(eBook - ITA - ARTICOLO) Derrida, Jacques - La Lingua Dello Straniero (PDF)

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    La lingua dello straniero1

    Il 22 settembre 2001, Jac ques Derrida - filosofo, sc rittore,professore a ll'Ecole d es hautes tud es en sc ienc es soc ia les

    (Ehess) - ha ricevuto da lla c itt d i Franc oforte il p rem io

    Theodor W. Adorno. Istituito nel 1977, a ttribuito ogni tre anni,

    g i conferito a Jrgen Habermas, Pierre Boulez, Jean-Luc

    Godard , questo p rem io ricompensa op ere che, nello sp irito

    della Scuola d i Franc oforte , sono trasversa li rispetto a lla

    filosofia , alle sc ienze soc ia li e a lle a rti (musica , lettera tura ,tea tro, c inema ec c .). Il d iscorso d i Jacques Derrida sta to

    letto in tedesco per i p rimi e g li ultimi paragra fi. Era sta to sc rittoe tradotto in agosto. I riferimenti all'11 set tembre sono sta ti

    perci aggiunti il g iorno della cerimonia . Pubb licando

    integ ra lmente q uesto testo, Le Mond e d ip lomatique intende

    rend ere omaggio a uno d ei pi grand i intellettua li francesi.

    Jac ques Derrida

    Signor Sind ac o, Signor Console genera le, caro ProfessorWaldenfels, cari Co lleg hi, cari Amic i, Chied o perdono , miac c ingo a sa luta rvi e a ringrazia rvi nella mia lingua.D'a ltronde, la lingua sar il mio tema: la lingua dell'altro, lalingua dell'osp ite , la lingua dello straniero, pe rsinodell'immigrante, dell'emigrato o dell'esilia to. Che c osa faruna politic a responsab ile d el plura le e del singola re, a partireda lle d ifferenze tra le lingue ne ll'Europa d i dom ani eda ll'esempio dell'Europa, nella mond ia lizzazione in c orso? In

    quel c he si c hiama , in modo sempre p i dubb io,mond ia lizzazione, c i troviamo sull'orlo d i guerre c he sonomeno c he mai, da ll'11 settembre, certe della loro lingua, delloro senso e del loro nome.In esergo a questa mo desta e sob ria testimo nianza d iric onosc enza, perme ttetemi prima d i tutto d i leg gere unafrase c he Walter Benjamin (1) un g iorno, una notte , sogn, lui,

    1 Da: Le Monde Dip lom atique, ge nna io 2002,http:/ / ww w.ilma nifesto.it/ Mond eDip lo/ inde x1.htm.

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    in franc ese. La c onfid in franc ese a Gretel Adorno, in unalet tera c he le ind irizz il 12 ottobre 1939, da lla Nivre, dove erainte rna to. Allora in Franc ia si c hiama va Ca mpo d i lavorato ri

    volonta ri. Nel suo sogno, che fu, a suo d ire, euforic o, Benjaminsi d ic e, in franc ese: Il s'ag issa it d e c ha nger en fichu uneposie. E trad uc e: Es ha nd elte sich d arum, aus einemGedic ht e in Ha lstuc h zu ma chen. Lo a c c arezzeremo sub ito,quel fic hu, quella sc ia rpa o quel foula rd . Vi d isc ernerem oquella lettera dell'a lfab eto c he Benjamin c red ette d iric onosc ervi in sogno. E fic hu, ved rem o anc he questo, non una pa rola franc ese qua lsiasi per scia rpa, sc ia lle o foulardda donna (2).

    Si sogna sempre nel p roprio let to e d i notte ? Si responsab ilidei propri sogni? Se ne p u rispondere? Supponete che sogni.Il mio sogno sareb be fe lic e, come q uello d i Benjamin. Inquesto p rec iso ista nte, ind irizzandomi a voi, in p ied i, a oc c hiaperti, ac c ingendomi a ringrazia rvi da l fondo d el c uore, con igesti unheimlic h o spettra li d i un sonnambulo, o persino d i unbriga nte venuto a mettere le ma ni su un premio c he non g liera destinato, c ome se stessi sognand o, e lo confessassi:davvero, ve lo d ic o sa lutandovi c on g ra titudine, mi pa r d isog nare. Anche se il b rigante o il c ontrabband iere non meritaquel c he g li c ap ita - c om e in un rac c onto d i Ka fka , il c a ttivosc ola ro c he si c red e c hiama to, al modo d i Abramo, a l postodel primo della c lasse - il suo sogno sem bra felice. Co me m e.Tra sog nare e c red ere d i sog nare, qua l la d ifferenza? Eanzitutto chi ha il d iritto d i porre una simile dom anda? Ilsog natore sprofondato nell'esperienza della notte o ilsog natore a l risveg lio? E un sog natore p otrebbe parla re del

    suo sogno senza sveglia rsi? Potrebbe parla re del sogno ingenera le, ana lizzarlo in modo g iusto, e p ersino a doperare laparola sogno a p roposito senza inte rrompere e trad ire, s,trad ire il sonno?Qui immagino due risposte. Quella del filosofo sareb befermamente no: non si pu tenere un d isc orso serio eresponsab ile sul sogno, nessuno potreb be neppureraccontare un sogno senza svegliarsi. Una simile rispostaneg ativa , di cui si potrebbero fornire mille esem pi da Pla tone

    a Husserl, c redo che definisc a forse l'essenza della filosofia .

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    Il no lega la responsab ilit del filosofo a ll'impera tivo raziona ledella veg lia , dell'io sovrano , della c osc ienza vig ilante. Chec os' la filosofia, p er il filosofo? La veglia e il risveglio. Tutt 'altra,

    ma non meno responsabile, sareb be forse la risposta delpoeta, de llo sc ritto re o del saggista , del music ista , del pittore,dello sc eneggia tore d i tea tro o d i c inema. Persino d ellopsic oana lista . Non d irebbero no ma s, forse, a vo lte.Direb bero s, forse, a volte. Sareb bero a c quiesc enti neiconfronti dell'evento, della sua ec c eziona le singola rit : s,forse si pu c redere e c onfessare d i sogna re senza sveglia rsi;s, non impossib ile, a volte, dire, do rmendo, a oc c hi chiusi ospa lanc ati, qua lc osa c om e una verit del sog no, add irittura

    un senso e una rag ione del sog no c he merita d i nonprec ip ita re ne lla not te d el nulla .Per la luc id it , la luc e, persino l'Aufkl rung d i un d iscorsosog nante sul sog no, mi piac e p rop rio p ensare a d Ad orno (3).Ammiro e amo in Adorno uno c he non ha smesso d i esita re trail no del filosofo e il s, forse, a volte capita del poeta, dellosc ritto re o add irittura dello psic oana lista . Esita ndo tra il no e ils, a volte, forse, ha ered ita to da entrambi. Ha tenuto c ontod i quello c he il c oncetto , o p ersino la d ia lettic a , non p otevac onc ep ire d ell'evento singolo, e ha fatto d i tutto per assumersila responsab ilit d i questa ered it .In effe tti, c he c osa c i suggerisc e Adorno? La d ifferenza trasogno e rea lt , la verit a c ui il no del filosofo c i richiamac on inflessib ile severit , sarebbe c i c he lede, ferisc e ooffend e (besc hd igt) i p i bei sogni, deposita ndovi il segnod i una mac c hia , d i una sporc izia (Ma kel). Il no, e in un a ltrosenso p otremm o d ire la negativit c he la filosofia op porreb be

    a l sog no, sareb be una ferita d i c ui i p i bei sog ni portano persempre la c ic atric e.Lo ric orda un passo dei Minima Mora lia (4) , che priv ileg io p erdue rag ioni. Primo, Ad orno d ice c he i pi bei sog ni sonoguastati, lesi, mutilati, offesi (beschdigt), feriti dallac osc ienza desta c he c i fa sapere c he sono pura apparenza(Sc hein) rispetto a lla verit effett iva (Wirklic hkeit). Ora, laparola d i c ui Ad orno si serve p er dire q uesta ferita ,besc hd igt, p rop rio q uanto c ompare nel sotto titolo d ei

    Minima Mora lia : Reflexionen aus dem besc hd igten Leb en.

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    Non riflessioni sopra una vita ferita, lesa, offesa, mutilata, mariflessioni da o a partire da una simile vita , aus dembesc hd igten Leb en: riflessioni segna te da l dolore, firmate

    da lla ferita . La ded ic a a Horkheimer sp ieg a quanto la formadel lib ro deb ba a lla vita p rivata e a lla c ond izione dolorosadell'inte llet tua le in emigrazione (ausgegangen von engstenpriva ten Bereich, dem des Inte llektue llen in der Emigra tion).Sc elgo questo p asso d ei Minima Mora lia anc he p er rend ere,og gi, un om aggio ric onosc ente a coloro c he ha nno istituito ilPrem io Adorno e ne rispettano un certo sp irito. Come sem p rein Ad orno - la sua ered it p i bella - questo framme ntotea tra le fa c omparire la filosofia in un sol atto , su una stessa

    sc ena , mettendola davanti a tutti i suoi a ltri. La filosofia deverispond ere d avanti a l sog no, davanti a lla musica -rappresenta ta da Schubert - davanti a lla poesia , davanti a ltea tro e d avanti a lla lettera tura , qui rappresenta ta da Kafka :Quando c i si sveglia nel bel mezzo d i un sogno, per quantobrutto e angosc ioso potesse essere, si rimane delusi e si hal'impressione di essere stati defraudati della parte migliore. Mai sog ni felic i, p ienamente rea lizza ti, si da nno in rea lt c ospoc o c ome, sec ond o il detto d i Sc hubert, la music a a lleg ra.Anc he a l sog no p i bello rima ne a ssoc ia ta , co me unama cc hia (wie ein Ma kel), la sua d ifferen za da lla rea lt , lac onsapevo lezza del cara ttere puramente illusorio d i c i c heesso c i dona. Ec c o p erch p rop rio i sogni p i belli sono c om esolc ati da c rep e invisib ili (wie b esc hd igt). Questa esperienza sta ta reg istra ta in mod o insuperab ile da Kafka nelladesc rizione del tea tro na tura le d ell'Oklahoma c he si leg ge nelromanzo Americ a.

    Ad orno era ossessiona to da l tea tro d i Oklahom a in Americ a d iKafka , sop ra ttutto quando ricorda le sue ricerche sperimenta lineg li Sta ti uniti, i suo i lavori sul jazz, su un c erto c ara ttere d ifet icc io d ella music a , sui p rob lem i posti da lla p roduzioneindustria le d i oggetti cultura li, l dove la sua c ritic a mira - luistesso a d irlo - a rep lic are a l Benjamin di Das Kunstw erk imZeita lter seiner tec hnisc hen Reproduzierbarkeit. Giustifica ta omeno c he sia la c ritic a , c ome ta nte a ltre, a p rop osito d iBenjamin, ogg i avremmo p i b isog no c he m ai d i med itarla .

    Ana lizzando un c erto d ivenir-merc e d ella c ultura , annunc ia

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    anche una muta zione struttura le d el ca p ita le, de l merca tociberspaziale, della riproduzione, della concentrazionemondia le e della p rop riet .

    Anche d a ll'incubo peg giore (potremmo mo ltip lic arne g liesempi sto ric i da ll'inizio del secolo sino a lla sett imana sc orsa),saremmo delusi d i essere sveg lia ti, perc h c i avreb be da to dapensare l'insostituibile, una verit o un senso c he la c osc ienzarisc hia d i d issimularc i a l risveglio, o p ersino d i riaddormenta re.Quasi che il sogno fosse p i vigilante della veg lia , l'inc onsc iop i pensante della c osc ienza, la lette ratura o le a rti p ifilosofiche, o c omunque p i critic he d ella filosofia .Mi ind irizzo dunq ue a voi nella notte c ome se a ll'inizio fosse il

    sogno. Che c os' il sogno? E il pensiero del sogno? E la linguadel sog no? C' un'etic a e una politic a del sog no c he nonc ed a n a ll'imma ginario n a ll'utop ia , e c he d unque non risultirinunc ia ta ria , irresponsab ile ed eva siva? Anc ora una volta mifac c io forte c on Ad orno p er incominc ia re c os, e inpartic ola re c on un'altra sentenza d i Adorno c he mi toc c atanto p i in quanto, c ome fac c io sem pre p i spesso, forsetroppo spesso, Adorno p arla let tera lmente della possib ilitdell'impossibile, del paradosso della possibilitdell'impossib ile (vom Paradoxon der Mglic hkeit d esUnmglic hen). In Prismi, a lla fine d el suo Ritra tto d i Walte rBenjamin, nel 1955, Ad orno sc rive, e vorrei farne un m otto ,a lmeno per tutte le ultime volte della mia vita : Nella formadel paradosso della possib ilit dell'impossib ile, [Benjamin]riunisce per l'ultima volta la mistica e l'Aufkl rung , ilraziona lismo enanc ipa torio. Ha band ito il sogno senza trad irlo(ohne ihn zu verra ten) e senza rendersi c omplic e d ella

    perma nente unanimit dei filosofi, sec ondo c ui non p ossib ile(5).La possib ilit dell'impossib ile, Adorno d ic e p roprio c os, dieM glichkeit des Unmglic hen. Non lasc iarsi impressiona redalla perma nente unanimit dei filosofi, c io da lla p rimac omplic it da rompere, e p rop rio c i d i c ui b isog nainc om inc ia re a preo c c uparsi se si vuole pensare un p oc o.Band ire il sogno senza trad irlo (ohne ihn zu verra ten), ec c o ilda farsi, sec ondo Benjamin, auto re d i un Traumkitsc h (6):

    sveglia rsi, coltivare la veglia e la vig ilanza , pur resta ndo fed eli

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    a l senso, fed eli a ll'inseg namento e a lla luc id it d i un sogno,a ttenti a q uello c he il sog no fa pensare, sop ra ttutto q uandofa pensare la possibilit dell'impossibile. La possibilit

    dell'impossib ile pu essere solta nto sogna ta , per il pensiero,un tutt'a ltro pensiero del rapporto tra possib ile e impossib ile,quest'altro pensiero p resso il qua le da c os ta nto tempo resp iroe c erte vo lte mi soffoc o nei miei co rsi o nelle mie c orse, haforse p i a ffinit c ol sog no d i quanto non ne abb ia la filosofia.Bisognerebbe, pur svegliandosi, continuare a veglia re sulsogno. Da questa possib ilit dell'impossib ile, e d a quello c he sidovrebbe fa re p er c erca re d i pensarla a ltrimenti, per pensarea ltrimenti il pensiero, in una inc ond iziona tezza senza sovranit

    ind ivisib ile, fuori da quanto ha dom ina to la nostra trad izionemeta fisic a , c erc o a mio modo d i tra rre q ualche c onseguenzaetic a , giurid ic a e politic a , che si tra tti de l tempo, de l dono,dell'osp ita lit , de l perdono, d ella dec isione - o d elladem oc razia a venire.Non ho a ncora incominc ia to a d irvi tutta la mia riconosc enzama , per autorizzarmi, ho a ppena sent ito Adorno parlare d iBenjam in, quei due espatria ti uno d ei qua li non p i torna to el'a ltro non sic uro c he sia ma i torna to. Tra poc o evoc herancora un Benjamin rivolto a d Adorno, che m i incoraggia apensare c he il mio uso delle c ita zioni dovreb be e ssere, qui,tutto tranne c he ac c ad emico, protoc ollare e conven zionale,ma p iuttosto, anc ora una volta , inquieta nte, dep istante,persino unhe imlich. Due pagine prima, nello stesso testo ,Ad orno ric orda c he Benjam in prend eva a lla lette ra (wrtlic h)la frase d i Strada a senso unic o sec ondo cui le c itazionisembrano i b riganti d i strada (wie Ruber am Weg e) c he

    sbuc ano d i c olpo per de rubare il letto re delle sue c onvinzioni(7). bene c he lo sappiate, chi og gi onorate c on un grand epremio no n sic uro d i merita rselo, a nc he uno c he risc hiasem pre, spec ie q uando c ita , d i assom iglia re p i a i briganti d istrada c he ag li stimab ili p rofessori d i filosofia, fossero pure suo iamici.Sog no. Sonna mbulo. Credo d i aver sog nato, per farvi c ap irela mia gra titud ine p er l'imm enso privileg io c he o ggi mi ac c orda to, sog no ancora , c ertamente, d i sapervi parla re non

    solo d a b riga nte ma po etic amente, da po eta . Del po ema

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    c he sog no, non sarei ce rtamente c apac e. E poi, in c he linguaavrei potuto sc riverlo o c anta rlo? O sog narlo? Sarei d iviso, dauna parte , tra le leg g i dell'osp ita lit , c io tra il desiderio

    dell'osp ite ric onosc ente c he dovreb be ind irizzarsi a voi nellavostra lingua, e, da ll'altra , il mio invinc ib ile a tta c c amentoall'id ioma franc ese, senza c ui sono perduto , pi esilia to c hema i. Perc h q uello c he c omprendo e c ond ivido m eg lio diAd orno, sino a lla c ompassione, fo rse il suo amore per lalingua, e p ersino una sorta d i nosta lg ia per que lla c he,tuttavia , era sta ta la sua lingua. Nosta lg ia orig ina ria , nosta lg iac he non ha aspetta to la perd ita storic a o e ffettiva d ellalingua , nosta lg ia c ong enita c he ha l'et del nostro c orpo a

    c orpo c on la lingua ma terna - o p aterna. Come se q uellalingua fosse andata perduta sin d a ll'infanzia , sin d a lla p rimaparola . Co me se q uella c a tastrofe fosse d estina ta a ripetersi.Come se m inac c iasse d i tornare in ogni tornante della storia , eper Adorno sino a ll'esilio americ ano.Nella sua risposta a lla trad iziona le domanda Was istdeutsch? (8), nel 1965, Ad orno c onfidava c he il suo desideriod i tornare d agli Sta ti uniti in Germa nia , nel 1949, era sta todetta to anzitutto da lla lingua. La mia dec isione d i tornare inGerma nia, d ic e, era sta ta solo in parte mot iva ta da l b isog nosog gettivo, d a lla nosta lg ia (vom Heimweh mo tiviert). C'eraanche una mo tivazione og gettiva . La lingua.(Auc h en Ob jektives mac hte sic h geltend . Das ist d ieSprac he). Perch c i sareb be p i d i una nosta lg ia e a ltro c heun affetto sog gettivo?Perc h Ad orno tenta d i g iustific a re il suo ritorno in Germaniac on l'a rgo mento d ella lingua c he sareb be una rag ione

    oggettiva? La sua perorazione dovreb be risulta reesemplare, ogg i, per tutti c oloro c he c erc ano, nel mondo, main p articola re nell'Europa in c ostruzione, d i definire un'a ltraetica o un'a ltra politic a , un'altra ec ono mia , a l limite un'altraec olog ia della lingua : come c oltivare la p oetic it dell'id iomain genera le, il suo c hez-soi, il suo oikos, come sa lva re lad ifferenza linguistica , regiona le o naziona le, c ome resisterea ll'eg em onia internaziona le d i una lingua d i c om unic azione (eper Ad orno era g i l'anglo-americano), c ome opporsi

    a ll'utilita rismo strumenta le d i una lingua puramente funziona le

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    e c om unic a tiva , senza tuttavia c ed ere a l naziona lismo , allosta to-na ziona lismo o a l sovranita rismo sta to-naziona listico,senza dare queste vec c hie a rmi arrugginite a lla rea ttivit

    identita ria e a una qualc he vec c hia ideo log ia sovranita ristic a ,comunitarista e differenzialista?In effett i, Adorno si impeg na , a vo lte risc hiosamente, in unaargomentazione c omplessa c ui avevo d ed ic a to, quasivent'anni fa, una lunga e tormenta ta d isc ussione in unsemina rio sul na ziona lismo, su Kant, l'Ebreo , il Tedesc o, sulWas ist d eutsc h d i Wag ner e su quella c he a llora c hiamavo,per dare un sop rannome a una e nigm atic a spec ula rit , a ungrande e terrib ile spec c hio storic o, psych (9) giudaico-

    tedesca.Ne isolo solo due tratti.A. Il primo sot to lineerebbe, in mod o c lassic o - alc uniosereb bero d ire inquietante - i p rivileg i della lingua tedesc a.Dopp io privileg io, quanto a lla filosofia e a c i c he unisc efilosofia e letteratura : La lingua ted esc a - nota Ad orno -p resenta manifestamente una a ffinit elettiva c on la filosofia(eine b esondere Wahlverwand tsc ha ft zur Philosophie), unaaffinit c on la spec ulazione cui l'Oc c idente rimp rovera, nonsenza ragione, di essere peric olosamente fumosa. Se d iffic ile trad urre testi filosofic i d i a lto livello, come laFenom enolog ia dello sp irito o la Sc ienza della logic a d i Heg el,d ipend e d a l fatto c he il ted esc o, pensa Adorno, rad ic a i suoiconc etti filosofici in una lingua na tura le c he b isognaconoscere sin dall'infanzia. Di qui, tra filosofia e letteratura,una a llea nza rad ic a le - rad ic a le perch nutrita da lle stesserad ic i, quelle d ell'infanzia . Non c ' grande filosofo, d ic e

    Ad orno c itando Ulric h Sonnemann, c he non sia un grandesc ritto re. E quanto ha rag ione! A proposito dell'infanzia , c he sta to uno dei suoi temi insistenti, a p roposito della lingua dellasua infanzia , non un caso c he Ad orno c i torni dop o d uebrevi e celebri a forismi sug li ebrei e il linguaggio: DerAntisemitismus ist d as Gerc ht ber d ie Juden e Fremdwrtersind d ie Jud en d er Sprac he [L'antisemitismo sono le d iceriesul c onto deg li eb rei e Le parole tedesc he d i orig inestraniera sono come g li eb rei della nostra lingua] (10). Non

    dunque fortuito c he, sub ito dop o, Adorno c i c onfid i la

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    inc ommensurab ile triste zza (fa ssungslose Traurigkeit), lame lanconia (Sc hwermu t) con c ui prend e c osc ienza d iavere sponta neamente lasc ia to ridesta rsi, la p arola che

    adop era, la lingua della sua infanzia , e p i prec isamente d iaver lasc ia to che si svegliasse - qua si c he c ontinua sse unsog no desto, un sog no d iurno - una forma d ia letta le della suainfanzia , quella c he a veva parla to ne lla sua c itt d 'orig ine,c he a llora c hiama Vaterstad t. Muttersprac he e Vaterstad t: Inuna sera d i tristezza desola ta e inc onsolab ile (An e inemAb end der fassungslosen Traurigkeit) mi sono sorpreso aadop erare il c ong iuntivo g offamente e rroneo d i un verbo c henon nemmeno p rop riamente a ltoted esc o, una forma c he

    appartiene a l d ia letto della mia c itt nata le. Non mi era p iacc aduto d i ud ire, e tanto meno d i usare, que l solec ismofam iliare fin d a l tem po dei primi anni d i scuola. La ma linconia(Sc hwermut), c he scendeva irresistibilmente nell'ab issodell'infanzia (in den Abgrund der Kind heit), aveva ridesta to , sulsuo fondo, l'antic o suono, in c ui trovava espressione undesiderio imp otente (wec kte a uf dem Grunde den a lten,ohnmc htig verlange nden Lauf). La lingua mi rima ndava,c om e un'ec o, l'umiliazione c he mi ha inflitto la ma lasorte,d imentic andosi c ompleta mente d i quello c he sono (11).Sogno, idioma poetico, malinconia, Abisso dell'infanzia,Abgrund der Kindheit c he a ltro non , lo a vrete c ap ito, se nonla p rofond it d i un fond o (Grund) music a le, della seg retarisona nza della voc e o d ei voc aboli c he a spetta no in noi,c ome nel fondo del p rimo nome d i Adorno (12), ma senzapotere (auf dem Grunde d en a lten, ohnmc htigverlangenden Lauf). Ohnmchtig, insisto: impotenti,

    vulnerabili.Se me ne fosse sta to c onc esso il tempo, mi sarebbe p iac iutofare q ua lc osa d i p i c he a bbozzare una ric ostruzione ; avreiesp lora to una log ic a del pensiero d i Adorno c he tenta inmodo q uasi sistematico d i sottrarre tutte q uelle d eb olezze,quelle vulnerab ilit , quelle vittime ind ifese a lla vio lenza ,persino a lla c rudelt della interp retazione trad iziona le, c ioall'acc aparramento filosofico, meta fisico, idea listico, anc hed ia lettico, e c apita listico. L'esposizione d i questo essere-senza-

    d ifesa , questa p rivazione d i potere, questa vulnerab ile

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    Ohnmc htigkeit, pu essere tanto il sogno, la lingua ,l'inc onsc io, quanto l'anima le, il bambino, l'Ebreo , lo straniero,la donna. Ind ifeso, Adorno lo sta to meno d i Benjamin, ma

    lo sta to, come ha d etto Jrgen Haberma s (13), in un libroded ic a to a lla memo ria d i Ad orno: Ad orno era indifeso (...)davanti a "Ted d ie" c i si poteva senza fa tica assumere il ruolodell'ad ulto c he "ha rag ione". In effet ti, Ad orno non ma i sta toc apac e d i assimila rsi a i c om portamenti di immunizzazioneadattiva c onformi a lla rea lt c ara tteristic i dell'ad ulto. rimasto uno straniero in tutte le istituzioni - e non p erc h lovolesse (14).B. Un a ltro tra tto d i Was ist d eutsc h c onta in partic ola re a i miei

    oc c hi. Una messa in guard ia c ritic a seg ue l'elog io d ellaprop riet spec ific a e ob iett iva d ella lingua ted esc a (e inespezifisc he, ob jektive Eigensc ha ft der deutsc hen Sprac he). Visi ric onosc e una barriera ind ispensab ile per l'avvenire politic odell'Europa o d ella mond ia lizzazione: pur lot tand o c ontro leeg emonie linguistiche e quanto determinano, b isog nereb beinc om inc ia re a dec ostruire i fanta smi onto-teolog ico-politic id i una sovranit ind ivisib ile e le meta fisic he sta to-nazionalistiche.Adorno vuole c erto, e c ome lo c ap isc o, co ntinuare ad ama rela lingua tedesc a, a c oltiva re una intimit orig inaria c on il suoid ioma, per senza na ziona lismo, senza il na rc isismoc ollett ivo (kollektiven Na rzissismus) d i una meta fisica dellalingua. Contro una simile meta fisic a della lingua naziona le, d ic ui no toria la trad izione e la tenta zione, in questo e in altripaesi, la vigilanza, dice, deve essere insta nc abile.Chi torna [d a ll'esilio] , e ha perduto il c onta tto ingenuo c on

    c i c he c ostituisc e la spec ific it [d ella lingua], dovr, purconservand o la prop ria intimit c on la lingua , da r p rova d iuna infatic ab ile vig ilanza (mit unermd lic her Wac hsamkeit )per sfugg ire a g li abusi c he p otreb be fac ilita re; dovr evita red i c red ere c he c i c he mi p iac ereb be c hiama re l'ec c essometa fisic o della lingua ted esc a (den meta physisc henbersc huss der deutsc hen Sprac he) basti a g arantire la veritdella meta fisic a che p rop one, o d ella meta fisic a in genera le.Mi sar forse permesso c onfessare c he proprio perc i ho

    scritto Jargon der Eigentlichkeit (15). Il ca rattere metafisic o

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    della lingua non c ostituisc e un p rivileg io. Non d a lui c heb isog na tra rre una profondit c he d iventa sospetta nelmomento in cui si autog lorific a . Lo stesso va le p er il c onc etto

    d i "anima tedesc a" [...] Nessuno d i quelli c he sc rivono inted esco e c he sanno q uanto la madrelingua seg ni il loropensiero d ovrebbe d imenticare le c ritic he d i Nietzsc he inproposito(16).Il riferime nto a l Jargon der Eigentlic hkeit c i portereb be trop polonta no. Preferisco sentire in questa p rofessione d i fedel'appello a una nuova Aufkl rung. Ad orno d ic hia ra poc o p isotto c he il c ulto me ta fisic o d ella lingua, de lla profonditdella lingua ted esca, ad aver fatto ac c usare il Sec olo d ei

    Lumi di superficialit e di eresia.Signor Sindac o, c ari c olleg hi, cari amic i, qua ndo ho c hiestoqua nto temp o avessi per pa rla re, ho ric evuto da tre personetre risposte d iverse. Furono detta te , immagino, sia da unaleg ittima inquietud ine sia da l desiderio: p rima da 15 a 20minuti, poi 30 minuti, infine da 30 a 45 minuti. Ora, non hoancora incominc ia to a sfiora re, tanto c rudele l'ec onomia d iun simile d isc orso, il tema del deb ito c he m i leg a a voi, a llac itt e a lla universit d i Franc oforte, a ta nti co lleg hi e amic i (inparticolare i professori Haberma s e Honneth), a tutti coloro e atutte c oloro c he a Francoforte e in questo p aese m iperdoneranno d i nom inarli solo c on una nota c ursoria (17).Sono tanto numerosi, i traduttori (a c om inc iare da Stefa nLorenzer, c he oggi q ui), g li stud enti, g li ed itori c he mi hannogi offerto la grazia della loro osp ita lit , da l 1968, nelleuniversit d i Berlino , di Freiburg-im-Breisgau, di Heidelberg, d iKassel, di Boc hum, di Sieg en e sopra ttutto d i Franc oforte, per

    tre volte, e a nc ora l'anno sc orso, in oc c asione d i c onferenzesull'universit , d i un sem ina rio c om une c on Jrgen Hab ermas og i , nel 1984, d i un grande c onvegno su Joyc e.Prima d i p rec ip ita rmi verso la c onc lusione, non vogliod imentic are n il fic hu nel sog no d i Benjamin, n l'ind ic e d iun lib ro virtua le su questo p remio Ad orno, un lib ro e un p remiod i c ui non spero p i d i essere c apac e e deg no, un giorno. Viho p arla to d i lingua e d i sog no, po i d i una lingua sog nata ,quind i d i una lingua d i sog no, la lingua c he si sog na d i parla re,

    e ora ec c ovi la lingua del sog no, direb be Freud .

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    Non vi infligger una lezione d i filolog ia , di sem antic a o d ipragmatica.Non seguir le deriva zioni e g li usi d i questa straord ina ria

    parola , fic hu. Signific a c ose d iverse sec ondo c he va lgac ome nom e o c om e a ggettivo. Il fic hu, ed il senso p ima nifesto nella frase d i Benjam in, designa appunto unosc ia lle, il tag lio d i stoffa c he una donna pu mettersi, di fretta ,sulla testa o intorno a l c ollo. Ma l'ag gettivo fic hu denota ilma le: quanto c attivo, pe rduto, conda nnato.Un g iorno d el settem bre 1970, vedend o venire la morte, miopadre, ma la to , mi confid: Je suis fichu. Se oggi vi ind irizzoun d isc orso tanto one irofiliac o, c he il sog no l'elemento p i

    acc ogliente per il lutto , la possessione, la spettra lit d i tutti glisp iriti e per il rito rno dei fanta smi (per esem pio, di quei padriadottivi c he sono sta ti pe r no i, con a ltri e fin ne i loro d issensi,Ad orno o Benjamin, e fo rse Ad orno p er Benjamin). Il sogno anc he un luogo osp ita le per l'esigenza d i g iustizia cos comeper le pi invincibili speranze messianiche. Per fichu, talvoltain franc ese si dice anc he foutu, parola c he si lasc iaintend ere sia nel reg istro esc a tolog ic o della fine o della mo rtesia nel registro sc a to log ic o della violenza sessua le. Ta lvo lta siinsinua l'ironia: Il s'est fichu de quelqu'un signific a : ha presoin g iro qua lc uno , non lo ha p reso sul serio o non si assunto lesue responsab ilit ne i suo i c onfronti.Benjamin inizia c os la lunga let tera , che dunque sc rive infrancese a Grete l Ad orno, il 12 ottob re 1939, da un c amp o d ilavora to ri volonta ri nella Nivre: Sta notte ho fa tto sulpaglieric c io un sogno d i una ta le b ellezza c he non resisto a llavog lia d i rac c ontarlo a te (...) uno d i quei sog ni c he ho forse

    og ni c inque anni e c he sono ric ama ti intorno a l mo tivo d el"leg gere". Tedd ie si ric order del ruolo d i quel mot ivo nelle mieriflessioni sulla c onosc enza.Messaggio destinato a Ted d ie, dunque ad Adorno, ma rito d iGretel.Perch Ben jamin rac conta quel sog no a lla moglie e non a lmarito?Perch q uattro a nni p rima, sc rivend o a Gretel Ado rno (18)c he Benjam in rispond e a delle c ritic he un p o' a utorita rie e

    paterne c he Ad orno, come ac c adeva spesso, gli aveva

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    rivolto in una lette ra (19), per l'appunto a p rop osito d el sog no,del rapporto tra le figure oniric he e l'immagine d ia let tic a.Lasc io in sonno questo formic a io d i p rob lem i.

    Il lungo rac c onto c he seg ue rime tte in sc ena ( la miaselezione interpreta tiva) un vec c hio c appello d i pa glia, unpanama c he Benjam in aveva e red ita to d a suo padre e c herec ava, nel suo sog no, un largo tag lio nella parte superiore,c on delle tracc e rosse sui bordi del tag lio, poi delle d onne,una delle q uali si oc cupa d i gra folog ia e tiene in ma noqualc osa c he Benjam in a veva sc ritto. Lui si avvic ina e, d ic e:Qua nto vid i era una stoffa c op erta d i imm agini e i c ui solielementi grafic i che riusc ii a d istinguere erano le parti superiori

    della lettera D le c ui lunghezze a ffusolate rivelavano unaasp irazione estrema verso la sp iritua lit . Ino lt re q uesta partedella lette ra aveva un bordo b lu, c he si gonfiava sul d iseg noc ome se fosse a gita to da lla b rezza . Era la sola c osa c hepotessi "leg gere" (...) Per un momento, la c onversazione ruotintorno a quella sc rittura (...) a un certo punto d ic evotestua lmente : "Il s'ag issa it de c hanger en fic hu une posie" (Eshandelte sic h d arum, aus einem Ged ic ht e in Ha lstuc h zumac hen). (...) Tra le d onne c e n'era una , bellissima, c oric a ta inun letto . Sentend o la mia sp ieg azione eb be un mo to b revecome un fulmine . Sc ost un poc o la c op erta c he la c op rivanel letto (...). E non p er mostrarmi il suo c orpo, bens il disegnodella c op erta , c he a vreb be d ovuto offrirmi una figuraanalog a a quella c he a vrei dovuto "sc rivere", tanti anni fa, perfarne dono a Dausse (...).Fa tto quel sog no, non ho potuto riaddormentarmi per ore. Erad i felic it .

    Ed per farti cond ividere q uelle ore c he ti sc rivo.Si sogna sempre ne l p roprio letto?, c hied evo incominc iando.Dal suo c amp o d i lavorato ri volonta ri, Benjam in sc rive a GretelAd orno c he g li era c apita to d i sog nare, nel letto suo d i lui, unadonna c oric ata in un letto, una donna bellissima c heesib iva per lui il d iseg no della sua c operta. Il diseg no rec ava ,c ome una firma, o una g lossa , la sua gra fia , di lui, Benjamin. Sipu sem pre spec ula re sulla D che Benjamin trova sul fic hu. forse l'inizia le d el Dottor Dausse, c he una volta l'aveva c ura to

    dal pa ludismo e c he, nel sog no, aveva dato a una d elle sue

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    donne qualc osa c he Benjam in d ic e d i aver sc ritto. Nellalette ra , Benjamin mette tra virgolet te le p arole leg gere esc rivere. Ma la D pu anc he essere, tra a ltre ipotesi, tra a ltre

    inizia li, la p rima lettera d i Det lef. A vo lte Benjamin si firmavafamilia rmente le sue let tere Detlef. Era anc he un nome c heusava in c erti suoi pseud onimi, come Detlef Holz, sop rannomepolitico c on c ui firm, emigra to in Svizzera , nel 1936, un lib roanc h'esso e p isto la re, Deutsc he Mensc hen (20). Firmavasem pre c os le sue lettere a Grete l Ad orno, e a volte p rec isavaDein a lter Detlef. Insieme letta e sc ritta da Benjamin, la Dra ffigurereb be a llora l'inizia le della sua firma, com e se Detleflasc iasse sottintend ere: Je suis fic hu, persino, da l campo d i

    lavorato ri volonta ri, me no d i un anno p rima del suic id io, com eogni morta le c he d ic e io, nella sua lingua d i sogno: Io, D,sono fottuto. Meno d i un anno prima del suic id io, qualc heme se p rima d i ringrazia re Adorno d i avergli fa tto , da NewYork, g li auguri per il suo ultimo c omplea nno, c he e ra sta toanc he, com e il mio, un 15 lug lio, Benjam in aveva sog nato,sapend olo senza saperlo, qua lc he geroglifico p oe tic o eprem onitore: Io, D, sono d 'ora in avanti que l c he si c hiamafichu. Il firmata rio lo sa , lo d ic e a Grete l, e il tut to si pu d ire,sc rivere e leggere, e firmare c os, in sogno, e dec ifrare, solo infranc ese: La phrase q ue j'a i d istinctement p rononc [sic ] versla fin d e c e rve se trouva it tre en fran a is. Ra ison doub le dete faire c e rc it dans la mme langue (21). Nessunatraduzione , in senso c onvenziona le, ne rend er m ai c onto, unc onto c om unic ab ile in modo trasparente. In francese, lastessa persona pu essere, senza c ontradd izione e ne llo stessomo mento, b ien fichue e ma l fichue (22). Per, nel rispetto

    deg li id iom i, un certo passaggio d idattico possib ile, persino richiamato, ric hiesto, universa lmente desiderab ile apartire dall' intraducibile. Per esempio, in una universit o inuna c hiesa in un g iorno d i prem iazione. Sopra ttutto se non siesc lude c he in questo c olpo d i dad i abbia g ioc a to - me losuggerisce Werner Hamac her - il nom e d ella p rima m og lie d iWalter, e a nc ora q uello d i sua sorella , allora m olto ma la ta :Dora, in grec o la pelle sc ortic a ta , inc isa o lavo ra ta .Per tog liere del tutto il sonno a Benjamin, questo sogno

    sem bra resistere a lla leg ge e nunc ia ta da Freud. Durante

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    tutta la dura ta d el sog no, pretendeva un altro emigra toeb reo, sapp iamo con c ertezza c he sog niamo, cos c omesapp iamo c he dormiamo (wir den ganzen Sc hlafzustand

    ber ebenso sic her wissen, das wir trumen, wie wir es wissen,das wir sc hla fen). Il desiderio ultimo del sistema c he reg nasovrana mente sull'inc onsc io, il desiderio d i dormire, ildesiderio d i ritira rsi nel sonno ( ...w hrend sic h d asherrsc hende System auf d en Wunsc h zu sc hla fenzurc kgezog en ha t (23)...).Da d ec enni, sento in sogno q uelle c he si c hiamano voc i. Avolte sono voc i amic he, altre volte no. Sono voc i in me. Tuttemi sembrano d ire: perc h non ric onosc ere, c hia ramente e

    pubb lic amente, una volta per tutte, le a ffinit fra il tuo lavoroe q uello d i Ad orno, e per d ir tutto il tuo d eb ito c on Ad orno.Non sei un ered e d ella sc uola d i Franc oforte? In me e fuori d ime , la risposta rima rr sem pre c om plic a ta , certo, e in p artevirtua le. Ma d 'ora innanzi, e anche p erc i vi d ic o ancoragrazie, non p otr p i fa r finta d i non sentire le voc i. Se ilpaesaggio d elle influenze, delle filiazioni o delle ered it ,anc he delle resistenze, rimarr sempre tormenta to, lab irinticoo a b issa le, e fo rse in questo c aso p i contrad d itto rio esovrad ete rmina to c he mai, og gi sono felic e, grazie a voi, d ipote re e dove re d ire s a l mio d eb ito c on Adorno, e a p ititoli, anche se non sono c apac e d i rispond ere e d irisponderne.Per me ttere in modo minima mente dec ente la mia gra titud inea l livello d i quanto m i d a to, c io un seg no d i fiduc ia el'asseg nazione d i una responsab ilit , per rispondergli e perc orrispondergli, avrei d ovuto vinc ere due te nta zioni.

    Chied end ovi d i perdona rmi un dopp io sc ac c o, vi d ir, a mo 'd i denegazione, quello c he a vrei voluto non fa re o c he d ovreinon fa re.Si sareb be d ovuto evitare da un la to q ualsiasi com piac ime ntonarc isistic o e da ll'altro la sopravva luta zione o lasovra interpretazione - filosofic a , storic a , politic a - dell'eventocui, tanto generosamente, mi assoc ia te og gi, me, il miolavoro, persino i pa esi, la c ultura e la lingua in c ui si rad ic a lamia modesta storia , o d i c ui si nutre, pe r infed ele e margina le

    che resti. Se un giorno scrivessi il libro che sogno per

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    interpretare la storia , la possib ilit e la grazia d i questo p rem io,esso c omprend erebbe a lmeno sette cap ito li. Ec cone , nellostile d i un te leprogramma, i titoli provvisori: 1. Una sto ria

    c ompa ra ta della ered it francese e tedesc a d i Hegel e d iMa rx, il riget to , c om une ma quanto d iverso, dell'idea lismo esop ra ttutto d ella d ia lettic a spec ula tiva, p rima e dop o laguerra.Questo c apitolo, di circ a 10mila pagine, sareb be d ed ic a toa lla d ifferenza tra c ritic a e dec ostruzione , sop ra ttuttoa ttraverso il c onc etto d i neg azione dete rminata , disovranit , di tota lit e d i d ivisib ilit , di autonomia , di fetic ismo(compreso q uello c he Ad orno chiama , a rag ione, il feticismo

    del c onc etto d i cultura in una c erta Kulturkritik (24)),a ttrave rso i conc etti, diversi, di Aufkl rung e d i Lumires, comed iba ttiti e frontiere a ll'interno d el ca mp o tedesc o ma anc hea ll'interno d el camp o franc ese, visto c he questi due insiem isono ta lvolta p i ete rog enei d i quanto non si c red a entro ic onfini naziona li, il che c om porta non poc he illusionip rospettic he. Per mettere a tac ere il narc isismo, passer sot tosilenzio tutti g li sc arti de lla mia non-ap partenenza a llac osiddetta c ultura franc ese, spec ie universita ria , in c uiperaltro so d i rientrare, il c he d ec isamente c om plica trop po lec ose p er il b reve d isc orso c he voglio ind irizzarvi.2. Una storia c om para ta , nelle traged ie p olitic he d ei duepaesi, della ric ezione e della ered it d i Heideg ger. Anc he l, inun 10mila pagine su questo p unto dec isivo, ric orderei quelloc he a vvic ina e d istingue le stra teg ie, cerca ndo d i seg na la re inc he c osa la mia , c he a lmeno a ltrettanto retic ente c hequella d i Adorno, e c omunque rad ic a lmente dec ostruttiva,

    passa per una via d iversa e rispond e a tutt 'altre esigenze.Dovremmo c ontem poraneamente reinterpreta re, su ambo iversanti, le ered it d i Nietzsc he e d i Freud , e a nc he, se osassisp ingermi sin lagg i, d i Husserl, e p ersino, osand o anc or p i, d iBenjamin. (Se Grete l Ad orno vivesse a nc ora , le sc riverei unalet tera c onfidenzia le sui rapporti tra Ted d ie e Detlef. Lec hied erei perc h Benjamin non a bb ia p remio (25), e lametterei a parte delle mie ipotesi in materia ).3. L'inte resse per la psic oana lisi. Largamente estraneo a i filosofi

    della universit tedesc a , fu cond iviso c on Ad orno da quasi

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    tutt i i filosofi franc esi de lla mia generazione o d i que llaimm ed ia tamente prec ed ente . Tra l'altro, b isog nerebbeinsiste re sulla vigilanza politica c he, senza rea ttivit n

    ing iustizia , si dovreb be eserc ita re ne lla lettura d i Freud . Misareb be p iac iuto intrec c ia re il passo d i Minima Mora liaintito la to Al d i qua del princ ip io d i p iac ere c on q uanto hoc hiama to rec enteme nte l'Al d i l dell'al d i l del princ ip io d ipiacere (26).4. Dop o Ausc hwitz: c he signific hi quel nome, qua li che sianosta ti i d iba ttiti aperti da lle p resc rizioni di Ad orno in p roposito(non posso a na lizzarle q ui, sono trop pe, d iverse e complesse),che si sia o m eno d 'ac cordo c on lui; in og ni c aso, il merito

    innegab ile d i Ad orno sta to d i aver ric hiama to ta ntipensato ri, sc rittori, p rofessori o artisti alla loro responsab ilit d ifronte a c i d i cui Ausc hwitz deve rimanere sia l'insostituibilenome p rop rio sia la me tonimia.5. Una sto ria d ifferenziata delle resistenze e d ei ma lintesi (sto riala rgamente p assa ta , da un po ', ma forse non ancoraoltrep assata ) tra , da una parte, pensatori tedesc hi c he sonoanc he per me amic i rispet ta ti, vog lio d ire Hans-Ge orgGadamer (27) e Jrgen Habermas, e d a ll'altra i filosofi franc esidella mia generazione . In quel cap ito lo, c erche rei di mostra recome, ma lgrado le d ifferenze tra questi due g rand i d iba ttiti, ima lintesi ruotano sem pre a tto rno a lla interp retazione e a llapossib ilit del ma linteso, d el c onc etto d i malinteso, e d id issenso, dell'altro e della singola rit dell'evento ; ma a llora d ic onseg uenza anc he della essenza dell'id ioma, dell'essenzadella lingua, di l da l suo innegab ile e nec essariofunziona me nto, di l da lla sua intellig ib ilit c om unic a tiva . I

    ma lintesi in p roposito sono passati, passano anc ora a voltea ttraverso deg li effe tti id iomatic i c he non sono solo linguistic i,ma trad iziona li, na ziona li, istituziona li - a vo lte a nc heid iosinc ratic i e p ersona li, consc i o inc onsc i. Se questi malintesisul ma linteso oggi sembrano p lac arsi, se non p roprio d issiparsitota lmente, in una a tmosfera d i amichevo le c onc iliazione,b isog na non solo rend ere oma ggio a l lavoro, alla lettura , allabuona fed e, all'am ic izia degli uni e deg li a ltri, spesso dei p ig iovani filosofi di questo paese. Bisogna tener c onto della

    c rescente c osc ienza d i responsabilit politic he da

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    cond ividere d i fronte a ll'avvenire, e non solo d ell'Europa:d isc ussioni, deliberazioni e d ec isioni po litic he, ma anc hesull'essenza del politico, sulle nuove strateg ie da inventa re, sui

    partiti da prendere in comune c irc a una log ic a ma anchec irca le a porie d i una sovranit (sta ta le o meno) c he non sipu n ac c red ita re n semplic emente sc red itare, di frontea lle nuove forme del c ap ita lismo e d el merc a to mond ia le, difronte a una nuova figura o p ersino a una nuova c ostituzionedell'Europ a c he dovrebbe, per fed ele infed elt, essere d iversada c i c he sta to rappresenta to da lla varie c risi dello sp iritoeurop eo d iagnostic a te in questo sec olo - ma anc he d iversada un Super Stato, semplic e c onc orrente ec onomic o deg li

    Sta ti uniti o d ella Cina . La da ta dell'11 set tembre c e loric orda va, p iuttosto c he a nnunc iarlo a New York o aWashington: ma i le responsab ilit a questo rigua rdo sono sta tep i singola ri, pi ac ute, pi nec essarie. Mai sta to p i urgenteun a ltro pensiero d ell'Europ a. Imp eg na una c ritic adec ostruttiva , sneb b ia ta , sveg lia , vig ile, a ttenta a tutto c ic he, attraverso la stra teg ia p i ac c red ita ta e m eg lioleg ittimata delle reto ric he p olitic he, de i poteri med ia tic i eteletec nolog ic i, dei moviment i d 'op inione spontanei oorganizzati, unisce il politico alla metafisica, alle speculazionicapitalistiche, alle perversioni del sentimento religioso onaziona listic o, a l fanta sma della sovranit . Fuori d'Europa maanche in Europ a. Da ogni la to. Devo d irlo m olto in fretta maoso a ffermarlo ferma mente: in questo c rimine, non c red oall'innoc enza politica d i nessuno. E se la mia c ompassionepolitic a per tutte le vittime innoc enti illimitata , p erch nonsi ferma a c oloro c he ha nno trova to la morte l'11 set tem bre

    negli Sta ti uniti. Ec c o la mia interpretazione d i c i c hedovreb be essere c i c he da ieri, sec ond o la parola d 'ord inedella Casa bianca, si chiama giustizia infinita (infinite justice,grenzenlose Gerec htigkeit): non d isc olparsi de i prop ri torti edeg li errori della p rop ria politic a , nep pure q uando se nepaga, fuori d i qua lsiasi prop orzione, il pi te rrib ile prezzo.6. La questione d ella lettera tura , l dove ind issoc iab ile d a lp rob lema della lingua e delle sue istituzioni, g ioc herebbe unruolo d ec isivo in questa storia . Ci che ho c ond iviso p i

    fac ilme nte con Ad orno, per non d ire c he ho ric evuto d a lui,

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    c om e a ltri filosofi franc esi seb bene in modo a nc ora d iverso, l'interesse per la let tera tura e per quanto essa pudec entra re, co me le a ltre a rti, in modo c ritic o, nel c amp o

    della filosofia universita ria . Anc he q ui b isognereb be tenerc onto, da una p arte e d a ll'a ltra del Reno, della c omunanza d iinteressi e d ella d ifferenza dei corpo ra letterari, ma anc hemusica li e p itto ric i imp lic ati, sino a l c inema, restando a ttentia llo sp irito d i c i c he Kand insky, c itato d a Adorno, c hiama va,senza gerarchizzare, Farbtonmusik o colore sonoro. Il chemi porterebbe a una storia della lettura rec ip roc a , p rima edop o la guerra , dentro e fuori dell'universit , a una polito log iadella t raduzione , dei rapporti tra m erca to c ultura le

    dell'ed itoria e universit ec c . E b isognereb be farlo in uno stilea volte m olto vic ino a quello d i Adorno.7. Vengo infine a l c ap itolo che mi fareb be p i piac eresc rivere, perc h seg uireb be la p ista meno b a ttuta, ma c he a imiei oc c hi tra le p i dec isive ne lla let tura a venire d i Ad orno.Si tra tta d i c i c he si c hiama , co n un singolare genera le c hemi ha sem pre sc ioc c a to, l'Anima le. Come se ce ne fosse unosolo. Riferend omi a molti abbozzi e spunti di Adorno p oc orilevati, nel lib ro c he ha c om posto neg li Sta ti uniti c onHorkheimer, Dialektik der Aufklrung. PhilosophischeFragmente , o ne l suo Beetho ven, Philosophie der Musik (28),c ercherei d i mo stra re (ho g i tentato d i farlo a ltrove ) che l c isono premesse d a sviluppare c on g rande p rudenza, equantomeno i barlumi di una rivoluzione pensante e a ttiva d ic ui abbiamo b isog no, nella c oa b itazione c on q ueg li a ltriv ivent i c he si c hiama no anima li. Ad orno ha c ap ito c hequesta nuova ec olog ia c ritic a - d irei, p iuttosto, dec ostruttiva

    - , doveva op porsi a due forze tem ib ili, spesso c ontrapposte,ta lvolta a llea te.Da una parte, que lla della p i po tente trad izione idea listic a eumanistica della filosofia . La sovranit o il dominio (Herrsc ha ft)dell'uomo sulla na tura in rea lt d iret ta c ontro g li anima li(Sie ric hte t sic h gegen d ie Tiere), p rec isa Ad orno. Rimproverasop ra ttutto a Kant, c he ta nto rispetta da un a ltro p unto d ivista , d i non lasc ia r spazio, nel suo c onc etto d i d ignit (Wrde)e d i autonomia dell'uomo, ad a lc una com passione (Mitleid)

    tra uomo e anima le. Nulla p i od ioso (verhasster) pe r l'uomo

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    kantiano, d ic e Adorno, del ric ordo d i una som ig lianza o d i unaaffinit tra l'uomo e l'anima lit (d ie Erinnerung an d ieTierhnlic hkeit des Mensc hen). Il kant iano ha solo od io per

    l'anima lit dell'uom o. Il suo tab l. Adorno p arla d iTabuirung, e d i c olpo parte p er la tangente : per un sistem aidea listico, g li anima li svo lgerebbero virtua lmente lo stessoruolo degli ebrei per un sistema fascista (Die Tiere spielen frsidea listisc he System virtue ll d ie g leic he Rolle wie d ie Jud en frsfaschistische). Gli animali sarebbero gli Ebrei degli idealisti,c he a llora non sarebbero c he fasc isti virtua li. Il fasc ismoinc om inc ia quando si insulta un a nima le, o add irittural'anima le nell'uomo. L'idea lismo autentico (ec hter Idea lismus)

    c onsiste nell'insulta re l'animale nell'uomo, o nel tra tta re l'uomoda animale. Ad orno p arla due volte d i insulto (sc himp fen).Ma d 'altra parte, sull'a ltro fronte, uno dei tem i d i unframmento, l'uomo e l'anima le, nella Dia lektik der Aufkl rung(29), b isognerebb e c ombattere l'ideo log ia c he si oc c ultanell'interesse to rb ido c he i fasc isti, i na zisti e il Fhrer hannoparso m anifesta re, a l c ontrario, ta lvolta sino a lveg etarianesimo, per g li animali.I sette c ap ito li di questa storia d i c ui sogno, si sc rivono g i , nesono c erto. Quanto og gi cond ivid iamo sic uramente lodimostra.Queste guerre e questa pace avranno i loro nuovi storic i, i loronuo vi nuovi sto ric i, e anc he i loro Histo rikerstreiten, i loroc onflitti tra storic i. Ma non sapp iamo c om e e su qualesupporto, su q ua li veli e p er qua le Sc hleierma c her (30) d i unaermeneutica a venire, su qua le te la e su qua le fichu w orldwide web si ac canir domani l'artista d i questo intrec c io

    (hyphantes d ireb be il Pla tone d el Politic o).Non saprem o mai, noi, su qua le fic hu web un Web er (31) avenire intend er seg nare o inseg nare la nostra storia .Nessun meta linguaggio storic o p u testimonia rnenell'elemento trasparente d i un q ualc he sapere a ssoluto.Ce lan: Niem and zeug t fr den Zeug en (32) Vi ring razioanc ora per la vostra pazienza.

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    note:

    (1) Nato nel 1892 da una famiglia eb rea tedesca a ssimilata,Walter Benja min, dop o studi d i filosofia, letteratura tedesca estoria dell'arte, pubblica il suo p rimo sag gio su Goe the nel1924. L'anno prima , era entrato in conta tto con Theodor W.Adorno e con l'Istituto d i ricerca soc iale d i Francoforte.Cronista e saggista, Benjamin collabora c on la FrankfurterZeitung e la Literarische Welt. Soggiorna a Mosca nel 1926-27.Dal 1933, em igra in Franc ia e stringe amic izia c on a ltri esulicom e Hannah Arendt, Herma nn Hesse e Kurt Weil. Minacc iato

    di essere c onseg nato a lla Gestap o, si suic ider nel 1940. I suoisag gi princ ipali saranno rac colti e pubblica ti nel dop oguerra.N.d.r.

    (2) Vale infatti anc he p er fottuto, perc i si preferito tenerlonell'originale. N.d.t.

    (3) Nato nel 1903 da padre ebreo e d a madre cattolica,Theodor W.Adorno studia filosofia, musica e p sicolog ia. Dopo a verab ba ndonato la c omposizione musica le (ma non lamusicolog ia, cui si dedicher sino alla morte), sc rive dei primitesti che rivelano l'atteggiamento di Walter Benjamin:ap plica re il ma rxismo alla c ritica de lla c ultura.Ad orno si esilia ne l 1934 in Inghilterra, po i nel 1938 negli Statiuniti, dove prosegue le p roprie ricerc he c on i membri, ancheloro esuli, dell'Istituto per la ric erca soc iale d i Franc oforte.

    Diventa c ond irettore del progetto d i ricerca sullad isc riminazione soc iale a ll'Universit della California aBerkeley. In questi anni, sc rive, c on Max Horkheimer, un librocapitale: Dialettic a de ll'illuminismo.Nel 1949 torna a Franc oforte e ric ostruisc e l'Istituto per laricerca soc iale c he, con il nome di Sc uola di Franc oforte,contribuir a l rinnovam ento intellettuale d ella Germa niafed erale del dopoguerra - ne d iverr d irettore nel 1958.Succ essivamente pubb lic a Filosofia della musica m oderna

    (1949), La personalit autoritaria (1950), Minima Moralia

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    (1951), Dissonanze (1956). Dialettica negativa (1966), c riticadel razionalismo illuminista, seg uita da Dialettica epositivismo in soc iolog ia (1969), in cui dibatte con Karl Pop per

    sul metodo dia lettico e le sc ienze soc iali. Considerato unradicale, tuttavia non sosterr il movimento studentesco. Il 6agosto 1969 muore per una c risi ca rdiac a.N.d.r.(4) Minima Moralia, Suhrkamp, Franc oforte, (1951, 1973), p.143; trad. it. di R. Solmi, introd. di L. Ceppa, Einaud i 1979, p.127.

    (5) Profilo di Walter Benjamin, in Th. W. Adorno, Prismi. Saggi

    sulla c ritic a della c ultura, trad. it. d i C. Maino ldi, Einaud i, 1966,(6) Articolo c ui Adorno fa riferimento nel medesimo testo.Pubblicato ne lla Neue Rundschau, trattava , tra l'a ltro, de lsurrealismo.

    (7) Ibidem.

    (8) Auf die Frag e: Was ist deutsc h, in Stichworte, KritischeModelle 2. Suhrkamp, l965, p. 102 ss.; tr. it. Parole c hiave,Sug ar 1974,(9) lo spec chio per farsi la b arba, N.d.t.

    (10) Minima Moralia, Suhrka mp, l973, pp . 141-2; trad. it. op .c it., p. 125.

    (11) Ibidem, pp. 125-126.

    (12) Wiesegrund, N.d.t.

    (13) Nato nel 1929, Jrgen Habermas ha studiato filosofia,storia e soc iolog ia. Nel 1956, entrato ne ll'Istituto per laricerca soc iale d i Franc oforte. Assistente di Theod or W.Adorno, ha p oi insegnato a Heidelbe rg e Franc oforte, quindidiretto l'Istituto Max Plank a Starnberg prima di tornareall'universit di Francoforte. Ha pubblicato in partico lare:Storia e c ritica dell'op inione pubblica (1962), Teoria e prassi

    (1963), Log ica delle sc ienze soc iali (1967), Conoscenza e

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    interesse (1968), Tec nica e sc ienza com e ideologia (1968), Lac risi de lla raziona lit nel c apitalismo m aturo (1973), Per laricostruzione del materialismo storico (1976), Teo ria d ell'agire

    com unicativo (1981), Fatti e norme. Contributi a una teoriadisc orsiva d el d iritto e della d em oc razia (1996). N.d.r.

    (14) Jrgen Habermas, Philosop hisc h-politisc he Profile,Suhrkamp, l971.

    (15) Gergo de ll'autenticit.

    (16) Stichworte, Kritisc he Modelle 2, op . c it. p. 111-2.

    (17) La traduzione tedesca del testo c omportava la lunga listade i traduttori, colleghi e amici tedesc hi c he Jacques Derridateneva a ringraziare. N.d.r.

    (18) Lettera del 16 agosto 1935.

    (19) Lettera del 2 agosto 1935.

    (20) Suhrkamp, 1962; trad. it. Uom ini tedesc hi. Una sc elta d ilettere, Milano, Ad elphi 1979.

    (21) La frase c he ho pronunc iato distintamente verso la finede l sogno era in franc ese. A maggior ragione ti fac c io questoracc onto nella stessa lingua.

    (22) ben messa e messa male, N.d.t.

    (23) Die Traumdeutung , cap. VII, C. Fischer, l961, p. 464-465.

    (24) Cfr. l'inizio d i Critica della cultura e d ella soc iet,all'inizio d i Prismi, op. c it.(25) La parola francese p rix corrisponde a i termini ita lianipremio e prezzo, N.d.t.

    (26) Si ved a J. Derrida , Etats d 'm e d e la psyc hanalyse,Ga lile, Parigi, 2000.

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    (27) Nato nel 1900, Hans-Georg Gadamer disc ute la sua tesisotto la d irezione di Martin Heideg ger nel 1929.Successivam ente, inseg na a Marburgo, po i a Lipsia (dove

    diventa rettore), a Franc oforte e a Heidelbe rg (dove succ edea Jaspers). Nel 1953, fonda la Philosophische Rundschau. Nel1960, pubb lica Verit e metodo. Ha anc he fondatol'Assoc iazione internazionale per la promozione deg li studiheg eliani, che ha presieduto sino al 1970. Diventato nelfrattempo p rofessore em erito, continua a inseg nare e, nel1972, assume la p residenza d ell'Acc adem ia delle sc ienze d iHeidelberg. Le sue opere c omplete sono state pubb licate da l1985 al 1995. N.d.r.

    (28) Suhrkamp, l993, p. 123-124.

    (29) M. Horkheimer - Th. W. Adorno Dialektik der Aufklrung ;trad.it. di L. Vinc i, Dialettica dell'illuminismo, Torino, Einaudi 1976,pp. 262-271.

    (30) Friedrich Daniel Ernst Schleiermacher (1768-1834), teoricodell'ermeneutic a romantica; ma, a lla lettera, Sc hleier (veli)macher (fabbricante), N.d.t.