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Numero 2

Antrum Magicae 2

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Rivista http://antrodellamagia.forumfree.it/

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Page 1: Antrum Magicae 2

Numero 2

Page 2: Antrum Magicae 2

Antro della Magia

~ Liberatoria ~ La traduzione, l’adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo

( compresi i microfilm, i film, le fotocopie ), nonché la memorizzazione elettronica di questa skin, di immagini,

testi interi o parziali e contenuti ad uso differente da quello personale possono essere effettuati citando l’autore e la dicitura

Antro della Magia http://antrodellamagia.forumfree.it/ La maggior parte delle foto è presa da Internet, e quindi valutata di pubblico dominio.

Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo sul forum http://antrodellamagia.forumfree.it/

e provvederemo prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.

I

Page 3: Antrum Magicae 2

ANTRUM MAGICAE

Rivista

dell’Antro della Magia

a cura di Lady Lu

II numero

Distribuita da http://antrodellamagia.forumfree.it/

Antro della Magia ©

II

Antrum Magicae è la rivista del forum “antro della magia”.

Redatta grazie alle conoscenze, alle ricerche e all’impegno degli utenti dell’antro della

magia, si pone il fine di informare e divulgare la cultura esoterico - pagana e valorizzarla

con articoli riguardanti le festività pagane, la magia teorica e pratica appartenente alle

diverse branche, la conoscenza e l’utilizzo magico delle erbe, i culti, la mitologia, i misteri

e le leggende dei diversi Paesi e popolazioni, nonché le straordinarie e incredibili scoperte

dell’uomo fino al giorno d’oggi. La conoscenza è condivisa liberamente dagli utenti attra-

verso le discussioni contenute sul forum ed eventuali articoli inediti.

Page 4: Antrum Magicae 2

INDICE

INDICE……………………….……………………………………….…. pag. III

FESTE PAGANE

Capodanno, Festa di Giano……………………………...………………….…pag. 6

MAGIA TEORICA

Storia della magia…….…………………………………………………..….pag. 10

Il pentacolo……………………….. …………………………..………..…..pag. 16

MAGIA PRATICA

Vinegar jar o il rito del vaso d’aceto…………………………………...……….pag. 19

Agua Florìda…………………...……………………………………...…….pag. 22

Programmazione dei cristalli………………………………………………….pag. 25

IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLE ERBE

I doni della “rugiada marina”…………………………………………………pag. 27

RICETTE STREGATE

Antica pozione contro le fatture e i sortilegi………………………………...…..pag. 30

Aceto dei quattro ladri………………………………………………………..pag. 32

III

Page 5: Antrum Magicae 2

PILLOLE MAGICHE

Magici consigli per cominciare bene il Nuovo Anno..……...……….…………….pag. 33

Rimedi per la tosse……………………………………………….…………...pag. 34

SCOPERTE E STRANEZZE DEL MONDO (Archeologia, scienza, astronomia, ufolo-

gia)

Lo strano caso dei bimbi verdi di Banjos…………………………...…………...pag. 35

Il mago delle piante……………………………………………………….….pag. 37

LEGGENDE E FANTASMI

La leggenda della luna piena……………………………………..…...……….pag. 39

La storia della Befana……………..……………………………..…………..pag. 40

Il manicomio dei bambini fantasma…………………………………………....pag. 43

CREATURE MAGICHE

Leprecauno……….……………………………………………...………….pag. 45

MITOLOGIA , CULTI E DIVINITÀ

La Ruota dell’Esistenza…...…………………………………….…………...pag. 47

OROSCOPO CELTICO

Di che corteccia sei?.....................................................................................................pag. 54

Abete...……………………………………………...…………………....…pag. 55

Olivo………………………………………………………………...……...pag. 56

Pioppo (INEDITO)……………………………………………………….....pag. 58

IV

Page 6: Antrum Magicae 2

Non esistono due mondi separati, due realtà diverse,

un mondo normale e uno paranormale... esiste

un mondo unico, che si può "guardare" o "VEDERE".

Carlos Castaňeda

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Page 7: Antrum Magicae 2

FESTE PAGANE

Capodanno, Festa di Giano Capodanno, Festa di Giano Capodanno, Festa di Giano

1 Gennaio

Inno a Giano

O Giano bifronte, origine dell'anno che scivola silenziosamente, solo

tu tra gli dei superi che vedi le tue spalle: sei presente alla

destra dei capi, con la fatica dei quali la terra fertile produce

orzi tranquilli e il mare anche. Sei presente alla destra dei tuoi

padri, e del popolo di Romolo: e apri con un cenno le cose favorevoli

per il tuo tempio.

La luce sorge propizia; favorite gli spiriti e le parole.

Ora sono da dirsi buone parole nel giorno favorevole. Le orecchie

mancano di lotta, e le dispute furiose stiano sempre lontane: divulga

il tuo lavoro, o lingua invidiosa, e fai in modi che splenda il cielo

con i fuochi profumati e accesi questi, canta con la spiga della

Cilicia.

La fiamma, con il suo splendore colpisce l'oro dei templi, e sparge

il raggio tremolante dal punto più alto del tempio. Tarpea va

nell'acropoli con le vesti intatte, ed lo stesso popolo è di colore

uguale alla suo giorno di festa.

e già avanzano i nuovi fasci e la nuova porpora brilla e il ricco

avorio sperimenta nuova importanza.

I teneri torelli offrono i colli da sgozzare per il lavoro agricolo,

[torelli] che l'erba del territorio dei Falisci nutrì con i suoi campi.

Giove guardi verso tutto il mondo dalla sua sede e non abbia niente

altro che il mondo romano da proteggere. Non abbia null’altro che il

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Page 8: Antrum Magicae 2

mondo romano che lui protegga.

Salute, o giorno felice, e ritorna sempre migliore degno di essere

venerato da un popolo potente.

Dirò: quale dio, infatti, posso dire che tu sia, o Giano bifronte?

Infatti la Grecia non ha nessuna divinità pari a te.

Svela nello stesso tempo il motivo perché, solo tu tra gli dei, vedi

ciò che è alle spalle e ciò che è davanti.

A me, che esamino queste cose, con le tavolette prese, il tempio

apparve più splendente di come fu in precedenza.

Il primo (1) Gennaio si festeggia il Capodanno e la Festa di Giano.

Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano. Nel VII

secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il co-

stume di festeggiare il passaggio al nuovo anno; tale culto pa-

gano venne deplorato da Sant'Eligio (morto nel 659 o nel 660),

che redarguì il popolo delle Fiandre dicendo loro:

"A Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali l'anda-re

mascherati da giovenche o da cervi, o fare scherzi e giochi, e non

stia a tavola tutta la notte né segua l'usanza di doni au-gurali o

di libagioni eccessive. Nessun cristiano creda in quelle donne che

fanno i sortilegi con il fuoco, né sieda in un canto, perché è opera

diabolica".

Giano Bifronte

Giano (latino: Ianus) è il dio degli inizi, materiali e immateriali, ed è una delle divinità più antiche e

più importanti della religione romana, latina e italica. In passato, a causa di un errore di lettura del fe-

gato di Piacenza, si è ritenuto che fosse stato venerato anche presso gli Etruschi con il nome di Ani.

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Page 9: Antrum Magicae 2

Epiteti:

Come tutte le divinità romane, Giano era chiamato con diversi epiteti, che testimoniano la sua parti-

colare rilevanza all'interno del pantheon:

Divum Deus (Dio degli Dei)

Divum Pater (Padre degli Dei)

Ianus Bifrons (Giano bifronte)

Ianus Cerus (Giano creatore)

Ianus Consivius (Giano procreatore)

Ianus Pater (Giano padre)

Pater matutinae (Padre del mattino)

Giano e l’ascia bipenne rappresentano l’uomo che agisce nel suo presente. Nasce dall’esperienza passa-

ta, ma progetta in funzione di un futuro possibile o di un futuro che gli sta venendo incontro. Giano è

rappresentato dalla porta. Una porta in cui si entra superandone l’uscio in un presente passato per ac-

cedere ad un presente seguente. Lo stesso vale per l’ascia bipenne dove l’uomo è rappresentato dall’asta e

le lame, una guarda al passato e un’altra al futuro.

Giano è un “dio” ambivalente e si colloca fra le “divinità” di origine indoeuropea. A Roma era un dio

antico e la base del pensiero religioso romano tutta rivolta a costruire un futuro possibile. Il simbolo re-

ligioso e la struttura giuridica di Roma antica, coincidono nelle azioni delle persone e nel senso religioso

del Mos Maiorum.

Chi presenta il simbolo di Giano afferma che ciò che lui fa, lo sta facendo per costruire un possibile fu-

turo. E’ l’intento del futuro a guidare le sue azioni. Le sue azioni sono determinate da questo intento.

Giano presiede agli inizi e tutti gli Esseri umani sono sempre in una condizione psichica di inizio. Il

mese che ricorda Giano è gennaio che da esso deriva il nome. Qualunque azione intraprendano, questa è

l’inizio di un qualche cosa.

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Page 10: Antrum Magicae 2

Ogni compimento è un inizio. Passare una porta significa passare altre porte. Il passaggio è un conti-

nuo riprodursi di passaggi che portano l’individuo a modificarsi nella direzione di un possibile futuro.

Giano è un simbolo religioso proprio della Religione Pagana e non può es-

sere fatto proprio dalle religioni monoteiste in quanto, queste ultime, han

-no al centro del loro credo religioso la sottomissione al dio padrone in

quanto dio creatore del mondo. Non esiste nelle religioni monoteiste, e nel

cristianesimo in particolare, l’individuo che accumula esperienza da un

passato vissuto e che fonda mediante la sua volontà che impegna nelle

sue scelte un futuro possibile. Il cristiano, deve sottomettersi alla provvi-

denza del suo dio padrone e la sottomissione nella fiduciosa attesa, il cri-

stiano la chiama “speranza”. Lo stesso vale per i musulmani, gli ebrei, i

buddisti.

Il simbolo di Giano Bifronte parla solo al Pagano Politeista perché solo nella religione Pagana Politei-

sta il religioso Pagano fonda il proprio futuro del quale è, sempre e comunque, artefice partendo dalle e-

sperienze che ha accumulato nel passato in cui ha agito nel mondo in cui è nato.

Solo il religioso Pagano può “farsi Giano” perché è consapevole di essere nato in un passato in cui è vis-

suto, è consapevole del perché di ogni sua azione ed è consapevole che ogni sua azione va a costruire un

futuro possibile.

Portare l’emblema di Giano significa invitare le persone ad agire facendosi, esse stesse, promotrici del

loro futuro. di Giove.

Culto di Giano

Al culto di Giano, a differenza delle altre divinità maggiori, non era preposto uno specifico flamen. Le

cerimonie a lui dedicate venivano invece amministrate dallo stesso Rex e, in età repubblicana dal parti-

colare sacerdote che suppliva alle antiche prerogative regie, il Rex Sacrorum. Egli apriva dunque per pri-

mo le processioni e le cerimonie religiose, antecedendo anche lo stesso flamen Dialis, sacerdote .

Le porte del tempio di Giano si spalancavano in tempo di guerra e nel suo tempio si sacrificava spesso

per avere vaticini sulla riuscita delle imprese militari.

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Page 11: Antrum Magicae 2

MAGIA TEORICA

Storia della Magia Storia della Magia Storia della Magia

Che cos'è la Magia?

Chi volesse consultare un qualsiasi dizionario troverebbe: "Arte che pretende di scoprire forze occulte

nella natura e di sottoporle al proprio potere, allo scopo di dominare in modo diretto ed immediato il

mondo fisico e spirituale; si dice magia nera se esercitata con intenti malefici, bianca se esercitata a sco-

pi benefici" (Garzanti). Aleister Crowley, uno dei più noti cultori di magia dei tempi moderni, l'ha chia-

mata "scienza ed arte di provocare cambiamenti volontari nella coscienza" .

Comunque la si definisca, la magia ha costituito un potere fin dal suo primo apparire; il concetto che il

mago possieda la conoscenza dei rapporti fra causa ed effetto ed abbia le capacità di usare questi rap-

porti per asservire la natura, realizzando ciò che la gente comune non può fare, è rimasto inalterato per

millenni. Volendo, tutto quello che non si può spiegare razionalmente con le conoscenze di un certo pe-

riodo storico potrebbe essere considerato un atto magico: basta ricordare il terrore superstizioso dei no-

stri antenati per un semplice fenomeno fisico come l'eclisse.

Cambiano i tempi, le scoperte scientifiche aprono nuovi orizzonti, ma il fascino della magia resta in-

tatto. Perché?

Lo storico Richard Cavendish ha detto che il pensiero magico

"è un tipo di pensiero prevalente per gran parte della storia d'Europa, che si stende dietro vaste aree

della religione, della filosofia e della letteratura e che costituisce una delle principali guide verso le regio-

ni del soprannaturale e dello spirituale, sulle quali la scienza non ha nulla da dire. Non è necessario ac-

cettarlo: ma è indubbio che esso fa squillare lontani segnali di richiamo nelle profondità della mente" .

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Page 12: Antrum Magicae 2

Francesco Bacone sosteneva che la magia era tanto lontana dalla scienza quanto la leggenda di re Ar-

tù era lontana dai Commentarii di Cesare; può anche essere vero, ma converrete con noi che è ben più af-

fascinante la saga di Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda che non il resoconto della guerra con-

dotta dai Romani nelle Gallie, anche se fa parte della nostra storia.

Ed infatti ci interessiamo di magia un po' tutti, per curiosità, per il bisogno di trascendenza che c'è in

ciascuno di noi, o perché siamo circondati da cose che non riusciamo a capire, né tanto meno a control-

lare. Progrediamo continuamente a livello tecnologico, ma sul nostro destino personale non possiamo

molto di più dei nostri antenati nelle caverne: continua a sembrarci oscuro e a volte terribile.

La magia nasce proprio dal bisogno di appellarsi a qualcosa di superiore, che può tutto; di fronte agli

eventi spiacevoli della nostra vita, che sono moltissimi (abbiamo solo l'imbarazzo della scelta), noi cer-

chiamo aiuto. In ogni epoca l'uomo ha avuto sempre tre metodi per porre rimedio alla sua paura di vive-

re: il primo è la religione, l'affidarsi alla Divina Provvidenza; il secondo è tentare di controllare l'am-

biente con mezzi tecnologici e scientifici; il terzo è ricorrere alla magia. Giusto o no, quest'ultimo è quel-

lo che ha avuto, nei secoli, maggior successo.

Quando siamo infelici possiamo rassegnarci alla sorte infausta, infuriarci, lamentarci, piangere, anche

pregare, se è vero che la fede smuove le montagne. Ma se abbiamo paura che le nostre preghiere restino

inascoltate? A questo punto entra in gioco il mago: chi sa resistere alla tentazione di diventare padrone

del proprio futuro, quando il prezzo da pagare non è che quello di un piccolo rituale? Il rituale magico ci

protegge, ci aiuta, ci ridona la salute perduta, ci riavvicina la persona amata, ci procura denaro e feli-

cità. E se non riesce a farlo, almeno ci regala la speranza e la forza di tirare avanti ancora un po', ma-

gari finché le cose non si sistemano da sole.

Dall'inizio degli anni Settanta c'è stato un vero e proprio revival del paranormale; è cresciuto in pro-

porzione geometrica il numero dei maghi, degli astrologi, dei gruppi di studio, dei corsi di esoterismo.

Questo termine ha assunto un significato molto generico e vi si fanno rientrare le cose più disparate: fat-

ture e contro fatture, lettura della mano, divinazione con la sfera di cristallo, malocchio, spiritismo,

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Page 13: Antrum Magicae 2

ufologia, incontri con extraterrestri, pranoterapia, rituali di sesso e sangue di cui abbonda un certo ci-

nema, lettura dei fondi di caffè, società segrete, usanze di tribù che vivono isolate dalla civiltà, radie-

stesia, satanismo, filosofie orientaleggianti, amuleti, talismani e molte altre cose ancora: il tutto mesco-

lato in un informe groviglio a cui viene appiccicata l'etichetta di articolo occulto.

Lo storico inglese Lawrence Stone ha detto che il ritorno in auge della magia in questi ultimi anni è do-

vuto al fatto che viviamo "sul filo del rasoio di una società tecnotronica, razionale, impersonale, go-

vernata dal computer, efficiente, ma sterile, che non lascia spazio alle emozioni, all'amore, alla compas-

sione, né al senso del mistero e della meraviglia, che sono alla radice di tutta la grande letteratura,

dell'arte e della musica" .

Sono molti a credere che l'uomo, alienato dalla società industriale in cui vive, si rivolga alla magia per

modificare una realtà che gli è diventata estranea e nella quale non si riconosce. Le scoperte scientifi-

che, che in teoria dovrebbero eliminare la magia, sono invece costrette a coesistere con la superstizione;

gli scienziati passano la vita sostituendo la realtà all'illusione, per cui l'eccesso di certezze deve in qual-

che modo essere contrastato da un antidoto di natura fantastica.

Ed è forse proprio per questi motivi che, anche se non lo vorremmo, ci crediamo, perché la magia è più

vicina al nostro cuore ed alla nostra mente di quanto lo siano la logica e la ragione, quando lottiamo

contro l'impossibile, contro le avversità, quando rifiutiamo di sentirci sconfitti, quando ci ribelliamo ad

una sorte che sembra essere già segnata e combattiamo con la sola forza della nostra volontà.

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Page 14: Antrum Magicae 2

LA MAGIA NEL MONDO ANTICO

Narra una leggenda che migliaia di anni fa "Uomini di cristallo" scesero dalle stelle per stabilirsi a Thu-

le, una terra vicina al Polo Nord. Questi saggi maestri furono l'elemento di equilibrio fra i primi abita-

tori della Terra; con le loro conoscenze tecnologiche impedirono ai grandi cataclismi di distruggere il pia-

neta e gli uomini che lo popolavano; per merito loro l'umanità conobbe un' "età dell'oro".

Ma alcuni di questi saggi si lasciarono sedurre dalla magia nera e convinsero gli indigeni a ribellarsi ai

Maghi Bianchi: lo scontro distrusse Thule e pose fine al periodo felice. I pochi sopravvissuti si rifugia-

rono in un'isola chiamata Iperborea, nome che significa "al di là di Boreas", il vento del Nord, posta fra

l'Islanda e la Groenlandia.

Diodoro Siculo scrisse che l'isola aveva dimensioni simili alla Sicilia; era una terra fertile e feconda, do-

tata di un clima meravigliosamente temperato, tanto da produrre due raccolti all'anno. Vi erano monta-

gne trasparenti come diamanti, regnava sempre un piacevole calore ed i fiori profumavano l'aria; gli abi-

tanti erano bellissimi e molto longevi. Alcuni erano perfino dotati di chiaroveggenza, dono dato loro da

Apollo, il dio greco che gli Iperborei veneravano sopra ogni altro, che visitava l'isola ogni diciannove an-

ni, "quando si completa il ritorno delle stelle allo stesso posto nella loro orbita", accolto con danze e canti

dagli abitanti.

Un giorno terribile un'immane catastrofe spazzò via Iperborea: una meteorite provocò un violentissi-

mo e repentino raffreddamento, e quel paradiso terrestre scomparve sotto i ghiacci.

La concezione di una razza primordiale venuta dalle stelle, portatrice di una spiritualità trascendente

e del bagaglio delle conoscenze "magiche", è comune a molti popoli.

Atlantide, Thule ed Iperborea sono miti nati in Occidente, ma ce ne sono di simili anche nella tradizio-

ne orientale, come Mu-Lemuria, il continente scomparso situato fra l'Asia e l'America, del quale l'Au-

stralia, l'Isola di Pasqua, le Hawaii e la Polinesia sarebbero un residuo.

I racconti di terre misteriose, nascoste ai più o scomparse nella notte dei tempi, si trovano nel folklore

di vari paesi e con tratti inspiegabilmente costanti, malgrado la diversità delle civiltà in cui si sono svi-

luppati: sono tutti paradisi, terre ricchissime, che godono di un clima salubre e favorevole allo sviluppo

dell'agricoltura; gli abitanti sono tutti belli e longevi, dotati di poteri mentali particolari; il governo è

illuminato e vive in armonia ed in pace con tutti.

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Page 15: Antrum Magicae 2

Le leggende sui visitatori venuti migliaia di anni fa’ dalle

stelle parlano sempre dei buoni e timorosi indigeni che li han-

no accolti con tutti gli onori e considerati come dei. Ma

quanti anni ha l'uomo?

In Europa si sono trovati resti di individui del genere homo

sapiens, risalenti a 250.000 anni fa; ma l'uomo che più si av-

vicina a quello di concezione moderna ha "soltanto" 40.000

anni. L'uomo preistorico, vissuto cioè nel periodo che precede

l'uso dei metalli, usava solo strumenti di pietra e sulla pietra

in-cideva e dipingeva. Organizzato in piccole tribù, la sua vita dipendeva dalla caccia; era una vita no-

ma-de, poiché egli era costretto a spostarsi per seguire le migrazioni degli animali che gli fornivano cibo

per nutrirsi e pelli per coprirsi. Il suo unico imperativo era la sopravvivenza di se stesso, della propria

prole e della propria tribù.

Le pitture rupestri di questo periodo rappresentavano scene di caccia. A che scopo l'uomo del Paleolitco

si prendeva la briga di dipingerle? Lo storico dell'arte Arnold Hauser afferma che la pittura era per l'uo-

mo preistorico "una prassi magica: nell'immagine da lui dipinta il cacciatore credeva di possedere la cosa

stessa; credeva che l'animale vero subisse l'uccisione eseguita sull'animale dipinto".

L'inseguimento e la cattura della preda incisi sulle pareti della sua caverna non erano altro che

"l'anticipazione dell'effetto desiderato; l'avvenimento reale doveva seguire il modello magico. Non si

trattava, quindi, di sostituzioni simboliche, ma di vere azioni dirette ad uno scopo, atti reali che otte-

nevano effetti reali".

Le immagini erano una specie di trappola in cui la preda era destinata a cadere. Lo stesso scopo magi-

co avevano le danze nelle quali i partecipanti indossavano maschere d'animale e fingevano una cattura

ed un'uccisione "in effigie" della preda. La pittura del paleolitico viene chiamata naturalistica per la sua

aderenza con la realtà: avendo uno scopo magico, il modello doveva avvicinarsi il più possibile a quello

reale. Col periodo Neolitico, 7000 anni avanti Cristo, l'uomo cominciò a darsi le prime forme articolate

di organizzazione sociale. 14

Page 16: Antrum Magicae 2

Scoperte le possibilità dell'agricoltura e dell'addomesticamento degli animali a lui utili, decadde la ne-

cessità di spostarsi continuamente. I raccolti consentirono di immagazzinare scorte; si divisero i compiti

fra i membri del clan, si ebbe il primo artigianato della ceramica.

Nacquero forme di culto più complesse, che abbisognavano di idoli e suppellettili funerarie, di amuleti

protettivi e di simboli sacri; si svilupparono riti utili al gruppo, come quelli per aumentare la fertilità

della terra.

Il Neolitico viene considerato un enorme passo avanti

compiuto in tempo relativamente breve dall'uomo verso

la civiltà; il Paleolitico medio, per esempio, si protrasse

per 70.000 anni, mentre il Neolitico ne durò solo tremi-

la, per sfociare nell'età del rame, la più antica delle età

dei metalli.

Nell'area mediterranea furono i popoli della Mesopota-

mia che scoprirono e padroneggiarono le tecniche della

lavorazione dei metalli, quattromila anni prima di Cri-

sto. Il primo fu il rame nativo, che poteva essere lavora-

to a freddo; vennero poi il bronzo ed il ferro.

Con l'età del rame e con l'invenzione dei primi tipi di scrittura (detta "pittografica" perché formata da

disegni indicanti l'oggetto descritto o il simbolo corrispondente) finisce la preistoria, che è la storia dell'u-

manità intera, e comincia la storia dei popoli e …

Black&White

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Page 17: Antrum Magicae 2

Il pentacolo Il pentacolo Il pentacolo

Il Pentagramma o pentacolo, a livello storico, risale addirittura alla cultura indoeuropea. Vi sono ritro-

vamenti in diverse e fra le più antiche civiltà sparse per il globo e la sua valenza è stata fra le più impor-

tanti, per le suddette civiltà.

Innanzi tutto, che significato aveva? Beh rappresentava ciò che l'uomo vedeva come la cosa più im-

portante all'epoca, ovvero la madre terra! In rappresentazione di essa il circolo intorno al pentacolo, e

nell'iscrizione stessa, il simbolo della donna stilizzata.

In relazione a questa affermazione, bisogna sapere che le società, in quei periodi erano di tipo matriar-

cale, e la donna, era considerata sacerdotessa, e collegamento con la madre, nonché portatrice di vita.

L'ultima civiltà che si annovera fra queste e che la chiesa ha ben pensato di distruggere (senza dilun-

garmi troppo), è stata quella degli etruschi, i cui tumuli e costruzioni, riportavano tutti alla stessa ma-

dre terra! Infatti per esempio, i tumuli, oggi abbandonati a sè stessi, e utilizzati per fini ignobili, non

erano altro che tunnel, buchi che si inoltravano sempre più in basso, e che gli Etruschi utilizzavano per

avvicinarsi il più possibili alla propria madre.

Il Pentacolo, inoltre, rappresentava, così come scritto, i quattro elementi, di cui la descrizione è già pre-

sente nel forum, e come quinto lo spirito, in equilibrio tra loro, mentre al centro di esso (il ventre), era

considerata la vita.

Facciamo qualche nome, per vedere poi come si sono trasformate nel tempo le dee della terra, in base al-

la società che a seguito è divenuta patriarcale? Inanna ne è il primo esempio, il più eclatante! Da dea

della terra nella civiltà sumera, a dea capricciosa e infedele ed infine si è trasformata in Lilith, per poi

essere soppiantata da Eva, una creatura remissiva al comando dell'uomo! Che fine ignobile, eh?

Andiamo avanti con la storia, e l'uomo, prende il posto della donna anche nel pentacolo e lo prende con

un'altra valenza, sempre elementi , sempre rimane lo spirito, sempre l'equilibrio, ma è lui al centro della

del creato e quindi anche al centro del pentacolo!

Venne poi adottato nei secoli dalla società ebraica, che molti non sanno, essere stata anch'essa ma-

triarcale.

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Page 18: Antrum Magicae 2

Tanto per fare una digressione sull'argomento ebraico, da notare il simbolo successivo a livello storico

rispetto al pentacolo, ma diventato importantissimo per la stessa religione, è la stella di David, anch'es-

sa antecedente alla cultura ebraica e rappresenta con i due triangoli che la formano, uno verso l'alto e

uno verso il basso, l'unione dell'uomo e della donna, simbolo di protezione (la discendenza e la fami-glia),

simbolo di elevazione, già usato nelle culture matriarcali, egizi, sumeri, babilonesi... infatti il rito preve-

deva l'accoppiamento con la sacerdotessa della madre terra, dal quale sarebbero scaturite, la benedizione

della madre terra, e predizioni sul futuro.

Ok, torniamo al pentacolo e alla sua valenza. Lo stesso, rappresentando una così complessa realtà, ma

semplice al contempo, come tutte le cose, dalle varie religioni è stato screditato e relegato a simboli di

stregoneria, pagani e satanici.

A proposito di satanismo e di pentacoli, visto che ci siamo, partiamo da quello rovesciato! E vai!

Dunque il pentacolo rovesciato, come tutti potranno notare, mette lo spirito e/o la testa, qual dir si vo-

glia, verso terra, e in alto le due antenne... Ne hanno dette di tutti i colori, su di questa cosa, ma la va-

lenza iniziale non cambiava, di fatto è venuto fuori il famosissimo dualismo, di cui tutti parlano, ma di

cui pochi sanno il reale suo significato!

Il dualismo, non nasce dalla condizione di bene o di male, perché è "un articolo" ben successivo, ma si

esplica su un modo di studio, che oggi molti definiscono come mano sinistra e mano destra, che gli ebrei

hanno diviso in qualcosa di ancora più complesso come le sephiroth e le quiphloth, ovvero la maniera per

avvicinarsi a Dio!

Studiando quindi un percorso, se ne poteva apprendere il suo opposto, e attraverso la completezza del-

la conoscenza , si poteva comprendere il creato e Dio.

Dunque, a questo punto arriviamo al concetto magico, se di magia si vuol parlare, perché oggi a parte

un sacco di invenzioni e connessioni, se la verità è sempre la cosa più semplice, all'uomo è sempre pia-

ciuto fare le cose complicate!

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Page 19: Antrum Magicae 2

Magia salomonica, magia cristiana, magie varie che prendono

di tutto e di più da tutte le tradizioni, wicca tante per dirne

un'altra, che sono partiti bene, ma hanno fatto un gran casino

dopo, la cosa importante da sapere è che magi del passato, sape-

vano ciò che scrivevano e usavano per questo la simbologia, che

l'iniziato doveva sapere, mentre oggi parliamo e basta!

Quindi il pentacolo, è simbolo della terra, con i suoi elementi (i

quattro triangoli) e lo spirito (il quinto), nel suo equilibrio e nel-

la sua integrità, così come macro, anche il micro, l'uomo, con il

pentacolo raffigura la propria evoluzione spirituale e il proprio equilibrio e traguardo, di fronte alla

mente ed al corpo, a protezione di se stesso, inattaccabile e distaccato, avendo distrutto i demoni del pro-

prio io.

Esempio palese di cui si parla spesso è quello della meditazione presente in "iniziazione all'alta magia"

di Jorg Sabellicus, dove lui, che conosce bene queste cose, le mette bene in evidenza tramite la simbologi-

a. Infatti, applicata la meditazione, eliminati e pensieri, trovata la pace interiore, pone il problema dello

staccarsi dal corpo, e la simbologia nel caso specifico è estremamente chiara.

Raggiungere questo stadio e metterlo avanti, visualizzando se stessi (il pentacolo) o il pentacolo come

se stessi, finalmente integri, equilibrati e liberi, quindi protetti da ogni male interno, davanti ai cancelli

della mente stessa, alla libertà, ed all'unione con qualcosa di più grande!

Scusate se è un po' troppo ricco di elementi, ma non scrivere le connessioni storiche e religiose, e le deri-

vazioni, non avrebbe portato, secondo il mio parere ad avere un quadro preciso del significato di questo

simbolo, che di magico ha tanto ma allo stesso tempo, poco. Ed in più sarà per ognuno, spunto per ap-

profondimento personale, almeno spero!

Red Jackson

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Page 20: Antrum Magicae 2

MAGIA PRATICA

Vinegar jar o il rito del vaso d’aceto Vinegar jar o il rito del vaso d’aceto Vinegar jar o il rito del vaso d’aceto

Rito di separazione

Sono venuta a conoscenza di questo rito di separazione Hoodoo grazie ad una mia amica della Loui-

siana, ed ho pensato di condividerlo con voi.

Come ho già scritto è un rito di separazione di coppia ma modificato un po' lo si può utilizzare come

rito di allontanamento o distruzione su una sola persona.

Prima di iniziare con l’occorrente vorrei spiegare alcune cose.

Questo rito non si basa sulle fasi lunari, ma essendo comunque un rito negativo credo che effettuarlo in

luna calante e o di martedì o sabato, a seconda dello scopo, non guasta, comunque ripeto non è

"assolutamente" necessario.

Importante e' invece iniziare il rito quando le lancette dell’orologio sono in calante, mi spiego, quando

si avvicinano alla mezza es. 21.29 o alla piena 21.59 , questo perché simbolicamente sono alla" fine del

percorso" quindi l’ideale per uno scopo di annientamento, separazione, fine ecc.

Il luogo: a nostro piacimento, nella natura o in casa. In casa molte persone preferiscono lavorare sul

rito in bagno, vi chiederete perché , l’ho fatto anche io, la risposta è che il bagno per via del suo uso è

considerato un luogo sporco, quindi posto preferito per conservare il lavoro che dura dai 7 ai 9 giorni.

Detto ciò passiamo all’occorrente.

Cosa più importante i testimoni, senza di essi lasciamo perdere dall’inizio.

Si possono utilizzare: capelli, unghie, fluidi personali ( tutto ciò che è strettamente personale è meglio),

foto e anche scritti o firme .

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Page 21: Antrum Magicae 2

Una candela nera

Penna o pennarello nero, ed uno rosso

Un pezzo di carta

Un barattolo di vetro con la capsula in alluminio o una bottiglietta ( sconsiglio l’ultima in quanto dif-

ficile da riempire)

Chiodi arrugginiti 9 ( la ruggine è molto importante per la rovina di un rapporto)

Spilli 9 ( chiodi e spilli simboleggiano dolori e ferite nel rapporto)

Pepe nero in grani

Pepe rosso in grani

Peperoncino

Semi di senape nera ( per creare problemi)

Aceto(per inacidire il rapporto)

Volendo si può aggiungere anche succo di limone o latte acido

Peli di cane nero e di gatto nero, per favore solo questo delle bestiole mi raccomando , e ne bastano po-

chi, serve per farli bisticciare come cani e gatti

Schegge di vetro , per tagliare e ferire il rapporto.

Questa è la base ma se si riescono a trovare anche i seguenti ingredienti lo si può rafforzare:

Polvere di zolfo Foglie di noce ( usate per fatture e per separazioni); Asafodelia ( per far ammalare,

malefici e invocazioni); Terra di cimitero ( usata contro nemici); Erba cedrina ( spero che la traduzione di

Lemon verbena sia giusta, usata per creare separazioni, discordie e conflitti tra persone).

Negli ingredienti possiamo usare anche semi di papavero, che servono per creare confusione nelle perso-

ne.

Si prende una candela nera ( che puo' essere una candela normale o a forma di coppia). Si incidono i no-

mi delle persone che si vogliono far separare ( nome e cognome di entrambi) e tra i due nomi la parola di-

vorzio o separazione.

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Page 22: Antrum Magicae 2

Si procede a " vestire la candela" .

Alcune persone utilizzano a questo scopo olii in commercio come break up o confusion oil, e le corri-

spondenti polveri, se non li avete o non li volete comprare potete utilizzare olio al peperoncino, tabasco,

e ricoprire con pepe rosso, semi di senape o chili.

La candela si veste dal centro verso le estremità essendo un rito di separazione. A questo punto accen-

detela usando dei fiammiferi, mai l’accendino. Scrivete dietro le foto i rispettivi nomi in tinta rossa se

volete che la persona vi rimanga accanto, in tinta nera se la volete allontanare.

In un altro foglietto scrivete la vostra petizione, esempio: ordino che x divorzi da y , invoco la distru-

zione del loro rapporto, che bisticcino in continuazione , che si odino ecc ecc, a voi la scelta. Fatto ciò

ponete il foglietto ( scritto in tinta nera) tra le due foto ( le foto non si devono " guardare" ), ponete tutto

dentro il barattolo o bottiglietta insieme agli altri ingredienti ed i testimoni che avete, ricoprite con

l’aceto. Chiudete ermeticamente ed iniziate a scuotere il barattolo violentemente ordinando con voce ar-

rabbiata ciò che desiderate, mentre fate questo cercate di visualizzare l’oggetto del vostro odio, come bi-

sticciano ,come si separano. Se riuscite a fare ciò per almeno 10 minuti siete a buon punto. Spegnete la

candela con le dita, il rituale va fatto per 7 giorni, o 9 se preferite, quindi fate attenzione a come fate

bruciare la candela. Potete scuotere il barattolo ogni volta che ne sentite il bisogno, quando non lo " la-

vorate" potete avvolgerlo in una busta di plastica, in modo da " soffocarli" e riporlo dietro il wc.

Terminato il periodo di tempo deciso, seppellite il barattolo in cimitero insieme si resti della candela. Si

può fare durante il giorno, ma seppellite il barattolo con i resti di cera separatamente. Nella buca che fa-

rete ponete delle monetine, un po' di whisky come offerta e chiedete l’aiuto degli spiriti per la riuscita del

rito. In genere si vedono i primi movimenti dopo 3 settimane , e se fatto bene il risultato entro i 3 mesi.

Nei riti Hoodoo e' molto importante la purificazione, ogni giorno dopo aver lavorato il vostro vaso e

fatto bruciare una porzione di candela, bisogna purificare l altare, qualora ne usiate uno, e la stanza do-

ve praticate. Molte persone usano prodotti come la " Florida Water" o " Chinese Wash" ma si può ben u-

sare ammoniaca o acqua e sale. L’ultimo giorno del rituale e' bene fare un bagno purificatore, con acqua

e sale e foglie di alloro, contemporaneamente accendete due candele bianche. Se poi volete potete procu-

rarvi dell’issopo ( è un erba) da mettere nell’acqua del vostro bagno.

Sakurakoko

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Page 23: Antrum Magicae 2

Agua Florìda Agua Florìda Agua Florìda

L'Agua Florida è uno dei preparati più utilizzati e versatili del Rootworker. Generalmente è possibile

acquistarlo già pronto, ma si tratta di una produzione standardizzata e industriale, che poco ha a che

vedere con l'uso rituale e sacrale.

Ho pensato di condividere la sua ricetta nella versione semplificata, che prevede l'utilizzo di olii essen-

ziali acquistati in erboristeria. Ovviamente se qualcuno è in grado di provvedere alla produzione dome-

stica di olio essenziale, tanto meglio!

ATTENZIONE: dato che è possibile, a seconda della necessità di utilizzo, ingerire o spalmare sulla

pelle l'Agua, assicuratevi che gli ingredienti che utilizzate siano naturali, non derivati da sintesi chimi-

ca e NON TOSSICI!!! :-)

Presto ci sarà la luna piena, momento propizio per preparare la nostra Agua Florida.

INGREDIENTI

454 gr. di Alcool da cucina o Vodka

4 varietà di olii essenziali.

miele (solo un cucchiaino)

454 gr. di acqua di rose

Per quanto riguarda la scelta degli oli essenziali siete molto liberi. Tenete a mente la destinazione d'uso

dell'Agua, il motivo per cui la preparate, e scegliete di conseguenza. Il nome stesso, Florìda, evoca fra-

granze fiorate e agrumate. Ben vengano quindi olii di cinnamomo, rosmarino, salvia, menta piperita ecc,

purché sia prevista la presenza di un fiore: lavanda, ylang, neroli...

Tenete presente che non è solo la quantità dell'olio che usiamo a fornire la fragranza, ma soprattutto

l'ordine in cui li aggiungiamo. L'ultimo olio aggiunto sarà la nota olfattiva prevalente, secondo un prin-

cipio noto sin dall'antichità.

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Page 24: Antrum Magicae 2

Potete produrre anche una quantità minore di Agua Florida, l'importante è che manteniate il rapporto

tra alcool e acqua di rose di 1:1.

Alcune ricette comprendono anche minerali come l'eliotropio o la fluorite, che può essere lasciato a ba-

gno per una notte nell'acqua di rose oppure unito alla preparazione finale. Ovviamente il minerale, im-

merso in composti alcoolici potrebbe modificare il suo aspetto.

STRUMENTI

Una ciotolina capiente

Una bilancia

Una bottiglietta sterile di vetro oppure di plastica scura

Un imbuto

RITO

Prepariamoci per lavorare sotto la luce lunare, apriamo uno spazio sacro, con la preghiera e l'intenzio-

ne, benediciamo i nostri strumenti e chiamiamo a guardia e sostegno alle nostre azioni gli spiriti degli

antenati, cerchiamo di convogliare il nostro intento dalla mente alle mani, rendiamole calde e attive Una

volta pronti, iniziamo .

Nella ciotolina versiamo l'alcool aggiungiamo uno alla volta i quattro olii essenziali:

8 gocce del primo, 8 gocce del secondo, 5 gocce del terzo, 3 gocce del quarto.

Mischiamo bene, aggiungiamo miele, mischiamo, travasiamo il preparato nella bottiglietta con l'ausilio

dell'imbuto; se la ricetta lo prevede, aggiungiamo il minerale intero alla bottiglia in questa fase. Ag-

giungiamo l'acqua di rose, chiudiamo la bottiglietta e mischiamo, ringraziando gli spiriti, la terra, e be-

nedicendo il nostro lavoro.

Se si tratta di un preparato che non è da usare nell'immediato, si può sigillare il tappo con la ceralacca

e un nodo sigillante. Chiudere lo spazio sacro. conservare lontano da luce e fonti di calore diretto.

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Page 25: Antrum Magicae 2

USO FISICO

Le caratteristiche variano in funzione della ricetta:

bagni di purificazione

lozione astringente

lozione dopobarba

sollievo al mal di testa

deodorante

profuma e purifica gli ambienti

disinfetta, purifica e decontamina i luoghi di degenza di un ammalato

rilassa tensioni nervose e muscolari se applicato sulla parte contratta con un massaggio

apre le vie respiratorie.

USI RITUALI

Purifica gli ambienti prima e dopo la comunicazione con gli spiriti, attira

le energie spirituali se usato come offerta, bagni di purificazione rituale

(da effettuare chiedendo la presenza di uno spirito guardiano), rimuove le

forme di pensiero annidate negli ambienti, calma le vibrazioni pesanti e

l'agitazione dei luoghi, inalato induce ad una maggiore introspezione e

auto guarigione, ripristina la connessione con il proprio io interiore essen-

do un preparato ad alta interazione con le energie sottili e spirituali, può

essere utilizzato secondo il proprio ingegno nell'ambito di ogni contatto

con le energie degli antenati o degli spiriti.

Fozeya

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Page 26: Antrum Magicae 2

Programmazione dei cristalli Programmazione dei cristalli Programmazione dei cristalli

La memoria "Totale" del nostro corpo fisico, funziona con un procedimento del tutto identico alla me-

moria del computer.

Nel corpo fisico la memoria ed i comandi scorrono attraverso neurotrasmettitori collegati all'intelligen-

za centrale (il nostro cervello) trasportati sui cristalli liquidi naturali di cui il cervello è ricco. Per memo-

ria si intende non solo il ricordo dei comandi da trasmettere alle cellule ed agli organi, ma il ricordo vero

e proprio delle emozioni. Ancora una volta a questo crocevia troviamo i Cristalli, per quanto infinita-

mente piccoli, a far ponte fra le due dimensioni. Perché, ribadiamo il concetto, il cristallo attinge con-

temporaneamente dal regno concreto della materia e da quello astratto (ma reale) delle energie pure.

Quindi se saremo in grado di utilizzare la vibrazione del cristallo accordandola a quella del corpo, a-

vremmo svolto una grande operazione, molto simile alle operazioni alchemiche del passato.

Abbiamo preso il termine "accordare" dal linguaggio dei musicisti. Infatti è necessario accordare la vi-

brazione del nostro corpo con quella del cristallo che, per quanto disponibile, è pur sempre uno scono-

sciuto.

In pratica dovremo "addestrare" il cristallo a riequilibrare il flusso delle energie sia all'interno del nostro

corpo fisico, sia nei corpi sottili. Possiamo addestrare un cristallo a comunicare, ad allineare corretta-

mente le micro intelligenze che scorrono nel nostro corpo, convogliate appunto sulla trasmissione dei cri-

stalli liquidi.

Come accordare un cristallo? Bisogna caricarlo, istruirlo con un giusto procedimento. Perché questo in-

terscambio funzioni, bisogna sintonizzarlo sulla nostra lunghezza d'onda.

Un cane comprende il nostro linguaggio, pronto a tradurre con tutti i sui sensi fisici e spirituali a tra-

durre i nostri cenni. Per trasmettere al cristallo è sufficiente farlo mentalmente. Il cristallo ha una in-

telligenza di gran lunga superiore alla nostra ma profondamente diversa. Però, siccome parliamo di due

intelligenze, esiste un punto d'incontro.

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Page 27: Antrum Magicae 2

Esiste una famosa legge immutabile di armonia e affinità. Come il diapason accorda uno strumento, la

vostra intelligenza si accorderà ad un certo livello col cristallo.

Dedicate un po' di tempo ogni giorno ad osservarlo, questa è una grande forma di meditazione. Osser-

vatelo con simpatia, temetelo in mano, osservatelo attraverso la luce. Verrà il momento in cui il cristallo

vi parlerà. Non aspettatevi una cosa eclatante, tipo un fenomeno paranormale. Il rapporto simpatia su-

scitato dalla vostra mente e dalle vostre mani avrà stabilito il contatto. Il tempo necessario perché ciò

accada dipende dalla vostra sensibilità.

Schermare un Cristallo

È un'operazione a cui dovete sottoporre tutti i vostri cristalli. Come sempre il vostro comando è telepa-

tico.

Dopo che il cristallo ha familiarizzato con voi e il vostro ambiente, prendetelo fra le mani a coppa, ap-

poggiatelo alla fronte e con dolcezza ripetetegli con fermezza una frase di questo genere, le parole pote-

te deciderle all'istante o utilizzate queste:

"Ora che conosci la mia aura, la mia vibrazione, il mio

ambiente, ti chiedo di non lasciarti influenzare da nes-

sun pensiero, desiderio, ordine o sollecitazione che ti

venga da un'aura umana diversa dalla mia".

Ripetetelo un paio di volte, la sua intelligenza lo sa-

prà memorizzare alla perfezione. È una operazione da

non dimenticare perché quando gli altri sapranno che

avete cristalli un po' particolari, non resisteranno alla

tentazione di inviar loro delle richieste.

Giove72

Fonte:

Tratto dal Libro di Giuditta Dembech. Titolo: I Cristalli, l'intelligenza nascosta. Edizioni Ariete

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Page 28: Antrum Magicae 2

IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLE ERBE

I doni della “rugiada marina”I doni della “rugiada marina”I doni della “rugiada marina”

Il rosmarino

Se ci raccontassero di una pianta dalle caratteristiche mistico-miracolose che spaziano dal potere puri-

ficante a quello medico e culinario, penseremmo di trovarci di fronte alla solita erba rara quasi impossibi-

le da reperire. Stiamo parlando invece di una pianta (arbusto) sempreverde appartenente alla famiglia

delle Labiate che può raggiungere e superare abbondantemente i due metri.

Il suo nome deriva da Rugiada Marina ( probabilmente perché lo si trova crescere rigoglioso nelle zone di

mare ). La conoscenza di questa pianta risale realmente alla notte dei tempi , strettamente legata alle

religioni pagane Europee ed Orientali , in modo così eviscerale che l'inquisizione non vedeva di buon oc-

chio chi la piantava nel suo orto, e per assurdo sempre nello stesso periodo ( le costruzioni delle prime

grandi Chiese cattedrali ) non riuscendo ad estirparla dalle culture magiche popolari come quelle più ele-

vate, la promosse a pianta Benedetta. La leggenda narra che la Madonna appoggiò il suo mantello ( az-

zurro ) su una pianta di Rosmarino, ed i fiori che erano bianchi ma da quel momento assunsero il colore

del suo manto.

Stiamo parlando dunque del rosmarino. Quando Magia, Medicina e Scienza non erano dissociate ma al

contrario strettamente legate questa pianta era alla base di importanti riti magici , nell'erbario dei medi-

ci , e strumento prezioso per gli acculturati; si presuppone che l'odierno utilizzo culinario derivi dal fatto

che era considerata una pianta benefica sotto ogni aspetto, per tanto era di buon auspicio legarla ai cibi.

Una delle sue caratteristiche costanti riscontrabili in tutte le culture è il suo legame con la " Memoria” ,

veniva infatti spesso chiamata la pianta dei ricordi , lo stesso Shakespeare la menziona come pianta dei

ricordi nel suo " Amleto " .

I druidi utilizzavano i suoi infusi per accedere a ricordi ancestrali e dal punto di vista medico per cura-

re la perdita di memoria dovuta a forti traumi.

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Page 29: Antrum Magicae 2

I romani la utilizzavano per poter rammentare i loro impegni , ponendo una coroncina sul capo e per

onorare i defunti, un rametto portato indosso era una promessa di non dimenticare il parente amico .

La cosa più interessante è che proprio recentemente è arrivata la conferma che il Rosmarino allunga e

riattiva il processo della memoria. A riportarlo è stata la rivista scientifica " Therapeutic Advances in

Psychophacology " . Grazie agli studi ed esperimenti effettuati dai Dott. Mark Moss e Jemma Mc Cre-

ay, dimostrando che migliora quella facoltà chiamata la “prospective Memory ".

Utilizzi di Magia Popolare

Per sapere se in futuro avremo figli maschi o femmine. Prendete due rametti e legateli con una fettuccia

di stoffa bianca , uno tingetelo appena con un fiore di Rosmarino , l'altro con un petalo di Rosa, e pone-

teli sotto il cuscino ( settimana di luna crescente ). Tenetelo sette giorni , in questo lasso di tempo avrete

una risposta molto nitida in sogno.

Per non far dimenticare i propri "sentimenti”. Un piccolo rametto cucito in una parte dell'indumento

non vi farà dimenticare alla persona amata e lo proteggerà da influssi negativi ( invidia ).

Nella cartomanzia più antica e popolare viene utilizzato per lavarsi le mani prima di aprire il mazzo

( Masche o streghe Piemontesi ).

Utilizzato periodicamente durante il bagno purifica , protegge ed aumenta le capacità percettive sotti-

li .

Bruciato ( secco come incenso ) o fresco in un piccolo braciere purifica l'ambiente proteggendolo da e-

ventuali energie negative; durante la meditazione aumenta le capacità di concentrazione.

Utilizzando fiore e aghi raccolti nella notte più lunga dell'anno e messi in un mortaio ( pietra ) e pesta-

ti fino a farne poltiglia ( aggiungete un goccio d'olio non industriale) lo potrete utilizzare per togliere

potenti malesseri dovuti a fatture massaggiandovi con una piccola dose il centro della fronte e la parte

corrispondente allo sterno.

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Page 30: Antrum Magicae 2

Per riguadagnare una sana forma fisica ( bambini improvvisamente e stranamente inappetenti ), proble-

mi di stanchezza non " giustificate ", strani sensi di oppressione o panico improvvisi, preparate questo

vino:

Ponete 25/30 gr di fiori e aghi di rosmarino e 10/15 gr di foglie di salvia in un

barattolo di vetro , versate un litro di vino ( rosso e non industriale ) ed ag-

giungete del miele di castagno (un paio di abbondanti cucchiai). Mettete il ba-

rattolo in una pentola d'acqua più grande e fate riscaldare per 20/25 minuti a

fiamma medio bassa ( non deve bollire ) .Fate raffreddare naturalmente e ver-

sate il contenuto ( accuratamente filtrato) in una bottiglia .

Per i Bambini sarà sufficiente un cucchiaino da far assumere una decina di minuti prima dei pasti, per

gli adulti un cucchiaio anche tre volte al giorno.

IMPORTANTE i rami andranno raccolti nel periodo Gennaio-Febbraio ed il vino preparato in luna

calante.

I Rami raccolti e conservati a fine periodo estivo e tenuti in una stanza dove studiamo o ci dedichiamo

ad attività come la musica ( in particolare ) o anche altre attività dove la creatività è un elemento fonda-

mentale , aumenteranno ed influenzeranno positivamente questa funzione.

La radice raccolta lontano dal periodo di fioritura ( primavera/estate ), trattata con un po' di resina di

pino e bruciata come un normale bastoncino di incenso favorisce lo studio delle arti era ed è utilizzata

durante l'apprendimento delle arti esoteriche.

Ho consapevolizzato nel tempo che per utilizzare al meglio le proprietà magico/esoteriche delle piante

bisogna sì conoscerle bene da un punto di vista fisico terapeutico , senza perdere di vista però che sono

esseri viventi e che anche per loro la dimensione fisico-spirituale è strettamente legata , per tanto intera-

gire con le loro vibrazioni aumenta la loro efficacia, come ? Essendo questa una pianta robusta e adatta

a crescere in ogni ambiante ( anche in vaso su un balcone ) averne cura creerà quel legame che fa la diffe-

renza.

yamato san

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Page 31: Antrum Magicae 2

RICETTE STREGATE

Antica pozione contro le fatture e i sortilegiAntica pozione contro le fatture e i sortilegiAntica pozione contro le fatture e i sortilegi

Ingredienti

3 foglie di olivo

10 foglie di menta

alcune foglie di pisello

1 bicchiere di Rum

sale

sciroppo di zucchero

Procedimento

Prendere 3 foglie di olivo, 10 di menta, alcune foglie di pisello e far bollire in un bicchiere di rum. Infi-

ne, pestare la poltiglia così ottenuta con del sale e aggiungere dello sciroppo di zucchero.

Dosi e tempi di somministrazione

La pozione deve essere ingerita nella dose di 1 cucchiaino al giorno, all'alba, per 9 giorni.

Significati

Punto molto sul conoscere il significato delle cose che si usano per i nostri riti magici, giacché sono par-

te integrante del rito e non scelti a caso; grazie alla conoscenza dei significati è possibile indirizzare me-

glio le energie durante un qualsiasi rituale e, inoltre, le piante, da esseri viventi quali sono, possiedono

una propria vibrazione energetica che può essere sfruttata nell'operazione e va a sommarsi alle energie

mosse da noi stessi, ampliandole.

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Page 32: Antrum Magicae 2

Detto ciò, ecco i significati di ciò che è stato scelto per la preparazione della pozione:

olivo = guarigione, protezione, pace

menta = esorcismo, protezione

pisello = purificazione

sale = purificazione, esorcismo

sciroppo di zucchero = serve semplicemente ad addolcire e legare il tutto

9 giorni = per farla breve, è il numero della rinascita, del rinnovamento, della reincarnazione ma, so-

prattutto, della liberazione

alba = è il momento della giornata in cui notte e giorno si trovano uniti e non ben identificabili, ma è

anche il momento in cui l'oscurità cede il passo alla luce.

Roaul dei Mondi

Fonti:

"Magia Purificatoria", Pier Luca Pierini, ed. Rebis

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Page 33: Antrum Magicae 2

Aceto dei quattro ladriAceto dei quattro ladriAceto dei quattro ladri

Questo aceto ha forti proprietà antisettiche e ha diverse proprietà antibiotiche. Le proprietà dei compo-

nenti sono riconosciute: antivirali, antinfiammatorie, antimicotiche, antisettiche, antibatteriche, vermi-

fughe, stimolanti, antiveleno, carminative, calagoghe, febbrifughe, insettorepellenti, vulnerarie e bechi-

che.

Leggenda. Si narra che nel 1630 quando la terribile peste colpì Tolosa, quattro ladri entravano nelle

case degli appestati a rubare i loro averi.

Quando furono arrestati e condannati all'impiccagione, un giudice curioso e intelligente, volle sapere

come mai nessuno dei quattro aveva mai contratto il grande male. Li interrogò promettendo la grazia se

avessero svelato il segreto di questa incolumità alla peste.

I ladri risposero che si immunizzavano bagnandosi i polsi e le tempie con un macerato di erbe.

Si cominciò così a produrre in tutta la Francia questo "aceto dei quattro ladroni" perchè, si diceva che

proteggesse dalle malattie infettive.

nonostante tutto, secondo delle ricerche nei registri dell'epoca, i 4 ladri furono impiccati ugualmente!

Si ritrovano varie ricette di questo aceto ma tutte vedono come elementi essenziali:

Lavanda

timo

rosmarino

salvia

Successivamente anche in un'altra città furono arrestati altri ladri e questi avevano una variante di

questo particolare aceto! le piante aggiunte erano:

aglio

cipolla

garofano

assenzio e menta

Green Forest

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Page 34: Antrum Magicae 2

PILLOLE MAGICHE

Magici consigli per cominciare bene il Nuovo AnnoMagici consigli per cominciare bene il Nuovo AnnoMagici consigli per cominciare bene il Nuovo Anno

Tutto quello che volevi sapere per cominciare con il "piede giusto"

La pulizia della nostra casa! Il gesto fa fatto con una scopa NUOVA , la polvere o altro verrà conser-

vata e gettata con cura scoccato il nuovo anno. Maestri di questa usanza furono prima gli Etruschi e

successivamente i Romani .

A tavola. Vale per tutti lasciare un posto completamente apparecchiato e vuoto a tavola , usanza ri-

trovata già in alcune cronache Assire, Egiziane e Romane.

Il posto verrà occupato da un rappresentante astrale delle energie positive....( padroni di riderci su ).

Nel caso mettiate a tavola pane intero ( panini o forme più o meno grandi ) non fate che vengano mai

capovolte!

Le famose lenticchie ...vanno servite in un’unica Coppa e mangiate con un cucchiaio di Legno o di Ar-

gento. Mai con uno di ferro o acciaio. Farlo significa inibire il loro buon auspicio, che non si limita asso-

lutamente al vil denaro.

Non tagliare porzioni, versare vino o altro o porgere nulla con la mano sinistra ( non vale per i manci-

ni ) .

Condividete con i commensali una minestra di legumi a vostro piacere e ricordatevi di " Minestrare” voi

stessi la porzione a tutti . Da notare che il termine “amministrare” deriva proprio da questo.

Se avete a tavola qualcuno che AMATE veramente preparatevi ber il brindisi. Lasciate un anello sotto

acqua corrente ( Oro/Argento ) e mettetelo nella coppa dove verserete lo spumante, bevete entrambi dalla

stessa coppa ( occhio non scherzo!) Se avrete modo di stare insieme i veri fuochi li farete voi… e con il

buon auspicio delle " stelle " ( chi ha orecchie intenda! )

Fuori dalla tavola. Un piattino di Grano messo vicino una finestra e delle monetine sparse discreta-

mente negli angoli della casa propizieranno una giusta entrata economica tutto l'anno.

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Page 35: Antrum Magicae 2

Allo scoccare della mezzanotte accendete sette candele ( colore che volete, tranne scuri ), mettetele in fila

lungo il bastone della scopa che avete utilizzato per pulire casa e saltate da una parte all'altra ( se siete

con la persona che amate fatelo assolutamente insieme ). Concentratevi per un istante proiettandovi nel

vostro futuro prossimo. La fiamma delle candele brucerà al vostro passaggio le energie negative che vi

portate dietro, lasciandovi PULITI.

Questa è una vera e propria cerimonia valida unicamente in questo momento. Se siete in tanti, non cre-

do che qualcuno si esimerà dal farlo. Considerato che proprio in questa fase dell'anno i Druidi purifica-

vano chi ne aveva bisogno facendogli saltare una striscia di fuoco .

Non dimenticate di mettere un capo d'abbigliamento alla rovescia e di tenerne uno nuovo da indossare

la mattina del giorno 1 Gennaio quando uscite .

Si ringrazia yamato san

Rimedi per la tosseRimedi per la tosseRimedi per la tosse

3 o 4 mandorle (compreso la buccia legnosa), qualche buccia di arancia o limone, 2 foglie d'alloro, un

pugnetto di orzo, qualche radice di malva e un po’di camomilla.

Nel calderone mettevano a bollire circa un litro d'acqua con tutti quegli ingredienti,e facevano ridurre

il liquido alla metà e ne bevevano ogni tanto (sempre caldo) .In una giornata la tosse si calmava e il gior-

no dopo era addirittura guarita.

Si ringrazia **Innocenza**

- Latte bollente, miele, Cognac o whisky e chiodi di garofano, magari qualche goccia di caffè amaro.

- Vin brule' . Si mette a bollire un bel vino rosso liquoroso , non dolce, ma asprigno, con bacche di can-

nella, miele, scorze di arancio. Lo si lascia riposare giusto qualche minuto e poi va bevuto bollen-

te....rinvigorisce.

- Ultima cosa se proprio uno sta malissimo sono i suffumigi all'aceto: basta semplicemente bollire acqua

e aceto , mettersi un asciugamano in testa e respirare profondamente il vapore almeno per una decina di

minuti. Si ringrazia Nenyha

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Page 36: Antrum Magicae 2

SCOPERTE E STRANEZZE DEL MONDO

Lo strano caso dei bimbi verdi di BanjosLo strano caso dei bimbi verdi di BanjosLo strano caso dei bimbi verdi di Banjos

Extraterrestri o viaggiatori del tempo?

Non mi risulta sia una storia molto conosciuta in Italia, per cui ve ne parlo, visto che in patria questo

caso lo si studia ancora.

Nell' Agosto 1887, verso le 5 del pomeriggio, in un paesino catalano nei pressi di Banjos (spagna) ac-

cadde qualcosa che sconvolse la comunità. Due contadini del luogo videro d'un tratto uscire due bambini

da una grotta, un maschietto ed una femmina che si tenevano timidamente per mano.

Nulla di strano, se non fosse stato che i piccoli erano di colore verde intenso, come le foglie degli alberi,

e indossavano buffi abiti d'un tessuto fino ad allora mai visto.

L'aspetto fisico presentava tratti negroidi ma con occhi incavati e a mandorla come gli orientali. parla-

vano una lingua sconosciuta, e pertanto vennero chiamati insigni linguisti da Barcellona, ma nulla, nes-

sun nesso con le lingue indoeuropee o bantu o altro.

A lungo si sfregò la loro pelle, per farla tornare d'un colore "normale", ma restava verde, e poi si scoprì

contenere clorofilla.

Vennero lasciati in custodia presso un giudice del luogo, tale Ricardo de Calno. I primi 5 giorni non

mangiarono nulla, deperendo in maniera esagerata. solo quando videro fagioli verdi se ne nutrirono vora-

cemente.

Il bambino non visse abbastanza, perché debilitato. Medici e chimici ne osservarono il corpo, facendo

un'autopsia: mancava il pancreas ed aveva un polmone solo, per quanto di grandezza doppia rispetto a

quelli umani.

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Page 37: Antrum Magicae 2

Ma sua sorella sopravvisse per alcuni anni, restando in casa de Calno come domestica. Aveva perso un

po' del colorito verde e cominciava a parlare spagnolo.

Fu così possibile chiederle del suo mondo di appartenenza. rispose che per un gioco lei ed il fratellino

erano giunti con una strana macchina fino a noi, che da dove proveniva -a cento milioni di km di distan-

za- non c'era sole ma due palle artificiali di luce e c'era stato una sorta di maremoto... un gioco finito in

tragedia?

Morta anche lei, venne ispezionato il cadavere (stesso iter del fratello e stesse funzionalità fisiche) e

seppellita accanto al piccolo.

***vari testi ne parlano (buona lettura!) ma chi ne racconta ogni dovizioso particolare sono Jacques

Bergier e Fabio Zerpa, con qualche minima variazione .

angelheart* Fonti:

http://elbulotraselmisterio.blogspot.it/20...anjos-o-la.html

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Page 38: Antrum Magicae 2

Il mago delle pianteIl mago delle pianteIl mago delle piante

Luther Burbank

Nonostante avesse ricevuto solo un'istruzione elementare, Burbank ha sviluppato più di 800 ceppi e

varietà di piante, tra cui 113 varietà di susine e prugne secche, 10 varietà di frutti di bosco, 50 varietà

di gigli e la pesca Freestone.

“Il segreto per migliorare la riproduzione delle piante, a

parte la conoscenza scientifica”, disse Luther Burbank, “è

l’amore”. Soprannominato “il mago dell’orticoltura”, con la

sua affermazione Burbank rivela la semplicità e l’umiltà con

cui fece le scoperte più straordinarie. L. Burbank, un botani-

co americano nato nel 1849, spiegò che, semplicemente par-

lando alle piante, creava per esse uno spazio sicuro e pieno

d’affetto. Usando questo metodo poco ortodosso, riuscì ad

‘incoraggiare’ un cactus del deserto a perdere le spine. Con-

fortava la pianta dicendole: “Non hai nulla da temere. Non

hai bisogno di queste spine per difenderti. Ti proteggerò io”.

Sviluppando una profonda comunione con il regno vegeta-

le, Burbank entrò in quel mondo per migliorare fiori, frutti e

vegetali comuni eliminandone le caratteristiche indesiderate.

Egli creò nuove varietà di prugne, ciliegie, gigli, rose, mele,

pesche, mele cotogne, pesca noce, patate, pomodori, mais, asparagi ed altre piante. Il suo stesso nome —

Burbank — è diventato un verbo inserito nel dizionario per indicare il miglioramento delle piante attra-

verso una riproduzione selettiva, come nell’incrocio o nell’innesto. I Giardini Burbank sono stati conser-

vati sino ad oggi a Santa Rosa, in California.

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Page 39: Antrum Magicae 2

Un cactus modificò la sua forma

Un cactus modificò la sua forma convinto da qualcuno a farlo.

L’americano Luther Burbank, uno dei ricercatori più di successo, parlava alle sue piante come fossero

sue buone amiche. Così facendo, egli riuscì ad ottenere un cactus privo di spine. Burbank confidò al fa-

moso Yogi Paramahansa Yogananda, di parlare spesso con le sue cactacee per avvolgerle in un’aura di

amore, dicendo loro: non dovete avere paura, non avete bisogno delle vostre spine perché io vi proteggerò.

Ci vollero anni ma alla fine Burbank poté sfoggiare il suo cactus senza spine.

Ulteriori esperimenti dimostrarono che le piante e le persone che si prendono cura di loro, sono legate da

un rapporto molto stretto che permane anche a distanza. Una conoscente di Backster fece un viaggio di

3000 miglia attraverso l’America e ad ogni atterraggio e successivo nuovo decollo le piante reagivano al-

le sensazioni di paura della persona che le accudiva. Essa infatti aveva una paura incontrollata di vola-

re.

Backster decise quindi di spostare le piante e di metterle in una gabbia di Faraday, nonché in un conte-

nitore di piombo isolato.

Tutte queste schermature si rivelarono però completamente inutili, poiché nessuno di questi accorgimen-

ti fu in grado di spezzare l’unione tra questa persona e le sue piante.

Che spiegazione dare a questi esperimenti?

Le piante, gli uomini e gli animali, sono collegati tra loro attraverso i cosiddetti campi morfici. Il biolo-

go H.C. Waddington, dedusse dalle sue ricerche sui campi morfogenetici che la natura possiede una me-

moria ed il naturalista Rupert Sheldrake confermò questa asserzione con i risultati delle proprie ricerche:

esiste un collegamento di tipo telepatico che unisce tra loro tutti gli esseri viventi.

Balaramax

Fonti http://www.erbatisana.it/laboratorio-di-er...tutte-le-pagine

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Page 40: Antrum Magicae 2

LEGGENDE E FANTASMI

La leggenda della luna pienaLa leggenda della luna pienaLa leggenda della luna piena

In una calda notte di luglio di tanto tempo fa un lupo, seduto sulla cima di un monte, ululava a più

non posso.

In cielo splendeva una sottile falce di luna che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici trine di

nuvole, o danzava tra esse, armoniosa e lieve.

Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati. In breve arrivarono fino all’argentea regina della

notte che, alquanto infastidita da tutto quel baccano, gli chiese:

- Cos’hai da urlare tanto? Perché non la smetti almeno per un po’?-

- Ho perso uno dei miei figli, il lupacchiotto più piccolo della mia cucciolata. Sono disperato… aiuta-

mi! - rispose il lupo.

La luna, allora, cominciò lentamente a gonfiarsi. E si gonfio, si gonfiò, si gonfiò, fino a diventare una

grossa, luminosissima palla.

- Guarda se riesci ora a ritrovare il tuo lupacchiotto - disse, dolcemente partecipe, al lupo in pena.

Il piccolo fu trovato, tremante di freddo e di paura, sull’orlo di un precipizio. Con un gran balzo il pa-

dre afferrò il figlio, lo strinse forte forte a sé e, felice ed emozionato, ma non senza aver mille e mille vol-

te ringraziato la luna. Poi sparì tra il folto della vegetazione.

Per premiare la bontà della luna, le fate dei boschi le fecero un bellissimo regalo: ogni trenta giorni può

ridiventare tonda, grossa, luminosa, e i cuccioli del mondo intero, alzando nella notte gli occhi al cielo,

possono ammirarla in tutto il suo splendore.

I lupi lo sanno…e ululano festosi alla luna piena.

Laetitia

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La storia della BefanaLa storia della BefanaLa storia della Befana

Al tempo dell'antica Roma, il calendario giuliano fissava nel 25 dicembre il solstizio d'inverno mentre

in realtà lo stesso cade il 21 dicembre e segna l'inizio astronomico della stagione fredda. L'errore nel qua-

le cadevano i romani dipendeva dal fatto che essi non conoscevano alcune leggi di astronomia ed anche

quando ne vennero a conoscenza preferirono mantenere la data del 25 dicembre, ritenendola il giorno

della nascita del Sole, che nel 274 d.C., per volere dell'imperatore Aureliano divenne una festa nazionale

con i riti del Dies Natalis Solis Invictis ( il giorno natale del Sole Invitto); quella notte si accendevano

grandi falò in ogni luogo in segno di festa.

Questa festività, veniva a trovarsi in un periodo importantissimo del calendario romano, poiché chiude-

va i Saturnalia, che si celebravano dal 17 al 23 dicembre, in onore di Saturno, antico dio romano della

semina, e dava il via dopo la sua conclusione alle feste Sigillaria, o feste dei doni, che avevano inizio il

primo giorno di gennaio, seguite ancora dalle feste Agonalia che avevano termine il 9 gennaio. Si creava

così, a cavallo tra dicembre e gennaio, un lungo arco di festività noto come le Kalendae januari.

Le Sigillarie vennero istituite da Tazio, re dei Sabini, e prendevano questo nome per la consuetudine di

scambiarsi, in occasione di tali feste, alcuni doni augurali e di offrire agli dei Lari delle piccole statue di

argilla o di bronzo; queste statuette erano dette " sigilla" dal latino " sigillum" diminutivo di " signum" che

voleva appunto significare statua. Molti genitori acquistavano i sigilla per i loro figlioletti nella via Si-

gillaria, in due mercati opposti: l'uno nel Campo Marzio e l'altro nell' Esquilino. La tradizione degli au-

guri, delle strenne e dei doni si radicò così profondamente nella gente, che persino la Chiesa dovette ar-

rendersi e tollerarla.

Ma la Befana era ancora lontana dal volare! Infatti, la Chiesa riconobbe il 6 gennaio solo come cele-

brazione della manifestazione di Gesù agli uomini come Messia. Con l'andar del tempo, per i popoli

dell'Oriente cristiano, la festa dell'Epifania finì con il ricordare solo la venuta e l'adorazione dei Re Ma-

gi. Dalla romanità al Medioevo, si ebbero dei veri e propri capovolgimenti in merito alla figura della

"generosa vecchietta"!

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La Befana, infatti, trova delle vere e proprie radici nei demoni notturni e nei loro voli, così caratteristi-

ci del Medioevo. Da Natale al 6 gennaio corrono 12 notti, così che la notte dell'Epifania, tra, il 5 ed il

6, veniva anche chiamata " dodicesima notte". Certe credenze, raccontano di voli notturni legati ai culti

propiziatori della fecondità e fertilità. Con il tempo, quelle divinità dei campi divennero nella fantasia

popolare delle vere e proprie streghe ed i loro voli e convegni a cavallo tra il vecchio ed il nuovo anno,

volti in origine a procurare bene e fertilità, si trasformarono nel sabba diabolico con il suo corredo di su-

perstizioni e paure.

Nasce così la tradizione diffusa in tutta l'Europa, che il periodo fra il Natale e l'Epifania, sia da rite-

nersi propizio alle streghe. In alcune parti della Slesia, la gente faceva bruciare della resina di pino tutte

le notti, tra Natale e Capodanno, affinché l'acre fumo cacciasse via tutte le streghe e gli spiriti maligni.

A Saruthum, nel Tirolo, sei giovani mascherati chiamati " Glockelsanger", giravano di casa in casa, la

vigilia bastonando un fantoccio che si portavano dietro, la strega Zuschweil, che impersonava la causa

di ogni male. Anche nella campagna italiana, la sera del 5 gennaio, si usava percorrere prati e campi con

delle torce accese, per far fuggire gli spiriti del male, che avrebbero potuto arrecare danni ad un futuro

raccolto.

Da tutto questo bailamme stregonesco, ecco che , finalmente, prende il volo sulla sua scopa una strega di

buon cuore: la Befana che, nella dodicesima notte, lascia ai bambini dolci o carbone. Non è facile stabili-

re dove essa sia nata ed in quale data, dal momento che la sua figura, nell'animo popolare italiano, ha

avuto una lunga gestione ed è il risultato finale di un lento sovrapporsi di miti. Perché è stata sempre

raffigurata " vecchia e brutta"? Forse perché rappresenta l'anno vecchio; forse perché in certi casi, nella

mente e nella fantasia delle persone semplici ed un po' " rustiche", la vecchiaia era ritenuta un attributo

di creatura mitica, dotata di poteri magici. Altre voci, raffiguravano " la Befana" come una mite vecchi-

na, esile e disarmante; altre ancora la volevano grassottella e rubiconda. Aveva i piedi grandi e nodosi,

calzati da grossolane scarpe, quasi sempre rotte, come testimonia la famosissima rima:

“La Befana vien di notte

Con le scarpe tutte rotte…… “

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Page 43: Antrum Magicae 2

A questo punto è lecito una domanda: la Befana era una fata o u-

na strega?

Era, senza dubbio, tutte e due le cose insieme e questa ambivalenza

formava la componente più importante del suo carattere. Spavento-

sa nell'aspetto fisico, terribile per i suoi poteri insoliti quali il volare

ed il penetrare non vista nelle case; tuttavia, usava questi suoi po-

teri in senso benefico. Il mistero della sua vita privata, non ha certo

impedito il nascere di mille ipotesi e congetture sull'argomento. Per

molti, la Befana, veniva dall' inferno, dove abitava con altre streghe sue pari, uscendone soltanto per

venire sulla terra la notte dell'Epifania. Altri, invece, dicevano abitasse tra le stesse, in un paese detto,

dal suo nome: il paese di Befania nel quale si riforniva di ricche provviste per i suoi doni. Altre voci rac-

contavano di come se ne stesse tutto l'anno nascosta nella gola di un camino, riposandosi dalle immani

fatiche della sua Notte. Come tutti gli esseri magici, la Befana faceva della notte nera e misteriosa il te-

atro delle sue mirabolanti azioni e nelle notti di suo dominio essa era considerata detentrice di incredibili

poteri dei quali il più evidente era appunto quello di volare. La scopa della Befana, s'intende, era una

scopa specialissima, fatta con fili di una saggina preparata appositamente per lei e con il manico di legno

di viburno, il Viburno Lantana di Linneo, pianta magica per eccellenza con virtù soprannaturali, la

stessa con la quale fate o streghe forgiavano le loro bacchette magiche. La Befana non portava regali so-

lo ai bambini ma era spesso occasione di scambio di doni anche tra adulti, specialmente tra le coppie, non

va dimenticato che l'Epifania era popolarmente ritenuta un'occasione propizia a fidanzamenti e matri-

moni. Tradizione che ebbe una certa continuità in molte zone del Veneto, della Toscana, delle Marche

ecc ecc. La scomparsa di quest'uso va messa in relazione con il sopravvento avuto dal Natale come occa-

sione di strenne.

Ma chi era il marito della Befana? La fantasia popolare attribuì alla Befana un marito " che a lei si

confacesse” e che spesso, secondo le regioni veniva anche scelto tra i " buoni partiti" offerti dal calendario

popolare. Nell'Alto Polesine, dove la Befana veniva chiamata " la Vecia", si diceva che avesse per marito

il " Barabau"; in Toscana, invece, era il Carnevale a diventare il marito della vecchietta! Per molti bam-

bini Babbo Natale viene visto anche come il marito della simpatica vecchietta!

internetdj

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Page 44: Antrum Magicae 2

Il manicomio dei bambini fantasmaIl manicomio dei bambini fantasmaIl manicomio dei bambini fantasma

Misteri e fantasmi dell’Emilia Romagna

Aguscello è una piccola frazione del comune di Ferrara che sarebbe oggi ai più sconosciuta non fosse

anche la sede di un’omonima struttura che la tradizione, il folklore e le testimonianze ci descrivono come

una fra le più sinistre e infestate in Italia.

L’ex manicomio di Aguscello, a circa mezz’ora di strada dal centro della frazione, possiede tutti gli in-

gredienti che fanno di esso l’ambiente della più classica fra le ghost stories di Henry James: un passato

incerto e nebbioso, gli spiriti innocenti di bambini vittime di orrendi soprusi e un’aura fatiscente e dere-

litta dovuta forse più all’incuria dei vivi che alle maledizioni dei morti.

Non c’è uniformità fra le teorie che giustificherebbero la scomparsa dei bambini nel manicomio durante

l’ultimo giorno della sua esistenza.

L’ipotesi più gettonata ci parla di un incendio, casuale o doloso, che avrebbe messo fine alla vita di

tutti i piccoli ospiti, impietosamente rinchiusi dalle suore “cattive” agli ultimi piani dell’edificio.

Una versione forse ancor più inquietante ha per protagonista un bambino colpito da una grave forma

di schizofrenia, di nome Filippo Erni.

Il giovane, mentalmente stremato dai metodi educativi rigidi e opprimenti in voga nel manicomio, sa-

rebbe impazzito, uccidendo alcuni suoi compagni prima di venire rinchiuso all’ultimo piano del manico-

mio. Dall’unica finestra della stanza si sarebbe lanciato in preda alla disperazione, trovando la morte.

Proprio l’anima di Filippo Erni sarebbe stata avvistata nel corso degli anni dai numerosi Ghost Hun-

ters partiti all’avventura.

La figura descritta è quella di un bambino di circa 12 anni, biondo, dall’espressione arcigna che corren-

do si aggira nel giardino di Aguscello di cui è prigioniero per l’eternità.

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Page 45: Antrum Magicae 2

Un’ultima ipotesi farebbe coincidere la chiusura del manicomio e la morte di tutti suoi ospiti con lo

scoppio di una grave epidemia virale non arginata dal personale, che dopo aver sepolto i corpi in una fos-

se comune nella zona boschiva antistante al manicomio, se la sarebbe data a gambe levate.

Qualunque sia la fine toccata in sorte al manicomio e a tutti i suoi abitanti, è un dato di fatto che oggi

i curiosi che si avventurano all’esplorazione di Aguscello – imprudentemente, giacché l’edificio è perico-

lante ed è un ritrovo per drogati e partecipanti di messe nere – affermano di sentire una sensazione di

angoscia opprimente fra quelle pareti e di udire gli scalpiccii dei piedini e i lamenti dei tanti bambini un

tempo presenti.

Aguscello è senza dubbio un luogo dal quale è facile lasciarsi suggestionare: i pavimenti crollati e le

scale in disuso non consentono di ispezionarlo per intero. In particolare l’ultimo piano, quello dove se-

condo la leggenda sarebbero stati rinchiusi i bambini e da dove Filippo Erni si sarebbe lanciato, è assolu-

tamente off limits e sarebbe letteralmente un suicidio provare a raggiungerlo.

In più, negli anni l’edificio è stato sede di messe nere e rituali di vario genere, le cui testimonianze sono

incise sulle decrepite pareti in segni e frasi che recitano i loro sinistri ammonimenti agli incauti visitato-

ri.

Caïnø

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Page 46: Antrum Magicae 2

CREATURE MAGICHE

LeprecaunoLeprecaunoLeprecauno

Il leprechaun (a volte reso in italiano con leprecano o lepricauno) è una sorta di gnomo tipico del folklo-

re e della mitologia irlandese.

La forma leprechaun del nome è la resa in inglese del termine irlandese leipreachán. Il sostantivo è tal-

volta tradotto in italiano con gnomo irlandese o, più genericamente, folletto.

Origini

I leprechaun sono considerati parte del "popolo delle fate" e la tradizione vuole che abitassero l'isola pri-

ma dell'arrivo dei Celti e per questo sono spesso associati a luoghi dove sono presenti come i cosiddetti

"anelli magici", luoghi spesso caratterizzati dai ruderi di costruzioni di epoca preceltica.

Caratteristiche

Nell'iconografia classica vengono rappresentati come uomini anziani, dediti alle burle e agli scherzi. Si

dice che non possano scappare se li si guarda fissi, ma se ci si distrae svaniscono immediatamente.

Sono spesso dipinti come creature innocue e schive, che vivono in solitudine in località sperdute, sebbe-

ne alcuni credano che vivano in compagnia di altri spiritelli.

Il loro passatempo è costruire scarpe per il popolo delle fate e per sé stessi.

Nonostante siano esseri sostanzialmente solitari, si ritiene che siano capaci di ottima conversazione.

Tra le credenze più diffuse c'è quella secondo cui, come gli gnomi, siano estremamente ricchi e che siano

soliti occultare tesori in località nascoste, rivelate solo a coloro che riescono a catturare e interrogare il

leprechaun con domande specifiche. Si dice che abbiano numerosi tesori seppelliti durante i periodi di

guerra.

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Page 47: Antrum Magicae 2

Se catturati, spesso acconsentono a rivelare l'ubicazione delle loro ricchezze, ma in seguito trovano il

modo di confondere chi ha ottenuto questa informazione e salvare il proprio oro in extremis. All'occa-

sione, infatti, sanno essere subdoli e scaltri, con una mente acuta: molti racconti presentano storie di

eroi umani superati in arguzia da queste creature.

Alcune storie comuni sono:

Un contadino (o un ragazzo) cattura un leprechaun e lo obbliga

a rivelargli la posizione del tesoro nascosto. Il leprechaun gli assi-

cura che il tesoro è seppellito in un campo dietro una particolare

pianta. Il contadino lega un nastro rosso alla pianta e strappa alla

creatura la promessa che non toglierà il nastro, poi va a prendere

un badile. Al suo ritorno, vede che ogni albero nel campo ha un na-

stro identico, rendendo impossibile il recupero del tesoro.

Una ragazza trova un leprechaun e ottiene di sapere dove si tro-

va il tesoro. Lo prende in mano e si fa guidare sul posto, ma all'im-

provviso sente un rumore alle sue spalle. Il leprechaun le urla di

scappare, perché è inseguita da un nugolo di vespe, ma appena la

ragazza si volta, lo spiritello sparisce nel nulla.

In altre storie si dice che cavalchi i cani da pastore nella notte,

lasciandoli stremati e sporchi la mattina dopo.

Aspetto

Il leprechaun in origine aveva diverse caratteristiche a seconda della zona di provenienza delle opere.

Prima del XX secolo era solitamente vestito di rosso, non di verde.

Altra caratteristica tipica dei leprechaun è la borsa che portano a tracolla, che contiene un unico scel-

lino che ricompare subito dopo essere stato speso.

Phoenix Lux Fonti:

Wikipedia

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MITOLOGIA, CULTI E DIVINITÀ

La Ruota dell'Esistenza La Ruota dell'Esistenza La Ruota dell'Esistenza

भवचक्र Bhavacakra

La ruota dell'esistenza, nota anche come ruota del divenire, è spesso rappresentata nei Thanka tibetani

(un tipo di dipinto o ricamo appeso in un monastero o su un altare di famiglia), è una delle più comuni

rappresentazioni artistiche dei Sei Stati dell'Esistenza.

Secondo i buddisti, tutti gli esseri viventi sono nati in uno dei sei stati dell'esistenza (saṃsāra in san-

skrito, il ciclo di vita e morte ). Tutti sono intrappolati in questa ruota dell'esistenza, come la chiamano i

Tibetani. Tutti gli esseri all'interno dei sei reami (o mondi) sono condannati a morire e rinascere in un ci-

clo ricorrente per innumerevoli secoli, salvo che riescano a liberarsi dal desiderio e raggiungere l'illumina-

zione.

Dopo la morte, tutti gli esseri rinascono in un mondo superiore o inferiore a seconda del loro azione nel-

la vita precedente (ciò è legato al concetto di Karma).

Analisi e descrizione della Ruota.

Al centro della ruota si trovano tre animali: un maiale, un ser-

pente e un gallo che simboleggiano l'avidità e cupidigia, l'odio e

l'avversione, l'ignoranza. Gli animali sono spesso raffigurati

mentre si mordono a vicenda la coda, per mostrare che questi

mali sono inseparabilmente connessi. Sono i tre “veleni”, ovvero

le forze che legano gli esseri all’esistenza ciclica. In particolare,

origine di tutte le sofferenze è l’ignoranza (a-vidya, il non-vedere), la quale non ha il significato ordina-

rio di incompetenza, di mancanza di istruzione, qui, ignoranza è l’offuscamento mentale che impedisce

all’uomo di comprendere la vera natura delle cose (e di se stesso), cioè la mancanza di esistenza intrinse-

ca (la vacuità) di tutti i fenomeni, fisici e mentali.

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Page 49: Antrum Magicae 2

Nel primo cerchio, alcuni esseri salgono verso l’alto, altri scendono verso il basso: è la rappresentazione

del karma, favorevole o sfavorevole, che, a causa delle scelte operate dagli esseri stessi durante le loro esi-

stenze, li trascina verso rinascite positive o negative. In questo esempio di bhavachakra, gli esseri rap-

presentati nel settore bianco (karma positivo) sono un uomo, un asura (titani) e un deva (divinità). Nel

settore nero (karma negativo) si riconoscono un animale, uno “spirito famelico” e un essere infernale.

Il secondo anello è diviso in sei sezioni, nelle quali sono rappresentati i sei “regni” o “destini”, ovvero le

sei condizioni principali dell’esistenza condizionata. Esse, si noti bene, non sono “luoghi” dello spazio,

bensì sono il frutto della percezione degli esseri senzienti e quindi il prodotto del loro karma (cioè delle

loro stesse azioni), che condiziona tale percezione.

Ecco una breve descrizione dei sei mondi:

1. Naraka-gati in Sanskrito. Jigokudō 地獄道 in Giapponese. Il mondo degli inferni. Il più basso e il

peggiore degli stati, causato da collera, odio, violenza. Gli inferni si suddividono in 8 caldi (4 o 5 perife-

rici), 8 freddi e alcuni temporanei.

Gli inferni caldi sono:

- inferno delle continue resurrezioni, in cui gli esseri, spinti dall’odio, si fanno a pezzi tra loro, dopodi-

ché si ricompongono e ricominciano a lottare;

- inferno della linea nera, nel quale gli abitanti vengono distesi su ferro rovente, incisi con fruste di me-

tallo e tagliati lungo le linee nere delle incisioni dai guardiani infernali;

- inferno dello schiacciamento, nel quale si sperimenta la sofferenza dell’essere frantumati da morse, da

macine, da montagne che si avvicinano tra loro;

-inferno del lamento, in cui si è bruciati dal fuoco in una casa priva di aperture;

- inferno del grande lamento, dove la stessa sofferenza è ancora più intensa (vi sono due stanze, e si

pensa quindi di poter fuggire). Sono gli inferni dei bevitori di alcol e di coloro che forniscono tali bevan-

de;

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Page 50: Antrum Magicae 2

- inferno più caldo, dove si è impalati da aste incandescenti o si è immersi in calderoni di metallo fuso;

- inferno ancora più caldo, dove il calore è doppiamente intenso.

- inferno del tormento incessante, nel quale la sofferenza è assolutamente priva di sollievo e non cono-

sce pause. Non vi è differenza, tanto è il calore, tra i corpi degli esseri e il fuoco che li brucia.

Negli inferni periferici (il fossato di brace, la palude

dei cadaveri putrefatti, la pianura dei rasoi, il fiume

senza guado, la foresta di foglie come spade) le soffe-

renze sono un po’ meno insopportabili. Vi si accede

quando il karma di un essere rinato negli inferni caldi

si attenua, o vi si giunge direttamente.

Analogamente, negli inferni freddi si sperimentano

sofferenze di intensità crescente: il gelo provoca ve-

sciche sul corpo, che si aprono e diventano piaghe. I

corpi, essendo congelati, possono solo tremare, emette-

re lamenti o battere i denti. Nel sesto inferno, il Loto Blu, il corpo gelato si spacca e assume la forma del

loto. Nell’inferno del Loto Rosso i corpi fatti a pezzi dal gelo si incastonano nel ghiaccio e lì vengono

tormentati da sciami di insetti velenosi o da malattie. Infatti anche le più piccole parti dei corpi sono

ancora collegate psichicamente alla coscienza degli esseri, che continuano quindi a provare dolore.

Infine, negli inferni temporanei, le sofferenze sono legate alla identificazione del corpo con un oggetto

e all’uso che di tale oggetto viene fatto. Ad esempio, un essere era fatto a forma di mortaio in quanto,

quando era monaco, quindi in forma umana, era andato in collera con un novizio e gli aveva detto che

avrebbe voluto pestarlo in un mortaio.

2. Preta-gati in Sanskrito. Gakidō 餓鬼道 in Giapponese. Il regno degli spiriti avidi o famelici. Av-

viene a causa dell’avarizia e dell’avidità, inseguono desideri basilari sempre inappagati. Gli spiriti sono

considerati meno ottusi (cioè incapaci di comprendere il Dharma) degli animali, ma le loro sofferenze so-

no superiori.

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Page 51: Antrum Magicae 2

Hanno grandi corpi sproporzionati, con enormi teste, ma braccia, gambe e collo sottili. Soffrono conti-

nuamente il caldo e il freddo, la fame e la sete; perfino la luce della luna li ustiona, oppure i raggi del so-

le li fanno rabbrividire per il freddo. Alcuni scorgono acqua e cibo, ma quando li raggiungono tali beni

svaniscono. Altri trovano il cibo, ma esso non passa attraverso la bocca, sottile come uno spillo, o la go-

la, piena di nodi. Oppure il cibo inghiottito si trasforma in metallo rovente, o nella carne del loro stesso

corpo, o in siero. A causa della fame, spesso emettono dalla bocca lingue di fuoco (i così detti “fuochi fa-

tui”).

3. Tiryagyoni-gati in Sanskrito. Chikushōdō 畜生道 in Giapponese. Il regno degli animali. Conducono

una vita inquieta, presi tra la necessità di cibarsi e di riprodursi e la paura di essere uccisi da altri ani-

mali o dall'uomo. E' caratterizzato dalla stupidità e servitù.

4. Asura-gati in Sanskrito. Ashuradō 阿修羅道 in Giapponese. Il regno della rabbia, gelosia e costante

guerra. Gli Asura (Ashura) sono semidèi (titani o dèi gelosi) esseri semi-benedetti. Sono potenti, feroci e

rissosi, vivono alla radice dell'albero che esaudisce tutti i desideri ma, pur conducendo una vita gradevo-

le, non gustano i frutti in quanto le fronde si trovano nel regno superiore. Come gli umani, sono parzial-

mente buoni e parzialmente cattivi.

5. Manusya-gati in Sanskrito. Nin-

dō 人道 in Giapponese. Il regno de-

gli umani. La nascita umana, la più

auspicabile, che viene detta

“preziosa”, in quanto in essa c’è ab-

bastanza sofferenza per suscitare il

desiderio della liberazione, ma non

troppa da impedire ogni tipo di rifles-

sione o di scelta. L'illuminazione è

alla loro portata, ma la maggior parte è accecata e consumata dai propri desideri.

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Page 52: Antrum Magicae 2

6. Deva-gati in Sanskrito. Tendō 天道 in Giapponese. Il regno degli dèi (deva). I deva hanno poteri

divini, alcuni regnano sui regni celesti. Suddivisi a loro volta in 27 gruppi, tra essi, alcuni (dèi del regno

del desiderio) possiedono un corpo, altri (regno della forma pura) hanno una forma corporea “sottile”, al-

tri ancora (regno senza forma) sono pure coscienze. Tutti godono di vite lunghissime, ma non illimitate, e

possono ricadere in “destini” inferiori una volta esaurito il karma che li aveva portati a rinascere nei re-

gni divini.

Ora la spiego nella maniera più semplice possibile, ma è molto più complicato di così...

Nel Buddismo esistono 28 forme di esistenza nei Tre Regni (Skt: Triloka). I tre regni, luoghi in cui si

trovano i deva, partendo dal più basso, sono questi:

- Regno del Desiderio (Skt: Kamaloka, Kamadhatu). Questo regno comprende anche gli altri 5 regni,

Qui gli esseri hanno sia forma fisica che passioni, predominano passione sessuale e altre forme di desi-

derio.

- Regno della Forma senza Desiderio, Regno di Forma Pura (Skt: Rupaloka, Rupadhatu). In questo

regno vivono 18 classi di dei. Qui il desiderio sessuale e il desiderio di cibo scivolano via, ma il piacere e

il divertimento continuano.

- Regno dell'Intangibile (inteso come senza forma) il Regno Incorporeo (Skt: Arupalo-

ka, Arupadhatu). In questo regno vivono 4 classi di Deva. Questo è un continuum pu-

ramente spirituale composto da 4 cieli dove si può rinascere.

Nel cerchio più esterno, sono raffigurati i dodici anelli (nidana) della produzione condi-

zionata, ovvero una approfondita rappresentazione degli insegnamenti buddhisti

sull’interdipendenza.

È la catena di causa-effetto che costituisce il meccanismo dell’esistenza nel samsara.

Ogni fenomeno è condizionato, e a sua volta condiziona l’originazione di nuovi feno-

meni. I fenomeni non sono quindi opera di un Creatore, ma tutti derivano da cause e

condizioni specifiche. “Poiché vi è questo, quello viene ad esistere”.

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Ogni fattore (anello) è relativo, non assoluto, né indipendente. Ognuno esiste in quanto esistono gli al-

tri, ed ognuno è condizionato dagli altri e li condiziona.

Si procede qui ad una semplice elencazione dei fattori rappresentati nelle singole maglie della catena (a

partire dalla prima in alto, come si fa tradizionalmente) non essendo possibile una loro analisi particola-

reggiata, ricordando ancora una volta come ognuna sia effetto della precedente e causa della successiva,

non potendo esistere separatamente dalle altre:

1) l’ignoranza (della vera natura dell’esistenza)

2) le formazioni karmiche (l’impulso all’azione sotto la spinta del karma passato)

3) la coscienza (la conoscenza influenzata dai condizionamenti karmici)

4) il nome e la forma (l’ambito psichico e fisico necessario alla coscienza per una nuova esistenza)

5) le sorgenti dei sei sensi (vista, ecc. + intelletto)

6) il contatto (oggetto dei sensi + organo sensoriale + coscienza sensoriale)

7) la sensazione (la risposta al contatto: sensazione piacevole, spiacevole o indifferente)

8) la sete, il desiderio avido (la sensazione di mancanza che spinge a ripetere l’esperienza)

9) l’attaccamento (l’impadronirsi dell’oggetto desiderato)

10) il divenire, l’esistenza (l’attaccamento all’esistenza produce una nuova situazione di esistenza)

11) la nascita (o ri-nascita, condizionata dal karma precedente)

12) la vecchiaia-e-morte.

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L'intera ruota viene rappresentata stretta dagli

artigli di Yama (il “Trattenitore”, nella tradizio-

ne hindu simbolo della morte e giudice dei defun-

ti), o, secondo altre versioni, di Mara (la Morte,

dalla radice sanscrita mri, morire), colui che ave-

va cercato di distogliere Siddharta dalla sua ricer-

ca, proponendogli ricchezze materiali e potere

mondano.

In alto a destra, all’esterno della ruota, compare

l’immagine del Buddha, che indica con la mano

destra la luna piena, per ricordare la notte di ple-

nilunio durante la quale, nel maggio del 528 a.C.

(data convenzionale), conseguì dopo sei anni di

ricerca interiore la liberazione dall’esistenza cicli-

ca. La luna piena è essa stessa simbolo del Risve-

glio del Buddha.

Huginn&Muninn

Fonti: Cornu, Dizionario del Buddhismo, Ed. Bruno Mondadori

Humphreys, Dizionario buddhista, Ed. Ubaldini AA.VV., Dizionario delle Religioni Orientali, Ed. Vallardi Stutley, Dizionario dell’Induismo, Ed. Ubaldini Shumann, Immagini buddhiste, Ed. Mediterranee Eliade, Lo Yoga – Immortalità e libertà, Ed. Sansoni Tucci, Teoria e pratica del mandala, Ed. Ubaldini Jung, La saggezza orientale Ed. Boringhieri Pabonka Rimpoce, La liberazione nel palmo della tua mano, Ed. Chiara Luce mauro tonko, 2012 http://zenvadoligure.blogspot.it/ www.onmarkproductions.com/ wikipedia

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Page 55: Antrum Magicae 2

OROSCOPO CELTICO

Di che corteccia sei?Di che corteccia sei?Di che corteccia sei?

21 Mar. 20 Apr. Quercia

21 Apr. 20 Mag. Ciliegio

21 Mag. 20 Giu. Abete

21 Giu. 20 lug. Fico

21 Lug. 20 Ago. Melo

21 Ago. 20 Sett. Olivo

21 Sett. 20 Ott. Pino

21 Ott. 20 Nov. Cipresso

21 Nov. 20 Dic. Tiglio

21 Dic. 20 Genn. Frassino

21 Genn, 20 Febb. Pioppo

21 Febb. 20 Mar. Salice

Questi alberi sono anche legati agli equinozi ed ai solstizi, partendo dai primi tre, e proseguendo di tre

in tre...

Equinozio di Primavera

Solstizio D'estate

Equinozio D'autunno

Solstizio D'inverno

Il testo originale è scritto in Gaelico ma ne esistono copie in Greco antico ( Ho avuto il piacere di aver-

ne uno tra le mani ) .Quello in gaelico descriveva il modus operandi per le nascite, il matrimonio e la

morte, quello in greco riporta i cerimoniali di equinozio e di sol-stizio, anche se i periodi sono stati sicu-

ramente cambiati con l'avvento del Cristianesimo in Irlanda.

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AbeteAbeteAbete

I Soggetti Abete sono in primis "cerebrali”, sanno esprimere con

creatività la loro intelligenza fortemente stimolata dalla innata

curiosità, sempre in fermento e movimento,hanno la caratteristica

( uomini in particolare ) di non farsi coinvolgere completamente

dalle situazioni, valutando di volta in volta anche nelle più diver-

se situazioni. La donna più dell'uomo sembra non avere necessità

di punti fermi o certezze dando l'impressione d'essere superficiale.

In realtà sono degli sperimentatori, pur non disdegnando la teoria ,

il loro obbiettivo è il piacere della pratica associato alla scoperta.

Disinvolti utilizzano il loro umorismo a volte sarcastico a favore

della loro abilità di trovare la parte comica anche in situazioni che

non lo sono. Di contro se ( il più delle volte solo secondo loro ) si

sentono traditi o delusi , vedono negativo anche li dove non esiste.

In Amore i maschi avendo un comportamento cerebrale sono portati per le avventure occasionali e l'ami-

cizia amorosa , i soggetti della prima decade , tendono più soventemente a non esprimere volentieri i pro-

pri istinti, ma quando lo fanno esprimono delicatezza, attenzioni e fantasia; le donne in particolare non

amano l'invadenza da parte del partner. I loro partner ideali sono Il Fico e l'Abete.

I tipi Abete sono portati a tutte quelle professioni che sono legate a viaggi e contatto con la gente ,

scambi culturali ed intellettuali. Abili nell'apprendimento e nell'attuazione della pratica, se non possibi-

litati a viaggi , si dimostrano valenti manager aziendali , ma in particolare gli uomini detestano interior-

mente lavori sedentari o d'ufficio; le donne grazie alla capacità d'immedesimazione possono intraprende-

re attività come cinema o teatro.

Salute. Il loro anello debole sono polmoni ed articolazioni..

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OlivoOlivoOlivo

La leggenda vuole che l'olivo sia stato regalato dalla Dea Minerva ( Dea delle arti e delle scienze) agli

Ateniesi come dono portatore di prosperità e splendore.

Recenti studi antropologici , confermano che uno dei motivi della prosperità delle popolazioni nate sul

Mediterraneo, è dovuta alla fiorente coltivazione dell'ulivo e conseguente conoscenza delle sue proprie-

tà, ancora oggi olio ed olive sono alla base della dieta mediterranea..

Il tipo Olivo è solito tirare le somme delle azioni compiute in precedenza. Significa in generale che il sog-

getto olivo convivono con una crisi interiore, che dipende da due sentimenti contrastanti, il primo e con-

traddistinto dalla consapevolezza dei propri mezzi/bravura ( per altro veritiera ) e conseguente disinvol-

tura nell'affrontarne anche eventuali difficoltà della vita, nel secondo, hanno spesso la sensazione che il

percorso lavoro sia ancora insufficiente per raggiungere gli scopi prefissi, creandosi in questo modo dubbi

e " Paure " per il futuro.

La loro sicurezza si basa sulla stabilità , sulla programmazione accurata della propria esistenza..la

donna in particolare tende ad analizzare , mettere in ordine idee e lavori. In loro non esiste l'ambizione

così come la intendiamo generalmente ma il desiderio e la ricerca della perfezione sia della materia che

dello spirito..

Amore . Il nostro Olivo si limita con la sua innata riservatezza, bloccando slanci d'affetto ed altro rela-

tivo anche alla sfera della sensualità.

Egli analizza ogni sensazione, sua ed anche del partner, questa caratteristica è anche più forte nella

donna che analizzando anche frasi e gesti finisce per crearsi ed accentuare dubbi.

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Entrambi per sciogliere la loro apparente freddezza debbono trovare un partner che sappia portarlo a

dare più spazio al cuore che alla.....testa. Anche nella scelta il tipo Olivo tende a lasciarsi trasportare

dalle valutazioni " utilitaristiche " sacrificando il sentimento e andando incontro a delusioni.. Dai figli

pretendono il rispetto scrupoloso delle abitudini tradizione ed educazione.

I tipi Olivo sentono il lavoro come un " dovere " quotidiano da svolgere con senso di responsabilità , qua-

lità questa che insieme alla discrezione, pazienza e acutezza intellettuale, li rendono adatti ad ogni tipo

di lavoro..

Salute . Il loro punto debole è il sistema nervoso.

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PioppoPioppoPioppo

Leggenda. Il pioppo è strettamente legato alle leggende greche. Gli dei de-

scritti dagli antichi greci spesso incontravano gli umani proprio vicino a que-

sti alberi. Lo stesso Ercole durante il combattimento contro Cerbero si ap-

poggiò un attimo al tronco di un pioppo e la leggenda vuole che da nero di-

venne bianco come lo conosciamo oggi.

Le caratteristiche generali del soggetto pioppo sono la grande forza di vo-

lontà, l’amore per il rischio e il coraggio.

Entrambi i sessi hanno una mente sempre vigile, in grado di percepire se-

gnali e messaggi che per altre persone sono insondabili. Il pioppo non si esime dal mettere in gioco la

sua sicurezza a fronte della possibilità di vivere avvenimenti stimolanti e innovativi. La donna in parti-

colare non ama le convenzioni e compie le sue scelte senza farsi condizionare da interventi altrui. En-

trambi hanno un originale modo di porsi alla gente e di pensare, questo è dovuto al loro grande entusia-

smo e ad una fervida immaginazione. Grazie a questo il pioppo riesce a conquistarsi una posizione privi-

legiata in ogni situazione e settore della vita.

Amore. Irrequieti, grazie alla loro natura impulsiva ricercano l’amicizia, interessi in comune, compren-

sione, ma hanno bisogno di una vera e propria unione sentimentale. Quando riescono a trovare il partner

che rispecchia questa immagine ideale, dei loro sogni, creano intorno al rapporto un’atmosfera magica,

quasi irreale. Nell’esprimere i sentimenti non si pongono problemi di fronte a qualsiasi ostacolo o situa-

zione. Entrambi, uomo e donna, sono in grado di sdrammatizzare e reagire dignitosamente.

Unioni favorevoli salice, pioppo e abete.

Professioni. Considerata la loro personalità non hanno problemi di alcun genere ma mentre gli uomini

sono particolarmente adatti a tutte quelle professioni che richiedono una certa abilità manuale, le donne

riescono a dedicarsi a qualunque attività di tipo tecnico ma non di meno filosofico-spirituale.

Salute. Il loro punto debole è costituito dal sistema circolatorio.

Oroscopo celtico by yamato san

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