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ISTRUZIONI SU COME USARE LE CAPSULE DI IBOGA Per usare le capsule di Iboga è importante avere una chiara intenzione sugli obiettivi che si vogliono raggiungere e sulle domande che si vogliono porre allo spirito dell’Iboga. Una semplice affermazione di quello che si vuole raggiungere (per esempio: ‘voglio essere libero spiritualmente’ oppure ‘ voglio trovare un lavoro che si confa alle mie capacità’ ecc.) è un primo passo, ma non è ancora sufficiente. Questo tipo di affermazioni rappresentano la cornice entro la quale va messo il quadro. Per arrivare ad una formulazione precisa del proprio intento è necessario un lavoro di introspezione interiore - che a volte può durare diversi mesi - che ci permette alla fine di individuare i modelli di comportamento dai quali ci vogliamo liberare. Nel caso della ricerca di un lavoro che si confà alle nostre aspirazioni profonde, allora l’introspezione va fatta nella direzione di individuare quali siano le nostre capacità, i talenti ancora non espressi, e quali siano gli ostacoli che non permettono queste capacità di manifestarsi nel mondo esterno. La lettura del libro di Eckarth Tolle, ‘Un Nuovo Mondo’ può aiutare in questo lavoro di investigazione. La lettura va fatta non al fine di accumulare informazioni, ma come un esercizio di introspezione, il libro va usato come uno specchio che ci permette di guardare dentro di noi in maniera obiettiva. E’ bene interrompere la lettura quando una frase, un capitolo ci riguarda e ci parla direttamente. In questo caso è bene

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ISTRUZIONI SU COME USARE LE CAPSULE DI IBOGA

Per usare le capsule di Iboga è importante avere una chiara intenzione sugli obiettivi che si vogliono raggiungere e sulle domande che si vogliono porre allo spirito dell’Iboga. Una semplice affermazione di quello che si vuole raggiungere (per esempio: ‘voglio essere libero spiritualmente’ oppure ‘ voglio trovare un lavoro che si confa alle mie capacità’ ecc.) è un primo passo, ma non è ancora sufficiente. Questo tipo di affermazioni rappresentano la cornice entro la quale va messo il quadro. Per arrivare ad una formulazione precisa del proprio intento è necessario un lavoro di introspezione interiore - che a volte può durare diversi mesi - che ci permette alla fine di individuare i modelli di comportamento dai quali ci vogliamo liberare. Nel caso della ricerca di un lavoro che si confà alle nostre aspirazioni profonde, allora l’introspezione va fatta nella direzione di individuare quali siano le nostre capacità, i talenti ancora non espressi, e quali siano gli ostacoli che non permettono queste capacità di manifestarsi nel mondo esterno.

La lettura del libro di Eckarth Tolle, ‘Un Nuovo Mondo’ può aiutare in questo lavoro di investigazione. La lettura va fatta non al fine di accumulare informazioni, ma come un esercizio di introspezione, il libro va usato come uno specchio che ci permette di guardare dentro di noi in maniera obiettiva. E’ bene interrompere la lettura quando una frase, un capitolo ci riguarda e ci parla direttamente. In questo caso è bene prendersi del tempo per meditare con calma e lasciare depositare il messaggio nel nostro inconscio dove continuerà a lavorare per noi producendo la trasformazione di cui abbiamo bisogno. In questo libro Eckart Tolle parla del ‘corpo di dolore’ e dei suoi effetti quando si combina con l’ego. ‘Ego’ e ‘corpo di dolorèe’si nutrono a vicenda ed hanno bisogno l’uno dell’altro. La lettura di questo libro può aiutare a fare chiarezza sul proprio intento e a riconoscere quando il nostro corpo di dolore viene attivato.

Una cerimonia di Iboga è un momento di ricapitolazione della propria vita. La ricapitolazione è una pratica che discende da una antichissima tradizione tolteca (Messico) ed è stata trasmessa dal nagual Don Juan Matus a Carlos Castaneda. Potete trovare questo esercizio descritto nei minimi particolari in molti dei suoi libri. Durante questa pratica ritornate indietro con la memoria ai momenti più importanti della vostra vita, che non sono necessariamente quelli che pensate siano stati. Ripensate alle situazione che avete vissuto, alle persone che avete incontrato, alle cose giuste o sbagliate che avete fatto, esaminando il tutto in modo obiettivo e

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distaccato per riconoscere da dove i propri modelli di comportamento si sono originati. Come preparazione potete iniziare a riportare alla memoria tutte le persone incontrate nella vostra vita, tutte le relazioni che avete avuto con loro da oggi risalendo fino alla prima infanzia. Potete svolgere lo stesso esercizio di respirazione che faccio fare prima delle sedute di kambo: ruotate la testa a sinistra inspirando lentamente e in profondità, permettendo ad una situazione del passato e all’emozione ad essa connessa di riaffiorare completamente nella mente. Quando espirate muovete lentamente verso destra e lasciate andare l’emozione negativa che state ancora trattenendo dentro di voi. Accettandola e lasciandola andare avete fatto pace con l’evento, con l’emozione. Questo è almeno lo scopo di questa pratica.

Per compiere questo lavoro di investigazione è utile scrivere un diario. Scrivete liberamente tutto quello credete sia importante annotare , e cercate di identificare le ferite che volete guarire, tutto quello che aspirate a migliorare nella vostra vita, ciò che volete manifestare completamente, i vostri talenti e le vostre capacità. Scrivete nel diario le vostre aspirazioni profonde e lentamente iniziate a definire le loro priorità, riscrivendo per punti le cose principali su cui volete focalizzare il vostro intento. L’idea è che da una serie di frasi disconnesse arriviate ad un elenco di punti precisi. Datevi il tempo di capire quali siano le vere finalità nascoste nel vostro intento di guarigione e le potenzialità che volete manifestare. Per rendere il vostro intento il più chiaro possible è importante dare un nome all’emozione, agli schemi di comportamento che vi imprigionano in trappole che sono di ostacolo alla vostra crescita spirituale. Datevi abbastanza tempo per svolgere questo lavoro di preparazione. Non fatelo in fretta e non decidete in anticipo la durata del tempo che vi prendera. In questo modo questo processo di chiarificazione dell’intento si svilupperà da solo e seguirà dei tempi naturali.

Può essere utile leggere con regolarità quello che avete scritto e cercare di capire se punti apparentemente diversi appartengono allo stesso tema, allo stesso modello di comportamento, alla stessa emozione che volete guarire, o allo stesso talento che volete manifestare. Per esempio facendo la vostra investigazione scoprite che dietro la vostra abitudine ad arrabbiarvi in certe situazioni c’è in realtà paura. Ma paura di che? Per esempio la paura di essere di essere rifiutato o abbandonato. È importante specificare sempre a cosa si riferisce una data emozione che state investigando. Allo stesso modo magari scoprite che la stessa paura che ri rende a volte rabbiosi è anche l’ostacolo al manifestarsi del vostro talento come artista, terapeuta, cuoco, insegnante, guida turistica ecc. Alla fine il vostro intento potrà essere ridotto a una o due affermazioni. Più chiara e

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concisa sarà l’espressione del vostro intento, tanto più efficaci saranno i risultati. Durante la cerimonia di Iboga ci sarà una mini-cerimonia a parte per l’espressione dell’intento proprio perchè l’espressione chiara e determinata del proprio intento rappresenta una parte essenziale del lavoro che facciamo con l’Iboga. L’intento andrà espresso ad alta voce e in gruppo. Un intento pensato tra sè e sè ha molto meno potere. Abbiate fiducia nel potere di guarigione dell’Iboga e del vostro intento e i risultati si manifesteranno spontaneamente.

Se avete domande, se volete scoprire qualcosa riguardo alla vostra vita, non dimenticatevi di rivolgere queste domande allo Spirito dell’Iboga. L’Iboga vi risponderà con precisione. Nel mio caso, ho sofferto per molti anni di intensi dolori nell’intestino tra l’ombelico e l’inguine. Non ho mai capito come mai avessi questo problema. La mia intenzione era molto forte e molto chiara fin dall’inizio cioè guarire questo problema. È per questo che mi sono avvicinato all’Iboga intuendo che questa pianta faceva al caso mio. Non amo lasciare niente di intentato nella mia vita, per questo mi sono avvicinato all’Iboga, seppure con molte esitazioni e paura. All’Iboga chiesi allora di guarire questo problema e di mostrarmi come fosse sorto. Durante la mia prima cerimonia di Iboga, questa pianta sacra l’ha in effetti guarito –in una sola notte- e mi ha mostrato esattamento quando e come si era manifestato.

Iniziando a lavorare con l’Iboga, potrete sperimentare delle sincronicità nella vita di tutti i giorni, sogni lucidi, visioni, situazioni che vi mostreranno con precisione il processo in cui siete, le difficoltà con cui vi state confrontando. L’Iboga vi mostrerà senza pietà i vostri punti deboli, le vostre resistenze, le convinzioni sbagliate a cui siete ancora aggrappati. In questo caso difficoltà o cadute sono buoni segnali che vi state realmente confrontando con il vostro ego e vi state avvicinando alla soluzione. Continuate allora ad avere fiducia, non tiretevi indietro quando le cose vanno storte, accettate che potete commettere errori. In un momento come questo potreste avere più resistenze del solito. Il corpo di dolore potrebbe divenire più sensibile. Questo è il momento buono per continuare la vostra pratica. Lo spirito dell’Iboga comincerà sempre più chiaramente a parlarvi e mandarvi messaggi. Postreste ricevere messaggi durante la vita quotidiana, tramite situazioni che vi mostrano la vostra realtà come in uno specchio, ma anche in sogno: messaggi su ciò da cui state cercando di fuggire, ciò che non state affrontando realmente, su possibilità che avete finora sempre trascurato e ora sono lì davanti a voi. È come il canto del gallo prima dell’alba che sta annunciando la morte del vostro ego. Sarete sempre più capaci di riconoscere gli schemi emotivo-mentali che governano la vostra vita, gli spazi del vostro essere

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dove siete vulnerabili, dove non siete liberi. Alcune vostre reazioni a situazioni per voi delicate, potrebbero talvolta essere estreme tanto che non riconoscete più voi stessi. Chi è quella persona che non vuole assolutamente quella cosa anche se in realtà a mente lucida e tranquilla riesce ad accettarla facilmente? In realtà non siete voi ma qualcos’altro che vi domina e teme di perdere il suo territorio. Qualsiasi cosa succeda rimanete vigili, con un atteggiamente amichevole verso voi stessi e non interrompete l’investigazione che state operando. Concedetevi sempre del tempo per digerire ogni situazione e invece di reagire e alimentare le difficoltà con delle storie della mente, fate spazio dentro di voi per respirare attraverso la situazione, l’emozione spiacevole, tornando regolarmente nella vostra isola interiore, praticando la respirazione consapevole. Diventate quindi sempre più esperti nell’arte del relativizzare. Quello che un giorno ci appare un problema grave, dopo pochi giorni o - se siamo abili in questa pratica - dopo poche ore si relativizza da solo. Quando siete a letto, prima di addormentarvi, spegnete insieme alla luce anche l’interruttore dei pensieri e delle preoccupazioni e portate gentilmente l’attenzione sul vostro respiro.

Attraverso l’Iboga, da schiavi delle nostre emozioni o delle idee che abbiamo ricevuto durante la nostra educazione o dalla società in cui viviamo, diveniamo persone libere, padroni di noi stessi. Non è un processo che accadrà da un giorno all’altro anche se i cambiamenti che si faranno dopo una cerimonia completa di Iboga che dura 3 giorni, sono in gran parte irreversibili. Da quel momento è l’energia dell’Iboga a guidarci e a vagliare se le nostre scelte, decisioni vengono dall’ego o da una volontà superiore. Questa parola però può suonare un pò fuorviante. Non si tratta di diventare dei teologi, ma di imparare concretamente a come far corrispondere le nostre scelte ad una saggezza che non risiede nella nostra mente ma nelle cellule del corpo.

Parte del viaggio con l’Iboga è porre la domanda al suo Spirito di far manifestare il nostro potenziale. Non siate quindi timorosi di chiedere all’Iboga quello che volete sviluppare e esprimere nella sua totalità nella vostra vita, sia un talento nel canto, un talento artistico, una memoria migliore, un problema con la salute da superare, o nuovo tipo di lavoro, stabilità emotiva o economica ecc. Durante la cerimonia pronunciate la vostra intenzione ad alta voce di fronte ad altre persone. Questo vi aiuterà a fissarla nell’inconscio dove continuerà a lavorare per conto suo. Il vostro intento diventerà così più potente e inizierà a manifestarsi concretamente nella vostra vita.

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COME USARE LE GOCCE DI IBOGA

Le gocce di Iboga possono essere prese due volte al giorno al mattino e alla sera. Prima di assumerle, concentratevi sul respiro per calmare la mente. È bene concentrarsi brevemente sul proprio intento e meditare sul respiro da un minimo di 3 respirazioni complete ad un massimo di mezz’ora. Quando state meditando però dimenticatevi dell’intenzione, l’importante e rimanere focalizzati sul respiro, sul calmare la mente e trovare uno spazio di silenzio interiore. La meditazione può essere fatta distendendosi sul letto prima di dormire. Può essere d’aiuto recitare in silenzio il mantra ‘intento’ durante l’inspirazione e ‘focus’ durante l’espirazione. ‘Focus’ nel senso di ‘mettere a fuoco’, ‘concentrarsi’. Attenzione: il significato di questo mantra non è quello di concentrarsi su un pensiero, ma di mantenere viva la concentrazione sul respiro. L’intento che viene nominato dal mantra è appunto quello di rimanere presenti, svegli, consapevoli, senza perdersi nel flusso dei pensieri. Ogni volta che la mente comincia a fabbricare pensieri, e con essi il mondo in cui siete imprigionati, riconoscetela grazie alla forza della vostra presenza e delicatamente ma con fermezza –evitando di alimentare il chiacchiericcio interiore- riportate l’attenzione al vostro respiro. Provate ad addormentarvi in uno stato di consapevolezza e di quiete mentale.

La meditazione sul respiro è una ottima preparazione per la cerimonia di Iboga. Ci sono diversi tipi di meditazione nella tradizione zen. La meditazione da sdraiati, la meditazione seduta, la meditazione camminata. Oltre alla meditazione zen esistono altre forme di meditazione che aiutano a calmare la mente e a raggiungere uno stato di vigile quiete interiore, per esempio il Tai chi, lo Yoga ecc. Quando praticate la meditazione ascoltando il suono dell’acqua che scroscia come ad esempio quello di una cascata o di una fontana, allora la meditazione moltiplicherà gli effetti sul vostro intento. L’intento diverrà chiaro e tagliente come una spada. Meditare sul suono di uno scroscio d’acqua aiuta la prosperità a manifestarsi nella propria vita. Questa pratica è conosciuta da tanto tempo nella tradizione cinese del Feng-Shui ma anche nella tradizione tolteca. La prosperità è un aspetto della vita divina, anch’essa può essere chiesta all’Iboga di manifestarsi. Una domanda da fare allora potrebbe essere: ‘Quali sono gli ostacoli che impediscono alla prosperità di manifestarsi pienamente nella mia vita?’. Forse vi state portando appresso credenze inconsce che provengono da uno dei vostri genitori che condizionano la vostra vita. Forse credete fermamente - anche se non ne siete completamente coscienti - che non siete degni o non siete capaci di far fluire la prosperità nella vostra vita. C’è una continua sottile paura che controlla tutte le vostre decisioni che

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riguardano i soldi. Avete paura di dare o di rimetterci, siete in costante tensione per la paura di non farcela. Ecco, è propria questa paura e l’attaccamento che avete a questa emozione che impedisce l’abbondanza di maniferstarsi. Non è proteggendo se stessi in maniera ossessiva che troverete pace e una situazione finanziaria più favorevole, ma lasciando andare questa paura, cioè accetttando di aver paura, sapendo che questa paura vi tiene in realtà imprigionati e decide per voi l’ampiezza o la chiusura dello spazio interiore da cui la prosperità può affluire nella vostra vita. Condividere con gli altri quello che avete e siete, invece, fa aprire questo spazio dentro di voi, coltivando quella forza che vi permette di superare i dubbi, le resistenze e le difficoltà che incontriamo quando ci sentiamo ‘poveri’ crediamo di non avere abbastanza. In realtà quando pensiamo di non avere abbastanza si tratta solo di un pensiero. L’abbondanza e la prosperità sono dappertutto e aspettano solo che noi ci sintonizziamo con il canale giusto per manifestarsi. Se la nostra tv interiore è costantemente sintonizzata sul canale ‘non ho abbastanza’ o ‘ho paura di rimetterci’ ecc. allora altri canali rimarrano inattivi. Nel lavoro di investigazione che state facendo con l’Iboga, lo scopo è di far risplendere la luce della consapevolezza su tutte le convinzioni inconsce che appesantiscono la vostra vita e le vostre relazioni. Quello che scoprite è che in definitive queste convinzioni non sono voi stessi, non vi appartengono.

Considerate che la guarigione che cercate non è personale, ma è collettiva. Non state solo guarendo voi stessi, state guarendo vostro padre, state guarendo vostra madre, state guarendo la vostra società. Per questo prima di ingerire l’Iboga, in qualsiasi forma lo stiate assumendo, dite sempre ‘per tutte le mie relazioni’. Come afferma il famoso maestro spirituale Thich Nath Hanh, noi in quanto esseri umani inter-siamo, l’idea che siamo esseri separati dal resto è pura illusione. Noi siamo intrinsecamente collegati alla linea dei nostri antenati così come alla società in cui viviamo. Queste inter-relazioni che ci costituiscono intrinsecamente vanno al di la del tempo e dello spazio. L’idea di un tempo e di uno spazio separati dal resto del tempo e dello spazio è anche un’illusione. Come prova ormai anche la fisica post-einsteniana. Questa inter-realtà al di là di tempo e spazio, ciò che siamo veramente, l’essenza che ci unisce e ci fa appartenere al tutto, in Gabon viene chiamata Bwiti che è anche la parola che dà il nome alla religione dell’Iboga, che nel 2000 è stato riconosciuto dal presidente gabonense come patrimonio culturale di questo stato.

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COME USARE LE CAPSULE

Mentre le gocce lavorano ad un livello sottile, l’effetto delle capsule è più forte. Provocano un effetto chiaro a livello fisico dando immediatamente una maggiore calma e presenza del proprio corpo e di quello che stiamo facendo. È come avere un maestro spirituale incorporato che ci dice cosa fare e cosa non fare. Un basso dosaggio di 1 o 2 capsule al giorno può essere tollerato facilmente da tutti. Se assunte la sera prima di andare a letto permettono di dormire permettendo di ricevere dei sogni significativi e aumentarne la lucidità.

Per un addestramento di un mese con le capsule, io consiglio di alternare un periodo in cui si ingeriscono da 1 al massimo di 2 capsule al giorno (una la mattina e una la sera) con un periodo di riposo. L’Iboga ingerito anche in minima quantità giornaliera metterà in moto un processo di guarigione, per questo è bene dare al corpo e alla mente il tempo di integrare questo processo. Rimanere continuamente impegnati con un processo è stancante e alla fine controproducente. Se farete una settimana di addestramento con una o due capsule al giorno, allora è consigliabile darvi 4 giorni di riposo. Se il vostro corpo tollera bene due settimane di addestramento allora potete fare una settimana di riposo. L’importante è coltivare una particolare attenzione verso il vostro corpo che vi dirà esattamente quando è il momento di continuare e quando di interrompere l’addestramento con le capsule.

Io consiglio le capsule anche come preparazione ad una cerimonia completa di Iboga che dura 3 giorni. In tal caso dopo due settimane di addestramento con 2 capsule al giorno, segue una settimana di riposo. La settimana precedente la cerimonia si aumenta il dosaggio a 4 capsule al giorno, due la mattina e due la sera con uno o due giorni di riposo prima della cerimonia.

Un altro tipo di addestramento non è per i principianti ma solo per gli ‘avanzati’, per chi abbia già una certa dimestichezza con l’Iboga, il Kambo, o altre piante di potere come l’Ayahuasca. Si tratta di una mini-sessione notturna di Iboga prendendo 3 capsule ogni 2 ore e mezza per 4-5 volte. In questo caso bisogna essere cauti e aspettare cautamente due ore e mezza prima di riprendere l’Iboga in modo da evitare di entrare in un processo fisico troppo forte. Non essendo una droga ricreativa, non essendo affatto quello che la gente chiama droga, ma una pianta sacra, dotata di uno Spirito, è di vitale importanza che durante questo mini rituale non siamo impegnati con tv, cellulare, computer, musica ad alto volume ecc. L’Iboga ci porta dentro di noi, tutto quello che dobbiamo

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fare è dimenticarci del mondo esterno per qualche ora e portare tutta l’attenzione verso noi stessi, al respiro, evitando di perdersi nella marea dei pensieri. Se amate sentire la musica, la scelta della musica deve essere fatta con cura. Scegliete preferibilmente una musica rilassante che vi aiuti a rimanere calmi, tranquilli, in contatto con il vostro mondo interiore. Non scegliete una musica che utilizzate per fuggire da voi stessi che vi farebbe identificare invece con la parte ferita , il corpo di dolore. È importante piuttosto che durante questa mini-sessione domestica siate a contatto con il testimone che osserva obiettivamente e con distacco dentro di voi. È anche consigliabile fare una sessione come questa in silenzio. In silenzio scoprirete lo stupore dell’essere presenti a ogni suono, anche quelli che di solito non percepiamo perchè siamo troppo presi dalla nostra mente o dalla mente degli altri. Questo silenzio vi nutrirà molto più profondamente di qualunque musica. Dopo una sessione di questo tipo, avrete bisogno di un po’ di tempo per tornare allo stato di coscienza solito, quindi datevi una mattinata libera per recuperare energia.