Bianchi_20110420

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Economia

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  • La crisi globale del 2007-2009:cause e conseguenze

    Prof. Carluccio Bianchi

    Universit di Pavia (aggiornamento ed estensione di uno schema elaborato da alcuni dottorandi italiani alla L.S.E.)

  • Stiamo ancora vivendo la pi grande crisi economico-finanziaria dagli anni 30 del secolo

    scorso (Grande Depressione)La crisi, inizialmente solo finanziaria, si trasformata

    in una grave crisi economica il cui esito, nonostante un certo ottimismo recente, ancora

    incertoQuesta crisi stata completamente imprevista dagli

    economisti nelle sue dimensioni globali memorabile al riguardo lobiezione della Regina

    dInghilterra agli economisti della LSE: Se questi fenomeni erano cos grandi ed evidenti,

    come stato possibile che nessuno se ne sia accorto?

  • Questa crisi completamente diversa da quella di inizio secolo (Bolla Internet), ma anche da quelle proprie degli anni 70 (crisi petrolifere). Il grafico

    seguente mostra le dimensioni delle perdite finanziarie ed economiche conseguenti alla crisi.

    Cerchiamo allora di capire meglio cosa successo

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  • 1. Cause della crisi (come iniziata)

    2. Diffusione della crisi (da crisi locale a crisisistemica)

    3. Conseguenze della crisi (da crisi finanziaria a crisi reale)

    4. Risposte di Governi e Banche Centrali per fronteggiare e risolvere la crisi

    5. Prospettive

    Sommario

  • Linizio della crisi

  • In generale si sostiene che la crisi iniziata a causa del dissesto dei mutui subprime negli USA

    Ma cos un mutuo subprime?

    Si tratta di un mutuo che la banca concede a persone con un reddito basso e/o insicuro.

    Il mutuo subprime unoperazione rischiosa per la banca, in quanto non certo che i mutuatari riusciranno a ripagare il debito.

    I mutui subprime

  • A partire dal 2003 le banche americane hanno espanso notevolmente i mutui, e soprattutto i mutui subprime

    I mutui subprime

    Fonte: Inside Mortgage Finance Pubblications, Dic 2006

  • Il processo stato facilitato da una serie di cause, in particolare:

    1) Landamento del mercato immobiliare2) I bassi tassi di interesse USA3) Il meccanismo finanziario della

    cartolarizzazione4) Lassenza di una regolamentazione rigorosa

    sul leverageCerchiamo di vedere come

    Ma perch le banche concedevano mutui a persone che avrebbero avuto difficolt a

    ripagarli?

    I mutui subprime

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    Indice Case-Schiller: Prezzi delle Case USA

    A partire dal 2000, fino a met 2006, il prezzo delle abitazioni USA cresciuto moltissimo (15% in media lanno), creando una cosiddetta bolla immobiliare.

    1) La bolla immobiliare

  • Il continuo aumento dei prezzi delle case favoriva le istituzioni che concedevano i mutui, rendendo lattivitconveniente e poco rischiosa.

    Infatti, prevedendo un continuo aumento dei prezzi delle case, chi concedeva un mutuo non si chiedeva se il mutuatario subprime potesse veramente ripagare le rate.

    1) La bolla immobiliare

  • Anzi, in caso di mancato pagamento, la banca poteva prendersi la casa e rivenderla ad un prezzo pi alto dellammontare del mutuo concesso.

    1) La bolla immobiliare1

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    Indice Case-Schiller: Prezzi delle Case USA

    Concessione del mutuo

    Pignoramento e rivendita della casa

  • La bolla immobiliare stata favorita dai tassi dinteresse molto bassi prevalenti negli USA dal 2001 al 2004

    2) La bolla immobiliare e i tassi dinteresse

    I tassi bassi erano parte della politica di stimolo economico della Banca centrale americana (FED) in risposta alla crisi della bolla

    internet del 2000 e allattacco dell11 settembre 2001.

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    Tasso di Interesse USA, Fonte: Federal Reserve

  • Ma il tasso di interesse anche il costo del denaro.

    Quindi, se i tassi sono bassi, anche il denaro costa poco e le persone hanno sia pi possibilit sia pi

    incentivo a prendere soldi in prestito.

    Pertanto molte persone richiedono ed ottengono dei mutui per comprare casa.

    Ed anche per questo che i prezzi delle case sono aumentati causando la cosiddetta bolla immobiliare.

    2) La bolla immobiliare e i tassi dinteresse

  • 3) La cartolarizzazione

    Come si detto in precedenza, un altro elemento chiave per capire perch le banche sono riuscite a concedere

    tanti mutui subprime la cartolarizzazione

    Labbiamo sentita nominare spesso ma cos?

  • 3) La cartolarizzazione

    La cartolarizzazione un meccanismo finanziario attraverso cui le banche riuscivano a rivendere i mutui subprime trasferendone il rischio ad altri operatori

    nei mercati finanziari.

    Attraverso la cartolarizzazione le banche passano dal classico modello originate and hold al nuovo modello

    originate and distribute

    Vediamo come

  • Con un mutuo tradizionale la banca presta dei soldi al mutuatario per comprare una casa. In cambio, il

    mutuatario si impegna a ripagare il prestito in una serie di rate.

    La banca ne trae un profitto, ma deve aspettare vari anni di rate per ottenere indietro lintera somma prestata pi

    gli interessi (originate and hold).

    Banca

    Mutuatario

    Il mutuo tradizionale

    Mutuo

    Interessi + rimborso K

  • Con la cartolarizzazione, la prima fase identica al mutuo tradizionale.

    Questa volta per la banca rivende il mutuo ad unaltra istituzione finanziaria, liberandosi del rischio

    (originate and distribute).Attraverso questa istituzione (Societ Veicolo), la

    banca recupera immediatamente i suoi soldi, incassa un profitto e pu ricominciare ad offrire altri mutui.

    Mutuatari BancaSociet Veicolo

    La cartolarizzazione

    Altra BancaAltro Veicolo

    Mutuatari

  • Grazie alla cartolarizzazione, le banche e le altre istituzioni finanziarie (IF) possono espandere enormemente le attivit in rapporto al capitale proprio (fenomeno del leverage o leva finanziaria).

    Nel caso delle IF USA il leverage era arrivato a toccare valori pari a 30 volte il capitale proprio; in Europa anche di pi.

    Ci generava profitti elevatissimi: si supponga una IF con capitale proprio pari a 100 e leverage 30 (e quindi attivit pari a 3000): un 1% di guadagno su tali attivit implica un guadagno del 30% sul capitale.

    La situazione espone per a gravi rischi: una perdita del 10% sulle attivit (uguale a 300 in assoluto) pari a 3 volte il valore del capitale proprio!!!

    4) Il Leverage

  • Il grafico mostra proprio laumento notevole del leverage delle 5 maggiori banche di investimento americane fino alla grande crisi

    4) Il leverage

  • Le banche americane e altre istituzioni finanziarie offrivano numerosi mutui subprime, cio ad alto

    rischio.

    Questo perch:1) Il forte aumento dei prezzi delle case permetteva di

    coprire il rischio di eventuali insolvenze del debitore 2) Il processo di cartolarizzazione inoltre trasferiva

    questo rischio ad altri e consentiva di ottenere nuovi fondi per continuare a concedere mutui

    3) Grazie alla creazione di Societ Veicolo anche con poco capitale proprio si potevano espandere

    enormemente i prestiti e quindi i profitti

    Riassumendo

  • RiassumendoPer avere unidea della portata di tale fenomeno, basti

    pensare che in California un raccoglitore di fragole messicano con un reddito annuo di 14.000$, che parlava

    poco e male linglese, ha ottenuto da una finanziaria legata a Washington Mutual un mutuo da 720.000$ per

    comprarsi casa. Storia tratta dallHerald Tribune, 27-11-2008

    Si pensi altres che negli anni doro dellera subprime si concedevano pure mutui cosiddetti NINJA, dalle iniziali inglesi delle caratteristiche dei mutuatari: No Income, No Job, nor Asset (come avrebbero potuto ripagare i mutui queste persone, in assenza di unascesa continua dei prezzi delle case?).

  • Ora cerchiamo di capire sia come la SocietVeicolo facesse affari, sia come la sua attivit

    generasse rischi di natura sistemica, decisamente sottovalutati dagli investitori, ma

    soprattutto dalle istituzioni che avrebbero dovuto sorvegliare e regolamentare il

    fenomeno.

    La cartolarizzazione e la distribuzione del rischio

  • BancaMutuari

    Mercati Internazionali

    BancaMutuari BancaMutuari Banca

    Mercati Internazionali

    Societ VeicoloMutuatari Banca

    La cartolarizzazione e la distribuzione del rischio

    La Societ Veicolo emette delle obbligazioni legate ai mutui: cio va sul mercato finanziario e dice: prestatemi

    dei soldi; in cambio vi garantisco che vi pagher degli interessi usando le rate dei mutui che incasser

  • I mutuatari ripagano le rate alla banca, ad esempio ad un tasso pari al 6%. La banca, per, aveva venduto i mutui alla societ veicolo a cui, quindi, trasferisce le

    rate da pagare. La societ veicolo, a sua volta, ha venduto titoli legati ai

    mutui agli investitori, e quindi pagher loro gli interessi dovuti, per esempio il 4%.

    La societ veicolo quindi trae profitto dalla differenza dei tassi, 6%-4%.

    Societ Veicolo

    Investitori

    Mutuatari Banca

    La cartolarizzazione e la distribuzione del rischio

  • Le cartolarizzazioni sono state facilitate dal fatto che le agenzie di rating (che devono analizzare questi titoli e misurarne il rischio) hanno sottovalutato la rischiosit di questi investimenti e li hanno promossi come titoli molto

    sicuri (anche perch ottenevano remunerazioni sulla loro attivit di consulenza e di rating). La supervisione

    istituzionale poi stata carente o assente.

    AA A

    Il ruolo delle agenzie di rating

  • Il problema fondamentale che il rischio implicito nelle cartolarizzazioni stato ampiamente sottovalutato, a causa di:

    a) eccessivo ottimismo dovuto alla situazione economica generale favorevole;

    b) complessit ed opacit dei titoli cartolarizzati e derivati (MBS, CDO, CDO2), da cui incertezza sul loro effettivo valore;

    c) utilizzo spregiudicato di algoritmi matematici (David Li) che sembravano permettere di calcolare il valore di questi strumenti

    complessi tramite correlazioni di default basate sul passato;d) ricorso massiccio ai CDS per coprirsi dal rischio di insolvenza;e) creazione di un sistema bancario ombra non regolamentato;

    f) grande interconnessione tra le IF coinvolte nel processo (banchecommerciali, banche di investimento, SV, compagnie di

    assicurazione, fondi pensione, ecc.)

    La cartolarizzazione e la sottovalutazione del rischio

  • In definitiva, i titoli cartolarizzati, promossi come investimenti sicuri, essendo redditizi in unepoca di bassi tassi di interesse, sono stati

    comprati da tutti gli investitori finanziari, in America prima, e nel mondo intero poi. Grande interconnessione tra IF, allinterno dei vari paesi e tra

    paesi.

    La cartolarizzazione e la diffusione del rischio

  • Il grafico mostra lesplosione delle cartolarizzazioni negli anni precedenti la Grande Crisi

    La cartolarizzazione ed il rischio sistemico

  • Da crisi locale a crisi sistemica

  • Tutto sembrava funzionare perfettamente.

    Chi non aveva mai avuto la possibilit di comprare una casa ora poteva farlo (the American dream), le

    banche e gli investitori facevano enormi profitti e il rischio sembrava distribuito talmente bene da

    sembrare quasi annullato.

    Ma qualcosa si bloccato

    Scoppia la crisi locale

  • A partire dal 2004, i tassi di interesse americani iniziano a salire, come risposta della Fed al ritorno del sistema economico a tassi

    di crescita elevati, terminata la recessione di inizio secolo

    Cos per i mutui diventano sempre pi costosi e difficili da ripagare; qualche cliente va in bancarotta

    Il mutuo si fa troppo caro

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    Tasso di Interesse USA, Fonte: Federal Reserve

  • Inoltre, nel 2006, la crescita dei prezzi delle case si ferma e poi, nel 2007, i prezzi iniziano cadere

    e la bolla scoppia1

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    Indice Case-Schiller: Prezzi delle Case USA

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    Indice Case-Schiller: Prezzi delle Case USA

  • Con i prezzi delle case in ribasso, le banche che avevano concesso molti mutui subprime ora iniziano a registrare delle perdite sempre pi

    grandi.

    e arrivano le prime perdite

    2005 2006 2007 2008

    Indice Case-Schiller: Prezzi delle Case USA

    Concessione del mutuo

    Pignoramento e rivendita della casa

  • Ma con i mutuatari che non riescono a ripagare le rate e con la riduzione dei prezzi delle case, il flusso dei

    pagamenti alla base della cartolarizzazione si blocca.Le Societ Veicolo devono pagare gli interessi sui titoli

    emessi, ma non hanno pi entrate con cui farvi fronte. La loro solidit finanziaria minacciata; a fronte di un loro possibile fallimento i titoli emessi perdono valore.

    MutuatariSociet Veicolo

    Investitori

    banca

    Da crisi locale a crisi sistemica

  • Limpatto della crisiLe Societ Veicolo fondate sulle rate dei mutui subprime

    cominciano dunque a non guadagnare quanto era atteso e a generare perdite.

    PrezzoPrezzo in in dollaridollari deidei titolititoli fondatifondati suisui mutuimutui

    FonteFonte: FMI : FMI rapportorapporto sullasulla stabilitstabilit finanziariafinanziaria, , OttOtt 08.08.

    Il valore di mercato dei loro titoli si riduce drasticamente (nessuno li vuole comprare e tutti li vogliono vendere).Come si sente spesso dire: quei titoli non hanno pi

    mercato.

  • Questi titoli per erano stati comprati da banche ed istituzioni finanziarie in tutto il mondo, che iniziano a

    registrare grosse perdite in conto capitale. La crisi si estende allintero sistema finanziario

    mondiale.

    Limpatto della crisi

  • Limpatto della crisiQuindi il nostro coltivatore di fragole messicano non

    riesce pi a pagare le rate del suo mutuo da 720.000$.

    La finanziaria californiana gli pignora la casa che per ora vale solo 500.000$.

    La Societ Veicolo non incassa le rate e va in crisi di cassa; il valore dei titoli emessi crolla.

    Alla fine, attraverso la catena che abbiamo visto, ci perde pure la societ norvegese che aveva comprato

    lobbligazione legata al mutuo.

  • Laggravarsi della crisi:crisi di fiducia e crisi di liquidit

  • Leffetto dei meccanismi sopra descritti si manifesta gidallestate 2007, quando scoppia la febbre sui mercati

    finanziari.Quando si verificano le prime perdite sui titoli legati ai mutui

    subprime la tensione sale (BNP Paribas sospende il rimborso di 3 fondi di investimento di cui non sa pi calcolare

    il valore).Le Societ Veicolo, in crisi di liquidit, si rivolgono alle banche creatrici, per ottenere le linee di credito loro

    garantite. Alcune banche vanno in difficolt e cercano di finanziarsi ricorrendo al prestito delle altre banche.

    Il tasso di interesse sul mercato interbancario sale e con esso la sua differenza (TED spread) rispetto al tasso di

    interesse sui Titoli di Stato americani. Questo spread pu essere considerato il termometro della

    crisi.

  • Il termometro della crisiDifferenza tra il tasso dinteresse interbancario (LIBOR) e il tasso dei titoli di stato americani

    Nellestate 2007, quando si verificano le prime perdite sui titoli legati ai mutui subprime, la tensione sale.

  • Il termometro della crisiDifferenza tra il tasso dinteresse interbancario (LIBOR) e il tasso dei titoli di stato americani

    Successivamente le tensioni sembrano placarsi, ma la temperatura si mantiene comunque elevata per un anno.

  • Infine la tensione diventa elevatissima nel settembre 2008 con il fallimento di Lehman Brothers: la febbre schizza in alto

    e scoppia la crisi finanziaria.

    Il termometro della crisiDifferenza tra il tasso dinteresse interbancario (LIBOR) e il tasso dei titoli di stato americani

  • Ma in che modo la febbre che si protratta per un anno hacontribuito a far collassare i mercati finanziari a settembre? E come possibile che un segmento pari al 3% delle attivit

    finanziarie USA abbia fatto crollare lintero sistema finanziario mondiale?

    Il termometro della crisiDifferenza tra il tasso dinteresse interbancario (LIBOR) e il tasso dei titoli di stato americani

  • Con grande preoccupazione, tutte le banche del mondo si

    sono chieste: Quanti titoli tossici abbiamo

    comprato e quante perdite abbiamo?

    Quanti ne hanno comprati le altre banche e quante

    perdite hanno?

    Con le perdite sui titoli legati ai mutui, il mondo della finanza si reso conto del fatto che quei titoli considerati

    sicuri erano in realt abbastanza rischiosi

    Crisi di fiducia

  • Tutto questo ha quindi determinato una crisi di fiducianel sistema finanziario.

    Le banche ormai non si fidavano pi luna dellaltra e pertanto hanno smesso di prestarsi soldi a vicenda.

    ??

    ??

    Crisi di fiducia

  • In questo contesto si scatena una crisi di liquidit.

    Se ad esempio una banca ha bisogno di pagare dei creditori o dare soldi alle Societ Veicolo ma non ha

    questi fondi disponibili (perch magari li ha dati in prestito), la banca si trova in crisi di liquidit.

    In condizioni normali, la banca pu prendere soldi in prestito da altre banche (cio sul mercato

    interbancario) o sui mercati finanziari.

    Se per le banche e i mercati non si fidano e non si prestano pi soldi, la crisi di liquidit pu diventare

    un problema molto serio.

    Crisi di liquidit

  • Banche non si fidano, e non si

    prestano pi denaro

    Banche in crisi di liquidit

    Banche vendono titoli per ottenere

    liquidit

    Per continuare ad operare regolarmente, le banche in crisi cominciano a vendere le attivit liquidabili buone,

    ovvero le obbligazioni e le azioni in loro possesso, determinando cos una caduta del valore di titoli e azioni

    Crisi di liquidit

  • Ma le banche possono fare anche altro

    Banche non si fidano, e non si

    prestano pi denaro

    Banche in crisi di liquidit

    Banche vendono i titoli per ottenere

    liquidit

    oltre a vendere quello che possono, cominciano a ridurre il credito alle famiglie ed alle imprese

    Banche riducono i prestiti alle famiglie

    ed alle imprese

    Crisi di liquidit

  • Tutto ci anche alla base del crollo delle Borse finanziarie

    Banche non si fidano, e non si

    prestano pi denaro

    Banche in crisi di liquidit

    Banche vendono i titoli per ottenere

    liquidit

    Banche riducono i prestiti alle famiglie

    ed alle imprese

    Crollo delle borsePeggiorano i bilanci

    delle banche

    Capitale Proprio

    PASSIVOATTIVO

    che peggiora ulteriormente i bilanci delle banche (altre perdite) e cos via.

    Crisi di liquidit

  • Le perdite legate ai mutui subprime e la spirale della crisi di liquidit hanno, in alcuni casi, portato in

    ginocchio alcuni tra i pi grossi imperi finanziari.

    Lehman Brothers fallita.Merrill Lynch stata inglobata dalla Bank of America.

    AIG, Fannie Mae &Freddie Mac sono finite in amministrazione controllata dello Stato.

    Bear Stearns stata acquisita da JP Morgan

    Forts stata salvata dai Governi del BENELUX

    Northern Rock e la Banca di Scozia sono state salvate dal Governo inglese

    Oltre ai grandi nomi sono fallite tante piccole banche ed istituzioni finanziarie.

    Crollano i colossi

  • Il grafico mostra la trasmissione delle difficoltfinanziarie dal segmento subprime, alle IF, ai mercati monetari, al mercato delle cambiali, a quello dei mutui

    primari, del credito alle imprese, ai paesi emergenti

    Il contagio della crisi finanziaria

  • Dalla crisi finanziaria alla crisi reale

  • La crisi, inizialmente solo finanziaria, si poi trasmessa alleconomia reale attraverso una serie di meccanismi

    classici di trasmissione:

    1)Stretta creditizia (Credit crunch peraltro paradossale in una situazione in cui i tassi di interessi erano bassissimi e la moneta abbondante)

    2) Effetti ricchezza (immobiliare e mobiliare): il crollo dei prezzi delle case e delle Borse ha ridotto i consumi delle famiglie, ma anche il volume dellattivit edilizia

    3) Effetti su aspettative di imprese e famiglie (crollo della fiducia e caduta di Scorte, Investimenti e Consumi )

    Contagio delleconomia reale

  • Meccanismi di trasmissione (segue):

    4) Maggiore avversione al rischio e > preferenza per la liquidit hanno fatto ulteriormente cadere prezzi di azioni e obbligazioni e ridotto ulteriormente la ricchezza delle famiglie

    5) Moltiplicatore del reddito Y C N C

    6) Interdipendenze commerciali Y M X Y (il commercio mondiale diminuito per la prima volta dal 1982; la crisi, inizialmente limitata ai paesi industrializzati, ha coinvolto anche i paesi emergenti, che parevano immuni dalla crisi stessa)

    Contagio delleconomia reale

  • Cos, la crisi finanziaria diventata una crisi economica di dimensioni globali e di intensit inusitata. I prezzi delle case

    sono continuati a scendere; le Borse sono crollate e solo recentemente hanno manifestato una certa ripresa

    Contagio delleconomia reale

    La dinamica recente delle Borse mondiali: 2007/5-2010/1

    30

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    2007

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    2008

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    m09

    2009

    m11

    DJS50E MIB30 Nikkei DJ

  • Anche la produzione industriale caduta notevolmente, anche se non ai paventati livelli del 1929, grazie al pronto e

    massiccio intervento di Governi e Banche centrali

    Contagio delleconomia reale

    La produzione industriale nelle recessioni USA

    40

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    120

    q0 q1 q2 q3 q4 q5 q6 q7 q8 q9 q10 q11 q12 q13 q14 q15

    1929-3 1974-3 1981-3 1990-3 2000-2 2007-3

  • Il PIL mondiale caduto per la prima volta dal II dopoguerra. Queste le variazioni del 2009 nei vari paesi OCSE:

    Contagio delleconomia reale

    -12,0

    -10,0

    -8,0

    -6,0

    -4,0

    -2,0

    0,0

    2,0

    Austr

    alia

    Austr

    ia

    Baltic

    State

    s

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    Finlan

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    Korea

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    mbou

    rg

    Mexic

    o

    Nethe

    rland

    s

    New

    Zeala

    nd

    Norw

    ay

    Polan

    d

    Portu

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    k Rep

    ublic

    Spain

    Swed

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    Switz

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    Unite

    d King

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    Unite

    d Stat

    es

    Euro

    area

    Total

    OEC

    D

    USA

  • Tutti i paesi del mondo sono stati colpiti dalla crisi, a causa della forte integrazione ed interdipendenza esistenti tra le

    varie economie a livello internazionale (solo Cina e India, in pratica, hanno registrato aumenti del PIL nel 2009)

    Il commercio mondiale si ridotto per la prima volta dal 1982 (-11%); ne hanno subito le conseguenze maggiori i paesi

    fortemente esportatori, come la Germania

    LItalia, pur toccata dalla crisi finanziaria in misura limitata, ha subito una pesante recessione (-5,2%) sia per il calo della domanda estera sia per i problemi strutturali irrisolti (paese

    industrializzato con la peggiore performance nel triennio 2008-2010)

    Contagio delleconomia reale

  • Inoltre la disoccupazione, la cui dinamica sempre in ritardo rispetto a quella della produzione (le imprese, prima di licenziare, riducono gli

    orari di lavoro e ricorrono agli ammortizzatori sociali), generalmente ancora aumentata nel corso del 2010.

    Contagio delleconomia reale

  • Il mercato del lavoro italiano

    Pil e occupati

    Pil occupati

    5.0

    4.0

    3.0

    2.0

    1.0

    0.0

    -1.0

    -2.0

    -3.0

    -4.0

    -5.0

    -6.0

    Loccupazione caduta poco, se confrontata allevoluzione della produzione nello stesso periodo.

    Ritardi nelladeguamento.

    Ma anche fattori che hanno compensato (riduzione ore medie lavorate, Cassa Integrazione, labour hoarding).

    1990 1993 1996 1999 2002 2005 2008

    var % a/a. Dati Is tat

  • Il mercato del lavoro italiano

  • Il mercato del lavoro italianoLabbandono (lo scoraggiamento) ha limitato lincremento della disoccupazione (soprattutto al Sud)

  • Il mercato del lavoro italianoIl tasso ufficiale di disoccupazione non tiene conto n della CIG n del fenomeno dello scoraggiamento; includendo tali fenomeni la disoccupazione salirebbe ad oltre il 14%

  • Il mercato del lavoro italianoInoltre il sottoutilizzo del lavoro aumentato molto; alcune stime dellILO consentono di tenerne conto

  • Il mercato del lavoro italianoChi ne fatto pi le spese?

  • Il mercato del lavoro italianoUn futuro incerto

  • Gli interventi dei Governi e delle Banche Centrali

  • Ma in tutto questo marasma, cosa hanno fatto i Governi per migliorare la situazione?

    Lintervento dei Governi si concentrato anzitutto e soprattutto sullobiettivo di evitare che la crisi di liquidit

    portasse al fallimento delle banche e delle istituzioni finanziarie.

    Lobiettivo primario stato quindi quello di salvaguardare lesistenza del sistema finanziario

    stesso, condizione fondamentale per evitare il collasso dellintero sistema economico.

    Gli interventi di Governi e Banche Centrali

  • Con la crisi di liquidit in atto, i primi interventi a sostegno dei mercati finanziari sono stati effettuati dalle

    Banche Centrali con politiche di riduzione dei tassidinteresse, espansioni monetarie senza precedenti

    e facilitazioni per la concessione di credito

    Gli interventi di Governi e Banche Centrali

    0

    1

    2

    3

    4

    5

    6

    7

    99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10

    Tasso USA

    Tasso UME

  • Inoltre le politiche monetarie, al fine di mantenere la stabilitdel sistema finanziario e di evitare la crisi di liquidit delle banche, si sono caratterizzate per espansioni e modalitoperative senza precedenti (Quantitative easing) nella

    storia del secondo dopoguerra.

    Gli interventi di Governi e Banche Centrali

  • La politica monetaria ha contribuito a stabilizzare il sistema finanziario e creditizio. Essa per non stata

    sufficiente, perch le banche hanno trattenuto presso di s tutta la liquidit immessa nel sistema.

    La politica monetaria, inoltre, come ampiamente noto, nelle recessioni non in grado di stimolare la domanda

    di beni.

    Cos, soprattutto quando il livello della crisi si aggravato nel settembre 2008, stato necessario anche

    un forte intervento da parte dei Governi.

    Gli interventi di Governi e Banche Centrali

  • Lintervento dei Governi stato innanzitutto rivolto a fornire garanzie a depositanti, possessori di titoli bancari, ricapitalizzazione delle banche, a volte nazionalizzazione

    di alcune banche e/o IF, acquisto di titoli tossici.

    Si trattato di un intervento senza precedenti per lammontare dei fondi stanziati e perch la dimensione globale della crisi ha richiesto un forte coordinamento

    tra i Governi.

    Gli interventi di Governi e Banche Centrali

  • 770mld 360mld

    40mld

    625mld 500mld

    N.B. soldi stanziati e non necessariamente spesi

    La dimensione dellintervento dei Governi

  • Per dare unidea della portata di tale intervento a livello nazionale basta confrontare quanto i Governi inglese, americano ed italiano stanziano per il salvataggio del

    sistema finanziario e quanto in istruzione e sanit.

    PianoSalvataggioFinanziario

    625mldSpesa Pubblica

    per la Sanit145mld

    Spesa Pubblica per lIstruzione 104mld

    GRAN BRETAGNA

    La dimensione dellintervento dei Governi

    Fonte Dati: OCSE e BBC

  • PianoSalvataggioFinanziario

    770mld

    Spesa Pubblica

    per la Sanit818mld

    Spesa Pubblica

    per lIstruzione 674mld

    USA

    La dimensione dellintervento dei Governi

    Fonte Dati: OCSE e BBC

  • ITALIASpesa Pubblica in Istruzione 67mld

    Spesa Pubblica per la Sanit 104mld

    Piano Salvataggio Finanziario

    40mld

    Il piano di salvataggio dellItalia stato molto limitato rispetto a quello degli altri paesi perch le perdite nel

    nostro sistema finanziario sono state minori (e perch la situazione della nostra finanza pubblica peggiore). Le nostre banche hanno cartolarizzato pochi mutui

    subprime e non hanno comprato tanti titoli legati ai mutui.

    La dimensione dellintervento dei governi

    Fonte Dati: OCSE e Il Sole 24 Ore

  • La politica fiscale pi tradizionaleAccanto ai fondi stanziati dai Governi per salvare il sistema finanziario, vi sono stati poi i fondi pitradizionalmente destinati a stimolare la domanda aggregata e a ridurre limpatto della recessione.Questi interventi sono riconducibili a 2 tipologie:1) Stabilizzatori automatici (aumenti della spesa pubblica e riduzioni della tassazione automatici, come i contributi di disoccupazione e le imposte sul reddito e sui consumi)2) Interventi discrezionali (quando i primi non sono sufficienti)

  • Le politiche fiscali anticicliche hanno portato ad un sensibile incremento di deficit e debiti pubblici,

    nonostante gli interventi discrezionali siano stati assai limitati

    Le politiche di bilancio contro la crisi

  • In effetti la maggior parte della dilatazione dei deficit pubblici dovuta agli stabilizzatori automatici pi che

    agli interventi discrezionali

    Le politiche di bilancio contro la crisi

    S t a t i U n it i - d e f ic it p u b b lic o

    - 1 0 .0

    - 8 .0

    - 6 .0

    - 4 .0

    - 2 .0

    0 .0

    2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 in % d e l P il; e la b o r a z io n i s u d a t i Im f

    P a c c h e t t i f is c a li

    C o m p o n e n te c ic lic a d e l d is a v a n z o

    D e f ic it 2 0 0 7

    I t a l i a - d e f i c i t p u b b l i c o

    - 8 . 0

    - 6 . 0

    - 4 . 0

    - 2 . 0

    0 . 0

    2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0

    i n % d e l P i l ; e l a b o r a z i o n i s u d a t i I m f

    P a c c h e t t i f i s c a l iC o m p o n e n t e c i c l i c a d e l d i s a v a n z oD e f i c i t 2 0 0 7

  • Le politiche fiscali anticicliche sono state tanto pi consistenti quanto maggiore limpatto della recessione ed ampio lo spazio disponibile per

    manovre fiscali (questultimo dipendente da deficit e debito iniziale)

    Le politiche di bilancio contro la crisi

  • In effetti gli spazi per politiche fiscali discrezionali sono stati limitati, soprattutto in Europa, a causa delloperare del Patto di Stabilit e, per alcuni paesi, come lItalia,

    dallelevato peso del debito pubblico

    Le politiche di bilancio contro la crisi

    P o l i t ic h e f is c a l i d is c r e z io n a l i : u n a q u a n t i f ic a z io n ed a t i in % d e l P i l

    2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0C a n a d a 0 .0 1 .5 1 .3C in a 0 .4 2 .0 2 .0F r a 0 .0 0 .7 0 .7G e r 0 .0 1 .5 2 .0In d ia 0 .0 0 .5I ta l ia 0 .0 0 .2 0 .1G ia p p o n e 0 .4 1 .4 0 .4R e g n o U n ito 0 .2 1 .4 - 0 .1U s a 1 .1 2 .0 1 .8

    Im f F e b 2 0 0 9

  • Le politiche monetarie e fiscali intraprese hanno stabilizzato il sistema finanziario e rallentato la

    decelerazione produttiva.Una svolta ciclica avvenuta a partire dal 2009 e nel

    2010 si avviata una certa ripresa, sostenuta soprattutto dai paesi emergenti.

  • La situazione attuale comunque ancora molto rischiosa: nodi irrisolti della politica mondiale sono lo

    squilibrio commerciale USA-Asia, cui collegato il ruolo del dollaro nel sistema monetario internazionale

  • la notevole espansione monetaria effettuata dal 2008 e tuttora persistente, ma soprattutto la dilatazione dei

    deficit pubblici ... Deficit pubblici in alcuni paesi OCSE (% rispetto al PIL)

    -14,0

    -12,0

    -10,0

    -8,0

    -6,0

    -4,0

    -2,0

    0,0

    2,0

    4,0

    6,0

    1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

    Francia Germania Italia Giappone UK USA Area euro

  • ed il forte accumulo di debito pubblico ... Il debito pubblico in alcuni paesi OCSE (% rispetto al PIL)

    40,0

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    1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

    Francia Germania Italia Giappone UK USA Area euro

  • e linnalzamento degli spread sui titoli di Stato di alcuni paesi sovrani.

    PIIGS: differenziali di interesse rispetto alla Germania

    0,00

    1,00

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    2007

    M01

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    M03

    2007

    M05

    2007

    M07

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    M10

    2010

    M12

    Irlanda Grecia Spagna Italia Portogallo

  • Conclusione

  • Il peggio della recessione probabilmente alle spalle, ma la situazione attuale comunque ancora molto

    rischiosa, per cui la stabilit del processo di crescita in atto non garantita. Lo sviluppo continua a riposare in

    maniera fondamentale sulle politiche economiche espansive. Dati i nodi irrisolti visti in precedenza, tuttavia, necessario disegnare una adeguata exitstrategy. I tempi del ritorno a politiche economiche tradizionali debbono essere scelti in maniera tale da

    evitare da un lato una ricaduta produttiva e dallaltro una crisi fiscale internazionale.

    Infine andr opportunamente definito un sistema di regolamentazione e di controllo delle IF al fine di evitare

    il ripetersi di crisi finanziarie globali simili a quella del 2007-2009.