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DIDATTICA DELLE LINGUE LE CARATTERISTICHE DELL’APPRENDENTE 1 Maddalena De Carlo

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DIDATTICA DELLE LINGUE

LE CARATTERISTICHE DELL’APPRENDENTE

1Maddalena De Carlo

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• Il termine apprendimento indica un cambiamento relativamente permanente, nel comportamento o nella conoscenza, provocato dall'esperienza cioè dell'interazione tra un soggetto e l'ambiente fisico o sociale.

L’apprendimento

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• Apprendimento considerato il prodotto di fattori sia interni che esterni, in reciproca interazione, esso è un processo attivo, costruttivo che dipende dalle attività mentali del soggetto, che si pongono degli scopi, pianificano il comportamento, fanno delle congetture sul significato di ciò che vedono, effettuano monitoraggi sul processo di apprendimento, selezionano gli stimoli cui prestare attenzione, organizzano il materiale da apprendere, usano varie strategie di memorizzazione.

Approcci cognitivisti contemporanei

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• Età – lateralizzazione, età critica • Attitudine – aspetti personali e sociali (Skehan,

1986)• Motivazione – – strumentale– culturale:

– integrativa– Intrinseca

FATTORI INTERNI

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Fattori interni

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• Si riferisce all’intelligenza e alle sue particolari attitudini che può assumere in diversi soggetti, gruppi o popoli.

• Gardner ipotizza l’indipendenza di varie facoltà intellettive, delle quali ogni persona può essere diversamente dotata.

• Frames of Mind: Theory of multiple intelligences,1983

Stile intellettivo

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• Formae mentis relative ai campi di esercizio che appartengono a settori della cultura nei quali gli individui hanno una spiccata attitudine: – logico-matematico, – linguistico, – musicale, – corporeo-cinestesico, – visivo-spaziale, – inter-personale, – intra-personale.

Intelligenze multiple Gardner

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Ciascuno di noi possiede tutte le intelligenze che però gestisce ed usa in modi differenti:

• l’intelligenza linguistica riguarda la sensibilità per il suono, l’organizzazione delle parole, il significato, le diverse funzioni del linguaggio;

• l’intelligenza logico-matematica si riferisce alla capacità di accedere all’universo simbolico dei numeri, stabilendo rapporti e formulando regole;

Intelligenze multiple Gardner 1

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• I spaziale attiene alla capacità di percepire forme, di riconoscere elementi visivi e saper organizzare lo spazio;

• I cinestesico-corporea si esplica nella capacità di gestire, organizzare, utilizzare il proprio corpo per fini pratici o espressivi;

• I musicale rimanda alla capacità di distinguere e riprodurre una serie di suoni organizzati;

Intelligenze multiple Gardner 2

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• I intra-personale evidenzia la capacità di entrare in rapporto con i propri sentimenti, saperli vivere in modo soddisfacente e saperli esprimere;

• I interpersonale si esprime con la capacità di entrare in rapporto positivo con gli altri, cogliendone la personalità, le intenzioni e costruendo un positivo rapporto comunicativo.

Intelligenze multiple Gardner 3

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Gli individui pensano e apprendono in modi diversi che non hanno nulla a che fare con l’efficacia dell’intelligenza.

• Stili cognitivi: il modo preferito di un individuo di elaborare l’informazione, di affrontare un compito, di organizzare il materiale a sua disposizione e di risolvere i problemi che gli si pongono.

• (TAP)

Stili cognitivi

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• Rinvia ad una polarità nata essenzialmente attorno agli studi sulla percezione, e si riferisce alla modalità prevalente in base alla quale viene analizzata una configurazione.

• Rimanda alla tendenza, propria di ciascuno individuo, di vedere, di preferenza, prima la “foresta o gli alberi”, di privilegiare una percezione di dettaglio o d’insieme.

Stili cognitivi: globale-analiticodipendente-indipendente dal campo

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Fenomeni di completamento percettivo: profilo soggettivo o illusorio

• Triangolo di Kanitza (1955)

Figura-sfondo

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Stili cognitivi: sistematico-intuitivo

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• Entrambi possono condurre a soluzioni soddisfacenti: lo stile intuitivo può risultare rapido nel prospettare una possibile soluzione, ma il ragionamento può essere approssimativo e limitarsi alla prima ipotesi confermata; lo stile sistematico richiede più tempo e, teoricamente rende possibile una soluzione più certa, ma il rischio è quello di soffermarsi troppo sui dettagli.

Stili cognitivi: sistematico-intuitivo

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• Lo stile visuale-verbale si basa sulla distinzione tra individui che preferiscono il codice linguistico ed altri che sono più a loro agio nell’utilizzo del codice visuo-spaziale.

• Questo stile è trasversale a vari compiti cognitivi, ma è nella memoria che si evidenzia in modo più chiaro.

Stili cognitivi: visuale-verbale

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• Strategia: un insieme di procedure utilizzabili per conseguire l'apprendimento.

• In funzione degli stili si evidenzia la predisposizione ad adottare una particolare strategia di apprendimento indipendentemente dalle caratteristiche specifiche del compito.

Strategie di apprendimento

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• una strategia olistica che procede per ipotesi generali e caratterizza uno stile per comprensione, connotato da un approccio complessivo al compito che si traduce nella tendenza a costruirsi uno schema generale;

• una strategia seriale che si basa su ipotesi circoscritte e qualifica uno stile per operazioni, segnato dalla tendenza ad affrontare il compito passo passo, per segmenti limitati successivi.

Due strategie di base

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• Affettivi: ansia debilitante/facilitante

• Filtro affettivo (Krashen, 1981)

FATTORI INTERNI

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• Risponde alle dinamiche di gruppo• Controlla l’ansia• Approfitta di tutte le occasioni per utilizzare la L2• Si concentra sul significato• E’ disposto a mettersi alla prova• E’ motivato ad imparare• Si adatta alle diverse situazioni di comunicazione

e di apprendimento (Ellis, 1985)

“Buone pratiche dell’apprendente”

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Motivazione

• Strumentale generale, particolare (più forte nel breve periodo)

• Culturale: integrativa, intrinseca (più duratura)

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• FATTORI SOCIALI E AMBIENTALI• L’importanza dell’INPUT

FATTORI ESTERNI

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• Input: tutto il materiale linguistico a disposizione dell’apprendente

• Intake: quella parte di input che si trasforma in regole della nuova L2 apprese e utilizzate correttamente

L’input linguistico

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• Fattori linguistici– Ricchezza – salienza dei tratti fonetici– Tipo e quantità di lessico– Regole sintattiche

• Fattori extra-linguistici– Adeguatezza fra messaggio linguistico e

informazioni comunicative

Caratteristiche dell’input:

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• input comprensibile : • - la contestualizzazione delle produzioni • - la loro strutturazione • - la negoziabilità• Non necessariamente organizzato secondo

una progressione grammaticale.

Caratteristiche dell’input

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• - ad un livello leggermente superiore alle competenze già acquisite, il divario appunto rispetto al livello di partenza, stimola l’acquisizione;

• - interessante e rilevante per l’apprendimento: il contenuto deve essere tale che chi apprende dimentichi addirittura che è espresso in lingua straniera;

• - proposto in quantità sufficiente, anche oltre la scuola, fornendo agli studenti gli strumenti necessari per accedere alla lingua in un modo autonomo;

Caratteristiche dell’input

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• Uso di mezzi, non verbali (l’uso della gestualità o della mimica) o paraverbali (l’impiego di ideofoni e onomatopee più o meno standardizzate).

• Strategie discorsive– la ripetizione o la spiegazione– fenomeni di semplificazione del sistema linguistico: lessico

(attraverso l’uso di sinonimi e iperonimi) e morfosintassi • di termini di una terza lingua di cui si presume una

certa conoscenza da parte dell’interlocutore.

Foreigner talk Ferguson (1975): SEMPLIFICAZIONE DELL’INPUT

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• Fenomeni di adattamento:– a livello segmentale (iperarticolazione, mancanza

di riduzione delle vocali atone in una lingua come l’inglese)

– a livello soprasegmentale (a) una velocità di elocuzione rallentata, b) la maggiore frequenza e durata delle pause, c) un aumento spesso notevole del volume della voce, d) un’intonazione “esagerata”.

Pronuncia e prosodia

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