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capitolo 6 Radiazioni

Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

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Radiazioni

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Radiazioni ionizzanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 543

Radiazioni non ionizzanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 581

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Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011

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Introduzione

Messaggio chiave . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 546

Sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 546

Quadro generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 547

Indicatori

Determinanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 549

Pressioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 557

Stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 565

Impatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 575

Riferimenti

Autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 578

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 578

Sitografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 579

INDICE

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545Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna

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� Attività lavorative con uso di materiali Regione 2005 549contenenti radionuclidi naturali (NORM)

� Strutture autorizzate all’impiego Provincia 2011 551di radioisotopi, ovvero che detengono/impiegano sorgenti/apparecchi

� Impianti per trattamento dei rottami metallici Provincia 2011 554(raccolta, deposito, fusione)

� Impianti nucleari: attività di radioisotopi Regione 1978-2011 557rilasciati in aria e in acqua e produzione di rifiuti solidi

� Quantità di rifiuti radioattivi detenuti Regione 2011 562

� Dose gamma assorbita in aria per esposizione Provincia 1997-2011 565a radiazione cosmica e terrestre

� Concentrazione di attività di radionuclidi Regione 1982-2011 568artificiali in matrici ambientali e alimentari

� Concentrazione di attività di radon indoor Provincia 1989-1990 5711993-19952010-2011

� Dose efficace media individuale e collettiva Regione 1986-2011 575in un anno (radioattività di origine naturale e antropica)

QUADRO SINOTTICO DEGLI INDICATORI

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Tema ambientale: � Radiazioni ionizzanti

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Introduzione

Il monitoraggio della radioattività ambientale in Emilia-Romagna, svolto attraverso le reti,consente di conoscere lo stato della radiocontaminazione del territorio regionale dovuto allaradioattività artificiale e l’impatto radiologico dell’impianto nucleare di Caorso:- per l’anno 2011 i livelli di radiocontaminazione evidenziati dall’attività delle Rete regiona-le non sono significativi (ben al di sotto dei limiti fissati dalla CE per la commercializzazio-ne dei prodotti) e la stima della dose assorbita per ingestione di alimenti (ordine di frazionidi μSv) permane del tutto trascurabile rispetto al limite fissato dalla normativa nazionale perla popolazione, pari a 1 mSv/anno;- i risultati delle misure effettuate nell’anno 2011 per la Rete locale attorno al sito di Caorsonon evidenziano sostanziali differenze dello stato della contaminazione radioattiva (nonattribuibile ad attività svolte dalla centrale nucleare) rispetto ai precedenti anni.

La presenza sul territorio regionale di attività lavorative con uso e/o produzione di materia-li che contengono radionuclidi naturali (NORM) in quantità non trascurabili necessita diapprofondimento, sia in termini di conoscenza delle fonti di pressione esistenti (banca dati),sia in relazione al loro impatto ambientale.Attualmente in regione non è consistente la produzione di rifiuti radioattivi, anche se è pre-vedibile una crescita significativa con l’avvio delle attività di dismissione dell’“isola nuclea-re”, rappresentata dagli Edifici Reattore e Ausiliari, della centrale nucleare di Caorso.

La non disponibilità di un archivio regionale delle sorgenti di radiazioni ionizzanti non con-sente di disporre di un quadro “informatizzato” completo delle strutture autorizzate (cate-goria A e B) esistenti.La mancanza del sito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi obbliga alla deten-zione degli stessi presso i siti di produzione/raccolta, ovvero principalmente presso la cen-trale nucleare di Caorso e il deposito Protex.

� Messaggio chiave

Per la protezione dell’esposizione al radon nei luo-ghi di lavoro, il DLgs 230/95 e s.m.i. prevede obbli-ghi sia per gli esercenti che per le Regioni, affi-dando nello specifico a queste ultime il compito diindividuare le zone a maggiore probabilità di alteconcentrazioni di attività di radon. In attesa dell’e-laborazione dei criteri con cui definire le zone edelle indicazioni sulle metodologie per la loroindividuazione, la Regione Emi lia-Romagna, non-ostante le indagini condotte a li vello regionale evi-denzino concentrazioni di ra don indoor me dio-bas se rispetto alla media nazionale, ha avviato dal2001 studi mirati a ot tenere una “mappatura ra -don” e promosso nel 2008 una campagna di misu-re in abitazioni individuate in corrispondenza diparticolari aree territoriali (punti di ema nazionegassosa/faglie affioranti).A oggi, per le attività lavorative con uso/stoccaggiodi materiali, o produzione di residui, contenentiradionuclidi naturali (NORM), non è pervenuta al -

cuna relazione, da parte di esercenti, che attesti ilsuperamento dei livelli di azione fissati dalla nor-mativa per i lavoratori e/o la popolazione.La presenza di radioattività artificiale nell’ambien-te in Emilia-Romagna, pur essendo ormai a livellimolto bassi, è tuttavia ancora riscontrabile in variematrici. Dal punto di vista radioprotezionistico leattuali concentrazioni dei radionuclidi artificialiconducono, comunque, a stime di dosi alla popo-lazione molto inferiori al limite stabilito dalla nor-mativa italiana pari a 1 mSv/anno.Il processo di disattivazione della centrale nuclearedi Caorso e la gestione in sicurezza dei rifiuti ra -dioattivi prodotti, ovvero lo smantellamento di tut -te le parti nucleari e la restituzione del sito, esenteda vincoli radiologici, programmato entro i prossi-mi dieci anni (2019), è costantemente monitoratodagli Enti/Istituzioni coinvolte anche a li velloregionale (Regione, Provincia, Comuni, Ar pa); èstato, infatti, istituito un “Tavolo della trasparenza”

� Sintesi

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per monitorare le attività svolte da Sogin, nonchésottoscritti specifici Protocolli d’intesa ri spetti va -mente tra la Pro vincia di Piacenza, il Co mune diCaor so e Arpa Emi lia-Romagna (2008) e tra Apat(oggi Ispra) e Arpa Emi lia-Romagna (2005). Attualmente i rifiuti radioattivi prodotti durantel’esercizio e la disattivazione sono stoccati “provvi-soriamente” in centrale; entro il 2025 rientreran-no, inoltre, in Italia in contenitori speciali i rifiutivetrificati derivanti dal riprocessamento degli ele-menti di combustibile nucleare irraggiato.Lo smaltimento dei rifiuti radioattivi prodottirappresenta, a oggi, un problema da risolvere alivello nazionale (le direttive comunitarie preve-dono, in fatti, che lo smaltimento dei rifiutiradioattivi sia da risolvere nell’ambito di ciascunsingolo Paese): occorre procedere all’identifica-zione, qualificazione e messa in opera del sitonazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioatti-

vi di 2a categoria e per il deposito temporaneocentralizzato del combustibile irraggiato e deirifiuti radioattivi di 3a cate goria (rifiuti ad altaattività e a lunghissima vita). La disponibilità diun tale sito è, infatti, condizione indispensabileper garantire una effettiva e corretta gestionedello smantellamento delle centrali nucleari di -smesse e per il corretto smaltimento dei rifiutiprovenienti dalle altre applicazioni pacifichedella tecnologia nucleare (applicazioni industria-li e me diche).Stante l’attuale situazione, è prevedibile, nei pros-simi anni, una crescita delle quantità di rifiuti ra -dioattivi presenti negli attuali siti “temporanei” dide tenzione, con l’avvio delle attività di smantella-mento delle installazioni nucleari italiane; l’iter diindividuazione e della successiva costruzione delsi to nazionale, anche nella più ottimistica delleipotesi, necessiterà infatti ancora di diversi anni.

� Quadro generale

Le radiazioni ionizzanti sono particelle e/o energiain grado di modificare la struttura della materiacon la quale interagiscono, ovvero di ionizzare,direttamente o indirettamente, gli atomi cheincontrano sul loro percorso. Nel caso dei tessutibiologici tale interazione può portare a un possibi-le danneggiamento delle cellule, con effetti (detti“deterministici”) evidenziabili a livello clinicosugli individui esposti o con effetti (detti “stocasti-ci”) che possono interessare in modo casuale gliindividui esposti o i loro discendenti.Le sorgenti di radiazioni ionizzanti possono esseresuddivise in due principali categorie:- sorgenti naturali, a cui tutti gli esseri viventisono da sempre costantemente esposti;- sorgenti artificiali, diffuse in particolare con losviluppo delle nuove tecnologie degli ultimi 70anni.Attualmente, in assenza di specifici eventi (esplo-sioni nucleari o incidenti), la maggior parte dell’e-sposizione della popolazione a radiazioni ionizzan-ti, ovvero circa il 70%, è di origine naturale (la cuiprincipale componente, 60%, è dovuta ai prodottidi decadimento del radon).Nell’attuale quadro normativo di riferimento,costituito dal DLgs 230/95 e s.m.i., assume rile-vanza anche l’esposizione per i lavoratori a radia-zioni di origine naturale (in particolare radon eattività lavorative con materiali radioattivi di ori-gine naturale).Per il radon, ovvero uno dei principali inquinantidegli ambienti confinati, è stata condotta unaprima indagine su scala nazionale (1989-1997) esono attualmente in corso indagini regionali fina-lizzate all’individuazione delle zone del territorio a

più elevata probabilità di alta concentrazione,come peraltro previsto dalla normativa.Per le attività lavorative con uso/stoccaggio di mate-riali, o produzione di residui, contenenti radionucli-di naturali (NORM: Naturallly Occurring Radio -active Materials), quali ad esempio quelle che utiliz-zano minerali fosfatici, sabbie zirconifere, torio oterre rare, il DLgs 230/95 e s.m.i. assegna compiti edoveri agli esercenti tali attività soggette al campo diapplicazione. In Emilia-Romagna, le attività di tipoNORM più consistenti sono relative alla lavorazionedelle sabbie zirconifere, il cui impiego è concentra-to soprattutto nel “Comprensorio della ceramica”delle province di Modena e Reggio Emilia, nonchéall’estrazione di gas e petrolio: uno dei 4 distrettioperativi in cui sono suddivisi i circa 7.000 pozzi diEni è infatti quello di Ravenna.Le esposizioni dovute a sorgenti artificiali derivanoda attività umane, quali ad esempio la produzionedi energia nucleare o l’impiego di radioisotopi peruso medico (diagnostica e terapia), industriale e diricerca; attualmente la diagnostica medica coprepraticamente il rimanente 30% dell’esposizionedella popolazione a radiazioni ionizzanti.Il settore energetico nucleare in Italia ha avuto unarresto a seguito del risultato referendario del 1987e tutte le centrali nucleari italiane, compresa quelladi Caorso, sono in fase di dismissione; conseguente-mente, il rischio di contaminazione ambientalederivante dall’uso del nucleare è pressoché esclusi-vamente collegabile a eventuali incidenti. La residuacontaminazione radioattiva, dovuta a radionuclidiartificiali, quali ad esempio Cs-137 e Sr-90, attual-mente rilevabile dalle reti nazionali e regionali dimonitoraggio, è sostanzialmente derivata dalla spe-

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rimentazione in atmosfera di ordigni nucleari, avve-nuta attorno agli anni 60, nonché dall’incidente allacentrale nucleare di Chernobyl del 1986. Uno degliobiettivi delle reti è, infatti, la stima dei livelli diradioattività presenti nell’ambiente finalizzati al cal-colo della dose efficace media alla popolazione;comunque occorre rammentare che le reti costitui-scono uno strumento di prevenzione atto, altresì,all’individuazione di situazioni anomale o incidenta-li in corso. A questo scopo Arpa Emilia-Romagna haavviato l’attivazione (dal 2008) di una rete Gamma,costituita attualmente da 7 stazioni di misura intempo reale della radiazione gamma, distribuite sulterritorio regionale.Un’attenzione particolare meritano, comunque, tuttele correnti e future attività di “decommissioning”degli impianti nucleari italiani. Per quanto riguardala centrale di Caorso, si sono concluse alcune attivitàspecificamente autorizzate con DM 4 agosto 2000,quali ad esempio: il trasferimento in Fran cia (giugno2010) del combustibile esaurito per il riprocessamen-to; la decontaminazione del circuito pri mario; losmantellamento delle Torri RHR (fase 1).L’impiego di sorgenti radioattive sigillate in ambi-to medico, industriale e di ricerca necessita l’ado-zione di misure atte a garantirne l’uso in condizio -ni di sicurezza e la corretta dismissione; il DLgs52/07, in attuazione della Direttiva comunitaria2003/122/EURATOM, è infatti finalizzato a raffor-zare il controllo sulle sorgenti sigillate ad alta atti-vità (sostanze radioattive racchiuse in un involu-cro inattivo) e sulle sorgenti orfane (abbandonate,smarrite o prive di controllo e che pertanto po -trebbero, ad esempio, condurre a fenomeni di con-taminazione ambientale qualora immesse casual-mente o illegalmente in rottami metallici sottopo-sti a fusione).Per le sorgenti non sigillate è, invece, necessariauna corretta gestione dei rifiuti radioattivi, siasolidi che liquidi (ad esempio gli scarichi ospeda-lieri controllati, le deiezioni dei pazienti sottopostia indagine con sostanze radioattive etc.). Anche inEmilia-Romagna sono ubicati depositi temporaneidi rifiuti radioattivi, sia solidi che liquidi, nei quali

sono stoccati i rifiuti prodotti dagli impiantinucleari, dalle ditte che effettuano servizio di rac-colta dei rifiuti radioattivi.Tutte le attività nelle quali è previsto l’impiego dimaterie radioattive o fissili generalmente neces-sitano di un’attività di trasporto dagli impianti diproduzione verso quelli di utilizzazione e da que-sti ultimi verso quelli di trattamento e/o deposi-to, per gli eventuali rifiuti radioattivi prodotti; lamodalità di trasporto stradale risulta essere quel-la più utilizzata (83%), seguita dalla modalitàaerea (17%).In Italia vengono trasportati ogni anno centinaiadi migliaia di colli contenenti materiali radioattivi,in massima parte destinati a impiego sanitario,alcuni con attività dell’ordine delle decine di kBq,altri, in particolare quelli per le terapie antitumo-rali, dell’ordine delle centinaia di TBq. Altre sor-genti utilizzate in campo industriale possono va -riare dalle centinaia di GBq, come nel caso di quel-le per le gammagrafie, alle decine di PBq per lesorgenti destinate agli impianti di irraggiamentoper sterilizzazione. Inoltre possono essere speditielementi del combustibile irraggiato presente ne -gli impianti nucleari in via di disattivazione, i cuitrasporti sono relativi a sorgenti dell’ordine deiPBq e contenitori con masse dell’ordine delle deci-ne di tonnellate; nello specifico per Caorso i con-tenitori (cask) utilizzati pre sentavano un’attivitànon superiore a 32,9 PBq, con massa lorda in as -set to di trasporto pari a circa 80 t.Alle attività di trasporto di materie radioattive efissili possono associarsi rischi connessi sia a pos-sibili esposizioni alle radiazioni di lavoratori emem bri della popolazione, sia contaminazioni del-l’ambiente in seguito a incidenti, nonché, in parti-colare per le materie fissili, alla possibilità che,durante la fase di trasporto, possano verificarsi di -versioni d’uso del materiale verso impieghi nonpacifici. Ai fini della minimizzazione del rischiooccorre predisporre adeguati piani di emergenzaatti ad affrontare le presumibili conseguenze ra -diologiche di incidenti, come peraltro previsto nelDPCM 10 febbraio 2006.

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Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 549

DescrizioneL’indicatore descrive la presenza sul territorioregionale di attività lavorative con uso/stoccaggiodi materiali, o produzione di residui, che conten-gono radionuclidi naturali “Naturally OccuringRadioactive Materials” (NORM), in quantità nontrascurabili per l’esposizione della popolazionealle radiazioni ionizzanti. L’attività di censimentoe di stima dell’impatto radiologico sull’ambientedi questi processi produttivi, avviata a livellonazionale dal progetto Centro Tematico NazionaleAgenti Fisici (CTN_AGF) di Apat (oggi Ispra), hariguardato sia alcune tipologie di attività lavorati-ve selezionate fra quelle sottoposte a specifichedisposizioni dell’art. 10 bis del DLgs 230/95, chealtre (miniere di uranio e centrali termoelettriche

a carbone) per le quali vi sono studi che ne docu-mentano l’impatto radiologico; tale attività è statasospesa nel 2005.

ScopoCensire le fonti di pressione ambientale relativealle attività lavorative con NORM presenti sul ter-ritorio.Il DLgs 230/95 e s.m.i. comprende, nel campo diapplicazione, le attività lavorative che comportanola produzione di residui, l’uso o lo stoccaggio dimateriali abitualmente non considerati radioattivi,ma che contengono radionuclidi naturali e provo-cano un aumento significativo dell’esposizione deilavoratori e di persone del pubblico.

DETERMINANTI

Attività lavorative con uso di NORM

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- Determinanti

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Attività lavorative con usodi materiali contenentiradionuclidi naturali(NORM)

DPSIR D

UNITÀ DI MISURA N. attività lavorative FONTE Associazioni dicategoria, GruppoEnel, Agip,Assofertilizzanti,Enichem,Federacciai,Assopiastrelle

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

2005

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 230/95 e successive modifiche e integrazioni

METODI DI ELABORAZIONEDATI

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- Determinanti

Grafici e tabelle

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Fonte: Associazioni di categoria, Gruppo Enel, Agip, Assofertilizzanti, Enichem, Federacciai,AssopiastrelleFigura 6A.1: Attività lavorative con uso e/o produzione di NORM in Emilia-Romagna (2005)

Il censimento condotto a livello nazionale nell’am-bito del progetto CTN_AGF non è stato aggiornatodal 2005 e contestualmente Arpa, a oggi, non di-spone di una banca dati regionale di tali attività. Inrelazione alla significatività dal punto di vistaambientale di tali lavorazioni, si presume chevadano rivolte attenzioni alle discariche di fosfo-gessi, alle polveri di fusione e altri residui rinveni-bili nella produzione di refrattari e piastrelle diceramica, alla gestione dei residui nell’attivitàestrattiva di petrolio e gas naturale.Per la “lavorazione delle sabbie zirconifere” nellaproduzione di piastrelle, materiali refrattari, cera-miche, abrasivi e coloranti ceramici, circa il 70%delle sabbie importate annualmente in Italia èusato nell’industria della ceramica. L’industria ita-liana delle piastrelle di ceramica, facente capoprincipalmente ad Assopiastrelle, si concentra pre-valentemente nel cosiddetto “Comprensorio dellaceramica”, ubicato nelle province di Modena eReggio Emilia, con una quota produttiva sul tota-le di circa l’80% e una consistenza di circa 35 pro-

duttori; di questi, a oggi, non è documentato l’usodiretto di sabbie zirconifere.Ceramicolor è la principale associazione di catego-ria dei colorifici ceramici e dei produttori di ossidimetallici, con una rappresentatività del 90% delmercato nazionale. Le 20 aziende associate sonoprevalentemente ubicate nell’area di Sassuo lo-Mo -de na (il cosiddetto “distretto ceramico”). La presen-za sul territorio regionale di tali attività lavorativecon uso e/o produzione di materiali che contengo-no radionuclidi naturali in quantità non trascurabi-li evidenzia la necessita di approfondimenti.L’indagine radiologica su residui di lavorazioneeseguita nel 2005, presso alcune aziende produt-trici di piastrelle localizzate in Emilia-Romagna,ha evidenziato che nel processo di cottura dellepiastrelle si determinano elevate concentrazionidi Po-210 nel residuo di calce esausta destinatoall’allontanamento, a causa dell’arricchimentodovuto alla volatilizzazione alle alte temperaturedi cottura, e pertanto la necessità di approfondi-menti.

Commento

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Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 551

DescrizioneL’indicatore documenta il numero e la distribuzio-ne sul territorio regionale di strutture, suddiviseper tipologia d’impianto, autorizzate all’utilizzo disorgenti di radiazioni (materie radioattive e mac-chi ne radiogene), limitatamente all’impiego di ca -tegoria A (per la cui definizione si rimanda al DLgs230/95 e s.m.i.).Gli articoli 27 e 28 del decreto prevedono, infatti,l’obbligo di nulla osta preventivo per impianti, sta-bilimenti, istituti, gabinetti medici, laboratori daadibire ad attività comportanti, a qualsiasi titolo,la detenzione, l’utilizzazione, la manipolazione di

materie radioattive, prodotti o apparecchiaturecon tenenti dette materie, depositi di rifiuti radio -attivi, nonché per l’utilizzazione di apparecchi ge -neratori di radiazioni ionizzanti.Le soglie e modalità di computo, ai fini della sog-gezione a nulla osta all’impiego di categoria A,sono fissate nell’Allegato IX del DLgs 230/95 es.m.i.

ScopoValutare la presenza sul territorio regionale di in -se diamenti che impiegano sorgenti/apparecchi.

DETERMINANTI

Strutture autorizzate all’impiego di radioisotopi

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- Determinanti

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Strutture autorizzate all’impie-go di radioisotopi, ovvero chedetengono/impiegano sorgen-ti/apparecchi

DPSIR D

UNITÀ DI MISURA N. strutture/impianti, per-centuale

FONTE Ispra

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

2011

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 230/95 e successive modifiche e integrazioni

METODI DI ELABORAZIONEDATI

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Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011552

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- Determinanti

Grafici e tabelle

Impianti irraggiamento

11% Acceleratori usi industriali e ricerca

11%

Ciclotroni per PET 33%

Depositi rifiuti radioattivi

0%

Impianti e laboratori con

sorgenti radioattive 45%

Fonte: IspraFigura 6A.2: Tipologie di strutture autorizzate all’impiego di sorgenti radioattive (categoria A) alivello regionale (2011)

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Piacenza Parma Reggio Emilia

Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena

Rimini

N. s

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Impianti irraggiamento Acceleratori usi industriali e ricerca Ciclotroni per PET Depositi rifiuti radioattivi Impianti e laboratori con sorgenti radioattive

Fonte: IspraFigura 6A.3: Strutture autorizzate all’impiego di sorgenti radioattive (categoria A) a livello provin-ciale (2011)

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Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 553

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- Determinanti

L’incompletezza delle informazioni presentate (idati forniti da Ispra contemplano il solo impiego dicategoria A) deriva dalla non disponibilità di unarchivio regionale delle sorgenti di radiazioniionizzanti. La Legge Regionale del 10 febbraio 2006, n. 1“Norme per la tutela sanitaria della po polazionedai rischi derivanti dall’impiego di sorgenti diradiazioni ionizzanti” contempla, infatti, uno spe-

cifico articolo: l’articolo 7, titolato “Ana grafi dellesorgenti di radiazioni ionizzanti”. Tut tavia laGiunta regionale non ha provveduto all’emanazio-ne di un atto che regolamenta il contenuto delleinformazioni da inserire nelle anagrafi, le modali-tà di gestione, di accesso, di comunicazione e dif-fusione dei dati in esse raccolti e i soggetti a cui èaffidata la gestione a livello regionale e territorialedi tali banche dati.

Commento

Page 14: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011554

DescrizioneL’indicatore restituisce una delle informazioniutili per affrontare la problematica connessa all’e-ventuale/ipotetico ritrovamento di sorgenti radio -attive dismesse nel riciclo dei rottami metallici. Leconseguenze dell’introduzione casuale o illecita disorgenti radioattive nel ciclo produttivo di un im -pianto di fusione di metalli possono avere risvoltisanitari (lavoratori e popolazione) e ambientali(ter ritorio circostante l’impianto); inoltre è preve-dibile un danno per l’economia dell’azienda.La raccolta nazionale dei rottami metallici passaattraverso i depositi dei commercianti, mentrel’importazione avviene tramite agenti e rappresen-tanti di case estere. Generalmente, infatti, tale ma -teriale viene fatto transitare attraverso un deposi-to, per essere sottoposto a operazioni di cernita epreparazione indispensabili per conferirgli lecaratteristiche qualitative e quantitative richiestedalle industrie fusorie, in relazione al tipo di pro-duzione cui è destinato.I rottami, di origine nazionale o estera, giungono al -l’utilizzatore per via ferroviaria, stradale o marittima.Il DLgs 23/2009, che con l’art. 1 sostituisce l’art. 157del DLgs 230/95, prevede l’obbligo di sorveglianzaradiometrica su rottami o altri materiali metallici dirisulta, da parte sia dei soggetti che li lavorano, siadi quelli che compiono attività di raccolta e deposi-

to, estendendolo ai prodotti semilavorati metalliciimportati dai Paesi extra Ue; il successivo DLgs100/2011 definisce in particolare le categorie dellemerci (semilavorati) sottoposte a controllo e confer-ma l’attribuzione all’Esperto Qualificato della re -spon sabilità dei controlli radiometrici.Il DLgs 52/2007 “Attuazione della Direttiva2003/122/Euratom sul controllo … delle sorgentiorfane” promuove, attraverso il ministero del l’In -terno, l’introduzione di sistemi diretti al ri tro -vamento di sorgenti orfane presso le dogane, igrandi depositi, gli impianti di riciclaggio, non-ché, tramite l’Enea, “campagne di recupero” conl’obiettivo di prevenire l’esposizione non deside-rata dei lavoratori e della popolazione.L’attività di controllo radiometrico in Emilia-Ro -magna sui rottami metallici di importazione, ese-guita dalle Sezioni provinciali di Arpa coordinatedal CTR (Centro Tematico Regionale) Ra dio attivitàambientale di Piacenza, risulta sostanzialmenteconcentrata presso il porto di Ravenna (importan-te valico di confine presente in regione).

ScopoMonitorare il numero di impianti per il tratta-mento dei rottami metallici e valutare la quanti-tà trattata.

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Determinanti

DETERMINANTI

Impianti per trattamento dei rottami metallici

Page 15: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 555

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Determinanti

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Impianti per trattamento deirottami metallici (raccolta,deposito, fusione)

DPSIR D

UNITÀ DI MISURA N. impianti, percentuale FONTE Assofermet,Federacciai,Assofond, Assomet

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

2011

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 230/95 e successive modifiche e integrazioniDLgs 52/2007DLgs 23/2009DLgs 100/2011

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Grafici e tabelle

Acciaierie 1%

Fonderie: ferrosi 25%

Fonderie: non ferrosi

3%

Depositi 71%

Fonte: Assofermet, Federacciai, Assofond, AssometFigura 6A.4: Impianti per il trattamento di rottami metallici a livello regionale (2011)

Page 16: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011556

RA

DIA

ZIO

NI

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IZZ

AN

TI

- Determinanti

rottami ferrosi

rottami non ferrosi

Piacenza 0 1 0 2

Parma 0 0 0 7

Reggio Emilia 0 3 0 5

Modena 1 4 1 7

Bologna 0 5 1 10

Forlì-Cesena/Rimini 0 3 0 11

Ravenna 0 0 0 1

Ferrara 0 1 0 5

Emilia-Romagna 1 17 2 48

Fonderie

Acciaierie Depositi

Fonte: Assofermet, Federacciai, Assofond, Assomet

Tabella 6A.1: Numero di impianti per il trattamento di rottami metallici (2011)

L’attuale disponibilità dei dati risulta essere ca -ren te, in quanto presenta esclusivamente gliimpianti afferenti alle diverse Associazioni dicategoria.In Emilia-Romagna è presente una sola acciaie-

ria, ubicata in provincia di Modena (a livellonazionale se ne contano circa quaranta), e nelleprovince di Modena, Bologna e Forlì-Cesena ri -sultano presenti la maggior parte delle fonderie edei depositi dell’intera regione.

Commento

Page 17: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 557

DescrizioneL’indicatore documenta la quantità di radioattivitàrilasciata annualmente nell’ambiente dall’impian-to nucleare di Caorso (PC), unico esistente inregione, confrontandola con i limiti di scaricoautorizzati, nonché la produzione di rifiuti solidiradioattivi.La centrale nucleare di Caorso, la più grande fraquel le realizzate in Italia, costruita negli anni 70sulla riva destra del fiume Po, appartiene alla secon-da generazione di impianti nucleari. Ha funzionatocon produzione di energia da dicembre 1981 ed èferma in condizione di “arresto a freddo” dall’otto-bre 1986, per la quarta ricarica del combustibile e, aseguito del referendum sul nucleare del 1987, non èstata più riavviata. Nel 1990 è stato altresì deciso difermarne definitivamente l’esercizio commerciale.La condizione di “arresto a freddo”, con noccioloscarico, nella quale è mantenuta la centrale, com-porta comunque la produzione e la conseguenteemissione nell’ambiente di scarichi liquidi e aeri-formi derivanti dall’attività di pulizia, lavaggio,ventilazione etc.

In ottemperanza al DM M.I.C.A. del 4 agosto 2000,Sogin ha presentato nell’anno 2001 il “Piano glo-bale di disattivazione” dell’impianto; conseguente-mente nel 2004 è stata completata la decontami-nazione del circuito primario, nel 2006 lo sman-tellamento e la rimozione delle turbine e del tur-boalternatore all’interno dell’Edificio Turbina, nel2008 si sono conclusi i lavori per la demolizionedell’Edificio Torri RHR, nel 2010 si sono quindiconclusi i trasporti di tutti i 1.032 elementi dicombustibile esaurito all’impianto di ritrattamen-to Areva di La Hague (Francia), nell’EdificioTurbina sono proseguite attività di smantellamen-to delle apparecchiature del ciclo termico, nonchési è conclusa la rimozione del camino metallicodell’Edificio Off-Gas.

ScopoMonitorare l’emissione di radioattività in aria e inacqua, nonché la produzione di rifiuti solidi, nellenormali condizioni di esercizio degli impiantinucleari.

PRESSIONI

Impianti nucleari: rilascio diradioisotopi e produzione rifiuti

RA

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ZIO

NI

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- Pressioni

Page 18: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011558

RA

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ION

IZZ

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- Pressioni

Grafici e tabelle

0,0001

0,001

0,01

0,1

1

1978 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010

Per

cent

uale

form

ula

di s

caric

o

Fonte: SoginFigura 6A.5: Centrale nucleare di Caorso, andamento degli scarichi liquidi negli anni 1978-2011,espressi come percentuale della formula di scarico

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Impianti nucleari: attività diradioisotopi rilasciati in ariae in acqua e produzione dirifiuti solidi

DPSIR P

UNITÀ DI MISURA N. fusti, percentuale della Formula di Scarico(% F.d.S.)

FONTE Sogin Spa

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

1978-2011

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 230/95 e successive modifiche e integrazioni

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Page 19: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 559

RA

DIA

ZIO

NI

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- Pressioni

0,0001

0,001

0,01

0,1

1

10

1978

1980

1982

1984

1986

1988

1990

1992

1994

1996

1998

2000

2002

2004

2006

2008

2010

Per

cent

uale

form

ula

di s

caric

o

Alogeni Gas nobili Particolato

Fonte: SoginFigura 6A.6: Centrale nucleare di Caorso, andamento degli scarichi aeriformi negli anni 1978-2011, espressi come percentuale della formula di scarico

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

1978

19

79

1980

19

81

1982

19

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1984

19

85

1986

19

87

1988

19

89

1990

19

91

1992

19

93

1994

19

95

1996

19

97

1998

19

99

2000

20

01

2002

20

03

2004

20

05

2006

20

07

2008

20

09

2010

20

11

N. f

usti

(mig

liaia

)

N.fusti/anno prodotti N.fusti presenti a fine anno

Fonte: SoginFigura 6A.7: Centrale nucleare di Caorso, produzione di rifiuti solidi negli anni 1978-2011,espressa in termini di fusti prodotti annualmente e presenti sull’impianto a ogni fine anno

Page 20: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011560

RA

DIA

ZIO

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IZZ

AN

TI

- Pressioni

Alogeni Particolato Gas Nobili Liquidi Solidi

% F.d.S. % F.d.S. % F.d.S. % F.d.S. N. fusti (*)

1978 1,350 0,300 1,840 0,790 1.250

1979 0,418 0,690 5,580 0,500 1.167

1980 0,379 1,060 2,006 0,906 1.283

1981 0,788 0,342 1,484 1,057 1.112

1982 0,300 1,000 3,600 1,350 1.048

1983 0,490 0,633 3,618 1,531 1.867

1984 0,684 1,533 4,710 0,900 2.174

1985 1,768 3,514 12,190 1,081 1.775

1986 4,190 2,550 16,730 1,530 1.653

1987 0,178 1,450 0,200 0,541 1.010

1988 < 0,084 0,664 0,117 0,207 1.161

1989 < 0,064 0,654 0,044 0,165 491

1990 < 0,055 0,246 0,059 0,080 200

1991 0,050 0,216 0,052 0,056 210

1992 / 0,004 0,018 0,016 408

1993 / 0,002 0,011 0,017 851

1994 / 0,002 0,027 0,017 46

1995 / 0,007 0,011 0,007 48

1996 / 0,022 0,008 0,003 48

1997 / 0,002 0,007 0,005 50

1998 / 0,004 0,007 0,003 40

1999 / 0,006 0,004 0,004 55

2000 / 0,005 0,004 0,003 52

2001 / 0,000 0,004 0,003 33

2002 / 0,000 0,004 0,002 65

2003 / 0,001 0,006 0,001 70

2004 / / 0,006 0,002 102

2005 / / 0,002 0,0004 40

2006 / 0,010 0,002 0,001 456

2007 / 0,020 0,001 0,001 51

2008 / 0,004 0,001 0,002 70

2009 / 0,007 0,001 0,003 42

2010 / 0,004 0,0001 0,006 128

2011 / 0,008 0,0008 0,0007 81

Fonte: SoginLEGENDA: (*) n. fusti a media e bassa attività

Tabella 6A.2: Centrale nucleare di Caorso, andamento degli scarichi aeriformi e liquidi; produzionedi rifiuti radioattivi negli anni 1978-2011

Page 21: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 561

RA

DIA

ZIO

NI

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IZZ

AN

TI

- Pressioni

Gli scarichi nell’ambiente di effluenti radioattivida parte degli impianti nucleari sono soggetti adapposita autorizzazione. In essa sono stabiliti, tra-mite prescrizione tecnica allegata all’autorizzazio-ne e all’esercizio dell’impianto, i limiti massimi diradioattività rilasciabile nell’ambiente (formula discarico) e le modalità di scarico.La centrale nucleare di Caorso, pur in condizione di“arresto a freddo”, comporta comunque la produzio-ne di scarichi liquidi e aeriformi: nel 2011 ad esem-pio gli scarichi liquidi ammontano a circa lo0,0007% della formula di scarico, mentre gli scarichiaeriformi (particolato e gas nobili) rispettivamente lo

0,008% e lo 0,0008%. Tale produzione, pur rima-nendo per gli aeriformi e i liquidi dell’ordine di qual-che percentuale della formula di scarico negli anni difunzionamento dell’impianto, si è comunque pro-gressivamente ridotta dal 1986, anno da cui la cen-trale è ferma, di circa 2-4 ordini di grandezza.Dal 2010 non sono più presenti elementi di com-bustibile sull’impianto (tutti i 1.032 elementi dicombustibile destinati al riprocessamento inFrancia sono stati allontanati dal sito); nel 2011 èiniziata la spedizione di container contenenti rifiu-ti prodotti durante l’esercizio e destinati all’ince-nerimento presso un impianto svedese.

Commento

Page 22: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011562

DescrizioneL’indicatore documenta la distribuzione dei sitidove sono detenuti rifiuti radioattivi con informa-zioni su tipologia e quantità dei medesimi.L’insieme delle attività nucleari condotte, a partiredagli anni sessanta, dagli Enti gestori di impiantidel ciclo del combustibile e/o reattori per la pro-duzione di energia elettrica e delle altre attivitàche impiegano radionuclidi ha comportato la pro-duzione e l’accumulo di rifiuti liquidi e solidi.Anche se una parte dei rifiuti è stata condizionata,cioè sottoposta a processi di immobilizzazione informe fisiche idonee per lo smaltimento definitivo,la maggior parte rimane ancora custodita in formanon condizionata presso i siti di produzione.Inoltre, è diffusa la presenza di rifiuti radioattiviprovenienti da attività non connesse con la produ-zione di energia elettrica (biomediche e industria-

li), che costituiscono una quantità rilevante dimateriale da gestire e controllare.In Italia non esiste ancora un deposito definitivoper i rifiuti radioattivi, struttura ingegneristicacon caratteristiche naturali e antropiche adegua tead assicurare il confinamento della radioattività. In Emilia-Romagna i siti in cui attualmente sonodetenuti rifiuti radioattivi sono la centrale nuclea-re di Caorso (PC) e il deposito Protex di Forlì.L’attività di allontanamento/raccolta/deposito dirifiuti radioattivi è disciplinata dal DLgs 230/95 es.m.i., specificatamente al Capo VI.

ScopoDocumentare tipologia e quantità di rifiutiradioattivi, secondo la distribuzione nei siti didetenzione.

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Pressioni

PRESSIONI

Quantità di rifiuti radioattivi detenuti

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Quantità di rifiuti radioattividetenuti

DPSIR P

UNITÀ DI MISURA Gigabecquerel,metro cubo

FONTE Ispra

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

2011

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 230/95 e successive modifiche e integrazioni

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Page 23: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 563

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Pressioni

Grafici e tabelle

2,696

0,156

0 0,01

0,1

1

10

Rifiuti radioattivi Sorgenti dismesse Combustibile irraggiato

Att

ività

(Ter

abec

que

rel)

Fonte: IspraFigura 6A.8: Ripartizione delle attività per tipologia di rifiuto radioattivo detenuto in Emilia-Romagna (2011)

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6A.9: Siti di detenzione dei rifiuti distinti per tipologia presenti in Emilia-Romagna (2011)

Page 24: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011564

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Pressioni

(GBq) (m³) (GBq) (m³) (GBq) (TBq)

Caorso 33 501 2.617 1.835 0,023 0

Protex 0 0 46 1.209 156 0

Sorgenti dismesse

Combustibile irraggiato

Non condizionatiCondizionati

Rifiuti radioattivi

Fonte: Ispra

Tabella 6A.3: Caratterizzazione dei rifiuti radioattivi, delle sorgenti dismesse e del combustibileirraggiato nei siti di detenzione dei rifiuti presenti in Emilia-Romagna (2011)

Sorgenti

dismesse

Combustibile

irraggiatoTotale

(GBq) (m ) (GBq) (TBq) (TBq)

Emilia-Romagna 2.696 3.545 156 0 3

Totale nazionale 3.111.359 28.194 1.225.088 256.999 261.335

Rifiuti radioattivi 1

3

Fonte: IspraLEGENDA: 1 condizionati e non

Tabella 6A.4: Caratterizzazione dei rifiuti radioattivi, delle sorgenti dismesse e del combustibileirraggiato in Emilia-Romagna e in Italia (2011)

L’ammontare complessivo dei rifiuti radioattivi at -tualmente presenti sul territorio nazionale è ri ma -sto pari a circa 28.000 m3, di cui circa il 13% dete-nuto nella regione Emilia-Romagna.Per quanto riguarda il combustibile irraggiato, lanostra regione attualmente non detiene più alcunelemento di combustibile; a giugno 2010 tutti glielementi di combustibile presenti presso la centra-le di Caorso sono stati, infatti, allontanati dal sito.Relativamente alle sorgenti dismesse, la ditta

Pro tex procede al loro ritiro dai vari utilizzatori e,generalmente, in una-due soluzioni annue leconferisce al deposito dell’Enea Casaccia (Roma);ciò può originare una variabilità del dato rilevatonel tempo.Lo smaltimento dei rifiuti radioattivi prodotti rap-presenta ancora un problema da risolvere in Italia.Attualmente stoccati in diversi depositi “provviso-ri”, tali rifiuti andranno trasferiti in un sito uniconazionale ancora da individuare e progettare.

Commento

Page 25: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 565

DescrizioneL’indicatore è derivato dalla misura delle radiazio-ni gamma presenti in aria. Il monitoraggio dell’in-tensità di dose gamma in aria è condotto nell’am-bito delle attività previste dal DLgs 230/95 e s.m.i.sia per scopi di controllo della radioattività am -bientale (art. 104), sia a supporto della gestionedel le emergenze radiologiche (art. 123).La dose gamma assorbita in aria è dovuta a duecontributi principali: la radiazione cosmica e quel-la terrestre. La componente terrestre varia in fun-zione del luogo in cui avviene l’esposizione: all’e-sterno (outdoor) o all’interno (indoor) degli edifi-ci. In quest’ultimo caso vi è una componenteaggiuntiva dovuta alla radioattività naturale con-tenuta nei materiali da costruzione.I dati dei contributi di origine cosmica e di origineterrestre outdoor sono stati elaborati dai risultatidi un’indagine nazionale effettuata tra gli anni1970-1971 su un reticolo di oltre 1.000 punti dimisura. I dati della dose gamma di origine terre-stre indoor sono stati ottenuti nell’ambito dell’in-dagine nazionale sul radon nelle abitazioni, su un

campione di abitazioni rappresentativo a livelloregionale. La dose gamma totale annuale dipendedai tempi di permanenza indoor e outdoor, chesono stimati rispettivamente pari al 79% e al 21%.La misura del rateo di dose assorbita in aria vienefornita rispettivamente attraverso le 50 stazioni dimonitoraggio afferenti alla rete italiana Gammadi Ispra, di cui tre ubicate in Emilia-Romagna, aParma, Ferrara e Marina di Ravenna. Dal 2008Arpa Emilia-Romagna dispone di una propriarete, con stazioni posizionate a Piacenza (già atti-va dal 1997), Reggio Emilia, Carpi (MO), Bologna,Molinella (BO) (attiva dal 2011), Forlì e Rimini.

ScopoDocumentare l’entità e la distribuzione della doseefficace per esposizione a radiazioni gamma di ori-gine cosmica e terrestre, al fine di valutare l’im-patto sulla popolazione. Documentare, altresì, insi tuazioni incidentali un eventuale incrementodell’esposizione alla popolazione rispetto al fondoambientale medio.

STATO

Dose gamma assorbita in aria

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Stato

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Dose gamma assorbita inaria per esposizione a radia-zione cosmica e terrestre

DPSIR S

UNITÀ DI MISURA Nanogray/ora FONTE Ispra,Arpa Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

1997-2011

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 230/95 e successive modifiche e integrazioni

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Medie pesate, min./max., medie annuali e deviazioni standard

Page 26: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011566

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Stato

Grafici e tabelle

60

70

80

90

100

110

120

130

1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010

Nan

ogra

y/or

a

Piacenza Ferrara Marina di Ravenna Nord Italia

Fonte: Arpa Emilia-Romagna e Banca dati rete Gamma di IspraFigura 6A.10: Intensità di dose gamma assorbita in aria (outdoor) per esposizione a radiazionecosmica e terrestre rilevata nelle stazioni ubicate in Emilia-Romagna dal 1997 al 2011; medieannuali e deviazioni standard

Origine cosmicaOutdoor Indoor(Nanogray/ora)

(Nanogray/ora) (Nanogray/ora)

Piacenza 38 55 57Parma 37 53 41Reggio Emilia 39 50 44Modena 39 48 49Bologna 37 55 51Ferrara 40 54 63Ravenna 39 54 46Forlì 38 58 45Rimini 38 58 36

Emilia-Romagna 38 54 50

Origine terrestre

Fonte: Elaborazione Arpa Emilia-Romagna su dati A. Cardinale, G. Cortellessa, F. Gera, O. Ilari, G.Lembo, “Absorbed dose distribution in the italian population due to the natural backgroundradiation”, Proceedings of the second international symposium on the natural radiationenvironment, J.A.S. Adams, W.M. Lowder and T.F. Gesell eds. Pag. 421, 1972Esposizione gamma indoor: dati del Centro Regionale di riferimento per la Radioattività ambientale(CRR) di Piacenza relativi all’indagine nazionale sulla radioattività naturale nelle abitazioni

Tabella 6A.5: Intensità di dose gamma assorbita in aria per esposizione a radiazione cosmica e ter-restre nelle province dell’Emilia-Romagna

Page 27: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 567

RA

DIA

ZIO

NI

ION

IZZ

AN

TI

- Stato

Piacenza 89 7 70 141Parma 72 3 68 97Reggio Emilia 84 5 72 176Carpi (MO) 100 7 75 184Bologna 98 8 84 182S. Pietro Capofiume (BO) 102 8 66 180Forlì 107 4 93 156Rimini 78 7 63 145Ferrara 94 3 87 105Marina di Ravenna 78 3 72 93Nord Italia 99 17 60 224

Max.

(Nanogray/ora)Stazioni

Media

(Nanogray/ora)S.D. (%)

Min.

(Nanogray/ora)

Fonte: Banca dati rete Gamma di Ispra e Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6A.6: Intensità di dose gamma assorbita in aria outdoor (cosmica e terrestre); stazioni reteGamma Ispra e Arpa Emilia-Romagna (2011)

In Emilia-Romagna l’analisi dei dati (tabella 6A.5)evidenzia una sostanziale uniformità del contribu-to della radiazione cosmica e terrestre, anche se alivello nazionale si osserva che il contributo dellaradiazione terrestre è fortemente dipendente dallageologia del sito (Ispra, Annuario dei dati ambien-tali, Edizione 2008).

Il dato per la sua caratteristica rimane stabile neltempo, a meno di incidenti o esplosioni nucleari cherilascino radionuclidi gamma-emettitori in atmosfe-ra. La rete Gamma, rete automatica di allarme nonprogettata per la valutazione della dose alla popola-zione, consente comunque di ottenere dati confron-tabili con quelli dell’indagine svolta nel 1970-71.

Commento

Page 28: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011568

DescrizioneLa sorveglianza della radioattività ambientale inItalia è strutturata, in ottemperanza all’art. 104 delDLgs 230/95 e s.m.i., sulle reti nazionali e regio-nali, delegate al monitoraggio della radioattivitànell’ambiente, negli alimenti e bevande per consu-mo umano e animale e per la stima dell’esposizio-ne della popolazione. La gestione delle reti unicheregionali è effettuata dalle singole Regioni, secon-do direttive impartite dal ministero della Sanità edal ministero dell’Ambiente.La Regione Emilia-Romagna, al fine di verificare lostato della contaminazione ambientale e alimentaredell’intero territorio e di evidenziare eventuali inci-denti o rilasci incontrollati, ha predisposto fin dal1982 un sistema di monitoraggio della radioattività alivello regionale basato su campionamenti di diversematrici (particolato atmosferico, deposizione alsuolo, acque superficiali e potabili, alimenti etc.),sancito poi dalla Legge Regionale 1/2006 (art. 8). AdArpa Emilia-Romagna, CTR Radioattività ambienta-le, è affidata la gestione della rete regionale, per leattività di rilevamento e di misura.

I radionuclidi artificiali presenti nell’ambientesono in gran parte attribuibili alle deposizioni alsuolo conseguenti alle esplosioni di ordigni nu -cleari in atmosfera effettuate negli anni 60 e allericadute derivanti dall’evento incidentale diChernobyl. Il Cs-137 e lo Sr-90, radionuclidi contempi di dimezzamento radioattivo di circa 30anni, costituiscono i principali indicatori dellericadute al suolo per il nostro territorio.

ScopoValutare la concentrazione di attività di radionu-clidi artificiali in matrici ambientali e alimentariper monitorare la contaminazione ambientale deiradionuclidi derivanti sia da sorgenti diffuse di ra -dioattività, quali ad esempio i test nucleari e le si -tuazioni incidentali rilevanti (esempio: incidentedi Chernobyl) che comportano il trasporto “tran -sfrontaliero” di contaminazione (reti nazionali, re -gionali), sia da sorgenti localizzate come gli im -pianti nucleari e altre strutture in cui si detengo-no/utilizzano radioisotopi (reti locali, regionali).

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STATO

Radionuclidi artificiali in matriciambientali e alimentari

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Concentrazione di attività diradionuclidi artificiali in matri-ci ambientali e alimentari

DPSIR S

UNITÀ DI MISURA Becquerel/metro quadrato,Becquerel/litro

FONTE ArpaEmilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

1982-2011

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

Raccomandazione europea 2000/473/EuratomRegolamento CE 733/2008 e successive modificheCircolare n. 2/87 del ministero della SanitàDLgs 230/95 e successive modifiche e integrazioni

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Medie mensili, medie annuali

Page 29: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 569

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Grafici e tabelle

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Cs-137 Sr-90

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6A.11: Concentrazioni di Cs-137 e Sr-90 registrate nelle deposizioni al suolo a Piacenza dal1982 al 2011

0,01

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Bec

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Cs-137 Sr-90

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6A.12: Concentrazioni di Cs-137 e Sr-90 registrate nel latte al consumo dal 1982 al 2011

Page 30: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011570

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- Stato

Cs-137 Sr-90(Becquerel/metro quadrato) (Becquerel/metro quadrato)

Gennaio 1,66E-02 ± 8,34E-03

Febbraio < 2,44E-02

Marzo 3,98E-02 ± 1,08E-02

Aprile 5,02E-02 ± 1,88E-02

Maggio 9,30E-02 ± 1,47E-02

Giugno 3,01E-02 ± 9,08E-03 < 3,25E-02

Luglio 3,56E-02 ± 8,95E-03

Agosto < 1,30E-02

Settembre 2,72E-02 ± 9,54E-03

Ottobre 3,86E-02 ± 1,65E-02

Novembre < 2,90E-02

Dicembre 1,87E-02 ± 7,88E-03 2,69E-02 ± 3,32E-03

Mese

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6A.7: Concentrazione di attività di Cs-137 e Sr-90 nelle deposizioni al suolo a Piacenza;media mensile/semestrale e deviazione standard nel 2011

Cs-137 Sr-90(Becquerel/litro) (Becquerel/litro)

Gennaio < 1,01E-01

Febbraio < 1,36E-01 4,02E-02 ± 2,95E-03

Marzo 1,02E-01 ± 5,58E-02

Aprile < 1,29E-01

Maggio < 7,34E-02 4,31E-02 ± 3,03E-03

Giugno < 8,23E-02

Luglio 1,17E-01 ± 5,48E-02

Agosto 8,30E-02 ± 4,85E-02 2,97E-02 ± 2,38E-03

Settembre < 8,11E-02

Ottobre < 9,43E-02

Novembre < 1,46E-01 3,46E-02 ± 2,63E-03

Dicembre 8,68E-02 ± 4,63E-02

Mese

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6A.8: Concentrazione di attività di Cs-137 e Sr-90 nel latte al consumo; media mensile edeviazione standard nel 2011

L’analisi della radiocontaminazione delle matricicontrollate nell’intera regione Emilia-Romagna evi-denzia, quali radionuclidi rilevabili, il Cs-137 e lo Sr-90, presenti in tracce in alcuni indicatori ambientalie alimenti. I valori di contaminazione misurati sono,comunque, sempre ben al di sotto dei limiti fissatidalla CEE per la commercializzazione dei prodotti

(370 Bq/kg per prodotti lattiero-caseari e alimentiper l’infanzia e 600 Bq/kg per tutti gli altri prodotti,per la somma di Cs-134 e Cs-137). Per l’anno 2011 ilivelli di contaminazione da Cesio e Stronzio nellematrici sottoposte ad analisi risultano presentarevalori che tendono a quelli rilevati prima dell’eventoChernobyl dell’aprile 1986.

Commento

Page 31: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 571

DescrizioneL’indicatore, che fornisce la stima della concen-trazione media di radon (Rn-222) in aria nelleabitazioni, rappresenta un parametro di base perla valutazione del rischio/impatto sulla popola-zione dovuto alla radioattività naturale. Il quadronormativo nazionale vigente non prende in con-siderazione la problematica connessa all’esposi-zione al radon nelle abitazioni; al riguardo unriferimento è rappresentato dalla raccomandazio-ne della Co munità europea 90/143/Euratom, cheindica il valore oltre cui intraprendere azioni dirisanamento per le abitazioni esistenti (400Bq/m3) e l’obiettivo di qualità per le nuove edifi-cazioni (200 Bq/m3). In riferimento alla normati-va nazionale tale indicatore è, comunque, unparametro importante per la pianificazione dellerisposte da adottare in relazione all’esposizionenegli ambienti di lavoro, nonché utile anche aifini dell’individuazione delle aree a maggiore pro-babilità di alte concentrazioni di radon (previstada parte di ogni Regione/Provincia autonomaentro il 31 agosto 2005).In attesa dei criteri con cui definire tali aree edelle indicazioni sulle metodologie per la loroindividuazione, in Emilia-Romagna, come inaltre regioni italiane, sono stati avviati studi perl’individuazione di zone a maggiore probabilità dialte concentrazioni di radon.I dati attualmente disponibili (e ancora validi per

le caratteristiche del fenomeno) sono ricavati dada tre indagini realizzate da Arpa: l’indaginenazionale radon indoor promossa dall’Apat (oggiIspra) e dall’Iss, partita, in Emilia-Romagna,negli anni 1989-1990 su un campione rappresen-tativo di 371 abitazioni distribuite in 15 comunidella regione; l’indagine regionale nelle scuolematerne e asili nido, promossa in collaborazionecon l’Assessorato sanità regionale e realizzatanegli anni 1993-1995 in 604 strutture scolasticheubicate in 239 comuni della regione; la campa-gna, promossa sempre dall’Assessorato sanità re -gionale, in 135 abitazioni individuate in corri-spondenza di particolari aree territoriali (punti diemanazione gassosa/ faglie affioranti), conclusasinel settembre 2011.

ScopoMonitorare la presenza di radon indoor, una delleprincipali fonti di esposizione alla radioattivitàper la popolazione (a livello nazionale circa il44% della dose individuale è stimato derivare datale fonte di esposizione).Il radon rappresenta uno dei maggiori fattori dirischio per il tumore polmonare nei soggetti nonfumatori (appartiene infatti al “gruppo 1” di so -stan ze per cui è stata provata la cancerogenicitàper l’uomo - WHO OMS - International Agencyfor Reseaech on Cancer).

STATO

Concentrazione di attivitàdi radon indoor

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Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011572

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Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Concentrazione di attività di radon indoor

DPSIR S

UNITÀ DI MISURA Becquerel/metro cubo FONTE ArpaEmilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

1989-19901993-19952010-2011

AGGIORNAMENTODATI

ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

Raccomandazione europea 90/143/Euratom del 21/02/1990DLgs 230/1995 e successive modifiche e integrazioni

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Medie annuali, percentili, min./max., medie geometriche

Grafici e tabelle

Fonte: Dicma-Università di BolognaFigura 6A.13: Rappresentazione cartografica dei punti di misura del radon indoor relativi alle inda-gini condotte nelle abitazioni e nelle scuole (semestre “invernale”, piani terra) e curve di isolivellodelle concentrazioni (Becquerel/metro cubo) ottenute da elaborazioni geostatistiche (1995)

Page 33: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 573

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Fonte: Regione Emilia-Romagna-Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, Arpa Emilia-RomagnaFigura 6A.14: Rappresentazione cartografica delle abitazioni e delle emissioni spontanee di gasmetano e faglie affioranti attive oggetto dell’indagine radon indoor, progettata nel 2009

Indagine Indagine IndagineRn-222 Abitazioni Rn-222 Scuole Rn-222 Faglie-Eman. Gas

N. edifici 368 607 135

Media aritmetica (Bq/m3) 54 49 90

STD err (Bq/m3) 42 33 129

Mediana (Bq/m3) 45 38 49

Min. (Bq/m3) 15 6 12

Max. (Bq/m3) 473 498 995

% Abitazioni >100 Bq/m3 6,6 7,7 13,2

% Abitazioni >200 Bq/m3 1,6 0,8 7,4

% Abitazioni >300 Bq/m3 0,5 0,3 6,6

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6A.9: Risultati delle indagini radon indoor svolte nella regione Emilia-Romagna

Page 34: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011574

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- Stato

La campagna nazionale radon nelle abitazioni,condotta anche nella regione Emilia-Romagna, haevidenziato una concentrazione (43 Bq/m3) medio-bassa rispetto alla media nazionale (70 Bq/m3), convalori inferiori a 400 Bq/m3 (livello di riferimentoindicato dall’Ue nel 1990 per le costruzioni esi-stenti). Tali valori sono sostanzialmente conferma-ti dalla successiva indagine promossa nelle scuolematerne e asili nido della regione Emilia-Ro ma -gna; in tale indagine una sola struttura ha eviden-ziato una concentrazione di radon superiore a 400Bq/m3 e le concentrazioni più elevate sono staterilevate nelle province di Modena, Reggio Emilia eForlì-Cesena.In Emilia-Romagna, al fine di progettare azioniatte all’individuazione delle zone a maggiore pro-babilità di alte concentrazioni di radon (mappatu-re radon), a partire dal 2001 un gruppo di lavoro

interdisciplinare, coordinato dall’Assessorato sani-tà, ha proceduto a una “lettura integrata” dei datidisponibili attraverso elaborazioni geostatistichesulle misure di radon indoor, nonché su altre ma -trici oggetto di indagini, ovvero acque di pozzo,rocce, attività degasanti. L’attività svolta ha evi-denziato la necessità di possibili approfondimentia livello regionale e, pertanto, la Regione ha affi-dato ad Arpa la predisposizione di uno specificoprogetto che ha visto coinvolte abitazioni postenella zona appenninica, in prossimità di emissionispontanee di gas metano più significative e faglieaffioranti attive, avviato nel 2009. I dati ottenutinon sono comparabili alle indagini precedenti,come peraltro era logico attendersi. Nel Veneto,Provincia autonoma di Bolzano, Friu li-VeneziaGiulia e Valle d’Aosta è già disponibile una mappa-tura regionale.

Commento

Page 35: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 575

DescrizioneLa dose efficace media individuale in un anno(denominata anche dose efficace) rappresenta unastima dell’esposizione alla radioattività di ciascunmembro della popolazione o dell’intera popolazio-ne presa in esame, dovuta ai diversi contributi diorigine naturale e antropica. Essa è anche unagrandezza con cui si valuta il rischio, per gli indi-vidui e per la popolazione, di effetti avversi.La normativa italiana di riferimento, ovvero ilDLgs 230/95 e s.m.i., fissa un limite di dose effica-ce per le persone del pubblico pari a 1 mSv/annoper le attività che comportano l’uso di materialiradioattivi, livelli di azione pari a 0,3 mSv/annoper gruppi di popolazione esposti a seguito di atti-vità lavorative con materiali normalmente consi-

derati non radioattivi, ma che contengono radio-nuclidi di origine naturale in quantità non trascu-rabile (NORM), e pari a 3 mSv/anno per lavoratoriesposti al radon in luoghi di lavoro sotterranei.L’art. 12 del DLgs 187/00 richiede che le Regioniprovvedano a valutare le esposizioni a scopo medi-co, con riguardo alla popolazione regionale e agruppi di riferimento della stessa, e che tale valu-tazione sia effettuata periodicamente e inviata alministero della Salute.

ScopoStimare i contributi delle fonti di esposizione allaradioattività (di origine naturale e antropica) dellapopolazione.

IMPATTO

Dose efficace media individualee collettiva in un anno

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Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Dose efficace media indivi-duale e collettiva in unanno (radioattività di origi-ne naturale e antropica)

DPSIR I

UNITÀ DI MISURA Millisievert/anno, man-Sievert/anno

FONTE ArpaEmilia-Romagna, Ispra

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

1986-2011

AGGIORNAMENTODATI

Quinquennale(a meno di incidenti graviche comportino incrementidi esposizione non trascura-bili e ulteriori specifichequantificazioni dei diversicontributi alla dose)

ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 230/1995 e successive modifiche e integrazioniDLgs 187/00 (art. 12)

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Page 36: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011576

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Grafici e tabelle

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100,0000

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1986

S.C

.(*)

1986

C.C

.(**)

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2011

Dos

e***

lattanti bambini adulti collettiva

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6A.15: Riepilogo delle stime di dose efficace da ingestione individuale (Millisievert) e col-lettiva (man-Sievert) nella regione Emilia-Romagna dal 1986 al 2011LEGENDA: (*) consumi senza contromisure

(**) con applicazione delle contromisure(***) individuale ⇒ Millisievert; collettiva ⇒ man-Sievert

Sorgente

Esposizione esterna:Raggi cosmiciRadiazione gamma terrestreEsposizione interna:Inalazione (radon e toron)Inalazione (diversa da radon e toron)Ingestione

TOTALE NATURALE

Diagnostica medicaIncidente di ChernobylTest NucleariIndustria nucleare

TOTALE ARTIFICIALE

TOTALE

1,2

0,0050,0002

Dose efficace media individuale in un anno

(Millisievert/anno)

0,3

1,20,002

Naturale

Artificiale

3,3

4,5

0,40,6

20,006

Fonte: Elaborazione Apat da “Annuario dei dati ambientali - estratto Edizione 2005-2006”, Apat 2006

Tabella 6A.10: Stima dei contributi alla dose efficace media individuale in un anno per la popola-zione italiana

Page 37: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 577

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- Impatto

La figura 6A.15 evidenzia l’andamento negli anni1986-2011 delle stime di dose efficace per inge-stione di alimenti che hanno presentato valori dicontaminazione da radionuclidi artificiali supe-riori ai limiti di rilevabilità (nel 2011 latte e deri-vati, carne, pesce, alcuni prodotti ortofrutticoli eprodotti prima infanzia), nell’ambito dell’attivitàdella rete regionale di monitoraggio della ra dio -attività ambientale. Si nota il raggiungimento diuna situazione di stazionarietà a 6-7 anni dall’in-cidente di Chernobyl, con valori inferiori a 0,001mSv per le tre classi di età di suddivisione dellapopolazione (lattanti, bambini e adulti), ovveroinferiori di tre ordini di grandezza rispetto al li -mi te stabilito dalla normativa nazionale per leper sone del pubblico.Il Servizio di sanità pubblica della RegioneEmilia-Romagna ha eseguito una valutazionedelle esposizioni per scopi medico-diagnostici(Grafia, TC, Medicina nucleare) a radiazioni io -niz zanti con riguardo alla popolazione regionale,basata su dati relativi all’anno 2006: la stima delladose efficace individuale assorbita è pari a circa1,1 mSv/anno. La dose efficace collettiva alla

popolazione regionale è stimata pari a circa 4.500Sv persona.Il principale contributo alla dose annuale alla popola-zione emiliano-romagnola è sicuramente costituitodalla radioattività naturale, in riferimento al radon.L’indagine nazionale sulla radioattività naturale nelleabitazioni, condotta in Emilia-Romagna negli anni1989-1990, ha consentito di stimare la dose efficaceannua individuale da esposizione al radon e suoi pro-dotti di decadimento e alla radiazione gamma ecosmica, pari rispettivamente a 2,3 e 0,4 mSv/anno.Va comunque sottolineato che la ricognizione re -lativa all’indicatore è parziale, in quanto non sonostimati tutti i contributi alla dose efficace per lapo polazione emiliano-romagnola (ad esempio lasti ma per inalazione e irraggiamento da radionu-clidi artificiali).La tabella 6A.10 riporta le stime dei principali con-tributi, sia di origine naturale che artificiale, alladose efficace media individuale in un anno, per lapopolazione italiana; tali stime possono essereestrapolate (in quanto a ordine di grandezza), rela-tivamente alle componenti non quantificate, allapopolazione emiliano-romagnola.

Commento

Page 38: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011

RA

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578

Riferimenti

� Autori

Roberto SOGNI (1)

(1) ARPA PC

� Bibliografia

1. Angelini P. et al. (2006), Radon indoor, in rocks and in ground water: data integration for mappingin Emilia-Romagna. IAMG conference, Liege, Belgium

2. ANPA (1991, 1992, 1993, 1994-97, 1998, 2002), Rapporto annuale delle Reti Nazionali di Sorve glian -za della Radioattività Ambientale in Italia. Roma

3. APAT (2000), Raccolta preliminare di dati sulle fonti di pressione ambientale relative ai NORM(Naturally Occurring Radioactive Materials). CTN_AGF T-RAP-00-05

4. APAT (2004), Attività lavorative con materiali a elevato contenuto di radioattività naturale (NORM:Naturally Occurring Radioactive Materials). RTI CTN_AGF 3/2004

5. APAT (2004), Linee guida per le misure di radon in ambienti residenziali. RTI CTN_AGF 4/20046. Arpa sezione di Piacenza (1995, 1996, 1997, 1998, 1999-2000, 2001-2002), Rete di controllo della

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Romagna. Piacenza8. Arpa sezione di Piacenza (1995, 1996, 1997, 1998, 1999-2000, 2001-2002), Rete di sorveglianza della

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22. ISPRA (2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009), Annuario dei dati ambientali. Roma23. Legge Regionale del 10 febbraio 2006, n. 1, Norme per la tutela sanitaria della popolazione dai rischi

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37. Zampieri C. et al. (2004), “A study concernine NORM in refractories industries”. NORM IVConference, Szczyrk

� Sitografia

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Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011580

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Introduzione

Messaggio chiave . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 584

Sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 584

Quadro generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 585

Indicatori

Pressioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 587

Stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 613

Riferimenti

Autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 635

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 635

Sitografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 637

INDICE

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� Lunghezza delle linee elettriche in rapporto Clima Provincia 2011 587alla superficie territoriale; numero di stazionie cabine di trasformazione in rapporto alla superficie territoriale

� Numero e densità, per superficie territoriale Provincia 2011 598e per numero di abitanti, dei siti, degli impianti e dei servizi per radiotelecomunicazione; potenza complessiva degli impianti per radiotelecomunicazione

� Superamenti dei valori di riferimento Provincia 2011 613normativo di campo elettrico e di induzione magnetica generati da elettrodotti e azioni di risanamento

� Valori di campo di induzione magnetica Provincia 2011 615rilevati con misure in continuo in prossimità di elettrodotti

� Superamenti dei valori di riferimento Provincia 1998÷2011 619normativo per campi elettrici generati da impianti per radiotelecomunicazione e azioni di risanamento

� Valori di campo elettrico rilevati con misure Provincia 2011 624in continuo in prossimità di impianti per radiotelecomunicazione

� Intensità della radiazione ultravioletta (UV) Clima Provincia 2010 629al suolo. Indice globale della radiazione UV 1/9

� Ozono colonnare rilevato Clima Regione 1976-2011 632

QUADRO SINOTTICO DEGLI INDICATORI

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Tema ambientale: � Campi elettromagnetici

� Radiazioni ultraviolette

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Introduzione

Relativamente alle stazioni radio base (SRB) non si registrano a oggi superamenti dei valo-ri di riferimento normativo per l’esposizione della popolazione.

Per quanto riguarda gli impianti radiotelevisivi (RTV) la situazione, seppure in migliora-mento, rimane ancora critica; infatti, un numero consistente di siti con superamento (il34% di quelli riscontrati) è a oggi ancora in attesa di risanamento.

Il monitoraggio in continuo dei campi ad alta frequenza, con i successivi controlli puntualieffettuati, ha evidenziato, nel corso del 2011, livelli di campo elettrico al di sotto dei valoridi riferimento normativo, a esclusione di alcune situazioni di non conformità relative aimpianti radiotelevisivi, già note ad Arpa e oggetto di verifiche periodiche.

Nel 2011 non si sono riscontrati nuovi superamenti dei valori di riferimento normativo pergli elettrodotti; rimane tuttavia invariata la situazione pregressa, che vede 4 superamenti inprossimità di cabine di trasformazione, per i quali a oggi risultano solo avviate le procedu-re di risanamento.

� Messaggio chiave

La lunghezza delle linee elettriche ad altissimatensione (AAT, 380-220 kV) in Emilia-Romagna èdi circa 1.312 km, mentre quelle ad alta tensione(AT, 50-132 kV) misurano circa 3.951 km. Le lineeelettriche a media tensione (MT, 15 kV) hanno unalunghezza complessiva di circa 34.197 km, mentrequelle a bassa tensione (BT, 220 V) raggiungonouna lunghezza di circa 68.252 km. Per quantoriguarda gli impianti di trasformazione, seziona-mento o consegna utente, il loro numero in regio-ne è di circa 50.887 (di cui il 99,4% è costituito daimpianti MT/bt, distribuiti in modo omogeneo).Rimane invariato il numero (4) dei superamenti deivalori di riferimento normativo per il campo diinduzione magnetica riscontrati in regione dal2004 al 2011, dovuti alla presenza di cabine MT/bt:3 sono relativi al valore di riferimento normativo di10 μT (valore di attenzione) e 1 al limite di esposi-zione di 100 μT. In regione Emilia-Romagna si contano 2.138impianti RTV, di cui 801 radio (37,5%) e 1.337televisivi (62,5%), distribuiti in 457 siti rispetto ai464 del 2010; la diminuzione del numero diimpianti, soprattutto televisivi, e del numero disiti è da correlarsi al processo di transizione aldigitale terrestre iniziato già nel 2010.Per quanto riguarda gli impianti di telefonia mobi-le o cellulare (SRB), ne risultano installati e attivi4.714 dislocati in 3.433 siti; i servizi tecnologici sudi essi attivati (GSM900 - Global System for Mobi -le Communication, a 900 MHz, GSM1800 o DCS -

Digital Cellular System, a 1.800 MHz, UMTS -Uni versal Mobile Telecommunication System, a2.100 MHz e 900 MHz) ammontano a 8.544. Gli impianti RTV, seppure meno numerosi di quel-li per telefonia mobile, rappresentano, in generale,le sorgenti più critiche di campi elettromagneticiad alta frequenza a livello ambientale, per le mag-giori potenze in gioco connesse al loro funziona-mento (in totale in regione 1.367,5 kW, valorecomunque in significativo calo rispetto al 2010 –1.571,2 kW – a seguito del passaggio delle TV alsistema digitale). Le SRB sono presenti in modopiù diffuso sul territorio, soprattutto in ambitourbano; pertanto, pur generando campi elettroma-gnetici di entità mediamente inferiore, per le mi -nori potenze coinvolte (complessivamente 562,3kW), sono spesso percepite dai cittadini come fat-tori di rischio per la salute, essendo maggiore lapercentuale di popolazione potenzialmente espo-sta nelle aree circostanti le installazioni. Si sotto-linea che le tecnologie più recenti, come ad esem-pio i sistemi Wi-Max (Worldwide Interoperabilityfor Microwave Access), si caratterizzano in parti-colare per potenze in ingresso più contenuterispetto ai sistemi di vecchia concezione.I 157 sistemi DVB-H (Digital Video BroadcastingHandheld: televisione palmare), installati in regio-ne, nel 2010 risultano tutti dismessi in concomi-tanza con il passaggio alla TV digitale, non essendo-si il settore affermato sul mercato. Nel 2011 si con-tano in totale 30 impianti Wi-Max, installati con l’o-

� Sintesi

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biettivo di sopperire al divario digitale, ovvero dicoprire le zone non raggiungibili tramite i sistemitradizionali (via cavo e ADSL). A oggi non sussistono superamenti in atto dei valo-ri di riferimento normativo per gli impianti di tele-fonia mobile; per gli impianti RTV la situazionerisulta ancora in miglioramento, registrando 23(nel 2010 erano 30) superamenti dei valori disoglia, di cui alcuni già in atto da diversi anni.

Il monitoraggio ambientale ha evidenziato, nellamaggior parte delle campagne effettuate nelcorso del 2011, sia per le alte, sia per le basse fre-quenze, livelli di campo elettromagnetico inferio-ri ai valori di riferimento, rilevando solo alcunisuperamenti relativamente a impianti radiotele-visivi in siti già noti ad Arpa per la loro criticità eperiodicamente controllati in attesa del risana-mento.

� Quadro generale

I campi elettromagnetici vengono generalmentesuddivisi in base alla frequenza in campi ELF(Extremely Low Frequency: campi a frequenzaestremamente bassa o campi a bassa frequenza),nell’intervallo da 0 a 300 Hz, generati da impian-ti di produzione, trasporto e distribuzione dell’e-nergia elettrica (elettrodotti) e in campi RF(Radio Frequency: campi a radiofrequenza emicroonde o campi ad alta frequenza), da 100kHz a 300 GHz, emessi dagli impianti per radio-telecomunicazione.In merito alle frequenze ELF, il complesso dellestazioni di trasformazione da altissima ad alta ten-sione AAT/AT (380-220 kV e 50-132 kV) e dellelinee elettriche di trasmissione AAT e AT sull’inte-ro territorio nazionale, denominato Rete diTrasmissione Nazionale (RTN), costituisce l’ossa-tura principale della rete elettrica nazionale e svol-ge il ruolo di interconnessione degli impianti diproduzione nazionale e di collegamento con larete elettrica internazionale. Anche la rete di di -stribuzione regionale comprende linee AT, ma laparte più consistente, sia come sviluppo in chilo-metri delle linee sia come numero di stazio-ni/cabine, è formata dagli elettrodotti a media MT(15 kV) e bassa tensione BT (220 volt) e la lorodimensione è quella maggiormente soggetta a va -riazioni nel tempo, per costruzione di nuove lineee impianti e modifiche di quelli esistenti.L’impatto elettromagnetico delle sorgenti ELF èlegato principalmente alla corrente trasportata, dacui dipende l’entità del campo di induzionemagnetica generato. Gli elettrodotti ad alta tensio-ne, che trasportano e trasformano correnti più ele-vate, sono quindi quelli potenzialmente in gradodi generare campi più elevati; tuttavia essi sonoubicati per lo più in aree isolate e in genere non aridosso delle abitazioni; al contrario gli elettrodot-ti MT, soprattutto le cabine MT/bt, sono distribuitiin modo omogeneo sul territorio urbanizzato,anche a brevi distanze dai potenziali recettori, percui possono, in alcuni casi, risultare critici per l’e-sposizione della popolazione. Gli impianti per radiotelecomunicazione com-prendono le stazioni radio base (SRB) per la tele-

fonia mobile o cellulare e i sistemi per la diffusio-ne sonora o radiofonica e televisiva (RTV).Le stazioni SRB, a differenza degli impianti RTV,hanno avuto uno sviluppo vorticoso negli anni apartire dal 1999 in poi; a oggi è ancora in corso ilprocesso di completamento della copertura delle retimobili in determinate aree, seppure assai rallentatorispetto al passato, insieme alle modifiche tecnichedi impianti esistenti (riconfigurazioni), ad esempioper l’aggiunta di nuovi servizi (come l’UMTS nellabanda 900 MHz). Il settore radiotelevisivo ha subitonel 2011 una forte evoluzione dal punto di vista tec-nologico, con il processo di passaggio al digitale ter-restre, in conclusione a livello nazionale nel 2012.Sul nostro territorio tale passaggio è stato realizza-to a partire dalla fine del 2010, ma l’assetto definiti-vo del settore non è ancora completato, sia relativa-mente all’assegnazione delle frequenze da parte delMinistero, in particolare per gli operatori locali,(dovendosi tra l’altro dismettere a fine 2011 le fre-quenze dei canali da 61 a 69, da assegnare alle nuovetecnologie di comunicazione a banda larga dellatelefonia mobile), sia per la scelta dei siti di localiz-zazione sul territorio, anche in coerenza con iPLERT (Pia ni di Localizzazione dell’EmittenzaRadio e Tele visiva). Per i sistemi DVB-H, le tenden-ze di mercato hanno comportato la disattivazionedegli apparati, anziché la loro conversione sullenuove frequenze assegnate a seguito del passaggio aldigitale terrestre. Attualmente si stanno invece sem-pre più diffondendo le reti di apparati “Wireless”,che permettono principalmente l’accesso veloce aInternet, quali i sistemi di connessione radio Wi-Fi(Wireless Fidelity), a più fitta diffusione anche inambito urbano, ma difficilmente conteggiabili, e isistemi Wi-Max, che assicurano il servizio nelle areepiù remote altrimenti non coperte. A completamento del quadro va fatto presente chele attività umane contribuiscono alla riduzionedella fascia di ozono stratosferico, che da milionidi anni protegge la terra dalle radiazioni solari piùdannose (ultraviolette), con un conseguente pre-vedibile aumento della radiazione elettromagneti-ca solare UV al suolo e ripercussioni per la salutee l’ecosistema.

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Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011

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Le informazioni relative ai fattori di pressione ven-gono gestite tramite i catasti delle sorgenti, chepermettono di migliorare lo stato della conoscen-za del territorio in termini di individuazione ecaratterizzazione delle fonti di pressione: essi sonodi supporto all’attività di controllo e prevenzionedi Arpa e indirizzano i compiti decisionali degliEnti locali. In particolare, è in via di popolamentoil catasto regionale dei fattori di pressione, incoerenza e in collegamento diretto con il catastonazionale previsto dalla Legge 36/2001 e sulla basedella normativa regionale (LR 30/00 e s.m.i. e rela-tiva Direttiva applicativa DGR 1138/08), che isti-tuisce formalmente in capo ad Arpa il catasto degliimpianti fissi per emittenza radio e televisiva (art.6 bis) e il catasto degli impianti fissi di telefoniamobile (art. 11).Le informazioni necessarie al popolamento degliindicatori provengono, in parte, soprattutto inriferimento agli indicatori di stato, dai dati fornitidalle Sezioni provinciali di Arpa Emilia-Romagnae sono raccolti dal Centro Tematico Regionale(CTR) radiazioni non ionizzanti, anche nell’ambi-to del “popolamento” dell’Osservatorio campi elet-tromagnetici di Ispra (Istituto superiore per laprotezione e la ricerca ambientale) e in parte, inparticolare per quanto riguarda l’aggiornamentodegli indicatori di pressione, da dati forniti uffi-cialmente dai proprietari e dai gestori di linee eimpianti elettrici e di impianti per radiotelecomu-nicazione. Relativamente all’indicatore di stato“Ozono colonnare rilevato”, i dati sono stati forni-ti dal Servizio meteorologico dell’aeronauticamilitare e dal centro Federal office of meteorologyand climatology (MeteoSwiss).Il quadro conoscitivo in relazione alle sorgenti deicampi elettromagnetici è migliorato nel corsodegli anni, anche se persistono, in alcuni settori,difficoltà di reperimento dei dati; in proposito, siresta in attesa dell’emanazione del Decreto previ-

sto dalla Legge quadro 36/01, relativo al catastonazionale. L’evoluzione tecnologica ha portato alladiffusione sul territorio di differenti tipologie diimpianti, soprattutto nel campo delle radiofre-quenze, orientate al digitale e al multimediale,che, pur aumentando la pressione ambientale, uti-lizzano potenze abbastanza contenute, immetten-do nell’ambiente livelli di campi elettromagneticipiù ridotti rispetto alle tecnologie tradizionali. Inparticolare, per gli impianti fissi di telefonia mobi-le, nonostante l’implementazione nel corso degliultimi 10 anni di sempre nuovi servizi, la situazio-ne relativamente ai livelli di esposizione è rassicu-rante, in quanto non si hanno superamenti deivalori di riferimento normativo. Si evidenzia inogni caso la necessità di tenere costantementesotto controllo questo comparto, proprio per lacontinua evoluzione tecnologica in essere.Permangono, invece, situazioni di criticità in rife-rimento ai siti radiotelevisivi, per i quali i procedi-menti di risanamento, in alcuni casi in corso datempo e in altri neppure avviati, si presentano dif-ficoltosi e complessi, richiedendo spesso il coin-volgimento di diversi soggetti privati ed Enti isti-tuzionali (Comuni, Province, Regione, Arpa, Ausl,Ministero). La transizione alla tecnologia digitaleterrestre per gli impianti televisivi, pur compor-tando generalmente una riduzione delle potenzeimpiegate, potrebbe non produrre una diminuzio-ne dell’impatto elettromagnetico, in quanto il con-tributo principale rimane comunque quello degliimpianti radio.Per quanto riguarda invece le criticità relative aisuperamenti rilevati in prossimità di elettrodotti(cabine di trasformazione MT/bt), riscontrate inmisura molto inferiore rispetto alle radiofrequen-ze, si sottolinea la mancanza del decreto attuativodella Legge quadro 36/01, che deve definire i crite-ri di elaborazione dei piani di risanamento deglielettrodotti.

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Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 587

DescrizioneL’indicatore riporta la consistenza delle linee elet-triche diversificate per tensione e gestore: linee adaltissima e alta tensione AAT, AT (380, 220, 40-150kV), linee a media tensione MT (15 kV) e linee abassa tensione BT (220 volt). Sul territorio regiona-le, infatti, oltre alle linee e impianti AAT e AT appar-tenenti alla Rete di trasmissione nazionale (RTNgestita da Terna), sono presenti anche gli elettro-dotti afferenti alla rete di distribuzione primaria(AT) e alle reti di distribuzione MT e BT, apparte-nenti a diversi proprietari (Terna, Telat, Enel distri-buzione, RFI, Aziende municipalizzate). Le tensionisopra citate nella classificazione delle diverse retisono quelle caratteristiche della gran parte dellelinee elettriche in corrente alternata presenti inregione; tuttavia, per completezza va precisato chele linee MT possono avere in generale tensionecom presa tra 1 kV e 30 kV e, infatti, in alcune pro-vince dell’Emilia-Romagna sono presenti, anche sein misura minore, linee elettriche MT a 20 e 30 kV,così come esistono diverse linee MT a 5 e 10 kV diproprietà RFI in prossimità e al servizio delle sta-zioni ferroviarie, nonché le linee elettriche di con-tatto lungo i binari in corrente continua a 3 kV. Lelinee elettriche di alimentazione della nuova trattaferroviaria ad alta velocità (AV) MI-BO utilizzanouna tensione ancora differente (25 kV in correntealternata monofase).Vengono considerati i km di linee presenti in valo-re assoluto e normalizzate alla superficie; si ripor-tano, inoltre, le informazioni riguardo al numerodegli impianti di trasformazione, sezionamento o

consegna utente, diversificati per provincia e ten-sione in valore assoluto e normalizzati alla super-ficie territoriale interessata.Per quanto riguarda le sorgenti di campi elettroma-gnetici a bassa frequenza trattate nel presente indi-catore, ci sono notevoli difficoltà nel recuperoannuale dei dati e nel popolamento del catasto pre-visto dalla Legge quadro 36/01, dovute a una forteeterogeneità delle fonti. Tale eterogeneità deriva daun lato dall’aumento progressivo nel corso deglianni degli interlocutori interessati (a seguito dellaprivatizzazione del settore elettrico), dall’altro dalfatto che anche per uno stesso interlocutore alcuneinformazioni sono disponibili solo su supporto car-taceo, altre su supporti informatici inadeguati e di -somogenei, altre non sono proprio disponibili inquanto non previste nei data base utilizzati dagliesercenti per sviluppare il servizio stesso.

ScopoQuantificare le fonti principali di pressione sul ter-ritorio per quanto riguarda i campi elettromagne-tici a bassa frequenza, al fine di pervenire a unabuona conoscenza riguardo alla distribuzione ecaratterizzazione delle sorgenti presenti con rife-rimento alla potenziale esposizione della popola-zione. Produrre uno strumento idoneo a supporta-re le strutture addette alla vigilanza e controllosull’impiego delle radiazioni non ionizzanti e adagevolare l’espressione dei pareri tecnici relativi alrilascio delle autorizzazioni da parte degli Entilocali interessati.

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- Pressioni

PRESSIONI

Lunghezza delle linee elettriche

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- Pressioni

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Lunghezza delle linee elettri-che in rapporto alla superfi-cie territoriale; numero distazioni e cabine di trasfor-mazione in rapporto allasuperficie territoriale

DPSIR D/P

UNITÀ DI MISURA Chilometri/chilometri qua-drati, numero stazioni-cabi-ne/chilometri quadrati,percentuale

FONTE Arpa Emilia-Romagna, Terna,Telat, EnelDistribuzione, RFI,Gruppo Hera, Enìa,Enipower,Edipower, S.MarcoBioenergie

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

2011

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

Clima

RIFERIMENTI NORMATIVI

L 36/01DM 29/05/08 “Approvazione della metodologia di calcolo dellefasce di rispetto per gli elettrodotti“LR 10/93, DGR 1965/99LR 30/00, DGR 1138/08DGR 978/10

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Aggregazione dati (spaziale, temporale e per tipologie)Rappresentazione cartografica

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Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 589

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- Pressioni

Grafici e tabelle

380 kV Terna72,9%

220 kV Terna27,1%

380 kV Terna 220 kV Terna

Fonte: Terna Figura 6B.1a: Consistenza delle linee elettriche AAT, diversificate per tensione (2011)

40-150 kV Terna

40-150 kV Telat46,9%

26,2%

40-150 kV RFI26,0%

40-150 kV Hera0,8%

40-150 kV S.Marco

Bioenergie0,1%

40-150 kV Terna

40-150 kV Telat

40-150 kV RFI

40-150 kV Hera

40-150 kV S. Marco Bioenergie

Fonte: Terna, Telat, RFI, Gruppo Hera, S. Marco BioenergieFigura 6B.1b: Consistenza delle linee elettriche AT, diversificate per gestore (2011)

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Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011590

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- Pressioni

MT Enel84,8%

MT RFI5,1%

MT Enìa2,4%

MT Hera7,6%

MT Terna0,1%

MT Enel MT RFI MT Enìa MT Hera MT Terna

Fonte: Enel Distribuzione, RFI, Enìa, Gruppo Hera, TernaFigura 6B.1c: Consistenza delle linee elettriche MT, diversificate per gestore (2011)

BT Enel87,0%

BT Hera10,7%

BT Enìa2,2%

BT Enel BT Hera BT Enìa

Fonte: Enel Distribuzione, Enìa, Gruppo HeraFigura 6B.1d: Consistenza delle linee elettriche BT, diversificate per gestore (2011)

Page 51: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 591

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e A

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380 kV 220 kV 40-150 kV MT BT

Fonte: Terna, Telat, Enel Distribuzione, RFI, S. Marco Bioenergie, Gruppo Hera, EnìaFigura 6B.2: Lunghezza delle linee elettriche, diversificate per tensione e per provincia, in rappor-to alla superficie territoriale interessata (2011)

0

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PC PR RE MO BO FE RA FC RN

Imp

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i MT

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km2 )

Imp

iant

i AAT

e A

T (n

./km

2 )

Impianti AAT Impianti AT Impianti MT

Fonte: Terna, Enel Distribuzione, RFI, Enipower, Edipower, Enìa, Gruppo Hera, Arpa Emilia-RomagnaFigura 6B.3: Numero di impianti (di trasformazione, sezionamento o consegna utente), diversifi-cati per tensione e per provincia, in rapporto alla superficie territoriale interessata (2011)

Page 52: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011592

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- Pressioni

Fonte: Terna, Telat, RFI, Gruppo Hera, S. Marco BioenergieFigura 6B.4a: Densità di linee AAT e AT nelle diverse province dell’Emilia-Romagna (2011)

Fonte: Enel Distribuzione, RFI, Enìa, Gruppo Hera, TernaFigura 6B.4b: Densità di linee MT e BT nelle diverse province dell’Emilia-Romagna (2011)

Page 53: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 593

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- Pressioni

Fonte: Terna, Enel Distribuzione, RFI, Enipower, Edipower, Enìa, Gruppo Hera, Arpa Emilia-RomagnaFigura 6B.4c: Densità di impianti AAT, AT e MT nelle diverse province dell’Emilia-Romagna (2011)

Trasf. AAT/AT 4,5%

Sez. AAT 2,8%

Trasf. AT/MT 52,8%

Sez. AT e/o Consegna clienti

AT 22,4%

Utenti privati AT 3,8%

SSE RFI 13,6%

Trasf. AAT/ATSez. AATTrasf. AT/MT

Sez. AT e/o Consegna clienti ATUtenti privati ATSSE RFI

Fonte: Terna, Enel Distribuzione, RFI, Enipower, Edipower, Enìa, Gruppo Hera, Arpa Emilia-RomagnaFigura 6B.5: Numero di impianti (di trasformazione, sezionamento o consegna utente) AAT e ATin Emilia-Romagna, diversificati per tensione e per tipologia (2011)Nota: SSE= sottostazione elettrica

Page 54: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011594

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- Pressioni

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Terna Figura 6B.6: Rete di trasporto e distribuzione di energia elettrica ad AAT e AT in Emilia-Romagna(elettrodotti e impianti AAT e AT) (2009)Nota: SSE= sottostazione elettrica

Page 55: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 595

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- Pressioni

L L L L L L L40-150 kV 40-150 kV 40-150 kV 40-150 kV 220 kV40-150 kV 380 kV

km km km km km km km

Telat Terna Hera RFI S.Marco Bioenergie Terna Terna

Piacenza 134 116 0 54 0 61 56Parma 130 262 0 145 0 101 102Reggio Emilia 196 144 0 52 0 27 52Modena 196 221 15 123 0 26 81Bologna 446 124 13 295 0 114 170Ferrara 234 68 0 76 2 26 170Ravenna 260 63 3 42 0 0 190Forlì-Cesena 158 12 0 144 0 0 62Rimini 99

1.854 1.035 31 1.029 2 356 956

25 0 99 0 1 73Emilia-Romagna

Fonte: Terna, Telat, RFI, Enìa, Gruppo Hera e S. Marco Bioenergie

Tabella 6B.1a: Lunghezza delle linee elettriche AT e AAT, diversificate per tensione, gestore e pro-vincia (2011)

L L L L L L L LBT BT BT MT MT MT MT MTkm km km km km km km kmEnel Hera Enia Enel Hera Enia RFI Terna

Piacenza 5.791 0 0 2.903 0 0 135 0Parma 6.250 0 1.528 3.387 0 814 181 0Reggio Emilia 6.613 0 0 3.614 0 0 78 0Modena 5.723 6.217 0 2.673 2.073 0 97 32Bologna 12.400 886 0 5.498 423 0 678 6Ferrara 6.089 0 0 3.193 0 0 144 0Ravenna 5.213 211 0 3.076 103 0 192 0Forlì-Cesena 6.907 0 0 2.983 0 0 114 0Rimini 4.424 0 0 1.687 0 0 113 0Emilia-Romagna 59.410 7.314 1.528 29.014 2.598 814 1.733 39

Fonte: Enel Distribuzione, RFI, Enìa, Gruppo Hera, TernaNota: il dato MT RFI ricomprende anche le linee di contatto a 3 kV in corrente continua per l’alimentazione dei treni ealcune linee di servizio alle stazioni ferroviarie a 10 kV e 5 kV (dati del 2007), non è stato invece ancora aggiornato conle nuove linee di servizio alla linea AV

Tabella 6B.1b: Lunghezza delle linee elettriche MT e BT, diversificate per tensione, gestore e pro-vincia (2011)

L L L L L L/S (1) L/S (1) L/S (1) L/S (1) L/S (1)

BT MT 40-150 kV 220 kV 380 kV BT MT 40-150 kV 220 kV 380 kVkm km km km km km-1 km-1 km-1 km-1 km-1

Piacenza 5.791 3.038 305 61 56 223,8 117,4 11,8 2,3 2,2Parma 7.778 4.382 536 101 102 225,6 127,1 15,6 2,9 2,9Reggio Emilia 6.613 3.693 393 27 52 288,7 161,2 17,1 1,2 2,3Modena 11.940 4.874 554 26 81 444,0 181,3 20,6 1,0 3,0Bologna 13.286 6.605 880 114 170 358,8 178,4 23,8 3,1 4,6Ferrara 6.089 3.337 380 26 170 231,3 126,7 14,4 1,0 6,5Ravenna 5.424 3.370 367 0 190 291,7 181,3 19,8 0,0 10,2Forlì-Cesena 6.907 3.097 313 0 62 290,4 130,2 13,2 0,0 2,6Rimini 4.424 1.800 223 1 73 512,1 208,4 25,8 0,2 8,4Emilia-Romagna 68.252 34.197 3.951 356 956 304,0 152,3 17,6 1,6 4,3

Fonte: Terna, Telat, Enel Distribuzione, RFI, S. Marco Bioenergie, Gruppo Hera, EnìaNota: il dato MT RFI ricomprende anche le linee di contatto a 3 kV in corrente continua per l’alimentazione dei treni ealcune linee di servizio alle stazioni ferroviarie a 10 kV e 5 kV (dati al 2007), non è stato invece ancora aggiornato conle nuove linee di servizio alla linea AVLEGENDA: (1) lunghezza delle linee in rapporto alla superficie provinciale (km di linea per 100 km2

di territorio)

Tabella 6B.2: Lunghezza delle linee elettriche, diversificate per tensione e per provincia, in valoreassoluto e in rapporto alla superficie interessata (2011)

Page 56: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011596

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Impianti AAT Impianti AT Impianti MT Impianti AAT

(N.) (N.) (N.) (N./100 km2)per superficie

Impianti AT

(N./100 km2)per superficie

Impianti MT

(N./100 km2)per superficie

Piacenza 4 26 3.752 0,2 1,0 145Parma 2 34 6.093 0,1 1,0 177Reggio Emilia 1 18 6.151 0,0 0,8 269Modena 2 42 7.970 0,1 1,6 296Bologna 4 60 10.063 0,1 1,6 272Ferrara 3 25 4.211 0,1 0,9 160Ravenna 3 23 4.947 0,2 1,2 266Forlì-Cesena 1 24 4.431 0,0 1,0 186Rimini 1 13 2.983 0,1 1,5 345

Emilia-Romagna 21 265 50.601 0,1 1,2 225

Fonte: Terna, Enel Distribuzione, RFI, Enipower, Edipower, Enìa, Gruppo Hera, Arpa Emilia-RomagnaNota: il dato comprende anche le cabine utenti privati (sia grandi che medie utenze), seppure non completamenteaggiornato al 2011

Tabella 6B.3: Numero di impianti (di trasformazione, sezionamento o consegna utente) AAT, AT eMT, diversificati per provincia, in valore assoluto e in rapporto alla superficie interessata (2011)

La maggior parte della rete elettrica regionale,sia come sviluppo in chilometri delle linee, siacome numero di stazioni/cabine, è costituitadagli elettrodotti a bassa e media tensione. Laconsistenza di tali impianti elettrici è quellache subisce le maggiori variazioni nel tempo, acausa della costruzione di nuovi elettrodotti edi modifiche di quelli esistenti.Dai dati raccolti e riportati in tabella 6B.2, sievince che le linee elettriche a bassa tensioneraggiungono una lunghezza di circa 68.252km, con una densità pari a 304,0 km/km2, men-tre le linee a media tensione hanno una lun-ghezza complessiva di circa 34.197 km, condensità pari a 152,3 km/km2. Quelle ad alta ten-sione misurano circa 3.951 km (con densità17,6 km/km2).Infine, la lunghezza delle linee elettriche adaltissima tensione (tabella 6B.1a) è di circa1.312 km (con densità pari a 5,8 km/km2).Per quanto riguarda gli impianti di trasforma-zione, sezionamento o consegna utente, dai datiraccolti il loro numero in regione è pari a circa50.887 (la loro densità sul territorio e di 226,7cabine/stazioni per 100 km2). Di questi solo lo0,6% del totale è rappresentato da impianti digrandi dimensioni a cui afferiscono linee AAT eAT; in genere tali impianti, che di per sé potreb-bero generare un impatto elettromagneticonotevole, sono ubicati in posizione isolata, inaree recintate e inaccessibili alla popolazione. Dicontro il 99,4% del totale è costituito da piccoliimpianti MT/bt, distribuiti in modo omogeneo

su tutto il territorio regionale; anche se si trattaper lo più di impianti di dimensioni e comples-sità ridotte, i valori di cor rente uscente, talvoltaelevati, unitamente agli spazi ridotti delle areedi installazione e, quindi, alle brevi distanze cheintercorrono tra le cabine stesse e le abitazionicircostanti, fan no si che tale tipologia di impian-ti elettrici pos sa risultare di maggiore impatto aifini dell’esposizione della popolazione. Nelle cartine delle figure 6B.4a/b è rappresen-tata la distribuzione della densità di linee elet-triche rispettivamente AAT/AT e MT/BT nellediverse province della Regione Emilia-Roma -gna in rapporto alla rispettiva superficie terri-toriale, mentre la figura 6B.4c riporta la densi-tà complessiva di impianti di trasformazione,sezionamento e consegna di energia elettrica. Alivello provinciale, per le diverse tipologie disorgenti a bassa frequenza considerate, non sirilevano sostanziali difformità, se si fa eccezio-ne per la provincia di Rimini, che presenta unamaggiore densità sia di linee, sia di impianti.È importante specificare che di anno in anno letabelle e i grafici possono presentare delle dif-ferenze dovute non solo a modifiche struttura-li delle reti, ma anche al fatto che alcune delleaziende e società coinvolte cambiano la propriaragione sociale, a seguito di riorganizzazio-ni/fusioni, e altre acquisiscono la gestione eproprietà di altre linee. In particolare nel corsodel 2011 si sono ulteriormente consolidate leinformazioni inerenti il passaggio di proprietàdi tutte le linee afferenti alla rete di distribu-

Commento

Page 57: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 597

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- Pressioni

zione ad alta tensione da Enel a Telat (nuovasocietà del gruppo Terna) e la nuova configura-zione territoriale della provincia di Rimini, aseguito dell’acquisizione di 7 comuni dellaValmarecchia dalla regione Marche. Non èstato, invece, ancora possibile aggiornare il da -

to RFI dopo l’entrata in servizio della nuovalinea AV Milano-Bologna, relativamente allaconsistenza delle nuove linee MT di contatto a25 kV, né apportare eventuali aggiornamentidella consistenza MT e BT relative alle lineetradizionali esistenti.

Page 58: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011598

DescrizioneNell’indicatore sono conteggiati gli impiantiper radiotelecomunicazione attivi sul territoriore gionale e la relativa potenza complessiva, di -stin guendo per tipologia di impianti (SRB-sta-zioni radio base o per telefonia mobile, RTV-impianti ra diotelevisivi, ponti radio radiotelevi-sivi, WiMax-Worldwide Interoperability for Mi -cro wave Ac cess). Viene, inoltre, indicato il numero dei siti per ra -diotelecomunicazione attivi; per sito si intendeuna località in cui sono installati uno o piùimpianti, sulla stessa struttura (palo, traliccio,edificio etc.) o su strutture distinte, ma relativa-mente vicine. Per le SRB, il numero di impianti è distinto pergestore/proprietario (Telecom Italia/Tim, Voda -fone, Wind, H3G/Tre, RFI, Regione Emilia-Ro -ma gna/ Lepida1) e per tipologia (SRB tradiziona-li e microcelle) ed è, inoltre, riportato il numerodi sistemi o servizi di diversa tecnologia su diessi installati, con la relativa potenza. Per leRTV, il numero di impianti è distinto per tipolo-gia (radio e televisioni). I ponti radio radiotele-visivi, i ripetitori SRB e gli impianti WiMax sonoconteggiati a parte. Infine, le due principali ca -tegorie di impianti (SRB e RTV), al fine di carat-terizzarne la pressione ambientale, sono con-frontate sulla base di diversi parametri, in parti-colare il numero di siti e di impianti, in riferi-mento alla superficie territoriale delle varie pro-vince e regionale e al nu mero di abitanti perprovincia/regione, e, infine, la potenza comples-siva degli impianti. Per le SRB è riportato ancheil numero di servizi e la relativa densità per su -perficie e per numero di abitanti. Per le SRB i dati disponibili sono pressochécompleti, vista la procedura di raccolta dati datem po consolidata, mentre per gli impianti ra -diotelevisivi il quadro delle informazioni acqui-site è ancora parziale, anche a causa dell’elevato

numero di gestori. Nel secondo semestre 2010,inoltre, per gli impianti televisivi in regione èavvenuta la transizione al sistema digitale, cheha comportato variazioni sia in termini di nu -mero di impianti che di potenze in gioco; i datia oggi disponibili sono ancora incompleti e acarattere provvisorio, in quanto il processo diassegnazione dei diritti d’uso delle frequenze daparte del Ministero, sia per gli operatori nazio-nali che per gli operatori locali, non risulta con-cluso a fine 2011 e la normativa regionale ha diconseguenza stabilito la proroga dei termini pergli adempimenti previsti a carico dei gestori dal -la DGR 978/10 per le autorizzazioni degli im -pianti. Il quadro informativo non è omogeneotra le diverse realtà provinciali, in quanto non intutte le province si è pervenuti all’aggiornamen-to dei dati e tale situazione risulta ulteriormen-te accentuata con riferimento ai ponti radio, peri quali il processo di transizione al digitale èancora più arretrato.

ScopoQuantificare sul territorio le principali fonti dipressione di campi elettromagnetici ad alta fre-quenza, al fine di pervenire a una buona cono-scenza riguardo alla distribuzione e caratteriz-zazione delle sorgenti presenti con riferimentoalla potenziale esposizione della popolazione.Produrre uno strumento idoneo a supportare lestrutture addette alla vigilanza e controllo sul-l’impiego delle radiazioni non ionizzanti e adagevolare l’espressione dei pareri tecnici relativial rilascio delle autorizzazioni da parte degliEnti locali interessati.

Nota:1 La Società Lepida gestisce, per conto della Regione, larete radiomobile digitale ERetre dedicata ai servizi diemergenza e pubblica utilità

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- Pressioni

PRESSIONI

Numero e densità degli impiantiper radiotelecomunicazione

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Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 599

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- Pressioni

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Numero e densità, persuperficie territoriale e pernumero di abitanti, dei siti,degli impianti e dei serviziper radiotelecomunicazio-ne; potenza complessivadegli impianti per radiotele-comunicazione

DPSIR D/P

UNITÀ DI MISURA N. siti, impianti e servi-zi/100 chilometri quadrati,n. siti, impianti e servizi/100.000 abitanti, chilo-watt, percentuale

FONTE Arpa Emilia-Romagna, Gestoritelefonia mobile,Wimax e radiotele-visivi, MinisteroSviluppo economi-co-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territo-riale Emilia-Romagna,Regione, Province,Comuni

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

2011

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

L 36/01DLgs 259/03LR 30/00, DGR 1138/08, DGR 978/10, DGR 751/11, DGR 15885/11

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Aggregazione dati (spaziale, temporale e per tipologie)Rappresentazione cartografica

Page 60: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011600

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- Pressioni

Grafici e tabelle

1.367,5

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RTV SRB

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100

km2

Densità impianti per superficie Densità siti per superficie Potenza complessiva

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.7a: Densità per superficie territoriale dei siti e degli impianti per radiotelecomunicazio-ne e potenza complessiva per tipologia di impianti (SRB, RTV) (2011)

1.367,5

562,3

0

400

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RTV SRB

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100.

000

abita

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Densità impianti per abitante Densità siti per abitante Potenza complessiva

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.7b: Densità per numero di abitanti dei siti e degli impianti per radiotelecomunicazione epotenza complessiva per tipologia di impianti (SRB, RTV) (2011)

Page 61: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 601

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PR RE MO BO FE RA FC RN

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N. siti SRB N. siti RTV Densità per superficie SRB Densità per superficie RTV

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.8a: Numero di siti per radiotelecomunicazione e relativa densità per superficie territo-riale, per tipologia di impianti (SRB, RTV) e per provincia (2011)

0

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PC PR RE MO BO FE RA FC RN

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N. s

iti

N. siti SRB N. siti RTVDensità per abitante SRB Densità per abitante RTV

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.8b: Numero di siti per radiotelecomunicazione e relativa densità per numero di abitanti,per tipologia di impianti (SRB, RTV) e per provincia (2011)

Page 62: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011602

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PC PR RE MO BO FE RA FC RN

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i

N. impianti SRB N. impianti RTV Densità per superficie SRB Densità per superficie RTV

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.9a: Numero di impianti per radiotelecomunicazione e relativa densità per superficie ter-ritoriale, per tipologia (SRB, RTV) e per provincia (2011)

0

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90

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0

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1.200

PC PR RE MO BO FE RA FC RN

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i/100

.000

ab

itant

i

N. i

mp

iant

i

N. impianti SRB N. impianti RTV Densità per abitante SRB Densità per abitante RTV

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.9b: Numero di impianti per radiotelecomunicazione e relativa densità per numero di abi-tanti, per tipologia (SRB, RTV) e per provincia (2011)

Page 63: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 603

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PC PR RE MO BO FE RA FC RN

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N. s

ervi

zi/1

00 k

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N. s

ervi

zi

N. servizi SRB Densità per superficie SRB Densità per abitante SRB

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, RegioneFigura 6B.10: Numero di servizi degli impianti per telefonia mobile e relativa densità per superfi-cie territoriale e per numero di abitanti, per provincia (2011)

VODAFONE 31,0%

TELECOM 26,4%

WIND 22,0%

TRE 15,7%

RFI 3,3%

Regione ER 1,5%

TELECOM VODAFONE WIND

TRE RFI Regione ER

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti Figura 6B.11: Ripartizione degli impianti per telefonia mobile per gestore (2011)

Page 64: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011604

RA

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- Pressioni

GSM 36,2%

DCS 18,1%

UMTS 45,5%

UMTS900 0,2%

GSM DCS UMTS UMTS900

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti Figura 6B.12: Ripartizione dei servizi per telefonia mobile per tipo di servizio (2011)

85,5

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261,5

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DCS GSM UMTS UMTS900

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RFI Regione ER TRE WIND VODAFONE TELECOM Potenza

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti Figura 6B.13: Numero di servizi per telefonia mobile, per gestore e per tipo di servizio, e potenzacomplessiva (2011)

Page 65: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 605

RA

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- Pressioni

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti Figura 6B.14: Siti per telefonia mobile sul territorio regionale, per tipo di impianti (SRB tradizio-nale, microcella) (2011)

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.15: Siti radiotelevisivi con impianti di diffusione (RTV) sul territorio regionale (2011)

Page 66: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011606

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Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, RegioneFigura 6B.16a: Densità per superficie territoriale degli impianti per telefonia mobile sul territorioregionale, per provincia (2011)

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, RegioneFigura 6B.16b: Densità per numero di abitanti degli impianti per telefonia mobile sul territorioregionale, per provincia (2011)

Page 67: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 607

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Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.17a: Densità per superficie territoriale degli impianti radiotelevisivi sul territorio regio-nale, per provincia (2011)

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)Figura 6B.17b: Densità per numero di abitanti degli impianti radiotelevisivi sul territorio regiona-le, per provincia (2011)

Page 68: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011608

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Page 69: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 609

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- Pressioni

Telecom Vodafone Wind Tre RFI Regione ERPiacenza 94 90 75 55 11 4Parma 122 155 106 66 38 7Reggio Emilia 137 156 105 83 11 9Modena 172 198 146 104 11 15Bologna 283 355 238 166 58 13Ferrara 96 137 83 60 5 3Ravenna 116 131 101 77 11 6Forlì-Cesena 125 122 102 72 4 9Rimini 101 119 82 56 6 7Emilia-Romagna 1.246 1.463 1.038 739 155 73

N. impianti SRB

Fonte: Gestori impianti, Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.6: Numero di impianti per telefonia mobile per gestore e per provincia (2011)

N. impianti WiMax

Potenza impianti WiMax

(kW) Piacenza 0 0,00Parma 6 0,13Reggio Emilia 0 0,00Modena 6 0,16Bologna 7 0,18Ferrara 5 0,13Ravenna 6 0,14Forlì-Cesena 0 0,00Rimini 0 0,00Emilia-Romagna 30 0,74

Fonte: Gestori impianti, Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.8: Numero di impianti WiMax e potenza complessiva, per provincia (2011)

GSM DCS UMTS UMTS900 GSM DCS UMTS UMTS900Piacenza 224 93 258 1 18,2 6,1 18,4 0,1Parma 357 125 367 2 26,8 8,4 27,5 0,1Reggio Emilia 311 135 423 6 24,0 8,2 28,9 0,4Modena 395 219 538 3 27,4 12,4 37,7 0,1Bologna 722 427 939 9 48,4 22,4 64,6 0,5Ferrara 258 106 330 0 20,0 6,5 24,4 0,0Ravenna 295 142 386 0 20,2 6,9 23,2 0,0Forlì-Cesena 280 135 330 0 16,7 7,1 18,9 0,0Rimini 247 167 314 0 12,5 7,5 17,9 0,0Emilia-Romagna 3.089 1.549 3.885 21 214,1 85,5 261,5 1,2

N. servizi SRB Potenza servizi SRB (kW)

Fonte: Gestori impianti, Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.7: Numero di servizi per telefonia mobile e potenza complessiva, per tipo di servizio eper provincia (2011)

Page 70: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011610

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- Pressioni

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N. impianti WiMax Potenza impianti WiMax (kW)

Fonte: Gestori impianti, Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.9: Numero di impianti WiMax e potenza complessiva, per gestore e per provincia(2011)

Siti RTV (N.) Impianti RTV (N.)

Potenza impianti RTV

(kW)

Siti RTV per superficie (N./100 km2)

Siti RTV per abitante

(N./100.000 ab.)

Impianti RTV per superficie (N./100 km2)

Impianti RTV per abitante

(N./100.000 ab.)

Piacenza 28 122 55,2 1,1 9,6 4,7 41,9Parma 78 323 167,6 2,3 17,5 9,4 72,5Reggio Emilia 41 161 112,0 1,8 7,7 7,0 30,1Modena 61 232 205,6 2,3 8,7 8,6 32,9Bologna 110 571 443,7 3,0 11,0 15,4 57,2Ferrara 25 121 105,4 0,9 7,0 4,6 33,6Ravenna 22 64 28,0 1,2 5,6 3,4 16,2Forlì-Cesena 72 412 179,9 3,0 18,1 17,3 103,4Rimini 20 132 70,2 2,3 6,0 15,3 39,8Emilia-Romagna 457 2.138 1.367,5 2,0 10,2 9,5 47,9

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Comuni, Province (Plert)

Tabella 6B.10: Numero di siti e impianti radiotelevisivi e loro densità per superficie territoriale eper abitante, potenza complessiva degli impianti per provincia (2011)

Televisioni Radio Televisioni Radio

Piacenza 81 41 10,2 44,9

Parma 212 111 10,7 156,9

Reggio Emilia 93 68 6,0 106,0

Modena 123 109 17,8 187,8

Bologna 365 206 170,0 273,7

Ferrara 38 83 11,1 94,3

Ravenna 33 31 0,6 27,4

Forlì-Cesena 312 100 48,9 131,0

Rimini 80 52 8,3 61,9

Emilia-Romagna 1.337 801 283,6 1.083,9

N. impianti RTV Potenza impianti RTV (kW)

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Comuni, Province (Plert)

Tabella 6B.11: Numero di impianti radiotelevisivi e potenza complessiva, per tipo di impianto(radio, televisione) e per provincia (2011)

Page 71: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 611

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- Pressioni

N. siti RTV con solo

ponti radio

N. ponti radio RTV

Potenza ponti radio RTV (kW)

Piacenza 7 26 0,04

Parma 2 119 0,10

Reggio Emilia 7 90 0,14

Modena 8 181 0,31

Bologna 30 509 0,70

Ferrara 2 65 0,07

Ravenna 5 72 0,17

Forlì-Cesena 10 88 0,42

Rimini 11 42 0,10

Emilia-Romagna 82 1.192 2,05

Fonte: Arpa Emilia-Romagna, Gestori impianti, Ministero Sviluppo economico-DipartimentoComunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Comuni, Province (Plert)

Tabella 6B.12: Numero di siti radiotelevisivi con solo ponti radio, numero totale dei ponti radioradiotelevisivi (anche in siti con impianti diffusivi) e potenza complessiva, per provincia (2011)

Gli impianti per telefonia mobile installati e attiviin regione ammontano in totale a 4.714 (tabella6B.4). Le tipologie di installazione più utilizzatesono quelle di tipo tradizionale (95,9%), mentre lemicrocelle rappresentano solo il 4,1% del totale.Gli impianti sono dislocati complessivamente in3.433 siti (tabella 6B.4). I servizi tecnologici attiva-ti sulle SRB in funzione sono 8.544, con una poten-za complessiva pari a 562,3 kW (tabella 6B.7); siosserva una predominanza delle tecnologie UMTS a2100 MHz (45,5%) e GSM a 900 MHz (36,2%, com-presi il GSM-450 MHz della Rete ERetre e il GSM-R 900 MHz di RFI) rispetto a DCS (o GSM a 1800MHz) (18,1%) e UMTS900 (0,2%), sistema di re -cen te introduzione installato nel 2011 solo da Vo -dafone, destinato comunque ad avere in futuro unaforte espansione. I ripetitori SRB sul territorioregionale comunicati dai gestori sono in totale 68.Si contano, inoltre, 30 impianti WiMax attivati inregione, dei gestori Linkem e Aria (tabella 6B.8 e6B.9), con una potenza totale di 0,74 kW. Nella di -stribuzione degli impianti sui vari territori provin-ciali (tabella 6B.4 e figura 6B.16a) va evidenziata lasituazione di Rimini, provincia a maggior densitàdi popolazione della regione, con un numero diimpianti in rapporto alla superficie territoriale piùche doppio rispetto alla media regionale.Sul territorio regionale si contano 2.138 impiantidi diffusione radiotelevisiva (RTV: televisioni eradio), distribuiti in 457 siti e con una potenzacomplessiva pari a 1.367,5 kW (tabella 6B.10).Anche con il passaggio al digitale terrestre, le TV,seppure diminuite numericamente, rappresentanola maggior parte dei sistemi, ammontando a 1.337(62,5%), contro le 801 (37,5%) radio (tabella

6B.11), con una potenza complessiva ulteriormen-te ridotta rispetto a quella delle radio (20,7% con-tro 79,3%). I ponti radio RTV ammontano a 1.192.Anche per gli impianti RTV la ripartizione nume-rica tra le varie province, in rapporto alla superfi-cie territoriale, non è uniforme: emergono, in par-ticolare, i casi di Bologna, Forlì-Cesena e Rimini,con valori di densità degli impianti più elevatirispetto al dato regionale (tabella 6B.10 e figura6B.17a). Nelle province di Parma e soprattutto diForlì-Cesena si osserva anche una rilevante densi-tà di impianti rispetto al numero di abitanti(tabella 6B.10 e figura 6B.17b).Nel 2011 risultano del tutto dismessi, in concomi-tanza con il passaggio al digitale terrestre, gliimpianti DVB-H prima presenti sul territorioregionale.Se si confrontano su scala regionale le due tipolo-gie di impianti, SRB e RTV, risalta immediatamen-te la differenza nel valore della potenza complessi-va che, anche con il passaggio al digitale terrestredegli impianti TV, rimane nettamente più elevataper le RTV rispetto alle SRB (di circa 2 volte emezzo), pur essendo il numero di impianti RTVcirca la metà di quello delle SRB. Tali sistemi risul-tano, però, concentrati in un numero molto mino-re di siti rispetto a quelli per la telefonia cellularee sono generalmente ubicati in località isolate,lontane dai centri abitati. In futuro, con la pro-gressiva applicazione dei Plert (Piani provincialiper l’emittenza radio televisiva) nelle varie provin-ce, la situazione in merito alla dislocazione sul ter-ritorio dei siti e degli impianti RTV è destinata aevolversi ulteriormente, con lo smantellamento disiti esistenti, la creazione di nuovi siti e in genera-

Commento

Page 72: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011612

RA

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- Pressioni

le la redistribuzione degli impianti nei siti ritenu-ti idonei all’interno dei piani. Si sottolinea che,con la transizione alla tecnologia digitale terrestreper gli impianti televisivi, si è verificata general-mente una riduzione delle potenze, che ha com-portato la diminuzione dell’impatto elettromagne-tico; tale situazione non è comunque generalizza-bile, in quanto, in alcuni siti, è aumentato ilnumero dei canali in aria, soprattutto per gli ope-ratori nazionali. Va inoltre considerato che, nei siticon presenza anche di impianti radio, il contribu-

to principale al campo elettromagnetico totalerimane di norma quello prodotto da questi ultimi. Gli impianti delle SRB sono distribuiti in modopiù uniforme sul territorio per garantire la coper-tura del servizio, in funzione del numero di utentie, quindi, della densità di popolazione, necessitan-do proprio per questo di potenze in ingresso infe-riori. Si spiega così come nella maggior parte deicasi la preoccupazione della popolazione sia rivol-ta nei confronti delle installazioni SRB, più diffusenelle aree densamente abitate.

Page 73: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 613

DescrizioneIl DPCM 08/07/03, emanato in attuazione dellaLegge quadro 36/01, individua i valori di riferi-mento normativo per campi elettrici e magneticialla frequenza di rete generati dagli elettrodotti.Il decreto fissa un limite di esposizione di 100 μTper l’induzione magnetica e di 5 kV/m per il campoelettrico (art. 3) e un valore di attenzione di 10 μT(art. 3), a titolo di misura di cautela per la prote-zione da possibili effetti a lungo termine, da rispet-tarsi nelle aree gioco per l’infanzia, in ambientiabitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi adibitia permanenze non inferiori a quattro ore giorna-liere. Il quadro normativo a livello nazionale non èancora completo, in quanto si è ancora in attesadel DPCM previsto dalla Legge quadro 36/01 per ladeterminazione dei criteri di elaborazione deipiani di risanamento.

L’attività di controllo e vigilanza per la verifica delrispetto dei valori di riferimento normativo è svol-ta da Arpa attraverso sopralluoghi e rilevazionistrumentali, sia su programmazione annuale siasu richiesta degli Enti locali. Nell’indicatore viene riportato l’elenco dei supera-menti suddivisi per provincia, comune e valore diriferimento superato, con riferimento al campo diinduzione magnetica.

ScopoQuantificare le situazioni di non conformità persorgenti a bassa frequenza (ELF) presenti sul ter-ritorio regionale e valutare lo stato di attuazionedei relativi risanamenti, al fine di pianificare,anche in collaborazione con gli Enti locali interes-sati, le misure da adottare per risolvere le criticitàriscontrate e i successivi interventi di controllo.

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- Stato

STATO

Elettrodotti, superamenti dei valori normativi

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Superamenti dei valori diriferimento normativo dicampo elettrico e di indu-zione magnetica generatida elettrodotti e azioni dirisanamento

DPSIR S

UNITÀ DI MISURA Numero superamenti FONTE Arpa Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

2011

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

L 36/01, DPCM 08/07/03 “Fissazione dei limiti di esposizione,dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezionedella popolazione dalle esposizioni a campi elettrici e magneticialla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti”

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Aggregazione dati (temporale, spaziale e per tipologie)

Page 74: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011614

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- Stato

Grafici e tabelle

Provincia Comune Sito Tipologia sorgente Valore superato ( T)

Modena Soliera via Boito Cabina MT/bt 100Bologna Castenaso via Cairoli Cabina MT/bt 10Forlì-Cesena Forlì via Zanchini Cabina MT/bt 10

RiminiRimini via Paci Cabina MT/bt 10

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.13: Elenco dei superamenti in atto dei valori di riferimento normativo di induzionemagnetica, per provincia, al 2011

In totale, sul territorio regionale, nel 2011 non sisono riscontrate variazioni rispetto agli anni pas-sati, confermando pertanto quanto già indicatolo scorso anno: a oggi non si sono riscontratisuperamenti del valore limite di esposizione per ivalori di campo elettrico, mentre, per quantoriguarda i valori di campo di induzione magneti-ca, permangono i 4 superamenti dei livelli di rife-rimento normativo (tabella 6B.13), di cui 3 rela-tivi al valore di attenzione di 10 μT (nelle provin-ce di Bologna, Forlì-Cesena e Rimini) e 1 relativoal limite di espo sizione di 100 μT (in provincia diModena).

I superamenti registrati riguardano cabine/stazio -ni di trasformazione da media tensione a bassaten sione collocate in ambiente urbano. Gli esitidel le rilevazioni, con la segnalazione dei supera-menti riscontrati, sono stati regolarmente comu-nicati da Arpa, a seconda dei casi, agli enti istitu-zionali competenti. Tuttavia, la mancanza del de -creto previsto all’art. 4 comma 4 del DPCM08/07/03 per i criteri di elaborazione dei piani diri sanamento crea difficoltà nella gestione di tali si -tuazioni. A oggi, relativamente ai casi indicati, nonrisulta ad Arpa che siano state realizzate azioni dirisanamento.

Commento

Page 75: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 615

DescrizioneVengono valutati i risultati delle misure in conti-nuo del campo di induzione magnetica, effettuatetramite strumentazione/stazioni di misura posi-zionate per periodi (campagne) della durata mini-ma di un giorno, generalmente in aree a perma-nenza prolungata di persone (superiore a quattroore giornaliere). Il campo di induzione magnetica(B, in μT) è il parametro che viene comunementemisurato nel corso delle rilevazioni strumentali inriferimento a elettrodotti (linee elettriche e stazio-ni/cabine di trasformazione).Il quadro normativo nazionale di riferimentonon è ancora completato, in particolare si èancora in attesa del Decreto attuativo previstodalla Legge quadro 36/01 in riferimento ai risa-namenti. A oggi, comunque, per la valutazionedelle misure ai fini di un eventuale risanamento,vengono considerati i valori superiori al valoredi attenzione pari a 10 μT e al limite di esposi-zione pari a 100 μT.Per ogni punto di monitoraggio indagato il para-metro di riferimento è il valore massimo tra lemediane calcolate dai valori di induzione magneti-ca misurati nell’arco delle ventiquattro ore.I valori sono elaborati e classificati in funzione deiriferimenti previsti dalla normativa vigente in cin-que classi, aventi a estremi rispettivamente il valo-re di attenzione e l’obiettivo di qualità pari a 10 μT

e 3 μT, fissati dal DPCM 08/07/03, e infine, pertenere maggiormente conto della effettiva distri-buzione dei livelli che si riscontra nella maggiorparte delle situazioni territoriali monitorate, lesoglie di 0,5 μT e 1 μT:B < 0,5 μT; 0,5 μT ≤ B < 1 μT;1 μT ≤ B < 3 μT; 3 μT ≤ B < 10 μT; B ≥ 10 μT.L’indicatore è, quindi, rappresentato dalla distribu-zione percentuale di appartenenza alle classi sopraindicate dei valori massimi delle mediane di B nel-l’arco delle ventiquattro ore, calcolati rispetto aivalori misurati nei punti di monitoraggio nelperiodo in esame e suddivisi per tipologia diimpianti presenti (linee elettriche = linee e stazio-ni/cabine di trasformazione = cabine).

ScopoQuantificare, tramite rilevazioni prolungate neltempo, i livelli di campo di induzione magneticapresenti in siti accessibili alla popolazione e a per-manenza prolungata di persone in prossimità dielettrodotti (linee e cabine) installati sul territorioregionale, rapportandoli ai valori di riferimento nor-mativo, e individuare situazioni di potenziale critici-tà da sottoporre a ulteriori indagini da parte di Arpa.

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- Stato

STATO

Elettrodotti, valori di campo di induzione magnetica

Page 76: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011616

RA

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- Stato

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Valori di campo di induzio-ne magnetica rilevati conmisure in continuo in prossi-mità di elettrodotti

DPSIR S

UNITÀ DI MISURA Percentuale, microtesla FONTE Arpa Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

2011

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

L 36/01DPCM 08/07/03 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori diattenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popo-lazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequen-za di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti” DM 29/05/08 “Approvazione delle procedure di misura e valuta-zione dell´induzione magnetica”LR 10/93, DGR 1965/99

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Aggregazione dati (spaziale e per tipologie)

Grafici e tabelle

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

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TOT

CA

BIN

A

LIN

EA

TOT

PC PR RE MO BO FE RA FC RN

B < 0,5 0,5 B < 1 1 B < 3 3 B < 10 B 10

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6B.18: Valori massimi (mediane sulle 24 ore) del campo di induzione magnetica (µT)misurati in continuo, per tipologia di impianti presenti (linee e cabine) e per provincia: distribuzio-ne percentuale per classi di valori (2011)

Page 77: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 617

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- Stato

B < 0,5 60,0%

0,5 B < 1 15,6%

1 B < 3 17,8%

3 B < 10 6,7% TOTALE

B < 0,5 0,5 B < 1 1 B < 3 3 B < 10 B 10

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6B.19 (a/b/c): Valori massimi (mediane sulle 24 ore) del campo di induzione magnetica(µT) misurati in continuo, per tipologia di impianti presenti (linee e cabine): distribuzione delnumero di casi per classi di valori (2011)

B < 0,5 45,5%

1 B < 3 27,3%

3 B < 10 27,3%

CABINE

B < 0,5 0,5 B < 1 1 B < 3 3 B < 10 B 10

B < 0,5 64,7%

0,5 B < 1 20,6%

1 B < 3 14,7%

LINEE

B < 0,5 0,5 B < 1 1 B < 3 3 B < 10 B 10

a)

b)

c)

Page 78: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011618

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- Stato

B < 0,5 0,5 B < 1 1 B < 3 3 B < 10 B 10

TipoCABINA 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00LINEA 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TOT 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00CABINA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00LINEA 60,00 10,00 30,00 0,00 0,00

TOT 60,00 10,00 30,00 0,00 0,00CABINA 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00LINEA 66,67 33,33 0,00 0,00 0,00

TOT 70,00 30,00 0,00 0,00 0,00CABINA 0,00 0,00 33,33 66,67 0,00LINEA 50,00 50,00 0,00 0,00 0,00

TOT 20,00 20,00 20,00 40,00 0,00CABINA 50,00 0,00 50,00 0,00 0,00LINEA 33,33 0,00 66,67 0,00 0,00

TOT 40,00 0,00 60,00 0,00 0,00CABINA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00LINEA 50,00 50,00 0,00 0,00 0,00

TOT 50,00 50,00 0,00 0,00 0,00CABINA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00LINEA 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TOT 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00CABINA 50,00 0,00 25,00 25,00 0,00LINEA 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TOT 66,67 0,00 16,67 16,67 0,00CABINA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00LINEA 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TOT 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00CABINA 45,45 0,00 27,27 27,27 0,00

LINEA 64,71 20,59 14,71 0,00 0,00

TOT 60,00 15,56 17,78 6,67 0,00

%

Rimini

Emilia-Romagna

Classi valori B ( T)

Ravenna

Forlì-Cesena

Piacenza

Ferrara

Parma

Reggio Emilia

Modena

Bologna

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.14: Valori massimi (mediane sulle 24 ore) del campo di induzione magnetica (µT)misurati in continuo, per tipologia di impianti presenti (linee e cabine) e per provincia: distribuzio-ne del numero di casi per classi di valori (2011)

I dati riportati si riferiscono alle campagne di misu-ra 2011 concluse alla data del 31/12, anche se ini-zia te nel 2010, considerate nel loro complesso e di -stinguendo per tipologia di impianti presenti: lineeelettriche (li nee) e stazioni/cabine di trasformazio-ne elettrica (ca bine).Nella maggior parte delle campagne di monitorag-gio in continuo effettuate a livello regionale, i valo-ri del campo di induzione magnetica risultano con-tenuti al di sotto dei 3 μT (93,3%) e nel 60,0% sonoinferiori al valore di 0,5 μT (figura 6B.18, tabella6B.14). In particolare, per le linee, i valori cadono aldi sotto degli 0,5 μT per il 64,7% delle misure, men-tre per le cabine per il 45,5% (figura 6B.19).Nel 6,7% dei casi, corrispondenti complessivamen -

te a tre campagne di misura, effettuate presso cabi-ne di trasformazione presenti in provincia di Mo -dena e di Forlì-Cesena, risultano valori superiori ai3 μT; in nessun caso si sono riscontrati valori supe-riori al valore di attenzione di 10 μT. Occorre, comunque, ribadire che i valori rilevatinon possono essere considerati significativi dellareale distribuzione dei livelli di campo elettrico sulterritorio. Esiste, infatti, una forte dipendenza daicriteri di scelta di posizionamento degli strumentiutilizzati in funzione delle situazioni locali, varia-bile anche di anno in anno in relazione sia alla pia-nificazione a lungo termine dell’attività sia allediverse esigenze manifestate dalle amministrazio-ni pubbliche e dai cittadini.

Commento

Page 79: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 619

DescrizioneIl DPCM 08/07/03, emanato in attuazione dellaLegge quadro 36/01, individua i valori di riferi-mento normativo per campi elettrici, magnetici edelettromagnetici generati a frequenze compresetra 100 kHz e 300 GHz. Il decreto, confermando lesoglie individuate dal DM 381/98, fissa un limite diesposizione di 20 V/m per il campo elettrico, nel-l’intervallo di radiofrequenze e microonde, e unvalore di attenzione di 6 V/m, a titolo di misura dicautela per la protezione da possibili effetti a lungotermine, da rispettarsi all’interno di edifici adibitia permanenze non inferiori a quattro ore giorna-liere e loro pertinenze esterne (che siano fruibilicome ambienti abitativi: balconi, terrazzi e cortili,esclusi i lastrici solari).L’attività di controllo e vigilanza condotta da Arpa haportato alla definizione di un quadro a livello regio-nale, distinguendo per stazioni radio base (SRB) eimpianti radiotelevisivi (RTV), in cui viene riportatoil numero dei superamenti rilevati per provincia.Per i soli impianti radiotelevisivi si riporta l’elencodei superamenti in atto per provincia, comune,sito e valore di riferimento superato. Se in uno

stesso sito risultano superati sia i 6 V/m sia i 20V/m, si considerano due superamenti distinti.Viene inoltre rappresentata la percentuale deisuperamenti per i quali, dal 1998, risultano con-clusi, programmati, in corso o ancora da definire(superamenti in corso di verifica) i risanamentiprevisti per legge.L’attività di controllo e vigilanza per la verifica delrispetto dei valori di riferimento normativo è svol-ta da Arpa attraverso sopralluoghi e rilevazionistrumentali, sia su programmazione annuale, siasu richiesta degli Enti locali.

ScopoIndividuare e quantificare le situazioni di non con-formità rilevate nell’ambito dell’attività di control-lo svolta da Arpa relativamente agli impianti perradiotelecomunicazione (RTV e SRB) presenti sulterritorio e valutare lo stato di attuazione dei rela-tivi risanamenti, al fine di pianificare, anche incollaborazione con gli Enti locali interessati, lemisure da adottare per risolvere le criticità riscon-trate e i successivi interventi di controllo.

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- Stato

STATO

Impianti radiotelecomunicazione,superamenti dei valori normativi

Page 80: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011620

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- Stato

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Superamenti dei valori di riferimento normativo per campi elettrici generatida impianti per radioteleco-municazione e azioni di risanamento

DPSIR S

UNITÀ DI MISURA Numero superamenti, per-centuale

FONTE Arpa Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

1998÷2011

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DM 381/98 L 36/01, L 66/01DPCM 08/07/03 “Fissazione dei valori di riferimento normativo diesposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità perla protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici,magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra100 kHz e 300 GHz”LR 30/00, DGR 1138/08

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Aggregazione dati (temporale, spaziale e per tipologie)

Grafici e tabelle

Piacenza 0 0 0 0 0Parma 0 0 0 0 0Reggio Emilia 0 0 0 0 0Modena 3 3 0 0 0Bologna 3 3 0 0 0Ferrara 0 0 0 0 0Ravenna 0 0 0 0 0Forlì-Cesena 0 0 0 0 0Rimini 2 2 0 0 0Emilia-Romagna 8 8 0 0 0

N. superamenti rilevati dal 1998

N. risanamenti conclusi

N. risanamentiin corso

N. risanamentiprogrammati

N. superamenti in corso di verifica

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.15: Numero di superamenti rilevati e stato dei risanamenti per impianti SRB, per pro-vincia (1998-2011)

Page 81: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 621

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- Stato

Piacenza 6 6 0 0 0Parma 3 3 0 0 0Reggio Emilia 12 11 0 1 0Modena 20 13 5 1 1Bologna 15 14 1 0 0Ferrara 4 1 3 0 0Ravenna 3 2 0 1 0Forlì-Cesena 12 4 1 5 2Rimini 6 4 2 0 0Emilia-Romagna 81 58 12 8 3

N. risanamenti programmati

N. superamenti in corso di verifica

N. superamenti rilevati dal 1998

N. risanamenti conclusi

N. risanamenti in corso

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.16: Numero di superamenti rilevati e stato dei risanamenti per impianti RTV, per pro-vincia (1998-2011)

Provincia Comune SitoValore

superato (V/m)

RE Scandiano Monte Evangelo 6MO Carpi Via Lombardia, 8 6MO Fiorano Modenese Via Rovinello, 53 - Cà Zini 6MO Marano sul Panaro Via Papa Giovanni XXIII - Rodiano 6MO Modena Via Giardini - Direzionale 70 6MO Pavullo nel Frignano Via Monte Garuzzo - Gaiato 6MO Serramazzoni Case Mazzoni 6MO Serramazzoni I Boschi (Faeto_2) 6BO Bologna Via Osservanza 6FE Comacchio Viale Carducci, 147 - Lido degli Estensi 6-20

6-20

FE Ferrara Viale Costituzione - Via Felisatti 6RA Brisighella Via Rontana, 50 6FC Bertinoro Via Frangipane - Rocca 6FC Bertinoro Via Cappuccini, 1344 - Colle Montemaggio 6FC Borghi San Giovanni in Galilea Via Matteotti 6FC Borghi San Giovanni in Galilea Via delle Rimembranze, 5 6

FC CesenaVia Luzzena, 5600 - Monte Cavallo (Monte

Cavallo 1)20

FC Cesena Monte Cavallo, Borello (Monte Cavallo 2) 20FC Cesena Luogoraro 20FC Longiano Via Matteotti - Balignano 6RN Montescudo Cima di Montescudo

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.17: Elenco dei superamenti in atto dei valori di riferimento normativo per impiantiRTV, per provincia, al 2011

Page 82: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011622

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- Stato

Risanamenti conclusi 71,6%

Risanamenti in corso 14,8%

Risanamenti programmati

9,9%

Superamenti in corso di verifica

3,7%

RTV

Risanamenti conclusi Risanamenti in corso

Risanamenti programmati Superamenti in corso di verifica

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6B.20: Stato delle azioni di risanamento per i superamenti rilevati, per impianti RTV(1998-2011)

Nel periodo compreso fra il 1998 e il 2011, si sonoriscontrati complessivamente (RTV e SRB) 89superamenti dei valori di riferimento fissati dalDM 381/98 e successivamente dal 2003 dal DPCM08/07/031. Relativamente allo stato di attuazionedei risanamenti previsti per legge (tabella 6B.15,tabella 6B.16), degli 89 superamenti rilevati, 66risultano risanati, o comunque rientrati entro ilimiti di legge, 12 sono in corso di risanamento,per 8 sono in programma azioni di bonifica, men-tre 3 so no ancora oggetto di verifica da parte diArpa. In totale si rilevano ancora 23 superamentiin atto (complessivamente 7 in meno rispetto al2010), riportati in elenco in tabella 6B.17, relativisolo a siti radiotelevisivi; da tempo non si rilevanovalori superiori ai limiti di riferimento (tabella6B.15) per gli impianti SRB, non soggetti quindi aprocedure di risanamento. Dei 66 risanamenti sopra riportati, 7 sono statiaccertati nel corso del 2011: 2 in provincia di Reg -gio Emilia (Viano-Querceto e Casina-Costa fer ra -ta), 2 in provincia di Modena (Sestola-Pian ca -vallaro), 3 nel comune di Bologna (via Gaibola, viaMonte Donato, via Osservanza). Il rispetto dei li -miti di legge può risultare da procedure di risana-mento (riconduzione a conformità o disattivazio-ne/smantellamento) o da controlli successivi che

non rilevano più superamenti dei valori di riferi-mento.In riferimento ai 23 superamenti in atto, 3 hannoconfermato, nel 2011, situazioni di non conformi-tà già in corso negli anni precedenti, specificata-mente nel comune di Bologna (via Osservanza-Villa Aldini), in provincia di Modena (Fiorano Mo -de nese-via Rovinello 53) e nel comune di Ferrara(viale Costituzione).Per gli impianti RTV, nel 2011, rispetto agli anniprecedenti, la situazione dei superamenti apparemigliorata: la percentuale di risanamenti conclusiè infatti salita al 71% (dal 63% del 2010) e ilnumero di siti da risanare sceso da 30 a 21. Del29% di superamenti ancora in atto, come si osser-va in figura 6B.20, le procedure di risanamentorisultano in corso per il 15% dei casi, programma-te per il 10% e in corso di verifica nel 4%. Come già sottolineato per gli anni passati, contri-buisce al persistere di un numero elevato di sitida risanare il fatto che, per questi impianti, l’a-zione di riduzione a conformità è tecnicamentepiù complessa e delicata, poiché coinvolge piùsistemi coesistenti nello stesso sito. Si rileva,inol tre, che in alcuni casi i risanamenti sonosospesi, talvolta solo programmati, talvolta addi-rittura ancora in fase di verifica e accertamento,

Commento

Page 83: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 623

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- Stato

perché, pur avendo Arpa comunicato alle Am -ministrazioni comunali competenti gli esiti dellemisure, queste non hanno ancora adottato gli op -portuni provvedimenti. L’approvazione dei PLERT (Piani LocalizzazioneEmittenza Radio Televisiva) da parte delle Am -ministrazioni provinciali dovrebbe portare a unamigliore redistribuzione delle fonti di pressionesul territorio, prevedendo la delocalizzazione de -gli impianti nei siti classificati come idonei e mi -sure per ridurre l’impatto elettromagnetico pro-dotto.

Infine, il passaggio alla tecnologia digitale terre-stre per gli impianti televisivi, che prevede gene-ralmente una riduzione delle potenze utilizzate,potrebbe comunque non comportare una diminu-zione dell’impatto elettromagnetico, dal momentoche gli impianti radio risultano i sistemi che con-tribuiscono maggiormente ai livelli di campo.

Nota:1 1 superamento era dovuto contemporaneamente a RTV eSRB nello stesso sito (tabella 6B.15 e 6B.16), perciò vieneconteggiato un’unica volta

Page 84: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011624

DescrizioneVengono valutati i risultati delle misure in continuodei campi elettromagnetici, effettuate tramite larete di monitoraggio ad alta frequenza gestita daArpa. Le stazioni di misura della rete di monitorag-gio vengono periodicamente spostate sul territorio,per lo più in aree a permanenza prolungata di per-sone (superiore a quattro ore giornaliere), rilevan-do in continuo i livelli di campo presenti nei varipunti per periodi di durata variabile (campagne), ingenere tra una settimana e qualche mese.I valori di campo elettrico (E, espresso in Volt/me tro- V/m) rilevati sono elaborati e classificati, in funzio-ne dei riferimenti previsti dalla normativa vigente,in sei classi, aventi a estremi il limite di esposizionedi 20 V/m, il valore di attenzione e obiettivo di qua-lità di 6 V/m, fissati dal DPCM 08/07/03, e le rispet-tive metà, ovvero 10 V/m e 3 V/m. Inoltre, per tene-re maggiormente conto della effettiva distribuzionedei livelli che si riscontra nella maggior parte dellesituazioni territoriali monitorate, con la prevalenzadi valori di campo mediamente non elevati, si è defi-nita la soglia di 1 V/m:E < 1 V/m; 1 V/m ≤ E < 3 V/m; 3 V/m ≤ E < 6 V/m; 6 V/m ≤ E < 10 V/m; 10 V/m ≤ E < 20 V/m; E ≥ 20 V/m.

L’indicatore è, quindi, rappresentato dalla distribu-zione percentuale di appartenenza alle classi sopraindicate dei valori massimi di campo E, misuraticome media su sei minuti, nel corso delle campa-gne di monitoraggio effettuate, distinti per tipolo-gia di impianti presenti: radiotelevisivi (RTV), sta-zioni radio base (SRB) e mista (RTV e SRB). Even -tuali campagne eseguite in prossimità di impiantiparticolari, non riconducibili alle tipologie sopraindicate (esempio radioamatori etc.), vengono con-siderate a parte.

ScopoQuantificare, tramite rilevazioni prolungate neltempo, i livelli di campo elettrico presenti in sitiaccessibili alla popolazione e a permanenza pro-lungata di persone in prossimità di impianti perradiotelecomunicazione installati sul territorio re -gionale, rapportandoli ai valori di riferimento nor -mativo e individuare situazioni di potenziale cri -ticità da sottoporre a ulteriori indagini da parte diArpa. In caso di rilevamento di valori superiori allesoglie di riferimento, Arpa procede a una verificadell’eventuale superamento, mediante esecuzionedi ulteriori rilievi secondo le norme tecniche disettore.

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STATO

Impianti radiotelecomunicazione,valori di campo elettrico

Page 85: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 625

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- Stato

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Valori di campo elettrico rile-vati con misure in continuoin prossimità di impianti perradiotelecomunicazione

DPSIR S

UNITÀ DI MISURA Percentuale, volt/metro FONTE Arpa Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

2011

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

L 36/01DPCM 08/07/03 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori diattenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popo-lazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettroma-gnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz”LR 30/00, DGR 1138/08

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Aggregazione dati (spaziale e per tipologie)

Grafici e tabelle

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

SR

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SR

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RTV

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ISTA

TO

T

PC PR RE MO BO FE RA RN FC

E (V/m) 20 10 E (V/m) < 20 6 E (V/m) < 10 3 E (V/m) < 6 1 E (V/m) < 3 E (V/m) < 1

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6B.21: Valori massimi (medie su sei minuti) di campo elettrico (V/m) misurati in continuo,distribuzione percentuale per classi di valori (2011)

Page 86: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011626

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- Stato

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6B.22(a/b/c/d): Valori massimi (medie su sei minuti) di campo elettrico (V/m) misurati incontinuo per tipologia di impianti presenti (SRB, RTV, mista e totale), distribuzione del numero dicasi per classi di valori (2011)

E < 1 49,7%

1 E < 3 33,8%

3 E < 6 15,2%

6 E < 10 1,3% TOTALE

E < 1 33,3%

1 E < 3 33,3%

3 E < 6 16,7%

6 E < 10 16,7%

MISTA

a)

c) d)

b)

E < 1 57,0%

1 E < 3 34,4%

3 E < 6 8,6%

SRB

1 E < 3 29,4%

3 E < 6 64,7%

6 E < 10 5,9%

RTV

Page 87: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 627

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- Stato

E < 1 1 E < 3 3 E < 6 6 E < 10 10 E < 20 E 20TipoSRB 72,22 22,22 5,56 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

MISTA 50,00 0,00 25,00 25,00 0,00 0,00TOT 68,18 18,18 9,09 4,55 0,00 0,00SRB 0,00 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 0,00 100,00 0,00 0,00 0,00

MISTA 0,00 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 0,00 60,00 40,00 0,00 0,00 0,00SRB 37,50 50,00 12,50 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 33,33 66,67 0,00 0,00 0,00

MISTA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 27,27 45,45 27,27 0,00 0,00 0,00SRB 58,33 41,67 0,00 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

MISTA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 58,33 41,67 0,00 0,00 0,00 0,00SRB 16,67 66,67 16,67 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 0,00 100,00 0,00 0,00 0,00

MISTA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 9,09 36,36 54,55 0,00 0,00 0,00SRB 50,00 50,00 0,00 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 33,33 33,33 33,33 0,00 0,00

MISTA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 20,00 40,00 20,00 20,00 0,00 0,00SRB 46,51 41,86 11,63 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00

MISTA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 44,44 44,44 11,11 0,00 0,00 0,00SRB 64,71 23,53 11,76 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 0,00 100,00 0,00 0,00 0,00

MISTA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 61,11 22,22 16,67 0,00 0,00 0,00SRB 80,95 14,29 4,76 0,00 0,00 0,00RTV 0,00 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00

MISTA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOT 77,27 18,18 4,55 0,00 0,00 0,00SRB 57,03 34,38 8,59 0,00 0,00 0,00

RTV 0,00 29,41 64,71 5,88 0,00 0,00

MISTA 33,33 33,33 16,67 16,67 0,00 0,00

TOT 49,67 33,77 15,23 1,32 0,00 0,00

%

Rimini

Emilia-Romagna

Classi valori E (V/m)

Ravenna

Forlì-Cesena

Piacenza

Ferrara

Parma

Reggio Emilia

Modena

Bologna

Fonte: Arpa Emilia-Romagna

Tabella 6B.18: Valori massimi (medie su sei minuti) di campo elettrico (V/m) misurati in continuoper tipologia di impianti presenti (SRB, RTV, mista e totale), distribuzione del numero di casi perclassi di valori (2011)

Page 88: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011628

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- Stato

Nella maggior parte delle campagne di monitorag-gio in continuo effettuate nel corso del 2011 con-cluse alla data 31/12, anche se iniziate nel 2010, alivello regionale, i valori del campo elettrico risul-tano contenuti al di sotto dei 6 V/m (98,7%) e nel49,7% sono addirittura inferiori a 1 V/m (figura6B.21, figura 6B.22a e tabella 6B.18). Solo nel -l’1,3% dei casi si sono rilevati valori superiori a 6V/m, ma comunque sempre inferiori a 10 V/m: innessun caso si sono, quindi, registrati livelli dicampo elettrico superiori a 20 V/m. I valori supe-riori a 6 V/m si sono riscontrati solo nei comuni diPiacenza (sito tipo misto) e di Ferrara (sito RTV),siti nei quali il valore di riferimento normativo èrispettivamente pari a 20 e 6 V/m. I siti coinvoltisono stati esaminati dalle sezioni provinciali Arpaterritorialmente competenti, anche tramite misu-re manuali secondo le norme tecniche di settore,per la conferma del valore rilevato. I siti sono giànoti ad Arpa e per il sito di Ferrara è in corso il

risanamento previsto per legge. Relativamente allatipologia di impianti monitorati, si evidenzia chela distribuzione dei livelli di campo elettrico è ingenerale più spostata verso le classi a valori eleva-ti in corrispondenza dei siti con impianti radiote-levisivi, che, come noto, per le loro caratteristichedi funzionamento rappresentano sorgenti dicampo elettromagnetico generalmente più criti-che rispetto agli impianti per telefonia cellulare(figura 6B.22b e figura 6B.22c).Occorre comunque ribadire che i valori rilevatinon possono essere considerati significativi dellareale distribuzione dei livelli di campo elettrico sulterritorio. Esiste, infatti, una forte dipendenza daicriteri di scelta di posizionamento delle stazioni infunzione delle situazioni locali, variabile anche dianno in anno in relazione sia alla pianificazione alungo termine dell’attività sia alle diverse esigenzemanifestate dalle amministrazioni pubbliche e daicittadini.

Commento

Page 89: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 629

DescrizioneLa radiazione elettromagnetica emessa dal sole èsuddivisa in classi in base alla lunghezza d’onda einclude la radiazione ultravioletta (UV), la radia-zione visibile (luce) e la radiazione infrarossa (IR).Lo spettro della radiazione ultravioletta è a suavolta suddiviso in tre bande: UV-C, UV-B e UV-A dilunghezza d’onda crescente; tuttavia nel passaggioattraverso l’atmosfera solare tutta la componenteUV-C della radiazione solare (quella a più altaenergia e potenzialmente più pericolosa per lasalute umana) e circa il 90% di quella UV-B ven-gono assorbite.La radiazione UV al suolo è, quindi, costituitaessenzialmente da raggi UV-A e in minima parteUV-B; quest’ultima componente, a più alta ener-gia, è potenzialmente più dannosa, sebbene anchela componente UV-A concorra al danno. Accanto aeffetti benefici, infatti, l’esposizione alla radiazioneUV è in grado di determinare anche effetti poten-zialmente dannosi per la salute umana. Nell’uomol’eccessiva esposizione a questi raggi è correlata aun aumento del rischio di cancro della pelle, gene-rato a seguito delle mutazioni indotte nel DNAdelle cellule epiteliali. La radiazione UV-B può cau-sare scottature solari, invecchiamento della pelle,cataratte agli occhi e depressione del sistemaimmunitario.I livelli di radiazione UV sono influenzati dall’al-tezza del sole (variano con l’ora del giorno e nelcorso dell’anno), dalla latitudine, dall’altitudine (ilivelli di radiazione UV aumentano del 10% ogni1.000 metri di incremento di altitudine), dallospessore di ozono atmosferico (che assorbe partedella radiazione UV), dalla riflessione sulla superfi-cie terrestre (la neve fresca può riflettere l’80%della radiazione UV, la schiuma del mare circa il25%, la sabbia asciutta il 15% etc.) e infine dalgrado di copertura del cielo (la radiazione UV èmassima in condizioni di cielo sereno, ma ci pos-sono essere anche alti livelli con cielo coperto acausa dell’effetto di diffusione delle nubi).La componente UV-B della radiazione di originesolare viene misurata ormai da diversi anni daArpa in provincia di Rimini, tramite un radiome-tro che acquisisce i dati in continuo. Tali dati ven-gono utilizzati per costruire una curva storica del-l’andamento stagionale di tale radiazione, a parti-

re dai valori orari massimi giornalieri misuratinegli anni di campionamento.I rischi e i danni indotti dall’eccessiva esposizio-ne alla radiazione UV, in particolare quella solare,sono stati oggetto di attenta valutazione e consi-derazione da parte dell’OMS (OrganizzazioneMondiale della Sanità), soprattutto nel corsodegli ultimi dieci anni. In particolare, in collabo-razione con altre Istituzioni internazionali,l’OMS ha pubblicato nel 2002 una guida praticaper il calcolo dell’Indice universale della radiazio-ne UV solare (UVI), che rappresenta un indicato-re del potenziale danno che tale radiazione puòarrecare alla pelle. Scopo del documento è quellodi fornire alle autorità nazionali e locali, cosìcome agli uffici meteorologici e ai mezzi di co -mu nicazione, uno strumento utile a garantireuna informazione chiara e adeguata alla popola-zione per una corretta esposizione al sole, attra-verso l’emissione di bollettini riportanti le previ-sioni dell’indice per le diverse aree geografichee/o le diverse ore della giornata. L’UVI è unamisura dell’intensità della radiazione UV sullasuperficie terrestre, “pesata” sulla base della suaefficacia a produrre effetti sulla pelle umana; piùspecificatamente è stata formulata usando comefunzione di peso relativa all’efficacia biologicadella radiazione UV quella dello spettro di azione“standard” dell’eritema definito e adottato dallaCommissione internazionale dell’illuminazione.Si tratta di un numero adimensionale variabiletra 0 e 11 e può essere ottenuto attraverso misu-re o modelli di calcolo.Nel caso specifico, la curva storica dell’andamentostagionale della radiazione UV, ricavata dalle misu-re effettuate dalla Sezione di Rimini di Arpa Emi -lia-Romagna, viene anche utilizzata per l’emissio-ne, all’inizio della stagione estiva, di bollettiniquindicinali riportanti i valori massimi previstidel l’UVI in intervalli biorari.A partire dall’estate 2006, all’interno delle nuovepagine del sito internet di Arpa dedicate(http://www.arpa.emr.it/uv/), sono disponibili intempo reale i valori orari di indice UV per la gior-nata in corso (sempre ricavati dai valori misuratitramite il radiometro della stazione di Rimini),nonché le previsioni dell’UV massimo giornalieroa cura del servizio meteorologico tedesco (DWD).Il DWD prevede l’indice UV su scala globale, per la

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STATO

Intensità della radiazione ultravioletta al suolo

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Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011630

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- Stato

giornata di emissione della previsione e le duegiornate successive, e fornisce due tabelle. Nellaprima tabella le previsioni tengono conto dellanuvolosità prevista, nella seconda invece sono cal-colate in condizioni di cielo sereno e rappresenta-no il valore massimo dell’indice che si avrebbe inassenza di nubi. La previsione si riferisce al massi-mo dei 24 valori medi orari di una giornata (figu-ra 6B.24).

ScopoQuantificare, attraverso campagne di misura dellaradiazione solare estiva, l’andamento stagionaledell’intensità della radiazione UV-B al suolo.Fornire una indicazione dell’efficacia della radiazio-ne UV a produrre effetti sulla pelle umana, attraver-so l’indice universale UVI, riportato in bollettiniquindicinali ottenuti a partire da una serie storica.

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Intensità della radiazioneultravioletta (UV) al suolo.Indice globale della radia-zione UV

DPSIR S/I

UNITÀ DI MISURA Watt/metro quadro,indice adimensionale

FONTE Arpa Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia1/9

COPERTURA TEMPORALE DATI

2010

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

Clima

RIFERIMENTI NORMATIVI

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Massimi orari, massimi giornalieri Elaborazione Indice biorario - Bollettino

Grafici e tabelle

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6B.23: Andamento temporale nel periodo gennaio-dicembre del livello di radiazione ultra-violetta di origine solare (UV-B) rilevato presso la stazione di monitoraggio di Rimini - valori orarigiornalieri massimi 2010, confrontati con la curva di interpolazione storica (1997-2010)

Page 91: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 631

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Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 6B.24: Valore massimo mensile dell’indice UV, su scala oraria giornaliera, registrato nelperiodo 1997-2010 (giorno tipo mensile)

Nel grafico di figura 6B.23, oltre a essere riportatol’andamento medio stagionale costruito a partiredai valori massimi orari giornalieri registrati nel-l’ultimo anno, viene evidenziata la curva di ten-denza ottenuta con una polinomiale considerandoi valori massimi giornalieri (della curva storica).Il coefficiente di determinazione della curva di ten-denza, pari a R2 = 0,99, rileva un buon grado di adat-tamento dei valori stimati con i valori storici.Attraverso la costruzione di una curva di tendenza sieliminano le oscillazioni dovute alle condizionimeteorologiche o ad altri fattori perturbanti e siottiene, quindi, un andamento medio stagionale più

omogeneo. Si evidenzia, con il progredire della sta-gione estiva, un graduale aumento della radiazioneUV-B, che raggiunge un valore massimo nel mese digiugno. Nella figura 6B.24 è riportato il giorno tipodel mese, per intervallo orario, ottenuto con il valo-re massimo dell’indice dei valori massimi orari(periodo 1997-2010); da tali dati è possibile rilevarecome il valore più elevato si misuri sempre nelle orecentrali della giornata, con un picco più pronuncia-to nei mesi estivi. Tale indice, nelle ore centrali dellagiornata, raggiunge il valore massimo di picco pari a10-11 nei mesi di giugno-luglio; mentre, a fine sta-gione (settembre), l’UVI non supera il valore 7-8.

Commento

Page 92: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011632

DescrizioneLa maggior parte dell’ozono presente nell’atmosfera sitrova nella regione denominata stratosfera (che siestende fra i 10 km e i 50 km al di sopra della superfi-cie terrestre), dove viene prodotto attraverso reazionifotochimiche in equilibrio dinamico tra loro; esso rag-giunge la massima concentrazione a circa 20 km dallasuperficie. La stratosfera contiene il 90% dell’ozonoatmosferico totale, mentre il rimanente 10% è conte-nuto nella troposfera, strato situato fra la superficieterrestre e la stratosfera. La presenza dell’ozono stra-tosferico è importante in quanto assorbe la radiazioneultravioletta (UV), proteggendo la superficie terrestreda possibili effetti dannosi dovuti a un eccessivo incre-mento della radiazione UV.Il contenuto colonnare di ozono viene misurato incontinuo da una rete mondiale di SpettrometriDobson, posti in varie stazioni superficiali e su piatta-forme spaziali quali il TOMS della statunitense NASAe il GOME dell’europea ESA. Il contenuto colonnaredi ozono viene misurato, nella nostra regione, alla sta-zione della rete Dobson di Sestola (MO). A livello deitropici i livelli di ozono nel corso dell’anno sono tipi-camente fra 250 e 300 DU; il valore si mantiene pres-soché costante, perché l’attività fotochimica rimaneinvariata durante tutto il corso dell’anno a causa del-l’intensità costante dell’irraggiamento solare. A latitu-dini diverse le concentrazioni sono, invece, soggette avariazioni. I valori massimi di concentrazione si tro-vano alle latitudini medio alte. Per quanto riguarda levariazioni temporali il valore massimo assoluto siverifica all’inizio della primavera alle alte latitudini. Inestate si osserva una diminuzione dell’ozono fino araggiungere un minimo in autunno. Le piccole varia-zioni che si possono presentare nella distribuzionelongitudinale sono essenzialmente dovute all’alter-narsi delle terre emerse e dei mari.La quantità dell’ozono stratosferico può variare anchedi molto per cause naturali, cicliche (ad esempio quel-le legate all’attività solare, all’alternarsi dei venti stra-tosferici nella fascia intertropicale da ovest e da est oalla variabilità naturale intrinseca che può comporta-re oscillazioni annuali anche del 40%) od occasionali(fenomeni casuali, come le eruzioni vulcaniche, pos-sono provocare variazioni anche del 10%).Infine, in tutto il corso dell’anno, possono avveniredelle variazioni della durata di pochi giorni a causadelle particolari condizioni meteorologiche (variazioni

che possono essere dell’ordine del 30-50%). In ognicaso il fatto che gli inquinanti originati da attivitàumane causino, a prescindere dalle naturali variazionicicliche, in tutto il globo una graduale diminuzionedell’ozono stratosferico è stato chiaramente documen-tato. A partire dal 1979, alle latitudini più popolate delglobo si è osservata una diminuzione annuale dell’o-zono colonnare pari al 5% ogni 10 anni. Le ricerchefinora condotte hanno messo in evidenza l’importan-za di cause legate in particolare all’emissione di com-posti chimici dannosi per l’ozono stratosferico, fra cuiquelli clorurati e fluorurati (per esempio i clorofluoro-carburi-CFC). La manifestazione della volontà inter-nazionale di procedere a una drastica riduzione delleemissioni di composti capaci di distruggere l’ozonostratosferico è stata rappresentata dalla Convenzionefirmata a Vienna il 22 marzo 1985. La Convenzione havisto una prima attuazione concreta con il Protocollodi Montreal, adottato il 16 settembre 1987 ed entratoin vigore nel 1989. Il Protocollo è stato successiva-mente modificato, aggiornato e reso via via più restrit-tivo, tanto che ora in molti Paesi industrializzati si èquasi giunti al bando completo dei consumi di CFC edi altre sostanze alogenate (halon). “In Italia, ad esem-pio, la produzione di CFC dal 1986 al 2000 era giàdiminuita circa del 87% e a partire dal 2004 risultanulla; a livello mondiale, fra i Paesi che hanno aderitoprogressivamente negli anni al Protocollo di Montreal,si è assistito a una diminuzione nella produzione diCFC pari al 93% (da 1.072.296 tonnellate circa nel1986 a 70.153 tonnellate nel 2004)” (Fonte rapportoUNEP, 2006). Purtroppo, continuano a essere nume-rosi i rischi cui va incontro il processo di attuazionedel Protocollo, rallentandone enormemente l’efficacia(l’applicazione degli obblighi del protocollo ai Paesi invia di sviluppo; l’esistenza di un mercato nero dellesostanze pericolose alimentato dalle industrie ancoraattive, ad esempio in Cina, India e Russia; i cambia-menti climatici e l’effetto serra che possono influiresul tasso di ripristino dello strato di ozono).

ScopoMonitorare il contenuto colonnare di ozono a livelloregionale; tale indicatore è, infatti, in rapporto direttocon la capacità schermante della fascia stratosferica diozono, quindi una sua riduzione segnala il possibileaumento della radiazione UV al suolo.

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STATO

Ozono colonnare rilevato

Page 93: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Annuario dei dati 2011 - Arpa Emilia-Romagna 633

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Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Ozono colonnare rilevato DPSIR S

UNITÀ DI MISURA Dobson FONTE CAMM MonteCimone-Serviziometeorologico dell’aeronauticamilitare, Federaloffice of meteoro-logy and climato-logy (MeteoSwiss)

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

1976-2011

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

Clima

RIFERIMENTI NORMATIVI

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Medie annuali

Grafici e tabelle

290

300

310

320

330

340

350

360

370

1930

1935

1940

1945

1950

1955

1960

1965

1970

1975

1980

1985

1990

1995

2000

2005

2010

Uni

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Monte Cimone-Sestola (MO) AROSA (Svizzera)

Fonte: CAMM Monte Cimone (Servizio meteorologico dell’aeronautica militare), Federal office ofmeteorology and climatology (MeteoSwiss)Figura 6B.25: Media annuale di ozono totale (Unità Dobson) rilevato a Sestola-Monte Cimone(MO), dal 1976 al 2011, e ad Arosa (Svizzera), dal 1932 al 2011Nota: il valore relativo al 2003, per Monte Cimone, è stato ricavato da misure effettuate con spettrometro Brewer, inquanto lo strumento Dobson era in avaria. I dati sono comunque confrontabili

Page 94: Annuario dei dati ambientali 2011 - Cap. 6

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2011634

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250

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GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC

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medie mensili 2011 - Monte Cimone medie mensili 2011 - Arosa

medie annuali 2011 - Monte Cimone

MEDIA ANNUA: 306

Il grafico di figura 6B.25 evidenzia la tendenza aldecremento del contenuto di ozono colonnaremedio annuale negli anni successivi al 1980 e risul-ta, in generale, concorde con la serie storica dei datidella stazione di Arosa – Svizzera, che rappresentala più lunga serie storica di dati al mondo (disponi-bile a partire dal 1932 e sovrapposta al grafico perconfronto). Lo scarto tra il valore massimo rilevato(relativo al 1979) e il valore minimo (relativo al1993) risulta pari circa al 13%. Dalla sovrapposizio-ne di entrambe le serie di dati sembra altresì dipoter rilevare in generale, seppure con delle oscilla-zioni annuali, una nuova lieve crescita nei valori diozono rilevati negli ultimi anni rispetto al valoreminimo storico del 1993. Verosimilmente questainversione di tendenza è legata alle misure adottateormai da anni dalla comunità internazionale, chehanno portato a una diminuzione drastica del con-sumo di alcune sostanze responsabili dell’impoveri-mento dello strato di ozono, almeno nei Paesi indu-strializzati. Ma per ripristinare la situazione prece-

dente alla comparsa del buco dell’ozono (o quanto-meno per avvicinarsi a quella condizione) occorre-rà molto tempo, sia perché i CFC hanno una dura-ta di vita di decenni, sia perché per arrivare nellastratosfera impiegano anni. Se verranno rispettatigli impegni previsti dal Protocollo, le sostanzeaccumulate nella stratosfera continueranno la loroazione distruttiva ancora per un lungo periodo e ilprocesso di ripristino della fascia di ozono non siconcluderà verosimilmente prima della metà delXXI° secolo.In figura 6B.26, sono invece riportate le mediemensili relative al 2011, ottenute dai dati di MonteCimone (MO) e di Arosa ; da tale grafico è possibi-le evidenziare l’andamento tipico stagionale dellaconcentrazione di ozono stratosferico, che presen-ta valori massimi all’inizio della primavera e unpicco minimo durante l’autunno. Nel grafico èanche rappresentato il valore relativo alla mediaannua per l’anno 2011 dei dati della stazionemodenese.

Commento

Fonte: CAMM Monte Cimone (Servizio meteorologico dell’aeronautica militare), Federal office ofmeteorology and climatology (MeteoSwiss)Figura 6B.26: Andamento stagionale dei valori di ozono totale (Unità Dobson) rilevato a Sestola-Monte Cimone (MO) e ad Arosa (Svizzera), medie mensili (2011)Nota: nei mesi di giugno e luglio il sistema di misura presso Monte Cimone è stato sottoposto a calibrazione

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Riferimenti

� Autori

Laura GAIDOLFI (1), Francesca BOZZONI (1), Sabrina CHIOVARO (1), Mauro RICCIOTTI (2)

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� Bibliografia

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23. Deliberazione di Giunta Regionale 12 luglio, n. 978, “Nuove direttive della Regione Emilia-Romagna per la tutela e la salvaguardia dell´ambiente dall´inquinamento elettromagnetico.” ,BUR 22 luglio 2010, Parte seconda - N.66

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35. Legge regionale 22 febbraio 1993, n. 10, “Norme in materia di opere relative a linee e impiantielettrici fino a 150 mila volts. Delega di funzioni amministrative”, B.U.R. 25 febbraio 1993, n. 16

36. Legge regionale 21 aprile 1999, n. 3, “Riforma del sistema regionale e locale”, art. 90, B.U.R. 26aprile 1999, n. 52

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