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1 Principali prescrizioni legislative su efficienza energetica in edilizia e certificazione energetica degli edifici alla luce dei DM 26.6.2015, decreti attuativi del DL 63/2013 e della legge 90/2013 arch. Monica Cannaviello (monica [email protected]), Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale Luigi Vanvitelli, Seconda Università degli Studi di Napoli prof. ing. Francesco Minichiello (minichie@unina .it), Dipartimento di Ingegneria Industriale (sezione ETEC), Università degli Studi di Napoli Federico II

Certificazione energetica degli edifici didattico/2018... · energetica in edilizia e certificazione energetica degli edifici alla luce dei DM 26.6.2015, decreti attuativi del DL

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Principali prescrizioni legislative su efficienza

energetica in edilizia e certificazione energetica

degli edifici alla luce dei

DM 26.6.2015, decreti attuativi del DL 63/2013 e dellalegge 90/2013

• arch. Monica Cannaviello ([email protected]),

Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale Luigi

Vanvitelli, Seconda Università degli Studi di Napoli

• prof. ing. Francesco Minichiello ([email protected]),

Dipartimento di Ingegneria Industriale (sezione ETEC),

Università degli Studi di Napoli Federico II

Decreti attuativi della legge 90/2013 e del DL 63/2013

• DM 26.6.2015 "Applicazione delle metodologie di calcolo delle

prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti

minimi degli edifici”

• DM 26.6.2015 "Schemi e modalità di riferimento per la compilazione

della relazione tecnica di progetto ai fini dell’applicazione delle

prescrizioni e dei requisiti minimi di prestazione energetica negli edifici”

• DM 26.6.2015 "Adeguamento linee guida nazionali per la certificazione

energetica degli edifici"

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Sostituisce il D.P.R. 59/2009

Art. 3 - Criteri e metodologie di calcolo della prestazione

energetica degli edifici – basati su:

• raccomandazioni CTI 14/2013,

• UNI TS 11300 1-2-3-4

• UNI EN 15193 sui requisiti energetici per l’illuminazione

Il CTI — energia e ambiente, entro 90 giorni dall'emanazione delle norme EN a

supporto della Direttiva 2010/31/UE, predispone uno schema di norma tecnica

nazionale e relative linee guida per il calcolo della prestazione energetica con

metodo orario semplificato, sulla base di quanto definito nella norma Uni EN ISO

13790, al fine della sua eventuale introduzione nelle successive revisioni del

presente decreto.

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Allegato 1 Criteri generali e requisiti delle prestazioni energetiche degli edifici

Ristrutturazioni importanti

Si definisce ristrutturazione importante l'intervento che interessa gli elementi e i

componenti integrati costituenti l'involucro edilizio che delimitano un volume a

temperatura controllata dall'ambiente esterno e da ambienti non climatizzati, con

un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda

complessiva dell'edificio.

Distinzione tra:

➢ edifici di nuova costruzione (fabbricati il cui titolo abilitativo sia stato richiesto dopo l’entrata in vigore del decreto)

➢ ristrutturazioni importanti (di primo e secondo livello)

➢ riqualificazioni energetiche

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimiAllegato 1 Criteri generali e requisiti delle prestazioni energetiche degli edifici

a) ristrutturazioni importanti di primo livello: l'intervento, oltre a interessare

l'involucro edilizio con un'incidenza superiore al 50 per cento della superficie

disperdente lorda complessiva dell'edificio, comprende anche la

ristrutturazione dell'impianto termico per il servizio di climatizzazione invernale

e/o estiva asservito all'intero edificio. In tali casi i requisiti di prestazione

energetica si applicano all'intero edificio e si riferiscono alla sua prestazione

energetica relativa al servizio o servizi interessati;

b) ristrutturazioni importanti di secondo livello: l'intervento interessa l'involucro

edilizio con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente

lorda complessiva dell'edificio e può interessare l'impianto termico per il

servizio di climatizzazione invernale e/o estiva. In tali casi, i requisiti di

prestazione energetica da verificare riguardano le caratteristiche termo-fisiche

delle sole porzioni e delle quote di elementi e componenti dell'involucro

dell'edificio interessati dai lavori di riqualificazione energetica e il coefficiente

globale di scambio termico per trasmissione (H'T) determinato per l'intera

parete, comprensiva di tutti i componenti su cui si è intervenuti.

(N.B.: una ristrutturazione che interessa anche più del 50% della superficie

disperdente va considerata di secondo livello se non si interviene anche sugli

impianti) 5

DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Allegato 1 Criteri generali e requisiti delle prestazioni energetiche degli edifici

Riqualificazioni energetiche

Tutti i casi diversi dai precedenti,

gli interventi quindi che coinvolgono una superficie inferiore o uguale al

25 per cento della superficie disperdente lorda complessiva dell'edificio

e/o consistono nella nuova installazione, nella ristrutturazione di un

impianto termico asservito all'edificio o di altri interventi parziali, ivi

compresa la sostituzione del generatore.

In tali casi i requisiti di prestazione energetica richiesti si applicano ai soli

componenti edilizi e impianti oggetto di intervento, e si riferiscono alle loro

relative caratteristiche termo-fisiche o di efficienza.

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Nuovi ambiti di intervento

Fonte: Valeria Erba Edifici ad energia quasi zero Nuove norme e soluzioni per gli edifici di domani 7

DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Allegato 1 Criteri generali e requisiti delle prestazioni energetiche degli edifici

Deroghe

Risultano esclusi dall'applicazione dei requisiti minimi di prestazione energetica:

a) gli interventi di ripristino dell'involucro edilizio che coinvolgono unicamente strati

di finitura, interni o esterni, ininfluenti dal punto di vista termico (quali la

tinteggiatura), o rifacimento di porzioni di intonaco che interessino una superficie

inferiore al 10 per cento della superficie disperdente lorda complessiva dell'edificio;

b) gli interventi di manutenzione ordinaria sugli impianti termici esistenti.

2. In caso di interventi di riqualificazione energetica dell'involucro opaco che

prevedano l'isolamento termico dall'interno o l'isolamento termico in intercapedine,

indipendentemente dall'entità della superficie coinvolta, i valori delle trasmittanze di

cui alle tabelle da 1 a 4 dell'Appendice B (più avanti riportati), sono incrementati del

30%.

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Allegato 1 – Appendice A

In caso di:

• nuova costruzione o

• ristrutturazione importante,

i requisiti minimi sono determinati con l'utilizzo dell'edificio di

riferimento, in funzione della tipologia edilizia e delle fasce climatiche.

Le classi non si basano più su classi ed indici predefiniti, ma su valori di

volta in volta definiti in relazione alle caratteristiche dell'edificio che si

sta progettando.

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Si introduce il concetto di edificio di riferimento

Allegato 1 – Appendice A

1. Con edificio di riferimento o target si intende un edificio identico in termini di

geometria (sagoma, volumi, superficie calpestabile, superfici degli elementi costruttivi

e dei componenti), orientamento, ubicazione territoriale, destinazione d'uso e

situazione al contorno, ma avente caratteristiche termiche e parametri energetici

predeterminati conformemente alla presente Appendice (A) all’Allegato 1.

2. Con edificio di riferimento si intende quindi un edificio avente un involucro di

riferimento e degli impianti tecnici di riferimento.

3. Per i tutti i dati di input e i parametri non definiti nella presente Appendice si

utilizzano i valori dell'edificio reale.

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Si introduce il concetto di edificio di riferimento

Allegato 1 – Appendice A

Non esistono più i limiti assoluti di energia primaria, suddivisi per zona

climatica e rapporto S/V, sostituiti da quelli costruiti sull’edificio di

riferimento.

Non è più necessario suddividere il valore del fabbisogno di energia

primaria per m2 o m3 a seconda della destinazione d’uso, ma l’indice

globale di energia primaria non rinnovabile è espresso solo in

kWh/m2|anno.

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Allegato 1 – Appendice A

L'edificio reale da certificare viene confrontato con l’edificio di riferimento,

Il fabbisogno energetico annuale globale si calcola per singolo servizio

energetico, espresso in energia primaria, su base mensile.

Con le stesse modalità si determina l'energia rinnovabile prodotta all'interno del

confine del sistema, e si opera la compensazione tra i fabbisogni energetici e

l'energia rinnovabile prodotta «on site», per vettore energetico e fino a copertura

totale del corrispondente vettore energetico consumato.

un edificio che avrà caratteristiche geometriche, di ubicazione, orientamento,destinazione d’uso uguali all’edificio reale, ma dotato di involucro e impianti concaratteristiche termiche e parametri energetici definiti dai requisiti minimi fissati dallalegge.

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Il modello dell’edificio di riferimento risponde all’esigenza di “neutralizzare” i fattori

contingenti, quali condizioni climatiche e di utilizzo.

I limiti di legge non vengono stabiliti in assoluto in funzione di alcuni fattori, ma

vengono costruiti “su misura” per l’edificio regolamentato. 13

DM 26.6.2015 – Requisiti minimiAllegato 1 – Appendice A - Si riportano di seguito (diapositive da 14 a 18) i valori

dei parametri caratteristici del fabbricato e degli impianti dell’edificio di riferimento

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimiAllegato 1 – Appendice A

Parametri caratteristici dell’involucro dell'edificio di riferimento.

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimiAllegato 1 – Appendice A

parametri caratteristici dell’involucro dell'edificio di riferimento.

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimiAllegato 1 – Appendice A

parametri caratteristici degli impianti dell'edificio di riferimento.

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LEGENDA:

- Ƞu è il prodotto dei rendimenti di distribuzione, regolazione ed emissione

- H = Heating = riscaldamento = climatizzazione invernale

- C = Cooling = raffreddamento = climatizzazione estiva

- W = Water = acqua (calda sanitaria)

DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Allegato 1 – Appendice A

Parametri caratteristici

degli impianti dell'edificio di

riferimento.

Le efficienze indicate nelle

tabelle 7 ed 8 sono

comprensive dell'effetto dei

consumi di energia elettrica

ausiliaria.

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Allegato 1 – Appendice A – PARAMETRI PER LE VERIFICHE DI LEGGE

Coefficiente medio globale di scambio termico

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in cui:

Htr,adj = HD + HG + HU + HA

HD = coefficiente di scambio termico diretto per trasmissione verso l’ambiente

esterno (W/K)

Hg = coefficiente di scambio termico verso il terreno (W/K)

HU = coefficiente di scambio termico diretto per trasmissione verso ambienti non

climatizzati (W/K)

HA = coefficiente di scambio termico per trasmissione verso altre zone interne o

esterne all’edificio climatizzate e a temperatura diversa (W/K)

DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Allegato 1 – Appendice A – PARAMETRI PER LE VERIFICHE DI LEGGE

Coefficiente medio globale di scambio termico

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Allegato 1 – Appendice A – PARAMETRI PER LE VERIFICHE DI LEGGE

Area solare equivalente estiva

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Tra le prescrizioni comuni agli interventi di nuova costruzione, ristrutturazioni

importanti di primo livello e ristrutturazioni importanti di secondo livello:

Miglioramento delle prestazioni estive:

Al fine di limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva e di contenere

la temperatura interna degli ambienti, nonché di limitare il surriscaldamento a scala

urbana, per le strutture di copertura degli edifici è obbligatoria la verifica

dell’efficacia, in termini di rapporto costi-benefici, dell’utilizzo di:

a. materiali ad elevata riflettanza solare (0,65 per le coperture piane e 0,3 per le

coperture a falda)

b. tecnologie di climatizzazione passiva (ventilazione, copertura a verde…)

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimiIndici di prestazione energetica:

Prima di questo decreto il valore di energia primaria globale comprendeva i

consumi per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria

e, per il non residenziale, anche quelli dovuti all’illuminazione.

Il decreto rende ora obbligatorio il calcolo di:

EPgl,tot indice di prestazione energetica globale totale (kWh/m2

all’anno),

- pedice globale perché EPgl,tot è somma di:

• EPH, energia primaria non rinnovabile utilizzata per la climatizzazione invernale,

• EPC , energia primaria non rinnovabile utilizzata per la climatizzazione estiva,

• EPW per la produzione di acqua calda sanitaria,

• EPV per la ventilazione,

nel caso del settore non residenziale comprende anche:

• EPL per l’illuminazione artificiale,

• EPT per il trasporto di persone (da intendersi come il fabbisogno di energia per

ascensori e scale mobili e marciapiedi mobili).

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- pedice totale, perché EPgl,tot può anche essere visto come somma di EPgl,nr e

EPgl,ren

DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Altre prescrizioni comuni agli interventi di nuova costruzione, ristrutturazioni

importanti di primo livello e ristrutturazioni importanti di secondo livello.

- Verifiche termo-igrometriche, che prevedono la verifica di assenza di condensainterstiziale e assenza del rischio di formazione di muffa.La verifica deve essere eseguita con riferimento alla norma tecnica UNI EN ISO 13788 enelle condizioni delle classi di concentrazione definite nella stessa.

- Obbligo di trattamenti dell’acqua negli impianti termici

- Verifiche sugli impianti di micro-cogenerazione

- Verifiche sull’efficienza di ascensori e scale mobili

Etc.

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Quando si interviene sugli impianti, indipendentemente dal tipo di

intervento bisogna rispettare le seguenti prescrizioni:

DM 26.6.2015 – Requisiti minimiPrescrizioni nei casi di nuova costruzione, demolizione e ricostruzione,

ampliamenti volumetrici e ristrutturazioni importanti di primo livello

Fonte: Valeria Erba Edifici ad energia quasi zero Nuove norme e soluzioni per gli edifici di domani

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EPH,nd = indice di

prestazione termica utile

per riscaldamento;

dipende da isolamento

termico involucro, da

rendimento di eventuali

impianti di ventilazione e

da apporti interni e solari;

Non dipende dagli

impianti.

EPC,nd = idem, ma per

raffrescamento

DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Fonte: Valeria Erba Edifici ad energia quasi zero Nuove norme e soluzioni per gli edifici di domani

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La verifica sulla massa superficiale e trasmittanza periodica è obbligatoria per la località in esame (esclusa la zona F), se l’irradianza media mensile su superficie orizzontale, nel mese di massima insolazione estiva, è maggiore o uguale a 290 W/m2.

Prescrizioni nei casi di nuova costruzione, demolizione e ricostruzione,

ampliamenti volumetrici e ristrutturazioni importanti di primo livello

Vanno inoltre effettuate:

- verifiche termo-igrometriche su componenti di involucro opaco dell’edificio;

- verifiche su riflettanza solare minima dello strato di finitura dei tetti o alternativa

(tecnologie di climatizzazione passiva)

Appendice B (Allegato 1)

REQUISITI SPECIFICI PER GLI EDIFICI ESISTENTI

SOGGETTI A RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

Si riportano i valori limite dei parametri caratteristici

degli elementi edilizi (e poi degli impianti di

riscaldamento e raffrescamento) negli edifici esistenti

sottoposti a riqualificazione energetica.

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Appendice B (Allegato 1) - REQUISITI SPECIFICI PER GLI EDIFICI ESISTENTI SOGGETTI

A RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

28

Appendice B (Allegato 1) - REQUISITI SPECIFICI PER GLI EDIFICI ESISTENTI SOGGETTI

A RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

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Appendice B (Allegato 1) - REQUISITI SPECIFICI PER GLI EDIFICI ESISTENTI SOGGETTI

A RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

30Tali valori sono riportati nelle diapositive 17 e 18.

Appendice B (Allegato 1) - REQUISITI SPECIFICI PER GLI EDIFICI ESISTENTI SOGGETTI

A RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

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Appendice B (Allegato 1) - REQUISITI SPECIFICI PER GLI EDIFICI ESISTENTI SOGGETTI

A RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

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Appendice B (Allegato 1) - REQUISITI SPECIFICI PER GLI EDIFICI ESISTENTI SOGGETTI

A RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

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DM 26.6.2015 – Requisiti minimi

Edificio ad energia quasi zero

Tutti gli edifici, siano essi di nuova costruzione o esistenti, possono essere definiti

ad energia quasi zero, ai sensi dei decreti attuativi della legge 90, se sono

contemporaneamente rispettati i seguenti requisiti:

- H’t inferiore ai valori limite tabellati

- Asol,est/Asup utile, inferiore ai valori limite tabellari

- EPH,nd - EPC,nd – Epgl,tot inferiori ai limiti calcolati con l’edificio di riferimento

determinato con i valori vigenti dal 1°gennaio 2019 per gli edifici pubblici e dal

1°gennaio 2021 per tutti gli altri edifici

- ηH, ηW e ηC, superiori ai valori indicati per l’edificio di riferimento (ηH,limite, ηW,limite e

ηC,limite)

- riguardo a obbligo di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili FER (D.lgs. 28/2011):

- almeno 50% consumi energetici (energia termica) di ACS da FER;

- almeno 50% consumi (energia termica) ACS+RISC+RAFF da fonti

energetiche rinnovabili;

- produzione di energia elettrica da FER tale da ottenere almeno 1 kWel di

picco per ogni 50 m2 in pianta dell’edificio, a livello del terreno. 34

DM 26.6.2015 – linee-guida nazionali per la

certificazione energetica degli edifici

Il presente decreto si pone la finalità di favorire l’applicazione

omogenea e coordinata dell’attestazione della prestazione

energetica degli edifici e delle unità immobiliari, su tutto il territorio

nazionale.

Definisce:

a) le Linee-guida nazionali per l’attestazione della prestazione

energetica degli edifici;

b) gli strumenti di raccordo, concertazione e cooperazione tra lo

Stato e le regioni;

c) la realizzazione di un sistema informativo comune per tutto il

territorio nazionale per la gestione di un catasto nazionale degli

attestati di prestazione energetica e degli impianti termici.

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DM 26.6.2015 – linee-guida nazionali per la

certificazione energetica degli edifici

Le disposizioni sono direttamente operative nelle Regioni e nelle

Province autonome che non abbiano ancora provveduto ad

adottare propri strumenti di attestazione della prestazione

energetica degli edifici in conformità alla direttiva 2010/31/UE.

Se queste avessero adottato propri strumenti dovranno

intraprendere misure atte a favorire, entro due anni dall'entrata

in vigore del decreto (dal 1 ottobre 2015), l'adeguamento dei

propri strumenti regionali alle Linee guida.

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DM 26.6.2015 – linee-guida nazionali per la

certificazione energetica degli edifici

Le Linee-guida disciplinano in particolare:

a) metodologie di calcolo, anche semplificate, per gli edifici

caratterizzati da ridotte dimensioni e prestazioni energetiche di

modesta qualità, finalizzate a ridurre i costi a carico dei cittadini;

b) il format dell’APE, (appendice B), comprendente tutti i dati

relativi all'efficienza energetica dell'edificio e all'utilizzo delle fonti

rinnovabili;

c) lo schema di annuncio di vendita o locazione, (appendice C),

che renda uniformi le informazioni sulla qualità energetica degli

edifici fornite ai cittadini;

d) la definizione del sistema informativo comune per tutto il

territorio nazionale, di seguito chiamato SIAPE, di cui all'art. 1,

comma 1, lettera c).

Allegato 1 – Linee-guida nazionali

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DM 26.6.2015 – linee guida nazionali per la

certificazione energetica degli edifici

Allegato 1 – Linee guida nazionali - Definizione delle classi

energetiche

La scala delle classi (si veda la diapositiva 41) è definita a

partire dal valore dell’indice di prestazione energetica globale

non rinnovabile dell’edificio di riferimento (calcolato secondo

quanto previsto dall’Allegato 1 del decreto requisiti minimi),

ipotizzando che in esso siano installati elementi edilizi e impianti

standard dell’edificio di riferimento di cui alla Tabella 1, dotati

dei requisiti minimi di legge in vigore dal 1° gennaio 2019 per gli

edifici pubblici, e dal 1° gennaio 2021 per tutti gli altri.

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DM 26.6.2015 – linee guida nazionali per la

certificazione energetica degli edifici

Allegato 1 – Linee guida nazionali

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DM 26.6.2015 – linee guida nazionali per la

certificazione energetica degli edifici

Allegato 1 – Linee guida nazionali - Definizione delle classi energetiche

Gli intervalli di prestazione che identificano le altre classi sono ricavati

attraverso coefficienti moltiplicativi di riduzione/maggiorazione del

suddetto valore (dell’indice di prestazione energetica globale non

rinnovabile dell’edificio di riferimento).

Ai fini della determinazione della classe energetica complessiva

dell’edificio per la redazione dell’APE, in base a quanto sopra detto, si

procede come segue:

a) si determina il valore di per l'edificio di

riferimento secondo quanto previsto dall’Allegato 1 del decreto requisiti

minimi, dotandolo delle tecnologie standard riportate nella Tabella 1, in

corrispondenza dei parametri vigenti per gli anni 2019/21;

b) si calcola il valore di per l’immobile oggetto dell’attestazione e

si individua la classe energetica da attribuire in base alla Tabella 2. 40

DM 26.6.2015 – linee guida nazionali per la

certificazione energetica degli edifici

Allegato 1 – Linee guida nazionali - Definizione delle classi energetiche

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DM 26.6.2015 – linee guida nazionali per la

certificazione energetica degli edifici

Allegato 1 – Linee guida nazionali

L’ APE, redatto da un soggetto abilitato (ai sensi del DPR 16 aprile 2013, n. 75),

deve riportare, obbligatoriamente, pena l'invalidità:

a) la prestazione energetica globale sia in termini di energia primaria totale che

di energia primaria non rinnovabile, attraverso i rispettivi indici (EPgl,tot, EPgl,nren);

b) la classe energetica determinata attraverso l'indice di prestazione

energetica globale, espresso in termini di energia primaria non rinnovabile

(EPgl,nren);

c) la qualità energetica del fabbricato ai fini del contenimento dei consumi

energetici per il riscaldamento e il raffrescamento, attraverso gli indici di

prestazione termica utile per la climatizzazione invernale ed estiva dell'edificio;

d) i valori di riferimento, quali i requisiti minimi di efficienza energetica vigenti a

norma di legge;

e) le emissioni di anidride carbonica;

f) l'energia esportata;

g) le raccomandazioni per il miglioramento dell'efficienza energetica con le

proposte degli interventi più significativi ed economicamente convenienti,

distinguendo gli interventi di ristrutturazione importanti da quelli di riqualificazione

energetica. 42

DM 26.6.2015 – linee guida nazionali per la

certificazione energetica degli edifici

Come cambia l’APE

Si riassumono i principali cambiamenti nel nuovo modello di APE:

➢ attestato unico semplificato su tutto il territorio nazionale, con

una metodologia di calcolo omogenea per la classificazione delle

prestazioni energetiche, a cui le Regioni dovranno adeguarsi

entro due anni;

➢ 10 classi energetiche, dalla A4 (la migliore) alla G (la peggiore);

➢ sistema informativo unico, il SIAPE, contenente tutti i dati relativi

agli APE;

➢ prestazione energetica globale in due termini:

- energia primaria totale (EPgl,tot);

- energia primaria non rinnovabile (EPgl,nren). 43

DM 26.6.2015 – linee guida nazionali per la

certificazione energetica degli edifici

Come cambia l’APE

Vengono usate le "faccine" ("emoticon") per facilitare la comprensione del

documento per gli inquilini, gli affittuari e gli acquirenti che non sono tecnici.

Per la prestazione energetica invernale dell’involucro, la qualità è definita a

partire dal valore dell’indice di prestazione termica utile per il riscaldamento

dell’edificio di riferimento, EPH,nd,riferimento (anche indicato come EPH,nd,limite).

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DM 26.6.2015 – linee guida nazionali per la

certificazione energetica degli edifici

Come cambia l’APE

Per la prestazione energetica estiva dell’involucro edilizio, la qualità

dipende:

• per i componenti opachi, dalla trasmittanza termica periodica YIE

• per i componenti trasparenti, dall’area solare equivalente estiva per

unità di superficie utile (Asol,est/Asup utile)

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