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PERIODICO DELLA PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA DI PISA ANNO 5 N° 19  Febbraio 2016 CON ALCUNI CONTRIBUTI DELLA C  ASA COTTOLENGO DI FIRENZE CAPITOLO XX “ Segni di Dio”  Per il nostro Santo ogni cristiano deve farsi Santo: Egli fu fedele a questo ideale per tutta la vita e tutti a Torino lo consideravano un Santo e ricorrevano a lui come tale. Tutti sentono che c’è un rapporto speciale fra il Santo e Dio come se la provvidenza potesse intervenire (e di fatto interviene) per risolvere problemi di carattere economico o di salute tramite le preghiere di Lui. C’è una grande familiarità fra il santo e Dio, lo testimoniano vari episodi, ma la prova più concreta di tutto ciò è l’esistenza stessa della Piccola Casa. Per la sua modestia egli si considerava solo un tramite fra Dio e questa opera di bene che il Santo portava avanti. Il continuo miracolo rappresentato dalla vita della Piccola Casa, testimonia come questa opera sia un’opera della Provvidenza. (Tratto dal libro G. Cottolengo di Piera Paltro) Che bella festa! Gli scopi per cui era stata organizzata da Fabiana e dai suoi collaboratori, sono stati raggiunti in pieno. Ci siamo sentiti tutti più vicini, noi, i nostri parenti, il Direttore, la Superiora, i volontari e tutti coloro che hanno partecipato a questa fe sta. Siamo rimasti inteneriti e divertiti davanti alle immagini de l video che, grazie anche all’impegno di Filomena, ci venivano presentate. Era uno sguardo complessivo delle attività svolte durante l’anno, in particolare sulle numerose uscite e sulle feste dei compleanni. Ci siamo scambiati gli auguri di un Buon Natale con il Direttore e la Superiora, ed abbiamo donato loro una nostra foto di gruppo in una cornice frutto del nostro lavoro. Abbiamo gustato una merenda a base di pandoro ed infine abbiamo ringraziato tutti coloro che, a partire da Fabiana, si erano impegnati per la realizzazione della festa. Ed ora, cominciamo un nuovo anno di lavoro! (Maria Luisa - portavoce degli ospiti) Martedì 4 gennaio 2016 ci siamo recati a San Martino Ulmiano a vedere uno splendido presepe in movimento con i personaggi che camminavano. Erano bellissimi i personaggi mentre andavano verso la capanna; c’era quello che faceva il falegname, c’ era il pastore, i Re Magi, quello che pescava e molti altri. Era presente anche un laghetto con le ochette tutte in movimento e la capanna era fatta in legno tutta illuminata. Dopodiché ci siamo recati a Vecchiano nella parrocchia di Sant’Alessandro e anche quello era in movimento. Abbiamo anche fatto un giro per il paese e abbiamo visto la scuola materna intitolata al Santo Cottolengo. Dopodiché abbiamo incontrato il parroco Don Renato Milani fuori dalla chiesa di Sant’Alessandro che ci è venuto a salutare anche al pulmino; la cosa ci ha fatto molto piacere. Quando siamo rientrati eravamo tutti molto contenti e soddisfatti della giornata. (Benita  Ospite della Piccola Casa di Pisa)

Cottolengo sotto la Torre - Marzo 2016

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PERIODICO DELLA PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA DI PISA ANNO 5 N° 19 – Febbraio 2016

CON ALCUNI CONTRIBUTI DELLA C ASA COTTOLENGO DI FIRENZE 

CAPITOLO XX “ Segni di Dio”  Per il nostro Santo ogni cristiano deve farsi Santo: Egli fu fedele a questo ideale per tutta la vita e tutti a Torino loconsideravano un Santo e ricorrevano a lui come tale.Tutti sentono che c’è un rapporto speciale fra il Santo e Dio come se la provvidenza potesse intervenire (e di fatto

interviene) per risolvere problemi di carattere economico o di salute tramite le preghiere di Lui.C’è una grande familiarità fra il santo e Dio, lo testimoniano vari episodi, ma la prova più concreta di tutto ciò è

l’esistenza stessa della Piccola Casa. Per la sua modestia egli si considerava solo un tramite fra Dio e questa opera di bene che il Santo portava avanti. Il

continuo miracolo rappresentato dalla vita della Piccola Casa, testimonia come questa opera sia un’opera dellaProvvidenza. (Tratto dal libro G. Cottolengo di Piera Paltro)

Che bella festa! Gli scopi per cui era stata organizzata da Fabiana e dai suoicollaboratori, sono stati raggiunti in pieno.Ci siamo sentiti tutti più vicini, noi, i nostri parenti, il Direttore, la Superiora, ivolontari e tutti coloro che hanno partecipato a questa festa.Siamo rimasti inteneriti e divertiti davanti alle immagini del video che, grazie

anche all’impegno di Filomena, ci venivano presentate.  Era uno sguardocomplessivo delle attività svolte durante l’anno, in particolare sulle numerose

uscite e sulle feste dei compleanni. Ci siamo scambiati gli auguri di un BuonNatale con il Direttore e la Superiora, ed abbiamo donato loro una nostra fotodi gruppo in una cornice frutto del nostro lavoro.Abbiamo gustato una merenda a base di pandoro ed infine abbiamoringraziato tutti coloro che, a partire da Fabiana, si erano impegnati per larealizzazione della festa.Ed ora, cominciamo un nuovo anno di lavoro! (Maria Luisa - portavoce degli

ospiti)

Martedì 4 gennaio 2016 ci siamo recati a San Martino Ulmiano avedere uno splendido presepe in movimento con i personaggi checamminavano. Erano bellissimi i personaggi mentre andavanoverso la capanna; c’era quello che faceva il falegname, c’era ilpastore, i Re Magi, quello che pescava e molti altri.Era presente anche un laghetto con le ochette tutte inmovimento e la capanna era fatta in legno tutta illuminata.Dopodiché ci siamo recati a Vecchiano nella parrocchia diSant’Alessandro e anche quello era in movimento. Abbiamoanche fatto un giro per il paese e abbiamo visto la scuola materna

intitolata al Santo Cottolengo. Dopodiché abbiamo incontrato il parroco Don Renato Milani fuori dalla chiesa diSant’Alessandro che ci è venuto a salutare anche al pulmino; la cosa ci ha fatto molto piacere. Quando siamo rientratieravamo tutti molto contenti e soddisfatti della giornata. (Benita – Ospite della Piccola Casa di Pisa)

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La morte è condizione della vita cui nessuno può sottrarsi. Tutto questo viene da Dio. Tolstoj scrisse: “La morte è più

certa del domani, dell’inverno che segue l’estate”. Dedico a voi un momento di riflessione. “Oggi ragazzi, 31-01-2015, horicevuto un dono dal Signore: è nata Elisabetta, una bimba bellissima, pacioccona, 3.360kg, mentre si spegneva pianpiano Vittorio. Il Signore si è preso un’anima e ne ha messa al mondo un’altra.” Penso che come gioiosi per una nascita dovremmo esserlo di fronte alla morte, in modalità un po’ differenti

ovviamente. Non prendetemi per pazza però. Non è facile lo so. Quando muore una persona cara o anche soloqualcuno che conoscevamo, proviamo rabbia e dolore nella consapevolezza della fragilità della vita.

A volte di fronte a questo evento siamo spinti a cercare una spiegazione logica o ad allontanarci da Dio. Io, lavorando alCottolengo di Firenze, sto imparando giorno per giorno ad affrontare la morte non più con rabbia o paura, ma con un

po’ di serenità e questo credetemi, aiuta ad affrontare la vita, a cercare diterminare il giorno con santa pace, a spingermi a dare importanza a ognisingolo momento che viviamo; ad aiutarmi ad apprezzare la vita che ci offreil Signore. A pensare che dopo la morte ci sarà la vera vita eterna.Io nei miei 28 anni ho avuto due perdite importanti, per una di queste peròsono serena perché so che in realtà non ho perso nulla, o meglio, sonocerta che il mio nonno è sempre con me, sempre presente e serena perchéun giorno lo potrò raggiungere. Il secondo lutto invece è un fallimentopersonale, che però ho imparato ad accettare e cerco di ricominciare da

capo.Dunque, ogni sconfitta è solo la conclusione di un ciclo. Ricominciatesempre dall’inizio ragazzi, sarà ancora più bello.

Cerchiamo di uscire dall’egoismo e riflettiamo sui veri valori della vita.Oggi ho assistito alla morte di Vittorio, giovane, una insufficienza respiratoria grave. Il Signore lo ha voluto oggi. Sonostata vicino nei suoi ultimi respiri con la preghiera assieme a Suor Adele, richiamando calma e serenità.Sorrido allo scambio di vite, che Dio ci offre. Mi commuovo alla nascita di Elisabetta, al dono che mi ha dato Dio oggi.Benvenuta Elisabetta! (Cosma –  Infermiera presso la Piccola Casa di Firenze)

Anche quest’anno, come ogni anno, il giorno 11 febbraio, presso la cattedrale di Pisa, è stata celebrata la Santa Messa in

occasione della GIORNATA DEL MALATO. Abbiamo raccolto alcune testimonianze dei nostri ospiti:“Siamo partiti da qui a piedi, anche se io ero molto stanca. Siamo stati due ore circa in chiesa a sentire quello che veniva

detto e i vari canti. Era presente molta gente sia in carrozzina che a piedi; è stata davvero una bella messa. C’ erano molte

suore, preti e molta gente devota che ascoltava e pregava. Mi hanno persino dato una candelina. Questa è una messa cheviene fatta solo una volta all’ anno e non tutte le settimane quindi è molto importante per tutti. Io andai anche lo scorsoanno molto volentieri. Durante il viaggio di ritorno siamo passati anche da Piazza dei Cavalieri molto grande e bella conuna stupenda scalinata.” (Ida)

“Quando sono entrata dentro al Duomo mi sono venuti a salutare tutti i rappresentanti dell’ Unitalsi, chiedendomi come

stavo; mi hanno abbracciato e mi hanno detto che erano contenti di vederci. La messa è stata molto bella e ho vistol’Arcivescovo. Quando sono uscita ho incontrato l’Ordine di Malta e mi hanno detto che ci vedremo presto al Cottolengo.

La chiesa era piena di gente e mi è piaciuto molto l’affresco di Gesù grande in mezzo all’altare. Con me erano presentiDon Giovanni e molti volontari.” (Benita)

“Tutto molto bello, ho visto l’ Arcivescovo e molte persone della mia comunità. Siamo rincasati alle cinque e trenta circadel pomeriggio ormai a buio. Mi resterà un bel ricordo di questa giornata perché sono stata bene. Con me c’erano moltivolontari e le ragazze del servizio civile.” (Giusy) “E’  stata una bella giornata. Io ero con Benita e Maria Grazia ed ho visto anche l’Arcivescovo. C’era molta gente chepregava e anche io pregavo e sentivo i canti.” (Lorena)

Anche quest’anno sono venuti per stare con noi dei ragazzi scout: Ruben e

Simone. Ci hanno portato la loro missione di esploratori degli animi e ci hannospiegato cosa vuol dire, qui alla Piccola Casa del Cottolengo. Gli esploratoricercano di aiutare le persone mettendosi al servizio di Gesù. Ci hannoraccontato delle passeggiate in montagna e nei prati e con loro si fanno giochi elavori creativi. Tutti li abbiamo accolti bene perché insieme ci scambiamo lediverse esperienze. (Piccola Casa di Firenze) 

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Il 6 gennaio 2016 qui al Cottolengo si è svolta una grande tombolata organizzata dai volontari. Siamo rimasti tutti moltocontenti. Io ho vinto una bellissima calcolatrice. Hanno portato in ogni reparto una bella cesta con saponi ebagnoschiuma. Era presente anche Don Giovanni, la Superiora, Suor Angela e altre suore tutte per aiutare. Abbiamo

mangiato pandoro, panettone e bevuto succhi di frutta: c’era ogni ben di Dio!  Ovviamente ringraziando sempre la Divina Provvidenza. Deo Gratias! (Benita) Alle tre e mezzo si è svolta la tombola, però avanti che incominciasse, è stata lunga

però è stato bello ed ho vinto qualcosa. Era un oggetto di forma ovale che girandolosotto-sopra si vedeva la neve. È stato un bel pomeriggio. (Loriana)

La tombolata è incominciata alle tre e mezzo, è stata bella ma un po’ chiassosa. Comepremio c’erano della palle di vetro con dentro la neve ed una chiesina piccina piccina.C’è stato anche un bel rinfresco dove si poteva mangiare il panettone, da bere c’eraaranciata e coca-cola; inoltre vi erano le calze della befana con le caramelle dentro.

(Giusy) Ci siamo ritrovati per giocare alla tombola, c’erano tante persone, io ero insieme a Maria Luisa, Teresa e Lidania. Tuttiabbiamo vinto qualcosa. E’ stato un bel pomeriggio. (Diva)

Una tombola molto partecipata, vissuta con interesse. C’erano molti premi, io ho vinto tre burattini di legno piccoliniche rappresentano tre suonatori e che ho regalato alla mia nipotina Sara la quale ha molto gradito. (Maria Luisa)

Il giorno 18 febbraio, qui al Cottolengo, si è svolta la festa dicarnevale. Tutti gli ospiti erano molto contenti ed entusiasti,non vedevano l’ ora che arrivasse questa giornata tanto

attesa. Il corridoio, addobbato a festa con tantissimi palloncinie mascherine colorate attaccate al muro, dava proprio l’idea

di carnevale e di vivacità. Tutti i presenti sono stati

mascherati, chi da pagliaccetto, chi da sposina, chi dacowboy, insomma ad ognuno un travestimento particolare espiritoso. Anche soltanto con una

semplice maschera o unaparrucca colorata di giallo, verde, ocon un bel nasino rosso da clowntutti erano contenti, divertiti

e spensierati. Questa era la cosa più importante e il vero scopodella festa: vivere una mattinata in allegria, senza pensieri e incompagnia.Intorno alle ore 10:00 è arrivato il nostro musicista Cristiano

ed abbiamo iniziato a cantare canzoni come “ Oh campagnola bella”o “Marina”. Ma il momento piùatteso deve ancora arrivare! Ovvero ilfamoso balletto organizzato dall’animatrice Fabiana affiancata

dalle ragazze del Servizio Civile. Tutti i nostri ospiti si sono molto divertiti ad osservare iballetti interpretati, molto movimentati e divertenti, tantoché siaBenita che Giusy hanno voluto partecipare; è stato persino chiestoun bis!Poi tra una stella filante e l’altra abbiamo continuato a cantare e

“ballare” tutti insieme al ritmo della chitarra e di tanta, tantamusica. Ma la fame inizia a farsi sentire al Cottolengo e quindi che il

rinfresco abbia inizio! I dolci e i salati non mancavano: tantissimicenci, pizzette e schiacciata, ogni ben di Dio grazie alla Provvidenza!Tutti sono rimasti entusiasti e divertiti dalla festa organizzata; ma il carnevale continua:prossimo appuntamento per domenica 28 febbraio a Viareggio! (Maria Luisa –   portavoce degli

ospiti)

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Gennaio, una bella esperienza che si rinnova ogni anno al Cottolengo di Firenze con i fratinovizi di La Verna che sono venuti a passare diversi giorni da noi, portandoci un aria di gioia eserenità. Ci sono stati momenti di gioco, di preghiera e dimusica, dove tutti hanno potuto divertirsi sulle notedell’allegria e anche scoprirsi musicisti!Giuliana e Renato ne sanno qualcosa ed hanno deciso dicontinuare a improvvisare simpatiche note anche quando

i frati sono partiti. In questo modo cogliamo l’occasioneper salutarli: Un abbraccio a tutti i fratelli diLa Verna! (Piccola Casa di Firenze)

FRITTELLE di SAN GIUSEPPE

Ingredienti:

- Riso- Latte- Uova

- Zucchero- Liquore- Farina- Olio per friggere

Cuocere il riso nel latte, almeno la sera prima. Il risodeve essere morbido. Il giorno dopo aggiungere leuova, un bicchierino di liquore, lo zucchero e un po’ di

farina. Lasciar riposare il composto, dopodiché sifrigge il composto a cucchiaiate nell’olio bollente. Una

volta cotte si cospargono di zucchero a velo. Buon

appetito!

Pro manoscritto– circolare interna

Redazione: Via Mazzini 61, 56125 Pisa

Tel. 050 23709 – Fax 050 20354

Email: [email protected] 

http://assistenza.cottolengo.org/index.php 

Il giornalino è consultabile nella pagina di Pisa

PENSIERO RELIGIOSO 

PER NOI!Si sbaglia a volte. Si sbaglia per diversi motivi,

per amore, per gelosia. Si sbaglia perimparare. Imparare a non ripetere mai certisbagli. Si sbaglia per poter chiedere scusa,per poter ammettere di aver sbagliato. Sisbaglia per crescere e per maturare. Sisbaglia perché non siamo perfetti. Durante iltempo di Quaresima, possiamo portare unpensiero, quello di: "Dio non si stanca mai diperdonare, siamo noi che ci stanchiamo dichiedere la sua misericordia.” La misericordiadivina è una grande luce di amore e di

tenerezza, è la carezza di Dio sulle ferite deinostri peccati.Scusarsi non significa sempre che tu haisbagliato e l'altro ha ragione. Significasemplicemente che tieni più a quellarelazione che al tuo orgoglio. Perdona glialtri, non perché essi meritano il perdono,ma perché tu meriti la pace e amore. Nulla dipiù lontano dalle parole, nulla di più vicinoalla vita.Dio è misericordioso, è amore. Dio Perdona

sempre, attraverso la misericordia Dio cidona pace e amore, i frutti del perdono sonopace e amore. “Quaresima” tempo di

cambiamenti, impariamo ad essere sempreconsapevoli della gentilezza e non dei difettidegli altri. (Don Fribin)

- 28 febbraio: Carnevale di Viareggio- 8 marzo: Festa della Donna- 12 marzo: Laboratorio manuale con iragazzi della Parrocchia di S. Marco- 19 marzo: Festa di San Giuseppe, conla partecipazione del Coro Adulti diPutignano- 31 marzo: Festa dei compleanni dei

nati nel mese di marzo- Ogni mercoledì e venerdì, tempopermettendo, uscite in città e dintorni.