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ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico 2009 - 2010 Appunti delle lezioni Lezione n.14 La scienza non esclude gli errori; anzi, talora sono proprio questi a portare alla verità. (Jules Verne) 1

ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico 2009 - 2010

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ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico 2009 - 2010. Appunti delle lezioni Lezione n.14 La scienza non esclude gli errori; anzi, talora sono proprio questi a portare alla verità. (Jules Verne). L’EFFETTO DISTRETTO ESISTE ANCORA?. - PowerPoint PPT Presentation

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Diapositiva 1

ECONOMIA DEL TERRITORIOanno accademico 2009 - 2010

Appunti delle lezioniLezione n.14La scienza non esclude gli errori; anzi, talora sono proprio questi a portare alla verit.(Jules Verne) 11LEFFETTO DISTRETTO ESISTE ANCORA? Il mutamento del contesto competitivo internazionale sta avendo effetti rilevanti sullindustria italiana, spingendo le imprese a ridisegnare le proprie strategie e il proprio posizionamento sui mercati di sbocco. La forte crescita delle quote di mercato dei paesi emergenti: Innalza le pressioni competitive.Ridisegna la struttura delle relazioni economiche internazionali.Modifica i rapporti tra imprese e amplia la frammentazione delle filiere produttive.22 Emergono nuovi percorsi tecnologici e di mercato, ed aumentano le probabilit, da parte dei soggetti innovatori di appropriarsi dei benefici delle innovazioni introdotte, attraverso i brevetti, i marchi, la creazione di reti commerciali e distributive su scala internazionale.La fase manifatturiera diviene sempre meno cruciale e acquisiscono centralit le funzioni immateriali, organizzative e/o manageriali. Il nuovo ambiente competitivo sta mettendo in discussione alcuni assi portanti del modello distrettuale italiano33La crescente appropriabilit ostacola il meccanismo di innovazione-imitazione caratteristico dellinterazione socio-economica distrettuale.La frammentazione delle filiere produttive spinge le imprese distrettuali ad internazionalizzarsi, aprendo allesterno le catene del valore, non solo negli anelli terminali.Possono modificare la trama delle relazioni infra-distrettuali, nel caso in cui i fornitori locali siano sostituiti da quelli esteri.44Linternazionalizzazione restringe il bacino locale di competenze manifatturiere.La maggiore apertura verso lesterno pu assottigliare la rete di relazioni sociali ed economiche, allinterno dei distretti.Vi dunque il rischio, con il venir meno delle relazioni di interdipendenza produttiva tipica dei distretti interrompendo il circolo virtuoso dei vantaggi competitivi (valori socio-culturali, competenze professionali, capacit imprenditoriali e organizzative)55Pu pertanto venir meno il cosiddetto effetto distretto, ovvero linsieme di fattori economici e sociali che hanno consentito alle imprese di ottenere performance superiori rispetto a quelle localizzate in altri contesti, grazie anche al virtuoso meccanismo di innovazione-imitazione che ha caratterizzato il tessuto competitivo distrettuale.66Questi cambiamenti possono avere ripercussioni rilevanti anche sul fronte finanziario inducendo un mutamento dei fabbisogni delle imprese. Il mantenimento di un buon equilibrio tra la durata delle fonti di finanziamento e quella degli impieghi richiede, infatti, un allungamento della scadenza dei debiti finanziari, visto il livello dei tempi di ritorno dei crescenti investimenti immateriali e non, posti a monte e a valle del processo produttivo. Pu cambiare, inoltre, anche il tipo di servizio richiesto ai soggettifinanziari.

77Le imprese infatti aumentano la richiesta alle banche di servizi non propriamente finanziari, che vanno dalla consulenza in campo di innovazione allo accompagnamento sui mercati internazionali.In questo nuovo contesto pu in parte affievolirsi il vantaggio localizzativo offerto nei distretti dalla banca locale88OBIETTIVO DELLO STUDIO VERIFICARE SE LE TRASFORMAZIONI IN ATTO STIANO O MENO CONDIZIONANDO LA CAPACIT DEI DISTRETTI DI OFFRIRE UN VANTAGGIO COMPETITIVO ALLE IMPRESE CHE VI OPERANO CAMPIONE 25.670 IMPRESE PERIODO 1991 2006 ANALISI ECONOMETRICA SU OTTO CAMPIONI:Variazione % del fatturato;Margini (MON in % del fatturato);Tasso di rotazione del capitale investito;Intensit di capitale (capitale investito per addetto);Integrazione verticale (valore aggiunto in % del fatturato);Produttivit del lavoro (valore aggiunto per addetto);ROI;Propensione allexport.99EVOLUZIONE DEL FATTURATO10

10 COMMENTO all evoluzione del fatturato Nei primi anni novanta le imprese distrettuali hanno messo a segno una crescita superiore a quella delle altre; In seguito tale vantaggio si affievolito;Nella seconda met degli anni novanta le imprese distrettuali si dimostrano pi sensibili alle varie fasi del ciclo economico.

1111EVOLUZIONE ESPORTAZIONI A CONFRONTO12

12 COMMENTO al confronto sullevoluzione delle esportazioni Levoluzione del fatturato rispecchia i risultati delle imprese distrettuali sui mercati internazionali;Il fenomeno sembra dovuto al fatto che le imprese distrettuali abbiano maggiormente approfittato della svalutazione della valuta italiana.

1313PROPENSIONE ALLEXPORT IMPRESE ESPORTATRICI14

14EVOLUZIONE DEL ROI VALORI MEDIANI15

15TASSO ROTAZIONE CAPITALE INVESTITO (fatturato/capitale investito)16

16PRODUTTIVITA DEL LAVORO (migliaia di per dipendente )17

17ANALISI DELLA REDDITIVITA GESTIONEQuale indicatore si usa il ROI (Return On Investment)Roi = EBIT (Margine Operativo Netto) Capitale Investito Lindice individua la redditivit del capitale investito attraverso la gestione tipica dellimpresa si pu anche scrivere:Roi = Margine operativo netto = Mon * Fatturato Capitale investito Fatturato Capitale investito

1818EVOLUZIONE DEL ROI (valori mediani)19

19COMMENTO allevoluzione del ROI Dal presente confronto emerge che, nella prima met degli anni novanta, le imprese distrettuali hanno ottenuto migliori risultati in tema di redditivit industriale. POSSIBILE CAUSA: Maggior efficienza del ciclo produttivo che incrementa il grado di rotazione del capitale in considerazione della frammentazione del processo produttivo che consente il maggior sfruttamento del capitale investito

2020Segue COMMENTO allevoluzione del ROI Diversamente nella seconda met degli anni novanta il vantaggio localizzativo sembra svanire ed emerge il fatto che le imprese distrettuali sembrano vivere con maggior intensit le fasi di ripresa e di rallentamento.Queste ultime fasi sembrano incidere maggiormente sulle imprese distrettuali (1998-99 crisi dei mercati asiatici ; 2003 2004 affermazione dei paesi emergenti e apprezzamento delleuro.La maggior sensibilit al ciclo economico probabilmente da ascriversi alla maggior elasticit della forma reticolare delle imprese distrettuali.2121TASSO ROTAZIONE CAPITALE INVESTITO (fatturato/capitale investito)22

22PRODUTTIVITA DEL LAVORO (migliaia di di valore aggiunto per dipendente)23

23INTENSITA DEL CAPITALE INVESTITO (migliaia di di capitale investito per dipendente)24

24GRADO DI INTEGRAZIONE VERTICALE Quale indicatore si usa il Rot Rot (AssetsTurnover)= ___Fatturato___ Capitale investito Mette in evidenza lefficacia dei fattori produttivi rispetto ai ricavi e sostanzialmente il grado dintegrazione verticale dellimpresa2525GRADO DI INTEGRAZIONE VERTICALE (valore aggiunto in % del fatturato)26

26MOL (EBITDA)/FATTURATO27

27MON (EBIT) / FATTURATO28

28Commento allandamento del MON (EBIT) /FATTURATODal confronto si evince che i margini in oggetto nei distretti si sono assottigliati nel tempo tra il 1996 e il 1999 e tra il 2002 e il 2006.Detti margini sono stati superiori nelle imprese isolate per cui sembra che le imprese distrettuali abbiano maggiormente subito le difficolt dellindustria italiana nella prima met degli anni duemila.2929LEVA FINANZIARIA (debiti finanziari in % debiti finanziari e patrimonio netto)30

30COSTO DEL DEBITO31

31DEBITI FINANZIARI VERSO BANCHE (in % debiti finanziari)32

32DEBITI FINANZIARI NON BANCARI (in % debiti finanziari)33

33DEBITI FINANZIARI VERSO BANCHE A BREVE (in % debiti finanziari bancari)34

34DEBITI FINANZIARI VS/ BANCHE A MEDIO-LUNGO TERMINE (in % debiti finanziari bancari)35

35IN CONCLUSIONELe imprese distrettuali presentano un livello superiore di leva finanziaria con un maggior ricorso al debito bancario.I vantaggi localizzativi sembrano svaniti e le imprese distrettuali vivono assai pi intensamente il ciclo economico.Lefficienza del tasso di rotazione del capitale ROT si affievolita.Il livello dei ROI a partire dal 2002 ha espresso un differenziale negativo per le imprese distrettuali ci pu essere ascritto a un debolezza del territorio nel settore terziario.

3636IPOTESI PER IL FUTURO POTRANNO I DISTRETTI CONTINUARE A RAPPRESENTARE UNO STRUMENTO PER SUPERARE I LIMITI DIMENSIONALI DELLE IMPRESE ITALIANE?

AVENDO RIGUARDO ALLE CARATTERISTICHE DEL NUOVO CONTESTO COMPETITIVO SI DOVREBBE CONCLUDERE CON UNAFFERMAZIONE NEGATIVA.

UNA RISPOSTA, ANCHE SE PARZIALE, SI PU FORSE TROVARE NEL DIFFERENZIALE DI PERFORMANCE TRA I DISTRETTI SPECIALIZZATI NELLE MEDESIME PRODUZIONI IN CUI IL DIVARIO SEMBRA DOVUTO A VANTAGGI LOCALIZZATIVI IN TERMINI DI COMPETENZE TERZIARIE E KNOW-HOW.

IL TERRITORIO OFFRE ANCORA ESTERNALITA SUL PIANO MANIFATTURIERO RICCO DI CAPITALE UMANO E SERVIZI AVANZATI ED DESTINATO A FAR EMERGERE VERE E PROPRIE IMPRESE FINALI.3737