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cinema &fiction Anno 66 - numero 3/4 - giugno/agosto 2014 - 2,00 JIMI HENDRIX È VIVO Al Ciné di Riccione il film sul più grande chitarrista della storia del rock Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale 70% DCB Roma SCHERMI D’ESTATE Transformers 4 Planes 2 Apes Revolution 22 Jump Street Dragon Trainer 2 ITALIANI AL LAVORO Tutti i set dall’Alto Adige alla Puglia NUOVE TENDENZE Sempre più cinema per il web LE INTERVISTE Anna Falchi Peter Greenaway Giorgio Pasotti Fabio Ferrari Ninì Salerno Paolo Logli Lello Savonardo

Cinecorriere 2014 n3 4 hendrix

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Numero speciale dedicato alle giornate professionali del cinema italiano

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Page 1: Cinecorriere 2014 n3 4 hendrix

cinema&fictionAnno 66 - numero 3/4 - giugno/agosto 2014 - 2,00 €

JIMI HENDRIX È VIVOAl Ciné di Riccione

il film sul più grande chitarrista

della storia del rock

Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale 70% DCB Roma

SCHERMI D’ESTATETransformers 4Planes 2Apes Revolution22 Jump StreetDragon Trainer 2

ITALIANI AL LAVOROTutti i set dall’Alto Adige alla Puglia

NUOVE TENDENZESempre piùcinema per il web

LE INTERVISTEAnna FalchiPeter GreenawayGiorgio PasottiFabio FerrariNinì SalernoPaolo LogliLello Savonardo

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3-4 giu/ago 20142

Rivista illustrata di Cinema e Fictionfondata e diretta da Alberto Crucillà dal 1948

Autorizzazione del registro n. 473 del 31 ottobre 1948

Direttore ResponsabileRenato [email protected]

Direttore EditorialeAndrea [email protected]

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Art Director Stefano [email protected]

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Piccolo e grande schermo,piccolo e grande cinema conpiù fatica e meno soldi, crisi

o non crisi continuano a esistere, aresistere e sempre più spesso a van-taggio della qualità. Unica risorsa sa-namente alternativa alla mancanza diinvestimenti, di politiche culturali, dimaggiori risorse da parte dello Stato,di Rai e di altri grandi produttori.Non si tratta né di miracoli né di eroi-smi, è la nuova generazione con isuoi nuovi linguaggi e mezzi, la BitGeneration, come la chiama nel suoultimo libro Lello Savonardo, can-tautore, ma soprattutto docente diComunicazione e Culture Giovanilialla Federico II di Napoli. La Bit Ge-neration è la generazione del web,del 2.0, dell’Iphone, della scritturaabbreviata dei messaggini, delle ri-prese di tutto e tutti. Immagini, suoni,app di trucchi e programmi di mon-taggio consentono di riprendere ognipezzo di realtà e di curiosità che ca-pita a tiro, e pure di realizzare quasiper gioco, ma solo se si ha la prepa-razione e si possiede il talento, deiveri e propri film, spot, reportage,clip, cortometraggi. E la dimesti-

chezza col mezzo, la fedeltà delleimmagini, la possibilità di ripren-dere in ogni condizione di luce, uni-tamente al fatto che la crisi aguzzal’ingegno, consentono di realizzarecon sempre maggior frequenza unvero e proprio “nuovo cinema”,quello appunto della Bit Generation.C’è soprattutto questa voglia di nonarrendersi, di non darla vinta allebarriere economiche in questonuovo e sempre più raro numero car-taceo di Cinecorriere, che però ognigiorno guizza in rete grazie alla pas-sione e alla buona volontà dei suoicollaboratori, dal mio vice LuigiAversa, a Silvia Gambirasi, ai giova-

nissimi acquisti Alessandro Logli,Massimiliano Ferone, ad AntonellaPutignano con i suoi sagaci afori-smini cinematografici (sotto ne tro-vate un esempio). In questo numeronon mancano le informazioni suifilm in uscita questa estate e ovvia-mente anche una panoramica sulgrande cinema, questa voltadedicatasoprattutto a uno dei miti più vene-rati da quella Beat Generation deglianni ‘60-’70, Jimi Hendrix, che ri-vive sullo schermo con la sua mu-sica, la sua chitarra e anche grazieall’incredibile somiglianza del pro-tagonista dell’attesissima pellicola.Ospitiamo anche uno scritto su Hen-drix di Paolo Logli, uno dei più notisceneggiatori italiani. Ci sono dun-que soprattutto articoli e informa-zioni sul cinema nel web e per ilweb, il cinema Low Budget e c’èanche un’interessante intervista aPeter Greenaway. Insomma, aspet-tando tempi migliori, i giovani crea-tivi italiani dimostrano che la vogliadi esprimersi inventa vie nuove. Pertenere in vita quella meravigliosacreatura che è il cinema, ragazzi!

Renato Marengo

Anteprima CinéLa chitarra di Jimi Hendrix suona ancoradi Luigi Aversa 3

Schermi d’estateHollywood punta sui blockbusterTra azione e risatedi Alessandro Logli 6

Italiani al lavoroDall’Alto Adige alla Puglia la Penisola è un grande setdi Luigi Aversa 8

Anna Falchi«Io, vittima dei pregiudizi del cinema italiano»di Silvia Gambirasi 10

Web Movies & SeriesLa rivoluzione audiovisiva viaggia in rete di Massimiliano Ferone 11

Peter Greenaway«Non lasciamo fare il cinema solo ai narratori di storie» di Massimiliano Ferone 14

Fabio Ferrari e Ninì SalernoParlano le guest star di Low Budgetdi Luigi Aversa 16

Giorgio Pasotti«La mia overdose da multischermo»di Silvia Gambirasi 18

Paolo LogliProfessione sceneggiatoredi Massimiliano Ferone 20

Cartoon VillageIl festival della fantasiadi L.A. 21

Lello SavonardoBeat e Bit a confrontodi Renato Marengo 22

EPPUR SI MUOVE...editoriale

sommario

GLI AFORISMINI di Antonella Putignanosono su cinecorrierenews.itScusate se esisto, la Cortellesi sotto una buona stella “Iniziate le riprese di Scusate se esisto. La Cortellesi ancorasotto una buona stella è diretta dal suoRiccardo. A Milani quando c’è la nebbia non si vede”.

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Anche quest’anno, i professio-nisti del grande schermo si ri-trovano a Riccione per la

convention estiva dedicata al cinemache verrà. Un appuntamento che daun paio d’anni ha pure unsuo nome, Ciné, ancheper non confonderlo conle Giornate Professionaliinvernali di Sorrento. Unaggiornamento dei listinic’è anche qui in Riviera,ma il Ciné 2014 (30 giu-gno-3 luglio), non è soloquesto. Come annun-ciato a Cannes, i lavoriiniziano con i workshopprofessionali e un im-portante momento di confronto sul-l’industria cinematografica, dal titolo:Mercati a confronto: Italia, Francia

La chitarra di Hendrix suona ancora

di Luigi Aversa

Fra convention, mostre epremiazioni, al Ciné di

Riccione spicca l’anteprimadi Jimi: All Is by My Side,biopic sull’indimenticato

artista di Seattle. Inappendice un contributo diPaolo Logli che su di lui hascritto anche un racconto

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e Spagna tra window, teniture, mul-tiprogrammazione, festa del cinema,estate. Spazio poi alla web sentimentanalysis, che mostra la possibilitàdell’analisi del “sentiment” dei film

in uscita e la relativaelaborazione dati. Novità assoluta e di

grande rilievo socialeMediCinema: Quandoil cinema diventa medi-cina. Un’idea che consi-ste nell’utilizzare ilcinema in ospedalecome terapia del sollievoper pazienti affetti davarie patologie. È prevista inoltre la

premiazione de Il Protagonista, con-test aperto ai giovani fino a 30 anni,tramite la proposta di un minicorto.

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Tra le foto in mostra, una giova-nissima Raffaella Carrà, un’ange-lica Virna Lisi in costume interonero, le Kessler in bikini e Cathe-rine Spaak con il suo cappello dipaglia rosa. Poi Claudia Cardinale,Edwige Fenech, Stefania Sandrellie molte altre.Quest’anno ad arricchire le Gior-

nate arrivano a Riccione numerosiprotagonisti del cinema e dello spet-tacolo: da Dino Abbrescia a FabioDe Luigi, da Silvio Muccino a Vin-cenzo Salemme, fino a Fabio Tro-iano e Belen Rodriguez. Le proiezioni delle anteprime si

tengono presso il Palariccione.Tra i film in programma c’è Bar-

becue di Eric Lavaine (AcademyTwo). Grande successo in Francia, èla storia di un cinquantenne chedopo un attacco di cuore decide dicambiare vita, finendo con il rivolu-zionare quella degli altri.Walking on Sunshine (Eagle Pic-

tures) racconta una festa di matri-monio con fantastica musica anni‘80: da Girls Just Wanna Have Fundi Cyndi Lauper a Wake Me up Be-

La fase di invio dei video si è con-clusa ad aprile e il vincitore, sceltodalla giuria presieduta da DanieleVicari, avrà l’opportunità diun’esperienza formativa di 3 setti-mane presso lo YouTube Space diLondra.Numerose aziende, poi, anche nel

2014 danno vita al Trade Show. Pre-senti produttori e distributori di at-trezzature per il cinema digitale euna sezione software house. Una delle novità dell’edizione

2014 è il San Marino InternationalFilm Festival con la direzione arti-stica di Maurizio Zaccaro.Come sempre, c’è spazio anche

per il pubblico, attraverso un pro-gramma di proiezioni e la mostraBellezze al Bagno di Angelo Fron-toni, realizzata in collaborazionecon il Centro Sperimentale di Cine-matografia.

fore You Go Go degli Wham. Nelcast, con Hannah Arterton eLeona Lewis, anche il nostro GiulioBerruti.Sempre in anteprima viene proiet-

tato Per colpa delle stelle, regia diJosh Boone, dal best seller di JohnGreen, che esplora il lato bello e tra-gico della vita attraverso la love storydi due ragazzi conosciutisi all’internodi un gruppo di supporto per malatidi cancro. Proiettato per gentile con-cessione di 20th Century Fox, il filmè però riservato solo agli esercenti. È aperta a tutti, invece, la proie-

zione di Il Buono, il Brutto, il Cat-tivo di Sergio Leone, con una copiarestaurata della Cineteca di Bologna. Fra i titoli più attesi, però, ce n’è

soprattutto uno: Jimi: All Is by MySide, biopic sul grande Jimi Hen-drix (I Wonder Pictures) diretto daJohn Ridley (Oscar per la sceneg-giatura di 12 anni schiavo). Neipanni di quello che, secondo RollingStone, è stato il più grande chitarristadi tutti i tempi, c’è il cantante e at-tore André 3000, del duo hip-hopdegli OutKast. nnn

Nella pagina diapertura: André3000 in Jimi: All Isby My Side. Quasopra, dall’alto:Clint Eastwood (IlBuono), EliWallach (Il Brutto)e Lee Van Cleef (IlCattivo). Accanto:Leona Lewis eHannah Artertonin Walking onSunshine

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Pubblichiamo un contributo di Paolo Logli (v. in-tervista a pag. 20), che su di lui ha scritto un racconto.“Certo, dire la propria su Jimi Hendrix è un bel-

l’esercizio di umiltà. Sì, perché non riesco a immagi-nare un altro modo di avvicinarmi a qualcuno che haschiantato le regole della musica e ha mostrato che esi-steva un’altra strada. Eppure Jimi lo ha fatto restandoancorato alle radici nere del blues, al mantra ipnoticodelle dodici battute, alla sua storia. L’occasione perparlarne è l’uscita di Jimi: All Is by My Side, e misento autorizzato a parlarne prima di tutto per avernescritto nel mio volume Tenco e gli altri - la cui prefa-zione è stata curata proprio dal direttore di Cinecor-riere, Renato Marengo - in cui ho immaginato, nelracconto Una stanza piena di specchi, l’ultima nottedel più grande mancino del rock, all’Hotel Samar-canda di Londra. Eccone uno stralcio: «...Ora ascol-tate qui: io credo nelle dodici battute. La maggiore remaggiore mi settima, la maggiore mi maggiore, remaggiore la maggiore. Credo nel blues e che il restosi vada a fare fottere e si sbricioli in milioni di briciole.E quegli stronzi di cane possono fischiare quantocazzo gli pare, se ne hanno voglia, tanto non li sentiròpiù. Perché magari non ci sarà più una via di uscita.Nessun’altra, via d’uscita. E invece il blues me l’hapromesso, che sarebbe stato la mia via d’uscita, quella

notte che ho aperto il baule di mia nonna, ed era pienodi dischi e su quei dischi erano incisi suoni da negri eavevano, scritti sull’etichetta, nomi da negri e porta-vano stampate, sulla copertina, le facce di negri. Equelle lettere B, L, U, E, S, si sono guardate riflessesu centinaia di specchi e improvvisamente sono diven-tate milioni, e milioni di milioni di lettere riflesse inmiliardi di specchi in una stanza piena di specchi...giurato su suo Figlio, che il Blues mi avrebbe salvatola vita...»Ho riprodotto uno passaggio di quel racconto

scritto un paio d’anni fa come lasciapassare. Maavrei voluto parlare comunque di Hendrix, per direuna cosa banale ma evidente: se ci troviamo, dopo4 decine di anni, a parlare di lui e dei suoi suoni, edi tutti coloro che costruirono quella irripetibile,ahimé, stagione della musica, è perché quella musicaera fondata sul pensiero, sulla cultura musicale, sulsenso. Suonare, per lui, e per molti altri di quel pe-riodo, non era solo vendere dischi. Anche, per carità.Era pure mercato, ma dopo. Prima, era l’urgenza dicomunicare una speranza per il futuro del mondo, evestirla di suoni. Così è nato Jimi Hendrix, e moltialtri ai quali dopo 40 anni guardiamo con la stessaammirazione. Può sembrare un’osservazione terraterra, ma, dovendo essere sintetico, scelgo di puntaresu questa. A volte, le cose semplici sono le primeche vengono dimenticate. E intanto ci domandiamoperché la musica muore”. nnn

Dall’alto, in sensoorario: AnselElgort e ShaileneWoodley in Colpadelle stelle; BelenRodriguez, ospitedi Ciné, comeFabio De Luigi;una scena diBarbecue e,accanto, LambertWilson,protagonista delmedesimo filmdiretto da EricLavaine

A proposito di Jimi

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Le sale cinematografiche d’estatetradizionalmente si svuotano, dititoli e di pubblico (non neces-

sariamente in quest’ordine), ma ormaida qualche anno, a luglio e agosto, c’èun’inversione di tendenza.

Il cinema nostrano è rappresentatoda un solo titolo, L’estate sta finendo,ma fatta eccezione per quest’unica sor-tita (gli italiani in questo periodo gi-rano, vedi articolo a pag. 8), sono legrandi produzioni statunitensi a farlada padrone anche nella bella stagione.

La Universal Pictures distribuisceAnarchia – La notte del giudizio, se-quel di The Purge, che profetizza, inun futuro non molto lontano, una so-cietà in cui tutti i crimini sono relegati

in un solo giorno all’anno di totale im-punità. In Transformers 4: L'era del-l'estinzione, il ritrovamento diOptimus Prime da parte di un mecca-nico segna il ritorno sul nostro pianetadelle mitiche creature robotiche. Unaltro colpo da botteghino è Hercules –Il Guerriero, con Dwayne Johnsonnelle vesti del leggendario semidiodalla forza ultraterrena, ma dalle sof-ferenze umane.

Ai vari titoli Universal, rispondonopuntualmente le concorrenti.

La Warner Bros presenta Il Para-diso per davvero, una toccante storiache indaga il tema della fede tramite ilracconto di ciò che ha visto un bam-bino durante il coma al quale è soprav-vissuto. La casa cinematografica diBurbank non commuove soltanto, mafa divertire con 22 Jump Street, che cimette sulle tracce degli agenti Schmidte Jenko infiltrati all’interno di una con-fraternita di studenti.

Non è da meno degli altri studios la20th Century Fox, il cui cavallo dibattaglia è senza dubbio Apes Revolu-tion - Il pianeta delle scimmie, sequel

Come avviene ormai da qualche anno le sale non chiudono per la bella stagione e in arrivo c’è un’infornata di titoli di richiamo. Con gli Usa a farla da padroni

Schermi d’estate Hollywood punta sui blockbuster

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Tra azione e risate

di Alessandro Logli

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de L’alba del pianeta delle scimmiedel 2011 e delle tante pellicole di suc-cesso ispirate al romanzo di PierreBoulle. In questo nuovo capitolo, lapace raggiunta tra gli evoluti primati ei pochi superstiti umani è compro-messa da una guerra che dovrà indivi-duare la razza dominante.

Gran parte delle pellicole che carat-terizzano questa estate 2014 è poi al-l’insegna della risata.

A partire da Premature, dove unadolescente è costretto a rivivere ognigiorno la perdita della sua verginità,fino ad arrivare a Una notte in giallo,in cui la protagonista Elizabeth Bankssi concede una vera e propria “notte daleonessa”, risvegliandosi senza piùaveri nell’appartamento di uno scono-sciuto. Senza dimenticare poi Mai cosìvicini, in cui Michael Douglas è unuomo d’affari burbero che rivela uncuore tenero grazie alla nipotina; men-tre in Cattivi vicini troviamo ZacEfron nei panni di un ragazzo il cui ar-rivo stravolgerà la vita di un tranquilloquartiere. In Provetta d’amore, poi,Olivia Munn interpreta una donna che

non riesce a restare incinta per via delmarito sterile. L’attrice e modella sta-tunitense non timbra un unico cartel-lino nel periodo estivo, però: è presenteinfatti anche nell’horror Liberaci dalmale, dove aleggiano gli spettri di cri-mini inspiegabili, possessioni demo-niache ed esorcismi.

In mezzo a tanto cinema che spaziadal serio al faceto e dall’azione al sen-timento, gli ultimi titoli cantano fuoridal coro tra effetti speciali e musica.Si vola in entrambi i film d’anima-zione di agosto: assieme al vichingoHiccup a bordo del drago Sdentato inDragon Trainer 2, oppure sopra gliaereoplanini di Planes 2 – Missioneantincendio.

Infine il fantascientifico 2047 –Sights of Death ci trasporta in unaTerra governata da una confedera-zione mondiale contro la quale Ste-phen Baldwin organizza unaribellione, mentre nel musical StepUp All In una gara di ballo a LasVegas diventa l’occasione di riscattoper il protagonista, dopo lo sciogli-mento della sua crew. nnn

Nella paginaaccanto:

Transformers 4. In basso: Planes 2

Qui sopra, dall’altoin senso orario:

Dwayne Johnson in Hercules - Il

Guerriero, OliviaMunn in Provetta

d’amore, Elizabeth Banks in Una notte in giallo,

Jonah Hill e Channing Tatum in 22 Jump Street,

Jason Clarke inApes Revolution

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Mentre le sale si affollano dipellicole provenienti dagliUsa, il cinema italiano è al

lavoro, sparpagliato per la Penisola.Sono tanti i set aperti, che vanno adaggiungersi ai lavori già in post-pro-duzione. Oltre a Roma, sono la Pu-glia e il Trentino Alto Adige le regioniin cui si battono più ciak, grazie al-l’apporto delle locali Commission.

La prima luce di VincenzoMarra, con Riccardo Scamarcio eDaniela Ramirez, per esempio, si stagirando tra Bari e Santiago del Cile.Sempre in Puglia, dopo due setti-

mane nel Lazio, si svolgono le ri-prese di Zio Gaetano è morto,esordio di Antonio Manzini con Li-bero De Rienzo e Pietro Sermonti.Tra la Puglia e Roma, c’è anche

Latin Lover, il nuovo film di CristinaComencini. Con un cast importante:Angela Finocchiaro, Valeria BruniTedeschi, Virna Lisi, Neri Marcorèe gli almodovariani Marisa Paredes,Candela Pena, Jordi Mollà.È Bisceglie la location del film di

Michele Placido, La scelta, con

Raoul Bova e Ambra Angiolininei panni di una coppia di fronte auna decisione dolorosa.Solo Roma invece per il film degli

autori di Boris, Giacomo Ciarra-pico, Mattia Torre eLuca Vendru-scolo, dal titolo Ogni maledettoNatale. Una commedia sentimental-satirica con Valerio Mastandrea,Corrado Guzzanti, Marco Giallini,Francesco Pannofino, Laura Mo-rante, Caterina Guzzanti e Ales-sandra Mastronardi.Sempre la Capitale è il set di La

felicità è un sistema complesso, ilnuovo film di Gianni Zanasi conValerio Mastandrea protagonista.Le riprese continuano in Toscana, aTrento e a Riva del Garda.È toscana anche l’ambientazione di

di La scuola più bella del mondo,una commedia degli equivoci diLuca Miniero con la coppia inedita:Christian De Sica-Rocco Papaleo.

Ci spostiamo in Abruzzo con Sto-rie sospese di Stefano Chiantini.Un dramma d’alta montagna conMarco Giallini e Maya Sansa.

Da Aldo, Giovanni eGiacomo alla Comencini,da Placido a Miniero, da

Milani a De Matteo: ilcinema nostrano si

prepara per la prossimastagione. Più ricca etrasversale del solito

Italiani al lavoroDall’Alto Adige alla Puglia

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la Penisola è un grande set

di Luigi Aversa

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Tutto milanese il set di Aldo, Gio-vanni e Giacomo, impegnati nellaloro nuova avventura comica dal ti-tolo Il ricco, il povero e il maggior-domo. Col trio, dietro la macchinada presa, c’è Morgan Bertacca.Di tutt’altro tenore è Fango e Glo-

ria – La Grande Guerra, il film diLeonardo Tiberi che racconta luo-ghi, storie e voci del conflitto bellicosul fronte italiano. Riprese tra RivoliVeronese, Verona, Villafranca e Siena.A maggio, tra Bolzano e Merano,

sono iniziate le riprese di Alaska diClaudio Cupellini che vede nel castElio Germano e Alba Rohrwacher. Ciak in Alto Adige anche per Ver-

gine Giurata, opera prima di LauraBispuri sempre con Rohrwacher. Hanno già finito di girare da

tempo Riccardo Milani per Scusatese esisto! con Paola Cortellesi eRaoul Bova; e Giulio Manfredo-nia per Mani in terra, storia di unostrano piano antimafia, fatto pian-tando pomodori, con Stefano Ac-corsi e Maria Rosaria Russo.

Ivano De Matteo è al montaggio de

I nostri ragazzi. Il film, ispirato al ro-manzo La Cena di Herman Koch, èinterpretato da Alessandro Gassman,Giovanna Mezzogiorno, Luigi LoCascio eBarbora Bobulova.Anche Riccardo Rossi è in post-

produzione con il suo esordio regi-stico La prima volta di mia figlia,una commedia con Benedetta Gar-gari e Anna Foglietta.È già pronto Mirafiori Lunapark

di Stefano Di Polito, con Alessan-dro Haber, Antonio Catania eGiorgio Colangeli, nei panni di trepensionati che trasformano la lorovecchia fabbrica abbandonata in unLunapark per realizzare il sogno diriavvicinare i nipotini al quartiere.Non è una commedia, invece,

Torneranno i prati di ErmannoOlmi con Claudio Santamaria.Sul fronte Nord-Est, nel 1917, lapace della montagna diventa unluogo dove si muore...Questi e altri i film in lavorazione

per una stagione che si preannunciaparticolarmente ricca e trasversale.Anche più del solito. nnn

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A fianco: PaolaCortellesi e RaoulBova. Sopra, dasinistra: Valerio

Mastandrea, ClaudioSantamaria e Maria

Rosaria Russo Sotto: Riccardo

Rossi

Pagina accanto: Aldo, Giovanni e Giacomo. Sotto: AlbaRohrwacher, Marco Giallini. Qui sopra: il cast de I nostriragazzi. Più a destra: Riccardo Scamarcio e Daniela Ramirez

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Bionda, occhi azzurri, fisicostatuario. Una bellezza indi-scutibile e vistosa quella di

Anna Falchi, che le ha aperto lastrada per il successo, ma nellostesso tempo l’ha relegata, nel ci-nema, all’eterno ruolo di “bellona”.«Devo molto al mio aspetto - dice -ma la mia presenza ingombrante miha complicato la vita nel cinema. InAmerica non sarebbe andata così,invece qui i registi hanno un pregiu-dizio, lì avrei potuto seguire il per-corso di una Cameron Diaz. Midicevano: intanto fai la parte dellabella, poi vedremo... È anche veroche qui in Italia di partner alla mia“altezza”, nel senso di statura (ride,ndr), non ce ne sono molti. Mi pia-cerebbe che qualcuno prima o poimi valutasse in altro modo» .Anna, non si vorrà lamentare...Ma no, figuriamoci. Per me il ci-

nema deve vendere bellezza, far so-gnare. Tornando agli States, la stregacattiva lì la fanno Julia Roberts oAngelina Jolie, e se non sono belleloro… Comunque adesso mi sentopiena di voglia di sperimentare.Cosa la rende ansiosa?Le responsabilità di madre e lavo-

ratrice precaria, già, perché al di làdi quel che pensa la gente, la nostraprofessione non ha certezze, a meno

che non hai santi in paradiso, manon è il mio caso.Pentita della chirurgia estetica?Ho solo rifatto il seno a 19 anni, e

di quello, sì, sono pentita, a mia figlianon lo consiglierei, ma quando si ègiovani si agisce d’istinto.Da un po’ non la vediamo recitare.Se non mi vengono offerte occa-

sioni che devo fare? Anche comeproduttrice (gestisce una produzionecon il fratello Sauro, ndr), c’è pocospazio per i progetti indipendenti.Ma ci sono casi, come SpaghettiStory, che sono andati bene.Sì, ma quanto incassano? Siamo

pieni di prodotti esteri e il prodottoitaliano lo smontano, certi film an-drebbero programmati anched’estate. Mi piacerebbe riaprire learene. Appena sbarcata a Roma, agliesordi, mi guardavo tre film a sera!Che ne pensa dell’Oscar a LaGrande Bellezza?Bella soddisfazione per Sorren-

tino e per l’Italia, ma non lo trovo ilsuo film più bello. Secondo me l’-hanno premiato perché agli ameri-cani piace vederci così.È soddisfatta della sua carriera?Sì, la considero abbastanza com-

pleta, ho fatto di tutto, perché l’im-portante è sempre stato lavorare. Eadesso con la nostra A Movie Pro-

ductions siamodiventati talentscout: dai registiLuca Miniero ePaolo Genovese al-l’attrice Isabella Rago-nese, penso di avere istinto ascovare i talenti. Quanto a me,non ho perso la speranza di rea-lizzare i miei sogni. L’impor-tante è crederci sempre, echissà che un certo ci-nema prima o poinon si accorgadi me...nnn

«Io, vittima dei pregiudizi

Il suo sex appeal le ha aperto la strada per il successo, ma l’ha relegata all’eterno ruolo di “bellona”. Ora Anna Falchi chiede di essere valutata in altro modo. E chissà che qualcuno non si accorga di lei

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di Silvia Gambirasi

del cinema italiano»

In alto e quasotto: AnnaFalchi, il cuivero nome

è AnnaKristiina

Palomäki

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Mentre lo spazio economiconel “mondo reale” dimi-nuisce in relazione all’au-

mento dell’indice demografico,quello nel “mondo virtuale” rimaneinfinito. Già, perché oltre la nuovafrontiera digitale non ci sono con-fini ma, al contrario, innumerevoliopportunità. Questa vera e propria rivoluzione

dell’industria audiovisiva, seppursilenziosa, ha già cominciato aestendersi su larga scala; una “terranuova”, per intenderci, dove i cy-bernauti, provenienti dai luoghi piùdisparati del pianeta, possono tro-vare soluzioni efficaci e a bassocosto per promuovere una buonaidea. Ogni giorno, le nuove gene-razioni di artisti possono sintoniz-zarsi sul loro personale canale inrete e promuovere autonomamentegli ultimi progetti immaginati. E

così, al via la controtendenza. Ilmercato multimediale è nelle manidi tutti, e se è vero che il gruppo diproduttori di contenuti o che gesti-sce i grandi eventi da trasmettereresta piuttosto ristretto, un ruolodeterminante lo giocheranno sem-pre di più i broadcaster televisivi ecinematografici, alla quotidiana ri-cerca di prodotti interessanti nellavasta “prateria” del web. In effetti, il boom delle web se-

ries risuona già da qualche anno inrete, tanto da istituire premi comel’International Academy of WebTelevision, che premia con gliStreamy Awards quelle serie che sisono distinte nel campo della webTv o dell’intrattenimento digitale.Anche l’Italia ha saputo cavalcarel’onda immediatamente, rappre-sentata dalle indimenticabili co-medy series come Freaks!, Lost inGoogle, Una mamma imperfetta,Saint Seiya Rebirth e Travel Com-panions, la prima serie italianapremiata al Los Angeles Web Se-ries Festival. E se il sostegno non dovesse ar-

rivare dai rappresentati dello showbusiness? Beh, con il crowdfoun-ding, sistema di micro-finanzia-

In alto: le attrici di Una mamma

imperfetta (AlessiaBarela, VanessaCompagnucci,Lucia Mascino

e Anna Ferzetti). Qui sopra: Lost

in Google. Sotto: Travel

Companions. Più a destra: la locandina

di El Cosmonautadi Nicolas Alcalà

Web Movies & SeriesLa rivoluzione audiovisiva è in rete

mento collettivo online, i filmakernon dovranno più gettare la spu-gna. Nicolas Alcalà, promettenteregista spagnolo, tempo fa riuscì aracimolare con questo sistema di-rettamente dal web, la somma di400.000 euro, che gli permise disostenere le spese di El Cosmo-nauta; una pellicola di fanta-scienza destinata a ristabilire leregole dell’economia della Settimaarte. “L’unione fa lo spettacolo”,insomma. nnn

di Massimiliano Ferone

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Nella giornata conclu-siva del MashRomeFilm Fest - il festival

dedicato al mash up, quellaforma artistica che si basa sulriutilizzo di materiali filmici,figurativi e sonori preesistentiper realizzare nuove opere -l’Auditorio dell’Ara Pacis diRoma ha ospitato la lectio ma-gistralis del maestro britan-nico del cinema sperimentale,Peter Greenaway. È stata unapreziosa occasione per ascol-tare dalla viva voce di uno deiregisti più interessanti del do-poguerra una testimonianzasul cinema di ieri, di oggi e didomani.

Dal momento che questa in-tervista è parte di una seriedi dibattiti sulla cultura vi-siva, e la sua specifica artedi “Imagineering” - per usa-re un termine coniato daKodwo Eshun - comporta laframmentazione e stratifi-cazione del processo narra-tivo sequenziale, vorremmocominciare con l’esplorazio-ne del passaggio dalla nar-razione alla sequenze di im-magini che è così caratteri-stico nei suoi film.Il cinema è un’arte molto

povera e lo sa. Infatti va sem-pre a prendere in prestito lestorie dai libri. La narrativa

A tu per tu con Peter Greenaway,ospite d’onore della terza edizionedel MashRome Film Fest. Una lectio magistralis in due pagine

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può essere affascinante in let-teratura ma non credo lo siaaltrettanto nel cinema. Se tichiedo di raccontarmi la storiadi Casablanca mi darai unasintesi generale ma non saraiin grado di ricordare i dettaglidella trama o dei personaggi.Li avrai dimenticati perchénon sono importanti. Nel ci-nema si cerca la performance,lo stile, l’atmosfera, vedi unsuccesso come Blade Runner.Ora il cinema è povero e nar-rativo. Io minimizzo la narra-zione e cerco di strutturare imiei film con modalità cheprendono spunto dall’arte edalla scienza contemporanea,

«Il cinema è troppo

importante per lasciarlo

fare ai narratori

di storie»di Massimiliano Ferone

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tosto che l’universo cine-matico stia subendo unametamorfosi multimediale? Precisamente. Il cinema è

intrattenimento per il pubblicoin una situazione socialmentecondivisa. Dunque, più che ilcinema, è questo preciso feno-meno a essere morto. L’Italiane è l’esempio supremo. Fra il1959 e il 1975 ha prodotto unincredibile numero di opered’arte per la cinematografiaeuropea. È tutto finito. Maanche i Paesi dell’Est Europasono collassati. Rimane laFrancia, dove il cinema è sov-venzionato in modo massic-cio, ma molte produzioni sonospazzatura. Anche in Europastiamo andando nella direzio-nae degli Stati Uniti. Una sta-tistica di Hollywood ci diceche il 70% degli americanivede la tv, il 20% compra dvde solo il 5% va a vedere i filmal cinema. Il giorno in cui il te-lecomando è stato introdotto

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ad esempio Rauschenberg oJohn Cage, Mondrian. Perogni film cerco strutture di-verse. Per Tulse Luper ho uti-lizzato i numeri, in modo chechiunque comprendesse que-sto linguaggio, fino in Cina.Ne Il cuoco, il ladro, sua mo-glie e l’amante ho usato unacodifica basata sui coloridell’arcobaleno, cioè lo spet-tro in cui la fisica divide laluce. Ogni arte è un’espe-rienza educativa; i miei filmsono difficili, ma fanno partedi un processo d’apprendi-mento che incoraggia le per-sone a pensare visivamente.Ricerco strutture non narrativecorrelate alla pittura; la pitturaè estremamente importante,l’occhio del pittore è lo stru-mento attraverso cui vediamoil mondo. Il numero 92, adesempio, è stato scelto perchéè il numero atomico dell’ura-nio. La bomba atomica è il fe-nomeno più influente del

Ventesimo secolo. La storiadegli ultimi sessant’anni, checoincide con la mia vita, è ca-ratterizzata dall’importanzadell’uranio. Abbiamo struttu-rato il film con 92 valigie, checontengono tutta la cono-scenza umana, 92 personaggi,che rappresentano archetipipresenti nel teatro, nel cinema,nella televisione e 92 tra imaggiori eventi del periodo.Le 92 valigie di Tulse Lupersono un tentativo di metteretutta la conoscenza del mondoin un solo luogo. Vi abbiamoinfilato tutto e sfido il pub-blico a dimostrare che ab-biamo lasciato fuori qualcosa.Questa è l’enciclopedia defi-nitiva dell’era dell’informa-zione.In un recente incontro conil pubblico in Italia, lei hadichiarato che dopo l'av-vento delle nuove tecnolo-gie il cinema è morto defi-nitivamente. Non trova piut-

nei salotti si è sancita la su-premazia della tv, dando lapossibilità di scelta. Loschermo non svanirà mai,anzi, noi siamo nell’era delloschermo, ci sono schermianche nelle tasche grazie aicellulari, ed è questo il mo-tivo per cui siamo concentratisull’immagine. Cosa la spinge a conside-rare lo spazio filmico lasfera prediletta dove con-centrare la sua visione ar-tistica?Perché sono affascinato dal

suo linguaggio. Credo siastraordinario, ma sprecato peril cinema, che oggi è pateticoe propone storie della buona-notte per adulti. I maggiori fe-nomeni degli ultimi anni sonostati Il Signore degli Anelli eHarry Potter. Non si tratta difilm, ma di libri illustrati! Ilcinema è troppo importanteper lasciarlo fare ai narratoridi storie. nnn

In apertura e qui a destra: Peter Greenaway. Nella paginaaccanto, sotto al titolo: una scena de Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante,la locandina di Le valigie di Tulse LuperA sinistra e sotto: due immagini dai film presentati al MashRome Film Fest 2014

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Sempre attento a ciò che simuove nell’universo giovanile,il canale Studio Universal

(Mediaset Premium DTT) ha propo-sto un pirotecnico finale di stagionecon gli ultimi episodi di Low Budget,serie con protagonisti quattro ragazzi,aspiranti attori e sceneggiatori, che siarrangiano per sollevarsi dall’eternacondizione di disoccupati cronici. Patiti di cinema americano, Anto-

nio Pisu, Federico Tolardo, France-sco La Mantia e Piero Cardanohanno dato vita a un prodotto curiosoe interessante, nel quale utilizzano ipersonaggi e le battute dei film holly-woodiani giocando con le citazioni egli stereotipi per dare vita a una storiaoriginale. Ogni loro idea si materia-lizza e ne nasce un cinema genetica-mente modificato: Low Budget, storieimprovvisate, senza impegno, a bassocosto. Con la regia di Matteo Gian-caspro, è nata la serie Tv articolata in12 episodi. A giugno, i quattro hannofinito le loro involontarie lezioni di ci-nema con il contributo di Fabio Fer-rari (I ragazzi della III C), nel ruolo

dell’Ispettore Vito Mancusi, e di NinìSalerno (I Gatti di Vicolo Miracoli),in quello del produttore. Le due guest star hanno risposto alle

domande di Cinecorriere.Come siete stati coinvolti nel pro-getto Low Budget?

Fabio Ferrari: Con Antonio Pisuabbiamo diviso un paio di stagioniteatrali, avevo sentito parlare dellacosa, poi quando si è realizzata mi hafatto piacere farne parte.

Ninì Salerno: Anch’io ho cono-sciuto Pisu durante la tournée di unospettacolo che abbiamo fatto insiemee anche con Raffaele, suo papà (unapersona strepitosa!) e quindi siamo di-ventati amici. Ma soprattutto perché,ed è questo che poi ha fatto scattare lamolla riguardo al progetto, abbiamolo stesso tipo di umorismo. Trovate che sia più facile oggi ac-cedere ai mestieri del cinema?

F.F.: Oggi il problema lavoro vaben oltre i mestieri del cinema, dun-que direi che come negli altri am-bienti anche il nostro paga lasituazione di emergenza nella quale

Fabio Ferrari e Ninì Salerno,guest star degli ultimiepisodi della serie Tv di Studio Universal,

raccontano l’incontro con i quattro giovani “aspirantiattori e sceneggiatori” -Pisu, Tolardo, La Mantia,

Cardano - e dicono la lorosu recitazione, web

e palcoscenico

GENETICAMENTEMODIFICATO

di Luigi Aversa

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Cinema Low Budget

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si trova il Paese.N.S.: Assolutamente più difficile,

perché il cinema oggi è molto asfit-tico, ci sono meno opportunità, oltre aun minor numero di film prodotti ognianno: negli anni ‘50, ‘60 e ‘70 ne pro-ducevano cinque volte di più! Per cuila cerchia si è ristretta e in più devodire che oggi parlando del cinemabrillante questo è diventato veramentepoco interessante, è sempre legato acommediole molto limitate, con lastessa cerchia di attori… Per cui en-trare in questo meccanismo non è perniente facile.La formazione dei quattro di LowBudget è cinematografica. Unavolta, invece, si passava quasisempre prima per il palcoscenico.È importante per voi farsi le ossaa teatro?

F.F.: Mah, dal neorealismo in poiquesto passaggio non è stato più cosìobbligato, certo credo che per un at-tore l’esperienza del palcoscenico siaimportante.

N.S.: No, non esattamente, nel sensoche ci sono migliaia di esempi di per-

sone che hanno fatto solo cinema esono andate benissimo. Lo stesso sipuò dire del teatro. Certo, special-mente quello brillante è importanteperché ti dà una carta in più da gio-care, ma non è detto che uno bravo inteatro sia bravo al cinema e vice-versa. Il contatto con il pubblico èsempre qualcosa di singolare. Nel miocaso, nel caso dei comici, il contattocon il pubblico è fondamentale! Percui, devo dire che quasi tutti, almenoin Italia, sono passati dal teatro primadi arrivare al cinema. Insomma, di-ciamo che il teatro aiuta.Con le possibilità offerte dal web,vi piacerebbe essere ora a iniziocarriera?

F.F.: Mi piacerebbe perché sareitanto più giovane, ma agli inizi dellamia carriera ero talmente pigro e sci-roccato che non so se avrei saputosfruttare le possibilità offerte dal web.

N.S.: Mi viene da ridere perché io ilweb non so neanche cosa sia. Però persentito dire… sì, teoricamente si! Nelsenso che oggi puoi sparare dentro alweb delle cose proprio subito, imme-

diatamente e questa è una verachance... Nel mio caso, e nel nostrocaso se si fa riferimento al mio pas-sato di componente di un gruppo,non sarebbe stato facile per noi, per-ché eravamo molto immediati, maanche molto pigri. Oggi occuparsidel web è anche un grosso impegno,diciamolo, bisogna applicarsi. Lovediamo ci sono delle cose che ven-gono messe sul web e che esplo-dono, per cui vuol dire che il mezzopuò anche funzionare, ben venga seè un qualcosa in più.Seguite i nuovi fenomeni che pro-liferano in rete?

F.F.: Mica tanto.N.S.: In rete… rete da pesca? Perché

mi piace molto il pesce e seguo moltoi fenomeni della pesca d’altura in que-sto momento…Descriveteci i personaggi che in-terpretate in Low Budget.

F.F.: Un poliziotto un po’ cinico chegiudica i ragazzi d’oggi dei deficienti.

N.S.: Interpreto un produttore piut-tosto arrogante che cerca di metteresotto questi poveri ragazzi, in manieraspero… molto divertente… Diciamoche è un cattivello simpatico!I prossimi impegni dove vi porte-ranno? Tv, cinema o teatro?

F.F.: Tra poco esce il film di PupiAvati Un ragazzo d’oro e per il tea-tro la prossima stagione fimeròun'altra regia...

N.S.: Teatro, teatro, teatro, sempreteatro per mesi. Al momento sonoimpegnato in due spettacoli, unonuovo in maggio e poi quello che hofatto con Antonio Pisu che sichiama Taxi a due piazze e che ri-prenderò più avanti, da luglio fino amaggio dell’anno prossimo. nnn

In apertura: i quattro autori e attori di LowBudget - AntonioPisu, FedericoTolardo, FrancescoLa Mantia, PieroCardano -mascherati daGroucho Marx.In alto: il quartettoal naturale.Qui sopra: Fabio Ferrari in una scena.A sinistra: Ninì Salerno sul set della serie Tv

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Della passione per le arti mar-ziali, che pratica da quandoaveva sei anni, gli è rimasto

il fisico asciutto e atletico, che, unitoalla faccia un po’ beffarda, un po’ daeterno adolescente, crea un bel mixdi fascino, simpatia e sensualità. Sec’è una cosa che a Giorgio Pasottiriesce bene è quella di calarsi animae corpo nei personaggi che inter-preta al cinema e in tv. E dire chenegli ultimi tempi l’attore bergama-sco, classe 1973, definitivamentelanciato nel 2000 da L’ultimo baciodi Gabriele Muccino, ha rischiatoun’overdose da “multischermo”.Già, perché recentemente il giova-

notto ha frequentato parecchio lesale: lo abbiamo visto custode deitesori artistici romani ne La GrandeBellezza, il film premio Oscar diPaolo Sorrentino; militare gaynella commedia corale dei fratelliVanzina Un matrimonio da favola;pittore quarantenne che ha difficoltàa rapportarsi con le donne in Diariodi un maniaco perbene di MichelePicchi; e ancora poliziotto politica-mente scorretto e padre di famiglialatitante in Nottetempo, road moviedel campano Francesco Prisco.Giorgio Pasotti, quanti ruoli, ecosì diversi!E spesso distanti da me, del resto

Solo negli ultimi tempi, 4 film e 2 fiction. Per GiorgioPasotti tanti ruoli intensi... e molto diversi tra loro.Come quello dell’eroico carabiniere di A testa alta

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è proprio questo il bello per un at-tore: calarsi nei panni di personaggiestremi, per mettersi alla prova.Pensate, per essere più credibile neipanni del poliziotto cattivo in Not-tetempo ho dovuto rinunciare a unpo’ di chioma...Super lavoro anche in tv: dopoaver fatto il maestro di sci LinoZani amico di Papa Wojtyla inNon avere paura, ha indossatoancora la divisa in A testa alta.Già, la mia ultima fatica televi-

siva, nonché una fiction alla qualeho tenuto particolarmente. Come mai?Perché vedendola molti italiani

«La mia overdoseda piccolo e grandeschermo» di Silvia Gambirasi

In apertura:Giorgio Pasotticon, da sinistra,Marco Cocci,Andrea Bosca e Giovanni Scifoniin A testa alta. Qui sopra: Pasottiin Nottetempo.

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hanno potuto conoscere la storia diquesti eroici carabinieri che hannocontribuito col loro sacrificio asconfiggere il nazifascismo.Quanto sapeva di quel dolorosocapitolo di storia?Il periodo lo conoscevo bene, non

l’episodio. Mi sono documentato,anche se è un fatto ancora contro-verso di cui è difficile reperire ma-teriale, ma siamo stati aiutatidall’Arma. Il loro sacrificio ha con-tribuito a liberare la città e a dare ilcolpo di grazia a nazisti e fascisti. Secondo lei oggigiorno c'è ancorabisogno di questi eroi reali, difronte a un dilagare di supereroiall’americana, anche nei fumetti?Se lo chiedesse a un attore ameri-

cano risponderebbe di sì, noi italianiinvece ce li abbiamo in carne eossa... e a bizzeffe. Questi tre ra-gazzi che hanno dato la loro vita diventenni per liberare dieci civilicredo valgano molto di più delleacrobazie di un qualsiasi supereroe.Comunque, certo che c’è bisogno dieroi e di esempi, soprattutto da unaclasse politica che un po’ latitante

negli ultimi vent’anni.Polemico? No, è solo che sono uno dei tanti

cittadini che vorrebbe vedere ungiorno le istituzioni governare inmaniera esemplare.Aveva dei pregiudizi nei confrontidelle forze dell’ordine prima diindossare la divisa?Ho sempre guardato ai rappresen-

tanti delle forze dell’ordine come apersone che lavorano in condizionidifficili e rischiano la vita per pochisoldi, oggigiorno persino a una par-tita di calcio... Non si può non vo-lergli bene.Ma questo periodo di super la-voro per lei è un caso?Un po’ è perché prima mi sono

preso un annetto per stare accanto amia figlia Maria (avuta dalla com-pagna Nicoletta Romanoff, ndr),che volevo veder crescere, poi peròè un caso che da gennaio a oggisono usciti tutti questi lavori. Co-munque, meglio così!E adesso?Vacanze in famiglia e poi altri due

film: chi si ferma è perduto! nnn

Qui accanto:Pasotti conClaudia Pandolfi inNon avere paura.Sotto: l’attore conSabrina Ferilli eToni Servillo ne LaGrande Bellezza.In basso: conLuca Angeletti in Un matrimonioda favola

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Ha da poco ritirato il premioalla Camera dei Deputati perL’oro di Scampia, la minise-

rie scritta con Alessandro Pondi. As-sieme a quest’ultimo, Paolo Logli hasceneggiato diverse fiction Rai, tracui A testa alta di Maurizio Zac-caro, trasmessa nell’ambito delle ce-

lebrazioni per la Festadella Repubblica. Ilfilm tv rievoca una vi-cenda realmente acca-duta: la storia di trecarabinieri che a Fie-sole nel 1944 forma-rono una staffettapartigiana e sacrifica-rono la loro vita per sal-vare alcuni civili inmano ai nazisti.Paolo Logli, come siaffronta la scritturadi un soggetto ispiratoa un fatto storico?È necessario entrare

nella testa e nel cuoredei personaggi, e indi-viduare quelle che pote-

vano essere le logiche che li spinge-vano ad agire in difesa dei loro ideali.È un lungo e preciso lavoro di ricerca.Senza una buona documentazionenon si può ordinare una storia simile.La guerra segna sulla pelle chi lavive: i sentimenti dei giovani pro-tagonisti sono in grado di toccareil cuore delle nuove generazioni?Dimentichiamo spesso che quegli

uomini erano ragazzi che obbedivanosolo a un sentimento d’amore per ilPaese. Maturati all’interno di un con-flitto mastodontico, e senza più nes-sun punto di riferimento, difendevanola terra, raccoglievano il grano e aiu-tavano le donne durante i travagli, masempre con la dedizione e l’inco-scienza di un giovane cresciuto infretta. Credo che la retorica di oggirespinga i giovani da un immaginarioin cui potrebbero riconoscersi.Ancora una volta firma un lavorocon Alessandro Pondi: come nascela complicità tra sceneggiatori?Dalla diversità profonda, nono-

stante i valori rimangano gli stessi,cambia lo sguardo sul mondo. In ef-

fetti, solo leggendo la realtà da dueangolazioni diverse ci si può scon-trare e permettersi di trovare un puntod’incontro. Come il giorno e la notte,due sceneggiatori devono contrad-dirsi continuamente, per poi ricon-giungersi in un’estasi di bellezza esentimento, generando così una veritàimmanente nel cuore del racconto.A parte quest’ultima collaborazione,qual è il ricordo professionale cheha dei registi con cui ha lavorato?Ho avuto la fortuna di lavorare con

Marco Pontecorvo, Lodovico Ga-sparini e Robert Dornhelm.Ognuno sa interfacciarsi con gli sce-neggiatori, ascoltare i loro punti divista e farsi trasmettere gli stimoli percostruire una visione comune.A testa alta è un omaggio al nostroPaese; cos’è per lei l’amor di patria?Credo si manifesti attraverso il sa-

crificio per il futuro. Quello di uominidi ogni età spinti da ideali di libertà egiustizia, che combattano quotidiana-mente, spesso pagando il prezzo dellaloro vita, per non far perdere la spe-ranza alla gente comune. nnn

Scrivere A testa alta

Lezione di scrittura per lo schermo a cura diPaolo Logli, autore, con Alessandro Pondi, dialcune delle fiction Rai piùamate. Tra queste L’oro di Scampia, premiata dal Moige, e il film tv suglieroici carabinieri di Fiesole

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Professione sceneggiatoreIn alto: Paolo Logli,al microfono, conAlessandro Pondi.Accanto al titolo,qua sotto e inbasso: immaginidi A testa alta

di Massimiliano Ferone

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La fantasia, con i suoi eroi dicartone, di celluloide e digi-tali, sta per materializzarsi.

Per la gioia dei più piccini, ma anchedegli adulti che non vogliono smet-tere di sognare, da venerdì 11 e finoa domenica 13 luglio, a Manciano,borgo grossetano nel cuore dellaMaremma toscana, torna CartoonVillage, un’esperienza unica dedi-cata al mondo dei cartoni animati,dei fumetti e della creatività. Per tregiorni un intero paese si anima con iprotagonisti della fantasia, trasfor-mandosi in un set a cielo aperto.Come ogni anno, Cartoon Village

ospita spettacoli, laboratori e incon-tri con alcuni tra i migliori disegna-tori, doppiatori e musicisti nazionali,anteprime editoriali e cinematogra-fiche, talk show, parate musicali,“cosplay”, mostre di fumetti, vi-gnette satiriche, mercatino co-mics&manga, karaoke cartoon,proiezioni, area games, giochi inte-rattivi e concerti. Numerose le novità di quest’anno.

A cominciare dal Fan-Made VideoContest, il concorso che permette a

tutti gli appassionati di cimentarsicon le produzioni video. Verrannopresentate alcune anteprime cinema-tografiche e tv. Inoltre verrà proiet-tata in esclusiva una serie animatainteramente scritta, disegnata, dop-piata e sonorizzata dai bambini dellescuole delle province di Arezzo(Bibbiena), Siena (Abbadia San Sal-vatore) e Grosseto (Manciano, Mar-siliana, Saturnia). Le opere sonostate realizzate all’interno del labo-ratorio Cartoon School. Non mancheranno i momenti isti-

tuzionali del festival come Gente diCartoonia (lo show dei cartoni ani-mati), Vignette sul Ring (il contest-spettacolo di disegno umoristico),l’elezione di un “Sindaco a Cartoni”o il Cartoonia Music Festival, ilconcertone delle sigle tv con gli in-terpreti originali di sigle mitiche esenza tempo. nnn

Per tre giorni un paesetoscano si trasforma in unvillaggio di fumetti in carne

e ossa. In programmaspettacoli, laboratori e incontri

Nei tre giorni di Cartoon Village

le strade di Manciano

si popolano di eroi e supereroi umani

e di cartone

Mondo cartoonIl festival della fantasia

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Dopo Napoli, anche Roma haospitato la presentazione dellibro di Lello Savonardo, Bit

Generation. Alla serata sono interve-nuti, oltre all’autore - docente di Teo-rie e Tecniche della Comunicazioneall’Università Federico II - e al sotto-scritto, che ha introdotto l’incontro;Vittorio Nocenzi, del Banco delMutuo Soccorso; Paolo Logli, sce-neggiatore Rai; Luca Marengo, di-rettore di Le Cool Roma; GiacomoBevilacqua, illustratore; e CiccioMerolla, musicista, che ha improvvi-sato un rap freestyle e si è esibito allohang. Il libro di Savonardo, che giocacon l’assonanza fra beat e bit, offreuno sguardo sul mondo giovanile, inrelazione allo sviluppo delle tecnolo-

gie digitali, del web e dei socialmedia. Che influenzano la nostra vitaquotidiana, offrendo d’altra parte puredelle opportunità creative, anche nelcinema! Lello Savonardo, quali sono le dif-ferenze tra i giovani della ribellionee quelli della connessione?

Il titolo del libro fa riferimento allenuove generazioni che si esprimono at-traverso la software culture, caratteriz-zata dai linguaggi dell’informatica edel digitale. L’espressione è stata sceltaanche per il richiamo alla Beat Gene-ration, movimento nato tra gli anni ‘50e ‘60 negli Usa che ha contribuito a de-terminare forme espressive, culturali,sociali. Beat era ribellione, battito,ritmo. Oggi, Bit è connessione, condi-visione, partecipazione.Sono giovani più partecipi e infor-mati di quelli di ieri? Le tecnologiedeterminano differenze culturali?

In Bit Generation, libro collettivoche ho curato col contributo di espertie colleghi, non ci siamo chiesti, para-frasando due saggi che hanno carat-terizzato il recente dibattito, “seInternet ci rende stupidi” (Carr

2010) o “perché la Rete ci rende in-telligenti” (Rheingold 2012), maquali siano le “influenze” del digitalesulla comunicazione. Le potenzialitàche queste esprimono sono connessea vari fattori. Le origini culturali e so-ciali, ma anche le differenze genera-zionali, hanno un peso rilevante nelladiffusione dei new media. Tali diffe-renze, intergenerazionali e intragene-razionali, comportano differentilivelli di partecipazione nella Rete.Comunicazione orale, scritta, visiva,parole, suoni sempre più veloci esintetici, abbreviazioni, come evolvequesto nuovo rapporto di scambi ?

Le nuove tecnologie possono rap-presentare rilevanti opportunità per lacircolazione dei saperi, ma è neces-sario che le istituzioni culturali si ade-guino. Le nuove modalità dicomunicazione inducono a un usodella lingua affidato più di frequentealla scrittura. Un ritorno che siesprime attraverso forme inedite eche assume caratteristiche tipichedell’oralità, dando vita a un uso dellalingua “scritto-parlato”, che sembracaratterizzare l’era digitale. nnn

Beat e Bita confrontoDa ribellione e ritmo, aconnessione e condivisione: il libro di Lello Savonardoevidenzia le differenze tra le due generazioni. Con nuove opportunitàcreative... anche nel cinema

Un nuovo movimento

In alto, da sinistra:Paolo Logli, Vittorio

Nocenzi, RenatoMarengo e Lello

Savonardo. Sopra:Savonardo. Qui

sotto: CiccioMerolla allo hang

di Renato Marengo

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/medusafilm @medusa_filmwww.medusa.itViale Aventino 26 – 00184 Roma

MEDUSA FILM LISTINO 2014-2015

CR

EDIT

I NO

N C

ON

TRAT

TUA

LI

TUTTO MOLTO BELLOregia di

PAOLO RUFFINIcon

Paolo Ruffini, Frank Matano, Gianluca Fubelli, Chiara Francini, Nina Senicar e con Angelo Pintus

COMMEDIA

SOAP OPERAregia di

ALESSANDRO GENOVESIcon

Fabio De Luigi, Diego Abatantuono,Cristiana Capotondi, Ricky Memphis,

Chiara Francini, Ale & Franz,Caterina Guzzanti, Elisa Sednaoui

COMMEDIA

IL MIO AMICO NANUKregia di

BRANDO QUILICI eROGER SPOTTISWOODE

conDakota Goyo, Marie Josée Croze

FAMILY / AVVENTURA

ANDIAMOA QUEL PAESE

di e conFICARRA & PICONE

COMMEDIA

PEREZ.regia di

EDOARDO DE ANGELIScon

Luca Zingaretti, Marco D’Amore,Simona Tabasco

DRAMA

IL RICCO, IL POVEROE IL MAGGIORDOMO

conALDO, GIOVANNI e GIACOMO

regia diAldo, Giovanni, Giacomo e Morgan Bertacca

COMMEDIA

Pietro Valsecchipresenta

CHIAMAMI FRANCESCOregia di

DANIELE LUCHETTI

BIOPIC

LA SOLITA COMMEDIA- INFERNO -

conFRANCESCO MANDELLI

e FABRIZIO BIGGIO

COMICO

MA CHE BELLASORPRESA

regia diALESSANDRO GENOVESI

conClaudio Bisio, Frank Matano

COMMEDIA

LE LEGGIDEL DESIDERIO

di e conSILVIO MUCCINO

COMMEDIA

ITALIANO MEDIOregia di

MACCIO CAPATONDAcon

Maccio Capatonda, Herbert Ballerina, Ivo Avido

COMMEDIA

LA GIOVINEZZAregia di

PAOLO SORRENTINOcon

Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda

DRAMA

L’AMICODI SCORTA

regia diGENNARO NUNZIANTE

COMMEDIA

L’ATTESAregia di

PIERO MESSINAcon

Juliette Binoche, Lou de Laâge, Giorgio Colangeli

DRAMA

UN FILM DIFAUSTOBRIZZI

COMMEDIA

UN FILM DIPAOLO

GENOVESE

COMMEDIA

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