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Dieta Fruttariana – Si Può Vivere Mangiando Solo Frutta? Intervista a Silvia È possibile seguire una dieta fruttariana? Silvia Aliprandi, 44 anni, fruttariana e blogger, attraverso questa intervista, ci parla della sua esperienza personale, spiegandoci in cosa consiste questo tipo di alimentazione. Buone lettura. Da quanto tempo sei fruttariana e perche hai scelto di intraprendere

Dieta Fruttariana – Si Può Vivere Mangiando Solo Frutta

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Dieta Fruttariana – Si PuòVivere Mangiando Solo Frutta?Intervista a Silvia

È possibile seguire una dieta fruttariana? Silvia Aliprandi,44 anni, fruttariana e blogger, attraverso questa intervista,ci parla della sua esperienza personale, spiegandoci in cosaconsiste questo tipo di alimentazione.

Buone lettura.

Da quanto tempo sei fruttariana eperche hai scelto di intraprendere

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questo stile di vita, che moltidefinirebbero estremo?La transizione verso il naturale fruttarismo e iniziata 5 annifa, nella primavera del 2014. La proliferazione di un fibromaall’utero e di alcuni noduli al seno si arresto. Sono lecontroindicazioni recate dal nutrirsi coerentemente con lastruttura anatomica e fisiologica umana! Difficile quindiconsiderarlo “estremo”. Come possiamo definire allora ilcibarsi di ‘alimenti’, che spesso alimenti non sono (biocidi),che uccidono la vita e ci fanno ammalare?

Quali sono i vantaggi di una dietafruttariana?Possono essere molteplici, dalla probabilita assai elevata dirisolvere problemi di salute anche gravi e invalidanti alsemplice ma non meno rilevante miglioramento delle condizionigenerali di salute, sia del corpo che della mente. Questoaccade poiche riformuliamo il nostro ruolo ecosistemico. Menopesiamo sull’ambiente (non in senso astratto, e il nostrohabitat!) e piu guadagniamo in termini qualitativi in tuttigli aspetti della nostra vita. Salute, ambiente, rapportiumani…economia!

Quando si parla di dieta vegana, iprimi dubbi sono legati allepossibili carenze alimentari e nelcaso del fruttarismo le perplessita

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sono molto piu accentuate. Ci sonodelle sostanze che e necessariointegrare? Se si, quali e come?Il discorso delle carenze secondo gli approfondimenti fattifino ad ora e legato:

1 all’eventuale stato di acidosi, disidratazione,demineralizzazione, ipovitaminosi e stress ossidativo in cuisi potrebbe trovare l’organismo, piu l’organismo e in acidosie piu le riserve di vitamine, sali minerali, ecc vengono“corrose” e quindi necessita di maggiori quantita di questielementi; si tratta di fabbisogni indotti dal tipo dialimentazione. Ne consegue che un’alimentazione alcalinizzantequale quella fruttariana sostenibile adeguatamente bilanciatadetermini fabbisogni assai ridotti, soddisfatti daiquantitativi contenuti nella frutta

2 all’eventuale scarsita nutritiva dei frutti “addomesticati”disponibili al giorno d’oggi.

3 all’effettiva capacita di assorbimento dei nutrienti daparte dell’organismo e quindi all’equilibrio del microbiotaintestinale.

E’ fondamentale mangiare frutta fresca e matura al puntogiusto, quando e possibile con tutta la buccia, possibilmentenon trattata o trattata il meno possibile, variando letipologie di frutto. Mangiare tutte le tipologie di frutto(dolce, ortaggio, grassa, cruda e cotta) in quantita tali dasoddisfare il nostro fabbisogno proteico evitando peroquantita eccessive in un unico pasto, limitare il piupossibile il consumo di agrumi, evitare qualsiasi forma dimonodieta con qualsiasi tipo di frutto, esporsi al sole, fareattivita fisica a lieve o moderata intensita, ecc..

Molteplici sono i fattori che concorrono a raggiungere un

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equilibrio tale da evitare che si verifichino carenzenutrizionali, e necessario prestare la dovuta attenzione eoccuparsene in maniera globale. Ogni individuo e un caso a sestante. Analisi periodiche e attento monitoraggio dellasituazione, magari supervisionate da un BIOLOGO nutrizionista,possono permettere di correggere eventuali erroridell’impostazione alimentare, ritengo anche senza ricorrereall’utilizzo di integrazioni.

Consideri la dieta fruttarianaun’alimentazione equilibrata econsigliabile in qualsiasi fasedelle vita?La fisiologia umana viene costretta a metabolizzare, pagando acaro prezzo in quanto a dispendio energetico, intossicazionecostante e progressiva e quindi inevitabile sviluppo dipatologie e invecchiamento precoce, strutture di ogni tipoelaborate nei modi piu svariati, fin dallo svezzamento, puressendo essenzialmente adatta esclusivamente adun’alimentazione frugivora prettamente fruttariana.

Sı, personalmente ritengo quindi che un’alimentazionefruttariana sostenibile attentamente bilanciata siaconsigliabile in qualsiasi fase della vita. Andiamoci cautipero, e manteniamo i piedi per terra, e necessario rivedere ivalori di riferimento, gli indici di crescita e sviluppo, ifabbisogni.. riconsiderare tanti parametri in una visioned’insieme, smettere di generalizzare, evitare il parzialismoproprio della medicina dei giorni nostri, che viaggia acompartimenti stagni, intenta a soffocare i sintomi esmerciando farmaci, piuttosto che mettere l’organismo nellecondizioni di non sviluppare patologie..ci sono innumerevolicomponenti da considerare e vanno consideratecontemporaneamenete nell’insieme del singolo organismo.

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Come si passa da una dietatradizionale al fruttarismo? Cisono effetti collaterali nel primoperiodo di cambiamento?Grazie ad una gradualissima e lenta transizione (possonoessere necessari da diversi mesi ad anni) che tenga contodell’alimentazione da cui si parte, dell’eta, dello stato disalute, del contesto ambientale e sociale, ecc. sostituendo inmaniera scalare i “cibi” con analoghi via via via menotossici. La gradualita e importantissima anche per un fattorepsicologico, passaggi troppo veloci sono molto stressantianche se ci sembra di sentirci pronti e forti, inoltre sonoassai dannosi per la salute e riconducono inevitabilmente suipropri passi e al fallimento della transizione. Se i passaggivengono fatti lentamente, con attenta sostituzione,ponderazione e bilanciamento dei nutrienti solitamente non simanifestano effetti collaterali e la disintossicazione procedein maniera asintomatica. Teniamo conto che la nostra dietanell’arco della vita cambierebbe comunque. Si tratta solo diandare verso una direzione vantaggiosa.

Il tuo blog, in cui pubblichiricette e dai consigli, si chiama“Le Ricette di Silvia Aliprandi:fruttarismo e carpotecnia”: checos’e la carpotecnia?La carpotecnia, sia cruda che cotta, e la tecnica dilavorazione della frutta (frutta dolce, frutta grassa e fruttaortaggio) che ha come finalita quella di ricreare in chiavefruttariana ricette analoghe a quelle tradizionali o

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inventarne di nuove al fine di rendere la transizione gustosae appetibile, senza vissuti di privazione, e aiutare poi ilmantenimento dell’impostazione alimentare nel tempo. E’ a mioavviso un fondamentale supporto in quanto, essendo abituati dasempre alle piu svariate preparazioni ed essendo continuamentecircondati da stimoli a mangiare di tutto e di piu, rendeassai piu semplice e facilmente accessibile a tutti questascelta alimentare.

Ci sono studi scientifici checonfermano le tue considerazionipositive su questo tipo dialimentazione?Attualmente non esistono studi epidemiologici o di interventosull’alimentazione fruttariana.

Il fruttarismo e una filosofia divita legata alla salute personale oanche a questioni etiche?Non si tratta di una filosofia di vita ma di approfondimenti eosservazioni, sperimentazioni, verifiche dirette fatte inprima persona da quanti si sono approcciati a questa sceltaalimentare, una modalita di indagine riconducibile al metodoscientifico, su scala ristretta, mossa nella maggior parte deicasi da motivi di salute. In merito alle questioni etiche echiaro che se l’unica struttura presente su questo pianeta cheha finalita biologica nutrizionale e che quindi esiste peressere cibo di cui nutrirsi (e non organismo che sta compiendoil suo ciclo vitale o struttura con finalita riproduttiva) eil frutto, scegliere strutture diverse dal frutto e una scelta

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di predazione.

Le considerazioni etiche sono insite nella nostra storia,nella nostra evoluzione. L’uomo ha predato, sfruttato glianimali e la terra per poi sottomettere i suoi stessi simili.Garantendosi il suo inferno quotidiano e non uscendone maivincitore. Vittima delle sue stesse ambizioni.. Arrivo a direche la sua stessa anatomia e il suo atteggiamento (anche ilpiu aggressivo) esprimono questa consapevolezza e aspirazioneetica.

Abbiamo letto notizie su personeche, abbandonando la dietafruttariana, ricominciano amangiare carne. Cosa ne pensi ariguardo?Penso che la scelta di procedere attraverso la transizioneverso il fruttarismo sostenibile richieda attenzione,ponderazione, responsabilita, motivazione, determinazione.Approcci superficiali, irresponsabili, confusi, magari conpicchi di esaltazione e/o idealizzazione non possono chefallire e condurre le persone a tornare sui propri passi opersino a cadere in un baratro alimentare molto pericoloso.

Parlaci di una tua giornata tipodal punto di vista alimentare.Dopo 5 anni da quando ho iniziato la transizione la miagiornata tipo e indicativamente, in breve: quando ne avvertoil bisogno, in base agli affaccendamenti della giornata, dauna a tre mele circa, rosse, con la buccia, a morsi. A cena:una sequenza a base di frutta dolce, frutta grassa e frutta

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ortaggio bilanciata nelle quantita, nella diversificazione(non mangio gli stessi frutti tutti i giorni) enell’equilibrio di crudo e cotto, a volte preparando ricettecarpotecniche piu semplici, altre volte piu elaborate.

Ti andrebbe di condividere unadelle tue ricette con noi?Certamente. Ho scelto gli “ Gnocchi fruttariani di platano alsugo di melanzana, pomodorini e cucunci”, una ricettacarpotecnica cotta che mostra una delle innumerevolipossibilita di utilizzo del platano verde, un frutto assaiversatile che opportunamente lavorato e un ottimo sostitutodei prodotti a base di amido cotto a cui siamo abituati ma eprivo di glutine quindi perfetto anche per i celiaci ed e unegregio alleato nella transizione alimentare. Facili dapreparare e appetitosissimi, per tutti i palati!

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Ingredienti per due porzioni:

Per gli gnocchi:

2 platano verde – ca. 350gr. cad.20 gr. olio evo denocciolato80 gr. zucchina gia privata della buccia1gr. sale marino integrale + 15 gr. per l’acqua dicotturafarina di platano Goya o autoprodotta (facoltativa)

Per il condimento:

450 gr. di melanzana200 gr. pomodorini (tipo ciliegini/datterini/piccadilly)– 20gr. pomodori secchi20 gr. cucunci sottosale150 gr. passata di pomodoro Mutti100 gr. acquasale marino integrale q.b.olio evo denocciolato q.b.

Procediemnto:

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Scaldate il forno a 200° e infornate i platani per1.40min.Sciacquate sotto acqua corrente i cucunci e metteteli in2.ammollo in acqua per il tempo necessario ad eliminarel’eccesso di sale secondo il vostro gusto. Sciacquatesotto acqua corrente i pomodori secchi e metteteli inammollo in acqua per almeno mezz’ora Con un pelapatateprivate la zucchina della buccia e cuocete la polpa avapore per 10min.Una volta cotti i platani, sbucciateli, pesateli,3.segnatevi il peso di ognuno e procedete nel modoconsueto per ottenere le pallette unendo le quantita disale e di olio indicate.Una volta cotta la zucchina schiacciatene in questo caso4.60 gr. con una forchetta per ridurla in purea (laquantita di polpa di zucchina e proporzionale al nettodel platano cotto sbucciato, calcolate il 20% del pesodel platano e aggiungete questa quantita di polpa dizucchina), togliete la palletta di platano daltritatutto e metteteci la zucchina schiacciata che avetecalcolato, poi staccate pezzettini di palletta e unitelialla zucchina quindi tritate nuovamente il tutto peramalgamare platano e zucchina e formare un compostoomogeneo.Unire la polpa di zucchina permette di ottenere degli5.gnocchi dalla consistenza ottimale, diversamentepotrebbero rimanere duri.Procedete quindi come per gli gnocchi tradizionali6.ricavando dalla palletta dei filoncini da cui poimodellerete gli gnocchi.Se disponete di farina di platano (meglio se “Goya” o7.autoprodotta), infarinate gli gnocchi mentre limodellate e lasciateli poi asciugare in luogo asciutto eareato per almeno mezz’ora (piu asciugano meglio e,l’ideale sarebbe prepararli la mattina per la sera).L’impiego della farina non e indispensabile per la buonariuscita degli gnocchi, e possibile anche farne a meno.

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Nel frattempo preparate il condimento: Tagliate la8.melanzana a cubetti di 2 cm. di lato e i pomodori ameta. Trascorso il tempo di ammollo scolate i cucunci,sciacquateli sotto acqua corrente e tagliate i piugrossi a meta/in quarti. Trascorso il tempo di ammolloscolate e risciacquate sotto acqua corrente anche ipomodori reidratati, strizzateli e tagliate ogni faldain 4 parti.Mettete i cubetti di melanzana in una padella gia calda9.e cuoceteli per 5 min. a fuoco medio, girandoli spessoper evitare che brucino, quindi salate. Unite poi ipomodori tagliati, i cucunci, la passata, amalgamate,aggiungete l’acqua, coprite e continuate la cottura peraltri 10 min. e tenete da parte.Mettete a bollire circa 1,5 litri di acqua, quando bolle10.salatela, abbassate il fuoco e immergete gli gnocchi.Appena vengono a galla raccoglieteli con una schiumarolae metteteli nella padella contenente il condimento,amalgamate e impiattate ultimando con un giro d’olio.*Meno tempo asciugheranno gli gnocchi prima dellacottura e meno tempo dovranno rimanere immersinell’acqua bollente, devono ammorbidirsi mantendoconsistenza, senza sfaldarsi, quindi teneteli d’occhio!

Alcune altre idee di ricette carpotecniche che ho sperimentatofino ad ora sono nel blog che e online dal 2017

Blog Di Silvia

Pagina Instagram di Silvia

NB: La finalità di questa intervista non è quella diinvogliare le persone a seguire una dieta fruttariana, masemplicemente quella di condividere l’ esperienza di Silvia.Il suggerimento di Natureat è quello di rivolgersi al propriomedico prima di intraprendere una nuova dieta e valutareattentamente se questa è adatta e equilibrata, per evitarepatologie o carenze nutrizionali.