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I.D.C. – Istituto del Colore Trezzano sul Naviglio, 08/11/2012 Missione Architetto: un network di progettisti per promuovere l'Architettura Virtuosa. Le virtù di una persona sono tutti quei comportamenti che conducono al bene. In modo similare l'Architettura Virtuosa è quel processo progettuale che porta alla realizzazione di costruzioni che generano benessere per le persone che le vivono. Missione Architetto prende il via l'8 novembre 2012 per condurre i progettisti, che aderiscono al suo network, verso pratiche virtuose che danno luogo a progetti di qualità, eco-sostenibili, domotici, emozionali, personalizzati sul cliente, capaci di considerare il tema risparmio nel modo più attento, ricchi di arte e design, pensati per il benessere psico-fisico delle persone. Questo modo di intendere l'architettura ha prodotto un Manifesto di Missione Architetto che tutti coloro che lo condividono possono entrare a far parte del sistema operativo semplicemente iscrivendosi allo Spazio Missione Architetto Milano Ovest. L'associazione prevede molteplici vantaggi e opportunità per i progettisti architetti, ingegneri, geometri, tecnici, designer senza logiche di corporativismo. Innanzitutto un sito internet, www.missionearchitetto.it , in cui apparire, presentarsi e condividere le proprie iniziative, conoscere direttamente altri professionisti e sviluppare collaborazioni. Il circuito avrà inizialmente una prima sede a Trezzano sul Naviglio in Via Fratelli Cervi 7, ma sono in previsione, a partire dal 2013, le aperture di altri spazi similari tramite l'appoggio dell'iniziativa da parte di aziende sensibili ai temi trattati e la partnership di associazioni che condividono la stessa visione. Lo Spazio Missione Architetto è il primo Polo Divulgativo dell'Architettura Virtuosa. Per motivi di sinergia è stato posizionato in prossimità della Casa dimostrativa eco-domotica progettata dall'arch. Fabio Vicamini, presidente dell'associazione, e costruita all'interno dello Show-room Lops arredi. Lo Spazio condiviso con l'associazione Istituto del Colore prevede un'affiliazione massima di 101 professionisti che potranno considerare questo luogo come proprio perché quotidianamente utilizzabile per riunioni, convegni, incontri o visite guidate con i propri clienti. Sarà presente un “incubatore” di professionalità dedicato ai neo laureati e un laboratorio per apprendere tecniche, modalità e caratteristiche di applicazioni per realizzare edilizia di qualità tramite lavori eseguiti a regola d'arte. I professionisti coinvolti potranno partecipare alla realizzazione di installazioni ed eventualmente proporre opportunità. Gli utenti finali potranno trovare informazioni e professionisti della progettazione specializzati dedicati ad ogni loro specifica esigenza. Per info: arch. Fabio Vicamini - [email protected] Spazio Missione Architetto – via F.lli Cervi, 7 – 20090 Trezzano s/N (Mi) www.missionearchitetto.it [email protected].

Comunicati stampa Missione Architetto

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I Comunicati stampa legati all'inaugurazione dello Spazio Missione Architetto Milano Ovest avvenuta l'8 Novembre 2012

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Missione Architetto: un network di progettisti per promuovere l'Architettura Virtuosa.

Le virtù di una persona sono tutti quei comportamenti che conducono al bene. In modo similare l'Architettura Virtuosa è quel processo progettuale che porta alla realizzazione di costruzioni che generano benessere per le persone che le vivono.

Missione Architetto prende il via l'8 novembre 2012 per condurre i progettisti, che aderiscono al suo network, verso pratiche virtuose che danno luogo a progetti di qualità, eco-sostenibili, domotici, emozionali, personalizzati sul cliente, capaci di considerare il tema risparmio nel modo più attento, ricchi di arte e design, pensati per il benessere psico-fisico delle persone.Questo modo di intendere l'architettura ha prodotto un Manifesto di Missione Architetto che tutti coloro che lo condividono possono entrare a far parte del sistema operativo semplicemente iscrivendosi allo Spazio Missione Architetto Milano Ovest.L'associazione prevede molteplici vantaggi e opportunità per i progettisti architetti, ingegneri, geometri, tecnici, designer senza logiche di corporativismo. Innanzitutto un sito internet, www.missionearchitetto.it, in cui apparire, presentarsi e condividere le proprie iniziative, conoscere direttamente altri professionisti e sviluppare collaborazioni.Il circuito avrà inizialmente una prima sede a Trezzano sul Naviglio in Via Fratelli Cervi 7, ma sono in previsione, a partire dal 2013, le aperture di altri spazi similari tramite l'appoggio dell'iniziativa da parte di aziende sensibili ai temi trattati e la partnership di associazioni che condividono la stessa visione. Lo Spazio Missione Architetto è il primo Polo Divulgativo dell'Architettura Virtuosa. Per motivi di sinergia è stato posizionato in prossimità della Casa dimostrativa eco-domotica progettata dall'arch. Fabio Vicamini, presidente dell'associazione, e costruita all'interno dello Show-room Lops arredi. Lo Spazio condiviso con l'associazione Istituto del Colore prevede un'affiliazione massima di 101 professionisti che potranno considerare questo luogo come proprio perché quotidianamente utilizzabile per riunioni, convegni, incontri o visite guidate con i propri clienti. Sarà presente un “incubatore” di professionalità dedicato ai neo laureati e un laboratorio per apprendere tecniche, modalità e caratteristiche di applicazioni per realizzare edilizia di qualità tramite lavori eseguiti a regola d'arte. I professionisti coinvolti potranno partecipare alla realizzazione di installazioni ed eventualmente proporre opportunità. Gli utenti finali potranno trovare informazioni e professionisti della progettazione specializzati dedicati ad ogni loro specifica esigenza.

Per info: arch. Fabio Vicamini - [email protected]

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Serata da non perdere, 8 Novembre 2012.

Presentazione dello Spazio Missione Architetto: il primo Polo informativo e divulgativo dell'Architettura Virtuosa.

Missione Architetto associazione no profit di professionisti della progettazione, nata a febbraio 2012, e L'Istituto del Colore associazione, nata nel 1996, per la promozione della conoscenza del colore, si riuniscono per lanciare una sfida e dare visibilità alla nuova Architettura: ecosostenibile, domotica, fatta per il benessere psico-fisico delle persone.

Attraverso un'azione congiunta e coordinata si è definito un modello operativo che coinvolge progettisti e aziende e che si propone di far invertire la marcia insensata nel settore edile verso la perdita di fiducia e di motivazione generata dalla crisi che stiamo vivendo.L'8 di Novembre 2012 presso la nuova sede di Via F.lli Cervi 7, a Trezzano sul Naviglio, in prossimità della S.S. Nuova Vigevanese e all'uscita 5 della Tangenziale Ovest, in una zona con ampi parcheggi e facili accessi, verrà presentato alle ore 17.00 a media, aziende e professionisti lo Spazio Missione Architetto Milano Ovest: il primo Polo informativo e divulgativo dell'Architettura Virtuosa. Nel corso del 2013 saranno lanciate una serie di iniziative, mostre, convegni ed eventi che vogliono chiarire al pubblico degli utenti finali l'importanza di richiedere, comprare, vivere in architetture di qualità: rispettose dell'ambiente e delle persone, belle perchè costruite con arte & design, salubri ed emozionanti, personalizzate e realizzate con manufatti e tramite aziende rispettose della vita che verrà vissuta intorno e dentro di loro. Verranno coinvolti 101 progettisti che si identificano in questo modello e che ritengono ci sia modo in Italia di tutelare, migliorare e condividere la passione per il nostro Paese, la nostra arte e la qualità del nostro paesaggio nell'ottica di proporre al Mondo, in maniera sempre più importante, un modello italiano di stile di vita qualitativa fatta di bellezza e di cultura.Uno spazio dove confluiranno iniziative di coinvolgimento e si organizzeranno attività di formazione sia rivolte ai professionisti che al mondo delle costruzioni edili (installatori, operatori, tecnici). Un luogo di incontro e crescita culturale per architetti, ingegneri, geometri che si ritroveranno uniti nella visione di un'Architettura Virtuosa cioè capace di generare benessere e vitalità.

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L'edificio verrà allestito e rimarrà visitabile per un mese con lo scopo di condividere un percorso con coloro che sentono la necessità di un rinnovamento radicale della modalità di fare architettura in questo Paese, soffocato dalla burocrazia, dalla incuranza, dalla poca volontà di rimboccarsi un po' tutti le maniche per ricostruirne i connotati splendidi che, sotto una polvere di ottusità, si nascondono.

Le tematiche strettamente legate all'architettura virtuosa che verranno affrontate l'8 di novembre nelle installazioni presenti sono quelle che verranno toccate mensilmente e singolarmente nel corso del 2013 ossia: Ecosostenibilità, Domotica, Benessere, Risparmio, Personalità, Emozionalità, Arte & Design, Luce e colore.Artisti, architetti, progettisiti, tecnici e comunicatori si uniranno per raccontare questa visione, la mission possible di Missione Architetto: unire la cultura e la sensibilità progettuale per offire Architettura Virtuosa.

Installazioni d'architettura di: Fabio Vicamini, Daniele Rotondo, Romolo Pugliese, Walter Zaninelli, Grazia Perazzo.

La Casa Passiva dimostrativa:Zephir, Zero Energy and Passivhaus Institute for Research, ha fissato la prima tappa del tour di presentazione della casa passiva dimostrativa presso lo Spazio Missione Architetto

Opere d'arte di:Giovanna La Falce, Ico Gasparri, Ruggero Gabbai, Gaetano Fracassio, Mario Riccardo Migliara.

Installazioni site specific di:Medhat Shafik, Giovanna La Falce

Opera realizzata dal vivo:Elaborazione artistica di recupero della libreria Billy di Ikea per opera di Stefano Marangon (il Pittore del Sole) – Stradearts

Durante l'evento verrà proposta la Bio-degustazione che accompagnerà tutte le iniziative che verranno organizzate durante il 2013: Parla come mangi...mangia come parli.Prodotti Biologici dell'azienda A Modo Bio e degustazione di vini.

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...per fare un alberoARTE&DESIGNL'imponente scultura realizzata da Giovanna La Falce e Daniele Rotondo rappresenta un albero simbolico che provocatoriamente mostra la possibilità di far convivere materiali naturali come il legno e il ferro con prodotti all'avanguardia, frutto di lunghi studi scientifici nel rispetto della natura.

La struttura portante dell'opera è il legno, elemento naturale e risorsa rinnovabile.L'albero nelle opere d'arte delle più diverse e lontane civiltà è un simbolo mitologico, religioso,esoterico. l'albero costituisce un'immagine universale e archetipica, un simbolo potente che vive e si moltiplica, nello spazio e nel tempo, in un'infinita varietà di forme. Le numerose risonanze che quest'immagine suscita, ruotano fondamentalmente attorno a due caratteristiche che tutto il mondo vegetale, di cui l'albero è simbolo, possiede: da una parte l'essere connesso a due regni, il cielo e la terra, rappresentarne lo scambio e l'intima necessità di completamento; dall'altra, l'immagine di un percorso, inteso come processo di crescita e di evoluzione. l'albero permette e nutre la vita fisica sulla terra, dove è indispensabile, ad un livello anche semplicemente biologico, per la cosiddetta funzione di fotosintesi che compie.I rami dell'albero sono costituiti da nervature di ferro, materia prima mineraria estratta dalla terraI fiori bianchi che nascono dal ferro sono formati da trucioli di mater-bi, una bio-plastica che utilizza componenti vegetali come l'amido di mais e polimeri biodegradabili ottenuti sia da materie prime di origine rinnovabile, sia da materie prime di origine fossile. Il mater-bi è un prodotto che nasce in Novamont, un'azienda che realizza una nuova politica industriale in grado di saldare le esigenze dello sviluppo con la sostenibilità, creando un sistema integrato tra chimica, agricoltura, industria ed ambiente per un "sviluppo sostenibile" a basso impatto ambientale. La sua "mission" è la risoluzione degli urgenti problemi di inquinamento ambientale attraverso lo sviluppo di prodotti generati da materie prime rinnovabili di origine agricola, che minimizzino la produzione di rifiuti post consumo, e di processi a basso impatto ambientale.Gli ospiti della mostra, anche utilizzando la scala di produzione Faraone posta a rappresentare il mondo del design e integrata alla scultura, potranno contribuire alla costruzione dell'opera e interagire con essa creando e aggiungendo "fiori" ai rami, oppure " annaffiando i petali" che a poco a poco si scioglieranno lasciando solo acqua, dono della natura e un simbolo religioso che ricorre in gran parte delle civiltà che hanno popolato e tutt’ora popolano il nostro pianeta. l’umanità ha voluto esprimere, in ogni epoca e in ogni luogo, la forte connessione che lega l’acqua alla vita, nel sua nascere e nel suo purificarsi. L’acqua rappresenta poi il maggiore augurio di pace, purezza e prosperità che è possibile fare alla vita.

Per info: arch. Daniele Rotondo - [email protected]

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La domotica domataDOMOTICAUn auto elettrica di ultima generazione e un auto storica si affiancano e si confrontano. Il passato e il futuro a stretto contatto. In mezzo ci siamo noi con le nostre belle auto...e con le nostre belle case.

L'elettronica però è da tempo che è entrata nelle nostre auto e ci ha reso la vita più semplice.Tutto iniziò con i finestrini elettrici e in pochi anni, optional dopo optional, ci siamo ritrovati allo stato attuale, dove non saremmo capaci di ripartire dalla scomodità di porte che si aprivano solo con la chiave, di allarmi che urlavano con strazianti suoni d'avviso di tentato furto, di freni che frenavano bruscamente e pericolosamente, di luci a filamento che si “fulminavano”, di parcheggi ad occhio e di altre mille mancanze. Nessuno però ci ha detto che le nostre auto sono domotiche, nessuno ci ha fatto perdere il sonno facendoci immaginare chissà quali costi aggiuntivi per avere l'ultima comodità integrata di fabbrica.Le varie marche automobilistiche hanno lasciato che queste integrazioni parlassero da sole, rivelassero cioè la loro indiscutibile comodità, ineguagliabile efficienza, inesorabile utilità.Tutto è stato progressivo e semplice. Presto, di questo passo, la nostra autovettura ci riconoscerà dalle impronte digitali, ci accoglierà con un clima già ideale, ci porterà a destinazione con navigatori sempre più evoluti che correggeranno il nostro percorso, ci eviterà spiacevoli incidenti, ci coccolerà e in modo silenzioso, economico e pulito ci accompagnerà dolcemente e in tutta sicurezza nei nostri spostamenti.L'auto elettronica è già pronta per noi. Anche e finalmente con motori poco inquinanti.Nel mondo delle costruzioni tutto questo è molto più lontano. I costruttori edili non ragionano come le aziende automobilistiche e poco hanno compreso della nuova tecnologia domotica. Le nostre case potrebbero essere come le nostre auto. Ricche di qualità e di utilità. Pronte per il nostro benessere, la nostra sicurezza, il nostro risparmio. Case docili ed emozionanti, case sicure e sotto controllo, case personalizzabili nelle funzioni e controllabili anche da distanza: anche se noi ci trovassimo dall'altra parte del mondo. Queste case sono alla nostra portata, basta richiederle ai costruttori, agli architetti, ai progettisti in genere. Partendo anche solo da poco: una tapparella che si chiude elettricamente a comando, un porta che ci lascia passare quando ci avviciniamo ma partendo da un impianto di domotica.L'arch. Fabio Vicamini, ideatore di questa installazione, in modo ironico e simultaneo propone il binomio: auto e case, auto e case del passato, auto e case del futuro prossimo venturo. La domotica non è più un gadget per ricchi, la domotica è per tutti.La domotica è una bisbetica domata.

Per info arch. Fabio Vicamini - [email protected]

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…e il cassetto che faccio, lo metto!ECOSOSTENIBILITA'La cassettiera è una metafora dell’ambiente all’interno del quale è presentel’abitazione di ciascuno di noi.Ogni cassetto corrisponde ad un’azione, più o meno sostenibile.E l’azione determina un cambiamento dell’ambiente. Spesso irreversibile.

L’allestimento, pensato dall'arch. Romolo Pugliese, propone delle riflessioni rispetto alla nostra abitazione, in cui è l’azione il cuore del sistema.In tutti i cassetti aperti, che rappresentano l’involucro dell’abitazione, è presente un pensiero progettuale che rispetta l’ambiente, in assenza del quale metteremmo severamente in discussione la condizione nostra e di tutto ciò che ci circonda; chiudere un cassetto significa compromettere la salute dello spazio. Sia interno che esterno.All’interno dei cassetti aperti si trovano dei cartellini su cui sono rappresentati degli indumenti da un lato e una breve descrizione dei materiali dall’altro; l’edificio è dunque paragonato al corpo umano e come esso si comporta. E così come noi abbiamo necessità di vestirci e di coprirci quando fa freddo, allo stesso modo l’edificio andrà riparato dal freddo e dal caldo, dalle intemperie e dai rumori, da tutto ciò che potrebbe essere causa di un suo malanno.I cassetti chiusi corrispondono invece ad azioni che possiamo scegliere di compiere: il rosso indica cattive azioni, non eco-sostenibili, il verde le eco-azioni.Perché la nostra casa possa essere salubre e rispettare l’ambiente, è necessario conoscere tecniche e materiali idonei, fare scelte giuste e condividerle con esperti. Gli edifici sono responsabili per il 38-40% dell’emissione di sostanze inquinanti nell’ambiente, prodotti dalla loro inopportuna efficienza energetica; modificare questo trend negativo rappresenta l’imperativo di tutti.Invertire il trend significa abbandonare alcune nostre abitudini, che devono liberarsi da ancore le quali non consentono loro di essere cambiate, in modo da lasciare spazio all’accoglienza di nuovi modelli di pensiero. E per questo è necessario avere volontà. E allora, come avrai osservato, in questa cassettiera manca un cassetto. Ebbene quel cassetto è la nostra volontà, rappresenta noi; soli artefici del cambiamento eppure in questo momento assenti. Educazione e soprattutto rispetto per l’ambiente devono generare le azioni che decidiamo di compiere. La cassettiera (ambiente) potrà essere riportata al suo aspetto originario quando avrà trovato il suo naturale equilibrio che solo noi possiamo donarle, introducendo l’ultimo cassetto. Sii sostenibile! Assieme a noi. E sostienici!Eco-sostenibilità? E’ uno stile di vita. Parte da piccole azioni quotidiane fatte dentro e fuori casa, passa attraverso la nostra abitazione, continua fino a scelte di grande respiro. Essere cosciente di questo legame che unisce il tutto significa aver compiuto il primo passo verso una sostenibilità reale, che ha bisogno di essere generata da comportamenti consapevoli di tutti noi. Impegnati anche tu!

Per info arch. Romolo Pugliese - [email protected]

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Volano i pesanti sacchi leggeri...EMOZIONALITA'L’installazione “Provviste dei viandanti” di Shafik si inserisce nel polo espositivo in un dialogo poetico e suggestivo con gli spazi architettonici, portando con sé un messaggio e un monito che aprono una finestra di dialogo e riflessione. L’architettura, nel suo slancio verso l’ipertecnologizzazione non deve rinunciare alla parte più profonda, emozionale ed etica dell’esistenza. L’artista ci ricorda quindi l’importanza della conservazione dei valori più umani e palpitanti, legati al colore, alla natura e, tramite il recupero dei materiali di scarto, a una coscienza ecologica, oltre che ad un registro di vita più autentico.Ecco allora che sacchi di juta, giunti dal lontano Oriente, si fanno portatori di beni materiali e immateriali: profumi, sete preziose, spezie, essenze, note musicali, pigmenti… metafora di elementi identitari e primari dell’uomo, legati al suo imprinting più profondo. Nell’installazione di Shafik è come se i colori tracimassero sulla materia, il cui peso si perde, appeso ad un filo, e diviene leggerezza, lievitazione, poesia… Sotto a una scala dai gradini di cristallo, contenitori carichi di pigmenti e spezie riposano su un letto di sale che, nel suo candore cristallino, assume un valore purificatore e al contempo ancestrale, legato al mare, all’acqua e alle origini dell’uomo.Al viaggio metaforico di questi sacchi di juta si accosta inoltre un itinerario reale, quello compiuto da questa installazione in diversi spazi espositivi, nell’arco di molteplici rassegne internazionali di rilievo. “Provviste dei viandanti”, infatti, fa la sua prima comparsa nel 2002 all’Arengario di Milano, ospite della rassegna “Tutto l’odio del mondo”, per proseguire tre anni più tardi con “Identità e nomadismo” a Palazzo delle Papesse di Siena e, nel 2008, al Palazzo Ducale di Genova, durante il Festival Internazionale della Poesia. Infine, nel 2010, approda nel chiostro quattrocentesco del Piccolo Teatro di Milano nel corso del X Festival Internazionale della Nuova Drammaturgia.

Testo di Marina Shafik

Per info arch. Fabio Vicamini - [email protected]

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Robot di altri tempiARTE&DESIGNGiovanna La Falce è una pittrice, scultrice e artista multimediale milanese dotata di notevole forza espressiva, che attraverso le sue opere ci conduce nel mondo delle cose dell’anima e della coscienza.

Giovanna La Falce negli ultimi anni si è dedicata alla fotografia.Ne scaturiscono opere che non sono propriamente quadri, ma dei quadri hanno l'anima. Forse la definizione che più si addice è quadri fotografici: partendo da materiali fotografici l'artista li trasfigura con l'aiuto di sofisticate tecniche per trasferirli nel proprio mondo interiore. Lì incontrano frammenti di ricordi, desideri, sogni, paure, speranze. Il risultato in realtà sfugge alle definizioni. Tecnicamente si tratta di immagini ricreate dall’artista e stampate su carta fine-art o su tela.Così come nella pittura, anche qui l’immagine vive di contrasti come la vita – ciò che si vede e ciò che rimane nascosto – ciò che è immediatamente evidente e ciò che appare impercettibilmente – i tagli netti e le sfumature – il detto e il pensato – il visto e l’immaginato – il conosciuto e l’ignoto – il conscio e l’inconscio – l’apparente, i reali, gli irreali e le mille possibilità.Il punto di partenza è lo scatto fotografico – un attimo colto in una sequenza infinita di movimenti, di ininterrotto divenire –. La sua rappresentazione è il superamento attraverso una reinterpretazione personale del dato. L’immagine è un mezzo per rappresentare qualcosa che va oltre, che supera la pura fisicità, la semplice materia e che, pur contenendole appieno, esprime un concetto, un’idea, una loro sublimazione. Le immagini tendono a provocare e suscitare lo stupore di fronte alla conciliazione insieme armonica e surreale di opposti solo apparentemente inconciliabili.In particolare la scelta effettuata dall’artista tra le sue opere, per collaborare all'inaugurazione dello "Spazio Missione Architetto", è stata attuata al fine di mettere in particolare evidenza il contrasto e la possibile conciliazione tra passato e presente. Le cariatidi tristemente appoggiate sulle canne fumarie di una fabbrica dimessa ed abbandonata, così come le malsane ed inquinanti esalazioni delle ciminiere figlie del nostro tempo, che nella loro sovrapposizione con il passato offuscano la bellezza delle opere antiche - simbolo dell’inestimabile patrimonio della nostra storia -, costituiscono un esempio simbolico del rischio che corre quotidianamente l'uomo moderno allorquando sembra dimenticare e perfino negare le proprie origini, il proprio retaggio culturale ed il passato in nome di una società che afferma essere maggiormente evoluta ed avanzata. Oggi siamo un po' tutti simili all'uomo di Rodin (Le Penseur Aujourd'hui): la testa pesante perché subissata da pensieri e dunque sorretta dal pugno perché la mano non sarebbe sufficiente. L'altra mano invece bionica, ma con un sottinteso irrisolto interrogativo: potrà effettivamente essere di qualche aiuto all’uomo per affrontare il futuro? Analogamente deve leggersi il simbolismo della bellissima Vittoria di Samotracia (Futura) a cui le cui pesanti ali meccaniche non consentono più di volare.

Per info: Daniele Rotondo - [email protected]

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Gli impianti spaziali BENESSEREIl benessere interiore e negli ambienti è un concetto sempre molto trascurato. In che modo si legano benessere ed impianti spaziali?Ad oggi gli impianti di riscaldamento e condizionamento più efficienti si possono realizzare nella maniera più semplice e naturale ed anche in modo molto moderno e tecnologico pur utilizzando concetti primordiali accoppiati a materiali innovativi e alle nuove tecnologie, forniscono un intero sistema impiantistico che è in grado di bruciare sempre meno energia primaria da fonti fossili o di elettricità a fronte di una produzione di calore o di raffrescamento sempre più elevata.

Queste tipologie di impianti, che a Grazia Perazzo piace definire spaziali, sono sempre esistiti, forse proprio per questo che non sono mai stati opportunamente valorizzati. La fonte primitiva del benessere è l’ equilibrio energetico interiore ed ambientale, questa situazione si ottiene dalle cinque forme primordiali di energia:Il sole, l’aria, la terra ,l’acqua ed il vento. Queste fonti sono dette rinnovabili perché si rinnovano continuamente. Sono l’essenza imprescindibile della vita degli esseri umani. Concetti anticamente arrivati fino ai nostri tempi e che malgrado tutto e tutti esisteranno “per sempre” . Attualizzati nel nostro presente e nel futuro a mezzo di dispositivi in grado di massimizzare uno spostamento di energia in maniera continua e reversibile fra l’universo e l’uomo e viceversa.Considerando e coinvolgendo l’ambiente solo attraverso i suoi cicli naturali. Così si sposta l’energia in tutte le sue forme quando e dove serve. Lo stesso scambio di forze con la natura agisce in maniera intelligente e indipendentemente dall’uomo, di cui è più grande. Al cambiare della stagione, gli impianti spaziali sono in grado di “mettersi in gioco” in modo da mantenere quelle condizioni di benessere di cui abbiamo bisogno. Questo davvero si può creare solo attraverso un grande e sottile equilibrio: scambiando energia , spostandola attraverso un ciclo continuo stagionale fra noi e l’ambiente esterno. “Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma”, spostandosi dall’ambiente esterno all’uomo e viceversa attraverso il passaggio da uno stato fisico all’altro. Da una forma fisica all’altra.

Per info ing. Grazia Perazzo – [email protected]

Spazio Missione Architetto – via F.lli Cervi, 7 – 20090 Trezzano s/N (Mi) www.missionearchitetto.it – [email protected].

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Doc.HomeRISPARMIODoc. Home si affianca al nostro medico di famiglia, ascolta le nostre preoccupazioni, se ne prende cura, da esperto conforta e con competenza in materia, aiuta a guarire…la nostra casa.

Doc. Home nasce da un desiderio di cambiamento: una nuova serie di video pillole on line dove un “dottore” aiuta l’utente a curare la propria casa. Troppo spesso la professione dell’architetto ha mantenuto paradossalmente le distanze da ciò che lo riconosceva come utile. Un distacco spesso nascosto dietro la scusa del “essere” diverso, abitante di un altro mondo, bizzarro, creativo e a volte magari inaffidabile. Doc. Home vuole far tornare l’architetto al suo ruolo originale: colui a cui sta a cuore la nostra casa. L’abitazione definisce il nostro spazio, i nostri profumi, in generale ci presenta come famiglia, lavoratore od individuo. Doc. Home interpreta questo sentimento professionale ritrovato vicino alle persone che hanno impegnato una vita per la propria casa.La serie “Doc. Home” esemplifica i problemi ordinari e straordinari delle persone relativi al proprio “abitare”, siano essi di natura estetica, pratica, tecnica, d’efficienza, di risparmio, di riqualificazione. Di fronte a una richiesta d’aiuto inviata tramite un video girato con un semplice cellulare, il team di Doc. Home (Missione Architetto) effettua una consulenza e indica la soluzione più adeguata.Chiedete a un passante “il nome del primo architetto che le viene in mente?” e molto probabilmente vi citerà qualche nome eccellente e internazionale come Gae Aulenti, Renzo Piano... Se si facesse lo stesso con un medico o un avvocato, sicuramente - pur essendo citati i grandi chirurghi, le figure dei medici senza frontiere o gli avvocati che compaiono in tv - molte persone indicherebbero il nome del proprio professionista. Perché? Perché l’architetto è una figura che non compare nella nostra vita; nella migliore delle ipotesi colloquia con chi fra noi ha un discreto potere economico, ma anche in questo caso una volta effettuata la propria consegna si ritira nel suo mondo.Nello scrivere Doc. Home si è voluto riportare a livello umano l’architetto, nel sentire comune troppo spesso lontano, economicamente inaccessibile, legato al solo aspetto estetico e molto raramente al quotidiano delle abitazioni. Il fine è mostrare che la competenza di un architetto è fatta di strumenti, di tecnica, di un lavoro minuzioso che è in grado di fornire tante “piccole” risposte.Non occorre ripensare alla professione dell’architetto, forse. Ma certo occorre trovare un modo per meglio presentarlo al mondo: il web. La rete consente un dialogo, sia sotto forma di commento, sia per la facilità con cui un consumatore può interagire inviando le proprie richieste. Un dialogo che è uno degli scopi di Missione Architetto.Il secondo fine di Doc. Home è infatti quello di stimolare la gente a sottoporre i propri casi reali, in modo da riuscire a fornire contenuti che incontrino sempre più le esigenze, che mostrino sempre meglio quanto e come un architetto possa rivelarsi fondamentale nella nostra vita.

Per info arch. Walter Zaninelli - [email protected]

Spazio Missione Architetto – via F.lli Cervi, 7 – 20090 Trezzano s/N (Mi) www.missionearchitetto.it – [email protected].

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Educhiamo Il Nostro Futuro!

Progetto scuole: percorso formativo rivolto alle scuole primarie e secondarie per comprendere il valore dell’abitare in uno spazio confinato

Non è facile valutare se oggi viviamo in una casa di qualità. Conoscere il valore dell’opera edilizia significa aver compreso il rispetto dell’ambiente nella pratica più diffusa dal tempo delle “caverne”: la costruzione della casa. Educare all’efficienza energetica domestica nelle nostre case può aiutarci a rendere minimo l’impatto ambientale dell’opera stessa e a vivere in modo sostenibile.Tutto questo inteso sia come benessere diretto per le persone che abitano case ad uso domestico o vivono ambienti di lavoro o di ritrovo sociale, sia indiretto in relazione alla qualità ambientale proposta da tali luoghi e quindi benessere rivolto alle future generazioni. Missione Architetto si fa carico di una grossa responsabilità: impedire che i nostri errori diventino le sfide dei nostri figli e l’errore più grosso che oggi possiamo commettere e il primo al quale dobbiamo rimediare, sarebbe non prepararli a quel futuro che noi gli abbiamo irresponsabilmente lasciato in eredità.

Missione Architetto organizza lezioni presso le scuole primarie e secondarie dove proponiamo le tematiche base. Le lezioni avranno carattere fortemente interattivo con attività di laboratorio finalizzata a meglio comprendere i concetti trasmessi e valorizzare l’esperienza e la sensibilità dei singoli alunni sui temi proposti.L’attività in classe sarà svolta anche analizzando il lavoro e l’esperienza che gli alunni saranno invitati ad svolgere fuori dagli orari scolastici. La proposta consiste in semplici indagini fotografiche condotte da un approccio critico acquisito in classe.Per le lezioni saranno utilizzati video (video-pillole) e strumentazioni specifiche (es. Termocamera a raggi infrarossi) per la comprensione dei temi esposti.Alla fine del corso sarà proposto un check-up qualitativo (Carta d’Identità dell’Edificio) della propria abitazione utilizzando concetti e strumenti acquisiti durante le lezioni

I contenuti delle lezioni saranno: • Insegnare agli alunni una responsabile e consapevole relazione con la natura• Trasferire il concetto di eco sostenibilità• Conferire strumenti e metodologie per risparmiare energia nelle nostre case• Preparare gli alunni (future generazioni) ad un nuovo modo di abitare• Divulgare l’architettura di qualità

Per info arch. Walter Zaninelli – [email protected]

Spazio Missione Architetto – via F.lli Cervi, 7 – 20090 Trezzano s/N (Mi) www.missionearchitetto.it – [email protected].

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Trezzano sul Naviglio, 08/11/2012

Il Coraggio che manca...Esempi di architetture abbandonate, lasciate come tristi monumenti di una occasione perduta

Quante volte camminando per andare al lavoro, a scuola, a fare una commissione il nostro sguardo ha incontrato un edificio abbandonato, lasciato solo nella inutilità. Cosa era? Che impatto aveva sulla comunità? Sull’intorno? Perché i nostri occhi si sono abituati alla sua tristezza urbana? Perché dopo tanto tempo sono ancora li…immobili, nell’indifferenza di chi li ha generati ed usati? E non ci accorgiamo che spesso sono spazi urbani centrali, ricchi di potenzialità che potrebbero riqualificare interi quartieri nelle città già consolidate.

Invece no! CI MANCA IL CORAGGIO…

Missione Architetto si è posta queste domande e ha deciso di raccogliere in questo spazio alcuni esempi di architetture che hanno perso di significato urbano, sociale. Guardati in giro: tanti quieti Mostri ti circondano. Missione Architetto si propone di segnalarli e combatterli. Privi di interesse imprenditoriale per le ragioni più disparate, sono diventati volumi ingombranti imbarazzanti per quello che evocano in ognuno di noi.Allora chi meglio potrebbe di un architetto dare coraggio per un possibile futuro di queste aree? Missione Architetto is possible! Questo è il nostro doveroso incoraggiamento da architetti: dare nuovi stimoli al mercato, sensibilizzare il contesto sociale ed urbano, creando desideri, passioni ed emozioni nelle persone intorno al tema dell’abitare.

Accompagnamento musicale Lacrimosa, Requiem K626, Wolfgang Amadeus Mozart

Per info arch. Walter Zaninelli – [email protected]

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Trezzano sul Naviglio, 08/11/2012

Recuperiamo “Billy” con il sole.PERSONALITA'Ho fatto un salto in cantina.C'era freddo e umido, in un angolo al buio ho visto la mia vecchia libreria “Billy” di Ikea. Quando ero ragazzo riempiva la parete principale del soggiorno della casa dei miei genitori. Quanti libri che ho letto, quante storie ha custodito sui suoi ripiani.

Oggi è qui tra polvere e ragnatele. Malata da anni di abbandono. La cosa mi rattrista. In fondo il suo lavoro l'ha svolto sempre con dedizione.La guardo, la immagino inserita nella mia nuova casa e capisco che sono legato a lei anche se è parecchio invecchiata.Qualche giorno dopo parlo con un amico di Missione Architetto che mi parla dell'importanza di questo mio incontro in cantina con Billy. Mi dice che mi presenta un artista che ben si lega alla mia personalità: Stefano Marangon, il pittore del sole. La mia vecchia libreria con il valore aggiunto e ineguagliabile dell'arte risplenderà di nuova luce. Lei rinascerà: è sicuro. Incontro Stefano e gli chiedo se mi può aiutare. I suoi occhi si riempiono di entusiasmo. Mi dice della sua prossima mostra al Museo della Scienza di Milano, dei laboratori che svilupperà. Mi racconta del suo cognome Marangon: Marrone, Arancione, Rosso, Azzurro, Naturale, Grigio, Ocra e Nero.Quelli saranno i nuovi colori di Billy. Lui solitamente dipinge con il sole, si chiama ecliografia: si, avete letto bene, non eliografia ma con la C. E' una tecnica di sua invenzione. Si è fatto costruire una serie di lenti e con quelle, con l'aiuto dei raggi solari fatti convergere verso pannelli di legno che diverranno le sue opere, traccia i contorni delle figure che poi colorerà. Questa volta lavorerà solo con il colore ma si farà ispirare dai suoi quadri che lo circonderanno mentre dipingerà. La mia libreria la rifarà rinascere a nuova vita direttamente da montata contro la parete di casa mia.Sarà bello salire le scale e incontrare l'artista al lavoro. Sarà come vivere in diretta la rinascita di Billy.

Testo di Fabio Vicamini

Per info: arch. Daniele Rotondo [email protected]

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Trezzano sul Naviglio, 08/11/2012

Colore, colore, colore.LUCE E/E’ COLOREDove scompaiono i colori del mondo quando chiudiamo gli occhi? Quando il gioco dell’interazione luce materia si spegne ci rimane solo la memoria del colore e di tutti i sui significati polisemantici.

Infiniti sono i modi di parlare del colore, di questa esperienza unica e individuale. “Il Colore è dentro di noi, non fuori di noi”, ricordava Luigi Veronesi. L’Istituto del Colore proporne nello spazio di Missione Architetto un breve viaggio nel colore e nei suoi significati attraverso le opere di Mario Riccardo Migliara e il suo progetto Ubiqus in cui la scelta dei cromatismi, dei materiali e delle resine conferisce all’opera un carattere illusorio e indefinito.Gioca invece con il colore Gaetano Fracassio con il suo “Nel limbo del re burlone”. Ciò che è o può essere è un gioco d’ombra e quindi di luce.Sul tema del colore come elemento fondamentale del benessere psicofisico ci porta invece il contributo di Gaia con il pannello e la ceramica realizzati secondo i progetti biocromatici di Fiorello Rizzo Emotional Coaching e Consulente del Colore. Il colore quindi come elemento di stimolo delle funzioni psicosomatiche.Ma il colore è anche materia, tecnologia, ricerca, fantasia. Ce lo ricordano i contributi di Cebos con i suoi pannelli di effetti decorativi, veri quadri espositivi di una concezione avanzata dei rivestimenti per interni, Covema, un pannello di colori che assomiglia alla tavolozza di un pittore ma che anticipa la qualità e funzionalità dei materiali proposti; quelli necessari per un’architettura sostenibile.Errelab introduce il colore nei rivestimenti per pavimentazione in resina. Superfici continue che diventano una pelle setosa su cui far cadere gli occhi.Colore, luce, materia che girano intorno a noi, come la giostra di Fracassio e noi in mezzo ad emozionaci, eterni bambini.

Testo di Fulvio Mario Beretta – Presidente Istituto del Colore

Per info: [email protected]

Spazio Missione Architetto – via F.lli Cervi, 7 – 20090 Trezzano s/N (Mi) www.missionearchitetto.it – [email protected].

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Trezzano sul Naviglio, 08/11/2012

“la mano all’opera”ARTE&DESIGNCi sono delle presenze silenziose, ci sono delle presenze operose, ci sono segni che rimangono solo grazie alle mani di qualcuno. Ecco allora Ico Gasparri che espo-ne alcune delle sue opere (sei) interpretative su queste realtà.

E’ una ricerca di Ico Gasparri, fotografo sociale indipendente, dedicata al mondo della meravigliosa mano d’opera italiana e delle sue molteplici manifestazioni.Come in tutte le sue altre ricerche, anche qui l’occhio di Ico scende nei particolari per raccontare da vicinissimo le operazioni manuali, leggendo le luci spesso impreviste che si posano sulle superfici di lavoro, valorizzando strumenti umili come un martello e gli altri attrezzi che quotidianamente accompagnano i veri protagonisti del tanto reclamizzato made in Italy, frutto speciale della costanza e delle capacità di uomini e donne che lo fanno con passione, molto spesso senza essere conosciuti e restando nell’ombra.Il messaggio è proprio questo: dietro le più belle realizzazioni dell’architettura, del design, dell’artigianato italiano ci sono migliaia di uomini e donne che lo hanno reso possibile.Ico ce ne mostra le tracce, facendoci avvertire la loro presenza silenziosa.Ico Gasparri ha creato le proprie immagini seguendo la sua consolidata maniera espressiva che lo ha visto già all’opera per alcune delle più significative firme industriali e artigianali italiane. Vetro e legno, trapani e martelli, viti e morsetti diventano per un attimo protagonisti della scena ad -densando in sé i significati più concreti e tangibili del Made in Italy e delle lavorazioni accurate proprie delle storiche officine italiane. Uno sguardo molto ravvicinato, astratto, quasi metafisico che restituisce il senso di una grande tradizione.Le opere a colori di formato sono stampate con il procedimento lambda fine art e allestite su allumi-nio

Ico Gasparri

nato nel 1959 a Cava de’ Tirreni (SA), ha intrapreso l’attività di ricerca fotografica nel 1977, dedicandosi in un primo tempo alla documentazione artistico-architettonica del patrimonio culturale del Mediterraneo. Dal 2006 è artista fotografo professionista a tempo pieno.

A luglio 2010 ha vinto il premio come miglior artista italiano occupatosi dei problemi dei diritti delle donne e delle discriminazioni di genere con il suo lavoro Chi è il maestro del lupo cattivo? Il premio è stato decretato dalla commissione Pari e Dispare e consegnato dalla vice presidente del Senato, Emma Bonino.

Per info: [email protected]

Spazio Missione Architetto – via F.lli Cervi, 7 – 20090 Trezzano s/N (Mi) www.missionearchitetto.it – [email protected].