8
7/23/2019 Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015 http://slidepdf.com/reader/full/ducato-n-9-18-dicembre-2015 1/8 il Ducato 18 dicembre 2015 Periodico dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino Animali selvatici Cras, 60.000 euro dalla Regione evitano la chiusura Ilpericolodiunostop del Centro per il recupero degli animali selvatici di Urbino sembra scongiurato. Secondo il consigliere regionale Gino Traversini, infatti, sarebbero in arrivo60.000eurodalla Regione per permettere al Cras di sopravvivere fino alla prossima primavera, quando la competenza passerà alla stessa Regione Marche. Fermignano Arrivano i fondi per il “nevone” 2012  Arrivatidalla Regione 22.000 euro per sistemare i danni causati dal passaggio dei mezzi dell’esercito durante il nevone del 2012. I tratti danneggiati sono quelli di via G. Donizetti, via Santa Maria in Casale e via Ca’Veneziano, eilComunesta organizzando le gare di appalto che decideranno chi si occuperà dei lavori. Amministrazione Comune, banca dati dal 2016 online Urbino avrà la sua piattaforma online con i dati pubblici sull’amministrazione. La realizzazione è stata affidata all’Isia e costerà 7.000 euro l’anno per sette anni. Inizialmente saranno pubblicateledelibereesoloin un secondo momento le spese comunali. Notiziario IL LUPO PERDE IL PELO...  segue a pagina 8 Natale. E Sgarbi lanciò la battaglia dell’albero icordate l’”editto bulgaro” di Berlusconi? Era il 2002 e l’allora presidente del Consiglio parlò di “uso criminoso” della Tv pubblica da parte dei giornalisti Enzo Biagi, Mi- chele Santoro e dell’autore satirico Daniele Luttazzi. Poi è arrivata la scomunica di Beppe Grillo che dal suo blog aveva invitato a incoronare il “giornalista dell’anno” da una lista di 37 firme che – secondo il leader dei Cinque stelle – si erano distinte per “il loro livore prezzolato”.Ora è arrivato il “proclama Leopoldino” che, per essere in linea con la modernità, è stato lanciato in inglese: “Worst frontpage”, ovvero la peggior prima pagina. Si poteva votare on line da una lista di 11 titoli selezionati dallo staff del premier e presentati in video durante la kermesse alla Leopolda. Su Facebook il premier ha rilan- ciato pubblicando “la top ten delle balle contro il Go- verno”. Sedici le pagine messe alla berlina; undici del Fatto quotidiano (lo stesso giornale indicato come ne- mico numero uno anche dal Governo Berlusconi); quat- tro di Libero, una del Giornale . Cambiano i toni, ma il concetto è sempre lo stesso. I giornali dovrebbero diven- tare la cassa di risonanza delle veline, dei tweet e dei messaggini dell’efficientissimo ufficio stampa del presi- dente del Consiglio. Altro che rivoluzione! Purtroppo quella del premier non è una voce isolata. Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, definisce “ca- morrismo giornalistico” le inchieste di Report e Presa di- retta; un senatore del Pd dichiara al Corriere che “a Raitre entreremo con il lanciafiamme” e Michele Anzaldi (Pd, Commissione di vigilanza Rai) vuole cacciare i direttori di Raitre e Tg3 perché “non si sono accorti che c’è un nuovo segretario del Pd che è anche premier”. Balzac di- ceva: “Se la stampa non esistesse bisognerebbe non in- ventarla. Ma ormai c’è e noi ne viviamo”. Dovranno farsene una ragione anche Renzi e i suoi camerieri. R Banca Marche “Ho perso tutto” Dieci storie simbolo Tassa soggiorno  A Natale alberghi pieni nonostante l’imposta Referendum Ora Tavoleto rischia il commissariamento ilducato.it Sul sito servizi, notizie e approfondimenti “Altro che arte È una bruttura” Il critico minaccia le dimissioni Crespini risponde “Se lo tolgono mi ci incateno” Il sindaco prende tempo “Albero via in quattro giorni” Sgarbi a Urbino molte assenze e alcuni successi Primo bilancio dopo 18 mesi a pagina 4 e 5 Quindicinale - Anno 25 - Numero 9

Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

7/23/2019 Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

http://slidepdf.com/reader/full/ducato-n-9-18-dicembre-2015 1/8

ilDucato18 dicembre 2015

Periodico dell’Istitutoper la formazione al giornalismo di Urbino

Animali selvatici

Cras, 60.000 eurodalla Regioneevitano la chiusura

Il pericolo di uno stop delCentro per il recupero deglianimali selvatici di Urbinosembra scongiurato. Secondoil consigliere regionale GinoTraversini, infatti, sarebbero inarrivo 60.000 euro dallaRegione per permettere al Crasdi sopravvivere fino alla

prossima primavera, quandola competenza passerà allastessa Regione Marche.

Fermignano

Arrivano i fondiper il “nevone” 2012 Arrivati dalla Regione 22.000euro per sistemare i dannicausati dal passaggio dei mezzidell’esercito durante il nevonedel 2012. I tratti danneggiatisono quelli di via G. Donizetti,via Santa Maria in Casale e viaCa’ Veneziano, e il Comune staorganizzando le gare diappalto che decideranno chi sioccuperà dei lavori.

Amministrazione

Comune, banca datidal 2016 onlineUrbino avrà la sua piattaformaonline con i dati pubblicisull’amministrazione. Larealizzazione è stata affidataall’Isia e costerà 7.000 eurol’anno per sette anni.Inizialmente sarannopubblicate le delibere e solo inun secondo momento le spesecomunali.

Notiziario

IL LUPO PERDE IL PELO... 

segue a pagina 8 

Natale. E Sgarbi lanciòla battaglia dell’albero

icordate l’”editto bulgaro” di Berlusconi? Era il 2002 el’allora presidente del Consiglio parlò di “uso criminoso”della Tv pubblica da parte dei giornalisti Enzo Biagi, Mi-chele Santoro e dell’autore satirico Daniele Luttazzi. Poiè arrivata la scomunica di Beppe Grillo che dal suo blogaveva invitato a incoronare il “giornalista dell’anno” dauna lista di 37 firme che – secondo il leader dei Cinquestelle – si erano distinte per “il loro livore prezzolato”.Oraè arrivato il “proclama Leopoldino” che, per essere inlinea con la modernità, è stato lanciato in inglese:“Worst frontpage”, ovvero la peggior prima pagina. Sipoteva votare on line da una lista di 11 titoli selezionatidallo staff del premier e presentati in video durante lakermesse alla Leopolda. Su Facebook il premier ha rilan-ciato pubblicando “la top ten delle balle contro il Go-verno”. Sedici le pagine messe alla berlina; undici delFatto quotidiano (lo stesso giornale indicato come ne-

mico numero uno anche dal Governo Berlusconi); quat-tro di Libero, una del Giornale . Cambiano i toni, ma ilconcetto è sempre lo stesso. I giornali dovrebbero diven-tare la cassa di risonanza delle veline, dei tweet e deimessaggini dell’efficientissimo ufficio stampa del presi-dente del Consiglio. Altro che rivoluzione! Purtroppoquella del premier non è una voce isolata. Vincenzo DeLuca, presidente della Regione Campania, definisce “ca-morrismo giornalistico” le inchieste di Report e Presa di-retta; un senatore del Pd dichiara al Corriere che “a Raitreentreremo con il lanciafiamme” e Michele Anzaldi (Pd,Commissione di vigilanza Rai) vuole cacciare i direttoridi Raitre e Tg3 perché “non si sono accorti che c’è unnuovo segretario del Pd che è anche premier”. Balzac di-ceva: “Se la stampa non esistesse bisognerebbe non in-ventarla. Ma ormai c’è e noi ne viviamo”. Dovrannofarsene una ragione anche Renzi e i suoi camerieri.

R

Banca Marche

“Ho perso tutto”

Dieci storie simbolo

Tassa soggiorno

 A Natale alberghi pieni

nonostante l’imposta

Referendum

Ora Tavoleto rischia

il commissariamento

ilducato.it

Sul sito servizi, notizie

e approfondimenti

“Altro che arte È una bruttura” Il critico minaccia le dimissioni 

Crespini risponde “Se lo tolgono mi ci incateno” 

Il sindaco prende tempo “Albero via in quattro giorni” 

Sgarbi a Urbino molte assenzee alcuni successi Primo bilancio dopo 18 mesi 

a pagina 4 e 5 

Quindicinale - Anno 25 - Numero 9

Page 2: Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

7/23/2019 Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

http://slidepdf.com/reader/full/ducato-n-9-18-dicembre-2015 2/8

ilDucato2 Banca Marche

“Mi fidavoma sono statoingannato”Dieci storiedi chi ha perso

tutti i risparmiNel comune di Urbino il crac ha mandato in fumo sette milioni di euro. Tantissimi piccoli risparmiatoriora temono di non rivedere più i propri soldi. Si sono riuniti, hanno protestato. Tra loro c’è chi ha vistodissolversi il risultato dei sacrifici di una vita, chi non ha il il coraggio di dire tutto alla famiglia, chi speradi recuperare qualcosa. Raccontano la loro vicendesottovoce, spesso senza voler apparire 

  NICCOLÒGAETANI

RITARAPISARDI

IL BILANCIO ATTIVOBanca Marche chiudeil semestre 2012con la certificazionedi un attivodi 42 milioni

LA SOTTOSCRIZIONEParte la venditadi obbligazionie azioni. Dopoun mese il dg Bianconirassicura gli azionisti

2012

1 GENNAIO

31 DICEMBRE

L’ ALLARMEBankitalia: l’aumentodi capitale di BancaMarche avviene in unostato di gravedissesto finanziario

LE DIMISSIONIDopo l’invitodi Bankitaliaper il rinnovodei vertici il direttoregenerale si dimette

LE TAPPE DELLA VICENDA I momenti fondamentali

9 GENNAIO

26 LUGLIO

Il salvataggio di Banca Marche ha bruciato, nellaprovincia di Pesaro-Urbino 31 milioni di euro traazioni e obbligazioni subordinate. Si calcola chesiano circa 40.000 le persone coinvolte. Impiegati,pensionati, anziane casalinghe. Piccole storie che,messe tutte insieme, danno la drammatica di-mensione che la vicenda ha assunto. Per cercare

di capire cosa è successo abbiamo scelto di rac-contare dieci storie emblematiche. Per tutelare iprotagonisti abbiamo limitato i dettagli personali.

Sotto il materasso“Ho perso 250.000 euro. Hanno salvato 60.000

posti di lavoro, ma pensavo che la situazione sarebbestata risolta con la restituzione di soldi, anche pocoalla volta. E invece ci hanno truffato. Nessuno hacontrollato, in primis la Banca d’Italia. Sono incre-dulo: non resto cliente di questa banca, anzi, toc-cherà stare sempre più in guardia, valutando benea chi affidarsi. Mi dicevano che era un bell’investi-mento, che non c’era alcun pericolo. Sono arrabbiatoperché Renzi ha detto che firmerebbe ancora il de-creto. Forse converrà tornare a mettere i guadagnisotto al materasso”. (pensionato, 68 anni )

Mail rassicuranti“Ho perso 20.000 euro. Conservo ancora le mail

con cui il direttore della mia filiale un anno fa mi

rassicurava che ‘la parte buona della banca è stataconservata’. Mi salutava con gli auguri di Natale.Ero cliente da 45 anni. Ho lavorato per Telecom espesso ho avuto la possibilità di osservare cosa ac-cadeva dietro le quinte. Ho parlato e fatto amiciziacon dirigenti e dipendenti. Mi fidavo, per questoho acquistato le azioni e partecipato – a fine 2012 -

all’ultima ricapitalizzazione. Il bello è che sonopure stato definito uno speculatore. Ma se BancaMarche non è neanche quotata in borsa, comeposso essere considerato tale? Mi sono accontentatoper anni di un tasso di interesse basso, intorno al2-3%. Non sono stato ingannato, ma manipolatoda questo mondo finanziario e politico. In unanotte è sparito tutto”. (pensionato, 67 anni )

Quando c’era la lira“Mia madre ha perso 2.000 euro. Le insistenze

degli impiegati l’hanno convinta, a investire tutti isuoi risparmi in prodotti scadenti. Ora a queglistessi sportellisti vendono le sigarette ogni mattina.La filiale è proprio di fianco al mio negozio. Miamadre ha comprato le prime azioni quando ancora

c’erano le lire. Ora ha 90 anni e non le è rimastopiù nulla. Si sente raggirata. Ogni giorno la trovodavanti alla televisione a seguire i telegiornali eprogrammi che parlano di Banca Marche, non sene dà una ragione. È soprattutto dispiaciuta pernoi figli, siamo in due. Saremo noi a portare avanti

il ricorso, tocca a noi fare qualcosa per nostramadre”. (pensionata, 88 anni )

“Fregato due volte”“Ho perso quasi 10.000 euro. Banca Marche mi

ha fregato due volte. La prima nel 2000 con 15

milioni di lire investiti in bond argentini. Doposono riuscito, con una causa, a recuperare l’80%dei soldi. Questa volta non rivedrò nulla, è sparitotutto con l’azione suicida del governo. Sono 45anni che lavoro duro, mi sento truffato, e come mei dipendenti della banca. Sono certo che non sa-pessero nulla, mi sono sempre fidato. Anche miogenero, che è direttore di una filiale di Fano, avevaacquistato un pacchetto ingente di azioni. Entrambisiamo cascati dalle nuvole”. (pensionato, 72 anni )

Sangue romagnolo“Ho perso poco meno di 5.000 euro. Soldi che

avrei lasciato a mia figlia, che non ha un lavoro.Tutti questi discorsi non lasciano il segno, sonoper le maniere forti, vorrei azioni concrete. Da

buon romagnolo, sono sanguigno, invece vedo solocose blande. Sembra non gliene freghi nulla a nes-suno. Se mi hanno consigliato l’investimento? Erocliente da 40 anni, è stata una grossa sorpresa:avevo fiducia e invece mi sono ritrovato gambe al-l’aria. Quelle 5.000 azioni le avevo prese per un do-

Page 3: Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

7/23/2019 Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

http://slidepdf.com/reader/full/ducato-n-9-18-dicembre-2015 3/8

ilDucato3

mani, ora è andato tutto in fumo. Vorrei solo cono-scere il parere della gente che si trova nella miastessa situazione. Se mi sento truffato? Ormai cisiamo fatti una corazza”. (pensionato, 79 anni )

“Ladri in cravatta”“Mio padre ha perso quasi 30.000 euro. ‘Sono

soldi garantiti dalla banca’ mi diceva, non ho il co-raggio di dirgli che non c’è più nulla. Mio babbo ha87 anni, non sa di ordinarie, subordinate, puntipercentuale. Con 620 al mese di pensione non hapiù i soldi per la badante. Gli hanno proposto delleazioni ordinarie, poi, alla fine ha preso le subordinate,su cui ha investito buona parte del tesoretto messoda parte. È una frode: gli errori dei dirigenti sonostati coperti da chi non c’entrava nulla. Mio padreli ha sempre chiamati ladri in cravatta”. (pensionato,87 anni)

La cassetta dei risparmi“Ho perso 17.000 euro. Io e i miei coetanei siamo

cresciuti con la cultura del risparmio. Abito in un

paese di 4.000 abitanti, ho comprato da coloro dicui mi fido: sempre in rapporto diretto con funzionarie direttori. Ho iniziato nel 2000, poi ne ho compratealtre, le consideravo azioni del territorio. In soffittaho ancora la cassettina che ci davano alla cassa diRisparmio di Pesaro, rossa con l’etichetta blu. Dà

fastidio sentire i politici parlare di aiuti umanitari.Questi sono, pardon, erano, nostri soldi. Non li ab-biamo rubati, ma dati alle persone sbagliate. Senon ti fidi della tua banca, di chi ti devi fidare? Ar-riverà la prossima tragedia e noi finiremo nel di-menticatoio”. (dipendente comunale, 64 anni )

Il questionario mai compilato“Ho perso 130.000 euro. I soldi che mio babbo

ha sudato in 40 anni di lavoro, respirando i fumidella saldatrice e morendo di tumore. I risparmidi tutta la famiglia. Mia mamma non sa nulla,non reggerebbe. Le hanno attribuito un questio-nario in cui risultava massima esperta finanziaria.Su quei fogli non ha mai messo una croce. Fatico:sono l’unico a lavorare, con un figlio piccolo eun mutuo da pagare nella stessa banca che miha tolto tutto. 2000 euro al mese. Fino a duegiorni prima del crollo il direttore mi ha rassicu-rato: ‘Le obbligazioni saliranno’. Dopo quel week end nero la sportellista non riusciva a guadarmi,le tremavano le mani. Volevo un prodotto a rischiozero”. (artigiano, 46 anni )

Il cartello sulla porta“Ho perso 5.500 euro. ‘La legge è uguale per

tutti’. L’ho scritto su un foglio e appeso sullaporta di casa: tutti devono sapere che per con-

vincermi a investire mi hanno offerto delle azioniin regalo. E in effetti ne uscii con 2.000 euro inpiù. Ho scelto Banca Marche per mia figlia: èdown. Una banca che ha sponsorizzato servizidi accompagnamento per i disabili. Quando hoperso i risparmi l’ho scoperto dai giornali, dallabanca nulla. Il giorno del crac ho chiamato: non

volevo indietro i soldi, ma assicurarmi che almenola pensione ci fosse. Lo Stato ha salvato il Montedei Paschi con carriolante di euro. La nostra èstata una rapina a viso scoperto”. (pensionato, 72 anni )

Muzio Scevola“Ho perso 15.000 euro. Lavoro in Banca Marche

da 40 anni. Adesso mi sputano in faccia tuttiquelli a cui ho consigliato qualcosa. Mi è capitatodi essere insultato sull’autobus da uno a cui ave-vamo prestato un sacco di soldi. Mi chiedevano:‘Sarà il caso di comprare queste azioni?’. Rispon-devo ‘le ho comprate anch’io’. Tutti, compresi idirigenti della banca, continuavano a rassicurarci.Non lo consideravo un investimento sicuro, di

più! Avete presente Muzio Scevola? Beh, io nelfuoco non ci avrei messo una mano ma addiritturale braccia. Quei soldi dovevano servire per glistudi di mia figlia. Una fregatura: non per me,per la banca, un pezzo importante della miavita”. (dipendente Banca Marche, 65 anni )

LE SANZIONIBankitalia multaBianconi e il vice

 Vallesi per non avereinformato il mercatosullo stato dei conti

GLI INDAGATIL’inchiesta dellaFinanza coinvolge il dgBianconi, il vice Vallesie l’ex direttoredi Medioleasing spa

L’INTERVENTOBanca Marcheviene commissariatada Bankitalia.

 Arrivano Terrinonie Feliziani

RENZI RASSICURA Il presidentedel Consiglio dice chechi ha sbagliatopagherà e i truffatisaranno risarciti

2013 2014 20151 AGOSTO1 OTTOBRE

15 OTTOBRE

che hanno segnato la crisi di Banca Marche, dall’avvio della campagna per la vendita di azioni e obbligazioni alle rassicurazioni di Renzi a chi ha perso tutto

IL TENTATIVOCon una complessaoperazione si cercadi salvare la Banca.Ma l’iniziativafallisce subito

1 SETTEMBRE

IL CROLLOUn decreto del governoliquida Banca Marche.

 Azioni e obbligazionihanno valore paria zero

22 NOVEMBRE

15 DICEMBRE

Page 4: Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

7/23/2019 Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

http://slidepdf.com/reader/full/ducato-n-9-18-dicembre-2015 4/8

giunta convocata in serata.Gambini sente Sgarbi al te-lefono e gli assicura che èd’accordo con lui. L’albero,gli dice, verrà spostato, ci vor-ranno quattro giorni. Dopoun’assemblea pubblica a PianSevero Gambini conferma latelefonata ma non dà garan-zie sullo spostamento della

struttura. Anzi, prende tem-po: “Aspettiamo la decisionedella Soprintendenza”

Sgarbi-Luxuria . Nel frat-tempo, martedì 15, Sgarbi vain televisione ospite a Ballarò

e da una ‘tribuna’ nazionaleattacca alla sua maniera. Allafine dice: “Se quello è un al-bero io sono Vladimir Luxu-ria” . Nelle ore precedenti,con il suo cellulare semprein funzione, ha seguito dalontano ma con la sua solitaverve le polemiche che mon-tavano nella città ducale.

“Dopo quello che ha detto,con la Crespini non ci parlopiù: prima si scusi. Sono ioche devo sentire la Soprin-tendenza, non l’assessore alTurismo: quanto accaduto

La battaglia dell’albero.Potremmo chiamarlacosì la polemica sca-tenata da Vittorio

Sgarbi, assessore alla Culturae alla Rivoluzione, dodicigiorni prima di Natale. Quellastruttura piramidale con unastella sopra, che copre la fon-tana di piazza della Repub-blica, ha fatto gridare il criticod’arte allo scandalo. “O tol-gono quella bruttura immo-

rale o mi dimetto”.L’albero della discordia. Ilprogetto dell’albero di piazza

della Repubblica viene ap-provato dalla Soprintendenzadei beni culturali il 27 no-vembre. La giunta approvatutto con una delibera del 1°dicembre, durante una riu-nione alla quale Sgarbi nonè presente. L’albero, dopopochi giorni, viene installato. All’ inizio sembra divideresolo i passanti ma il casoscoppia quando l’ufficiostampa di Sgarbi diffonde ilcomunicato del 13 dicembrecon la minaccia di andarse-ne.

Da quel momento è stato

un susseguirsi di botta e ri-sposta che ha coinvolto lapolitica e ha avuto soprat-tutto tre protagonisti: sinda-co, il vice sindaco, nonchéassessore al Turismo, Fran-

cesca Crespini e l’assessoreSgarbi.

L’ultimatum del sindaco,anzi no. Nel pomeriggio del15 dicembre Gambini indiceuna conferenza stampa in-sieme al vicesindaco. È unodei momenti clou della vi-cenda. Il sindaco si difendee attacca. “Sgarbi è stato stru-mentalizzato dai Verdi, si èfatto usare da Carrabs (è illeader dei Verdi di Urbino,ndr) ma deve scegliere sestare con noi o con loro, anoi Sgarbi serve”. Una sorta

di ultimatumLe catene del vice-sindaco.Il numero due della giuntacomunale, Francesca Crespi-ni, si presenta ai giornalisticon un fascio di carte: pro-getti, rendering e autorizza-zione della Soprintendenza.E attacca Verdi e Sgarbi. A Carrabs e ai suoi rimproveradi aver usato l’albero comevendetta politica: “Io mi sonocontrapposta ai Verdi quandoalle regionali sono andati conil Pd, abbiamo resistito alleloro pressioni per inserirenello staff del sindaco per-sone che non servivano. Iomi sono opposta alla nominadi Pagnoni al Legato Albani”.Poi l’attacco frontale a Sgarbi:“Mi dispiace che Vittorio sisia fatto strumentalizzare.C’è stato un equivoco ma luidovrebbe interessarsi di piùdi queste cose, essere piùpresente”. Il punto è la legalitàdell’installazione: “Io ho avu-to tutte le autorizzazioni ne-cessarie –sostiene la Crespi-ni- se provano a smontarlaio mi incateno sopra”. Macomunque assicura: “Il 24dicembre inviterò Vittoriosotto l’albero per un brindisi,

che gli piaccia o no”.Mentre Francesca Crespinidifende le proprie scelte colcoltello fra i denti, l’ultima-tum del sindaco invece sem-bra ammorbidirsi dopo la

Albero di NataleSgarbi attaccaCrespinirispondeGambini mediaIl vice-sindaco Francesca Crespiniattacca: “Se lo spostano io mi ci incateno sopraSgarbi lo invitoal brindisi sotto l’alberoper la vigilia di Natale” Il sindaco Gambiniprima difende l’opera,poi promette “Lo sposteremoci vogliono quattro giorni” 

 MICHELE NARDI

ilDucato4

7%la percentuale delle presenze

di Sgarbi come assessorenelle riunioni in giunta

8i lati dell’albero di Natalecommissionato dal Comunea Ermes Ottaviani

La polemica

L’albero di Natale di piazza della Repubblica. A sinistra, il sindaco di Urbino Maurizio

Page 5: Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

7/23/2019 Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

http://slidepdf.com/reader/full/ducato-n-9-18-dicembre-2015 5/8

La battaglia dell’albero.Potremmo chiamarlacosì la polemica sca-tenata da Vittorio

Sgarbi, assessore alla Culturae alla Rivoluzione, dodicigiorni prima di Natale. Quellastruttura piramidale con unastella sopra, che copre la fon-tana di piazza della Repub-

blica, ha fatto gridare il criticod’arte allo scandalo. “O tol-gono quella bruttura immo-rale o mi dimetto”.

L’albero della discordia. Ilprogetto dell’albero di piazza

della Repubblica viene ap-provato dalla Soprintendenzadei beni culturali il 27 no-vembre. La giunta approvatutto con una delibera del 1°dicembre, durante una riu-nione alla quale Sgarbi nonè presente. L’albero, dopo po-chi giorni, viene installato. All ’ini zio sembra divi dere

solo i passanti ma il casoscoppia quando l’ufficiostampa di Sgarbi diffonde ilcomunicato del 13 dicembrecon la minaccia di andarse-ne.

PAGNONI LICENZIATO

5

Giovanni Pagnoni non sarà più il presidente del Legato

 Albani, al suo posto siederà il sindaco Maurizio Gambini,

che ha annunciato la decisione in conferenza stampa.

La vicenda dell’albero ha avuto dunque delle conseguenze

 politiche per i Verdi che finiscono fuori dalla maggioranza.

I due protagonisti non si sono ancora incontrati di persona e

Pagnoni ha annunciato che “finché non avrò una

comunicazione ufficiale continuo a essere il presidente incarica. Sulla mia gestione di questo primo anno non hanno

nulla da recriminare. Ho chiesto spiegazioni e non le ho

avute. Gambini è sotto scacco del vicesindaco Crespini,

non hanno avuto nemmeno la dignità di dirmi di persona

della revoca, ho dovuto saperlo dai giornalisti”.

L’assessoreVittorioe la sua rivoluzione

riunita per deliberare, nonera presente.

 Altra grande battaglia è latrasformazione del museocittadino nella Casa dellaPoesia, ma al momento didare il via alla creazione dellastruttura la sua poltrona eravuota.

Nelle settimane precedentil'Expo di Milano, VittorioSgarbi è stato "ambasciato-re" della città ducale. L'alle-stimento della Data a spaziomultifunzionale e presidioExpo a Urbino con cui acco-

gliere le delegazioni stranierein visita, è da attribuire al-l'assessore alla Cultura. Ciha messo la faccia, ma nonla firma.

Le presenze. Per la Pasqua

2015 il centro storico di Ur-bino è stato abbellito conuova decorate da artisti. Nellariunione di giunta che hadato il via all'iniziativa, Sgarbinon c'era. L'assessore hamesso la sua firma ancheper l'organizzazionedella stagione concertisti-

ca 2014 -2015 al Teatro San-zio.

In consiglio comunale èstato presente il 23 giugno2014 per l'insediamento del-l'amministrazione Gambini,lo scorso 21 settembre 2015in occasione del conferimen-to della cittadinanza onorariaall'ex soprintendente MariaRosaria Valazzi, e il 16 no-vembre di quest'anno perrispondere all'interrogazione(poi ritirata) del gruppo con-siliare del Pd in merito pro-prio alle sue assenze.

"Quel che conta è il risul-

tato". “Abbiamo sempre sot-tolineato in Giunta il fattoche Sgarbi dovesse esserepresente in città, ci hannodetto che la sua presenzanon era importante, ma ilfatto che facesse qualcosa",dichiara al Ducato il segre-tario Pd locale Federico Sca-ramucci. In effetti la lineadel sindaco, non è mai cam-biata: non conta il numerodelle presenze ma la qualitàdel lavoro.

Tanto lavoro da fare. Il pro-gramma elettorale dei primitre anni a Urbino di VittorioSgarbi e del suo gruppo “Ve- Art 9 con Sgarbi”, prevedeva13 punti. Tra questi le mostre"Il rinascimento a Urbino"e il "Il rinascimento segreto",senza dimenticare il Museodell'Armonia in collabora-zione con il Fai e il progettodi portare "La Pala di Brera"a Urbino con la mostra "Nanisulle spalle dei giganti". Ditutto questo la città non haancora visto nulla. Mentrel’obbiettivo di portare lascuola del Libro al salone diTorino è stato pienamenteraggiunto. "Non ho nulla darecriminarmi né buoni pro-

positi da portare avanti peril futuro", ha dichiarato alDucato lo stesso Sgarbi. In-tanto un nuovo anno sta percominciare. E di lavoro dafare ce n'è eccome.

Un anno e mezzo daassessore, una ri-voluzione a metàstrada. Da giugno

2014, l'assessore alla Culturae alla Rivoluzione Vittorio

Sgarbi non ha mai mancatodi fornire spunti per far par-lare di sé. Molte polemichema anche qualche risultato,che ha contribuito a dare lu-stro all'immagine della cittàducale. Tutto, però, quasisempre a distanza. PerchéSgarbi, a Urbino, si è semprevisto molto poco. Il giornoin cui la Giunta comunaledava il via libera all'alberodella discordia, lui non c'era.E non era la prima assenza.

Battaglie vinte, poltrona  vuota . Il noto critico d’artefa parte dell'amministrazionepresieduta da Maurizio Gam-bini, ma è stato presente soloal 7% delle riunioni di giunta(9 su 81) e tre consigli co-munali su venti (Sgarbi nonè consigliere, ma assessoreesterno in quota Verdi). Tantele battaglie, ma non altret-tanto assidue le presenze alleriunioni, in particolare quelleche interessano il suo asses-sorato. Lo aveva detto findall'inizio: “Il mio incaricodi assessore alla cultura nonimpone la mia presenza co-stante, l’importante è che ioproduca idee e che le porti atermine”. E costanti sono

anche le sue assenze.Sgarbi è riuscito nell'in-tento di portare alla GalleriaNazionale quadri come “Labella principessa" di Leonar-do, ma quando la giunta si è

 MARCO TONELLI Sgarbi è nella giunta urbinate da quasiun anno e mezzo. Molte le polemiche, tantele idee e le assenze Un programma di 14 

punti e ancora tantoda lavorare 

ni e l’assessore al Turismo Francesca Crespini. A destra, Vittorio Sgarbi

Page 6: Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

7/23/2019 Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

http://slidepdf.com/reader/full/ducato-n-9-18-dicembre-2015 6/8

Per la prima volta Ur-bino affronta il pe-riodo festivo di fineanno con in vigore la

tassa di soggiorno obbliga-toria per tutti i turisti che

dormono in città. Un onerein più che non sembra peròaver avuto effetti negativi sulflusso turistico. Gli alberga-tori e gli agriturismi localisentiti dal Ducato conferma-no infatti che il numero diprenotazioni per Natale eCapodanno è positivo o co-munque, in generale, in lineacon gli ultimi anni.

La tassa di soggiorno, de-nigrata da Maurizio Gambininel suo programma eletto-rale, è stata poi introdottalo scorso 1 giugno dallo stes-so sindaco. Nei primi quattro

mesi la tassa di soggiorno hafruttato al Comune 63.000euro. Un risultato inferiorealle aspettative, ma c’è unmotivo. “Abbiamo concor-dato con il Comune che latassa non sarebbe stata ap-plicata a chi ha prenotatoprima del 31 marzo scorso,quando ancora non ne erastata deliberata l’introduzio-ne”, spiega il segretario diConfcommercio Urbino Egi-dio Cecchini. L’imposta stan-dard è 1,50 euro a persona apernottamento, fino a unmassimo di cinque giornianche non consecutivi. È pre-vista una tariffa inferiore per

Natale con la tassa di soggiornoLe presenzenon diminuiscono

ilDucato6

 RICCARDOMARCHETTI

Turismo

i campeggi (50 centesimi anotte) e per gli alberghi auna e due stelle (rispettiva-mente 1 e 1,30 euro). Si pagadi più invece negli alberghidi lusso, cioè nei quattro (2euro a notte) e nei cinquestelle (2,50 euro).

Capodanno. Per il veglione

di fine anno, come da tradi-zione, le cose vanno allagrande. Hanno già esauritole camere a disposizione glialberghi “Raffaello” e “Italia”e gli agriturismi “Valle delvento”, “Le Fontane”e “Ca’Mignone”. E anche chi perora ha avuto poche preno-tazioni, come il “Colleverdecountry house” e il “Tortori-na”, spiega che da loro di so-lito il grosso delle camereviene fermato più vanti. Piùcontenuti i dati relativi al Na-tale, in particolare per quelche riguarda gli agriturismi

(ad eccezione del già pieno“Valle del vento”, gli altri almomento sono senza pre-notazioni), ma anche in que-sto caso non c’è nessuna no-vità rispetto agli anni passa-ti.

Ponte dell’Immacolata .Dicembre era iniziato benegià con il weekend lungodell’Immacolata (5-8 dicem-bre), durante il quale, secon-do le stime del Comune, sonoarrivati a Urbino circa 50.000turisti, dei quali oltre 6.000hanno fatto visita a PalazzoDucale. Un risultato addirit-tura migliore rispetto a quellodel 2014, come hanno con-

lata quest’anno è caduta dimartedì). Sul ruolo deglieventi organizzati dal Comu-ne come la “Festa del Ducad’Inverno” invece ci sonoopinioni contrastanti.

Per alcuni hanno incisopoco o niente in quanto,come sottolinea FrancescoOvarelli del ‘La valle del ven-to’, sono state mal pubbli-cizzate. “Quasi nessuno sa-peva del Duca d’Inverno –gli fa eco Giuliano Vici del“Piero della Francesca” – afare la differenza è stato ilponte”. Non tutti concordano.

fermato quasi tutte le strut-ture. Hanno fatto il pienol’albergo “Italia” (43 camere),il “Piero della Francesca” (50),“La Meridiana” (50) e l’agri-turismo “Valle del Vento” (10posti letto). Anche dove nonc’è stato il pienone, comun-que, il risultato è stato quasisempre positivo (gli hotelTortorina e San Giovanni ave-vano circa il 70% delle ca-mere occupate).

Secondo la maggior partedegli albergatori, a fare ladifferenza è stato principal-mente il ‘ponte’ (l’Immaco-

Marco Ricci de “La Meridia-na”, per esempio, spiega che“La nuova amministrazionepromuove bene città e terri-torio grazie a numerosi eventie mostre. In più Urbino inquesto periodo è una sicu-rezza, è una buona piazzaper i visitatori. Il problemasono novembre e il periodoche va da gennaio a primadi Pasqua, quando arrivanopochissimi turisti. Il ponte èstato determinante e le ini-ziative del Comune hannofatto il resto”, sostiene CesareCangiotti del Colleverde.

Marco Ricci, receptionist dell’hotel La Meridiana, mentre riceve la tassa di soggiorno da un cliente

Page 7: Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

7/23/2019 Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

http://slidepdf.com/reader/full/ducato-n-9-18-dicembre-2015 7/8

“Con l’ok di Vodafone e Timl’antenna può essere spostata”

cittadini del quartiere sono pre-occupati perché la nuova an-tenna sarà più potente di quellein funzione adesso, emettendoquindi un campo elettroma-gnetico più forte. Infatti la si-mulazione effettuata dalle com-

pagnie telefoniche sull’inqui-namento della nuova antenna(fatta immaginando che l’im-pianto lavori sempre alla mas-sima potenza) ha fatto regi-strare valori superiori a quelliattuali.

Se Vodafone e Tim darannol’ok, l’antenna di telefoniain allestimento sull’ex ho-

tel Montefeltro a Piansevero

sarà spostata. Lo ha detto ilsindaco Maurizio Gambini du-rante l’assemblea dei cittadinidel quartiere, preoccupati chele radiazioni emesse dall’an-tenna possano essere perico-lose. “Non creiamo allarmismi– ha detto Gambini – di certol’antenna non farà bene, ma ilsuo impatto ambientale rispettai parametri di legge quindi nonc’è motivo di credere che facciamale. Proveremo a farla met-tere da un’altra parte, se servea tranquillizzare la gente. Manon dipende da noi, gli opera-tori hanno ricevuto l’ok dal-l’Arpam e non gli si può impe-

dire di costruire l’antenna”.L’antenna in questione so-

stituirà quelle poste sul vicinohotel Piero della Francesca, chesaranno dismesse non appenasarà pronto l’impianto. Ma i

 RICCARDOMARCHETTI

ilDucato7

Il sindaco Gambini ha tranquillizzato i cittadini durante un’assemblea pubblica. Il nuovo impiantosull’ex hotel Montefeltro a Piansevero saràperò più potente rispetto a quello che verrà dismesso

A sinistra le antenne sull’albergo Piero della Francesca, a destrail nuovo impianto sull’ex hotel Montefeltro

L’onorificenza

Al Bano riceveil sigillo d’Ateneo

dall’Università

Un riconoscimento per

l’impegno in ambito sociale e

 per la difesa dell’ambiente. Così

l’Università di Urbino Carlo Bo eil rettore Vilberto Stocchi hanno

 premiato Al Bano, all’anagrafe

 Albano Carrisi, con il più alto

riconoscimento: il sigillo di

 Ateneo. Il cantante pugliese, già

 Ambasciatore delle Nazioni

Unite contro la droga dal 1999 e

 Ambasciatore della Fao, da

 poco tempo è anche testimonial

 per la salvaguardia degli ulivi

 pugliesi. “Un’Università come la

nostra- ha detto il rettore Stocchi

 – impregnata di Umanesimo,

che pone al centro il valore della

 persona, non poteva non

 premiare un’artista versatilecome Al Bano, di fama

internazionale, attivamente

impegnato nel sociale e con

capacità imprenditoriali, i cui

successi non ne hanno intaccato

l’umiltà e la semplicità”. Durante

la cerimonia nell’Aula magna

del Rettorato, Al Bano,

 visibilmente emozionato, non

sembrava trovarsi a suo agio

con le parole: “Quanto tempo ho

 per parlare?- ha scherzato il

cantante pugliese – non sono

bravo come quando canto,”

quando parlo devo pensare un

 po’ di più. Prima di affidare la suagratitudine alla musica, ha

raccontato la sua vita alla platea.

“Non avrei mai immaginato di

tornare a Urbino per indossare

questo cappello “, ha detto.

Negli anni Settanta, durante le

lotte studentesche, gli

universitari della Carlo Bo

“sequestrarono”

simbolicamente il cantante,

come eco per le proteste sul

diritto allo studio. “Auguro a tutti

di subire un sequestro del

genere, con dei sequestratori

culturali – ha aggiunto– oggi

Urbino mi sequestra per laseconda volta”.

“Avrei bisogno di più cultura

 per indossare questa toga – 

conclude Al Bano – ma forse la

cultura della vita basta”.

la sospensione al procedimen-to che riguarda Urbino e Ta-voleto.

Ed è proprio il sindaco ta-voletano, Nello Gresta, a darel’allarme: “Il bilancio di pre-visione 2016 dovrà essere inpareggio - ha affermato - edovremo fornire il piano dirientro per le somme mancantidegli anni precedenti. Se il bi-lancio non sarà approvato, ilgiorno dopo scatterà il com-missariamento”. Ecco che, al-lora, la fusione sarebbe la so-luzione per tutti i mali di Ta-voleto che vedrebbe il propriodebito di 80.000 euro assorbitodal comune di Urbino.

“L’unica soluzione è atte-nersi alla legge nazionale e in-dire un nuovo referendum co-

munale”, ha continuato Gresta.La sua idea è quella di seguirela procedure della legge Delrioper indire una nuova consul-tazione entro gennaio. Un’ideacondivisa dal sindaco di Ur-bino, Maurizio Gambini.

Quindi non ci sarà alcunaazione legale. Questo per duemotivi. Il primo di natura tec-nica: l’ordinanza del Tar ri-guardava Pesaro e Momba-roccio, quindi solo Pesaro po-trebbe ricorrere al Consigliodi Stato, mentre Urbino puòsolamente appellarsi alla Re-

gione. Il secondo di naturapratica: un nuovo procedi-mento allungherebbe i tempie rischierebbe di far saltaredefinitivamente la fusione.

“Come avevamo sempredetto l’iter usato dal comunedi Urbino sollevava dei dubbi– ha commentato il segretariodel Pd di Urbino, Federico Sca-ramucci, con un comunicato– prima si ascoltano i cittadinie poi si inizia l’iter per la fu-sione, non il contrario”. “Se ilreferendum è saltato è colpadel sindaco – rincara la dosePierluigi Ferraro – del Movi-mento 5 stelle urbinate – cisiamo accorti immediatamen-te che il procedimento che sistava mettendo in atto era il-legittimo”, ha dichiarato al Du-

cato.“L’iter adottato dalla regione

Marche applica il massimodella trasparenza, perché per-mette ai cittadini di esprimersicon la consapevolezza dellecondizioni stabilite per la fu-sione – ha Gambini – non miaspettavo questo epilogo per-ché la procedura è stata indi-cata dal Ministero alla Regionee dalla Regione a noi. Anche imaggiori giuristi italiani con-fermano che è corretta. Manoi non molliamo e torneremoal lavoro insieme a Tavoleto”.

Il comune di Tavoleto ri-

schia il commissariamen-to se la fusione con Urbinonon sarà decisa. L’11 di-

cembre, a due giorni dal refe-rendum, il procedimento èstato bloccato dal presidentedella Regione, Luca Ceriscioli.Il Tar di Ancona aveva sospesola fusione tra Mombaroccio ePesaro, accogliendo il ricorsodi alcuni cittadini mombaroc-cesi, perché si era seguito l’iterdella legge regionale invece diquello della normativa nazio-nale. Ceriscioli ha quindi de-ciso, per analogia, di estendere

Tavoleto“Ora il rischioè di esserecommissariati”

 NICOLAPETRICCAL’allarme è del Comune che aveva avviato l’iter per la fusione con Urbino Il referendum indetto per il 13 dicembreè stato sospesodalla RegioneLa decisione presadopo che il Tar di Ancona aveva bloccato quello traPesaro e Mombaroccio per illegittimità

Cronaca

 Va detto che, col limite perl’inquinamento elettromagne-tico fissato in Italia a 6 volt almetro (già di per sé più bassodi quelli a livello europeo) talivalori sono mediamente com-presi tra 1 e 2 (al momento

sono quasi tutti sotto l’1, alcuniaddirittura sotto lo 0,3). Fa ec-cezione una sola zona, dove lasimulazione indica un valoredi 3,4 (ora è 3,2). Per questomotivo, Vodafone e Tim hannoricevuto l’ok per la costruzionedell’impianto dall’Arpam(Agenzia regionale protezioneambientale delle Marche), l’or-gano che valuta se l’esposizionedella popolazione al campoelettromagnetico dell’impiantoè a norma oppure no. Un altroaspetto che non convince i cit-tadini è quello relativo all’al-tezza dell’antenna. Nel primoparere espresso dal Comune loscorso aprile erano state postedue condizioni alla costruzionedell’antenna: l’altezza e il colore.Nel secondo il riferimento al-l’altezza è sparito e alla finel’antenna sarà di 12 metri.

Page 8: Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

7/23/2019 Ducato n. 9 - 18 dicembre 2015

http://slidepdf.com/reader/full/ducato-n-9-18-dicembre-2015 8/8

Furto

Mondobici riapredopo la rapina

Il Mondobici di Fermignano,dopo il furto subito nella nottedi lunedì 7 dicembre, hariaperto. La vetrina è statariparata e le biciclette hannonuovamente riempito il locale.Per compiere la spaccata i ladrihanno atteso le 4.11, hannodisattivato le telecamereesterne e hanno sfondato lavetrina del negozio con unaSuzuki, rubata lo scorso 5dicembre a Fabriano. E inpoco meno di quattro minutihanno rubato otto biciclette,caricandole su un furgone

sottratto poche ore prima alladitta Moretti Ugo .

Giornalismo sociale

A Gabriella Lanzail premio Ucsi 2015Con l’articolo “Quei 300minori italiani disabili chenessuno vuole adottare” l’ex allieva dell’Ifg Maria GabriellaLanza ha vinto il premio“Natale UCSI 2015” per ilgiornalismo sociale. Oltre amille euro Gabriella si èaggiudicata la Targa Athesis,riservata ai giovani under 30.“Sono contenta di aver vintoproprio con questo articolo –ha commentato – è un temamolto importante del quale siparla troppo poco”.

Benelli

Lavori in aziendaper nuovi edificiL’azienda di armi amplierà ilsuo stabilimento in via dellaStazione. Alcuni privati eun’associazione sui social

network lamentavano che imateriali di scavo venivanoriversati sui binari. “Tuttoregolare - ha chiarito in unanota il direttore di stabilimentoPaolo Viti - parliamo di un’areadi proprietà dell’azienda”. Inuovi edifici saranno dedicatiall’accoglienza clienti e allaproduzione.

Università

Tutte le promesseper il nuovo annoNell’aula magna della Carlo Bo

il rettore dell’università Vilberto Stocchi ha aperto,venerdì 4 dicembre, dell’annoaccademico numero 510.Molte le promesse, tra cui unanuova sede per Scienze

Romagna (1860 Mw per 4,4milioni) e quasi il triplo delLazio (1225 Mw per 5,8milioni). Raggiungendo così il

28% dei consumi coperti daenergia green.

Medici ospedalieri

“Al Santa Mariaorari insostenibili” A Urbino in vigore la nuovalegge nazionale sugli ospedali.Si tratta della direttiva europeadel 2003 sui turni e i riposiobbligatori dei medici,secondo la quale nessuno puòlavorare per 13 ore consecutivee tutti hanno diritto a unostacco di almeno 11 ore tra un

turno e l’altro . Inoltre devonoessere garantite 24 oreconsecutive di ripososettimanale. “È una leggegiusta – commenta FilippoMezzolani, primario delPronto Soccorso del SantaMaria – ma ci mette in grossadifficoltà. Siamo costretti arazionalizzare l’organico,riducendo le ferie ocancellando i corsi diaggiornamento. Questasituazione è, a lungo termine,insostenibile”.

Dati Istat

Export in crescita

+10% in provinciaL’export della provincia diPesaro-Urbino è cresciuto, neiprimi 9 mesi del 2015, del10,42% rispetto allo scorsoanno. Da 1,58 a 1,74 miliardi dieuro, il risultato migliore delleMarche. E’ quanto rileva ilCentro studi della Camera diCommercio provinciale, cheha elaborato i dati diffusidall’Istat. In tutte le altre

province della Regione inveceil bilancio delle esportazioni èstato negativo.

Carlo Bo

Tentano la truffacon false mailMolti utenti con caselle e-maildell’università hanno ricevutomessaggi da un accountdell’Ateneo in cui si invitava acomunicare i propri dati diaccesso alla webmail dopoaver cliccato su un link. Ma si

trattava di un tentativo di furtodei dati. A dirlo è il Serviziosistema informatico d’Ateneo(Ssia), secondo cui il mittente èil ‘Tutor sicurezza’ d’Ateneo.Una figura “inesistente”.

ma che ancora non è riuscita adecollare. Pioniera delprogetto, la Sgroi è stata poicostretta ad andarsene per letroppe spese.

Legambiente

Marche, la regionepiù ecosostenibileLe Marche sono ottave per la

quantità di elettricità prodottadai pannelli solari. Secondo idati di Legambiente, raccoltinel report annuale “Comunisostenibili”, la nostra Regione èla prima in Italia se si considerail rapporto con il numero diabitanti. Con i suoi 1.055Megawatt per 1,5 milioni diabitanti, le Marche produconocirca il doppio dell’Emilia

famosi per rendere le operefruibili a tutti.

Centro commerciale

Consorzio, sfittila metà dei localiLocali vuoti, attività che se nevanno, affitti troppo alti ecarenza di clienti: sono questi iproblemi principali del centro

commerciale Il Consorzio, cheattualmente ospita 16 esercizimentre altri 13 spazi restanovuoti. “Aprire un’attività lì ècome avere una Ferrari, masenza la benzina da mettercidentro”: così Valentina Sgroi,titolare del negozio dicasalinghi “Un due tre stella”,riassume la situazione dellastruttura inaugurata nel 2012

Motorie e la valorizzazionedelle biblioteche umanistichee dei laboratori di ricerca.Stocchi ha poi sottolineatocome anche nel suo primoanno di rettorato leimmitricolazioni all’Uniurbsono aumentate.

Senza barriere

Palazzo Ducale

a misura di disabiliLa Galleria Nazionale delleMarche diventerà accessibileai disabili grazie ai 50.000 euromessi a disposizione dalMibact. Non solo verrannoabbattute le barrierearchitettoniche, ma sarannoanche create guide audiovisivee bassorilievi dei quadri più

ilDucato8

LO SCATTO

L’immagine che appare agli occhi di chi siaffaccia sugli scavi del teatro romano di Urbino,in via San Domenico, è desolante. Bicchieri diplastica e lattine di birra disseminati senzarispetto tra quelle pietre che, duemila anni fa,

formavano il semicerchio delle gradinate dellacavea. E poi cannucce, pacchetti di sigarette emozziconi gettati un po’ ovunque. Una bottiglia

di birra vuota, invece, giace accanto alle lastreche ricoprivano l’antica orchestra. La tettoia cheper due decenni lo ha nascosto alla vista deipassanti dallo scorso maggio non c’è più, ma lepietre più antiche della città ora tornate alla luce

sono ‘assediate’ dai resti di un tipico giovedì seraurbinate. In attesa che cominci la seconda fasedei lavori, prevista nel 2016.

Il teatro romano di Urbino rovinato dai rifiuti del giovedì sera

ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Fondata da Carlo Bo. Presidente:Vilberto Stocchi, Rettore dell'Università di Urbino Carlo Bo. Consiglieri per l'Università: BrunoBrusciotti, Lella Mazzoli, Carlo Magnani; per l'Ordine: Nicola Di Francesco, Stefano Fabrizi,Simonetta Marfoglia; per la Regione Marche: Jacopo Frattini, Alessandra Ciolli; per la Fnsi:

Giovanni Rossi, Giancarlo Tartaglia.ISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore:Lella Mazzoli; Direttore emerito:Enrico Mascilli Migliorini. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore: Giannetto Sabbatini RossettiIL DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581- fax 0722328336 http:// ifg.uniurb.it/giornalismo; e-mail: [email protected] responsabile: Giannetto Sabbatini Rossetti; Stampa: Arti Grafiche Editoriali Srl -Urbino - 0722328733 Registrazione Tribunale Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991

Notiziario