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MConcittadini dei santi (Ef. 2,19) Santuario di Monte Berico - Vicenza - - Vener d ì 3 1 ot t ob r e 200 8- or e 20. 30 Concittadini dei santi (Ef. 2,19)

Concittadini dei santi (Ef. 2,19) - caritas.vicenza.it di luce 2008.pdf · abbiamo compreso che la comunione dei santi è di per sé luce, ... Camminiamo sulla strada che han percorso

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Concittadinidei santi

(Ef. 2,19)

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Veglia di Luce

Concittadini dei santie familiari di Dio (Ef 2,19)

INTRODUZIONE

I nostri santi si presentano a noi a semicerchio, riverberando la luce chepromana da Gesù. Brillano della Sua santità e tendono alla perfezione dellaGerusalemme celeste, della città sul monte, di cui Maria è figura. Infatti laMadre di Gesù e Madre nostra ha abbracciato tutta l’umanità ed è primizia di unità, non solo per i cristiani, ma per tutti gli uomini.Mentre preparav amo questo momento di preghiera abbiamo riflettuto sul fat-to che una Veglia di Luce è di per sé la veglia pasquale… Ci siamo trovate, perciò, dav anti a due temi: la luce pasquale e i santi. Nella contemplazioneabbiamo compreso che la comunione dei santi è di per sé luce, infatti èuna comunione che ha in sé una forza intrinseca, è una gemma della fede, èun articolo di fede da far brillare in tutta la sua lucentezza.Dai santi scaturisce l’esempio del perdono, dell’amore per tutti, anche per i nemici: la santificazione è esempio di risanamento, di rinnov amento, di rina-scita perché, nel Signore Gesù, è v ita che v ince la morte. In questo momen-to di preghiera ci proponiamo di accogliere e fare nostro il primatodell’amore, perchè è l’amore che ci rende concittadini dei santi e familiari diDio. Sì, la santità è essenzialmente amore e i santi non si santificano per sé,si santificano per gli altri (per loro santifico me stesso-ha detto Gesù)… Vi-v ono in grazia per gli altri e, uniti alla Chiesa, sono sempre disposti a prega-re per tutti, a serv ire tutti, in particolare le persone più fragili. Ecco perché isanti portano frutti di risanamento.Con questa convinzione inv ocheremo il loro aiuto e quello della Regina ditutti i santi, per realizzare realmente la Chiesa locale, come Casa e Scuoladi Comunione.

NEL NOME DEL PADRE,DEL FIGLIO

E DELLO SPIRITO SANTO

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Canto di ingresso

SIAMO ARRIVATI

Siamo arrivati da mille strade diverse,in mille modi diversi

in mille momenti diversi…perché il Signore ha voluto così.

Ci ha chiamato per nome,ci ha detto:«Siete liberi!Se cercate la mia stradaLa mia strada è l’amore!».

Siamo arrivati da mille strade diverse…

Ci ha donato questa casa,ci ha detto:« Siate uniti!

Se amate la mia casaLa mia casa è la pace!».

Siamo arrivati da mille strade diverse,in mille modi diversi;

ora siamo un unico cuoreperché il Signore ha voluto così,

ha voluto così.

Segno:

Poniamo davanti all’altare alcuni mattoni “illuminati,per ricordare i nostri santi come pietre v ive, pietre lumi-nose, fondamento della Chiesa.

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Concittadini dei santi chiamati ad…

…ABITARE NELLA LUCE

Gesù, luce del modo, venuto a farci conoscere l’amore del Padre, è al centro di questa veglia e irradia sui santi e su di noi quella luce che avvolge e penetra tutto ilcreato, quella luce che è l’amoredi Dio. L’uomo, prediletto fra tutte le creature, è chiamato ad essere testimone di quest’amore perenne e ad abitare in questa luce. Ma concretamente è possibile abitare nella luce? La Parola di Dio ci risponde. A-scoltiamo!

Lettore 1Dalla lettera di san Giovanni apostolo (1Gv2,10)Chi ama suo fratello, dimora nella luce.

In silenzio contempliamo l’Eucaristia, presenza viva e vera del Signore Gesù,fonte di amore. Pensiamo alla possibilità di amare ogni giorno chi incontriamo attin-gendo dalla pienezza dell’Eucaristia luce e grazia. Mangiamo Gesù, sole e luce del mondo, per irradiare luce.

Tutti: O Intensa luce del mio Dio vieni in mio aiuto!Insegnami a parlare aiutami a tacere, dirigimi nel camminare,arrestami per sostare presso di Te, affinché ogni parola dettao taciuta, ogni passo fatto o respinto, tutto sia nella perfettavolontà di Dio. Tutti i tuoi caldi raggi, o Luce divina, mi dianol’equilibrio dei santi.

Gesù, vera luce eterna Tutti: Guida i nostri passi, SignoreGesù, sole di giustizia “ ”Gesù, che ci amiGesù, modello di ogni virtùGesù, nostro rifugioGesù, padre dei poveriGesù, nostra via e nostra vitaGesù, bontà infinitaGesù, maestro degli Apostoli e dei SantiGesù, parola di vitaGesù, luce del mondo

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Concittadini dei santi chiamati a…

…VIVERE IL PRIMATO DELL’AMORE

Lettore 1Dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi (1Cor13,1-2)Se parlassi le lingue degli uomini, le lingue degli angeli, ma non a-vessi l’amore sarei un bronzo che risuona, un cembalo che tintinna.Se avessi il dono della profezia, conoscessi tutti i misteri, avessi ogniconoscenza, possedessi la pienezza della fede così da trasportare lemontagne, ma non avessi l’amore, nulla sarei.

Lettore 2Anche noi parliamo molte lingue… le lingue della paura, le lingue del rancore, della prepotenza, del giudizio… Però, conquistiamo si-curezza solo se ci riempiamo d’amore, perchè se siamo vuotid’amore, le nostre parole sono morte. Possiamo prevedere tutto, co-noscere tutto,essere molto religiosi, ma se siamo vuoti d’amore sia-mo nulla. Signore riempi d’amore il nostro cuore, perché con Maria e con i santi cantiamo un canto nuovo.Tutti:Magnificat….

Lettore 1E se distribuissi in elemosina tutti i miei beni, e se dessi il mio corpoper essere bruciato ma non avessi l’amore, a nulla mi servirebbe.(1Cor 13,3)

Lettore 2Anche noi a parole vorremmo offrire al Signore chissà che cosa, mache cosa donare? Siamo vivi della vita di Dio? Gli altri attendonovita, attendono amore, e solo un cuore vivo, che vive la vita di Dio,come quello dei santi, può dare vita alle relazioni con i fratelli. Si-gnore, donaci amore vivo, perché con Maria e con i santi innalziamoun canto nuovo.Tutti:Magnificat…

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Lettore 1L’amore ha un cuore grande agisce con tenerezza, non è invidiosol’amore, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cer-ca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevu-to, non gode dell’ingiustizia.L’amore si compiace della verità, tuttoscusa, l’amore, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. (Si compiace della verità, l’amore). L’amore non avrà mai fine…, perché più grande è l’amore. (1 Cor 13, 4-6; 13)

Lettore 2I nostri santi hanno vissuto realmente queste parole di sole. In loro loSpirito d’amore è un Dio sempre sveglio, anzi, i santi sono chiamati ad essere le sentinelle di un mondo che dorme! In loro l’amore gioi-sce nella verità, di ogni verità, perché l’amore è la verità, è la verità di ogni vita. Come scrivere l’amore dei nostri santi? Le parole nonbastano all’amore…Come Maria sotto la croce, come Gesù che ha amato tutti fino alla fine, i santi hanno aperto vie d’amore sulla terra e vie di luce verso il cielo.Con loro e con Maria cantiamo un canto nuovo.

Canto BEATI VOI

Rit.: Beati voi, beati voi, beati voi, beati

Se un uomo vive oggi nella vera povertàil regno del Signore dentro lui presente è già

Per voi che siete tristi e senza senso nella vitaC’è un Dio che può donarvi una speranza nel dolor.Rit.

Voi che lottate senza la violenza e per amorePossederete un giorno questa terra dice DioVoi che desiderate ciò che Dio vuole per noiUn infinito all’alba pioverà dentro di voi.. Rit.

E quando nel tuo cuore nascerà la compassioneÈ Dio che si commuove come un bimbo dentro te

Beati quelli che nel loro cuore sono puriGià vedono il Signore totalmente anche quaggiù. . Rit.

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Concittadini dei santi chiamati a…

…RENDERE TESTIMONIANZA A DIO

I santi Felice e Fortunato, ai quali è dedicata la più antica chiesa della nostracittà, sono due fratelli vicentini che subirono il martirio ad Aquileia, forse nel 303, aseguito della persecuzione di Diocleziano. Nel luogo stesso del loro martirio la primi-tiva comunità cristiana aquileiese ne raccolse i resti e costruì un edificio di culto.Del martirio di questi nostri santi riportiamo uno scritto storico molto edificante sulloro passio.

Lettore 3PASSIO DEI SANTI FELICE E FORTUNATO(Estratto n.18 della Biblioteca ambrosiana di Milano)

Anno XII. Impero Diocleziano. Era magistrato (go-vernatore) in Aquileia Eufemio, dinanzi al quale fu-rono condotti i santi fratelli Felice e Fortunato legatiin tutto il corpo da catene di ferro. I santi dicevano dipregare il Signore in casa, divenuta loro rifugio. Por-tati dinanzi al magistrato, il santo Felice fattosi il se-gno della croce in fronte, pregava tra sé percotendosiil petto. Interrogato sul luogo di origine, il santo Fe-lice disse che erano da una località vicina. Vedendoche gli abitanti adoravano gli idoli, lasciarono i loroluoghi preferendo abitare nei boschi tra gli animaliselvaggi. Il magistrato ordinò di farli stendere e difarli cedere frustandoli. Allora i santi pregarono alungo, e tra l’altro si sostenevano dicendo “ecco quanto è cosa buona e gioconda che i fratelli vivanoassieme”. Nel colloquio con il magistrato santo Feli-ce parlava delle cose belle (del cielo). Santo Fortu-nato tra le altre cose disse: “La vostra gloria sta nelrecarci estrema rovina.”

San FeliceLorenzo Veneziano (1366),

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Allora il magistrato fece sospendere i santi nel caval-letto della tortura e fece porre ai lati lampade accese. Isanti pregavano che il Signore mandasse lorol’arcangelo Michele. Le luci delle lampade si spensero,mentre loro pregavano. Molte cose ancora dissero alMagistrato. Il Magistrato ordinò ancora di versare loro,mentre erano distesi, olio bollente, ma i santi dissero dinon sentirlo. Il giudice ordinò ancora di rompere lorole guance. Santo Fortunato tra le altre cose disse:“L’angelo del Signore, che conforta tutte le nostre membra, è presto con noi”. Allora condotti fuori cittàpresso il fiume, inginocchiati pregarono a lungo, poi sidiedero il bacio santo, e dinanzi a tutti recitaronol’orazione del Padre nostro. Furono allora decapitati.Di notte i cristiani presero i loro corpi con teli di lino eoccultamente unsero i loro corpi con aromi. Allora ifedeli della loro provincia di Vicenza che volevanorimpatriare i corpi dei santi trovarono l’opposizione degli aquileiesi. (Poi) un corpo tennero per sé, l’altro lo diedero a Vicenza. Furono martirizzati il 14 maggio(regnante Diocleziano).

INSIEME RECITIAMO IL PADRE NOSTRO…

Lettore 3: I nostri Santi con grande franchezza e con il martirio re-sero testimonianza a Dio

Cantiamo: Voi siete il sale della terra, voi siete una cittàsopra il monte, voi siete un piccolo seme,una luce, un pezzetto di lievito.(2v)

Lettore 3: Con il martirio resero testimonianza a Dio

Cantiamo: Voi siete il sale della terra…

Lettore 3: I nostri santi con grande franchezza e con il martirio re-sero testimonianza a Dio.Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo.

Cantiamo: Voi siete il sale della terra…

San FortunatoLorenzo Veneziano (1366),

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Canto

CAMMINIAMO SULLA STRADA

Camminiamo sulla stradache han percorso i Santi tuoi,

tutti ci r itroveremodove eterno splende il sol.

E quando il cie l, dei Santi tuoila grande schiera arriverà,

o Signor, come vorreiche ci fosse un posto per me.

E quando il sol si spegneràe quando il sol s i spegnerà,

o Signor, come vorreiche ci fosse un posto per me

C’è chi dice che la vitasia tristezza, sia dolor,

ma io so che viene il giornoin cui tutto cambierà.

E quando in ciel risuoneràla tromba che ci chiamerà,

o Signor, come vorreiche ci fosse un posto per me.

Il giorno che la terra e il ciela nuova vita risorgeran,o Signor, come vorrei

che ci fosse un posto per me.

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Con Maria, concittadine dei santi,chiamate ad …

…ESSERE DONNE DI LUCE

Vediamo come, in un’altra epoca, Giovanna Meneghini, una serva di Dio della nostra Chiesa vicentina, ha risposto alla chiamata di Dio. Ci sembra che la Madon-na, la Madre degli umili, sia stata presente alla sua nascita così singolare per attirar-la poi nel suo Cuore, dove prenderà corpo la fondazione delle Suore Orsoline delSacro Cuore di Maria da lei avviata.

Lettore 4“ I miei genitori erano poveri pastori che si recavano nel tempo d’inverno in un paese o nell’altro con le loro pecore. Nel novembre del 1867 trovarono da collocarsia Toara, presso i conti Barbaran e fecero ritorno allavolta di Enego loro patria la mattina del 23 maggio ’68. Arrivati alla sera a Bolzano Vicentino si rifugiarono coni loro armenti in una stalla, ove piacque al Signore cheio venissi al mondo”.Ecco quel che racconta MadreGiovanna delle sue origini. Il padrino fu lo zio AntonioBaggio di Breganze che “durante tutta la sua vita ricor-dava sempre quel giorno fortunato” e al quale viene af-fidata dai genitori per poterle assicurare una crescita se-rena.Così Breganze diviene il luogo della sua vita e della suasingolare vocazione. Nel passaggio tra l’adolescenza e a fanciullezza, Giovanna, fa due sogni: nel primo è messadi fronte al mistero della morte e alla scoperta di ciò cheveramente vale nella vita, nel secondo le è rivolto un in-vito…”mi sembrava di essere in una casa nella quale ilPadrone aveva imbandito un banchetto di soli uomini:

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destinata io al servizio della tavola, entrai e vidi, fra tut-ti, uno seduto più in alto, bello, splendente, somigliantetutto ad una immagine del sacro Cuore…lui guardan-domi con un occhio di compiacenza, mi pose una manosul capo e mi disse:”Se vorrai essere una vera mia fi-glia, dovrai consacrarmi il giglio della tua verginità”.Si delinea così, attraverso un cammino travagliato e conun “amore speciale”all’Eucaristia, la vocazione di Gio-vanna che la porterà a unirsi ad altre Sorelle in quella“bianca casetta” che già vedeva con gli occhi del cuore,nella quale il 6 gennaio 1907, festa dell’Epifania, darà inizio alla nuova Famiglia religiosa. Scrive:“La piccola famiglia delle Orsoline raccoltasi in Breganze a farvi vi-ta comune non è che un ramoscello del grande alberopiantato da sant’Angela Merici nel giardino mistico del-la Chiesa”.Il Signore le farà comprendere che la sua Famiglia reli-giosa doveva rivestirsi di uno spirito di “abnegazione perfetta e adoperarsi per la salvezza delle anime” in particolare per la “… salvezza e la santificazione del-la classe popolare femminile”. La vita di Giovannasprofonda sempre più nel silenzio adorante mentre ilprimo gruppo di donne le fa corona. Saranno loro a rea-lizzare la fondazione che lei contemplava come “una nuvola che la consolava”. Quella nuvola chel’accompagnava le assicurava la presenza del Signoreche, con voce muta, la veniva ammaestrando con la lucedella sapienza. (“Signore siete Voi, o sono io? Se sono io mettetemi a posto, se siete Voi, parlate, ma forte echiaro, a Colui che in vostro nome guida l’anima mia …”). Giovanna muore prima di vedere approvata la fon-dazione, che tante volte aveva abbracciato e offerto alPadre nella sua piena realizzazione e che anche ora gui-da, custodisce, protegge. Diceva infatti che in alcunimomenti le “sembrava di avere un cuore così grande euna brama così ardente per la salute delle anime ba-stante per abbracciare tutto il mondo”.

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In Maria, concittadine dei santi,chiamate a …

… GENERARE UN’UMANITÀ NUOVA

Lettore 5Le luce non parla, ma fa vedere, fa conoscere le cose più nascoste; laluce non parla, ma col suo mite e dolce calore riscalda, rammolliscele cose più dure, i cuori più ostinati.

Tutti: Con le mamme, le nonne, con le donne delle più svariatecondizioni sociali immergiamoci nella luce feconda della città diDio, di cui Maria è figura; consapevoli che nel Cuore della Ma-dre, con lo Spirito Santo, possiamo generare un’umanità nuova.

Lettore 5La luce non contiene nessun seme, nessuna materia, tutto è puro inessa, non si vedealtro che un’onda luminosa fulgida, argentina, ma sisa infiltrare tanto che fa generare, sviluppare e fecondare le cose piùsterili. Chi può resistere alla forza della luce? Nessuno. Anche i nonvedenti, se non la vedono sentono il suo calore. (L.P.)

Tutti: Con le mamme, le nonne, con le donne delle più svariatecondizioni sociali immergiamoci nella luce feconda della città diDio, di cui Maria è figura; consapevoli che nel Cuore della Ma-dre, con lo Spirito Santo, possiamo generare un’umanità nuova.

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Canto

VIVERE LA VITA

Vivere la vita con le gioie e coi dolori di ogni gironoÈ quello che Dio vuole da te

Vivere la vita e inabissarti nell’amore è il tuo destinoÈ quello che Dio vuole da te.

Fare insieme agli altri la tua strada verso LuiCorrere con i fratelli tuoi.

Scoprirai allora il cielo dentro di teUna scia di luce lascerai.Una scia di luce lascerai.

Vivere la vita è l’avventura più stupenda dell’amoreÈ quello che Dio vuole da te.

Vivere la vita è generare ogni momento il paradisoÈ quello che Dio vuole da te.

Vivere perché ritorni al mondo l’unitàPerchè Dio sta nei fratelli tuoi.

Scoprirai allora il cielo dentro di teUna scia di luce lasceraiUna scia di luce lascerai.

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Concittadini dei santi chiamati ad…

…ESSERE CHIESA, CASA E SCUOLA DI COMUNIONE

INTERCESSIONI

Glorifichiamo e ringraziamo Dio, corona di tutti i santi, e con fede diciamo:

Tutti:Ti ringraziamo, Signore, per l’intercessione dei santi

Lettore 1 : Padre, che in Cristo tuo Figlio hai edificato la tuaChiesa sul fondamento degli apostoli, conservaci fedeli al loroinsegnamento.

PreghiamoTutti:Ti ringraziamo, Signore, per l’intercessione dei santi

Signore, hai eletto i santi per annunziare il tuo nome alle gentie perché rendessero testimonianza del tuo amore per i piccoli epoveri. Rendi anche noi testimoni del tuo Vangelo.

PreghiamoTutti:Ti ringraziamo, Signore, per l’intercessione dei santi

Per le persone e le famiglie che soffrono, in particolare per igiovani disorientati, perché nella luce di Cristo risorto ritrovinola speranza che non delude.

PreghiamoTutti:Ti ringraziamo, Signore, per l’intercessione dei santi

Signore, ci hai fatto incontrare per farci contemplare i nostrisanti uniti nella luce. Aiutaci a stabilire delle relazioni vere tranoi, perché possiamo incarnare il piano pastorale diocesano e lanostra Chiesa sia visibilmente Casa e Scuola di Comunione.

PreghiamoTutti:Ti ringraziamo, Signore, per l’intercessione dei santi

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Canto Finale

SANTA MARIA DEL CAMMINO

Mentre trascorre la vitasolo tu non sei mai

santa Maria del camminosempre sarà con te.

Rit :Vieni, o madre, in mezzo a noi,vieni, Maria, quaggiù.

Cammineremo insieme a teverso la libertà.

Quando qualcuno ti dice:«Nulla mai cambierà»,

lotta per un mondo nuovo,lotta per la verità.

Rit :Vieni, o madre, in mezzo a noi,vieni, Maria, quaggiù.

Cammineremo insieme a teverso la libertà.

Lungo la strada la gentechiusa in se stessa va;offri per primo la mano

a chi è vicino a te.

Rit :Vieni, o madre, in mezzo a noi,vieni, Maria, quaggiù.

Cammineremo insieme a teverso la libertà.

Quando ti senti ormai stancoe sembra inutile andar,

tu vai tracciando un cammino:un altro ti seguirà.

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Santi, Beati e Servi di Dio della Chiesa di Vicenza

I santi Felice e Fortunato sono due fratelli vicentini che subironoil martirio nel 303 a seguito delle persecuzioni di Diocleziano.

I santi Leonzio e Carpoforo sono due fratelli cristiani originaridell’Oriente, che sono giunti in terra veneta predicando il vangelo ed esercitando la professione di medici. Ad Aquileia subirono ilmartirio il 20 agosto 307.

San Vincenzo, della Chiesa di Saragozza, subì il martirio nel 304ed emerge quale primo patrono della nostra città.

San Donato, con Secondiano, Romolo e 72 compagni martir isono quei cristiani di Vicenza uccisi nel 304, a Concordia, dopoaver battezzato un gruppo di catecumeni.

San Teobaldo, eremita francese, nato a Provins nel 1017, si èstabilito negli ultimi anni della sua vita in territorio vicentino. Morìpresso Sossano nel 1066.

Il beato Giovanni Cacciafronte de Surdis nacque a Cremona nel1125. Monaco e poi abate benedettino, lottò contro Federico Bar-barossa appoggiando il papa Alessandro III contro l’antipapa Vitto-re IV. Vescovo di Vicenza, si rivolse agli eretici, e lottò per debella-re l’eresia catara. Morì pugnalato nella piazza del duomo il 16marzo 1184.

Il beato Isnardo da Chiampo (1200-1244) è un frate domenicano,che predicò contro l’eresia catara.

Il beato Bartolomeo da Breganze (1200-1270), frate domenica-no, fu Vescovo di Vicenza e lottò contro l’eresia catara. Ricevette in dono da S. Luigi, re di Francia, una spina della corona di GesùCristo che si conserva tutt’ora nella chiesa di santa Corona, da luifatta erigere.

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San Lorenzo Giustiniani (1381-1456) monaco, sacerdote, fu prio-re del convento di Sant’Agostino e patriarca di Venezia. Fissò al-cune indicazioni per la riforma della vita dei laici, dei religiosi e delclero.

San Gaetano Thiene è nato a Vicenza nel 1480, ha fondatol’ordine dei Teatini ed è morto a Napoli il 7 agosto 1547. È coeta-neo di Michelangelo, Raffaello e di Giangiorgio Trissino, suo con-cittadino.

Santa Giuseppina Bakita è nata intorno al 1869, apparteneva allastirpe dei Dajù, della regione del Darfur (Sudan-Africa). Fu rapitada due negrieri arabi e da allora ricordò solo il suo nome che le fuimposto da uno di essi: Bakita, “la Fortunata”. Le vicende della vita la portarono in Italia e nel 1890 fu battezzata a Venezia. Dopo 3anni chiese di diventare suora canossiana, Figlia della Carità. Èmorta nel 1947 a Schio.

Santa Bertilla Boscardin è nata il 6 ottobre 1888 a Brendola e siè santificata assistendo gli ammalati negli ospedali di Treviso e Vi-cenza, è morta a 34 anni il 20 ottobre 1922.

La beata Giovanna Maria Bonomo, nata ad Asiago il 5 agosto1606, è figlia di San Benedetto. Alla pari di altre grandi mistiche,come ad esempio Santa Caterina da Siena e Teresa d’Avila, rice-vette la “ferita d’Amore” e le stimmate. È morta a Bassano l’1 mar-zo 1670.

La beata Elisabetta Vendramin (Bassano del Grappa,9.4.1790–Padova, 2.9.1870) ha dato il via alle suore terziarie francescane e-lisabettine.

Il beato Giovanni Antonio Farina è nato a Gambellara-Vicenzal’11 gennaio1803, sarà sacerdote nel 1827.La sua sensibilità dieducatore lo ha portato a fondare l’Istituto delle Suore di Santa Do-rotea,“Figlie dei sacri Cuori”, nel quale accoglie le fanciulle povere(cieche, sordomute e minorate psichiche). È stato Vescovo di Tre-viso e di Vicenza, dove rimane fino al 1888 anno della sua morte.

La beata Gaetana Sterni è nata a Cassola il 26 giugno 1827. Hafondato la congregazione delle suore della Divina Volontà. È mortail 26 novembre 1889.

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La beata Eurosia, Mamma Rosa Barban, è nata a Quinto Vicentino il27 settembre 1866, ha vissuto il resto della sua vita a Marola dove èmorta l’8 gennaio nel 1932. Terziaria francescana, mirabile educatrice di 9 figli del suo sangue, ne accolse altri 5 come suoi. Tre di essi sa-ranno sacerdoti e 3 religiosi. Ricevette speciali favori divininell’esercizio dei suoi compiti quotidiani di sposa e madre.

Il beato Claudio Granzottoè un francescano definito un’artista “san-to”. È nato il 23 agosto il 1900 a Santa Lucia di Piave ed è morto aChiampo il 15 agosto 1947.

Il servo di Dio Pietro Uccelli, missionario saveriano, è nato nel 1874 aBarco di Bibbiano (RE). Ordinato sacerdote nel 1897, nel 1906 parteper la Cina. Nel 1921 ritorna a Vicenza e fino al 1954, anno della suamorte, è dirett ore spi ritu ale di molta g ente che ved e in l ui la ma no di Dio.

Il servo di Dio, Gioacchino Maria Rossetto (1880-1935), è uno deipriori più noti del convento dei Servi di Santa Maria a Monte Berico. Hafondato la famiglia delle“Figlie di Dio”.

La serva di Dio Giovanna Meneghini (23 maggio 1868-2 marzo 1918)è la fondatrice delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria, a Bre-ganze.

Il servo di Dio, Giuseppe Ambrosini è nato a Soave il 2 febbraio 1889ed è morto a 24 anni, non ancora sacerdote, a Villanova il 31 marzo1913

Il servo di Dio, don Ottorino Zanon, nacque a Vicenza il 9 agosto1915 e morì a Brescia, per incidente stradale, il 14 settembre 1972.Don Ottorino, spinto dallo Spirito Santo diede vita ad una famiglia reli-giosa missionaria, la Pia Società San Gaetano.

***Ringraziamo i padri d i Monte Berico per la loro accoglienza; mons Attilio Previtali per il suo libro“Basilica dei MartiriFelice e Fortunato”, la Comunità delle Beatitudinidi Emmaus (Israele) per la preziosa icona di copertina,la Biblioteca del Seminario Vescovile, le Suore Orsoline de l Sacro Cuore di Maria e il Museo Diocesano.

***San Felice, San Fortunato, San Leonzio, Lorenzo, San Carpoforo: Particolari del polittico di Lorenzo Veneziano (13 66)

presso la cappella de i Proti, chiesa cattedrale di Santa Maria Annunziata, VicenzaMUSEO DIOCESANO DIVICENZA–CENTRO DOCUMENTAZIONE E CATALOGO

La Veglia è organizzata dal la Commissione Disab ili e Comunità Cristianadella Caritas di Vicenza - www.caritas.vicenza.it

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Vicenza venera le reliquie dei santiFelice e Fortunato

poste nella sfera al sommo della Torre civica.