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ANNO XIX - N. 8 MENSILE - Poste Italiane SpA - Spedizione in abb. postale - D.I. 353/2003 (conv. in L. 7/02/04 n. 46) art 1, comma 2, dcb Milano - SETTEMBRE 2011 DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA RIPAMONTI, 37/A 20136 MILANO - TELEFONO 02/5829871 Secondo Coldiretti bisogna garantire i giusti indennizzi e sviluppare un maggior confronto con il territorio e la sua gente Giungla d’asfalto sui campi Il Governo ha dato via libera alla nuova tangenziale di Milano, decine le aziende coinvolte Sventato il tentativo di fare lo yogurt senza l’utilizzo del latte SERVIZIO A PAG. 4 Iniziativa realizzata con il contributo di Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura Al via a Milano l’accordo di fornitura con le imprese Coldiretti La filiera agricola nelle scuole: in mensa l’insalata a km zero Lattuga, radicchio rosso, sca- rola, valeriana, “pan di zucche- ro”, ma anche cavolo cappuc- cio e porri. L’insalata dei bambi- ni nelle scuole di Milano è sem- pre più a km zero grazie agli agricoltori della Lombardia. In- fatti da questo mese di settem- bre e fino a dicembre in oltre 750 fra elementari, materne e asili ni- do, per un totale di 95 mila pasti, parte delle verdure fresche arri- verà dai campi lombardi attra- verso Agricolturamica, la coo- perativa creata dalle aziende agricole per la fornitura diretta dei prodotti a tutte le realtà del- la ristorazione pubblica e priva- ta. SERVIZIO A PAG. 3 Rifiuti, rimandata a febbraio del 2012 l’entrata in vigore del Sistri SERVIZIO A PAG. 5 SERVIZIO A PAGINA 2

coldiretti milano e ldo

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periodico della coldiretti di milano e lodi

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ANNO XIX ­ N. 8 MENSILE ­ Poste Italiane SpA ­ Spedizione in abb. postale ­ D.I. 353/2003 (conv. in L. 7/02/04 n. 46) art 1, comma 2, dcb Milano ­ SETTEMBRE 2011DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA RIPAMONTI, 37/A 20136 MILANO ­ TELEFONO 02/5829871

Secondo Coldiretti bisogna garantire i giusti indennizzi e sviluppare un maggior confronto con il territorio e la sua gente

Giungla d’asfalto sui campiIl Governo ha dato via libera alla nuova tangenziale di Milano, decine le aziende coinvolte

Sventatoil tentativo

di farelo yogurtsenza

l’utilizzodel latte

SERVIZIO A PAG. 4

Iniziativa realizzata con il contributo diRegione Lombardia

Direzione Generale Agricoltura

Al via a Milano l’accordo di fornitura con le imprese Coldiretti

La filiera agricola nelle scuole:in mensa l’insalata a km zero

Lattuga, radicchio rosso, sca-rola, valeriana, “pan di zucche-ro”, ma anche cavolo cappuc-cio e porri. L’insalata dei bambi-ni nelle scuole di Milano è sem-pre più a km zero grazie agliagricoltori della Lombardia. In-fatti da questo mese di settem-bre e fino a dicembre in oltre 750fra elementari, materne e asili ni-do, per un totale di 95 mila pasti,parte delle verdure fresche arri-verà dai campi lombardi attra-verso Agricolturamica, la coo-perativa creata dalle aziendeagricole per la fornitura direttadei prodotti a tutte le realtà del-la ristorazione pubblica e priva-ta.

SERVIZIO A PAG. 3

Rifiuti,rimandataa febbraiodel 2012l’entratain vigoredel Sistri

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2 - Il Nuovo Grano Settembre 2011Territorio

Una volta, davanti ai cantieri, ca-pitava di leggere il cartello: “Scusa-te il disagio, stiamo lavorando pervoi”. Era un modo per mostrare at-tenzione verso chi avrebbe dovutosopportare qualche problema. Eraper far capire che quelle opere sa-rebbero servite al benessere dellacomunità. Un obiettivo sbandieratoanche adesso per la nuova tangen-ziale est esterna di Milano, che col-legherà l’A1 con l’A4 Milano-Vene-zia su un percorso di 32 chilometri fraMelegnano e Agrate Brianza, più al-tri 38 chilometri per le strade secon-darie. Un manto d’asfalto imponen-te sui cui vantaggi futuri, spese aparte, rimane più di un dubbio.

Se il progetto resterà quello origi-nario, avrà un impatto fortissimo sulterritorio, con campi tagliati in due eproblemi per la gestione delle coltu-re e la sopravvivenza stessa delleaziende agricole. Fra Melegnano eAgrate saranno circa 200 le realtàrurali che saranno ferite dalla nuovaTem e per le quali il giusto indennizzonon potrà mai compensare tutti iproblemi che si troveranno ad af-frontare.

In alcuni casi i terreni saranno divi-si in due da questa specie di “murodi Berlino” orizzontale e c’è chi giàtrent’anni fa è dovuto scappare daaltre zone della provincia di Milanoperché imprigionato dalla nuovestrade senza più possibilità di lavora-re. Fra Tem, Pedemontana, Brebemie futura Toem (la gemella della Tem

ma sul lato ovest di Milano) in Lom-bardia l’asfalto sta avanzando sen-za sosta. Secondo l’ultimo rapportodel Politecnico di Milano dal 1999 al2007 nella nostra regione sono stati

persi oltre 43 mila ettari di aree agri-cole, mentre ogni giorno vengonourbanizzati 117 mila metri quadrati.

Queste infrastrutture tolgono spa-zi verdi e vitali a tutti i cittadini: ridu-

cono la potenzialità produttiva ali-mentare (la Toem ad esempio can-cellerà una produzione pari a 4 mi-lioni di piatti di riso), bloccano il terri-torio con una ragnatela di asfalto,

aumentano il traffico e lo smog,vanno a incrociare rogge e piste ci-clabili e danneggiano in modo irre-parabile anche l’agricoltura. Cosafare allora?

Le infrastrutture non sono il diavo-lo e servono alla crescita della no-stra regione, ma devono essere fat-te con equilibrio e rispetto per i terri-tori, cercando, quando possibile, so-luzioni alternative. Ad esempio, alposto della Tem sarebbe stato me-glio riqualificare le strade esistenti,sia quelle principali che i collega-menti minori, in modo da renderepiù agevole lo scorrimento del traffi-co riducendo l’impatto sull’ambien-te e contribuendo, al tempo stesso,a rendere più diffuso e capillare ilbenefico ritorno economico delle ri-sorse da investire. Insomma, un’altra“strada” è possibile. Non solo per laTem, ma per tutte le altre opere pre-senti e future.

Anche perché dietro a progetti,disegni e numeri, ci sono le speranzee la vita della gente. Quando si pen-sa a un gigante d’asfalto come latangenziale est esterna non bastastare in ufficio davanti a una map-pa, ma bisogna andare sul campo,parlare con le persone e ascoltarele loro richieste. Solo così, credo,può avere un senso l’ennesimo car-tello con scritto: “Scusate il disagio,stiamo lavorando per voi”.

Carlo FranciosiPresidente Coldiretti

Milano e Lodi

Il Presidente Carlo Franciosi: “Impatto pesante delle grandi opere, serve un maggior confronto con i territori coinvolti”

Quei campi ricoperti d’asfaltoIl Cipe ha dato il via libera alla costruzione della nuova tangenziale est esterna di Milano

La diffusione degli impianti di bio-gas sta vivendo una crescita moltoconsistente. La possibilità di integrare ilreddito delle imprese agricole attra-verso la produzione e la vendita dienergia rinnovabile ottenuta con l’im-piego degli scarti aziendali è senz’al-tro una cosa positiva e la maturità el’affidabilità raggiunta da tecnologiecome quella basata sulla digestioneanaerobica, che permette di produr-re biogas a partire da diverse matriciorganiche, non può che essere vistapositivamente dal mondo agricolo.

Tuttavia, a causa di alcune distor-sioni, favorite da un sistema incenti-vante che si è dimostrato inadeguatoa selezionare le modalità di produzio-ne energetica secondo criteri di so-stenibilità territoriale, in alcune aree sisono riscontrati problemi legati all’im-patto sul territorio dei grandi impiantidi tipo industriale slegati dal tessutoagricolo locale.

In Lombardia la provincia con lamassima incidenza è Cremona (110totali), poi ci sono Brescia (62) e Man-tova (55). Fra le più piccole territorial-mente è Lodi che conta il maggiornumero di centrali (16 in funzione, 17programmate e 5 in istruttoria). Paviane colleziona 25, Bergamo 16, Milano7, Sondrio 2, Como e Lecco zero.

In sostanza, la digestione anaerobi-ca è un ottima tecnologia per rispon-dere all’esigenza di convertire in ener-gia gli scarti delle aziende zootecni-che (deiezioni animali), ma l’alto livel-lo incentivante e la versatilità degli im-pianti ha favorito, specie nella pianu-ra padana, la diffusione di impianti digrossa taglia alimentati attraverso unimpiego pressoché esclusivo dell’insi-lato di mais, con conseguente altera-zione, a livello locale, delle dinamichedi approvvigionamento di foraggio edel valore d’affitto dei terreni.

L’ elevata diffusione nazionale del

biogas è ampiamente dimostrata daidati contenuti nell’ultimo censimentosul settore effettuato dal C.R.P.A.: gliimpianti nazionali, infatti, sono quasiraddoppiati in un solo anno, passan-do dai 273 del 2010 ai 521 del 2011 (idati si riferiscono alla somma degli im-pianti in esercizio e di quelli in costru-zione). La potenza installata ha rag-giunto i 350 MW (rispetto ai 140 del-l’anno scorso), ma il dato forse più rile-vante riguarda la potenza media de-gli impianti sotto al Mw, che è salita

dai 450 kW agli attuali 750 kW, a testi-monianza di una tendenza all’au-mento delle dimensioni degli impianti.Per quanto riguarda la media degliimpianti sopra al Mw, questa è sui1.700 kW.

Un maggiore dettaglio sulle taglieci dice, comunque, che, probabil-mente per il più conveniente accessoagli incentivi, la maggioranza degliimpianti (l’85%) appartiene alla tipolo-gia sotto al Megawatt (il 55% è com-preso tra i 500 e i 1000 kW, il 20% tra

100 e 500 e il 10% sotto i 100).In termini di distribuzione territoriale,

la Lombardia possiede il primato didiffusione numerica (210 impianti), se-guono Veneto (78), Piemonte (72) edEmilia romagna (63). Per quanto ri-guarda le modalità di alimentazione,il 58% degli impianti (l’indagine CRPAha riguardato il 64% del campione to-tale) utilizza, con diverse composizionipercentuali, effluenti zootecnici, col-ture dedicate (insilato di mais) e sotto-prodotti alimentari. Nel 29% dei casi,invece, sono usati solo reflui di alleva-mento, mentre il 13% degli impianti ri-sulta alimentato esclusivamente conmais e scarti dell’agricoltura. Il trend dicrescita porta ad una stima che vedeil raggiungimento di una potenzaistallata complessiva di 1.200 Mw en-tro i prossimi 10 anni.

Ora resta da vedere come il setto-re reagirà all’evoluzione normativache interesserà anche i livelli incenti-vanti. Questo, sia in termini di crescitatotale, sia di definizione delle taglie ot-timali e delle migliori modalità di ap-provvigionamento di biomassa, dalpunto di vista dell’efficienza ambien-tale ed energetica, ma anche e so-prattutto rispetto al consumo di forag-gio e di suolo agricolo.

Una elaborazione di Coldiretti sti-ma, infatti, che attualmente circa37.200 ha di superficie agricola (con-centrati quasi tutti in pianura pada-na) risultano destinati a colture dedi-cate (mais nella maggior parte deicasi) per l’alimentazione degli im-pianti di biogas. Nei decreti attuatividella recente riforma del sistema in-centivante (d.lgs. n. 28 del 3 marzo2011), si dovrà, dunque, tenere contodi questa situazione che, paradossal-mente, rischia di tradurre in negativouna importante opportunità di diffe-renziazione produttiva e di integrazio-ne del reddito per le imprese agrico-lo-zootecniche nazionali.

In Italia le centrali sono raddoppiate in appena un anno, passando da 273 a 521

La rete del biogas in cerca di equilibrioAumenta il rischio che siano semplici iniziative industriali slegate dall’agricoltura

Energia elettricada cogenerazione,

cambianogli accertamentiCambia la contabilizzazione nelle

officine elettriche con impianti di co-generazione, ovvero tutti gli impiantiche producono energia elettrica.L’Agenzia delle Dogane, con Notaprot. N.75649/RU del 6 settembre2011, ha infatti ridefinito le modalità diaccertamento, ai fini fiscali, dellequantità di prodotto utilizzato dai co-generatori per produrre energia e ca-lore.Le modalità stabilite dalla DirezioneCentrale Produzioni e Consumi, che inpassato si occupava del calcolo inquestioni, non sono quindi più appli-cabili. D’ora in poi, presso le officineelettriche cogenerative, il calore de-ve essere accertato tramite appositicontabilizzatori, mentre l’energia elet-trica prodotta sarà misurata con ap-positi misuratore fiscali, le cui specifi-che tecniche sono ricordate nella cir-colare 17/D del 23 maggio 2011.Un tale cambiamento è dovuto allanecessità di distinguere la quantità diprodotto impiegato per ”l’uso com-bustione” e da quello utilizzato per laproduzione di elettricità.Per quanto riguarda il calore, la suaproduzione è calcolata come il rap-porto tra calore disponibili e l’energiaresa disponibile per l’impiego del pro-dotto energetico medesimo, ovverola somma (effettuata in unità di misu-re omogenee) della lettura del con-tatore e di quello dell’energia elettri-ca prodotta.Per l’energia elettrica il calcolo si ot-tiene dal rapporto tra energia prodot-ta e quella disponibile complessiva.Tale percentuale dovrà essere molti-plicata con la quantità di prodotto ef-fettivamente consumato nel periodopreso in considerazione. L’esercentedovrà comunicare all’Ufficio delleDogane sia l’energia termica utileprodotta dall’esercizio finanziario, siala dichiarazione di immissione in con-sumo dell’energia elettrica.

L’area di Melegnano da dove partirà la nuova tangenziale esterna di Milano. Nel riquadro il Presidente Franciosi

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Lattuga, radicchio rosso, sca-rola, valeriana, “pan di zucche-ro”, ma anche cavolo cappuc-cio e porri. L’insalata dei bambininelle scuole di Milano è semprepiù a km zero grazie agli agricol-tori della Lombardia. Infatti daquesto mese di settembre e finoa dicembre in oltre 750 fra ele-mentari, materne e asili nido, perun totale di 95 mila pasti, partedelle verdure fresche arriverà daicampi lombardi attraverso Agri-colturamica, la cooperativa cre-ata dalle aziende agricole per lafornitura diretta dei prodotti atutte le realtà della ristorazionepubblica e privata.

L’insalata della filiera agricolaitaliana sarà servita da lunedìprossimo, 12 settembre 2011, nel-le mense gestite dalla società“Milano Ristorazione” per unquantitativo che entro la finedell’anno supererà i 12 mila chili.

Anche questo accordo con

Milano Ristorazione – spiegaColdiretti Milano e Lodi – rappre-senta un segnale di una semprepiù diffusa sensibilità dei consu-matori e dei protagonisti della ri-storazione collettiva verso pro-dotti di qualità, di chiara originee legati alla storia e alla vita delterritorio.

Agricolturamica ha un “panie-re” composto da frutta, verdura,carne, salumi, formaggi, yogurt,vino, confetture, miele, conser-ve, pasta e riso che arrivano dal-la filiera agricola che Coldirettista costruendo in tutta Italia.

Solo in Lombardia, la rete agri-cola dal campo alla tavola puòcontare già su 100 farmers’market, quasi 400 punti di Cam-pagna Amica, oltre 1.300 negoziin cascina, 4 farmers’ shop nelterritorio di Milano e Monza, 600aziende agrituristiche, 80 fattoriedidattiche, 5 bancomat della sa-lute a km zero e 13 agrigelaterie.

Una risposta tempestiva alle richieste dei consumatori che cercano sempre di più prodotti di filiera controllata e garantita

Dai campi alle mense scolasticheAccordo con Milano Ristorazione per dare ai bambini l’insalata degli agricoltori lombardi

TerritorioSettembre 2011 Il Nuovo Grano ­ 3

IN BREVE

L’importanza del cibo nel futurodell’umanità e la difesa del crea-to al centro del XXXVII ConvegnoNazionale Consiglieri Ecclesiasticidella Coldiretti, che si è tenuto adAncona, a cui ha partecipato an-che la delegazione lombarda.

“Il cibo è alla base della nostravita – dicono i consiglieri ecclesia-stici - perciò è necessario tutelarloinsieme al nostro territorio, trovan-do il giusto equilibrio tra spazioagricolo e sviluppo urbano”.

Il ruolo strategico che svolgeanche all’interno dei rapporti in-ternazionali è dimostrato dal feno-meno del “land grabbing”, l’ac-caparramento dei terreni agricolinei Paesi sottosviluppati da partedi alcune grandi potenze.

Negli ultimi anni ad esempio –

spiega Coldiretti Milano e Lodi – laCina è stato il principale protago-nista dell’acquisto di terreni colti-vabili nel mondo: più di tre milionidi ettari in Africa e Sud America,per una superficie pari al Lazio eall’Abruzzo insieme. Oltre allo sco-po agricolo, quello che interessaè lo sfruttamento delle risorse mi-nerarie ed energetiche che ven-gono sottratte alle comunità loca-li.

“Il rischio che si corre – conclu-dono i consiglieri ecclesiastici – èl’aumento dello squilibrio tra Norde Sud del mondo. Bisogna educa-re le persone al bene comune e alvalore del cibo: solo così si posso-no evitare gli sprechi e l’eccessivosfruttamento delle risorse naturalidel nostro pianeta”.

I consiglieri ecclesiastici Coldiretti: “Per cibo e terrabisogna evitare lo squilibrio fra Nord e Sud del mondo”

Sui campi nasce la nuova fron-tiera del “beauty a km zero”, abase di prodotti agricoli: dall’oliod’oliva al latte d’asina, ma ades-so anche con lavanda e zaffera-no. La prima non è più un sempli-ce profumatore di ambienti e il se-condo non serve solo per il risottoalla milanese.“Dalla loro lavorazione – spiegaAngelo Giacomelli, agricoltore epresenza fissa al farmers’ marketdi Campagna Amica in via Ripa-monti 35 a Milano - ottengo sapo-ni adatti a tutti i tipi di pelle, sali dabagno e per pediluvio, oli essen-ziali ideali per i massaggi e scrubper purificare la pelle. Sono ottimiprodotti per la bellezza e per il be-nessere psicofisico”. La lavandaaiuta a riattivare la circolazione ea riequilibrare il sistema nervosoed è utile per stati di ansia e ner-vosismo. Lo zafferano, invece, haproprietà antispastiche, antidolo-rifiche e sedative.Le piante aromatiche e officinali –spiega Coldiretti Milano e Lodi –rappresentano ancora un settore

di nicchia, ma negli ultimi anni sistanno diffondendo anche fra leAlpi e il Po, dove si stima siano col-tivati circa 930 mila metri quadra-ti. In Italia, secondo gli ultimi datidisponibili, si raggiungono i tremilaettari, concentrati prevalente-mente al Centro e al Sud. Tra lecoltivazioni più diffuse la menta pi-perita, la camomilla, l’origano, lasalvia e la stessa lavanda.Oltre alle piante officinali, sonotanti i segreti custoditi nelle cam-pagne italiane per combattere isegni del tempo che passa: dallamaschera facciale a base di zuc-ca gialla e panna, agli impacchiper l’acne ricavati dal succo diarancia e limone, fino appunto al-le creme e ai cosmetici contenen-ti olio d’oliva, vino e latte d’asina.Nel 2010 il giro di affari dei cosme-tici bio e naturali è stato di 365 mi-lioni di euro, il 3,7% rispetto ai 9,2miliardi di tutto il settore cosmeti-co, con una crescita del 5,5%contro l’1,1% del mercato totale. Eanche per quest’anno si prevedeun ulteriore incremento del 5%.

Dopo le creme al latte e all’olio,i saponi con lavanda e zafferano

APPROVATO IL PIANOPER L’APICOLTURACon una delibera della giuntaregionale è stato approvato ilpiano annuale per la produzio-ne e la commercializzazionedei prodotti dell’apicoltura. Ilpiano, che mette a disposizio-ne dei produttori circa 765.000euro si basa sul miglioramentodelle capacità imprenditorialidegli apicoltori, sul sostegno al-la competitività e sulla salva-guardia della salute degli alve-ari.

OLTRE 5 MILIONI DI EUROCONTRO IL TARLO ASIATICOLa giunta regionale, su propo-sta dell’assessore all’agricoltu-ra Giulio De Capitani, ha ap-provato il nuovo piano di risor-se per la lotta al tarlo asiatico,che ammonta a 5.815.787 europer tre anni, di cui255.787 europrovenienti da contribuzionecomunitaria. la anoplophorachinensis, detto anche tarloasiatico rappresenta una seriaminaccia per i vivai produttoridi piante ornamentali, arboreeo arbustive, per le coltivazionidi piante da frutto e per gliecosistemi urbani e forestali.

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4 - Il Nuovo Grano Settembre 2011Prodotti

Nella pianta del pomodoro sareb-be contenuto un nuovo potentissi-mo antiossidante. L’annuncio vienedall’Istituto di biologica molecolaredell’Università Politecnica di Valen-cia, in Spagna, che ha incentrato lasua ricerca su un metabolita secon-dario, il trans N-feruloylnoradrenaline(Trans-NFA) che si formerebbe du-rante l’attacco di un batterio, loPseudomonas Syringae, quale rispo-sta difensiva della pianta all’aggres-sione.

Lo studio che lo ha rivelato, ap-parso sulla rivista Environmental andExperimental Botany, dimostrerebbeche la molecola è 14 volte più po-tente del resveratrolo e, rispettiva-mente, 4,5 e 10 volte più efficaci del-le vitamine E e C.

Gli autori, sollecitati da Coldiretti,hanno precisato che “l’antiossidan-te si accumula nelle foglie verdi delpomodoro, mentre ancora stannocercando di studiare se possa esserepresente nel frutto. Mancano però almomento studi circa la tossicità del-la sostanza per l’uomo, anche se listiamo sviluppando”.

Josè Maria Belles, tra i principaliautori della ricerca, ha poi spiegatoche i percorsi metabolici rispetto aglialtri antiossidanti del pomodoro sem-brano diversi, almeno da un punto divista di biosintesi, anche se non èchiaro come si relazioni la Trans-NFAcon altri antiossidanti maggiori delpomodoro, come ad esempio il lico-pene. Ma è evidente che sarebbemolto interessante scoprirlo. Ancora

non vi sono studi su animali o sull’uo-mo per valutarne l’effetto antiossi-dante in condizioni cliniche, ma la ri-cerca sembra promettente.

Insomma, ancora studi preliminari,ma che dimostrano ancora di più leinteressanti capacità del mondo ve-getale e confermano che spesso gliantiossidanti sono prodotti in condi-zioni di stress ambientale. Un’altra ri-cerca pubblicata sul Journal ofScientific Food Agriculture ha valuta-to l’effetto delle condizioni ambien-tali sulla qualità nutrizionale di pomo-dori del tipo ciliegino. I risultati mo-strerebbero un contenuto di fitonu-trienti più elevato e una più spiccataattività antiossidante in caso di stressambientali, unitamente a sapore piùdolce.

Ora che è stato sventato il blitz perfare arrivare sulle tavole degli italianilo yogurt senza latte senza alcuna in-formazione in etichetta, ci sono tuttigli elementi per decidere nel vero in-teresse dei produttori e dei consuma-tori. E’ quanto afferma la Coldiretti inriferimento all’audizione della Com-missione Agricoltura della Camerasul tentativo di modificare le normeper consentire l’utilizzazione dellapolvere, in sostituzione del latte vero,per la produzione di un alimento na-turale come lo yogurt. Si tratta di unparere per modificare - spiega laColdiretti - la Legge del 11 aprile1974, n. 138 che riguarda “Normeconcernenti il divieto di ricostituzionedel latte in polvere per l’alimentazio-ne umana”.L’allarme lanciato dalla Coldiretti èstato positivamente raccolto e il blitza danno dei consumatori e dei pro-duttori per ora sventato. La modificadella norma viene giustificata con lanecessità di ridurre i costi di trasporto,poiché la polvere occupa menospazio del latte fresco, senza consi-derare tuttavia - denuncia laColdiretti - il forte impatto che ha sul-le caratteristiche qualitative del pro-dotto in vendita. Un danno per i con-sumatori e per i produttori perché -sostiene la Coldiretti - si consente diutilizzare polvere di latte a bassoprezzo importata da paesi a extraco-munitari invece del buon latte frescodelle campagne italiane. Un effettomolto probabile se si considera chesono stranieri tre dei primi quattroproduttori che coprono il 60 per cen-to del mercato nazionale dello yo-gurt. Peraltro - continua la Coldiretti -i consumatori non hanno alcunapossibilità di distinguere in etichetta ilprodotto industriale ottenuto dallapolvere di latte da quello tradiziona-le.L’inganno è ancora piu’ grave poi-ché - sostiene la Coldiretti - le venditedi yogurt crescono in modo costantesoprattutto nei consumi delle giovanigenerazioni che vedono questo pro-dotto caseario come un alimento sa-lutistico. Ogni italiano ne consuma inmedia 7 chilogrammi all’anno e nelprimo semestre del 2011 nonostantela crisi le quantità acquistate dallefamiglie italiane sono cresciute del-l’uno per cento, in controtendenza ri-spetto all’andamento generale se-condo le elaborazioni Coldiretti sudati Ismea Ac Nielsen.Considerando che - riferisce laColdiretti - occorrono 1,2 chili di lattefresco per ottenere un chilo di yogurtla sua sostituzione con la polverepuo’ arrivare a far consumare fino a360 milioni di chilogrammi di latte ita-liano in meno in un anno, secondo icalcoli della Coldiretti.Il tentativo di colpo di mano - sostie-ne la Coldiretti - è purtroppo solo l’ul-timo capitolo di un processo che hagià portato a profondi cambiamentisulle tavole degli italiani all’insaputadei consumatori. Per effetto dellanormativa comunitaria e nazionale ègià possibile vendere sul mercato ilvino “senza uva” ovvero ottenutodalla fermentazione di frutta, dailamponi al ribes, ma anche il formag-gio “senza latte” sostituito parzial-mente dalla caseina e dai caseinatiper ottenere formaggi a pasta filata,mentre una legge nazionale preve-de che le bevande al gusto di agru-mi possono essere colorate a condi-z ione che esse - sottol inea laColdiretti - contengano appena il 12per cento di succo di agrumi vero.Una tendenza che purtroppo si vaaffermando sotto la spinta di Paesiche non possono contare su unaagricoltura forte come quella italia-na e che - conclude la Coldiretti - oc-corre contrastare perché inganna iconsumatori, danneggia i produttori,mette a rischio la qualità dell’alimen-tazione e la salute stessa dei cittadini.

Sono stranieri 3 dei primi quattro produttori che coprono il 60% del mercato italiano, intanto i consumi aumentano

Yogurt senza latte, una folliaSventato il blitz di qualche lobby che puntava a usare polvere a basso prezzo

L’annuncio viene dall’Istituto di biologica molecolare dell’Università Politecnica di Valencia

Il pomodoro fa bene alla saluteNella pianta scoperto un nuovo antiossidante, più potente del resveratrolo

L’Italia perde il primato mondialenella produzione di vino per effettodel caldo torrido di fine estate e laprolungata assenza di pioggia chehanno tagliato drasticamente le sti-me per la vendemmia 2011 al mini-mo storico di 42 milioni di ettolitri, ol-tre il 10 per cento in meno rispettoallo scorso anno.E’ l’analisi della Coldiretti sulla basedei dati Ismea. Per effetto dell’an-damento meteorologico si è peral-tro praticamente già conclusa lavendemmia per le uve bianche de-stinate agli spumanti che nel passa-to si iniziavano a vendemmiare pro-prio in questo periodo. La produzio-

ne di vino nel 2011 sembra dunquedestinata a raggiungere il livello piùbasso di sempre, addirittura inferio-re ai 42,5 milioni di ettolitri del 2007.La produzione è in calo in tutte leregioni con punte del 20 per centoin Sicilia e Basilicata mentre sembraaumentare solo in Valle d’Aosta, Li-guria e Sardegna.Si tratta del risultato del tempo ano-malo di settembre, dopo un agostoche si è classificato al decimo postotra i più caldi degli ultimi duecentoanni e che inoltre con il 73 per cen-to di precipitazioni in meno rispettoalla media si attesta all’ottavo po-sto tra i mesi più asciutti dal 1800.

Se da punto di vista quantitativol’Italia è destinata a perdere ab-bondantemente il primato mondia-le della produzione a vantaggiodella Francia dove si stima una ven-demmia sui 47,9 milioni di ettolitri, leprevisioni sono molto incoraggiantidal punto di vista qualitativo graziein generale ad una buona condi-zione delle uve.Il 60 per cento della produzione na-zionale è destinata a vini di qualitàcon ben 511 vini a denominazionedi origine controllata (Doc), control-lata e garantita (Docg) e a indica-zione geografica tipica (332 viniDoc, 60 Docg e 119 Igt).

L’Italia perde il primato, ma la qualità vola e si prevedono grandi vini sia bianchi che rossi

Vendemmia: il caldo riduce la produzione

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Gestione aziendeSettembre 2011 Il Nuovo Grano ­ 5

In questi ultimi mesi numerose lenotizie circolate sul Sistema di Trac-ciabilità dei Rifiuti Speciali, meglionoto come SISTRI.

Dopo essere stato rimandato asettembre, poi sospeso, ad oggi, easpettiamoci anche altri sviluppi, sene riparla a febbraio 2012.

Nella seduta di mercoledì 7 set-tembre, l’Aula del Senato ha ap-provato un maxiemendamento in-teramente sostitutivo dell’articolounico del ddl n. 2887 di conversionein legge del decreto-legge 13 ago-sto 2011, n. 138.

In particolare, la norma appro-vata prevede, fino al 15 dicembre,che il Ministero dell’Ambiente prov-veda alla verifica tecnica del siste-ma, implementando un’ulterioresemplificazione rispetto a quella at-tualmente vigente, testando, con ilsupporto delle associazioni di cate-goria maggiormente rappresenta-tive, il funzionamento dello stessocon un’ampia partecipazione de-gli utenti.

La partenza di piena operativitàdel sistema, dunque, fissata al 9febbraio 2012, restando ferma laprevisione del decreto Sviluppo(D.L. n. 70/2011, art. 6, comma 2,lettera f-octies) che aveva stabilitoche per i produttori di rifiuti conmassimo 10 dipendenti (categoriadi riferimento, normalmente, per leimprese agricole), la data di par-tenza non potesse essere antece-dente al 1º giugno 2012. Continuanel frattempo il regime transitoriodella coesistenza dei due sistemiper garantire l’entrata a regimenella sua piena efficacia, obbietti-vo superare le innumerevoli compli-cazioni derivanti dall’applicazionedelle complesse procedure.

In considerazione di numerosicambiamenti fin dall’inizio dell’im-pianto normativo, si ritiene utile ri-cordare semplicemente cos’è il SI-STRI e le motivazioni per cui è nato.

Con Decreto Ministeriale del 17dicembre 2009 è nato in Italia il si-stema informatizzato di controllodella tracciabilità dei rifiuti speciali,il SISTRI, molte sono le motivazioniche hanno indotto lo Stato a pren-dere provvedimenti per monitorarei rifiuti speciali lungo tutta la filieraintroducendo una sorta di occhiodel grande fratello che possa se-guire virtualmente in tempo reale,dalla nascita alla morte, il singolo ri-fiuto sotto il controllo del Comandodei Carabinieri per la tutela del-l’Ambiente, al fine di garantire la si-curezza e la tutela del territorio,nonché ostacolare il proliferare diazioni e comportamenti non con-formi alle regole esistenti.

Da uno studio degli ultimi dati inpossesso dalla Pubblica Ammini-strazione è emerso che la quantitàdi prodotti di rifiuti speciali in Italianel 2006 è stata di 134,7 milioni di

tonnellate, di cui 125,5 milioni ditonnellate di rifiuti non pericolosi e9,2 milioni di tonnellate di rifiuti peri-colosi.

A tutto ciò si aggiunge che, se-condo le indagini svolge dalla so-cietà di statistica SWG di Trieste,una delle grandi preoccupazionidegli italiani, dopo l’incremento deiprezzi al consumo e la sicurezza ali-mentare, è l’inquinamento am-bientale ed in particolare ben il 48%del campione attribuisce la voceinquinamento ai rifiuti e ad una loro

non sufficiente corretta gestione.Gli episodi relativi allo scandalo

sui rifiuti urbani della Regione Cam-pania sono stati un ulteriore inputper il Ministero ad intervenire eadottare un sistema informatizzatodelle attuali procedure di registra-zione cartacee.

Il SISTRI, quindi, costituisce stru-mento di una nuova strategia voltaa garantire un maggior controllodella movimentazione dei rifiutispeciali. Approccio ambientale, le-galità, informatizzazione dei dati ed

una concreta semplificazione perle Imprese che non dovranno piùcompilare formulario di trasporto,registro di carico/scarico e ModelloUnico dei rifiuti (MUD).

Sebbene l’innovazione del siste-ma sia stata necessaria è altrettan-to uno strumento rivoluzionario che,fin da subito, ha sollevato numero-se polemiche e contrasti da partedi tutte le categorie professionalicoinvolte, dai grandi ai piccoli im-prenditori delle più disparate attivi-tà produttive.

L’applicazione del sistema, infat-ti, non si fa attendere, scatenandoall’interno delle Associazioni di ca-tegoria una vera e propria convul-sa corsa alla divulgazione dellecontinue modifiche di provvedi-menti nazionali, oltre ad una forma-zione di gestione operativa dellostrumento per tutti coloro che nonpossiedono un computer o nonhanno sufficienti competenze alsuo utilizzo.

Ma entriamo sinteticamente nelcuore delle disposizioni applicativesoffermando l’attenzione sulla ca-tegoria agricola.

Tre i campi possibili per gli Im-prenditori Agricoli:

1)ISCRIZIONE OBBLIGATORIAa.Produttori iniziali di rifiuti specia-

li pericolosi (es. batterie, oli esausti,fitosanitari non bonificati, ecc)

b.Trasportatori di rifiuti pericolosi(anche in conto proprio)

c.Produttori iniziali di rifiuti nonpericolosi da lavorazioni industriali eartigianali, derivanti da attività direcupero e smaltimento di rifiuti,

potabilizzazionee altr i t ratta-menti di acque,depurazione eabbattimentofumi (da 11 a ol-t re 50 dipen-denti)

2)ISCRIZIONEVOLONTARIA

a.Imprendi-tori Agricoli cheproducono rifiu-ti non pericolosi(es. pneumatici,ferro, film plasti-ci, ecc)

b.Trasporta-tori di rifiuti nonpericolosi (an-che in contoproprio)

c.Produttoriiniziali di rifiutinon pericolosida lavorazioniindustriali e arti-gianal i , der i -vanti da attivitàdi recupero esmaltimento dirifiuti, potabiliz-zazione e altri

trattamenti di acque, depurazionee abbattimento fumi (fino a 10 di-pendenti)

3)ESENZIONE DALL’ISCRIZIONEper i piccoli imprenditori per quanti-tativi di 100 kg/l annui conferiti inmodo occasionale e saltuario, an-che in un’unica soluzione, previaconvenzione con soggetti pubblicie privati in quanto rientrano in uncircuito di raccolta organizzato vir-tuoso.

L’iscrizione è di carattere annua-le.

Una volta iscritta l’Impresa agri-cola riceve un dispositivo, chiavet-ta USB ,che utilizzerà per la registra-zione delle movimentazioni dei pro-pri rifiuti pericolosi, eccetto even-tuale delega del servizio alle struttu-re di Impresa Verde che monitore-ranno i dati direttamente con l’im-prenditore.

L’operatività del sistema preve-de una registrazione entro 10 giornidalla produzione il rifiuto, o 90 giorninel caso in cui sia Impresa Verde agestire il servizio, e la registrazionedella movimentazione dei rifiuti en-tro 4 ore da quando avverrà il tra-sporto di ritiro presso l’azienda agri-cola.

Nonostante l’inizio dettato dapoche certezze ed un sistema diffi-coltoso per tutti gli operatori, spe-riamo vivamente che quando saràmesso tutto a regime non dovran-no essere sempre le aziende a lot-tare con un sistema che, anzichévalorizzare i vantaggi, privilegia i di-fetti di funzionamento.

Il 15 dicembre prossimo il Ministero dell’Ambiente farà una prima verifica tecnica del sistema e ne controllerà il funzionamento

Sistri, tutto rimandato a febbraioLa partenza del sistema di tracciabilità dei rifiuti è stata fissata per l’anno prossimo

Carlo Domenico GrecoDIRETTORE RESPONSABILE

DIREZIONE E AMMINISTRAZIONEVia Ripamonti 37/A

Milano ­ Tel. 02/5829871 (r.a.)Redazione

Fabio BonaccorsoRegistrazione Tribunale di Milano

n. 83 dell’8/02/1992Hanno collaborato a questo numero:

Daniela Maggi, Valeria Sonvico,Fabio Turazza, Andrea Repossini,

Marco CastellaniProgetto grafico e impaginazione

PMP Srl ­ Lodi

FotografieArchivio “il Cittadino”

StampaSigraf spa ­ Treviglio (BG)

AssociatoUnione StampaPeriodica Italiana

Aperto il bando per la Misura 121sulla gestione dei reflui zootecniciVi ricordiamo che nell’ambito

del Psr 2007-2013 è aperto il ban-do per la presentazione delle do-mande di finanziamento relativoall’adeguamento delle strutture distoccaggio ai sensi della DirettivaNitrati D.G.R. N° 8/5868 del 2007.Possono fare domanda le azien-de risultate non conformi per glistoccaggi dai piani operativi Pua/s – Poa/s del 2010. Interventi am-messi a finanziamento: costruzio-ne, ristrutturazione o ampliamentodi platee e vasche di stoccaggioaziendale degli effluenti di alleva-mento; acquisto di nuove mac-

chine e attrezzature semoventi e/o trainate che consentano la di-stribuzione degli effluenti a bassapressione, mediante distribuzionedel prodotto rasoterra e interrato;acquisto di nuove apparecchia-ture e/o strumentazioni informati-che direttamente connesse agliinterventi ammissibili; acquisto e/orealizzazione di impianti aziendaliper il trattamento degli effluenti diallevamento al fine della loro va-lorizzazione mediante separazio-ne solido-liquido e/o abbattimen-to del carico di azoto e/o riduzio-ne dei volumi con eliminazione di

acqua; realizzazione di coperturedelle vasche e/o platee di stoc-caggio degli effluenti di alleva-mento finalizzate al contenimentodei volumi degli effluenti stessi edelle emissioni azotate e di carbo-nio e alla prevenzione della for-mazione e dispersione in atmosfe-ra di particolati fini. Entità del con-tributo: 35/40 % della spesa am-messa, erogato in conto capitaleoppure in conto interessi. La do-manda va presentata entro il 31ottobre 2011. Vi invitiamo pertan-to a prendere contatto con i nostriuffici per ulteriori informazioni

Vi ricordiamo che è aperto il bando per la pre-sentazione delle domande di finanziamento peracquistare servizi di consulenza finalizzati ad ac-crescere la competitività ed il grado di innova-zione delle imprese agricole e forestali e ad assi-curare il rispetto delle norme comunitarie obbli-gatorie in materia di condizionalità e sicurezzasul lavoro. Possono fare domanda le impreseagricole individuali ed associate. Interventi am-messi a finanziamento: servizi di consulenza cheaiutino l’azienda a rispettare le norme obbliga-torie comunitarie in materia di ambiente, sanitàpubblica, benessere animale, sicurezza sul lavo-ro, buone condizioni agronomiche ed ambien-tali, salute delle piante e degli animali etc; Servi-zi di consulenza che aiutino l’azienda a diventa-re più competitiva ed innovativa.L’aiuto è pari al70% della spesa ammissibile, per un massimo di€ 1.000,00 / € 1.500,00 a seconda della consu-lenza. Le domande di contributo possono esserepresentate ininterrottamente fino al 31 dicembre2012. Vi invitiamo pertanto a prendere contattocon i nostri uffici per ulteriori informazioni.

Misura 114, consulenzaper gli imprenditori

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6 - Il Nuovo Grano Settembre 2011Territorio

Opportunità di sviluppo per le imprese con i pacchetti di viaggio e soggiorno nei territori attorno a Milano, Lodi e Monza

Turismo sempre più agricoloIl progetto “La campagna a portata di tutti” collegato alla misura 313 del Psr

Un’opportunità per le imprese per af-facciarsi ai consumatori in una forma in-novativa, competittiva e dinamica, sitratta del progetto “La campagna aportata di tutti”, legato alla misura 313del Programma di Sviluppo Rurale (PSR)presentato dall’Associazione Terrano-stra Lombardia.

Ben quasi 1300 sono gli agriturismi inLombardia di cui 100 nella provincia Mi-lanese e per quanto spesso connotatisotto la dicitura di “realtà metropolita-ne” anche loro possono rientrare nellosviluppo del progetto, mirato a valoriz-zare i territori lombardi dell’Asse 4 indivi-duati nel PSR, nonché potenziare le risor-se naturali, culturali, imprenditoriali di tut-te le aree rurali intermedie, con proble-mi complessivi di sviluppo, le zone pro-tette e le aree Natura 2000.

Si tratta di proposte turistiche studiateattentamente ed esclusivamente sullerealtà del territorio lombardo proponen-do interessanti soluzioni con un tratta-mento davvero personalizzato per iconsumatori, proprio come uniche so-no le realtà agricole e i servizi che posso-no offrire.

Perché un agriturismo è fatto primadi tutto di persone, lavoro, esseri umani!

Le proposte sono suddivise in 5 cate-gorie (Turismo enogastronomico, Turi-smo Benessere, Turismo famiglia, TurismoVacanza Attiva, Turismo Culturale) epossono costituire un piacevole “rega-lo” per amanti della natura e per coloroche intendono riscoprire le tradizioni e leculture del patrimonio rurale.

Già disponibili sul sito www.lombar-dia.terranostra.it, ma nei prossimi mesialtre soluzioni faranno parte del proget-to, ecco alcune indicazioni se sei inte-ressato:

•Verifica con il segretario provincialeLuigi Simonazzi (tel 02.5829871 [email protected]) se rientri nell’asse 4 delPSR, o sei in area protetta, natura 2000oppure fai parte di uno dei comuni del-le “Vie del Gusto”, l’appartenenza aquesti territori è necessaria per rientrarenel progetto di finanziamento;

•Pensa alla peculiarità d’offerta del-la tua struttura e del territorio circostanteche possa stimolare il consumatore;

•Costruisci, una o più proposte, insie-me agli esperti al fine di ampliare la co-noscenza del tuo territorio;

•La tua proposta sarà commercializ-zata on line dall’agenzia Pandani Viag-gi e sarà promossa sul territorio attraver-so i Mercati di Campagna Amica e lemanifestazioni dell’Associazione non-ché da ulteriori azioni promozionali acarico di Terranostra.

Le vacanze in campagna attirano sempre più appassionati, apprezzati natura e prodotti tipici

Oltre mezzo milione di persone in un meseLe condizioni climatiche favorevoli al

turismo con caldo e assenza di pioggiahanno favorito i vacanzieri di settembreche in oltre mezzo milione hanno sceltodi trascorrere le vacanze in campagna.E’ quanto afferma Coldiretti, sulla basedelle previsioni di Terranostra sui 19milaagriturismi presenti in Italia, nel sottoli-neare che il mese di settembre tradizio-nalmente viene preferito dagli amantidella natura e della tranquillità.Infatti se la buona tavola è una delle ra-gioni principali per scegliere l’agrituri-smo, ad attrarre i vacanzieri è anche laricca offerta di attività ll’aria apertache - sottolinea la Coldiretti - va dallefattorie didattiche per i più piccoli al-l’equitazione, tiro con l’arco, trekking,rafting mentre in quasi la metà nonmancano attività culturali come la visi-ta di percorsi archeologici o naturalisti-ci.Molto interesse – continua la Coldiretti -riscuotono tra i buongustai le tradizio-nali sagre di settembre per scoprire tra-dizioni gastronomiche locali attraversopiatti tipici e specialità prima di arren-dersi ai classici sandwich consumati in

fretta nelle città durante la pausa pran-zo. L’enogastronomia è uno degli ele-menti principali di attrazione per i turistie l’Italia è l’unico paese al mondo che -sottolinea la Coldiretti - puo’ contareanche sulla leadership europea nellaproduzione biologica e nell’offerta diprodotti tipici con ben 229 denomina-zioni di origine riconosciute a livello co-munitario e 4606 specialita’ tradizionalicensite dalle regioni, mentre sono 511vini a denominazione di origine control-lata (Doc), controllata e garantita(Docg) e a indicazione geografica tipi-ca (332 vini Doc, 60 Docg e 119 Igt).La tendenza di crescita per la vacanzaverde è spinta dai percorsi turistici lega-ti all’enogastronomia con circa 140strade dei vini e dei sapori lungo le qualiassaporare le molteplici tipicità del ter-ritorio, ma in Italia sono “aperti al pub-blico” per acquistare prodotti enoga-stronomici 63mila frantoi, cantine, mal-ghe e cascine ed anche - conclude laColdiretti - 800 di mercati degli agricol-tori di Campagna amica localizzatispesso in prossimità delle località turisti-che

Ecco perchèaderire

a TerranostraTerranostra è

l’Associazioneper l’Agriturismoe l’Ambientepromossa daColdiretti aven-te come obbiet-tivo quello di so-stenere e diffon-dere l’attivitàagrituristica e la valorizzazione delmondo rurale.

Un’Associazione per ricono-scersi all’interno di un gruppo, peressere rappresentati, per esseretutelati, per condividere con noiobbiettivi e necessità professionali.

Terranostra nasce quale oppor-tunità per le aziende agrituristicheche credono nel perseguimento diun percorso per migliorare il rap-porto fra uomo e ambiente, agri-coltura e turismo, imprenditoriagricoli e consumatori, mondo ru-rale e mondo urbano.

Essere un agriturismo Terranostrasignifica prendersi degli impegni, atal riguardo ci siamo dotati dellaCarta dell’Accoglienza che garan-tisce rispetto della normativa vigen-te, un impegno a sostenere la sicu-rezza alimentare, ospitalità ed ac-coglienza da parte dell’imprendito-re e in ultimo, ma non in ordine diimportanza, l’impegno dell’uso diprodotti provenienti da aziendeagricole rigorosamente locali (kmzero) o territoriali al fine di sostenerelo sviluppo del progetto Coldiretti-Campagna Amica per una FilieraAgricola Tutta Italiana al 100%.

Terranostra, quindi, significarappresentatività, tutela, ma an-che promozione attraverso le fieredi settore, canale preferenziale peravvicinare potenziali consumatori.

Molti i canali promozionali di Ter-ranostra, rafforzati anche dalle atti-vità territoriali, quali ad esempio:

•Il portale www.terranostra.it;•Il portale www.lombardia.terra-

nostra.it, in versione anche inglese;•La guida “Agriturismo ”edita da

De Agostini, in vendita nelle princi-pali librerie ed edicole della peniso-la;

•Partecipazione a fiere di rilievosul territorio nazionale, prossima ca-lendarizzazione “Fieracavalli” a Ve-rona dal 3 all’11 novembre e il con-sueto appuntamento di Agri@Tourdal 11 al 13 novembre ad Arezzo;

•Materiali cartacei di divulgazio-ne presenti negli uffici, nelle manife-stazioni/fiere e presso gli agriturismi;

Al fine di assistere e accompa-gnare le imprese associate Terra-nostra ha sviluppato una strutturacapillare sul territorio avente un se-gretario per provincia, che potràfornire tutte le informazioni e chiari-menti richiesti, per la Provincia diMilano-Lodi.Monza e Brianza è Lui-gi Simonazzi (tel. 02.5829871; [email protected]).

Associarsi (e rinnovare la tesse-ra) è semplice!

Basta sottoscrivere la tesseraassociativa entro il mese di set-tembre di ogni anno presso l’ufficioprovinciale di competenza e alnuovo socio verranno consegnatiuna targa in plexiglass da apporreall’ingresso dell’azienda, una ve-trofania identificativa e la Cartadell’Accoglienza, tutti personaliz-zati con il nome dell’azienda.

Una volta entrati nella rete si be-neficerà della promozione, dellecompetenze, dell’esperienza, oltreall’appoggio del maggior sinda-cato agricolo italiano: la Coldiretti.

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TerritorioSettembre 2011 Il Nuovo Grano ­ 7

Secondo Coldiretti bisogna evitare danneggiamenti ai campi coltivati e rispettare tutte le norme di sicurezza

Quella caccia al buonsensoAperta la stagione venatoria: fra Milano, Lodi e Monza quasi 13 mila appassionati

Caccia e parchi: bisogna bloccarel’invasione di nutrie e cinghiali

Domenica 18 settembre è parti-ta la nuova stagione venatoria inLombardia. Tutto si concluderà il31 gennaio 2012 secondo unascansione temporale diversificataper aree geografiche e per speciecacciabili prevista dalla specificanormativa.In Lombardia i cacciatori residentisono circa 90.000. Di questi circa8.500 risiedono in provincia di Mila-no, circa 2.500 in provincia di Mon-za e Brianza e altrettanti in provin-cia di Lodi.Sull’attività venatoria – afferma laColdiretti di Milano e Lodi – è ne-cessario usare equilibrio e buonsenso: i cacciatori, oltre all’adozio-ne di elementari norme di sicurez-za, devono anche avere cura dinon danneggiare i campi coltivatie il lavoro degli agricoltori. Per pra-ticare l’esercizio venatorio è ne-cessario essere titolari di licenza dicaccia che si consegue dietro su-peramento di un esame scritto edorale innanzi ad una appositacommissione istituita dalle Provin-cie che verte su diverse materie(legislazione venatoria, zoologiaapplicata alla caccia con provepratiche di riconoscimento dellespecie cacciabili, armi e munizionida caccia e relativa legislazione,tutela della natura e principi di sal-vaguardia della produzione agri-cola, norme di pronto soccorso).Nei dodici mesi successivi al rila-scio della prima licenza il caccia-tore può praticare l’esercizio ve-natorio solo se accompagnato dacacciatore in possesso di licenzarilasciata da almeno tre anni, chenon abbia commesso violazioni al-le norme della legge comportantila sospensione o la revoca della li-cenza. E’ poi necessario pagareuna tassa di concessione gover-

nativa di circa 173 euro all’annoed una tassa regionale di circa 65euro. Inoltre è obbligatoria unapolizza assicurativa per responsa-bilità civile e infortuni con massi-mali minimi previsti dalla legge edessere in possesso di un tesserinoregionale ove devono essere se-gnate le giornate di caccia ed icapi di selvaggina prelevati. In ba-se alle norme attualmente in vigo-re i cacciatori lombardi possonoesercitare il prelievo venatorio soloin alcune zone prestabilite deno-minate ambiti territoriali di caccia(ATC) o comprensori alpini di cac-cia (CA) dove risultino regolar-mente associati versando unaquota annuale variabile (a secon-da che si tratti di ATC o di CA e deltipo di caccia praticato) dai circa50 ai circa 300 euro, oppure inaziende private (le aziende agritu-ristico venatorie e le aziende fauni-stico venatorie). Inoltre l’eserciziovenatorio è consentito in via esclu-siva solo in una delle seguenti for-me: vagante in Zona Alpi (nei CA),da appostamento fisso, nelle altreforme consentite negli ATC. An-che gli appostamenti fissi e leaziende agrituristico venatorie efaunistico venatorie sono soggetteal pagamento di una tassa di con-cessione regionale. I cacciatorihanno diritto ad essere iscritti al-l’ATC o CA di residenza anagrafi-ca, ma possono essere associatianche in altri ATC o CA qualora ilnumero dei cacciatori ivi residentinon saturi il numero di posti dispo-nibili che è calcolato in base adun indice di densità venatoria sta-bilito dalla Regione rapportando ilnumero di cacciatori totale allasuperficie agrosilvopastorale re-gionale. Tali zone sono gestite daComitati di Gestione composti da

rappresentanti dei cacciatori, de-gli agricoltori, degli ambientalisti,delle Provincie e dei Comuni e de-vono operare per la gestione fau-nistica ed il miglioramento am-bientale del territorio. Su tutto il re-stante territorio agro-silvo-pastora-le regionale la caccia è vietata(parchi e riserve naturali, oasi diprotezione, zone di ripopolamentoe cattura, fondi chiusi). La cacciaè inoltre vietata ove vi siano in attocolture agricole e nelle fasce di ri-spetto da fabbricati e vie di comu-nicazione stradale e ferroviaria. Lanormativa, inoltre, prevede unanutrita serie di divieti specifici eche la caccia sia consentita persoli tre giorni settimanali a scelta

del cacciatore con l’esclusionedel martedì e del venerdì, le cosìdette giornate di silenzio venato-rio, durante le quali la caccia èsempre vietata. In verità in alcuniATC spesso vengono previsti giornifissi di caccia (solitamente il mer-coledì, sabato e domenica), men-tre i praticanti della caccia da ap-postamento fisso possono goderenel periodo ottobre-novembre didue giornate integrative per la so-la caccia all’avifauna migratoria.Anche i periodi e le specie cac-ciabili sono definite dalla stessanormativa e riprese dal calendariovenatorio regionale (in Lombardiaapprovato con legge regionale)sulla base delle disposizioni deri-

vanti dal rispetto delle direttive co-munitarie e delle norme nazionaliin materia. In Lombardia è consen-tito il prelievo giornaliero di due solicapi di selvaggina stanziale (di cuiuna sola lepre) e di massimo trentacapi di avifauna migratoria. Per itrasgressori sono previste severesanzioni amministrative ed in alcu-ni casi anche penali. La vigilanza èdelegata dalla legge alle provin-cie. Gli agenti di vigilanza devonoessere dipendenti di ruolo delleprovince ed ai sensi della vigentelegislazione statale hanno la quali-fica di agente di polizia giudiziariae di pubblica sicurezza, ferme re-stando le competenze tecnicheper la conservazione e gestionedella fauna selvatica. Esercitanola vigilanza anche le guardie vo-lontarie delle associazioni venato-rie, agricole e di protezione am-bientale, nonché le guardie eco-logiche e zoofile previste da leggiregionali ed alle quali sia ricono-sciuta la qualifica di guardia giura-ta e che abbiano frequentato ap-positi corsi nella specifica materiae superati gli esami di idoneitàavanti una commissione nominatapresso ciascuna provincia dal ri-spettivo presidente. La vigilanza è,altresì, affidata agli ufficiali, sottuf-ficiali e guardie del corpo foresta-le dello Stato, alle guardie addet-te a parchi nazionali e regionali,agli ufficiali ed agenti di poliziagiudiziaria, alle guardie giuratecomunali, forestali e campestri edalle guardie private riconosciute aisensi del testo unico delle leggi dipubblica sicurezza. Via dunque al-la nuova stagione che auspichia-mo all’insegna del rispetto delleregole, della prudenza, dell’edu-cazione, degli agricoltori e del lorolavoro.

Equilibrio e buonsenso: questo l’invito della Coldiretti di Milano e Lodidopo le polemiche scaturite nei giorni scorsi a causa dall’emendamentoproposto in Senato a Roma nell’ambito della miniriforma dei parchi e cheallarga la possibilità di controllo faunistico nelle aree protette.“Qui non si tratta di dare il via libera a una caccia indiscriminata, ma diadottare le giuste soluzioni per arginare un fenomeno, come l’invasionedi cinghiali e nutrie, che stanno provocando danni insostenibili alle im-prese agricole mettendo anche a rischio la vita dei cittadini – spiega Car-lo Greco, Direttore della Coldiretti di Milano e Lodi - serve responsabilitàda parte di tutti e la riforma delle aree protette rappresenta l’occasionepiù opportuna per trovare strumenti e soluzioni adeguate. Non è solo unaquestione di risarcimenti dei danni, ma è diventato un fatto di sicurezzaper chi abita nelle aree periurbane e nelle campagne”.Il problema dei cinghiali riguarda in particolare le aree lungo il Ticino equalche tratto lungo il Po, mentre le nutrie sono un fenomeno endemicoin tutte le zone che hanno, come ad esempio il Lodigiano, una fitta rete dicanali di irrigazione.“Per adesso – spiega Carlo Franciosi, Presidente della Coldiretti di Milanoe Lodi – le misure di contenimento nei confronti di queste due specie nonhanno dato i risultati sperati e per tale ragione servono interventi più inci-sivi coordinati con gli enti locali”.

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8 - Il Nuovo Grano Settembre 2011Italia­Mondo

Il 12 ottobre 2011 la riunione della Commissione e poi la discussione al Consiglio e al Parlamento

Riforma Pac, punto di svoltaDibattito sulla dotazione finanziaria dopo il 2013 e la divisione delle risorse

E’ un mese cruciale quello chesi prepara per la Riforma dellaPac, la Politica agricola comu-ne. Per il prossimo 12 ottobre èattesa l’adozione delle propostelegislative della Commissione sul-le quali si svilupperà poi il dibatti-to in sede di Parlamento euro-peo e di Consiglio.

La riforma della Pac, che do-vrà essere varata entro l’anno2013, è la prima riforma che inte-ressa l’Unione europea a 27 Statimembri (l’ultima riforma è del2003 e in seguito all’allargamen-to, nel 2007, si è rivelata necessa-ria una “verifica” per adeguarnel’applicazione nell’Ue passatada 15 a 27 Stati membri) e rivesteun interesse economico di “rilie-vo” con una dotazione finanzia-ria complessiva di 57 miliardi dieuro nel 2013, che rappresentacirca il 40% del bilancio Ue.

Il dibattito è iniziato l’annoscorso, al seguito un’ampia con-sultazione pubblica avviata dalcommissario Dacian Ciolos, chesi è conclusa con una conferen-za nel luglio 2010, in preparazio-ne della Comunicazione sul futu-ro della Pac “post 2013”, adotta-ta dalla Commissione europea il18 novembre 2010. Il Consiglio hadiscusso la riforma nel corso diquattro presidenze successive, ilParlamento europeo (PE) haadottato una relazione di iniziati-va sul futuro della Pac dopo il2013 e sul suo legame con la stra-tegia Europa 2020 e sia il Comita-to economico e sociale europeo(CESE) che il Comitato delle Re-gioni (CdR) hanno elaborato do-cumenti di posizione al riguardo.

La comunicazione adotattaha rappresentato la risposta del-la Commissione al dibattito sullafutura Pac: essa ha delineato leopzioni esistenti e ha dato avvio ildibattito, con le altre istituzioni econ le parti interessate, prope-deutico alla presentazione dellerelative proposte legislative, at-tese, come detto, per il prossimo12 ottobre.

Parallelamente ai lavori relativial futuro della Pac, è in atto ilpercorso della revisione del bi-lancio dell’Unione relativamente

al quadro finanziario pluriennale(2014 – 2020) , le cui proposte le-gislative sono state formalmenteadottate , da parte del Collegiodei Commissari, il 29 giugno scor-so.

Le proposte della Commissio-ne per il quadro finanziario plu-riennale (QFP) per il 2014-2020(QFP proposta) definiscono ilquadro di bilancio e principaliorientamenti per la politica agri-

cola comune (Pac).Su questa base, nella stessa

data del 12 ottobre, la Commis-sione presenterà una serie di re-golamenti che stabiliranno ilquadro legislativo per la Pac per

il periodo 2014-2020, con una va-lutazione di impatto degli scenarialternativi di evoluzione della po-litica.

In particolare, i principali ele-menti del quadro legislativo perla Pac per il periodo 2014-2020saranno stabiliti da una propostadi regolamento relativo ai paga-menti diretti, una proposta di re-golamento che istituisce una or-ganizzazione comune di merca-to per i prodotti agricoli, una pro-posta di regolamento per lo svi-luppo rurale, una proposta di re-golamento relativo al finanzia-m e n t o , l a g e s t i o n e e i lmonitoraggio della politica agri-cola comune, una proposta diregolamento per quanto riguar-da l’applicazione di misure tran-sitorie per l’anno 2013, una pro-posta di regolamento che fissaalcuni aiuti e restituzioni nel-l’Ocm unica e una proposta diregolamento relativa al sostegnoai viticoltori.

L’adozione delle proposte le-gislative, da parte della Com-missione, darà avvio l’inizio pro-cedura legislativa ordinaria (co-decisione) che coinvolgerà ilParlamento europeo e il Consi-glio. Alla fine 2012 verrà definitoil nuovo quadro legislativo e lenuove disposizioni verranno ap-plicate a partire dal 1° gennaio2014.

Per quanto riguarda la distri-buzione di sostegno tra gli Statimembri, la Commissione propo-ne che tutti gli Stati membri coni pagamenti diretti sotto il 90%della media UE colmeranno unterzo della differenza fra il loro li-vello attuale e questo livello.Pertanto, i massimali nazionali ri-portati nel regolamento dei pa-gamenti diretti saranno calco-lati su questa base, che destaqualche preoccupazione per ilnostro Paese. La scelta dei crite-ri che saranno presi, in conside-razione nel calcolo di distribu-zione dei pagamenti diretti, èstata oggetto di discussione nel-l’incontro tra il ministro SaverioRomano e il commissario Da-cian Ciolos, la scorsa settimanaa Bruxelles.

Consumi: metà della spesaper casa, energia e cibo

Oltre un terzo della spesa degli italiani (33,7 percento) è destinata per abitazione ed energia men-tre ne resta circa un quinto (19 per cento) per l’ali-mentazione. E’ quanto emerge da una analisi dellaColdiretti sugli effetti della crisi sui consumi degliitaliani, sulla base dei dati Istat. La situazione - sot-tolinea la Coldiretti - cambia a seconda dei nucleifamiliari, con le persone anziane sole per le qualil’abitazione e l’energia assorbono da sole quasi lametà delle spese (47,8 per cento), ai quali si ag-giunge l’alimentazione che incide per il 21,3 percento.

In altre parole - sottolinea la Coldiretti - se una fa-miglia media spende oltre la metà tra abitazione,energia e cibo, le persone anziane sole arrivano aspendere per queste destinazioni ben il 69,1 percento, lasciando ben poco ad altro.

La crisi ha modificato la distribuzione della spesadegli italiani. Per effetto dei rincari, la spesa per tra-sporti, combustibili ed energia elettrica delle fami-glie italiane ha sorpassato quella per gli alimentarie le bevande anche per effetto dell’aumento delprezzo di un litro di benzina alla pompa che è oggisuperiore a quello di un litro di latte fresco o di vinoda tavola. Se sui bilanci delle famiglie è la spesaper l’abitazione a gravare di piu’ con oltre il 28 percento, al secondo posto si classifica con oltre il 19,1per cento la spesa familiare destinata a trasporti,combustibili ed energia elettrica, una percentuale -conclude la Coldiretti - di un punto percentuale su-periore alla spesa per alimenti e bevande (19 percento) nel 2010.

Volano le esportazioni di formaggi ita-liani all’estero con un aumento del 21,5per cento nell’ultimo anno del valoredelle esportazioni che spingono verso unfatturato estero record di poco inferioreai 2 miliardi per l’intero 2011. E’ quantoemerge da una analisi della Coldirettisulla base dei dati Istat sul commercioestero nel primo semestre del 2011dallaquale emerge che negli ultimi dieci annisono praticamente raddoppiati i for-maggi italiani consumati all’estero in va-lore.A spingere il successo dei formaggi italia-ni all’estero sono - sottolinea la Coldiretti -il Parmigiano Reggiano e il Grana Pada-no che rappresentano da soli poco me-no della metà del valore delle esporta-zioni di formaggi, con un aumento com-plessivo in valore nel mondo del 32 percento, risultato di un aumento 27 percento negli Stati Uniti, del 34 per centonei Paesi dell’Unione Europea che assor-bono gran parte della produzione desti-nata all’estero. Un andamento incorag-giante si riscontra anche sul mercato na-zionale dove i consumi familiari sono salitidi oltre il 6 per cento con punte del 21per cento per il Grana Padano e del 12

per cento per il Parmigiano reggiano, se-condo le elaborazioni della Coldiretti sudati Ismea.L’espansione sui mercati esteri è però fre-nata dalla insostenibile presenza di for-maggi “taroccati” che tolgono spazio alvero Made in Italy. I Paesi dove sono piùdiffuse le imitazioni sono Australia, NuovaZelanda e Stati Uniti dove - denuncia laColdiretti - appena il 2 per cento dei con-sumi di formaggio di tipo italiano sonosoddisfatti con le importazioni di formag-

gi Made in Italy, mentre per il resto si trat-ta di imitazioni e falsificazioni ottenute sulsuolo americano con latte statunitensein Wisconsin, New York o California. Ma apreoccupare sono anche le tendenze diPaesi emergenti come la Cina dove il fal-so Made in Italy è arrivato prima di quellooriginale e rischia di comprometterne lacrescita. Le imitazioni del parmigianoreggiano e del grano padano sono conil Parmesan la punta dell’iceberg diffusoin tutto il mondo, ma c’è anche - sottoli-nea la Coldiretti - il Romano prodottonell’Illinois con latte di mucca anziché dipecora o la Fontina danese e svedesemolto diverse da quella della Val d’Ao-sta, l’Asiago e il Gorgonzola statunitensi.Bisogna combattere un inganno globaleper i consumatori che causa danni eco-nomici e di immagine alla produzioneitaliana sul piano internazionale cercan-do un accordo sul commercio interna-zionale nel Wto per la tutela delle deno-minazioni dai falsi ma è anche necessa-rio - conclude la Coldiretti - fare chiarez-za a livello nazionale ed europeo doveoccorre estendere l’obbligo di indicarein etichetta l’origine a tutti i prodotti lat-tiero caseari.

Grana, vola l’exportin Europa e negli Usa