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Il Dipartimento della Protezione Civile. Organizzazione dell’emergenza nazionale per inquinamento marino: il piano nazionale antinquinamento di protezione civile.
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI
MINISTRI
Dipartimento della
Protezione Civile
Interno
Economia e Finanze
Affari Esteri
Ambiente Tutela del Territorio e del mare
Istruzione, Università e Ricerca
Infrastrutture e Trasporti
Difesa
Politiche Agricole e Forestali
Giustizia
Sviluppo Economico
Lavoro, Salute e Politiche Sociali
Beni e Attività Culturali
Regioni
Province
Comuni
POLIZIA LOCALE
Centri di Competenza
Guardia Costiera ANAS
Società Autostrade Gruppo Ferrovie dello Stato
Corpo Nazionale VV.F. Polizia di Stato Prefetture
Regioni/ASL
Guardia di Finanza Esercito Marina Aeronautica Carabinieri
TERNA/Società di distribuzione
Corpo Forestale dello Stato
APAT
Il Dipartimento della Protezione Civile
Corpo Forestale dello Stato Capitanerie di Porto – Guardia Costiera Gruppi nazionali di ricerca scientifica
Croce Rossa Italiana Strutture del Servizio Sanitario
Nazionale Organizzazioni di volontariato Corpo Nazionale Soccorso Alpino
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Esercito Italiano Marina Militare
Aeronautica Militare Carabinieri
Polizia di Stato Guardia di Finanza
Strutture operative nazionali del Servizio
Corpo Nazionale dei
Vigili del Fuoco
Forze Armate
COI
Forze di
Polizia
Conferenza unificata Stato/
Regioni/Città ed autonomie locali
Croce Rossa Italiana
Corpo Forestale
dello Stato
ISPRA
INGV
Corpo Nazionale
del Soccorso Alpino e
Speleologico
Ministero della Salute
CNR
ENEA
Organizzazioni di volontariato
Capo Dipartimento Protezione
Civile
COMITATO OPERATIVO DELLA PROTEZIONE CIVILE
RID
ANAS Autostrade
Telecom Italia
Gruppo Ferrovie
dello Stato
TERNA
CNMCA
Vodafone Wind H3G
RAI
ENAC
ENAV
Gruppo Poste Italiane
MARICOGECAP (DPCM
20.04.09)
MATTM ENI
La fonte normativa: legge 31.12.1982 n. 979
Disposizioni per la tutela del mare
Art. 11 Nel caso di inquinamento o di imminente pericolo di inquinamento delle acque del mare causato da immissioni, anche accidentali, di idrocarburi o di altre sostanze nocive, provenienti da qualsiasi fonte o suscettibili di arrecare danni all'ambiente marino, al litorale e agli interessi connessi …… FASE DI EMERGENZA LOCALE – PIANO LOCALE ANTINQUINAMENTO Comma 4 Quando l'emergenza non è fronteggiabile con i mezzi di cui il Ministero della marina mercantile (leggasi MATTM) dispone, il Ministro della marina mercantile (leggasi MATTM) chiede al Ministro della protezione civile (leggasi DPC) di promuovere la dichiarazione di emergenza nazionale. In tal caso il Ministro della protezione civile (leggasi Capo DPC) assume la direzione di tutte le operazioni sulla base del piano di pronto intervento nazionale ….. FASE DI EMERGENZA NAZIONALE – PIANO NAZIONALE ANTINQUINAMENTO
Competenze in materia di inquinamento delle acque del mare
Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 dicembre 2005 “Misure urgenti finalizzate alla realizzazione degli interventi
volti alla definitiva bonifica del relitto principale della VLCC Haven”
D.P.C.M. 6 aprile 2006 art. 9, O.P.C.M. n. 3517 del 27/04/2006 e successiva O.P.C.M. n. 3527 del 16 giugno 2006
“Disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare lo stato di emergenza in atto nel territorio del comune di Ostuni (Br), in relazione
all'incaglio della motonave Hanife Ana in località Torre Pozzella - Costa Merlata”
Esempi di casi attinenti trattati a seguito di ordinanza emergenziale
Decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri 04 novembre 2010
Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale s.g. n. 271 del 19 novembre 2010
Il Piano di Pronto Intervento Nazionale Antinquinamento
Il Piano nazionale antinquinamento: finalità – campo di applicazione).
SCOPO DEL PIANO : predispone le norme esecutive per esercitare direttamente la direzione di tutte le operazioni di riduzione del danno finalizzate alla bonifica; regolamenta forme e modalità pratiche/esecutive di intervento che le Autorità dello Stato, centrali e periferiche, con la collaborazione delle regioni e degli enti locali, debbono porre in atto. CONCETTO OPERATIVO: Gestire l’emergenza nazionale e condurre a termine, nel più breve tempo possibile, le operazioni di riduzione del danno finalizzate alla bonifica iniziate sotto il coordinamento del Capo di Compartimento Marittimo competente. APPLICAZIONE DEL PIANO: in tutti i possibili inquinamenti marini o costieri, qualunque siano le fonti e le situazioni che li hanno originati, quando sia stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale ai sensi dell’art. 5 della legge 225/92, ovvero nei casi di situazioni emergenziali eccezionali che possano compromettere l’integrità della vita ai sensi dell’art. 3 della legge 286/02. Limite fisico esterno: Zone di Protezione Ecologica, così come definite dalla legge n. 61/2006. (in base ad accordi tra Stati interessati – nel frattempo linea mediana).
Il Piano nazionale antinquinamento: la catena di comando e controllo
Gli organi responsabili dell’applicazione del Piano: A livello centrale il Presidente del Consiglio dei Ministri, attraverso il Dipartimento della Protezione Civile il quale assume, a livello centrale, la direzione strategica delle operazioni ….omissis…. tramite la convocazione del comitato operativo assicura il coordinamento delle operazioni Concorrono alla gestione dell’emergenza – tra gli altri : MATTM – tramite le competenti DD.GG. ed ISPRA; MINFRATRASPORTI – MARICOGECAP a cui è assegnata la direzione operativa delle operazioni in mare A livello periferico – tra gli altri: Autorità Marittima Designata: direzione tattica delle attività in mare; Il Prefetto: assume la direzione operativa – a terra – di tutte le forze statali previste dallo specifico piano Provinciale. Comandi territoriali periferici di FF.AA. (tramite direttive COI) CFS; Regione Provincia Comune
Il Piano nazionale antinquinamento: le fasi operative
Le due fasi operative per la gestione dell’emergenza nazionale: si suddividono in:
Ø la fase di allertamento, quando si ha notizia della dichiarazione della
emergenza locale: gestione Capo Compartimento e MATTM - flusso continuo di informazioni - preallerta e valutazione degli eventi verso il DPC
Ø la fase di emergenza nazionale, a seguito della intervenuta dichiarazione
dello stato di emergenza nazionale ai sensi dell’art. 5 L. 225/92 o di Decreto da parte del presidente del Consiglio dei Ministri ex art. 3 Legge 286/02:
Il DPC assume immediatamente la direzione strategica di tutte le operazioni coordinando le operazioni di disinquinamento in terra ed in mare rispettivamente attraverso il Prefetto titolare dell’Ufficio territoriale del Governo cui è assegnata la direzione operativa delle forze statali a terra, e mediante il Comando Generale delle Capitanerie di Porto a cui è assegnata la direzione operativa degli interventi in mare.
Il Piano nazionale antinquinamento: inquinamento da idrocarburi
" massima rapidità nelle decisioni e nella scelta della strategia da adottare;
" massima rapidità di intervento.
tre diversi stadi operativi di gravità crescente: " media gravità o di primo stadio, si ha in presenza di un inquinamento che interessi esclusivamente il mare senza rappresentare diretta, immediata minaccia per le zone costiere. " grave o di secondo stadio, si ha in presenza di un inquinamento che rappresenti seria minaccia per la costa, anche di isole minori. " il terzo, definito gravissimo o di terzo stadio, si ha in presenza di un inquinamento che interessi principalmente aree costiere di importanza ambientale.
Il Piano nazionale antinquinamento: inquinamento da altre sostanze nocive
I provvedimenti operativi da attuare in caso di incidente che comporti sversamento in mare o, comunque, nell’ambiente di prodotti chimici (sostanze nocive) variano di volta in volta a seconda del: • tipo del prodotto; • sistema di trasporto; • caratteristiche dell’incidente; • caratteristiche della nave; • sistemazione dei prodotti (in caso ve ne siano più di uno) a bordo; • zona in cui l’incidente è avvenuto; • condizioni meteo-marine. A questo fine bisogna acquisire immediatamente il maggior numero di informazioni soprattutto sul prodotto e le sue reazioni/conseguenze. I.S.P.R.A.: soggetto istituzionalmente competente al rilascio di pareri ed informative tecniche a corredo di provvedimenti operativi da adottare
Il Piano nazionale antinquinamento: imezzi
mezzi utilizzabili per la lotta agli inquinamenti in mare
mezzi utilizzabili per la lotta agli inquinamenti su costa
Il Piano nazionale antinquinamento: smaltimento e recupero
rigenerazione
combustione
trattamento
termodistruzione
Fase di estrema importanza – da trattare con professionalità da parte di soggetti di certificata competenza
www.protezionecivile.gov.it
L’EMERGENZA COSTA CONCORDIA: INTERVENTO DEL DPC E APPLICAZIONE DEL PIANO NAZIONALE ANTINQUINAMENTO
www.protezionecivile.gov.it Un’emergenza mai affrontata prima
Scenario ampio e complesso Prospe/va integrata: a/vità simultanee a livello strategico, nonché a
livello opera9vo sul terreno En9tà e peculiarità delle operazioni SAR, seguite dalla fase di recupero
dei corpi
Nuovi approcci nelle procedure e nei processi decisionali Prevenzione dei rischi ambientali in caso di scenario peggiore
Una forte cooperazione con gli aCori priva9
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L’emergenza Costa Concordia: intervento del DPC e applicazione del Piano nazionale antinquinamento
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• Coordinamento della Guardia Costiera durante la prima fase (SAR) e il successivo coinvolgimento delle strutture operative DPC e dei volontari • L'organizzazione spontanea della popolazione del Giglio • Il ruolo primario della Prefettura e della Provincia di Grosseto nonché del Comune di Isola del Giglio
Assistenza ai passeggeri
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L’emergenza Costa Concordia: intervento del DPC e applicazione del Piano nazionale antinquinamento
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Dichiarazione
di
emergenza
nazionale
Ordinanza di
protezione
civile
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L’emergenza Costa Concordia: intervento del DPC e applicazione del Piano nazionale antinquinamento
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Il Commissario delegato garan9sce: (art. 1 comma 1 ex OPCM 3998/2012):
a. il coordinamento di tu/ gli interven9 rivol9 al superamento
dell’emergenza; b. la correCa esecuzione di tuCe le misure di sicurezza e di recupero del
carburante messe in aCo da Costa Crociere; c. la sos9tuzione di uno o più sogge/ che non compiano il compito loro
assegnato; d. la revisione ed il controllo di tu/ i cos9 sostenu9 dalle is9tuzioni pubbliche
e dalle diverse componen9 del sistema di protezione civile; e. che la rimozione del reliCo avvenga secondo determina9 standard
ambientali di sicurezza.
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L’emergenza Costa Concordia: intervento del DPC e applicazione del Piano nazionale antinquinamento
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I temi principali
Search and Rescue Monitoraggio della stabilità della nave
Protezione dell’ambiente marino Rimozione del reliCo
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L’emergenza Costa Concordia: intervento del DPC e applicazione del Piano nazionale antinquinamento
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Le operazioni SAR sono s ta te in ter roCe a l termine di Aprile 2012 Due persone risultano tuCora disperse (una passeggera italiana ed u n m e m b r o dell’equipaggio indiano)
Search and rescue
L’emergenza Costa Concordia: intervento del DPC e applicazione del Piano nazionale antinquinamento
Accelerometer" (SMIT / Siri Marine)" Benchmarks"
(CNR-IRPI / TRIMBLE / LEICA)"
Multibeam (OGS)"
Extensometer (UNIFI / HORTUS)"
GPS"(HERA / CODEVINTEC)"
COSMO Sky-Med" (ASI / POLIMI / TRE)"
Laser Scanner"(UNIFI)"
MIMO SAR"(EC-JRC)"
Seismometers "(FPR-IGT / INGV)"Total station"
(CNR-IRPI / LEICA)"
Total station"(TRIMBLE)"
MONITORING NETWORK
www.protezionecivile.gov.it Monitoraggio subacqueo
M4
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I l C a p o d e l C o m p a r t i m e n t o marittimo di Livorno ha dichiarato l’emergenza locale Attività informativa e f o r m a t i v a d e l l e popolazioni rivierasche L’emergenza nazionale antinquinamento NON è stata dichiarata
Protezione dell’ambiente marino
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L’emergenza Costa Concordia: intervento del DPC e applicazione del Piano nazionale antinquinamento
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A/vità di debunkeraggio A bordo della Concordia vi era una quantità approssimativa di: ü 2.000 tonnellate di Intermediate Fuel Oil 380 (IFO 380) ü 200 tonnellate di gasolio ü Una quantità non specificata di olio lubrificante
Operazioni effettutate dal consorzio italo/olandese NERI/SMIT Le operazioni si sono svolte in tre fasi:
ü Fase 1: Posizionamento di panne meccaniche intorno la nave ü Fase 2:Perforazione dei serbatoi secondo la procedura “Hot-Tapping” ü Fase 3:Recupero di eventuali perdite di olio che non potevanoessere contenute
L’emergenza Costa Concordia: intervento del DPC e applicazione del Piano nazionale antinquinamento
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L’emergenza Costa Concordia: intervento del DPC e applicazione del Piano nazionale antinquinamento
Risposta in caso di fuoriuscita di olio
Conformazione ridotta in caso di avverse condimeteo
Conformazione normale
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Totale acque nere a bordo: 642 m3
Rimozione acque nere
L’emergenza Costa Concordia: intervento del DPC e applicazione del Piano nazionale antinquinamento
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Totale acque nere rimosse: 240 m3
Rimozione acque nere
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L’emergenza Costa Concordia: intervento del DPC e applicazione del Piano nazionale antinquinamento
Rimozione di detriti grandi e piccoli dal fondale
A/vità di Care Taking
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L’emergenza Costa Concordia: intervento del DPC e applicazione del Piano nazionale antinquinamento
Monitoraggio della qulità dell’ambiente marino
ü parametri chimico-fisici, ü sostanze organiche, ü solventi, ü detergenti, ü parametri microbiologici ü e test di tossicità sono in linea con i parametri misurati ad una distanza di 1 mg dalla nave
Il campionamento nei punti di monitoraggio ha dimostrato che i valori di:
www.protezionecivile.gov.it
L’emergenza Costa Concordia: intervento del DPC e applicazione del Piano nazionale antinquinamento
Rimozione del reliCo
Criteri per la valutazione dei piani di rimozione presentati: Impatto ambientale 25% Metodologia operativa 25% Metodologia nell’affrontare eventuali imprevisti
20% Tempo occorrente 20% Costi 10%
www.protezionecivile.gov.it Piano di recupero Proposta consorzio TITAN MICOPERI
Osservatorio di monitoraggio
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L’emergenza Costa Concordia: intervento del DPC e applicazione del Piano nazionale antinquinamento
www.protezionecivile.gov.it 10 -‐12 mesi per completare le operazioni
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L’emergenza Costa Concordia: intervento del DPC e applicazione del Piano nazionale antinquinamento