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Cittadini & Salute Marzo 2011

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SommarioEditorialeSalute, 150 anni fa e oggi

di Angelo Nardi

Vi sarete sicuramente chiesti ilmotivo di una copertina così ano-mala per noi. È l’esigenza di ce-lebrare l’Unità d’Italia. Abbiamoscoperto che centocinquanta annifa la qualità delle cure, pur incondizioni del tutto artigiane, sa-peva farsi valere molto meglio ri-spetto ad oggi.

Abbiamo così rilevato che il livello dei nostri medici haavuto un ruolo importante anche per la formazione del-l’Unità d’Italia. Seguiranno da qui articoli per ogni pubbli-cazione sul contributo dato dalla nostra sanità per costruirel’idea di unità nazionale.

Quando, con il nostro magnifico editore abbiamo pensatodi incentrare periodico e sito esclusivamente sui temi dellaSanità, è stato non solo per trattare le questioni della salute.

Oggi, come ieri, la gestione della salute consiste nel verobanco di prova nell’organizzazione dello Stato. Tanto più, èimportante oggi, all’indomani dell’approvazione di un de-creto un po’ pasticciato, ma che ha il merito di salire uno sca-lino nella transizione al federalismo. Sulla Sanità si misural’effettiva governance di una regione.

Ma ogni politica sanitaria ha il riscontro solo col pesoeconomico che riesce ad esprimere, in relazione alle atti-vità svolte. Ma c’è un problema. Nella Sanità non si puòtrattare come le altre categorie di servizi che possono essercio non esserci. L’opportunità e la necessità di una qualsiasiopera pubblica non costituisce una discriminante quanto lostandard sanitario. Essere in linea con gli altri Paesi tecno-logicamente avanzati sulla qualità degli ospedali, delle altrestrutture diagnostiche e di assistenza, sulla capacità di ap-plicare terapie di cura all’altezza coi tempi, costituisce la veracarta al tornasole del livello di benessere.

Così dovremmo guardare a centocinquanta anni fa, a unterritorio diviso in egoismi da antica contea, per trovare unasanità adeguata ai propri tempi. Evitando nostalgie impro-babili si deve alzare il livello. Oggi. Nella Sanità il federali-smo è iniziato prima. La scommessa è che arrivi prima alrisultato.

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Dove lo metto il matto?

Il Laboratorio Analisi Guidonia fa 35

I legumi sono indicati per la dieta

Nel 1855, grazie alla medicina iniziò l’Unità d’Italia

Italian Hospital Group...“prendersi cura” del malato di Alzheimer...

Farmaci da banco che aumentano di prezzo

Piano sanitario, la polemica si accentua

Arriva la caramella dell’amore

I reni incompresi

Rubrica Prevenzione e Salute.Parola d’ordine: battere l’alcolismo

Ritorna, invisibile, l’inquinamento atmosferico

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Attualità

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Il sistema sanitario della psichia-tria va verso l’implosione. Il grandebalzo in avanti della Riforma Basa-glia ha dato al regime sanitario na-zionale una norma per la primavolta all’avanguardia nel mondo.Sono stati demoliti i manicomi comeconcezione di segregazione, ma ora cisono altre gabbie. Infatti, l’illusione didover cancellare i posti letto nel sistemasanitario legato al disagio mentale hacreato più retorica che vera indicazioneai terapeuti. La deformazione di consi-derare il disagio determinato dalla so-cietà, quindi da curare nella societàassai meglio che nella persona, ha datoparole d’ordine trasformate presto inideologia. Alle ragioni originarie hannopresto preso il posto le storture. Quellain cui versiamo attualmente è la man-canza di ricoveri adeguati per i casigravi di disagio. Cambiato il livello diassistenza, si sono introdotte metodicheed effettive disponibilità di mezzi estrutture. La legge Basaglia si ritorcecontro sé stessa abolendo mezzi e strut-ture per intervenire a livello capillarenella società, nei rispettivi territori.

Una deformazione che non ha trovatoil mondo degli psichiatri a difendere ilsenso di quella legge. Troppo attenti adividersi per due ambiti tanto dal for-mare quatto schieramenti: sotto il pro-filo della dottrina - da una parte ibiologisti dall’altra i sociologisti - sotto ilprofilo della scelta pro-fessionale - da unaparte chi lavora colpubblico, dall’altra chilavoro col privato.

Categorie che siguardano in cagnesco,pronte a screditarsil’un l’altra, a diffidaredelle conclusioni a cuiarriva il collega se del-l’altra parte della barri-cata - pubblico oprivato, biologista osociologista. Non rie-sce ad eccellere quindiil sistema sanitario italiano, che a diffe-renza di altri Paesi prevede un presidiopsichiatrico per ogni circoscrizione.

Le conseguenze della legge 180 del1978 (Basaglia) hanno ottenuto la vitto-

ria di un sistema che non può chiuderein una struttura sanitaria nessuno senon di sua volontà, ma d’altra parte haevidenziato la difficile applicabilità delricovero di un paranoico: difficilmenteuna persona con questi problemi rico-nosce di essere tale.

Il problema risolto con l’accerta-mento sanitario obbligatorio, trovadifficoltà nella cooperazione tra si-stema sanitario privato e pubblico.L’integrazione tra i due sistemi trova

sempre maggiori difficoltàdagli interessi specifici diciascun ambito.

Questo perché si creanosempre due partiti e duesteccati nell’ambito sanitario.

Da una parte il privatocon strutture che hannoevidente interesse a resi-denze sanitarie e a prolun-gare i tempi della cura senon aiutate dal servizio ter-ritoriale nel reinserimentodegli utenti.

L’altro versante, il pub-blico, che per la penuria di

disponibilità di posti è portato a conge-dare casi che dovrebbero trovare di-verso trattamento.

La risultanza è che la logica del ridareil disagio alla società, perché nella so-

Dove lo metto il matto?A trent’anni dalla Riforma Basaglia, chiusol’ultimo manicomio appena un anno fa,il taglio di disponibilità di posti letto in struttureresidenziali, non dà risposta ai casi di disagio.

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Dal 31 dicembre è pre-

visto e legiferato ma non

ancora attuato per ina-

dempienze e lentezze

della Regione Lazio l’ul-

teriore riduzione dei po-

sti letto per ricoveri

ordinari e di urgenza da

ottocento a duecento-

quaranta. ”

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cietà trovi il suo rispecchiamento e incontempo la sua soluzione, prevede untaglio netto di disponibilità. La tradu-zione, all’atto pratico, consiste che nel2003 da circa milleduecento posti lettonel Lazio si è arrivati ad ottocento unità.Quegli ottocento posti erano inseriti inun piano di dodici case di cura.

Dal 31 dicembre è previsto e legife-rato ma non ancora attuato per ina-dempienze e lentezze della RegioneLazio una ulteriore riduzione dei postiletto per ricoveri ordinari e di urgenzada ottocento a duecentoquaranta. Le

dodici attuali case di cura si riducono aotto con moduli di trenta posti letto.

I rimanenti posti letto e le altre casedi cura verranno riconvertiti in strut-ture residenziali.

C’è quindi bisogno assoluto di altriposti letto, di altre disponibilità relativeall’assistenza medica specializzata.

I casi di disagio psichico sono au-mentati con la crescita dell’alcolismo edelle droghe sintetiche che coinvolgonospecialmente i giovanissimi.

Un problema emergente di cui l’enteRegione nel governo della Sanità non si

preoccupa. Dimostrazione ne è che unproblema in cui necessita una regia uni-taria e condivisa tra pubblico e privatoè stato delegato alle Asl che dovrebberoproporre un loro piano a seconda delleesigenze territoriali.

Al disagio psichico in aumento, siassocerà una maggiore richiesta assi-stenziale conseguente ai tagli.

Tutto ciò aumenterà la crisi del ser-vizio pubblico che manifesta già segnidi sofferenza. Ammalarsi mental-mente torna ad essere un privilegio daricchi. Angelo Nardi

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La ricchezzadiGuidonia si ècostruitasul lavorodeipropri cittadini. Stessopertutta l’area tiburtina.Non sono mai arri-vati finanziamentiprovvidenzialipercrearericchezza. Risorse e salute nascono dal-l’energia della propria gente, dal lavoro. Ècosì che è nata una struttura sanitaria al-l’avanguardia.Trentacinqueanni faquandoMario Dionisi, al tempo giovanissimo, de-cise di aprire un laboratorio di analisi inbuonasolitudineavevacapitononsolounanecessitàdapartedellepersonecomunichel’abitavano. Capì che un presidio sanitarionell’asse tiburtino doveva essere d’eccel-lenza.Nascecosì ilLaboratorioAnalisiGui-donia. Allora l’abitavano 30 mila persone.

Oggi ce ne sono più di 100 mila. Il LAG èquindi cresciutocon la città,differenziandoedestendendo i suoi servizi, offrendoun li-vellodi tecnologia sempreall'avanguardia.Oggi il LAG in qualità e quantità supera osi allinea ai centri diagnostici più accredi-tati della Capitale. Il risultato sarebbe peròbenpocacosase i ricercatori, i chimici, tuttoil personale in servizio non condividessequesto importante risultato con la propriaclientela, fedele negli anni.

Unmododi festeggiareegiustamenteat-testare ilproprio livello, laqualitàdiunser-vizio sanitario di eccellenza, è dato dallavogliadicondividere lasuperataprimagio-ventùconipazienti conqualcheannoinpiù

dellamedia. Nel LAG a via Roma le analisidi prassi - quelle per misurare la glicemia,l’azotemia, i trigliceridi e gli altri controllistandard - sono offerte gratuitamente allepersone che hanno compiuto 65 anni.Un’avvertenza però. Le analisi non pos-sono essere completate con impegnative aparte. Solo per il PSA si prevede una pic-cola spesa di cinque euro. Una festa che ladirezione del LAG ha voluto condividerecon i propri pazienti evitando pasticcini,brindisi che farebbero slittare la curva gli-cemica e obbligherebbero a spostare i do-verosi esami sui propri valori ematici diqualche settimana. La festa di una strut-tura sanitaria è bene farla sempre salva-guardando la propria salute e affermando,oggi come trentacinque anni fa, il dirittoalla salute come diritto di cittadinanza.

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IL Laboratorio AnalisiGuidonia fa 35

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Sono ricercatori dell’Università diOtago a pubblicare lo studio su fa-gioli e lenticchie. Ben lontani da sim-patie precostituite per l’alimentazionemediterranea, hanno diviso 113 personeobese in due gruppi, che hanno seguitoindicazioni nutrizionali standard, unicadifferenza: al primo gruppo è stato chie-sto di mangiare tutti i giorni due por-zioni di legumi (da 90 gr. l’una, se inscatola, da 30 grammi, se secchi) e 4porzioni di cereali integrali (da circa30-40 gr. l’una), mentre il secondogruppo poteva scegliere liberamentetra 6 porzioni di cereale.

Sono dati pubblicati nel prestigiosoJournal of the American College of Nutri-tion. Sebbene le diete siano risultate

ugualmente efficaci in termini di caloponderale (circa 5 kg in meno, a 18 mesidall’inizio dello studio), nel gruppo“dei fagioli e cereali integrali” si è os-servata una riduzione della circonfe-renza vita di quasi 3 cm maggiorerispetto all’altro gruppo (questa misuraè un indice importante delle compli-canze del sovrappeso).

Analogamente, in uno studio ame-ricano, il consumo di legumi è risul-tato associato, negli adulti, oltre che apeso inferiore, a un minor girovita ea una pressione arteriosa «massima»inferiore.

Del resto i legumi hanno un basso in-dice glicemico, ovvero rilasciano il glu-cosio molto lentamente, comportando

rialzi della glicemia più contenuti e gra-duali rispetto, per esempio, al panebianco, allo zucchero o al riso bianco.

Questa caratteristica aumenta il sensodi sazietà e rende i legumi particolar-mente utili anche per i diabetici. Il pro-blema però è il meteorismo. Eliminareanche questo imbarazzante inconve-niente è possibile.

Un modo consiste nel frullare o pas-sare una parte dei legumi. Altrimenti sipuò ricorrere a legumi già decorticati oscegliere le varietà con la buccia più sot-tile, come le lenticchie di piccole di-mensioni o alcune varietà di fagioli.

Insieme ai legumi, secondo alcune ri-cette che arrivano dalla tradizione piùnostrana si possono mangiare senza in-desiderati disturbi successivi cipolla,cumino, mirto e timo. Servono a facili-tarne la digestione e moderare la fer-mentazione intestinale. Vanni Fucci

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I legumi sono indicati per la dietaMangiando fagioli e cereali integrali si èosservata una riduzione della circonferenzavita di quasi 3 cm maggiore che in altre diete

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La guerra di Crimea, 1853-1856,apre effettivamente il processo chedà il via all’Unità d’Italia. Tutti sannoche l’ingresso del Regno Sabaudo nelcontesto europeo fu consentito grazie allapossibilità per l’esercito dei Savoia di par-tecipare alla Guerra di Crimea in cui loZarNicola I pensava di piegare l’ImperoOttomano, considerato il grande malatod’Europa. Solo che la Russia dovette tro-varsi davanti prima la Gran Bretagna, poila Francia che preoccupate dalla possibi-lità che la Russia avesse uno sbocco sulMediterraneo preferirono aiutare i ne-mici di sempre, i turchi. In questa guerra,come in altre guerre di questi tempi,l’esito non fu dettato dalle strategie deglieserciti. Le epidemie furono il vero eser-cito da battere.

L’alleanza franco-inglese sostenutadalla nascente Italia ebbe la meglio no-nostante i russi avessero capacità di soc-corso notevoli con Nicolay Pirogov cheusò la prima volta l’etere ed il clorofor-mio per le anestesie. Per la prima voltafurono usati gli antibiotici. Si sforzò di ri-mediare alla situazione spesso disperatadei malati e feriti durante il loro trasferi-mento e mise a punto un sistema di eva-

cuazione rapida dai campi di battagliaverso gli ospedali più vicini. Carenze emalattie determinarono più vittime dellebattaglie. Pirogov assunse la direzionedella Comunità dell’Esaltazione dellaCroce. Per la prima volta i soccorsi sani-tari operavano sulla scena delle battaglievere e proprie. Riuscì a ottenere ospedalimilitari da campo e assistenza ai feriti contrasporto diretto verso ospedali veri epropri. Ma il nemico non erano le ferite daguerra, bensì le malattie. Colera, dissente-ria, scorbuto, tifo, vaiolo, congelamento,fortissima mortalità post-operatoria fu-rono la causa delle decimazioni di massadei russi. Su 309mila effettivi vi furono95mila decessi. Anche gli italiani subi-rono gli stessi mali.

La mortalità fu alta, e i sabaudi ebberodalla loro un altro innovatore della me-dicina:LuigiVerde che diventò Capo delCorpo Sanitario della Marina. Le dota-zioni sanitarie di bordo dei vascelli delRegno sardo erano considerevoli, lagamma dei farmaci molto ampia. Moltodettagliate erano le norme sull’igiene deilocali, la conservazione dell’acqua pota-bile e il confezionamento dei cibi. Loscorbuto si manifestava con infiltrazioni

emorragiche dei tessuti, caduta dei denti,dimagrimento, grande stanchezza, inap-petenza e facilità di infezioni che porta-vano poi non infrequentemente allamorte. Le “febbri putride” erano in realtàfebbri di tipo tifoide (le attuali salmonel-losi) o il vero e proprio tifo. Nella guerrain Crimea, nel 1855, l’avvenimento sto-rico di primo piano per l’Italia fu quandoi Bersaglieri si distinsero su tutti. Ma il co-lera tra di loro non fece eccezioni digrado, portando alla tomba anche il ca-pitano Alessandro La Marmora.

Ma il Regno di Sardegna riuscì ad en-trare nel contesto europeo grazie al pre-sidente del Consiglio Cavour.

Nel 1855 il Corpo di Spedizione guidatodaAlessandroLaMarmora aveva 18milasoldati che si distinsero nella battagliadella Cernaia. Le perdite furono appena23, molte furono invece le morti causatedal colera, circa 2mila. Ma i morti a causadi malattia, nostri e alleati, per nostro me-rito, furono molto meno ingenti di quellidell’esercito avversario.

La spiegazione storica è data da AntonioSantoro, e Mario Maida in uno studio pre-sentato nel convegno dal titolo: Il Corpo Sa-nitario Militare sardo nella guerra diCrimea: operatività complessa in uno sce-nario semimoderno, presentato a Firenze il9 ottobre 2010 organizzato dal Comitato Re-gionale Croce Rossa. Ellery Queen

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150° Anniversario dell’Unità d’Italia

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1855, l’infermeria sullo scenariodi guerra dà il viaall’Unità d’Italia

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La malattia di Alzheimer è degenerativa, progressiva. In unaparola, irreversibile. Colpisce il cervello. La diagnosi è clinica.Non ci sono marcatori certi, ematochimici o strumentali, di ma-lattia. Si tratta della forma più frequente di demenza. Si caratte-rizza con un graduale declino delle funzioni cognitive, con lacomparsa di disturbi dell’umore, psichici e del comportamento,con la progressiva perdita della capacità di vivere autonoma-mente. Nel mondo ne sono affette 35 milioni di persone. In Ita-lia sono oltre un milione le persone che hanno la demenza. Oltreil 60% per cento di questi hanno l’Alzheimer. Dal 2.000 i nuovicasi sono stati 150 mila e fino al 2020 si prevede diventino 213mila. La media è di 11,9 nuovi casi all’anno per ogni mille abi-tanti. “Nel Lazio la situazione può diventareallarmante. Si stimano oltre 50 mila amma-lati - spiega Gabriele Carbone, neurologo,responsabile Centro Demenze dell’ItalianHospital Group, centro in convenzione conil S.S.R. per la cura dell’Alzheimer - Circal’1% dei casi di demenza si verifica primadei 65, mentre ne sono colpiti circa il 7% de-gli ultra 65enni; in particolare si passa da un1,5% di persone colpite fra i 65-69 anni ad un raddoppio dellapercentuale di persone colpite ogni 5 anni per arrivare a colpireoltre il 30% dei soggetti ultra 80enni”. Il problema è di pro-spettiva. La scure sulla Sanità potrebbe riguardare anche questabranca del disagio psichico con la conseguenza di non avere di-sponibili nemmeno quei sessanta posti letto di cui dota l’ItalianHospital Group. “La conseguenza di questa situazione - spiegaCarbone - consiste nel fatto che questi malati e le loro famigliesi troverebbero comunque ad avere necessità di ricoveri cheverrebbero quindi effettuati in reparti ospedalieri; luoghi di curanon propriamente idonei per questi pazienti oltre ai costi che sa-rebbero verosimilmente maggiori rispetto a quelli di una de-

genza extraospedaliera come nel nostro Centro Demenza. E poii disagi per le famiglie! Ed ancora, l’inevitabile aumento di ri-chieste di ricovero per il progressivo aumento del numero deisoggetti anziani e soprattutto degli ultra 70enni e degli ultra80enni, fasce di età che sono a maggior rischio di essere colpitedalla demenza”. Nelle stanze dell’Italian Hospital Group il ma-lato ha il conforto di trovarsi in una situazione protetta. Un con-fort che gli consente di convivere con la malattia e avere menodisagi per sé nelle più normali operazioni comportamentali chenon si riescono a portare a termine o vengono effettuate in modoscoordinato e incoerente. Sollievo per la famiglia che non ha unproblema costante in casa e una condizione di impossibile con-

vivibilità. Ma la soluzione ad una malattiadegenerativa che si diffonde sempre piùnella società non può ridursi alle grandistrutture. Italian Hospital Group è ingrado di assistere il paziente anche in re-gime domiciliare. Va detto però che gestireun malato con progressiva perdita di ca-pacità e autonomia richiede un grande im-pegno assistenziale, emotivo e relazionale.

La demenza è una sindrome che coinvolge l’intero nucleo fa-miliare. L’impegno a seguire il parente ammalato avviene sudue livelli: l’assistenza e l’aspetto emotivo relazionale. Gestireun malato con progressiva perdita di capacità e autonomia ri-chiede un impegno assistenziale lungo tutta la giornata, in-cluse, a volte, le ore notturne. Sul piano relazionale, invece,l’accettazione della malattia, i ruoli che si modificano, la con-flittualità e la perdita affettiva sono i costi più alti a carico dellafamiglia. Per questo l’Alzheimer non può esser lasciato alla ge-stione spontanea nella società e nelle strutture sanitarie gene-riche. C’è bisogno di centri assistenziali specializzati di cuil’Italian Hospital Group è un esempio.

Italian Hospital GroupCENTRALINO 0774 38.61FAX 0774 38.61.04188, Via Tiburtina00012 Guidonia (RM)www.italianhospitalgroup.it

Dott. Gabriele CarboneNeurologo Medico Responsabile Centro DemenzeUnità AlzheimerItalian Hospital Group

ITALIAN HOSPITAL GROUP...“prendersi cura” del malato di Alzheimer...

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Capita spesso in farmacia di tro-vare prodotti cosiddetti declassatiperché non facenti parte di medi-cine di prima necessità e catalogaticome “prodotto da banco” con ilprezzo maggiorato.

Questo succede perché il Servizio sa-nitario nazionale non riconosce rim-borso in quanto non facente parte difarmaco necessario, ma il suo uso con-siste in un palliativo, oppure in un coa-diuvante, anche se non ha specifichequalità farmacologiche risolutive.

Almeno questo il giudizio del Servi-zio sanitario nazionale.

Diventa così farmaco di fascia C. In-fatti può essere acquistato senza pre-scrizione medica.

Ma anche in tal senso vigono trecategorie.

- Quella dichiaratamente “senza ob-bligo di prescrizione medica” con la si-gla SOP - si tratta di prodotti chepossono curare patologie lievi.

- Quella dei cosiddetti prodotti soprail banco, denominati OTC - trattasi difarmaci catalogati come di automedica-zione. Chiunque può chiederli e sonoprodotti comunemente commerciali.

- Quella con obbligo di ricetta. Sem-pre in fascia C infatti ci sono anchefarmaci di utilità ma soggetti a peri-colo se il loro uso è improprio.

Il loro uso prolungato è infatti scon-sigliato dal Servizio sanitario. Lalegge prevede che il prezzo è stabilito

da chi ne autorizza la commercializ-zazione. È il D.L. 87/2007. I farmaciOTC, invece, hanno un prezzo decisodalla farmacia o dalla parafarmacia.

Esiste una categoria di confine traquesta tipologia di farmaco, per cosìdire, voluttuario e la medicina curativache deve invece essere prescritta dalmedico. In questo caso sono consideratedal Sistema sanitario nazionale le co-siddette “alternative terapeutiche”.

Alcuni di questi farmaci possono es-ser consigliati al di là della episodicità.

In sostanza, possono curare patologievere e proprie.

Nel nostro Paese è garantita la possi-bilità di averli senza costi da parte delpaziente, qualora sia attestato un inte-resse medico specifico.

Lo Stato italiano spende 19 miliardi dieuro per la tutela dell’equità tesa ad ac-cedere alla cura. Alfred Nyers

Attualità

FarmacidabancocheaumentanodiprezzoCi sono arrivate molte proteste da parte di lettoriche si sentivano truffati.Ecco il perché, in una spiegazione del Centrostudi Agenzia del farmaco

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Chi credeva che la guerra sulmantenimento dei posti letto e dellestrutture sanitarie fosse superata conl’approvazione del Piano sanitariodel Lazio da parte del governo deverivedere le sue previsioni.

Mai come adesso Renata Polverini èal centro della bufera per le contesta-zioni che gli arrivano da diverse partidella regione sui suoi tagli. In ordine ditempo l’ultima alzata di scudi è gene-rata da presunti illeciti per cui si sonoprorogati incarichi a tre professionisti,39mila euro per un collaboratore, untecnico in quiescenza al terzo rinnovo eun direttore tecnico integrato dopo es-sere arrestato nel 2009. Dalla Ciociariala protesta più vigorosa. Grandementebeneficati da Storace sono mortificatidalla Polverini. “Il piano distrugge la sa-nità” dicono dalla terra dell’ex governa-tore leader de La Destra. E con un sit-incon cento persone circa vanno in Con-siglio regionale per protestare contro itagli. Anche a Roma i mal di pancia nontrovano assistenza sanitaria adeguata. Ilproblema resta sempre il CTO, nell’AslRmc. Il 10 gennaio è stato chiuso ilpronto soccorso e si chiede un tavolo di

confronto nel quale sia incluso il Muni-cipio dove alla guida c’è un presidentedi Centrosinistra, in luogo di un’ammi-nistrazione regionale di Centrodestra.Clima da alzata di scudi anche nella cittàmetropolitana a nordest della Capitale.La protesta di Palombara interessa ilConsigliere regionale Giulia Rodano. IlConsigliere regionale di Italia dei Valori evicepresidente della commissione Sanitàdella Regione Lazio ha detto: “La strut-tura di Palombara Sabina è dotata di saleoperatorie funzionanti e negli ultimianni ha ricevuto dalla Regione ingentiinvestimenti: con una piccola dotazionedi posti letto ed un lieve sforzo di risorseeconomiche e di personale, l’ospedalepotrebbe restare aperto, costituendo unpresidio di prossimità utile ed accessibilein un territorio già deprivato di strutturesanitarie. Eppure, la governatrice Polve-rini resta sorda a qualunque consiglio edindicazione proveniente dai territori”.

Nell’Asl Rmg la scure utilizzata sugliospedali di Monterotondo e Subiacosembra il male minore confrontato allecondizioni del nosocomio cardine del-l’azienda sanitaria. Quella dell’aziendasanitaria Rmg sembra proprio un’area

soggetta a invitare all’emigrazione in al-tre aziende sanitarie della Capitale.

Tranne i centri diagnostici pubblico-privati che sono esempio di eccellenza,la decadenza si legge proprio nelle realtàapicali per le quali, a torto o a ragione,viene valutata un’organizzazione sanita-ria: gli ospedali. Tivoli è in ginocchio.

In un servizio su il quotidiano Il Tempoil San Giovanni Evangelista dovrebbe la-mentarsi più delle strutture prossime adessere tagliate. Pare che la media dei pa-zienti che debbono esser portati al re-parto, passando dal pronto soccorso,siano settantadue ore in barella. Adirlo ilquotidiano romano Il Tempo nell’edi-zione del 20 febbraio. Situazione ancorapiù delicata dal momento che il noso-comio dovrebbe essere, oggi, la colonnadi tutta l’azienda sanitaria, supplire cioèalle annunciate mancanze dell’ospedaledi Monterotondo e Subiaco. Il suo rag-gio d’azione arriva fino a Zagarolo.

In ospedale, a Tivoli, vengono effet-tuate circa due milioni di analisi ognianno. Con la messa in stato di aquie-scenza di quattro tecnici il vuoto sisente fortemente. Radiologia, quindi,uno dei reparti più in sofferenza. Ca-renze e molte negli altri reparti.

I numeri parlano di 10 a Pediatria, 9 aNefrologia, 8 a Chirurgia, 6 a Ostetriciae 5 al Pronto soccorso. Ugo Spirito

Regione

Piano sanitario, la polemica si accentuaRenata Polverini al centro dei contrasti sullaSanità che scontenta tutti. Il governatorepensava di aver superato la levata di scudi

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In farmacia

Ottimizzati i tempi, le procedure eanche la discrezione con la quale siassume la pasticca in grado diaprire porte che anni fa sembra-vano precluse per sempre.

La nuova pasticca si scioglie in boccae può esser consumata come rimedioalla disfunzione erettile senza dove de-glutire il pillolone che mette in crisil’esofago. La nuova caramella del-l’amore come una liquirizia si annunciacome l’alternativa al celeberrimo e con-sacrato Viagra. Arrivo a maggio, quasi abenedire la stagione dell’amore ancheper chi di stagioni ne ha vissuta qual-cuna. Ma a guardar bene, il nuovo leccalecca erogeno non ha inventato nulla dinuovo. La caramella dell’amore si basasulla molecola vardenafil, stesso princi-pio attivo alla base di una delle pilloleattualmente in commercio - ha dettoAndrea Lenzi, dell’università di RomaLa Sapienza. L’aiutino per avere un rap-porto sessuale tranquillo è una praticache riguarda ogni generazione. Secondoun sondaggio promosso dal progetto“Scegli tu” col quale sono state raccoltele risposte di 600 persone al di sotto dei35 anni, il 29% dei ragazzi e il 35% delle

femmine giudica insoddisfacente lapropria vita sessuale, solo il 12% degliuomini e il 9% delle donne la ritiene ot-tima. I problemi più diffusi? Per lei, calodel desiderio (26%), dolore ai rapporti(21%) e ansia da prestazione (9%) un di-sturbo sempre più femminile, legato an-che ad un utilizzo non ottimale dellapillola (solo il 18% la usa) e quindi al ti-more di gravidanze indesiderate. Di-versamente, per la parte maschile nel32% c’è l’ammissione di soffrire di eia-culazione precoce e addirittura il 27% didifficoltà di erezione. E, ben il 42% dellepartner ha contratto una malattia ses-sualmente trasmissibile. Secondo leconclusioni del Centro di Ginecologia eSessuologia di San Raffaele Resnati diMilano, i problemi sessuali nasconospesso da stili di vita sbagliati. Si trattadi comportamenti sottovalutati o addi-rittura erroneamente scambiati come‘amici’ dell’eros. È il caso dell’alcol: peril 63% dei maschi e il 51% delle femminerappresenta un aiuto efficace. Invece,quando se ne abusa, causa impotenza ecalo della libido, oltre ad aumentare so-prattutto nelle donne il rischio di rap-porti precoci, non protetti e subiti”.

Quali sono gli altri nemici? Il fumo, ledroghe, il sesso non protetto, la dietascorretta, la sedentarietà, lo stress, il do-lore, la mancanza di sonno e l’abuso ditecnologia (telefonino, pc, tv, ecc.). Abi-tudini estremamente diffuse, soprattuttofra i giovani, che si pagano in termini disalute e intesa sessuale. Nei maschi pre-occupano soprattutto le sigarette (è di-pendente il 37%), l’alimentazione (il 39%mangia abitualmente cibi non sani) el’utilizzo del coito interrotto, scelto diroutine da 1 su 5 - afferma il prof.

Fra gli strumenti utili per migliorarel’intesa invece i giovani indicano corret-tamente i contraccettivi ormonali (35%),che permettono di annullare i timori le-gati a gravidanze indesiderate e i far-maci per il desiderio (27%), utili eappropriati anche a questa età, a pattoche vengano consigliati dal medico”.Scarso invece il valore positivo attribuitoall’uso del preservativo (15%), indispen-sabile per difendersi dalle malattie ses-sualmente trasmissibili, ed allo sport(10%). La campagna, prevede la realiz-zazione di due guide per esplorare lasessualità di entrambi i partner, percorsidi approfondimento sui 10 nemici, ungioco per la coppia, un numero verde(800.555.323), la consulenza on-line dellaginecologa e la possibilità di confron-tarsi con alcuni VIP. Ellery Queen

Arriva la caramella dell’amoreLa liberazione sessuale maschile iniziata dalViagra trova un farmaco in più. Stesso effettodi pillole in commercio, questa però si sciogliein bocca

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Il rene è un lavoratore. Potrebbeessere assimilato a un fondista. Nonsi lamenta, non dà segnali di soffe-renza anche se costretto a operarein condizioni difficili che ne compro-mettono la funzionalità.

Il Corriere della Sera ha quindi pubbli-cato un eccellente vademecum per la pre-venzione della salute dell’organopreposto alla depurazione del sanguesenza del quale si va a sicura morte.

Ci sono situazioni tali da alimentareil rischio cardiovascolare: fumo, obe-sità, pressione alta, eccesso di coleste-rolo e, soprattutto, diabete. Il rene èl’organo più vascolarizzato dell’orga-nismo. Il rene risente di qualunque fat-tore che danneggi i vasi sanguigni. Mail problema può essere anche rove-sciato: più il rene lavora male, più au-menta il rischio per cuore e vasi.

Reni che soffrono portano a ictus einfarto più velocemente che se c’èostruzione delle coronarie.

Bisogna coccolare i propri reni ed evi-tare anzitempo che si ammalino. Innan-zitutto la prevenzione si fa guardandonella propria parentela se ci sono casi dimalattie renali o di ipertensione.

Nell’esame delle urine quando il va-lore della creatinina nel sangue è nellanorma. Con la raccolta delle urine delle24 ore si calcola, invece, quante proteinesi perdono ogni giorno.

I modi per volersi bene e avere organiefficienti, a cui non è stato chiesto pre-cedentemente l’impossibile, ci sono esono facilmente alla portata. Fare sportcome pratica di vita, senza strappi,senza abusi, senza eccessi, la prima mi-sura. Forma di vita che deve andare acongiungersi con l’attenzione a nonprendere chili. L’obesità è il primo ne-mico. Ma anche sulla pratica sportivabisogna avere una serie di cautele. Ti-pico degli sportivi esaltati o degli atletidella domenica bere ‘bibitoni proteici’.

Dovrebbero esser utili insieme ad ami-noacidi e carne rossa. In effetti abusare diquesti stili alimentari può comportaredanni ai reni. D’altro canto, una dietasenza proteine può essere dannosa per-ché, in questo caso, “l’organismo utilizzale proprie proteine muscolari”. Ciò chemaggiormente influenza la funzione delrene è una dieta scorretta per l’errato ap-porto proteico. È importante, dunque,sfatare alcuni luoghi comuni.

Non serve, bere litri e litri d’acqua perpulire gli organi: “l’acqua non depura ireni, ma si deve bere in base al senso disete”, spiega l’esperta.

Il consumo di sale deve essere ridotto,preferire quello dietetico perché il salecon poco sodio contiene molto potassio.Sì a spezie e ad erbe aromatiche per in-saporire i nostri piatti le quali non dan-neggiano i reni.

Da eliminare, invece, i dadi da frigoe dispensa perché contengono tropposodio. Se l’insufficienza renale è giàin corso è bene seguire una dieta ipo-proteica.

Occorre ridurre i sintomi dell’insuf-ficienza renale e quindi ridurre il sodioe il potassio, prevenire e ritardare le al-terazioni dell’osso controllando l’as-sunzione di calcio, fosforo e vitaminaD. Sono pareri che qualsiasi medico è ingrado di dare.

La dietologia come applicazione auna pratica sportiva consiglia ancor piùuna dieta “ipoproteica, ipofosforica,ipopotassica, iposodica” evitando le ca-renze alimentari.

Per i controlli periodici: basta unesame delle urine per verificare se visono sostanze come sangue, proteine, al-bumina, batteri, acidità elevata, glucosioo aminoacidi, nonché il dosaggio dellacreatininemia. Alberto Chiaravalle

Salute

Aiutiamo i reni incompresiVademecum per tenere i propri reni in ordine perun organo di grande importanza che però nondà segni di sé quando soffre

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Nel Laboratorio Analisi Guidonia in via Roma n.190 A vengono effettuati:- Esami Tossicologici per rinnovo patenti- Monitoraggio alcol-droghe negli Ambienti di Lavoro- Tossicologia Clinico-Forense

L ’alcol è una seduzione autopro-dotta. È un amico che diventanemico. Qualcosa che dob-

biamo dominare, prima che ci distruggasenza consapevolezza.

Tranne una sparuta minoranza diastemi, quasi tutti sono statisticamenteconsiderati consumatori abituali di al-col, anche se non darebbero mai una de-finizione di questo tipo di loro stessi.Bere due bicchieri di vino a pasto e ma-gari l’aperitivo con il whisky quando siè con amici ed è delineato l’identikit delconsumatore di alcol abituale che po-trebbe non avere alcun contraccolpodalla sua abitudine al bere, purché lamantenga a regime e si astenga dal met-tersi in auto successivamente a una de-gustazione.

La legge poi oggi parla chiaro: tolle-ranza zero. La determinazione dell’alcolnell’aria respirata se è al di sopra del fa-tidico 0,5 grammi litro si incorre nel ri-tiro del mezzo e della patente. Ma siritiene, oggi, questo limite ancoratroppo indulgente. La volontà del legi-

slatore in linea agli altri ordinamenti èquella di regolarlo sulla “concentra-zione zero”. Oggi con la Transferrinadesialata c’è un indice che va a regi-strare le abitudini di assunzione alco-

lica. Consiste nell’indicatore biologicoCDT (Transferrina carboidrato carente),la cui concentrazione nel sangue si nor-malizza solo dopo 20-30 gg di astinenzadall’alcol. Quindi dall’indicatore di que-

Parola d’ordine: battere l’alcolismo

Cittadini & Salute

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Rubrica

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Prevenzione & SaluteLa rubrica mensile, Prevenzione & Salute, nasce con l’intento di informare, in maniera semplice ed efficace,

i lettori su come prevenire e combattere le patologie più diffuse del terzo millennio.

Dottoressa Helen CostanziChimico - specializzata

in Tossicologia Clinica-Forense

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sto valore non si scappa: si comprendeperfettamente l’uso abituale di alcol.

Diversa l’attestazione della circola-zione alcolica dopo esser usciti da un lo-cale o aver bevuto. L’alcol viene subitoassorbito dall’organismo ma questa ca-pacità di assorbimento varia da personain persona. In ogni caso è consigliabilefare una piccola passeggiata per almenomezzora quando si sono bevuti due bic-chieri di vino e si intende risalire inmacchina. Secondo una ricerca del Cen-sis, la guida sotto l’influsso di alcol si at-testa nettamente come la principalepreoccupazione degli automobilisti(64,9%), seguita dall’eccesso di velocitàcon il 49,8%. Dal 2003, la quota dei 18-24enni coinvolti nel binge drinking (ilconsumo di 6 o più bicchieri di bevandealcoliche in un’unica occasione) è undato stabile e riguarda il 22,6% dei ma-schi e l’8,4% delle femmine. Il 4,2% de-gli automobilisti tra i 18 e i 29 annidichiara di non limitare il consumo dialcol pur sapendo di doversi mettere alvolante contro una media totaledell’1,8% che decresce all’avanzare de-gli anni. Il 12,7% dei giovani dichiara,infine, di non limitare il consumo ma dilasciar guidare qualcuno al posto suo.“Fortunatamente” cresce rispetto al-l’anno scorso la quota dei 18-29enni chesceglie di limitare il consumo (44,5% ri-spetto al 36,6% del 2009), ma è ancoratroppo alta e in crescita la percentuale

di chi sceglie di non limitarsi (4,2% ri-spetto al 3,4% del 2009). Nel Lazio sono2678 le strutture e i servizi socio-assi-stenziali che assistono 259.887 persone,tra anziani, disabili, minori e giovani di-sagiati, con un incremento del 9,3% ri-spetto al 2007, con un incremento diutenti di 13.500, par al + 5,5% rispetto adue anni fa, soprattutto nella provinciadi Viterbo, (+8,2%) e in quella di Roma(con +6,7). Sempre più ragazze e ragaz-zine bevono alcol. La settima relazionedel ministero della Salute sugli inter-venti realizzati da Ministero e Regioniin materia di alcol, trasmessa a dicem-bre al Parlamento indica chiaramente

che le femmine hanno superato i coeta-nei maschi. Bere come comportamentocompulsivo è l’oggetto della settima re-lazione del ministero della Salute. Tuttoquesto nel quadro di una situazione incui tra i giovani c’è una grande diffu-sione di consumi a rischio. La situa-zione riguarda 1 milione e 200 milasoggetti fra gli 11 e i 24 anni. Triplicatanell’ultimo quindicennio la frequenta-zione con il consumo di alcol. Secondol’Istituto Superiore di Sanità circa unosu cinque dei casi di intossicazioneacuta alcolica che giungono al ProntoSoccorso riguardano ragazzi al di sottodei 14 anni. Tutto questo per dire che ilfenomeno c’è. È grave. Va combattuto.

E non ci troviamo davanti “ad unacrociata contro l’ultima droga legale”,come pur simpaticamente dice JackNicholson in un film, “Qualcosa ècambiato”.

Qualcosa deve cambiare anche in unacattiva cultura del bere. Perché rimangaun piacere apprezzabile il sondaggiosui valori attraverso semplice analisi delsangue è un sistema che tutela il sog-getto e le persone a lui vicine.

GRUPPO EUROMEDVia Roma 186 (Guidonia)

Tel. 0774 [email protected]

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Le grandi città come al solito le piùcolpite dalle polveri sottili. Milano lapiù attenzionata. In questa condi-zione critica ogni cittadino perde inmedia nove mesi di vita per esposi-zione al particolato e alle polveri.

Il Centro europeo ambiente e saluteha lanciato il proclama terroristico - as-solutamente ipotetico, sganciato daogni piano di riferibilità a prova mate-riata - ma comunque molto efficace perrisvegliare l’attenzione su una questionemomentaneamente archiviata senza al-cun motivo. A Milano circa l’11-15%della concentrazione totale di PM 2,5 èdata dal black carbon e un 30-40% dacomposti organici. Anidride solforosa,emessa principalmente da sorgenti perproduzione di energia e combustioniindustriali e non, ossidi di azoto, emessidal traffico autoveicolare, e ammoniaca,emessa da fonti naturali, vecchie mar-mitte catalitiche e attività di agricol-tura/allevamento. Sono questi i peggioriinquinanti gassosi. Una frazione mi-nore, il 4%, è rappresentata da elementiche derivano da risospensione dellapolvere del suolo e solo lo 0,4% da altrielementi in traccia. Va ricordato che con

l’espressione inquinamento si deve in-tendere l’alterazione dell’ambiente de-terminata dall’uomo o in qualche mododa operazione antropica indotta. Va an-cora sottolineato che al di là delle so-stanze di per sé tossiche e nocive,qualsiasi evento prodotto ha un im-patto sull’ambiente che può creare ef-fetti inquinanti.

La definizione di inquinamento èdata dalla contaminazione dell’aria,delle acque e del suolo con sostanze emateriali dannosi per l’ambiente e perla salute degli esseri umani, capaci diinterferire con i naturali meccanismi difunzionamento degli ecosistemi o dicompromettere la qualità della vita. Diper sé è difficile anche rilevare la sua en-tità, laddove modifica in modo irrever-sibile equilibri di sistema che siautoregolano in modo da convivere connuove realtà atmosferiche impattanti.

Ultimo tra queste situazioni, a titolodi esempio, lo studio condotto dall’uni-versità del Michigan secondo cui l’in-nalzamento del livello di anidridecarbonica è soggetto a cambiare il mododi crescere e continuare ad esistere di al-cune piante. Il problema va visto sem-

pre in relazione al riscaldamento glo-bale. Le trasformazioni ambientali in-fluenzano il comportamento con cui ivegetali si difendono dagli insetti che sene nutrono. La dimostrazione è data,nella ricerca, da come il biossido di car-bonio reagisce sull’euforbia comune:Asclepias syriaca. Va detto che l’euforbiaproduce i suoi agenti chimici di difesadagli insetti. Queste difese derivanodall’interazione con i bruchi della Far-falla monarca. In questa situazione cli-maticamente riformata, più calda, coneccesso di biossido nell’aria, alcune di-minuiscono la produzione di caldeolitidella metà. E allora le piante passano aquelle fisiche: le loro foglie diventanopiù dure.

Un caso come questo l’inquinamentonon si vede, ma si sente. Ancor di più sisente e non si vede quando è insospettatacausa di morte. Secondo uno studio pub-blicato su The Lancet l’inquinamento at-mosferico provoca la stessa quantità diattacchi di cuore rispetto ad altri fattori dirischio come l’esercizio fisico, il consumodi alcol e di caffè. Ma anche la rabbia, leemozioni positive, l’attività sessuale, lacocaina o l’uso di marijuana e le infe-zioni respiratorie possono scatenare in-farti in diversa misura.

Proprio il caso di dire, non si vede masi avverte. Uberto Casale

Attualità

Ritorna, invisibile, l’inquinamentoatmosfericoIl Nord Italia particolarmente sotto osservazione:dati Oms - settemila morti l’anno in PianuraPadana

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NUMERI UTILI

SOSCarabinieri 112Stazione di Guidonia0774 342025Stazione di Tivoli Terme0774 379246Stazione di Montecelio0774 397600Stazione di Tivoli 0774375871Polizia 113Commissariato di Guidonia0774 30301Commissariato di Tivoli0774 31941Polizia stradale Tivoli0774 31921Polizia MunicipaleGuidonia 0774 342632Montecelio 0774 511314Colleverde 0774 365219Setteville 0774 391535Villalba 0774 355668Villanova 0774 325133Vigili del Fuoco 115Tivoli V. Paterno, 20774 534343Guardia di Finanza 117Tivoli 0774 311330

PUBBLICA UTILITÀComune di GuidoniaPiazza Matteotti, 200774 3011Ufficio Igiene e Sanità0774 6541Comune di TivoliPiazza del Governo, 10774 4531Asl Guidonia 0774 6541Guidonia Consultorio0774 341381Villanova Consultorio0774 528747Inail Via Tiburtina, 750774 33941Inps CentralinoGuidonia Via dei Mughetti, 2800.130.335Centro per l’ImpiegoGuidonia 0774 300831Camera di CommercioVia Tiburtina Km 200774 353549

Agenzia delle Entrate0774 50031PT Tivoli Via Empolitana, 880774 331127PT Tivoli CentroVia Palatina, 120774 31981PT Guidonia Via Dei Fauni0774 357458PT Villalba P.zza Carrara, 130774 372106PT VillanovaVia Guerrazzi 0774 528741Gas (Eni)Segnalazione guastiNumero Verde 800.900.999Numero Verde Italgas800.900.700Enel Segnalazione guasti,nuovi contratti, volture epratiche 800.900.800Acea segnalazione guasti800.130.335Acea Guidonia 0774 300895Protezione CivileVia Lago dei Tartari, 7Guidonia0774 355888 - 0774 373015

FARMACIEGUIDONIAAleandriViale Roma 1400774 342955Di Siena CinziaVia Tiburtina, 920774 372116AltobelliVia Corso Italia, 950774 371811 - 353400De Michele S.Piazza San Giovanni, 37Montecelio0774 510043BarresiVia Monte Bianco, 590774 363066Ivella Dr. SimonettaLargo Falcone, 50774 300926LorentiVia Colle Nocello La Botte0774 324152PiracciVia Leopardi, 21 Setteville0774 391101

Restaino Via Albuccione, 320774 378740TornaghiVia Maremmana, 153Villanova di Guidonia0774 528112Rossetti LauraVia Maremmana, 300Villanova di Guidonia0774 325418 - 324134Scaramella S.Via Girasoli, 30/32 Guidonia0774 343449ScavoliniViale Roma 84 - 0774 342019Farmacia VitilloMarco Simone Setteville NordVia Anticoli Corrado, 370774368686

TIVOLIBaldinelli MarcoPiazza della Queva, 11Tel. 0774 371020Baldinelli FabioVia Pio IX, 70774 357085Conti dei Dott.ri Le. E G.Valentini Via del Trevio, 780774 335093Poggi Via Empolitana, 170774 334323Giovannola Dott. FabrizioVia Campolimpido0774 380300Minelli Piazza Rivarola, 80774 335213Caricari Via Empolitana, 1260774 314722Pallante Dott. EttorePiazza Plebiscito, 180774 312183Pangia Raffaele VincenzoVia Bulgarini, 280774 314303Riccardi Zino Via Trieste, 140774 335094Tornaghi Dott. GiacomoVia Nazionale Tiburtina, 1590774 530804Farmacia SciarraVilla Adriana Via Rosolina, 800774380046Sulsenti Dr. AdrianaKM. 34.300, Via Valeria0774 334684

De Franceschi Paola12, Via Munazio Planco0774 318558 (parafarmacia)

FARMACIE NOTTURNEOrario prolungato fino alleore 24. Dalle 24 alle 8.30su reperebilitàScaramella CollefioritoVia Dei Girasoli, 300774 343449Di Siena Villalba Via Tiburtina,92 Tel 0774 372116

OSPEDALI

Ospedale di Tivoli 0774 3161Guardia Medica Tivoli0774 313911Casa della Salute (PrimoSoccorso) Palombara0774 6541Centro Trasfusionale0774 6545497AVIS 800.261.580

PRONTOSOCCORSO

Emergenza Sanitaria 118Ospedale di Tivoli0774 5314397Montecelio Ambulanza0774 345345Associazione Stella Maris0774 325111Croce Blu Guidonia0774 300696Croce Rossa Italiana GuidoniaEmergenza sanitaria 118Richiesta ambulanze0774 353091Croce Rossa Italiana Tivoli0774 335086

SANITARIETecnomedical s.r.l.Guidonia Via delle Petunie, 50774 343375 - Fax 0774 309245Sanitaria Asia GuidoniaVia Numa Pompilio 43/45/47Tel e Fax 0774 346172

Cittadini & Salute

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Servizio ai cittadini

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CCiittttaaddiinnii && SSaalluuttee

MMeennssiillee ddii iinnffoorrmmaazziioonnee SSoocciioo--SSaanniittaarriiaa della Provincia di Roma est eeddiittoorree e DDiirreettttoorree GGeenneerraallee Mario Dionisi DDiirreettttoorree RReessppoonnssaabbiillee Angelo Nardi AArrtt DDiirreeccttoorr Antonella Cimaglia WWeebbmmaasstteerr Mariano Trissati RReeddaazziioonnee Via Galletti, 16 - 00012 Villanova di Guidonia (Rm) ee--mmaaiill:: [email protected] TTeell ee FFaaxx 0774 529498 - 0774 320278 SSttaammppaa Fotolito Moggio strada Galli, 5 Villa Adriana (Rm). Registrazione n. 31del 29 giugno 2010 presso il Tribunale di Tivoli. Tutte le collaborazioni sono considerate a titolo gratuito, salvo accordi scritti con l’editore. Tutto il mate-riale cartaceo e fotografico consegnato o spedito alla redazione, non verrà restituto.

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