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Centro Studi C.N.I. - 26 marzo 2015

Centro Studi C.N.I. - 26 marzo 2015 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 26 marzo 2015 Pagina I ESERCIZIO ABUSIVO Italia Oggi 26/03/15 P. 1-45 Professioni

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Centro Studi C.N.I. - 26 marzo 2015

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 26 marzo 2015

Pagina I

ESERCIZIO ABUSIVO

Professioni abusivi senza scontiItalia Oggi 26/03/15 P. 1-45 Beatrice Migliorini 1

APPALTI PUBBLICI

Stretta sulle stazioni appaltantiSole 24 Ore 26/03/15 P. 8 Giorgio Santilli 3

Clausole sociali di rigore negli appaltiItalia Oggi 26/03/15 P. 38 Andrea Mascolini 4

EXPO

Expo, collaudi solo sulla cartaItalia Oggi 26/03/15 P. 36 Luigi Chiarello 5

ANAC

Cantone «sfida» la Corte dei conti e limita la tassa odiata dalle impreseSole 24 Ore 26/03/15 P. 8 Mauro Salerno 6

ANTICORRUZIONE

I quattro passi verso la legalitàSole 24 Ore 26/03/15 P. 28 Giacomo Vaciago 7

BANDI EUROPEI

Sardegna, bandi Ue aperti ai professionistiItalia Oggi 26/03/15 P. 47 8

CIG

Cig negli studi, battaglia vintaItalia Oggi 26/03/15 P. 47 Gaetano Stella 9

CNF

Cnf, domani al vota per il nuovo vertice: corsa a due (più uno)Sole 24 Ore 26/03/15 P. 50 10

STP

Avvocati: le Stp anche «di capitale» vanno incentivateSole 24 Ore 26/03/15 P. 50 Patrizia Maciocchi 11

SICUREZZA SUL LAVORO

Infortuni, paga anche il committenteSole 24 Ore 26/03/15 P. 49 Luigi Caiazza 12

INTERNET

Internet delle cose, promesse e trappoleSole 24 Ore 26/03/15 P. 15 Federico Rendina 13

CASSE DI PREVIDENZA

Casse di previdenza, regolamento prende formaItalia Oggi 26/03/15 P. 45 Beatrice Migliorini 14

INGEGNERI

Nell'Esercito ingegneri anche «bassi»Sole 24 Ore 26/03/15 P. 51 Guglielmo Saporito 15

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

La lezione utile di Singapore: la meritocrazia fa vivere meglioCorriere Della Sera 26/03/15 P. 1 Roger Abravanel 16

CONSUMATORI

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Centro Studi C.N.I. - 26 marzo 2015

Pagina II

La truffa dei ConsumatoriCorriere Della Sera Roma 26/03/15 P. I-V Giulio De Santis 18

RIFORMA CATASTO

Savoncelli: la riforma del catasto primo passo per la ripresa dell'ediliziaItalia Oggi 26/03/15 P. 49 20

NOTAI

Notariato: garanzie per i beniItalia Oggi 26/03/15 P. 45 21

Il Notariato incontra Orlando: «Perplessi sul Ddl concorrenza»Sole 24 Ore 26/03/15 P. 47 22

Espulsione diretta dall'albo per il prestanome e sequestro degli strumentipresenti nello studio. Reclusione fino a due anni e multa f ino a 50 mila €

Espulsione diretta dall'albo per ilprestanome di studi professionali esequestro di tutti gli strumenti dilavoro. Queste le modifiche che tro-veranno spazio all'interno del ddl peril contrasto all'esercizio abusivo del-le professioni, al vaglio della com-missione giustizia della camera, cheprevede l'innalzamento da sei mesia due anni della reclusione e unamulta fino a 50 mila euro per chiesercita senza titolo una professioneregolamentata.

!Vlrgliorini a pag. 45

PNOresqrnù, alr,shi seim, -N

Esercizio abusivo Pagina 1

Le proposte di modi j ca al ddl per d contrasto ai finti pro f éssionisti

Abusivi messi all'angoloEspulsione dall 'albo i prestanome degli studi

DI BEATRICE MIGLIORINI

spulsione diretta dall'al-bo per il prestanome distudi professionali (conpubblicazione del nome

a mezzo stampa) e sequestrodi tutti gli strumenti di lavo-ro. Queste le modifiche chetroveranno spazio all'internodel ddl per il contrasto all'eser-cizio abusivo delle professioni,al vaglio della commissionegiustizia della camera, che pre-vede, attraverso una modificaall'art. 348 c.p., l'innalzamentoda sei mesi a due anni della re-clusione e una multa fino a 50mila euro e non più 500 per chiesercita senza titolo una pro-fessione regolamentata. Dopouno stand by di qualche mesea seguito dell'approvazione inprima lettura del ddl da par-te del senato nella primaverascorsa (si veda ItaliaOggi del 4aprile 2014), ripartono i lavorial testo che porta la firma diGiuseppe Marinello (Ap).E concluse le audizioni al te-sto ecco che il prossimo passosi appresta a essere quello dipensare alle modifiche da ap-

portare. «L'impianto normativolicenziato da senato è estrema-mente positivo», ha spigato aItalia Oggi Alessandro Pa-gano (Ap), relatore al testoper la commissione giustizia,«ora non resta che apportarequalche modifica che completiil percorso e che è stata solleci-tata dalle categorie interessa-te». Si stringe, quindi, ancoradi più il cerchio intorno, nonsolo a chi esercita abusivamen-te una professione regolamen-tata, ma anche ai soggetti checollaborano con chi esercitaabusivamente l'attività. Perquesta specifica categoria, in-fatti, l'idea è quella di preve-dere l'espulsione dall'albo diappartenenza e il sequestro ditutti gli strumenti di lavoro (ol-tre alla pubblicazione a mezzostampa dei dati personali). Mi-sura, quest'ultima, al momen-to solo prevista per chi eserci-ta la professione. «Modifiche»,ha sottolineato Pagano, «che cisentiamo in dovere di tenerein debita considerazione senzache tempi si allunghino. Salvointoppi parlamentari, infatti,a breve dovremo riuscire a far

partire la discussione generalein commissione».

I contenuti . Oltre all' in-nalzamento da sei mesi a dueanni della reclusione e unamulta fino a 50 mila euro enon più 500 per chi esercitaabusivamente una professioneregolamentata, il ddl prevedeanche, per i casi in cui si trattidi professioni attinenti l'areasanitaria, che la pena per lesio-ni gravi diventi la reclusioneda sei mesi a due anni. Mentre,in caso di lesioni gravissime iltetto è fissato a quattro anni.Previste, inoltre sanzioni fino1.500 euro per le farmacie chedetengono medicinali scaduti.

Le proposte . Soddisfat-to dell'impianto normativo edelle proposte di modifica ilConsiglio nazionale dei dottoricommercialisti e degli esperticontabili che, ieri, tramite il vi-cepresidente Davide Di Rus-so, al termine dell'audizionein commissione giustizia, hasottolineato come «modificarel'art. 348 del c.p., inasprendole pene per chi esercita abusi-vamente la professione saràuno strumento utile affinché

determinate attività caratte-rizzanti una professione sianosvolte, per la delicatezza dellamateria in cui si estrinsecanoe la rilevanza degli interessicoinvolti, da soggetti le cuicompetenze siano verificateattraverso il conferimento diun'abilitazione statale». Sul-la stessa lunghezza d'ondaanche Confartigianato odon-totecnici, categoria particolar-mente coinvolta nel fenomenodell'abusivismo, e Cna Snoche hanno posto l'accento, daun lato sulla necessità di in-crementare fino 51 mila eurole sanzioni previste nel testoa carico del professionista checollabora con colui che esercitaabusivamente una professionee, dall'altro lato di portare finoa 25 mila euro, partendo dauna base di 10 mila, le sanzionipreviste per l'esercizio abusivodell'arte ausiliaria dell'odonto-tecnico.

Esercizio abusivo Pagina 2

T

L.

n I- andí opere Decolla la discussione sugli emendamentii a sette mesi dall'approvazione in Cdm

Esposito (Pd) prepara prima lista di modifiche«Dialogo con tutti, in Aula il 15-20 aprile»

Stretta sulle stazioni appaiAnac fornirà indicatori per ridurre i 30mila enti - Via subito la direzione lavori al generai contractor

Giorgio Santilli

ROMA

A quasi sette mesi dall'appro-vazione in Consiglio dei ministri,decolla l'esame della riforma delcodice degli appalti in commis-sione Lavori pubblici del Senato.Ieri è cominciata la discussionegenerale dopo le molte audizioni:il relatore Stefano Esposito (Pd)ha spinto molto sulla necessità diun dialogo con tutte le opposizio-niehainviato «unatraccia dilavo-ro informale ai colleghi» con unelenco di terni «sui quali si do-vrebbero concentrare gli inter-venti di integrazione e modificadel testo in sede emendativa».

Inquestoprimo elenco dipossi-bili modifiche e integrazioni alte-sto del governo, Esposito ha inse-rito «temi largamente condivisi»incommissione, sucui comunquesi aspetta «utili indicazioni» daigruppi. Fra questi c'è quello di unaforte stretta sulle stazioni appal-tanti, che oggipotrebbero sfiorarele 3omila: un'operazione di razio-nalizzazione (e spending review)più volte annunciata o tentata daigoverni, ma che stavoltaverrebbefatta sulla base di parametri og-gettivi che dovrebbero essere for-niti dall'Autorità nazionale anti-corruzione.

Non sarà l'unico caso di raffor-zamento delruolo e deipoteri del-l'Autorità guidata da RaffaeleCantone. Sempre in materia distazioni appaltanti, un emenda-mento potrebbe affidare all'Anacilcompito di tenere una classifica-zione degli enti appaltanti fatta inbase alla organizzazione e allaqualificazione professionale deidipendenti che vi operano.

Ipotizzato anche un Albo na-zionale degli appaltatori che do-vrebbero a loro volta essere clas-sificati con il rating di legalità maanche sullabase dei criteri reputa-zionali (una valutazione cioè sucome siano stati eseguiti gli appal-ti avuti dalle Pa).

Ci sarebbe una revisione seve-ra dei criteri di affidamento per le

gare relative alle concessioni,mentre i criteri di trasparenza econcorrenza oggi applicati allegare sopra la soglia Ue sarannoestesi anche alle gare sotto soglia.

Per la scelta dei membri dellecommissioni aggiudicatriciEsposito pensa a un sistema mistofra scelta da parte dell'Anac e sor-teggio: l'Autorità dovrebbe pre-sentare una lista di nove soggettiqualificati, poi scatterebbe una se-lezione sulla base della sorte.

Su un punto Esposito è assolu-tamente determinato e ritieneche ci sia unanimità in commis-

Altalmassimo ribasso pergarediprogettazione, a ppa lto i ntegratofrenato, parerevincolanteAnacnel precontenzioso. Fortisemplificazioni. Il nodo soft law

sione: occorre togliere immedia-tamente la responsabilità delladirezione lavori ai general con-tractor. Sono le norme della leg-ge obiettivo che oggi sono sottoinchiesta della procura di Firen-ze per gli affidamenti delle dire-zioni lavori a Stefano Perotti sul-la base di segnalazioni daparte diErcole Incalza.

C'è un altro fronte su cui Espo-sito pensa di riportare le funzionidell'impresa appaltatrice dilavorialla sola esecuzione di lavori: l'ap-palto integrato progettazione-la-vori che sarà notevolmente ridi-mensionato e dovrebbe tornarelegittimo solo in casi di forte com-ponente tecnologica. Sarà limita-to ancheilperformancebondperigrandi appalti: una norma semprerinviata che di fatto non è mai en-trata in funzione.

Altro fronte di potenziamen-to del ruolo Anac è quello delprecontenzioso. Sarà ulterior-mente rafforzata ed estesa que-sta via alternativa al ricorso giu-

risdizionale e il parere reso dal-l'Anac per dirimere la lite fra sta-zione appaltante e impresa saràreso vincolante.

«ù solo un primo elenco infor-male di possibili modifiche cinte-grazioni al testo del governo - ri-pete Esposito - con l'obiettivo dicreare un confronto positivo conmaggioranza e opposizione». Re-sta il nodo della soft law, cioè delpotenziamento di poteri regola-tori affidati all'Anac in un disegnopiù organico che non la semplicesommatoria di nuove funzioni af-fidate all'Autorità.á necessariauna riflessione che tocca ancheaspetti ordinamentali, non sem-plici da risolvere», dice Espositoche non ha dubbi invece sulla vo-lontà di semplificare la disciplina.«Non so se sarà possibile inserirenella delega un tetto massimo diarticoli totali fra codice e regola-mento - dice - ma penso che, ri-spetto agli oltre 6oo attuali, non sipossa andare oltre i 250».

ORI' NO D OZIO NE RISERVATA

Appalti pubblici Pagina 3

Rendere obbligatorie le «clausole so-ciali» negli appalti pubblici; bandire il

imo ribasso negli appalti di servizi eadottare precisi prezzi di riferimento perle varie lavorazioni . E' quanto ha affer-mato martedì sera in commissione lavoripubblici del senato il ministro del lavoroGiuliano Paletti in merito all'esame deldisegno di legge delega n. 1678 con ilquale si dovranno recepire le nuove di-rettive appalti e concessioni e riformarel'attuale codice dei contratti pubblici. Ilministro si è soffermato in particolaresui problemi legati all 'inserimento dellacosiddetta «clausola sociale » negli appal-ti di servizi ad alta intensità di manodo-pera che impegna il vincitore dell 'appaltoad assumere per l'erogazione del servizioil personale già alle dipendenze del pre-cedente a#ñdatario , al fine di garantirnela stabilità occupazionale.

La materia è particolarmente delicatasoprattutto nel settore dei servizi in cui,ha affermato il ministro, il costo del lavo-ro può superare l'8096 del valore totaledella prestazione . I casi citati dal mini-stro sono stati quelli dei call center, deilavoratori delle ditte subappaltatrici edei portatori di handicap. L'invito rivoltodal ministro ai senatori è stato quello diregolare per legge il meccanismo delle

rigore negli appalticlausole sociali, al fine di inserirle neibandi di gara degli appalti (o nei "bandi-tipo"). Sul tema dei criteri di aggiudica-zione Paletti ha condiviso l'esigenza diabolire il ricorso al criterio del massi-mo ribasso, specialmente negli appaltidi servizi, sottolineando tuttavia chenessuna soluzione, per quanto articola-ta, può definirsi perfetta e deve esserequindi attentamente studiata. Il Ministroha inoltre segnalato che «un altro aiutoimportante può venire dall'adozione diprezzi di riferimento precisi per le varielavorazioni , ma questo implica l'esigenzadi applicare contratti collettivi nazionalidi lavoro omogenei, sottoscritti da orga-nizzazioni datoriali e sindacali realmen-te rappresentative sul piano nazionale,ma bisogna imporre regole precise vistoche esistono casi di soggetti assoluta-mente non rappresentativi che hannoperò sottoscritto contratti riconosciutivalidi a livello nazionale». Sul tema deicontrolli nei cantieri, infine, il ministroha ricordato che il Governo sta studian-do la possibilità di riunire in un'agenziatutti i corpi ispettivi competenti per icontrolli in materia di lavoro, al fine disuperare le attuali duplicazioni.

Andrea .Mascolini-- Riprodu2 ne riservata-

Appalti pubblici Pagina 4

Lo dice a Ital aOg,o i Susanna Cantoni, direttore dipartin/ento prevenzione dell' lsl eli Milano

Expo, collaudi solo sulla cartaPadiglioni pronti solo a fine aprile. I controlli a campione

DI LUIGI C LLO

a presentazione deiprogetti dei padi-glioni doveva av-'enire entro marzo

2014 e la loro costruzione do-veva essere ultimata per finemarzo 2015. Ma i lavori fini-ranno a fine aprile. Dunque,per i collaudi tradizionali nonc'è tempo, non ce la facciamo:stiamo aspettando dal com-missario unico Expo, Giusep-pe Sala , una semplificazionein tal senso. Faremo i collauditramite autocertificazione, poiprocederemo con verifichea campione»: a parlare èSusanna Cantoni, di-rettore del dipartimen-to prevenzione dell'Asldi Milano, intervenu-ta lunedì al convegnosui lavoratori stra-nieri negli eventiExpo, organizzatodall'Ordine deicommercia-listi di Mi-lano e dalla

Scuola alta formazione, LuigiMartino . «In una settimanasiamo passati da 3 mila a 6 milalavoratori attivi su 200 cantieriaperti sul sito Expo, dove oggioperano 112 autogru», chiosaCantoni a ItaliaOggi. «Il tuttocon un volume di traffico mezzicosì alto da richiedere l'ausiliodei vigili urbani. Questi elevanoanche multe per eccesso di ve-locità, quando i mezzi superanoil limite, creando pericoli allasicurezza dei lavoratori e solle-vando troppa polvere». Cantoniha sciorinato i numeri su cui leautorità stanno tarando le mi-

sure a garanzia dellasicurezza . «Nel sito,

durante l'Expo

sono previsti2.500 evential giorno», haspiegato, «di

notte oltremille. In

città si

ipotizzano tra 6 mila e 7 milaeventi. Ai tre ingressi di Expoci saranno controlli come inaeroporto». E le merci? «Arri-veranno ogni notte su 900-950camion: prima stazionerannoin precisi depositi a Milano,dove verranno controllate tra-mite apposite apparecchiature.Quindi, verranno scortate mili-tarmente fino al sito espositivo.Una volta entrate, la respon-sabilità su di esse ricadrà suiresponsabili di padiglione». Almomento, rivela Cantoni, «sulsito espositivo si sono verificati93 infortuni sul lavoro, di cui7 gravi». Durante l'Expo, unatask force specializzata moni-torerà salubrità e gestione deglialimenti, mentre squadre delleAsl milanesi veglieranno sullapotabilità dell'acqua e i rischida legionella, contro le tossinfe-zioni alimentari e la diffusionedi zanzare e topi. A fine apri-le verrà inaugurato un nuovopronto soccorso al Policlinico,che affiancherà l'ospedale LuigiSacco per le urgenze che potreb-bero insorgere durante Expo.

EXPO Pagina 5

Pagano solo le aziende che vogliano rientrare in gara sanando irregolarità formali

Cantone «sfida» la Corte dei contie limita la tassa odiata dalle impreseMauro Salerno

ROMA

ww Olamultaoilcartelli norosso.Ilpresidente dell'Anac, RaffaeleCantone, va incontro alle impresevessate dagli eccessi di burocraziain gara. E preferisce applicare iprin-cipi europei rispetto alla stretta in-terpretazione letterale delle nor-me, che pure, nel caso specifico, erapiaciuta alla Corte dei Conti.

La questione potrebbe sembra-re una tecnicalità, nascosta peral-tro dietro al complicato nome di«soccorso istruttorio». Se nonfosse che incide sulle casse delleimprese (piccole e grandi) inte-ressate agli appalti pubblici. Rias-sumiamo. Per limitare le esclusio-ni dalle gare d'appalto pubbliche(e i relativi ricorsi al Tar) giustifi-cate da errori puramente formali

(come la dimenticanza di una fir-ma o diuna dichiarazione) lo scor-so agosto il decreto Pa (Dl90/2014) ha introdotto una normache permette agli imprenditori disanare i documenti irregolari en-tro io giorni, pagando una sanzio-ne (compresa tra l'uno per mille el'uno per cento dell'appalto, entroi Somila euro). Chi non si mette inregola viene comunque escluso.

Problema: lo spirito della normaè chiaro, non la sua trasposizioneletterale, che anzi induce molte sta-zioni appaltanti a comminare lasanzione anche alle imprese chedecidono di non avvalersi dellanuova possibilità di restare in corsaper il contratto sanandoidocumen-ti. E anzi preferirebbero rinunciarealla chance (magarideltutto aleato-ria) di vincere l'appalto, rispetto al-

la certezza di dover sborsare subitoqualche migliaio di euro.

Non la pensa così Cantone cheaveva già chiarito la suainterpreta-zione nella determinazionen.1/2oi5 dell'Autorità, mirata pro-prio afugareidubbisull'applicazio-ne del nuovo «soccorso istrutto-rio». Oralaposizione viene ribaditaconuncomunicato che, risponden-do ad alcuni quesiti del ministerodell'Interno, spiega che quell'inter-pretazione è «doverosa sia per evi-tare eccessive ed immotivate ves-sazioni delle imprese» sia per ri-spettare i principi contenuti nellenuove direttive Ue che offrono «lapossibilità di integrare o chiarire icertificati», «senzailpagainento dialcuna sanzione». MainItalia, si sa,ci piace distinguerci.

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anac Pagina 6

I quattro passi verso la legalitàdi Giacomo Vaciago

ori è la prima volta che il Pa-pa va a Napoli a predicarecontro corruzione e delin-quenza. L'ha fatto Papa

Francesco sabato scorso, ma l'avevagià fatto 25 anni fa (il io novembrei99o) Giovanni Paolo II.

In quella occasione, il Papa avevasottolineato con forza «l'urgenza di ungrande ricupero di moralità personalee sociale, di legalità». Al tema della le-galità aveva dedicato unanno dilavorola Commissione Giustizia e Pace deivescovi italiani che aveva poi pubbli-cato una nota intitolata "Educare allalegalità". Se rileggete oggi quelle pagi-ne, sembrano tratte dalla attualità. Ep-pure, i costi della illegalità sono conti-nuamente aumentati, mentre i rimeditante volte promessi non sembranoaver dato grandi risultati. C'è il perico-lo che anche i prossimi rimedi, imme-diatamente annunciati, non produca-no la svolta necessaria, se non si tieneconto di quanto da tempo è stato stu-diato e proposto in merito. Perché èmolto abbondante la letteratura scien-

tifica sulle cause e sui possibili rimedidella illegalità - con particolare riferi-mento a corruzione ed evasione fisca-le (le due cose sono quasi sempre con-nesse). Proviamo a darne un breveriassunto.

L'etica è necessaria, ma da sola nonsufficiente ad impedire che vi sianoscandali. Anzi, di solito è meglio parti-re dall'ipotesi che la disonestà e la cor-ruzione vi siano (una versione aggior-nata di Matteo 18: è bene che gli scan-dalivi siano!). Perciò, non cercare nor-me "risolutive", grazie alle quali lacorruzione sarà sconfitta per sempre:servirebbero solo ad illudere e ad ab-bassare la guardia.

La semplificazione della normativaè la prima condizione di successo, sevogliamo evitare che solo pochi"esperti" siano ingrado di capire ed ap-plicare le norme rilevanti, e solo lorosiano quindi" indispensabili"...

Latrasparenzadituttelefasi deipro-cedimenti è altrettanto importante.Negli anni passati, per opinabili ragio-ni di "privacy" si è andato oscurando ilmodo di operare della pubblica ammi-nistrazione. Mi limito ad un esempio

concreto: pochi Comuni pubblicanotutti i verbali dei consigli comunali incui si è discusso e deliberato un impor-tante atto amministrativo legato a va-rianti urbanistiche ed opere pubbli-che. Con le moderne tecnologie, il co-sto della trasparenza è irrisorio: è pos-sibile scaricare il verbale del boarddella Fed americana che ha discussodella disoccupazione, ma non si riesceavedere il verbale del consiglio comu-nale che ha "regalato" milioni di curo aqualcuno.

L'ultima condizione, non meno im-portante, è la certezza del diritto intempibrevi. Se è bassa la probabilità diessere scoperti, e bassa la probabilitàdi subire una pena che - in tempi brevi- sia un multiplo di quanto la corruzio-ne hafruttato, è ovvio (apartegliaspet-tieticidicuisioccupa il Papa) che esse-re corrotti ...conviene ! Di questoaspetto - cioè della convenienza ad es-sere onesti - abbiamo economisti chehanno scritto pagine che ancora oggimerita ripassare, sempre che si vogliadavvero passare ad un sistema in cuil'onestà è la regola, e i delinquenti- chepure ci sono e ci saranno sempre! - ten-

dono a vivere in galera.Programma troppo ambizioso?

Ovviamente sì, se pensiamo di farloin ungiorno eintuttiipossibilicampi.Ma non impossibile, se diventa unadimensione rilevante delle tante ri-forme che stanno passando: daquelladella giustizia a quella fisc ale a quelladella pubblica amministrazione. Esoprattutto, se diventa credibile chein un orizzonte appropriato (adesempio, cinque anni), ciascuno diquesti aspetti verrà verificato, anchecon riferimento al principale criterioche oggi c onta : non è solo illivello as-soluto, ma quello relativo è altrettan-to importante. Cioè come ci confron-tiamo con ciò che avviene negli altriPaesi con i quali condividiamo lastessa moneta? Perché in quasi tutti iconfronti (l'eccezione è probabil-mente quello della Grecia, ma dellacosa non dovremmo vantarci) noisiamo il caso peggiore, e poi nonguardiamo a loro per trarre ispirazio-ne quanto ai rimedi. Tener conto deivaribenchmark che in ciascun aspet-to ci vengono offerti dalle altrui mi-gliori esperienze : è questa dell'emu-lazione la ricetta più efficace per af-frontare questioni come quelle con-nesse alla legalità, che sono evidentibeni comuni.

© RIPROOIJZION E RISERVATA

anticorruzione Pagina 7

Sardegna, bandi Ueaperti ai professionisti

La Regione Sardegna apre i bandi euro-pei ai liberi professionisti . Lo ha annun-ciato l 'assessore alla programmazione,Raffaele Paci, alle parti sociali (tra cuiConfprofessioni) intervenute lo scorso19 marzo al tavolo di partenariato per laprogrammazione comunitaria 2014/2020,dove è stato presentata la Cabina di regiadella programmazione unitaria , approva-ta nei giorni scorsi dalla Giunta regio-nale presieduta da Francesco Pigliaru.Secondo quanto affermato da Paci, nes-sun comparto produttivo rimarrà fuoridalla programmazione e dall'utilizzodelle risorse dei bandi europei, citandoespressamente i liberi professionistiche, sulla base al Piano d 'azione dellaCommissione europea, avranno accessoalle risorse stanziate dalla regione. Lapresidente di Confprofessioni Sardegna,Susanna Pisano, ha espresso grande sod-disfazione per l'inserimento dei profes-sionisti nel ciclo di programmazione eha sottolineato come «la perseveranzae la fatica in questo mondo ti premiano:un riconoscimento che ci siamo sudati eadesso possiamo lavorare serenamente».Secondo Pisano «Si tratta di un punto dipartenza e non un obiettivo finale, an-che se il riconoscimento pubblico dellaregione e , in particolare dell 'assessorealla programmazione Paci, è per noi unmotivo di orgoglio . Adesso ci rimbocche-remo le maniche e andremo a valutare leiniziative che potremo mettere in campoa favore dei professionisti». La decisionedi includere i professionisti tra i destina-tari dei bandi comunitari è stato ratifi-cato dalle ultime delibere della Regioneche, nei giorni scorsi ha dato vita alla ca-bina di regia che dovrà coordinare tutti iprocessi della programmazione unitaria,proporre le priorità nell'azione ammini-strativa, verificare coerenza o discrasiecon il Programma regionale di sviluppoe dei programmi di spesa in riferimentoa obiettivi e risultati attesi, coordinarenegoziazioni e attività con le autoritàcomunitarie nazionali.

Bandi Europei Pagina 8

La strada eli C,orífprofossion1 per ri,naoi'ere gli oslacoli dopo il successo in Consiglio di sfato

Cig negli studi , battaglia vintaMa è scontro sul Fondo di solidarietà bilaterale residuale

DI GAETANO STELLA*

N on è bastata la Cortedi giustizia europea,né la Commissioneeuropea. Per afferma-

re il diritto di cittadinanza deiprofessionisti italiani è dovutointervenire il Consiglio di sta-to. La vicenda è nota e ruotaintorno al diritto negato aidatori di lavoro professionistidel ricorso alla Cig in derogaper i loro dipendenti di studio,sancito dal decreto intermini-steriale dello scorso agostoche, attraverso un cavillogiuridico, ammetteva gli am-mortizzatori sociali in derogasoltanto per i soggetti ex art.2082 c.c: piccoli imprenditori,artigiani, commercianti, coo-perative sociali. Escludendo difatto gli studi professionali ei loro dipendenti, nonostanteil prelievo forzoso imposto alFondo interprofessionale perla formazione continua negli

studi professionali. Una verae propria discriminazione, difronte alla quale non potevamogirare la faccia dall'altra par-te. Abbiamo portato il nostrosdegno e la nostra protesta intutte le sedi: dalla manifesta-zione davanti a Montecitorioalle denunce a mezzo stampa;dal Tar Lazio fino al Consigliodi stato per affermare il prin-cipio che i liberi professionistidevono avere gli stessi dirittidelle imprese, così come rico-nosciuto dall'Unione europea.Ebbene, il Consiglio di statoha ritenuto «convincenti» lenostre argomentazioni, sot-tolineando «i profili relativialla eventuale discriminazio-ne operata nei confronti dellacategoria dei liberi professio-nisti e del personale che la-vora presso di loro». A questopunto, l'attuazione della pro-nuncia dovrebbe portare intempi rapidi a una estensionedella cassa integrazione in de-roga agli studi professionali.Il condizionale, in questi casi,è d'obbligo. Qualcuno poi diràche si tratta di una vittoriadi Pirro, poiché l'istituto de-gli ammortizzatori in derogaverrà gradualmente sostituitodal Fondo di solidarietà bilate-rale residuale. Vero. Ma anchein questo caso, il legislatore ri-esce ancora una volta a dareprova dell'assoluta distanzarispetto alla realtà degli studiprofessionali. Il decreto mini-steriale che ha istituito pressol'Inps il Fondo di solidarietàresiduale per assicurare un'in-tegrazione salariale ai lavora-tori sottoposti a sospensioni oriduzioni di orario di lavoro,è destinato anche agli studiprofessionali, ma solo a quellicon più di 15 dipendenti. Valela pena sottolineare che lastragrande maggioranza deglistudi professionali italiani oc-cupano in media 3 lavoratorie, di fatto, non potranno bene-

ficiare del sostegno del Fondo.Ci sono sempre i contratti disolidai.~ietà, potrebbe obiettarequalcuno, che possono essereutilizzati dalle aziende (studiprofessionali compresi) che oc-cupano fino a 15 dipendenti.Problema risolto? Nulla affat-to. Con una nota del 15 gen-naio scorso, il ministero delLavoro ci ha informato che leattività relative al contributodi solidarietà sono sospese e lerelative domande non potran-no essere prese in considera-zione, poiché non ne è statodisposto per legge il rinnovo.Per i contratti di solidarietàdi tipo B, quelli applicabiliagli studi professionali, nonci sono più soldi. Il «decretoMilleproroghe», infatti, hastanziato le risorse necessarieper salvaguardare i contrattidi solidarietà di tipo A, appli-cabili dalle imprese rientrantinel campo della cigs, ma nullaha previsto per quelli di tipoB. Più entriamo nei meccani-smi legislativi, più ci apparedi tutta evidenza la volontà dideprimere un comparto econo-mico, quello delle professioni,che rappresenta malgradotutto un bacino occupazionalei ilevante nelle dinamiche delmercato del lavoro nazionale.Nonostante i paletti impostidal legislatore, noi continue-remo a fare la nostra parte.Le parti sociali coinvolte nelnegoziato per il rinnovo delCcnl degli studi professionalistanno infatti studiando l'avviotramite l'ente bilaterale di set-tore (Ebipro) di un sistema disostegno al reddito, garantito achi contribuirà all'Ente con re-golarità, a tutela dei lavoratoriche non possono beneficiare diammortizzatori sociali perchéesclusi dalla platea dei desti-natar.-i o per decorrenza delleprestazioni già iicevute.

*presidentedi Confprofessioni

Cig Pagina 9

Favoriti Mascherin e Perfetti

Cnf, domani al votaper il nuovo vertice:corsa a due (più uno)MILANO

Si voterà domani il nuovo

presidente del Consiglio na-zionale forense . In gara ci sonodue candidati forti, entrambicomponenti dell'attuale Consi-glio, e un possibile outsider. Adecidere chi guiderà il Cnf sa-ranno i 33 consiglieri eletti neidistretti, sulla base tra l'altro, inquelli più ampi, della parità digenere. 1 nomi emersi sonoquelli dell'attuale segretarioAndrea Mascherin (Ordine diTrieste) e del vicepresidenteUbaldo Perfetti (Ordine di An-cona). Con il possibile terzo in-comodo Francesco Caja del-l'Ordine di Napoli.

A poche ore dal voto nessunosi sbilancia di fronte a una sceltaassai delicata, visto che si trattadi decidere il successore di un"peso massimo" dell'a-vvocatu-ra come GuidoAlpa, che per an-niha retto il Consiglio nazionaleforense, portando a casa, tra l'al-tro, la legge di riforma dell'ordi-namento professionale, da lun-go tempo invocata. Insieme conil presidente dovrà essere elettaanche la "squadra" che lo affian-cherà e quindi i due vicepresi-denti, il segretario e il tesoriere.

Chiunque sia il prossimo pre-sidente, complessi sono i nodiche dovrà sciogliere peril futurodi una categoria architrave delsistema professionale del no-stro Paese, ma in comprensibilecrisi d'identità (e non solo). Daseguire ci sarà ancora tutto ilpercorso di attuazione dellaleg-ge professionale, già messo am-piamente apunto,macontassel-li rilevanti da completare, comequello sulle specializzazioni.

Ma poi ci sarà da tenere il ti-mone nei rapporti con il mini-stero della Giustizia, certo inquesta fase e con questa ammi-nistrazione assai più distesi.

Evidenti, nel recente passatosono stati gli attriti con i mini-stri Angelino Alfano e AnnaMaria Cancellier; con AndreaOrlando, da subito più attentoal coinvolgimento dell'avvoca-tura, nelle sue rappresentanze,le relazioni sono migliorate el'ultima miniriforma del civilerappresenta (anche) un'im-portante apertura di creditonei confronti degli avvocati,con la negoziazione assistita,con la sua declinazione nel di-ritto di famiglia, e il potenzia-mento degli arbitrati.

Punti qualificanti, in prospet-tiva, saranno un intervento, or-mai indifferibile, sull'accessoalla professione, con le ricor-renti suggestioni sul numerochiuso a giurisprudenza, e lastrutturale riscrittura del Codi-ce di procedura civile alla qualeda tempo sta lavorando la com-missione Berruti.

G. Ne.URIPRODUZION I RISERVATA

It rinnovo

I consiglieriL'elezione per ilrinnovo deivertice dl Consiglionazionaieforensecoinvoigr33 consiglieri, a Ioro voIl raeletti nei Vari distretti conrappresentanza di genere

le caricheA dovere essere rinnovalicorni otodi domani sonooltre alpresde rneanche;2vicepresidenti, ilsegretarioe il tesoriere

Cnf Pagina 10

Incontro con Anf e Aiga

Avvocati: le Stpanche «di capitale»vanno incentivatePatrizia Maciocchisw- Società tra professionistipiù "appetibili" agendo su previ-denzaefisco. L'occasione la offreil Disegno di legge sulla concor-renza approvato dal Consigliodei ministri e in attesa dell'esamedelParlamento.

Un obiettivo chevede d'accor-do i tecnici, i giovani avvocati el'Associazione nazionale foren-se. Di questo si è discusso nel cor-s o di un incontro che si è t enut o ie-ri nella sede di Cassa forense. Alcentro del confronto il piatto for-te delilvia libera all e società dica-pitali.IlDdlpassaun colpo di spu-gna sull'articolo 5 della legge fo-rense che affidava ad un decretolegislativo del Governola regola-mentazione delle società. Unadelega mai esercitata che ha pro-dotto un vuoto legislativo e crea-to incertezza.

Secondo il rappresentate del-l'ufficio legislativo di via Arenulaoggi, gli avvocati potrebbero co-stituire una società di capitali ba-sandosi sulla legge generale 183del 2011. Ma sul fatto che quellanorma non sia accattivante sonotutti d'accordo e sul punto imini-steri della Giustizia e dello Svi-luppoEconomico si diconopron-ti a un dialogo per risolvere il pro-blema dell'assenza di specificheprevisioni fiscali e previdenzialiche toglie lavoglia di associarsi.

Il tema sta a cuore a Cassa fo-rense, che sulle società di capitalinon prende una posizione politi-camainvita afareiconti conlacri-si e con la sostenibilità dell'ente,che potrebbe essere messa in pe-ricolo se i versamenti dovesserodiminuire. Perdite che si potreb-bero compensare solo con nor-mefiscalidi favore: «l'associazio-ne tra avvocati è un valore ma oc-corre immaginare un sistemacomplessivo di incentivi per fa-vorirla». Temi che dovrebbero

essere trattati anche con il Mef,convitato di pietra dell'incontro.Per il ministero dell Sviluppoeconomico c'è Daniela Paradisi,respons ablle della direzione con-correnza. «Siamo qui per recepi-re le indicazioni degli avvocati. IlDdl è uno strumento "elasti-co"che si presta alle modifiche.Ma è chiaro che si deve andareavanti,lovuole anche la Commis-sione europea».

SI di Aiga e Anf a l socio di capi-tale macon limiti. «V a b ene l a leg-ge 183 che blocca ïl capitale ad unterzo - spiega il segretario di AnfEster Perifano - ma non il ddl cheapre aduningressoalloo°0».Unaposizione speculare a quella del-l'Aiga che intanto lavora con no-tai e commercialisti sulle "com-petenze".« A breve presentere-moilrisultato delconfronto- diceil presidente Nicoletta Giorgi - ilDdlrispecchiala necessità di mo-dificareilcompartogiuridico ed èmeglio che tutto non cada dall'al-to. Ma la vera novità è il dialogocon l'Authority:lovogliamo con-sapevolideirisvolti"imprendito-riali"dellanostra attività». Facciaa faccia al quale l'Antitrust, rap-presentato dalresponsablle delladirezione contenzioso Luca Cas-sis non si sottrae. «Con la nostrasegnalazione avevamo disegna-to il migliore dei mondi possibili -ma riteniamo positivo quello cheresta. Le società di capitale, maanche la rimozione del vincolodel domicili o e la previsione delpreventivo obbligatorio». PerCassis gliavvocati dovrebberori-muovere il divieto del patto diquota lite, anche in vista della di-rettiva 2014/104 sulle violazionidelle norme antitrust.

Nella lista delle cose quasi fat-te c'è ilregolamento sulle associ-zioni multidis ciplinari in dirittu-ra d'arrivo.

ORIPRaou[IONERI`iERVAiA

Stp Pagina 11

Perla Cassazione il subappaltante deve adottare le misure precauzionali di base atte a evitare incidenti

Infortuni, paga anche il committenteLuigi Caiazza

In un appalto anche l'impresasubappaltante può essere chia-

mata a rispondere dell'infortuniosubìto dal lavoratore dipendente

dell'impresa subappaltatrice qua-

lora l'evento si colleghi causal-

mente a una sua colpevole omis-

sione. Tanto più nel caso in cui la

mancata adozione o l'inadegua-

tezza delle misure precauzionali

sia immediatamente percepibile

senza particolari indagini. Sono al-

cuni principi espressi e richiamati

dalla Cassazione (IV sezione pe-

nale. n. 12228/15), chiamata a deci-

d ere in merito a un infortunio m ur-tale su cui vi era stata una pronun-cia di colpevolezza in p ri mo gra d o,poi decisioni controverse in sededi appello, e il riconoscimento del-la colpevolezza dell'impresa affi-datariasubappaltante.

La sentenza si riferisce a un in-fortunio mortale occorso a un la-voratore dipendente da una im-presa individuale che aveva assun-to in subappalto, da una affidatariasubappaltante, i lavori per la sosti-tuzione di lastre di eternit con allu-minio di un edificio della societàproprietaria committente. Com-

pito dell'impresa subappaltatriceera rimuovere la copertura per po-ter procedere alla successiva rico-pertura . Il lavoratore in questioneera salito insieme ai compagni dilavoro sul tetto del fabbricato, pe-donabile tranne che in corrispon-denza dei lucernai . Sul tetto , tutta-via, non erano state ancora ap-prontate idonee misure di prote-zione e non era stata sistemata latestata in acciaio alla quale Il lavo-ratore avrebbe potuto assicurarsicon cinture di sicurezza . Mentrepercorreva il tetto in corrispon-denza diunlucernaio , dal quale era

stata rimossa la rete metallica diprotezione, il lavoratore precipita-va al suolo da circa 8 metri infortu-nandosimortalmente.

La sentenza, richiamandosi al-l'articolo 7, comma 3, del Dlgs n.626/1994 (vigente all'epoca dei fat-

uUn operaio di una dittasubappaltatriceera deceduto perla cadutada otto metri di altezzain assenza delle protezioni

ti, ostituito dall'artico1o26 delDlgsn. 81/2008), chiarisce che spetta alcommittente promuovere la coo-perazione e il coordinamento eche tale obbligo deve ritenersiescluso soltantoperirischi specifi-ci delle attività delle imprese ap-paltatrici o dei singoli lavoratoriautonomi. L'esclusione, dunque,secondo la Corte, è prevista nonper le generiche precauzioni, daadottarsi negli ambienti di lavoroper evitare incidenti, maper quell eregole che richiedono una specifi-ca competenza tecnica settoriale,normalmente assente in chi operain settori diversi dalla conoscenzadelle procedure da adottare nellesingole lavorazioni e nell'utilizza-zione di speciali tecniche o nel-l'uso di determinate macchine.Pertanto, non può considerarsi ri-schio specifico quello derivantedall agenericanecessità diimpedi-re cadute da parte di chi operi in al-tezza essendo, questo pericolo, ri-conoscibile indipendentementedalle specifiche competenze.

In presenza, poi, dello specifico"rischio da caduta" è stato riaffer-mato che in tema di prevenzionedegli infortuni s ul lavor o, qu alor a illavoratore presti la propria attivitàin esecuzione diun contratto di ap-palto, il committente (o appaltantecomein questo casaodi) è esonera-to dagli obblighi antinfortunisticisolo per le precauzioni che richie-dono una specifica competenzatecnica nelle procedure da adotta-rein determinate lavorazioni.

® RIPROGl1ZIO NE RISERVATA

Sicurezza sul lavoro Pagina 12

Seminario della Fondazione Bordoni sulle regole per i dispositivi interconnessile i

internet delle cose -,--%romesse e trappole9V

Federico Rendina

ROMA

Saràbuono o cattivo il telefo-nino maggiordomo? Bella ideaquella di usare la Sim per darecorpo e anima al mondo inter-connesso che verrà. Ma le inco-gnite nonmancano. Chi cigaran-tirà il buon uso dell"'Internetdelle cose", cioè diquelle schedi-ne del cellulare che fanno comu-nicare i contatori, gli elettrodo-mestici, l'automobile? Questionidi privacy, di standard, diintero-perabilità, di vera concorrenzatra imprese e operatrori a van-taggio degli utilizzatori. Bellasfida per le istituzioni.

Ecco il senso del seminariopromosso dalla fondazione UgoBordoni sulnascentemondo del-

le telecomunicazioni "machineto machine". Con qualche cheutile altolà, salvo ilrischio di sba-gliare intervento, finendo perostacolare anziché assecondarela buona gestazione. Una regola-zione nazionale? Se ne è parlato,nonostante l'implicito errore dimanovra. Come non capire chesolo una regolazione sovrana-zionale, come minimo europea,può creare standard credibili c la

Il trend di crescitaIl numero delle "macchine"collegate nel mondo a fine anno

necessaria e totale interoperabi-lità non solo delle tecnologie maanche (le due cose sono intima-mente legate) delle regole.

La nostra Autorità per le co-municazioni ha promosso un'in-dagine conoscitiva. Nei prossimimesivorrebbe imbastire un qua-dro di regole. Alessandro Lucia-no, presidente della fondazioneBordoni, entra a gamba tesa. Bi-sogna far presto, dice. Le reti in-telligenti stanno nascendo. Lecittà intelligenti (smart cities)sono alle porte. L'Italia si crogio-lanei ritardi sulla largabanda, maintanto l'invasione planetariadelle super-sim è già in atto. Di-cono i consulenti della Gartnerche entro quest'anno solo nel set-tore delle smart cities gli oggetti

connessi (un po' con le reti fisse,moltissimo con quelle cellulari)saranno un miliardo e loo milio-ni. Quasi come l'intera popola-zione cinese, oltre un settimo de-gli esseri umani del pianeta. E viacosì: all'alba del prossimo decen-nio potrebbe esserci nel mondoquasi una Sim "machine to ma-chine" per ogni abitante.

Scadenze concrete incombo-no. Ad esempio qualla legata alservizio di emergenza europeoeCall che dal marzo 2018 obbli-gherà ad inserire nelle auto un di-spositivo che comunichi imme-diatamente un incidente..............................................................................

www.ilsole24ore.comla versione estesa dell'articolo

C) RI PRO DD ZION E RISERVATA

Internet Pagina 13

Casse di previdenza,regolamento prende forma

¿í{ Svb- N ,1—1015

11 sottosegretario all'economia Barena illustra i settori che beneficeranno del credito d'im, ), r

Casse, regolamento alle porteInvestimenti in sicurezza , banda larga, turismo e welfareu

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Da ltallaOggi di sabato 14 marzo 2015

Prende forma il regolamento per gli investimenti dellecasse di previdenza. E nella bozza del testo trova con-ferma la presenza di strade, ferrovie, porti, aeroporti,sanità, telecomunicazioni, energia e fonti energetiche,nell'elenco dei settori economici che potranno garantireagli enti privati la possibilità di usufruire del credito diimposta previsto dalla legge Stabilità 2015, per un tet-to di spesa di 80 milioni. Notizia accolta con favore dalpresidente dell'Adepp, Andrea Camporese che si dichiara«soddisfatto del ventaglio dei settori di investimento chepermette di calibrare le scelte delle Casse non solo in re-lazione ai settori ma anche in funzione a ciò che gli stessidetengono già in portafoglio anche se il bonus andrebbeesteso su più anni». Si concretizza, quindi, lo sconto fisca-le che per gli enti di previdenza sarà pari alla differenzatra l'ammontare delle ritenute applicate nella misura del26%, sui redditi di natura finanziaria, e l'ammontare ditali ritenute e imposte sostitutive computate nella misuradel 20%, a condizione che un importo corrispondente taliredditi sia investito nelle attività di carattere finanziarioindividuate. Per i fondi pensione, invece, il bonus saràpari al 9% del risultato netto di gestione (da una ritenutadel 20%). Compito degli enti, inoltre, quello di formulareall'Agenzia le entrate delle istanze specificando gli inve-stimenti effettuati entro sei mesi dal termine del periodod'imposta di riferimento e quello massimo agevolabile.L'ammontare del credito d'imposta utilizzato in compen-sazione, infine, non dovrà eccedere l'importo concessodalle Entrate. In caso contrario, infatti, l'operazione diversamento verrà rifiutata.

Beatrice Migliarini

Casse di previdenza Pagina 14

ell'Esercitoingegnerianche «bassi»Guglielmo Saporito

Non c'è limite d1 altezza

minima nel concorsi per inge-

gneri nel settore tecnico del-

l'Esercito. Lo sottolinea il Tar

Lazio con la sentenza 4181 del13

marzo, su ricorso diunalaurea-

ta che, superate le prove cultu-

rali, fisiche e attitudinali, era

stata ritenuta non idonea per-

chè alta 1,57 m invece degli 1,61

previsti dal bando. Finora il

personale delle forze armate è

stato selezionato contalelimite(Dpr 90/2010, articolo 587), in

attesa della modifica (prevista

dalla legge 2/2015 per agosto),

che sostituirà all'altezza para-

metri di composizione corpo-

rea, forza muscolare e massa

metabolicamente attiva.

Dal1993 laConsultaha elimi-nato norme (della Provincia diTrento) sull'altezza minima in-differenziata per uomini e don-ne nella polizia locale; anchel'articolo 57 del Dlgs 198/2006sottolinea che l'altezza non èmotivo di discriminazione nel-l'accesso acariche,professionieimpieghi pubblici. Nelle forzearmate era rimasto il Dpcm411/1987, abrogato nel 2010 dal-l'articolo 2269 del Dlgs 66 mamantenendo le altezze minime(articolo 587delDpr9o/2olo).ilTar mette ordine dando rilievoalla diversità di mansioni, senzasoglie generali e astratte: non sipossono discriminare gli inge-gneri s enza giustificazioni orga-nizzative, perchè non svolgonoattivitàoperative,bensìle stessemansioni dei ruoli civili. Inoltre,una platea di concorrenti ingiu-stificatamente ristretta preclu-de di arruolare ipiù bravi.

I giudici danno inoltre attoche certe mansioni (in carri ar-mati, paracadutismo da elicot-tero, aerei da combattimento,sommergibili) appaiono addi-rittura più adatte ai bassi e ag-giungono che all'estero iminimisono inferiori e accompagnatida una valutazione funzionalecomplessiva, con indici di mas-sa corporea. Ciò qualifica comeirragionevole Il limite di altezzaminimo. Per funzioni e ruoli me-ramente tecnici (come quelloingegneri) si terrà, quindi, pre-sente l'idoneità complessiva.

Ingegneri Pagina 15

LA SCt71`iP.1RfiAI)ILEE litiANYM

La lezione utiledi Singapore:la meritocraziafa vivere meglio

di RogerAbravanel

n Italia non è stato dato mol-to risalto all'annuncio della

morte, qualche giorno fa, diLee Kuan Yew, fondatore diSingapore e per trent'anniprimo ministro di questa città-Stato , con circa cinque milionidi abitanti.Singapore non è unademocrazia, e il suo sistemapolitico non può essere unmodello per il mondooccidentale , ma vienecomunque studiato da moltigoverni per il suo modello diamministrazione pubblica.Quando Lee prese la guida delPaese nel 1988 , la situazioneeconomica era drammatica, vierano gravi tensioni sociali tracittadini malesi, cinesi edindiani e nessuna risorsanaturale (Singapore non èDubai o gli Emirati Arabi).

continua a pagina 32

Pubblica amministrazione Pagina 16

I

ppure in trent'anni Lee KuanYew ha creato infrastrutture ec-cellenti, un ecosistema che hafavorito l'innovazione in moltisettori industriali e di servizio eha migliorato enormemente laqualità della vita dei suoi citta-dini. Quando lo incontrai aHong Kong circa 15 anni fa e glichiesi tre lezioni da imparareda questo straordinario succes-so mi rispose «Meritocracy ,meritocracy, meritocracy». Edera vero. Questo straordinarioleader (laurea a Cambridge conlode e considerato da HenryKissinger «l'uomo più intelli-gente dell'Oriente») aveva capi-to che, non potendo contaresui petrodollari, doveva fare le-va sull'unica risorsa che aveva:il capitale umano. Ha così crea-to l'amministrazione pubblicamigliore del mondo, di granlunga superiore a quella fran-cese, per decenni modello diriferimento per molti governioccidentali e motore dello svi-luppo del Paese.

La Costituzione di Singapo-re stabilisce la meritocrazia co-me un principio fondamentalee prevede un apposito organo,con rango costituzionale e su-per partes per sorvegliarne laattuazione, la Public ServiceCommission. Questo organoda anni si preoccupa di sele-zionare e attrarre nel serviziopubblico i migliori talenti e poidi seguirli nel loro sviluppoprofessionale. La selezione ini-zia al quarto anno delle scuoleelementari e il 6-7 per centodei migliori ragazzi vengonoavviati a percorsi formativi ec-cellenti, nelle scuole seconda-rie e nelle università. I miglioriricevono borse di studio perandare nelle più ambite uni-versità di Singapore e all'estero(Singapore ha un accordo da

IL MERITO ,. GOVERNOM0' D EL L i

di RogerAbravanel

25 anni con la Kennedy Schoolof Government di Harvard perfarvi studiare i suoi studentipiù brillanti). Ogni anno 4-500giovani vengono finanziati conqueste borse di studio: comese da noi lo Stato sostenessecosì gli studi di 5.000 studentinelle migliori università italia-ne e all'estero. La Public Servi-ce Commission si occupa an-che di inserire questi bravissi-mi laureati nel settore pubbli-co attraverso carriere fast track(scorciatoie) e per 4 0 5 annivengono formati e ulterior-mente selezionati per posizio-ni prestigiose nella ammini-strazione pubblica, spesso ap-pena trentenni.

Lee Kuan Yew sottolineavadue leve essenziali per fare fio-rire questo modello merito-cratico. La prima è il rispettodella legalità, soprattutto at-traverso una lotta senza quar-tiere alla corruzione: qualcheanno fa, Beppe Severgniniscrisse su questo quotidianoche era rimasto sorpreso

quando scoprì che a Singapo-re, nelle mense e nelle tavolecalde, la gente lascia il proprioportafoglio e il cellulare comesegnaposto prima di mettersiin coda. La seconda leva è rap-presentata dal sistema educa-tivo, uno dei migliori al mon-do che è servito non solo a se-lezionare e formare una eccel-lente classe dirigente dellaamministrazione pubblica,ma anche a elevare la forma-zione di tutta la popolazioneper le competenze della vita edel lavoro.

Un modello replicabile danoi? Forse. Negli ultimi 8 annichi scrive ha proposto a più diun governo un piano (l'hochiamato «mille leader per laPA»), basato su concetti simili.Una selezione dei migliori di-plomati delle scuole superioricon test standard tipo Invalsi(non la maturità che continuaa sfornare al Sud il doppio deicento e lode che al Nord), perfarli studiare nelle miglioriuniversità. Poi, per i più bril-

lanti, l'istituzione di borse distudio «ricche» per frequenta-re atenei all'estero. Al rientroquesti giovani verrebbero inse-riti in progetti di grande visibi-lità con programmi di carrierasu misura, vincolati a dedicarealmeno 5 anni della loro car-riera nel settore pubblico.

Ma il programma non è maipartito, e non bisogna stupirsi.Gli attuali vertici della PA alcentro e sul territorio non so-no stati scelti con criteri meri-tocratici, quindi non possonoessere interessati al progetto.

Forse, in occasione dei fu-nerali di Lee Kuan Yew, qual-che leader politico italiano po-trebbe porgere un omaggio aun vero alfiere del merito,pensando a come organizzarein Italia una Public ServiceCommission su modello diSingapore. Una iniezione dimerito nella nostra PA non tra-sformerà l'Italia in una tigreasiatica, ma può aiutarla a ere-scere.

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblica amministrazione Pagina 17

ASSOCIAZIONI SOTTO INCHIESTA

La truffa dei Consdi Giulio De Santis

ertificavano prestazioniinesistenti per ottenere fi-

nanziamenti regionali fino a 75mila euro. È l'accusa per cui so-no indagati i rappresentanti le-gali e i presidenti di 4 associa-

t rlzioni consumatori. Agli accusati la Procura contesta il reato ditruffa ai danni dello Stato. A fi-nire nel mirino del pm Giusep-pe Deodato - vicino a chiuderel'inchiesta cui seguirà la richie-sta di giudizio - 4 sigle note.

continua a pagina 5

Consumatori Pagina 18

False certificazioniper ottenere fondiSotto accusaquattro associazioni

SEGUE DALLA PRIMA

Si tratta di FederconsumatoriLazio, dell'Unione NazionaleConsumatori,dell'Associazione difesa eorientamento consumatoriLazio (Adoc) e del Coniacut-Coordinamento nazionaleconsumatori e utenti onlus. Ifatti risalgono al 2012, quandole organizzazioni presentanodomanda per avere ifinanziamenti messi adisposizione dalla Regione perprogetti di tutela deiconsumatori. È previsto cheogni organismo possa averefino a 75 mila euro ma tuttodeve essere riscontrabileattraverso fatture. Nei casi deidossier depositati da Adoc eConiacut, i documentisuperano il vaglio dellaRegione e le due sigleottengono 22mila e 5mila europer i loro progetti.Anche le pratiche diFederconsumatori Lazio edell'Unione NazioneConsumatori Lazio ottengonoil via libera. In questi ultimidue casi però quando giunge ilmomento di ritirare l'assegno,il finanziamento salta perl'intervento dell'autoritàgiudiziaria che dubitadell'esistenza delle prestazionidocumentate. Alla stessaconclusione la procura giungeanche per i primi due casi. Escattano le denunce per truffa.

Giulio De Santis© RIPRODUZIONE RISERVATA

Consumatori Pagina 19

Savoncelli : la riforma del catastoprimo passo per la ripresa delledilizia

BuildSmart ! si è rivelato una delle novitàpiù interessanti della settima edizione diMade Expo , un evento nell 'evento carat-terizzato da un elevato tasso di innovazio-ne tecnologica: per chi opera nell'edilizia,una piattaforma di sperimentazione delfuturo . Qui Maurizio Savoncelli , membrodel Comitato d'onore, ha portato la suaprovocazione : parlare di riforma del ca-tasto ai visitatori interessati alla qualitàenergetica e all 'elevato benessere degliedifici . «Lo sviluppo dell 'architettura, deldesign e dell 'edilizia passa certamenteattraverso l'innovazione e la sostenibi-lità, ma queste », spiega parafrasando uncelebre spot , «sono nulla senza la sem-plificazione e la trasparenza normativa.Ovunque sentiamo dire: se riparte l'edi-lizia riparte il Paese. Ed è vero : la carat-

teristica del settore è di comportarsi damoltiplicatore degli investimenti . Tutta-via, sarebbe fuorviante immaginare chequesto possa avvenire in assenza dellaconoscenza approfondita della fisiono-mia e dello stato del patrimonio edilizioitaliano e di un sistema di fiscalità immo-biliare rispettoso del principio di equità.Dalla fattibilità di queste condizioni, checoincidono con gli obiettivi della rifor-ma del catasto , sarà poi possibile defini-re e rendere strutturali politiche fiscaliin grado di favorire interventi di riusoe risparmio energetico. Parlarne a MadeExpo , habitat naturale dei professionistidi settore , significa dare loro gli strumen-ti per completare la conoscenza di ciò cheintendono rigenerare : il territorio».

Riforma Catasto Pagina 20

UBERAUZZAZIONI

.Notariato:garanzieper i beniOffrire garanzie e cer-tezze nell'ambito dellacircolazione dei beni.Questo il compito a cuiil Consiglio nazionaledel notariato non vuo-le venire meno e cherischia di essere messoa repentaglio attraver-so il ddl concorrenza.A renderlo noto, ieri,lo stesso Consiglio na-zionale a seguito di

incontro con il mi-nistro della giustizia,Andrea Orlando. Nelcorso dell'incontro, ilNotariato, pur confer-mando il favore verso

isure innovative perla professione e i citta-dini, ha illustrato in leperplessità sul ddl cheè diretto a incidere suun sistema di garanziee certezze nella circola-zione dei beni. Tema sucui il ministro Orlandoha assicurato di porrela massima attenzionealla luce delle argomen-tazioni del settore.

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Il Notariato incontra Orlando:«Perplessi sul Ddl concorrenza»Il Consiglio nazionale delNotariato ha incontrato ilministro della Giustizia,Andrea Orlando, al qualeaveva chiesto un confrontoall'indomani dell'annuncio daparte del governo dellapresentazione del disegno dilegge sulla concorrenza. IlNotariato, pur confermandoil favore verso misureinnovative perla professionee i cittadini, ha illustrato al

ministro le forti perplessitàdella categoria sulprovvedimento «che è direttoa incidere su un sistema digaranzie e certezze nellacircolazione dei beni chepone oggi l'Italiaall'avanguardia rispetto amolti paesi nel mondo», comespiega il una nota. Dal cantosuo, il ministro ha assicuratola sua attenzione sullequestioni poste dai notai.

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