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CAMBIAMO IL LORO FUTURO CON AZIONI DI CUORE, LE TUE. WWW.SOSTIENIADISTANZA.ORG NEWSLETTER DAL SOSTEGNO A DISTANZA DE L’ALBERO DELLA VITA ONLUS ANNO 2011

CAMBIAMO IL LORO FUTURO CON AZIONI DI CUORE, LE TUE. · vivace è guidata da paesi come India e Cina, schiacciati dalla spaventosa miseria di una parte signifi cativa della popolazione

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CAMBIAMO IL LORO FUTUROCON AZIONI DI CUORE, LE TUE.

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NEWSLETTER DAL SOSTEGNO A DISTANZA DE L’ALBERO DELLA VITA ONLUS ANNO 2011

2 - Fondazione L’Albero della Vita © 2011 - sostieniadistanza.org

INNOVAZIONE SOCIALE

Patrizio PaolettiPresidenteFondazione L’Albero della Vita ONLUS

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IL 2010 PER L’ALBERO DELLA VITA INDIA: I TANTI TRAGUARDI RAGGIUNTIKENIA, LA NOSTRA AFRICAHAITI, NON LI ABBANDONIAMOPERÙ, SEMPRE A FIANCO DEI BAMBINICONGOINDONESIAROMANIA, LA TERRA DEGLI ORFANI BIANCHITESTIMONIANZERENDICONTAZIONE

Dal XIII Rapporto sulla povertà nel mondo, del Forum delle Nazioni Unite sulla fi nanza e sviluppo, emerge che il progresso verso il rag-giungimento di un benessere globale ha subito una battuta d’arresto. Solo 52 paesi vantano un accesso quasi universale all’istruzione di base e ai servizi sanitari, 21 registrano progressi degni di nota, 55 mostrano miglioramenti lenti e ridotti e 77 sono fermi.Le cifre della povertà nel mondo sono allarmanti e in continuo peggioramento. La globalizzazione ha modifi cato i confi ni geografi ci di ricchezza e povertà, che non coincidono più solo con il Nord e Sud del mondo: la povertà attraversa la ricca Europa, la crescita economica più vivace è guidata da paesi come India e Cina, schiacciati dalla spaventosa miseria di una parte signifi cativa della popolazione.La gravità della situazione ha indotto l’ONU di Kofi Annan nel 2002 a dare l’avvio alla Campagna mondiale sugli 8 Obiettivi del Millennio. Una campagna globale in cui ogni Paese deve fare la sua parte. Non possiamo più sostenere che non ci riguarda, non dobbiamo credere di non poter fare nulla: viviamo in un mondo in cui ogni “cellula sociale” è connessa alle altre, abbiamo una rete di rapporti e quindi ogni nostra azione ha un eff etto sull’ambiente che ci circonda. Questa consapevolezza, se da una parte ci rende tutti “socialmente responsabili”, dall’altra amplia la nostra visione del mondo e della società: per la prima volta ciascuno di noi può davvero dare un contributo signifi cativo, ‘può e deve’ partecipare per cambiare il mondo in meglio. L’Albero della Vita come organizzazione (di individui e intenti accomunati dalla con-divisione di un principio fondante) conosce e propone inevitabilmente il principio di ‘responsabilità sociale’ che si traduce nell’opportunità di creare ‘innovazione sociale’: compiere azioni e attività, consapevoli degli eff etti che potranno avere nei confronti degli altri, anche se lontani, permette a chiunque di fare la diff erenza.

L’educazione e l’autoeducazione sono l’innesco dell’innovazione sociale.

Si rende necessaria una nuova pedagogia, una pedagogia attenta all’uomo del Terzo Millennio, che ne comprenda le istanze più intime e interiori, che lo contenga, lo orienti, lo guidi. Che lo educhi, nel senso etimologico di questa parola, che sia in grado cioè di ex-ducere, di tirar fuori da lui il meglio, restituendoglielo e ancorandolo ad esso. È quello che ogni giorno L’Albero della Vita cerca di fare nei suoi interventi, in Italia e all’estero, grazie al lavoro e al sostegno di operatori, volontari, donatori che vogliono trasformare la società a cominciare dal loro piccolo pezzetto di mondo.

“Quello che faccio viene dunque fatto per gli altri, con loro e da loro: quello che essi fanno è fatto in me, da me e per me. Ma ad ognuno di noi rimane la responsabilità della parte che egli ha nella vita dell’intero corpo.” [Nessun uomo è un’isola - Thomas Merton]

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Il 2010 è stato un anno fondamentale nella storia de L’Albero della Vita. Nel 2010 abbiamo consolidato quello che abbiamo realizzato nella coopera-zione internazionale fi n dal 2005 e abbiamo messo le basi per azioni future ancora più diff use e intense nel tutelare e promuovere i diritti dei bambini. Lo scorso anno è stato un anno denso di azioni e avvenimenti: abbiamo aumentato il numero di Paesi nei quali operiamo, ampliato il numero di progetti diff erenziandoli per prenderci cura di problemi sempre più complessi e articolati, interagito con istituzioni - ad esempio la Commissione Europea - e con network internazionali per coinvolgerli sulle tematiche dell’infanzia e stimolare ad avere maggiore determinazione nella lotta contro il disagio minorile, siamo intervenuti a seguito della catastrofe di Haiti.

In INDIA, il nostro paese storico dove operiamo con il Sostegno a Distanza, abbiamo, tra le altre cose, raggiunto un traguardo per noi molto importante:

11 ragazzi tra quelli che sosteniamo hanno completato il percorso scolastico con successo e si sono diplomati! È un traguardo a cui tenevamo molto che mostra come insieme ai nostri sostenitori si possono cambiare veramente le condizioni e il futuro dei bambini che sosteniamo. Grazie di cuore a tutti quelli che hanno contribuito a raggiungere questo risultato: i sostenitori, il nostro staff locale, i loro professori e ovviamente i ragazzi per averci creduto, per essersi impegnati e per aver testimoniato che tutti questi sforzi sono utili per incidere realmente sul loro futuro.

Per il PERÙ il 2010 è stato nel segno della continuità, i progetti nella capitale Lima e nella comunità di HIPOLITO HUNANUE hanno aiutato quotidia-namente i bambini ad alimentarsi regolarmente, a frequentare la scuola, a curarsi, a sensibilizzare le loro famiglie sulla centralità dello sviluppo e crescita dei bambini.

Lo scorso anno siamo arrivati ad HAITI a seguito del terremoto per far riaprire presto 8 scuole e dare continuità all’anno scolastico. Ma non ci siamo fermati lì. Abbiamo portato concreto sostegno ad una clinica per dare aiuto ad una comunità di 60.000 abitanti in piena emergenza colera.

Abbiamo aperto una sede in KENIA per collaborare con Ong locali e aff ronta-re alcuni grandi problemi che affl iggono questo paese. Nel 2010 siamo arrivati anche nell’Est Europa, in ROMANIA: paese molto

vicino a noi dove tantissimi minori soff rono di abban-dono a causa dell’altissimo tasso di emigrazione degli adulti che vanno in cerca di lavoro all’estero.

Nel 2010 abbiamo progettato, realizzato e messo online il sito dedicato al Sostegno a Distanza www.sostie-

niadistanza.org . Il sito è completato da un blog dove pubblichiamo con regolarità notizie, storie e aggiornamenti dai progetti in un’ottica di sempre maggiore vicinanza tra i sostenitori e i benefi ciari del loro aiuto. A livello Europeo L’Albero della Vita è stato molto attivo entrando con un ruolo direttivo in EuroChild, la rete europea delle organizzazioni no profi t che vogliono tutelare e promuovere i diritti e il benessere dei minori. È stato presentato ad un gruppo di europarlamentari italiani, a Strasburgo, dopo un importante convegno a Milano, il progetto sugli “Orfani Bianchi”, cioè gli orfani lasciati nei paesi d’origine dai genitori che emigrano per cercare condizioni economiche più favorevoli: è un fenomeno che investe l’Est Europa con grandi numeri (si stima che oltre 300.000 minori nella sola Romania siano senza uno o entrambi i genitori) e la cui soluzione è da trovare a livello comunitario, di politiche centrali economiche e di sviluppo.

Le pagine successive riportano maggior dettagli e immagini degli interventi de L’Albero della Vita in ogni paese.

IL SOSTEGNO A DISTANZANEL 2010 PER L’ALBERODELLA VITA

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Il progetto Sostegno a DistanzaContinua la nostra lotta al fenomeno del lavoro minorile nel West Bengal per garantire a circa 5.000 bambini un futuro diverso attraverso salute, cibo e istruzione. Formazione del personale scolastico, distribuzione di kit di materiali educativi e di cancelleria (uniformi, zaini, scarpe, libri), attività di raff orzamento educativo, sensibilizzazione verso minori e famiglie sull’impor-tanza dell’educazione sono solo alcuni degli interventi attuati nei 22 centri

scolastici dove sono dislocati i bambini che sosteniamo. In parallelo attività centrate sulla salute con controlli medici periodici, distribuzione giornaliera di pasti, diff usione di kit per sensibilizzare alle buone pratiche igieniche quotidiane.

2010: La conquista del College!È con soddisfazione e orgoglio che quest’autunno abbiamo festeggiato un grande successo: 11 studenti (5 ragazze e 6 ragazzi), aiutati grazie al Soste-gno a Distanza, sono i primi ad aver raggiunto il diploma ed essere ammessi al college. Conclusa la dodicesima classe della “High School” (la Scuola Superiore in India), gli studenti hanno aff rontato con successo gli esami di fi ne corso. Cinque di loro continueranno i loro studi al “IIAS Insti-tute of Management” nella città di Siliguri, altri due sono stati ammessi all’ ”Indira Gandhi National Open University” conosciuta come IGNOU e gli altri si sono dislocati nei seguenti istituti indiani: “Intitute for Hotel management”, “Vidyasagar College”ed il “Prasanta Chandra Mahalanabish Mahavidyalaya”. Abbiamo comunicato subito la notizia ai loro sostenitori che hanno festeggia-to con noi il raggiungimento di questo grande obiettivo. A questi sostenitori (e a tutti gli altri) un enorme GRAZIE! Insieme dimostriamo che cambiare un destino che sembra segnato è possibile!

Il Diritto all’acquaFondazione L’Albero della Vita, insieme all’organizzazione americana Water For People, ha attivato nel 2010 un progetto per dotare 80 scuole primarie, nell’arco di 2 anni, di acqua potabile e servizi igienici. Con questi lavori si potrà prevenire la malaria e la trasmissione di malattie legate all’acqua che colpiscono duramente gli abitanti e i bambini delle zone rurali dove queste scuole sono ubicate. La modalità che è stata scelta come strumento di sensibilizzazione per i bambini è quella della “Peer Education”, una strategia educativa che stimola il naturale di passaggio “di conoscenze, d’emozioni e d’esperienze” tra pari che, nel nostro caso, sono i bambini.Con l’approccio educativo della peer education, gli allievi diventano sog-getti attivi della propria formazione, non più solo recettori di contenuti, valori, esperienze.

Abbiamo diplomato le prime sarte!Creare un centro di formazione professionale e avviare al lavoro 20 donne dell’area di Dhupguri è il principale obiettivo del “Progetto Sartoria” avviato insieme ai Padri Carmelitani per off rire alle donne più povere una formazione professionale e conquistare autonomia economica.Questa autonomia è molto importante in una società come quella indiana dove le donne non hanno, troppo spesso, dignità e trattamenti pari a quelli dell’uomo. Il progetto prevede la distribuzione delle macchine da cucire alle

INDIA

I TANTI TRAGUARDIRAGGIUNTISecondo paese più popoloso al mondo

12 milioni di bambini costretti a lavorare

39% della popolazione è analfabeta

(26,6% uomini - 52,2% donne)

42% della popolazione vive con meno di 1€ al giorno

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no e olio di senape soddisferà le esigenze della scuola per i prossimi 6-8 mesi. L’obiettivo fi nale dei tre anni è rendere la Scuola completamente autonoma sotto il profi lo alimentare.

Regali di Natale per i bambini in IndiaCome ogni anno abbiamo organizzato nelle scuole di Dhupguri e Calcutta una festa di Natale per tutti i bambini del progetto Sostegno a Distanza. La festa, organizzata con i nostri partner locali, è stata un’emozio-nante spettacolo che ha visto protagonisti proprio i nostri bambini: alcuni di loro si sono esibiti in danze, altri hanno recitato poesie e deliziato il pubblico, composto da genitori e insegnanti, con canzoni popolari in Hindi e Bengali. Dopo gli applausi, i bambini hanno potuto scartare i loro regali di Natale: tante calde e comode tute! Nella scuola di Dhupguri, in partico-lare, i bambini hanno portato in scena “La nascita di Gesù” e qui i regali sono stati calde coperte e sciarpe. I nostri colleghi della sede in India ci hanno confi dato che i bambini sono davvero buffi davanti alla macchina fotografi ca: sanno che le fotografi e vengono scattate per i loro sostenitori italiani e cercano di regalare all’obiettivo i loro sorrisi migliori.

UN GRAZIE SPECIALE A TUTTI I SOSTENITORI CHE, CON LE DONAZIONI NATALIZIE,HANNO PERMESSO DI ORGANIZZARE QUESTA FESTA SPECIALE E REGALATO A QUESTI BAMBINI LA POSSIBILITÀ DI VIVERE LA MAGIA DEL SENTIRSI AMATI.

“principianti” che hanno avuto modo di imparare l’arte del cucire producendo uniformi per i bambini che frequentano la scuola da noi sostenuta e per altre scuole religiose del territorio.La festa di fi ne anno, a cui ovviamente abbiamo partecipato, ha mostrato ragazze felici di avere un futuro che non sia quello di sposarsi bambine per non pesare sul magro bilancio della loro famiglia di origine. Auguriamo a queste ragazze tanto bene per potersi costruire il futuro che sognano!

La Fattoria, un anno di successiL’Albero della Vita, in collaborazione con i Padri Carmelitani, ha avviato all’ini-zio del 2010 una fattoria biologica per dare sicurezza alimentare ai bambini e fornire agli adulti una formazione innovativa in tecniche agricole sostenibili. La fase pilota del progetto FARM ha avuto come obiet-tivo quello di ridurre i costi per la fornitura dei pasti all’interno del progetto Sostegno a Distanza e dunque di aumentare la sostenibilità economica della mensa attraverso l’autoproduzione di latte, polli e verdure. I risultati del primo anno sono stati positivi e hanno superato le più rosee aspettative iniziali. Con il progetto FARM non è stato più necessario acquistare al mercato verdure e carne e gli acquisti di latte si sono dimezzati visto che le vacche della fattoria ne hanno prodotte in gran quantità. Con la consulenza continua di un agronomo, la creazione di un sistema di irrigazione e l’impiego di personale meglio formato si è avuta un’ottima produttività testimoniata da un raccolto di riso che ha superato i 48 quintali, e la produzione di patate, gra-

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Il 2010 ha visto L’Albero della Vita aprire la sua prima sede operativa in terra

d’Africa, in Kenia, per dare un contributo ai tanti problemi che affl iggono quel

meraviglioso paese. È un paese che sta cambiando molto, che sta tagliando traguar-di molto importanti in termini di sviluppo e di benessere ma che al tempo stesso ha ancora tantissimo da fare. Per fortuna il Governo centrale ha iniziato ad aff rontare alcuni tra i problemi più urgenti come l’analfabetismo, con una legge che rende obbligatoria per tutti i bambini la scuola primaria o la lotta all’AIDS.

L’Albero della Vita ha accolto con impegno la sfi da rappresentata da questi problemi, dandosi subito da fare con progetti molto diversi ma ugualmente importanti per i bambini. I progetti sono stati selezionati dopo un tempo di analisi dello scenario, identifi cando poi le tematiche più urgenti, i partner e le soluzioni più immediate.

L’Acqua è un Diritto - Nella regione di Suba (vicino al lago Vittoria) le famiglie hanno un dilemma da risolvere: mandare i fi gli a scuola o avere acqua a suffi cienza per i loro bisogni (cucinare, lavarsi, irrigare). Le fonti di acqua potabile sono distanti chilometri dai villaggi per cui i bambini o vanno a scuola o portano l’acqua a casa. L’Albero della Vita, per dare a questi bambini la possibilità di andare a scuola, ha costruito due pozzi all’interno delle scuole in modo da superare questo problema e garantire da un lato il diritto allo studio e dall’altro l’approvvigionamento costante di acqua potabile. Le scuole sono al centro di una serie di villaggi e queste due opere hanno inciso direttamente e posi-tivamente nella vita di circa 10.000 persone. Questo progetto è stato realizzato con CEFA, un’altra Onlus italiana, e con l’aiuto particolare di Laura Principi in memoria del marito Nando Veneranda che aveva il sogno di fare qualcosa di concreto per i

KENIA

LA NOSTRA AFRICAPercentuale della popolazione che vive sotto la soglia di povertà: 52%

Tasso di mortalità dei bambini sotto i 5 anni: 121 per 1.000 nati

Percentuale popolazione denutrita: 30%

Percentuale popolazione che non ha accesso ad acqua potabile: oltre 40%

Posizione classifi ca Indice di Sviluppo Umano: 147 su 182

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bambini di quel meraviglioso paese.Accoglienza orfani a Nairobi - Purtroppo, come succede spesso nelle metropoli dei paesi in via di sviluppo i legami sociali sono le prime vittime dell’urbanizzazione e della miseria che regna in molte bidonville cresciute a dismisura. Nelle bidonville il numero dei bambini orfani o abbandonati dai genitori che non possono più prov-vedere a loro cresce sempre più lasciandoli alla mercé di criminali, bande e povertà estrema. Per questo L’Albero della Vita ha avviato un progetto per dare alla Nairobi Children Rescue Home, un orfanotrofi o, strutture più adeguate, pratiche più effi caci di supporto e locali più a misura di bambino. Dal 2010 abbiamo iniziato a ristrutturare gli ambienti, i servizi igienici e le cucine dotandole di apparecchiature più effi cienti e fornendo personale educativo al fi ne di supportare meglio i bambini vittime di abbandono.

Children Remaind Home - La Children Remaind Home di Nairobi è una struttura che si occupa di accoglienza verso i casi più diffi cili di minori. In questa struttura trovano posto minori autori di reati, abbandonati dalle famiglie, malati di patologie gravi (AIDS, invalidi ecc.), bambini smarriti, o ripudiati. La Children Remaind Home svolge un ruolo importantissimo perché è una delle poche possibilità che hanno questi ragazzi per cambiare un destino segnato ed è per questo che L’Albero della Vita ha deciso di intervenire con interventi tesi a riabilitare/rieducare i

bambini e favorirne il reinserimento nella società.Clinica a Korogocho - Korogocho è uno slum (termine inglese per defi nire bidon-ville, baraccopoli) alla periferia di Nairobi dove gli abitanti - 200.000 circa - vivono in baracche senza il minimo dei servizi (acqua potabile, locali igienici, elettricità).Chi vive lì, di solito, trova il minimo di sussistenza alla discarica di Dandora dove raccoglie e si ciba degli scarti del resto della città. Di fronte a questo scenario dove non ci sono ospedali, dove si partorisce per strada o dalla mammana, dove il 14% degli abitanti ha l’AIDS L’Albero della Vita non poteva rimanere indiff erente e quindi, in partnership con organizzazioni locali, ha iniziato a sostenere la clinica dotandola di personale, di apparecchiature e di medicinali al fi ne di assistere il maggior numero di persone (adulti e bambini) possibili.

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HAITI Il 2010 per Haiti è stato un anno terribile. Il 12 gennaio un terremoto rade al suolo la maggioranza degli edifi ci dell’isola comprese le più impor-tanti infrastrutture come ospedali scuole, tribunali, strade causando oltre 200.000 morti e molti più feriti e senza tetto. Le enormi dimensioni della tragedia diventano ancora più ampie in una situazione come quella di Haiti dove già prima del terremoto la situazione generale della popolazione e dei bambini in particolare era estremamente diffi cile.

NON LI ABBANDONIAMO

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Di fronte a questa tragedia L’Albero della Vita si è attivato immediata-mente e ha attivato un primo progetto per riaprire 8 scuole nel distretto di Leogane (la regione dell’epicentro del terremoto, dove il sisma ha colpito più duramente). I problemi da affrontare non erano solo di carattere logisti-co. Il governo centrale, a seguito del terremoto, non era in grado di dare agli insegnanti stipendio, materiali e indicazioni didattiche. Vista la situazione del paese e le gravi necessità nel paese, abbiamo deciso di aprire una sede operativa in loco.

Grazie al nostro staff locale siamo stati in grado di allargare la nostra opera all’ambito sanitario, in uno dei territori più poveri e degradati del paese: Wharf Jeremie. Grazie infatti all’incontro con Suor Marcella, suora coraggiosa e tenace che in quel quartiere opera da più di 5 anni, siamo stati coinvolti nella gestione di una Clinica per i circa 60.000 abitanti della bidonville. Purtroppo per Haiti le sfortune non sono finite con il terremoto e subito dopo il passaggio del tifone Tomas è esplosa un’epi-demia di colera: domenica 7 novembre 2010 è una data che L’Albero della Vita ricorderà molto bene, perché alla Clinica arrivano le prime persone, bambini e adulti malati e purtroppo anche i moribondi.È subito anche partita un’opera di sensibilizzazione per la prevenzione metten-do in campo tutte le energie che avevamo a disposizione.

Abbiamo chiamato amici e partner per avere personale, materiali e medicinali necessari per fronteggiare la malattia (che richiede reidratazione urgente per i malati con liquidi, sali minerali e zuccheri). Medici e infermieri vivevano nella struttura aperta 24 ore al giorno (affrontare subito il colera è fondamentale per la sopravvivenza dei malati) per accogliere un flusso costante di malati che affluivano in base alla gravità del quadro clinico e, se necessario, inviati a centri specializzati tramite ambulanza.

Questa corsa contro il tempo ha dato i suoi frutti perché siamo riusciti a trat-tare con successo centinaia di malati e siamo riusciti a contenere la diffusione del colera grazie alla sensibilizzazione. Il problema potrebbe ripresentarsi ma siamo sicuri che la popolazione adesso sa come difendersi e limitare il diffondersi di questa malattia mortale.

Nel momento in cui scriviamo la clinica di Wharf Jeremie ha uno staff di circa 30 persone e per la prima volta nella storia di quella bidonville gli abitanti possono ricevere cure mediche gratuite. Per questo quar-tiere abbiamo in programma una serie di interventi che riguardano le mamme, il parto ed il sostegno ai bambini che non possono godere di istruzione formale, cure mediche, cibo regolare.

Stima vittime del sisma del 2010: 220.000

Percentuale popolazione sotto la soglia di povertà: 80%

Posizione in classifica Indice Sviluppo Umano: 153 su 182

Tasso mortalità infantile: 74 per 1.000 nati

Tasso disoccupazione: 60%

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PERU’

Dal 2008 l’Albero della Vita è impegnato in Perù, nella foresta Amaz-zonica nella regione di Loreto e nei quartieri suburbani di Lima, grazie alla collaborazione con alcune organizzazioni locali. A Lima il nostro progetto è stato fi nalizzato a ridurre il lavoro minorile e migliorare la scolarizzazione in una delle baraccopoli più povere della città. Nella foresta Amazzonica abbiamo avviato diversi progetti di sviluppo locale. Attraverso il Sostegno a Distanza, la comunità fl uviale di Hipolito Unanue sta concretamente miglioran-do le proprie condizioni di vita rendendosi sempre più autonoma. Grazie al progetto di sostegno all’educazione per 170 bambini tra i 3 ed i 14 anni della Comunità sono state migliorate le capacità di apprendimento ed è stato favorito il loro reinserimento scolastico con regolarità. Sono state intro-dotte attività pomeridiane come corsi di lettura, recupero di canti, racconti e leggende tradizionali per rendere vivo il legame culturale all’interno della comunità. È stato inoltre creato un laboratorio di informatica all’interno della scuola locale che è stata dotata di pannelli solari. Le attività a favore dei bambini coinvolgono sia i genitori con incontri di sensibilizzazione sull’impor-tanza dell’educazione, sia gli insegnanti attraverso corsi di formazione.

SEMPRE A FIANCO DEI BAMBINI

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Coinvolgere l’intera comunità consente di migliorare la situazione edu-cativa sia dei bambini sia dei genitori, aumentando la consapevolezza dell’importanza dell’educazione. Sono state inoltre introdotte nuove piccole attività produttive a gestione familiare di tipo agricolo, come gli orti biologici e zoologico, l’allevamento di animali da cortile. Grazie ai corsi di formazione le 40 famiglie benefi ciarie del progetto hanno ricevuto le nozioni principali sulle pra-tiche agricole e sulla gestione delle risorse naturali: oggi autonomamente que-ste famiglie riescono a coltivare i loro orti biologici e ad allevare 200 porcellini d’India! Abbiamo attivato un programma di alimentazione e assistenza sanitaria di base per 183 bambini e per le donne in gravidanza con lo scopo di migliorare le condizioni di salute della comunità, in particolare dei bambini. È stata attivata la mensa scolastica in modo da garantire ai bambi-ni un pasto completo al giorno e, trimestralmente, sono state realizzate cam-pagne mediche per la diagnosi e la cura delle principali malattie infantili. A favore delle donne in gravidanza sono stati organizzati incontri di sensibilizza-zione sulla prevenzione di infezioni e sulle corrette abitudini alimentari e igieni-che. L’installazione di un sistema di acqua potabile e latrine e le attività di formazione e sensibilizzazione su igiene e prevenzione hanno concretamente migliorato le condizioni igieniche della comunità intera.

Mortalità infantile entro il primo anno di vita: 25 ogni mille nascite

Accesso all’acqua potabile: 83% della popolazione (65% nelle aree rurali)

Accesso a servizi igienici adeguati: 63% della popolazione (32% nelle aree rurali)

Il 19% di bambini (tra i 5 e i 14 anni) è impegnato in attività lavorative

Il 53% della popolazione vive sotto la soglia di povertà

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CONGO

La Repubblica Democratica del Congo è un paese dai grandi contrasti: ricchissimo di risorse minerali ma con una popolazione tra le più povere che esistano, con paesaggi mozzafi ato e al tempo stesso con guerre e lotte intestine senza fi ne. Un paese dove è diffi cile vivere e crescere, andare a scuola, dove è diffi cile tutto. I bambini di strada sono un fenomeno enorme che deriva dall’urbanizzazione selvaggia comune a tante metropoli africane e ad altri tra-gici fattori sociali (ad esempio il tasso di stupri).

L’Albero della Vita di fronte a queste problematiche ha deciso di attivarsi e di sostenere il progetto di Associazione Patrizio Paoletti Onlus che opera a Kinshasa per dare la possibilità a tanti bambini delle scuole elemen-tari della capitale di studiare, accompagnandoli nel loro sviluppo fi sico, psichico ed emotivo. È da sottolineare che nella Repubblica Demo-cratica del Congo la frequenza scolastica non è obbligatoria, gratuita o uni-versale e se a questo sommiamo gli eff etti della guerra civile si può spiegare il dato: nel 2006 oltre 5 milioni di bambini non ricevevano alcuna istruzione formale.

I progressi del progetto nel 2010 sono stati notevolissimi: si è innescato un processo virtuoso dove le famiglie dei bambini che frequentano il progetto danno molta più importanza rispetto al passato alla scuola, all’insegnamento e all’istruzione e questo sensibilizza positivamente la comunità dove vivono.

Associazione Patrizio Paoletti Onlus nasce e intervie-ne a favore di soggetti che vivono una temporanea situazione di indigenza. Il suo progetto pedagogico Scuole nel Mondo è un programma pluriennale di istruzione e assistenza primaria che ha lo scopo di agevolare lo sviluppo di strutture educative per stimo-lare e accompagnare la crescita fi sica, intellettuale ed emotiva dei bambini coinvolti nel programma e delle comunità di riferimento.

L’Associazione Patrizio Paoletti è parte dell’unitaria e medesima struttura Onlus con L’Albero della Vita Fon-dazione, Associazione e Cooperativa.

Mortalità sotto i 5 anni (ogni 1.000 nascite, 2008) 199

Mortalità infantile (ogni 1.000 nascite, 2008) 126

Mortalità materna (ogni 100.000 nascite, 2005) 1.100

Percentuale popolazione con accesso ad acqua potabile 46%

Percentuale bimbi minori di 5 anni che soff re di deperimento fi sico 10%

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INDONESIA

Sebbene l’Indonesia nel recente passato sia stata una delle “Tigri Asiatiche” per via dell’economia molto viva, il terremoto e lo tsunami del 26 dicembre 2004 prima e la crisi economica mondiale dopo hanno lasciato uno scenario molto diverso. In questa situazione strati interi di popolazione non ha di che sfamarsi o un tetto sulla testa che non sia fatto di pezzi di legno e lamiera.La popolazione è molto povera nonostante le immense ricchezze del suolo, del sottosuolo e del mare. Il fanatismo religioso, inoltre, peggiora le condi-zioni creando una situazione di isolamento dal resto dell’Indonesia. I servizi sanitari inesistenti sono il problema principale dei piccoli villaggi e delle cit-tadine della regione: cibo e acqua sono presenti in quantità appena suffi ciente a soddisfare i bisogni primari delle migliaia di persone. La scolarizzazione non è semplice, specialmente nei contesti rurali più poveri e nelle periferie della capitale. L’Albero della Vita, a Banda Aceh, sostiene l’intervento di Associazione Pa-trizio Paoletti Onlus. Che, attivo dal marzo 2006, sostiene attualmente 311 bambini.

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ROMANIALa Romania sta vivendo da alcuni anni profondi cambiamenti sia dal punto di vista economico sia sociale. Un numero crescente di romeni, apparte-nenti alle fasce più modeste e povere e provenienti dalle zone più economicamente depresse, sceglie di emigrare a causa della mancanza di lavoro nelle loro zone di residenza o per cercare migliori op-portunità economiche. Le stime parlano di circa 4 milioni, il 20% della popolazione, di romeni emigrati, soprattutto in Italia  e Spagna.

Questo esodo non riguarda solo i giovani ma an-che i genitori che lasciano nel paese circa 350.000 bambini (secondo stime UNICEF) affi -dati alle cure dei nonni, dei parenti e addirittura ai vicini di casa o amici. Un’intera generazione di bambini soff re per la mancanza di uno o entram-bi i genitori e diventa “orfano da migrazione” o “orfano bianco”. Dietro a queste statistiche e cifre si nascondono bambini e bambine che si devono prendere cura dei fratellini, che devono di-ventare grandi in fretta anche se a loro volta han-no solo 10, 12 o 15 anni. Per chi diventa “orfano bianco” i rischi a cui va incontro sono moltissimi: da scarsa cura, a patologie psicologiche, da droghe e alcool a prostituzione e pedofi lia.

Operiamo nella regione di Iasi con Alternative Sociale (AAS - Associazia Altenative Sociale), as-sociazione che ha avviato il programma “Home Alone Children” per far fronte agli eff etti negati-vi della migrazione sui bambini dell’area. L’Albero della Vita collabora con AAS attraverso attività che hanno l’obiettivo di prevenire e ridurre gli eff etti negativi della migrazione sui bam-bini e sostenere le famiglie che li ospitano, sensibilizzare le istituzioni e gli enti prepo-sti sul tema degli orfani bianchi.

LA TERRADEGLI ORFANIBIANCHI

Vista l’entità del problema, la sua presenza anche in altre aree e regioni dell’Est Europa, L’Albero della Vita ha ritenuto fondamentale coinvolgere le istituzioni comunitarie e portare il tema all’at-tenzione del Parlamento Europeo. La Fondazione ha iniziato questo percorso di sensibilizzazione delle istituzioni partendo nel Maggio 2010 con un convegno a Milano presso la rappresen-tanza dell’Unione Europea. Nel luglio dello stesso anno ha presentato la tematica e i rischi per le centinaia di migliaia di minori coinvolti a una delegazione di Parlamentari italiani a Strasburgo tra cui la Vicepresidente del Parlamento Europeo On. Roberta Angelilli, Patrizia Toia - Vicepresiden-te della Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia, David Sassoli - Capo della delegazione PD e Iva Zanicchi Vicepresidente della Commissio-ne Sviluppo del Parlamento Europeo.

Le azioni sono proseguite verso le istituzioni e partner locali nei paesi interessati dal fenomeno culminando in un Convegno sul tema nel marzo 2011 a Bruxelles organizzato da Fondazione L’Albero della Vita e Fondazione Patrizio Paoletti che ha riunito parlamentari europei, rappresentanti delle istituzioni europee, organiz-zazioni e associazioni di Romania, Polonia, Lituania, agenzie di Francia e Spagna al fi ne di trovare risposte e azioni concrete al problema degli Orfani Bianchi.

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VOCI DAI LUOGHI LONTANI D’INTERVENTOFabio, uno dei nostri operatori in Perù, ci racconta una notte di emergenza sanitaria a Hipolito Unanue.

La notte comincia presto nelle comunità amazzoniche: alle sette di sera é già buio e comincia il concerto di animali notturni e l’attacco delle zanzare. Erano circa le ore 21.00, me ne stavo tranquillo sul mio materassino con zanzariera sistemato presso l’ambulatorio quando, annunciati da grida concitate, arrivano rapidi alcuni uomini portando in spalla un tronco sul quale era legata stretta un’amaca che trasportava un ragazzo privo di sensi. Provenivano dalla comunità più vicina, distante circa 2 ore di cammino. Prepariamo in fretta il let-tino, il medico visita il piccolo e inizia per lui una cura di idratazione: le ipo-tesi di diagnosi sono diverse, tra queste anche il colera. Gli abitanti di que-ste zone utilizzano infatti spesso l’acqua del fi ume senza alcun tipo di sterilizzazione, rischiando quindi di contrarre molte malattie. Il bambino non migliora, i genitori sono sempre più preoccupati: per loro viene allestito presso l’ambulatorio uno spazio per trascorrere la notte. In Amazzo-nia la morte, anche quella di un bambino, viene accettata con rassegnazione e purtroppo è un evento frequente: molte etnie indigene concedono ai parenti un solo giorno di pianti e lutto per la morte di una persona cara, l’indomani deve essere nuovamente dedicato alla vita, alla sopravvivenza. La madre del piccolo però non è rassegnata: ha paura e vuole che guarisca. Il medico lo sa e fa il possibile. La famiglia proviene da una comunità che non è benefi ciaria diretta dell’intervento sanitario de L’Albero della Vita, ma non importa: non ci sono altri dottori nella foresta nel raggio di chilometri e di oltre 4 ore di navigazione sul fi ume! Finalmente, dopo una notte di attesa, le cure iniziano a fare eff etto e le condizioni del bambino migliorano. Dopo aver mangiato qualcosa, viene trattenuto ancora in osservazione ed è esclusa defi nitivamente la possibilità di aver contratto il colera: nel primo po-meriggio è di nuovo in forze, ha superato il malessere dovuto all’ingestione di acqua contaminata, può ritornare a casa con i genitori. Situazioni e momenti di questo tipo sono frequenti nella comunità amazzonica, è molto facile amma-larsi ed è essenziale un intervento tempestivo: grazie al centro medico isti-tuito da L’Albero della Vita, la comunità di Hipolito Unanue e quelle circostanti ricevono un’assistenza medica adeguata, si sentono più protette e consapevoli del proprio diritto alla salute.

‘CARO AMICO…’Francesca è una bambina di 11 anni che ha scritto alla sua ami-chetta Preetilata, la bimba indiana che sostiene con la sua famiglia! Preetilata sarà davvero felice di ricevere la foto, il disegno e il saluto aff ettuoso della sua amichetta italiana... questo semplice messaggio la farà sentire amata e sarà per lei l’inizio di un’amicizia speciale. Grazie Francesca!

TESTIMONIANZE

L’UTILIZZO DEI FONDICarissimo sostenitore,grazie al tuo aiuto nel 2010 abbiamo fatto tantissimo per tantissimi bambini.In India abbiamo sostenuto 5.000 bambini con un programma alimentare sa-nitario, l’istruzione di 2.600 bambini in 20 scuole, 30 adolescenti e donne nel lavoro, 1.000 bambini nella sicurezza alimentare, 329 giovani nella formazione professionale

Realizzato un progetto su Acqua e Salute e promozione all’igiene, in collabora-zione con “Water For People” in 50 scuole elementari per 12.800 bambini e 200 insegnanti della scuola primaria.In Perù - 350 bambini nei servizi educativi, 40 famiglie nello sviluppo econo-mico, un’intera comunità fl uviale nell’assistenza sanitaria.

Fondazione L’Albero della Vita ONLUS via L. Il Moro 6/a - Palazzo Pacinotti 20080 Basiglio - Milano 3 City (MI) Tel: 02-92276230 - Fax: 02 • 90751464 [email protected] - www.sostieniadistanza.org

C/C Bancario n. 2577 - IT63 K 05584 34210 0000 0000 2577C/C Postale n. 15485790 - IT66 R 07601 01600 0000 15485790Intestati a: Fondazione L’Albero della Vita

Alla struttura de L’Albero della Vita: 7%Direttamente ai programmi di sostegno a distanza: 74%Al fondo di sviluppo per il sostegno a distanza: 19%

Nel 2010, il Fondo Sviluppo per il sostegno a distanza è stato utilizzato per realizzare i progetti: in Perù, nei quartieri suburbani e ai margini della foresta amazzonica, in particolare a Loreto per migliorare i servizi educativi, produrre nuove attività economiche, garantire salute e nutrizione e Lima per ridurre il lavoro minorile e migliorare il livello di scolarizzazione – in Haiti, nel post terremoto per riattivare i servizi scolastici a Leogane e sostenere l’ambulatorio di Wharf Jeremie – in Kenia, costruendo pozzi per portare l’acqua alle scuole di Suba e comunità collegate, sostenendo un orfanotrofi o e ambulatorio a Nai-robi – in Romania, per l’emergenza “orfani bianchi”.

Il progetto SAD – Sostegno a Distanza, con tutti i suoi programmi di aiuto ai bambini socialmente esclusi, è oggi possibile GRAZIE ad una rete di sosteni-tori sensibili e generosi verso i diritti calpestati.

Perché chiediamo il 5x1000?Sono oltre 200 milioni le vittime del disagio nel mondo. I soggetti più deboli sono i bambini: non hanno crescita, non hanno futuro. Bisogna intervenire!

Che cosa stiamo facendo?L’Albero della Vita interviene li dove i bambini sono senza sostegno, a rischio di vita, vittime di abusi e violenza, ignoranza e incuria, guerra e povertà,di carenza educativa.

Sostieni i nostri progetti con una semplice fi rma nella tua dichiarazione dei redditi per ribadire il tuo “No” all’abbandono psico - fi sico dei bambini. Il 5 per mille non sostituisce l’8 per mille e non ti costa nulla.

QUANTO FA IL 5X1000?Per i bimbi abbandonati fa la di� erenza!

www.alberodellavita.org