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Supplemento di Cooperazione N. 2 del 6 gennaio 2015 gennaio – aprile 2015 calendario cultura

Coopcultura (gennaio-aprile 2015)

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Supplemento «Coop cultura» del numero 52 di Cooperazione, con il calendario delle manifestazioni da gennaio ad aprile 2015.

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Supplemento di CooperazioneN. 2 del 6 gennaio 2015

gennaio – aprile 2015

calendariocultura

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Coop cultura sale sul palcoscenico. Diversi (e in diverse forme) sono infa� i gli eventi culturali teatrali di questa prima parte del 2015. Il pezzo forte è senza dubbio il documentario teatrale,

«Prossima fermata Bellinzona», fi rmato dallo scri� ore ticinese Flavio Stroppini, dedicato alla storia della ferrovia, al suo impa� o e al futuro sui binari di AlpTransit. Una produzione propria del Sociale di Bellinzona su un sogge� o di respiro cantonale e non solo, che si aggiunge alla tradizionale rassegna «Chi è di scena». Seguono poi: le rappresentazioni della compagnia Sugo d’inchiostro, che porterà nelle scuole medie e medie superiori di tu� o il cantone il tema caldo del bullismo e delle dinamiche di branco; Maribur, la collaudata rassegna del teatro di fi gura nel Mendrisio� o; il TeatrOver60 ad Ascona, sensibile a espressioni artistiche vicine agli anziani; il Museo in erba a Bellinzona, con l’originale mostra «Le porte della fantasia» e tu� a una serie di teatri e teatrini per bambini su e giù per le valli, che propongono altro rispe� o alle a� razioni (fatali) di tanti schermi molto pia� i. Altri ingre-dienti del cocktail inverno-primavera di Coop cultura sono: l’interessante mostra al museo d’arte di Mendrisio nell’ambito del proge� o transfrontaliero «Via vai», intitolata «Crocevia Ticino» e incentrata sulla storia del movimento anarchico, dall’esperienza della Comune parigina e degli esiliati che giunsero in Ticino, al più noto capitolo del Monte Verità. Dal nostro menu citiamo ancora la novità di «La gioventù diba� e», un forte proge� o di educazione civica, che coinvolge classi delle scuole medie e superiori del cantone che allenano la diale� ica. Una scuola di democrazia, dalle «eliminatorie» ticinesi alla fi nale in quel di Berna, sui cui banchi abbiamo voluto esserci. A tu� o questo si aggiungono le note del Festival di cultura e musica jazz di Chiasso, e quelle dell’Orchestra Arcadia ad Ascona, Lugano e Mendrisio.È tanto e non è tu� o. Sfogliate l’inserto: un prezioso vademecum per scegliere eventi con il marchio.

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Le porte

Il gioco dello skyline: paesaggi pronti per essere esplorati.

Le luci della ribalta

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Le porte ♦ Mostra interattiva dal 28 febbraio

al 15 giugno al Museo in erba di Bellinzona. Al centro dell’esposizione, gli immaginari architettonici e il senso del bello.

D ieci porte chiuse, posizio-nate fra cielo e terra, nuvole e prati, tra le quali i bam -bini passeggiano. Dietro a

ognu na di esse si nascondono notizie, saperi, domande, città e architetture. S’intitola «Le porte della fantasia» ed è la mostra interattiva a moduli, ideata da Mao Fusina, visitabile dal 28 feb-braio al 15 giugno presso il Museo in erba di Bellinzona.Aprire una porta significa prima di tutto decidere di aprirla, varcare una soglia, incontrare il nuovo. I vari in-gressi diventano «punti d’informa-zione» su visioni paesaggistiche imma-ginarie e utopiche, ideate e disegnate. Si entra così in dialogo con i diversi lin-guaggi dell’infanzia, dove tutto può ac-cadere perché non vi sono vincoli. L’ac-cattivante percorso interattivo stimola la fantasia e la creatività dei più piccoli: si raccontano storie di architetti, inge-gneri e artisti che hanno saputo usare i linguaggi dell’immaginazione, del «fingere che», dell’impossibile.L’idea di creare una mostra a favore dell’infanzia sul tema dell’architettura, nasce dalla considerazione che i bimbi sono ottimi osservatori di tutto ciò che li circonda e abili esploratori di ogni ambiente in cui si trovano. Alla base del progetto c’è appunto il concetto del «bambino esploratore», immerso in un’avventura fatta d’immagini e speri-mentazioni, in continua ricerca del nuovo e dell’insolito per accrescere le conoscenze e per stimolare la propria creatività. La seconda sezione è invece il luogo dell’esperienza, dove si gioca alla creazione di paesaggi urbani con sfondi di nuvole in movimento, di ar-chitetture insolite, probabili ma anche impossibili.L’esposizione sugli immaginari architet-tonici non è fatta per essere abitata: le famiglie scopriranno dietro a ogni porta suggestivi modi di vivere insieme un’e-sperienza nuova per tutti. Si avranno così occhi diversi per abitare le proprie città, ammirando le immense capacità ideative dell’Uomo e immergendosi in una continua ricerca del bello. l

DELLA FANTASIA

Museo in erbaIl Museo in erba ha sede a Bellinzona, in Piazza Giuseppe Buffi 8. La mostra «Le porte della fantasia» sarà fruibile dal 28 febbraio al 15 giugno, con i seguenti orari. Dal lunedì al venerdì: 8.30  – 11.30 e 13.30 – 16.30. Sabato, domenica e vacanze scolastiche: 14 – 17. Giorni festivi: chiuso. Biglietto d’ingresso: adulti e bambini dai 4 anni: fr. 5.–, soci del museo: fr. 3.–.

⊲ Info: 091 835 52 54, www.museoinerba.com

DA RICORDARE

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Giovedì 8 gennaio, ore 15: concerto del Duo Vent Negru composto da Mauro Garbani ed Esther Rietschin. Fonte ispiratrice di Vent Negru è il ricco patrimonio di canti e musiche popolari del Sud delle Alpi, giunto fi no a noi per trasmissione orale o a� raverso gli scri� i dei primi raccoglitori. Il duo si esibisce con il desiderio di dare dignità e conti-nuità allo stile tipico dei suonatori itineranti e dei cantastorie di un tempo.Giovedì 5 febbraio, ore 15: «Vecchia sarai tu!», spe� acolo teatrale con la regia di Francesco Brandi. Un viaggio alla scoperta di come tre donne vivono l’inesorabile avanzare del tempo: chi si rifi uta di invecchiare per sentirsi ancora «giovane», chi subisce la tirannia dell’«invecchiare bene» e chi giovane lo è davvero, ma si sente già vecchia. Uno spe� a-colo comico per esorcizzare la paura d’invecchiare e ricordarsi che «vecchia»… lo sarai anche tu!Giovedì 5 marzo, ore 15: «Re Fu», produzione del Teatro Dimitri con Sarah Lerch e Raul Vargas Torres. Una donna vuole bu� are nella spaz-zatura un sacco pieno di cose che non le servono più. Ma gli ogge� i sembrano ribellarsi contro il loro destino. La pièce parla di ogge� i quotidiani che nessuno vuole più. I due personaggi creano un mondo fantastico e pieno di sorprese, dove i rifi uti prendono una nuova forma e raccontano la propria storia.Giovedì 9 aprile, ore 15: «Fuoco e cenere: la crisi della Chiesa», docu-mentario di Patrik Soergel e Guido Ferrari. Una ricerca sociologica pub-blicata dal Fondo nazionale svizzero della ricerca scientifi ca conferma la crisi della religiosità in Svizzera. Per quali motivi? E come ravvivare la fi amma dell’amore che sta al centro del messaggio cristiano? Un viag-gio alla ricerca di ciò che arde so� o la brace, un viaggio nel cuore dell’uomo.

Rassegna gratuita per spe� atori con tessera AVS.

� Info: 091 792 21 21, www.ilgatto.ch Foto

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Musica, teatro e documentari

♦ Musica, teatro e documentaristica Al Teatro del gatto di Ascona proseguono gli appuntamenti della rassegna per anziani, TeatrOver60.

Le tre soliste e, sotto, il direttore Matthias B. Müller.

Una scena di «Re Fu», produzione del Teatro Dimitri.

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DOVE FARE ESPERIENZAUn’orchestra

♦ Concerti Il 17, 24 e 25 gennaio, la formazione sinfonica Arcadia si esibisce ad Ascona, Lugano e Mendrisio.

So� o la direzione di Ma� hias B. Müller, quest’inverno l’Or-chestra Arcadia di Lugano si presenta al pubblico con un

programma costituito da una duplice proposta: il «Concerto Triplo in do mag-giore, op. 56», di Ludwig van Beethoven (1770�–�1827) e la «Sinfonia n° 2 in fa mi-nore, op. 36», di Max Bruch (1838–1920). I concerti avranno luogo sabato 17 gen-naio, alle 20.30, nella chiesa del Colle-gio Papio di Ascona; sabato 24 gennaio, alle 20.30, presso l’Auditorio RSI di Lugano; domenica 25 gennaio, alle 17, al Centro Presenza Sud di Mendrisio. L’entrata ai concerti è libera.Protagonista del «Concerto Triplo in do maggiore, op. 56» sarà il Trio Bansai, formato da tre giovani soliste ticinesi: Teira Yamashita (violino), Alessandra Doninelli (violoncello) e Lara Gwen Müller (pianoforte). Il brano, uno dei rari del genere, richiede ai solisti una grande sensibilità musicale, per le mol-teplici interazioni che questa partico-lare formazione perme� e. Le tre ra-gazze hanno iniziato gli studi di musica presso il Conservatorio della Svizzera italiana e, ora, stanno perfezionando la

formazione in questa sede e fuori can-tone. Numerosi sono i premi da loro o� enuti in concorsi nazionali e inter-nazionali, individualmente, in duo e assieme, nella formazione Trio Bansai. Intensa è la loro a� ività cameristica e, in modo singolo, sono state accompa-gnate come soliste da orchestre, sia in Svizzera sia all’estero.La «Sinfonia n° 2 in fa minore, op. 36», è invece fi rmata da Max Bruch, compo-sitore e dire� ore d’orchestra di Colonia, esponente del tardo romanticismo mu-sicale tedesco e grande estimatore di Mendelssohn.L’Orchestra Arcadia, formazione sinfo-nica che conta una cinquantina di mu-sicisti, fra amatori di buon livello, inse-gnanti e studenti di musica, propone al pubblico ticinese un repertorio inte-ressante e variato e off re a numerosi giovani musicisti l’opportunità di farsi conoscere e di accumulare esperienza come solisti. Fin dalla sua fondazione, che risale al 2001, è condo� a dal mae-stro Ma� hias B. Müller, musicista dell’OSI. ●

� Info: www.orchestra-arcadia.ch

L’Orchestra Arcadia è stata fondata nel 2001.

Le tre soliste e, sotto, il direttore Matthias B. Müller.

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L’eterna lo� a «operai contro padroni», gli imbrogli, i disa-stri, i deragli: la storia di Bellinzona corre, anche,

lungo i binari, la strada ferrata a cui i fer-rovieri hanno dato anima e sangue. Ruota a� orno a questi temi «Prossima fermata Bellinzona», la nuova produzione del Te-a tro Sociale in scena dal 14 al 18 gennaio.Nel «Magazzino della memoria ferrovia-ria» l’archivista e il suo aiutante smistano i ricordi legati alla stazione. Più di un se-colo di storia è archiviato in diverse se-zioni. Ognuna di esse è un territorio dis-seminato di storie: aneddoti, vapore, scioperi, disastri, ele� ricità. E anche qualche gioia, talvolta. C’è che queste sto-rie interessano sempre a meno persone.

Flavio Stroppini, nato a Gnosca, ha conseguito un ma-ster in tecniche della narrazione. Scri� ore in prosa e in poesia, è autore e regista. «Raccontare la storia della ferrovia, in Ticino, è come guardarsi allo spec-chio e intravedere nei lineamenti le tracce del nostro passato» spiega. «Poche cose sono altre� anto poeti-che di un treno. Per ogni convoglio che passa, però, in molti si me� ono al lavoro. È come se qualcuno, in modo inconsapevole, fabbricasse quella storia». Ma cos’è, per Stroppini, una stazione? «Un condensatore di sogni. Le persone, ogni volta che parte un treno, lo guardano e s’immaginano un altro futuro. “E se pren-dessi quel treno?”, si chiedono».Monica De Benedictis è laureata in scienze della co-municazione e dello spe� acolo. Si occupa di montag-gio e post editing video. «Abbiamo intervistato parec-chi ferrovieri, di ogni età» precisa. «Lo abbiamo fa� o, fi lmandoli, sul palco del Teatro Sociale». Con quali sensazioni? «Mentre raccontavano, a volte noi chiu-devamo gli occhi: lo spe� acolo era là. Ciò che abbiamo capito è che la ferrovia è parte di Bellinzona. Figli, pa-dri e nonni mescolano racconti e relazioni. Centinaia di famiglie che per generazioni lavorano per traspor-tare gente e merci. A un certo punto non è più un la-voro: diventa qualcos’altro, di più importante e com-plesso. È questo che vogliamo raccontare».Antonio Ballerio (Milano, 1941) è un a� ore teatrale e cinematografi co. «Ritengo davvero meritevole l’inten-zione, da parte del Sociale, di produrre spe� acoli che parlino del territorio e che ne me� ano in luce gli aspe� i più signifi cativi. Così, dopo avere prodo� o

“L’anno della valanga”, la direzione artistica ha conti-nuato la sua politica di valorizzazione di alcuni pro-fessionisti di teatro presenti in Ticino». Ma dove stanno il fascino e la novità di «Prossima fermata Bel-linzona»? «Sopra� u� o nella sua forma di “teatro po-polare” che, grazie a nuovi metodi espressivi, coin-volge in maniera empatica e immediata il palco e la platea. Non solo recitazione, dunque, ma anche fi l-mati, brani radiofonici, foto d’epoca e interventi mu-sicali dal vivo».

� Info: 091 825 48 18; www.teatrosociale.ch

fermata ♦ Teatro Il Sociale di Bellinzona

presenta la sua nuova e attesissima produzione, dedicata agli storici rapporti tra la città e la ferrovia.

Su il sipario ♦ Ecco alcune testimonianze sulla pièce «Prossima

fermata Bellinzona».

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PROSSIMA

23 aprile 1924: a Bellinzona muoiono quindici persone.

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Venerdì 27 e sabato 28 marzo, alle 20.45, al Teatro Sociale di Bellinzona andrà in scena «Lo zoo di vetro» di Tennessee Williams, per la regia di Arturo Cirillo, con Milvia Marigliano, Monica Piseddu, Arturo Cirillo ed Edoardo Riba� o. «Lo zoo di vetro» è «un dramma di memoria», secondo la defi nizione dello stesso Williams. È un testo, cioè, dalla doppia natura: reali-stico nella descrizione dei rapporti tra i personaggi, ma onirico rispe� o al tempo della vicenda e della sua rap-presentazione. Potente messa in scena dell’a� o del ricordare e del rapporto con il passato come luogo del rimpianto, dove il futuro diventa presente, il presente passato, e il passato un eterno rimpianto.Al centro della vicenda c’è il fallimento di una famiglia, una madre che vive ancorata al ricordo di una giovi-nezza dorata, un gruppo di ex-giovani ormai senza più età. Poiché il testo rappresenta «l’inganno dell’imma-ginario», non è casuale la grande importanza, data dall’autore, all’a� o del proie� are. Il rifl e� ore teatrale che il narratore�/�fi glio punta sui personaggi, i molte-plici fi lm nei cinema dove si rifugia Tom per sfuggire alla realtà, e anche gli stessi animale� i di vetro che compongono lo zoo del titolo, sono l’emblema della fragilità e della fi nzione: essenze quasi prossime all’as-senza, non a caso trasparenti. Troviamo poi l’alcolismo, la solitudine, la mancanza del padre, la giovinezza come un tempo perduto: tu� i temi universali, che la maestria dell’autore rende condivisibili dal pubblico di oggi come del passato.

� Info: 091 825 48 18, www.teatrosociale.ch

fermata ♦ Teatro Il Sociale di Bellinzona

presenta la sua nuova e attesissima produzione, dedicata agli storici rapporti tra la città e la ferrovia.

Un dramma della memoria

♦ Teatro Debuttato a Chicago nel 1944, il classico di Tennessee Williams sarà in cartellone al Teatro Sociale di Bellinzona, venerdì 27 e sabato 28 marzo, con la regia di Arturo Cirillo.

L’arrivo di Sharon, una giovane donna alla ricerca di una verità di famiglia, per-me� erà di girovagare nel tempo e spolve-rare fascicoli di storie vicine e lontane, quasi dimenticate, fra scri� i, fi lmati, do-cumenti sonori e fotografi e.Per realizzare questo spe� acolo di tea-tro-documentario gli autori, Flavio Strop-pini e Monica De Benedictis, hanno fru-gato negli archivi e tra i ricordi dei bellinzonesi nel corso di due anni di me-ticoloso lavoro. Capendo che il futuro può essere costruito soltanto se abbiamo come fondamenta una solida memoria del passato.Dopo il successo de «L’anno della va-lan ga», il Teatro Sociale Bellinzona torna dunque a produrre uno spe� acolo che tocca da vicino il nostro territorio e chi vi abita. In vista dell’apertura della nuova galleria di base del San Go� ardo, è infa� i parso necessario rifl e� ere sull’impor-tanza sociale della ferrovia per Bellin-zona e per tu� o il Ticino. In scena ci sono alcuni bravissimi a� ori ticinesi che nelle stagioni passate il pubblico ha imparato a conoscere e ad apprezzare, come Anto-nio Ballerio, Tatiana Winteler, Igor Hor-vat e Anahì Traversi. Con loro, pure al-cuni ferrovieri. ●

PROSSIMA Una proposta della rassegna «Chi è di scena».

Attori e ferrovieri nella pièce del Teatro Sociale.

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U na tradizione da mantenere e un calendario da rendere sempre più a� ra� ivo: è con questi obie� ivi che è stata

proge� ata la 22esima edizione di Mari-bur, la rassegna del teatro di fi gura dedicata al grande e compianto burat-tinaio Otello Sarzi. Sarzi che, lo ricor-diamo, è stato tra i primi ad accostare i bura� ini alla musica, guadagnando elogi a livello mondiale.Se l’evento raggiungerà il suo momento clou nel weekend del 30 e 31 maggio (ne riferiremo in de� aglio sul prossimo calendario di Coop cultura), già dallo scorso anno c’è però un «antipasto» (da «tu� o esaurito») che va annotato subito in agenda. È la mini-rassegna domenicale «Anch’io a teatro», che si terrà fra il 29 marzo e il 10 maggio. De-dicati alla fascia d’età compresa tra gli uno e i cinque anni, gli spe� acoli si ter-ranno con cadenza quindicinale a Stabio: il 29 marzo (ore 15.30 e 17.30), il 12 aprile (ore 15, 16.30 e 18), il 26 aprile (ore 15, 16.30 e 18) e il 10 maggio (ore 15.30 e 18).Il primo appuntamento sarà il 29 marzo, con lo spe� acolo della compa-gnia Scarla� ine Teatro intitolato «Si-sale»: è la storia della tartarughina Tatò e della sua esperienza di crescita a� ra-

Un antipasto ♦ Teatro Fra il 29 marzo e il 10 maggio,

la rassegna del teatro di figura Maribur propone un evento nell’evento. Per bimbi fino a 5 anni.

verso i viaggi e gli incontri. Seguirà, il 12 aprile, «Carta Canta», con le Strade-varie: un uovo si rompe e il nascituro comincia il viaggio alla ricerca della mamma: nella terra, nell’acqua, nell’a-ria… In scena c’è un grandissimo foglio, che viene dipinto e che scorre so� o gli occhi meravigliati dei bambini. Il 26 aprile toccherà invece alla compagnia Asina sull’isola, che proporrà «Con gli occhi dei gabbiani»: gli occhi dei gab-biani registrano ogni cosa che vedono, proprio come fanno i piccoli, che in-contrano, sentono, cercano, inventano e bu� ano tu� o alla rinfusa nel loro sacco dell’esperienza, poi frullano ed elaborano la loro sempre unica e origi-nale idea personale della vita. Si chiu-derà, il 10 maggio, con «Storie e rime di-segnate», della compagnia Luna e Gnac: un’a� rice, un disegnatore e un musici-sta creano un piccolo evento spe� aco-lare, ispirandosi ai libri illustrati per l’infanzia, dove le parole si alternano e si mischiano con disegni e musica dal vivo, contaminando i linguaggi.Il programma completo e defi nitivo è ancora in fase di elaborazione e sarà disponibile, al più presto, sul sito della manifestazione. ●

� Info: 091 641 69 60, www.maribur.ch

DOMENICALE

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Le marionette realizzate a mano affascineranno grandi e piccini.

Il burattinaio danese Alex Barti sarà ospite dell’edizione 2015.

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Le luci della ribalta rimangono accese: proseguono infa� i, al teatro dell’Oratorio parrocchiale di Bellinzona (dietro la Collegiata), gli appuntamenti della rassegna «Minimusica». Come sempre, le rap-presentazioni si svolgono di mercoledì, alle 14 e alle 16.S’inizierà il 21 gennaio con «Volpino e la luna». La storia di un vol-pino imbalsamato che in una no� e magica venne liberato dal mu-seo di Cazzano. Con la Compagnia dell’Asina sull’isola di Montec-chio. Età consigliata: dai qua� ro anni.L’11 febbraio sarà la volta di «Libero?», con la compagnia ticinese Due. I due protagonisti si lasciano rapire da un vecchio mobile abbandonato sul palco, che diventa il loro partner in un viaggio libero e fantastico. Da ante, cappelliere e casse� i si sprigiona un fuoco d’artifi cio di numeri sorprendenti, divertenti e irresistibili. Dai qua� ro anni.Si proseguirà, l’11 marzo, con «Va’ dove ti porta il piede», un conte-nitore di storie con messaggi chiari e semplici. Una stazione, un de-posito bagagli, tante valigie e una turista che ne svelerà i contenuti dando vita a un’avventura fa� a di ritmo, colori e musica tra strani personaggi che, senza parlare, amano, soff rono, ridono e fanno ridere. Con Laura Kibel (Teatro dei piedi di Roma). Dai cinque anni.Il 15 aprile alle 14, infi ne, al Castello di Montebello si terrà la festa conclusiva a sorpresa di Minimusica, con tanto di merenda. In caso di tempo avverso la manifestazione sarà rinviata al mercoledì successivo, 22 aprile, sempre alle 14. L’invito è esteso a tu� i.

� Info: www.minimusica.chFoto

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Spe� acoli per i più piccoli

♦ Teatro A Bellinzona, fra gennaio e aprile, Minimusica proporrà tre imperdibili spettacoli e una festa conclusiva a sorpresa.

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La compagnia ticinese Due metterà in scena «Libero?».

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Page 12: Coopcultura (gennaio-aprile 2015)

Hetty Rogantini-De Beauclair è nata nel 1928.

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Puoi leggere, approfondire, dedicarti alla ricerca storica. Ma una visita del Monte Verità di Ascona in compagnia di He� y Rogantini-De Beauclair non ha prezzo. Perché più che una passeggiata in compagnia, è un’esperienza che lascia il segno. Una sorta di salto nel passato dove, come d’incanto, sui sentieri e nelle case pare quasi d’incontrare leggendari personaggi del tempo che fu.Ha o� antasei anni, He� y. E l’epoca anarchica l’ha vissuta sulla propria pelle fi n dalla nascita. «Mio padre, Wilhelm Alexander De Beauclair, giunse ad Ascona nel 1906, dive-nendo segretario di Henri Oedenkoven, l’uomo che con la femminista Ida Hofmann aveva fondato la comunità del Monte Verità», racconta. «L’obie� ivo era quello di riformare la vita scegliendo una terza via tra il capitalismo e il comu-nismo. Con questo intento venne creata una cooperativa

“vegetabiliana”, ovvero vegetariana. Sono perciò cresciuta anch’io come vegetariana, immersa in un ambiente di liberi pensatori e lontana dalla tradizione ca� olica ticinese».Utopisti, teosofi , naturisti: il materiale per generare perples-sità e biasimi, tra la popolazione conservatrice, non man-cava. «Non per nulla, ancora oggi si parla dei “balabió� ”, e cioè dei nudisti, del Monte Verità. Si rivolgeva infa� i una grande a� enzione al benessere del corpo e dello spirito e gli ospiti portavano barbe e capelli lunghi e non curati, mentre le a� ività, come la coltivazione dell’orto, erano appunto svolte senza alcun vestito. Anche le case, del resto, erano semplici, essenziali e costruite in legno».È nata nel 1928, He� y Rogantini-De Beauclair. Un anno dopo la costruzione dell’albergo Monte Verità. E oggi, forse più di-sincantata verso gli ideali degli albori, accompagna ancora i visitatori sulle tracce di questo spaccato di storia. «Sono numerose le personalità di fama internazionale che visita-rono la colonia: da Carl Gustav Jung a Hermann Hesse, e da Károly Kerényi (tra i fondatori degli studi moderni sulla mitologia greca, ndr) allo scri� ore tedesco Erich Maria Remarque», precisa He� y con orgoglio. E di nuovo, all’im-provviso, fermo su quel prato hai la sensazione che loro stiano per venire ad accoglierti. THOMAS CARTA

� Info: www.monteverita.org

Geni anarchici nel Dna

♦ Intervista alla memoria storica del Monte Verità di Ascona, collina che un secolo fa ospitò la colonia anarchica «ticinese».

12 Coop cultura · N. 2 del 6 gennaio 2015

Page 13: Coopcultura (gennaio-aprile 2015)

Paul Signac, Au temps d’harmonie, 1895-6, litografia cm 37.6x50.2, E. W. K., Berna

C uore del proge� o «Anarchia Crocevia Ticino» è la mostra che si terrà al Museo d’arte di Mendrisio, dal 22 marzo al

5 luglio, intitolata «Anarchia tra storia e arte. Da Bakunin al Monte Verità, da Courbet ai Dada». In un percorso articolato per temi e per-sonalità di riferimento, ci si può immer-gere in un’epoca in cui si assiste alla nascita e alla diff usione delle idee anar-chiche. Ciò in un’Europa a� raversata da radicali trasformazioni sociali. La mostra si apre con una rievocazione dei fa� i e dei personaggi che hanno legato in maniera così rilevante il movi-mento anarchico alle terre ticinesi. I volti dei padri dell’anarchismo, le loro voci, gli scri� i, i proge� i, le amicizie accompagnano il visitatore nel vivo di

Il crocevia ticinese ♦ Mostra Dal 22 marzo al 5 luglio, il Museo d’arte di Mendrisio riscopre i volti,

le idee e le utopie anarchiche. E la loro relazione con il Ticino.

un racconto incentrato su cambiamenti, confl i� i, rivolte, ideali politici e sociali, utopie.Il contesto storico è lo spunto per una vasta panoramica sull’arte di fi ne O� o-cento, infl uenzata da idee libertario-anarchiche. Artisti che hanno toccato nelle loro opere problematiche sociali: lo sviluppo di una nuova realtà urbana a confronto con l’antica tradizione ru-rale, le misere condizioni di vita e di lavoro della classe operaia, l’emargina-zione e il vagabondaggio. Opere di Morbelli, Pellizza, Russolo, Nomellini, Courbet, Pissarro, Meunier, Steinlen, Vallo� on, Signac, Seurat, Luce, Ensor, Richter, Arp, Man Ray e di molti altri – provenienti da importanti istituti mu-seali europei – fanno da sfondo ai temi che hanno reso turbolento il periodo

tra la fi ne del 19esimo e l’inizio del 20esimo secolo, lasciando traccia pro-fonda anche nel mondo dell’arte.In contemporanea una sezione speci-fi ca della mostra, «Disegno e dinamite. Le riviste illustrate tra satira e denun-cia», si tiene al Palazzo delle Paure di Lecco, dal 1° marzo al 31 maggio. Esplora lo straordinario campo della denuncia e della satira sociale. Da Manet a Vallot-ton, da Kupka a Pissarro, da Steinlen a Grosz, le opere presenti raccontano la storia del movimento anarchico a� ra-verso le pagine delle riviste satiriche e militanti che fra O� o e Novecento hanno dato voce alle accuse degli arti-sti più impegnati della loro epoca. ●

� Info: www.mendrisio.ch/museowww.viavai-cultura.net

ANARCHIA

Coop cultura · N. 2 del 6 gennaio 2015 13

Page 14: Coopcultura (gennaio-aprile 2015)

L a gioventù diba� e» è un pro-ge� o nazionale di educazione alla ci� adinanza, che mira a plasmare il ci� adino democra-

tico, responsabile e a� ivo. Il proge� o ha due dimensioni: formativa e compe-titiva.La prima, portando il diba� ito all’in-terno delle aule scolastiche, punta a in-segnare ai giovani come aff rontare la complessità dei temi sociali, politici, economici, etici e d’a� ualità; come costruire un’opinione argomentandola in modo documentato; e come espri-mere le proprie idee con un linguaggio fl uido, nel rispe� o degli altri. Per rea-lizzare questi obie� ivi, «La gioventù diba� e» forma i docenti in specifi ci

La gioventù diba� e ♦ Progetto educativo dedicato ai «nuovi» cittadini di un

domani che è già dietro l’angolo. Affinché la democrazia non rimanga un concetto astratto.

corsi e me� e a disposizione manuali per l’insegnante e per gli allievi.La seconda dimensione si realizza in un concorso cantonale annuale, che perme� e ai giovani delle scuole ticinesi di confrontarsi su temi diversi. Ogni due anni si svolge pure una fi nale na-zionale a Berna.Ci si aff ronta su temi, preparati in classe e a casa, formulati con una do-manda chiusa, così da dover optare fra un «sì» e un «no», come avviene nelle votazioni. I giovani non possono sce-gliere la tesi da difendere. Devono pre-parare sia le argomentazioni a favore sia quelle contrarie, per imparare a de-centrarsi, a capire e rispe� are le idee degli altri. Due giovani difendono la tesi

«pro» e due la tesi «contro», senza po-ter ricorrere agli appunti.Il diba� ito, della durata di 24 minuti, è suddiviso in tre fasi: l’apertura (due mi-nuti ognuno), il diba� ito libero (dodici minuti complessivi) e la chiusura (un minuto a testa). Non vi è un modera-tore: la gestione è dei giovani stessi. E non si può interrompere chi parla: bisogna infa� i a� endere il proprio turno per prendere la parola. Qua� ro i criteri di valutazione: la conoscenza della materia, l’abilità nell’espressione linguistica, la capacità di ascolto e di dialogo e la forza persuasiva. ●

� Info: [email protected]

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FORMAZIONE

14 Coop cultura · N. 2 del 6 gennaio 2015

Si dibatte, argomentando, nel rispetto degli «avversari».

Page 15: Coopcultura (gennaio-aprile 2015)

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Come si aff ronta un diba� ito? La risposta non è scontata. Per dimostrare l’importante preparazione che sta alla base della discussione, di seguito proponiamo un lavoro svolto da qua� ro allievi, che all’epoca frequentavano la quarta media a Lodrino: Anaïs, Thierry, Viola e Zoe. Il tema, ovvero l’eventuale abbassamento a sedici anni dell’età per o� enere la licenza di condurre, è peraltro stato aff rontato da alcuni di loro alla fi nale nazionale di Berna, nel marzo del 2013.

Thierry: «A chi teme nuove spese per le famiglie, un aumento delle automobili in circolazione e dell’inquinamento, replico che non è necessario comperare l’auto al giovane sedicenne, perché può benissimo utilizzare quella dei genitori. Si tratta semplicemente di pianificare meglio in famiglia gli sposta-menti sull’arco della giornata».

Anaïs: «L’auto si deve acquistare quando si possiede un’indipendenza finanziaria dalla famiglia. Per mantenere un’auto occorrono almeno 800 franchi al mese per pagare targhe, imposte di circolazione, assicurazione, carburante, servizi di controllo, cambio pneumatici. Un ragazzo di sedici anni non dispone di questi mezzi, dipende finanziariamente dai genitori».

♦ Il tema Si dovrebbe abbassare a sedici anni l’età per la patente di guida dell’automobile in Svizzera?

Un caso reale

Zoe: «I giovani a sedici anni chiedono maggiore indipendenza dalla famiglia, più autonomia dai genitori, anche nella mobilità sociale. La possibilità di ottenere la patente di guida a sedici anni è un passo in questa direzione».

Thierry: «I mezzi di trasporto pubblici non hanno sempre orari comodi, soprattutto nei comuni periferici e quindi comportano delle perdite di tempo. Tempo che i giovani potrebbero impiegare meglio e in modo più utile studiando o praticando delle attività sportive e culturali».

Zoe: «Si parla spesso della necessità di responsabilizzare i giovani. Non lo si fa di certo tramite la costante dipendenza dai genitori. La patente di guida, che – va precisato – non è data a tutti i sedicenni automaticamente, ma richiede il supe-ramento di un test d’idoneità, di un esame teorico e pratico, è un’ottima opportunità per responsabilizzare un giovane e verificarne l’effettiva maturità».

Viola: «Vogliamo dare la patente anche ai sedicenni? Scherziamo? Inquinamento e traffico aumenterebbero a dismisura. Invece di abbassare l’età per la guida dell’auto si dovrebbero aumentare i mezzi pubblici, che sono più sicuri, e diminuirne i prezzi per renderli più attrattivi».

Anaïs: «In uno studio effettuato a livello nazionale sono stati individuati i fattori principali degli incidenti automobilistici: inesperienza, disattenzione, immaturità e basso senso del pericolo. Tutti elementi che caratterizzano un sedicenne, che non ha ancora la responsabilità e la maturità sufficienti per prendersi sulle spalle il peso della sua vita e di quella degli altri».

Viola: «Le più recenti statistiche indicano proprio nei neopa-tentati i responsabili del 30% degli incidenti e dare in mano le potenti vetture di oggi a ragazzini poco più che adolescenti, che potrebbero prendere la guida come un gioco, dilettandosi con l’alta velocità e sfidando i pericoli sulla strada, è un folle controsenso».

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PRO CONTRO

Democrazia applicata: Zoe e Thierry alla «finalissima» di Berna nel 2013.

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P resentare spettacoli teatral- musicali nelle scuole, come pure a persone ed enti che hanno a che fare con l’infan-

zia. Dai gruppi di genitori ai centri gio-vanili, fino agli enti per la promozione della salute. È questa la missione della compagnia «Sugo d’inchiostro», forma-zione ticinese il cui ultimo lavoro è la pièce intitolata «La scelta».Con Marco Mottai e Francesco Ma-riotta, lo spettacolo-concerto vede in scena due adolescenti nella loro sala prove di musica, sullo sfondo di un quartiere palermitano soffocato dalle

Sugo d’inchiostro ♦ Spettacolo di musica e teatro, sabato 7 e domenica 8 febbraio,

al Teatro Paravento di Locarno. Tema: le problematiche giovanili.

logiche del branco, dal bullismo e dall’emulazione di modelli apparente-mente irresistibili. Attraverso i loro in-contri, la musica e il racconto di sé stessi ormai divenuti anziani sco-priamo la vicenda: dolorosa, esaltante e irta di scelte difficili, quelle che ognuno è chiamato a fare ogni giorno per crescere, definirsi, affermarsi lungo la strada.Le musiche, composte dagli attori- musicisti, rispecchiano le fasi della vita dei protagonisti, dalla ribellione si-mil-grunge e hip-hop alla chanson nostalgica di chi guarda con affetto al Fo

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Ragazzi e teatro, un rapporto non sempre automatico. Come facilitarlo?In effetti, all’inizio una parte dei giovani appare scettica. Ma poi, per fortuna, si sblocca. Il vantaggio è dato dal fatto che siamo noi ad an-dare nelle scuole: trascinare i giovani a teatro sarebbe più complesso. Il «trucco» da te-

♦ Intervista all’attore e musicista Francesco Mariotta, che salirà sul palco con il collega Marco Mottai. Le ragioni del loro successo? Eccole.

Ragazzi e teatro

TORNA IN SCENA LA COMPAGNIA TICINESE

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proprio passato, raccontando dell’ado-razione di Antonio per il fratello bullo o della propensione per l’alcool dell’a-mico Simone. La pièce ha debuttato a Bellinzona nel 2014 nell’ambito del Fe-stival di letteratura per ragazzi «Storie Controvento». Viene attualmente pro-posto nelle scuole medie, medie supe-riori e ai gruppi genitori. Sabato 7 feb-braio alle 20.30 e domenica 8 febbraio alle 19, il pubblico avrà l’occasione di vederla al Teatro Paravento di Locarno. Un’occasione da… scegliere al volo! l

⊲ Info: www.sugodinchiostro.ch

nere sempre presente sta nell’adattarsi al loro modo di comunicare. Se ci si riesce, la strada è spianata.

Cosa significa, in concreto?Se i ragazzi percepiscono la proposta teatrale come un qualcosa di antico, di «lon-tano», il loro coinvolgimento si rivela un puro miraggio.

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Noi proviamo perciò a farli riconoscere nei nostri per-sonaggi, per esempio a� ra-verso un linguaggio mo-derno e, talvolta, un po’ irriverente. I materiali di scena sono inoltre semplici e d’uso comune. Ma, al con-tempo, evocativi. Per pro-vare emozioni non servono scelte auliche.

L’aspetto musicale, soprattutto per gli adole-scen ti, ha un ruolo chiave. Come vi siete mossi su questo fronte?Io, come pure Marco Mo� ai, siamo polistrumentisti. Ab-biamo perciò preparato delle canzoni ad hoc per que-sta esibizione che si situa a metà strada fra il teatro e il

concerto. I brani e le melo-die non costituiscono un ac-compagnamento superfl uo. Al contrario, appaiono fon-damentali per comprendere lo sviluppo della storia rac-contata.

A chi si rivolge la pièce «La scelta»?Questa pièce è ada� a a un

pubblico che va dal secondo ciclo delle scuole medie fi no ai licei e alle scuole profes-sionali e di commercio. Il no-stro è un se� ore di nicchia, dove temi profondi (come il bullismo e la mafi a) e aspe� i ludici vanno a bracce� o. Per chi sale sul palco, si tra� a quindi di una sfi da. THOMAS CARTA

Musica e oggetti quotidiani per coinvolgere i giovani.

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Dietro il sipario ♦ Teatro Il 21 gennaio e l’11 marzo,

ad Ambrì, due nuovi spettacoli della rassegna per bambini Coccinellarcobaleno.

BELLISSIME CATASTROFI E MOLTI SOUVENIR

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Il Teatro Pan di Lugano in «Una bellissima catastrofe».

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M ercoledì 21 gennaio, alle 16.30, presso l’aula magna del centro sco-lastico di Ambrì, riprende dopo le festività la rassegna teatrale per

bambini «Coccinellarcobaleno». Per l’occa-sione, il Teatro Pan di Lugano presenterà lo spe� acolo «Una bellissima catastrofe». Una nuova giornata sta per iniziare e il libro delle storie è pronto, come sempre. Le pagine si aprono come ante di un armadio e i personaggi prendono vita, uno dopo l’altro. Ma ecco che ac-cade qualcosa di misterioso: il libro, all’improv-viso, sme� e di funzionare e le storie si mesco-lano tra di loro. E così, il Lupo e la Principessa si trovano per caso nella stessa pagina: sarà un incontro davvero inaspe� ato. Lo stesso libro si trasforma e per magia diventa una torre del ca-stello, un bosco incantato, una porta aperta sul mondo delle favole, su quel dietro della pagina che abbiamo paura di scoprire.«Una bellissima catastrofe» nasce dal desiderio di confrontarci con il tema del destino. Quest’ultimo è già scri� o o possiamo dire la no-stra? I personaggi delle storie sembrano inca-strati tra le pagine, incapaci di prendere deci-sioni, obbligati a eseguire quel che dicono le parole, senza alcuna via di scampo. Si muovono nella storia come pedine di un grande gioco dell’oca e chi li governa pare avere in mano il loro destino... Ma se non fosse così? Se a un certo punto qualcuno decidesse di ribellarsi al «C’era una volta» e al «E vissero felici e con-tenti»? Con un po’ di coraggio è possibile scri-vere un’altra storia, con nuove parole: ora la pa-gina bianca non fa più paura e si off re ai nostri occhi come un mare di carta pulita. E se all’ini-zio tu� o questo può sembrare una catastrofe, in seguito la catastrofe risulterà… bellissima.Mercoledì 11 marzo, alle 16.30, sarà poi la volta di «Souvenirs», spe� acolo-varietà di e con Aline Del Torre e Martin Hommel, proposto dalla Compagnia Pas de Deux. Mam’elle Lily in-vita a rivivere alcuni particolari momenti della sua vita, i suoi incontri e i suoi grandi amori. E, con l’aiuto del suo fedele e talentuoso Al-phonse, porterà il pubblico in un mondo dove i ricordi hanno la forma di una pallina da gio-coliere, di una melodia lontana, di un corda magica o di un salto mortale. Uno spe� acolo per diversi e meravigliarsi. ●

� Info: 091 867 13 79, 091 869 15 44 Foto

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Saranno due, quest’inverno, gli spe� acoli proposti dal Gruppo Teatrino di Olivone, presso l’Osteria Centrale, ai bimbi con più di tre anni. Domenica 8 febbraio, alle 17, Mau-rizio Scarpa me� erà in scena il suo «Maurizio e la pallina rossa». «Non sento, non importa, ci si può capire bene anche senza le parole»: mimo, clown e artista sordo, Maurizio assi-cura che lascerà tu� i a bocca aperta. Al pubblico si presenta con un abbigliamento colorato, il suo naso è una pallina rossa, è truccato da clown e porta con sé una valigia piena di sor-prese, per delle performance divertenti e strampalate.Nato a Taranto e residente a Genestrerio, Maurizio Scarpa ha girato mezzo mondo per partecipare a festival di teatro, trasmissioni televisive e rassegne con artisti di strada. Ho inoltre preso parte a tournée in ospedali, case di riposo e carceri minorili.Domenica 1° marzo, alle 17, Moira Dellatorre presenterà in-vece «Fiabe dal mondo»: un piccolo-grande viaggio intorno al mondo, a cavallo di fi abe e leggende. Canti, musiche, idiomi sconosciuti, realtà mista a magia, usanze e tradizioni, animali strani, pietanze deliziose… Questo e altro uscirà dal mappamondo gigante che farà da sfondo allo spe� acolo. Dalla Cina al Perù il passo è breve, passando anche per la Po-lonia o l’India, e poi chissà dove ancora... Lo si scoprirà du-rante il cammino. Nel fra� empo preparate le valigie, si parte!Classe 1979, Moira Dellatorre è nata e vive in Valle Maggia. Dopo avere frequentato diversi corsi legati al teatro, ha ini-ziato a mescolare gli stili appresi. In particolare, ama far vi-vere i personaggi di una storia, cambiare voce, abito, cantare e suonare. La scenografi a è minima: pochi ogge� i sfru� ati il più possibile. La diverte inoltre il lavoro sull’ogge� o, ossia il dare un’anima a tu� o ciò che non ce l’ha.

� Info: [email protected], www.tiraccontounastoria.ch

Dedicato al piccolo pubblico

♦ Teatro L’8 febbraio e il 1° marzo, il Gruppo Teatrino di Olivone presenta all’Osteria Centrale due spettacoli domenicali.

Moira Dellatorre ammalierà i bimbi con le sue fiabe.

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H a ormai raggiunto la mag-giore età, il Festival di cul-tura e musica jazz di Chiasso. In calendario dal

5 al 7 febbraio (con un’anteprima il 31 gennaio al Teatro Sociale di Como), l’edizione 2015 coinciderà infa� i con i festeggiamenti per 18esimo anno d’at-tività. Accompagnato, nel tempo, da gi-ganti del jazz come Archie Shep, An-thony Braxton, Gato Barbieri, Johsua Reedman, Stefano Bollani e tanti altri, il giovane festival di una piccola ci� à di confi ne è dunque cresciuto in fre� a.Per so� olineare l’anniversario, è previ-sto un rinnovamento sia della program-mazione sia della forma. Ma, soprat-tu� o, si tornerà nella sede d’origine e cioè al Cinema Teatro, che diverrà ba-

A bracce� o ♦ Musica Per il 18° anniversario della rassegna

jazzistica, dal 5 al 7 febbraio Chiasso si trasformerà in un’insubrica Cinquantaduesima Strada.

ricentro della musica afroamericana in un’ipotetica e insubrica Cinquantadue-sima Strada. Contagiando pure le sue trasversali che, sebbene dedicate a Verdi e al Sommo Poeta, nei tre giorni del festival risuoneranno come in una sorta di «swing street», tra variazioni sincopate, riff e ritmiche arrembanti.Per questa nuova edizione è inoltre pre-visto uno speciale allestimento di tu� o il teatro: dalla sala grande al foyer, fi no al grande terrazzo esterno. In platea, una volta asportate le poltrone, sarà allestito un accogliente e dinamico spazio d’ascolto. Il foyer sarà riservato a sala bar-ristorante, mentre il terrazzo esterno, collegato con la balconata, sarà predisposto come un elegante lounge bar. ●Fo

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Protagonisti di qualitàDiversi i prestigiosi nomi selezionati, per l’edizione 2015, dal comitato organizzatore e dagli esperti della Rete Due RSI.

Giovedì 5 febbraioR Randy WastonR Shayna Steele

Venerdì 6 febbraioR Craig Taborn QuartetR Maria JoaoR Kiku

Sabato 7 febbraioR Nolan QuinnR Biréli Lagrène QuartetR The Apples

� Info: www.chiassocultura.ch

IL PROGRAMMA MUSICALE

Impressum Editore: Coop Società Cooperativa, 4002 Basilea; Jörg Ledermann, Patrick Wehrli Redazione: Daniele Pini (caporedattore), Thomas Carta (curatore dell’inserto)Produzione: Saverio Verrascina Layout: Martin Lobsiger (respons.), Meret Küng Stampa e distribuzione: Centro Stampa Ticino SA, Muzzano Tiratura: 131.500 copieIl programma può essere soggetto a modifi che Coop cultura è raggiungibile presso: Coop, Regione Ostschweiz-Ticino, Via Industria, 6532 Castione, Tel. 091 822 35 35, www.coop.ch/coopcultura Coordinamento: Samantha Dresti, [email protected] Commissione Coop cultura: Monica Pi� aretti (presidente), Ivo Dietsche, Marco Lucchini, Beatrice Lundmark, Orazio Martinetti, Timoteo Morresi, Rocco Notarangelo.

MUSICA E CULTURA

Si tornerà nella sede d’origine: il Cinema Teatro di Chiasso.

Il chitarrista francese Biréli Lagrène ha origini zigane.