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15 maggio 2012 anno X - n. 17 [email protected] www.arci.it arci report settimanale a cura dell’Arci H La scelta del Sindaco È nella società che va trovata la risposta Com'era prevedibile, dopo le elezioni si è acceso il dibattito sulla crisi dei partiti. Tanto a destra che a sinistra si avanzano soluzioni, ipotesi sulle alleanze, le coalizioni, i meccani- smi elettorali. Ma si rischia di dimenticare che il vero nodo da affrontare sono invece i con- tenuti: se la politica perde consenso è perché si rivela incapace di risolvere i problemi, di offrire risposte al disagio e all'assenza di prospettive di futuro di tante persone. Ad esempio, si dovrebbe prendere atto di un'evidenza: dovunque i cittadini hanno avuto l'occasione di esprimersi col voto, dall'Italia alla Grecia, dalla Francia alla Germania, hanno bocciato le misure inique e fallimentari con cui i governi europei e i poteri finanziari stanno cercando di risolvere la crisi a scapito dei lavoratori, dei diritti sociali e della democrazia. È ormai palese che le politiche di austerità imposte da Bruxelles e dall'asse franco-tedesco non fanno che deprimere l'e- conomia e aggravare il debito pubblico anziché sanarlo. La crisi non si risolve solo coi tagli di spesa. Oltre a ridurre gli sprechi è ne- cessario dare nuovo sostegno pubblico all'e- conomia con investimenti di qualità. Oggi è la stessa America di Obama a spingere in que- sta direzione, indicando all'Europa la strada di un rinnovato intervento pubblico in economia come ricetta per arginare la recessione e superare la crisi. La vittoria di Hollande e la sonora sconfitta della Merkel ci dicono che oggi è possibile cambiare la rotta delle politiche europee. Ma non basterà affiancare un non meglio definito patto per la crescita al fiscal compact, c'è bisogno di una radicale alternativa nel model- lo economico e sociale, ispirata all'equità fi- scale e alla giustizia sociale; di investire in for- mazione, ricerca e innovazione, riconversione ecologica, welfare. Più che agli equilibri del palazzo bisogna guardare alla domanda che emerge dalla società per trovare la ricetta che guarisca la politica. È lì che i partiti possono riconquistare credibilità con scelte capaci di offrire la spe- ranza del cambiamento e la visione di un'altra idea del vivere comune. Un'idea che non si esaurisce nelle relazioni economiche, ma comprende l'insieme dei valori e dei vincoli su cui rifondare il patto fra i cittadini. Non a caso proprio Obama, mentre pone al centro del suo programma la crescita economica, con altret- tanta forza rilancia la bandiera della laicità e dei diritti civili. Anche questo dovrebbe inse- gnarci qualcosa. NO MUOS I PAGINA 6 Un appello contro l’installazione del MUOS a Niscemi CULTURA I PAGINA 8 I Lavoratori dell’Arte occupano Torre Galfa a Milano: nasce il Macao P ur trattandosi di elezioni ammini- strative parziali, da questa ultima tornata elettorale è tuttavia possi- bile trarre delle valutazioni generali, sia per il numero di votanti interessati (9 milioni), sia per il particolare momento politico e sociale. Una prima valutazione, legata solo alla lettura delle cifre elettorali, indica un forte calo di consenso per il governo Monti e le sue politiche, dovuto soprattutto al risultato del Pdl. Molto probabilmente, per gli stessi motivi che in Italia hanno portato ad un crollo delle forze di centrodestra, sia in Francia che in Grecia si affermano pro- grammi e partiti di sinistra. Anche in Germania, l’esito delle elezioni in impor- tanti land indicano un forte calo del partito della Cancelliera Merkel e dei suoi alleati, con un successo della Spd e di altri partiti progressisti. In Italia invece, nonostante la debacle del Pdl e del centrodestra in generale, la sini- stra non se ne avvantaggia per recuperare consensi, anzi. Sostanzialmente tiene le stesse percentuali ma perdendo voti. A questi dati va poi aggiunto il risultato cer- tamente non positivo dell’IdV (58% di voti persi rispetto al 2010), che pur non poten- do essere annoverato tra i partiti di sinistra tout court, svolge però in questa fase un chiaro ruolo di opposizione. L’unica forza che ha guadagnato voti in ter- mini assoluti (circa 200mila), raccoglien- done molti anche tra quelli in uscita dal centrodestra, principalmente dalla Lega, è il Movimento 5 Stelle di Grillo. Tutti gli altri perdono, soprattutto a destra. Il 20 e 21 maggio ballottaggio in 118 comuni per la scelta del sindaco continua a pagina 2

Arcireport numero 17_2012

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15 maggio 2012anno X - n. 17

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arcireports e t t i m a n a l e a c u r a d e l l ’ A r c i

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La scelta del SindacoÈ nella società che vatrovata la risposta

Com'era prevedibile, dopo le elezioni si èacceso il dibattito sulla crisi dei partiti. Tanto adestra che a sinistra si avanzano soluzioni,ipotesi sulle alleanze, le coalizioni, i meccani -smi elettorali. Ma si rischia di dimenticare cheil vero nodo da affrontare sono invece i con-tenuti: se la politica perde consenso è perchési rivela incapace di risolvere i problemi, dioffrire risposte al disagio e all'assenza diprospettive di futuro di tante persone.Ad esempio, si dovrebbe prendere atto diun'evidenza: dovunque i cittadini hanno avutol'occasione di esprimersi col voto, dall'Italiaalla Grecia, dalla Francia alla Germania,hanno bocciato le misure inique e fallimentaricon cui i governi europei e i poteri finanziaristanno cercando di risolvere la crisi a scapitodei lavoratori, dei diritti sociali e dellademocrazia. È ormai palese che le politiche diausterità imposte da Bruxelles e dall'assefranco-tedesco non fanno che deprimere l'e-conomia e aggravare il debito pubblicoanziché sanarlo. La crisi non si risolve solo coitagli di spesa. Oltre a ridurre gli sprechi è ne -cessario dare nuovo sostegno pubblico all'e-conomia con investimenti di qualità. Oggi è lastessa America di Obama a spingere in que -sta direzione, indicando all'Europa la strada diun rinnovato intervento pubblico in economiacome ricetta per arginare la recessione esuperare la crisi. La vittoria di Hollande e la sonora sconfittadella Merkel ci dicono che oggi è possibilecambiare la rotta delle politiche europee. Manon basterà affiancare un non meglio definitopatto per la crescita al fiscal compact, c'èbisogno di una radicale alternativa nel model-lo economico e sociale, ispirata all'equità fi -scale e alla giustizia sociale; di investire in for-mazione, ricerca e innovazione, riconversioneecologica, welfare.Più che agli equilibri del palazzo bisognaguardare alla domanda che emerge dallasocietà per trovare la ricetta che guarisca lapolitica. È lì che i partiti possono riconquistarecredibilità con scelte capaci di offrire la spe -ranza del cambiamento e la visione di un'altraidea del vivere comune. Un'idea che non siesaurisce nelle relazioni economiche, macomprende l'insieme dei valori e dei vincoli sucui rifondare il patto fra i cittadini. Non a casoproprio Obama, mentre pone al centro del suoprogramma la crescita economica, con altret-tanta forza rilancia la bandiera della laicità edei diritti civili. Anche questo dovrebbe inse -gnarci qualcosa.

NO MUOS I PAGINA 6Un appello contro l’installazione del MUOS a Niscemi

CULTURA I PAGINA 8I Lavoratori dell’Arte occupano Torre Galfa a Milano: nasce il Macao

Pur trattandosi di elezioni ammini -strative parziali, da questa ultimatornata elettorale è tuttavia possi-

bile trarre delle valutazioni generali, sia peril numero di votanti interessati (9 milioni),sia per il particolare momento politico esociale. Una prima valutazione, legata soloalla lettura delle cifre elettorali, indica unforte calo di consenso per il governo Montie le sue politiche, dovuto soprattutto alrisultato del Pdl. Molto probabilmente, pergli stessi motivi che in Italia hanno portatoad un crollo delle forze di centrodestra, siain Francia che in Grecia si affermano pro-grammi e partiti di sinistra. Anche inGermania, l’esito delle elezioni in impor-tanti land indicano un forte calo del partitodella Cancelliera Merkel e dei suoi alleati,con un successo della Spd e di altri partiti

progressisti. In Italia invece, nonostante la debacle delPdl e del centrodestra in generale, la sini -stra non se ne avvantaggia per recuperareconsensi, anzi. Sostanzialmente tiene lestesse percentuali ma perdendo voti.A questi dati va poi aggiunto il risultato cer-tamente non positivo dell’IdV (58% di votipersi rispetto al 2010), che pur non poten-do essere annoverato tra i partiti di sinistratout court, svolge però in questa fase unchiaro ruolo di opposizione.L’unica forza che ha guadagnato voti in ter-mini assoluti (circa 200mila), raccoglien-done molti anche tra quelli in uscita dalcentrodestra, principalmente dalla Lega, èil Movimento 5 Stelle di Grillo. Tutti gli altriperdono, soprattutto a destra.

Il 20 e 21 maggio ballottaggio in 118 comuni per la scelta del sindaco

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L'ultimo episodio in ordine di tempo,in una vicenda come le recenti ele-zioni amministrative di Catanzaro

che va assumendo caratteri sempre piùinquietanti, è una lettera di minacce con alle-gato proiettile (tanto per essere chiari..) indi-rizzata al Prefetto della città, AntonioReppucci, intercettata poche ore fa. Stiamoparlando di una regione dell'Italia, dell'Eu -ropa, la Calabria e del suo capoluogoCatanzaro, e non di una regione remotadell'Africa o dell'Asia in cui ancora la demo-crazia non ha cittadinanza, dove tutte leschede elettorali delle 90 sezioni sono statesequestrate dalla locale procura per indaga-re su numerosi reati penali ipotizzati in occa-sione del voto amministrativo. Prima ancorac'era stato lo scrutinio ritardato di giorni peranomalie riscontrate in diverse sezioni e lavittoria, se così si può definire, striminzitaassegnata al candidato del centrodestra persoli 130 voti, giusto quella manciata neces-saria a superare di misura il 50% ed evitareil ballottaggio. Appena un anno fa il centrodestra aCatanzaro aveva trionfato. Michele Tra -versa, deputato e già presidente della pro-

vincia in quota AN nei dieci anni precedenti,non soddisfatto del ruolo di «semplice parla-mentare» aveva voluto a tutti i costi candi-darsi ed era stato eletto sindaco al primoturno con circa il 62% dei voti. Dopo pochi mesi, complice la decisionedella Camera a seguito del pronunciamentodella Consulta sull'incompatibilità tra la cari-ca di deputato e quella di sindaco, Traversaopta inaspettatamente per rimanere deputa-to costringendo la sua città a nuove elezioni.Catanzaro si sente sedotta e abbandonatada Traversa e dal PdL ed il centrosinistra,battuto pochi mesi prima, torna nuovamentein gioco. Nel tentativo di recuperare terrenoil centrodestra decide di fare ricorso ‘all'usa-to sicuro’ ricandidando l'ex sindaco Abramo.Imprenditore, dopo la prima fase da Sindacotra la fine degli anni '90 e i primi del secoloin corso, non corona i suoi sogni politici:prova a fare il Presidente della regione maviene sonoramente sconfitto e la sua carrie-ra politica si interrompe. Successivamente, grazie a Scopelliti, si rifu-gia alla presidenza della Sorical, la societàregionale mista che gestisce il sistema idricocalabrese, tagliando l'acqua ai comuni

morosi e finendo anche in una inchiesta giu-diziaria a seguito di una intercettazione traesponenti di un clan della 'ndrangheta reggi-na interessata alla scalata della società chelo indicavano come possibile interlocutorepositivo. Poi la ‘seconda chance’ di tornare Sindaco.Abramo non può permettersi di perdere dinuovo. E non può consentirglielo Scopellitiche vede nel frattempo crollare il cosiddetto‘sistema Reggio’ e vacillare la sua stessaesperienza di governo regionale, travoltientrambi da arresti, inchieste giudiziarie efallimenti amministrativi. Ecco perché le ele-zioni amministrative di Catanzaro diventanoil terreno per accordi inquietanti, praticheinconfessabili, il moltiplicarsi di tutti gli episo-di negativi del voto clientelare e controllatodel mezzogiorno. Ed ecco perché a quantoè accaduto in campagna elettorale e nelleelezioni a Catanzaro non può essere messala sordina, facendo finta di nulla. Occorrefare piena luce, chiarire, colpire i responsa-bili, ridare fiducia ai cittadini e credibilità alleistituzioni. Ne dipende la nostra democrazia,quella dell'Italia, quella dell'Europa.Info: [email protected]

elezioniamministrative

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Questi risultati sembrano indicare un’intensi-ficazione della crisi di credibilità del sistemapolitico attuale nel suo complesso, comeindica l’aumento dell’astensionismo partico-larmente accentuato al Nord (8,9% inLombardia, 10,9% in Emilia-Romagna). In questa chiave va in parte letta anche l’im-portante affermazione del M5S, cioè dellaformazione politica percepita come piùnuova e antagonista al sistema partitico esi-stente. Non mancano certo alcune riflessionipositive. Il secondo turno probabilmente raf-forzerà la presenza istituzionale del PD che,pur perdendo consensi, non subisce alcuntracollo, e ne uscirà sicuramente rafforzatosia rispetto a un centrodestra a pezzi, cherispetto a una sinistra sostanzialmenteferma. Importanti ovviamente anche i risulta-ti di Genova, con il forte vantaggio di Doria,e in fondo, anche quelli dell’ambigua compe-tizione di Palermo, come ci ricordava AnnaBucca nella sua recente riflessione, pubbli-cata da Arci Report, sulle elezioni siciliane.Diventa doveroso, soprattutto nella terribilefase di recessione, non solo economica efinanziaria, del nostro Paese, provare adanalizzare con grande rigore la perdita diconsenso e fiducia verso il sistema politico in

generale, con una percezione di sempremaggior distacco tra il sistema dei partiti ed ilpaese reale. Preoccupa il crescere dell’a-stensione, so pra tutto tra i giovani, recupera-ta in parte da un voto anti-sistema e di pro-testa per il movimento di Beppe Grillo, cosìcome la non evidente corrispondenza tra ilvoto referendario (acqua e nucleare soprat-tutto) e quello ai partiti che pure ne avevanoappoggiato i quesiti. Come se un popolosostanzialmente progressista, democraticoe anche di sinistra si dimostrasse maggio-ranza solo sui temi legati alla difesa e pro-mozione dei beni comuni, le questioniambientali, gli stili di vita sostenibili. La lottacontro tutte le mafie, la battaglia a difesadella Costituzione per la democrazia. Ma èsoprattutto il tema del precariato lavorativoed esistenziale che colpisce le nuove gene-razioni, le prime a rimpiangere lo stato eco-nomico dei loro padri e a non trovare unavera rappresentanza nelle attuali politiche digoverno e legislative. Se a ciò si aggiungeche le tutele sindacali sono fortemente sottopressione, le preoccupazioni per la tenutadella coesione sociale si fanno davverodrammatiche. Allora forse ci si impone unsurplus di riflessione per cercare di capire

come quelle situazioni in cui la messa al cen-tro di queste tematiche e di proposte politi-che credibili produce sia risultati elettoralipositivi, come nella città di Genova (lo haben spiegato Walter Massa sempre su ArciReport), o esperienze straordinarie come aBarcellona P.G. dove Maria Teresa Collica,giovane candidata di una coalizione di sini-stra, arriva al ballottaggio contro i noti poterilocali. Ma ci dovrebbero interrogare ancheesperienze di riappropriazione popolare dibeni comuni come il Teatro Valle a Roma oquella recente di Milano, dove i lavoratoridell’arte hanno presso possesso di un grat-tacielo, La Torre Galfa, dismesso da più di 10anni, per farne un centro delle arti e dellapromozione culturale per la città. Intorno aquesto spazio, chiamato Macao, si stannomobilitando migliaia di cittadini dando vitaalla più grande costruzione di un’esperienzaculturale e di cittadinanza dal basso degliultimi vent’anni in città, resa possibile forseproprio grazie alle energie liberate un annofa dall’incredibile vittoria arancione diGiuliano Pisapia. (I dati sui flussi elettoralicitati nell’articolo sono dell’Istituto CarloCattaneo e sono disponibili sul loro sito).Info: [email protected]

La scelta del Sindaco

I brogli di Catanzaro

n.17 15 maggio 2012

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Dal 26 marzo al 26 aprile si sono svolte le visi-te ai centri di detenzione per stranieri pro-grammate dalla Campagna Open AccessNow!. Alcuni parlamentari nazionali ed euro-pei, militanti e più raramente giornalisti, hannopotuto visitare 14 centri di detenzione inBulgaria, Spagna, Italia, Francia, Mauri tania,Serbia e Croazia. Molte delle visite richiestedalle associazioni hanno ricevuto un rifiuto daparte delle autorità o sono rimaste senzarisposta. L’entrata dei giornalisti è stata quasisempre impedita. Belgio: l’accesso al centro di Burges è statorifiutato, mentre solo alcuni giornalisti sceltidal ministero e non aderenti alla Campagnasono stati invitati a una visita guidata delnuovo centro ‘Caricole’ inaugurato il 25 aprilee ancora completamente vuoto.Bulgaria: è stata autorizzata una sola dellaquattro visite programmate. Solo un parla-mentare è stato autorizzato a visitare il centrodi Varna, ma gli esponenti della società civilesono dovuti restare all’esterno.Croazia: l’autorizzazione per la visita al centroProhvatni centar z astrance Jezevo è statarilasciata in sole 24 ore. Hanno partecipatoesponenti del Center of Peace Studies e un

giornalista.Spagna: malgrado le ripetute richieste, ledomande sono restate a lungo senza rispo-sta. Alla fine solo la visita al centro diZapadores è stata autorizzata ad un difenso-re civico e alle associazioni. Francia: qui il diritto di accesso è interpretatoin modo molto restrittivo. Visite erano previstein dieci centri. L’accesso è stato possibile -solo ai parlamentari - nei centri di detenzioneamministrativa di Tolosa, Rennes, Vincennes,Strasburgo, Bordeaux e al valico di Roissy.Italia: l’Arci è potuta entrare solo nei Cie diBologna e di Trapani Milo - grazie alla pre-senza di un parlamentare. Anche al valico diFiumicino è stato concesso l’accesso solo aun parlamentare e a un accompagnatore. Mauritania: le associazioni hanno potutoaccedere solo al centro di Nouakchott.Serbia: i rappresentanti della società civilesono stati autorizzati a entrare nella prigionedi Subotica. Ai giornalisti è stato rifiutato l’ac-cesso, impossibile anche per gli altri centri.Romania: dopo molte insistenze è stato pos-sibili visitare il centro di Arad. Polonia: le richieste sono rimaste senzarisposta.

Ancora una volta siamo costretti adenunciare la situazione di graveincertezza e precarietà che si è

determinata - ed è destinata ad aggravarsiin mancanza di soluzioni urgenti e concrete- per le migliaia di persone giunte in Italiadalla Tunisia e dalla Libia nel 2011, alloscoppio delle rivoluzioni nel nordafrica.Nel mese di aprile sono scaduti i permessitemporanei per motivi umanitari concessidal governo a più di 11mila giovani tunisini.Nonostante le promesse del ministroCancellieri, questi permessi non sono statiprorogati, né lo saranno in mancanza delreperimento delle risorse necessarie agarantire la copertura finanziaria dell’acco-glienza garantita a 400 di questi 11mila cherischiano così, da un giorno all’altro, diessere soggetti ad espulsione. Altrettantodrammatica è la situazione dei circa 30milacittadini provenienti dalla Libia, ma non dinazionalità libica. Anche per il loro futurol’incertezza è grande, sia dal punto di vistagiuridico che delle possibilità d’accoglienza.I due terzi – evidentemente mal consigliati -hanno presentato domanda d’asilo, asiloche non può essere concesso se la situa-

zione di pericolo o di persecuzione per laquale si chiede protezione non ha luogo nelpaese di origine. E infatti tra il 60 e il 70%delle domande esaminate sono staterespinte, mentre circa la metà del totaleaspettano ancora il vaglio delle commissio-ni. I previsti programmi di rimpatrio assistitosono del tutto inadeguati e non funzionanopiù a un anno di distanza. Si pone quindi anche per loro il problema diuno status giuridico che ne consenta la per-manenza regolare in Italia. A riguardo chie-diamo che anche a loro, come per i tunisini(a cui va prorogata), si applichi la protezio-ne temporanea per motivi umanitari. C’è poiil capitolo accoglienza, altra pagina malgestita e su cui bisogna intervenire subito.La Protezione Civile ha firmato nel 2011 piùdi 800 convenzioni per progetti di acco-glienza con enti locali, associazioni, impre-se e organizzazioni varie. Anche per questiil governo sostiene che mancherebbe lacopertura finanziaria, poiché le risorse pre-viste sarebbero state, col decreto SalvaItalia, spostate su altra voce di bilancio. Sitratta di progetti attivi da più di un anno, peri quali gli enti assegnatari hanno anticipato

risorse anche ingenti sulla base di impegniassunti dal governo e che ora si trovereb-bero con un pugno di mosche. Se questo venisse confermato, si trattereb-be di una vera e propria truffa che costrin-gerebbe gli interessati a intentare altrettantecause per riscuotere quanto dovuto. Infine, ribadiamo la richiesta di ripristinare lapossibilità di sbarco a Lampedusa, riapren-do il centro di accoglienza e attrezzandolaper ricevere i migranti che, con il bel tempo,sicuramente riprenderanno ad arrivare nel-l’isola. Si eviti l’ennesima ‘emergenza’ ampiamenteprevista e prevedibile, assumendo le misu-re necessarie per garantire un’accoglienzadignitosa a tutti. Per questo chiediamo che la Rete Sprarvenga ampliata in modo da poter soddisfaretutte le domande e che venga unificato ereso più organico ed efficiente il sistemad’accoglienza.Ci auguriamo che il buon senso prevalga eche finalmente sulle politiche che riguarda-no l’immigrazione e l’accoglienza questogoverno dia quel segnale di svolta che damesi ci attendiamo.

Permessi temporanei e accoglienza: il governo batta un colpo

Campagna di visite ai centri di detenzioneper stranieri: gli ostacoli al diritto di sapere

Il vocabolario dell’emergenza‘Allarme’, ‘clandestini’, ‘invasione’, ‘ondate’.Dopo l’incontro di ieri tra il ministro degliesteri Terzi e il suo omologo libico, su moltimedia è ricomparso il vocabolario dell’emer-genza più ansiogena: sulle coste italiane sistarebbe per abbattere una nuova mareaumana, brulicante e pericolosa. In una dichiarazione, Roberto Natale, presi-dente nazionale Fnsi, ricorda alla politica lesue responsabilità e chiede al governo dimarcare una discontinuità, anche linguistica,con la comunicazione del precedente gover-no, che aveva consapevolmente speculatosulla paura degli immigrati e sullo ‘tsunamiumano’ che avrebbe minacciato l’Italia. «Ma è bene che anche noi giornalisti ricor-diamo le nostre - dice Natale - quelle allequali ci richiama la Carta di Roma, sottoscrit-ta da Ordine e Fnsi d’intesa con l’Unhcr.Siamo tenuti a dare un’informazione aderen-te ai dati di fatto e alla consistenza reale deifenomeni; a usare le parole in modo precisoe rispettoso di esseri umani troppo spessoliquidati col termine spregiativo di ‘clandesti-ni’, a ricordare quali siano le situazioni dallequali scappano e perché. Non è proprio ilcaso di continuare a spargere veleni».

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n.17 15 maggio 2012

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CLARA: Com’è andata a Lampedusa?Questa la domanda più ricorrente da quan-do sono tornata. E spesso la mia mentetorna alle persone che ho incontrato: ‘654,1°sbarco’, ‘237, 3°sbarco’...un numero scrit-to sul tesserino. Mi hanno detto che «I nomisono difficili da scrivere», meglio dare unbel numero identificativo! Ma io non ci sto,credo ancora che l’identità sia fondamenta-le e chiedo il nome a tutti quelli che incon-tro, tutti con la stessa assurda domanda intesta: «Perché mi tengono chiuso qui?».Domanda a cui faticavo a dare una rispo-sta. Il giorno dello sbarco i nostri sguardi sisonoincrociati e ho visto nei loro occhi ilricordo di ogni singolo minuto del viaggioche li ha portati nel nostro paese. È cosìche incontro Chideria, 2 mesi di vita e 6giorni di navigazione con altre 400 personeoltre alla sua mamma che l’ha salvata allat-tandola senza sosta. Il ‘premio’ non può essere la prigionia e unmaterasso in lattice, si merita di godersi la‘vittoria’ con la speranza di una vita dignito-sa e in libertà. Poi c'è il ‘palestinese dagli occhi blu’. Un uomo con pochi denti ancora in bocca,con i vestiti ormai lerci e distrutti, che ognivolta che mi vede mi corre incontro zoppi-cante per insegnarmi qualche parola inarabo e stringermi la mano. Poi ci sono iminori che sfumazzano, ascoltano musica

rap col cellulare e mi chiedono di poteraggiornare il profilo di Facebook! C'è quelragazzo con lo sguardo fisso a terra checanta una canzone, da solo, in un angolo:Emacipate yourselves from mental slaverynone but ourselves can free our minds: ÈRedemption Song di Bob Marley. «Questoposto» mi ha detto un’addetto del centro «ècome un villaggio turistico in confronto aipaesi da cui provengono». Significa che chisfida il mare per vivere nella ricca Europanon merita dignità, il rispetto dei diritti, oanche solo un paio di scarpe del proprionumero? Continuiamo a raccontare ciò cheaccade perché è ciò che ci rende liberi…lirende liberi.

MYRIAM e VIVIANA: Del Centro di Lam -pedusa ci rimarrà certamente impressa l’im-magine di quella che evocativamente erachiamata ‘gabbia’: grappoli di uomini assie-pati o arrampicati su una cancellata alta 3metri, la grata così fitta da non permetterenemmeno il passaggio dell’occasionale bic-chierino di caffè. E davanti un cordone dipoliziotti, carabinieri, finanzieri, soldati, vigi-li del fuoco. Qualcosa non tornava, in quel-la scena fissa alla ‘gabbia’. Gli esseri umanidi là dalla cancellata non erano accusati dialcun reato e, per legge, non potevanoessere trattenuti per più di tre giorni. Manessuno lì dentro era in grado di spiegargliperché fossero lì da settimane in condizioni

di sovraffollamento e precarietà, senza lapossibilità di uscire. Così da dietro quel can-cello piovevano le domande, dal semplicecaffè alle richieste di aiuto o di spiegazione:«…tu m’entends? Pourquoi nous sommeslà en prisons? Quand’est-ce qu’on va sor-tir? Ou va-t-on nous ammener?». Un solodesiderio: uscire e aller chercher la vie, pertrovare finalmente una nuova possibilitànella ‘prospera Italia’.Invece hanno trovato una gabbia. Nientevirgolette, una gabbia vera. Hanno trovato pure una tessera personalecon un codice identificativo per data di arri-vo e ordine di sbarco. E con che coraggiorispondere alle pressanti domande sullaloro destinazione finale? Tutti indietro aTunisi, prima o poi, con tappa in un Centrodi Identificazione ed Espulsione. Ecco cosaoffre la ‘prospera Italia’. Ma la parola cherisuonava tra noi, dal lato fortunato della‘gabbia’, e chi ci stava davanti, diverso soloper nazionalità e lingua, era: perché?Perché l’italiano può andare senza problemiin Tunisia in ferie o per lavoro, e al tunisinoappena sbarcato non lasciano neppurebere un caffè?Questione di visti.Lampedusa ci appare oggi come una meta-fora delle politiche europee nel Mediter -raneo: integrazione commerciale, mercatiaperti, scambi culturali, però la sponda sudper favore a casa sua.

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Il prossimo 20 maggio, presso la Villa Pallavicini di Milano, alle ore 17.00 si rinnova l’appuntamento con la testimonianza deivolontari della Rete Sportelli Immigrazione Arci Milano che nell’estate del 2011 hanno preso parte al presidio democratico pro-mosso dall’Arci sull’isola di Lampeusa. I volontari sono entrati nel Centro di Primo Soccorso e Accoglienza - CPSA - mentre l’ac-

cesso era precluso ai media e hanno svolto una costante azione di monitoraggio e assistenza socio-legale ai profughi provenientidalla Tunisia e dalla Libia, raccogliendo testimonanze sui loro viaggi della speranza e sulle condizioni dei paesi dai quali sono fug-giti. Inoltre hanno fornito informazioni pratiche sulla legislazione italiana in materia di protezione internazionale e di accesso alla proce-dura d’asilo. I racconti che giungono fino a noi testimoniano di gravi violazioni dei diritti umani fondamentali, sospensione dellegaranzie di libertà della persona e di un totale vuoto giuridico. L’isola è stata trasformata in una fortezza-prigione, dove i migranti erano trattenuti per diversi giorni o settimane, in un clima di gran-de incertezza giuridica e di scarsità di informazioni chiare sui loro diritti e sul loro futuro. Grazie all’esperienza dei volontari riper-correremo le varie fasi dell’emergenza Nord Africa in una situazione di crescente tensione ed esasperazione sia all’interno delCentro d’accoglienza, sovraffollato e in stato di grave degrado, sia al di fuori, dove le pratiche dei respingimenti in mare e delle espul-sioni collettive hanno continuato a reiterarsi, nell’assordante silenzio dei media. Lo stesso silenzio che cancella i numerosi morti e i dispersi in mare, occultato dal fragore delle cronache che l’estate scorsa urla-vano di ‘ondate’, ‘assalti’, ‘esodo biblico’ e ‘rischio di infiltrazioni terroristiche’ durante gli sbarchi sull’isola. Di fronte alla paura e alsilenzio la Rete Sportelli Immigrazione ci invita a condividere questa buona pratica di cittadinanza attiva, perché l’esperienza deivolontari divenga patrimonio condiviso dalla collettività e della città di Milano, da cui emergono segnali positivi per un’accoglienzapossibile, come dimostra il laboratorio culturale all’interno del quale si svolge la manifestazione Via Padova è meglio di Milano.Si tratta infatti di una festa di due giorni (19 e 20 maggio), organizzata dalla società civile, lungo Via Padova, la strada più cosmo-polita di Milano, che ospiterà per l’occasione vari eventi in cui condividere spazi, idee e pratiche in movimento alla ricerca di unanuova identità culturale e sociale di Milano, che coinvolga la cittadinanza tutta ed esorcizzi la paura dell’incontro.

Destinazione Lampedusa: cronache e raccontidall’isola-prigione a un anno dall’emergenza

Alcune testimonianze

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Nella primavera del prossimo anno, ilForum Sociale Mondiale per la prima voltanella sua storia si terrà nella nostra regio-ne condivisa: il Mediterraneo. Il FSM 2013 in Tunisia sarà una occasioneunica per consentire facilmente a centinaiadi nostri attivisti di incontrare, con un viag-gio breve e a costi bassissimi, la societàcivile di tutto in mondo e quella delMaghreb. La più grande rete mondiale esi-stente - a cui partecipano i sindacati, imovimenti, le associazioni dei cinque con-tinenti - per la prima volta sarà ospite dellasocietà dei paesi arabi e mediterranei.Al centro saranno le difficili transizionidemocratiche, le ribellioni e le rivolte, i con-flitti armati e le occupazioni, le migrazioni,la crisi e le speranze che attraversano ilnostro mare. E questo si intreccerà con la crisi e il decli-no dell'Europa, le alternative possibili, econ le prospettive dei paesi sud europei,dalla Grecia a casa nostra. Monastir, dal 12 al 18 luglio, insieme allaflottiglia di Boat 4 People accoglierà anchel'incontro del Consiglio Africano del FSM,del Comitato Maghreb-Mashrek, del Con -

siglio Internazionale del Forum Mon diale,e l'incontro fra i nuovi movimenti indignati eOccupy con i protagonisti delle primaverearabe. Sarà una settimana di dibattito, diincontro e di conoscenza fra i diversi attorie le diverse identità geografiche, culturali epolitiche che si impegnano nella scom-messa di costruire, in una situazione diffi-cile, un grandissimo evento di società civi-le democratica fra meno di un anno - uncontributo, il contributo che insieme pos-siamo dare al rafforzamento della demo-crazia in Tunisia e nel Maghreb. L'Arci sarà in luglio a Monastir con le ideee le pratiche sui diritti dei migranti, sullacultura e l'intercultura, sulla legalità, sullapace, i diritti sociali, l'ambiente, con laesperienza di costruzione di associazioni-smo e di comunità da mettere a disposi-zione del progetto FSM 2013. Si intrecce-ranno lì le nostre relazioni mediterranee,europee, latinoamericane, africane. La partecipazione è aperta. Chi vuole veni-re, si faccia sentire. Appena arriveranno,socializzeremo le informazioni tecniche elogistiche. Info: [email protected]

Le morti in mare accertate dall’inizio del2012 sono 81, le Nazioni Unite hannodesignato un rapporteur speciale per

valutare l’impatto delle politiche migratorie suidiritti umani nella regione euro-mediterranea,i rifugiati del campo di Choucha in Tunisiachiedono che si cerchino soluzioni alla lorosituazione, riprendono gli sbarchi a Lam pe -dusa, dove il centro di accoglienza è ancorachiuso, ma l’accoglienza dei lampedusani èfinalmente degnamente rappresentata inmunicipio. In questo contesto, il comitato dicoordinamento di Boats4People (B4P) conti-nua a lavorare alla traversata simbolica che aluglio darà avvio al progetto. In Italia, dove siterranno 3 delle 4 tappe previste, l’Arci è perora l’unico soggetto promotore. Anche perquesto è ancora più importante il coinvolgi-mento di tutti i comitati ed i circoli interessati.Laddove si è avviata la collaborazione con ilterritorio, i riscontri di ambienti vicini e lontanici inducono a essere ottimisti. E voi, avetevoglia di unirvi al progetto? Abbiamo bisognodi barche. Per limiti di budget il progetto di -spone di una sola barca, la Goletta Oloferne,messa a disposizione dall’associazione LaNave di Carta. Per realizzare una vera flotti-

glia e rendere più efficace la missione, abbia-mo bisogno di altre barche. Se sapete di unabarca che potrebbe essere disponibile, con-tattateci! Il progetto è pensato come unacombinazione di attività in mare e sulla terraferma. Invitiamo tutti gli interessati a unirsi aipreparativi e alle azioni. La prima tappa è ilMeeting Internazionale Antirazzista, dove il1° luglio si terranno un workshop sul temaMare e Migrazioni e una conferenza sul ‘casoGuardian’. Il 2 luglio la traversata partirà dalporto Cala de’ Medici di Rosignano, con unasosta davanti al lungomare di Marina diCecina, dove i partecipanti al MIA organizze-ranno la prima delle iniziative di commemo-razione dei morti in mare, previste ad ognitappa. Seconda fermata: Palermo (5-7luglio). Qui l’Arci lavora insieme alla rete anti-razzista siciliana alle iniziative. Tra queste,una visita al CIE di Trapani Milo, per tenerealta l’attenzione sulle disastrose condizioni didetenzione in questo centro, dopo l’accessodel 24 aprile scorso nell’ambito della campa-gna ‘Open Access Now!’. Il 13 luglio arrivere-mo a Monastir per la giornata dedicata allemigrazioni della riunione internazionale pre-paratoria del Forum Sociale Mondiale Tunisia

2013. A Monastir saremo insieme a migliaiadi attivisti del Maghreb, del Mashrek e di tuttal’Africa, alle famiglie dei dispersi, ai rifugiati‘dimenticati’ del campo di Choucha e aipescatori ‘colpevoli’ di prestare soccorso aimigranti in pericolo. Ultima tappa il 19 luglio aLampedusa, dove l’equipaggio di B4P porte-rà al Museo delle Migrazioni i lavori di giova-ni artisti tunisini, dedicati ai migranti scom-parsi e ai dispersi, e passerà il testimone alLampedu saInFestival. Per far parte di B4Pnon è indispensabile imbarcarsi. Tutti gli inte-ressati possono dare il loro contributo anchea distanza, pubblicizzando l’iniziativa, distri-buendo il flyer, organizzando iniziative di rac-colta fondi (le donazioni si possono effettua-re online: http://www.eppela.com/ita/pro-jects/177/boats4people-basta-morti-alle-fron-tiere-marittime o con bonifico sul conto:Boats 4 People intestato a Migreurop: IBANFR76 1027 8060 1100 0202 6600 255 - BIC:CMCIFR2A), creando gruppi di supportolocale, suggerendo idee, contatti, sinergie,unendosi all’équipe di traduttori…Le modalità per supportare B4P sono tante etutte ben accette! Info: [email protected]

Per un Mediterraneo di libertà e solidarietà.Il 2 luglio parte dall’Italia la traversata simbolica

Verso il Forum Sociale Mondiale 2013in Tunisia

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n.17 15 maggio 2012

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Lo scorso 4 aprile ci siamo ritrovati aComiso, a distanza di trenta anni, perricordare la straordinaria giornata del

1982 in cui oltre centomila sicilian* e tantissi-me persone giunte da tutta Europa sfilaronoper dire no alla costruzione di una base mili-tare che avrebbe dovuto accogliere 112 mis-sili cruise a testata nucleare: erano parte diun poderoso movimento che per un decen-nio lottò per liberare il mondo dal dominiodelle superpotenze di allora, convinto dellanecessità di un’Europa «senza missilidall’Atlantico agli Urali».Nel 1982 alla testa e al fianco delle manife-stazioni di Comiso c’era Pio La Torre, che piùdi ogni altro aveva intuito come la lotta e l’im-pegno per la pace, contro la militarizzazionedella Sicilia, si intrecciavano a doppio filo conun impegno più antico: quello antimafia, perla democrazia e la legalità. Intuizione tal-mente profonda da armare la mano dellamafia che, 26 giorni dopo quella straordina-ria giornata, il 30 aprile a Palermo assassi-nava lui e Rosario Di Salvo. I missili a Comiso indicavano che il nuovofronte del conflitto si stava spostando nelMediterraneo. A distanza di 30 anni ilMediterraneo e la Sicilia costituiscono anco-ra fronte e centro degli interessi di guerra: 30anni e 19 km. Non più Comiso infatti, ma ilterritorio di Niscemi e la riserva naturaleSughereta, ospitano l’arma perfetta per iconflitti del 21° secolo: il MUOS, Mobile UserObjective System.Il MUOS di Niscemi è uno dei quatto termi-nali terrestri parte di un programma gestitodal Dipartimento della Difesa USA: una retedi mega antenne e satelliti per telecomuni-cazioni veloci. È un sistema per propagare emoltiplicare gli ordini di attacco convenziona-le, chimico, batteriologico e nucleare, ad usoesclusivo delle forze armate degli Stati Uniti

d’America. Tre terminali sono installati nelsud-ovest dell’Australia, nel sud-est dellaVirginia, e nelle isole Hawaii. Il quarto ha tro-vato ‘ospitalità’ nella sughereta di Niscemi,dove sono già state devastate decine di etta-ri di riserva naturale e dove sono già peressere installate tre grandi antenne parabo-liche dal diametro di più di 18 metri e altequasi 150 metri che guideranno, con le loroonde elettromagnetiche, missili e aereisenza pilota. Gli studiosi non allineati con il

pensiero unico dominante ne denunciano ilpesante impatto sull’ambiente, sulla salutedelle persone, sul traffico aereo e hanno giàdefinito il MUOS un pericolosissimo maxiforno a microonde. E così, a distanza di 30 anni le riflessioni e leazioni di Pio La Torre, le ansie e le preoccu-pazioni che esprimeva, trovano sponda in uncomposito movimento formato soprattuttoda giovani e giovanissimi, da associazioni esingol* cittadin*, che rifiutano l’idea di Siciliacome portaerei e avamposto armato nelMediterraneo, e lavorano perché la nostraisola sia piattaforma di pace e dialogo, terracapace di valorizzare le proprie risorse natu-rali e culturali e perché il Mediterraneo siaquel mare di pace sognato e rivendicato dachi si mobilitava in quei giorni del 1982. Il 19 maggio saremo quindi a Vittoria per

ribadire il nostro NO al MUOS e per soste-nere concretamente l’impegno dei movimen-ti che fino a ora hanno denunciato quantoaccade a Niscemi in una sorta di silenziogenerale, e che cercano di informare e atti-rare l’attenzione delle cittadine e dei cittadini,delle istituzioni, dei media.Ritroviamoci a Vittoria, con lo stesso spiritodel 4 aprile a Comiso, per: n riaffermare un impegno e una volontà dipace;n superare le ipocrisie di chi da una partedice di voler sostenere l’ansia di libertà deipopoli arabi e che poi in realtà utilizza lebombe anche contro civili inermi per assicu-rarsi il controllo delle fonti di approvvigiona-mento energetico;n denunciare la continua militarizzazione delnostro territorio (da Trapani a Lampedusa,da Sigonella a Niscemi, attraverso i GlobalHawk - aerei senza pilota - e il MUOS), losfruttamento e la distruzione del mare, dellecoste, del territorio;n sconfiggere chi pensa al Mediterraneosolamente come un unico immenso mercatodentro il quale solo le merci hanno diritto amuoversi e chi ha voluto blindare le nostrefrontiere, trasformando porzioni della nostraisola in lager dove tenere reclusi, privi di ognidiritto, migliaia di persone;n sostenere in maniera attiva i processi didemocratizzazione nell’area mediterranea;n promuovere una comunità mediterraneadei diritti, per uscire insieme dalla crisi eco-nomica e sociale;n rilanciare l’impegno contro le mafie, per lademocrazia e la libertà.

Promuovono: Arci, Auser, Banca Etica,Cepes, Cgil, Libera, Il Clandestino, ReteDegli Studenti Medi

Info: [email protected]

Il 19 maggio a Vittoria e il 4 giugno a Niscemicontro il MUOS e contro le mafie

n.17 15 maggio 2012

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Il 4 aprile a Comiso per ricordare la manifestazione di 30 anni fa contro l’installazione del missili. Il 19 maggio a Vittoria per ribadire la nostracontrarietà al Muos anche a suon di musica. Il 4 giugno con la Carovana Antimafie, la sera in piazza e prima in marcia nella Riserva OrientataSughereta di Niscemi per fare vedere dal vivo a chi vorrà seguirci, a chi ha già deciso di raccontarlo con noi - come il giornalista Oliviero Beha- che cos’è concretamente il MUOS, quale scempio ambientale ha già prodotto, quale minaccia rappresenti per la salute e la sicurezza dellepersone. E anche per ribadire che dire NO al MUOS significa dire NO alle MAFIE, e significa dire si a un presente e a un futuro liberi dalleguerre e dai processi di militarizzazione, dalle sudditanze e dalle schiavitù delle mafie e dei poteri forti, in cui vengano riaffermati i diritti dellepersone a partire dalla dignità e dalla cittadinanza e ribadita l’aspirazione alla giustizia sociale: questo desideriamo in tant*, come lo deside-rava Pio La Torre, e prima ancora Placido Rizzotto e i protagonisti delle lotte per la terra, Giovanni Orcel e Bernardino Verro, e le migliaia didonne e uomini riuniti alla fine dell’800 nei fasci siciliani, figlie e figli di quella Sicilia, di quella Palermo che il 12 gennaio del 1848 aveva datoil via alle rivoluzioni in Europa, rivoluzioni di cui proprio Palermo che ne accese la miccia non ebbe beneficio: almeno non in quegli anni e neidecenni successivi, e almeno non benefici visibili. Quella miccia però è rimasta sotterranea e gli ultimi a riprenderla in mano in ordine di temposono stati i ragazzi e i cittadini del movimento No Muos. Soprattutto grazie a loro il 19 maggio e il 4 giugno saremo a Vittoria e Niscemi, ancheper ribadire che i lavori che hanno devastato l’ambiente e posto le basi di cemento per l’installazione del MUOS sono stati realizzati da un’im-presa a cui la prefettura di Caltanissetta ha revocato il certificato antimafia, e che per questo è stata esclusa dagli albi delle imprese fiducia-rie dell’amministrazione provinciale di Caltanissetta e del comune di Niscemi.

CONTRO IL MUOS E PER UN MEDITERRANEO DI PACE

Sabato 19 maggio, a Vittoria

ore 17.30 conferenza stampa

ore 21.00 concerto in piazza del Popolo:

Arianna Trainito, Ciaudà,

Qbeta, Assalti Frontali

L’APPELLO

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n.17 15 maggio 2012

La proposta di modifica dello Statuto delComune, predisposta dall'amministra-zione di Lamezia Terme, che ha intro-

dotto la definizione di «servizio idrico integra-to come servizio pubblico essenziale di inte-resse generale al fine di garantire l'accessoall'acqua per tutti, che il bene dell'acqua nonsia mercificabile e che il minimo vitale debbaessere garantito a chiunque», è stata appro-vata nell'ultima seduta del Consiglio comuna-le di lunedì 7 maggio dall'unanimità dei pre-senti, dopo l'abbandono dell'aula da parte delgruppo consiliare del PdL.. La proposta di modifica, con 21 voti a favore,è immediatamente esecutiva. La Giuntacomunale, su mia proposta e per dare segui-to agli impegni assunti con il referendumpopolare del giugno scorso, aveva approva-to due delibere su 'l'acqua bene comune enon mercificabile' che sancivano i seguentipunti: l'acqua è un bene comune, un dirittoumano universale non assoggettabile a mec-canismi di mercato e non mercificabile; l'ac-cesso all'acqua potabile è un diritto umano,universale, inalienabile; la proprietà e lagestione del servizio idrico devono essere

pubbliche e improntate a criteri di equità, soli-darietà (anche in rapporto alle generazionifuture) e rispetto degli equilibri ecologici; l'in-troduzione nell'ordinamento comunale delladefinizione di servizio idrico integrato comeservizio pubblico essenziale di interessegenerale al fine di garantire l'accesso all'ac-qua per tutti, che il bene acqua non sia mer-cificabile e che il minimo vitale debba esseregarantito a chiunque; di stabilire che il diver-so contesto normativo (a seguito del referen-dum popolare) debba essere tenuto in debi-ta considerazione ai fini delle modifiche daapportare alla procedura avviata degli asset-ti della Lamezia Multiservizi, società chegestisce insieme al servizio idrico la raccoltadifferenziata dei rifiuti ed il loro smaltimento,la manutenzione delle strade e del verde, iservizi cimiteriali e molto altro ancora. Inoltregià nei mesi scorsi, sempre su richiesta del-l'amministrazione comunale, la LameziaMultiservizi ha awiato un contenzioso con laSorical (la società regionale che controlla lefonti e la rete idrica calabrese, il cui socio pri-vato è la multinazionale francese Veolià, e acui non sono mancate le attenzioni della

'ndrangheta) per gli indebiti e ripetuti aumen-ti delle tariffe imposte ai comuni. bbiamo dato seguito così all'impegno profusodurante la campagna referendaria sul temadell'acqua come bene comune proponendodi recepire le modifiche statutarie così comeelaborate dal Coordinamento nazionale deglienti locali per l'acqua pubblica e ipotizzandolo scorporo della gestione dell'acqua dall'atti-vità della Lamezia Multiservizi per affidarla adun'azienda speciale di carattere pubblico.Sono particolarmente soddisfatto che ilConsiglio comunale si sia espresso favore-volmente sulla modifica dello statuto, all'una-nimità dei presenti, collocando la città diLamezia Terme e tutta la sua comunità all'a-vanguardia in Calabria e in Italia nella batta-glia per la tutela dei beni comuni e in primoluogo dell'acqua pubblica.

Lamezia Terme: acqua bene comune riconosciuto nello statuto comunale

Presso la sede dell’Fnsi si terrà il 17maggio alle 12.30 la conferenza stam-pa di presentazione della nona edizio-ne di Terra Futura, la mostra- conve-

gno delle buone pratiche di sostenibi-lità (a Firenze dal 25 al 27 maggio)

ROMA

notizieflash

Un articolo di Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme

Grazie alla generosità di circoli, socie simpatizzanti, la raccolta fondi afavore dei circoli Arci colpiti dalla

recente alluvione - circolo Ponte Carregadi Genova e circolo Follo di Spezia - hafatto registrare ad oggi un totale di €34.254,58. Si tratta di una somma impor-tante che testimonia l'impegno di tutta l'as-sociazione a sostegno dei circoli colpiti;contributi sono giunti infatti da tutta la peni-sola e dalle isole e di tutte le entità. Unrisultato molto significativo che consente didare una concreta mano ai circoli per lapiena ripresa dell'attività. La somma rag-giunta, andata oltre ogni ottimistica previ-sione, ha consentito di stanziare: 12milaeuro per il circolo Ponte Carrega(Genova), 10mila per il circolo di Follo (LaSpezia), 5.000 per il circolo Check Mate(Genova). Considerate le finalità culturalidella nostra associazione, si è deciso diinvestire i fondi rimanenti nella produzionedi uno spettacolo teatrale per non disper-dere la memoria di quanto accaduto inquel maledetto fine ottobre 2011. Uno

spettacolo per non dimenticare, una ora-zione civile per tra¬smettere a chi verràquanto accaduto, per fare in modo che nonaccada più. La consegna dei fondi ai trecircoli beneficiari è avvenuta alla presenzadel presidente nazionale, Paolo Beni, e delpresidente di Arci Liguria, Walter Massa. Il primo appuntamento in programma eraquello spezzino, alle 16 nella sede del cir-colo di Follo. A fare gli onori di casa c'era-no una delegazione del direttivo di Arci LaSpezia, con la presidente AntonellaFranciosi, e il direttivo del circolo, guidatodal presidente, Giuseppe Barretta. Prendendo la parola, i due dirigenti hannosottolineato l'importanza delle grandi mani-festazioni di solidarietà che hanno soste-nuto e stimolato tutti i soci nel ripristinodella sede per una pronta ripresa delle ini-ziative.Il momento della consegna dei fondi - unsimbolico facsimile di assegno sottoscrittodai presidenti dei tre livelli associativi e perricevuta dal presidente del circolo - è statoovviamente sottolineato da un caloroso

applauso dei presenti. A conclusione del-l'incontro gli interventi di Paolo Beni eWalter Massa che hanno sottolineato l'im-portanza dell'iniziativa solidaristica lancia-ta e sostenuta dall'intera associazione.In piazza Adriatico 10, nuova sede del cir-colo Ponte Carrega, si è svolto l'incontroper la consegna degli assegni ai circoliPonte Carrega e Check Mate, con la par-tecipazione del presidente di Arci GenovaGabriele Taddeo, che ha voluto ricordarel'impegno di numerosi soci e simpatizzantiin quelle drammatiche giornate. Ritirando l'assegno spettante al circoloPonte Carrega, il presidente, GiuseppeMellifero, ha sottolineato le difficoltà affron-tate, e quelle ancora da affrontare, perrilanciare l'attività del circolo, completa-mente distrutto dall'alluvione. Prendendo a sua volta la parola, il presi-dente del Check Mate, Giovanni Chirico,ha ringraziato per il contributo assegnato,reso possibile dalla straordinaria mobilita-zione dell'associazione. Info: [email protected]

Grazie al contributo di soci, circoli e comitati, sono oltre 34milaeuro i fondi raccolti per i circoli alluvionati in Liguria

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Giovedì 24 maggio n ore 16.30 - Inaugurazionen ore 17.00 - Workshop aperto - Viva Il Live, il Jazz chesuona in Italia@Arci TomNe discutono Gianni Pini, Presidente AssociazioneMusic Pool Eventi; Luca Berton, Direttore ArtisticoPanic Jazz Club - Marostica; Luciano Vanni, DirettoreJazzIt; Vittorio Albani, Pannonica; Francesco Bettini,Direttore artistico ‘Jazz Club Ferrara’ e Codirettore arti-stico Bologna Jazz Festival; Alessandra Costantini,CrossRoads; Luca Pierpaoli, Conservatorio ‘LucioCampiani’ di Mantova; Francesco Meneghello, ArciMantova, responsabile progetto Link, strategie e retiper un nuovo pubblico.Moderano Carlo Testini, responsabile politiche cultura-li Arci Nazionale; Enrico Comaschi, Gazzetta diMantova. In diretta Skype Gianluca Petrella e GiovanniGuidin ore 19.30 - Aperitivo in Jazz. In collaborazione con ilConservatorio di Mantova - Dipartimento Jazz:Quartetto Jazz composto dagli allievi delConservatorio.Venerdì 25 maggion ore 11.00 - Piotta incontra i ‘nativi digitali’ delle scuo-le medie superiori di Mantova@Arci TomPartecipa Claudio Formisano, presidente di Disma

Musica, associazione delle imprese di produzione edistribuzione degli strumenti musicali.n ore 16.00/18.30 - Workshop 1: La musica è sosteni-bile @ presso l'Associazione industriali in PiazzaD'Arco. In collaborazione con ‘Mantova Creativa’. Ne parliamo con Progetto Edison change the music,Alessio Pascucci - Etruria Eco Festival, PierpaoloFortunelli - Eco Luce, Cesare Buffone - Punto 3 srl,Alberto Ravalli - architetton ore 19.00 - Un libro per aperitivo@ Libreria ‘Il pen-satoio’Arci Book presenta il libro La musica dellÊassenza diGianluca Grossi. Appuntamento nell’ambito del Maggiodei Libri promosso dal Centro per il Libro e la Letturadel MIBACn ore 19.00 - ‘Acoustic words’@Arci Tom: Arci Realintervista ‘in acustico’ Ila Rosso ed Ettore Giuradein ore 21.30 - Concerto: Didascaly, Moseek, NadarSolo, Perturbazione, PiottaSabato 26 maggion ore 11.00/12.30 - Workshop 2: Meeting della Rete deifestival: Fare un festival dal vivo senza andare fuori ditesta!. Ne parliamo con Luca Fornari, Rete dei Festival;Giordano Sangiorgi, MEI; Fabio Paolo Costanza, ArciReal Festival.Pronto Soccorso Live a cura di Arci Mantova

(Francesco Meneghello) e Arci Reggio Emilia (DanieleCatellani)n ore 12.30/ 17.00 - Secondo meeting Arci real @ ArciTomn ore 17.00/18.30 - Workshop 3 : Musica ResistenteNe discutono Luca Gricinella, Rappropos: Musica eperiferie; Francesca Bellino - Le primavere arabe;Marco Turati, Progetto Ora decido io della mia vita,Mohammed Farag, Egitto, musica e rivoluzioni, Stefano‘CISCO’ Bellotti.Nell’ambito del workshop verrà inaugurata la mostra 15poster come Carte di Agrumi dell’artista MauroBubbico. n ore 19.00 - ‘Un libro per aperitivo’: Arci Book presen-ta i libri Suonare il paese prima che cada di AndreaScarabelli e Storia della canzone italiana di FeliceLiperi.n ore 19.00 - Acoustic words@Arci Tom: Arci Realintervista ‘in acustico’ Bianco ed Enrico Esman ore 21.30 - Concerto: Diskanto, Federico Cimini,Erica Mou, Paolo BenvegnùDomenica 27 maggion ore 17.30/19.30 - Papas Café: Grande aperitivo dichiusura della manifestazione nell’ambito del festivalMantova Creativa.Info: www.arcireal.com

cultura

arcireport

Sabato 5 maggio una colorata moltitu-dine di ‘artisti, grafici, performer, atto-ri, danzatori, musicisti, scrittori, gior-

nalisti, insegnanti d’arte, ricercatori, operato-ri dell’arte e della cultura’ si ritrova a pochecentinaia di metri dall’obiettivo da occupare.A due passi dalla Stazione Centrale e dalquartiere Isola-Garibaldi, con il grattacielo-mausoleo voluto da Formigoni, con i giardiniverticali che arriveranno a grattare il cielo diMilano, nell’illusione di riportare nell’aerequel verde tolto ai suoi cittadini, sentinelled’acciaio, simboli di una Milano che non c’épiù. L’obiettivo dell’occupazione è stato laTorre Galfa, fratello minore del Pirellone,‘sfitta’ da oltre dieci anni, di proprietà del piùnoto palazzinaro di Milano Salvatore Ligresti,ora sotto curatela fallimentare per uno deitanti casi di speculazione edilizia che nellanostra città sembrano far pagare il dazio aisoli cittadini e all’ambiente. La parata raggiunge la Torre e s’insedia inquello che sarà Macao, acronimo che devetrovare per concorso pubblico la sua esattadefinizione, ma che tanto ricorda quelli usatiper intitolare Gallerie, musei, centri culturalinella Penisola e non solo. Nuovo ‘centro perle arti di Milano’, un luogo autogestito doveprodurre e da cui diffondere arte, cultura. Ilpensiero va subito al Tacheles, storico edifi-cio occupato a Berlino, diventato quartier

generale degli artisti di mezza Europa. Lalotta di Macao, spiegano i Lavoratori dell’Arte(sigla sotto la quale nasce l’idea dell’occupa-zione) va di pari passo a quella del TeatroValle Occupato a Roma, del Sale Docks aVenezia, del Teatro Coppola a Catania,dell’Asilo della Creatività e della Cono -scenza a Napoli, del Teatro Garibaldi Apertoa Palermo. «Un movimento», spiegano, «dilavoratori delle industrie creative che troppospesso deve sottostare a condizioni umilian-ti di accesso al reddito, senza tutela, senzaalcuna copertura in termini di welfare esenza essere nemmeno considerati interlo-cutori validi per l’attuale riforma del lavoro».E se le cose da fare sono tante (coniugare latenuta dell’occupazione con il livello attualedi partecipazione, consentire accesso e frui-bilità degli spazi, tenere conto delle aspetta-tive legate al progetto) non si può che augu-rare a Macao di riuscire davvero in quest’av-ventura, che comunque ha già avuto il meri-to di aprire un dibattito trasversale nella cittàsui temi della cultura. Centinaia gli occupanti, migliaia le persone,gli artisti, le personalità del mondo dellaricerca e della cultura che hanno affollatoassemblee, performance e concerti di questiprimi giorni di occupazione. E tutto questonon può non coinvolgere anche l’Arci comeuno dei maggiori operatori culturali dal

basso: partendo dall'interrogare le nostrebasi associative, dal riflettere sulle questioniposte da queste occupazioni, sulle nostremodalità di intervento culturale. Dobbiamoparlare con quel mondo perché anche noi nefacciamo parte, anche noi siamo quegli arti-sti, quelle professioni, quelle visioni. Ma tuttequeste esperienze ed occupazioni, ci interro-gano soprattutto sulla questione della cultu-ra come Bene Comune, oltre che sui con-cetti di spazio pubblico e partecipazione. Perl’Arci è doveroso confrontarsi con questinuovi bisogni e queste nuove categorie giu-ridiche. Sappiamo dopo l’esito degli ultimi referen-dum che i beni comuni sono un genere giu-ridico nuovo, indipendente rispetto al titolo diappartenenza direttamente legato all’attua-zione dei valori promessi nella Costituzione,ma sottratti al nostro vivere comune, perchécontinuamente traditi dalle oligarchie privatee pubbliche. E se la sfida di occupazionicome quella del Teatro Valle è di dimostrareche un ente pubblico che privatizza i benicomuni tradisce il proprio mandato e chedunque li abbandona alla libera riappropria-zione, quale é la nostra sfida su questi temi?Iniziamo a parlarne!Ultim’ora: stamattina il Macao è stato

sgomberato. Una sconfitta per l’intera

città di Milano.

I Lavoratori dell’Arte occupano Torre Galfa a Milano.Nasce Macao, nuovo centro per la cultura

A Mantova, dal 24 al 27 maggio, Viva il live! 4.0. Il Programma

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9internazionali

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Dal 9 all’11 maggio si è tenuto aParigi un workshop organizzatodalla Rete Euromediterranea per i

diritti, di cui l’Arci fa parte, in cui è statoaffrontato il tema delle relazioni tra l’UnioneEuropea ed Israele. Partecipavano alworkshop rappresentanti di organizzazioninazionali ed internazionali provenienti daipaesi europei, da Israele e dai TerritoriOccupati. Israele è un partner privilegiatodell’Unione Europea con cui ha firmatol’Accordo di Associazione nel 1995. Unaccordo che definisce i termini del dialogopolitico e, in modo particolare, della coope-razione economica. Infatti L’UE e Israele mantengono un fortepartenariato commerciale per cui il paese èal 25° posto tra gli importatori e al 23° comeesportatore. I termini delle relazioni tra ledue entità si giocano quindi principalmentea livello commerciale, sebbene l’articolo 79dell’Accordo di Associazione determinereb-be la sospensione di tali accordi nel caso incui i diritti umani non fossero rispettati. Israele è stato inoltre inserito nelle pro-grammazioni connesse alla EuropeanNeighborhood Policy (Politiche di VicinatoENP/ENPI), sebbene in questo momentosia in atto un congelamento dello stato diaggiornamento del documento program-matico riguardante lo stato di Israele princi-palmente a causa del perpetuato avanza-mento della costruzione di insediamenti nei

Territori Palestinesi Occupati. Questapotrebbe essere una notizia positiva inquanto tali strumenti ed azioni da partedell’Unione Europea potrebbero essereefficaci ed avere un peso concreto su qual-siasi eventuale processo di dialogo.Tuttavia alcuni stati membri dell’UE, tra cuiItalia e Germania, chiedono che questoblocco sia revocato e che si dia seguito allaprocedura di rafforzamento delle relazioni edegli accordi economici e commerciali.Sembra questa un’ulteriore prova di comel’Europa non faccia valere il suo peso poli-tico su scala internazionale ed accetti insilenzio soprusi e violazioni dei diritti umania beneficio della sfera più strettamenteeconomica o commerciale. Lo abbiamo visto bene anche in questi ulti-mi giorni. Il silenzio dei media e dei governisullo sciopero della fame che più di 2000prigionieri palestinesi hanno portato avantiin alcuni casi per circa 70 giorni, è statoassordante. I prigionieri chiedevano principalmente chefossero rimosse le procedure restrittivedella detenzione amministrativa (o carcerepreventivo) che coinvolgono la maggiorparte dei detenuti palestinesi nelle carceriisraeliane, compresi minori. La detenzioneamministrativa è un mezzo molto utilizzatodall’esercito israeliano e che si basa sulleordinanze militari che regolano il diritto neiTerritori Palestinesi Occupati. Oggi la

buona notizia è che sembra sia stato rag-giunto un accordo tra lo Shin Bet, il serviziodi sicurezza interna di Israele, e i rappre-sentanti dei detenuti palestinesi, mediatodall’Egitto. I termini dell’accordo non sono ancora chia-ri, ma per i palestinesi la vittoria è determi-nata dalla fine dell’isolamento in cella, dallarestituzione dei corpi di 100 palestinesi sep-pelliti e dalla concessione delle visite deifamiliari. Non possiamo tuttavia ignorare comeanche in un caso come questo i Palestinesisiano stati lasciati soli dalla comunità inter-nazionale a lottare per i propri diritti. Ed èquesto che anche al workshop di Parigi gliamici Palestinesi ed Israeliani ci hannochiesto: fare in modo che i nostri governi,che le nostre comunità sappiano quello chesta accadendo trovando modalità efficaciper intervenire.Info: [email protected]

Non lasciamoli soli

Dal 16 maggio per un mesesarà possibile acquistare in edicola

con Repubblica il libro e il dvdUomini soli al costo di 12,90 euro. Al progetto ha aderito anche l’Arci

INIZIATIVA EDITORIALE

notizieflash

arci

n.17 15 maggio 2012

Gli algerini si sono presentati alleurne il 10 maggio per eleggere iloro 462 deputati al Parlamento. La

partecipazione è stata più elevata del previ-sto, e rispetto alle elezioni del 2007 (che rag-giunse il 35,7%), la partecipazione globale -territorio nazionale più gli algerini all’estero -è stata del 42,90. Il tasso di astenuti nazio-nali che ha toccato il 57,1%, è stato più evi-dente in alcune regioni, soprattutto a TiziOuzou, dove ha raggiunto addirittural’80,16%: una conseguenza dell’appello alboicottaggio lanciato da uno dei partiti domi-nanti, il Raggruppamento per la Cultura e laDemocrazia (RCD). Circa 44 partiti, di cui 21nuovi, 7 formazioni islamiste e più di un cen-tinaio di liste di indipendenti erano in lizzaper questo scrutinio proporzionale. Durantela campagna, la maggior parte dei candidatisi sono focalizzati su questioni poco rilevan-ti, tanto che i veri problemi di fondo che lacomunità nazionale sta vivendo all’esterosono passati in secondo piano. La leggeelettorale precisa che se il primo eletto è di

sesso maschile, il secondo deve essere disesso femminile. E in effetti il 30% del nuovoParlamento sarà composto da donne, 145su 462 deputati. Secondo i primi risultati uffi-ciali, il Fronte di Liberazione Nazionale èarrivato in testa con 220 deputati, davanti alRaggruppamento Nazionale Democratico(RND), con 68 seggi e davanti agli islamistidell’ ‘Algeria verde’ con 48 seggi (gruppoche comprende anche le formazioni islami-ste di Ennahdha (la rinascita) e di El-Islah (lariforma). Nel 2007 il partito di liberazioneaveva ottenuto solo 136 seggi dei 389 di -sponibili all’epoca. Più di un milione e mezzo sono stati i votinulli, che si aggiungono all’alta percentualedi astenuti. L’FLN ha dominato la vita politica del Paesesin dall’indipendenza dalla Francia 50 annifa, ma è stato costretto a lasciare spazio aun’ampia gamma di voci dopo le sollevazio-ni che hanno spodestato i regimi negli altriPaesi nord africani - Tunisia, Egitto e Libia.Da quel che si sa, sono stati pochi i giovani

che hanno votato - sui social network siauguravano addirittura un happy no-voteday. Ma va considerato anche che in moltinon hanno potuto votare perché i proprinomi non erano, per un errore di registrazio-ne riscontrato dagli osservatori internaziona-li, compresi nelle liste degli elettori dei propriseggi.Le elezioni del 2012 restano, tuttavia, privedi un forte significato perché non sono ingrado ripristinare la legittimità rivoluzionariache aveva caratterizzato il Paese negli anni’60 (e ha faticato a riprodursi durante la piùrecente Primavera araba), né sono in gradodi salvare la democrazia, abbattuta inAlgeria con il colpo militare del 1992. Il carat-tere più importante di queste elezioni legi -slative è che saranno le ultime sotto il gover-no del 75enne Bouteflika. I risultati sono statiinfatti sicuramente variegati, ma un cambia-mento significativo non si avrà prima del2014, quando il Presidente Bouteflika dovràlasciare il più alto incarico nel Paese.Info: [email protected]

L’Algeria rinnova il Parlamento, in attesa dell’addio di Bouteflika

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La collaborazione dell’Arcs con il vil-laggio palestinese di Beit Doqqurisale allo scorso 2008 quando, nel-

l’ambito di un progetto emergenza finan-ziato dall’UTL di Gerusalemme (la Co o pe -razione italiana nei Territori Palestinesi) siè avviato un percorso di riabilitazione dialcuni orti familiari dotandoli di sistemi diirrigazione e dei primi fattori della produ-zione. In quella fase il progetto ha dato modo diristabilire un minimo di socialità all’internodel villaggio di Beit Doqqu, ormai abban-donato e marginalizzato dal muro di sepa-razione che ha tagliato fuori l’intera encla-ve di Biddu (una dozzina di villaggi), fino aquel momento facente parte del distretto diGerusalem me. Giovani ragazzi e ragazze hanno avuto lapossibilità di rimettere l’agricoltura al cen-tro del loro percorso professionale risco-prendo buone pratiche di gestione del ter-ritorio e delle risorse ormai dimenticatenelle parole dei loro padri e dei loro nonni. Oggi, dopo quella incoraggiante esperien-za, l’Arcs, in collaborazione con l’Aucs (vir-tuoso circolo dell’Arci Viterbo) e con l’Arci

Sardegna, sono riusciti a proseguire illavoro dando la possibilità al BDDS dimigliorare le condizioni socio-economichedelle famiglie rurali del distretto diGerusalemme, aumentando le opportunitàlavorative stabili e durature nel settoreagricolo e della trasformazione artigianaledei prodotti agroalimentari, promuovendoun modello di pace e sviluppo che valoriz-zi il capitale umano e le risorse locali inmodo sostenibile. La soluzione proposta consta nel sostegnoa quelle attività che concretamente garan-tiscono occupazione rifornendo al contem-po i mercati locali di prodotti alimentari,ottenuti con metodi di produzione rispetto-si dell’ambiente e delle persone che lavo-rano e vivono di agricoltura. L’agricolturabiologica è molto più di un metodo di pro-duzione quindi, parliamo di modello di svi-luppo e conversione dei territori secondo lalogica di un bio-distretto sostenuta a livellonazione ed internazionale dall’Aiab (part-ner del progetto). Si tratta di un’area geografica naturalmen-te vocata al biologico dove agricoltori, cit-tadini, operatori turistici, associazioni e

pubbliche amministrazioni stringono unaccordo per la gestione sostenibile dellerisorse, partendo proprio dal modello biolo-gico di produzione e consumo. Nel bio-distretto la promozione dei prodottibiologici si coniuga indissolubilmente conla promozione del territorio e delle suepeculiarità al fine di raggiungere un pienosviluppo delle proprie potenzialità econo-miche, sociali e culturali. In questi giorniuna delegazione palestinese composta daIkrema Rayyan (Beit Doqu DevelopmentSociety), Shafik Morrar Farouk Morra(entrambi agricoltori a Beit Doqu), ha svol-to delle visite di scambio di esperienze ebuone pratiche tra il Lazio e la Sardegnaincontrando agricoltori, rappresentantidelle amministrazioni pubbliche (Comunedi Sassari e Regione Sardegna),Università (Sassari e la Tuscia) e diversicircoli territoriale della rete Arci.Lo scambio di esperienze continuerà ingiugno e luglio, quando si svolgeranno unavisita a Beit Doqqu da parte di agricoltorilaziali e il campo di lavoro e di conoscenzain Palestina organizzato dall’Arci.Info: [email protected]

10incircolo

arcireport

Cooperazione e sviluppo rurale in Palestina: il sostegno al Beit Doqqu Development Society

arci

n.17 15 maggio 2012

Testa codaORBASSANO (TO) - Il 17 maggioalle 21 lÊArci Puzzle presentaTesta...coda! Il cinema secondo

bog, un viaggio nei credits che hannofatto la storia del cinema. Un percorso,in ordine cronologico, allÊinterno deicosiddetti titoli di testa dei film, pervisionare quelli che che più di tutti sonoentrati nellÊimmaginario collettivo e, incerti casi, lo sono entrati più dei filmstessi. Ingresso gratuito.Info: FB Puzzle Orbassano

Festa delle nuove resistenzeCASTEL BOLOGNESE (RA) - Venerdì18 e sabato 19 maggio in piazzaBernardi si tiene la prima edizione dellaFesta delle nuove resistenze promossada Anpi, Arci, associazione Luce epatrocinata dall'amministrazione comu-nale: due serate con mostre, video, infopoint e concerti di La Leggera (pizzicae taranta) e Acidi C (heavy metal). Unafesta per attualizzare i temi della Resi -sten za e dar voce ai suoi protagonisti dioggi: chi resiste ogni giorno alla crisieconomica e del lavoro, al precariatodei diritti e dei valori costituzionali, allosgretolamento delle libertà e della giu-

stizia sociale, alla dismissione del wel-fare. Info: FB Arci Castel Bolognese

Razzisti a paroleCATANIA - Mercoledì 16 maggio alleore 18 presso la sede dellÊArci (piazzaCarlo Alberto 47), Federico Faloppa,docente di Storia della lingua italiana eSociolinguistica all ÊUni ver sità diReading, presenterà il suo nuovo libroRazzisti a parole (per tacere dei fatti),Laterza 2011. Ne discuteranno conlÊautore Sebastiano Vecchio, professo-re di Semiotica e Filosofia delle linguedellÊUniversità di Catania e BarbaraDistefano dellÊArci Catania. Ingressogratuito.Info: [email protected]

Girone JazzFIESOLE (FI) - Ottava edizione delGirone Jazz al circolo Arci Girone (viaAretina 24), in programma dal 16 mag-gio al 14 giugno. Primo appuntamentomercoledì 16 maggio con DanieleMalvisi Quartet (ore 21.00), mentresabato 2 giugno spazio per la coppiaTellini-Vernuccio che toccherà le tradi-zioni africane, quelle mediterranee e gli

spirituals. LÊottava edizione del GironeJazz animerà la Biblioteca delle Oblatedal 7 al 12 giugno con le installazionisonore di Andrea Portera con suite dimusica e videoarte del compositoretoscano.Info: www.nuovieventimusicali.it

Anche il lavoro è clandestinoCROTONE - Il circolo Arci LeCen -toCittà promuove lÊiniziativa Anche illavoro è clandestino, dibattito sullariforma del lavoro tra precariato e clan-destinità. Appuntamento alle 19 pressoil circolo per discutere della annunciatariforma del mercato del lavoro in Italia;alle 21 aperitivo etnico e alle 22Taranthera in concerto. Ingresso riser-vato ai soci Arci.Info: FB Arci LeCentocittà

DireFare EcosolidalePINEROLO (TO) - Tre giorni per di -scutere di crisi, transizione, territorio:dal 18 al 20 maggio il centro storico sianima con DireFareEcosolidale, unamanifestazione che vuole fornire degliesempi virtuosi per immaginare unfuturo di transizione. Ideato dallÊasso-ciazione Pensieri in piazza e dal Gas

Stranamore e organizzato tra gli altridallÊArci locale, l'evento sarà strutturatoattraverso diversi stand, una zona con-vegni e tre zone workshop dove si ter-ranno laboratori e presentazioni diesperienze concrete di transizione.Ingresso gratuito. Info: [email protected]

Settimana contro l’omofobiaSIENA - Continuano gli appuntamentidella Settimana contro l'omofobia pro-mossa dal Movimento Panses sualeArcigay di Siena in collaborazione conl'Arci provinciale, in vista della Giornatacontro lÊomofobia fissata per giovedì 17maggio. Dopo lÊapertura con una gior-nata di riflessione e formazione pressola facoltà di Scienze Politiche e la proie-zione del film Brotherhood –Fratellanza, la Settimana continuerà il16 maggio con lÊAperiPan, aperitivodedicato al tema ÂPolitica, omofobia edirittiÊ, il 17 maggio con la distribuzionedi materiale informativo in piazzaSalimbeni e il 18 maggio con lÊappun-tamento LÊancient Rome. Il 20 maggiosi conclude con Lettere dal mondoglbtqi: riflessioni a libro aperto.Info: [email protected]

Notizie Brevi

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Il 18 maggio si apriranno i lavori del VCongresso di Arci Solidarietà onlus che siconcluderanno, il giorno seguente, con l’e-

lezione del nuovo consiglio direttivo e delPresidente. Al Congresso prenderanno parte,oltre ai soci, alcuni esponenti della scena poli-tica e dell’associazionismo romano con cuiArci Solidarietà ha vissuto i passaggi fonda-mentali della sua storia quasi ventennale. IlCongresso sarà l’occasione per discutere econfrontarsi sulle tematiche più importanti pre-senti nel dibattito pubblico nazionale ed inter-nazionale ed anche sui principali problemi cheaffliggono la società attuale e di cui il terzo set-tore e le istituzioni locali devono farsi carico. Il voto politico in Francia ed in Grecia e quelloamministrativo in Italia, che al di là delle evi-denti differenze, hanno segnato una nettabocciatura delle politiche di austerity nazionalied europee e che impongono l’assunzione dimisure che vadano incontro alle reali necessi-tà dei cittadini. L’antifascismo, valore fondantedell’Arci tutta e spesso intaccato da movimen-ti dichiaratamente fascisti che si nascondonodietro l’associazionismo di promozione socia-le e che hanno contribuito, in questi anni, a un

aumento del clima di violenza e intolleranza. La lotta per la parità dei diritti e dei generi. La discriminazione delle donne e l’omofobiache, partendo dalle relazioni private, influen-zano le costruzioni sociali più ampie, le rela-zioni di lavoro, la vita partecipativa e organiz-zativa. Il problema del lavoro, del precariato,della disoccupazione di giovani, donne eimmigrati. L’aumento dei suicidi di uomini edonne che non riescono a sopportare il pesodella crisi, della riduzione degli stipendi, delladisoccupazione. La lotta per i beni comuni,affinché siano garantiti a tutti come beni pub-blici, e che vanno dalla privatizzazione dell’ac-qua al tentativo di privatizzare le scuole e leuniversità. Le politiche sugli immigrati in gene-rale e soprattutto sui rom, di cui Arci Solidarietàsi occupa da molti anni. Politiche che risento-no, oggi, di una visione inquinata dalla retoricadell’invasione e che non vanno nella direzionedell’interazione tra le culture. La scolarizzazio-ne dei minori e adolescenti rom, principaleimpegno di Arci Solidarietà fin dalla sua costi-tuzione, in questo contesto, assume un ruolofondamentale nell’acquisizione dei diritti, ogginegati, e nell’ottica della partecipazione e della

reale integrazione nella vita cittadina. Questi itemi del V congresso di Arci Solidarietà che sipropone, tra le altre cose, di rilanciare e raffor-zare l’associazionismo laico e di sinistra, dipromuovere il diritto di ciascuno di gestire almeglio il proprio tempo libero, di rilanciare lecampagne per il diritto di cittadinanza deimigranti, di migliorare le condizioni dei lavora-tori precari e di rafforzare il ruolo dei lavoratoridel sociale. Costruire la comunità solidale perArci Solidarietà significa favorire il dialogo trale persone, rafforzare la cittadinanza attiva,sostenere la cultura, la giustizia e la legalitàdemocratica, il lavoro sociale. In estrema sin-tesi, sostanziare la democrazia in quanto par-tecipazione. Info: www.arcisolidarietaonlus.eu

11incircolo

arcireport

Dalla democrazia formale alla democraziasostanziale. Verso la comunità solidale

Il buon governo contro le mafie nellepubbliche amministrazioni è il titolodell’incontro organizzato dal circolo

Arci Colori e Sapori, che si terrà mercoledì 16 maggio alle 20,45 presso

la Casa del Popolo ‘Euplo Natali’

BRESCIA

notizieflash

Il film ‘This is my land...Hebron’This is my land...Hebron è il titolo del film diGiulia Amati e Stephen Natanson su un luogoconteso, dominato dall’odio e dalla violenza, suuna condizione di vita drammatica, su una guer-ra tra vicini di casa. Attualmente a Hebron vivo-no 160mila palestinesi, 600 coloni protetti da2000 soldati israeliani. A Hebron si combatteuna guerriglia quotidiana fatta di sputi, calci, sel-ciate e insulti: bambini contro bambini, donnecontro donne, famiglie contro famiglie, Hebronè una città dominata dall’odio e dalla violenza. Iregisti hanno ritenuto che fosse importante rac-contare questa storia ascoltando anche gli abi-tanti di Hebron e le persone impegnate a cam-biare le sorti della città. Il film ha ottenuto unnumero considerevole di premi, da quello alFestival dei Popoli fino all’ultima nomination alGlobo d’oro. Anche l’Arci e l’Ucca hanno volutopremiare questo interessante e bel film che rac-conta una storia particolare e circoscritta maemblematica della situazione palestinese. IlPremio Arci e Ucca è soprattutto un impegno adiffondere il film, a farlo conoscere, a far cono-scere questa drammatica condizione di vita e diingiustizia. Il film – su dvd, dura 75 minuti - puòessere richiesto alla segreteria dell’Ucca.Info: [email protected]

A Sassari la delegazione palestinese per il bio-distretto di GerusalemmeNell’ambito del ‘progetto di intervento inte-grato di sviluppo economico e rurale nelvillaggio palestinese di Beit Doqqu a soste-gno di attività artigianali e produttive nelsettore agricolo e della trasformazioneagroalimentare’, sarà presente a Sassarifino al 17 maggio Akrama Mahdeya, diret-tore del Beit Doqqu Development Society(BDDS). Tutta la delegazione palestineseverrà coinvolta in un programma di attivitàche comprende diverse visite in aziendeagricole del territorio del nord-ovest dellaSardegna per uno scambio di esperienze emodalità di produzione e trasformazione

che verranno poi condivise con il territoriolocale al ritorno in Palestina, così come inincontri con le Istituzioni locali e di cono-scenza della città e del suo territorio.Dopo la presentazione pubblica del proget-to a Sassari, che è stata anche un’occa-sione di incontro con gli studenti dellescuole e dell’Università, con le comunità dimigranti del territorio, con i soggetti territo-riali datoriali e del terzo settore , nelle pros-sime settimane saranno selezionati alcunigiovani sardi che parteciperanno a uncampo di lavoro e di conoscenza inPalestina nel mese di luglio.

arci

n.17 15 maggio 2012

Cocci di bottiglie rotte e qualche auto dan-neggiata: sono i resti dell’aggressione cheun gruppo di militanti di CasaPound hamesso in atto sabato scorso in via Carmi -gna ni a Parma, di fronte al circolo ArciMinerva, sede in cui solitamente si ritrova ilComitato antifascista Montanara. A ReggioCalabria, nella notte tra il 14 e il 15 maggio,un incendio doloso ha distrutto il Centrosociale Cartella; solo l'ultimo di una lunghis-

sima serie di atti intimidatori che da anni ilCentro sociale è costretto a fronteggiare,come si legge in una nota diffusa dall’ArciReggio Calabria: «Condanniamo ferma-mente la vile azione repressiva dei soliti noti,non cediamo alle dichiarazioni di guerra, masiamo pronti a combattere a fianco dei com-pagni del Csoa Cartella questa dura batta-glia culturale. A partire dalla nostra presenzaall’assemblea straordinaria».

Aggressioni a Parma e Reggio Calabria

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Trasformare le spade in aratri è unadelle speranze profetiche racchiusenella Bibbia. La storia dell'umanità,

purtroppo, racconta esattamente il contrarioe come la storia italica ricorda, al tempodella seconda guerra mondiale si trasforma-rono i cancelli in metallo per cannoni. Madentro ciascuno di noi, spesso, si nascondeun inguaribile pessimista della ragione maottimista della speranza e, così, un movi-mento trasversale di idee, esperienze, pro-getti, indicazioni, ha dato vita alla mobilita-zione per ridurre le spese militari utilizzandoi risparmi per quelle necessità e bisognisempre più esigenti richiesti dalla situazioneeconomica. Partendo da questo assunto miè stato semplice presentare la mozione chechiedeva al Consiglio Comunale di Milano diattivarsi nei confronti del Governo affinchèfosse possibile limitare/eliminare l'acquistodei caccia F35 (il cui costo complessivoammonta a 15 miliardi di euro). Ed ilConsiglio Comunale di Milano ha rispostoapprovandola. Credo che solo il leggere opronunciare l'importo indicato provochi qual-

che brivido, in particolare a coloro che hannoproblemi ad arrivare a fine mese; che si sen-tono rifiutare un sostegno al reddito perpagare l'affitto; alle famiglie che hanno pro-blemi nel gestire i propri famigliari, abili o di -sabili che siano, nel momento della difficoltàacuta; a chi sostiene genitori, figli, parenti,amici, conoscenti, afflitti da problemi di natu-ra psicologica o psichica e fa sempre più fati-ca nel mantenere costanza nel proprio impe-gno. Con la cifra che si potrebbe risparmia-re tanto si potrebbe fare in favore di coloroche sono ultimi e vorrebbero, magari, solodiventare penultimi, ma con dignità. Nellamozione, giusto per dare un metro di con-fronto con quanto si potrebbe ricavare dallarinuncia al previsto acquisto, ho segnalatoche con il risparmio dato da due caccia F35si acquisterebbero i trenta convogli dellametropolitana di cui Milano ha assoluto biso-gno per rendere la sua linea 1 adeguata alpercorso ed ai carichi previsti verso Expo2015. Nella conferenza stampa che si ètenuta a Palazzo Marino il 10 maggio, con lapresenza del Sindaco di Milano, Giuliano

Pisapia, dell'Assessore ai servizi sociali,Pierfrancesco Majorino, e di alcuni dei pro-motori dell'iniziativa Taglia le ali alle armi -Francesco Vignarca, Pietro Raitano e PaoloRicotti (Acli Milanesi) - ho sottolineato chel'essere stato il primo firmatario della mozio-ne altro non ha significato che portare inConsiglio Comunale le migliaia di personeche hanno sottoscritto la petizione per lacancellazione di questo acquisto perchè lorosono i veri protagonisti di questa avventura,di questa speranza, di questa splendida epossibile utopia. Insieme a tutti loro ho volu-to ricordare altre due persone che, senz'al-tro, avrebbe sottoscritto sia la petizione chela mozione. Senza nulla togliere a tanti altrisignificativi testimoni del pacifismo attivopresente nel nostro Paese, credo che DonTonino Bello e Don Lorenzo Milani volentieriavrebbero apposto la loro firma a sostegnodell'iniziativa. Ma, forse, è anche grazie alloro pensiero, al loro esempio, alla loro testi-monianza, insieme a quella di tante altrefigure nascoste e generose, che si è gene-rato quell'humus che ha reso possibile ini-ziare questa battaglia. Che non finisce qui...

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arcireport

Spendiamo meglio i nostro soldi, soprattuttoquando sono sempre di meno....

Hanno collaborato a questo numeroRaffaella Bolini, Manuela Brienza con Clara,Myriam e Viviana, Anna Bucca, Maria Calabrese,Alessandra Capodanno, Carla Cocilova, StefanoDell’Anna, Nuccio Iovene, Manuela Longo,Rosario Pantaleo, Alfredo Simone, GianniSperanza, Francesco Verdolino, Andrej Vescovi

In redazioneAndreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini

Direttore responsabileEmanuele Patti

Direttore editorialePaolo Beni

Impaginazione e graficaClaudia Ranzani

Progetto graficoSectio - Roma, Cristina Addonizio

EditoreAssociazione Arci

RedazioneRoma, via dei Monti di Pietralata n.16

Registrazione Tribunale di Roman. 13/2005 del 24 gennaio 2005

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arci

n.17 15 maggio 2012

Prorogate iscrizioni campi di lavoroContinua la raccolta delle iscrizioni per icampi di lavoro all'estero con proroga fino al31 maggio. Tra le varie mete, vi segnaliamoin particolare il campo in Bosnia Erzegovina,che si trasforma in un foto safari ponendosilÊobiettivo di conoscere il territorio e la comu-nità ed osservarne i contrasti attraverso lÊo-biettivo fotografico. Il partner bosniaco,Foundation Imam petlju Gariwo, una rete digiovani impegnati nella partecipazione civilee nella cittadinanza, ci accompagnerà aconoscere Sarajevo, Mostar ed altre localitàe ci racconterà del proprio lavoro. Questocampo ci sta particolarmente a cuore per-ché ricorre quest'anno il ventennale dellaguerra in Bosnia Erzegovina e dell'assediodi Sarajevo. Partecipare al campo, come cichiedono i nostri partner, è un atto di solida-rietà per non dimenticare e riflettere sulleferite lasciate aperte da quel conflitto.

Bando di gara per uno scanner laserPubblicato il bando per l'assegnazione di unappalto di fornitura per un sistema di rileva-mento architettonico attraverso scansionelaser, un software per lÊelaborazione dei dati

e i servizi di manutenzione e assistenza tec-nica da utilizzare a Cuba nellÊambito del pro-getto Salvaguarda de los valores patrimo-niales y culturales que atesora el CentroHistórico de Ciudad de La Habana. La data limite di presentazione delle offerteè il 30 giugno 2012 alle ore 16.00 ora cuba-na. Sul sito Arcs trovate il capitolato dÊappal-to completo interamente scaricabile.

Delegazione palestinese in ItaliaNellÊambito del progetto di Sostegno per unBio-Distretto a Gerusalemme dal 7 al 13maggio è stata presente in Italia una dele-gazione palestinese composta da IkremaRayyan (Beit Doqu Development Society),Shafik Morrar (agricoltore a Beit Doqu) eFarouk Morra (agricoltore a Beit Doqu). I rappresentanti sono stati coinvolti in attivitàdi formazione ad hoc su temi e tecnicheagricole, con visite a realtà laziali del setto-re, che verranno poi condivise con il territo-rio locale al ritorno in Palestina. Sul sito è disponibile una breve intervistache ci hanno rilasciato prima di partire versola Sardegna, dove è prevista la presentazio-ne del progetto.

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o.it - [email protected]

Azioni solidali / Le notizie di Arcs

di Rosario Pantaleo, Consigliere Comunale di Milano

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