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artistiInToscana-N2

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2013A cura di

Giulia BalleriniMaria Grazia BarbaritoGiuse BenignettiAdele BrandagliaCristina BruniLucia BruniElena CaponeRoberta FioriniPatrizia LandiSamanta MoncoVeronica MuraAlice PistolesiDaniela PronestìSilvia RanziSonia Salsi

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Con il contributo di

Il volume è stato realizzato da

Iª edizione marzo 2013ISBN 978-88-6039-280-0

Tutti i diritti riservati

© Copyright Associazione Toscana Cultura e Masso delle Fate Edizioni

Masso delle Fate EdizioniVia Cavalcanti, 9 - 50058 Signa (FI)

www.massodellefate.it

COLLANA

Artisti in Toscana 2

Diretta daFABRIZIO BORGHINI

FIRENZE

VillaGisella

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Scrivo questa nota introduttiva in qualità di direttore della collana Artisti in Toscana pur ritenendomi un intruso in una pubblicazione nata da un progetto editoriale esclusivamente al femminile.Infatti, le pagine che il lettore sta per sfogliare sono il frutto di un lavoro

svolto da ben quindici critiche e storiche dell’arte ciascuna delle quali ha selezio-nato un certo numero di artiste attualmente attive in Toscana curando, per ognu-na di esse, le singole schede biografiche e critiche e l’inserimento nel volume.

Da questa imponente ricerca è emerso un quadro significativo delle pre-senze artistiche al femminile nella nostra regione all’inizio del secondo decen-nio del terzo millennio, un lavoro decisamente importante perché consente a un consistente numero di persone, dagli appassionati d’arte agli operatori del set-tore (critici, galleristi, mercanti d’arte, collezionisti, assessori alla cultura e quant’altri) di avere a disposizione uno strumento la cui consultazione permette-rà di conoscere anche nuove realtà artistiche con le quali stabilire contatti ed intessere proficui rapporti professionali.

Concludo ringraziando sia le curatrici del volume, per l’attento e scrupo-loso lavoro svolto, sia le oltre trecento artiste, che hanno onorato la pubblicazio-ne con la loro presenza, per aver creduto in questa proposta editoriale mettendo a disposizione delle curatrici i materiali necessari affinché il volume risultasse così ricco di contenuti come si presenta al lettore che sta per consultarlo.

Fabrizio Borghini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Via G. Banti, 8 - 50139 Firenze - Cell. 339 [email protected]

Scenografia, tecnica mista e grafica multimediale Acomanni Scenografia, tecnica mista e grafica multimediale Acomanni1

Nasce a Firenze nel 1954, diplomata al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Firen-ze. Docente di disegno, tecniche pittoriche

antiche e nuove e musica in pittura ha insegnato Arte-Terapia a ragazzi autistici e caratteriali e svolto lezioni al Meyer, ha partecipato alla formazione per esami all’Accademia di Belle Arti ed all’Accademia Arte di Fiesole; ha collaborato per i Q1, Q2, Q3 e Q5 del Co-mune di Firenze, per l’Airone, per gli operatori e i pa-zienti del Villino100 Stelle e per la Tinaia in San Salvi in Firenze, per le Coop di Firenze. Ha collaborato con il Comune e la Provincia di Firenze, con il Comune di Campi Bisenzio, con l’Ospedale Psichiatrico Giudizia-rio di Montelupo, con l’Ass.ne Arte e Cultura Studio Giambo, con l’Ass.ne Artistica Emilarte, con l’Ass.ne Artistica e Culturale Eventi, con l’Ass.ne Artistica Idee.ad Arte, con l’Accademia Kipling per la formazio-ne artistica degli animatori. Ha collaborato come sce-

nografa per l’Accademia Teatrale di Firenze, per i Tea-tri Mayakovskj con la regia di Salvianti, con la regia di Pietro Bartolini ai teatri La Pergola, Le Laudi, Verdi, Teatro13; con la compagnia Opus Ballet all’Obihall. Progetto Cavallo e Drago con G.Scabia, Vice Presiden-te dell’Ass.ne AIA per l’Italia; Art Director per l’Hotel Raffaello Firenze. Ha scritto Dipingere In Musica nuo-ve idee per l’apprendimento pittorico ed ha illustrato Il Nuovo Emulo Di Bosco di Raul Cremona entrambi per la Florence Art Edizioni Fi. Ha inventato il metodo Pittura in Musica: esercizi per arrivare a percepire la pittura in modo creativo e ad esprimersi liberamente conoscendosi meglio. Ha vinto premi e svolto mostre personali e collettive in Italia e all’estero: Francia, Spagna, Portogallo, Norvegia, Cile, Germania; le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche. Vive e lavora a Firenze.

Tiziana Acomanni

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Donne Dell’Arte in toscAnA

T. Acomanni, tecnica mista su tela

T. Acomanni 2, tecnica mista su carta e multimediale

Tiziana Acomanni

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T. Acomanni1, tecnica mista e aerografo su tela

Tiziana Acomanni

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Federica, 1996, terracotta, cm. h 29 Maternità, 2003, terracotta, altezza cm. 30

Diplomata in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, è stata titolare di una cattedra di Discipline Plastiche, suddividendo la sua

carriera lavorativa fra il Liceo Artistico e l’Istituto d’Arte della stessa città. Ha costantemente arricchito la sua esperienza di insegnante attraverso la continua

ricerca di forme espressive diverse, realizzando opere che hanno richiesto un’integrazione di discipline come la scultura, la pittura e il mosaico. Ha sperimen-tato inoltre la progettazione e la realizzazione di ele-menti decorativi per l’arredamento che ha presentato in diverse mostre.

Via Antonio Stoppani, 12 - 50131 FirenzeTel. 055 579156 - Cell. 3406819231 - [email protected]

Sandra Ajello

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Rua do Campo Alegre 134-5°, 4150-168 Porto (Portugal)

Helena Amaral

La sua arte è tenera, dolce come il suo modo di esprimere emozioni attraverso i fiori,fiori che sono espressione della gioia di vivere che im-

pregna questa artista unica e inimitabile, un’artista che è divenuta ambasciatrice dell’arte e della cultura nel mondo intero”.

Salon art-shopping

“Helena Amaral cattura visioni di delizie terrene nei suoi stupefacenti dipinti floreali che irradiano luce, colore e composizione superlativi. La sua risplenden-te interpretazione di scene ispirate alla natura con vibranti luci baciate dal sole trasporta l’osservatore in

un luogo idilliaco attraverso la sua vivida tavolozza, la sua conturbante composizione e la sua irradiante energia. La sua virtuosa opera floreale è senza tempo, nel suo stile impressionista, donante bellezza e con-cetti che stimolano il pensiero del fortunato osserva-tore, celebrando le gioie della natura e rendendo im-mortale la permanenza del nostro mondo naturale”.

Rivista Art Acquisitor

“La portoghese Helena Amaral, che fa fiorire i so-gni...”

Alfonso Confalone

El corte inglés

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Gerani, 2008, olio su tavola, cm. 59x73

Nasce a S. Vivaldo nel comune di Montaione (FI) l’8 maggio del 1951 e risiede a Firenze, dove lavora. Inizia a dipingere a partire dagli

anni Novanta seguendo un percorso di apprendimen-to delle tecniche pittoriche con l’insegnamento di Shuko Matsuzawa e Maria Teresa Biffi Gentili, con le quali continua ad approfondire vecchie e nuove tema-tiche. Fin dall’inizio si è dedicata all’acquerello e alla pittura ad olio, tecniche che permettono di rappresen-tare meglio i temi della natura, scoprendone la bellez-za, le forme ed i colori. Questa passione è proseguita fino ad oggi, preferendo ad altri stili pittorici, il dise-

gno e la pittura dal vero o la rappresentazione da foto, sempre realizzate in prima persona. In questi anni l’at-tenzione e lo studio, partendo dai fiori si sono estesi al paesaggio, dipingendo luoghi familiari dove il contat-to con la natura era più vivo, e utilizzando l’acquerello come strumento di osservazione e annotazione duran-te i viaggi e le vacanze. Ha partecipato a stage in Francia e a Venezia. Negli ultimi tempi, avendo matu-rato un interesse per la figura umana, ha iniziato a frequentare la Scuola Libera del Nudo dell’Accade-mia di Belle Arti di Firenze.

Cell. 339 1000965 - Tel. 055 [email protected]

Carla Arfaioli

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Donne Dell’Arte in toscAnA

www.arquint.it [email protected]

Storie di Giona (part.), 2009, formelle in terracotta, cm. 22x15x3 (opera intera cm. 22x99x33)

È nata a Firenze nel 1955. Da alcuni anni si dedica alla modellazione di terrecotte,inizialmente in forma di bassorilievi e, più recentemente, di pez-

zi a tutto tondo. Ha frequentato la bottega dello scul-tore Claudio Nicoli, dal quale ha appreso le tecniche e la passione per la scultura. Ha iniziato ad esporre nel

2007, partecipando ad una collettiva del Circolo “Il Tondo” di Sesto Fiorentino. Nel 2010 ha esposto in personale nell’ambito della rassegna “Le stanze co-municanti” alla ex Fornace Pasquinucci di Capraia Fiorentina.

Patrizia Arquint

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1904, 2013, grafica digitale, cm. 50x70

www.lidiaatzori.wix.com/virtual-gallery

Lidia Atzori

Nata a Milano, vive attualmente a Sesto Fio-rentino (FI). La sua predisposizione all’arte e alla manualità si manifesta fin dai primi anni

di vita. Trasferitasi con la sua famiglia, all’età di otto anni, a Firenze, completa gli studi superiori perfezio-nando la capacità grafica ed apprendendo le varie tecniche pittoriche, spaziando così dalla pittura ad olio alla tecnica degli acquarelli, da quella acrilica alla progettazione e decorazione tessuti. Ha offerto la propria collaborazione anche nel campo dell’alta moda. Esperta anche in grafica computerizzata, rea-lizza opere digitali di grande effetto cromatico e stili-stico. Negli anni Novanta inizia ad esporre i suoi quadri sia partecipando a mostre collettive che per-sonali. Da un’iniziale pittura che si è realizzata attra-

verso la ricerca e lo studio del colore e dell’immagi-ne, oggi le sue opere riflettono un ideale interiore e stilistico dell’arte, che volge lo sguardo ad una pro-pria perfezione di bellezza e ne riscopre i multiformi significati, rappresentando il mondo con gli occhi del-la propria anima. Artista poliedrica, ha ricevuto vari riconoscimenti anche in campo letterario. Da ricorda-re il “Premio Letterario Leonardo - 1990” -Presidente di giuria, lo scrittore Mario Luzi-, nel quale Lidia Atzo-ri si classificò nella rosa dei primi finalisti. I suoi scrit-ti sono inseriti in antologie letterarie, tra le quali ri-cordiamo: “Poeti contemporanei e non - Antologia di poesia civile - Edizioni Agemina”, distribuito da Libri-Co in tutte le librerie d’Italia.

Danzatrice, 2000, acquerello e matita su carta, cm. 30x21

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Lidia Atzori

“Il simbolismo che vediamo in Lidia Atzori, è un so-gno che supera la realtà nella sua definizione e nella sua concretezza: è un sogno più concreto della realtà stessa, in una dimensione che ci fa scoprire sogni più vivi e più nitidi attraverso una potenza cromatica esplosiva”.

Alfonso Confalone

“Nell’arte di Lidia Atzori, si vive una ventata di inno-vazione, che porta finalmente Firenze a vivere una nuova modernità artistica, in un cambio genrazionale che offre nuova linfa e vitalità. Artista materica che attraverso le sue cromie riflette la modernità in co-cetti di astrattismo legati al figurativo, creando im-

magini in movimento”.Jacqueline Monica Magi

“Lidia Atzori ha una pittura lussureggiante, molto ma-terica. Ha la grande capacità di accostare il colore puro alla tela: capacità che era dei grandi maestri ri-nascimentali, quindi da buona fiorentina ha ereditato questa bravura. Artista molto materica, intereviene sulle tele anche apportando materiali; è una pittrice favolosa. I suoi quadri hanno un sapore straordinario di favole, esotiche per le cromie che sprigiona. È una pittrice di anima.”

Daniele Menicucci

Il porto, 2012, tecnica acrilico su tavola, cm. 60x 60

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Cavale Noire, scultura in pietra, cm. h 50

F iglia e nipote di immigrati piemontesi e ponzesi, Angela Audibert Beltramo è nata in Francia a Carces, un affascinante villaggio della Costa Az-

zurra. Il suo amore per l’arte e per la musica nasce fin dalla prima infanzia aiutata dai genitori che gestisco-no una sala di danza, teatro e concerti. Nonostante il desiderio di approfondire gli studi d’arte la famiglia la indirizza verso studi commerciali ma questo non basta a fermare la sua ricerca artistica e il suo interesse per lo studio delle linee, del chiaroscuro, dei colori ma anche delle forme e dei rilievi. Realizza disegni a pa-stelli, dipinti ad olio, acquerelli, ma è sempre più at-tratta dalla materia e già ad undici anni crea il suo primo bozzetto in argilla cruda sradicata dalla terra stessa. È la terra di Provenza, rocciosa e arida, che diventa fertile nella sua immaginazione. A vent’anni l’interesse per la scultura diventa sempre più marcato e la scoperta dell’opera della scultrice Camille Clau-del la spinge ad una scelta. Guidata da questo entu-siasmo, nel 1996, si iscrive ai corsi di scultura tenuti da Richard Blancquart che le insegna le tecniche rea-lizzative e la spinge ad allestire la sua prima mostra

nell’anno 2000. Dopo questa esperienza decide di fare da sola e nel 2002 apre uno studio sulle colline di Barajolle a Carces. La sete di scoperta non la lascia mai e la sua ricerca la conduce a riscoprire i codici espressivi dei popoli primitivi d’Africa e delle culture tribali. In Italia, a Firenze, ha esposto più volte in mo-stre personali e collettive alla Galleria Mentana en-trando a far parte del gruppo di artiste storiche della Galleria.

“Nelle sculture di Angela Audibert Beltramo si ritrova-no i tratti marcati di ancestrali significati totemici, scolpiti e levigati nella dura pietra, che parlano del tempo, dell’uomo e della natura. Si rintraccia un fram-mischiamento narrativo di grande efficacia comunica-tiva, che ci fa cogliere la tensione fra materialità e sentimento di religiosità. L’artista, indagando nei mi-steri dell’animo umano, trova le emozioni, che la gui-dano nelle sue realizzazioni e che presentano sempre forti caratterizzazioni simboliche, dove emerge il suo amore per le culture di paesi lontani”.

Federica Murgia

[email protected]

Angela Audibert Beltramo

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Albero diospero, olio su comp., cm. 24x32Nata a Firenze nel 1953. I suoi primi approcci con la pittura risalgono agli anni degli studi giovanili su sollecitazione del fratello gemello

Massimo, pittore destinato ad imporsi in Germania e, nonostante gli impegni familiari e lavorativi, continua sempre a dipingere e ad approfondire la studio della storia dell’arte. Inizia ad esporre nel 1995 dando con-tinuità alla frequentazione dell’ambiente artistico partecipando a rassegne e premi a Lastra a Signa, Fi-renze, Rignano sull’Arno, Prato, Roma, Pontassieve, Pontedera. In particolare, ottengono un ottimo riscon-tro le personali tenute nella sala consiliare del Comu-ne di Rignano nel 1998, quella al Palazzo Datini di Prato nel 2000, quella all’associazione “Fate” di Fi-renze nel 2002 e quella del 2010 nella Biblioteca Co-munale di Pontassieve. Fra i riconoscimenti ricevuti, da menzionare il primo premio- rappresentanza al

“Città di Lastra a Signa” (1995), il settimo premio al concorso “Una fontana per la piazza” (1998), il terzo premio alla XXV edizione del “Premio Italia per le arti visive” (2010) a Capraia Fiorentina e il primo premio a Certaldo. Attualmente vive sulle colline di Rignano sull’Arno dove realizza, nel verde e nel silenzio, le sue opere che presentano temi ricorrenti come quello del paesaggio toscano, ricco di colori anche se venato da una crepuscolare malinconia, le nature morte, le ma-rine e il suo contesto familiare al quale ha dedicato una serie di ritratti dei figli. Parallelamente si dedica anche alla lavorazione artistica del legno in stile fio-rentino.

[email protected]

Patrizia Bacarelli

Diosperi, olio, cm. 35x25

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Patrizia Bacarelli

Rami di diospero, olio su tela, cm. 40x50

“Del suo impegnativo viaggio interiore ed artistico sono testimonianza i suoi colori, i suoi orizzonti aperti come finestre sulla nostra campagna o sull’energia del mare, i fiori, gli alberi, nei quali spesso inserisce i ritratti delle persone a lei più care, meticolosamente strutturati assecondando una tecnica pittorica esi-

gente ed una straordinaria sensibilità ai riverberi di luci ed ombre: con voce suadente riesce a stabilire una speciale armonia tra fisicità dell’immagine e spi-ritualità della ricerca.”

Roberta Fiorini

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Sono sola, 2012, olio su tela, cm. 60x60

Rossella Baldecchi, artista pistoiese diplomata all’Accademia di Belle Arti di Firenze, opera nel campo della pittura e della stampa d’arte da

oltre 30 anni, esponendo in Italia e all’estero dove ha ricevuto numerosi premi e segnalazioni. Nel 2007, a cura di Siliano Simoncini e Maurizio Tuci e presentata da Eugenio Giani, espone nel Palagio di Parte Guelfa di Firenze la mostra “Parole dipinte”. L’evento, diven-tato itinerante, arriva nel 2008 a Lucca a Villa Bottini ed a Pescia nel Museo del Palazzo del Podestà. Nel 2009, con nuove opere la mostra è ospitata nel museo Marino Marini a cura del Comune di Pistoia. Sempre nel 2009 vince il Premio Nazionale “Sergio Agosti” a Santhià e Carlo Franza le cura una personale di inci-sione a Firenze. Nel 2010 è presente con una persona-le di pittura e incisione in Germania a Reutlinger, a cura di Thomas Becker.

Nel 2011 presenta “Haiku di primavera”, due perso-nali a Pistoia e Lucca che hanno ricevuto l’illustre Pa-trocinio dell’Ambasciata del Giappone a Roma. Nel 2011-2012 partecipa ad esposizioni in Giappone, Cina, Spagna, Polonia, Corea, Venezuela e Stati Uniti. Nel 2012 vince il 1° premio di pittura nella città di Ferrara. Dal 23 febbraio al 15 marzo 2013 a cura del Comune di Montemurlo presenta”Sogni al femmini-le”, nella galleria comunale Sala Banti. Altro impor-tante evento del 2013 riguarda la realizzazione di un opera per la Biblioteca San Giorgio di Pistoia che sarà collocata in maniera definitiva nella sala della lettera-tura, intitolata a Gianna Manzini. L’opera, dal titolo “Il cielo addosso”, ispirata da un romanzo della Manzini, sarà presentata al pubblico con una mostra in tema nelle vetrine e nella sala espositiva della biblioteca sabato 9 marzo 2013.

Via Francesco Camici, 29 - 51100 Pistoia - Studio: Via Guerrazzi, 10/12 - 51100 PistoiaTel. 0573 904113 - Cell. 320 1791905 - [email protected] - www.rossellabaldecchi.com

Rossella Baldecchi

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Spirale, tecnica mista, cm. 72x51

Maria Grazia Bambi nasce a Firenze, dove vive e realizza con grande passione le sue opere di tecnica mista su cartoncino. Di lei scrive

Daniele Menicucci: “Artista onirica, paga al lettore una sua visione personalissima di fatti di vita, pensie-ri e visioni. Parla con il cuore e con la mente. La sua comunicazione è spontanea e profonda allo stesso tempo, il segno privilegiato alla forma ricorda certi stilemi tipici del gotico cortese, l’accuratezza pittorica è esemplare. Pittrice di miracoli, ingenuità, bellezza, candore e poesia. Simbolista concettuale, l’artista è

fuori da ogni canone preesistente. Una ricerca armo-nica e spirituale perfettamente contenuta in un equi-librio geometrico assoluto”. La critica di Silvia Ranzi: “Evidenzia registri espressivi che hanno nella liberazione del fantastico il loro deno-minatore comune. Significativa è l’alternanza tra il codice geometrico arricchto da fluttuazioni organo-biologiche ed i suggerimenti alla figurazione dai toni esistenziali. Il tutto coronato da una tecnica mista preziosa e di sensibile applicazione, dai cromatismi suadenti”.

Cell. 339 [email protected]

Maria Grazia Bambi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Tempesta, 2010, gesso, sabbia, corda su legno, cm. 79x20

Incontenibile solitudine, 2010, gesso, corda, colla, su legno, cm. 75x17

Silvia Banchelli nasce a Firenze dove frequenta l’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana. Dopo il diploma in Arti Grafiche, frequenta

corsi di restauro e falegnameria, sempre in cerca di modi per curare, rielaborare, abbellire i vari oggetti che incontra.Pittrice, restauratrice, interior designer, artigiana, ama “giocare” con carta, gesso, cemento, legno, co-lori, stoffe, strumenti che le permettono di esprimere la sua artisticità, che spazia in modi diversi.I suoi quadri, nati da mille emozioni, si possono “ve-dere” anche col tatto, accarezzando, ricercando deli-catamente le varie forme che li compongono.I vari materiali, gettati, modellati, accarezzati, impa-stati, si fondono per dare sfogo a una espressività in-contenibile. I suoi soggetti preferiti sono gli alberi, che lei definisce: avvolgenti, protettivi, immensi.

Rami sinuosi ondeggiano in mezzo ad un impastato immaginario di emozioni. I colori dello sfondo alludo-no a un affascinante, ineluttabile, inalterabile deser-to. Il grande, vigoroso fusto dell’albero sembra richia-mare l’antica sicurezza, ormai perduta, col quale padroneggiava lo spazio. I rami spogli si allungano, cercano, sospirano, desiderando qualcosa che forse è perduto per sempre. L’intreccio dei rami sembra ab-bracciare le nuvole che lo circondano, in cerca di un illusorio appagamento. Ai piedi dell’albero piccoli ar-boscelli come a confortare lo sperduto amico: “Tu sei molto di più di quello che assilla la tua mente in questi ultimi giorni, mesi, anni, ore, minuti. Sei molto di più dell’immagine che hai costruito, di come ti vedi e di come gli altri ti possono vedere. Ciò che hai realizzato fino ad oggi non rappresenta tutto ciò che sei capace di realizzare, ma solo una minima parte”. Non angu-stiarti, “non si è mai visto, né udito, sin dai tempi an-tichi, di un inverno che si sia trasformato in autunno, l’inverno si trasforma sempre in primavera”.

Cell. 339 [email protected]

Silvia Banchelli

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Lussuria, parte III, 2012, tecnica mista su zinco, cm. 20x20

Sara Bandini nasce il 1 luglio del 1987 a San Mi-niato. Cresce a Fucecchio e frequenta il Liceo Artistico “Virgilio” ad Empoli. Prosegue gli stu-

di a Firenze all’Accademia delle Belle Arti dove, in particolare, segue il corso pittura del professor Adria-no Bimbi. Nel 2009, dopo un’esperienza di condivisio-ne con altri artisti provenienti dall’Accademia, espo-ne i suoi lavori all’interno della mostra “La roba del

Mugello” - Cose, oggetti, strumenti e altre realtà di-pinte - presso la villa di Cafaggiolo. A quest’esperien-za ne segue, l’anno successivo, un’altra che darà vita alla mostra “Made in Mugello”. Si laurea nel 2011. Da due anni vive, lavora e dipinge a Marti. Ha l’occa-sione di collaborare a progetti artistici di vario genere che le permettono di continuare a sviluppare e appro-fondire i suoi studi.

[email protected]

Sara Bandini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

L’ascolto, 2004, tecnica mista su cartone

E lisa Barbetti nasce a Certaldo il 13 marzo del 1949. Per l’artista il proprio paese natale ha da sempre rappresentato una fonte di ispirazione e

di serenità, che ha trasmesso nei propri dipinti. La sua è una formazione da autodidatta, ma che le ha comun-que permesso di dare voce ad un’instintiva cromatici-tà ed attitudine a trasferire nelle proprie opere emo-zioni e sensazioni spontanee. Il ricorso alla fantasia è

infatti per Elisa una vera e propria necessità, aiutata poi dalla sua professione di insegnante. Vari sono i periodi creativi attraversati dall’artista certaldina: da quello dei burattini in gommapiuma, a personaggi creati “ad occhio” direttamente con forbici e colla, alla manipolazione della creta in paesaggi e masche-roni, alla pittura di madonne e allegorie, fino al perio-do dedicato alle miniature.

[email protected]

Elisa Barbetti

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Presentazione di Gesù al Tempio, 2012, cm. 50x40

F iorentina, laureata in Pedagogia all’Università di Firenze, ha svolto per molti anni attività d’inse-gnamento. Pittrice, iconografa, mosaicista, poe-

tessa, appassionata nella ricerca e nella documenta-zione dell’Arte greco-bizantina. Si dedica all’Arte Sacra. È socia artista nella “Società delle Belle Arti-Circolo degli Artisti” Casa di Dante- Firenze. Ha pub-blicato due raccolte di poesie: “Acqua d’Arno” pre-sentato al “Caffè Letterario le Giubbe Rosse” dal prof. Franco Manescalchi. Firenze 1994. Ed. Nuove Propo-ste. “Il giardino delle chimere” Ed. Ibiskos- Empoli.

“Artista stilisticamente personalissima, nelle sue preziose icone esprime una originale visualizzazione

dei personaggi e delle epoche. Un tocco soggettivo sia nella scelta dei temi che nella realizzazione di figu-re esclusive e diversificate. Grazia M. Barbieri Felicet-ti, imprime la propria forza interpretativa nel segno deciso; ogni possibile armonia di carattere, nell’at-teggiamento delle membra e nei volti. Nella pregnan-te coerenza narrativa, tutte le possibili sfumature dell’arte figurativa. Linguaggio pittorico antico e nuo-vo di un’Arte senza tempo”.

Duccia Camiciotti

“Grazia Barbieri, tra le discipline del suo versatile iter artistico, ha abbracciato ed approfondito la prassi operativa e l’estetica teologica a fondamento della

Abitazione e studio: Via Anna Frank, 31 - 50020 Mercatale in Val di Pesa (FI)Tel. 055 8218155 - [email protected]

Grazia M. Barbieri Felicetti

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Grazia M. Barbieri Felicetti

La Vergine, 2005, cm. 32x45

San Boris e San Gleb, 2006, cm. 40x60preziosa tecnica delle icone. Da anni l’artista fiorenti-na realizza con dedizione e studio dipinti su tavola, secondo i dettami della Scuola Greco-Bizantina, nella sequela a prototipi religiosi che interpretano soggetti mariani e cristologici, figure di santi, scene e perso-naggi tratti dal Vecchio e Nuovo Testamento. Grazie all’impasto di pigmenti naturali, vegetali o minerali con tuorlo d’uovo a legante ed il ricorso a sapienti do-rature si assiste alla delineazione di raffigurazioni re-ligiose intrise di quel simbolismo cromatico senza tempo che riflette i contenuti dottrinari delle Sacre Scritture. L’intento creativo ed ascetico è instillare quell’intelligenza contemplativa che fa dell’icona una finestra aperta sull’invisibile ed un “tempio” delle ve-rità di fede. Grazia Barbieri questo compito lo assolve con diligenza e ricercatezza sulla base di un disegno fluido dal pittoricismo morbido e ci offre attraverso le sue opere un viaggio spirituale nei modelli iconografi-

ci scelti per rivisitarli secondo un’eleganza calligrafi-ca ellenizzante di estrema liricità. Allo scopo di evi-denziare le teofanie dipinte nell’incavo denominato “arca”, l’artista si avvale di rifiniture ornamentali di stucchi a bassorilievo nella modalità “Pastiglia” che incorniciano o impreziosiscono le fisionomie dei volti nella dinamica lumeggiata e trascendente dello sguardo. Consapevole della funzione dell’icona quale segno teologico, liturgico e sacramentale, Grazia Bar-bieri non rinuncia a conferire un‘impronta personale e industriosa a quest’attività artistica che nell’unicità del suo genere rappresenta un colto medium evange-lizzatore”.

Silvia Ranzi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Nasce il 18 novembre del 1989 ad Empoli, in provincia di Firenze. Fin da bambina dimo-stra una predilezione per il disegno ed è di

conseguenza che si iscrive al “Liceo Artistico Virgi-lio” di Empoli, diplomandosi nel 2008. Continua con gli studi artistici frequentando per tre anni l’Accade-mia di Belle Arti di Firenze, con indirizzo pittura. Nel 2010, con il gruppo Potlak, formato con alcune com-pagne di corso per l’occasione, partecipa ad una mostra presso il Tribunale di Pistoia, con la supervi-sione dell’artista Nevio Di Marco. Nel 2011 espone un’opera in una mostra collettiva con la sua classe di pittura, al Bobolino di Firenze. Nel gennaio del 2012 partecipa ad una collettiva a Milano, in occa-sione di un evento organizzato da le Voice shoes, presso lo Showroom 055, assieme agli artisti Lud-milla Radchenko e Aleandro Roncarà. Nel giugno 2012 partecipa alla “Festa dell’Infiorata” di Cerreto Guidi, con il tema “l’Apocalisse”, realizzando assie-

me ad altre tre giovani artiste, un’opera a terra, con segatura colorata e fiori, della grandezza di 2x4m. Nell’ottobre del 2012 esegue un’opera murale e de-cora delle vetrate presso le Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli. Ad oggi continua a coltivare la passione per la pittura nella sua casa tra le campa-gne di Vinci (FI). “La sua pittura è un gioco di forme e colori in cui l’ar-tista raffigura soggetti immersi in un alone di ambi-guità, che divertono, affascinano e offrono mistero” (Cristina Bruni).L’opera (“Allegoria dell’Italia: Pietà”) è nata “ispiran-domi alla Pietà del Carracci, infatti si può notare che la posizione della mia Italia è molto simile alla posa del Cristo; un’Italia in agonia, sorretta dalla falsità della classe politica che ci governa (il giullare ma-scherato che la sorregge con mano artigliata), dalla dipendenza totale dai soldi (lo sfondo) che oramai sono il fine di ogni azione ed interesse”.

Allegoria dell’Italia: Pietà, 2012, tecnica mista su tela (acrilico e collage), cm. 90x100

Via Lamporecchiana, 229 - 50059 Vinci (FI) Cell. 334 1741186 - [email protected]

Valentina Barbieri

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Guardiani notturni, 2009, tecnica mista, cm. 40x30

Sono nata a Poggio Rusco, in provincia di Manto-va, nel 1957. Ho cominciato a dipingere giova-nissima, sotto la guida del pittore ostigliese

Dante Spelta. In seguito ho avuto la fortuna di fre-quentare lo studio di un maestro del surrealismo ita-liano, Lanfranco Frigeri, che considero il mio mentore. Ho intrapreso gli studi classici e mi sono laureata in Filosofia a Bologna. Dopo la laurea, mi sono trasferita a Brescia, dove, pur avendo poco tempo per dipingere, ho continuato a studiare, esercitandomi nella figura sotto la guida del maestro Schinetti. Nel 2000, mi sono trasferita a Firenze, nel quartiere di Santo Spiri-to, dove, appassionatami al lavoro degli artigiani che vi tengono bottega, ho continuato la mia ricerca, im-parando l’arte della doratura, della miniatura e le tec-niche pittoriche del Quattrocento toscano. Dipingo

con la tempera all’uovo, su tavola, tela, cartapecora o carta, “illuminando” alcuni dipinti con foglia d’oro zecchino e mi occupo anche della decorazione e dora-tura delle cornici. Ritenendomi più artigiana che arti-sta, ho esposto le mie opere per tre anni (dal 2003 al 2005) nelle manifestazioni dell’associazione “La Fie-rucola”, in piazza S. Spirito e in piazza SS. Annunziata. Mi sono dedicata anche all’illustrazione per l’infan-zia, dipingendo, nel 2007, le tavole di un libro di fiabe per la casa editrice Fatatrac. Divido il mio tempo tra la filosofia - che insegno al liceo “Dante”- e la pittura. Mi piace la commistione tra la pittura, la filosofia, la poesia e la musica: amo illustrare testi di canzoni o poesie e tradurre la filosofia in immagini. Ho esposto in personali e collettive a Firenze, Roma, Ferrara, Reg-gio Emilia, Brescia, Livorno, Montecatini.

[email protected] - www.equilibriarte.net/cristinabazolliwww.premioceleste.it/CristinaBazolli - www.facebook.com/cristina.bazolli

Cristina Bazolli

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Casello 182, trittico, 2012, olio su tela, tecnica mista, cm. 75x60

Boogie Woogie, 2010, olio su tela, tecnica mista, cm. 100x100

Anna Maria Bedini nasce a Buenos Aires (Ar-gentina), dove trascorre l’infanzia. Si diploma all’Istituto d’Arte di Ancona nel 1974 e fre-

quenta la Scuola Libera di Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Attualmente opera a Firenze e fa parte del gruppo artistico fiorentino “Casa di Dan-te”. Dall’ottobre 2012 al febbraio 2013 espone un elaborato a china presso la mostra “Wassily Kandin-sky - dalla Russia all’Europa” al Palazzo Blu di Pisa.

“Il percorso artistico di Anna Maria Bedini conosce trent’anni di assidua ed appassionata attività che pri-vilegia la pittura quale medium tecnico congeniale ad esprimere un ricercato credo estetico: elaborare, sulla base di valori materici e tonali, un’originale ottica per-cettiva del reale che cattura effetti cinetici e cromatici nel caleidoscopio delle forme. Le tele di grande forma-to mettono in opera una figurazione astraente dalla sintassi compositiva studiata che si ispira ai dati feno-menici per restituirli trasfigurati o ingranditi nella rile-vazione oggettivata di linee e volumi sotto l’azione epifanica del colore-luce, nella dinamica allusivo-se-mantica delle trame chiaroscurali nel gioco flessibile delle ombre. Il titolo “suggestioni” rende ragione di quello “straniamento” visivo-emozionale di ascenden-za gestaltica che è alla base del processo creativo in cui l’artista si riconosce per selezionare inedite ango-lazioni dell’esistente nell’indagine strutturale di equi-libri interni ed esterni, favorendo l’empatica rilettura del fruitore secondo la libera polisemia ludico-analogi-ca delle immagini. Si assiste ora all’interpretazione di texture contemplative di ispirazione naturalistico-am-bientale, ora ad una sorta di rivelazione metafisica del dettaglio di natura oggettuale o corporea in cui si esplicita la capacità singolare di A.M.Bedini di analiz-zare liricamente il visibile per ricostruirlo secondo una tessitura cromatica dai toni caldi ed assorti, grazie ad una tecnica mista-olio con apporti granulari – sostenu-ta dall’utilizzo preponderante, accurato, pastoso e vi-brante della spatola che sa dar corpo ad inquadrature scelte, come si evince dalla varietà inconsueta dei tito-li delle opere. Il fascino plastico, metamorfico, illusio-nistico della luce nei suoi riflessi cangianti esalta l’in-tento riflessivo di manifestare “porzioni” del reale

Tel. 338 [email protected]

Anna Maria Bedini

esplorato, evocato, rivisitato nel dinamismo di vivide e segrete geometrie per disegnare polifonie timbriche nello spazio. La vocazione alla pittura condotta con abilità, rigore e moderna concezione rende merito ad un’artista coerente che con immedesimazione lirica intensifica visioni biomorfe o antropizzate di un diario visivo, ricercato, perseguito con tattile sensorialità, per sublimare l’integralità del vivere nella verità esclu-siva delle sue parti”.

Silvia Ranzi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Via Clemente Biondetti, 5 E - 50139 FirenzeTel. 055 400582

Romola Bellandi

Romola Bellandi vive a Firenze dove lavora ed ha insegnato per più di 20 anni. È diplomata all’Accademia di Belle Arti. Ha frequentato i

Corsi Internazionali di grafica ad Urbino e i corsi di incisione di “Venezia Viva”.

Una lunga attività di ceramista ed una buona esperien-za di pittura su stoffa, ora la tentazione della grafica non vanno considerate come frutto ambiguo di un’in-certezza di scelte, ma alternative all’impegno che Ro-mola, ancora alla ricerca di se stessa, ha voluto speri-mentare. Se quest’ultima è l’espressione profonda, lo

vedremo fra qualche tempo (Romola già accenna a olii, a tele…punti d’approdo necessari per un’artista): in-tanto queste sue ricognizioni nel mondo familiare, questi eventi della cronaca naturale, questo essere profondamente legata alla realtà quotidiana, alludono ad una sicura solidità emotiva. Le soluzioni formali da mettere a fuoco andranno ancora studiate, ma questi lavori, ideati nella luce calma del quieto, meraviglioso scenario di via Bolognese Nuova, ed eseguiti in diretto rapporto con i migliori stampatori, hanno una loro identità di viva e fervida poesia.

Giuse Benignetti, 1982

Il comò, 1982, cm. 40x40

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Fiorentina, da sempre interessata alla pittura, se-gue da alcuni anni i corsi del pittore Nazareno Malinconi. Ricercatrice etnobotanica (erborista-

antropologa) predilige soggetti relativi all’ambiente in cui vive e lavora: i paesaggi e le piante che li carat-terizzano. Il paesaggio è inteso come una finestra che si affaccia su un punto di vista interiore. Ognuno di noi ha un “paesaggio interiore” che vive e si trasforma e che è a sua volta influenzato dal paesaggio esterno, inteso come ambiente di vita.

“Trovare l’armonia nel rispecchiarsi dei molteplici pa-esaggi interni ed esterni è in un certo senso lo scopo della mia ricerca”.

Intensa l’attività espositiva degli ultimi tre anni: at-traverso le iniziative dell’associazione “Gadarte”, partecipando a numerose manifestazioni ed espo-nendo in mostre personali e collettive a Firenze, Pon-tassieve, Montespertoli. Alcune opere sono presso collezioni private a San Francisco (USA). Tiene una mostra permanente presso il ristorante “Nuovo Or-lando” a Monteloro.

Nebbie al Poggione-Monteloro, 2010, olio su tela, cm. 40x40

Via di Monteloro, 30b - 50065 Pontassieve (FI)Cell. 349 0756279 - [email protected]

Daniela Bencivenni

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Fertilità dell’autunno, 2010, pastello su carta, cm. 23x33

Via delle Ginestre, 2 - 50014 Fiesole (FI)www.lucianabiagini.info

Luciana Biagini Del Bianco

Luciana Biagini Del Bianco ha da sempre applica-to la sua innata perizia al disegno e a un severo impegno pittorico eleggendo il pastello a tramite

e strumento di rappresentazione. Ha frequentando corsi di disegno e pittura con il professor Giorgio Bar-reca. Di lei scrive Pier Francesco Listri: “I fiori dipinti di quest’artista vivono nell’aria, respirano della propria viva fragranza, ma per la magia del pastello e per l’al-ta qualità della pittura dei fondi, perdono la conven-zionalità di questo tipo di pittura e acquistano invece la fresca grazia della loro precaria e suprema vitalità vegetale. Sono, questi fiori, splendidamente dipinti,

anche stemmi di nostalgia, araldi di un malinconico sguardo sul mondo che la pittrice sommessamente trasmette senza vistose sottolineature. Nella bellezza dei fiori si consuma il tempo breve fra lo sbocciare e l’appassire, e l’artista non lo dimentica. Ne nasce un fare morbido e caldo che consente tanto la finezza dell’arabesco quanto lo sfumato delle cromie con l’ausilio di luminosi ritocchi. Magia e merito di Lucia-na Biagini stanno nel bilanciare con grande equilibrio un’esattezza ottica straordinaria nel rappresentare il vero, conferendogli insieme un’araldica suggestione di simboli”.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Tulipani, 2008, olio su tela, cm. 30x35

Vive e opera a Pistoia. Dopo aver conseguito gli studi artistico-letterari, ha partecipato a nu-merosi concorsi nazionali e internazionali, sia

sulla pittura che sulla scrittura, in particolare sulla poesia. La sua prima raccolta poetica “Come pensie-ri” è stata pubblicata nel 2011. “L’arte della pittrice possiede una profonda capacità di raggiungere la sostanza delle cose e nei suoi dipinti è possibile evin-cere una forte propensione anti-accademica, frutto di una radicata abolizione del disegno preparatorio e

della linea di contorno. L’effetto reso è di qualcosa di non - finito, tocchi di colore corposi e vivaci, stesi at-traverso pennellate fresche, rapide, intense, fino a raggiungere l’obiettivo finale del dinamismo e di vita-lità in un elegante stile decorativo ed ornamentale che tocca i contenuti del figurativo nei suoi soggetti. Un’artista che ha molto da esprimere poiché il suo animo è pieno di delicatezza e di sensibilità” (Ambra Grieco).

Cell. 339 [email protected]

Adua Biagioli

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Borgo Pinti, 45 - 50121 FirenzeCell. 333 4746474 - [email protected]

Maria Cristina Biagiotti

La signora della notte, smalto su cartoncino telato, cm. 35x25

P ittrice, performer, creatrice di oggetti d’arte, na-sce a San Casciano Val di Pesa (FI) e vive a Firen-ze. Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte, il

Magistero d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha insegnato Arte e Immagine nella scuola secondaria di primo grado e conduce laboratori di arte applicata. Molte le mostre personali e collettive e i concorsi a cui ha partecipato. Tra queste si ricordano le personali: Concorso Internazionale Fanzine 2000 (Villa Vogel, Fi-renze); Trasfigurazioni Itineranti (2001, Galleria D.E.A.,Firenze); Torre del Faro (2001, Vada, Livorno); Passaggi… e paesaggi (2001,Palazzo Pretorio, Sesto Fiorentino); Le multiforme (2004, Biblioteca Comunale S.Casciano V.P.); Cantina Barbagianni (2008, Firenze); Barone di Porta Romana (2011, Firenze). Tra le colletti-ve si ricordano: Omaggio all’Iris (2001, Villa Bello-sguardo Caruso, Lastra a Signa); Carnevale e Capodan-no Fiorentino (2002, Palagio di Parte Guelfa, Firenze), La Donna nell’Arte (2002, Palazzo Pretorio, Sesto F.no); Arte Donna (2002, La Pergola LaborArt, Firenze); Arca-na-mente (2002 Art Point Black, Firenze); Premio di Pittura al concorso Vita (2002, Centro Internazionale d’Arte Sever, Milano); Cicli d’Arte (2003, Rassegna del-la Bici d’Artista a cura di Art Nest, Firenze); Galleria Malatestiana (2004, Rimini); Habitart (2004, Giardino del Teatro della Limonaia, Sesto F.no); Arte Ambientale e Arte Ambientata “Il Giardino di Ada” (2004, Firenze); Concorso “Urbs Mundi” (2008, Accademia Italiana “Gli Etruschi”); Concorso “Spiga d’Argento” (2012, Monte-spertoli). Come performer ha collaborato tra l’altro a: Tamburini in azione di I.Vitali (2001, Villa Vogel); Rosi-na e Celestino di I.Vitali (2001, Castello Broich, Germa-nia); Shangai di I.Vitali (2001, Minimum Spazio d’Arte, ed. Morgana). Ha lavorato, come figurante, in diversi film tra i quali “Fuochi d’artificio”, “Un viaggio chiama-to amore”, “Pontormo”. Hanno scritto di lei testate nazionali e riviste specializzate.

“Fermare attraverso il colore il ricordo di un viaggio, l’emozione che non ti aspetti perché affiora improvvi-sa dal cuore silenzioso della natura, il profilo di un

volto che parla di terre lontane e intrise di mistero; in altre parole, fare della pittura un intenso racconto di vita. È così che potremmo descrivere l’universo arti-stico di Maria Cristina Biagiotti, la sua capacità di vi-vere la pittura come un’esperienza totalizzante (…). Non c’è un prima e un poi nel suo iter artistico, un’in-terruzione, un passaggio, un’evoluzione di generi, ma tutto, colori, paesaggi e sogni risuonano in un concer-to unico. Dipingere è per lei compiere un viaggio at-traverso il mondo, e di questo viaggio fissare sulla tela le infinite variazioni cromatiche, gli accenti lumi-nistici, il mosaico di forme”

Daniela Pronestì

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Bambina con bolle, acquerello

F rancesca Bianconi, in arte KikaF nasce a Berga-mo il 12 dicembre del 1968, ma vive ormai da quarant’anni a Cerreto Guidi. Ha avuto il suo pri-

mo approccio verso il disegno come autodidatta, affa-scinata dalla figura umana, dipingendo volti e corpi da foto raccolte su giornali. Il suo vero e proprio viaggio nell’arte è iniziato però nel 1988 con i primi ritratti e quadri su commissione. La pittura è così diventata in quel periodo un elemento imprescindibile della sua persona: benché indirizzata dalla famiglia a diplomar-si come insegnante di scuola elementare, non ha mai intrapreso la carriera scolastica ma ha invece “diva-gato” cercando “un posto tra gli artisti”. Nel 1989 si è trasferita per qualche anno a Brescia, dove ha fre-quentato un corso di “Figura ed Acquarello” presso lo “Studio di Arti Visive” di Ruben Sosa, imparando le

tecniche fondamentali del vedere e del disegnare con specializzazione nella tecnica dell’acquarello. Nel 1990 ha continuato il suo percorso prendendo lezioni private dal prof. William Fantini, pittore ed espositore a mostre private; sotto la sua guida ha appreso le principali tecniche pittoriche e partecipato alla mo-stra collettiva da lui organizzata nel giugno del 1992 a Bovegno. A Brescia ha trovato il modo di esprimersi approfondendo varie forme d’arte anche attraverso diverse esperienze professionali, come la realizzazio-ne di sfondi e scenografie, lavorando come vetrinista e realizzando anche due marchi commerciali. La sua formazione è continuata fino al giugno 1993, incana-landosi in particolare nel settore dell’illustrazione dell’infanzia, con il corso di “Fumetto e Illustrazione” presso lo “Studio di Arti Visive”di Ruben Sosa. Alla

[email protected]

Francesca Bianconi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Francesca Bianconi

Giardino dei desideri, acquerello

fine del 1993, tornata a Cerreto Guidi, ha continuato ad esprimersi in questo settore partecipando alla III, IV, VI e VII edizione del “Concorso internazionale di illustrazione per l’infanzia” organizzato dall’”Associa-zione Culturale Teatrio” di Chioggia, partecipando anche a laboratori estivi che le hanno fatto conoscere l’illustratore Mario Gomboli. Dal 2000 ha gestito un laboratorio artistico con esposizione e vendita delle sue opere. La sua passione artistica è proseguita illu-strando disegni adatti all’infanzia, con acquerelli e oli dai colori scintillanti; nell’intento di raccontare l’arte anche ai più piccoli. La sua pittura si è infatti trasfor-mata in qualcosa di più giocoso, realizzandosi in par-ticolare in due mostre allestite a Cerreto Guidi: nella prima, nel settembre 2002, dal titolo “Filastroccan-do”, ha illustrato una filastrocca in 9 quadri dipinti ad

acquerello. Nella seconda, nel settembre 2008, inti-tolata “Ti racconto una storia”, ha narrato la storia delle sante Liberata e Faustina attraverso illustrazio-ni realizzate ad acquerello e olio. Dal 2005 ha iniziato ad approfondire la tecnica della pittura ad olio sotto la guida di Andrea Meini. Con questa tecnica ha di-versificato la sua produzione artistica, tornando a raffigurare volti, ispirata dalle foto dei viaggi del mo-vimento Shalom nel mondo. Nel 2011 ha contribuito con un suo dipinto ad olio al progetto artistico che il-lustra la vita di Santa Liberata in un ciclo di 13 dipinti, promosso dal parroco don Donato per il Santuario di S. Liberata a Cerreto Guidi. Il settembre scorso ha partecipato alla collettiva “Colori in Bianco e Nero 2012” esponendo una raccolta di opere intitolata “Volti al divino”.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Pensiero, 2011, acrilico su tela, cm. 70x100

Daniela Bigagli nasce a Pistoia nel 1974. Da sempre coltiva un forte interesse per le arti visive e per la pittura, ispirandosi principal-

mente alla corrente artistica dell’action painting. Per la realizzazione dei suoi dipinti predilige colori acrilici, che si intrecciano con la poesia. Daniela Bigagli ha partecipato a diverse esposizioni, in particolare nella città di Genova, tra cui la prestigiosa Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea “ArteGenova 2012”, le varie edizioni della Mostra Mercato di arte visiva “Galleria Mazzini come una galleria d’arte” e l’esposizione “Venti di Mare”, organizzata in occasio-ne del 51° Salone Nautico Internazionale. Recente-mente l’artista ha partecipato all’esposizione “Venti-quattrosette” presso il Centro Culturale Zerouno di Barletta. “Daniela Bigagli, la cui arte è una esplosione di toni svincolati liberamente dalle emozioni del quoti-diano […], si lascia dominare dalle suggestioni di rou-tine e dalla gente per crear grandi intrecci di colore e spessore. Colori fervidi e vivaci sono espressione co-stante di momenti non necessariamente lieti poiché la

pittura è, per la Bigagli, un maestoso mondo in cui ri-trovarsi e lasciarsi andare. L’artista è a suo agio solo tra i toni, gli unici a saperla intendere e a consentirle di parlare come detta la mente e il cuore, unico mondo in cui realmente l’artista riesce ad esprimersi. La ver-ve pittorica della Bigagli sta nell’uso esplosivo dei colori, reali protagonisti di una scena dove cumuli e dripping fanno da contorno all’armonia cromatica in cui mai l’oscurità tonale si esprime e prevale. Esiste una forte discrepanza tra le emozioni che spingono l’artista alla creazione e l’uso dei colori: l’inverno, ten-denzialmente cupo e freddo diviene per la Bigagli arancione e rosso, il lutto è rosa fucsia: nulla corri-sponde alla canonica espressione e viene stravolto dalla carica emotiva che la musica, sottofondo sempre costante per la creazione di un dipinto, le consente di plasmare. I colori prendono il sopravvento in un mon-do artistico che è incanto ed esplosione per l’artista, liberazione e sfogo, consentendole di attuare la magia irripetibile che la denota”

Anna Soricaro

Cell. 349 [email protected] - www.coloriastratti.it

Daniela Bigagli

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Nata ad Altopascio (LU), risiede ed opera da anni a Bibbiena. Ha coltivato fin dall’infanzia la passione per il disegno e per la pittura spe-

rimentando, dapprima autonomamente, le diverse tecniche dalla tempera all’olio ed all’acquerello. Dal

Duemila fa parte del gruppo AR.CA., degli artisti ca-sentinesi, gruppo seguito ed impostato nell’insegna-mento pittorico e nell’uso del colore dal mestro Ame-deo Lanci.

In controluce, 2011, acrilici su tela, cm. 100X70

Abit.-studio: via Umbro-Casentinese,147 - 52011 Bibbiena (AR)[email protected]

Piera Biondi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Curiosità. A 5000 metri sul tetto del mondo l’incontro fra due civiltà (Tibet, 2005)

La caramella. Negli occhi di un bambino la gioia per una cara-mella (Nepal, 2005)

Graziella Bindocci è originaria di Montalcino e da tempo vive e lavora a Firenze. Il suo spirito creativo la porta ad esplorare discipline arti-

stiche figurative quali la pittura e la scultura in creta; in altro campo fa esperienze psicoanalitiche e compo-ne poesie edite in varie antologie. Il suo amore è la fotografia intesa come narrazione fedele di quanto visto e vissuto attraverso viaggi nel mondo; un’espe-rienza totalizzante ed appassionante che riesce a tra-smettere a chiunque sappia “ascoltare vedendo” at-traverso ritratti di bambini, vecchi, uomini e donne al

lavoro cogliendo aspetti significativi del loro habitat e la loro cultura. È fotografia analogica: usa una mac-china Canon OS 300 e per i ritratti si serve di un tele-obiettivo per cui non ci si accorge di essere fotografa-ti così da cogliere l’espressione più spontanea del soggetto. Socia dell’associazione culturale Gadarte collabora con il Consiglio occupandosi del settore fo-tografia. Ha presentato le sue opere in mostre perso-nali molto apprezzate: Museo Civico di Chioggia - Ho-tel Esplanade Viareggio - Fortezza Medicea Montalcino - e Firenze: Aula Magna dell’Istituto Pari-

Via Giuseppe La Farina, 47 - 50132 FirenzeTel. 055 571974 - Cell. 333 9859016 - [email protected]

Graziella Bindocci

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Graziella Bindocci

Danzatore. Festa della Primavera a Punakha (Buthan, 2009)

Volto di pietra. Beduino nella magia di Petra (Giordania, 2008) Un sorriso nascosto. Ragazzo palestinese nel mercato di Racca (Siria, 2008)

ficato Pacinotti Cavour, Gadarte, Quartiere 2, U.C.A.I. e Biblioteca Marucelliana dove con sue fotografie (Mongolia e Firenze) ha illustrato la presentazione di due libri delle poetesse fiorentine Duccia Camiciotti e Clara Nistri ottenendo grandi riconoscimenti di critica e pubblico. Una speciale segnalazione ha ricevuto la fotografia “Volto di pietra” nel premio Bargellini 2009. Partecipa attivamente alle mostre collettive organiz-zate dalle numerose associazioni culturali fiorentine.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Graziella Bindocci

La battaglia. Guerrieri di Gengis - Khan in una rievocazione storica nel deserto dei Gobi (Mongolia, 2006)

Pastori. A nord di Aleppo un’immagine senza tempo (Siria, 2008)

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Paternità. Deserto del Gobi. Tenerezza di padre (Mongolia, 2006)

Graziella Bindocci

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Serie Palmen, tecnica mista su tela, cm. 100x135

[email protected]

Christine Böeke

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Primavera, 2013, olio su tela, cm. 50x100

Nata in provincia di Bergamo nell’agosto 1984, comincia sin da piccola a manifestare interes-se ed attitudine verso l’arte e il disegno. Inizia

quindi il suo percorso come autodidatta e per affinare le tecniche pittoriche frequenta dal ‘98 corsi di pittura serali cercando di rubare i trucchi e i segreti ai suoi maestri. Fa parte del circolo artistico “Natale Morzen-ti” di Martinengo, paese d’origine, ed è proprio in questo contesto che muove i primi passi con esposi-zioni che le permettono di riscuotere successi di pub-

blico e di critica. Infatti è a Martinengo la prima mo-stra personale nel 2006 e da lì inizia una serie di esposizioni e mostre personali sia presso il paese na-tale e non solo che riscuotono grande successo. Dal 2008 Angelica vive e lavora in Toscana in provincia di Pisa, dove dal suo piccolo studio continua la sua ope-ra artistica, sempre alla ricerca di nuove idee e stimo-li, ed anche in questo contesto partecipa a mostre collettive e personali.

www.gallerimentana.it

Angelica Borali

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Corridoio della Palazzina Reale, acrilico, cm. 100x70

Antonietta Borgioli disegna e dipinge da quando frequentava l’Istituto d’Arte di Porta Romana tra il 1963 e il 1968. I suoi maestri sono stati

Fiorenzo Faorzi, Mario Calderai, Dante Nannoni e Ser-gio Baroncioni. Nel 1989 comincia a dipingere in modo continuativo e la sua prima personale si tiene presso il “Gruppo Donatello” nel 2007. In questa mo-stra espone opere di vari soggetti: le nature vive dell’orto e del giardino, gli interni di una casa sulle soglie del bosco sull’Appennino toscano, le bambole antiche di famiglia. Nel 2010, sempre al “Gruppo Do-natello”, espone una trentina di opere frutto di un suggestivo confronto tra gli ambienti della Stazione di Santa Maria Novella frequentati prima come studen-tessa, poi come insegnante pendolare. Come erano cambiate le geometrie, quali oggetti d’arredo erano scomparsi in questo luogo della vita che è la Stazio-

ne? Le linee di fuga delle scale esterne erano cambia-te, mutate le luci delle vetrate, nati nuovi ambienti nel sottosuolo. In questi dipinti della Stazione, connotati da razionali e pulite architetture, dove rara è la pre-senza umana, si nota una sua attenzione all’opera di Hopper. Proprio con un dipinto che ritrae il nascosto corridoio che dalla Palazzina Reale porta al binario sedici, Antonietta Borgioli ha vinto il primo premio al quarto concorso nazionale “Città di Montecatini Ter-me” nel maggio del 2010. Negli ultimi anni Antonietta Borgioli ha partecipato a numerose collettive e nel 2011 è entrata nel “Gruppo Donatello”. Da alcuni mesi lavora su bozzetti e studi vari, effettuati negli anni scorsi a Pistoia, sui resti della fabbrica Breda, nota con il soprannome “La Cattedrale”, ora restaura-ta come spazio per iniziative culturali.

Viale Spartaco Lavagnini, 8 - 50129 FirenzeTel. 055 489870 - Cell. 338 2727995 - [email protected]

Antonietta Borgioli

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Pescatori, 2004, olio su tela, cm. 150x64

Silvia Bosio è nata a Roma nel 1972, ma si è for-mata a Firenze dove ha frequentato il Liceo Ar-tistico e dove successivamente si è diplomata

all’Accademia di Belle Arti. Attualmente vive a San Vincenzo a Torri e lavora come insegnante.Proveniente da una famiglia di pittori e musicisti ha coltivato fin dall’infanzia il gusto della creatività come espressione di una vitalità prorompente e gioiosa. In-dubbiamente questo aspetto ha caratterizzato il suo approccio alle molteplici esperienze artistiche che fin dalla prima gioventù l’hanno vista in contatto con il mondo della moda, delle decorazioni di interni e degli allestimenti scenografici. Profonda conoscitrice delle tecniche pittoriche, imprime ai suoi dipinti ad olio una freschezza ottenuta alle pennellate allungate e fluide

e ai colori attentamente bilanciati in base a studi compositivi. L’immagine rappresentata spesso trat-tiene la forza della prima impressione, quella più vera, quella più vicina ai sensi.Nei soggetti si nota la forte predilezione per la figura, da decenni al centro dei suoi studi. Anche nei gruppi, come pure nelle raffigurazioni delle folle, non viene mai perso quel senso di amorosa dignità che l’artista desidera infondere al singolo in qualità d’individuo, reso unico da un dettaglio o da un semplice colore che lo contraddistingue, dettando così la cifra della sua originalità: ne emerge un’umanità trasognata, incan-tevole e vivace.

Samanta Monco

[email protected]

Silvia Bosio

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Moltitudini 1, 2009, installazione (rame, acrilico, alluminio, ottone, materie plastiche), cm. h 1.70

NELLA TERRA

ESSERI UMANI, ANIMALI,PIANTE, OGGETTI

IMPOSSIBILE CONTARLI

FATICOSO CATALOGARLI

LASCIALI MUOVERE NEL LORO CAOSNEI LORO COLORI

SIEDITI

OSSERVA LA LORO ORDINATA

MERAVIGLIA.

Cecilia Brogi

Artista fiorentina, dal 2008 si dedica alla creazio-ne di sculture e installazioni. Tra le mostre re-centi in cui ha presentato le sue installazioni, si

ricordano: nel 2009, a Firenze, Eretikart (Sala dei Bar-nabiti) con Solido in luce 1, Ars Mediana (Sala delle Leopoldine) con Solido in luce 2, Sentieri delle stelle (località Gavignano, Antella) con Solido in luce 3 e Moltitudini 1; nel 2010 Festival della Creatività (Libre-ria Libri liberi) con Il sonno della prigioniera; nel 2011 Convegno “Nosotras” (Salone dei Duecento, Palazzo Vecchio) con Moltitudini 2.

Cell. 338 [email protected]

Cecilia Brogi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Abit.- studio: Via Bicocchi, 1 - 58022 Follonica (GR)Tel. 0566 54543 - 0588 26219 - Cell. 333 1612980

Nasce a Castelnuovo Val di Cecina (Pisa) nel 1955. Vive e lavora a Follonica. Dopo il conse-guimento del diploma inizia a dipingere con

costanza dal 1974 dedicandosi allo studio delle arti figurative con attenzione particolare verso la figura femminile e lo splendido paesaggio toscano.Ha partecipato a rassegne e tenuto personali sia in Italia che all’estero, sue opere sono presenti in colle-zioni private e pubbliche. Nel 1997, con altri pittori della sua città, costituisce l’associazione artistica “Golfo del Sole”. Tra le più recenti presenze ricordia-mo le numerose personali dal 2002 ad oggi, alla Gal-leria del Candelaio di Firenze, al Casello Idraulico a Follonica, a Massa Marittima nel Palazzo Pretorio e nella Sala Misericordia, a Castiglione della Pescaia, alla Galleria Art-Time di Udine; la Fiera “Immagina” di

Reggio Emilia e la Fiera di Agrigento; in diverse rasse-gne a Firenze nel Caffè Storico Letterario “Giubbe Rosse”, alla Galleria “Via Larga” della Provincia di Firenze, alla Biblioteca Comunale, al Museo Archeo-logico e a Villa Viviani, a Milano presso la Galleria Modigliani, a Noale (Venezia) nel Palazzo Comunale della Loggia, a Roma nella Galleria “Il Trittico”, con la quale ha esposto anche a Portocervo, e nella Galleria “La Pigna”, a Panzano in Chianti nella sede comunale della Limonaia di Pescille. Il suo lavoro è documentato dalle riviste Eco d’arte moderna, L’Elite, Il Quadrato, e nei cataloghi “Comanducci”, “L’Agenda toscana dell’Arte” (a cura di Fabrizio Borghini), “Artisti Toscani del XXI secolo” (a cura della galleria Rotini di Livorno) e nel Catalogo Arte Mondadori del 2011.

Stalking, olio su tela, cm. 60x80

Rita Brucalassi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Pino + Pino, tecnica mista con lastra di ferro ossidata,cm. 100x120x4

Gianna Bucelli nasce a Firenze. Si diploma all’Istituto d’Arte di Porta Romana nel 1978. Lavora inizialmente come creativa, grafica e

decoratrice pubblicitaria. In seguito si orienta sem-pre più verso la decorazione murale ed il trompe l’oeil, realizzando interventi presso ville di privati in Italia e Svizzera. Contemporaneamente attraversa varie tecniche artistiche passando dall’intervento murale a mosaico alle illustrazioni per fiabe, da pittu-re commissionate (ritrattistica) agli acquerelli pae-

Tel. 349 7507122www.giannabucelli.it - [email protected]

Gianna Bucelli

saggistici. Da pochi anni ha iniziato un percorso di ricerca del tutto personale, partecipando alla vita ar-tistica con personali e collettive in Italia e all’estero. Insegna discipline pittoriche nei corsi organizzati dal Comune di Firenze. Vive e lavora tra la Val d’Elsa, Fi-renze e Roma.

“Ritrovarsi tra le braccia di un tempo sospeso. Visita-to, conosciuto e abitato. Ritrovarsi in un paesaggio, dunque, che ci compensa da una natura estraniante. Algidamente toccante, vive nello sguardo e si presen-ta ai nostri sensi come se fosse – parafrasando Sim-mel – una promessa di conciliazione e fine di un fram-mento. «Come un’artista fuori tempo - racconta la Bucelli - cerco ancora la bellezza delle cose nel mon-do, nella natura, negli oggetti, la loro sacra realtà. Esaltare la bellezza non per puro estetismo ma per innalzarla dalla materia sospendendola nel tempo». Comprendere la natura di uno spazio non è nulla di scontato, bensì una vitale rifigurazione di un presente denso di vincoli affettivi, di una consuetudine che ci spingere “al di fuori”. È una transizione che emerge da una semplice vivibilità. Come se fosse uno spetta-colo teatrale queste tele dipinte bloccano gli occhi in una continuità scenografica e la Bucelli organizza il suo spazio di scena incorniciandolo di ampie quinte visuali. Ecco che, con la sua pittura, Gianna Bucelli tocca il paesaggio. Lo tesse in silenzio tra quei piani argentei o dorati di un cielo intimamente pensato e, con un ordine segreto, lascia emergere un punto sen-sibile che, in una sottile ambiguità onirica, ci libera in una profonda estasi”

Una silenziosa estasi. I paesaggi di Gianna BucelliAntonio Locafaro, 2012

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Donne Dell’Arte in toscAnA

La Tonnara, 2010, olio su tavola, cm. 50x60

Nasce a Roma, ma vive e opera a Pistoia, dove inizia a dipingere intorno al 1980, alternando questa passione a quella della poesia. Inizial-

mente ha prediletto la pittura naturalistica per poi af-frontare le atmosfere metafisiche, con composizioni e stesura dei colori particolari ed individuali. L’artista esprime la sua passione pittorica per l’acqua e i pecu-liari scorci paesaggistici, con sentimento e profondo

trasporto. “Le emozioni e le sensazioni legate all’ele-mento acqua… lasciano tutto in sospeso. Non risol-vono. Neanche l’immaginazione, nonostante voglia raccontare qualcosa, può farlo. Si resta così ad un passo dalla realtà, che non può essere definita, e a un altro passo dalla fantasia, che non si può toccare”.

P. Aiuti

Via Ippolito Nievo, 2 - 51100 PistoiaTel. 0573 903438 - Cell. 333 8744060

Marisa Buffoni Niccolai

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Maria Burger nel suo atelier (Foto R. Dollmann)

Têtê a`têtê, 2010, grès

Nata a Postal / Merano (BZ) nel 1954, ha stu-diato pittura alla Kunstgewerbschule Graz Austria e scultura, ceramica e design

all’Università di Arti Applicate di Vienna. Tra il 1985 e il 1993 ha insegnato all’Università di Arti Applica-te di Vienna. Dal 1997 vive e lavora a Riparbella (PI). Diverse esposizioni collettive e personali in tutta Europa e a New York.

Val di Lopia, 3 - I - 56046 Riparbella (PI)Tel. 0586 698126 - [email protected]

Maria Burger

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Maria Burger

Teste, 2011, olio su vetro

“Il cortocircuito fra un potente messaggio concettuale neo-gotico, che “esibisce” l’enigma esistenziale, e le raffinate terrecotte e gres di memoria antica, che ne strutturano il supporto, definisce il profilo insolito e suggestionante della personale “Tête-à-tête” dell’ar-

tista Maria Burger. Una sorta di stop-motion scultoreo crea movimento dalla ripetizione nello spostamento di uno stesso soggetto, ripreso da punti di vista diver-si, alla luce di un ambiente impersonale e minimali-sta, compassionevole e universale, dove la memoria collettiva si manifesta nella forza plastica di un artifi-cio nordico precipitato da un altro tempo, ma rivolto, insieme con grazia e potenza, al carattere del contem-poraneo. La pura bellezza di teste, busti e volti ricor-renti, rilievi pronunciati o le singole sculture, attraver-sano la terza dimensione in un sodalizio sperimentale fra magnetismo e introspezione, calma e carica espressionista, che lascia aperti spazi di riflessione e impatti emozionali, fino a lambire dichiarate denuncie sulla condizione insieme bella e complessa dell’infan-zia. Più in astrazione i lavori dipinti sul vetro, dove ancora l’aspetto di ripetizione ricorsiva, al ritmo pop, crea, da un cambiamento minimo di posizione, di tra-sparenze e di tonalità di colore, l’unicità di un fram-mento timido di personale espressione, rivelato dalla complicità tacita e silente della luce”.

Elena Capone

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Momenti, acrilico su tela, cm. 100x120

Donatella Calamai è pittrice e orafa. Nata a Se-sto Fiorentino, vive e lavora a Calenzano. Ha realizzato diverse mostre personali e collettive

in varie regioni italiane. Hanno scritto e parlato di lei critici, quotidiani, riviste d’arte ed emittenti private.

“Ho dinanzi agli occhi, come punto di riferimento, le riproduzioni dei quadri esposti dalla pittrice a Venezia nel 1999, e noto con piacere in quelli di oggi, messi a confronto il graduiale abbandono del fondamento de-corativo con cui la pittrice, sia pure in modi garbati, esprimeva la propria poesia sì che l’ansia seminasco-sta dietro ai segni e ai colori di allora e collegata mi-steriosamente ‘ai valori fondamentali che sono alla base dell’essere umano’ (come recita il manifesto di

Extrarte) è venuta fuori oggi dall’ingabbiamento, ha rivisitato l’espressione e l’ha liberata di un legame indubbiamente piacevole ma non consono ai fini del messaggio che l’artista avrebbe voluto lanciare in sin-tonia con l’evoluzione dei costumi e dell’arte dei tem-pi nuovi. Quel messaggio, dunque, è oggi una realtà. E l’artista lo esprime con accentuata personalizzazio-ne nella conquista degli spazi nei quali una più chiara definizione dei ‘corpi’ ammessi a popolarli riflette una maggiore armonia nella composizione. Che può dirsi totalmente sua perchè plasmata con un linguaggio fuori da ogni ‘ismo’ e convenzione”.

Tommaso Paloscia, Firenze, ottobre 2002

Via Renato Fucini, 35 - 50041 Calenzano (FI)Cell. 347 9495644

Donatella Calamai

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Paesaggio toscano, 2011, olio su tela, cm. 50x70

Via XII Martiri, 40 - 50017 San Piero a Ponti (FI) - Tel. 055 8998136 [email protected]

Maria Antonietta Canalini

Potrebbe sembrare retrò l’assunto di Giovanni Fattori che sosteneva si dovesse trarre ispira-zione, per dipingere, dalla realtà naturale. Per

Maria Antonietta Canalini, a giusta ragione, non è così. Ella, con Fattori, trova la natura uno spettacolo emozionante che offre infiniti suggerimenti affinché ognuno esprima al meglio la propria creatività. È in-

fatti a codesto principio che Maria Antonietta informa tutta la sua opera pittorica, ricca d’immagini naturali-stiche dai colori luminosi e semplici e dalle solide composizioni che esprimono gli elementi essenziali, sempre apprezzati, del romantico verismo”.

Ugo Fortini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Sitlaus, 08

Nata nel 1954 ad Adrano (Catania), risiede a Firenze. Ha frequentato l’istituto d’Arte di Giarre, conseguendo la maturità in Arte Appli-

cata, e si è laureata alla Facoltà d’Architettura di Fi-renze. Dal 1970 svolge attività di ricerca grafico-pitto-rica arricchita negli ultimi anni da esperienze nei campi della progettazione architettonica e del design di oggetti d’uso. Nel 1995 e nel 1996 il suo lavoro vie-ne promosso in numerose Fiere italiane ed estere tramite la pubblicazione “FierExpo Book” Edizioni Il Candelaio di Firenze. Dal 1996 alcune sue opere sono in permanenza alla Galleria d’Arte Sacra dei Contem-poranei di Villa Clerici a Milano. Intensa l’attività

espositiva degli ultimi anni, con presenze in rassegne, fiere d’arte e manifestazioni periodiche, nazionali ed internazionali, tra le quali diverse edizioni del “Premio Italia per le Arti Visive” ottenendo numerosi ricono-scimenti editoriali ed espositivi, e del “Premio Firen-ze” (si ricorda in particolare, nel 2006, il terzo premio, medaglia di bronzo per la grafica); nel 2001 “Small Art Work Festival”, Skydoor Art Place, Aoyama, Tokyo (Giappone); nel 2002 “Rassegna d’arte nel 10° anni-versario della Fondazione”, Centro Culturale Islamico, Madrid ; “Art per Nadal 2012”, BCM Art Gallery, Bar-cellona. Ha tenuto personali in spazi pubblici e galle-rie in diverse città italiane.

[email protected]

Grazia Canciullo

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Grazia Canciullo

“Davanti a un’opera d’arte non sempre è facile farsi prendere, entrare in sintonia con i modi espressivi dell’autore: nel caso dei lavori di Grazia Canciullo ciò avviene invece in modo immediato, particolarmente semplice: la loro forza vitale è contagiosa. Forse per-ché l’autrice prende spesso ispirazione da brani musi-cali: sono molti i titoli che ce li ricordano (Exsultate, Fantasia mahleriana, per citarne qualcuno) e l’energia che trasmettono è diretta come quella musicale. I co-lori innanzitutto (sempre vivacissimi, e recentemente più brillanti grazie all’uso degli smalti, scelti in base agli accordi e al tema principale del frammento musi-cale di riferimento) ricreano l’effetto di armonia sono-ra da cui sono scaturiti.Le forme poi, che si compenetrano e si rincorrono come fanno gli strumenti e le voci nei brani di riferi-mento, sembrano compresse nello spazio del quadro, cercano di evaderne con uno slancio vigoroso. I grandi formati, infine, permettono quasi di immergersi, co-gliendo appieno la carica e l’esuberanza creatrice.”

Barbara Conti

Fantasiestucke

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Charlotte, 2010, acrilico su tela, cm. 50x70

Laura Cambò

Giovane psicologa lucchese, dipinge per passio-ne da autodidatta. Il soggetto prevalente dei suoi quadri sono gli animali dipinti con molta

ironia, con colori acrilici, brillanti e giocosi. “Ecco che i cani e i gatti immortalati da Laura Cambò sembrano divertirsi dal come sono rappresentati dall’artista stes-sa e i loro atteggiamenti riflettono il pensiero e il sogno di ognuno di loro in quel momento. Del resto, come di-ceva Buddha, il vostro cane e il gatto potrebbero esse-

re vostro padre o la vostra nonna, nella loro ultima reincarnazione, che stanno per raggiungere il “nirva-na”, lo stato di eterna beatitudine” (Eraldo Di Vita). “L’artista con istintiva cromaticità trasferisce nelle proprie opere le sue emozioni e con una pittura sempli-ce e genuina le conferisce un aspetto del tutto origina-le e personale, arricchendola con fantasia puerile, sempre feconda di contenuto” (Cristina Bruni).

Studio: Via della Chiesa, 1 - 55016 Porcari (LU) - Cell. 347 1847390 - [email protected]://artenetwork.altervista.org/wam//cambo/camboA.htm - Pagina Facebook: I quadri di Laura Cambò

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Donne Dell’Arte in toscAnA

L’artista è nata in Inghilterra, ma è vissuta dal 1957 nella città di Lucca dove ha iniziato i suoi studi che ha poi concluso a Firenze. Attratta da

sempre dal mondo delle arti figurative, ha praticato costantemente, nel corso della giovinezza e durante gli anni di insegnamento, il disegno e la pittura. La sua prima mostra si è svolta in Germania. A questa sono seguite poi le esposizioni nel Sud della Francia e a Parigi. La partecipazione di Antonietta Capecchi ai progetti espositivi di arte contemporanea si è fatta sempre più frequente nel corso degli anni: ricordiamo le mostre presso il College of the Atlantic a Bar Har-bor nel Maine. Sempre in USA ha collaborato con la galleria Wingspread a Northeast Harbour dove ha in-contrato un buon apprezzamento di pubblico e di criti-ca. In Italia ha esposto a Lucca, a Pietrasanta, a Ser-moneta, ad Anzio e a Milano; attualmente fa parte dell’Associazione “Arte in Lucca”. Dopo un periodo dedicato allo studio della figura, adesso la pittrice sta scrutando i nuovi orizzonti dell’astrazione.

La possibile arte delle forme e del tempoLavoro lieve di cuore, con forme che paiono tagliate dal diamante e con colori che esprimono cielo e terra insieme. Le opere d’arte che Antonietta Capecchi è

capace di creare portano avanti una ricerca che non pare arrestarsi. L’autrice ha in mente viaggi e pere-grinazioni nella storia dell’arte nostra e di oltralpe. Una volta conosciuta la monumentalità della Tosca-na non si può far finta di niente: ti rimane per sempre nel cuore e se sei un’artista, permane nelle tue crea-zioni. Neppure è possibile negare le proprie radici, Turner c’è e si vede. Tardava a far capolino nel cata-logo di Capecchi, ma ora è presente in certe sfumatu-re di celeste. Ma nel sublime del pittore inglese Antonietta entra imperiosa con le sue forme certe, invade la scena e propone i depositi della memoria: quella granulosità che puoi toccare con gli occhi è terra! I supporti rigidi sono graffiati, vissuti e si mettono in moto: novello futurismo. La tela, ove impiegata, è trattata col rispet-to per la tradizione. Si usa l’olio e si è sapienti. Anche la ricerca formale risente di elementi e simboli che denotano un’ampia conoscenza della storia dell’arte da cui si parte per esplorare nuovi orizzonti di segno e di senso.

Giovanna M. Carlistorico dell’arte e critico

La nave, 2012, olio su legno trattato applicato su tavola,cm. 80x100

Equilibrio, 2012, olio su tela, cm. 50x50

Antonietta CapecchiLocalità Seracino, 13 - 56032 Buti (Pisa) - Tel. 0039 0587 723573Cell. 333 3015928 - [email protected] - www.antoniettacapecchi.com

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Nasce a Tizzana (PT), vive e opera a Firenze dove si è laureata in Economia e dove ha in-tensamente lavorato in settori importanti del

Comune di Firenze: istruzione, cultura, urbanistica e successivamente in grandi aziende private. Affasci-nata da sempre dai colori e dal disegno ha studiato, ha tanto guardato e sotto la guida di Clara Carboni insegnante di pittura e disegno (Fortman studios atti-vo a Firenze fino al 2004) ha svolto un proficuo percor-so didattico. Ora si dedica a tempo pieno a trasferire su tele e carte, con tecniche diverse dall’olio all’ac-querello, dall’acrilico alla fusaggine, immaginazione e realtà. Tra le mostre personali, si ricordano: Il Viag-gio (Hotel Athenaeum, Firenze 2007), Tela e Porcella-na. La gioia del colore (Zone, Firenze 2007), Mostra alla Locanda del Castello (Sambuca Pistoiese 2007), L’Arte in altri luoghi (P.za Stazione - Studio Mineo, Fi-renze 2009), Colore e spazio (Regione Toscana, Palaz-zo Bastogi, Firenze 2012). Ha partecipato a mostre collettive presso la Galleria Mentana (2010, 2011, 2012 con l’ANLA) e al Concorso Città di Montecatini nel 2009.

“Enrica Cappelli, dopo aver svolto brillantemente il ruolo di dirigente nella Pubblica Amministrazione del Comune di Firenze e nel privato, da oltre un decennio si dedica con totalità di intenti all’arte, affiorata negli anni della giovinezza, e perseguita in età adulta con esiti originali sia nella pittura che nella grafica. La personale a Palazzo Bastogi dal titolo “Colore e spa-zio” presenta un corpus scelto di opere che costitui-scono la fisionomia matura di un iter produttivo felice-mente intrapreso, nella messa a punto di un ricercato “racconto pittorico” che inscena atmosferici soggetti di vibrante e rarefatta fattura, in cui l’introiezione del mondo sensibile è veicolata liricamente grazie a tra-me e campiture compositive dal tocco vellutato. Cam-peggiano vedute dell’amato territorio toscano e di più ampio respiro mediterraneo, in cui emergono: delica-te configurazioni di natura collinare, boschiva, valliva, punteggiata da silenti profili arborei; morfologie mari-ne e lacustri del noto litorale tirrenico fino all’interpre-tazione di solarità insulari. L’occasionalità di viaggi compiuti in Libia, New York, Irlanda ampliano il raggio d’ispirazione verso nuove prospettive di rappresenta-

Cell. 347 [email protected]

Macchia viola, 2009, olio su tela, cm. 40x40 Ortensie variazioni, 2010, olio su carta, cm. 40x40

Enrica Cappelli

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Donne Dell’Arte in toscAnA

zione dello spazio e degli insediamenti umani al con-fine tra realtà e trasfigurazione immaginifica. L’uso sapiente e soffuso del colore - ad olio o acrilico su tela e su carta; diluito a macchia nell’acquarello - si flette a rispettare gli spunti realistici nell’evanescenza evo-cativa ed emozionale del brano ritratto o si accende in addensati ocra e magenta a reinventare il reale in iri-descenze simbolico-introspettive. Il contatto rigene-rante con la biodiversità e le sue forme induce l’arti-sta ad avvicinarsi all’universo floreale mediante pastosi e trasognati effetti cromatici. Ritrae con pre-dilezione vaporose corolle d’ortensie nella varietà delle nuances botaniche, in assorte e momentanee pause di un quotidiano arricchito da presenze orna-mentali. Dalla soavità espressiva del colore si passa

all’eleganza della grafica nell’ordito segnico a fusag-gine che gioca con le intermittenze luministiche dei bianchi, decodificando con abilità e morbidezza visio-ni naturalistiche, intrecci vegetali, inusuali scorci me-tropolitani, per captare moderne dissolvenze paesag-gistiche nella ripresa di forme in movimento, nuova tendenza d’avanguardia della sua variegata produzio-ne. Particolarmente votata a dar voce ad una visiona-rietà attinta dal reale nel grande e piccolo formato, Enrica Cappelli è animata da un’industriosa creatività attenta ai valori tattili, appaganti, pacificanti del fare artistico che spalanca dimensioni percettive e con-templative dell’esistente in proiezioni dilatate dagli accenti mnemonici ed onirici”.

Silvia Ranzi

Siepe in campo magenta, 2009, olio su tela, cm. 70x60

Enrica Cappelli

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Silvia Cardini è nata a Firenze dove ha iniziato la sua formazione artistica in parallelo con gli stu-di classici. I suoi primi interessi sono stati la

scenografia teatrale e l’installazione. Nel 1995 si lau-rea in Filosofia con una tesi su A. Artaud e comincia a partecipare a concorsi e manifestazioni artistiche in Italia e all’estero (Portofranco, Firenze 1994; Nel cuo-re della ghiacciaia, Carpi 1997; To kiss a different he-art, Fulda 1998). Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove si diploma in Pittura nel 2004. Parteci-pa alle mostre: Il Mugello disegnato (a cura di A. Bim-bi e G. Cordoni) e Diario Inciso (a cura di R. Ceccotti e A. Bimbi). È invitata alla rassegna di Cure d’arte cura-ta da G. Caverni e L. Pezzatini: la mostra viene scelta per la pubblicazione del libro “Dialoghi Muti. Disegni di Silvia Cardini-Poesie di Marco Di Bari”. A cura del Q2 Comune di Firenze, 2004. Nel 2005 vince la borsa di studio in Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti. Inizia ad insegnare alla Laba di Firenze e conse-gue l’abilitazione per la scuola media. Nel 2006 espo-ne all’interno dei negozi e laboratori artigiani Riccar-do Barthel a Firenze (Appesi d’Arte. Dipinti di Silvia Cardini-Installazioni di Elena Barhel). Disegna per ma-nifesti e testi teatrali e partecipa alle mostre: I Cantie-ri del silenzio (a cura di M. Innocenti); L’altro sguardo (a cura di L. Bernardi e P. Ricci); La mano e il fiore, Se-ven Italian Artists (NCTU Gallery, Taiwan); Pittura: femminile, singolare, x4, (Galleria La Corte, Palazzo Antinori, Firenze). Nel 2007 espone nelle mostre col-lettive a cura di M. Pasquali: Oltre l’oggetto. Morandi e la natura morta oggi in Italia (Museo Michetti, Pe-scara) e L’alibi dell’oggetto. Morandi e gli sviluppi della natura morta in Italia (Fondazione Ragghianti, Lucca). Partecipa inoltre a: Tre (Palazzo Corsini, 2008) e Bildung (Galleria Tannaz, 2010). Espone nelle mo-stre personali: La grana delle cose a cura di A. Tempi (Montevarchi, 2008) e Attimi d’Interni a cura di D. Cre-sti (Firenze, 2010). Dal 2012 collabora con la Galleria Zweigstelle di Berlino. Vive e lavora a Firenze nella sua casa-laboratorio alla Nave a Rovezzano.

Cell. 335 8365631Cell. +39 335 8365631 - [email protected]

Silvia Cardini

Tulipani, 2012, pigmenti su tela, cm. 202x170

“Nella pittura di Silvia Cardini vi è uno sguardo atten-to e profondo rivolto ai piccoli oggetti e luoghi vissuti della quotidianità che sembrano abbandonati ma che diventano parte di un mondo capace di suscitare emo-zione. Alla ricerca di tracce di una presenza umana che non compare, ma che si avverte, prende forma un narrazione per immagini che ricostruisce la realtà e l’immaginario della propria esistenza. Usa toni di colore delicati, una materia fatta di pig-menti naturali, che spesso contamina col bianco come se pennellate di memoria impastassero la visio-ne reale. Dipingere è per lei instaurare un dialogo con le cose circostanti per mezzo di una rappresentazione a volte frammentaria, alleggerita da un’ironia e un distacco che ne rivela la loro intima essenza di cose e non di forme “.

Tratto dai testi critici di A. Tempi e di D. Cresti

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Nasce a Cagliari, ma vive e opera a Pistoia. Pur avendo seguito un corso di pittura alla Scuola d’Arte di Pistoia, con il pittore Umberto Mari-

otti e un corso di disegno e pittura all’Accademia di Firenze è in definitiva un autodidatta. Segue un perio-do di intensa attività artistica durante il quale alterna la pittura all’attività di restauratrice. Le sue pitture sono dipinte dal vero realizzate con un linguaggio li-bero e spontaneo, in cui si stabilisce un rapporto fisico

con la materia il cui effetto è sorprendente. È come se l’artista “ti afferrasse per mano e ti portasse dove li ha dipinti per condividere con te stessa le sensazioni che ha provato lei dipingendoli” (Carla Pacetti).

Ha allestito mostre sia in Italia che all’estero: Norim-berga, Monaco di Baviera, Meersburg presso il lago di Costanza ed Amsterdam.

Albero autunnale, 1970, olio su tela, cm. 50x70

Abit.: via Pagliucola, 27 - Studio: via della Quiete, 7/B - 5100 PistoiaTel.-fax 0573 367714 - Cell. 339 1852532 - [email protected]

Marta Carlesi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Il risveglio di Venere, 2010, olio su tela, cm. 100x70

Vive e lavora a Firenze. Di formazione fiorentina il suo iter artistico è complesso e articolato.Ha sperimentato varie tecniche pittoriche, il

modellato, la ceramica e l’incisione su linoleum.La sua pittura è tonale secondo i dettami della scuola fiorentina. Le sue opere si trovano in collezioni private italiane e straniere. È membro dell’Associazione Cul-turale “La Rosa d’Oro dell’Arte”.

“Donne potenti, insomma, quelle raffigurate in que-ste opere, donne tanto libere, fluide, leggere, cede-voli, quanto forti proprio in virtù di queste magnifiche qualità, necessarie per risultare vincenti, per non soccombere alla quotidianità esasperante. Il fascino dei quadri di Laura, però, sta anche nelle cose miste-riose che circondano le protagoniste, paesaggi reali

o fantastici in certi casi simbolicamente capovolti segno che Laura ha, probabilmente, compreso il sen-so nascosto della vita: la nostra esistenza non è de-terminata solo da cose immanenti, visibili, tangibili, ma soprattutto da trascendenze che sfuggono alla nostra comprensione e ne determinano l’andamento, trascendente, comunque imprescindibili dal nostro vivere che contiene in sé un insondabile mistero. E possibile che Laura, con i suoi quadri, stia dando una risposta personalissima, ma anche molto vera ad uno dei più grandi quesiti che l’umanità si sia mai posta: “chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo?”. Chi siamo? Materia e spirito: acqua, terra, fuoco, aria e luce…”

Lucetta Risaliti

Viale Morgagni, 12 - 50134 FirenzeCell. 348 9541373 - [email protected]

Laura Casini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Laura Casini

La Primavera, 2012, olio su tela, cm. 60x80

“La pittura toscana d’oggi è viva. Giovani artisti sfida-no i vecchi autorevoli di un tempo e si slanciano nell’arena. Ecco, per esempio, il caso di Laura Casini. Essa s’impone per un piglio tutto suo, fortemente to-scano, ossia senza oleografie e preziosismi. Andrà a sbattere la testa nel realismo più retorico o addirittu-ra nel miserabilismo? Ecco un errore che l’analisi pre-cisa delle opere di Laura Casini ci impedisce di com-mettere”.

Vittorio Abrami

“Nei dipinti di Laura Casini, la figura femminile, spes-so tutt’uno con il paesaggio e con la vegetazione, può leggersi come un rimando all’antico mito della Gran-de Madre, dea della fertilità e della vita, reggitrice del ciclo di morte e di rinascita, un mito il cui culto accom-pagna l’umanità sin dall’età della pietra e che nel

corso dei millenni ha assunto molteplici aspetti, sem-pre però incarnando la vita nella sua polarità maschile e femminile. Un simbolo che Laura Casini interpreta richiamando i concetti della ciclicità delle stagioni, del principio femminile come origines mundi o della Pangea, grande massa originaria dalla cui separazio-ne avrebbero tratto origine i continenti. Una pittura che si nutre di valori simbolici e che per questo cerca di allontanarsi da una rappresentazione fotografica e realistica dei soggetti per privilegiare l’irrealtà del colore, i rapporti non sempre armonici tra figura e sfondo, e far sì che l’elemento femminile emerga con i suoi significati altri. Su tutto domina un ponderato equilibrio di luci e colori che proiettano l’osservatore in una dimensione edenica, dove uomo e natura ritro-vano l’armonia originaria”.

Daniela Pronestì

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Donne Dell’Arte in toscAnA

[email protected]

Eleonora Castagnozzi

The shadow, 2012, foto digitale, cm. 31x24

Nasce il 14 giugno del 1974 a Carmignano in pro-vincia di Prato dove tuttora vive. Nel 1992 si di-ploma in tecnica della grafica e della pubblicità

all’istituto professionale L.Tornabuoni di Firenze dove inizia ad acquisire le prime conoscenze sulla fotografia. Dal 2004 al 2006 sostiene alcuni esami universitari alla facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze per il corso di lau-rea Storia e Tutela dei Beni Artistici. Tra il 1994 ed il 2000 lavora come grafica presso due agenzie pubblicitarie nel territorio pratese. Dal 2000 inizia il rapporto di lavoro con un’azienda di moda che ha base a Firenze. Nel 1995, con l’intenzione di approfondire i temi della fotografia, parte-cipa ad un corso presso il gruppo fotografico Il Pinguino di Carmignano di cui farà parte fino all’anno 2000. In que-sti anni apprende principalmente le basi del bianco/nero, comprensivo di sviluppo e stampa. Con il gruppo partecipa ad alcune mostre collettive a Prato, Signa e Carmignano. Nel 1997 è presente con alcuni suoi scatti alla mostra “Il colore rosa” che si tiene a Prato. Dopo un periodo di pausa, con l’abbandono dell’analogico, nel 2006 passa al digitale ed in particolar modo al colore. Dal 2009 inizia la passione per la ricerca di luoghi ed edifici abbandonati in Italia ed all’estero; i suoi scatti si dividono tra la solitudine e la decadenza degli ambienti “scoperti” e l’inserimento di figure umane a personaliz-zare la scena. Nel 2010, la sua foto “Tutti in carrozza!” viene selezionata per il concorso “100 persone per 100 viaggi” dell’associazione Tokaghe ed esposta nella mo-stra collettiva di Firenze, e nel 2011 a Tokyo e Osaka. Nel 2012 un’altro scatto, “You are to young to understand the world!”, viene pubblicato sulla prima edizione della rivista fotografica Stark-Magazine. È presente su diversi portali di fotografia online come Maxartis, Fotoblur e Flickr dove condivide i suoi scatti, scambia pareri e giudi-zi su tecnica e composizione con gli altri utenti/fotografi.

Le sue immagini fotografiche ci raccontano l’abbandono di spazi, di luoghi ormai non luogo che certamente un tempo hanno avuto una storia, una loro vita, ma che oggi sono solo fatiscenti fantasmi di architetture lasciate alla corrosione del tempo. Eleonora tuttavia gli restituisce una loro dignità, una ragion d’essere, fisica e psicologi-ca, usandole come location per nuove storie. L’artista ri-

legge questi spazi come una rivisitazione, siano esse fabbriche dismesse o chiese semidistrutte o quant’altro, compiendo al tempo stesso una operazione teatrale e poetica: quei luoghi diventano un’ambientazione per co-municare di ulteriori abbandoni, di ulteriori solitudini, come ci dimostra inserendo in essi figure assolutamente non casuali, non di passaggio, anzi decisamente conte-stualizzate sia nei costumi quanto nelle pose. Per Eleo-nora Castagnozzi fare fotografia è fare arte, non limitan-dosi a cogliere l’attimo bensì ponendosi a costruire un set: le sue protagoniste, spesso femminili, spesso dai toni anche un po’ dark, si impongono come presenze di memorie passate attraverso quei luoghi ed in essi tratte-nute, vite che li hanno attraversati consumandovi un’esperienza non priva di inquietudine. Così in “Bride & Decay”, la sposa è sola, il trucco forte, distrutto, quanto forte e distrutto è lo spazio della chiesa che ancora “abi-ta”; così in “Presenze”, due bambine con un consunto pupazzo di pezza, quasi apparizioni e monito, testimoni di un doloroso vissuto che, al pari di “Face to face”, due sedie, una di fronte all’altra, tristemente ed inesorabil-mente sfilacciate, rappresentano un dialogo ormai fatto-si silenzioso. I suoi scatti, così calibrati, egregiamente costruiti, raffinati, ci porgono racconti di solitudine come recita la scritta che campeggia in una delle sue immagini, senza personaggi, che diviene particolar-mente emblematica di questo suo percorso narrativo fortemente emozionale.

Roberta Fiorini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Di origine pugliese, è pistoiese d’adozione. Inse-gnante elementare, è stata Operatrice del Pi-stoia Ragazzi per la Sezione del “Fumetto e del

Teatro”. Ha frequentato i corsi di Psicologia per Consi-gliere d’Orientamento presso l’Università del Sacro Cuore a Milano e l’Accademia Libera di Belle Arti di Firenze. Ha frequentato la Scuola di Incisione e Grafica Internazionale “Il Bisonte” a Firenze. Attualmente fre-quenta i corsi di Oreficeria e di Tecniche Antiche di pittura presso l’Accademia di Porta Romana a Firenze. L’artista è nel catalogo dell’Expo-Arte della Fiera Inter-nazionale di Arte Contemporanea del 1978 a Bari. Pit-trice (tecniche varie, in particolare acquerello cristal-lizzato, grafica, pirografia, encausto, ecc. …), affianca le proprie opere con la parola che si fa poesia, perché l’opera prenda maggiore forza e luce. Ha partecipato a numerosi concorsi e mostre di poesia e pittura, in varie città italiane e all’estero, ottenendo premi e segnala-zioni in ambito nazionale e internazionale. È presente nel catalogo del Premio Cairo del 2011.

Esplosione di gioia, 2012, tecnica mista materico, cm. 28x40

Via Fratelli Bandiera, 4/F - 51100 PistoiaStudio: via Ciro Menotti, 8 - 51100 Pistoia - Cell. 339 1028920

Leonarda G. Castelli

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Donne Dell’Arte in toscAnA

D’IO n. 2 , acrilico su tela con velatura industriale, cm. 79x40

Via Francesco Cilea, 10/12 - 56028 San Donato/San Miniato (Pisa) - Cell. 380 [email protected] - www.stefaniacatastini.it

Stefania Catastini

Stefania Catastini nasce nel 1971 a Fucecchio (FI). Laureatasi in Architettura, unisce alla libera professione, la sua passione di pittrice e foto-

grafa, che coltiva fin dall’adolescenza; sperimenterà anche l’arte della performance usando il corpo. Il terri-torio di provenienza contamina l’artista nella realizza-zione delle sue opere per le quali, affianca alla sua pittura di tipo FLAT, tecniche proprie del settore con-ciario: colori acrilici industriali, verniciatura a spruzzo, velatura a macchina e stampa a matrice. Dissolvendo il disegno, fa evadere la forma dalla materia, dipinge le emozioni dell’anima. Nei suoi volti s’intuisce grande energia e forza nel movimento. L’artista ritiene che il volto racchiuda in sé tutta la personalità: è il luogo d’incontro di grandi energie che sfociano nell’espres-sione. Il volto è un’analogia dell’intero apparato psico-fisico, è l’unica parte del corpo che esprime la solida-rietà tra forma visibile e spirito, tra corpo e anima. L’obiettivo è prendere a riferimento il volto per dare inizio ad una profonda indagine del sé volta a capire ed individuare le infinite sfaccettature dell’Io. Partecipa dal 1998 a tantissime collettive in tutta Italia, da Firen-ze a Pisa, da Livorno a Volterra, da Milano a Roma, Cagliari, Caserta, Verona, Olbia, Savona, Forlì. Nel 2008-2009 ha tenuto diverse performance pittoriche, a Firenze (MIMESI, ispirata a “La Natività” di Romano Stefanelli), Livorno (“Camaleonte”, Effetto Venezia) e Lucca (“Contaminazioni”, Galleria Petrartedizioni, Pie-trasanta; “L’incubo nello sfondo”, Spazio Open-Mo-dern and Contemporary Art, Pietrasanta). Nel 2009 è selezionata come premio critica al Premio Internazio-nale La Pergola Arte piccolo formato, Firenze; nel 2011 vince il 1° Premio al Museo del Giocattolo, Roma.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

19.09.2009, tecnica mista e acrilici, cm. 75x53

19.9.2009 La pecora nel bosco è rimasta sola! Siamo noi, abitanti della Montagna che beliamo.Pochi, sparsi, vecchi, uggiosi, senza più alcuna rile-vanza per il lavoro, impotenti dinanzi al degrado che ci circonda e illusi dai tanti imbonitori di turno che vorrebbero ammaestrarci con le tradizioni annac-quate, condite con il solito ritornello dell’acqua e

dell’aria buona.Questa la Montagna di oggi… una calma piatta squarciata solo da un lamento fine a se stesso, privo di progettualità, forza, capacità di attrazione anche perché in fondo questi luoghi, salvo che per il fresco d’estate e i funghi d’autunno, non sono più oggetto di interesse per l’intera classe politica.

Nata a Campo Tizzoro sulla Montagna Pistoie-se, studia a Firenze, consegue il diploma di Assistente Sanitaria e di Ostetrica. Pur aven-

do vinto svariati concorsi nei Comuni dell’ hinterland fiorentino preferisce svolgere la professione sulla Montagna Pistoiese e in qualità di Coordinatrice

dell’attività infermieristica territoriale termina la carriera lavorativa. A quel punto inizia un’esperienza nel campo delle arti figurative dove, utilizzando ma-teriali di riciclo, ha la possibilità di sperimentare la sua creatività, usando la fantasia come compagna del vivere quotidiano.

Via Repubblica, 1738 - 51023 Campo Tizzoro (PT) Tel. 0573 65763 - Fax 0573 658977Cell. 349 1335579 - [email protected] - [email protected]

Ornella Cattani

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Ornella Cattani

Eureka, 2008, Tecnica mista e acrilici, cm. 37x53

Senza fantasia siamo solo scheletri. Dentro di noi sono presenti tanti interruttori che aspettano sola-mente di essere attivati per innescare quella miccia con la quale la monotonia della quotidianità divente-rà dirompente come una bomba.

Donchi, 2008, Tecnica mista e acrilici, cm. 37x53

Dedicato a mio marito, sognatore irriducibile, illu-so imperterrito, curioso fantasioso, ma sempre ben piantato con i piedi per terra!

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Studio: via Kyoto, 39/41 - 50126 [email protected] - anna.cecchetti.xoom.it

Abbraccio (dalla serie Sensual), 2011, acrilico su carta, cm. 100x150

Anna Cecchetti

Anna Cecchetti è nata a Pisa e risiede in Firenze. Dipinge da sempre ed espone dal 1960. Nume-rose sono le rassegne su invito e le mostre

personali. Ha esposto a Parigi, Mosca, Monaco di Ba-viera. Sue opere si trovano nel museo di Varsavia, nel Telesiamuseum-Arte moderna e contemporanea di Reggio Calabria e in altre collezioni private e pubbli-che. In questi ultimi anni si è dedicata a ritratti di arti-sti fiorentini e altri personaggi di rilievo. Tra questi citiamo il ritratto a Mario Luzi, a Gino Bartali (di pro-prietà del Museo del Ciclismo di Ponte a Ema), alla campionessa di sci Celina Seghi (che si trova presso l’Assessorato allo Sport della Provincia di Firenze), a Giorgio La Pira (collocato nel Convento di San Marco in Firenze). Nel 2008 ha realizzato undici grandi quadri sul tema Inno alla vita per l’Istituto Ospedaliero Piero

Palagi di Firenze nell’ambito del Progetto Umanizza-zione e Accoglienza dell’Azienda Sanitaria di Firenze. In tale Istituto dal febbraio 2010 sono in esposizione permanente 36 grandi ritratti di artisti, critici e poeti fiorentini. Altri spazi pubblici con opere in espozione permanente: Ospedale S.Giovanni di Dio (Torregalli), Ospedale SS.Annunziata (Ponte a Niccheri), Ospedale Meyer (Careggi), Regione Toscana, Comune di Fieso-le, Comune di Orosei. Ha dedicato ampi spazi anche all’incisione, all’oreficeria, alla ceramica. Da oltre dieci anni esegue scultura a Pietrasanta nei laborato-ri artistici del marmo e crea gioielli in marmo con oro e pietre preziose. Tra le mostre personali degli ultimi tre anni : Museo Archeologico di Fiesole (2010); Gal-leria Mentana di Firenze (2010); Giubbe Rosse (2012); Gruppo Artistico Donatello (2012); Palazzo Vecchio-

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Anna Cecchetti

Abbraccio sotto albero al vento, 2012, marmo bianco di Carrara e marmo verde di Turchia, cm. 25x30

Sala della Miniatura Firenze (2012); Hotel Esplanade di Viareggio (2012). Hanno scritto di lei tra gli altri: Pier Francesco Listri, Tommaso Paloscia, Elvio Natali, Anita Valentini, Ludovico Gierut.

La pittura, la grafica, i ritratti e la scultura di Anna Cecchetti si sono sviluppate e continuano a prodursi in una straordinaria sete di conoscenza che stimola l’artista ad una ricerca infinita, a inseguire sempre nuovi aspetti delle sue invenzioni formali.Si tratta di una irrefrenabile vitalità intesa a esaltare i traguardi via via conseguiti e a sottoporne gli sviluppi a conti-nue metamorfosi; a inserirli nel medesimo tempo in una logica sempre attenta perché non si distacchino dalla sottile coerenza che ne informa l’espressione. Una coerenza che tiene a specchio l‘uomo, la natura, le sue forme, i suoi colori.

Tommaso Paloscia

Con riguardo alla figura, notevole è il periodo dei Ri-tratti ad artisti, critici e poeti fiorentini passati dallo

Studio dell’artista. I ritratti di Anna Cecchetti raccon-tano l’anima, cioè svelano le renitenze, le vocazioni, dichiarano le amarezze, sono l’annuncio di uno spirito e delle non dichiarate aspirazioni. Su tutti, per eminen-za di modello, spicca il ritratto del grande poeta Mario Luzi, intimamente verosimigliante, una mano sul volto pensoso, l’altra sul foglio che accoglie i suoi versi, ri-tratto fascinosamente monumentale ma anche come dolcemente squassato da un fremito intimo.

Pier Francesco Listri

E infine le sculture, attraverso le quali Anna Cecchetti ci offre un ulteriore significativo saggio della propria intensa ricerca di emozioni. Le sculture in marmo, al-dilà delle dimensioni - che sono di piccolo formato - hanno una monumentalità ove la sintesi della figura riesce ad esprimere i ritmi di una valenza sostanzial-mente musicale, ulteriore testimonianza della radice classica e quindi profondamente fiorentina e colta del proprio vitalismo.

Ugo Barlozzetti

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Empatia, 2007, matita su cartoncino, cm. 50x70

La voce del silenzio, 2007, matita su cartoncino, cm. 50x70

Nunzia Celentano nasce a Firenze il 12/05/1978. Nel 1996 consegue il diploma in Belle Arti ma continua la formazione artistica in diversi stu-

di d’arte fiorentini partecipando a varie mostre.Nel 2008 partecipa e vince il Fiorino di bronzo al con-corso “XXVI premio Firenze”.Nell’ottobre 2012 partecipa al premio Il Segno con at-tigua esposizione al palazzo Zenobio di Venezia. A gen-naio partecipa alla prima Biennale Internazionale d’Ar-te di Palermo con annessa pubblicazione sul catalogo nazionale e al premio Van Gogh città di Amsterdam.Settembre-ottobre 2012 pubblicazione sulle riviste bimestrali artistiche Effetto Arte e OverArt.

Un pensiero sull’arte di NunziaIl volto è ricerca, è dynamis, è rivelazione, è espres-sione dialogica, è comunicazione. Ma è anche un

modo per guardarsi dentro, aprirsi agli altri. Mi sem-bra il caso di Nunzia.Tracciati con sapiente uso della matita - strumento difficile, a volte ingrato -, e dall’ottimo risultato, i volti di Nunzia invitano a riflettere, sia per la scelta dei soggetti sia per l’impaginazione talora originale dell’elaborato.Se Joyce nel suo Dedalus, se Dylan Thomas nel suo Ritratto di artista da cucciolo, se Proust nella sua Re-cherche (solo per nominarne alcuni), ci offrono in let-teratura quadri straordinari della propria personalità mediando dalla memoria, i pittori più spesso si “met-tono in posa”, si rivolgono allo spettatore con la trac-cia audace della propria mano.Nunzia invece ci racconta di sé narrando dell’altro.

Lucia Bruni

Nunzia [email protected]

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Il fascino della magia, 2011, olio su tela, cm. 140x120

Nata a Belgrado, laureata presso la Facoltà d’Ar-te di Belgrado nella sezione pittura (1984-1989), fa parte dell’associazione fiorentina Cir-

colo Artisti Casa di Dante (Kpk - Cantiere Post Kontemporaneo). Molte le mostre realizzate negli anni, tra quelle del 2012 si ricordano: le collettive alla Casa di Dante, Arte in Vetrina con Vogue Fashion Night (Fi-renze), Art in the city (Iesolo, Svite Hotel); le personali presso l’Antica Corte delle Ninfe con il patrocinio dell’Unesco (Trapani) e la Galleria Casa Abitata (Firen-ze). Finalista al concorso di grafica Caran d’Ache (Giub-be Rosse, 2011), ha partecipato a numerosi concorsi di pittura posizionandosi tra le prime classificate. Tra le mostre realizzate in collaborazione con il KPK si ricorda-no quelle di Massa Marittima, l’installazione presso la Loggia del Grano (Firenze) in occasione della Giornata del Contemporaneo (2012), la mostra collettiva “Arte per la ricerca Fiorgen” prima alla Galleria degli Uffizi e poi al Museo Archeologico Nazionale di Firenze.

“Nei dipinti di Maya Cetkovic il colore non può dirsi del tutto sottratto ai criteri della verosimiglianza e della figuratività, anche se l’uso che l’artista ne fa sembra volto a svelarne più la forza simbolica che l’attinenza naturalistica, soprattutto nella definizione degli sfon-di, sempre carichi di una vitalità cromatica che, mentre nega la profondità, agisce sul sentimento e sull’inte-riorità. La tendenza ad inserire la figura entro un cam-po di forze creato quasi unicamente dalle combinazio-ni e dai contrasti di toni, sembra confermare una concezione del colore lontana dal voler restituire la “fisicità” del dato oggettivo, quanto le tensioni spiri-tuali che intimamente lo muovono. Un passaggio, po-tremmo dire, dall’esteriorità all’interiorità, dal corpo alle energie spirituali che lo abitano e che prendono forma nelle accentuazioni cromatiche della superficie come nelle pieghe sottili della pelle, organo di senso e filtro tra l’uomo e la realtà”.

Daniela Pronestì

Cell. 338 [email protected] - www.mayacetkovic.com

Maya Cetkovic

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Bottiglia tornita, terraglia smalto e ossidi, h cm. 65

Nata a Firenze, vive e lavora a Mercatale Val di Pesa (Firenze). Diplomata nel 1977 all’Istituto d’Arte per la Ceramica di Sesto Fiorentino (Fi-

renze). Allieva di Marcello Fantoni presso la Scuola Internazionale per la Ceramica di Firenze, dal 1977 al 1986. Ha partecipato a rassegne presso l’Università Europea di Fiesole (Firenze), 1987, al Centro Espositi-vo “La Torre” a Greve in Chianti (Firenze),1989, alla Galleria “La Soffitta”, Sesto Fiorentino (Firenze), 2000, all’ “Ex Fornace Pasquinucci”, Capraia Fiorenti-na, 2003. Ha ottenuto la Menzione Speciale al 2° Con-corso Biennale Internazionale di Ceramica Artistica di Ascoli Piceno. Le sue opere sono presenti in collezioni private nazionali ed internazionali e sono in esposizio-ne permanente presso la Galleria Materiacrea di Gre-ve in Chianti, Firenze.

[email protected]

Antonella Ciapetti

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Profili, 2011, acrilico su tela, cm. 70x70

Nila Ciardi è nata a Cerreto Guidi (FI). Pittrice autodidatta, da circa 15 anni ha scelto di co-municare i suoi sentimenti attraverso emozio-

ni interiori e attraverso emozioni che il paesaggio cir-costante le trasmette. Ha partecipato a diverse mostre collettive ed effettuato mostre personali ri-scontrando unanimi consensi di critica.

Al centro della ricerca pittorica di Nila Ciardi è il sen-so del colore declinato in tutta la sua forza espressiva e accentuato in molti casi per rimarcare la trama nar-rativa del dipinto. È il paesaggio,esotico o campestre, il tema che piu’ degli altri le appartiene e che le con-sente un uso libero e personale del colore. Intriso di luce, acceso da forti contrasti cromatici, il paesaggio è per lei scenario dell’anima, dimensione percettiva che restituisce, attraverso ogni singolo dettaglio, la partecipazione emotiva dell’artista inducendo anche

quella dell’osservatore. Sempre nell’ambito della sperimentazione condotta sul colore, si spiegano i suoi lavori più recenti, in cui la verosomiglianza del soggetto sembra ridursi e talvolta svanire per conflui-re in limpide “visioni cromatiche”. Della realtà resta il senso della forma e della linea, la coerenza dell’im-pianto visivo, la solidità dell’immagine; ma è sopra-tutto la tavolozza ad arricchirsi, non tanto nella varie-tà quanto nello spessore della sostanza cromatica che si fa piu’ corposa e densa a voler accentuare la maggiore componente materica che appartiene all’ul-tima fase della sua pittura. Fase che molto probabil-mente evolverà verso il lessico pittorico sempre piu’ scevro dai vincoli dell’oggetività e del disegno e sem-pre piu’ incentrato sulla pura espressività del colore e della sua gestualità libera.

Daniela Pronestì

Nila CiardiVia Ugo Foscolo,14 - 50053 Empoli (FI) - Cell. 334 602697 - 347 1914943 tel. 0571 711722 - [email protected] - www.nilaciardi.it - nila è su facebook

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Donne Dell’Arte in toscAnA

[email protected]

Vanessa Cinelli

Attesa, terracotta

Vanessa Cinelli nasce a Empoli il 28 giugno del 1984. Diplomata al Liceo Artistico Leon Batti-sta Alberti di Firenze, si laurea poi in Scultura

presso l’Accademia di Belle Arti del capoluogo to-scano. Nel 2011 ottiene la qualifica in Stampa e Inci-sione Calcografica presso la Scuola Internazionale D’Arte Grafica “Il Bisonte” di Firenze. Vive e lavora tra Empoli e Firenze. Scultura, incisione e pittura sono i suoi mezzi espressivi. La sua ricerca parte da uno studio della natura in tutte le sue forme fino ad

arrivare ad un’astrazione di essa per mezzo di diver-se tecniche che è in grado di sperimentare in libertà. Sia per quanto riguarda la scultura che la pittura o l’incisione i soggetti che predilige sono le figure umane, i loro corpi i loro volti, studiati dal vero oppu-re lasciandosi trasportare dall’immaginario. Non solo nel disegno, ma anche nell’incisione calcografi-ca non utilizza quasi mai una sola tecnica, sperimen-tando varie tecniche, come l’unione di acquaforte puntasecca e bulino.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

La collana, 2001, acrilico su tavola, cm. 60x80

È nata a Firenze dove vive e lavora. Ha studiato disegno e pittura presso l’atelier della pittrice Nerina Simi e ha conseguito il diploma all’Acca-

demia di Belle Arti di Firenze nella sezione pittura. Numerose le mostre a cui ha partecipato; tra queste si ricordano Arte Fiera Palermo (1995), Miart (Milano 1995); mostra collettiva di artisti fiorentini “Il Tassel-lo” (Fiesole 1996); mostra personale alla Galleria Mentana (1998) con catalogo a cura di Paolo Levi; Ex-poart (New York 2000); Europe’Art (Ginevra 2001); Prospettive Collezioni 2000 (Galleria Mentana 2002); mostra personale al Cafè du Monde (Firenze 2002); mostra collettiva alla Stella Gallery International (Pa-rigi 2004). Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.

“Silenziose atmosfere metafisiche senza spazio e tem-po, depurate dai tumulti effimeri della vita accolgono

le riflessioni e le emozioni della pittrice, poetessa e stilista di moda Francesca Coli. Dotata di grande sen-sibilità, l’artista fiorentina da tempo ha intrapreso un caparbio percorso estetico dalle originali caratteristi-che e dagli inaspettati risultati simbolici più che forma-listici. Nascono così le sue opere che nell’assecondare il bisogno di narrazione si sviluppano nel racconto di una cortese e quieta dimensione intimistico-familiare, in cui presenze femminili dai perfetti ovali dei corpi, complici purezze dei giochi dei bambini o integerrimi ritratti di famiglia vengono colti senza retorica e senza subire giudizio, nei loro gesti quotidiani e privati. Come icone di un eterno presente dalle atmosfere magiche e dagli accenti retro queste figure sobriamente eleganti e leggere nei loro linearismi spesso private di caratte-rizzazione fisionomica, sembrano essere memorie di sogni e di ricordi lontani”.

Barbara Angiolini

Via Benedetto Fortini, 21\3r - 50125 FirenzeTel. 055 6811927 - Cell. 334 7630631- www.galleriamentana.it

Francesca Coli

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Il sogno, bronzo, cm. h 20x47x27

[email protected]

Elisabetta Collini

I soggetti di questa artista non sono realistici, ma comportano una accampata e forte asseverazione simbolica, quasi silenziose parabole. Torna la fi-

gura muliebre, tanto insistita da apparire polemica-mente esclusiva. Attorno un amicale bestiario - teste di uccello, cavalli - carichi di inspiegati presagi. Essi partecipano ad una scena, ben riconoscibile dell’arti-sta, ma sempre nuova che trasferisce il domestico ed il consueto in una dimensione fuori del tempo. Perfet-tamente concluse secondo un’economia spaziale e costruttiva di notevole sapienza, le sue opere restano

come aperte a un discorso appena pronunciato, che chiede a chi osserva di proseguire, per attingere dalla finzione il vero che la sottende. Dire dunque che l’at-mosfera, il sogno, l’evocato, l’immaginario sono il mondo in cui si muove l’arte di Elisabetta è dire il vero ma non è dire tutto. Vince qui la forte presenza di un’espressività figurativa e di una manualità del mo-dellare, che sono i segni di un’artista che si distingue nel panorama contemporaneo, di cui non condivide i vezzi e le voghe (...)”.

Pier Francesco Listri

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Fotografia bn, cm. 110x150

Studio 2GC - via Ciro Menotti, 18 - 50136 FirenzeCell. 339 3629970 - [email protected]

Giorgia Contemori

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Giorgia Contemori

La voce verde

“Il vento che giocava spettinando il bosco, mi conse-gnava i nomi delle creature sfiorandole, e dondolava le altalene vuote dei “ragazzi dei Prati”, scompigliava le criniere e le code del branco e si divertiva con la polvere della strada in perfetti piccoli mulinelli.

Lungo il torrente il sentiero. Gli alberi attaccati alla terra spingevano per gonfiare il loro verde.

Salivo pesando i passi: e poteva essere un omaggio a te la pazienza che mi portava per arrivare alla sorgen-te - io l’avrei fatta tutta un volo -.

I dormienti offrivano cappelle semicoperte dalle fo-glie, che le folate, svelavano.

Tra cascate di edera sugli alberi marciti ci siamo in-contrati.

Il vento passa e soffia, rivelando alle creature che in-contra la stessa legge mentre penetra il bosco, porta i semi alla terra, e gioca con la polvere della strada.

Atmosfere tese, spazzate dal vento; tra quarzi e grani-ti consumati; strade per andare e tornare, e lo scroc-chiare delle ghiaie sotto la cadenza del passo. L’acqua ha morso e frantumato l’antico sentiero, intrecciato alberi con alberi; enorme trama e ordito filato dalla furia del fiume.

Il lentisco ed il corbezzolo ributtano ora foglie e fiori, e gli ontani spezzati hanno un giro di vita intorno. Il ver-de striscia e colonizza la terra persa e ricopre con men-ta profumata e fiori colorati d’indaco le sue fratture.

Le tre sorgenti risparmiate dal rovinoso tracollare dei massi chiacchierano la loro acqua vestendo rane e girini.

Respiro la folata dei mirti e dei rosmarini, e leggera volo col falco, che gira e gira fischiando la sua vita.

Vengo da te che sei lontano, ho camminato per i miei non facili sentieri entrando in buche profonde erose dall’acqua; gli alberi abbattuti sono stati la mia scala.

Ho sciacquato il colore delle more dalle dita ed im-mersa nelle pozze profonde ho sentito il gorgoglio pacato del tuo pensiero.

Chi può rubare il vento, … dai graniti scarica qui l’odore del sole; l’ ho respirato ed era buono.

Questa è l’anima di Giorgia Contemori, premiata foto-grafa fiorentina. I suoi ritratti d’albero trasformano la natura in un luogo di sogno, immagini ricercate che coinvolgono i nostri sensi e quel mondo ora da lei ci appare svelato. Inizia a scattare i primi paesaggi luna-ri nel silenzio dei boschi fiorentini, immagini senza tempo, soggetti quasi umanizzati. Un lavoro di com-pleta immersione sensoriale; servono ore di attesa per catturare l’atmosfera giusta, cogliere i movimenti ed i suoni che servono al giusto risalto della fotogra-fia. Le immagini sono frutto di viaggi e ricerche in Ita-lia, ma seguiranno più tardi altri incontri e ricerche in paesi lontani.”

Fiorella Macchioni

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Strada in Chianti (FI)Tel. 055 8588792

Infinita violenza, tec. mista, cm. 50x70 La regina dei fiori, olio su tela, cm. 50x70

Marina Corbinelli

Ha avviato negli anni Settanta, come autodidatta, il suo percorso artistico come pittrice, caratteriz-zato dallo sperimentarsi in tecniche ricche e va-

riegate (dall’olio all’ acrilico, dagli acquerelli al collage) e da numerosi premi e riconoscimenti. Dopo una inter-ruzione di qualche anno, ha ripreso l’attività alla fine degli anni Novanta, come socia di Art-Art di Impruneta. Cromaticamente accattivanti, le sue opere ci invitano a soffermarci su ciò che la cronaca molto spesso ci pre-senta. Ma essa è, di per sé, fuggitiva, incalzata dalle tante notizie della società della comunicazione, e, del pari, è fuggitiva l’attenzione del lettore, dello spettato-re. Le opere di Marina Corbinelli ci aiutano a soffermar-ci, a riflettere, a meditare sul tema che è il fulcro della sua ispirazione: la Donna nella Contemporaneità. Con un figurativo di immediata comprensione e, al contem-po, ricco di significati simbolici, con l’accostamento di variegate modalità espressive, scopriamo il mondo di Marina Corbinelli, il messaggio che ci viene trasmesso. “Infinita violenza”: un’opera, suddivisa a “scomparti”, dal titolo emblematico e realizzata con tecnica mista. Particolarmente significativo il collage nella scelta di articoli di giornali che riferiscono di violenze fisiche e morali a donne indifese e che vengono accostati ad elaborazioni figurative. Decontestualizzati dalla pagina del quotidiano, essi assumono un significato simbolico profondo: sono ritagli di cronaca, ci raccontano di “rita-gli” di vite femminili offese dalla violenza di mariti-pa-droni. Donne-burattino, come mostra il nucleo centrale della tavola, una figura “meccanica”, di cui Maria Cor-binelli mette in evidenza le giunture, l’intreccio dei fili che il prepotente di turno ha l’arroganza di voler mano-vrare. Il volto del manichino è indefinito, indefinibile,

ma i radi capelli che scendono sulle spalle simboleg-giano angoscia, solitudine della Donna, dimidiata fra due Culture, pronta ad aprirsi ad ambedue (perché la Donna è, per definizione, accogliente in quanto Madre), ma mortificata in una tradizione, per lei opprimente, proprio da chi dovrebbe esserle compagno di vita e di scelte. Sapiente l’accostamento di queste crudeli cro-nache ad immagini ad olio che rappresentano fiori, farfalle, simboli di leggerezza e di serenità, di pace, di aerea femminilità. Ritroviamo queste atmosfere rasse-renanti nell’olio su tela “La regina di fiori”, anch’esso costituito da “scomparti” con soggetti diversi ed am-pliato nel suo significato e nel suo valore estetico pro-prio per il moltiplicarsi di immagini, tutte in sé compiu-te e tutte collegate fra loro, a coronamento dell’immagine centrale che rappresenta una figura femminile, “fiore” al centro di un altro fiore, di un rosa ridente e rigoglioso. Molte sono le contraddizioni dell’esistenza, i contrasti, le incerte felicità raggiunte, periclitanti “su fil di lana”, ma vanno affrontate, con consapevolezza, senza fughe consolatorie: questo ci dice Maria Corbinelli con “Le maschere della vita”: an-cora una composizione a scomparti, quasi a sottolinea-re tutti gli aspetti del messaggio che ci viene trasmes-so: figure simboliche accostate con tante variegate espressioni, di gioia, di perplessità, di enigmatica in-quietudine; figure femminili che “convivono”, in abiti occidentali, insieme a donne velate dal burqa; figure eleganti e fiorite, a coronamento di una coppia, al cen-tro, che sembra essere l’emblema della fiducia, nel raffigurare un “lui” e una “lei” che, consapevolmente, uniti e compartecipi, affrontano la vita insieme.

Sonia Salsi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Jessica Corsi nasce a Napoli il 24 giugno del 1968 e si trasferisce subito a Taranto, dove già appas-sionata d’arte, vince diversi concorsi di pittura.

In Toscana, terra d’origine, si laurea in Scienze Econo-miche e Bancarie con il massimo dei voti all’Universi-tà degli Studi di Siena.Studia recitazione e frequenta un corso di pittura dal maestro Renzo Regoli.

- Vince l’edizione 2010 dell’estemporanea di pittura di Castelnuovo Berardenga;- presenti dal 2010 le sue opere nell’Atelier fotografi-

co di Antonio Noto a Favignana, Trapani;- la sua opera intitolata “Orizzonti” è nella mostra “Panorami da Bellegra”, dell’omonimo comune in pro-vincia di Roma;- del 2010 la personale nel Comune di Casole dedicata ai “Luoghi dell’anima”.

“La Toscana è fonte continua d’ispirazione, come l’in-canto delle nuvole, la luce dell’alba e il mare, la sfida è trovare uno stile riconoscibile e intrappolare l’emo-zione sulla tela, come in una fotografia, un lampo di luce nell’ombra, un riflesso”

Lavori in corso, 2013, olio su tela, cm. 50x60. Opera ispirata all’opera fotografica di Federico Ghelli

Jessica CorsiVicolo delle Ginestre, 66 - 53018 Sovicille (SI)Cell. 339 8857211 - Tel. 0577 314604 - [email protected]

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Larthia, 2010, stampa su tela di una rielaborazione digitale da foto dell’artista, cm. 85x55

Daniela Corsini è l’iniziatrice del Filtrismo®, mo-vimento di fotografia pittorica sviluppato a Fi-renze nei primi anni di questo secolo. Il suo

percorso artistico l’ha vista partecipe in numerose mo-stre collettive e protagonista di personali di grande interesse. Tra i momenti più significativi si ricordano anche le numerose partecipazioni al Premio Italia, or-ganizzato dalla rivista “Eco d’Arte Moderna”, che han-no visto il suo lavoro premiato in ciascuna edizione. È del 2009 il catalogo “Daniela Corsini o del Filtrismo™”, a firma di Paolo Boschi. Da segnalare la personale “Ar-cheovisioni”, ospitata nel 2010 nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, incentrata su una

originalissima interpretazione di dodici pezzi che rap-presentano l’eccellenza del Museo. Catalogo edito da Sillabe, ancora a firma di Paolo Boschi. Nel 2011 la personale “RI-frazioni - visioni filtriste di Firenze e del-la sua provincia” si è tenuta a Palazzo Medici Riccardi di Firenze: nella mostra, sviluppata in stretta collabo-razione con l’Assessorato al Turismo della Provincia di Firenze, l’artista ha presentato visioni inconsuete di Firenze e di altri pregevoli centri della provincia. Il 2013 vedrà “Archeovisioni” spostarsi a Bruxelles, presso l’Istituto Italiano di Cultura, con nuove interpre-tazioni di tesori etruschi ad accompagnare quelle dei reperti celebrati al Museo Archeologico di Firenze.

[email protected] - www.archeovisioni.it

Daniela Corsini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Città turrita o Cavalli in corsa (il Palio), 2001, tecnica mista su tela, cm. 80x60

Cell. 349 8698792 - [email protected] www.angelacrucitti.com - http://www.youtube.com/watch?v=teJKlpjXyFw

Angela Crucitti

Laureata in Lettere e specializzata, poi, in Storia dell’Arte presso l’Università di Siena. Ha fre-quentato per tre anni a Torino i corsi tenuti dalla

pittrice Lella Burzio (allieva di Menzio). Oltre a varie collettive, ha al suo attivo numerose mostre personali (Siena, Venezia, Roma, Firenze), e diverse fiere in Ita-lia (Padova, Viterbo, Reggio Emilia) e all’estero (Au-stria, Belgio, Usa, Cina, Corea). Le sue opere sono in raccolte pubbliche in Italia e in collezioni private in diverse parti del mondo. Il fondo oro della pittura an-tica ha sempre affascinato Angela Crucitti , sia per la preziosità della sua materia, sia per la ricchezza della sua luce, ma, soprattutto, per il suo significato simbo-

lico. Nella tradizione bizantina e, poi, gotica, il fondo oro ha un preciso significato emblematico di rappre-sentazione del paradiso, dell’illuminazione e della Luce divina. Nelle opere di Angela questo concetto astratto viene reinterpretato in maniera moderna, con un linguaggio personale che è un misto di modernità e di antico. Il fondo oro diventa sfondo ed essenza di architetture da sogno, di antiche mura cariche di sto-ria, di possenti torri, che si colorano dell’azzurro del cielo, del verde dei prati e dei colori delle stagioni. Con il colore oro dato con la spatola, l’artista costrui-sce splendide città turrite, preziose abbazie, vetrate scintillanti, cattedrali cesellate come antichi reliqua-

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Abbazia di San Galgano, 2000, tecnica mista su tela, cm. 50x40

Angela Crucitti

ri, profili di città evanescenti. Angela, nella sua pittu-ra, riecheggia Mondrian, nelle superbe costruzioni, saldamente costruite pietra su pietra e ben ancorate. Reinterpreta, invece, Monet nelle architetture di luce e di colore, la cui materia si sgretola, si scioglie e si

dissolve, mostrando in questa dissoluzione la fragili-tà. Le città turrite divengono, così, costruzioni sospe-se in una dimensione fuori dal tempo. Tra matericità e leggerezza, dalla pittrice vengono affrontati i grandi temi connessi a queste opere architettoniche: le cat-

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Angela Crucitti

Torri, 2001, tecnica mista su tela, cm. 100x80

tedrali, frutto dello sforzo umano di diverse genera-zioni, rappresentano l’anelito dell’uomo di andare sempre più su, di innalzarsi verso il divino; le torri, sempre più alte, oltre che simbolo di potere, rappre-sentano la sfida umana contro il tempo e la caducità

terrena e rimandano alla realtà attuale delle metropo-li. La matericità di queste opere non è dissimile da quella della serie “meteoriti” in cui l’artista, libera da schemi ed in maniera informale, rappresenta l’intan-gibile e l’energia cosmica.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Angela Crucitti

Meteorite rossa, 2003, tecnica mista, cm. 80x100

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Panni al vento, 2011, olio su tela, cm. 50x70

Cell. 331 [email protected]

Maria Teresa D’Adamo

Artisticamente nasce alla “Scuola d’Arte Leo-nardo” di Prato. Dopo aver espresso la sua creatività attraverso la scultura, l’incisione, la

serigrafia artistica e la letteratura, da diversi anni si dedica al teatro e alla pittura ad olio. Nei colori inten-

si e nelle forme armoniose cerca di trasferire la sua forza interiore ed il suo amore verso la natura e verso una umanità vera e tangibile. Nel suo percorso artisti-co ha partecipato a mostre collettive, personali e a diversi concorsi, ottenendo premi e riconoscimenti.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Maria Teresa D’Adamo

Quando si parla di Maria Teresa si può parlare aper-tamente di “poetica” perché in Maria Teresa convi-vono due anime: la pittrice e la poetessa. I colori e le immagini delle sue opere ci riconducono ad un pas-sato della civiltà rurale i cui connotati grafici si lega-no alle reminescenze di artisti quali Van Gogh e Got-tuso che hanno vissuto questa realtà in un periodo diverso dal nostro.Maria Teresa, ha quindi il coraggio e la capacità di proporsi come innovatrice di un linguaggio che era stato affrontato da due artisti, che seppur lontani nel tempo, hanno riempito le loro tele con altrettanta po-

esia, ed è a questo punto che l’artista ci propone un linguaggio personale, con segni a volte nervosi oppu-re morbidi e voluttuosi, con colori contrastanti che si diluiscono in una tavolozza che sente il caldo del sud e i profumi delle terre mediterranee.I soggetti si riempiono di uomini e donne semplici, i cui gesti lenti e arcaici si legano all’attività del mo-mento, mentre la natura ora dolce o contorta e soffer-ta, si lega alla mano dell’uomo che ha contribuito a coltivarla seguendo il suo sviluppo come una madre fa con i propri figli.

Gerardo Gelardi

La retaia, 2011, olio su tavola, cm. 50x60

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Angelo sulla tomba di M. Perugi, 2010, cimitero di Trespiano (FI) refrattario bianco, patinato a cera, cm. 50x45

Adriana D’Argenio nata a Benevento il 3 aprile 1951 vive e lavora a Firenze, laureata in Lingue e Letteratura Straniera. Ha sempre avuto la

passione per l’arte, passando dall’astratto al figurati-vo sperimentando varie tecniche: iconografia sacra con tempera a uovo su tavola gessata, manipolazione della creta con opere in terracotta e robbiana (allieva di Amalia Ciardi Duprè), decorazione su ceramica (presso il Laboratorio Offic-Lab). In occasione del Giu-

bileo del 2000 è stata ricevuta dal Santo Padre Gio-vanni Paolo II, al quale ha donato una sua opera. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali. Sue opere, sono in alcune chiese fiorentine, in Italia e all’estero, tra cui, tre tavole della Via Crucis con l’as-sociazione Tabula Picta in Sant’Ambrogio Firenze. Ha ricevuto giudizi critici da: Arcangela Tosco, Attilio Cic-chella, Silvia Ranzi, Franca Molinaro.

Via Orcagna, 54 - 50121 Firenze - Tel. 055 669236 [email protected] - www.adrianadargenio.jimdo.com

Adriana D’Argenio

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Adriana D’Argenio

Tra questa immensità s’annega il pensier mio e il naufragar me dolcein questo mare (G.Leopardi), 2009tempera grassa su compensato gessato, cm. 50x80

Ninfee, 2012, piatto in ceramica decorato a ingobbio, diametro cm. 30

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Senza titolo, 2012, tecnica mista polvere di ferro, cm. 60x40

Nata a Siena nel 1963, frequenta le scuole d’arte e nel 1984 inizia una ricerca frequen-tando i seminari di Analisi Collettiva di Mas-

simo Fagioli a Roma. Questa ricerca che continua ancora oggi ha guidato e coinvolto non solo il suo la-voro ma anche i rapporti e le scelte di vita. Dal 1986 ad oggi ha esposto opere di pittura, scultura ed istal-lazione in numerose rassegne culturali; alcune opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Ha inoltre ideato e condotto laboratori per bambini colla-borando con associazioni, cooperative e scuole pub-bliche. Ha realizzato in varie occasioni scenografie, illustrazioni, allestimenti di mostre. Attualmente la-vora come insegnante di scuola dell’infanzia. Le sue opere sono prodotte con costante libertà e movimen-to, assemblando materiali più disparati: legni, tele, colori, ceramiche, tubi, reti, sportelli dismessi, mani-glie, come elementi biomorfici in un continuo proces-

so di metamorfosi, dalla potente carica espressiva, che travalica anche lo spazio della tela. Come affer-ma Paolo Sirianni, “La pittura è la sua danza, il suo teatro, la sua scrittura. Il suo grido. Un racconto auto-biografico dove la pittura è anche il suo corpo, il volto e i capelli, le mani, le gambe che dicono della sua identità, del suo essere donna, del fare creativo, del procedere a passo sicuro attraverso le incertezze e i mutamenti di una vita […] non è nè figurativa nè astratta, usa materiali dell’arte povera ma non ha niente a che fare con la medesima […] i quadri di Sabrina creano nella mente di chi li osserva e li ama una sensazione musicale e i suoi lavori visti in suc-cessione sembrano a volte una sfida alla ineluttabile fissità dell’immagine visiva diventando elementi che si muovono nel tempo […] la linea gioca un ruolo es-senziale, trascorre da un’opera all’altra, costruendo segni e muovendo le correnti della grafia”.

Cell. 339 8615512 - [email protected]://sabrinadanielli.blogspot.it/?view=flipcard

Sabrina Danielli

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Tigre bianca del Bengala, acrilico e carboncino colorato su tela, cm. 80x80

Gloria De Marco nasce a Chivasso (To) ma vive e lavora a Firenze. Apprezzata artista autodidatta esegue scenografie dipinte, ritratti personaliz-

zati e si distingue per opere di animali, paesaggi e soggetti religiosi, interpretati con forza espressiva di segno e colore. Ha fondato l’organizzazione Stargate-gloria: una porta verso la Luce www.stargategloria.org con la quale devolve una parte del suo ricavato ad importanti progetti di solidarietà. È inserita nel Cata-logo del 5° Premio Internazionale Arte Laguna (2011).

“Immagine vivida di una tigre bianca del Bengala in via di estinzione, potentemente descritta secondo va-lori cromatici e lineari nella ricerca stilistica di Gloria De Marco proiettata verso nuove frontiere sperimen-tative di figurazioni innovative e identitarie per nuovi stili del pensare e dell’abitare”.

Silvia Ranzi

Cell. 349 [email protected] - www.stargategloria.org

Gloria De Marco

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Gioia, cm. 90x90

Particolarmente intensa la sua attività espositi-va dal 1999 ad oggi con rassegne e personali quali: Convegno Nazionale di Musicoterapia,

opera su commissione Maternage, Comune di Prato, Premio Morbidelli, 4° posto ex equo, personale Linee di suono all’american Bar Bella Blu di Firenze, Festi-val “Terra Futura”, Fortezza da Basso, Firenze, opera su commissione “Suono in nascita”, Esposizione an-nuale presso “La Fioraia” nel cortile di viale Mazzini a Firenze sui temi della natura, personale Colori in concerto presso i locali della Fioraia, Festival della Creatività, Fortezza da Basso, Firenze, in rappresen-tanza delle attività didattiche del Comune di Firenze, rassegna “Quartetto d’Astrazione” a Cerbaia (Firen-ze), XXIV “Premio Italia per le Arti Visive”, Certaldo (premio cartolina con l’opera Attesa), Festival “5 Giornate - Milano”, personale “Note di colore” pres-so “46 S. Spirito” a Firenze; in occasione della festa dell’associazione “Rive Gauche” di via S. Spirito ese-gue in estemporanea l’opera Gioia con la musica di Allevi “Prendimi”, espone inoltre alla Caffetteria Chiaroscuro di Firenze, in collettiva all’associazione “Gadarte” di Firenze e alla mostra per il 50° anniver-sario della stessa associazione; vince il terzo premio “Medaglia di Bronzo” al “Premio Firenze” ed è nel 2013 alla collettiva “Linfa Nuova” di Gadarte.

“Stefania De Ninno e le sue linee, i suoi volumi, le sue immersioni di colore. Di un pittore siamo soliti credere che egli riporti in tratti leggibili un universo di immagi-ni, quelle del mondo e quelle del sogno; che i suoi se-gni contornino forme preesistenti nella realtà e nella mente. Uno speciale leopardiano fingersi nel pensiero. Stefania, invece, ci sorprende, perché la sua pittura nasce dalla linea, in virtù della linea, che scaturisce dal punto, si anima, si muove, vive e respira sul foglio e sulla tela, genera forme, prima di ogni intenzione e pro-getto. Un incontro proustiano della memoria, forse. O un montaliano dischiudersi della solarità. Oppure la ri-emersione di un inconscio rasserenato e risolto. La musica in questo segreto processo è complice grande. Ogni ondulazione, curva o spirale, ogni balzo e ogni

sgretolamento del segno obbediscono alla spinta dell’emozione di qualche canto e melodia, di qualche turbinosa sequenza sonora che si trasformano nelle pastosità cromatiche che caratterizzano le opere di questa originale artista. Ma oltre ad essere l’abile ma-estra di volumi che vediamo nelle sue tele, chi è Stefa-nia De Ninno? Laureata in Lingue e Letterature stranie-re a Pisa nel 1985, frequenta il Centro d’Arte Martenot facendo suo, in formula nuova, il metodo di insegna-mento pedagogico delle arti grafico-plastiche, che le permetterà di offrire a bambini e adulti laboratori crea-tivi: non solo l’arte può essere insegnata, ma la creati-vità di ciascuno può essere accesa o liberata dai torpo-ri del gesto quotidiano. Il linguaggio delle parole è solo uno degli strumenti di suono e di segno che l’uomo può usare per dire la meraviglia di essere al mondo. Innu-merevoli alfabeti si compongono intorno a noi e parla-no ai sensi: alfabeti tattili, olfattivi, dimensionali, volu-metrici, di gusto, di luce, che Stefania De Ninno sa tradurre in volumetrie dinamiche e tocchi di pigmento. Particolarissime sinestesie che trovano nel tema della maternità la più incandescente delle soluzioni”.

Fatima Mariucci

Cell. 328 [email protected] - inpuntadicolore.blogspot.com

Stefania De Ninno

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Un’altra luce“...interminati

spazi di la da quella, e sovrumanisilenzi, e profondissima quiete

io nel pensier mi fingo...“

(L’infinito)Giacomo Leopardi

Angela vive nella splendida campagna fiorentina della Certosa, in un luogo solitario, silenzioso e perfettamente ordinato. Lavora nella “casina”

tra gli alberi, sorvegliata dal mastino napoletano Elia.È proprio l’albero, elemento caratteristico e inesora-bile del paesaggio, a svolgere un ruolo speciale nei suoi dipinti divenendo prezioso punto di riferimento per rinsaldare il legame tra il suo animo e l’anima del-la natura.l paesaggi e la figura umana immersa in una atmosfe-ra naturale divengono protagonisti misteriosi del suo simbolico contenitore di spazi muti e incontaminati e gli alberi si offrono come un riposo dei sensi attraver-so la presentazione di una vista gradevole. Talvolta si sostituiscono all’uomo e assumono l’aspetto di rifu-gio; anche se privi di fronde continuano a essere un sostegno in quanto elementi del ciclo naturale di vita.Altre volte è la stessa natura che si impossessa delle sembianze umane prendendone l’aspetto: non più una rappresentazione dell’oggetto reale dunque in “Fra qualche giorno partirò da qui” dove le pieghe del-le rocce e il trattamento del modellato, combinato con un senso di mistero, pur in una visione improntata al realismo, descrivono un sensuale corpo di donna che gli anni hanno maturato. La sua sensualità è compres-sa tra le mura e vuole liberarsi dalla stretta?Sebbene pronta per un viaggio di ritorno nella memo-ria, per raggiungere luoghi lontani dalla realta, indefi-niti e come sospesi in un’attesa silenziosa, Angela non parte, crea piuttosto un mondo che non esiste, ma che è presente nella sua mente quando medita su me-morie di gusto surreale e metafisico. Non teme il tra-scorrere del tempo. Anche il presente è astrazione dallo spazio fisico e incanto di luoghi incommensura-bilmente ampi che desiderano e promettono il mare.A conoscenza della storia dell’arte, della letteratura, delle scelte iconografiche degli altri artisti (ama in

Riposano le colline, 2007, olio su tela, cm. 120x100

Via di Colle Ramole, 4/B - 50023 Impruneta (FI)Tel. 055 2326030 - Cell. 338 4312270

Angela De Nozza

particolar modo la personalità di Georgia O’Keeffe e i suoi oli degli anni trenta e quaranta) mantiene la sua individualità con assoluta determinazione, provando continuamente a piegare la natura ai suoi voleri, a dominarla e a modificare la realtà non facendosi in-fluenzare neppure dai luoghi in cui ha vissuto. Impone la sua visione spirituale e si avventura con passione in atmosfere solitarie e intime e quel paesaggio presen-tato con quell’ordine immutabile, in qualche modo davvero le assomiglia.Si esprime con un forte senso di autocontrollo e con fiducia in se stessa, proponendosi come l’antitesi di creatura vulnerabile. È capace di scegliere la memoria e il presente per creare nuove e penetranti immagini. Per cogliere l’essenza della realtà ha creato un nuovo universo e un’altra luce affiora sulla scena, il tempo si fa più lento e la solitudine meno grande.

Ornella CasazzaStorica dell’Arte, già direttrice del Museo

degli Argenti di Palazzo Pitti in Firenze

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Raucedine, 2006, tecnica mista, cm. 60x80

P ittrice autodidatta, vive e opera a Pistoia. Dipin-ge dal 1969 rappresentando “un mondo che si rivolge verso tutto quello che la circonda, verso

dipinti costruiti cerebralmente con atmosfere magiche nei quali si perde la nostra immaginazione… Deanna ha anche affrontato la realtà delle malattie: non con una lettura fatta di malinconia e dolore, ma con un tono fatto di ciò che dopo il male speriamo torni e cioè la vitalità e la gioia ritrovata di vivere”.

Bruno Cosignani

“Una pittura di forte impatto visivo quella di Deanna, il cui approccio energico della materia interpreta rea-listicamente i momenti di vita vissuti dall’artista, ma-nipolati con estrema disinvoltura e immediatezza in-terpretativa”.

Cristina Bruni

Via N. Machiavelli, 62 - 51100 PistoiaTel. 0573 976985

Deanna A.C.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Marzia mentre dipinge una riproduzione su una borsa

Vive e opera a Pistoia. Dopo aver conseguito il diploma di Arte Applicata (Arte dei Metalli e Oreficeria) presso l’Istituto d’Arte di Pistoia, si

laurea nel 2006 alla Facoltà di Architettura (Corso di Laurea in Progettazione della Moda, sezione Orefice-ria). Il suo percorso di formazione continua e si perfe-ziona presso la bottega del maestro Silvio Mazzantini a Montelupo Fiorentino. Affianca la passione per la pittura a quella per la danza e frequenta per 25 anni il

corso di Danza Classica diretto dal coreografo Loris Gai, presso la scuola “Centro Arti Danza” di Pistoia. Insieme a suo padre, Nevio Di Marco, realizza: il Palio dei Casati per Le Piastre (2005); il Palio per la Giostra dell’Orso di Pistoia (2007) e 35 formelle in terracotta policroma raffiguranti la storia di Pinocchio. Attual-mente collabora con suo padre alla realizzazione di ceramiche robbiane ed esegue su richiesta riproduzio-ni pittoriche di qualunque genere su borse e tessuti.

Via Filippo Pacini, 15 - 51100 PistoiaCell. 348 5847300

Marzia Di Marco

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Semplicemente bella, olio su tela, cm. 40x60

Grazia Di Napoli ha lavorato come insegnante nelle Scuole materne di Empoli (FI) città dove tuttora vive. L’approccio alla pittura è avvenuta

da pochissimi anni, ed ha trovato in essa un modo di-vertente di esternare le proprie emozioni con colori e forme, che ritraggono il mondo circostante. Ha parte-cipato a moltissime collettive, concorsi ed eventi; ot-tenendo premi e lusinghieri riscontri di critiche e di pubblico. Mostre personali: Cerreto Guidi (FI) presso le “Cantine Verdi” nel 2009; Montespertoli (FI) presso “Enoteca Paolini” nel 2010; Empoli (FI) Circolo Arti Fi-gurative “Il Ghibellino” 2012; Montespertoli (FI) pres-so il locale “Le Botti di Aspasia” 2012; Sovigliana Vinci (FI) “Hotel da Vinci” 2012; Montelupo Fiorentino presso il centro commerciale “Val di Pesa” 2012. Han-no scritto per lei: Sergio Nardoni, Manrico Testi e Da-niela Pronestì.

Sogno, fantasia e colori: il titolo che Grazia Di Napoli ha scelto per la sezione della mostra a lei dedicata interpreta perfettamente i contenuti visivi della sua pittura, il suo universo variopinto e ricco di suggestio-ni che nascono dalla realtà ma che il sogno trascolora. Non c’è uniformità nei temi rappresentati, perché ogni cosa - dalla figura agli animali, dal paesaggio agli oggetti inanimati - suscita la sua curiosità e il de-siderio di trasporla pittoricamente sulla tela. Della fi-gura - soprattutto le donne - le interessa restituire lo strato visibile delle emozioni, quelle “luminose” che affiorano sul volto quando “si accende” un sorriso o ci si abbandona alla gioia di un abbraccio, ma anche quelle più malinconiche che attraversano il nostro

[email protected] graziadinapoli.jimdo.com

Grazia Di Napoli

sguardo ogni volta che ci soffermiamo a meditare sul senso dell’esistenza. Della natura la colpisce, invece, la vita semplice delle cose: i fiori recisi e raccolti in un vaso, le conchiglie sulla riva del mare, gli animali che condividono lo spazio dell’uomo.

Daniela Pronestì

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Donne Dell’Arte in toscAnA

[email protected]

Cosetta Di Pietrantonio

Cosetta Di Pietrantonio vive e lavora a Empoli. L’interesse e l’amore per il disegno e la natura hanno sviluppato in lei caratteristiche ricondu-

cibili ad una pittura figurativa, meticolosa, molto cu-rata nei minimi particolari. Ha allestito nel corso de-gli anni molte personali e collettive, ottenendo numerosi riconoscimenti. Segnalata al “Premio Ita-lia” nel 2005, 2007 e 2009 e alla “Pro Lastra” Signa 2010, con relative premiazioni. Recentemente ha ri-cevuto il quinto premio per “la Spiga d’argento” a Montespertoli. Ultimamente ha allestito una perso-nale a Montecatini Terme presso “La casa del Pittore e dello Scultore”.

“Un paesaggio puro, scevro da presenze umane; solo il cuore silenzioso della natura e il mistero impenetra-bile delle sue periodiche trasformazioni: è questo il tema dei dipinti proposti da Cosetta Di Pietrantonio che focalizza il suo interesse sui soggetti naturalistici

non per sfuggire all’uomo e ai suoi disagi, ma per ri-trovare nella madre terra l’origine prima di ogni cosa. Le metamorfosi delle stagioni, raccontate con accura-tezza di dettagli e con la poesia che sempre si accom-pagna ai ritmi della vita che si rinnova, può leggersi quale simbolo delle tante imperscrutabili trasforma-zioni dell’animo umano a cui non manca alcuna sfumatura:dalle tinte fosche di un paesaggio inverna-le ai forti contrasti che accendono un viale alberato in pieno autunno, fino alle luci terse e cristalline di un cielo estivo. Vibrazioni interiori che mutano di pari passo con le stagioni della vita, e ogni passaggio ac-cresce e consolida lo spessore dei ricordi. Tutto ciò è espresso nei suoi dipinti soprattutto attraverso i colo-ri, accostati in forza del contrasto piuttosto che sfu-mati, ma sempre luminosi e percorsi da una sottile armonia, la stessa che regola le fasi cicliche dell’esi-stenza dell’uomo e della natura”.

Daniela Pronestì

Inverno innevato, 2012, olio su tela, cm. 45x45

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Cell. 330 [email protected]

Nata a Pizzoli, in provincia dell’Aquila, vive e lavora a Firenze. Biologa, si dedica da molti anni alla scultura ed è stata allieva dell’arti-

sta Amalia Ciardi Dupré. Ha partecipato a numerose mostre collettive.

“Da oltre un decennio Mimma Di Stefano si dedica con passione all’arte scultorea, conducendo un discepola-to presso lo Studio-laboratorio della nota artista fio-rentina Amalia Ciardi Duprè da cui ha mutuato la tec-nica di manipolazione dell’argilla e del gesso alla ricerca di personali ideazioni. Affascinata dalla duttili-

tà della creta dà corpo a trasognate raffigurazioni che veicolano il suo mondo interiore con semplicità ed im-mediatezza di contenuti, ruotando attorno alla sfera dei sentimenti più vivi e genuini. Il culto degli affetti familiari rappresenta una delle fonti ispirative che sensibilmente trapela dalle figure, dal morbido model-lato, di persone care ritratte in alcove vegetali dagli accenti simbolici nella dinamica del fluire del tempo, assaporato e ritmato dalle incalzanti stagioni della vita. Il ritratto, nella modalità del busto o in assoli scul-torei, è uno dei generi che l’artista interpreta con inte-resse per restituire insieme alla fisicità dei lineamenti

Donna con gatta, busto scultoreo in creta, cm. 40x35x28

Mimma Di Stefano

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Mimma Di Stefano

Tramonto su borgo abruzzese, bassorilievo in creta policroma, cm. 40x58

la resa psicologica del carattere nella ritualità del ri-cordo - busto dedicato “alla madre” - o nella ripropo-sizione di un presente che porta con sé volti di amici e conoscenti nelle trame relazionali. La sublimazione dell’amore di coppia è suggellato da torniti intrecci corporei di piccole o medie dimensioni dai lirici ab-bracci nella celebrazione sponsale della vita che si perpetua nell’attrazione della polarità maschio -fem-mina, talora declinato nella complicità del quotidiano. Significativi sono i bassorilievi che costituiscono un rievocativo omaggio alle sue origini abruzzesi: se la veduta di un borgo paesano offre, nella policromia su creta, l’atmosfera vivida del crepuscolo; dall’altra la

felice prospettiva angolata dell’antico casale di fami-glia, emblema della casa-nido di pascoliana memoria, si raccoglie attorno alla corte dagli ombreggianti per-golati. La disposizione ad un’assorta malinconia sino al vagheggiamento di nuove libertà da esplorare - l’al-torilievo “In Volo”- rappresentano i moduli espressivi cadenzati su cui si sviluppa il racconto lirico in terra-cotta di Mimma Di Stefano che nelle sue opere dà voce ad un’intimità di vissuti, oggettivati dalla plastica addittiva e sottrattiva nella manipolazione delle for-me, ora lasciate a crudo ora impreziosite da patinature lumeggianti o bronzee”.

Silvia Ranzi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Fiori in Blu, 2012, olio su tela, cm. 40x50

Nasce a Cascina (PI) il 21 giugno del 1973. Ha studiato a Pisa dove si è laureata 1999 con lode in Economia Aziendale. Dipinge soprat-

tutto olio su tela, tecnica da lei preferita. Da un per-corso di studi artistici ‘liberi’ iniziato nel 2003-2004 alla IAA di Roma- Rome University of Fine Arts, ha presentato le sue tele ad una estemporanea a Livorno al Premio Rotonda 2008, alla Fortezza Vecchia di Li-vorno a Natale 2008, a Effetto Venezia di Livorno nell’estate 2009, ed ha partecipato alla mostra alla Leopolda di Pisa a primavera 2009. Inoltre ha parteci-pato con le sue tele al XXVII Premio Firenze 2009 per sezione arti visive in Palazzo Vecchio di Firenze (2009), a PisArt a Pisa Expo 2010 alla Stazione Leopolda di Pisa a marzo 2010, ed è stata pubblicata sull’agenda 2010 Artisti della Toscana edizioni Pegaso. Ha parte-cipato al Malastranafestival di Cascina (Pisa, 2010) ed è stata premiata con il Trofeo delle Fiandre in Bel-gio a Bruges (2010). Inoltre ha partecipato nel periodo pasquale 2011 alla mostra a Palazzo Gambacorti del Comune di Pisa con l’associazione culturale Fortezza Meraviglia di Livorno e nel periodo dal 18 gennaio al 1 febbraio 2011 al Salone internazionale de Inverno 2011 a Barcellona con galleria d’arte di Firenze Cen-tro Storico, come da rivista Accademia n.6 del dicem-bre 2010. Nel 2012 ha partecipato alla mostra del Premio della Lupa 2012 al Palazzo Pontificio Maffei Marascotti di Roma con l’associazione culturale Rosa dei Venti. Tania traspone sulle sue tele l’immagine più entusiasta e solare di ciò che ci circonda tutti i giorni, la natura.

“Attraverso un linguaggio espressivo e delicato, la pittrice sviluppa la sua ricerca artistica in sintonia con il paesaggio che sensibilmente racconta. Nella rap-

Via Gramsci, 49 - 56023 Navacchio (Pisa)Cell. 331 1300767 - [email protected]

Tania Donati

presentazione di un uliveto toscano, l’artista focalizza la sua attenzione su un lembo di terra e si ricongiunge intimamente con una natura rasserenatrice. L’ulivo è simbolo di pace, ma la sensazione di serenità è pro-dotta dalla capacità della pittrice di equilibrare la luce con le ombre. Il suo linguaggio è caratterizzato da ge-sti semplici ma densi di amore per quel che ritrae”.

Liliana Nobile

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Giuliano, 2012, tecnica mista su carta, cm. 70x50

E lena Facchini ha compiuto i suoi studi al Liceo Artistico Leon Battista Alberti di Firenze, città nella quale è nata e vive da sempre. Successi-

vamente, ha frequentato alcuni corsi di Storia Mo-derna all’Università di Firenze. Inizia la propria carrie-ra artistica nel 1990 presso lo studio di Foresto Marianini. Dimostrando grandi doti fin dagli inizi, ha riprodotto opere dei più grandi artisti italiani, usando tecniche molteplici, dall’olio alla tempera, dall’ac-querello alla china. Nel 2004 apre il suo studio in via della Stufa, dedicandosi inizialmente al trompe-l’œil e alla decorazione murale per committenze private. Nel 2007 inizia ad insegnare Tecnica del disegno e a dedicarsi a tempo pieno alla pittura. Nel 2008 colla-bora con l’editore Vittorio Giudici come illustratrice di libri. Partecipa al Premio Terna per l’Arte Contempo-ranea nel 2010 e nello stesso anno vince il primo Pre-mio Giubbe Rosse in occasione del centenario del

Futurismo. Nel 2010 espone con una personale a Fi-renze, a cura di Laura Gensini, presso la casa/galleria di Elisabetta Martelloni. Fonda l’Associazione Cultu-rale “Lascio il Segno” con l’intento di promuovere attività artistiche per adulti e bambini. Nel 2011 par-tecipa al Concorso Caran d’Ache, organizzato per i 150 anni dell’Unità d’Italia, ed uno dei suoi disegni viene inserito gli archivi dell’azienda. Elena Facchini nel 2012 viene invitata negli Stati Uniti per la sua pri-ma personale all’estero. La mostra, dal titolo Re-naissance Memories, a cura di Laura Gensini, si è tenuta presso la Historical Library del Mechanic Insti-tute di New York. Tele ed acquerelli mostrano l’eredi-tà del Rinascimento fiorentino nella poetica della Facchini. Nel 2012 espone alle Giubbe Rosse una se-rie di opere su carta che documentano la passione dell’artista per il mondo classico, dal titolo Invenzioni dall’Antico, a cura di Laura Gensini.

Studio: Via Santa Reparata, 12 - 50129 FirenzeCell. +39 334 8686251 - [email protected]

Elena Facchini

Infinito, 2012, tecnica mista su carta, cm. 70x50

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Elena Facchini

La pittura di Elena Facchini scaturisce spesso da una profonda indagine del passato, rivisitato in chiave con-temporanea. È una pittura gestuale unita ad una capa-cità analitica straordinaria. L’artista sparge prima di tutto il colore e ne osserva le forme, alcune delle quali rimangono en reserve, cioè a risparmio e in questi vuo-ti e pieni scorge l’elemento che fa partire il suo lungo percorso verso la realtà e la sua definizione. Usando il pigmento con irregolarità, creando sgocciolature che corrono sulle superfici, ci riporta all’imperfezione del mondo attuale. Talvolta è quasi un approccio steineria-no nell’uso del colore, che una volta diffuso sulla carta, dà all’artista un’anticipazione della forma sulla quale lavorerà strenuamente, dimostrando capacità pittori-che rare, che si allacciano alla sua precedente attività di realizzazione di riproduzioni dei grandi nomi dell’ar-te. Nelle sue inondazioni di colore la forma si determi-na così come nel caos si sublima il cosmos. I suoi gesti primitivi abbracciano la modernità e le sue incertezze. Quando la Facchini stende i pigmenti sul foglio, inevi-

tabilmente ci riconduce a Goethe, alla sua “Teoria dei Colori”, all’azione morale e alle sensazioni oggettive suscitate nell’anima dai colori stessi. Nella sua pittura dunque c’è una forte spinta interiore prima di ogni altra cosa, alla quale si aggiunge un’indagine attenta della storia. La memoria come destinazione di una ricerca che si intride di presente e diventa l’unica formula per ridare vita alla lingua dell’arte. Esplora dunque il pas-sato come un bacino inesauribile che la fa riflettere sul mondo contemporaneo. Quello stesso mondo, che spesso è descritto nei suoi toni più crudi dagli artisti di oggi, nei quadri di Elena Facchini si trasforma in equili-brio. Tecnicamente l’artista rispetta i canoni della pit-tura e dei suoi metodi tradizionali, dimostra capacità nel disegno quando si concentra sul dettaglio, come se volesse ribadire costantemente la sua “fiorentinità”. Riafferma dunque la regola dell’arte in un’epoca in cui è sempre più raro il ricorso alla lezione cenniniana.

Laura Gensini

Guerrieri, 2012, tecnica mista su carta, cm. 70x50

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Fiorenza - I sogni delle donne, 2010, olio su tela, cm. 100x80

Solidarietà, 2004, terracotta, cm. 160x40

Nata a Firenze, vive a Scandicci da trent’anni. Fin da giovanissima ha iniziato a scrivere poe-sie ed in seguito si è appassionata alla scultu-

ra e alla pittura, tre espressioni artistiche che sente vivere abbracciate dentro di sè. Ha frequentato lo stu-dio di Amalia Ciardi Duprè e di Lucetta Risaliti. Nella pittura predilige la figura femminile, mentre nelle sculture affronta il tema del mito, della solidarietà e fratellanza fra i popoli. Tra i premi ricevuti: “Fiorino d’oro” per la poesia 2004, “Fiorino d’argento” per la scultura 2007, Premio “Donna Città di Scandicci” 2011. Tra le pubblicazioni che la riguardano: “Dedicato a Lorenzo” Ed. Helicon 2001, “Piuma Leggera” Ed.

Abitazione e studio: Largo dei Mille, 6 - 50018 Scandicci (FI) - Tel. 339 [email protected]

Mara Faggioli

Masso delle Fate 2004, “Dulcamara” Ed. Ibiskos 2010. Sue opere si trovano in collezioni private in Italia, Ger-mania e Canada ed in permanenza presso i Comuni di Firenze, Montelupo F.no, Castel S.Niccolò, Greve in Chianti, Colonna (Roma) e presso la Basilica Superiore di S. Francesco di Assisi.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Mara Faggioli

“L’universo femminile è il fil rouge tematico su cui ruotano le competenze creative di un’artista sensibile e versatile, impegnata su una pluralità di registri espressivi poesia, scultura, pittura. Raffinata poetes-sa e fine scrittrice in prosa fin dall’inizio della sua bril-lante attività artistica il verseggiare fluido e sognan-te, pregnante di sentimenti umani evocati con delicatezza e forza propositiva ha trovato nel linguag-gio della scultura il suo più congeniale parallelismo figurativo, contraddistinto da un morbido modellato di natura idealizzante che spazia dalla figura femminile a soggetti simbolici evocanti temi sociali, multicultu-rali e ambientali”.

Silvia Ranzi

“L’innegabile fascino di questa autrice consiste nella scioltezza di un’umanissima voce che crea un buon sistema di corrispondenze con riguardo alla magia ed

al colore, cosa che è in simbiosi con il fatto dell’esse-re scultrice e pittrice di Mara Faggioli, protesa in pro-digiose forze nell’ansia di esprimersi in spinte di gran-de vitalità”.

Lia Bronzi

“Le terrecotte di Mara Faggioli, siano volti o gruppi, o figure, non hanno mai la staticità asimbolica del ri-tratto o della silhouettes fine a se stessi, che, pur of-frendosi incondizionatamente ad una musicalità raffi-nata, a un’ideologia formale di gusto raro, non pretendono altro che questo. No, perché Mara Fag-gioli, pur dedicandosi al figurativo, e non solo, si rial-laccia al pensiero geostorico, spesso mitologico, scegliendo naturalmente le storie più simbiotiche alla visione psichica attuale”.

Duccia Camiciotti

Mara FaggioliDalla raccolta poetica “Piuma Leggera” - Ed. Masso delle Fate

“Fiorino d’oro” per la poesia edita al Premio Firenze-Europa 2004

Erato Musa della Poesia, 2008, bronzo, cm. 12x10x h 25

Forse neppure i sogni,più lievi e più leggiadri,

nati nelle nottipalpitanti di stelle,

hanno alicosì leggere

come il pensiero di teche m’accompagna

e mi toglieil respiro.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Girasoli, 2009, olio su tela

Cristina Falcini è nata a Prato il 6 gennaio del 1964. Autodidatta, nel 1985 conosce il pittore livornese Pier Luigi Boldrini che pittura dal

vero, questi la fa partecipe della sua arte, da quel mo-mento anche lei intraprende la pittura dal vero. Nel 1987 espone a Prato la sua prima personale, da allora seguono molte altre mostre, tra Scarperia, Rufina, Agliana, Faenza, Bologna, Fiesole, Cerreto Guidi par-tecipando anche a molte collettive ed estemporanee ottenendo discreti successi di critica e di pubblico in particolar modo per il cromatismo, la rappresentazio-

ne dello spazio e la profondità prospettica. Nel 1991 conosce il pittore Giulio da Vicchio con il quale instau-ra un’amicizia e la rende partecipe di alcuni insegna-menti e critiche: “Da alcuni suoi dipinti specialmente di grande respiro noto doti non comuni che lasciano intravedere possibilità di ottimi risultati. Desidererei che il pubblico che avrà il piacere di visitare la sua mostra notasse quelle doti di sincerità, di purezza, di voglia di fare che contraddistinguono la sua pittura”.

Giulio da Vicchio, dicembre 1992 Agliana

Studio e abitazione: via F. Margheri, 3 - 50038 Scarperia (FI)Cell. 380 5323791 - [email protected]

Cristina Falcini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Neve, 2010, tecnica mista su tela, cm. 60x60

Nasce l’11 febbraio 1947 a Firenze, dove vive e lavora. “Nella sua ventennale attività espositiva ha

raccolto notevoli consensi per la professionalità con cui si dedica alacremente alla pittura, attingendo a piene mani i soggetti preferiti dal contatto diretto, ras-serenante, con la natura. Nella registrazione lirica del reale, accanto agli assemblaggi di fiori e frutta che hanno caratterizzato il suo esordio, la tecnica principe che domina da anni il suo interesse visivo-percettivo è il paesaggio, vissuto con immedesimazione ed inter-pretato secondo un’ampia casistica di progettualità visive. La sua ricerca estetica è pervenuta a risultati di singolare maturità e salda impaginazione compositiva grazie allo studio dal ‘vero’, nell’attenzione ai valori spaziali e luministici del territorio toscano nella sua varietà orografica e paesistica. Attraverso un’evolu-zione graduale il suo ‘ductus’ pittorico ha conosciuto una fase iniziale più descrittiva, per approdare ad una rinnovata essenzialità della struttura fenomenica con progressiva ‘erosione’ del disegno mediante l’apporto di dense trame coloristiche a macchia o a grande am-

bientazione. La sua cospicua produzione artistica si situa nell’alveo della Tradizione paesaggistica tosca-na che da Soffici arriva fino a Scatizzi, emancipandosi totalmente dai connotati accademici, per accogliere le ascendenze di una tecnica post impressionistica, con-traddistinta da una sintassi figurativa di un’intensa vigoria plastica e cromatica aperta alle moderne sug-gestioni ’informali’”

Silvia Ranzi

Ha sviluppato le sue esperienze artistiche presso i ‘Laboratori pittorici’ seguiti dal prof. Franco Bugatti. Ha frequentato corsi di incisione presso la Scuola ‘Il Bisonte’ di Firenze. Recensioni sulle sue opere sono state pubblicate su riviste a tiratura nazionale come Pegaso e Segni d’Arte da Pier Giovanni Permoli, Silvia Ranzi, Franco Bugatti. Le sue opere si trovano colloca-te in Italia, Francia, Irlanda del Nord, in collezioni pub-bliche e private. È iscritta come Socio Artista al ‘Circo-lo degli Artisti Casa di Dante’ di Firenze e all‘Antica Compagnia del Paiolo’ di Firenze.

[email protected]

Anna Fazzi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Anna Fazzi

Paesaggio, 2011, tecnica mista su tela, cm. 80x80

EMOZIONI “EVERGREEN”

Un coerente stile pittorico qualifica l’attività produtti-va di un’artista come Anna Fazzi impegnata da anni nella realizzazione di opere contraddistinte da uno slancio vitale nei confronti della natura, amata e ritrat-ta sotto i riflessi di una calda luce mediterranea nel culto della biodiversità, con particolare riguardo per la genuinità delle terre di Toscana rivisitate con intensa partecipazione evocativa. Declivi collinari silenti offro-no orizzonti panoramici nell’ariosità di solari atmosfe-re, elargendo sensazioni rigeneranti nella cornice di spazialità distensive. Flora e fauna, parte integrante delle aperture paesaggistiche o riprese in ravvicinati campi visivi, si iscrivono nella risonante fisicità del ter-ritorio o negli habitat adeguati al pulsare della vita. Stato solido e liquido della materia restituiscono sulle tele una densa e pastosa tavolozza nell’universalità delle forme biologiche che inducono a ricercare la sin-tonia con il tutto secondo una dimensione olistica. Nella delineazione del profilo di un albero, nel gruppo

di mucche sorprese al pascolo, nelle flessuose silou-ettes di semplici pesci rossi, lo sguardo esercita la sua intimità, ludico si sofferma nel recupero di bioritmi salutari, riconoscendo la varietà e l’incessante dina-mismo dell’esistente. Il polimorfismo naturalistico magnetizza l’interesse di un’artista attenta ad inter-pretare i valori percettivo-emozionali di suggestivi scorci paesaggistici nell’avvicendarsi delle stagioni, nell’ampia gamma dei trapassi luministici propri del mutare meteorologico. Nell’intenzionalità lirica di Anna Fazzi la natura, come risorsa, diviene dunque emblema pittorico, nel ridisegnare ecosistemi da tute-lare per restituire all’uomo quegli spazi corroboranti per lo spirito che possano arginare la foga ipertecnolo-gica dell’era postmoderna. Le accensioni cromatiche, la corposità delle trame a spatola e a pennello danno forza propositiva ad un’arte che si specchia nelle aper-te campagne e nelle rigogliose masse boschive per carpire il respiro antico o eco primigenio con la madre terra, giardino planetario da custodire.

Silvia Ranzi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

I l suo percorso artistico Sabina Feroci lo ha avviato come illustratrice. Si è diplomata all’Istituto d’Arte di Firenze, poi ha frequentato l’ISIA di Urbino e suc-

cessivamente si è laureata all’Art College dell’Univer-sity of Ulster a Belfast specializzandosi in illustrazio-ne. Da tempo la pittura e la scultura sono diventati i suoi canali espressivi prediletti. Sono state numerose le mostre all’estero: in Francia, in Spagna, in Messico e ripetute volte in Germania. Ha realizzato personali anche in molte città italiane e nel 2011 ha esposto nel-la sede regionale torinese della Biennale di Venezia.

La Feroci svela la sua precedente attività di illustratri-ce per quell’incantevole abitudine alla sintesi e alla fantasia, fidati strumenti esplorativi per affrontare l’in-dagine delicatissima che porta alla riscoperta di quell’insieme di percezioni e di emozioni che chiamia-mo sentimenti. Le sue figure, che nella forma tendono a ricercare un’idea di purezza, diventano la rappresen-tazione di un modo d’essere così radicato nella perso-nalità che si manifesta grazie alla fresca spregiudica-tezza della spontaneità.

Samanta Monco

[email protected]

La maleducata, 2011, carta e pasta di carta su metallo e carte colorate, h. cm. 100 circa

Sabina Feroci

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Un secchio di ruggine, 2011, olio su tela, cm. 40x50

Abit.: Via G. Oberdan, 58 - Studio: Via Fra le Torri, 4 - 52100 ArezzoTel. 0575 299961 - Cell. 349 5518315 - www.soniafiacchini.com - [email protected]

Sonia nasce il 4 agosto del 1964 ad Arezzo, dove vive e lavora. Fin dall’infanzia è circondata dall’arte, di uno zio pittore e dei disegni del pa-

dre e si avvicina dunque alla pittura e al disegno in giovane età, ma solo da adulta trova la sua “rotta“, dopo essere passata attraverso diversificate esperien-ze per la conoscenza delle tecniche antiche e di deco-razione, frequentando botteghe di restauro, studi di maestri pittori ed anche corsi presso l’Istituto Artistico di Anghiari. Il suo percorso inizia con volti di anziani

dallo sguardo ironico, ragazzi di colore che sono nel nostro Paese, con i loro sguardi fuggenti ed incerti, ragazze adolescenti che volgono i loro pensieri oltre il muro, esprimendo uno stato d’animo interiore. Oggi come ieri gli occhi di Sonia osservano la realtà quoti-diana: cantieri edili, fusti vuoti ed abbandonati, guerre di potere... Durante la sua ricerca espone in collettive, estemporanee, fiere, premi ed alcune personali. Nel 2012 una sua opera ha avuto il Premio del presidente della Giuria al XXX “Premio Firenze”.

Sonia Fiacchini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Sonia Fiacchini

Bidone blu, 2011, olio su tela, cm. 60x90

“...Sonia ritrova dunque in queste nuove “nature si-lenziose” simboli e risultati più immediati della nostra società, inerti fisicamente inanimati che, considerato il notevole potenziale narrativo, lei ritrae ancor più fissi e alteri in una realtà di stasi quasi atemporale. Di conseguenza, nessuna funzione didascalica della pri-ma ora: a che servirebbe? Il messaggio, intellettual-mente pregnante, sottende al giudizio estetico dell’occhio; e a questo si attiene: a un impatto visivo che fa della mimesi assoluta - e della sorpresa, ovvia-mente - i suoi cavalli di battaglia. Sonia Fiacchini di-pinge dunque i suoi soggetti anti-classici ripescando-li da cantieri in disuso e abbandonati, da vecchi

distributori di benzina, da cataste metalliche in di-menticati sfasciacarrozze, termine ormai desueto se-gno evidente del tempo che passa: attori che lei non rinfresca con una mano di vernice, vestendoli a festa, ma che si limita a comporre nel modo più “naturale” possibile. Seguendo due scelte ben definite: la prima di ordine assolutamente tecnico - e Sonia è pittrice finissima del “più vero del vero”; la seconda, come già scritto, di matrice intellettuale: tali sono gli scarti del-la nostra società; quindi quelli devono essere i sog-getti della nostra pittura aulica.”

Francesco Mutti

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Nudo femminile, 2003, acquerello su carta, cm. 18x12

Veronica Filippi nasce a Pisa il 25 aprile 1973. Laureata nel 2001 in Storia della Critica d’Arte, fa uno stage presso il Museo Leonardiano di

Vinci dove ha la possibilità di conoscere studiosi e critici di fama internazionale. Fin da piccola risulta essere molto sensibile al fascino dell’arte e realizza i suoi primi disegni ancora prima di andare a scuola tra lo stupore e la gioia di tutta la famiglia. Durante l’adolescenza si appassiona sempre di più alla musica, al teatro, alla fotografia e soprattutto alla storia dell’arte.

Dal 2003 espone ufficialmente le sue opere, parteci-pa a personali e collettive in giro per l’Italia. Durante la sua prima mostra un estraneo e appassionato rima-ne folgorato da un suo acquerello raffigurante un nudo femminile. Da quel momento Veronica dipingerà solo nudi di donna ispirandosi soprattutto all’arte di Amedeo Modigliani. Nel 2004 lavora con Chiara Rion-dino all’allestimento dello spettacolo e della mostra personale presso Villa Corsini di Firenze. Le sue opere sono state pubblicate nel volume Dizionario Interna-zionale di Arte Moderna e Contemporanea.

[email protected]

Veronica Filippi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Si forma artisticamente a Firenze dove frequen-ta il Liceo Artistico e l’Istituto d’Arte di Porta Romana, imparando varie discipline da sbalzo,

modellato, disegno dal nudo, incisione, litografia, xi-lografia. Si dedica inoltre da sempre a tecniche anti-che di pittura e scultura. È un’artista poliedrica, ma è nell’incisione su rame e zinco che raggiunge risultati pregevoli, realizzando litografie, acqueforti, maniera nera, acquatinta, metodo della viscosità e acqueforti a più colori. La sua bravura deriva, oltre che da natu-rale inclinazione, dalla frequentazione di scuole fa-mose, tra le quali la prestigiosa Scuola Internaziona-

le d’Arte Grafica “Il Bisonte” di Firenze, dove, seguendo l’insegnamento del prof. Domenico Viag-giano e del prof. Swietlan Nicholas Kraczjna, conse-gue il diploma di incisore e l’idoneità all’insegna-mento. Ha partecipato su inviti a numerosi premi ed esposizioni di grafica riscuotendo unanimi consensi di critica e di stampa, ottenendo pertanto primi premi sia in Italia che all’estero. Nel 1996 ha vinto il presti-gioso premio L.A.F.M. La Grande Motte ad Arles (Francia) e nel 1998 ha vinto la medaglia d’oro al “Concorso di grafica Internazionale”. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private.

Via Fratelli Bandiera, 37 - 51100 PistoiaCell. 338 4487871

Floriana Flore

Libera nel vento, 2008, scultura in gesso, cm. 50 di altezza

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Marenostro, 2011, olio su tela, cm. 80x70

Via Cetino, 57/3 - 50013 Campi Bisenzio (FI) - Tel. 055 8963146 [email protected]

Brunella Fontani

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Senza luce, 2012, tec.mista, cm. 85x70

Nata a Firenze, vive e lavora a Prato. Dagli anni Duemila svolge un’intensa attività espositiva effettuando numerose personali in sedi pub-

bliche ed esponendo in rassegne e concorsi nazionali e internazionali, riscuotendo significativi riconosci-menti. Ha esposto a “Casa Italia” nel 2008 in occasio-ne dei Giochi Olimpici di Pechino e nel 2010 per i gio-chi Olimpici invernali di Vancouver, ed è stata selezionata per una rassegna a Luxor (Egitto) nel 2013. Ha partecipato alle fiere di Parma, Reggio Emi-lia, Longarone, Forli, Arezzo, Scandiano (Modena), Mischi in Bielorussia e Bratislava e più recentemente a quelle di Agrigento e di Palermo. I suoi lavori si tro-vano in collezioni private e pubbliche in Italia e in di-versi Paesi stranieri (Brasile, Cina, Croazia, Francia, Marocco, Scozia, Stati Uniti) e in particolare a Roma nella sede del C.O.N.I. e delle Poste Italiane, nella Pi-nacoteca del Comune di Soliera, nella Chiesa S. Ma-ria dell’ Assunta a Scopoli (Perugia), nella Chiesa di S. Martino a Prato, alla Pro Loco di Sofignano (Prato), nelle sedi dei Comuni di Capraia e Limite, Capodimon-

te (Viterbo), Vaiano, Pontassieve e Campi Bisenzio; in Brasile nell’ Ambasciata di Salvador e nella Chiesa di Rembepe.

“...Alla bellezza e luminosità dei nudi si contrappon-gono fondi spesso bui, agitati da elementi di una narrazione che tocca anche i toni delle connessioni inconsce. Una pittura che predilige i contrasti forti anche nella tavolozza per accentuare quella che ap-pare quasi una sorta di smarrimento della figura in rapporto al suo spazio scenico e a trasmettere dun-que una sottile inquietudine. I suoi temi ci inducono a riflessioni sul disagio esistenziale anche se i loro protagonisti “indossano” la disinvolta nudità di un corpo giovane esaltando l’armonia e la plasticità del-le forme ma, di fatto, piegandone la versatilità ad interpretare nella tensione fisica di prospettive spes-so coraggiose quella psicologica di equilibri “spes-so” difficili...”

Roberta Fiorini

Cell. 389 1546666www.simonettafontani.it

Simonetta Fontani

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Via Di Quarto, 2/B - 50012 Bagno a Ripoli (FI)Tel. 055 632732

P ittrice ad acquerello, olio, pittura su stoffa, conosce ed esegue la tecnica delle icone in foglia d’oro. Autodidatta, ha studiato ed ap-

profondito la conoscenza delle tecniche artistiche con la professoressa Antonia Fontana. È stata an-che allieva, per l’acquerello, del professor Luciano Piseri. Ha partecipato a varie mostre, riportando favorevoli giudizi da parte della critica.

“Anna Maria Fornaciari da anni coltiva con dedi-zione la passione per l’arte, dando prova di una ricercata sensibilità nella messa in opera dei valo-ri timbrici e luministici nella prassi pittorica. Il co-stante esercizio, a partire dallo studio del vero sia della visione naturalistica che della figura, le ha permesso di realizzare opere calibrate sul piano compositivo, armonico e di rifinitura del soggetto prescelto. Nella sua produzione predomina la tec-nica dell’acquarello che l’artista privilegia per la resa delicata delle trasparenze cromatiche nel sentimento incantato delle forme, con diligente azione del pennello nelle sue meticolose diluizio-ni. La delineazione ricreativa del reale spazia dalla veduta paesaggistica ad accurate presenze florea-li, nella veridicità fenomenica delle specie botani-che, per approdare a visionarietà simboliche in cui l’estro fantasioso si fonde con il naturalismo dell’immagine. Partecipa da anni a rassegne sul “Sacro” nell‘arte, dedicandosi con prodigalità di intenti a questo ambito tematico, particolarmente a lei congeniale. Realizza opere di pregevole fat-tura in cui le competenze esecutive si sposano con l’intenzionalità di riflettere, con immedesimazione emozionale e spirituale, sulle verità rivelate. Sa-piente inventiva simbolica e raffinatezza di varietà coloristiche dai toni suadenti si alleano nella resa di studiate composizioni ad acquarello, costruite nello slancio vitale di ideazioni dall’intonazione contemplativa e dottrinaria di respiro biblico.

Fantasia di anemoni, acquerello

Anna Maria Fornaciari Guiducci

Nell’edizione 2011, sul tema “Il Cantico dei Cantici“ pre-senta l’opera, ad acquarello e fusaggine, dal titolo “ Baci ed incanto in un lago d’Amore” in cui la composizione dallo sfumato evanescente fa trapelare nelle tenuità dei lineamenti la purezza di un bacio, manifestazione auten-tica del sentimento d’amore. Nell’edizione 2012,“Fughe, esodi e pellegrinaggi: verso la Terra Promessa”, presenta l’opera ad acquarello “Esodo: Mosè attraversa il Mar Rosso” in cui la visionarietà si declina nell’orchestrazione di uno scenario figurativo-astraente sulla base di croma-tismi dilatati di afflato cosmico. Nell’edizione 2013, “Le Donne nel Vangelo”, l’opera ad acquarello sulla figura di “Maria di Magdala” presenta attributi simbolico-ogget-tuali di sapore controriformistico, nel contrasto redentivo di ombra e luce, che restituiscono il profilo meditativo di penitente, presente nella devozionalità del tempo, di una fedele apostola del Cristo”.

Silvia Ranzi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Astrazione 1, tecnica mista

Senza titolo, tecnica mista

I l disegno e la grafica fanno parte da sempre della vita di Giovanna Fortini, fino dai tempi degli studi superiori. Successivamente la creazione artistica

è diventata la sua principale attività. Giovanna Fortini ama sperimentarsi nelle più varie tecniche, apprese attraverso la frequentazione di botteghe e di labora-tori d’arte e attraverso i corsi dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Se l’espressione a lei più conge-niale è la pittura ad olio a pennello e spatola, molti esempi della sua arte vengono dall’acquerello, dall’incisione, dalle tecniche miste. Giovanna Fortini fa parte dell’Associazione Art-Art di Impruneta fin dalla sua costituzione; precedentemente è stata una delle personalità del Gruppo Pittori e Scultori Impru-netini. La sua esigenza di sperimentazione le ha, re-centemente, aperto la strada della pittura astratta.

Le opere di Giovanna Fortini presentano una origina-le energia materica e cromatica: grandi campiture di colori, accesi, vivissimi, accostati l’uno all’altro per contrasto, senza nessuna nuance, a mettere in risal-to la superficie, concretamente “ruvida” del fondo trattato con un impasto materico di pigmenti che l’autrice stessa predispone con i più vari ed “umili” materiali (carta, sabbia, colle) ri-composti in una di-mensione artistica. Questo fondo ruvido e scabro, a sua volta, accentua il colore nella sua matericità cro-matica. E un’opera “Senza titolo”, non ha - appunto - bisogno di etichette perché esprime in sintesi este-tica la forza dell’ispirazione. Così Astrazione 1 mette in evidenza il segno, che dirime le superfici in campi-ture raggrumate o solcate trasversalmente, accanto a momenti luminescenti, lirici. Ne scaturisce, più che un’opera astratta, una sorta di “movimento”, di “ge-sto astratto”, il cui ruotare nell’aria, la cui volontà di direzione e di contatto con il supporto resta impressa sulla tela. Questo è il fine cui Giovanna Fortini tende e sempre consegue: essere soddisfatta del suo gesto creativo.

Sonia Salsi

San Polo in Chianti (FI)Tel. 055 855022 - Cell. 346 3678163

Giovanna Fortini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Mimosa Coktail, 2012, tecnica mista su porta di recupero, cm. 67x77

Vive e opera a Casciano di Murlo (SI). Pittrice e scultrice, dal 1990 ad oggi ha esposto in nume-rose collettive e rassegne in Italia e all’estero

- soprattutto Francia, Spagna, Stati Uniti - ottenendo premi e riconoscimenti; tra questi, il premio della cri-tica al “Premio Internazionale Tokyo 2011”. Ha tenuto personali in sedi di prestigio quali, delle più recenti, il Palazzo della Cultura di San Vincenzo, Palazzo Appiani di Piombino, Palazzo Bastogi di Firenze, l’Abbazia di San Galgano a Chiusdino. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni private e pubbliche, tra le qua-li il Museo Civico d’Arte Moderna di Monreale, la Pi-nacoteca del Consiglio Regionale della Toscana e sono pubblicate su numerosi cataloghi e dizionari d’arte come “Artisti italiani contemporanei”, a cura dell’Accademia Michelangelo di Firenze e “Art Mu-seum Selection”, a cura di S.Russo e S.F.Russo, distri-buito in musei quali Louvre, Uffizi, Prado, MoMa.

“I lavori di Oriella Francini sono rielaborazioni surre-ali giocate in una scomposizione delle forme che ri-chiamano la lezione della frantumazione e ricompo-sizione propria del Cubismo. Bizzarre figure femminili, ritratte in ambienti familiari, abitano la sua opera in cui troviamo anche esempi di meta-pit-tura, ovvero di situazioni di quadro nel quadro. Oriel-la racconta con ironia i disagi e le contraddizioni della società contemporanea, in una coinvolgente trasformazione dell’oggetto in simbolo, il cui signifi-cato resta da decifrare da parte dell’osservatore che si fa così complice dell’elaborazione del messaggio. Francini rifugge i canoni estetici tradizionali per esal-tare il potere allusivo della creazione artistica disse-minando indizi di un altro mondo, tutto da scoprire e reinterpretare.”

Paolo Levi

Studio: via Paolo Borsellino, 13 - 53016 Casciano di Murlo (SI) - Cell. 328 [email protected] - www.ioarte.org/artisti/arteoriella/

Oriella Francini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Ritratto di mia madre, tecnica mista su cartonlegno, cm. 30x40

Uno stile per ogni emozione, un soggetto per ogni sogno, un volo d’ala per ogni ricordo, un fiore per ogni sentimento, una miriade di visio-

ni di un oceano che si chiama vita.

Alfonso Confalone

Via Celso, 12 - 50139 FirenzeTel. 055 3841832 - Cell. 338 6927160 - www.antoniettafreni.it

Antonietta Freni

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Giuliana Fresco nasce a Milano e dopo aver vis-suto a Genova, Parigi e Roma si trasferisce a Londra dove vive dal 1977 al 2005. Ritorna a

Milano definitivamente nel 2006. La sua formazione artistica è condotta da autodidatta, anche se l’artista ha frequentato diverse scuole d’arte, fra cui, a Roma l’Accademia di via Ripetta e a Londra la Royal Aca-demy. L’avere vissuto in tanti paesi e città diverse ha spogliato il suo lavoro di qualsiasi connotazione loca-listica, conferendogli invece un’impronta internazio-nale. Tuttavia Londra ha rivestito per lei un’importanza speciale, perché è lì che ha individuato definitivamen-te la sua strada e l’impegno per l’arte è diventato il

fulcro della sua vita. Nella capitale inglese ha assorbi-to la cultura pittorica britannica, dai classici a Bacon e Freud, pur conservando radici fortemente “classiche” e italiane che spiegano per esempio il suo rapporto con l’antico e il riferimento, di tipo concettuale e non citazionistico, a grandi maestri che hanno caratteriz-zato il suo lavoro fino ad oggi. Fra le principali mostre pubbliche degli ultimi anni, si segnalano le personali a Spoleto, Palazzo Racani-Arroni (2000), Londra, Esto-rick Collection (2003), Torino, Palazzo Bricherasio (2003), Orvieto, Palazzo dei Sette (2004), Milano, Pa-lazzo delle Stelline (2007), Rivoli, Palazzo del Piozzo (2009), Fiesole (FI), Museo Civico Archeologico (2011).

Via Ausonio, 6 - 20100 Milano - Cell. 328 4619318 [email protected] - www.giulianafresco.com

Giuliana Fresco

Nascita, 2010, tecnica mista su tela libera, cm. 167x181, coll. G.F.

Variazioni II, 2011, olio, pastello, cera su tela, cm. 50x50

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Giuliana Fresco

“Giuliana Fresco lavora proprio sulla persistenza, su-gli aspetti immutabili di un’indagine fatta di pochi elementi essenziali e non si lascia condizionare dalle sirene di un’estetica giovane, alla moda o semplice-mente edonistica. Di fronte ai suoi dipinti è del tutto inutile interrogarsi sulla genesi dei segni, se a preva-lere è la componente astratta o quella figurativa, quella espressionista o quella informale. Ciò che con-ta è l’aspetto corale di una ricerca che tende a supe-rare la frammentazione delle cose. “Se questo può appassionarti, troverai, su questo lungo tragitto, tanti aspetti vari e differenti quanto la terra ce ne offre sul suo. È straordinario l’oceano nei suoi tempi e movi-menti, sempre inquieto, mutevole ogni istante e quali

squarci al tramonto con quelle piccole nubi pallide che sembrano ridere del peso delle onde azzure”, scri-veva Nicolas de Staël in una lettera del 1953 all’ami-co Renè Char. La pittura di Giuliana Fresco è, metafo-ricamente, proprio quell’oceano inquieto e mutevole, sempre diverso ad ogni istante dove si tenta di com-prendere l’aspetto più intimo delle cose. Squarci di luce improvvisi affiorano dalle sue pennellate espres-sioniste; la materia si addensa come lava che traboc-ca dal vulcano e le macchie di colore talora si espan-dono sulla superficie mentre in altre circostanze si trasformano in immagini”.

Alberto Fiz

Mnemosine III, 2012, olio su tela libera, cm. 160x220, coll. G. F.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Giuliana Fresco

“Lo sguardo di un artista non è cosa da poco… È forse per tali motivi, oltrechè per la speciale tensione dei suoi quadri, che quello di Giuliana Fresco mi si è im-mediatamente mostrato come uno sguardo d’artista o sarebbe meglio dire da ritrattista, giacchè è nel ritrat-to che trova alcuni tra i suoi esiti maggiori (…) Una tavolozza spesso calda e sontuosa rivela in Giuliana altre matrici; ma nei ritratti anche i colori, al modo dello sguardo, tendono a concentrarsi: economizzano

i mezzi e focalizzano lo spazio ristretto di un vuoto. A guardarli bene i ritratti di Giuliana Fresco indicano assai più perentoriamente di altre opere di differente soggetto l’urgenza di una maggiore tensione del colo-re e del segno, sino a trovare nel proprio e impietoso Autoritratto, che è tra i suoi migliori esiti, un quasi monocromo carico d’infinite modulazioni di luce”.

Enrico Mascelloni

Autoritratto, 2002-2003, olio su tela, cm. 61x61, coll. G.F.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

La farfalla, marmo e vetro, cm. 40x30x20, coll. privata

F ranca Frittelli vive e lavora in Toscana presso il suo atelier a Vada vicino al mare. Scultrice e scenografa, è docente di disegno e storia

dell’arte, Presidente dell’Ass.ne per le Arti Visive LA TORRE, fa parte della Commissione Cultura del CPO della Provincia di Livorno. Lavora nel campo delle arti figurative dal 1977. È allieva presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze dello scenografo Franco Nonnis. Dal 1977 lavora nel cinema e nel teatro sperimentale fondando il gruppo teatrale Teatro Vita, un gruppo di avanguardia dove lavora come attrice e scrittrice. Nel 1977 riceve il Premio Fedic a Montecatini con il film sperimentale ‘’ Devo avere capito male qualcosa in questa storia ‘’. Dal 1980 prende parte a seminari di teatro e cinema realizzando cortometraggi didatti-co - industriali sia per la scuola che per l’industria. Dal 1990 lavora nella scultura. È attratta dal movi-mento della figura nello spazio e nel tempo. Per que-sto studia e sintetizza e interpreta la figura nella danza classica e contemporanea. Realizza la storia della danza stessa attraverso Romeo e Giulietta di Bejart - Martha Graham - A. Aley - Duncan - Cunnin-

gam - Carlson - Forsyte. Dalla figurazione all’astra-zione nella concezione sintetica dell’estetica formale il passo e’ breve: ed ecco la creazione di sculture mo-numentali in granito, marmo, legno, bronzo,ceramica per la Nuova Zelanda - Bulgaria - Rep. Ceka - Germa-nia - Francia - Macedonia - Italia - Argentina - Giap-pone. Da molti anni ricerca e studia le donne artiste che hanno vissuto nelle varie epoche tenendo confe-renze per la rivalutazione della donna nell’arte ‘’L’al-tra faccia della storia dell’arte”, nonché pubblicazio-ni sulle professioniste nell’arte. Hanno scritto di lei: Giovanna M. Carli (critico e storico dell’arte), Mara Baronti (President Equal Opportunity Regional Com-mission - Tuscany 2005), Riccardo Nencini (Presiden-te del Consiglio Regionale della Toscana), Elena Maz-za Niro (architetto), Dino Carlesi (poeta e critico d’arte), Tommaso Paloscia (critico d’arte e giornali-sta), Nicola Badaloni (docente di Filosofia all’Univer-sità di Pisa), Ariberto Badaloni (artista e storico dell’arte), Carlo Melloni (critico d’arte), Antonella Serafini (critico d’arte), Mons. Vincenzo Savio, Dino Pasquali (critico d’arte e giornalista).

www.francafrittellisculture.eu - http://web.tiscali.it/[email protected] - [email protected]

Franca Frittelli

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Nasce a Pistoia, dove vive e opera. Consegue il Diploma di Arte Applicata, sezione Tessuto, nel 1985, presso l’Istituto d’Arte di Pistoia e

prosegue la sua esperienza professionale eseguendo progetti e dipinti su tessuti d’arredamento e abbiglia-mento. Ha partecipato a mostre artigianali nella sua città e seguito corsi grafici per la riproduzione di seri-grafie e tipografie. Ha lavorato nello studio del mae-stro Max Loi, imparando la tecnica ad olio e acrilico su

tela. Con passione si dedica all’antica tecnica giava-nese del Batik su tela e cotone raffigurando prevalen-temente paesaggi messicani.

“Nella sua pittura emerge chiaramente l’amore per lo spettacolo offerto dalla natura, dipinto con naturalezza e spontaneità, arricchito da inserimenti naturali rac-colti realmente dall’artista nel paesaggio riprodotto”.

Cristina Bruni

Il viaggio nell’anima, 2005, batik su cotone a due colori, cm. 30x45

Cell. 338 [email protected]

Annalisa Fusilli

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Il risveglio, acquerello e penna su carta, 2012, cm. 50x70

Nata nel 1974 a Viareggio (Lucca). Diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Carrara, ha partecipato a varie collettive e concorsi. Si

ricordano nel 2006 la collettiva al Caffè Petrarca a Fi-renze, il XIII Premio internazionale “Versilia 2006” (premio speciale nudo) e il XXIV “Premio Firenze”. Ha partecipato a varie edizioni del “Premio Italia per le Arti Visive”ricevendo premi editoriali ed espositivi. Dell’attività del 2007 si segnalano la presenza alla rassegna “Sinfonia di figure” alla Galleria Gadarte di Firenze, la prima edizione del Concorso di Pittura “I colori dei Nomadi” organizzato dal gruppo musicale i Nomadi e dai comuni di Folgaria, Castagnole delle Lanze e Casalromano (primo premio), la collettiva

“Saluti ad arte” alla Galleria del Candelaio a Firenze e il XXV “Premio Firenze”. Nel 2008 è ancora presente alla Galleria del Candelaio nella rassegna “La coper-tina del 40°” promossa dalla rivista Eco d’arte moder-na e ottiene il terzo posto nel Premio nazionale di pit-tura, scultura e grafica “Puccini e le sue terre” promosso dall’ACSI.Del 2009 sono la pubblicazione sul volume “Le donne dell’arte in Toscana” e le parte-cipazioni al “Premio Italia per le Arti Visive” (premio espositivo) e al XXVII “Premio Firenze”. Del 2010 è la partecipazione alla rassegna di pittura “Variabili Al-chimie”. Del 2011 e del 2012 la partecipazione alla mostra “Viaggio nel Contemporaneo” a Saragiolo - Piancastagnaio.

Abit.-studio: via Fossone,43 - 54037 Marina di Massa (MS)www.iquadrididebora.it

Debora Galanti

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Luce che cade dagli occhi

Nasce a Firenze nel 1967 e si diploma in Grafica Pubblicitaria e Fotografia all’Istituto Statale d’Arte di Firenze. Tutt’oggi continua ad occu-

parsi con passione di comunicazione. Da anni riscuote notevoli consensi sia da parte del pubblico che della critica. Le sue opere figurano in raccolte pubbliche e private oltre ad essere state più volte pubblicate in cataloghi e riviste d’arte contemporanea. In merito al suo operato si sono espressi valenti critici. Ha parte-cipato a mostre e rassegne nazionali ed estere e otte-

nuto riconoscimenti e premi. Tra le recenti esposizio-ni: Biennale Internazionale Arte di Palermo, premiata al III° “Concorso Civitella Paganico”, “Anticipazione del futuro” mostra itinerante, Rep. Slovacca, “Arte alle stelle”, Rovereto, “Made in Woman - La creativi-tà al femminile” GAMeC - Centro Arte Moderna, Pisa, ”Viaggio nel contemporaneo” Saragiolo (Siena), la personale “I colori e le forme dei desideri”, Sesto Fio-rentino e Firenze.

Cell. 339 5776259www.larixart.com - [email protected]

Lara Galassini (Larix)

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Lara Galassini

Guardando oltre

GecoIl gufo e la luna

Lara Galassini, in arte Larix, racconta in modo sempli-ce, con linee bianche e chiare, le proprie emozioni ed i cambiamenti della vita. Tratti, colori, luci e forme esprimono una personalità forte, creativa, raccontata attraverso il sapiente uso dei colori acrilici. La sintesi e la modernità del linguaggio valorizzano le geome-trie femminili ritratte dall’artista, tutte dalle forme rotonde e caratterizzate da un mood ricercato e con-temporaneo. La sensualità femminile è l’elemento costante e naturale delle sue figure ma un altro tema è quello degli animali, quasi talismani - ricorrenti il gufo, il geco, l’elefante - ai quali attribuisce un valore al tempo stesso ludico ed esoterico reinterpretando-ne anche qui la forma che nella sapiente essenzialità esalta sempre la morbidezza delle linee concentriche.

“L’intensità di colori presenti nella sua tavolozza con-feriscono un equilibrio estetico al quadro e trasmetto-no un senso di protezione. Attratta dalla luce, dal co-lore e dalle dimensioni del pensiero e dei sentimenti, l’artista intraprende un viaggio nell’inconscio che si dipana attraverso una silenziosa calma interiore. Ognuno di noi può ritrovarsi nella sua pittura.”

Antonia Pésare

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Mani, olio, cera, disegno, foto, lino, cm. 100x100

Nata nel 1954 a Saigon, Sud Vietnam, da genito-ri francesi, si laurea in Scienze Economiche nel 1974 e due anni dopo si diploma in Scienze

Politiche presso l’Institut d’Etudes Politiques de Paris. Tra le sue esperienze più importanti, il viaggio in Asia 1976-77; la sua passione per l’arte la porta a studiare, dipingere e tenere mostre in Messico dal 1979 al 1986, dove frequenta dal 1980 al 1984 “La Esmeralda” prima e la Escuela di San Carlos poi, laboratori di Javier An-zures, a Città Del Messico. Nel 1982-83 frequenta an-che Beaux Arts, atelier Caron E. Kalka, a Parigi. Dal 1986 al 1996 vive e lavora a New York, dove nel 1989 conosce l’architetto Vittorio Giorgini, che diventerà suo marito. Infine, parteciperà al corso di Arts Plasti-

ques nel 1993-1996 fino a laurearsi in Arti Visive alla Sorbonne di Parigi. Dal 1991 al 1996 frequenta anche l’Art Student League, laboratorio di litografia e incisio-ne a New York. Dal 1997 risiede a Firenze. L’artista ha esposto in svariate mostre collettive di importanza in-ternazionale, come Manif, Biennale d’arte Contempo-ranea, Nimes, Francia, 1998; International Print Bien-nale, Global Graphics, Maastricht (Olanda), 1993; Print Club Of New York, 1994; “Tropical Rain Forest Exhibi-tion”, Red Square Gallery, New York, 1989; Galeria Metropolitana, Università Metropolitana, Citta Del Messico, 1985. In Italia ha partecipato al Premio Na-zionale Santa Croce per la Grafica, 2007; ha esposto a Palazzo Pretorio, Certaldo, nel Consiglio Regionale del-

Via della Chiesa, 62 - 50125 FirenzeCell. 349 5376870 - Tel. 055 2382882 - www.carolinegallois.com

Caroline Gallois

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Caroline Gallois

la Toscana, Firenze, Artour sempre a Firenze, 2013. Ha tenuto importanti personali in Italia, Parigi, Nimes, New York, Città del Messico, collezionando meritorie pubblicazioni, recensioni e articoli; tra le più recenti, si ricordano quella presso la Galleria Immaginaria, Firen-ze, a cura di Giuliano Serafini, 2013; “L’air dans le ciel”, la Petite Galerie, rue de Seine, Parigi; Galleria La Corte Arte Contemporanea “L’impronta”, Firenze, 2009; “Pa-role Illustre”, Galleria Babele (ex galleria FMR), Firen-ze, 2001; Institut Francais de Florence, “Les Phares, Hommage A Baudelaire”, Firenze, 2000. Tra i più im-portanti premi e borse di studio, si citano: Primo Premio Firenze Confronto e Immagine, dato da Maurizio Vanni, Galleria Art Point Black, 2000; Terzo Premio Biennale d’art Contemporain, Nimes, Francia, 1998; Nessa Co-

hen Grant Of The Art Student League, New York, 1994. Sue opere grafiche appartengono a note collezioni pubbliche, come Corcoran Gallery of Art e National Museum of Woman in the Arts a Washington Dc.

“La Gallois con la sua arte informale, raffinata ed evo-catrice, colpisce per un segno elegante e un tratto so-fisticato della linea, dietro la quale si cela la sua spet-tacolare formazione attorno al mondo, dissimulata da uno stile particolare e del tutto personale. Con grande maestria e disinvoltura è padrona delle tecniche, che nel suo cammino di ricerca sono come una continua, suggestiva metamorfosi da ricreare sulla tela”.

Giulia Ballerini

Vanità 2, olio, cera, disegno, lino, cm. 99x76

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Life1_life2_life3, 2012, tecnica mista su tela, cm. 170x150

Nata nel 1978 a Montevarchi (AR), si trasferisce a Prato, dove nel 1996 consegue la Maturità Classica. Concretizza la sua passione per la

moda ed il design frequentando il Polimoda di Firenze nel 2001. Le sue prime creazioni si contraddistinguono per la sua innata capacità di usare la materia, dando alle tele spessore e vita, anche grazie all’utilizzo della propria tavola cromatica variopinta. Nel 2007 inizia la collaborazione con una galleria italiana; le sue tele diventeranno monocromatiche e volumetriche attra-verso l’utilizzo di materiali vari come la resina. Dal 2008 Beatrice espone in collettive in spazi pubblici e privati. Inizia a studiare il “Movimento” ricreandolo sia su tela che in scultura (ceramica/installazioni). Nel 2011, una sua scultura To Red - Ing Future entra a far parte del catalogo del prestigioso Premio Combat. Sempre in questo anno viene selezionata dal famoso critico d’arte, Arturo Schwarz, una delle sue “colate”,

Milk per l’asta di Arte Contemporanea Sotheby’s (Mi-lano). Partecipa ad ArtVerona 2011 dove una sua in-stallazione viene pubblicata in catalogo; nello stesso anno entra a far parte del progetto “Artisti a km 0” presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, a Prato, installando all’interno del museo un’opera e un video: I Miei Respiri. Nel 2012 la tela Maternità 3 viene selezionata nuovamente per il catalogo del Pre-mio Combat. Una sua opera Uprato, creata apposita-mente per la Giornata Internazionale della Maglieria, viene installata in Palazzo Pretorio e successivamente sulle mura della Biblioteca Lazzerini. La sua ultima personale “Life” ha trovato spazio in varie riviste e siti, riscuotendo un grande successo di pubblico. Dal 2012 collabora con diverse gallerie italiane; recentemente ha presentato i suoi lavori al pubblico svizzero. Sue opere sono presenti in varie collezioni pubbliche e pri-vate italiane ed internazionali.

Via della Fortezza, 23 - 59100 Prato - Tel. 349 [email protected] - www.wix.com/beatricegallori/art

Beatrice Gallori

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Abit.- studio: Viale Filippo Turati, 64 - 52011 Bibbiena (AR)Tel. 0575 593440 - Cell. 347 2516959 - [email protected]

Dreamland, 2013, tecnica mista su tela, cm. 70x70

Idea - 2, 2013, acrilico su tela, cm. 50x70

P resente sulla scena artistica da diversi anni ha esposto in personali, fiere d’arte, rassegne e premi nazionali e internazionali, sia in Italia che

all’estero, ottenendo numerosi riconoscimenti, in particolare a diverse edizioni del “Premio Italia per le Arti Visive”, del “Premio Firenze” - in mostra al Caffè Storico “Giubbe Rosse” e nelle sedi del Consiglio Re-gionale della Toscana di Palazzo Panciatichi e Palazzo Bastogi -, del Concorso Nazionale d’Arte Contempo-ranea SaturArte, Palazzo Stella, Genova, del Premio Internazionale di Pittura e di Design “Rifiuti in cerca d’Autore” di Salerno, della rassegna ‘’Libera Fanta-sia’’ organizzata da ANLA-Consiglio Regionale della Toscana, Galleria d’Arte Mentana, Firenze. Nel 2009 la partecipazione alla rassegna “THE WALL-1989-2009”, Palazzo Stella, Genova, invitata dall’ Associa-zione Culturale “Satura”, la porta ad esporre in varie

Maria Gambacorta

città dell’Est Europeo, in Lituania, in Estonia e Letto-nia, con il patrocinio di M.K.C. National Art Museum e Istituto Italiano di Cultura, ed infine a Berlino.

“...Temi come sogno, luce, affrontati con forza colori-stica, con impatto materico veramente sorprendente. È questo lo strumento che indica le sue composizioni atte al potenziamento della capacità evocatrice del colore e della materia. L’artista lo sperimenta con tim-bri puri che raggiungono sonorità e raffinatezza, colo-re-immagine, colore-suoni colore-comunicazione...”

Michael Musone

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Donne Dell’Arte in toscAnA

La scatola della memoria, 2000, mixed media, cm. 60x60x60

Patrizia Garberi ha sempre esplorato tutte le possibilità tecniche dell’espressione visiva. In particolare, dopo il periodo del figurativo

“stretto” ed iperrrealista, che dall’illustrazione scientifica l’ha condotta ad esplorare le tecniche di illusione visiva come il trompe l’oeil che ha rivisitato su tela, ha coltivato il tema del ritratto che ha affron-tato come strumento di indagine personale.In segui-to si è dedicata per una decina d’anni all’esplorazio-ne di tecniche materiche e all’introduzione di Object Trouvé nei suoi lavori, quali interventi evocativi e ri-mandi a memoria emozionale.Nei lavori più recenti ha introdotto oltre alle altre tecniche materiche, an-che stampe digitali di fotografie scattate personal-mente, su cui intervenire in modo grafico, pittorico e materico. Ha una formazione artistica e psicologica, il liceo artistico e l’Accademia a Brera, e la professio-

ne di illustratrice per 20 anni. In parallelo, coltiva l’interesse per le persone e la mente umana, iniziato giovanissima con lo studio personale dell’Astrologia Classica, e proseguito con un master in Psicologia e Filosofia Buddhista, e una laurea magistrale in Psico-logia Neuroscienze. Da più di un decennio oltre all’insegnamento artistico offre percorsi con Medita-zione e Mindfulness, Tecniche Immaginative, Soste-gno e Orientamento a mediazione artistica, anche in ambito psico-sociale e riabilitativo. Molte le mostre personali e collettive realizzate, tra queste si segna-lano le più recenti: Dipinti ed oggetti, Momoyama Artspace, Firenze 2003; Inner Landscapes, Associa-zione Castagneto Arte, Castagneto Carducci 2007; Arte e Benessere Interiore, Mitica India, Marina di Carrara 2010; Incontri 2012, esposizione personale al Forte di Bibbona.

Via Molino a Vento,3 - 57016 Rosignano Marittimo (LI)Tel. +39 0586 761249 - Cell. +39 338 3407092 - www.artimagery.it

Patrizia Garberi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Donna in giallo, 2006, colla a caldo su vetro con sfondo di pastelli ad olio su carta, cm. 40x30

Gandolfa Gennaro è nata in Sicilia, si è laureata in Sociologia a Trento ed è attiva a Firenze, dove vive e lavora. La figura, oggetto privilegia-

to delle sue riflessioni artistiche, diventa il luogo della rappresentazione dei sentimenti profondi o degli stati d’animo espressi con la forza di una pittura sintetica e vigorosa. Le sue immagini evocano una vitalità inte-riore, intellettiva e sensibile. Non a caso le donne co-stituiscono il tema preponderante dei suoi dipinti. Anche lo stile, la tecnica e la materia usata risentono di questa ricerca: talvolta prevale la delicata leggerez-

za dell’ombra o del velo, altre l’impeto deciso del se-gno o l’energia sprigionata dal colore che diventa il mezzo per dar materia ai sentimenti. L’artista ha parte-cipato a molte mostre collettive. Nelle mostre perso-nali, realizzate in varie regioni italiane e all’estero, ha messo spesso in evidenza il legame che unisce il suo linguaggio artistico a quello poetico offrendo al pub-blico percorsi pittorici ispirati alla lirica di Baudelaire, Lorca, Neruda e Plath.

Samanta Monco

[email protected]

Gandolfa Gennaro

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Informale, 2013, tempera ad uovo, cm. 100x80

Alberta Gerard nasce a Firenze il 27 novembre 1976. Nel 2002 si laurea in Pittura presso l’Ac-cademia di Belle Arti di Firenze e subito dopo

si specializza in Grafica conseguendo una laurea di II livello. Per un anno ha frequentato la Libera Scuola del Nudo. Nel 2001 e nel 2002 espone alle Giubbe Rosse nelle collettive “Profezie di Bellezza” seconda e terza edizione. Sempre nel 2002 espone alla Casa del popolo di San Giusto e l’anno seguente nelle sa-lette comunali del Comune di Barberino del Mugello e a Villa Pozzolini. Nel 2004 è presente nello spazio espositivo “La Volta” di Certaldo e nel refettorio dell’Abbate presso l’Abbazia dei Santi Salvatore e Lorenzo a Badia a Settimo. Dal 2004 al 2008 ha parte-cipato al concorso per i giovani artisti del Gruppo Do-

natello vincendo diverse volte e potendo esporre nel-la sede stessa. Nel 2004 si classifica seconda al 38° Premio Città di Lastra, concedendo il bis nel 2006 per la grafica e poi anche nel 2008 per la pittura. Parteci-pa al XXIV Premio Firenze vincendo un altro premio ed esponendo in via Larga nel 2006 e, sempre nello stes-so anno, espone in personale a Villa Caruso Bello-sguardo e al Palagio di Parte Guelfa. Tra il 2008 e il 2010 la personale al Palazzo Bramante di Pesaro e presso il Circuito culturale ricreativo Rigacci, e il pre-mio per la grafica al XXV Premio Italia. Tra le mostre più recenti si ricordano quelle fiorentine nella sede dell’Associazione culturale Casa di Dante(2012) e nel-la Rotonda Barbetti di Porta al Prato (2013).

Via Niccolò Paganini, 68 - 50127 FirenzeCell. 339 3156563 - [email protected]

Alberta Gerard

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Traccia di corpo in box - frame (Self portrait A4), 2013, tecnica mista, cm. 30x30

Nata a Prato, Elisa Gestri si laurea in Lettere Mo-derne all’Università degli Studi di Firenze con tesi sullo scultore Libero Andreotti e il Premio

Antico Fattore. Parallelamente si forma in teatro e danza con grandi maestri tra cui Eugenio Barba. Dopo gli studi si sposta a Roma, dove lavora per alcuni anni come attrice nel teatro off, diretta, tra i tanti, da Franco Di Matteo, Pippo Di Marca, Chiara Guidi di Societas Raffaello Sanzio, Lucia Calamaro. In autonomia pratica il genere della Performance Art, esibendosi in spazi prestigiosi della Capitale. Nel 2008 le viene attribuito il IV Premio Fersen all’Attore Creativo. Frattanto svolge un’intensa attività di modella per artisti, entrando così in contatto profondo con pittura, scultura, fotografia. Coniugando arti performative e pittura, nel 2012 pre-senta al pubblico la performance in estemporanea Traccia di corpo in movimento, di cui si occupa, tra gli altri, il giornalista Fabrizio Borghini nella sua rubrica Incontri con l’arte su Toscana TV. La sua opera suscita

l’interesse di autorevoli addetti del settore, che ne ri-conoscono le potenzialità e la incoraggiano a prose-guire. Inizia dunque a produrre quadri che dalla prima-vera del 2013 sono visibili in due importanti spazi espositivi in Toscana e a Roma, i luoghi tra cui si divide.

“Soggetto, autore ed esecutore della mia opera è il corpo. Vive, si contamina con la materia pittorica e la-scia tracce: sindone profana e insieme sacra, perché da quando il Corpo si è fatto sindone ogni corpo è sa-cro. Materia d’elezione è la stoffa, da sempre sostanza dell’operosità femminile e risorsa tradizionale della città da cui provengo e in cui sono cresciuta, Prato. La ricchezza sensoriale del tessuto impedisce di rifugiarsi nel concetto: il lavoro è artigianale, come quello di in-finite e pazienti mani di donna che prima di me hanno composto le loro trame esemplari ed anonime. Per loro, e a nome loro, lascio la mia traccia”.

Elisa Gestri

Cell. 339 [email protected]

Elisa Gestri

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Nevicata improvvisa, 2012, tecnica mista su tela, cm. 60x70

Nata a Parigi, è cresciuta nel quartiere artistico per eccellenza, Mont martre. I suoi genitori, originari invece dello Champagne, avevano ri-

servato per lei idee frizzanti come l’omonimo vino… A sei anni partecipa con successo ad una sfilata per una casa di alta moda parigina; in seguito sarà lei stessa a disegnare abiti dichiarando che per una bambina è più facile intuire cosa piace indossare ai bambini! Comin-cia così a posare per le prime foto pubblicitarie e i primi filmati ed entra a far parte della scuola di danza dell’Opera di Parigi. A vent’anni comincia a disegnare modelli di moda per Yves Saint Laurent, Chanel e Gi-venchy; nel frattempo frequenta la compagnia teatra-le diretta da Maurice Escande, dove le affidano ruoli di attrice comica e conosce il suo futuro marito Alvaro con il quale intreccerà un fitto scambio di moda fra Parigi, Bruxelles, Londra e Firenze. Inizia a dipingere proprio grazie a suo marito che la invita a realizzare un dipinto da una sua fotografia. In seguito, per affinare

la tecnica pittorica impara il metodo Martenot fre-quentando la medesima scuola all’Impruneta di Firen-ze. Dal 2002 è entrata a far parte del gruppo di artisti in permanenza alla Galleria Mentana con cui ha parte-cipato a diverse rassegne tra cui Individuazioni, Il Ca-lore del Colore, Valori di Continuità e ad alcune fiere d’arte come quelle di Gent e Innsbruck.

“Annie Gheri, nell’essenzialità di una descrizione che riporta ai sentimenti, si orienta verso un realismo poe-tico che ci fa balzare indietro, catapultandoci in un tempo passato dove la natura era ancora avvertita come madre generosa, rispettata e amata (…). Nelle sue opere c’è l’humus dei luoghi cari, che si intuiscono nel racconto che si ritrova fra le macchie dei colori che digradano in chiaroscuri e contrasti armonici (…). Tut-te le opere sono avvolte da un’aura di spiritualità che rende indefiniti i confini tra il reale e lo spirito”.

Federica Murgia

www.gallerimentana.it

Annie Gheri

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Riproduzione su encausto del Satiro Danzante, bronzo del IV secolo trovato nei fondali del Mediterraneo nel 1998 e conservato nel Museo di Mazara (Trapani)

Via Ciuto Brandini 27 - 50126 FirenzeTel. 055 680895

Antonina Giammarinaro Monti

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Antonina Giammarinaro Monti

Antonina Giammarinaro Monti vive e lavora a Firenze dove, dopo la laurea in Lettere Classi-che con lode, ha continuato gli studi sotto la

guida di illustri professori (Giorgio Pasquali, Giacomo Devoto, Bruno Migliorini, Carlo Battisti) conseguendo col massimo dei voti il diploma di Perfezionamento in Filologia Classica e in seguito il diploma di Perfezio-namento in Filologia Moderna. Ha dedicato la sua at-tività di ricerca alla saggistica e alla glottologia. Nell’ambito di tali studi ha collaborato nella realizza-zione dell’Atlante toponomastico della Venezia Tri-dentina con la pubblicazione del commento al foglio XIII “I nomi locali del Roveretano”. Ha collaborato alla stesura del Vocabolario Storico della lingua italiana dell’Accademia della Crusca ed ha svolto attività di-dattica presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Firenze. Ha lavorato con il grado di bibliotecario diret-tore presso la Biblioteca Nazionale di Firenze ed è stata più volte incaricata dal Ministero dei Beni Cultu-rali di rappresentare le biblioteche italiane in conses-si internazionali come Mosca e Philadelphia. Fa parte di alcune associazioni culturali fiorentine tra cui la “Compagnia del Paiolo”, l’“Unione Fiorentina”, il “Cir-colo degli artisti-Casa di Dante” dove ha organizzato alcune sue mostre personali di pittura. Poetessa e pittrice ha pubblicato in antologie e riviste numerosi articoli e poesie nonché un volume di poesie “Fram-

menti di luce” illustrato con riproduzioni di suoi dipin-ti. Ha partecipato a manifestazioni e mostre in Italia e all’estero riscuotendo premi e lusinghieri consensi di pubblico e di critica. Si ricordano il Primo Premio per la poesia (Firenze, 1999) e il Premio di sala (Firenze, 2012) dell’Accademia “Il Fauno”; i diplomi di finalista al Premio Firenze per la poesia tutti gli anni dal 1995 al 2001; il Primo Premio di pittura alla XVII Rassegna d’arte “Città di Viareggio” 2003; i premi e i riconosci-menti del “Premio Italia per le arti visive”, Firenze-Certaldo-Capraia per diversi anni consecutivi dal 1997 al 2008; la medaglia del Premio Italia, XXIII edi-zione 2008, organizzato dalla rivista Eco d’Arte Mo-derna, per i numerosi successi riportati dall’artista nel corso di oltre dieci anni; i vari premi del Associazione Marzocco. Nel 2004 il Comune di Mazara, città natale della studiosa, le ha conferito il I° Premio di eccellen-za alla carriera. Il critico Pierfrancesco Listri ha dedi-cato alla pittrice un lungo articolo di cui si riporta il seguente brano: “Due profondi e intimi motivi nutrono l’ispirazione di questa artista: le memorie dell’antica classicità mediterranea e l’interiore lirismo di sfuma-te passioni di vissuto sentimento. In ogni sua espres-sione pittorica, l’artista si distingue per una limpidez-za che tende ad un felice chiarismo, per l’eleganza delle campiture, sempre figlie di una sintesi sobria, leggera, ricca di sentimento”.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Meditazione, olio su tela, cm. 80x100

Via Giusti, 12 - 50121 FirenzeTel. 055 245297 - Cell. 333 734.3038 - [email protected]

Leda Giannoni è nata a Montecatini Terme ma vive a Firenze fin da piccola. Da sempre il suo amore per l’arte l’ha spinta a dipingere e la sua

dedizione, nel tempo, si è tradotta in un vero e pro-prio impegno. Frequenta scuole di rilievo quale la Scuola Artistica di Tiziano Bonanni. Si è appassiona-ta alla scultura, ha frequentato la bottega d’arte di Amalia Ciardi Dupré con lavori di terracotta e cerami-ca. Studia la tecnica pittorica con attenzione alla forma. Essa filtra la visione delle cose attraverso suggestioni emotive e cromatiche vivaci e attuali, ma di vaga ispirazione novecentesca. Recenti studi di ritratto dal vero hanno reso il tessuto pittorico più realistico e sensibile al valore plastico. Si è soffer-mata sullo studio dell’arte plastica con dipinti su le-gno dorato e ha proseguito con una ricca produzione di tecniche miste e oli su tela. Inoltre si è specializza-ta nel ritratto di personaggi famosi. Ha partecipato a mostre di pittura nazionali, estemporanee ed a diver-si premi importanti. Il suo nome è legato a mostre come la personale al “Convitto della Calza” nel 2006, la personale alla S. Giovanni Battista “Volti e imma-gini toscane” nel 2008, al Grand Hotel personale con ritratti al femminile nel 2009, alla Galleria Mentana personale nel 2009, all’Officina Profumo Farmaceuti-ca di S. Maria Novella nel 2010. Oltre alle esposizio-ni che nel corso degli anni si sono svolte, è a Venezia nel 2011 all’Hotel Amadeus per il premio Biennale “Gondola d’oro”; a Roma alla Galleria Il Collezionista per “premio artista internazionale” nel 2012. A Vero-na è presente con “L’arte è amore” all’ Itaca Gallery nel 2012. A Parigi per il premio internazionale “Le Louvre” nel 2012. A Bruges per la mostra collettiva “Città di Bruges”, nel 2012. Inoltre, sempre nel 2012

Leda Giannoni

alla Galleria Frosecchi ha presentato le sue opere dedicate alla danza con la personale “Arte ispira arte” immagini dedicate alla grande etoile Carla Fracci. Nell’opera Carla Fracci mentre stringe le scar-pe da danza c’è tutta la poeticità di una donna in una dicotomia cromatica, in un trionfo di emozioni esteti-che composte e raffinate. Le sue opere sono presenti in fondazioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Ha donato il dipinto “Giovanni Paolo II” al Museo Ci-vico Giuseppe Sciortino a Monreale - Palermo.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Leda Giannoni

Ritratto di Giulia, olio su tela, cm. 70x100

La pittura di Leda Giannoni ha l’intonazione di un dia-ro intimo in cui le immagini della memoria si mesco-lano ai colori vivaci del presente, sempre ricco di nuove suggestioni e spunti ispirativi. Artista dotata di rara sensibilità, vera e propria esploratrice delle pieghe più intime dell’animo umano, Leda ha matura-to negli anni un lessico pittorico che unisce alla forza costruttiva del disegno, e quindi alla definizione pla-stica dei corpi, il senso della luce che percorre le su-perfici facendole vibrare e imprimendo loro una certa vitalità organica. Il suo sguardo indagatore e seletti-vo raramente si lascia distrarre dalla multiforme va-rietà del reale, ma preferisce soffermarsi sul raccon-to di ciò che più ama e conosce: i volti delle persone care, le scene di vita familiare, la poesia degli ogget-ti che abitano il quotidiano, l’incanto di un paesaggio osservato dalla finestra e riprodotto sulla tela non in forma di frammento ma quale immagine di pura bel-lezza universale. La realtà trova spazio e acquista sostanza nei suoi dipinti che si aprono ad un’intepre-tazione lirica e sottilmente malinconica dell’esisten-te, come se a motivare il suo tracciato espressivo vi fosse il desiderio di sottrarre le persone e le cose amate all’intervento ingiurioso del tempo che tutto trascina nel vuoto disarmante dell’oblio. È solo fer-mandoli sulla tela che i momenti vissuti sfuggono all’inclemenza dei giorni per mutarsi in certezze inne-gabili e imperiture, testimoni di un’esistenza che di-venta eredità per coloro che verranno. Dipingere vuol dire anche coltivare l’ambizione di vincere il tempo, di spingersi oltre i suoi limiti per lasciare traccia di sé al mondo, ambizione non estranea alla pittura di Leda che può dirsi un compendio dei suoi amori e delle sue passioni, la musica e la danza anzitutto, arti gemelle da lei celebrate quali espressione di grazia e raffina-tezza, di equilibrio e armonia. La linea ondulata e

sintetica che definisce i contorni di certe sue figure danzanti, impone una profonda conoscenza del corpo umano e del movimento affinchè l’immagine riprodot-ta sulla superficie pittorica mantenga integri il dina-mismo e l’energia; compito non facile in cui Leda rie-sce dotando la figura di un senso musicale e ritmico che la rende viva, sensuale e sofisticata, non solo im-magine della realtà, ma simbolo dell’impeto dinami-co attraverso cui si concretizza la vita.

Daniela Pronestì

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Aracne, 2012, acrilico su tela, cm. 100x100

[email protected]

Monica Giarrè

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Monica Giarrè

Nata a Tosi nel 1961, si è trasferita a Firenze nella metà degli anni Ottanta e qui, dopo in-contri importanti e fondamentali insegnamen-

ti (allieva prima di Giuseppe Leo e poi di Paolo Frosec-chi), inizia il suo percorso espositivo a lungo meditato: nel 2001 due personali al Palagio di Parte Guelfa e a Villa Montalvo (Campi Bisenzio) seguite da tre collet-tive. Nel 2002 le personali alla Galleria Mentana e alla Galleria La Tartaruga (Roma) la partecipazione a diverse collettive fino al 2006 quando, collaborando con la Galleria Frosecchi, viene invitata alle Fiere di Firenze, Parma e Genova. Il 2008 è l’anno di tre perso-nali: una alla Galleria Frosecchi, le altre ai ristoranti Garbo e Buchetta. Si susseguono anche le collettive e ottiene riconoscimenti ai Premi Firenze, Calindri, Ita-lia. Nel 2012 la grande personale al Museo Archeolo-gico di Fiesole e le mostre all’Artexpo di Arezzo, al Museo del Calcio di Coverciano e al Museo Alinari.

“La circostanza stagionale ha dato vita ad un periodo di lavoro per le donne e fra quelle che hanno avuto la compiacenza, ma anche il coraggio di accogliere l’en-nesimo invito, Monica Giarrè può ben delineare un bilancio della propria recente attività dedicata alla fi-gura femminile. Ecco un mondo familiare, un racconto umano, un’altra tappa della sua vocazione d’artista evidentemente cresciuta in un clima di fervidi contatti familiari e amicali, eppure singolarmente libera. In queste sue figure si avverte un inconsueto candore seppure nella prorompente bianca nudità che emerge da geometrie dai colori crudi. Infatti, ad un primo esa-me si può pensare che la Giarrè cerchi di giustificare la collocazione spaziale ma penso anche suggerire una sapiente soluzione di rottura. L’osservatore è pre-

so dalla leggerezza limpida della figura ma subito dopo non può ignorare le forme geometriche compo-sitivamente aggregate in un esatto andamento che fa vedere lo stretto rapporto tra il dato figurativo e il ri-gore geometrico che anche nei colori emana un serio processo di depurazione. Ritengo che il momento cre-ativo di Monica sia pronto ad uno scatto per una stra-da nuova che terrà conto della vecchia, sfatando cer-tamente l’opinabile detto”.

Giuse Benignetti

“L’introduzione della figura umana risale a tempi piut-tosto recenti e testimonia un nuovo amore per il corpo delle donne che è diventato emblema di una di femmi-nilità viva e libera. Dal punto di vista stilistico, riper-correndone in breve l’evoluzione, si nota un forte le-game con uno dei momenti più significativi della storia dell’arte, cioè quello che va dalle riflessioni di Paul Cézanne sulle forme fino toccare le scomposizio-ne dei piani dei cubisti, soprattutto quelle di Georges Braque. Di grande interesse è sua la produzione sulle figure mitologiche che l’ha portata all’elaborazione di un complesso studio dedicato alla donna. L’artista, attraverso un’interpretazione in chiave psicologica di Dafne, Aracne, Diana, fino a giungere alla dantesca Beatrice, ha offerto una lettura del mondo emotivo femminile mostrando in questi soggetti di volta in vol-ta la forza, il carattere, la sensualità ma anche la com-plessità di queste donne. Proprio in queste opere si definisce una tavolozza brillante, ricercatissima nei colori, che si sposa con uno stile asciutto dai contorni marcati e dalle campiture che ricordano la Pop Art americana”.

Samanta Monco

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Monica Giarrè

Dafne, 2012, olio e acrilico su tela, cm. 100x100

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Ma sono mille papaveri rossi, olio su tela e cornice in legno, cm. 76x135

Nata in provincia di Bari, vive e lavora a Firenze dal 1987. Ha iniziato a dipingere frequentan-do a Firenze il Laboratorio d’Arte Nibe della

pittrice Nicla Cesari, affinando poi le tecniche dell’ac-querello e dell’acrilico in corsi di pittura en plein air presso il Burren Painting Centre di Lisdoonvarna, nel-la Contea di Clare, in Irlanda. Ha esposto in varie col-lettive, tra le quali alcune edizioni del “Premio Italia per le Arti Visive”, ottenendo vari riconoscimenti. Nei suoi lavori privilegia il figurativo, rappresentando in particolar modo fiori e paesaggi. In essi l’autrice: “...sembra proprio orientata ad abbandonarsi in una di-mensione di flautata naturalità appena sbocciata alla

vita ove fragranze e morbidezze si rincorrono lungo il sentiero di lunghe osservazioni ravvicinate di petali e di foglie raccolte con piglio meticoloso in un “carnet” botanico venato di naiveté o si dispiegano nelle stria-ture calde d’un tramonto appuntato sul calendario degli eventi personali”.

Alvaro Spagnesi, Eco d’Arte moderna, n. 170 - 2009

I suoi oli aprono: “...una sorta di giardino incantato e i suoi fiori così limpidi, così giganteggianti, appaiono andare oltre la realtà per comporre e intessere valori cromatici e di luce”.

Roberta Fiorini, Eco d’arte moderna, n. 162 - 2007

[email protected]

Chiara Giordano

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Estremo Oriente, tecnica mista su tela, cm. 100x100

Nata a Castel San Niccolò, vive e lavora a Ponte a Poppi (Arezzo). Da tempo è presente in nu-merose rassegne, fiere e premi dove ha otte-

nuto significativi riconoscimenti; tra i più recenti: le collettive a Foiano della Chiana (Arezzo), ”FIDAPA espone le Artemisie”, a Meleto Cavriglia (Arezzo), nel palazzo della Provincia di Arezzo, “Arte per non di-menticare” ad Arezzo, le personali al Monastero di Camaldoli nel 2007 e 2008 e alla Galleria Modigliani a Milano, la partecipazione alle manifestazioni perio-diche del “Premio Italia per le Arti Visive”, del “Pre-mio Firenze”, della Rassegna nazionale di pittura Li-

vorno. È presente alle fiere “Immagina” di Reggio Emilia nel 2008 e 2009, “Vernice Art Fair” di Forli nel 2009, “Art Expo” di Arezzo nel 2011 e 2012; nel 2009 partecipa a “Primavera Maremmana” a Grosseto, a “Percorsi d’arte in Biblioteca” a Pontassieve, alla Mo-stra di Pittura al Castello Weissenstein Pommersfel-den (Norimberga), ad “Arte Sotto i Portici” a Bologna - anche nelle tre edizioni successive - e tiene una nuo-va personale al Monastero di Camaldoli ed una ad Abano Terme, mentre nel 2012 è in personale a Poppi nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea.

Cell. 349 3983780www.linagiorgi.com - [email protected]

Lina Giorgi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Lina Giorgi

Visioni di mezzogiorno, tecnica mista su tela, cm. 120X80

“Nei suoi ritratti della natura il vero appare sempre plasmato al filtro di un’annotazione magica: una luce, un movimento, un’inquadratura, diventano ingredienti attraverso i quali l’artista attribuisce ai luoghi e ai sog-getti, pur riconducibili alla realta’ che la circonda, un ulteriore accento, come una sorta di avvolgente ab-braccio, emozionale, idealizzante. Poesia ed energia si fondono negli scorci del paesaggio casentinese, negli orizzonti di prati e di spiagge dove corrono liberi i ca-valli, ma anche nelle figure degli alberi che spesso Lina isola dal contesto naturalistico e tratteggia con chiome lussureggianti, per lasciare emergere tutto il carico simbolico di questa forma che unisce la terra al cielo. Nel suo percorso espressivo il colore non puo’

che corrispondere a questa inclinazione a rendere straordinaria ogni visione e dalla percezione di luci smaglianti talvolta trasmigra in atmosfere fantastiche osando alberi azzurri o campi inondati di arancione.L’artista continuamente trasforma cio’ che vive, cio’ che osserva, cio’ che sente e in questo viaggio la sua ricerca si apre a nuove sperimentazioni come ci atte-stano alcune recenti opere dove Lina demarca piu’ esplicitamente il confine tra realta’ e immaginazione, tra veduta e memoria, così che una visione si interpo-ne o sovrappone all’altra instaurando un’affascinante e diversa ipotesi di dialogo.”

Roberta Fiorini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Inverno al Palmerino, acquarello su avorio, diametro cm. 9

Nasce a Bologna dove si diploma all’Istituto Statale d’Arte nella sezione di Pittura sotto la guida del maestro Vasco Bendini. Lavora per

un anno nella Pinacoteca comunale come apprendista restauratrice. Il matrimonio la porta a trasferirsi a Fi-renze dal 1967, dove si dedica alla miniatura di ripro-duzione, lavorando su commissione. Continua in pa-rallelo la ricerca di un’espressione propria e nel 1982 allestisce la prima mostra personale di acquarelli su avorio, a tema prevalentemente paesaggistico, che riscuotono successo. Si applica allo studio di nuove tecniche su più ampie dimensioni, utilizzando l’acqua-rello a secco su cartoncino “martello”, dedicandosi anche al genere del ritratto. Affascinata dalla Tradi-zione iconografica su temi sacri, esegue copie dei

grandi maestri del Cinquecento (Beato Angelico, Bot-ticelli, Leonardo), Seicento (Caravaggio, Guercino, Carlo Dolci) sino a spaziare verso autori del Settecen-to francese. Mediante la tecnica della tempera a uovo, con l’aggiunta della tempera grassa dagli effet-ti luministici, realizza creazioni originali su tela e su tavola d’argomento sacro. Dal 2000 è presidente del Gruppo “Tabula picta”, sotto l’egida del quale ha pro-mosso ed allestito numerose collettive e la realizza-zione di una mirabile “Via Crucis” nella Chiesa di S.Ambrogio a Firenze. Ha partecipato a numerose edi-zioni del “Sacro nell’arte” su temi biblici presso la Basilica della S.S.Annunziata. Sue opere sono pre-senti in collezioni private in Italia, Europa e Stati Uniti.

Vive ed opera a Firenze - Cell. 333 [email protected] - www.angelagiuliani.info

Angela Giuliani Perugi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Angela Giuliani Perugi

Silenzio e vita, 2006, tempera grassa su tela, cm. 50x40

“Angela Giuliani Perugi è una raffinata artista di origi-ni emiliane che da quarant’anni vive ed opera a Firenze profondamente legata allo spirito umanistico-rinasci-mentale che connota la città nei suoi splendori monu-mentali. Le competenze restaurative e riproduttive di un’opera la accompagnano fin dalla giovinezza per maturare percorsi alternativi in una progressione si-gnificativa di esiti pittorici, alternando sorprendenti copie ad originali soggetti d’invenzione. Lo stile minia-turistico inaugura il suo avvicinamento all’arte nell’ap-plicazione preziosa dell’acquarello su avorio che rega-la squisiti scorci paesaggistici di lenticolare fattura coloristica. Nelle opere ad acquarello “temperato” su cartone o su tela ottiene vivide gradazioni chiaroscu-rali su più ampi formati di singolare lirismo nella poe-tica suggestiva del ricordo. Ritrae con cura distensive vedute dell’amato paesaggio toscano nella rievocazio-ne di luoghi paesistici, pacificanti avvallamenti cam-pestri con casolari tra cipressi ed ulivi verdeggianti e solari segmenti del litorale tirrenico a lei cari. La luce diviene l’elemento unificatore di queste visioni che, nei toni di un caldo cromatismo, affermano una purez-za atmosferica dal respiro idilliaco nell’armonicità dei

dettagli. Il ritratto e la figura sono felicemente resi sia per la resa fisionomica che per dovizia di positure, ora in assoli o inseriti in contesti naturalistici che ne acca-rezzano le sembianze. Se la natura è una fonte ispira-tiva privilegiata, nella sua copiosa produzione svolge un ruolo primario la riproposizione del sentimento del Divino. Realizza con ricercata perizia temi d’arte sacra, ideati o riprodotti nel rigore delle icone con l’apporto di brillanti pigmenti e della foglia d’oro zecchino o tra-duce con immedesimazione i dettami delle tavole di-pinte da insigni maestri del passato. L’azione diligente del pennello ricrea figure devozionali, episodi o perso-naggi di ispirazione biblica o di impronta liturgica nella riesumazione di iconografie classiche legate al culto mariano, così diffuso a Firenze, come la scena eterea dell’Annunciazione. Fedele alla componente trascen-dente nella cultura delle arti visive contemporanee, Angela Giuliani Perugi si pone in continuità con la tra-dizione sacra, fornendoci interiorizzate testimonianze di spiritualità, avvalorate da prassi esecutive ispirate nel dialogo tra reale e ideale, tra la natura umana e l’ineffabile”.

Silvia Ranzi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Via Romagna, 7 - 52100 Arezzo - Tel. 0575 20590 - Cell. +39 320 [email protected]

Maura Giussani

Un pomeriggio a Fontana di Trevi, 2012, olio su tela, cm. 70x80

Maura Giussani nata nel 1952 a Milano dove si è diplomata presso il liceo artistico Beato Angelico. Attualmente vive e lavora ad Arez-

zo. I suoi soggetti preferiti sono lo studio delle luci e dei riflessi in tutte le loro manifestazioni, ma ama an-che spaziare tra figurativo ed astratto, per sperimenta-re tecniche diverse. Dal 2003 ha partecipato a varie collettive in Italia e all’estero. Ha partecipato anche a vari concorsi: 2006, terza classificata ”Estemporanea Sasso di Simone; 2007, opera segnalata al ”Premio Nazionale Mecenate”; opera segnalata al “Premio Agazzi“ (BG); 2008, terza classificata all’estempora-nea “Città di Monterchi”; 2009, collettiva presso l’Atrio d’onore della Provincia (AR); 2010, terza classi-ficata concorso pittura contemporanea al “Monterchi-festival”; 2011, opera segnalata al ”Premio di pittura contemporanea” Lucignano; 2012, terza classificata al ”Premio Astrolabio”; terza classificata all’estempora-nea Rigutino; terza classificatga al concorso nazionale ”Ancos”; partecipazione ad “Artexpo” (AR).

“La pittura della Giussani è sinonimo di ricerca accu-rata della visione cromatica in vari aspetti. Lo studio dei riflessi ottenuti da varie visioni, quasi maniacal-mente realistiche, nei suoi soggetti a vocazione mo-toristica (auto, moto, ecc.), ne danno una lettura pia-cevole e fortemente convincente, con strati di contrasto che rafforzano lo spazio irreale dell’esterno del soggetto. Notturna, in opere, dove lo spazio e la luce giocano da padroni sul fondo pittorico, influenze quasi Hopperiane nei suoi soggetti da sala da ballo, bar e situazioni sospese nello spazio-tempo, fanno di quest’artista un composito equilibrato di ricerca pit-torica al di sopra di mode e atteggiamenti molto co-muni all’arte contemporanea. La Giussani è un’arti-sta che riesce ad avere il coraggio di sperimentare nuove strade, anche se alla base vi è una maturità mentale e di concetto che la rende riconoscibile e unica nel suo stile”.

M° Alessandro Marrone

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Io Abito, 2011, gesso e acrilico su tela, cm. 80x170

Nata in Colombia nel 1967. Nel 1998 lascia il suo lavoro come dentista per venire in Italia a studiare arte. Dopo aver fatto diversi corsi di

disegno e pittura, nel 2001 s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove si diploma in Pittura nel 2006. Nel 2009 segue il master in Arti Visive alla Libe-ra Accademia di Belle Arti di Firenze (LABA). Oltre al lavoro come artista, è insegnante di Anatomia dell’Im-magine alla LABA. Numerose le mostre personali e collettive; tra queste si ricordano: le personali In Bian-co (201, atelier Art studio and Gallery, Patricia Glauser, Firenze); Insight Outside (2010, Galleria Lato, Prato); Un parcours a deux temps (2007, Elsa Fajardo, Wavre, Belgio); le collettive Visone bianco e nero, pensieri a colori (2012, Barbara Vincenzi, Venezia); Gender fluid (2012, Barbara Vincenzi, Centro d’Arte Moderna, Pisa); Visioni in Bianco e Nero (2012, Barbara Vincenzi, Stu-dio Iroko, Milano); Oniricum (2011, Angelo Pieroni, Museo della Specola, Firenze); Artdesignweek show (2011, Galleria Bardi Contemporanea, Firenze); Verde que te quiero verde (2009, Vittorio Corsini, piazza Ghi-berti, Firenze); Lavori finali (2009, D’A Spazio d’arte, Fabio Cresci, Empoli); Communication box (2009, Pe-dro Riz a Porta, Fabio Cresci, via dei Bardi, Firenze); Profezie di bellezza 4 (2004, A. Tirelli, Caffé Storico Letterario Giubbe Rosse, Firenze); Mostra di Pittura (2004, Radu Dragumirescu, ex Chiesa di San Carlo di Barnabisti, Firenze). È stata finalista al Premio Afrodite (2012) e al Premio Yicca (2009). Hanno scritto di lei, tra gli altri: Serena Bedini ed Emanuela Catalano.

“Patricia Glauser, partendo dall’osservazione dell’espressività materiale della tela, della sua fisicità e presenza nello spazio, inizia la sua personale ricerca del “tra” ovvero: “dello spazio che divide e/o connette interno ed esterno, materia ed energia, presenza e as-senza”. Nei suoi lavori, la tela gioca un ruolo principale nel farsi figura, il colore è un bianco assoluto ed essen-ziale che non ha più il bisogno di costruire la forma, né di trasmettere emozioni e sensazioni. Nella storia dell’arte si incontrano importanti precedenti nella pos-sibilità della tela di esprimere la terza dimensione sia

[email protected] - http://www.patriciaglauser.comCell. +39 339 8144018 - Tel. +39 055 8587039

Patricia Glauser

dal punto di vista visivo, nelle ricerche rinascimentali sulla prospettiva, che da quello fisico, ad esempio nel caso dei tagli di Fontana. Patricia Glauser, memore di tutte queste possibilità, sviluppa un rapporto persona-le con la tela. Le forme ottenute diventano scultoree. La tela si presenta come un “abito” (vestito) che copre ed allo stesso tempo scopre. Una “tela-abito”, che prende la forma, “tra” materia ed energia”.

Spela Zidar e Fabrizia Bettazzi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

2 vasi , h cm. 23 , h cm. 25

Donatella Gori ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze, indirizzo Pittura, con il professor Giovannelli, conseguendo la laurea

nell’anno accademico 2002/2003 con votazione 110/110. Dopo la formazione accademica, nel 2004 si è specializzata nella decorazione su ceramica fre-quentando la Scuola di Ceramica di Montelupo Fio-rentino e perfezionando la tecnica con stage presso aziende produttrici di materiale ceramico. È iscritta all’associazione culturale “Firenze Arte” con la quale ha partecipato a varie collettive e dove, lo scorso di-cembre, ha esposto in una mostra personale i suoi pastelli e le ceramiche. Al 2008 risale la personale di

quadri ad olio presso la Galleria Centro Storico di Fi-renze, e molte altre sono le mostre corali e individuali realizzate in tanti anni di carriera.

“Nel panorama delle Arti Figurative a Firenze Dona-tella Gori si distingue per un iter produttivo avviato che rivela un talento versatile nell’applicazione di va-rie tecniche esecutive, affermandosi quale sensibile pittrice, ceramista e decoratrice. La sua formazione si avvale di studi classico-umanistici ed accademici nell’esercizio dell’arte pittorica in forza della quale persegue un linguaggio figurativo che esalta la tradi-zione del vero naturalistico, prediligendo pastosi im-

[email protected]

Donatella Gori

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Donatella Gori

Natura morta con figura femminile, 2002, olio su tela, cm. 80x80Piatto, con decoro geometrico, cm. 30

pasti cromatici. L’intimismo lirico dello sguardo nella riservatezza del vivere, illuminato dal rasserenante contatto con la natura, è il filtro e la cifra stilistica che caratterizza il suo approccio al reale. L’interesse visi-vo si indirizza verso assorti e domestici assemblaggi oggettuali in interni, si declina nella delineazione di vedute paesaggistiche di rivisitata memoria, si soffer-ma talora a ritrarre la figura umana, profilata nelle giovanili fattezze di dolci ritratti femminili. Ragguar-devole è il ciclo pittorico “Il quadro nel quadro” che, nato per omaggiare il maestro d’arte Onofrio Marti-nelli vissuto fra le due guerre, presenta opere-citazio-ne dello stesso artista interagenti con nature morte di studiata composizione ideate dalla Gori secondo un’intonazione meditativa, scandita da un segno com-pendiario, sostenuto da un denso e caldo tonalismo dagli accenti evocativi. Se negli accorpamenti studia-ti di oggetti prevalgono valenze emozionali-simboli-che di natura riflessiva, nei soggetti paesaggistici emerge la resa luministico-cromatica di impronta me-diterranea che ritrae distensivi segmenti marini, mon-tani o campestri: versiliesi, liguri, meridionali, dolomi-tici, sorpresi nell’occasionalità di viaggi compiuti, sotto l’azione vivificante del ricordo. Una tale conti-guità di temi è trasposta felicemente sulla tela o su

carta mediante la prassi di due tecniche privilegiate con esiti di elegiaca poeticità: da una parte la messa in opera di una solidità costruttiva grazie all’impiego del colore ad olio impegnato su contrasti timbrici dal-le ricercate iridescenze; dall’altra la freschezza ese-cutiva del pastello nella resa di preziosi sfumati in soggetti tratti dalla ferialità di un quotidiano amato nei suoi riposti assemblaggi di frutta o contemplato secondo carpite angolazioni paesaggistiche. Spazian-do dall’arte all’artigianato di pezzi unici, l’estro e la professionalità artistica di Donatella Gori dimostra percorsi diversificati nell’ambito decorativo: dall’ap-plicazione alla ceramica di eccelsa tradizione toscana a cornici d’autore per la nota area di Certaldo. Con elegante e fluente vena ornamentale decora vasella-me di varia foggia e destinazione rispettando e ricre-ando gli stilemi propri della rinomata scuola di Mon-telupo Fiorentino - spaziando con fattura disinvolta da complessi intrecci figurativi a sinuose forme vegetali - al fine di impreziosire con pregevoli manufatti la cul-tura dell’abitare e dare continuità, nell’innovazione, alla secolare tradizione delle maioliche fiorentine note fin dai tempi medicei”.

Silvia Ranzi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

L’Abbraccio, 2005, olio su tela, cm. 70x100

Piazza Indipendenza, 1 - 50129 FirenzeCell. 338 4612025 - [email protected]

Nata nel 1978 a Città del Messico, si diploma in Disegno Museografico, all’Accademia di Bel-le Arti (Escuela Nacional de Bellas Artes “La

Esmeralda”) e nella stessa si laurea in Belle Arti (Pit-tura, Scultura, Incisione). In Italia, si specializza alla scuola d’incisione “Il Bisonte” a Firenze. Ha parteci-pato a varie mostre e concorsi all’estero e in Italia, tra i quali si ricordano il Concorso Internazionale Leonar-

do da Vinci nel Museo di Leonardo da Vinci nel 2000; la mostra itinerante Santa Anastasia di Sirmio, dal 2005 al 2007, terminata agli Archivi del Museo Vati-cano; la mostra collettiva al “Caffè Giubbe Rosse” nel 2006 e la mostra Gattart nello stesso anno; la mostra “Terra”, Città Sant’ Angelo, nel 2007 e la mostra “Ver-so la Terra Promessa” nella chiesa S. Maria Annunzia-ta nel 2012.

Annapaola Gorozpe Perez Pria

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Donne Dell’Arte in toscAnA

La mia Letizia, 2005, olio su tela, cm. 70x100

Annapaola Gorozpe Perez Pria

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Donne Dell’Arte in toscAnA

[email protected]

Silvia Greco

Silvia Greco è nata a Fucecchio nel 1977 ed ha compiuto studi artistici, prima il Liceo Artistico e poi l’Accademia delle Belle Arti di Firenze.

Parallelamente alla sua attività di Interior designer ha proseguito l’attività pittorica prestandosi a com-missioni private per la realizzazione di decorazioni di interni in abitazioni e in locali pubblici, sviluppando così un suo personale linguaggio pittorico. Le espe-rienze lavorative nell’ambito dell’arredamento l’han-no comunque indotta a una riflessione estetica pro-fonda confluita in una ricerca pittorica che, forse per contrasto, è andata a sviluppare un concetto di spa-zialità sconfinata e disabitata, collocata nelle am-bientazioni atemporali dell’infinito universo stellare. L’uomo, mai presente, non ne è comunque escluso,

anzi: è per lui e per la sua desolazione che l’artista ricrea questo nuovo mondo. I dipinti, raffinatissimi nella rigorosa selezione dei materiali e dei colori, presentano costellazioni, pianeti e stelle che riman-dano all’idea ancestrale di ricerca dell’infinito a cui da sempre l’uomo anela. Interpretando lo spazio co-smico come un’apertura sull’universo interiore, l’arti-sta mostra stelle luminose che esplodono di luce sul volto di chi osserva, ed immagini di paesaggi ultra-terrestri rubate alla scienza. Questi luoghi spaziali diventano ideali grazie a un lungo procedimento in-tellettuale che porta l’artista a stampare sulla tela l’immagine dell’opera precedentemente dipinta.

Samanta Monco

Alpha centauri, 2008, acrilico e foglia oro su tela, cm. 120x60

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Silvia Greco

Alba su Marte, 2009, stampa su tela, cm. 95x70

“Nelle opere di Silvia Greco ciò che ci appare davanti è un’esplosione di energia, luce e materia. Nei dipinti che fanno parte della collezione “Tracce di luce” i colori preziosi come l’oro e l’argento si irradia-no attraverso raggi luminosi e sfavillanti sulla superfi-cie della tela, creando armoniosi contrasti con le cro-mie opache dell’acrilico che si impongono con forza e dinamismo. I filamenti di colore che disegnano forme particolari, richiamano alla memoria pianeti dai ba-

gliori folgoranti e stelle solari irradianti. Ci troviamo in un universo dove l’esplosione vitale di luce investe ogni cosa, e da qui colori vibranti e penetranti emer-gono carichi di materia.…Vincente è il connubio tra colori scintillanti e tinte opache, forti e materiche, che conferiscono alle opere una illimitata dinamica energia.”

Elisa Cristiano

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Silvia Greco

Vega, 2009, acrilico e foglia argento su tela, cm. 100x80

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Silvia Greco

Pianeta Vulcano, 2009, stampa su tela, cm. 65x65

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Franca Grilli vive e lavora a Firenze. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha al suo attivo numerose personali, tra cui: Il Fiore (Fi-

renze, 1966), Il Traghetto (Venezia, 1970), Arti Visive (Roma, 1972), Il Vicolo (Genova, 1979), L’Indiano (Fi-renze, 1982), Bottega del quadro (Bergamo, 1989), Vanna Casati (Bergamo, 1998), Ennavu (Bologna, 2001), 8+1 (Venezia- Mestre, 2007). Tra le mostre di gioielli d’artista, si segnalano: Forma e Qualità (1971), Monaco di Baviera, premiata con medaglia d’oro; Progettare con l’oro (1980), Palazzo Strozzi (Fi-

renze) e Castello Sforzesco (Milano); L’arte del gio-iello d’artista (2001), Museo degli Argenti, Palazzo Pitti, Firenze. Tra i libri d’artista si ricordano: Bienna-le con “Zeta boox”, Barcellona, 1985; 30 disegni ispi-rati alla poesia giapponese Haiku (1988), Editrice Eidos Mirano (Ve); “Migalhas” de Pessoa, libri ispi-rati alla poesia di Fernando Pessoa, Lisbona, Casa Pessoa, 1998. Hanno scritto di lei: Carlo Betocchi, Corrado Marsan, Toni Toniato, Lara Vinca Masini, Guido Montana, Germano Beringheli, Giorgio Sega-to, Giuliano Serafini.

Via Orcagna, 21 - 50121 Firenze

“Con gli anni ho nascosto nella memoria frammenti, sensazioni, stralci che in queste sculture, 35 complessiva-mente, ho intrecciato al racconto, alla favola, allo scherzo, a volte con fierezza, a volte con abbandono”.

Franca Grilli

Franca Grilli

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Atelier d’Arte di Art - Expertise - Via Pisana, 305-237 rosso - 50143 FirenzeTel. 333 7392841

La festa di nozze - installazione, fotografia digitale, immagine ad alta risoluzione stampabili su diversi supporti e in diversi formati

Nuvola - installazione da La festa di nozze, fotografia digitale, immagine ad alta risoluzione stampabili su diversi supporti e in diversi formati

Dopo il diploma al Liceo Artistico di Pola (1999), inizia le prime esperienze espositive in Croazia. Tra il 2000 e il 2001 si trasferisce a Firenze per

studiare pittura all’Accademia di Belle Arti - dove si diploma nel 2008 - e in questi anni partecipa ad alcuni concorsi, ottenendo il quarto posto al IV° Concorso Na-zionale di Pittura “Gaetano Morgese” (2003) a Terlizzi (BA). Nel 2005 vince il Premio Internazionale d’Arte SS395 nella categoria Artisti Emergenti (Vernio, Galle-ria d’Arte, BoArt). Nel 2005 è finalista al Premio Cele-ste di Siena nella categoria Pittura Mediale Studente. Si avvicina intanto all’Art Therapy, partecipando al se-minario Esplorando i paesaggi interni (Firenze, 2007). Nel 2008 partecipa al Concorso Premio Celeste a Sie-na e, tra il 2009 e il 2010, partecipa al Premio Naziona-le Chimera (AR), al concorso MOHO-YICCA 2009 Young International Contest of Contemporary Art, al concorso fotografico “Quotidiana” e al Concorso Premio Celeste 2010. Ha da poco esposto in personale presso “Terre di Masaccio” a Firenze e alla collettiva al Wardance Co-mics Party. In occasione della Giornata Mondiale con-tro la violenza sulle donne (25 novembre 2011) presen-ta una serie fotografica ispirata al tema della violenza

sulla donna e sul suo corpo nell’Atelier d’Arte di Art- Expertise, a Firenze. Nello stesso Atelier organizza, nel 2012, un’installazione dal titolo “La Festa di nozze”, dalla quale sono tratte le foto pubblicate in questo vo-lume. Pensata sulla sua personale esperienza matri-moniale, l’installazione consiste nel suo abito nuziale, sorretto da palloncini bianchi e fluttuante tra “nuvole”, da sogno, realizzate con materiali di riciclo. A terra, nastri fotografici, lembi di tulle, e altri elementi che ri-mandano al tema nuziale, compreso un cenno alla vita quotidiana che fa da epilogo al “grande giorno”: un ferro da stiro, molti detersivi, giornali, simbolo dei gior-ni che passano tra nevrosi e routine quotidiana, accu-mulandosi ed accatastandosi negli angoli. Sul vestito da sposa, infine, da un video proiettore posizionato in un angolo,erano proiettate immagini del “giorno feli-ce”: le foto della sposa, dello sposo, dei parenti e della festa di nozze. Una riflessione amara e provocatoria sulla tradizione nuziale che è presagio di aspettative alte, da sogno, ma anche preludio, talvolta, ad inaspet-tate realtà.

Marina Volpi

Martina Grkinic

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Omaggio a Michelangelo III°, 2011, polimaterico su tela, cm. 50x70

F rancesca Guetta è nata a Firenze, dove vive e lavora. Da sempre attratta dal mondo dell’arte, ha iniziato a studiare tecniche pittoriche presso

il C.U.E.A. di Firenze, successivamente presso la scuo-la “Sole Costa“ ed ha approfondito la sua formazione artistica anche sotto la guida dei pittori Aida Teran e Giuseppe Ciccia. Ha partecipato a numerose rassegne artistiche e concorsi sia in Italia che all’estero rice-vendo diversi premi e riconoscimenti. I suoi dipinti si trovano in collezioni pubbliche e private. Spazia dall’informale al figurativo affidando al colore la forza creativa. È inserita in diversi cataloghi e libri d’arte.

“Arte Povera, New Dada e molta creatività spingono la fiorentina Guetta a indagare cultura e storia

dell’arte. In questi mesi si è concentrata su potenza michelangiolesca e su ardore futurista. Le due tema-tiche sono rese privilegiando forza di materiali e colo-ri e l’incisività del collage. E proprio qui Guetta trova composizioni serrate, uno scatto in più”.

Fabio Bianchi

“Non poteva essere altrimenti l’efficacia e la validità di questa composizione dedicata al genio dell’arte, al grande Michelangelo, perché concepita e realizzata da un’artista fiorentina che possiede nei geni e nei pori l’energia di Buonarroti. I colori si muovono tra il classico e il contemporaneo, tra la limpidezza e la precisione della realtà presente e le sfumature del passato, su un’opera fondamentalmente informale.

Via Canova, 78 - 50142 Firenze - [email protected] - Cell. 3397705116www.artecommunicatios.it/artistisuiqualiinvestire - www.artexpo-gallery.it/premioespressionecreativa

Francesca Guetta

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Omaggio al Futurismo, 2009, tecnica mista su cartone telato, cm. 40x50

La mano che scolpisce, è un gesto umano guidato dal divino, dove tempo e spazio divengono l’attimo, l’eterno… traducendosi in uno sguardo di meraviglia, muovendosi dall’essenziale al particolare. Lo stesso Michelangelo prima di realizzare il Giudizio Universa-le, la sua opera summa, scriveva : ma che poss’io, Si-gnor, se a me non vieni?”

Pompea Vergaro

“(…) Legati difatti all’innato bisogno espressivo di Francesca Guetta vanno lette la serie Omaggio al Fu-turismo e le sue ultime sperimentazioni materiche. La prima, una singolare rivisitazione estetica in cui ritmi ben dosati, lontani da un’esplosione di linee o

da anacronistici dinamismi, si fondono con elementi grafici e oggetti di recupero spesso originali che ri-chiamano uno dei periodi storici più interessanti del nostro Paese, nonché l’unica avanguardia storica tut-ta italiana. La seconda e ultima in ordine di tempo, una, altrettanto interessante, sperimentazione in cui l’attrazione sensoriale si unisce alla consapevolezza del proprio spessore plastico e alla ricchezza croma-tica, che, facendosi densa, crea una complessità di trapassi che diventano esuberante deposito plastico e fulcro nascente di luce, così catturata dalla fervida vitalità materica”.

Barbara Angiolini

Francesca Guetta

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Verso casa, acquerello su carta, 2011, cm. 31x41

Negli anni Cinquanta ha studiato presso l’Istitu-to d’Arte di Porta Romana a Firenze dove si è diplomata maestra d’arte in ceramica. È stata

allieva di Alberto Caligiani e di Onofrio Martinelli; in seguito ha approfondito lo studio dell’acquerello sot-to la guida della pittrice inglese Josh Partridge. Negli anni Ottanta ha animato un laboratorio di ceramica

per i ragazzi della Madonnina del Grappa di don Giulio Facibeni. Ha esposto acquerelli in tre mostre persona-li (nel 2005, nel 2008 e nel 2011), l’ultima delle quali al Gruppo Donatello. Ha partecipato a numerose mo-stre collettive a Firenze, Cortona, San Gimignano, Viareggio. Ha partecipato con quattro acquerelli al Salon 2009 de la Nationale des Beaux - Arts a Parigi.

Piazza D’Azeglio, 24 - 50121 Firenze

Anna Guicciardini Ricceri

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Riflessi 03, fotografia

Nata in Francia, passa la sua infanzia in Africa, dove è profondamente segnata dai colori e dalle forme essenziali dei paesaggi che la cir-

condano. Si laurea in Letteratura Comparata a Parigi. Vive in diversi paesi d’Europa finché non approda in Italia con la sua famiglia. Inizia la sua attività artistica in Toscana frequentando l’Atelier Artistico di Impru-neta e seguendo corsi presso la Scuola Internazionale d’Arte Grafica “Il Bisonte” di Firenze. Dal 1989 espone in numerose collettive e personali in Toscana, in Fran-cia, in diversi paesi d’Europa e in Giappone, con opere di pittura e di incisione, ottenendo vari riconoscimenti

tra i quali il “Fiorino d’argento” al “Premio Firenze”. Da qualche anno, la sua passione per i viaggi a piedi, particolarmente in Asia e Africa, le hanno permesso di scoprire nella fotografia una forma d’espressione che completa il suo linguaggio pittorico astratto. Dal-le terre visitate riporta elementi minerali ma soprat-tutto emozioni da trasferire sulla tela o sul legno: “dipingo e fotografo per non parlare”; spesso lascia le sue opere senza titoli, con l’intenzione di offrire all’os-servatore la libertà delle proprie sensazioni, convinta che l’artista altro non è che l’interprete di una co-scienza universale.

Cell. 338 2811430www.nicoleguillon.com - [email protected]

Nicole Guillon

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Nicole Guillon

So black and white, tec. mista

“Scriveva alcuni anni fa Anna Maria Masieri: “...i suoi quadri raccontano di cielo e di terra, aria e ac-qua, sole e ombre. ...distese colorate che sfociano nel sogno....dove la natura si spiritualizza e si trasfor-ma in pura memoria: dalla realtà all’inconscio.” Quel-la di Nicole Guillon è in effetti un’astrazione forte-mente evocativa che ci invita a percepire, in quelle intrusioni di materie altre, naturali e di recupero, che solcano l’espansione cromatica, linee d’orizzonte, isole, terre, comunque tracce di forme concrete. Ed

oggi è affascinante vedere come l’artista nel suo re-cente percorso parallelo, che vede l’utilizzo di un me-dium così diverso come la fotografia, rivolga il suo sguardo a restituirci la medesima dimensione, cattu-rando il valore espressivo straniante di una realtà ri-flessa anzichè diretta e perciò suggestivo, allo stesso modo della sua pittura, di contaminare continuamen-te fra loro astratto e concreto.”

Roberta Fiorini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Donna Qatar, 1990, gouache e acquarello

P ittrice, vive e lavora a Firenze. La sua esperienza artistica costituisce un interessante esempio di confronto fra culture diverse che, pur connotate

da tratti specifici, rivelano affinità significative e con-tribuiscono ad un “ecumenismo” artistico, di cui la contemporaneità sempre più avverte l’esigenza, volto a contenere le lacerazioni che muovono da diffidenze, da presunte superiorità, da reciproca non conoscenza. Mehri è nata a Teheran e si è laureata in Pittura all’Università di Belle Arti della sua città. Nella sua formazione universitaria ampio spazio hanno avuto la storia e la cultura dell’Occidente, che l’artista, resi-dente in Italia da venticinque anni, ha approfondito e maturato con l’assidua frequentazione di musei e con ricerche specifiche. Un impegno culturale coronato dall’incarico di Direttrice della Galleria fiorentina ARTEDOVE, Associazione Culturale Internazionale, che ospita artisti delle più varie correnti e culture. Mehri coglie gli aspetti fondanti della cultura orienta-le ed occidentale, in una sintesi creativa originale. Conoscitrice delle più varie tecniche, dipinge anche secondo modalità occidentali, compone veloci acque-relli con brevi e incisivi segni, coglie- nel loro divenire-

immagini reali, paesaggi, ritratti. E dal suo Oriente sa cogliere una dimensione temporale non scandita dai meccanismi degli orologi, ma affidata ad un “lasciarsi andare”, senza bisogno di misurare, di interrompere in frammenti il fluire della vita. Ne è un bellissimo esem-pio, trascelto dalla serie “Sigilli della memoria”, una sua “Donna Qatar”, a gouache e acquerello su carta: nobile ascendenza persiana che coglie una dimensio-ne antica e fastosa, rivissuta con levità da miniatura; un ritmo di bassorilievo in uno “schiacciato” che muo-ve passi di danza. Un volto femminile enigmaticamen-te sereno, distaccato in una dimensione atemporale, è attento ad una musica ignota. Ma anche noi - spetta-tori - la avvertiamo, la ascoltiamo: si esprime nella postura, nei gesti cadenzati delle mani, nel tocco - lie-ve e, ad un tempo, deciso - dei piedi che sembrano ornamenti della veste avvolgente e ruotante a dise-gnare una figurazione coreutica fatta di grazia e di ar-monia. E la tecnica di tipo occidentale conferisce di-mensione e prospettiva, accentua ed esalta la complessiva eleganza, la compiuta sintesi d’arte cui Mehri Hajiaghazadeh sa giungere.

Sonia Salsi

ARTEDOVE Associazione Culturale - Via de’ Macci, 81R - 50121 FirenzeTel. 055 2477744

Mehri Hajiaghazadeh

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Basta, 2011, collage, pittura su tela e pagine di libri, m 1x1.50

Via XX Settembre, 40 - 56046 Riparbella (PI) - Tel. IT +39 333 5016423DE: +49 172 4000 905 - [email protected] - www.sylvia-heinemann.de

Sylvia Heinemann, nata e cresciuta a Düsseldorf (Germania), studia architettura a Losanna (Svizzera). Negli anni successivi è ad Amburgo,

dove studia alla Scuola d’Arte Amburgo. Qui vive con i suoi figli e lavora fino agli anni Novanta, per poi tra-sferirsi in Toscana. La vita ritirata in Toscana, in parti-colare gli inverni trascorsi in solitudine, influenzano e danno forma al suo lavoro. Pensieri, sogni, gioia, do-lore caratterizzano in maniera decisiva la sua opera. Esperimenti con la tecnica del collage, l’uso di vecchi

libri e oggetti ritrovati sulla spiaggia, colori forti, si accompagnano sempre a testi scritti che vanno consi-derati come il fulcro tematico della sua arte. Arte che è per Sylvia una danza ininterrotta sul vulcano dell’im-maginazione. Tra le mostre principali, si ricordano: Musenstall, Amburgo (1998); Intergrata, Amburgo (1999); Atrium Galleri, Amburgo (2000); Laboratorio d’Arte, Montescudaio (2001); Ragnesen e Begnesen, Amburgo (2001); Laboratorio d’Arte , Montescuda-io (2002); Phoenixhof, Amburgo (2004).

Sylvia Heinemann

Verso il nuovo, 2012, cm. 100x150, acrilico su tela

Forza, 2013, gesso e colore su tela, m 1.30x1.80

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Sylvia Heinemann

Troppo, 2011, pagine dei libri, acrilico su tela, cm. 100x150

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Paola Imposimato, pittrice professionista di Fi-renze, laureata all’Accademia delle Belle Arti nella medesima città, coltiva sin dall’infanzia la

vocazione per il disegno e la pittura iniziando a diveni-re peraltro in età molto precoce un’incisiva ritrattista. All’età di tredici anni eseguì il ritratto di Sandro Perti-ni quando dallo stesso venne ricevuta presso il Quiri-nale nel maggio1984: il celebre Presidente della Re-pubblica fu lieto di ricordare con una fotografia la più giovane ritrattista mai conosciuta. Frequenta il primo biennio del Liceo Artistico Statale a Pescara, condivi-dendo gli stessi insegnanti di Andrea Pazienza, per proseguire e concludere gli studi a Firenze negli anni successivi. Membro dell’Antica Compagnia del Paio-lo, ha al suo attivo svariate mostre personali e collet-tive, esposizioni permanenti, realizzazioni di numerosi drappelloni dei tradizionali Palii di rievocazioni stori-che italiane, nonchè pluriennali collaborazioni con note case di moda (Roberto Cavalli spa a Firenze e Prada spa a Terranuova Bracciolini, Arezzo) e case editrici. La sua opera spazia infatti dal ritratto all’arte sacra, dai dipinti murali alla pittura su tessuto, tavola, pelle, ceramica e cera. Tra i vari premi e riconosci-menti ricevuti si ricordano in particolare i molti Premi Grafica, tra cui il conferimento della medaglia di bron-zo per la sua opera presentata nella XXVIII edizione del Premio Firenze 2010, sez. Arti Visive, nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, per arrivare nel 2011, dopo il Premio del Consiglio regionale della To-scana, ad essere menzionata nel libro Nuovo Rinasci-mento (Editore Polistampa) e nel 2012 in quello di EVA Florence-Electronic Imaging & Visual Arts (Editore Fi-renze University Press) e Pentèlite 2012, Scritture letterarie di Sicilia (Editore Morrone).

“L’arte di Paola Imposimato si distingue per la vivida e originale miscela - quasi ossimori figurativi - di classi-co, storico e di contemporaneo, basandosi (ogni suo dipinto è gremito e vittorioso insieme) su una forte ispirazione onirica che si stempera in uno scenografi-co spirito epico. Da questa molteplicità di influssi na-

Il ritorno del Perseo, 2000, olio su tavola, cm. 90x130

[email protected]

Paola Imposimato

sce, tutta sua, la poetica di Paola che fonde spesso, con risultati di forte originalità, il classicismo con un’attenzione forte alla contemporaneità, coniugata ad una naturale frequentazione dell’artista di certa pittura nordica, da Otto Dix a Klimt ed Egon Schiele, alla secessione viennese. Non priva di forti accenti simbolici Paola getta sulla scena dei suoi dipinti segni e momenti allusivi come carte da gioco, maschere, antichi busti, monumenti di città. Una pittura som-mossa e febbrile, ma non priva di solennità: i suoi quadri tendono alla grandiosità, si giovano di un gusto della vasta scenografia, si fondono sulla figura uma-na, maschile e femminile, sempre colta con scalpitan-te ricchezza quasi iper-realista”.

Pier Francesco Listri

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Autunno, 2013, acrilico su tela, cm. 50x70

Nasce a Viareggio nel 1963, successivamente si trasferisce con la famiglia a Pistoia dove intraprende gli studi e consegue la Maturità

Scientifica. Si laurea poi in Biologia nel 1989 all’Uni-versità di Firenze. Fin da piccola ha amato disegnare, soprattutto con i colori che hanno sempre avuto un ruolo essenziale nella sua vita. Il padre chimico tinto-re, la madre e la zia disegnatrici e ricamatrici di bian-cheria le hanno trasmesso l’amore per gli accosta-menti di colore, per le luci ed ombre, per le sfumature e le tinte pastello. Al Liceo ha appreso preziosi inse-

gnamenti dal prof. Valerio Gelli. Predilige da sempre i paesaggi, da cui coglie le diverse luci delle stagioni, cattura i colori della natura e cerca di trasmettere at-traverso le pennellate il movimento del mare, il soffio del vento ei profumi dell’universo. Utilizza le tinte ad olio, la tempera, l’acrilico, l’acquarello su tela, carton-cino o cartone telato a seconda del momento da affer-rare e dell’emozione da trasmettere. I suoi paesaggi sono sempre legati ad un luogo reale, vissuto, ad un attimo di vita, a sensazioni ed emozioni.

Viale Belvedere, 1 - 51100 PistoiaTel. 0573 20590 - Cell. 3381509134 - [email protected]

Roberta Incerpi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Via Kennedy, 14 b - 20064 Gorgonzola (MI)[email protected] - www.myspace.com/fiorellaiori

Rosa rossa, 2011, acrilico quattro tele di cm. ??x50

Bocciolo bianco, 2012, acrilico su tela senza telaio cm.120x300

F iorella Iori è nata a Cecina nel 1949. Dopo il di-ploma al Liceo Artistico di Carrara e all’Accade-mia di Belle Arti di Firenze si trasferisce a Mila-

no, dove oggi vive e lavora. Inizia la sua attività ancora sotto la guida del maestro Fernando Farulli, con il qua-le pubblica una raccolta di grafiche dal titolo “La don-na oggi” con poesie di Fabrizio Parrini. La sua naturale inclinazione alla figurazione la vedono partecipe, ini-zialmente, nell’editoria, con case editrici come Mon-dadori, Fabbri, De Agostini, per le quali ha prodotto importanti illustrazioni. Presente in numerose raccolte d’arte contemporanea nazionali e internazionali: tra le ultime acquisizioni quelle del Museo Civico di Ruffa-no, del Museo Internazionale Mariano MIMAC, della raccolta d’Arte Contemporanea Comune di Tricase.

Nell’aprile 1999 la rivista Leaderschip Medica le dedi-ca un importante articolo. Nel 2000 partecipa con un insieme di opere incisorie a una mostra su Stendhal organizzata dal Centro Studi Stendhaliano alla Biblio-teca Sormani di Milano che l’acquisisce. Numerose le mostre personali e le partecipazioni come la mostra “Aurea” allestita nella Rotonda di San Carlo al Corso, Milano, nel febbraio 2002. Nel 2003 una personale al Centro Espositivo di Cecina. Il 2005 la vede impegnata in una mostra a Firenze con l’adesione del Ministero dei Beni Culturali e in un omaggio a Vincenzo Ciardo sul tema dell’albero. Nello stesso anno è presentata dal critico Carlo Franza nella monografia dedicata al Disegno Italiano, e nell’Annuario Comed. In questo periodo è soprattutto alla figura femminile che l’arti-

Fiorella Iori

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Fiorella Iori

Peonia bianca, 2011, acrilico su tela, cm. 200x140

sta indirizza la sua ricerca instancabile mediante una pittura allusiva e simbolica con volti seminascosti e nudi femminili, coperti in parte da drappeggi che cela-no il “dentro” e richiamano le pieghe nascoste dell’animo. Significative di questo percorso sono le personali “Costellazioni” al Club Conti di Milano e “Bizzarro almanacco” all’Otel Ristotheatre di Firenze nel 2006; un’installazione dal titolo “La scuola dello sguardo” al Creative Council di Milano nel 2007; “Di scena in scena” con il Comune di Melzo, “Intime trac-ce” alla Brambati Arte di Vaprio d’Adda, e “Disputa sulla bellezza” al Plus Florence, nel 2008. Una ricerca più rivolta al macro e al fiore apre questo ultimo perio-do; e sempre nel 2008 è presente alle installazioni “Solstizio d’estate” e “Un dialogo col cielo” dello Stu-dio di Arti visive Comerio” di Milano. Nel 2009 è pre-sente, ancora con un’installazione all’Università Sta-

tale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio. È del maggio di quest’anno il nuovo articolo sulla rivista Leaderchip Medica e la partecipazione alla Rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Son-drio). Nel 2010 presenta al Salone delle Regole al Plus Florence una mostra intitolata “Conversazione di sguardi”, segue l’installazione “Frammenti del visibi-le” sempre al Plus Florence. Nel 2011 la partecipazio-ne alla collettiva “Bella Italia 1861-2011” all’Artestu-dio26 di Milano per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia; la collettiva “Mitografie familiari” alla galleria Anna Sartori di Mantova e la personale “Si cela un racconto” alla rassegna “Nuovo atlante delle arti” di Specchia (Le). Nel gennaio 2013 presenta una serie di opere su carta dal titolo “La fibra dei so-gni” all’Otel Ristotheatre di Firenze.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

I ragazzi che vengono da lontano, 2012, cm. 120x100

[email protected]

Antonella Laganà

Nata a Reggio Calabria, si è laureata in Lettere all’Universita’ di Pisa - tesi sul “Faust” di Fer-nando Pessoa - dove era collega di Antonio

Tabucchi. Ha frequentato a lungo il fervido ambiente artistico internazionale di Firenze, dove ha seguito all’Accademia di Belle Arti i corsi di nudo, e ha fre-quentato la Bottega di Gassman e i corsi di Scrittura Teatrale di Edoardo. A Livorno è stata allieva dello scultore professor Guiggi all’Accademia Trossi Uberti. A Milano ha perfezionato la tecnica dell’affresco e del glass-fusing, e a Roma dell’acquaforte. Dipinge in maniera continuativa dal 1975 e ha iniziato ad esporre dal 1993, realizzando moltissime mostre personali e collettive tra Roma, Parigi, Londra, Firenze,Venezia, Pisa, Forte dei Marmi, San Marino, Spoleto, Livorno, Napoli, Taormina, Palermo, Lugano, Ginevra, Bruxel-les, Madrid, Vienna, Salisburgo, Innsbruk, Shangai, New York, Cannes e Montecarlo e nel 2012 al Porto di Jaffa col Salon d’Automne. Nel 2005, a Parigi, ha esposto al Salon d’Automne e poi, dal 2005 al 2012, al Salon des Artistes Independants al Grand Palais. Noti critici hanno scritto di lei, tra cui G. Falossi, Manrico Testi, R. Bertoli, Paolo Levi, Bruno Rosada, Dominique Chapelle, Salvatore Russo, Luca Filipponi, Daniela Pronestì, Patrizio Borella, Mauro Barbieri. È inserita in diverse pubblicazioni di arte moderna, come Europa in Arte, La bible de l’art abstrait, I Segnalati, Manent,il libro d’oro dell’arte contemporanea. Figura nei catalo-ghi d’arte Il Quadrato, Acca, Mondadori e Akoun. È stata più volte premiata in Italia e all’estero; tra i pre-mi ricevuti, si ricorda quello di Artista della Comunità Europea assegnatole dalla FNCF (Federazione Nazio-nale della Cultura francese). Molte le riviste italiane che hanno recensito la sua attività, tra queste Arte Mondadori, Effetto Arte, La Ballata, Arte a Livorno. È anche scrittrice e poetessa ed ha collaborato con Eduardo De Filippo alla commedia Simpatia. La sua ultima raccolta poetica s’intitola Laser (ed. Ibiskos di Ulivieri). Abita tra Roma, Livorno e Parigi.

“Pittura come poesia. Poi scopri che Antonella La-ganà è anche poetessa. E non ti sai capacitare in qua-le delle due arti rivegli meglio il suo talento. Alla fine si scopre che la sua poesia è una poesia intensamen-

te visiva, anche se mai puramente descrittiva, perché ha sempre un risvolto profondamente emotivo. E la sua pittura ha in sé un delicato lirismo che agevola la comunicazione senza tradire una struttura sostanzial-mente emotiva, anzi potenziandone quest’aspetto. Naturalmente la qualità di questa pittura non nasce solo da una naturale sensibilità poetica: è il frutto di una profonda competenza risultato della frequenza alla Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Belle Arti di Firenze (..) Questa è la premessa di una produ-zione che, coinvolgente per la forma emotivamente gradevole perché profondamente umana, ancor più affascina per il contenuto concettuale che la poeticità dei titoli aiuta a svelare: Affinità stellare, Eternità in-finita, Illuminazione. È una pittura che manifesta un’aspirazione all’infinito e trova la sua realizzazione nella cosmicità, che stabiliesce quella relazione delle cose con lo spazio indicata da Kant”.

Bruno Rosada

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Foto di Roberto Pupi

Patrizia [email protected]

Patrizia Landi nata a Firenze nel 1962, è laureata in Storia dell’arte contemporanea; dall’inizio degli anni Novanta svolge attività di critico d’ar-

te e organizzatrice di mostre di arte contemporanea e performances. In Toscana lavora sia con gallerie pri-vate che con enti pubblici. È stata una delle curatrici delle sei edizioni della rassegna d’arte contempora-nea “Tracce Fuori Centro” (tenutasi dal 2001 al 2003 a Firenze e dal 2004 al 2006 a Livorno) e promossa, tra i vari Enti, da TRA ART - Rete Regionale per l’arte con-temporanea.Dal 2002 è membro del Comitato Scientifico dell’Asso-ciazione “La Nuova Tinaia “ Onlus e collabora con l’As-sociazione promuovendo laboratori e progetti espositi-vi che mirano all’integrazione e alla collaborazione tra gli utenti de La Tinaia ed artisti e performers che ope-rano nel settore dell’arte contemporanea.

Donna nell’/dell’arte

I n questa sezione sono presenti “donne artista” che hanno come caratteristica comune una ricerca che nel panorama delle arti visive si muove a trecento-

sessanta gradi e che va dalla pittura all’installazione, dalla fotografia alla video arte, dall’happening teatrale alla performance, dal libro d’artista alla mail art.

Artiste nate e vissute in Toscana, ma anche artiste di origine estera o provenienti da altre regioni italiane che hanno scelto la Toscana come Terra di elezione, come luogo di produzione artistica. Artiste viceversa nate in Toscana e che hanno portato la loro esperien-za all’estero come testimoniano le diverse biografie.

Artiste che sempre più si fanno promotrici di “azioni culturali” con numerosi eventi e rassegne organizzate nella nostra Regione.

Generazioni diverse a confronto ma unite da un unico filo rosso, un lungo cordone ombelicale che attraversa la Storia dell’arte, che va da Artemisia Gentileschi a Cindy Sherman e che vede la donna artista sempre più protagonista della scena artistica contemporanea.

Donna non solo profumo di mimosa e quota rosa, donna du du du… punto di passaggio obbligato: da oggetto a soggetto, da donna nell’arte a donna dell’arte.

Patrizia Landi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Cell. 338 [email protected] - www.aartfirenze.it

L’uomo e la casa gialla, 2003, cartapesta, pastalegno, tempere, cm. 25x23x32

È nata a Firenze dove vive e lavora.Ha frequentato i corsi di Pittura e Incisione pres-so l’Accademia di Belle Arti di Firenze diploman-

dosi nel 1978.Dopo varie esperienze artistiche nel 1996 organizza una personale, “Ingresso libero” un evento artistico multimediale presso il Teatro Studio di Scandicci, mettendo in ‘scena’ otto sculture e otto attori che in-terpretano i testi della scrittrice Maria Pia Moschini.L’artista si è voluta cimentare in un insolito gioco di scarti rispetto ai luoghi comuni. Con questo progetto è iniziata un’interessante colla-borazione con la scrittrice.Nel 2004 le due artiste hanno ideato ’Passaggi’, una mostra di sculture, installazioni e un happening teatra-le che si è svolta presso la sede della storica Associa-zione ‘Il Giardino dei ciliegi‘ nell’ex Convento delle Oblate a Firenze. L’evento è stato documentato attra-verso un video e la pubblicazione di un catalogo.Nel 2001 progetta e organizza ‘Naturarte’ un evento di Arte ambientale presso l’Azienda Agro-alimentare ‘La Selva di Tirli’ nell’Alto Mugello con l’adesione dell’As-sociazione ‘Artisti contemporanei Firenze e Metropoli’ ed il contributo del Comune di Firenzuola, vi partecipa-no 13 artisti con installazioni, sculture e performan-ces. Qui lascerà come testimonianza permanente due opere in ferro e legno: Altalena e Scala con luna.La incontriamo di nuovo in questo luogo nel 2007 con l’iniziativa ‘Selva di Tirli’, un Workshop di Arte am-bientale, organizzato dal Gruppo Artistico Koine di Milano e dall’Associazione ‘Artisti contemporanei Fi-renze e Metropoli’, insieme ad altri 40 artisti. Per que-sta occasione realizzerà l’opera Equilibri instabili: uova giganti sospese in gabbie metalliche appese agli alberi.A seguito di questa iniziativa nel 2008 grazie ai contri-buto dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, del Co-mune di Firenzuola e dell’Azienda ‘La Selva di Tirli’ è stato pubblicato il catalogo con allegato il video arti-stico di Luciano Costa che documenta l’intero evento.

Costanza Berti

Ultime mostre ed eventi 1996 - ‘Ingresso libero’, Teatro Studio - Scandicci (Fi-renze)1998 - ‘Microarte’, La Corte , Galleria di Arte Contem-poranea - Firenze2001 - ‘Naturarte’, Workshop di Arte contemporanea - Firenzuola (Firenze)2004 - ‘Passaggi’,Giardino dei Ciliegi - Ex Convento delle Oblate - Firenze2006 - ‘Notturni e alterne presenze,Libreria LibriLiberi - Firenze2007 - ‘Selva di Tirli, Workshop di Arte Ambientale - Firenzuola (FI)- ‘Acqua alle radici’, Giardino del Parnaso - Firenze- ‘Divagazioni lunari’, Biblioteca comunale - Villa Ada-mi - S.Piero a Sieve (FI)2008 - ‘Ore d’Artista’, Libreria LibriLiberi - Firenze2011 - ‘COME/beCOME, Saci - Jules Maidoff Center for the Arts (FI)

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Donne Dell’Arte in toscAnA

[email protected]@gmail.com

Crime scene, photo Selfportrait, 2012, stampa lambda

Visual Artist e Art director per Luz Art Gallery a Firenze. Eclettica, nasce ad Algeri, cresce tra Algeri e Parigi, vive tra Firenze e New York.

Mezzi espressivi: pittura, ceramica, foto, installazio-

ne, performance, poesia.Le sue ricerche sono introspettive e intimistiche ma la sua visione è mobile, in costante movimento, in cerca dell’essenza degli esseri e delle cose.

Nadjia Chekoufi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Nadjia Chekoufi

Origine du monde, photo Selfportrait, 2011, stampa lambda

‘’Dipingo gli oggetti come li penso, non come li vedo’’ ha detto Picasso, Nadjia a sua volta, sembra dire ‘’sento quello che dipingo e dipingo quello che sento, perchè ciò che conta di più è la profondità del senti-mento, la passione che ho messo in esso, non sono né

la novità dei contenuti e nemmeno quella della forma; non sto cercando di darmi un’immagine, ma è per tro-vare la mia’’.

Estratto da un testo di:Tahar Lamri

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Antonia Fontana è nata a San Fiorano, Lodi.Ha conseguito il Diploma di Laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti “Brera” di Mi-

lano. Al centro del suo lavoro pone un’attività di ricer-ca nella scelta del linguaggio e dei media, dalla pittura in primis al video, dalla performance all’installazione ambientale, dalla scultura alla fotografia con uno sguardo multiplo e trasversale. Svolge con esperienza pluriennale l’insegnamento della Pittura e delle Tecni-che Pittoriche. Ha esposto in Italia e all’estero con una produzione oggetto di recensioni e cataloghi, le sue opere sono presenti in Collezioni private e pubbliche.Patrizia Landi, Villa Vogel ‘We Are Presents’ As-sessorato alla Cultura, Tracce Fuori Centro Even-ti, Firenze ‘.. Nell’Installazione Ambientale e Performance di An-tonia Fontana il tema affrontato è quello del rapporto Uomo-Natura “È una riflessione nei confronti del fragi-le Ecosistema, una difesa della Risorsa come preciso indirizzo Etico”. L’artista, coadiuvata da diciassette studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, mette in atto un ideale abbraccio tra lei e le presenze arboree

circostanti. A sottolineare l’azione il loop incessante di voci di uccelli provenienti dalla foresta amazzonica..’ Nicola Micieli, Villa Pacchiani ‘Crocevia’ Santa Croce sull’Arno, Pisa ‘.. Nella sua lunga ricerca sulla forma intesa, in modo intrinsecamente bergsoniano, come provvisoria vi-sualizzazione di un’energia che attraversa e vitalizza la materia, Antonia Fontana ha toccato alcuni dei mo-menti più coinvolgenti del repertorio espressivo con-temporaneo, dalla performance all’installazione, dal-la restituzione figurale del movimento alla commistione dei media comunicativi: pittura suono materia corporeità..’ Giandomenico Semeraro, La Corte Arte Contem-poranea ‘Progetto Mater’ Firenze ‘.. senso di permeabilità, di percorso, di respiro fra interno ed esterno .. quale ‘trasduttore’ di energie. Esso infatti viene interpretato su tela secondo una dimensione aerea e di trasparenza, per le quali l’og-getto si fonde davvero nella luce, anzi diviene figura luminosa .. nei volumi che sfumano all’intero in bian-chi velati, quasi accecanti e del tutto persuasivi..’

www.antoniafontana.comhttp://www.youtube.com/user/antoniafonte

Sono in cantiere, 2012, acrilico su tela, cm. 120x100

Antonia Fontana

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Sirena Carlofortina, 2012

Monica Gazzo è un’artista, fotografa, autrice e regista che ha esposto il suo lavoro a livello internazionale. Ha completato una dozzina di

documentari cortometraggi nei quali ha controllato tutti gli aspetti della loro realizzazione, compresa la scrittura, regia, cinematografia, montaggio e suono. Ha lavorato in molti formati, dal Super-8, 16 mm, 35 mm, ½” video, ¾” video e recentemente video digitale. Dalla metà degli anni Settanta ha anche creato nume-rosi lavori di performance art e multimediali, presenta-ti in Europa e USA. Si è diplomata presso il San Franci-sco Art Institute, Stati Uniti, con un master in cinema d’arte (MFA). Nata in Argentina da genitori fiorentini, ha conseguito la maturità a Firenze. Ha partecipato a mostre personali e collettive di fotografia e mixed me-

dia. I suoi films sono stati presentati al Directors Guild of America, Hollywood, Los Angeles Filmforum, Pacific Film Archives, Berkeley, Los Angeles Latino Internatio-nal Film Festival (Egyptian Theatre, Hollywood), Mel-nitz Theatre UCLA, NYU, New York City, Cleveland In-ternational Film Festival, Cleveland, Ohio, MadCat Women’s International Film Festival, San Francisco, Anais Nin Video & Film Diary Festival, Big Sur, Society for Cinema Studies Conference, New Orleans, Film Arts Festival, San Francisco, UC Theatre, Berkeley, Be-aubourg Pompidou Center, Paris, London Filmmaker’s Coop e altri. Recentemente, al Saloncino del Teatro della Pergola, Firenze, Lu.C.C.A. Center of Contempo-rary Art, Lucca, Teatro Manzoni, Calenzano (Inartedon-na), XX Rassegna Incontri d’Arte (La Barbagianna),

Via Tilli, 70 - 50051 Castelfiorentino (FI) - Italia - Tel. 39 0571 [email protected] - www.artawakening.com/monicagazzo

Monica Gazzo

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Primavera, 2012

Pontassieve (FI), Centro Pecci per l’Arte Contempora-nea, Prato, Echo Park Film Center, Los Angeles, Biblio-teca Comunale di Lastra a Signa (FI) e XXXIV Rassegna Cinema e Donne (Cinema Odeon, Firenze). Nel 2004 ha ricevuto il Primo Premio per Fotografia / Mixed Media presso Angels Gate Cultural Center, Los Angeles.Ha ricevuto finanziamenti dall’Assessorato alla Cultu-ra, Comune di Los Angeles per tre anni consecutivi, nel programma Artist-in-the-Community, e dagli As-sessorati alla Cultura dei Comuni di Firenze, Certaldo e Castelfiorentino, dove vive e lavora. Ha ricevuto altri riconoscimenti: Teaching Artist Professional Develop-ment Award, Music Center Education Division / Ah-manson Foundation, Los Angeles; Arts Leadership

Fellows Program, California Arts Council / Coro Sou-thern California, Los Angeles, Long Beach Museum of Art Video Annex, Video Acces Production Grant, Louis B. Mayer Foundation, San Francisco, Istituto Italiano di Cultura, San Francisco / Djerassi Foundation, Wo-odside, California. Ha ricevuto una borsa di studio per fare ricerca presso il Dipartimento di Cinema, Teatro e Televisione della University of California, Los Ange-les, dove è stata Assistente Universitaria. Ha inse-gnato presso il San Francisco Art Institute e numerose altre istituzioni in California. Insegna Fotografia e Pro-duzione Video al Florence Institute of Design Interna-tional (FIDI), Firenze. Ha tre cittadinanze: Italia, Stati Uniti, Argentina.

Monica Gazzo

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Monica Gazzo

Maternità, 2012

FILMOGRAFIA

TREVI (2009)Regia / Produzione / FotografiaDVD, suono, colore, 20 minutiNATURA IMMAGINATA:UNA GIORNATA CON ANDREA MARINI, SCULTORE (2009)Regia / Produzione / FotografiaDVD, suono, colore, 22 minutiMusiche originali: Lucas ApesteguyDENTRO L’ARTE DELLA RECITAZIONE CON SANDRO LOMBARDI (2009)Regia / Produzione / FotografiaDVD, suono, colore, 15 minuti

HOLIDAY (2006)Regia / Produzione / FotografiaDVD, suono, colore, 15 minutiTENDING ECHO PARK (1999)Regia / Produzione / Fotografia / Montaggio16 mm trasferito su DVD, suono, colore e bianco & nero, 16 minutiMusica scritta e interpretata da: Joan La BarbaraIMAGE(NE)S (1996)Regia / Produzione3/4” video, suono, colore, 58 minutiMEMORIA DI UN MONUMENTO (1990)Regia / Testo / Narrazione1/2” video, colore, suono, 20 minutiUN DIARIO FIORENTINO (1988)

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Monica Gazzo

Moopy nel giardino, 2012

Regia / Produzione / Fotografia / Montaggio16 mm, suono, colore e bianco & nero, 12 minutiMusica scritta e interpretata da: Joan La BarbaraLA TAVOLA FERITA (1986)Regia / Produzione / Testo3/4” video, suono, 30 minuti, documentazione1/2” video, suono, performanceARTEMISIA A METROPOLIS (1985)Regia / Produzione / Testo3/4” video, suono, 6 minutiOF WALKING ON ICE: FLORENCE / LOS ANGELES (1983)

Regia / Produzione / Testo3/4” video, suono, 10 minutiDINNER WITH ARLENE (1982)Regia / ProduzioneRiprese: Judy Reidell3/4” video from 1/2” video, suono, 60 minutiTHE A TRE (1980)16 mm, color, sound, 30 minutes.Testo, interpretazioneRegia: Marco MattoliniProdotto da RAI / TV Secondo Canale

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Donne Dell’Arte in toscAnA

I nes Lenz è nata a Thusis (GR) in Svizzera nel 1960. Nel 1990 si trasferisce a Firenze per dedicarsi agli studi artistici.

Dal 1991 al 1993 ha frequentato la Scuola di Specia-lizzazione in Grafica d’Arte Il Bisonte.Nell’anno 2000 si è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Firenze presso la quale si è diplomata nel 2005 in Pittura. Nel 2003 è co-fondatrice del Gruppo di ricerca artisti-ca 11SPINE con il quale ha partecipato a diverse mo-stre e workshops con installazioni, performance, vi-deo, foto ecc. tra le quali: Galleria Base, Firenze 2003 (installazione), Galleria La Corte, Firenze 2005, La Sel-va di Tirli, Firenzuola 2007 (installazione), Viandando Homines Ambulatores, Altopascio 2007 (installazio-

ne), Integration and Conflict, Networking, Firenze 2008 (video-proiezione), Rotte Metropolitane, Firenze è sommersa, Villa Romana, Firenze 2009, Private Flat, arte contemporanea in spazi privati, Firenze 2009 (vi-deo-installazione).Mostre personali:Giubbe Rosse, Firenze 1998 (incisione), Enoteca Co-quinarius, Firenze 2002, Galleria LIBA, Pontedera 2010, Villa Pozzolini, Firenze 2011, Galleria La Corte, Firenze 2011 (video-proiezione), SACI Gallery, Firenze 2012, Schulhaus Dorf, Thusis (Svizzera) 2012 (video-proiezione).Ha partecipato a diverse mostre collettive. Ha realizza-to le illustrazioni per due libri pubblicati recentemente in Germania e in Svizzera. Vive e lavora a Firenze.

Via Brunetto Latini, 28 - 50135 FirenzeCell. 0039 338 4917561- [email protected]

Ines Lenz

Enjoy yourself, 2012acrilico su tela, cm. 80x110

Viaggio di un barattolino pop, 2011video

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Donne Dell’Arte in toscAnA

[email protected]

Melania Lanzini è nata a Firenze. Artista e curatrice, dalla metà degli anni No-vanta basa la sua ricerca artistica nell’ambi-

to della performance, della video art e della cine-in-stallazione di forte impatto visivo e sonoro gettando le basi in Italia per una tra le più radicali, controverse e provocatorie correnti artistiche del nostro tempo, il Post Human, in cui l’opera d’arte si identifica in un pro-cesso di biodiversificazione tentando un dialogo tra arte e scienza avendo come fine una mutazione, un nuovo corpo, una nuova personalità, una nuova psico-

logia, una nuova libertà dell’anima. Tra le sue opere più importanti ricordiamo Bona Mors (1996), Immunda Erit (1997), Biogenetic Toy e Stretched Skin (1998), Flesh Made (1999), The Mind Etches in Yellow (2002), The Last Future (2003), The Blue Bus (2004), Mill D Power House (2006), 36 Nume-ri Primi (2007), Skylight (2010), Disgregazione (2011). È attiva in ambito internazionale, in particolare ha tenuto seminari e lecture in importanti università americane ed ha trascorso un lungo periodo negli Stati Uniti approfondendo la propria ricerca tra arte,

Stretched Skin - performance, l’Officina Arte Contemporanea, Vicenza 1998.Presentata anche come video installazione, Parco di Villa Toppo Florio, Buttrio, Udine 2006.

Melania Lanzini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Melania Lanzini

Disgregazioni - video installazione. Materiali vari: legno, oggetti e 3 video monitor. Casa di Giorgio Vasari, Firenze 2011 nell’ambito della mostra 500 Oggi Le Vite dell’Arte in Contemporanea.

scienza e tecnologia.Le sue opere sono state esposte in gallerie, video fe-stival e musei d’arte contemporanea nazionali ed in-ternazionali. Di lei si sono occupate riviste specializ-zate come Flash Art, Tema Celeste, Kult Magazine. Dal 2010 è art director di Firenze Arti Visive affian-cando all’attività artistica quella di curatore con l’obiettivo di promuovere la multidisciplinarietà tra le

arti e il sapere contemporaneo sul territorio in colla-borazione con realtà internazionali di rilievo. Citiamo a questo proposito il progetto 500 Oggi Le Vite dell’Arte in Contemporanea, un’importante mostra, curata da Melania Lanzini inserita nell’ambito delle celebrazioni vasariane del 2011 che ha visto tra gli altri la partecipazione dell’artista statunitense ed in-ternazionalmente riconosciuto Bill Viola.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

IMPERMEABITO-ABILE, performance nomade, 2004-in pro-gress, pvc, polaroid, tuta in PLP, mascherina, guanti lattice, Villa Luciana, Mercatale, San Casciano Val di Pesa, Firenze, 23 maggio 2009, foto GP. Marcantoni.

C’è lo vedi?, action in progress/installazione, 2008-in progress, pvc + fotografie, 150x110x210 cm ciascuna, giardino di casa masaccio, San Giovanni Valdarno (AR), 25 giugno 2011, foto M. Mancioppi.

I l bisogno di un’arte esperienziale, relazionale e performativa viene espressa attraverso un’indagi-ne multisensoriale dello spazio, con l’intervento

attivo dello “spettatore”, per un coinvolgimento tota-le sul territorio. L’investigazione sul corpo, corpo-luo-

go, abito-corpo, abito-ambiente, la sperimentazione nel video e nella fotografia, la creazione di oggetti/installazioni. La ricerca maniacale del particolare, dalla ri-manipolazione degli oggetti ai giochi di paro-le, dagli interventi pubblici alle performance nomadi.

Manuela MancioppiCell. +39 338 8715520www.manuelamancioppi.com - [email protected]

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Temporary_Seating, action in progress/performance, 2011-in progress, scarti di maglie in lana assemblati, Stazione Cera-mica, San Giovanni Valdarno (AR), 17 dicembre 2011, foto A. Mancioppi.

Art’è, action in progress/performance, 2010-in progress, pvc, bustine di tè vari gusti, MACRO FUTURE, Roma, 08 maggio 2010, foto G. Giorgini.

Utilizza performance, arte esperienziale, relazionale e public art. Il lavoro di Manuela Mancioppi è un co-stante invito al “sentire”: un percorso sensoriale che permette di utilizzare i sensi per fruire l’opera, mani-polando i materiali per scoprire il sé, al fine di metter-lo in relazione con l’altro. Partecipazione, socializza-zione e ricerca di complicità si ritrovano nei suoi works/actions in progress che continuano ad arricchi-

re un archivio di materiale e di documenti, per una ri-cerca sempre in movimento. La proprietà preponde-rante del lavoro di Manuela Mancioppi è la testimonianza, incontro alla qualità di attitudini e co-stumi del vivere contemporaneo. Il suo è un progetto collaborativo in cui si chiede qualcosa a qualcuno, raccontando qualcosa di tutti.

Manuela Mancioppi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Busto Creativa, 2008, tecnica mista su carta bianca, filo, plexi-glass, cm. 71x48x2

Volto umano femminile - libro oggetto, 2008, tecnica mista su carta bianca, filo, plexiglass, cm. 71x48x2

Monica Michelotti nata a Pontremoli (MS), ha studiato a Carrara con il maestro Umberto Buscioni.

Si diploma nel 1983 in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Carrara con il massimo dei voti. Ha insegnato all’Accademia di Brera a Milano e all’Accademia Al-bertina di Torino, oggi è docente di Anatomia Artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Ha parte-cipato a numerosissime mostre d’arte in Italia e all’estero.Pittrice, scultrice, operatrice di installazioni, libri d’artista-libri oggetto, performer e mail artist.Monica concepisce la pratica artistica come una sorta

di “terapia personale” attraverso la quale conoscersi e farsi conoscere, cioè un processo di ricerca sulla propria personalità, indispensabile per raggiungere una maggiore coscienza artistica e consapevolezza espressiva. Scrive la critica d’arte Maria Pina Cirillo: “queste produzioni artistiche, possono essere utiliz-zate come sculture singole ma anche essere combina-te tra loro secondo le nostre necessità fino a diventare vere e proprie installazioni. E certamente la predile-zione di Monica per il corpo umano in tutte le sue parti, perché esso è il vaso delle nostre conoscenze, emozioni e sensazioni”.

Studio: via Cucchiari, 14 - 54033 Carrara (MS)Cell. 347 3459089 - [email protected]

Monica Michelotti

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Human Book uomo, 2009, plexiglass a specchio, cm. 68x46x1

Stele maschile, 2010, plexiglass rosso trasparente, cm. 70,5x40x1

Monica Michelotti

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Mongobì alias Bibbiana Tanina Mele.“La mia creatività è orientata prevalente-mente verso il collage, la scultura oggettua-

le, la fotografia, il disegno e la pittura. Ho esposto al-cuni lavori a New York. San Paolo e San Carlo in Brasile, Madrid, Firenze, Torino, Roma, Napoli Saler-no, Rimini, Merano, Siena, Sesto San Giovanni. Prediligo i materiali poveri spesso oggetti di risulta del mio quotidiano domestico. Lavoro sull’idea di scarto, sul tema dell’abbandono, della perdita e del recupero di qualcosa sia esso un oggetto, un pensiero, un’emozione. Utilizzo materiali di scarto, la mia arte è fatta di niente, privilegio il caso e lo inseguo con lo sguardo, quotidianamente. Rincorro un’ idea di arte fragile, transitoria, ciò che mi interessa è il suo farsi veicolo di un messaggio, di

un’emozione.I miei lavori esaltano alcuni aspetti della corporeità femminile. Cerco di fermare, di conservare quella por-zione istintuale del mio essere in costante lotta dia-lettica con la sfera intellettuale cognitiva. Il corpo di-viene per me, sia strumento d’indagine della relazione di scambio fra interiorità ed esteriorità, sia materia performativa vera e propria in quanto spesso lavoro con i suoi elementi costitutivi (impronte corporee da contatto, fotografie di parti del mio corpo) e con i suoi scarti (capelli, sangue mestruale).Sono interessata alla corporeità nell’accezione di “materialismo incarnato” tracciato dal pensiero filo-sofico di Rosi Braidotti, ciò significa per usare le sue stesse parole che “voglio pensare attraverso il corpo, non sottraendomi ad esso”.”

Sado Potato Series #10, 2012, Stampa lambda su forex, cm. 33x30

www.mongobi.it

Mongobì

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Studio 149 - via della Vittoria, 149 - 56021 Cascina (PI)[email protected]

Labirinto, 2010, 107 frammenti di tempo, Legno, gommapiuma e gesso, cm.150x130

Muro di parole, 2006, stoffa, gommapiuma e gessocm. 180x165x20

sonale e universale, tra intimità e condivisione. Le can-dide spirali di segni e di lettere, labirinti colti nella loro concretezza di spazi abitati, di simulacri della ragione guidata dall’istinto, introducono a paesaggi utopici, luoghi possibili, in cui intervenire collegialmente per creare le condizioni di una loro valorizzazione, per sot-trarli ai presumibili disastri di una civiltà imbarbarita… Spazi verdi, ipotetici ma possibili, da immaginare e co-struire in comune: works in progress condivisi.L’artista è passata attraverso esperienze molteplici, dalle performance alle istallazioni, alla creazione di oggetti fantastici e provocatori, ma un sostanziale fil rouge l’ha sorretta in tutto questo tempo: la volontà di ricercare i rapporti e le interazioni che si stabiliscono tra le persone e che ognuno ha con se stesso, regolate da culture, tradizioni, storie, pregiudizi, stereotipi, ma anche dal gioco di forze che si instaura tra le parti.

Ilario Luperini

Nata a Livorno nel 1955 ha esposto sin dalla seconda metà degli anni ’80 in spazi pubblici e privati in Italia ed in Europa, collaborando

spesso con artisti interessati alla fusione di diversi linguaggi espressivi in particolare la musica.La prima personale è del 1992 dentro l’Abbazia di S. Zeno a Pisa .Dalla seconda metà degli anni Novanta ha lavorato soprattutto in spazi pubblici con istallazioni site-spe-cific nei centri storici di diverse città italiane.Tra il 1999 e il 2002 ha realizzato La Pista dei sensibili (http://www.tempiespazi.it/spazi/pistens/htm/07.htm) in collaborazione con la scuola elementare Don Milani di S. Ermete (PI), un’opera gioco permanente in un parco vicino alla scuola.Nel 2004 inaugura lo Studio 149 a Cascina, suo studio personale e laboratorio di ricerca dove si propongono mostre e iniziative culturali.Nel 2009 inizia il progetto/work in progress PAESAG-GI UTOPICI per la costruzione di piccoli ecosistemi sociali. (vedi rif. Youtube http://www.youtube.com/watch?v=J8rx0_CBNYc).

... ‘ una ricerca intorno al sé, ad una identità umana: al fatto che abbiamo un corpo ma che siamo anche imma-ginazione, energia mentale e psichica con tutti i duali-smi che ne conseguono. ‘ Ma anche ricerca intorno a ciò che è riconducibile all’utopia possibile, ‘alla ricerca di un equilibrio, sempre nuovo e imprevedibile, tra per-

Ines Lorena Sireno

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Nata e vissuta a Firenze. Ha frequentato il Liceo Classico e l’Accade-mia di Belle Arti a Firenze. Un lungo periodo di

studio a Londra, molti viaggi di studio e di lavoro in Europa e in USA.Dagli anni Ottanta ad oggi ha esposto in varie sedi in Italia e all’estero.“Nel mio lavoro, fin dall’inizio, elementi vegetali e animali si intersecano con fili. Sono partita negli anni Sessanta con un lavoro contro-corrente in cui i fili erano protagonisti nel proporre soggetti legati alla natura. Era importante per me pro-porre l’armonia tra l’uomo e i cieli, l’avvicendarsi delle stagioni e il lavoro dei campi, i rapporti tra gli umani e gli animali. In seguito la natura stessa mi ha suggerito che avrei potuto assecondare le mie emozioni approfittando direttamente dei suoi incanti.Ora le mie opere nascono dal mio vagabondare nella materia. Un “dentro-fuori”, un “diritto-rovescio” da elaborare con le mani.I nostri sguardi creano una infinita rete di attraversa-menti. Il tentativo continuo di guardare tutto, disponendomi alla scoperta, allo stupore. Questo lavoro mi è necessario in quanto espressione della mia libertà interiore.Vorrei suscitare in chi guarda una nuova relazione tra interno ed esterno, sopra e sotto… attraverso.Luci, trasparenze aprono nuovi orizzonti.Dal 2005 ho sentito la necessità di creare incontri e scambi in cui anche altri artisti potessero esporre i loro lavori, utilizzando le BORSE NERE per arrivare ai luoghi di grande prestigio che ci hanno accolto: “Bor-se nere vento forte”, Isola di Capraia, agosto 2007; “Borse nere come rondini”, Biblioteca di Scandicci, maggio 2009; “Borse nere come nidi”, Istituto degli

Tel. 055 [email protected]

Corazza, 2001, sassi cuciti a mano su acetato, cm. 98x45

Elena Salvini Pierallini

Innocenti, Salone Brunelleschi, Firenze, dicembre 2009; “Borse nere tane rifugi”, Sala del Ballatoio, Di-partimento di Biologia, Firenze, giugno 2010; “Borse nere alla ricerca di spazi senza roghi”, Chiostro Gran-de, Biblioteca delle Oblate, Firenze, maggio 2011.Di recente ho partecipato ad alcune collettive e ad alcune personali. In corso: “Complice la luce”, con la presentazione di Lara-Vinca Masini”.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Elena Salvini Pierallini

Fili… dentro, 2012, tre foto su acetato con fili, cm. 50x70

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Soul’s habitatsLa serie di fotografie Soul’s habitats riprendono interni di edifici sacri di varie religioni di diverse città euro-pee. Margherita Verdi con i suoi scatti cerca di cattu-rare l’anima, l’aura che abita negli spazi andando oltre al motivo religioso per cui sono stati costruiti e ren-dendo questi luoghi universali.

Soul’s habitats: interiorità del luogo che viene percepi-to dai nostri sensi, dal nostro corpo attraverso i sensi. La scelta dei luoghi di diverse religioni non riconosci-bili nelle immagini: mescolare i luoghi per significare che l’ ”anima” si avverte ovunque.

Vive e lavora a Firenze dove ha iniziato la sua attività fotografica all’inizio degli anni Ottanta.La sua ricerca artistica spazia in varie temati-

che, dal paesaggio (urbano e archeologico) al mondo animale e vegetale, e utilizza mezzi sia analogici che digitali. Ha realizzato diversi progetti fotografici esposti in spazi pubblici (Museo di storia naturale La Specola, Firenze, Museo Marino Marini, Firenze; Muséum Na-tional d’Histoire Naturelle, Parigi, Museum Centre Va priikki, Tampere, Finlandia, City art Gallery, Plovdiv, Bulgaria) e privati.Oltre alla ricerca fotografica, collabora con enti pub-blici e privati nell’insegnamento, nell’organizzazione di esposizioni ed attività culturali, e letture portfolio in vari festival di fotografia.

[email protected]/margherita-verdi

Margherita Verdi

Progetto soul’s habitats, 2010-2012

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Angela FidilioNasce l’8 maggio del 1947 a Catania. Nel 1987 inizia a frequentare La Tinaia dove scopre un profondo inte-resse per il disegno e la pittura. Con l’acrilico, il pen-narello, la tempera, Angela racconta un mondo fiabe-sco, in cui cieli stellati, animali, soggetti umani reali o immaginari, rappresentati con eleganza di tratto e fi-nezza cromatica, hanno la forza dell’incanto.

LA TINAIA - CENTRO DI ATTIVITÀ ESPRESSIVE Il Centro di Attività Espressive La Tinaia nasce all’in-terno dell’ospedale psichiatrico V. Chiarugi di Firenze a metà degli anni Settanta su iniziativa di un gruppo di operatori come spazio di libera espressione creativa per i ricoverati dei reparti.Dalla sua fondazione La Tinaia ha costituito un’espe-rienza unica e tuttora feconda in cui il piano della tra-sformazione socio-culturale si è intrecciato indissolu-bilmente ai percorsi biografici di tutti i suoi protagonisti. Sin dalle prime esperienze risalenti agli anni Sessanta, passando alle forme più strutturate che si sono succedute dal 1975, la raccolta del segno grafico, la sperimentazione, così come la ricerca del mezzo espressivo sono state la pratica quotidiana ca-pace di legare il valore estetico alla forza comunicati-

Centro di Attività Espressive La Tinaia /Associazione La Nuova Tinaia Onlus - via San Salvi, 12 - 50135 FirenzeTel. 055 6933578 - fax 055 6933901 - [email protected] - www.latinaia.org

Angela Fidilio, Senza titolo, 2001, pennarello su cartacm. 42x29

La Tinaia

va dell’opera. È infatti a partire da questo intento ideale - dare visibilità all’opera d’arte, restituendone una valenza sociale - che La Tinaia è diventata, oltre che un punto di riferimento a livello internazionale per tutti i fruitori dell’Out-sider, una solida realtà cultura-le nel tessuto cittadino.La diffusione del patrimonio de La Tinaia è oggi reso possibile anche attraverso la consultazione del sito web dove sono visibili in una sorta di percorso muse-ale, migliaia delle opere custodite nell’archivio del laboratorio (www.latinaia.org).La Tinaia, inserita all’interno della rete dei Servizi di Salute Mentale del Quartiere 2 di Firenze, accoglie attualmente un’utenza proveniente da tutta l’area cit-tadina. Nel 2002 in accordo con l’ASL 10 di Firenze è nata l’Associazione La Nuova Tinaia- Onlus.

ASSOCIAZIONEL’Associazione La Nuova Tinaia- Onlus si costituisce nel 2002 con il compito di gestire il patrimonio artisti-co e di valorizzare la storia dell’atelier La Tinaia attra-verso la conservazione, esposizione e documentazio-ne delle migliaia di opere fino a oggi realizzate. Tra i progetti, l’allestimento di mostre, la pubblicazione di cataloghi, l’organizzazione di seminari formativi, l’av-vio dell’archivio informatico con l’acquisizione digita-le delle opere, la costruzione di un museo virtuale nel sito web. Come nello spirito dell’atelier, l’attività as-sociativa si avvale della collaborazione delle più di-verse professionalità e sensibilità che anche a titolo volontario sostengono il progetto Tinaia.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Il Caffè “Giubbe Rosse” è tra i più famosi ritrovi letterari italiani e stranieri. All’inizio del ‘900 come

Birreria dei fratelli Reininghaus ed in seguito l’attuale nome derivato dal co-lore delle giubbe dei camerieri, ha ospitato le stagioni del Futurimo e del-le successive tendenze. Le famose rivi-ste “La Voce”, “Lacerba”, “Solaria” ed altre anche recenti, devono qualcosa a questo Caffè dove poeti, artisti ed in-tellettuali si sono confrontati e scontra-ti. Personaggi come Marinetti, Papini, Prezzolini, Campana, Gadda, Boccio-ni, Montale e moltissimi altri, in diffe-renti epoche e situazioni culturali, hanno fatto delle “Giubbe Rosse” un crocevia della storia letteraria del ‘900. Ma anche attualmente continuano gli Incontri Letterari alle “Giubbe Rosse” frequentati da artisti e intellettuali di ogni tendenza, che fanno di questo Caffè Letterario un portofranco della cultura e dell’arte.

Piazza della Repubblica, 13-14RTel. 055 212280

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Pescaia di Sant’Andrea a Rovezzano, 2008, olio su tela, cm. 70x70

Nel 1967 si è diplomata in Grafica Pubblicitaria all’Accademia Cappiello e nel 1994 ha fre-quentato l’Istituto per l’arte e il restauro in

Palazzo Spinelli a Firenze, conseguendovi il diploma in disegno, pittura e grafica artistica. Espone dal 1994, ha tenuto dodici mostre personali - tra le quali, in Firenze, si ricordano quelle presso il Gruppo Dona-

tello e al Caffè Letterario Giubbe Rosse - ed ha preso parte, su invito, a varie rassegne in Italia e all’estero. È attualmente, insieme ad Enrico Bandelli, vice presi-dente del Gruppo Donatello. Per il Gruppo ha scritto e prodotto alcuni spettacoli mimici e la commedia Par-tenze per Viareggio, 14 agosto 1957, rappresentata nel 2011 al Teatro Le Laudi.

Via delle Mulina di Sant’Andrea, 2 - 50136 [email protected]

Luana Lapi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Al cancello, 2002, tecnica mista su tela, cm. 40x28,4

Nata a Verona nel 1966, si diploma al Liceo Classico Cicognini di Prato e si laurea in Archi-tettura a Firenze; frequenta la scuola d’ Affre-

sco di Vainella a Figline di Prato, fondata da Leonetto Tintori, oltre a vari corsi e laboratori (tecniche di inci-sione, modellazione della creta, fumetto, disegno di moda). Dal 1997 al 2009 dipinge nel suo laboratorio “La Bottega d’Affreschi” a Prato, proponendo opere proprie e, su richiesta, riproduzioni e restauri di quadri

Cell. 327 1875785 - [email protected] www.adrianaleati.it

Adriana Leati

e pitture murali. Dal 2005 svolge attività di docente di Disegno e Pittura all’interno dei Corsi di Cultura Gene-rale promossi dalla Circoscrizione Prato Centro e nel 2011 all’interno dei Corsi organizzati dall’Associazio-ne Culturale “L’Asterisco”. Ha partecipato a vari even-ti artistici, tra cui Riproduzioni di opere di Eduard Munch nell’ambito della manifestazione “Ibsenear Festival” a Prato e presso il castello Maniace di Sira-cusa, organizzata dall’Associazione “Arteriosa”, 2007. Ha esposto in locali, associazioni culturali e al-tri spazi espositivi in collettive come “Dissonanze”, Officina Giovani, Cantiere Culturale Ex- Macelli, Pra-to, 2004; “Presenze”, Antiche Stanze di Santa Cateri-na, Prato, a cura di “Spazio Arte Magazine”, 2005. Delle personali si ricordano: “Frescosex, white lady” presso ARTCUBE, Tenax, Firenze, 2000; “Composizio-ni/0” con l’arch. Filippo Boretti, Associazione Poid Pois, Prato, 2002; “Prato Underground”, Cassero Me-dievale a Prato, a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Prato, 2008; “Classica”, presso Asso-ciazione Culturale “L’Asterisco”, 2011. Per la stessa associazione, dopo l’edizione 2011/12 in piazza del Mercato Nuovo a Prato, anche per il 2012/13 parteci-pa con “Ritratti dal vero o da foto” alla “Mostra Mer-cato e libero scambio del libro” in piazza Lippi, ogni seconda domenica del mese. Sempre nel 2013 e’ sta-ta invitata a partecipare alla mostra “..e ancora Pinoc-chio” organizzata dal Comune di Prato in collaborazio-ne con “ART in PO” , presso lo spazio espositivo in via Firenzuola 8 a Prato. In tale occasione ha esposto schizzi su carta e un’opera di piccole sculture in creta colorata dal titolo Le avventure di Pinocchio. Sue ope-re sono esposte presso La Soffitta di “JoLiFè”, via Roma, n° 24, Prato. Attualmente vive e lavora a Prato.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Orologio Floreale, cm. 55x75

Maria Antonietta Lemmi nasce in Garfagnana, a Pontecosi di Pieve Fosciana (LU). Si trasfe-risce a Bergamo nel 1970, dove dedica la

propria attività professionale alla conduzione dei Ser-vizi Educativi e Sanitari dell’infanzia del Comune di Bergamo. Si accosta alla pittura naturalistica nel 2000 e diventa allieva di Margherita Leoni e Renata Bonzo frequentando i corsi di pittura botanica orga-nizzati dall’Orto Botanico “Lorenzo Rota” di Bergamo. Maria Antonietta sa cogliere con innocente emozione le innumerevoli manifestazioni con cui la natura è ca-pace di mostrare, in modo sorprendente, irripetibile quasi irrangiungibile, ogni sfumatura dell’esistere, in molteplici colori, profumi e suoni. Con attenta costan-za e dedizione coglie in ogni elemento grande o minu-scolo, appariscente o timido, comune o rarissimo, il lato emotivo dell’essere forma naturale rappresen-tando attraverso quell’insegnamento botanico, stru-mento utile, nel desiderio di provocare vibranti atten-zioni nell’osservatore. Questo percorso d’acquisizione della tecnica e di ricerca di un’espressione artistica originale, è fortemente affiancato dall’incoraggia-mento del figlio Giuseppe e dal proprio amore per la natura in tutte le sue manifestazioni. Attualmente abita a Viareggio, accarezzata da una brezza marina che le suscita nuove sensazioni, ed entusiasta della città dove vive e lavora, è ispirata da una dolcezza paesaggistica ricca di una miriade di novità. Questo è ascolto della natura.

“Il mio giardino si presenta qui arricchito di fiori sem-plici e delicati. È naturale seguire il desiderio di un lento delinearsi, nonché rinnovarsi di un’antica ca-

Largo Risorgimento, 1 - 55049 Viareggio (LU)Tel. 0584 430426 - Cell. 339 6667022 - [email protected]

Maria Antonietta Lemmi

denza figurativa. Un orologio, che scandisce le ore del giorno attraverso il vario risveglio di ogni fiore, ac-compagna l’uomo nel suo percorso del tempo. Un meraviglioso viaggio, suggerito dall’anima di un poe-ta e dalla competenza di un scienziato, Carlo Linneo”.

Maria Antonietta Lemmi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Maria Antonietta Lemmi

Helichrysum Italicum

“Una costante, scrupolosa ricerca, un amore smisura-to per questo microcosmo che la natura ha cosparso in ogni dove, per abbellire, ingentilire, profumare gli angoli più remoti dove l’uomo della strada non sa ve-dere, distratto dall’affanno del vivere moderno. Im-magino la pittrice Memy come un’ape che passa di fiore in fiore, non per assaporarne il nettare ma per scrutare a fondo e scoprire il più piccolo, impensabile particolare e trarne fuori, con mano delicata ed esper-ta, segni e colori, non con l’occhio del fotografo, ma con il cuore di un poeta. Ne viene fuori una raccolta ricca, finemente presentata, un segno rapido, pulito, sicuro nel gusto e nell’interpretazione. Tutto questo perché la mano è sorretta e guidata, e il pennello an-che, da un desiderio di conoscere e far conoscere agli altri le meraviglie di questo angolo della natura così variopinto così esplosivo nei colori e nelle forme, così incantato. Bisogna possedere, per fare tutto questo, un’anima sensibile, un occhio attento e scrutatore, una voglia pazza di realizzare ed interpretare. Roba da manuale!”

Giorgio Michetti

“L’emozione che la natura ci dona in ogni momento e luogo, sorprende l’anima in modo irripetibile, quasi irraggiungibile, raccontando le sue forme più pure, i suoi colori più profondi, i suoi profumi e suoni più ine-brianti. La natura è capace di regalarci ogni più picco-la sfumatura dell’esistere come un fiore delicatissimo che pian piano svela se stesso nel suo timido e poten-te essere. Maria Antonietta ci si avvicina come se fosse la prima volta e osserva con estrema delicatez-za ogni singolo elemento, sia grande che piccolo, sia appariscente che nascosto, sia comune che rarissi-mo… Lei è capace di ascoltare ciò che quella voce ha da dirle rendendola tesoro! Cos’è dunque se non la sensibilità per la natura a dare fiamma alla costanza e alla dedizione di Maria Antonietta alla pittura botani-ca? È una pittura che coglie l’occasione di farci ap-prezzare le forme della natura e che ci regala nel mon-

do più completo l’espressione più alta dell’emozione. Ti ringrazio Maria Antonietta di saperti dedicare alla sensibilità che si manifesta in questa Terra, e ti augu-ro di emozionare sempre più il nostro essere con i tuoi dipinti”.

Margherita Leoni

La pittrice dell’ElicrisoMaria Antonietta Lemmi si è avvicinata all’arte pro-prio grazie all’Elicriso e a Leonardo Santini. Cresciuta in Garfagnana, da piccola era di casa dal dottore delle erbe. La sua umanità e sensibilità le sono rimaste imoresse e sono riaffiorate da quando di dedica alla pittura: il suo oggetto preferito è il mondo delle erbe, e tra tutte il fiore dell’elicriso.

Erboristeria DomaniFebbraio 2006

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Domani, 2011, olio e tec.mista su tela, cm. 70x100

Nasce a Firenze nel 1955. Diplomata all’Istituto d’Arte di Siena ha frequentato la Facoltà di Lettere seguendo i corsi di Storia dell’Arte, del

Cinema e del Teatro mentre al Centro Studi Tecnico-Cinematografici di Firenze quelli per Cineoperatori e per Fotografi. Nel 1978 espone nella sua prima perso-nale di pittura. Insieme ad alcuni artisti senesi dà vita all’ “iperfantastico”, colori e forme in rigorose compo-sizioni geometriche. Negli anni Ottanta apre a Siena un laboratorio per la creazione di maschere artistiche - che diverranno nel tempo vere e proprie sculture - con le quali collabora a coreografie teatrali ed è sele-zionata per una rassegna e stage sull’artigianato arti-stico italiano in tourneé in varie città americane. La sua fervida attività espositiva la porta in numerose mostre nazionali ed internazionali sia in Italia che

all’estero. Tra gli appuntamenti più recenti la parteci-pazione, nel 2010, a diverse rassegne, presso la Galle-ria del Teatro Romano, Fiesole (Firenze), la Galleria “Studio Logos” di Roma, “Gadarte” a Firenze, la Galle-ria “Art Time” di Lignano Sabbiadoro (Udine), la Fiera “Immagina” di Reggio Emilia e la personale alla Galle-ria Il Borgo a Milano. Tra 2011 e 2012, la rassegna “Pelle” presso “Simultanea - Spazi d’Arte” a Firenze, le Fiere “Art Innsbruck”, “Proponendo” a Forte dei Marmi, e “Art Expo” ad Arezzo; le personali a Firenze presso Hotel Cellai e Galleria “Incontrarte”, la mostra alla Galleria “Arte in movimento” di Forte dei Marmi, con la quale partecipa anche al “Nuovo Festival delle Arti Contemporanee”. Di rilievo inoltre una imponente commissione pittorica - ritratti - per una collezione privata che la porta spesso a lavorare a Parigi.

Cell. 345 1320790www.ersilialeonini.it - profili facebook

Ersilia Leonini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Ersilia Leonini

Baby and the city, 2013, olio su tela, cm. 120x80

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Ersilia Leonini

A sangue freddo, 2012, olio e tec. mista su tela, cm. 80x80

“Artista decisamente non convenzionale, Ersilia Leo-nini viene da un percorso formativo che già sovverte le regole giungendo alla dimensione figurativa di oggi dopo l’esperienza dell’astrazione geometrica quanto della sperimentazione materica e non viceversa. Così appare anche dalle sue scelte tematiche nelle quali, fino a poco tempo fa, prevalevano i nudi di soggetto maschile piuttosto che femminile. Il suo realismo di-viene infatti una sorta di metalinguaggio, più incline alla dimensione psicologica che a quella dell’oggetti-vità e della concretezza. I suoi personaggi, ritratti pri-ma fotografici e poi ri- e de-strutturati pittoricamente, così veri da forare il quadro eppure vanno oltre la nar-

razione della propria vicenda umana come dimostra-no le ambientazioni ed i “fondali” scenici nei quali l’artista espande la narrazione a stratificare memoria personale e comunicazione di massa, con la libertà di recuperare in certe valenze gestuali e materiche il proprio background culturale ed esperienziale ma con la consapevolezza anche di suscitare un impatto visi-vo spesso disorientante. E del resto, come lei stessa dichiara, ciò che intende provocare è piuttosto un’emozione estetica prima che una riflessione filoso-fica o concettuale.”

Roberta Fiorini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Ersilia Leonini

Jerry, 2013, acrilico su tela, cm. 80x80

La stanza, 2013, acrilico su tela, cm. 90x90

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Sotto i passi del sole, 1998, batik, cm. 50x70

Vive e opera a Pistoia. Diplomata maestra d’Arte a Pistoia, ha ottenuto la Maturità d’Arte Appli-cata a Firenze. Attraversa le varie tecniche pit-

toriche, affinando ed adottando l’antichissima tecnica giavanese del Batik, con la quale si è fatta conoscere ed apprezzare in numerosi concorsi e mostre. L’artista “propone riesumazioni di vita e di architetture di altre civiltà, sempre eleganti nella scelta degli elementi, nella trama del disegno e nella stesura del colore”.

Salvatore Sorbello

Un soggiorno in Tunisia “le ha permesso di rendere essenziali i suoi soggetti … che hanno una bellezza trasparente e ordinata, trattati a grandi zone di colore di rara qualità”

Remo Gordigiani

Dal 1975 partecipa a mostre, ottenendo premi e rico-noscimenti e dal 1997 destina l’intero ricavato della sua produzione artistica agli aiuti al Madagascar.

Via Benedetto Croce, 54 - 51100 PistoiaTel. 0573 27623

Paola Leporatti

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Frammenti di vita, olio su tela, cm. 50x70

Quando una sensibilità profonda si unisce ad un talento artistico innato, il risultato non può che essere una pittura che sorprende per intensità

espressiva e forza del colore. È questo il caso di Ange-la Maria Lettini. Pugliese di nascita ma fiorentina d’adozione, riscopre il suo amore per la pittura, amore che sempre l’accompagna. Dopo la prima formazione artistica in Puglia, dove frequenta l’Istituto d’Arte e assimila la lezione del padre, noto e stimato pittore locale, ancora giovanissima si trasferisce a Firenze, città in cui trova l’ambiente ideale per coltivare la sua passione. È l’inizio di un percorso che la vedrà cresce-re come artista e maturare un linguaggio pittorico via via sempre più originale e riconoscibile. Le tappe fon-damentali della sua attività passata e recente, lascia-no intuire la dimensione della memoria presentata

dall’artista sotto forma di frammento. Un viaggio a ri-troso nel passato che non ha il valore di un vagheggia-mento nostalgico e melanconico, perchè la memoria non è un rifugio, ma la certezza da cui ripartire. È so-prattutto il colore a possedere una grande forza evo-cativa e a stendere sulle immagini un velo di emozio-ne. Maggiore la nitidezza e la precisione delle immagini, più complessa la pasta cromatica, che si fa in taluni punti più corposa, in altri più vellutata e capa-ce di belle trasparenze. La centralità della figura - cor-pi e volti di donne che guardano lo spettatore come a volerlo interrogare - indica la necessità di ripartire dall’uomo dal suo valore ineludibile per ritrovare il senso della vita e dell’arte.

Daniela Pronestì

Studio e abitazione: via Ippolito Nievo, 8 - 50019 Sesto Fiorentino (FI) Tel. 055 4201762 - Cell. 3338227559 - [email protected]

Angela Maria Lettini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Angela Maria Lettini

Principali esposizioni:1979 - Segnalazione per la grafica al Centro La Ma-naide - Trani;1980 - Estemporanea pittura (1° Premio) - Trani;1984 - Concorso Arte Sacra - C.S.I. - Trani;1985 - Mostre a Corato, Terlizzi e allo Sporting Club di Trani;1986 - XVIII Edizione Premio Primavera - Foggia;Personale di Pittura presso l’M.C.L. - Trani;1988 - Personale al Centro Spazio A - Firenze;1989 - Segnalazione al 27° Premio D’Argento - Ga-darte Firenze;1990 - Riconoscimento Premio Fiesole 8 Marzo;Segnalazione V edizione Premio Italia - Certaldo (FI)

Pausa, olio su tela, cm. 100x80

Collettiva Arte Contemporanea - Fiesole (FI); Perso-nale al Gruppo Donatello - Firenze;1991 - Personale al Circolo degli Artisti “Casa di Dan-te” Firenze; Personale all’Ass.ne Culturale Arte Città - Prato;1992 - Premio Acquisito Concorso Arte Pro Lastra “E. Caruso” - Lastra a Signa (FI); Personale di pittura e grafica alle Antiche Terme - Ischia (NA); Premio Pittu-ra Estemporanea Proloco “G. Monaco” Talla (AR)1993 - Concorso Premio Fanzine “Libera Lidea” Firenze;Concorso Arte Sacra “Lorenzo Ghiberti” Pelago (FI);XXVII Edizione Premio Città di Lastra a Signa (FI)1994 - Collettiva “Mostra di Natale” Soc. Belle Arti - Firenze; Personale al Negozio Richard Ginori 1735 - Firenze; Concorso “Immaginaria ‘94” Gruppo Rina-scente - Milano;1998 - Collettiva “Florilegio Fiorentino al Femminile” Società Belle Arti - Firenze;1999 - Personale alla Biblioteca Circolante di Sesto Fiorentino (FI)2001 - Collettiva Società Belle Arti - Casa di Dante - Firenze;2005 - Mostra personale presso il Chiosco di San Francesco - Florio (NA)2006 - Personale di pittura a Villa Gerini - Sesto Fio-rentino (FI)2007 - Premio Pittura “Antonio Berti organizzato dall’A.I.C.S. Palazzo Pretorio - Sesto Fiorentino (FI)Collettiva “Mostra di Natale” Soc. Belle Arti - Firenze;2008 - Mostra personale presso Palazzo Pretorio - Se-sto Fiorentino (FI)2011 - “Oltre lo sport” Collettiva - Sesto Fiorentino (FI)2011/12 - Collettiva di Natale Casa di Dante;2012 - Personale Gruppo Donatello; Collettiva “Il sa-cro nell’arte” 16 - 27 marzo SS. Annunziata; Collettiva Galleria Mentana (FI); Collettiva “Maggio Salesiano” (FI); Rassegna arti visive “Miramonti” Saragiolo (Piancastagnaio) luglio - settembre; Collettiva di Na-tale “Casa di Dante”; Società delle Belle Arti (FI)

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Horse Block Sculpture

L’affascinante lavoro artistico di Susan Ley-land riesce ad unire l’originalità e l’eccellen-te esecuzione tecnica in estetica pura. Le

sculture, denominate Horse Block Sculpture, sono senza tempo e fondono un sentimento di antico con uno sguardo verso il futuro. Leyland assembla purez-

za, semplicità e genialità in forma geometrica e con questi elementi configura sobrie forme che evocano cavalli di originale e sorprendente bellezza.”

Tamsin Pickeral

[email protected]

Susan Leyland

“...

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Sede sociale e direzione

Signapiazza Michelacci 1-2 - 50058 SignaTel. 055 879101 - fax 055 8732067

Filiali

Signapiazza Michelacci 1-2 - 50058 SignaTel. 055 879101 - fax 055 8732067

Lastra a Signavia Turati 10-1250055 Lastra a SignaTel. 055 8720251 - fax 055 8720204

Ponte a Signa(Comune di Lastra a Signa)via S. Lavagnini 11 - 50055 Lastra a SignaTel. 055 8725268 - fax 055 8725270

San Mauro a Signa(Comune di Signa)via della Chiesa 19 - 50050 S. Mauro a SignaTel. 055 8739764/5 - fax 055 8739693

Viottolone(Comune di Scandicci)via di Castelpulci 3 - 50018 ScandicciTel. 055 7310678 - fax 055 720145

Montelupo Fiorentinovia Centofiori 14 - 50056 Montelupo FiorentinoTel. 0571 913188 - fax 0571 913216

Malmantile(Comune di Lastra a Signa)via Vecchia Pisana 23550050 Malmantile (Lastra a Signa)Tel. 055 8729244 - fax 055 8784412

FirenzePiazza della Libertà 32R - 50129 FirenzeTel. 055 5088114 - fax 055 578832

Sede distaccataCastelfranco di Sottovia Provinciale Francesca Nord 7856022 Castelfranco di Sotto (Pisa)Tel. 0571 488730 - fax 0571 488740

Sportelli ATMSignaParco dei Renai

Badia a Settimo(Comune di Scandicci)via la Comune di Parigi 34

CapannoriVia del Popolo 555012 Capannori (Lucca)

FirenzeNuovo Ospedale San Giovanni di Diovia Torregalli 3 - 50143 Firenze

FucecchioPiazza dei Seccatoi

San MiniatoViale Marconi 20

Progetto1:Layout 1 7-12-2012 16:29 Pagina 1

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Borgo Allegri 15R - 50122 FirenzeTel. 055 2469346 - Cell. 339 2521039

Presidente Miranda Mei (tel. 0554368598 [email protected])[email protected] - [email protected]

www.firenzearte.orgwww.equilibriarte.org/firenzearte - www.exibart.com/firenzearte

Realizzare attività dirette ad assi-curare lo svago, promuovere la ri-creazione del fisico e dello spirito oltre allo sviluppo sociale ed in-tellettuale degli iscritti attraverso iniziative culturali (corsi, conferen-ze, proiezioni, dibattiti), artistiche (pittura, scultura, poesia ed arti fi-gurative), turistiche e ricreative in

genere. Questi alcuni degli obiet-tivi dell’Associazione Firenze Arte (Borgo Allegri 15 R, Firenze), per il raggiungimento dei quali l’asso-ciazione si attiverà predisponendo gli spazi necessari per lo svolgi-mento delle diverse attività in un ambiente sereno, conviviale, aperto allo scambio di opinioni e di idee.

Sono aperte le iscrizioni per l’anno sociale 2013

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Donne Dell’Arte in toscAnA

MA

GA

ZIN

E

1 9 9 8 - 2 0 1 3 1 5 A N N I I N s I E M E A l l ’ A r t E

www.ctedizioni.it - [email protected]

Cesare Borsacchi - La Creola

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Via dello Studio 19r - 50122 Firenze Italia - Tel. 055.211470www.zecchi.it [email protected]

ColoRI - Belle ARTI - ReSTAuRo

È l’insegna d’epoca dipinta su vetro, che ancora possediamo, il marchio di garanzia di una bottega la cui storia risale a oltre due secoli fa. Nell’Ottocento in via dello Studio aveva sede il “Colorificio Toscano”, antica ditta di colori. A Sandro e Massimo, figli di Adolfo, il capostipite Zecchi, il lustro di aver indirizzato la storica attività esclusivamente verso i prodotti per Belle Arti e Restauro attraverso la meticolosa attività di recupero delle antiche tecniche artigianali e pittoriche della tradizione fiorentina effettuata sullo studio del trattato del pittore rinascimentale Cennino Cennini. Il Premio Firenze del 1997, le riprese effettuate per la realizzazione di documentari trasmessi in tutto il mondo, la citazione nel romanzo “La prossima volta” dello scrittore francese Marc Levy oltre alla produzione di materiale richiesto per lavorazioni artistiche di livello come l’Opera House di Sidney o il Paul Getty Museum di Los Angeles sono la certificazione del perchè Zecchi sia una ditta consacrata a livello internazionale.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Direttore Artistico: Rossana CorsiTel. 334 3445766 - [email protected]

ARTe CoNTeMPoRANeAVia Maggio,71r - 50125 Firenze - Via Marconi, 1/a - 57012 Castiglioncello (lI)

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Donne Dell’Arte in toscAnA

la storica Galleria d’Arte Mentana, diretta da Giovanna laura Adreani, opera nel cuore del centro storico di Firenze, nell’omonima piazza tra il Ponte Vecchio

e la Galleria degli uffizi. oltre ad interessarsi di artisti storicizzati, la galleria si occupa di promuovere e divulgare nuovi talenti dell’arte contemporanea, attraverso mostre personali, cataloghi monografici, saggi critici e mostre in spazi pubblici. l’intero spazio è composto da quattro sale comunicanti tra loro che possono ospitare sia mostre personali, per la capienza di circa 60 opere, che collettive. la direttrice artistica e il suo staff si occupano di selezionare e di seguire gli artisti nel loro percorso di crescita professionale e curriculare promuovendo la loro immagine attraverso la pubblicazione di monografie, articoli su riviste specializzate, mostre scambio con altri spazi espositivi italiani e stranieri, l’inserimento sul sito internet della galleria e la vendita on-line delle opere.

Piazza Mentana 2, 3, 5 - 50122 Firenze - Tel. 055 211985 - Cell. 335 [email protected] - [email protected]

www.galleriamentana.it

Galleria d’arte Moderna e ConteMporanea

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Donne Dell’Arte in toscAnA

U n punto vendita a tutto tondo, dove l’eccelsa qualità fa da pendat alla vasta gamma di materiale a disposizione. Non a caso landi Cornici è diventato in pochissimo tempo un pun-

to di riferimento per molti altri corniciai, singoli artisti e per giunta gran-di aziende. Ampio il ventaglio dei prodotti in vendita al dettaglio e all’in-grosso. Nel locale di oltre trecento metri quadrati nel cuore del Campo di Marte si possono acquistare, o semplicemente farsele colorare, aste per cornici grezze, dorate, argentate, laccate; è possibile ordinare mo-delli di cornici poi lavorati e realizzati dalla maestria di chi è in grado di rispondere ad ogni tipo di esigenza del cliente e delle persone del setto-re che in landi Cornici hanno inoltre trovato il negozio ideale dove po-tersi rifornire di tutti gli accessori indispensabili al proprio lavoro.

V. Mannelli 33/R - 50132 Firenze (FI)Tel. 055 2347036 - Fax. 055 2347036

[email protected]

LANDI CORNICI

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Donne Dell’Arte in toscAnA

d a f n e

Dafne s.r.l.Via Piani della Rugginosa, 250/251

50066 Reggello - Loc. Montanino (FI)Tel. 055 863069 - Fax 055 8662077

Numero Verde: 800 331477www.dafnefirenze.net

[email protected]

Imballaggi, Trasporti,Movimentazioni di opere d’arte

e servizi affini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Quarant’anni di esperienza messi al servizio dei tantissimi artisti contemporanei che qui hanno trovato il modo migliore per

valorizzare le proprie opere. Professionalità e qualità elevate, accoglienza e gentilezza il bigliettino da visita di Maestrini Cornici, dal 1994 in via del Romito dopo due decenni in via Palmieri. Laboratorio dove si lavora il materiale grezzo fino alla consegna del prodotto finito. Il titolare, Sandro Ghibellini, ha concepito lo spazio alle porte del centro storico di Firenze anche come punto vendita-espositivo, scelto come degna vetrina dei propri capolavori da alcuni nomi illustri del panorama artistico come Alinari, Ciabani, Talani, De Poli, Annigoni, Berti, Sacchi e tanti altri.

Via del Romito, 1/R - 50134 Firenze - Tel. 055 461094 - Fax 055 [email protected]

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Il BattIBeccORistorante

Via Vittorio Veneto, 38 - 50023 Impruneta (FI) - Tel. 055 2313820www.ilbattibecco.it - [email protected]

Dal giorno della sua inaugurazione, Il Battibecco ha proposto in maniera continuativa mostre d’arte ospitando importanti maestri contemporanei come Luca Alinari, Giovanni Maranghi, Giuliano Ghelli, Anna Di Volo, Silve-stro Pistolesi, Romano Stefanelli, Danilo Fusi, Paolo Staccioli, Eugenio Riotto, Mariella Valori, Carlo Testi, Marco Boni.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Sede sociale e direzione

Signapiazza Michelacci 1-2 - 50058 SignaTel. 055 879101 - fax 055 8732067

Filiali

Signapiazza Michelacci 1-2 - 50058 SignaTel. 055 879101 - fax 055 8732067

Lastra a Signavia Turati 10-1250055 Lastra a SignaTel. 055 8720251 - fax 055 8720204

Ponte a Signa(Comune di Lastra a Signa)via S. Lavagnini 11 - 50055 Lastra a SignaTel. 055 8725268 - fax 055 8725270

San Mauro a Signa(Comune di Signa)via della Chiesa 19 - 50050 S. Mauro a SignaTel. 055 8739764/5 - fax 055 8739693

Viottolone(Comune di Scandicci)via di Castelpulci 3 - 50018 ScandicciTel. 055 7310678 - fax 055 720145

Montelupo Fiorentinovia Centofiori 14 - 50056 Montelupo FiorentinoTel. 0571 913188 - fax 0571 913216

Malmantile(Comune di Lastra a Signa)via Vecchia Pisana 23550050 Malmantile (Lastra a Signa)Tel. 055 8729244 - fax 055 8784412

FirenzePiazza della Libertà 32R - 50129 FirenzeTel. 055 5088114 - fax 055 578832

Sede distaccataCastelfranco di Sottovia Provinciale Francesca Nord 7856022 Castelfranco di Sotto (Pisa)Tel. 0571 488730 - fax 0571 488740

Sportelli ATMSignaParco dei Renai

Badia a Settimo(Comune di Scandicci)via la Comune di Parigi 34

CapannoriVia del Popolo 555012 Capannori (Lucca)

FirenzeNuovo Ospedale San Giovanni di Diovia Torregalli 3 - 50143 Firenze

FucecchioPiazza dei Seccatoi

San MiniatoViale Marconi 20

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Un affetto mi preme, tecnica mista, cm. 60x80

Sono nata a Reggio Calabria tra la luce accesa del sole e l’azzurro del mare. A 10 anni mi sono trasferita a Firenze dove attualmente risiedo.

Sono cresciuta in una famiglia con una grande sensibi-lità artistica e poetica. Mi sono formata attraverso un percorso di studi classici ed insieme ho coltivato la passione per la musica, formandomi come pianista. Successivamente ho intrapreso studi filosofici. Alla pittura sono arrivata quasi per caso, anzi per la preci-sione è la pittura che arrivata a me, forse per destino. Mai avrei immaginato quello che mi è accaduto, che rimane un fatto assolutamente imprevisto, di cui anco-ra oggi io stessa continuo ad essere stupita: il fatto di iniziare a dipingere. C’è un’ora in cui tutto è iniziato e quasi sembra non esserci un “prima”. C’è stata un’ora della mia vita in cui è iniziata la pittura in me. Questo inizio della pittura in me ha segnato anche il metodo del mio processo creativo. L’inizio del mio processo creativo è sempre una avvenimento che accade, che si impone, che mi scuote. Il punto di partenza di ogni mia

opera, è un avvenimento di vita che mi penetra fin nel profondo, diventando colore, segno, materia. Un punto imponente, che ha sempre una caratteristica inconfon-dibile: mi scuote, mi sposta, mi commuove, mi addolo-ra. Dipingere non è tanto l’espressione di qualcosa che voglio dire o fare, ma è piuttosto l’espressione di quel-lo che improvvisamente mi accade e si svela, che mi chiama, che mi provoca, che mi parla. Qualcosa che apre uno squarcio di significato sulla vita. Dipingere è un modo per fare tesoro di tutto questo. È un modo per starci davanti, per continuare a guardare, per conosce-re e custodire la memoria di un’esperienza che mi ha provocato, commuovendomi, entusiasmandomi o dan-domi un dolore lancinante. Ogni quadro dipinto, ogni pezzetto di carta, ogni segno che ho lasciato e lascio, dall’inizio ad oggi, è un pezzo della mia esperienza di vita che è divenuta più chiara e trasparente, divenendo segno, colore, materia, forma. Dipingere è mettere a fuoco la vita”.

Valentina Lingria

Via Nicolò da Uzzano 42 - 50126 Firenzewww.valentinalingria.it - [email protected]

Valentina Lingria

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Donne Dell’Arte in toscAnA

“La pittura di Valentina Lingria trova significato nei suoi desideri più profondi che si incontrano con la re-altà della vita, generando una domanda di senso con-tinua e drammatica. Nelle sue opere emergono i segni di una malcelata preoccupazione che vengono esalta-ti da spesse tracce di colore che si aggruma in sugge-stioni materiche che paiono esitare nel continuo delle pennellate. Un racconto di gioie, dolori, paure, sussul-ti, ansie, stupori, che si esplicano nelle linee scure interrotte che si liberano in percorsi quasi scolpiti nel magma di tinte e in tracce che via via perdono spesso-re, per diventare tratti d’inquietudine e d’irruenza

controllata. Masse rosse di passionalità e di vita resi-stono ai graffi paralleli che incrociano le linee per di-ventare rappresentazioni nelle mappe di un firma-mento che finisce nei buchi neri del tempo e dell’inconscio. Simboli di alfabeti della psiche che si precisano in segni misteriosi che s’incrociano sino a dar luogo a racconti che ritmicamente portano a climi visivi che sanno di misticismo. Sono graffiti primor-diali che narrano, nella semplicità dei tratti, la com-plessità dell’esistere”.

Federica Murgia

Questa vita che è una cosa bella, tecnica mista, cm. 90x100

Valentina Lingria

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Riflesso, smalto, cm. 45x41

Lucchese di nascita e fiorentina di adozione, vive ed opera a Firenze. Diplomata all’Istituto d’Arte di Lucca e laureata all’Accademia di Belle Arti di

Firenze, allieva di Ugo Capocchini e Gustavo Giulietti. Ha allestito la prima personale nel 1972 a Lucca e in seguito in numerosi spazi pubblici e privati in diverse città d’Italia. Ha partecipato a numerose rassegne e concorsi in Italia ed all’estero, ottenendo premi e se-gnalazioni (tra gli altri, si ricordano i successi al “Pre-mio Italia per le Arti Visive” dal 2000 ad oggi e in di-verse edizioni del “Premio Firenze”). Sue opere figurano alla sede del Quartiere4 di Firenze, in gallerie e collezioni private (a Lucca, Firenze, Arezzo, Sanse-polcro, Verona, Roma, Lecce, Saint Paul Devens e Bogotà); è in mostra permanente al Cubar del Polo Biomedico e al “Fitvillage” di Careggi a Firenze. Ha fatto parte per molti anni dello storico gruppo fiorenti-no “Gadarte”, affermandosi nelle numerose iniziative da questo organizzate. Fa parte del “Circolo Arti Figu-rative Il Ghibellino di Empoli” e dell’associazione arti-stico-culturale “Simultanea-Spazi d’Arte” di Firenze. Numerosi quotidiani, riviste e pubblicazioni d’arte si

sono occupati dei suoi lavori e della sua attività; tra gli altri, D’Ars, La Stagione, Le Arti, Eco d’arte moder-na, La Nazione, Il Telegrafo, Il Giornale d’Italia, Agen-da e annuario dell’Arte in Toscana. Ha realizzato la copertina e le illustrazioni del libro “Sei tu” di Claudia Baldini, Domina Editrice. “Nella vicenda espressiva di Emiliana Lippi la scelta di una figuratività che amalgama concretezza e spiritua-lità trova riscontro nel coltivare insieme la tradizione di una solida base disegnativa e la sperimentazione di una cromatica trasgressiva che si arricchisce oggi an-che di stratificazioni materiche. Le sue peculiari e di-stintive figure senza volto appartengono a quella cate-goria universale che è il simbolo. Forma e colore nella sua pittura si identificano quale veicolo di una narra-zione intimista, riflesso di spinte emotive diverse e contrastanti, che non sono fuori della realtà bensì ne configurano l’essenza immateriale, la vita psichica piuttosto che fisica, sono racconti dell’anima.”

Roberta Fiorini

Abit.- studio: via S. Maria a Cintoia,16B - 50142 Firenzewww.emilianalippi.it

Emiliana Lippi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Lilith, 2009, olio su tela, cm. 150x100

Abit.: La Torre di Marena,19 - 52011 Bibbiena (Arezzo)Tel. 0575 593656 - Cell. 333 3755813 - [email protected]

Lalla Lippi

Lalla Lippi ha sempre avuto un particolare inte-resse per l’arte, anche se molto tardi si è dedi-cata a studi artistici. Ha frequentato la Scuola

Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze dedicandosi al disegno. Dal Duemila fa parte del Gruppo AR.CA. (Artisti Casentinesi) fondato e seguito dal maestro Amedeo Lanci presso l’Accade-mia Casentinese di Borgo alla Collina nella casa del Landino, ed in questo periodo si è particolarmente impegnata nello studio del colore secondo gli inse-gnamenti del maestro. Ha esposto in personali e collettive a Bibbiena, Porciano, Poppi, Sesto Fioren-

tino, Firenze, Arezzo, Marina di Pietrasanta, Monte-catini, Roma. Le sue opere sono state segnalate da critici importanti come Giuseppe Casiraghi, Lodovico Gierut, Giovanni Faccenda, Andrea Diprè ed apprez-zate, oltre che dal suo maestro Lanci da Venturino Venturi ed altri. L’astronomo ed amico Massimo Mazzoni, in occasione di una personale, ha scritto di lei: “Hai dato forma al tempo e fluidità allo spazio”. Vive e lavora a Bibbiena, in Casentino, in una antica torre medievale ed è grata a tutti coloro che l’hanno incoraggiata ad andare avanti nei suoi tentativi di espressione.

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Lalla Lippi

Fermare il tempo, 2011, olio su tela, cm. 120x80

“Dal Faust di Goethe ho scelto due eventi e due oppo-sti personaggi femminili: nella notte di Valpurga, alla tregenda delle streghe che giungono cavalcando ma-nici di scopa mentre il palazzo di Mammona è in fiam-me, la bruna Lilith dalle belle chiome. Ripudiata da Adamo, divenuta demone lussurioso e vendicativo vende la sua merce. Nella sua bottega non c’è nulla che non abbia provocato danni all’Umanità. Nella not-te classica Elena, la bellissima, viene richiamata dalla

pitagorica tetractis ove è l’armonia ed abitano le ma-trici delle forme pure dell’Essere. La regina, figlia di Giove, è pronta a seguire il destino mentre le ancelle temono gli eventi: Io esco vacillando dal vuoto vortice in cui ero piombata. Stanche son le mie ossa e di ripo-so ho bisogno.”

Lalla Lippi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Passo di danza

Passo di danzaIl cuore ti scaldaInebria la menteE nulla più sente.

Al ritmoLeggera libellula sei,

svolazzi,leggiadra,girando,

sfiorando la terraun bel cielo blu.

Mirna Lombardi

Passo di danza, olio su tela, cm. 80x60

Via Giordano Bruno, 12 - 50013 Campi Bisenzio (FI)Tel. 055 8961738 - Cell. 340 2350233

Mirna Lombardi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Mirna Lombardi

Il mare, la vela, olio su tela, cm. 70x100

Artista di spiccata maestria nel trasferire alle sue opere sensazioni fantastiche di sensualità raffinata che circonda spesso le sue anonime

donne! Una ricerca pittorica, quella di Mirna Lombar-di, che muove verso nuove forme espressive non avul-se da principi etico-razionali. Sicuramente affina un

suo linguaggio figurativo che armonizza la forma e il colore scaturendo in una sbrigliata fantasia pittorica che nasce da una profonda capacità a conseguire ri-sultati d’indubbio effetto scenoplastico”.

Nadia Guelfi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Bella, silenziosa, altera, 2012, olio su tela, cm. 40x40

Nasce in Calabria nel 1951 ma vive da molti anni a Barberino Val d’Elsa. Ha sempre colti-vato l’amore per l’arte e per la pittura in parti-

colare, dedicando a questa passione tutto il proprio tempo libero. Il suo percorso artistico e’ iniziato negli anni novanta, con il maestro Claudio Giomi e il Labo-ratorio di Arti Visive da lui diretto, sperimentando va-rie tecniche, con particolare attenzione al paesaggio toscano e alle marine che evocano in lei ricordi d’in-fanzia, oltre al fascino intrinseco del mare. Solo negli ultimi anni si è soffermata sull’immagine femminile che ha cercato di studiare e di interpretare secondo il suo personale modo di sentire. I viaggi le hanno forni-to ulteriori spunti preziosi suggerendole affascinanti

figure femminili prese in prestito dal loro mondo e tra-sferite poi sulla tela con una partecipazione interiore di solidarietà per la loro condizione molto spesso dif-ficile e precaria. Nel corso di questi anni ha partecipa-to a varie mostre collettive e personali, tra le più si-gnificative ricordiamo: la Limonaia di Palazzo Strozzi a Firenze, a Palazzo Panciatichi, sede della Regione To-scana, al Museo Archeologico di Firenze per “Arte per la ricerca” e poi San Gimignano, Siena, Colle val d’El-sa, Casole d’Elsa, Poggibonsi e Barberino Val d’Elsa. Alcune delle sue opere si trovano a Sofia, a Dakar e a Firenze presso la Pinacoteca della Regione Toscana, e in collezioni private .

[email protected]

Antonella Lomonaco

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Donne Dell’Arte in toscAnA

[email protected]

Giardino a Badia a Passignano, olio su tela, cm. 70x50

Vive e lavora a Firenze. Dal 2000 fa parte del gruppo che fa capo allo studio di pittura, dise-gno e modellato La Rosa d’Oro dell’Arte ex Art

Center Florence di Lucetta Risaliti in via Ghibellina a Firenze. Ha partecipato a numerose mostre collettive organizzate dalle gallerie Art Center Florence e La Rosa d’Oro dell’Arte per il gruppo ACF ed il gruppo La Rosa d’Oro, oltre che nello loro sedi fiorentine, anche in altre sedi molto prestigiose quali: la Banca Popola-re di Milano, nelle sedi di Firenze, Bologna e Milano, la Limonaia e il Chiostro di Villa Vogel Firenze, la Sta-zione di Confine di Firenze, la Galleria Via Larga a Fi-renze, la Villa Bellosguardo di Lastra a Signa, il Palaz-zo del Consiglio Regionale della Toscana, la Sala Banti a Montemurlo, la Villa Sant’Andrea di Montefi-ridolfi. Alcune di queste mostre sono state organizza-te in favore dell’AVIS di Montemurlo, altre in favore dell’Ospedale Meyer di Firenze.

“Adriana Lopreiato sperimenta tre momenti pittorici. Il periodo intimista, in cui i soggetti sono nature morte e paesaggi d’impronta quasi macchiaiola. Il colore, non troppo denso, è steso sulla tela a macchie. I toni pacati tradiscono la forte influenza della scuola fio-

rentina. La luce non è mai radente, né crea effetti di forte contrasto. L’atmosfera sommessa delle sue ope-re ci fa tornare indietro nel tempo,quando una sedia impagliata davanti ad un tavolo con sopra un vaso di fiori e una candela provocavano suggestioni di intimo raccoglimento. Il periodo astrattista dove Adriana scopre il valore fortemente espressivo della spatola e stende sul supporto grandi campiture di colore dai toni ancora calmi.Gli azzurri accostati alle terre ed ai bianchi ci portano nei dolci declivi delle crete senesi, ma il paesaggio si fa materia e si astrae dal reale, regalandoci imponenti opere senza spazio ne’ tempo. Infine il ritorno al vero. Adriana continua a lavorare con l’ausilio della spatola, ma cambia la tavolozza, i suoi colori si fanno piu’ vivaci e potenti, introduce il rosso nelle sue composizioni e osa arditi accostamen-ti di colore contrastante. La luce diventa tagliente conferendo ai suoi paesaggi un forte timbro espres-sionista. Adriana lavora solo nei momenti di forte ispirazione e spesso reinterviene sui suoi soggetti.Nel suo modo di lavorare ritrovo ciò che il mio grande maestro Pirzio diceva spesso: “Un’opera d’arte non è mai finita”.”

Lucetta Risaliti

Adriana Lopreiato

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Gli Ombrelli (La mia Famiglia), 2012, tecnica mista acrilico su tela con cartone e rivista anni 20-30, cm. 70x100

Avena, 16 - 52014 Poppi (AR) - Studio: vicolo Fierli di via Nazionale - 52044 Cortona (AR) - [email protected] - www.s-lov.itwww.equilibriarte.net/member/8386 - www.ioarte.org/artisti/Sara-Lovari/ - www.linkedin.com - www.facebook.com

Sara Lovari (S.Lov.)

Sara Lovari (S.Lov.) nata nel 1979 nel Casen-tino, dove vive ed opera (Avena, Poppi), con oltre 70 mostre all’attivo in America Latina,

Giappone ed Europa è presente in collezioni priva-te tra Italia, Canada, Australia, Danimarca, Ger-mania, Olanda, Gran Bretagna ecc…L’artista è conosciuta per aver illustrato libri e guide turisti-che, per i suoi spettacoli live, oltre a studi di lo-candine e materiali per sponsorizzare e allestire spettacoli teatrali. Le sue tele materiche compo-ste da juta, giornali d’epoca o tavole di legno po-vero, colate di caffè sono i fondi dove l’artista con colori acrilici riporta in vita oggetti e situazioni del passato, presenze vivide nella sua memoria e nel-la memoria dei suoi cari; ognuno con la sua storia, ognuno con la sua anima, ognuno appartenuto alla sua famiglia per questo così importante.

“…Questa pittura non sollecita tanto la memoria, quanto, suggestionandola di poesia, la illude: la illude che i ricordi non siano tali, ma siano palpito d’attualità, e che, quindi, la contemplazione della bellezza sia ancora possibile. La sua perfezione pittorica si coniuga a un fattore ideale e può com-piutamente formularsi soltanto nella purezza dell’idea sostanziata di sensibilità e di passione tutta contemporanea……La pittura dell’artista non rappresenta il raccon-to del quotidiano bensì il recupero del “senso della storia”. Per tale nobile fine, quale fonte d’ispirazio-ne e teatro dove esprimersi, la Toscana non può che essere luogo ideale per un’artista giovane, che per lunghi periodi vive e lavora all’Estero”.

Anita Valentini

“…Questi lavori trasmettono la serena pacatezza di una realtà semplice, lontana dalla frenesia della contempora-neità, e avvolta in un’atmosfera di nostalgia, ma anche di inquieto abbandono”.

Paolo Levi

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Sara Lovari (S.Lov.)

Il Portaombrelli (io e i miei amici), 2013, tecnica mista acrilico su tela con cartone e rivista anni 30, cm. 70x100

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Sogno di libertà, 2009, tecnica olio su tela, cm. 70x50

Angela Lucarini nasce a Firenze il 29 aprile 1953. Allieva di pittori fiorentini, la pittrice si è indirizzata al genere figurativo e realistico,

dedicandosi principalmente a paesaggi e nature mor-te. Questa pittura, dai colori forti e vivaci, esprime la sua carica interiore attraverso i soggetti che le sono più cari, restituendoli sulla tela con trasporto ed un certo lirismo. Tra le mostre più recenti alle quali l’ar-tista ha partecipato si ricordano quelle presso: Acca-demia degli Etruschi, Livorno; Galleria Gadarte, Fi-renze; Caserma Vannucci, Livorno; Basilica S.

Alessandro, Fiesole; Saletta Machiavelli, Monte-spertoli; Villa Vogel, Firenze, 2009; Galleria Menta-na, Firenze; Premio Arte Donna, Livorno. Hanno scrit-to di lei: «I suoi dipinti sono densi di colore, con il quale vuole rappresentare a se stessa e agli altri i propri impulsi. I soggetti rappresentati sono immagi-ni che hanno colpito la sua vista e il suo cuore: pae-saggi dai colori caldi dell’autunno, tramonti sui cam-pi, marine al risveglio del giorno, oltre alle figure classiche degli affreschi e alle immagini evanescenti di ballerine classiche».

Via Siena, 25 - 50142 Firenze - Tel. 055 7320113 Cell. 329 4127827 - [email protected] - www.a-lucarini.blogspot.com

Angela Lucarini

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Donne Dell’Arte in toscAnA

Alice in the Wonderland, tecnica mista, cm. 50x70 Esmeralda, olio e foglia oro su tela, cm. 60x80

Primavera, olio su tela, cm. 40x40

Giovanna Luti vive e lavora a Firenze. Docente di Arte, ha frequentato i corsi dell’ Accademia di Belle Arti della sua città diplomandosi con il massimo dei voti. Ha espo-

sto le proprie opere in mostre personali e collettive, spaziando fra la provincia di Firenze e in varie città d’Italia e d’ Europa. Il linguaggio espressivo dell’artista fiorentina, attraverso una personale e alquanto soggettiva analisi, in particolare dell’ uni-verso femminile, esprime una continua ricerca fra il colore e la materia, fra la linea e il volume. Metafore di un cammino, le sue figure, quasi silenziose presenze, eleganti e allo stesso tempo accattivanti, rappresentano le icone di un nuovo presen-te, di una realtà in movimento che si concreta e abita in luoghi senza tempo in cui fugaci ombre, come apparizioni momenta-nee, sembrano poter sfilare e sparire senza preavviso dalla tela, nonostante la loro apparente immobilità volumetrica. Contornate da un’animata trama pittorica e da un’aura di segni ritmici, a volte calligrafici, che sembrano fuggire dalle vesti per intersecarsi con gli sfondi, queste figure vivono sospese in

Cell. 340 [email protected] - www.wix.com/gioluti/Giovanna-Luti

Giovanna Luti

spazi astratti dove pochi e ricercati spunti diventano lo strumento visivo e la chiave di accesso a un mondo di rivelazione. Figure-simbolo, che si mostrano nella loro realtà per farsi emblema di intimi rifugi e di in-violabili contenitori di un vissuto tutto al femminile che, nelle ricercate scarnificazioni volumetriche, de-scrittive e spazio-temporali, acquista valori universa-li e una forza di comunicazione sorprendente.