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Computer Aided Design a supporto
del progetto esecutivo Logiche di base e finalità avanzate
Francesca Campana
Dip. di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale
Sapienza Università di Roma
Sommario
Significato di Computer Aided Design e Obiettivi
CAD e progettazione, CAD e sviluppo prodotto
Esempio
Evoluzione storica
Competenze richieste
Il cuore dei sistemi CAD: il modello solido
Modellazione parametrica “feature based”
Progettazione parametrica knowledge based – l’esempio della maniglia
PDM
CAD variazionali a modellazione diretta (history free, ma comunque parametrici!)
Introduzione al Computer Aided Design 2
Significato
Con “Computer Aided Design (CAD)” l’ingegnere intende
l’insieme di conoscenze tecniche e informatiche in
grado di condurre un processo di “Progettazione
Assistita dal Calcolatore”.
Il CAD non è:
solo uno strumento di disegno per la realizzazione grafica
di forme ma un metodo per lo sviluppo e la gestione di
progetti industriali
uno specifico software ma un insieme di procedure e funzionalità
Introduzione al Computer Aided Design 3
Obiettivo
Assistere l’iter di progettazione offrendo strumenti in grado di:
automatizzare gli aspetti ripetitivi e standardizzati del processo
ridurre gli errori relativi all’applicazione delle norme tecniche (standard ISO, UNI, DIN, …)
verificare il prima possibile criticità funzionali, costruttive e di fabbricazione attraverso prototipi virtuali
gestire e archiviare le informazioni e le documentazioni di progetto e ciclo di vita del prodotto (Product Data Management e Product Lifecycle Management – PDM e PLM)
4 Introduzione al Computer Aided Design
Ciclo di Vita di un Prodotto
5
Richiesta Mercato Produzione
Distribuzione e Vendita
Progettazione Prodotto
Programmazione Produzione
Utilizzo (=Esercizio)
Manutenzione
Dismissione Riciclo materiali
energia
materiali
Introduzione al Computer Aided Design
PLM
CAD CAE CAPP
Fasi di Progettazione
6
Pianificazione
del processo di
produzione
Progetto
esecutivo
Progetto
concettuale
Verifica su
Prototipo
Progetto di
massima
Produzione
Tim
e to M
ark
et
In progettazione la richiesta del mercato si definisce in modo sempre più dettagliato fino a diventare un insieme di disegni costruttivi per fabbricare e assemblare ogni componente del prodotto finito.
Il Time to Market è il tempo necessario a lanciare sul mercato un nuovo prodotto/modello.
Il computer promuove la riduzione del time to market aiutando:
–nella stesura dei vari tipi di progetto
–nella verifica anticipata di quello che può accadere in esercizio
–nella gestione delle informazioni tra I vari comparti lavorativi
Introduzione al Computer Aided Design
Esempi di CAD e Iter Progetto
Introduzione al Computer Aided Design
1
6
Costruzione
Prototipo e
verifica
sperimentale
2 Progetto
Componente 3
Verifica
Strutturale
4
5 Studio
assemblabilità
Sì, ma cos’è un sistema CAD?
I sistemi CAD sono applicazioni informatiche di alto livello in grado di gestire e integrare in tempo reale:
librerie di modellazione geometrica in 2 e 3D
computer grafica di restituzione e navigazione del modello geometrico 3D
sistemi di puntamento e interfaccia grafica interattiva
gestione e archiviazione dati e metadati
Integrabili/integrati con programmi :
di calcolo numerico per l’ottimizzazione e la simulazione fisica di esercizio e produzione (=prototipazione virtuale)
di gestione della conoscenza ingegneristica di supporto ad attività altamente specializzate
– applicazioni CAD di tipo verticale (ad es. per progetto saldature, lamiere, …,
– applicazioni di tipo Knowledge Based Design (=sistemi esperti)
8 Introduzione al Computer Aided Design
Evoluzione storica del CAD
Si è sviluppato e cresce insieme alle evoluzioni hardware e software dell’informatica:
Anni ’50-’60: prime applicazioni di interattività uomo-macchina (IBM c/o General Motors, progetto Sketchpad@MIT); sviluppo di computer per elaborazioni di disegno computerizzato; sviluppo del calcolo numerico per verifiche strutturali; sviluppo di linguaggi di programmazione macchine utensili (APT).
Anni ’60-’70: sviluppo del Computer Aided Drafting (disegno 2D di dettaglio, prime ottimizzazioni di interfaccia grafica – refresh, panning, zooming su terminali con acceleratori grafici).
Anni ’70-’80: inizio del disegno 3D di tipo reticolare (wireframe) e di surface modeling.
Anni ’80-’90: sviluppo della modellazione solida, B-rep e C-rep (Boundary e Constructive Representation), volumi CSG (Constructive Solid Geometry).
9 Introduzione al Computer Aided Design
Evoluzione storica del CAD Anni ’90-2010: Modellazione solida di tipo “variazionale parametrico” (feature based design), NURBS surface.
… e poi?
Piena integrazione tra verifiche fisiche e ambiente virtuale
Realtà virtuale e realtà aumentata per:
la progettazione collaborativa (collaborative design)
prototipazione virtuale nuove modalità di interfaccia uomo-macchina
10 Introduzione al Computer Aided Design
Introduzione al Computer Aided Design 11
Per Human 3D Interactive Interface si veda ad esempio:
https://www.youtube.com/watch?v=Tw1mXjMshJE
Per Realtà Aumentata si veda ad esempio:
Addestramento Manutenzione – BMW
Nel settore architettonico e nel marketing l’interazione reale/virtuale è
già in uso da molto, si pensi ad esempio ai configuratori degli interni
degli autoveicoli:
Configuratore arredo spazi interni
Competenze richieste
Come ingegneri industriali:
solida conoscenza della fisica e delle interazioni tra diversi ambiti disciplinari (meccanica del continuo e reologia dei materiali, fluidodinamica e resistenza strutturale, elettronica e meccanica, …)
conoscenza dello stato dell’arte tecnico per saper vagliare scelte e soluzioni con spirito critico e evitare … di scoprire l’acqua calda!
Continuo aggiornamento dei progressi tecnologici per comprendere come accelerare attraverso il CAD il processo di sviluppo di nuovi prodotti/tecnologie industriali
Come ricercatori/sviluppatori:
Conoscenza dei sistemi informatici software e hadrware
Capacità di programmazione (in diversi linguaggi)
Buona conoscenza della geometria computazionale, del calcolo numerico, …
12
Introduzione al Computer Aided Design
La modellazione solida parametrica
basata sui concetti del “feature based”
A seguire si richiamano i concetti di base della modellazione
feature based per introdurre alcuni esempi di progettazione
parametrica “knowledge-based” o “knowledge-driven”
Un’altra applicazione avanzata della modellazione
parametrica in supporto al progetto esecutivo è la creazione
delle famiglie di parti
In entrambi i casi si sfrutta la parametrizzazione e la struttura
ad albero delle geometrie per indirizzare e automatizzare la definizione di quote e dettagli di forma non in via interattiva
ma tramite processi di selezione definiti a monte.
In questo modo non si è costretti a disegnare ex novo,
modifiche per “nuovi calcoli” o per lievi variazioni di dettaglio.
Introduzione al Computer Aided Design 13
Il modello solido
La base di ogni CAD è la creazione dei modelli solidi ovvero dei componenti 3D virtuali del progetto.
Distinguiamo modelli solidi di componente e assiemi e ciascuno potrà avere valenza:
Concettuale Di massima
Esecutiva o costruttiva
Un modello solido si può realizzare secondo diverse procedure.
Una delle vie più efficaci e quella basata sulla modellazione parametrica, ovvero sul concetto di:
feature geometrica
Una feature geometrica è una caratteristica di forma che descrive un dettaglio 3D di un volume (uno scavo rettangolare o assialsimmetrico, una sporgenza, una particolare simmetria).
14 Introduzione al Computer Aided Design
Il modello solido
In meccanica la funzionalità di un componente è strettamente legata alla sua forma.
Le dimensioni invece sono definite in primis dalla resistenza alle sollecitazioni a cui è sottoposto, ovvero ai vincoli di prestazione richiesti (potenza, ingombri, …).
La modellazione solida feature based aiuta il progettista sviluppando forme di tipo parametrico ovvero scalabili/adattabili in funzione delle prestazioni richieste.
15
- corpo assialsimmetrico di sezione
variabile per consentire il corretto
posizionamento degli organi di
trasmissione (ruote dentate, cuscinetti,
volani, giunti, …)
- con lavorazioni di scavo di dettaglio per
alloggiamenti di elementi di bloccaggio e
creazione di raccordi/smussi
Albero di trasmissione
Introduzione al Computer Aided Design
Il modello solido
Ogni componente può essere visto come la composizione di costruzione geometriche che aggiungono e sottraggono volumi fino ad ottenere la forma voluta.
16
A Feature globale
B Feature di
scavo locale
B
D Feature di
scavo locale
D
C Feature di
scavo locale
C
E Raccordo E
Introduzione al Computer Aided Design
Tipologie di Feature
Introduzione al Computer Aided Design
Le feature basilari aggiungono oppure tolgono
materiale e si distinguono in
protusioni
di estrusione normale
di rivoluzione
di scorrimento
scavi
Tipologie di Feature
Introduzione al Computer Aided Design
Alle feature basilari si aggiungono poi lavorazioni più specifiche
quali:
fori e filettature nervature spessoramento
feature di dettaglio: raccordi, smussi
Operazioni di
semplificazione quali
copiatura e
replicazione 3D secondo percorsi
assegnati
Feature di
partenza
(estrusione)
Percorso di
replicazione
circolare ogni
60°
Criteri per la scelta delle feature
Per la scelta della sequenza di feature non esiste una sola possibilità, ma tra le tante possibili ce ne sono alcune ottimali dal punto di vista ingegneristico.
La modellazione è bene che proceda “mimando” la lavorazione tecnologica di fabbricazione:
si parte da un semilavorato ottenuto con feature di aggiunta di volume
si procede attraverso scavi globali, poi con gli scavi locali e infine con le operazioni di rifinitura e completamento (fori, raccordi, smussi)
19 Introduzione al Computer Aided Design
Esempio: corpo scatolato a parete sottile
A. Estrusione
normale di volume B. Scavo per
spessoramento
Realizzato in plastica
per stampaggio a
iniezione
Come si realizza una feature
I volumi associati a ciascuna feature si ottengono partendo da profili disegnati nel piano a cui si associa la 3° dimensione attraverso:
Scorrimento lungo la direzione normale al profilo
Rotazione del profilo attorno un asse contenuto nel piano del profilo
Operazioni preassegnate in base alla specifica feature di dettaglio richiesta:
– Lo spessoramento svuota ortogonale alla faccia fino a lasciare lo spessore di parete richiesto
– La foratura scava secondo l’asse di rivoluzione la forma di foro prevista partendo dal diametro nominale (come fosse una punta di trapano)
– Il raccordo toglie materiale secondo un arco di circonferenza di 90° tangente alle superfici
– ….
La 3° dimensione è detta anche estensione della feature
20 Introduzione al Computer Aided Design
Come si realizza una feature
Il disegno dei profili è pilotato dai vincoli geometrici
Che vanno definiti in modo tale da rendere “stabile” la figura. Stabile=non modificabile in geometria ma solo in proporzioni.
In questo modo si lascia ai vincoli dimensionali la “scalatura” delle proporzioni.
Quali sono i vantaggi di questa strategia?
•Drastiche modifiche dimensionali non danneggiano il disegno perché la forma dei profili resta invariata.
•Le feature figlie di feature precedenti non subiscono “errori” perché la feature genitrice non è più correttamente definita.
Esercizio:
Sapresti dire come si verificano gli errori di definizione feature in un modello?
N.B. Ogni dimensione all’interno del CAD è una variabile accessibile – basta quotarla. Ogni feature, tranne la prima di partenza, può essere disattivata generando varianti di progetto.
21 Introduzione al Computer Aided Design
Progettazione parametrica knowledge driven
Nel progetto di sistemi composti da più di un componente o di componenti
complessi la definizione delle forme può richiedere diverse modifiche
successive dettate dal rispetto di più vincoli progettuali o di fabbricazione.
Il disegno solido dei componenti basato sulla parametrizzazione delle quote
può ridurre i tempi di modifica e aiutare nella visione di diversi scenari di
progettazione.
Per parametrizzare il disegno le dimensioni del profilo e le estensioni della
feature sono definite come variabili associabili tra loro attraverso formule che
possono automatizzare la procedura dell’intento progettuale (di
dimensionamento, di vincolo, di competenza tecnologica).
Questa possibilità può essere vista come una versione elementare di disegno
secondo criteri “knowledge based” di tipo generale (o “orizzontale”,
“multipurpose”). Infatti in questo modo la conoscenza tecnica, qualunque sia
la sua natura, guida le proporzioni del disegno. Si chiamano invece
applicazioni verticali quelle che specializzano uno specifico ambito di progetto
(ad es. il progetto di componenti stampati, saldati, per fusione,…) fornendo
feature e feature specificamente pensate per l’applicazione.
N.B. nulla vieta di usare la parametrizzazione per creare una propria
applicazione verticale!
N.B. il concetto di knowledge based design si estende e trova piena
applicazione interlacciando il disegno a criteri di ottimizzazione in grado di
supportare il progettista verso soluzioni ottimali. Metodologie di Progettazione Avanzata
F. Campana
Esempio
La messa a punto di una procedura basata sui parametri dimensionali del
disegno può essere distinta in due fasi:
1. La definizione delle formule di progetto
2. La definizione di un modello “geometricamente stabile” (ovvero
opportunamente vincolato)
A seguire si illustrano questi concetti mediante lo sviluppo di un esempio
In questo caso le forme ottimali dal
punto di vista della sollecitazione
prevedono:
-Forma a doppio T a sezione
crescente per la zona L1
- Forma cilindrica (cava o no) a
sezione variabile per la parte L2
Si modellino i due elementi della struttura in forma parametrica funzionale
in modo tale da automatizzare le dimensioni in funzione del carico
applicato. Metodologie di Progettazione Avanzata
F. Campana
Software: SolidEdgeST7
F
a
b b’
c
(1) Mt_bc=Fxbraccio
Mf_c=FxL2
T_c=F (trascurata)
(2) braccio=L1-b’b
Mf_b=Fxbraccio
T_b=-F (trascurata)
Definizione delle formule di progetto
Tratto L1 massima sollecitazione in b (flessione, taglio)
Tratto L2 massima sollecitazione in c (torsione, flessione
e taglio)
- Da (1) si trova Diam_c con formule per caso statico flessione +
torsione, criterio tau max (vedi foglio xls allegato – DesignTable.xls)
e Diam_b con formula per torsione
- cc’ da definirsi per inserimento nel vincolo
c c’ b
25
6,5 6,5
b1/2
b1/2
D_
bfo
ro
h1
- Sezione in b definita tramite dimensionamento in b di L1 con processo iterativo:
Mf_b/Wf=sigma_amm
1. Fisso spessore e trovo h sezione rettangolare minima Wf= Sxh_min/6
2. Ridistribuisco h_min a cavallo del foro in b: h_max=Diam_b+h_min
N.B. spostando le masse all’esterno non commetto un grosso errore perché
la flessione al centro è minima.
3. Ipotizzo una sezione a doppio T cercando iterativamente l’equivalenza di Wf*h_max/2
b
Definizione del modello F 600 N
L_1 200 mm
L_2 300 mm
sigma_limite 280 N/mm^2 assunto/requisito di progetto
X_coefSic 1.15 assunto
sigma_amm 243.4783 N/mm^2
Racc 15 mm raccordo in b per definire b'b
braccio 185 mm Valore iterativo braccio=L1-Racc
Mt_c 120000 Nmm
Mf_c 180000 Nmm
Dc 20.84304 mm
Dc 21 mm R Feature1 BC in C 10.5 mm
Db 18 mm R Feature1 BC in B 9 mm
c'c 20 mm assunto
L_bc 260 mm lunghezza Feature1 BC 260 mm
Metodologie di Progettazione Avanzata
F. Campana
Mf_b 111000 Nmm
Wf_b 455.8929 mm^3 Wf_b=bh^2/6 cerco la sezione rettangolare equivalente
h_max 30 mm
b_max 30 mm
b 24 mm assunto 11
h 11 mm 24 18
h_eff 29 mm fare check con h_max 24
h_eff_check OK mm se OK 29 mm 29
I 2507.411 mm^4
spessore_b 2 mm assunto
spessore_h 2 mm assunto 11
b1 22 mm 2
h 30 mm assunto 18 11
h1 26 mm 2 26 2
I_effettivo 20805.33 mm^4
Wf_effettivo 1387.022 mm^3
Wf_check OK se OK Feature1&2 AB
R=h/2 15 mm
Profondita=b 24 mm
Profondita_scavo=b1/2 11 mm
R_scavo=h1/2 13 mm
lbraccio 185
Definizione del modello
Metodologie di Progettazione Avanzata
F. Campana
Per esercitarsi sfruttare i file già impostati.
Ovviamente il percorso del file xls va ridefinito usando la gestione dei
collegamenti (opzione software)
Il progetto a questo punto non è ancora esecutivo, sapresti dire cosa manca? -Fermo AB rispetto BC (scanalatura anulare dopo bb)
-Spessori e interferenze bb e cc in funzione dei carichi
-Rugosità e tolleranze, messa in tavola Metodologie di Progettazione Avanzata
F. Campana
Product Data Management (PDM)
Product LifeCycle Management (PLM)
Dal punto di vista de progettista i disegni e i report
di calcolo sono i due tipi di documento necessari a
formalizzare il lavoro svolto.
Dal punto di vista aziendale le cose sono più
complesse, soprattutto se si parla di prodotti e non
di singoli componenti:
Il prodotto nasce dal design di più sottoinsiemi (ognuno
avrà i suoi calcoli, disegni di massima, disegni esecuti di
componente e assieme)
Il prodotto ha un ciclo di vita e in ogni step ci sono
documenti e dati da raccogliere e archiviare
PDM/PLM e i più recenti strumenti di collaborative design
servono a gestire la banca dati dei prodotti, sotto ogni
punto di vista 29 Metodologie di Progettazione Avanzata
F. Campana
Product Data Management
Product LifeCycle Management
Dal punto di vista de progettista i disegni e i report di calcolo sono i due tipi di documento necessari a formalizzare il lavoro
svolto.
Dal punto di vista aziendale le cose sono più complesse,
soprattutto se si parla di prodotti e non di singoli componenti:
Il prodotto nasce dal design di più sottoinsiemi (ognuno avrà i
suoi calcoli, disegni di massima, disegni esecuti di componente e
assieme)
Il prodotto ha un ciclo di vita e in ogni step ci sono documenti e
dati da raccogliere e archiviare
PDM/PLM e i più recenti strumenti di collaborative design
servono a gestire la banca dati dei prodotti, sotto ogni punto
di vista
PDM rappresenta gli strumenti di gestione dati prodotto (per lo più nella fase di sviluppo prodotto-processo). PLM è spesso
inteso come la strategia di gestione integrata dei documenti
di tutta la vita del prodotto. 30 Metodologie di Progettazione Avanzata
F. Campana
Product Data Management
Product LifeCycle Management
Funzionalità di base di un PDM
Gestione del workflow di progetto con individuazione delle
risorse (tempi e persone) e programmazione attività
Gestione dei file di progetto: archiviazione e annotazione
stato (in lavorazione, obsoleto, rilasciato) di file componente e prodotto
Gestione delle modifiche di configurazione prodotto:
creazione famiglie di parti e varianti di progetto (dal punto
di vista della fase di progetto, ovvero documentazione storia file e reportistica di supporto al progetto)
Gestione della struttura del prodotto: interrogazione e
creazioni report dal punto di vista dell’intero ciclo di vita
Classificazione informazioni per strumenti di ricerca
nell’archivio dati
31 Metodologie di Progettazione Avanzata
F. Campana
Product Data Management
Product LifeCycle Management
Funzionalità di utilità:
Link di notifica e comunicazione immediata alle persone
coinvolte se si modifica lo stato di un documento
Tool di trasferimento e conversione dati se l’informazione
deve scorrere da un comparto all’altro
Visualizzazione in modalità preliminare, con la possibilità di
annotare e commentare il lavoro
Amministrazione archivio per back up, gestione accessi
La gestione dei dati avviene con architetture
server/client. Il server fa da “Vault” delle informazioni. Nei
salvataggi ogni prodotto ha un codice specificatamente
assegnato che indica tipo e versione ed i suoi componenti
rappresentano gli “item” del prodotto. Item e documenti
collegati hanno nomi ancorati al prodotto a cui
appartengono. 32 Metodologie di Progettazione Avanzata
F. Campana
Ampliamento dei sistemi CAD alla
modellazione sincrona/variazionale diretta
La modellazione feature based con l’albero della geometria è
riconosciuta da sempre come garanzia di pulizia di lavoro,
offrendo un’organizzazione strutturata delle fasi di disegno con logiche conformi ai criteri di fabbricazione standard (ma
forse in odore di obsolescenza?).
L’interfaccia tra CAD e CAE spesso impone modifiche di
modelli solidi sulla base dei risultati “puntuali” (o locali) della mesh EF. Come fare la modifica senza “impattare” l’intero
modello?
Nella modellazione interdisciplinare (ad es. circuiti elettronici) i
solidi che compongono l’assieme (la scheda) sono estrusioni
locali di un disegno piano di insieme – non conviene definire
sequenzialmente i singoli profili di componente e poi
assemblarli, ma piuttosto estruderli a partire da un unico
disegno di pianta.
33 Metodologie di Progettazione Avanzata
F. Campana
Ampliamento dei sistemi CAD alla
modellazione sincrona/variazionale diretta
Il disegno solido variazionale diretto modifica localmente le
forme a prescindere dall’albero della sequenza di
lavorazione.
I dettagli di bordo, vertice e superficie sono accessibili come
equazione e quindi variabili in modo variazionale, locale.
Le ottimizzazioni basate sul concetto di morphing e l’uso del
CAD come plastilina si associano a questi tipi di modelli.
La lavorabilità delle superfici (ad es. con il CAM) è analizzata
e garantita con il feature recognition, ovvero con la verifica e
il riconoscimento delle superfici in base all’analisi delle
curvature.
34 Metodologie di Progettazione Avanzata
F. Campana