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8 maggio 2012 anno X - n. 16 [email protected] www.arci.it arci report settimanale a cura dell’Arci H Da piazza della Bastiglia un varco per l’Europa Una scossa salutare per avviare il cambiamento È un terremoto politico quello uscito dalle urne il 7 maggio: clamorosa la frana di gran parte dei partiti tradizionali, un vero e proprio tracollo nel caso del Pdl, ma è netto anche l'arretramento del Terzo Polo e della Lega, a parte il caso di Verona. Si salva solo il Pd, pur con molti problemi in diverse città, unico par- tito a contenere il calo di consensi che punisce le forze che sostengono il governo Monti. Dilaga il voto di protesta, con l'affer- mazione del movimento Cinque Stelle. Come previsto cresce l'astensionismo, ma la disaffezione verso i partiti non si traduce nella temuta fuga di massa dalle urne. Il voto dimostra piuttosto che quando è chiamato a scegliere l'elettore lo fa senza sconti per nes- suno. Premia i candidati dei partiti se credibili ma è capace di bocciarli clamorosamente se non lo sono. Sarebbe un errore liquidare tutto questo come antipolitica, perché il voto con- tiene invece chiari segnali politici: boccia senza attenuanti la destra responsabile della rovina del Paese e incapace di una credibile offerta politica, premia il centrosinistra che vince in molte città finora in mano alla destra, soprattutto esprime una forte domanda di cambiamento. Nel mezzo della congiuntura economica e sociale più grave del dopoguerra, dentro la crisi democratica seguita al fallimento della seconda repubblica, è possibile raccogliere le forze per una svolta. Come già provarono le amministrative del 2011, è dalle città che può partire il riscatto della politica e il rinnovamen- to delle classi dirigenti. La sinistra ha una grande chance, purché non pensi di aver già risolto il problema e di essere autosufficiente. L'alternativa va costruita con umiltà, riaprendo alla partecipazione popolare, coinvolgendo le tante energie positive che ci sono e possono rivitalizzare la democrazia. Soprattutto, serve invertire la rotta rispetto alle scelte di questi anni. Dovunque in Europa, dalla Francia alla Grecia, gli elettori bocciano le politiche di austerità e di rigore a senso unico imposte dalla destra conserva- trice e neoliberista, che si sono rivelate ineffi- caci ad arginare la crisi e hanno prodotto il massacro dei diritti sociali e della democrazia. La sinistra può tornare a raccogliere il con- senso popolare se sceglie di opporsi al liberi- smo e proporre un'altra strada per uscire dalla crisi: quella di un diverso modello economico e sociale, nell'orizzonte dei diritti del lavoro, della giustizia sociale e ambientale, della democrazia. AMMINISTRATIVE I PAGINA 3 Walter Massa e Anna Bucca commentano l’esito delle elezioni in Liguria e in Sicilia AMBIENTE I PAGINA 8 Un articolo di Luigi Sidero sul Festival Eco&Food che si terrà a Ferrara dall’11 al 13 maggio D efinire ‘storica’ la vittoria di Hollande nelle presidenziali francesi non è affatto esagerato né retorico. Con Hollande per la seconda volta dal dopoguer- ra, 31 anni dopo Francois Mitterrand, un socialista entra all’Eliseo. Non si tratta quindi di un’alternanza consuetudinaria. Avviene sulla base di un voto altamente partecipato, in controtendenza esplicita con quella crisi della politica che da più parti in Europa si è venuta manifestando. Si realizza sulla base di una scelta netta e consapevole da parte degli elettori che ha riportato in auge il cli- vage, ovvero la distinzione, fra destra e si- nistra, altrove alquanto sfumata. Tanto è vero che sia la sinistra di Melenchon, quanto e purtroppo la destra estrema della Le Pen, ne escono enormemente rafforzate. Lo ha dimostrato una campagna elettorale nella quale i contenuti programmatici hanno contato moltissimo e lungo la quale il can- didato vincente non ha avuto paura di affrontare tematiche che da noi sarebbero considerate addirittura tabù sotto elezioni, come il tema dell’aumento della tassazione sui redditi più alti. Il fatto stesso che Hollande sia stato considerato dai mass media un uomo ‘normale’, ovvero una figura in parten- za persino opaca, rafforza il valore con- tenutistico della sua affermazione che ben poco deve alla dimensione leaderistica della politica. Né vale l’argomento portato da alcu- ni commentatori, come Giuliano Ferrara, secondo cui è più Sarkozy ad avere perso le elezioni che non Hollande ad averle vinte. È certamente vero che, come ha detto il filosofo pacifista Marek Halter, Sarkozy non ha fatto nulla per evitare di passare per ‘il presidente dei ricchi’ in piena crisi economi- ca. È altrettanto vero che non gli ha giovato il gradimento esplicito espresso in piena contesa elettorale dalla Cancelliera Merkel che certo in Francia non gode di sfrenati entusiasmi. La festa di piazza della Bastiglia a Parigi per la vittoria di Francois Hollande continua a pagina 2

Arcireport numero 16_2012

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Commenti sulle elezioni amministrative in Italia, Francia e Grecia, gli appuntamenti con Eco&Food Ferrara, Viva il live a Mantova, la Giornata contro la precarietà in tutta Italia, le iniziative "I cento passi dei sindaci" e "Terra Futura", il viaggio della Carovana Antimafia, il seminario FQTS a Napoli e il progetto Volumi a Succivo:

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8 maggio 2012anno X - n. 16

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arcireports e t t i m a n a l e a c u r a d e l l ’ A r c i

H

Da piazza della Bastiglia un varco per l’Europa

Una scossa salutare peravviare il cambiamento

È un terremoto politico quello uscito dalleurne il 7 maggio: clamorosa la frana di granparte dei partiti tradizionali, un vero e propriotracollo nel caso del Pdl, ma è netto anchel'arretramento del Terzo Polo e della Lega, aparte il caso di Verona. Si salva solo il Pd, purcon molti problemi in diverse città, unico par-tito a contenere il calo di consensi chepunisce le forze che sostengono il governoMonti. Dilaga il voto di protesta, con l'affer-mazione del movimento Cinque Stelle.Come previsto cresce l'astensionismo, ma ladisaffezione verso i partiti non si traduce nellatemuta fuga di massa dalle urne. Il votodimostra piuttosto che quando è chiamato ascegliere l'elettore lo fa senza sconti per nes-suno. Premia i candidati dei partiti se credibilima è capace di bocciarli clamorosamente senon lo sono. Sarebbe un errore liquidare tuttoquesto come antipolitica, perché il voto con-tiene invece chiari segnali politici: bocciasenza attenuanti la destra responsabile dellarovina del Paese e incapace di una credibileofferta politica, premia il centrosinistra chevince in molte città finora in mano alla destra,soprattutto esprime una forte domanda dicambiamento.Nel mezzo della congiuntura economica esociale più grave del dopoguerra, dentro lacrisi democratica seguita al fallimento dellaseconda repubblica, è possibile raccogliere leforze per una svolta. Come già provarono leamministrative del 2011, è dalle città che puòpartire il riscatto della politica e il rinnovamen-to delle classi dirigenti. La sinistra ha unagrande chance, purché non pensi di aver giàrisolto il problema e di essere autosufficiente.L'alternativa va costruita con umiltà, riaprendoalla partecipazione popolare, coinvolgendo letante energie positive che ci sono e possonorivitalizzare la democrazia. Soprattutto, serve invertire la rotta rispettoalle scelte di questi anni. Dovunque inEuropa, dalla Francia alla Grecia, gli elettoribocciano le politiche di austerità e di rigore asenso unico imposte dalla destra conserva-trice e neoliberista, che si sono rivelate ineffi-caci ad arginare la crisi e hanno prodotto ilmassacro dei diritti sociali e della democrazia.La sinistra può tornare a raccogliere il con-senso popolare se sceglie di opporsi al liberi -smo e proporre un'altra strada per uscire dallacrisi: quella di un diverso modello economicoe sociale, nell'orizzonte dei diritti del lavoro,della giustizia sociale e ambientale, dellademocrazia.

AMMINISTRATIVE I PAGINA 3Walter Massa e Anna Bucca commentano l’esito delle elezioni in Liguria e in Sicilia

AMBIENTE I PAGINA 8Un articolo di Luigi Sidero sul FestivalEco&Food che si terrà a Ferraradall’11 al 13 maggio

Definire ‘storica’ la vittoria di Hollandenelle presidenziali francesi non èaffatto esagerato né retorico. Con

Hollande per la seconda volta dal dopoguer-ra, 31 anni dopo Francois Mitterrand, unsocialista entra all’Eliseo. Non si tratta quindidi un’alternanza consuetudinaria. Avvienesulla base di un voto altamente partecipato,in controtendenza esplicita con quella crisidella politica che da più parti in Europa si èvenuta manifestando. Si realizza sulla basedi una scelta netta e consapevole da partedegli elettori che ha riportato in auge il cli-vage, ovvero la distinzione, fra destra e si -nistra, altrove alquanto sfumata. Tanto è veroche sia la sinistra di Melenchon, quanto epurtroppo la destra estrema della Le Pen, neescono enormemente rafforzate. Lo ha dimostrato una campagna elettoralenella quale i contenuti programmatici hannocontato moltissimo e lungo la quale il can-didato vincente non ha avuto paura di

affrontare tematiche che da noi sarebberoconsiderate addirittura tabù sotto elezioni,come il tema dell’aumento della tassazionesui redditi più alti. Il fatto stesso che Hollandesia stato considerato dai mass media unuomo ‘normale’, ovvero una figura in parten-za persino opaca, rafforza il valore con-tenutistico della sua affermazione che benpoco deve alla dimensione leaderistica dellapolitica. Né vale l’argomento portato da alcu-ni commentatori, come Giuliano Ferrara,secondo cui è più Sarkozy ad avere perso leelezioni che non Hollande ad averle vinte. È certamente vero che, come ha detto ilfilosofo pacifista Marek Halter, Sarkozy nonha fatto nulla per evitare di passare per ‘ilpresidente dei ricchi’ in piena crisi economi-ca. È altrettanto vero che non gli ha giovatoil gradimento esplicito espresso in pienacontesa elettorale dalla Cancelliera Merkelche certo in Francia non gode di sfrenatientusia smi.

La festa di piazza della Bastiglia a Parigi per la vittoria di Francois Hollande

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Il voto greco rappresenta una di quellerare occasioni elettorali in cui su vinci-tori e vinti non possono esserci molti

dubbi. Ha perso il ‘comitato bancario disalute pubblica’, rappresentato dai duegrandi partiti fautori del rigore, che per dueanni hanno imposto misure d’austerità eumiliato la Grecia, di fatto commissariatadalla troika (Ue, Bce, Fmi). I conservatori di nuova Democrazia e ilsocialisti del Pasok ne escono con le ossarotte e insieme raggiungono appena il32%, anche se grazie alla legge elettoralegreca, coi loro 149 seggi potranno tenerein ostaggio la stragrande maggioranzadegli elettori che hanno bocciato il neolibe-rismo dei tagli, della disoccupazione, delladistruzione di società e di vite umane. Tra i vincitori, al primo posto sta senzadubbio Syriza, la coalizione che, raggiun-gendo quasi il 18%, è riuscita a intercetta-re il voto di protesta, anche di moderati esocialisti, diventando il primo partito d’op-posizione. È una vittoria della sinistra dunque, ma

anche del buon senso, di quella parte disocietà che ormai è convinta che non c’èuscita dalla crisi, in Grecia come inEuropa, continuando con le politiche didevastazione neoliberista e monetaristaapplicate finora. Le ricette della troika hanno fatto sprofon-dare il Paese in una crisi economica esociale senza precedenti, mentre la finan-za internazionale continua a speculare edarricchirsi. Tsipras, il giovane leader diSyriza, è riuscito anche a dare un sensoprofondamente europeista al messaggio diprotesta, in polemica con i comunisti delKke da sempre anti Ue. Ha lavorato beneper una sinistra maggioritaria, europeista eriformatrice, ma capace di vincere senzaperdere l’anima. Questo risultato positivo è arrivato nono -stante una campagna di paura e di ricattiportati avanti non solo da Pasok e NuovaDemocrazia, ma anche da funzionari dellatroika, che ha finito per favorire l’ingressoin Parlamento dell’estrema destra razzistadi Chrisi Avgi.

L’attuale distribuzione dei seggi rendemolto difficile l’aggregazione di maggio-ranze. Samaras, dopo poche ore dall’in-carico ricevuto dal Presidente dellaRepubblica greca Papoulias, ha rinun-ciato. Tocca ora a Tsipras tentarci, dopo averannunciato che punta a un governo dellesinistre, obiettivo difficilmente realizzabile. I numeri rendono dunque molto incerto unquadro che invece invia - tanto più seaccostato all’esito delle presidenziali fran-cesi - un messaggio chiaro: sta diventandomaggioritaria la presa di coscienza del fal-limento delle ricette fin qui imposte peruscire dalla crisi e, contemporaneamente,la fiducia nei programmi anti-austerità.Non stupisce allora che l’unica soluzionegià prospettata dai poteri forti, daBruxelles, da Francoforte, sia quella dimandare di nuovo i greci alle urne.Come diceva Bertold Brecht «quando ilpopolo chiese ai suoi governanti di cam-biare le decisioni adottate, i governantidecisero di cambiare il popolo».

europa

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Ma in una contesa a due, distinguere i meritidell’uno dai demeriti dell’altro è eserciziopuramente tautologico, oltre che pratica-mente impossibile. Se tutto questo può edeve essere salutato con grande soddis-fazione; se un elemento di svolta nell’interoquadro politico europeo è stato così immes-so; se è pensabile, oltre che auspicabile, chetale elemento possa in un futuro assaiprossimo innestare altri fattori positivi di cam-biamento, sarebbe un grave errore nontenere conto delle difficoltà che un effettivoprocesso di cambiamento in Francia è desti-nato a incontrare. Innanzitutto non si puòdimenticare che se la vittoria di Hollande si èavvalsa della prevedibile impossibilità di untravaso dei voti dell’estrema destra suSarkozy al secondo e decisivo turno, resta ilfatto che il quadro degli orientamenti politicidell’elettorato francese vede la destra nelsuo complesso ancora maggioritaria. Saranno le elezioni legislative tra qualchesettimana a verificare se la spinta della vitto-ria socialista alle presidenziali sarà in gradodi produrre un effettivo e profondo cambia-mento negli orientamenti politici. Sarannoquindi decisive le prime mosse del neoelettopresidente, sia sul piano interno che su quel-lo europeo e internazionale, per molti versiancora più decisivo. Infatti il programma che

Hollande ha prospettato è impegnativo. Haparlato di ritiro anticipato delle truppedall’Afghanistan entro il 2012, di volere privi-legiare il dialogo negoziale con l’Iran, di -stinguendosi nettamente dalle mosse inter-ventiste dell’ultimo Sakozy, pur ritenendosalda la presenza della Francia nella Nato.Sulle questioni economiche si è speso peraumentare al 75% l’imposta sui redditi supe-riori al milione annuo; per reintrodurre la set-timana lavorativa di 35 ore; per trovarelavoro ai giovani; per cancellare le normeregressive e di allungamento dell’età pen-sionabile. Sul terreno dei diritti civili ha aper-to al diritto di voto nelle elezioni amministra-tive per gli immigrati e ai matrimoni fra gay.Ma è soprattutto sul terreno della rispostaalla crisi che Hollande si gioca la partita. Qui,e non a caso, i contorni si fanno più confusi.Ha detto che vuole rinegoziare il fiscal com-pact, cioè la stretta sui bilanci europei decisain sede Ue che i parlamenti nazionali dovreb-bero ratificare entro il prossimo giugno.Tornare indietro su questo punto non è sem-plice, vista la netta opposizione tedesca.D’altro canto la prima preoccupazione diHollande è stata di tranquillizzare i vicinitedeschi. Né sono possibili equilibrismi lin-guistici, quali quelli con i quali si sta eserci-tando Monti in questi giorni, che cercano di

coniugare il rigore con la crescita. La situazione della crisi è così grave chesemplici palliativi non servono. Ci vorrebbeuna svolta decisa nei programmi politici edeconomici in senso antirecessivo, ma questain Hollande, vuoi per scelta di fondo, vuoi perprudenza, non appare. Così che un grandeintellettuale come Todorov può con ragioneaffermare di non avere udito da Hollande unaparola «veramente diversa sull’Europa»,come ad esempio la sua riforma politica cherichiederebbe ben altri poteri al Parlamentoeletto, in luogo dello strapotere dellaCommissione nominata. Se la Francia apreun nuovo spiraglio in Europa, il successo delsuo nuovo corso dipende anche da quelloche succede in altre parti. In Grecia adesempio, dove va valorizzata l’affermazionedi Syriza, coalizione di sinistra che critica laUe a partire da una posizione europeista. Nelnostro paese, in cui non dobbiamo attenderela salvezza da fuori ma costruirla con le nos-tre mani. In Germania, ove è tutt’altro cheimpossibile una sconfitta elettorale dellaMerkel, ma rimangono incerti schieramenti epolitiche degli eventuali vincitori. Nella socie -tà europea, ove il peso dei movimenti controil rigorismo neoliberista deve farsi sentire conpiù forza, in vista anche delle prossime di -scussioni parlamentari sul fiscal compact.

Da piazza della Bastiglia un varco per l’Europa

In Grecia un voto europeista contro le politiche della ‘troika’

n.16 8 maggio 2012

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continua dalla prima

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3elezioniamministrative

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Le elezioni amministrative in Siciliaraccontano ancora una volta di unaterra strana, sanguigna e contraddit-

toria, capace, come ci ricorda la sua storiarecente e antica, di grandi innovazioni e fortirigurgiti di restaurazione. Sarebbe un limiteleggerle guardando solo al risultato diPalermo, con Orlando che distanzia di quasi20 punti il secondo arrivato, il vincitore delleprimarie Ferrandelli. Certo, è sicuramente ildato che colpisce di più l’immaginario e cheattrae di più la stampa: un dato peraltro noninatteso per chi opera davvero nel territorio,molto spesso fuori dai partiti - non contro ipartiti - e che aveva poco gradito il risultatofalsato da un voto ‘prefabbricato’, non deltutto spontaneo, emerso dalle primarie del 4marzo. Di quelle primarie abbiamo scrittoper Arcireport e non voglio riprendere qui leriflessioni già condivise: voglio solo sottoli-neare che parlo di un risultato falsato perchénon si può vendere la chiamata al voto, piùo meno organizzata e intruppata, comestraordinario fenomeno di partecipazionedal basso, oppure le primarie come unica esuprema forma di espressione della volontàpopolare, filosofia sposata principalmente

dal Partito Democratico che insieme a Selpaga più di tutti nel centro sinistra palermita-no la mancanza di prospettiva politica, l’in-capacità di leggere i processi in corso e diindividuare i bisogni delle persone, comequello di uscire da logiche mafiose e cliente-lari. Inoltre la scelta suicida di Sel di soste-nere un’alleanza con il PD che guarda a unostrano laboratorio politico in salsa sicula conil Movimento dell’Autonomia di RaffaeleLombardo, presidente della regione in carica(forse ancora per poco) su cui pende unarichiesta di rinvio a giudizio per concorsoesterno in associazione mafiosa, producecome primo risultato la non rappresentanzain consiglio comunale, avendo ottenuto unapercentuale di voti assai lontana dallo sbar-ramento del 5%. Neanche la lista dellaFederazione della sinistra supera lo sbarra-mento, e per l’ennesima volta, a causa delledivisioni interne, il raggruppamento di sini-stra più ‘radicale’ (lo schieramento a sinistradel PD) non avrà rappresentanza istituzio-nale. Nel resto della Sicilia i risultati sonovariegati, ma ne voglio scegliere tre su cui èbene riflettere. Uno si è chiuso male eriguarda il comune di Corleone, dove il cen-

tro sinistra guidato da Pippo Cipriani, il sin-daco del rinnovamento del 1993, tra i primipartner della carovana antimafia nel 1994 etra i pionieri di coraggiose operazioni sullaconfisca dei beni nel 1999, perde le elezioniper pochi voti. Uno si è chiuso bene ed èLampedusa, dove Giusi Nicolini, presidentedella locale sezione di Legambiente e com-pagna di tante battaglie per i diritti deimigranti è la nuova sindaca. Uno si chiude-rà il 20 maggio e ha bisogno di tutto il nostrosostegno: è l’elezione del sindaco aBarcellona P.G. dove Maria Teresa Collica,giovane e molto credibile candidata di unacoalizione di sinistra non sostenuta dal PD,arriva al ballottaggio contro i poteri locali.Maria Teresa e il percorso collettivo che rap-presenta - iniziato con le primarie del 2005 econ la campagna elettorale per le regionalidel 2006, straordinaria esperienza di forma-zione politica e di scrittura di un programmaelettorale condiviso con 15mila persone -credo rappresenti il più bel segnale di questeelezioni, forse uno dei pochi segnali di rin-novamento reale e di partecipazione dalbasso di questa strana tornata elettorale.Info: [email protected]

Si può solo azzardare una prima,superficiale, analisi a neanche 24 oredalla chiusura delle urne. Due dati

colpiscono subito però. Le città della Liguriaimpegnate nelle tornate elettorali sono traquelle dove si è votato di meno. Un dato nonda poco se pensiamo alla lunga tradizionedemocratica ligure e alla composizionesociale della nostra regione, tra le più vec-chie – anagraficamente parlando - d’Europa.Il secondo dato che balza agli occhi è l’affer-mazione di chi ha saputo interpretare, sep-pur da fronti contrapposti, il bisogno di cam-biamento. Da una parte certamente i grillini,da oggi tutto fuorchè antipolitica (Gramscidocet) e dall’altra, per quello che riguardaGenova, Marco Doria, che ha rimesso incampo la sinistra nel capoluogo. Si, c’è daessere ottimisti per il ballottaggio genovese,sopraggiunto per la mancanza di pochemigliaia di voti finiti un po’ nelle tantissimeschede nulle (quasi 11mila, circa il 6%),molte nel cosiddetto voto disgiunto e diversenell’astensionismo. Le due grandi sfide di La Spezia e Genova,per le quali anche la nostra associazione si èspesa generosamente, hanno visto quindi laconvincente conferma del nostro Massimo

Federici al primo turno(52,54% per lui) e,come dicevamo, il ballottaggio genovese cheMarco Doria affronterà forte del 48,31% con-tro il 15% di Enrico Musso, attualmentesenatore del terzo polo dopo un non brillan-te passato tra le file del PDL. Con la partico-larità che, con l’attuale sistema elettorale deicomuni sopra i 15mila abitanti, anche in casodi sconfitta da parte del candidato di centrosinistra Marco Doria, lo sfidante del TerzoPolo non avrebbe ugualmente la maggioran-za in consiglio e si andrebbe a nuove elezio-ni. Guardando a levante, l'affermazione diMassimo Federici è la miglior risposta che sipotesse dare ai teorici dell'antipolitica: quan-do si amministra con serietà e attenzione alleesigenze dei cittadini, ovvero si fa dellabuona politica, i risultati arrivano e il distaccodi oltre 36 punti percentuali inflitto aChiarandini, candidata di Pdl e alcune listeciviche ne è la palese dimostrazione. Tantopiù se si tiene conto che anche a La Speziail Movimento 5 Stelle ha ottenuto un risultatodegno di nota, con il 10,70% fatto registrareda Ivan Mirenda. Anche se la scaramanziaindurrebbe a non pronunciarsi, riteniamo chela stessa cosa si possa dire per Genova,dove la domanda di 'buona politica' si è fatta

sentire con forza già alle primarie imponendoun candidato, Marco Doria, capace di ascol-tare e dialogare in modo franco e convincen-te. Il margine tra il candidato del centrosini-stra e il rivale al ballottaggio, l'ondivagoEnrico Musso, è altrettanto corposo, 33 puntipercentuali, ed anche in questo caso si èregistrata una forte affermazione delMovimento 5 Stelle che con Paolo Putti haaddirittura sfiorato il ballottaggio, fermandosia meno di due punti percentuali da Musso esopravanzando di un punto abbondante ilcandidato del Pdl, Vinai. A sottolineare la concretezza dell'esito geno-vese c'è poi la 'conquista' da parte dei candi-dati del centro sinistra di tutti i nove Municipicittadini. Ed anche in questo caso, ilMovimento 5 Stelle ha fatto registrare signifi-cativi risultati affermandosi come secondaforza nei tre Municipi in cui ha presentato deicandidati. In ultimo possiamo affermare conestrema obiettività la scomparsa del centrodestra ed in parte della lega nord, un datosignificativo per le dinamiche nazionali deiprossimi mesi, dato che, in particolareGenova, era considerata a tutti gli effetti testnazionale.Info: [email protected]

Primavera siciliana? Un risultato con luci e ombre

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n.16 8 maggio 2012

Voto in Liguria: vince il bisogno di buona politica

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4migranti

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Dopo la buona notizia dell'assegna-zione alle commissioni parlamenta-ri delle due proposte di legge su cui

abbiamo raccolto più di 100mila firme, siapre una nuova fase per rilanciare, sulpiano della comunicazione, gli obiettividella Campagna L’Italia sono anch’io e persostenere la richiesta che la discussione inParlamento venga calendarizzata in tempirapidi. Grazie ad un contributo della FondazioneSoros, sta per partire la campagna dicomunicazione lanciata dal Comitato pro-motore durante la conferenza stampa del6 marzo. L’obiettivo è quello di mantener viva l’at-tenzione sul tema della Cittadinanza inun’Italia che sta cambiando, attraverso l’u-tilizzo delle immagini di alcuni testimonial econ la realizzazione di un album fotografi-co da pubblicare sul sito de L’Italia sonoanch’io. Il 25 maggio sarà promossa una giornatanazionale con l'esposizione delle giganto-grafie nei comuni capoluogo di regione enei comuni in cui vivono i 4 testimonialdella campagna di comunicazione. Nei

prossimi giorni i comitati di Ancona, AscoliPiceno, Bari, Bologna, Calabria, Firenze,Genova, L’Aquila, Lamezia Terme, Milano,Palermo, Perugia, Potenza, ReggioCalabria,Reggio Emilia, Roma, Torino,Trento, Trieste, Venezia saranno contattatidalla segreteria della Cooperativa Inrete(alla quale è stato affidato il progetto) perconcordare questo passaggio.Il Comitato promotore nazionale provvede-rà inoltre a stampare alcune migliaia dimanifesti di dimensione standard con lostesso soggetto delle gigantografie. Ciascun comitato territoriale potrà richie-derli alla segreteria della cooperativaInrete (contattando Caterina Chirico) perutilizzarli nelle proprie iniziative estive oper le affissioni in città. È anche possibilechiederne i file per stamparseli in loco.L'album fotografico di tutte le persone chesostengono la campagna, e in particolaredei nuovi italiani, può essere uno strumen-to molto efficace per rendere visibili i voltidell'Italia che cambia e raccogliere storiepuò contribuire a dare una rappresentazio-ne diversa del mondo dell'immigrazione,valorizzandone le potenzialità e smontan-

do i luoghi comuni.Quest'iniziativa ha lo scopo precipuo di coin-volgere le diverse realtà del territorio, chepotrebbero iniziare già da ora a contattareinsegnanti, dirigenti scolastici e studenti perconcordare percorsi didattici per il prossimoanno scolastico. Le foto, le storie, le videointerviste realizzate dovranno essere inviatea [email protected], che èincaricata di implementare la pagina delsito della campagna con l’album fotografi-co, che sarà poi pubblicato anche sul sitode L’Italia sono anch’io. Sempre il 25 mag-gio sono previste due iniziative a Milano ea Firenze, nell’ambito, rispettivamente,del festival RiGene razioni e di TerraFutura, entrambe tappe verso la Confe -renza nazionale sulla cittadinanza che siterrà il 6 giugno a Roma, con la presenza,tra l’altro, del Presidente della CameraGianfranco Fini. Infine, è prevista entro la fine di giugnol’assemblea pubblica dei comitati naziona-le e territoriali per un largo confronto suirisultati raggiunti e le prossime tappe dellaCampa gna. Info: www.litaliasonoanchio.it

«Libertà è partecipazione», can-tava Giorgio Gaber nel lontano1972. E come definire real-

mente ‘libera’ una società che inibisce amilioni di persone la forma di partecipazio-ne per eccellenza in democrazia, il dirittoal voto?L’argomento è stato fra l’altro al centroanche del recente confronto televisivo traSarkhozy e Hollande. Su di esso i due can-didati all’Eliseo hanno mostrato di avereidee chiare e molto distanti tra loro.In Italia agli stranieri non comunitari si chie-de, sin dal primo giorno del loro arrivo, diassolvere - giustamente - a tutti i doveriche gravano sui cittadini italiani, compresoil pagamento delle imposte, contribuendocosì alla fiscalità generale. Ma non c’è nes-suna automatica simmetria col godimentodi quei diritti che garantiscono la pienainclusione nel sistema democratico. Una evidente ingiustizia che, in occasio-ne delle recenti elezioni amministrative, hacomportato l’esclusione dal voto di centi-naia di migliaia di persone, tanto da indur-re a chiedersi - e non solo come sempliceprovocazione - se nel nostro Paese sia

davvero rispettato il principio del suffragiouniversale sancito dalla nostra Costi -tuzione. Considerando solo i comuni mag-giori in cui si è votato, una percentuale intaluni casi superiore al 10% di potenzialielettori (per esempio a Como, Parma,Verona e Piacenza, dove si arriva addirit-tura al 14,4%) non ha potuto votare perchépriva della cittadinanza italiana. Si tratta dicittadini di origine straniera non comunitari,residenti regolarmente in quei comuni,spesso da molti anni, ai quali è impedito diconcorrere alla scelta di chi dovrà ammini-strarli. In totale, considerando tutto il territorio ita-liano, ben il 5,3% della popolazione resi-dente non ha diritto al voto. Lo scorso 6 marzo la campagna L’Italiasono anch’io ha depositato alla Cameradei deputati più di 100mila firme di cittadi-ne e cittadini italiani in calce ad una propo-sta di legge di iniziativa popolare perchévenga riconosciuto il diritto di voto alle ele-zioni amministrative e regionali ai noncomunitari residenti nel nostro paese da 5anni. Il testo che la Campagna ha adottatoè stato elaborato dall’Anci nel 2005 e mette

in atto un principio contenuto nellaConvenzione di Strasburgo del 1992 sullapartecipazione degli stranieri alla vita pub-blica locale. Il nostro paese non ha mairatificato quella parte della Convenzioneche riguarda proprio il diritto di voto.Come strumento in più per denunciarequesto vulnus democratico, abbiamo distri-buito nei comuni interessati dalla consulta-zione un adesivo con la frase ‘Io non possovotare’. Ancora per 5 anni, molte città sarannogovernate senza avvalersi del contributo diun pezzo sempre più importante di società.Un problema che dovrebbe vedere impe-gnate, per superarlo, le forze politiche de -mo cratiche con la consapevolezza che laquestione non riguarda solo i diritti deimigranti, ma i principi fondativi del nostrosistema democratico. Sul tema del diritto di voto continueremoad adoperarci perché si apra il più ampiodibattito pubblico, con la certezza che lamaggior parte dell’opinione pubblica stiadalla parte di chi ha sottoscritto la nostraproposta di legge. Info: [email protected]

‘Io non posso votare’. In Italia il 5,3% della popolazione residente non ha diritto al voto

L’Italia sono anch’io: la nuova campagna di comunicazione e i prossimiappuntamenti verso la Conferenza nazionale sulla cittadinanza

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n.16 8 maggio 2012

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La riunione del consiglio nazionaleUcca del 20 aprile scorso ha discussolungamente di come sostenere la rete

dei circoli associati - oltre 330 - e quali pro-gettualità possano concorrere a costruireuna rete nazionale sempre più coesa. Unprogetto su cui si è valutato opportuno conti-nuare un importante investimento culturale èL’Italia che non si vede, rassegna itineranteche promuove il cinema del reale e il suoracconto dell’Italia contemporanea. Se ilconsiglio nazionale riconosce ne L’Italia chenon si vede il merito di costruire le condizio-ni per iniziative territoriali che amplificano lacapacità complessiva di Ucca di promuove-re il cinema italiano di qualità, tanti sono iproblemi che i circoli incontrano, soprattuttoper recuperare le risorse necessarie. Tra leproposte per il 2012, ha riscosso un unani-me consenso l’idea di estendere ai circoli laselezione dei titoli da inserire nel catalogo deL’Italia che non si vede, organizzando unseminario in cui presentare a tutti quelli ade-renti alla rassegna i titoli e interloquire con gliautori. La rassegna Le ragioni della laicità,nel 2011 alla sua prima edizione, ha incon-trato un discreto successo, registrando l’a-

desione di numerosi circoli sia nel periodo diprogrammazione principale (ottobre-dicem-bre) che successivamente. L’Arci Sicilia, tra itanti esempi possibili, programma proprio inqueste settimane una interessante rasse-gna. Quello della laicità è un tema di grandeimportanza e su cui sollecitare anche per ilfuturo ulteriori approfondimenti sia dal puntodi vista dell’affermazione di un principio fon-dante di una matura democrazia che in chia-ve interculturale. A riguardo, il consiglionazionale Ucca ha anche deliberato di atti-varsi per chiedere l’adesione alla rete nazio-nale della Fondazione Anna Lindh e svilup-pare così il dialogo culturale con altri paesiche si affacciano sul Mediterraneo a partiredall’importante lavoro che il festival del cine-ma del mediterraneo già svolge in questocampo. Si arricchisce intanto la library Uccacon la disponibilità del pluripremiato This ismy land ….Hebron di Giulia Amati, StephenNatanson, Boris Sclauzero e con il lungome-traggio Libera Tutti realizzato dal circoloThomas Sankara, nell’ambito del progettoSpunti di vista. Libera Tutti può esseredescritto come un compendio sull’immigra-zione oggi in Italia: dai richiedenti asilo fino ai

giovani di seconda generazione attraverso ilracconto della difficile convivenza tra unacomunità rom e il resto della città. Buona parte dei lavori del consiglio sonostati dedicati alla discussione del rendiconto2011, sia per quanto riguarda i risultati delleattività programmate che rispetto alle pro-spettive future. Nel 2011 si è infatti moltoridotto il sostegno che il ministero mette adisposizione delle associazioni di promozio-ne della cultura cinematografica, riducendodel 40% gli stanziamenti. Molte sono dunquele preoccupazioni su quali prospettive atten-dano l’associazione in un futuro così pesan-temente segnato dalla contrazione dellacapacità di spesa degli enti locali e delle isti-tuzioni pubbliche nel campo della cultura. Seè positivo che il Fus non sia stato ridotto nel-l’anno in corso, rimane invece aperto il temadi quanto sia valorizzato il lavoro di promo-zione culturale nel suo complesso. Al termi-ne dei lavori, è stato nominato componentedel consiglio nazionale Ucca Fabio PaoloCostanzo dell’Arci di Milano. Altre nomine, insostituzione dei dimissionari, sono state rin-viate a una prossima convocazione. Info: [email protected]

cultura

arcireport

Abbiamo iniziato a parlarne nel 2009 aMilano, con un primo incontro tra chisi occupa di musica dal vivo.

Parteciparono parlamentari, artisti e organiz-zatori. Un dialogo non facile ma utile a defi-nire quali fossero i problemi della musica dalvivo, che già appariva il settore più promet-tente a causa della crisi della discografia. Nel2010 ci siamo ritrovati al MEI di Faenza in unconvegno importante, con interlocutori diqualità, compresa Siae ed Assomusica. Fuevidente a tutti che a fronte del dinamismodel settore, i problemi aumentavano e istitu-zioni ed enti ragionavano come se fossimofermi a vent’anni prima. Per questo, con lacollaborazione del MEI e di Audiocoop, l’Arciha pensato di organizzare un appuntamentoad hoc che da un lato valorizzasse il nostroruolo nel mondo della musica e nella promo-zione culturale, dall’altro affrontasse i tantitemi che riguardano la promozione e la pro-duzione di concerti. La terza edizione di VivaIl Live! si è svolta a Mantova in uno dei nostricircoli più importanti, l’Arci Tom. Le tanteenergie scaturite dalla prima edizione delmeeting dei circoli Arci Real e dai workshopdello scorso anno hanno confermato la ric-

chezza di questo mondo. Con l’Arci Mantovae Lombardia abbiamo ospitato laboratori sumusica e Mediterraneo, la Siae che vorrem-mo, musica e nuovi media, e abbiamo lan-ciato il manifesto Musica Dappertutto propo-nendo misure concrete per raddoppiare glieventi musicali. La sera concerti di qualità,ospitando le band selezionate dalla rete ArciReal. L’edizione 2012, la quarta di Viva IlLive!, continua ad avere come sottotitolo ‘LaMusica dal Vivo che resiste!’ perché la situa-zione non è affatto migliorata. Stiamo parlando dei problemi del vastissimomondo della musica dal vivo promossa dauna rete ricchissima di soggetti associativi eimprenditoriali che riempiono piazze, strade,prati, di musica emergente e non solo.Migliaia di eventi con artisti noti e meno noti,per rafforzare la creatività, alimentare l’inte-resse per la musica e formare nuovo pubbli-co, dare lavoro a migliaia di giovani.Tanti festival estivi purtroppo, per motivi dibudget o difficoltà organizzative, hanno chiu-so. La stessa Assomusica, l’associazione deigrandi organizzatori profit, ci dice che ilnumero di eventi prodotti dai suoi associati èdiminuito a fronte di un aumento dei biglietti

tra il 2010 e il 2011. Questo vuol dire che legrandi produzioni, spesso poco innovative,raccolgono gli introiti di una percentualeimportante del totale. La pluralità delle pro-poste diminuisce e i costi delle mega produ-zioni schiacciano il resto. Sul versante dellamusica dal vivo suonata negli spazi al chiusola situazione non è molto diversa. I nostri cir-coli nel complesso resistono proponendomusica emergente e di qualità, ma fanno iconti con costi sempre più insostenibili,anche per l’aumento degli affitti. Molti entilocali, per fare cassa, dismettono sedi in usoall’associazionismo e molto raramente rea-lizzano articolati progetti culturali sul territo-rio. Di tutto questo discuteremo a Mantovadal 24 al 26 maggio, tra il circolo Arci Tom, lalibreria ‘Il Pensatoio’ e il centro della città. Iworkshop saranno su ‘Musica sostenibile’,‘Musica resistente’, il jazz. E ancora l’as-semblea della Rete dei Festival e il secondomeeting Arci Real. Tanta musica di qualitàcon Erica Mou, Paolo Benvegnu’, Pertu -rbazione, Piotta, Ettore Giuradei, Dikanto,Didascaly e i gruppi selezionati da Arci Real.Il programma completo su www.arcireal.it.Info: [email protected]

Viva il Live.4! A Mantova dal 24 al 26 maggio la Musica dal vivo che resiste

Consiglio nazionale Ucca: progetti e proposte per sostenere i circoli associati e costruire una rete nazionale sempre più coesa

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6legalitàdemocratica

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I100 passi dei sindaci in ricordo diPeppino Impastato, ucciso dalla mafia34 anni fa per aver denunciato dai

microfoni della sua radio l’attività deimafiosi. E’ questo il titolo dell’iniziativa pro-mossa da Avviso Pubblico, Enti locali eRegioni per la formazione civile contro lemafie e dall’Associazione Casa MemoriaFelicia e Peppino Impastato. E sarannoproprio quei 100 passi che verranno per-corsi, il 9 maggio prossimo, anniversariodella morte di Peppino, dai tanti sindaci erappresentanti delle istituzioni che hannoaderito all’iniziativa. Cento passi perché èquesta la distanza che separa quella cheera a Cinisi la casa di Peppino Impastato -ora sede dell’associazione dedicata a lui ealla mamma - dalla casa di Badalamenti, ilboss mafioso che ne decretò l’omicidio. I Sindaci e i rappresentanti delle istituzionisi ritroveranno davanti a Casa Memoria eda lì percorreranno i Cento passi cammi-nando con le loro fasce tricolori a fiancodei tanti giovani che ogni anno arrivano aCinisi da tutta Italia.

L’edizione di quest’anno inoltre coinvolge-rà maggiormente anche gli studenti dellescuole, che animeranno un corteo ad hocil cui tragitto confluirà poi in quello istituzio-nale. L’iniziativa sarà un modo per ricordare lafigura di Peppino, il suo pensiero e la suaforte lotta per la difesa dei diritti di tutti, maanche un riconoscimento e un modo persostenere i tanti amministratori locali chegiornalmente lottano contro le mafie e por-tano avanti i valori della legalità democrati-ca e costituzionale, perché è necessarioche si prendano ad esempio le personeche stanno già combattendo questa batta-glia. Ma anche, e soprattutto, un modo perdiffondere nella gente quella fiducia, spes-so perduta, nei confronti delle istituzioni,necessaria perché queste conservino laloro sostanza democratica, gridare a tuttiche bisogna credere e sostenerle, perchéanche a partire da queste si può lavorareal rinnovamento del Nostro Paese. Una marcia alla quale parteciperannoanche numerosi soggetti del terzo settore

e del sindacato, quali Acli, Agesci, Arci,Cgil, Emergency, Legambiente, Uisp eLibera, che sarà quindi una celebrazione, ilcui intento è quello di essere una riaffer-mazione di spirito civile e di libertà da ogniconsorteria delinquenziale. Il nostro Paese ha bisogno soprattutto diqueste iniziative per poter andare avanti eavere ancora quella forza di lottare, di cre-dere che qualcosa può cambiare, che lemafie non sono invincibili. Quei cento passi, che divennero famosi ediedero il nome ad un film e ad una canzo-ne, rappresenteranno proprio questo, lasperanza che ci si possa liberare da que-st’invasione, quella delle mafie, che toglielibertà e futuro ai giovani, inquina l’econo-mia e coinvolge ormai tutto il Paese, e nonsolo il Mezzogiorno, come fino a qualcheanno fa si credeva. L’alleanza fra tutti i cittadini, le associazio-ni, le forze sociali e politiche, che si mate-rializzerà con I 100 passi dei Sindaci, puòforse riuscire a far questo.Info: [email protected]

L’occasione è stato il passaggiodella Carovana Antimafia inLombardia, il tema della serata di

quelli scottanti che ancora stentano a pren-dere piede in una città come Milano, senzaprovocare ora rossori, ora pruriti, ora stor-dimento: un tavolo di discussione organiz-zato giovedì scorso e intitolato «Infiltrazionicriminali nella movida milanese. Apriamogli occhi» Quale è il ruolo delle organizza-zioni criminali nei luoghi della movida mila-nese?Vi hanno preso parte il giornalista di Terredi Mezzo Lorenzo Bagnoli e David Gentili,presidente Commissione Consigliare Anti -mafia del Comune di Milano. Ad organizzare la serata la stessaCarovana, Arci Milano, Libera, AvvisoPubblico in collaborazione con CgilLombardia, Cisl Lombardia e SAO. La sto-ria in realtà non è nulla di particolarmentenuovo alla luce del sole: locali che chiudo-no, che passano di mano, che cambiano‘gestione’ ogni 6 mesi. E, ancora, locali sequestrati e confiscati,gestori arrestati, riciclaggio, spaccio, tantoe a cielo aperto... il tutto nei luoghi, negliangoli storici della movida milanese. Unpo’ di anni fa era la criminalità milanese, la

cosiddetta ‘ligera’, che gestiva i locali delleperiferie malfamate, oggi sono le principaliorganizzazioni mafiose, la 'ndrangheta inprimis, a gestire i locali dei quartieri più allamoda, grazie ai meccanismi facili di fintesocietà, prestanomi e connivenza conpoteri ed esponenti politici. Poche e anco-ra in corso le inchieste, pochi dati certi mauna sensazione diffusa che però stenta ademergere: quest'ultima è quella faticosa-mente raccolta dall’inchiesta di LorenzoBagnoli per il suo giornale, e raccontatacinella tappa milanese della CarovanaAntimafia. Un’inchiesta che ha squarciato qualchevelo su abusivismo e racket, sui distributo-ri a cielo aperto di cocaina nelle zone cheaspirano a diventare in vista dell’Expo ‘ilporto di Milano’. Bagnoli ha diffuso in 140 esercizi commer-ciali della zona Navigli il questionario cheun po’ di anni fa Addio Pizzo ha proposto aicommercianti palermitani. Che dati ha raccolto? Dannatamente similia quelli di Palermo. Per limitarci ad alcuniesempi rilevanti: in caso di richiesta delpizzo il 64% dei negozianti interpellati harisposto convinto che sia inutile denuncia-re «perché lo Stato non aiuta chi lo fa».

La stessa percentuale ritiene inoltre chevigili urbani e polizia «non agiscano nelmodo corretto sul territorio». L'unico dato significativamente diverso daPalermo è quello che riguarda il 45% degliintervistati che nel caso di danneggiamentiall'attività, si rivolgerebbe subito alle forzedell'ordine. La serata è stata occasione perribadire la preoccupazione rispetto a que-sto tema sia della neo costituita commis-sione antimafia del comune di Milano siaper formalizzare l’impegno dell'associazio-nismo milanese di estendere la ricercaavviata da Terre di Mezzo a tutti i quartieridella movida milanese e non solo. Neiprossimi giorni Arci e Agesci si incontre-ranno con Terre di Mezzo per pianificarequest’impegno.Info: [email protected]

Le mafie a Milano

I cento passi dei Sindaci per ricordare Peppino Impastato

A partire dal 9 maggio il GiornaleRadio sociale e il Forum

del Terzo settore lanciano Con la vocedi Peppino, quattro puntate sui beni

confiscati alle mafieInfo: www.giornaleradiosociale.it

ROMA

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VENERDÌ 11 MAGGIOIl focus sarà incentrato sulle problematichealimentari e sulle produzioni a km 0 e bio-logiche, con la diretta partecipazione diAIC (Associazione Italiana Celiachia),Coldiretti, Fattorie Estensi e ANT. Verràpresentato poi Il libro nero dello spreco(Segrè/Falasconi Ed.Ambiente) che ana-lizza la filiera agroalimentare ed elaborauna stima degli sprechi. Parallelamente, in collaborazione con laFondazione dei Geometri Ferraresi, si svi-lupperà un seminario tecnico sull'ediliziasostenibile, riservato ai geometri. A conclu-dere la serata concerto tributo a FabrizioDe Andrè.

SABATO 12 MAGGIOApertura con uno sguardo alle energie rin-novabili e al risparmio energetico, a cura diEnerCooperattiva, per poi seguire con idati di Ambiente Italia 12, il rapporto redat-to da Legambiente sulla situazioneambientale (e, in particolare, idrica) inItalia. Sarà inoltre ospitata una realtà inte-

ressante e in continua espansione comequella del ‘cohousing’, attraverso l'espe-

rienza dell'Associazione Solidaria. Riflettori puntati poi sul documentario diEmilio Casalini, per Report Rai, dal titolo

Spazzatour, sui percorsi non virtuosi deinostri rifiuti. La visione sarà preceduta daun intervento curato dal progetto Anch'IoPc, sul riuso e riutilizzo delle componentihardware dei computer, di difficile smalti-mento ed eliminazione.

DOMENICA 13 MAGGIOIscrizioni aperte per due particolari labora-tori: Cucina naturale e Orto urbano (picco-le tecniche di ortocultura metropolitane),sullo sfondo di una grande staffetta eco-sostenibile in sella a biciclette elettriche,organizzata da Uisp Ferrara. Spazio ancheper le famiglie, con un corner-bimbi curatodalle educatrici del Campo delle Fragole econ un dibattito sugli spazi per il gioconelle nostre città, sviluppato da Arcira -gazzi. Non poteva mancare, poi, la pre-senza del movimento Ferrara In Tran -sizione, promotore su Ferrara, fra l'altro,del nuovo progetto di mobilità sostenibileJungo. Grande show, infine, con il concer-to unplugged de La Coska, in un set inso-litamente ‘consapevole e sostenibile’.

Eco&Food è il Festival per uno stiledi vita ecosostenibile: risparmioenergetico, riciclo rifiuti, materiali

biodegradabili, alimentazione a km 0,mobilità sostenibile, educazione.... nelcontesto della città di Ferrara, la città dellebiciclette, eco-sostenibile per vocazione.Eco&Food sarà una finestra in cui sbircia-re, per i curiosi indecisi come per gli esper-ti, per comprendere ed avvicinarsi a quelloche è soprattutto uno stile di vita di unacomunità che cresce di giorno in giorno,dandosi suggerimenti, indicazioni e nuoveidee. Negli ultimi anni l'attenzione dei consuma-tori si è sempre più rivolta agli alimenti pro-venienti da coltivazioni biologiche, da alle-vamenti naturali e a filiera corta, vale a dire

con una distanza produttore-consumatoreinferiore a 100 chilometri circa. È facile col-locare questo maggiore interesse all'inter-no di un sentimento generale di ‘buonacura’ del proprio organismo e protezionedalle sostanze tossiche proprie del sistemadi agricoltura ed allevamento industriale(pesticidi, fertilizzanti, mix di mangimi).Parallelamente allo sviluppo del ‘mangiaresano’, si è sviluppata anche una predile-zione, di ispirazione ecologica ed economi-ca, per tutte le attività all'insegna della‘sostenibilità’ quali risparmio energetico,mobilità sostenibile...e tutto quel mondoattento alle esigenze di sopravvivenza delpianeta.Ma come avvicinarsi a questo nuovo mododi servirsi in tavola, che era poi lo stessodei nostri nonni e che abbiamo in parteperduto? Come fare del bene a noi stessi,facendone anche all'ambiente che ci cir-conda, magari installando un pannello foto-voltaico sul tetto della nostra abitazione?Spesso non è facile individuare dei seriinterlocutori, come altrettanto frequente èla difficoltà di reperire questi prodotti nellanostra quotidianità.Con un programma ricco di dibattiti, con-certi, letture, il Festival si presenta alla sua

prima edizione con l'obiettivo di abbraccia-re il tema della sostenibilità a tutto tondo.Durante tre pomeriggi e serate, in pro-gramma dall’11 al 13 maggio, si parlerà dialimentazione, di energia, di rifiuti e riciclo,di mobilità sostenibile, di approccio ‘green’allo sport ed alla vita in famiglia. Molte le collaborazioni che hanno permes-so di incasellare una serie di appuntamen-ti di alto livello qualitativo, fra cui EdizioniAmbiente, Report Rai, Progetto Jungo,Ferrara in Transizione, Legambiente, Watton Bike (staffetta eco-ciclistica), ed altriancora.Saranno presentati anche due interessantilaboratori di ‘orto urbano’ e di ‘cucina natu-rale’.L'organizzazione generale è curata dalComitato Bio&Food, all'interno della splen-dida cornice del Chiostro di S.Paolo, grazieal patrocinio del Comune e della Provinciadi Ferrara, oltre al sostegno ed alla colla-borazione di Arci Ferrara, del progettoLowaste e di Uisp Ferrara.L'ingresso a tutti i dibattiti e a tutti i topics ègratuito, come anche lo Spazio Bimbi orga-nizzato da Arciragazzi domenica 13 mag-gio alle 16,30.Info: www.ecoefood.it

A Ferrara tre giorni di Festival per uno stile di vitaecosostenibile

Il Programma

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Il 10 maggio alle 21.30, presso il Vodoo Arci Club, primo appuntamento dell’iniziativa Un tuffo nell’acqua.Informazione, solidarietà, immagini e musica sull'argomento acqua nel territorio di Comacchio

SAN GIUSEPPE DI COMACCHIO (FE)

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Il 12 e 13 giugno sono stati votati duereferendum per la riappropriazionesociale dell'acqua e per la difesa dei ser-

vizi pubblici locali. È stato un voto conquista-to con passione, impegno, creatività e sacri-ficio. Oltre un milione e 200mila romanihanno votato contro la mercificazione deibeni comuni. Un'espressione della volontàpopolare chiara e netta. Il Sindaco Alemannoe la sua Giunta, con la delibera proposta sulbilancio del Comune di Roma, hanno pale-semente intrapreso una direzione contrariaal mandato ricevuto dai cittadini. Il Sindacovuole infatti mettere in vendita un ulteriore21% delle quote del Comune in Acea SpA esi prepara a rendere effettivo un piano di pri-vatizzazione e dismissione dei servizi pubbli-ci. Dunque acqua, gestione dei rifiuti, tra-sporti, energia, cultura, servizi sociali saran-no assoggettati alla pura logica del profitto edella rendita finanziaria. Si tratta dell’estremotentativo di fare cassa mettendo le mani sullacittà. A ciò si aggiungono il taglio dei finan-ziamenti alle politiche sociali e lo svuotamen-to delle prerogative dei municipi: una vera epropria aggressione ai diritti collettivi. Lemotivazioni che giustificherebbero la vendita

sono inaccettabili, oltre che inefficaci allarisoluzione dei problemi di cassa, aggravatiin quattro anni di amministrazione clientela-re. In opposizione a questo progetto, si èandata costituendo a Roma una vasta mobi-litazione su spinta di una coalizione socialeche prende origine dal Coordi namentoRomano Acqua Pubblica e si allarga alleorganizzazioni sindacali, alle realtà sociali ealle forze politiche di opposizione. Il 5 mag-gio le strade della città sono state invase dauna partecipatissima manifestazione cittadi-na. Oltre 10.000 persone hanno voluto riba-dire che indietro non si torna sulla difesa del-l'acqua bene comune e dei servizi pubblicilocali. A riguardo è interessante sottolineareun paio di aspetti. Il primo riguarda il fatto chei movimenti sono stati in grado di ricostruireun intreccio importante che rimette in circolotutte le potenzialità del percorso che ha por-tato alla vittoria referendaria; il secondo chefinalmente i sindacati hanno promosso per il7 maggio la prima assemblea dei lavoratoriACEA convocata unitariamente da tutte lesigle. La manifestazione di sabato è stato ilprimo momento pubblico di coagulo di que-sto importante intreccio e la dimostrazione

della forte persistenza dei movimenti perl’acqua e per i beni comuni e delle ragioniche li motivano. Bisogna però esserecoscienti che la battaglia sarà ancora lunga erichiederà altre iniziative. Le forze di opposi-zione presenti in Campidoglio hanno decisodi fare un ostruzionismo vero presentandooltre 150.000 tra emendamenti e ordini delgiorno alle diverse delibere sul bilancio. Ildibattito in consiglio comunale continueràquindi per settimane e certamente logoreràancor più la maggioranza, che già oggi dimo-stra di essere poco coesa soprattutto sullaprivatizzazione di ACEA. Quella che si stagiocando a Roma è una battaglia che ovvia-mente assume una valenza nazionale,essendo ACEA la più grande multiutility ita-liana. È una sfida ambiziosa che parte dallaconsapevolezza che la gestione pubblica deiservizi essenziali, a partire dall'acqua, non vasoltanto difesa, ma trasformata in sensodemocratico e partecipativo: sono i benicomuni la vera base democratica di una cittàe ai cittadini spetta il diritto e il compito didifenderli e partecipare alla loro gestione.Perchè oggi più di ieri si scrive acqua e silegge democrazia!

ambiente

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Sostenibili, a cominciare dallo stand.Saranno la paglia e il legno infatti glielementi fondamentali della 'casa' in

cui l'Arci vivrà durante i 3 giorni della nonaedizione di Terra Futura, in programma dal 25al 27 maggio prossimi, come di consueto allaFortezza da Basso di Firenze. Niente forex,niente strutture in ferro arrugginito, niente pla-stica o formica. Per la mostra-convegno sullebuone pratiche di sostenibilità promossa daBanca Etica, Fondazione ResponsabilitàEtica e Regione Toscana, l'Arci (storico part-ner della manifestazione) ha deciso di coglie-re le opportunità offerte dalle nuove tendenzeche si muovono nell'ambito dell'edilizia,anche nel nostro paese. Sono delle ultimesettimane le notizie sui progetti di costruzionein paglia e legno in varie zone d'Italia, com-preso l'esperimento in una grande metropolicome Roma nel quartiere Quadraro. La rea-lizzazione dell'Ecocircolo, che avverrà graziealla collaborazione con la Facoltà diArchitettura di Firenze e alcune realtà impe-gnate nello sviluppo di questo settore dellecostruzioni, farà il paio con la programmazio-ne culturale che l'associazione ha allestito inoccasione di Terra Futura numero 9. Il 'bi-

gliettino' da visita ecosostenibile dell'Arci sicompleta infatti con 6 incontri, 5 laboratori perbimbe e bimbi, 1 concerto, la presentazionedi una campagna sull'uso dell'acqua del rubi-netto nei circoli, assieme ad un'altra mancia-ta di partecipazioni dell'associazione a work -shop e tavole rotonde. La tre giorni a TerraFutura si aprirà proprio con una tavola roton-da sulle prospettive 'sostenibili' suggerite dapaglia e legno (venerdì alle ore 15), mentre lachiusura della prima giornata è affidata al lan-cio di 'Chiara', campagna sull'uso dell'acquadel rubinetto nei servizi di somministrazionedei circoli Arci di Firenze e Provincia realizza-ta assieme a Publiacqua e alla Water RightFoundation. La seconda giornata (sabatomattina) sarà scandita da un altro tema cru-ciale per una società sostenibile: una rifles-sione, a livello seminariale, promossa da Arcie Arciragazzi sugli spazi a misura di bambinee bambini. Nel pomeriggio, in primo piano itemi della crisi e dell'economia per risponde-re a tutte le domande 'impossibili' su debito eaudit, con rappresentanti di Sbilanciamoci!,Crbm e Rete Rid. A seguire un confronto sulrapporto tra costi e qualità di alimentazione eristorazione da filiera corta tra Arci, Slow Food

Italia e Aiab. La domenica sarà caratterizzatadalla formazione promossa dalla RegioneToscana per le centinaia di ragazzi e ragazzein partenza per i campi di lavoro antimafiadell'estate e dell'autunno prossimi. Non man-cherà lo spazio Bambine e Bambini inCircolo, all'interno del quale si alterneranno 5laboratori di animazione curati da associazio-ni fiorentine impegnate sui temi dell'infanzia edell’adolescenza. Tre le 'partecipazioni' del-l'associazione agli incontri promossi da altrisoggetti presenti all'interno della manifesta-zione: l'incontro pubblico sul sistema di acco-glienza per richiedenti asilo e rifugiati; il mee-ting dei movimenti in vista delle celebrazionidei 10 anni dal Forum Sociale Europeo diFirenze; il confronto presso lo spazio Cgil nel-l'ambito della campagna L'Italia sono Anch'iocui prenderanno parte anche due parlamen-tari, Roberto Zaccaria (PD) e GiulianoCazzola (PDL). Promosso dall'Arci, in colla-borazione con l'associazione Matokè (affiliataal comitato fiorentino), anche il concerto'world' dei Dunyakan, in programma il sabatosera nella piazza dei Beni Comuni dellaFortezza da Basso.Info: [email protected]

Paglia e legno per l’Ecocircolo dell’Arci a Terra Futura

Il Movimento per l’acqua pubblica torna in piazza a Roma contro la privatizzazione di Acea

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Comincia a Napoli venerdì prossimoil primo seminario del nuovo ciclotriennale della Formazione Quadri

del Terzo Settore del Mezzogiorno, l'inizia-tiva della Fonda zione Con Il Sud che vedecome promotori il Forum del Terzo Settore,la Consulta del Volontariato presso ilForum del Terzo Settore, la ConferenzaPerma nente delle Associazioni, Fede -razioni e Reti di Volontariato (ConVol); IlCoordi namento Nazionale dei Centri diServizio per il Volontariato (CSVnet). I temi del seminario spaziano dalla crisieconomica e il suo impatto sui modelli disviluppo e benessere alle nuove forme didemocrazia partecipativa e sussidiarietà.Il progetto si propone, nell'arco di tre annidi attività, di formare e rafforzare unanuova classe dirigente dell'associazioni-smo di promozione sociale, del volontaria-to e della cooperazione sociale puntandoinnanzitutto sulla formazione comune, lavalorizzazione dei livelli di direzione regio-nale, la capacità di fare rete, negoziare eprogrammare, progettare e irrobustire ladimensione economica dell'azione delterzo settore ed investire sulla cultura e lacondivisione delle conoscenze.

La programmazione di quest'anno, comel'anno precedente, è articolata in seminariregionali ed interregionali, ma vi sono novi-tà considerevoli tanto rispetto ai temi edalle priorità didattiche dell'anno in corso,quanto sulla proposta di laboratori e corsiche si intrecciano con i momenti di dibatti-to politico seminariale.Le sfide che le organizzazioni del terzo set-tore si trovano innanzi richiedono gruppidirigenti in grado di affrontare la crisi ed icambiamenti in atto non necessariamentecome una sciagura, bensì come un'oppor-tunità per ripensare il modello di felicitàindividuale e collettiva, rifondare le ragionidella solidarietà e di una società più giusta,reagire culturalmente al sistema neoliberi-sta che ha ridimensionato drasticamentequelle politiche di welfare nelle quali sononate ed operano quasi tutte le organizza-zioni del terzo settore. Questi in sintesi gliobiettivi politici del percorso formativo.FQTS intende investire sulla formazione esull’aggiornamento delle competenzeorga niz zative, gestionali e relazionali dimanager e di quadri dirigenziali del mondodel Terzo Settore, ma anche di soggettisociali ed economici del territorio nonché

delle istituzioni locali.Il progetto, che riguarda le sei regioni delMeridione, intende coinvolgere circa 170partecipanti nella formazione annuale delleattività laboratoriali, tutti i partecipanti alledue precedenti edizioni nella formazionecontinua e altre centinaia di soggetti diterzo settore, del privato sociale e profit,della pubblica amministrazione e dei corpiintermedi nelle agorà regionali ed interre-gionali. Si tratta quindi di un percorso arti-colato su due livelli: regionale ed interre-gionale, basato su tre linee formative: leAgorà, i Laboratori di ricercazione, proget-tazione partecipata, comunicazione socialee la creazione di una comunità di pratica.Info: [email protected]

A Napoli un seminario per la formazione di quadrie dirigenti del Terzo Settore nel Mezzogiorno

Sono state prorogate al 15 maggio le iscrizioni per partecipare

al Progetto Bonelli, stage nell’ambitodella comunicazione socialeInfo: www.progettobonelli.it

PROGETTO BONELLI

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n.16 8 maggio 2012

Èstato presentato lo scorso 4 mag-gio presso la Casa delle Arti diSuccivo Volumi, uno degli otto pro-

getti scelti e finanziati dal bandoBiblioteche e Coesione Sociale 2011 pro-mosso da Fondazione Con il Sud eFondazione Vodafone Italia. Volumi nasce dalla volontà di diverseassociazioni locali di costruire interventisignificativi di contrasto del disagio socialee di promuovere il protagonismo giovanilespesso ostacolato da un contesto ostile.A partire da questa settimana, l'iniziativatrasformerà la biblioteca in un vero e pro-prio polo multiculturale nel quale avrannomodo di incontrarsi la popolazione immi-grata che usufruirà di nuovi servizi di sup-porto e la popolazione residente che giàutilizza i tradizionali servizi bibliotecari.Il progetto, realizzato dall'Arci SpaccioCulturale, in collaborazione con le asso-ciazioni Albatros, Aspro Cuore e Amba -radam, prevede percorsi di musica, cine-ma e intercultura che interesseranno indi-

stintamente bambini, adolescenti ed adulti.Le attività coinvolgeranno i destinatari inun vortice di iniziative che consentiranno disviluppare e incrementare espressività,senso di appartenenza al territorio, costru-zione dell'identità civica e bisogno di inte-grazione. Arci Spaccio Culturale si occu-perà della gestione di corsi di italiano econsulenza legale per stranieri e di corsi diinformatica; l'associazione Albatros terràinvece, in collaborazione con le scuole delterritorio, attività di integrazione culturalemediante la conoscenza e la condivisionedi culture e tradizioni diverse dalla propria;Aspro Cuore gestirà laboratori musicali,integrati da seminari di danza popolare;infine l'associazione Ambaradam organiz-zerà laboratori di linguaggio audiovisivo.Il progetto ha avuto il forte sostegnodell'Amministrazione Comunale di Succi -vo, in particolar modo dell'Asses sorato allaCultura che ha messo a disposizione lastruttura per le attività di laboratorio. L'obiettivo fondamentale di Volumi è quel-

lo di arricchire l'offerta culturale della biblio-teca e valorizzare il ruolo di quest'ultimacome spazio che facilita la coesione socialeanche attraverso un percorso di coinvolgi-mento di fasce di popolazione tradizional-mente escluse dalla produzione culturale. Da spazio di fruizione a vero e proprio cen-tro di coesione sociale, una trasformazionequesta resa possibile anche attraverso l'uti-lizzo di nuove tecnologie con uno scopoprincipale: quello di creare all'interno dellabiblioteca un presidio culturale permanente.Gli interventi spazieranno dall'estensionedell'apertura della struttura anche in orariserali, all'organizzazione di attività sociali,artistiche e laboratori rivolti alle personeimmigrate fino a eventi culturali nella Casadelle Arti. Durante la presentazione è statomostrato il sito del progetto che è stretta-mente collegato alle attività della bibliote-ca, a quelle organizzate dagli utenti, linfavitale per la vita della struttura, e delle altreassociazioni che operano al suo interno.Info: www.casadellearti.info

‘Volumi’: la biblioteca come presidio culturale permanente e spazio di coesione sociale

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Il circolo Arci Ponte di Ferro è un sodali-zio fra artisti, nato a Carrara cinque annifa con l'intenzione di mettere a disposi-

zione degli associati uno studio perfetta-mente attrezzato per fare scultura in ogniforma ed ospitare occasionalmente eventiestemporanei. Naturalmente si tratta, innanzitutto, di scul-tura del marmo: siamo a Carrara, a pochipassi dal centro e sul tracciato dell'anticaferrovia marmifera, prodigio dell'industriaestrattiva ottocentesca, adoperata fino aglianni ‘60 per il trasporto dei marmi bianchi enota per la più ampia pendenza ferroviariaa livello mondiale. In città giungono conti-nuamente scultori o aspiranti tali da tutto ilmondo, e proprio da un gruppo di alcuni

studenti di scultura dell’Accademia delleBelle Arti di Carrara nasce l’idea di metterea disposizione degli artisti uno spazio per ipropri lavori, realizzando l'unico studio indi-pendente esistente nella provincia. Lo spazio è stato individuato in questoampio capannone di 200 metri quadrati, inpassato adoperato come segheria perlastre di marmo, e in un ampio piazzaledove le sculture vengono esposte. Il marmo continua, ancora oggi, a riviverein questi spazi: sono a disposizione circa20 postazioni per chiunque voglia eserci-tarsi; chi diventa socio riceve ‘letteralmen-te’ le chiavi della struttura, partecipando inmaniera assolutamente orizzontale allescelte e alle decisioni del circolo. Lo studioè attrezzato per affrontare anche lavori digrandi proporzioni: dispone, oltre che del-l’ampio piazzale, di una gru che sollevafino a cinque tonnellate, compressori,muletto, carroponte, saldatrice, tornio,cavalletti e creta a quintali. Sono o sonostati associati artisti di ogni paese europeo,ma anche provenienti da Paesi quali StatiUniti, Canada, America Latina, Israele,Giappone, Nuova Zelanda.

Attualmente, al circolo Ponte di Ferro si stalavorando per realizzare, nel mese diluglio, un ‘simposio di scultura’: sarannoselezionati, con un bando, otto artisti diotto nazionalità diverse che parteciperan-no, nell’arco di due settimane, all’anima-zione dello spazio del circolo, con la realiz-zazione della propria scultura. Un blocco dimarmo, tema libero e la possibilità, per ilpubblico, di osservare in divenire, passodopo passo, la messa in forma della scul-tura. Ogni sera, grazie alla collaborazionedell’Arci Carrara, ci sarà spazio per lamusica, gli spettacoli teatrali e l’intratteni-mento con la collaborazione di compagnielocali. Un’occasione, quindi, per osservare e par-tecipare dell’arte a tutto tondo: «La nostraassociazione, con il lavoro stabile e conti-nuo di artisti che creano le loro opere, famaterialmente e realmente un po' di cultu-ra, e materialmente e realmente ha unaricaduta positiva sull'ambiente cittadino -spiega Fabio Rebora, attuale presidentedel circolo - Tutto questo per creare cultu-ra dal basso, autoprodotta, autogestita».Info: www.studiopdf.wordpress.com

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A Carrara sull’antica ferrovia marmifera nasce il Ponte di Ferro, spazio aperto ad artisti e scultori

All’Arci Acropolis per le Domenichein platea va in scena, il 13 maggio

alle 22.30, lo spettacolo 9cento. Dino Campana Notturno 1914.

Ingresso gratuito con tessera Arci

VIMERCATE (MB)

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n.16 8 maggio 2012

Immaginarci ad AronaARONA (NO) - Esordisce con unamostra collettiva presso il circoloMeltinÊPop il progetto Immaginar ci,

iniziativa nata da unÊidea del comitatodi Novara, che si propone di vivaciz-zare ed ampliare gli spazi espositividedicati allÊarte contemporanea. Per i13 artisti selezionati si apre una pro-grammazione di mostre itineranti cheli porterà in 18 circoli Arci delPiemonte aderenti al progetto. AlMeltinÊPop fino al 27 maggio espor-ranno tre artiste che vivono ed opera-no a Milano: Eleonora Roaro,Jeannette Rütsche, Elena Radice.LÊevento proporrà un percorso pensa-to per far dialogare stili diversi tra sug-gestioni derivanti dallÊarte frattale,riflessioni legate alla ciclicità deltempo e video installazioni in cuiimmagini e suoni ricercano una sem-plicità primordiale. Info: [email protected]

Il Canzoniere delle LameBOLOGNA - Il 9 maggio allÊArciBrecht si parlerà dello storicoCanzoniere delle Lame, fondato nel1967 nel quartiere Lame (oggi quar-

tiere Navile) da Janna Carioli eGianfranco Ginestri. L'occasione è lapresentazione del libro Gli anni checantano, che ripercorre la storia delCanzoniere e il suo intreccio con unquindicennio di storia. Protagonistidell'incontro l'autrice Janna Carioli el'editore Valter Colle che dialogheran-no con il giornalista Vanni Masala. Nelcorso della serata verranno eseguitibrani musicali a cura di alcuni compo-nenti storici del Canzoniere delleLame.Info: arcibrecht.bo.arci.it

Coloriamo la stradaOSTIGLIA (MN) - . Il circolo Arci loca-le, in collaborazione con il Comune diOstiglia nellÊambito della manifesta-zione Coloriamo la strada, ha orga-nizzato per le quinte della scuola ele-mentare un corso di tecnica del ges-setto. A salire in cattedra è il maestromadonnaro Gabriele Ferrari, vincitorenel 2004 del concorso internazionaledei madonnari delle Grazie diCurtatone. Il corso, inserito dal consi-glio di istituto della scuola nel piano distudio 2011/2012, sarà completa-mente gratuito e ha la durata di sei

ore, suddivise in tre incontri. I lavori,che in questi giorni stanno prendendoforma, verranno esposti alla cittadi-nanza il 27 maggio nella sala delleColonne in via XX settembre.Info: [email protected]

Proiezione all’Arci ZerbiniPARMA - Il 10 maggio al circoloZerbini la proiezione di Egitto. Unsogno fuori dal cassetto, un documen-tario di Tommaso Dradi sulle speranzee i progetti della rivoluzione egiziana.Un racconto dalle sfumature tragico-miche che, tramite le testimonianze dialcuni giovani che hanno partecipatoalla rivoluzione, fa ripercorrere lo spiri-to del movimento, le aspettative, leincertezze, le speranze e i progetti peril futuro. Nel corso della serata verràproiettato anche il documentarioAya(25) di Stéphanie Salha e OssamaEl Meligy, sempre sull'Egitto odierno.Inizio proiezione ore 21.30, ingressolibero per i soci Arci.Info: fb Circolo Arci Zerbini Parma

L’Italia che non si vedeCATANIA - Prosegue fino al 22 mag-gio LÊItalia che non si vede, la rasse-

gna di cinema del reale promossa aCatania dallÊofficina culturale Southmedia in collaborazione con il Centroculture contemporanee Zo e con ilsostegno di Fillea Cgil. Le proiezioni,suddivise in quattro sezioni tematiche(Il bel Paese; Cinema di periferia;LÊItalia è una Repubblica fondata sullavoro; Le immagini perdute), si svol-geranno presso il Centro culture con-temporanee Zo. Fuori programmaunÊiniziativa speciale con la proiezio-ne, a Librino, de La nostra vita diDaniele Lucchetti, seguita dallÊincon-tro-dibattito Il mondo del lavoro neicantieri edili. Ingresso con abbona-mento per i soci Arci.Info: www.southmedia.it

Un disoccupato in affittoGENOVA - Il 13 maggio alle 21allÊArci Belleville sarà proiettato ildocumentario Un disoccupato in affit-to di Luca Mereu: un'insolita inchiestasul mondo del lavoro, un'ironica pro-vocazione, una coraggiosa sfida conse stessi che suscita amare riflessio-ni sull'attuale situazione del nostroPaese.Info: www.arcibelleville.org

Notizie Brevi

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Portare musica e cultura in centro aPadova. Con questo spirito lo scorso2 maggio ha preso il via il Macello,

un ricco cartellone di eventi organizzato dalcircolo La Mela di Newton in stretta collabo-razione col comitato Arci provinciale e altrisoggetti attivi in città nell'organizzazione dieventi. Dal 2 maggio al 13 giugno si alterne-ranno sul palco posto all'interno dell'areaverde dell'ex Macello di Padova (splendidastruttura industriale risalente ai primi del'900) alcuni dei nomi più importanti dellascena musicale indipendente italiana comeDente, Brunori Sas e i Giardini di Mirò insie-me ad alcuni dei più interessanti artisti emer-genti della scena musicale statunitense eeuropea. Ad aprire le danze del Macello, conun concerto acustico all'ora dell'aperitivo, èstato il cantautore cosentino Brunori Sas,che ha proposto una rivistazione ‘intima’ deipezzi dei suoi primi tre album. Più di 500 per-sone hanno assistito all'esibizione, confer-mando il desiderio di momenti e spazi disocialità dei giovani padovani nelle zonecentrali della città, dove abbondano i bardegli spritz e sono pochi invece gli spazi che

offrono proposte culturali e sociali. Proprio apartire da questa scarsità di spazi è nato ilprogetto del Macello, realizzato grazie alsupporto dell'Assessorato alla cultura delComune di Padova che ha concesso l'area eha sostenuto parte dei costi di produzionedella manifestazione. Il Macello non è solo musica: all'interno delcartellone troveranno spazio anche una ras-segna cinematografica dedicata ai temi del-l'intercultura e delle migrazioni e alcuniincontri di presentazione di nuove uscite edi-toriali. Il primo autore a salire sul palco delMacello è Carlo Pizzati, giornalista vicentinonoto per la conduzione del programma tvOmnibus in onda su La7, che martedì 8maggio ha presentato il suo ultimo libro Ilpasso che cerchi. I prossimi appuntamentimusicali in programma al Macello sono:New Candys (mercoledì 9 maggio), A ClassiEducation (venerdì 11), Blackbird Blackbird(sabato 12), Iosonoun cane (domenica 13),Bud Spencer Blues Explosion (mercoledì16), Young Magic (venerdì 18), All MyHospitalized Children Cove (sabato 19), IceAge (domenica 20), High Places (martedì

22), Rowan Coupland (mercoledì 23),Giardini di Mirò (sabato 2 giugno), ArbeGarbe (giovedì 7 giugno), Iori's Eyes (mer-coledì 13 giugno). All'interno degli spazi delFestival è inoltre possibile visitare ilPlanetario di Padova. Il Planetario è dotatodi un sistema digitale di videoproiezione asei canali che consente al visitatore, como-damente seduto in poltrona sotto una cupo-la di 9 metri di diametro, di trovarsi immersoin visioni spettacolari del cielo stellato e diosservare tutti gli oggetti e i fenomeni astro-nomici del nostro Universo. Le informazioni sugli orari e sugli spettacoliproposti sono disponibili sul sito internetwww.planetariopadova.it.Info: www.macello.org

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Musica e cultura nel centro di Padova: dal 2 maggio al 13 giugno il Macello festival

L’11 maggio alle 19 inaugurazione al circolo Amantes della mostra

collettiva Selcuk call Turin degli artisti Ali Riza Kanaç, Rabia Derin, Safa

Sahin. La mostra è visionabile fino al 29 maggio. Info: www.arteca.org

TORINO

notizieflash

A Crispianoil workshop Rare TerreSi tiene dal 10 al 13 maggio a Crispiano(Ta) il workshop Rare Terre promosso dalcircolo Arci Crispiano e dall’Arci Puglia:confronti, letture, feste per parlare di ritornoalla terra madre da parte delle giovanigenerazioni, ritorno alla giustizia, alla lega-lità e alla sostenibilità ambientale e sociale,alzando lo sguardo sui cambiamenti clima-tici globali, sui beni comuni, sui nuovi stili divita legati alla decrescita come opportunitàdi progresso. Una occasione irripetibile perfocalizzare l’attenzione sull’occupazionegiovanile, sulle sfide della cultura, sulla for-mazione e (contro)informazione continua.«Perché urge indagare nel campo apertodei temi più scottanti di questo decennio,liberare lo sguardo fuori le mura per pro-porre la strada maestra, sia pure accidenta-ta, di una convivenza nonviolenta con lanatura e i suoi figli » - si legge nella pre-sentazione. Tutte le sessioni si tengono nel Municipiopresso la sala del Consiglio comunale. Allasessione di sabato mattina Felici di viveresu una rara Terra interviene Paolo Beni,presidente nazionale Arci. Info: [email protected]

Periferia dell’Impero, il festival del cortometraggio dell’Arci Matidia L’Arci Matidia di Sessa Aurunca organizzala terza edizione del festival del cortome-traggio Periferia dell’Impero, con il patroci-nio del comune e del Film CommissionCampania, con l’obiettivo di valorizzare l’o-pera cinematografica breve realizzata daautori indipendenti, amatoriali e professioni-sti. L’iscrizione è gratuita. Tre le sezioni inconcorso: 1° sezione corti della durata mas-sima di 15 minuti (compresi i titoli di testa edi coda) che affrontino tematiche concer-nenti gli esclusi, i diversi, i precari, i cassin-tegrati, gli anziani, i diversamente abili, i rifu-giati, insomma gli ‘ultimi’ anche in modo non

prevalente; 2° sezione corti con duratamassima di 6 minuti (compresi i titoli di testae di coda) a tema libero; 3° sezione operedi animazione della durata massima di 15minuti (compresi i titoli di testa e di coda) atema libero. La scadenza per inviare leopere è il 30 giugno 2012. Le serate per leproiezioni delle opere finaliste si svolgeran-no nella prima decade di agosto a SessaAurunca presso il giardino Vanvitelliano delConvitto nazionale. Per visionare il bandocompleto e per la domanda di partecipazio-ne collegarsi al sito dell’associazione.Info: www.arcisessa.webnode.com

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n.16 8 maggio 2012

Librimmaginari, il Festival promossodall’Ar ci Viterbo, continua nel mese dimaggio con una serie di appuntamentiincentrati sul mondo dell’autoproduzione.Fino all’11 maggio, presso il Biancovolta,sarà possibile visionare la mostra perso-nale di Giulia Sagramola: mostri, ballerinedi tip tap, immaginari viaggi in Scozia, per-sonaggi da circo, famiglie surreali, in sin-tesi, un’esplorazione nel mondo visivo del-

l’artista fatto di illustrazioni, fumetti, libri eoggetti artigianali. Nella giornata di inau-gurazione è stata anche presentata la fan-zine Teiera.Il Festival si concluderà con Se passi di qui(dal 12 al 20 maggio), la personale diVirginia Mori, che è stata presente già inaprile con la proiezione del suo corto dianimazione Il gioco del silenzio.Info: librimmaginari.blogspot.com

Gli appuntamenti di Librimmaginari

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Il governo dei tecnici ha chiamato a sèaltri tecnici per realizzare quella chehanno chiamato la ‘spending review’. E

i tecnici chiamati dai tecnici hanno chiestoai cittadini di segnalare loro gli sprechidello Stato, quelli che dovrebbero finire nelmirino della traduzione letterale e praticadella spending review, cioè la revisionedella spesa pubblica.Il rimpallo delle responsabilità dai tecnici aisupertecnici fino alle segnalazioni onlinerischia di generare più di un equivoco. Esorge il timore che sotto gli equivoci, più omeno voluti, si celi l’intenzione di perpetrarequelle stesse politiche di tagli alla spesapubblica che hanno portato solo all’indebo-limento dello stato sociale, al taglio dei dirit-ti e dei servizi per le persone.Per evitare equivoci e uscire dalla confusio-ne in cui versano tecnici e super tecnici, laCgil ha lanciato per il 10 maggio la sua datadi mobilitazione contro la precarietà, che èl’unica cosa che senza dubbio è necessariotagliare nel nostro Paese.La precarietà e la disoccupazione giovanilesono di fatto la vera emergenza nazionale esono i fattori che frenano la ripresa dellanostra crescita economica e sociale.E proprio ai giovani e ai precari si era rivol-

to il governo presentando la sua intenzionedi riformare il mercato del lavoro, con lapromessa della riduzione della precarietàe l’accesso per tutti agli ammortizzatorisociali.Invece nel testo della riforma del lavoro chegiunge in questi giorni alla discussione par-lamentare non ci sono che briciole: riman-gono in piedi tutte le forme contrattuali,anche le più precarie, si fa troppo poco nel-l’introduzione di norme contro l’abuso deicontratti atipici, a partire dall’assenza dimisure contro gli stage truffa, e, infine, ibeneficiari degli ammortizzatori socialirimangono gli stessi di prima.La riforma rischia di aggravare la condizionidi tantissimi lavoratori che si trovano a lavo-rare in collaborazione o a partita iva suiquali ricadrà il peso dell’aumento dei contri-buti previdenziali, con la conseguenza di unulteriore dimagrimento dei loro compensi.Evidentemente le intenzioni del governoerano altre: non si voleva rendere piùaccessibile e tutelato il lavoro per i giovani,ma favorire i licenziamenti facili per tutti ilavoratori. Il tutto condito con la fastidiosaretorica sulla contrapposizione tra padri efigli con la quale hanno cercato di giustifica-re lo strampalato disegno di travasare i dirit-

ti da una categoria a un’altra, come se que-sti fossero disponibili in numero limitato.L’unica cosa su cui il governo si è veramen-te speso è il tentativo di cancellare l’articolo18, prontamente fermato dall’azione dellaCgil e su cui è necessario continuare a lot-tare per mantenere e migliorare la normasul diritto al reintegro.La Cgil avanza al Parlamento una serie dirichieste di modifica alla legge di riforma dellavoro che mirano proprio a dare quel taglioalla precarietà di cui il Paese avrebbe biso-gno: la cancellazione dei contratti più pre-cari e delle truffe, l’estensione degli ammor-tizzatori sociali a tutti, lo stop alla precarietànel pubblico impiego, l’universalizzazionedei trattamenti di maternità e malattia e perle altre prestazioni sociali. E infine, ma nonper priorità, chiediamo a Governo eParlamento investimenti nella creazione diposti di lavoro di qualità per i giovani.Il 10 maggio azioni, manifestazioni e presidisono previsti in molte città italiane.Cgil - Giovani non più disposti a tutto

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Precarietà: l’unico taglio giusto

Hanno collaborato a questo numeroGreta Barbolini, Anna Bucca, Antonio Cannata,Paolo Carsetti, Francesca Coleti, Luca De Zolt,Simone Fogliata, Alfonso Gianni, Walter Massa,Giulia Migneco, Filippo Miraglia, Paola Scarnati,Luigi Sidero, Tiziano Ubbiali

In redazioneAndreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini

Direttore responsabileEmanuele Patti

Direttore editorialePaolo Beni

Impaginazione e graficaClaudia Ranzani

Progetto graficoSectio - Roma, Cristina Addonizio

EditoreAssociazione Arci

RedazioneRoma, via dei Monti di Pietralata n.16

Registrazione Tribunale di Roman. 13/2005 del 24 gennaio 2005

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n.16 8 maggio 2012

330 circoli UccaAlla data attuale sono 330 i circoli che hannoaderito allÊUcca, che hanno cioè scelto di svol-gere la propria attività essenzialmente attra-verso il linguaggio delle immagini in movimen-to, per condividere passioni per il cinema, perimparare a riflettere, per il piacere di stareinsieme, per avere occasioni di acculturazione.Benvenuto, ultimo in ordine di tempo, al circo-lo ÂOltre il visibileÊ di Amelia in provincia di Terni,e sopratutto buon lavoro! Aderire allÊUcca vuoldire anche contribuire a costruire una rete dicircoli che, nel campo degli audiovisivi, possa-no concretamente offrire occasioni di impegnocivile e democratico, a fare della cultura unÊoc-casione di integrazione sociale e di maggiorecomprensione e conoscenza del nostro pas-sato e del nostro presente. Il cinema - diceva Frank Capra - è uno dei lin-guaggi universali; gli altri due sono la matema-tica e la musica e potremmo anche aggiunge-re ciò che diceva Vladimir Maja kovskij che ilcinema è diffusione di idee. Forse è per questoche le rassegne recentemente promossedall'Ucca Le ragioni della laicità e L'Italia chenon si vede, sono state particolarmenteapprezzate e organizzate da tanti circoli, fre-quentate da tanti giovani. Ma non ovunque, nelnostro paese, il cinema è considerato fattore

strategico e di crescita culturale e quindi saràsempre maggiore l'impegno dei circoli cine-matografici dell'Arci per far comprendere l'im-portanza del cinema, la sua utilità, la sua fun-zione rigeneratrice.

L’Italia che non si vedeL'impegno dei circoli Ucca a promuovere larassegna sul cinema del reale, a organizzareproiezioni per raccontare l'Italia di oggi conti-nua senza sosta. Il circolo di Carbonia ha pro-grammato per il 20, 27, 30 maggio e domeni-ca 3 giugno quattro appuntamenti per vederee discutere: Black block, di Carlo Bach schmidt,Sic Fiat Italia, di Daniele Segre, PiazzaGaribaldi, di Davide Ferrario, Italy, love it orleave it, di Gustav Hofer e Luca Ragazzi.Invece il circolo South Media di Catania hadeciso di proiettare Un mito antropologico tele-visivo, di Helene Bertino, Dario Castelli,Alessandro Gagliardo, Pugni chiusi, di FiorellaInfascelli, 40% le mani libere del destino, diRiccardo Jacopino, Rimetti a noi i nostri debiti,di Stefano Aurighi, Davide Lombardi, PaoloTommasone. Due casi esemplari della validitàdi un elenco ampio di film disponibili per ade-guare il racconto dell'Italia che non si vede,alla propria sensibilità e alla propria realtà ter-ritoriale.

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La magnifica ossessione

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