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ASSORBIMENTO SOSTANZE INSOLUBILI fagocitosi-pinocitosi SOSTANZE IDROSOLUBILI NON IONIZZABILI <4 Å filtrazione SOSTANZE IDROSOLUBILI NON IONIZZABILI >4 Å trasporto specializzato SOSTANZE IDROSOLUBILI IONIZZATE a pH organici trasporto specializzato SOSTANZE LIPOSOLUBILI ELETTROLITI DEBOLI diffusione SOSTANZE LIPOSULUBILI APOLARI diffusione

ASSORBIMENTO

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ASSORBIMENTO. SOSTANZE INSOLUBILIfagocitosi-pinocitosi SOSTANZE IDROSOLUBILI NON IONIZZABILI 4 Åtrasporto specializzato SOSTANZE IDROSOLUBILI IONIZZATE a pH organicitrasporto specializzato - PowerPoint PPT Presentation

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ASSORBIMENTO

SOSTANZE INSOLUBILI fagocitosi-pinocitosiSOSTANZE IDROSOLUBILI NON IONIZZABILI <4 Å filtrazioneSOSTANZE IDROSOLUBILI NON IONIZZABILI >4 Å trasporto specializzatoSOSTANZE IDROSOLUBILI IONIZZATE a pH organici trasporto specializzatoSOSTANZE LIPOSOLUBILI ELETTROLITI DEBOLI diffusioneSOSTANZE LIPOSULUBILI APOLARI diffusione

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ASSORBIMENTO

TRASPORTO SPECIALIZZATO

1. ATTIVO (mediante carrier)2. DIFFUSIONE FACILITATA (per molecole non liposolubili e non in grado di attraversare le membrane; sono quindi necessari dei trasportatori si membrana [proteine canale] cui è dovuta la quota di diffusione, favorita dal gradiente di concentrazione)

Il TRASPORTO ATTIVO è: SELETTIVOSATURABILEENERGETICAMENTE DISPENDIOSO

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ASSORBIMENTO

1. SOLUBILITA’ LIPIDICA (sostanze apolari)2. IONIZZAZIONE (elettroliti deboli)3. GRANDEZZA E STRUTTURA DELLA MOLECOLA

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ASSORBIMENTO

1. Presenza di gruppi lipofili (idrofobici) o non polari. La proprietà non polare dei gruppi alchilici aumenta con la lunghezza della catenaCH3 < CH3CH2 < CH3CH2CH2 < CH3(CH2)n

2. Acidi e basi deboli. La ionizzazione dipende dal pK della sostanza e dal pH del mezzo. Le membrane biologiche sono permeabili alla forma NON IONIZZATA

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ASSORBIMENTO

Per le sostanze che non siano elettroliti deboli vale la LEGGE DI FICK:

RT u Kr ΔCΦ =

l

Φ = flusso di assorbimento (n. di moli che passano per l’unità di superficie e di membrana nell’unità di tempo)

R = costanteT = temperatura assolutau = mobilità della molecola all’interno della

membranaKr = coefficiente di ripartizione lipidi/acquaΔC = gradiente di concentrazionel = spessore della membrana

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ASSORBIMENTO

Per gli elettroliti deboli (acidi e basi) vale l’EQUAZIONE DI HENSERSON-HASSELBACH:

[non ionizzato]acidi = pK - pH = log

[ionizzato]

[ionizzato]basi = pK - pH = log

[non ionizzato]

pK = pH quando l’elettrolita è dissociato per il 50%

ACIDI DEBOLI: pKa >3

BASI DEBOLI pKb <11

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ASSORBIMENTO(esempi)

[non ionizzato]Acidi deboli: pKa - pH = log [ionizzato]

acido benzoico, pKa = 4

stomaco, pH = 2 intestino, pH = 6

4-2 = log [ni]/[i] 4-6 = log [ni]/[i]

2 = log [ni]/[i] -2 = log [ni]/[i]

102 = [ni]/[i] 10-2 = [ni]/[i]

100 = [ni]/[i] 1/100 = [ni]/[i]

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ASSORBIMENTO(esempi)

[ionizzato]Basi deboli: pK - pH = log [non ionizzato]

anilina, pKb = 5

stomaco, pH = 2 intestino, pH = 6

5-2 = log [i]/[ni] 5-6 = log [i]/[ni]

3 = log [i]/[ni] -1 = log [i]/[ni]

103 = [i]/[ni] 10-1 = [i]/[ni]

1000 = [i]/[ni] 1/10 = [i]/[ni]

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ENDOCITOSI: processo attraverso il quale le cellule adsorbono materiale presente al di fuori della membrana cellulare.

Coinvolge sempre la formazione di una vescicola.

Può avvenire per:

ASSORBIMENTO

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PINOCITOSI (letteralmente cellula che beve): avviene per invaginazione della membrana cellulare per formare una tasca che viene riempita con fluido extracellulare.

La tasca quindi si chiude per formare una vescicola e la vescicola si rompe per rilasciare il suo contenuto nel citosol.

ASSORBIMENTO

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ENDOCITOSI MEDIATA DA RECETTORI: simile alla pinocitosi ma viene attivata dal legame tra una molecola extracellulare grande, tipo una proteina, con un recettore della membrana plasmatica. L’invaginazione circonda la proteina e la rilascia nel citosol.

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FAGOCITOSI: processo per cui la cellula adsorbe materiale di grandi dimensioni quali cellule preda o materiale organico morto. Vengono assorbite attraverso ampi vacuoli. I lisosomi si mescolano coi vacuoli, comprendendoli in una camera digestiva. Il prodotto della digestione è rilasciato nel citosol. I macrofagi sono specializzati nella distruzione dei batteri per fagocitosi.

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ESOCITOSI: processo nel quale cellule rilasciano materiale nel fluido extracellulare. Vescicole con sostanze che debbono essere rilasciate sono trasportate alla membrana plasmatica e fuse con essa.

La superficie totale della membrana plasmatica aumenta

le sostanze entro le vescicole vengono rilasciate all’esterno. Possono essere prodotti di scarto o tossine, ma anche molecole come ormoni o neurotrasmettitori durante la trasmissione sinaptica.

Proteine inglobate nella membrana vescicolare sono infine parte della membrana plasmatica.

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caveolina

glicofosfolipidi e altri lipidi con catene aciliche lunghe e dritte

palmitolati

GPI-linked enzymes e recettori

src-like kinase e recettori transmembrana: rappresentano caveole associate a recettori segnaletici

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ASSORBIMENTO

VIE DI ASSORBIMENTO:

1. TRANSCUTANEA2. POLMONARE3. ORALE4. ALTRE (e.v., i.m., s.c., i.p.)

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ASSORBIMENTO

1. TRANSCUTANEA

La cute ha una superficie (nell’adulto) di 18.500 cm2.La distanza tra lo strato esterno e la microcircolazione misura 150-200 µ.La parte più esterna è formata da uno strato cheratinizzato (STRATO CORNEO) con pori di 1000 Å; sostanze con P.M. <10.000 D possono facilmente passare. Ulteriori facilitazioni vengono dai follicoli piliferi e dalle ghiandole sebacee.Sotto lo strato corneo si trova l’EPIDERMIDE in doppio strato, una membrana sottoepidermica, la MATRICE DELLA CUTE e, infine la parete dei VASI SANGUIGNI e LINFATICI.

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ASSORBIMENTO

1. TRANSCUTANEA

Dose e liposolubilità influenzano l’assorbimento (per DIFFUSIONE PASSIVA).

Fattori che alterino lo strato corneo o la microcircolazione possono modificare le condizioni di assorbimento.

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ASSORBIMENTO

2. POLMONARE

E’ la via principale attraverso cui vengono assorbiti i tossici industriali (DIFFUSIONE PASSIVA).

L’epitelio alveolare è molto sottile (10 µ) e la superficie assorbente molto ampia (50-100 m2).

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ASSORBIMENTO2. POLMONARE

Viene regolato da alcuni fattori:

a. liposolubilitàb. gradiente di concentrazione tra aria alveolare e sanguec. coefficiente di diffusione membrana alveolo-capillared. solubilità nei lipidi plasmaticie. capacità di legarsi alle plasma-proteinef. portata cardiaca

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ASSORBIMENTO3. ORALE

Una delle vie di elezione in farmacologia, rara in tossicologia industriale, frequente negli avvelenamenti anche accidentali.Acidi e basi deboli (equazione di Henderson-Hasselbach) vengono assorbiti per DIFFUSIONE PASSIVA:

Cavo orale pH 6,2-7,2Stomaco pH 1,0-3,0Duodeno pH 4,8-8,2Digiuno-Ileo pH 7,5-8,0Colon pH 7,0-7,5

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DISTRIBUZIONE

1. PROTEINE PLASMATICHE (prevalente)2. ERITROCITI3. LEUCOCITI4. ACIDI NUCLEICI5. MELANINA

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DISTRIBUZIONE

Se la distribuzione avvenisse sempre nello stesso modo, sarebbe possibile calcolare, mediante la determinazione nel plasma, la distribuzione negli organi:

VOLUME DI DISTRIBUZIONE APPARENTE: quel volume nel quale la quota totale di una sostanza dovrebbe essere uniformemente distribuita per dare la concentrazione plasmatica osservata.

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DISTRIBUZIONE

VOLUME DI DISTRIBUZIONE APPARENTE

Vd = Q/c

ove Vd = volume di distribuzioneQ = quota nell’organismo in mgc = concentrazione plasmatica in mg/L

Il Vd è inversamente proporzionale alla distribuzione plasmatica e può essere di ordini di grandezza superiore a quello reale.

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DISTRIBUZIONE

L’organismo è composto da:

58% di acqua (41 L) di cui 4% plasma (3 L), 13% extracellulare (9 L), 41% intracellulare (29 L)

20% di proteine15% di grassi7% di minerali

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DISTRIBUZIONE

LEGAME COI TESSUTI

1. Generico2. Specifico (organo-tropismo)

TESSUTI DI DEPOSITO

1. Tessuto adiposo 2. Tessuto osseo3. Tessuto connettivale

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METABOLISMO

1. reticolo endoplasmico liscio (microsomi)

2. citoplasma (frazione solubile)3. mitocondri4. lisosomi5. nucleo

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METABOLISMO

1. REAZIONI 1a FASE (metabolica propriamente detta)

2. REAZIONI 2a FASE (coniugazione)

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METABOLISMO

1. REAZIONI 1a FASE (metabolica propriamente detta)

microsomialiextramicrosomiali

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METABOLISMO

a. MICROSOMIALI:

a. idrolisi esteri, amidi, idrazidi, nitrilib. ossidazione idrossilazione di composti aromatici

idrossilazione di composti alifaticiN-dealchilazioniO- e S-dealchilazioniEpossidazioniN- e S-ossidazioni

c. riduzione composti nitrosi e azoici

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METABOLISMO

b. EXTRAMICROSOMIALI:

a. idrolisi desterificazione, deaminazione, dealogenazioneb. ossidazione alcoli, aldeidi, aminec. riduzione chetoni

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METABOLISMO

2. REAZIONI 2a FASE:

Reazioni di coniugazione tra un metabolita della sostanza xenobiotica ed un coniugante endogeno.Il risultato è un metabolita più idrosolubile al fine di essere escreto con le urine.

Le reazioni di coniugazione riducono generalmente il pK del composto rendendolo più dissociato ai pH organici, aumentandone l’idrosolubilità.

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METABOLISMO

1. GLUCURONO CONIUGAZIONE (microsomi)2. SOLFO CONIUGAZIONE (frazione solubile)3. SINTESI DI AMIDI (mitocondri; tra amine endogene e acidi esogeni; tra acidi endogeni e amine esogene acetilazione)4. SINTESI DI ACIDI MERCAPTURICI (frazione solubile, microsomi, mitocondri)5. METILAZIONE6. CONIUGAZIONE DI SUBSTRATI ANALOGHI (frazione solubile)

7. FORMAZIONE DI TIOCIANATI (mitocondri)

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METABOLISMO

7. FORMAZIONE DI TIOCIANATI (mitocondri)

rodanasiCN- + S2O3

= SCN- + SO3=

cianato tiosolfato tiocianato solfito

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FATTORI CHE INFLUENZANO IL METABOLISMO

1. Dose e frequenza di somministrazione (il pool coniugante è facilmente saturabile)2. Specie e razza (differenze metaboliche e farmacogenetiche)3. Dieta e stato di nutrizione (enzimi e pool coniugante, in particolare il GSH)4. Età, sesso e peso (sviluppo e cambiamenti costituenti organici)5. Via di somministrazione (distribuzione)

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FATTORI CHE INFLUENZANO IL METABOLISMO

6. Interazione con altri tossici e contaminanti ambientali (induttori e inibitori enzimatici, competitori, modificatori, fattori ormonali)7. Conseguenze di interazioni con altri enzimi (glucuronasi, sulfatasi, deacetilasi)8. Gravidanza e anormalità fisiologiche (ridistribuzione, alterazioni funzionali in organi quali il fegato)

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ESCREZIONE

RENALE

1. Filtrazione glomerulare2. Secrezione tubulare (trasporto attivo)

BILIARE

1. Secrezione di anioni e cationi con P.M. <300 D2. Secrezione di sostanze anfifile ad elevato P.M.3. Sistema di secrezione per metalli pesanti

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ESCREZIONE

POLMONARE

Dipende da:1. Quota totale assorbita2. Solubilità nei tessuti3. Velocità del metabolismo e dell’escrezione4. Intervallo dall’esposizione

Concentrazione aria espirata (Ca)velocità metabolismo= Concentrazione nell’ambiente (Ci)

<0,5 composti altamente solubili (toluene, stirene)>0,5 composti poco solubili (esano, cicloesano)

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ESCREZIONE

ALTRE

LATTE (pH 6,5) diffusione basi

SUDORE diffusione

SALIVA (pH 6,5)ultrafiltrazione quota libera

LIQUOR diffusionetrasporto attivo anioni e

cationi

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ORDINE DI UNA CINETICA

Consideriamo una trasformazione

A → B

La velocità di tale trasformazione si indica:

vA → B = k [A]n

dove k è una costante e n è l’ordine della cinetica.

“n” è l’esponente a cui è elevata la concentrazione della specie che compare nell’espressione cinetica che esprime la velocità della trasformazione.

In farmacocinetica “n” può solo essere 0 o 1 e si misura sperimentalmente.

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ORDINE DI UNA CINETICA

Cinetica di ordine 1 (n = 1)

v = k [A]1 v = k [A]

La velocità è linearmente proporzionale alla concentrazione del farmaco A e varia con il valore della concentrazione del farmaco stesso.

Ad esempio, la diffusione semplice ha una cinetica di ordine 1: v = PΔC

v

ΔC

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ORDINE DI UNA CINETICA

Cinetica di ordine 0 (n = 0)

v = k [A]0 v = k0

La velocità è costante nel tempo, ed è indipendente dalla concentrazione. I processi con cinetica di ordine 0 sono limitati, ma significativi:

per quanto riguarda l’assorbimento:

1. quando si somministra un preparato a cessione controllata che cede una quantità costante di farmaco nell’unità di tempo

2. assorbimento di un tossico ambientale che è a concentrazione costante nell’atmosfera

3. infusione e.v. continua a velocità costante

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ORDINE DI UNA CINETICA

Cinetica di ordine 0 (n = 0)

v = k [A]0 v = k0

Non ci sono casi significativi di distribuzione di ordine 0.

Invece esistono casi importanti di biotrasformazione di ordine 0.

v

C

vm

1/2vm

Km

v =vmC

kmC

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ORDINE DI UNA CINETICA

La curva indica che vi è una saturazione dell’enzima che deve biotrasformare il farmaco.

Fino a quando viene raggiunta la saturazione dell’enzima vi è una certa proporzionalità tra velocità e concentrazione, ma oltre questo limite, anche se viene aumentata la concentrazione, la velocità del metabolismo non aumenta a causa della saturazione

Per quanto riguarda l’eliminazione:

ve = K0

col calcolo si ricava:

C = C0 – k0t

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ORDINE DI UNA CINETICA

La relazione è assimilabile all’equazione di una retta:

y = a + bx

h

l

se x = 0 → y = a

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ORDINE DI UNA CINETICA

In una cinetica di eliminazione di ordine 0, la concentrazione plasmatica diminuisce linearmente col tempo, di una quantità costante nel tempo:

C = C0 – k0t

C0 – C = k0t

k0 = = C0 - C

t

concentrazione

t

k0 è quindi la variazione di concentrazione nell’unità di tempo

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ORDINE DI UNA CINETICA

esempio:

dosaggio dell’alcolemia 2 ore dopo un incidente = 0,4 g/l (limite di legge 0,5 g/l)

se C = C0 – k0t, C0 è l’incognita

se ve = 7,5 g/h,

k0 = 7,5/40 l (volume di distribuzione) g/h = 0,18 g/h l-1

sostituendo

0,4 = C0 – 0,18 x 2

C0 = 0,4 + 0,36 = 0,76 g/l

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ORDINE DI UNA CINETICALa diffusione passiva è sempre una cinetica di ordine 1, così come la filtrazione, mentre nel trasporto attivo e nel metabolismo diventa di ordine 0 quando vi è la saturazione enzimatica.

ve = keC → C = C0e-ket

dove e = 2,3 (base dei logaritmi naturali)

C0 è la concentrazione iniziale

Ke è la costante di eliminazione di ordine 1

la concentrazione ha un decadimento esponenziale e decade di una frazione costante nel tempo

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MODELLI COMPARTIMENTALI

Cinetica monocompartimentale

Cinetica bicompartimentale

La distribuzione è molto più veloce della eliminazione per cui è trascurabile. Il prefisso “mono” indica che l’organismo si comporta come se fosse costituito da un singolo contenitore (un solo comparto).

I farmaci di questo tipo sono quelli molto liposolubile e con una legame trascurabile con le proteine plasmatiche

La distribuzione non è trascurabile rispetto alla eliminazione e l’organismo si comporta come fosse diviso in due comparti: il farmaco viene immesso in un comparto (plasma) ed è necessario un tempo misurabile perché si equilibri nei tessuti (secondo comparto)

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TEMPO DI DIMEZZAMENTO (t1/2)

E’ una costante caratteristica di una cinetica di ordine 1 ed esprime il tempo necessario perché il processo si compia per la metà; esiste quindi un tempo di dimezzamento per l’assorbimento, la distribuzione e l’eliminazione, ma di regola ci si riferisce, se non altrimenti attribuito all’eliminazione.

Di regola il t1/2 di eliminazione è maggiore di quello di distribuzione.

Se C = C0e-ket, dividendo entrambi i membri per C0 si ottiene:

C/C0 = e-ket = f (frazione della concentrazione iniziale presente nell’organismo al tempo considerato tf)

quindi

lnf = -ketf e tf = -lnf/ke

se f = ½, t1/2 = -ln1/2/ke = 0,693/ke

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CLEARANCE

Si definisce come il rapporto tra la velocità di eliminazione (ve) e la concentrazione plasmatica, ove ve è la quantità eliminata nell’unità di tempo e C la concentrazione plasmatica:

CL = ve/C

In una cinetica di ordine 1

ve = keQ quindi

CL = keQ/C e dato che Q/C = Vd

CL = keVd

Ciò vale per un modello monocompartimentale

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CLEARANCE

Per un modello multicompartimentale

CL = ßVd

poiché t1/2 = 0,693/ke o ß,

CL = 0,693 x Vd/t1/2

Si può dire che la clearance è il volume di plasma depurato da una sostanza nell’unità di tempo.

In realtà la variabile dipendente è t1/2, per cui è più appropriato:

t1/2 = 0,693 x Vd/CL

Questa è la EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA FARMACOCINETICA in cui Vd e CL sono le variabili indipendenti

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1. EFFETTO INDIFFERENTE

2. EFFETTO INTERATIVO:a. azione contraria

ANTIDOTISMO (interno o esterno)ANTAGONISMO (recettoriale o

funzionale)b. azione sinergica

ADDIZIONE (1/2+1/2 =1)POTENZIAMENTO (1/2+1/4=1)DEGRADAZIONE (1/2+3/4=1)

INTERAZIONI

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GLI AGENTI CHELANTI

La chelazione viene definita come l’incorporazione di un metallo-ione in una struttura eterociclica ad anello:

Sono complessi in cui il metallo-ione è coniugato con legami covalenti di coordinazione a molecole neutre e/o negative (leganti)

Un legante può essere definito come un donatore che possiede almeno un paio di elettroni non condivisi capaci di formare un legame

INTERAZIONI

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POPRIETA’ DEGLI AGENTI CHELANTI

1. Sono solubili in acqua2. Non sono biodegradabili3. Sono biodisponibili4. Sono facilmente eliminabili5. Sono stabili6. Non sono o sono poco tossici7. Hanno affinità maggiore dei chelanti endogeni8. Hanno un metabolismo praticamente nullo

INTERAZIONI