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Filtro di Kalman Maria S. Greco Corso di Fondamenti di Radar Ing. delle Telecomunicazioni Novembre 2016

Filtro di Kalman di Kalman vettoriale • Il filtro di Kalman vettoriale è necessario per estendere i risultati a modelli di segnale ARMA e alla stima di segnali multidimensionali

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Page 1: Filtro di Kalman di Kalman vettoriale • Il filtro di Kalman vettoriale è necessario per estendere i risultati a modelli di segnale ARMA e alla stima di segnali multidimensionali

Filtro di Kalman

Maria S. Greco

Corso di Fondamenti di Radar

Ing. delle Telecomunicazioni

Novembre 2016

Page 2: Filtro di Kalman di Kalman vettoriale • Il filtro di Kalman vettoriale è necessario per estendere i risultati a modelli di segnale ARMA e alla stima di segnali multidimensionali

Modello del segnale

Il filtro di Kalman funziona anche con processi non stazionari, cioè se il

coefficiente a(n) varia con il tempo. Per semplicità supponiamo che il

segnale osservato sia stazionario, quindi a(n)=a

( ) ( ) ( 1) ( )s n a n s n w n= − +

( ) ( 1) ( )s n as n w n= − +

( ){ } 0E s n =2

221

ws a

σσ =−

w(n) rumore bianco di generazione. Se è Gaussiano, anche s(n) risulta

essere Gaussiano.

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Modello dell’osservato

c è una costante che dipende dal sistema di osservazione, v(n) rumore

bianco di osservazione a valor medio nullo e varianza

( ) ( ) ( )x n cs n v n= +

2vσ

Per implementare il filtro di Wiener si richiede che x(n) e s(n) siano

congiuntamente stazionari. Tale ipotesi non è necessaria per il filtro di

Kalman.

Se sia v(n) che w(n) sono Gaussiani, il filtro di Kalman lineare che

otteniamo è il filtro ottimo (tra tutti), nel senso che minimizza l’errore

quadratico medio

( ){ }22 ˆ( ) ( )E s n s nε = −

altrimenti è solo il filtro ottimo tra i lineari.

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Filtro di Kalman scalare

( )ˆ ˆ( ) ( 1) ( ) ( )s n n s n k n x nα= − +

Dimostriamo che la stima lineare ottima in media quadratica è data da:

Ciò equivale a calcolare le espressioni dei coefficienti α(n) e k(n) per cui

l’errore

( ) ˆ( ) ( )n s n s nε = −

è ortogonale ai dati (Principio di ortogonalità)( ),x j j n≤

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Filtro di Kalman scalare

( ) ( ){ } 0E n x nε =

Applichiamo la condizione di ortogonalità tra x(n) e , cioè:

Sostituiamo al posto di x(n) la sua espressione, per cui

Dove abbiamo posto , sostituito e

osservato che, poiché dipende linearmente dai dati,

( )nε

( ) ( ){ } ( ) ( ){ } ( ) ( ) ( ){ }( ){ }

ˆ( ) ( )

( ) ( ) 0

E n x n E n cs n v n E n cs n c n v n

cP n E n v n

ε ε ε ε

ε

= + = + +

= + =

( ){ }2( )P n E nε= ˆ( ) ( ) ( )s n s n nε= +( )s n ( ) ( ){ }ˆ 0E n s nε =

Dall’espressione precedente otteniamo per ora che

( ){ }( )( )

E n v nP n

c

ε= −

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( ) ˆ( 1) ( ) ( ) ( 1) ( ) ( )n as n w n n s n k n x nε α= − + − − −

Riscriviamo

e sostituiamolo nel calcolo del valor medio

( )nε

( ){ } ( ){ } 2( ) ( )( )( ) ( ) ( ) v

E cs n v n v nE n v nP n k n k n

c c c

ε σ + = − = =

( ){ }( )E n v nε

I primi due termini sono indipendenti da v(n) quindi il loro contributo è

nullo. Anche

( ){ }ˆ 1 ( ) 0E s n v n− =

poiché dipende solo dagli osservati (e quindi dal rumore) fino al

passo n-1. Quindi

( )ˆ 1s n −

da cui ricaviamo che

2

( )( )

v

cP nk n

σ=

Page 7: Filtro di Kalman di Kalman vettoriale • Il filtro di Kalman vettoriale è necessario per estendere i risultati a modelli di segnale ARMA e alla stima di segnali multidimensionali

Consideriamo ora le altre condizioni di ortogonalità tra x(j) e ( )nε

( ) ( ){ } ( ) ( ){ }ˆ0 ( )E n x j E s n s n x j con j nε = = − <

Con calcoli simili ai precedenti, possiamo scrivere

( ){ }( ) ( ) ( 1) ( ) ( 1) ( ) ( ) 0E s n n s n n n k n x n x jα α ε − − + − − =

( )( ) ( ) ( 1 ) ( )xs xs xR n j n R n j k n R n j con j nα− − − − = − <

{ } [ ]{ }( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )xs sR n j E s n x j E s n cs j v j cR n j− = = + = −

[ ][ ]{ } 2( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )x sR n j E cs n v n cs j v j c R n j− = + + = −

( )( ) ( ) ( 1 ) ( )s s sR n j n R n j ck n R n jα− = − − + −

Page 8: Filtro di Kalman di Kalman vettoriale • Il filtro di Kalman vettoriale è necessario per estendere i risultati a modelli di segnale ARMA e alla stima di segnali multidimensionali

Dal modello AR(1) si sa che

Sostituiamo nell’equazione precedente, si ottiene

( ) ( 1 )s sR n j aR n j− = − −

[ ]( ) 1 ( )n a c k nα = −

Sostituiamo questo risultato in ( )ˆ ˆ( ) ( 1) ( ) ( )s n n s n k n x nα= − +

( ) ( )ˆ ˆ ˆ( 1) ( ) ( ) 1s n as n k n x n cs n n = − + − −

dove (predizione ad un passo) ( )ˆ ˆ1 ( 1)s n n as n− = −

mentre (predizione dell’osservato) ( ) ( )ˆ ˆ1 1cs n n x n n− = −

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Torniamo indietro al calcolo di

Utilizzando il modello del segnale e dell’osservato

( ){ }2( )P n E nε=

( ){ } ( ) [ ]{ }2 2ˆ ˆ ˆ( ) ( ) ( 1) ( ) ( ) ( 1)P n E s n s n E s n as n k n x n c a s n = − = − − − − −

( ) [ ]{ }( ) [ ]{ }

2

2

2 2 2 2 2 2 2 2 2 2

2 2

ˆ ˆ( ) 1 ( ) ( 1) ( ) ( 1) ( ) ( ) ( 1)

1 ( ) ( ) ( 1) ( ) ( )

( 1) ( ) ( 1) ( ) ( )

2 ( ) ( 1) 2 ( )

w v w

w

P n E as n w n as n k n c a s n v n cw n c a s n

E a n w n k n c a n v n cw n

a P n k n c a P n k n c k n

a k n cP n k n c

ε ε

σ σ σσ

= − + − − − − + + − −

= − + − − + +

= − + + − + +

− − −

Compattando e sostituendo l’espressione di k(n), si ottiene

[ ] [ ]2 22 2 2 2( ) 1 ( ) ( 1) ( ) 1 ( )v wP n a k n c P n k n k n cσ σ= − − + + −

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[ ] 2 2( ) 1 ( ) ( 1) wP n k n c a P n σ = − − +

2 2

2 2 2 2

( 1)( )

( 1)

w

v w

c a P nk n

c a P n

σσ σ

− + = + − +

Per completare la derivazione dobbiamo calcolare l’espressione

dell’errore quadratico di predizione ad un passo

{ } [ ]{ }[ ]{ }

2 2

2 2 2

ˆ ˆ( 1) ( ) ( 1) ( ) ( 1)

ˆ( 1) ( ) ( 1) ( 1) w

P n n E s n s n n E s n as n

E as n w n as n a P n σ

− = − − = − −

= − + − − = − +

2 2

( 1)( )

( 1)v

cP n nk n

c P n nσ−

=+ −

[ ]( ) 1 ( ) ( 1)P n k n c P n n= − −

Da cui le nuove espressioni di k(n) e P(n)

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2 2

( 1)( )

( 1)v

cP n nk n

c P n nσ−

=+ −

[ ]( ) 1 ( ) ( 1)P n k n c P n n= − −

Riassumiamo:

( ) ( )ˆ ˆ ˆ( 1) ( ) ( ) 1s n as n k n x n cas n = − + − − Stimatore:

Guadagno fitro:

Errore quadratico medio:

2 2( 1) ( 1) wP n n a P n σ− = − +con

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k(n)

c a z-1

x(n)

Stima corrente

Termine di correzione

Predizione segnalePredizione dato

( )s n

( )ˆ 1s n n −( )ˆ 1x n n −

( )ˆ 1s n −

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2 2

( 1)( )

( 1)v

cP n nk n

c P n nσ−

=+ −

2 2( 1) ( 1) wP n n a P n σ− = − +

Il filtraggio si ottiene in modo ricorsivo. Si suppongono noti e

( )ˆ ˆ1 ( 1)s n n as n− = −Step 1:

Step 2:

Step 4:

ˆ( 1)s n − ( 1)P n −

( ) ( )ˆ ˆ 1 ( ) ( )s n s n n k n n= − + ∆

( )ˆ ˆ1 ( 1)x n n cs n n− = −

Step 3: ( )ˆ( ) ( ) 1n x n x n n∆ = − −

Step 5:

Step 6: [ ]( ) 1 ( ) ( 1)P n k n c P n n= − −

Predizione ad un passo

Predizione del dato

Scarto al passo n

Nuova stima

Errore quadratico medio

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2 2

(0 1)( )

(0 1)v

cPk n

c Pσ−

=+ −

2 2 2 2 2(0 1) ( 1) w s wP a P aσ σ σ− = − + = +

( )ˆ ˆ0 1 ( 1) 0s as− = − =Step 1:

Step 2:

Step 4:

( )ˆ 0 (0) (0)s k x=

( )ˆ ˆ0 1 (0 1) 0x cs− = − =

Step 3: ( )ˆ(0) (0) 0 1 (0)x x x∆ = − − =

Step 5:

Step 6: [ ](0) 1 (0) (0 1)P k c P= − −

{ }ˆ( 1) ( 1) 0s E s− = − =

Inizializzazione del filtro

Stima ottima in assenza di osservazioni

( ) ( ){ }2 2ˆ( 1) 1 1 sP E s s σ − = − − − =

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• Se, come supposto nella derivazione, x(n) e s(n) sono

congiuntamente stazionari, il filtro di Kalman a regime si

riduce a quello di Wiener, ma è di più semplice

implementazione perché ricorsivo.

• Se il filtro è stazionario, i pesi k(n), gli errori P(n|n-1) e P(n)

possono essere precalcolati.

Osservazioni:

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Filtro di Kalman vettoriale

• Il filtro di Kalman vettoriale è necessario per estendere i

risultati a modelli di segnale ARMA e alla stima di segnali

multidimensionali come nel caso radar.

• Il filtro vettoriale viene usato nel radar per il tracking, cioè

per stimare la traiettoria ed i parametri cinematici del target

(posizione, velocità e possibile accelerazione) a partire da

misure di distanza, angolo di azimuth ed, eventualmente,

anche elevazione

• La posizione e la velocità stimate vengono usate per la

predizione della misura successiva e, nel caso di phased array

radar, per orientare il fascio dell’antenna.

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Modello dinamico o equazione di stato

Fn è la matrice che definisce il modello cinematico del target tra l’istante tn e

tn+1 .

Gn è la matrice che lega gli errori del sistema allo stato del target all’istante n.

1n n n n n−= +s F s G w

wn è il rumore di generazione. Si suppone Gaussiano, ( ),n nN∈w 0 Q

Modello dell’osservato

n n n n= +z H s v

Hn è la matrice che lega l’osservato allo stato del target

vn è il rumore di osservazione, ( ),n nN∈v 0 R

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11

Tn nn n

−−=k P H M

11T T

nn n −− = +P FP F GQG

11ˆ ˆ

nn n −− =s FsStep 1:

Step 2:

Step 4:

1ˆ ˆ

n n nn n−= +s s k Δ

1 1ˆˆ

n n n n− −=z Hs

Step 3: 1ˆn n n n−= −Δ z z

Step 5:

Step 6: [ ] 1n n n n−= −P I k H P

Predizione ad un passo

Predizione del dato

Scarto al passo n

Nuova stima

Errore quadratico medio

Riscriviamo tutti gli step nel caso vettoriale stazionario

1T

n n n−= +M HP H R

Errore di predizione

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Modello a velocità quasi-costante

nn

n

x

x

=

Consideriamo il caso semplicissimo a singola coordinata x. Le equazioni

del moto sono:

1

0 1

T =

F2 2T

T

=

G 2wσ=Q

2

1

1

2n n n n

n n n

Tx x T x w

x x T w

+

+

= + +

= +

ɺ

ɺ ɺ

quindi:

Il moto è detto a velocità quasi-costante perché il termine di rumore wn

introduce una piccola accelerazione casuale.

Il modello delle misure è n n nz x v= +

[ ]1 0=H 2vσ=Rquindi:

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A regime, cioè alla fine del transitorio dovuto all’inizializzazione, se, come

supposto, il rumore di generazione e di osservazione sono stazionari, i

pesi kn del filtro di Kalman diventano costanti, e cioè:

[ ]T

n Tα β=k

Il filtro prende appunto il nome alfa-beta ed è il più semplice dei filtri di

Kalman. Il filtro alfa-beta è caratterizzato a regime dalle equazioni:

1 11

11

ˆˆ ˆ

ˆ ˆ

n nn n

nn n

x x T x

x x

− −−

−−

= +

=

ɺ

ɺ ɺ

1 1

1 1

ˆ ˆ ˆ

ˆ ˆ ˆ

n nn n n n

n nn n n n

x x z x

x x z xT

α

β− −

− −

= + −

= + −

ɺ ɺ

( )( ) 2

2

2 1n

T

TT

α ββ α β

βα

= = − −

P PErrore

quadratico

medio

PredizioneStima

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Filtro alfa-beta

Il filtro alfa-beta funziona molto bene a regime. Se invece viene

applicato durante il transitorio, gli errori possono essere anche

piuttosto elevati.

Per calcolare i valori di α e β si usano le seguenti relazioni

2

1w

v

Tσ βσ α

Γ = =− ( )2 2 4 1β α α= − − −

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Modello ad accelerazione quasi-costante

n

n n

n

x

x

x

=

s ɺ

ɺɺ

Le equazioni del moto sono:

21 2

0 1

0 0 1

T T

T

=

F

2 2

1

T

T

=

G 2wσ=Q

( )( )

2

1

1

1

2n n n n n

n n n n

n n n

Tx x T x x w

x x T x w

x x w

+

+

+

= + + +

= + +

= +

ɺ ɺɺ

ɺ ɺ ɺɺ

ɺɺ ɺɺ

quindi:

Il moto è detto ad accelerazione quasi-costante perché il termine di

rumore wn introduce una piccola accelerazione casuale.

Il modello delle misure è n n nz x v= +

[ ]1 0 0=H 2vσ=Rquindi:

Page 24: Filtro di Kalman di Kalman vettoriale • Il filtro di Kalman vettoriale è necessario per estendere i risultati a modelli di segnale ARMA e alla stima di segnali multidimensionali

A regime, cioè alla fine del transitorio dovuto all’inizializzazione, se, come

supposto, il rumore di generazione e di osservazione sono stazionari, i

pesi kn del filtro di Kalman diventano costanti, e cioè:

( )22T

n T Tα β γ = k

Il filtro prende il nome alfa-beta-gamma. Il filtro alfa-beta è

caratterizzato a regime dalle equazioni:

2

1 1 11

1 11

11

ˆ ˆˆ ˆ2

ˆ ˆ ˆ

ˆ ˆ

n n nn n

n nn n

nn n

Tx x T x x

x x T x

x x

− − −−

− −−

−−

= + +

= +

=

ɺ ɺɺ

ɺ ɺ ɺɺ

ɺɺ ɺɺ

1 1

1 1

1 12

ˆ ˆ ˆ

ˆ ˆ ˆ

ˆ ˆ ˆ2

n nn n n n

n nn n n n

n nn n n n

x x z x

x x z xT

x x z xT

α

β

γ

− −

− −

− −

= + − = + − = + −

ɺ ɺ

ɺɺ ɺɺ

Predizione Stima

Page 25: Filtro di Kalman di Kalman vettoriale • Il filtro di Kalman vettoriale è necessario per estendere i risultati a modelli di segnale ARMA e alla stima di segnali multidimensionali

( )( )

( )( )

( )( )

( )( )

2

2 3

2 3 4

28 2 4 2

8 1 4 1

2 2

2 4 1 4 1

n

TT

TT T

T T T

γα β

αβ γ β α β β γβ

α αβ β γ γ β γγ

α α

+ − − − = =

− − − − − −

P P

La matrice dell’errore quadratico medio a regime è dato da:

( )2 2 4 1β α α= − − −

I 3 parametri sono legati tra loro dalle relazioni

( )2

4 1

γα

Γ =−

2βγα

=

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Alcuni esempi

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Alcuni esempi

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Alcuni esempi

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Misure in coordinate non cartesiane e EKF

Sfortunatamente nei casi reali i modelli di moto di target sono in

coordinate cartesiane, le misure del radar invece in coordinate polari o

sferiche.

L’equazione delle misure non è più lineare nei parametri di stato del

target ed in genere si ha:

( )n n nh= +z s v

Al posto del filtro di Kalman si usa il filtro di Kalman esteso (EKF) che

si ottiene linearizzando il modello delle osservazioni così:

Il filtro EKF può avere anche grossi errori a seconda della bontà

dell’approx lineare ni vari pt della traiettoria del target.

n n n n= +z H s v( )

1n n n

n nn

n

h

−=

∂= ∂ s s

sH

s

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Inizializzazione delle tracce

Supponiamo che a 2 scan successive ci siano 2 rivelazioni vicine, compatibili con la

massima velocità possibile del target. La traccia viene inizializzata come traccia di

tentativo. Se M misurazioni di N scan consecutive sono associate alla traccia di

tentativo, la traccia viene confermata altrimenti abortita.

Validazione delle

misure o Gating

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Validazione delle misure o Gating

Si fa individuando una zona intorno alla posizione predetta. Di solito si sceglie un

gating rettangolare e poi uno più fine ellissoidale. Le dimensioni dell’ellissoide sono

legate alla velocità del target e all’errore del filtro di Kalman. Le misure all’interno

vengono validate, quelle all’esterno escluse

Page 32: Filtro di Kalman di Kalman vettoriale • Il filtro di Kalman vettoriale è necessario per estendere i risultati a modelli di segnale ARMA e alla stima di segnali multidimensionali

Validazione delle misure o Gating

Tra le misure validate, quale si associa alla traccia?

Nearest Neighbor (NN): si calcolano tutte le distanze di Mahalanobis e si

sceglie la misura a distanza minima

Strongest Neighbor (SN): Il filtro seleziona la misura a rapporto segnale-

rumore massimo

Probabilistic Data Association (PDA): Tutte le misure validate vengono

considerate nel costruire la traccia e il termine di correzione introdotto sulla

predizione dalla nuova misura è ottenuto pesando tutte le misure con la

rispettiva probabilità che ciascuna misura sia originata dal target.

{ }1

arg minn

in n

i m

NN d≤ ≤

=

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Tracking in angolo

Quando si ha a che fare con radar di scoperta, determinare la posizione

angolare di un target con la risoluzione del fascio a 3dB può essere

sufficiente. Se invece si ha a che fare con radar di tracking, in genere è

richiesta un’accuratezza maggiore.

Esistono varie tecniche di tracking d’angolo. Una delle più comuni è il

cosiddetto MONOPULSE.

Come dice la parola stessa il Monopulse permette di stimare la

direzione di arrivo (DOA) di un target con un solo impulso, utilizzando

per ogni coordianata angolare due fasci d’antenna.

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I due fasci guardano in direzioni leggermente diverse, sono cioè

“squinted”.

Tracking in angolo

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Il fascio somma è usato in trasmissione, mentre entrambi sono usati in ricezione.

Indichiamo con il fascio somma e con il fascio differenza. Il loro rapporto è

approssimativamente lineare intorno al boresight, e prende il nome di segnale errore

Monopulse di ampiezza

Σ ∆

( )( )evθθ

∆=

Σ

0 180orβ β� �≃ ≃

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Monopulse di ampiezza

I segnali ricevuti sul fascio somma e differenza sono dati da:

Confrontando il valore di R calcolato dai segnali ricevuti con ve è

possibile stimare la posizione del target e spostare di conseguenza il

fascio d’antenna in modo da seguire il target.

Vantaggi: può funzionare con un singolo impulso e non è sensibile

alle fluttuazioni dell’ampiezza del target anche se si dovessero usare

più impulsi.

Criticità: se ci sono più target nel fascio a 3dB il monopulse non è in

gradi di distinguere tra di loro e fornisce una posizione che è il

baricentro di tutti i target.

( ) ( ) ( ) ( )( ) ( ) ( ) ( )

TG TG

TG TG

z n w n

z n w n

α θ θα θ θ

Σ Σ

∆ ∆

= Σ Σ += Σ ∆ +

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Sequential lobing

La prima misura è presa con il boresight dell’antenna che punta leggermente

da un lato rispetto alla posizione prevista del target, e l’altro impulso nell’altra

direzione.

Come stima della posizione vera si prende quella che ha fornito un’eco a

potenza maggiore rispetto alle 2 confrontate.

Vantaggi: è un procedimento più semplice del monopulse perché richiede un

solo fascio.

Criticità: è molto più sensibile del monopulse alle fluttuazioni in ampiezza del

target.