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Corso di laurea in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni – Insegnamento di Economia e Gestione delle Imprese – Prof. Rosario Faraci
Processi decisionali inclusivi
Prof. Rosario Faraci
Seminario del 7 luglio 2006
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Corso di laurea in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni – Insegnamento di Economia e Gestione delle Imprese – Prof. Rosario Faraci
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Corso di laurea in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni – Insegnamento di Economia e Gestione delle Imprese – Prof. Rosario Faraci
Processi decisionali inclusivi
• Sono processi nei quali è utile, conveniente o necessario, allargare la base decisionale ad un numero più ampio di attori per ottenere più ampio consenso
• Sono processi per i quali è fondamentale comprendere la dimensione strategica (a cosa servono) e quella organizzativa (come vanni strutturati).
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Presupposti generali
• L.Habermas e i concetti di sfera pubblica ed agire comunicativo (1996)
• Il concetto di democrazia deliberativa (Elster, 1998) e il tema della negoziazione integrativa (Fisher & Ury, 1995)
• L’arte di ascoltare (Sclavi, 2003)
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Esempi…
• Patti territoriali• Piani strategici• Agenda 21 Locale• Accordi di programma• Conferenze di servizi• Contratti di quartiere• Prusst• Strumenti di programmazione negoziata
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Le “parole chiave”
• Consultazione
• Concertazione
• Negoziazione
• Partecipazione
• “Tavolo”
• Accordo
• Consenso
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La legislazione vigente
• Quella italiana prevede una gamma molto vasta di strumenti consensuali
• Le leggi non dicono quello che le amministrazioni devono effettivamente fare, ma si limitano a fissare condizioni generali e procedure di massima.
• Come intervenire nelle situazioni concrete? Cosa fare? Come farlo?
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Rilevanza dal punto di vista aziendale
• L’Economia Aziendale studia il funzionamento delle aziende (di consumo, miste e di produzione) che rappresentano l’ordine economico degli istituti (Famiglia, Stato, Impresa)
• L’Economia Aziendale studia i fenomeni aziendali dal punto di vista della rilevazione, della gestione e dell’organizzazione.
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Processi decisionali inclusivi
• Interrogativi di fondo– (a) In quali casi?– (b) Quando?– (c) Con chi?– (d) Come?– (e) Con quali esiti?
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A. In quali casi?
• Quando l’intervento produce rilevanti effetti esterni (esternalità negative)
• Quando le analisi tecniche e scientifiche non sono in grado di dissipare l’incertezza sulla portata di tali effetti (incertezza)
• Ricerca dell’approccio consensuale– Per anticipare i conflitti– Per migliorare la qualità degli interventi
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A. In quali casi?
• Rischi di una ricerca “a tutti i costi” dell’approccio consensuale– Può dare troppo spazio alle posizioni
localistiche e particolaristiche (reazione NIMBY)
– Può aumentare a dismisura i tempi della decisione o addirittura renderla impossibile
– Può aumentare i costi dell’intervento
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B. Quando?
• Il percorso per la formulazione di un piano è: idea strategica → ipotesi di intervento → alternative progettuali → progetto di massima → progetto esecutivo → apertura dei “cantieri” (processi decisionali a “razionalità limitata” a la Simon)
• “Il più presto possibile” (concertazione precoce)• Evitare di cadere nella sindrome DAD
(decisione-annuncio-difesa)• Le “resistenze culturali” dei progettisti-tecnici• QUANDO CI SONO ANCORA ALTERNATIVE
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C. Con chi?
• Rilevanza del concetto di “stakeholders”• Individuazione delle poste in gioco• Comunicazione del progetto e delle alternative
progettuali• Ascolto e dialogo (reach out)• Mappa degli attori
– Istituzioni pubbliche rappresentative– Gruppi organizzati– Cittadini non organizzati (partecipazione volontaria e
campione casuale)
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D. Come?
• Caratteristiche fondamentali– Strutturazione– Informalità– Trasparenza
• Strumenti– Brain storming– Simulazioni– Analisi multi-criteri– Negoziazione
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D1. Come?
• Caratteristiche fondamentali– Strutturazione (situazione opposta:
convocazione delle assemblee pubbliche)– Informalità (situazione opposta: le
osservazioni ai piani urbanistici)– Trasparenza (situazione opposta: la
negoziazione “duale” ed occulta fra gli interessi): il problema del linguaggio comprensibile
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D1. Come?
• Il problema della “regia”– Ruolo di “facilitatore” e/o di “mediatore” fra le
diverse parti: orchestrator– Chi può fare il regista? Qualsiasi soggetto
istituzionale o non che possieda i seguenti tre requisiti: a) non abbia specifiche preferenze sul merito della decisione; b) sia riconosciuto come neutrale e affidabile dalle parti; c) possieda specifiche competenze in merito alla gestione dei processi e dei conflitti
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D2. Come?
• Strumenti– Brain storming– Simulazioni– Analisi multi-criteri– Negoziazione
• Distributiva• Integrativa
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E. Con quali esiti?
Esiti raggiungibili• Ridefinizione delle poste in gioco
(ridefinizione del problema, individuazione di nuove alternative progettuali,…)
• Frazionamento delle poste in gioco (ove possibile, nelle opere infrastrutturali no!)
• Allargamento delle poste in gioco (si rende più complesso il problema e si allarga la torta)
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Possibili obiezioni
• Costi e tempi
• Esautoramento dei politici
• Rilevanza delle culture nazionali
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Modalità di svolgimento dell’esame
• Condizioni generali di riferimento: dimostrare la conoscenza del volume di L.Bobbio (2004), A più voci. Amministrazioni, imprese, associazioni e cittadini nei processi decisionali inclusivi, ESI, Napoli (disponibile in pdf)
• TESINA da inviare all’indirizzo email [email protected] con specificazione dell’oggetto
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Prova d’esame
• 1° modalità (per una valutazione compresa tra 18 e 24)– Redazione di un “Reaction Paper” (di
lunghezza compresa fra 10 e 15 pagg., con illustrazione delle principali tematiche ricomprese nel documento e loro valutazione critica).
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Prova d’esame
• 2° modalità (per una valutazione compresa tra 25 e 27)– Redazione di un “Research Paper” (di
lunghezza compresa fra 15 e 20 pagg, con indicazioni delle fonti bibliografiche consultate, con illustrazione degli obiettivi del lavoro, con approfondimento di una parte specifica del Manuale A più voci)
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Prova d’esame
• 3° modalità (per una valutazione compresa fra 28 e 30)– Redazione di un “Working Paper” (di
lunghezza compresa fra 25 e 35 pagg., con indicazione delle fonti bibliografiche consultate, con illustrazione degli obiettivi del lavoro, e documentata descrizione di un caso reale di “processi decisionali inclusivi”)
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Format del lavoro
• Carattere testo: 12 Times New Roman• Carattere note, tabelle e bibliografia: 10 Times
New Roman• Interlinea: 1,5• Margini: dx e sx 1,5 cm; idem sup e inf.• Indicazione del nome, cognome e numero di
matricola in ciascuno dei fogli• Numerazione delle pagine nel lavoro.• Citazione delle pagine Internet ove consultate e
naturalmente delle altri fonti (articoli, libri…)
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Penalità
• Il mancato rispetto del format previsto comporterà 1 punto di penalizzazione per ciascuna delle omissioni riscontrate
• La riproduzione fedele di testi e documenti, non citati, configurandosi come plagio, comporterà l’annullamento della prova
• La incompleta citazione delle fonti bibliografiche comporterà 2 punti di penalizzazione
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Criteri di valutazione
• Proprietà del linguaggio e forma stilistica
• Struttura dell’elaborato (introduzione-svolgimento-conclusioni)
• Conoscenza delle tematiche
• Capacità critica
• Capacità di raccordare il tema specifico a tematiche di ordine più generale
• Capacità di documentarsi
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Valutazione
• La valutazione in 30 sarà riportata sul sito del corso di laurea
• La valutazione in dettaglio comprensiva del giudizio sarà disponibile contattando il docente all’indirizzo email [email protected] . Questi fornirà un giudizio più completo sull’elaborato