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Dott.ssa Giulia RendaCattedra di Cardiologia
Direttore: Prof. Raffaele De Caterina
Dott.ssa Giulia RendaCattedra di Cardiologia
Direttore: Prof. Raffaele De Caterina
Corso di Patologia Sistematica I
Riconoscimento, fisiopatologia e clinica delle principali aritmie e dei
blocchi cardiaci
Corso di Patologia Sistematica I
Riconoscimento, fisiopatologia e clinica delle principali aritmie e dei
blocchi cardiaci
RITMO SINUSALERITMO SINUSALE
La depolarizzazione:• è iniziata nel nodo seno-atriale• è regolare• con frequenza 60-100 bpm• si diffonde al miocardio atriale (800-1000 mm/sec)• fino al nodo atrio-ventricolare (200 mm/sec)• nel fascio di His (4000 mm/sec)• in entrambe le branche della rete di Purkinje• nel miocardio ventricolare comune (400 mm/sec)
RITMO SINUSALERITMO SINUSALE
Depolarizzazionedel miocardio atriale
Depolarizzazionedel miocardio ventricolare
Ripolarizzazionedel miocardio ventricolare
RITMO SINUSALECRITERI DIAGNOSTICI
RITMO SINUSALECRITERI DIAGNOSTICI
• Devono essere presenti onde P • con morfologia abituale per il soggetto e per la derivazione• e con la stessa morfologia in una data derivazione• con asse normale• con frequenza costante (60-100 bpm)• ogni onda P deve essere seguita da un complesso QRS• l’intervallo P-R deve essere normale (0.12-0.22 sec)• l’intervallo P-R deve essere costante
MECCANISMI DELL’ARITMOGENESIMECCANISMI DELL’ARITMOGENESI
• Disturbi di formazione dell’impulso: AutomatismoAttività triggerata
• Disturbi di conduzione dell’impulso: BlocchiPreeccitazione
• Disturbi combinati: Interazione tra foci automaticiInterazione tra automaticità e conduzione
DISTURBI DI FORMAZIONE DELL’IMPUSODISTURBI DI FORMAZIONE DELL’IMPUSO
AUTOMATISMO = capacità di una fibra di iniziare un impulso sponatneamente, senza necessità di uno stimolo precedente, cosicché non è necessaria la quiescenza elettrica
- Inappropriato funzionamento del pacemaker sinusalefrequenza sinusale troppo elevata o troppo bassa per le necessità fisiologiche del paziente
- Presenza di pacemaker ectopicoatri, seno coronrico, vene polmonari, valvole AV, giunzione AV o fibre del sistema His-Purkinjie = pacemaker latenti possono attivarsi con meccanismo di scappamento in presenza di un blocco tra il nodo SA ed il pm ectopico oppure per aumento della velocità di un pm ectopico che usurpa il controllo del ritmo al nodo SA
DISTURBI DI FORMAZIONE DELL’IMPUSODISTURBI DI FORMAZIONE DELL’IMPUSO
ATTIVITÀ TRIGGERATA = attività di pacemaker che risulta da un impulso o una serie di impulsi precedenti senza quiescenza elettrica = post-depolarizzazione
• precoce: prima che sia completata la ripolarizzazione• tardiva: a recupero completato
DISTURBI DI CONDUZIONE: BLOCCHIDISTURBI DI CONDUZIONE: BLOCCHI
Bradiaritmie Tachiaritmiel’impulso è bloccato ed è il ritardo o il blocco seguito da asistolia o da un producono un’eccitazioneritmo di scappamento lento da rientro
- L’attività elettrica ha inizio nel nodo SA e continua fino a che tutto il cuore non è stato attivato
- L’impulso cardiaco “muore” quando tutte le fibre sono state scaricate e sono completamente refrattarie
- L’attività elettrica riparte al successivo impulso sinusale
Tuttavia, se un gruppo di fibre non attivate durante l’onda di dep. iniziale recupera un’eccitabilità prima che l’impulso muoia, questo costituisce un link per rieccitare le aree già scaricate e che hanno recuperato dalla depolarizzazione iniziale
RIENTROUn impulso che percorre una struttura cardiaca in una certa direzione torna indietro a riattivare il tessuto da cui proveniva
Blocco unidirezionaleConduzione rallentata
Circuitoanatomicoo funzionale
DISTURBI DI CONDUZIONE:PREECCITAZIONE
DISTURBI DI CONDUZIONE:PREECCITAZIONE
Un impulso riesce ad attivare una zona miocardica distantedalla sua sede di origine prima di quanto avrebbe se essovenisse condotto solo attraverso il normale sistema diconduzione
Via accessoria anomala in grado di trasmettere l’impulso piùrapidamente della via normale di conduzione = fascio di Kent
Connette direttamente gli atri ai ventricoli, senza passare per il nodo AV econduce l’impulso rapidamente (fibre rapide sodio-dipendenti) senza ilrallentamento che avviene nel nodo AV
La conduzione avviene in entrambe le direzioni (AV o VA), ma si può avereanche solo conduzione retrograda (più raramente solo anterograda)
Esistono altre vie accessorie, anche a conduzione lenta
Un impulso riesce ad attivare una zona miocardica distantedalla sua sede di origine prima di quanto avrebbe se essovenisse condotto solo attraverso il normale sistema diconduzione
Via accessoria anomala in grado di trasmettere l’impulso piùrapidamente della via normale di conduzione = fascio di Kent
Connette direttamente gli atri ai ventricoli, senza passare per il nodo AV econduce l’impulso rapidamente (fibre rapide sodio-dipendenti) senza ilrallentamento che avviene nel nodo AV
La conduzione avviene in entrambe le direzioni (AV o VA), ma si può avereanche solo conduzione retrograda (più raramente solo anterograda)
Esistono altre vie accessorie, anche a conduzione lenta
PREECCITAZIONE:SINDROME DI WPWPREECCITAZIONE:SINDROME DI WPW
• PR corto (anticipata attivazione ventricolare)• Onda Delta (deflessione rallentata iniziale del QRS)• QRS largo (QRS di fusione)• Alterazioni secondarie della ripolarizzazione ventricolare
(onde T negative asimmetriche)
TACHICARDIA DA RIENTRO AV
FIBRILLAZIONE ATRIALE
FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE
• PR corto (anticipata attivazione ventricolare)• Onda Delta (deflessione rallentata iniziale del QRS)• QRS largo (QRS di fusione)• Alterazioni secondarie della ripolarizzazione ventricolare
(onde T negative asimmetriche)
TACHICARDIA DA RIENTRO AV
FIBRILLAZIONE ATRIALE
FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE
DISTURBI DELLA CONDUZIONE INTRAVENTRICOLARE
QRS >0.12 secondirSr’ in V1-V3onda S in V5-V6alterazioni della ripolarizzazione
QRS >0.12 secondiQRS negativo in V1-V2QRS positivo in V5-V6 (bifido)assenza onde R in V1-V2assenza onde Q in D1, aVL, V5, V6alterazioni della ripolarizzazione
CLASSIFICAZIONE DELLE ARITMIECLASSIFICAZIONE DELLE ARITMIEDISFUNZIONE DEL NODO SENOATRIALE
Tachicardia sinusale
Bradicardia sinusale
Aritmia sinusale
Arresto sinusale
RITMI ECTOPICI PREMATURIDi origine atriale Battiti prematuri atriali
Tachicardia atrialeFlutter atrialeFibrillazione atriale
Di origine giunzionale Battiti prematuri giunzionaliTachicardia giunzionale
Di origine ventricolare Battiti prematuri ventricolari Tachicardia ventricolareFibrillazione ventricolare
RITMI ECTOPICI DI SCAPPAMENTOBattiti o ritmi atriali di scappamento
Battiti o ritmi giunzionali di scappamento
Battiti o ritmi ventricolari di scappamento
DISTURBI DI CONDUZIONEBlocco senoatriale Tipo 1
Tipo 2Blocco AV I grado
II grado tipo 1II grado tipo 2III grado (completo)
DISTURBI DI CONDUZIONE BRADIARITMIE:
BLOCCHI ATRIO-VENTRICOLARI
I blocchi AV riconoscono 3 meccanismi patognetici:
• Interruzione delle vie di conduzione
fibrosi, esito di ischemia, processi infiammatori, miocardiopatia
• Prolungamento del periodo refrattario in una o più parti del sistema di conduzione
ipertono vagale (notte), farmaci, ischemia acuta del nodo AV
• Riduzione della velocità di conduzione dell’impulso
BLOCCO AV DI I GRADO
• Allungamento dell’intervallo PR >0.20 secondi
• Tutti gli impulsi atriali raggiungono i ventricoli ma il tempo di conduzione è allungato
• Intervalli PR prolungati e costanti
• Onde P tutte seguite da QRS
• Diagnosi differenziale con doppia via nodale (PR variabili) e con ritmo giunzionale o idioventricolare con dissociazione AV (RR costanti, PR variabili)
BLOCCO AV DI II GRADO
Blocco AV di II grado tipo Wenckebach o tipo 1 o Mobitz 1Progressivo allungamento del PR finché una P non è seguita da QRS, percui si realizza una pausa
Blocco AV di II grado tipo Mobitz o tipo 2 o Mobitz 2Improvvisa mancata conduzione di un impulso sinusale con un’onda P nonseguita da QRS
Blocco AV di II grado 2:1Impulsi sinusali alternativamente condotti o bloccati, per cui solo un’onda Psu 2 è seguita da QRS
Blocco AV di II grado avanzatoMancata conduzione di 2 o più impulsi sinusali consecutivi
BLOCCO AV DI III GRADO O COMPLETO
Nessun impulso atriale raggiunge i ventricoli, che sono attivatida un segnapassi di scappamento: • giunzionale con QRS stretti e frequenza 40-50 bpm• ventricolare con QRS larghi e frequenza 30-40 bpm
Dissociazione AV completa e persistente
Nessun rapporto tra le onde P ed i complessi QRS
TACHIARITMIE ATRIALITACHICARDIA ATRIALE
Serie di 3 o più onde P ectopiche di identica morfologia che sisusseguono con una frequenza >100/min (130-210/min) conintervalli P-P costanti
Può essere dovuta ad un meccanismo di rientro o all’esaltazionedell’automatismo di un focus ectopico o può anche derivare dapostpotenziali
Conduzione 1:1; 2:1 in presenza di blocco AV di II grado
QRS stretti (larghi in presenza di blocco di branca preesistente oconduzione aberrante)
TACHICARDIA ATRIALE
Inizio graduale, senza battito prematuro scatenante
Sostenuta = durata >30 secondi
parossistica (inizio ed interruzione improvvisa)
persistente (>12 ore al giorno)
Non sostenuta = durata <30 secondi
TACHIARITMIE ATRIALIFLUTTER ATRIALE
L’elettrogenesi del flutter atriale riconosce un meccanismo di macrorientro localizzato nell’atrio destro
- Comune: circola in senso antiorario attorno all’anello dellatricuspide
- Non comune: circola in senso orario attorno all’anello dellatricuspide
EZIOPATOGENESI DEL FLUTTER ATRIALE
- Dilatazione atriale come conseguenza di:DIAEmbolia polmonareValvulopatia mitralica o tricuspidaleInsufficienza ventricolare cronica
Vulnerabilità- Condizioni tossiche e metaboliche: AtrialeTireotossicosiAlcolismoPericarditi
- Post-chirurgico
Raramente si presenta senza una patologia cardiaca sottostante
Differente durata del periodo refrattarioin gruppi vicini di fibrocellule
FLUTTER ATRIALE (comune)
• Frequenza atriale 250-350/min
• Onde F a “denti di sega”
• Attività elettrica continua (manca la linea isoelettrica)
• La frequenza ventricolare dipende dal grado di blocco AV:2:1, 4:1 (3:1 meno frequente)
• Se la conduzione AV è costante, il ritmo ventricolare è regolare
• QRS stretti (larghi in presenza di blocco di branca preesistente o conduzione aberrante)
TACHIARITMIE ATRIALIFIBRILLAZIONE ATRIALE
Tachiaritmia sopraventricolare caratterizzata da un’attivazione atriale scoordinata, irregolare e frammentaria, con la contemporanea presenza di più fronti d’onda che circolano in modo imprevedibile, così che la diffusione dell’impulso negli atri è continuamente variabile
Meccanismo di rientro multiplo e irregolare
Conseguente deterioramento della funzione meccanica atriale
EZIOPATOGENESI DELLA FAEZIOPATOGENESI DELLA FA
Alterazioni strutturali dell’atrioFibrosi che si interpone tra le fibre atriali
Fibrosi ed infiltrazione grassa del nodo del seno
Reazione ad un processo infiammatorio o degenerativo
Riscontro di miocardite nel 66% delle biopsie atriali di pazienti con FA
Ipertrofia e dilatazione dell’atrio come causa o conseguenza di FA persistente
Tuttavia nella maggior parte dei pazienti non è possibile identificare ilprocesso anatomico sottostante responsabile dell’aritmia
SINTOMATOLOGIASINTOMATOLOGIA
La FA può essere asintomatica o sintomatica:
• Complicanza embolica (ictus, TIA, embolia sistemica)• Palpitazioni• Dolore toracico• Dispnea• Affaticamento• Sincope (++ associata a disfunzione del nodo del seno o a
ostruzione emodinamica come nella stenosi valvolare aortica, nella cardiomiopatia ipertrofica o nella patologia cerebrovascolare)
• Poliuria (rilascio di ANP)
I sintomi variano con la frequenza cardiaca, con lo stato funzionale sottostante, con la durata della FA e con la percezione individuale del paziente
La FA può essere asintomatica o sintomatica:
• Complicanza embolica (ictus, TIA, embolia sistemica)• Palpitazioni• Dolore toracico• Dispnea• Affaticamento• Sincope (++ associata a disfunzione del nodo del seno o a
ostruzione emodinamica come nella stenosi valvolare aortica, nella cardiomiopatia ipertrofica o nella patologia cerebrovascolare)
• Poliuria (rilascio di ANP)
I sintomi variano con la frequenza cardiaca, con lo stato funzionale sottostante, con la durata della FA e con la percezione individuale del paziente
ASPETTI ECG DELLA FAASPETTI ECG DELLA FA
Non vi sono onde P perché non vi è alcuna depolarizzazione atriale coordinata
Possono essere visibili onde f irregolari, variabili per morfologia, voltaggio e frequenza (400-600/min), che determinano un aspetto frastagliato dell’isoelettrica, ciascuna delle quali esprime la depolarizzazione di una parte della massa atriale e nessuna delle quali è in grado di attivare l’intero miocardio atriale e di ottenere una depolarizzazione coordinata
La FA non trattata ha una frequenza ventricolare rapida ed irregolare, regolata dal periodo refrattario del nodo AV e compresa tra 120 e 200 bpm
Non vi sono onde P perché non vi è alcuna depolarizzazione atriale coordinata
Possono essere visibili onde f irregolari, variabili per morfologia, voltaggio e frequenza (400-600/min), che determinano un aspetto frastagliato dell’isoelettrica, ciascuna delle quali esprime la depolarizzazione di una parte della massa atriale e nessuna delle quali è in grado di attivare l’intero miocardio atriale e di ottenere una depolarizzazione coordinata
La FA non trattata ha una frequenza ventricolare rapida ed irregolare, regolata dal periodo refrattario del nodo AV e compresa tra 120 e 200 bpm
CLASSIFICAZIONE DELLA FACLASSIFICAZIONE DELLA FA
• PAROSSISTICA a risoluzione spontanea
• PERSISTENTE necessita di cardioversione per la sua interruzione
• PERMANENTE - resistente alla cardioversionefarmacologica e/o elettrica
- decisione clinica di non cardiovertire
•• PAROSSISTICAPAROSSISTICA a risoluzione spontaneaa risoluzione spontanea
•• PERSISTENTEPERSISTENTE necessita di necessita di cardioversionecardioversione per la per la sua interruzionesua interruzione
•• PERMANENTEPERMANENTE -- resistente alla resistente alla cardioversionecardioversionefarmacologicafarmacologica e/o elettricae/o elettrica
-- decisione clinica di non decisione clinica di non cardiovertirecardiovertire
ECG: DIAGNOSI DIFFERENZIALE TRA FIBRILLAZIONE E FLUTTER ATRIALE
ECG: DIAGNOSI DIFFERENZIALE TRA FIBRILLAZIONE E FLUTTER ATRIALE
ECGCRITERI DIAGNOSTICI DELLA FA
ECGCRITERI DIAGNOSTICI DELLA FA
• Non sono visibili onde P
• Non vi sono onde di flutter (regolari, a “denti di sega”)
• L’attività atriale è assente oppure è caotica sia in ampiezza che in frequenza
• I QRS hanno l’aspetto abituale per il soggetto e la derivazione in esame (eccetto che in presenza di blocco di branca preesistente o di conduzione intraventricolare aberrante)
• L’intervallo R-R è variabile
• Non sono visibili onde P
• Non vi sono onde di flutter (regolari, a “denti di sega”)
• L’attività atriale è assente oppure è caotica sia in ampiezza che in frequenza
• I QRS hanno l’aspetto abituale per il soggetto e la derivazione in esame (eccetto che in presenza di blocco di branca preesistente o di conduzione intraventricolare aberrante)
• L’intervallo R-R è variabile
RISCHIO TROMBOEMBOLICORISCHIO TROMBOEMBOLICO
La FA è un fattore di rischio indipendente per l’ictus cerebro-vascolare
Necessità del trattamento antitrombotico- anticoagulanti orali (vitamina K-antagonisti)- aspirina
La FA è un fattore di rischio indipendente per l’ictus cerebro-vascolare
Necessità del trattamento antitrombotico- anticoagulanti orali (vitamina K-antagonisti)- aspirina
ALTRE TACHICARDIE SOPRAVENTRICOLARIALTRE TACHICARDIE
SOPRAVENTRICOLARI
TACHICARDIA DA RIENTRO NODALE
TACHICARDIA DA RIENTRO ATRIO-VENTRICOLARE
TACHICARDIA AUTOMATICA GIUNZIONALE
TACHICARDIA DA RIENTRO NODALE
TACHICARDIA DA RIENTRO ATRIO-VENTRICOLARE
TACHICARDIA AUTOMATICA GIUNZIONALE
TACHIARITMIE VENTRICOLARI TACHICARDIA VENTRICOLARE
Sequenza di 3 o più battiti ventricolari con frequenza > 100/min
Può essere dovuta ad un meccanismo di rientro o all’esaltazionedell’automatismo di un focus ectopico o può anche derivare dapostpotenziali
Complessi QRS con durata >0.12 sec, slargati perché l’impulsoha origine nei ventricoli e si diffonde lentamente attraverso ilmiocardio comune (non attraverso le fibre di Purkinje); la duratadel QRS esprime lo stato anatomofunzionale del miocardio ed èinversamente proporzionale al voltaggio del QRS
Onde P indipendenti dai complessi QRS (dissociazione AV), matalora l’attività dei ventricoli può essere condotta agli atri in viaretrograda (QRS seguito da P negativa)
Sostenuta = durata >30 secondi
Non sostenuta = durata <30 secondi
EZIOPATOGENESI DELLATACHICARDIA VENTRICOLARE
TACHICARDIA VENTRICOLARE MONOMORFA RIPETITIVATV non sostenuta che compare in brevi parossismi
TACHICARDIA VENTRICOLARE IDIOPATICATV sostenuta, monomorfa, recidivante che si manifesta in soggetti esentida cardiopatia organica documentabile
TACHICARDIA VENTRICOLARE POST-INFARTUALEL’infarto miocardico determina un substrato favorevole per l’instaurarsi diuna TV da rientro
TACHICARDIA VENTRICOLARE NELLA DISPLASIAARITMOGENA DEL VENTRICOLO DESTRO La presenza di ampie zone fibrotiche rappresenta il substrato anatomicoper il rientro
TACHICARDIA VENTRICOLARE NELLA MIOCARDIOPATIADILATATIVA O IPERTROFICA
TACHICARDIA VENTRICOLARE DA RIENTRO NELLEBRANCHE
SINTOMATOLOGIA DELLATACHICARDIA VENTRICOLARE
• Sincope• Ipotensione• Arresto cardiaco (fibrillazione ventricolare)
TACHICARDIA VENTRICOLARE
Diagnosi differenziale con l’alterata conduzioneintraventricolare di impulsi con origine sopraventricolare(blocco di branca preesistente o conduzione aberrante) e conla preeccitazione
• Intervalli R-R generalmente costanti nella TV sostenuta• Dissociazione AV: intervalli P-P regolari, intervalli R-R
regolari, ma l’onda P assume una posizione continuamente variabile rispetto al QRS (cercare la P anche “dentro” al QRS o alla T o con manovre di stimolazione vagale)
• Battiti di cattura o di fusione: qualche QRS stretto in mezzo ai QRS larghi (un impulso sinusale o atriale riesce ad attraversare la giunzione)
• Concordanza dei QRS nelle derivazioni precordiali• QRS >0.14 secondi• Deviazione assiale sinistra (oltre -30°) o destra (tra -120 2
±180°)• Criterio clinico: ampiezza variabile del polso, variabile
intensità del I tono, onde giugulari “a colpo di cannone”