44
RELAZIONE FINALE DELLA FUNZIONE STRUMENTALE AREA 3: COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA’ D’ INTEGRAZIONE SCOLASTICA INS. ROSARIA BIONDI

COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA D INTEGRAZIONE SCOLASTICA INS. ROSARIA BIONDI

Embed Size (px)

Citation preview

  • Slide 1
  • COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA D INTEGRAZIONE SCOLASTICA INS. ROSARIA BIONDI
  • Slide 2
  • Durante lanno scolastico appena concluso, nel mio ruolo di Funzione Strumentale area 3, ho cercato di svolgere i compiti connessi a questa funzione nel migliore dei modi, tenendo sempre presente quanto previsto dalla normativa vigente. Nellambito dei predetti obblighi di competenza della funzione strumentale Area 3, mi sono dedicata alle seguenti attivit :
  • Slide 3
  • Ho collaborato con il Dirigente Scolastico nellorganizzazione del servizio degli insegnanti di sostegno ; Ho coordinato in generale i docenti nellattuazione delle pratiche e delle procedure di analisi dei bisogni formativi dei singoli alunni e, successivamente, nella stesura dei piani educativi personalizzati di ciascun alunno. Per quanto riguarda il gruppo degli insegnanti di sostegno, al fine di consentire una maggiore integrazione e socializzazione degli alunni diversamente abili, stato elaborato un progetto di integrazione, finalizzato ad attivare nella scuola, al di l del rigido gruppo classe, modi e momenti di aggregazione che si sono configurati come veri e propri laboratori in cui sono confluiti alunni con problemi di socializzazione, scolarizzazione, handicap di apprendimento e non. (Attivit di Pet-therapy e Ippoterapia)
  • Slide 4
  • Curare i rapporti con la U.S.L. n 3 Coordinare i gruppi H operativi iniziali e finali al fine di concordare ipotesi e strategie di intervento, redigere o aggiornare il profilo dinamico funzionale e verificare il piano educativo individualizzato di ciascun alunno Predisporre i materiali per la redazione delle documentazioni relative agli alunni diversamente abili Supportare i docenti e i genitori elle eventuali segnalazioni e/ o offrire loro consulenze inerenti a problematiche emergenti. Redigere lintera documentazione da inviare allU.S.P. per lattribuzione dei posti di sostegno per lanno 2011/2012
  • Slide 5
  • Anche questanno il raccordo con il D.S. si incentrato sul coordinamento con gli insegnanti di base e di sostegno, nel pieno rispetto delle norme e delle esigenze dellalunno diversamente abile o in difficolt. Si cercato quindi di trovare sempre unintesa che, tenuto conto degli aspetti burocratici, utilizzasse procedure e metodologie rispondenti ai principi della qualit e dellefficacia. La mia funzione in questo ambito non stata perci di mediazione, quanto piuttosto di raccordo, nel tentativo di conciliare i tempi, le modalit tecniche per ricercare percorsi individualizzati per alunni con difficolt. L dove il caso lo richiedeva, ho creato, in accordo con il Dirigente Scolastico, uno sportello dascolto per i genitori con situazioni familiari molto delicate
  • Slide 6
  • Il progetto si posto come obiettivo principale il favorire la relazione tra i bambini con disabilit e problemi relazionali con gli animali: coniglio, Cane, Pappagallo, Cavallo Tale progetto si inserito allinterno di una prospettiva pi ampia che fa riferimento alla pet theraphy, che si basa sullutilizzo del rapporto che alcuni soggetti instaurano con gli animali
  • Slide 7
  • N 40 alunni diversamente abili ai quali si sono aggiunti n 12 alunni delle varie sezioni e classi che sono stati coinvolti nel progetto evidenziando problematiche comportamentali varie N 18 alunni diversamente abili scelti in base alla loro diagnosi funzionale per attivit di Ippoterapia Complessivamente sono state svolte: 54 ore di attivit di Pet therapy 120 ore di attivit di Ippoterapia
  • Slide 8
  • stato il primo animale con cui sono venuti in contatto gli alunni coinvolti nel progetto
  • Slide 9
  • Slide 10
  • Slide 11
  • Slide 12
  • Slide 13
  • Slide 14
  • Slide 15
  • Slide 16
  • Durante gli incontri gli alunni sono stati veri protagonisti: hanno avuto un contatto fisico con lanimale riconoscendo e toccandone parti specifiche del corpo, hanno accarezzato lanimale secondo le indicazioni delloperatore, in particolare hanno imparato a condurre il cane, a impartirgli semplici nozioni e ordini, a premiarne i risultati e anche a giocare in modo corretto con lo stesso rispettando i suoi tempi.
  • Slide 17
  • Per quanto riguarda lIppoterapia, questultima ha avuto una valenza riabilitativa ed un effetto terapeutico insostituibile! Il particolare rapporto che si instaura tra il soggetto ed il cavallo, fondato su un linguaggio prettamente motorio, ricco di sensazioni piacevoli e rassicuranti, estremamente coinvolgenti sotto il profilo emotivo.
  • Slide 18
  • Gli alunni durante una prima fase hanno mostrato una certa ansia ed un certo timore per la maestosit dellanimale. Ma dopo essere entrati in contatto con il cavallo e con lambiente, grazie allopera degli esperti del Centro Ippico Amici del Cavallo, hanno iniziato una seconda fase in sella per apprendere gli elementi base dellequitazione
  • Slide 19
  • GLI ALUNNI ENTRANO IN CONTATTO CON LANIMALE
  • Slide 20
  • Durante la fase in sella si sono manifestati evidenti segni di maggiore coinvolgimento e presa di coscienza che ha fatto sparire le ansie La capacit di stare seduti e guidare il proprio cavallo con armoniosa sequenza e precisa coordinazione, ha suscitato gioia e soddisfazione negli alunni
  • Slide 21
  • Slide 22
  • Slide 23
  • Slide 24
  • PULITURA E STRIGLIATURA
  • Slide 25
  • Slide 26
  • Slide 27
  • Nel complesso si ritiene che lesperienza effettuata sia per lattivit di Pet therapy sia per lIppoterapia in particolare, sia stata molto positiva poich ogni bambino coinvolto ha preso maggiore consapevolezza di s e di ci che lo circonda, delle proprie possibilit di agire e reagire. E auspicabile che anche il prossimo anno scolastico, gli alunni possano ripetere la stessa bella esperienza!
  • Slide 28
  • la promozione del benessere della persona agendo sulla sfera motivazionale, emozionale, cognitiva, funzionale; lintegrazione sociale e affettiva della persona, agendo sullautostima; una maggiore consapevolezza del proprio s corporeo una pi adeguata coordinazione dinamico generale una conoscenza scientifica approfondita dellanimale
  • Slide 29
  • LE DIFFICOLTA ED I DISTURBI DELLAPPRENDIMENTO SCOLASTICO: QUALE PREVENZIONE E QUALE INTERVENTO IN CLASSE. referenti: esperta esterna Rosaria Biondi D.ssa Paola Montoro Carmela Ferraro
  • Slide 30
  • necessaria Da tempo la ricerca dei prerequisiti specifici per lacquisizione delle normali competenze di lettura e scrittura ha individuato nella consapevolezza fonemica una condizione necessaria per lapprendimento anche se non lunica.
  • Slide 31
  • Per consapevolezza fonemica intendiamo la capacit di percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato e saper operare adeguate trasformazioni con gli stessi.
  • Slide 32
  • Tressoldi e Coll (1993) hanno trovato che la misura della consapevolezza fonemica allinizio della scuola primaria un INDICE PREDITTIVO delle difficolt di apprendimento.
  • Slide 33
  • Secondo Tressoldi e Coll la misura della C.F. correla con: correttezza della lettura Rapidit mentre nellambito delle competenze: Vocabolario variabili linguistiche Competenza sintattica
  • Slide 34
  • Secondo Iozzino, Campi e Polidori (2005) esiste una correlazione tra la misura della C.F. a 5 anni e la comprensione del testo nel corso del primo anno di scuola primaria dato che la comprensione del testo dipende fortemente dalla DECODIFICA cio il bambino capisce solo se decodifica correttamente. I bambini che hanno elevate abilit metafonologiche operano la decodifica in modo automatico o semiautomatico. Sono in grado quindi di comprendere il testo.
  • Slide 35
  • Data limportanza della C.F. misurata a 5 anni come INDICE di rischio dellapprendimento della lettura e scrittura Evidenziare quei bambini che non riescono a sviluppare sufficienti abilit metafonologiche training Evidenziare quei bambini che nonostante un training mirato non ne traggono beneficio trattamento riabilitativo alla fine dellultimo anno della scuola dellinfanzia in modo da evitare disturbi secondari del comportamento e calo dellautostima.
  • Slide 36
  • Lavori fonologici (attivit di percezione e discriminazione fonologica come lesplorazione di tutto ci che possibile fare con la voce). Leggere (fiabe, racconti, libri ad alta voce aiuta a livello fonologico, per la strutturazione della frase). Fornire libri per fare ipotesi di lettura con le immagini. Costruire libri. Non anticipare laspetto tecnico della scrittura per lacquisizione della letto-scrittura, per evitare che si instaurino meccanismi errati.
  • Slide 37
  • Tenere sempre conto dei punti di partenza degli alunni. Fare apprezzamenti relativi al lavoro svolto per aumentarne lautostima e la sicurezza. Proporre molti lavori fonologici. Lettura ad alta voce da parte dellinsegnante (per la motivazione). Procedere gradualmente con la scrittura Utilizzo dello stampato maiuscolo per maggior tempo possibile (tutto il I quadrimestre e parte del II). Evitare di presentare pi caratteri contemporaneamente e passare al corsivo senza fretta. Manipolazione multimodale delle lettere (con materiale di recupero, con il corpo, costruire con i bambini lalfabetiere). Organizzare un ambiente piacevole, motivante per la letto- scrittura.
  • Slide 38
  • 80 BAMBINI screening delle C.F.M. 60% presentavano inizialmente difficolt nelle C.M.F. esaminate: sintesi sillabica segmentazione sillabica discriminazione coppie minime riconoscimento della sillaba iniziale
  • Slide 39
  • Durante lanno: I docenti presa visione delle difficolt emerse inizialmente hanno contribuito con il loro lavoro di allenamento a migliorare le competenze metafonologiche.
  • Slide 40
  • Slide 41
  • Dal RETEST finale emergono i seguenti dati: 5 bambini hanno totalmente recuperato le abilit metafonologiche 4 bambini hanno recuperato in modo parziale 1 bambino mostra, nonostante lallenamento, grosse difficolt e pertanto dovrebbero essere attuati specifici interventi 2 bambini n.d.r.
  • Slide 42
  • Quattro classi di prima elementare sono state sottoposte inizialmente a un dettato ortografico. I bambini esaminati in totale sono stati 75. Dal RETEST finale emerge una percentuale di bambini in difficolt pari al 25% che richiedono successivi interventi di potenziamento nei primi mesi del futuro hanno scolastico. Il restante 75 % non mostra alcuna specifica difficolt grafica, ortografica e di lettura.
  • Slide 43
  • Nello svolgimento della mia attivit mi sono relazionata a molte persone; colgo perci loccasione per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato con me in questa area cos delicata, in particolare il nostro Dirigente scolastico, Dott.ssa Lazzara e i suoi collaboratori responsabili della scuola materna, e elementare e media, i responsabili del settore H dei tre ordini di scuola, le altre F.S. e, infine, i collaboratori di segreteria, tutti sempre attenti alle esigenze che il mio servizio ha comportato.
  • Slide 44