FedericoCoccìa MedicoVeterinarioPresidentedellaFondazioneBioparco di Roma

bioparco

vita da cani

Dategli una pastigliamal d’auto: una pillola un’ora prima

di mettersi in viaggiorisolve ogni problema ai nostri

amici a quattro zampe

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Inaugurazione

Il Presidente della FondazioneBioparco di Roma, Dott. Federico Coccìa al taglio del nastro con il Direttore,Dott. Tullio Scotti