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Frattura Scomposta settembre-ottobre 2013

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ARTISTA IN PRIMO PIANO VISITATI PER VOI ALIENS – E‐lite studiogallery – Lecce HAI PAURA DEL BUIO? ‐ Torino Silvano Santi SONO… SARANNO FAMOSI Anna Turina BOSTON – COMO – Como GUIDO CREPAX: RITRATTO DI UN ARTISTA ‐ Milano 1963 E DINTORNI‐ Milano L'INFORMATORE Attinia Francesco Brandimarti Franco Donaggio Gianfranco ARTISTICO INTERVISTA A ALESSANDRA BALDONI E ILARIA MARGUTTI di Flavia Lanza EMILIO VAVARELLA di Federica Fiumelli CARTA D’IDENTITÀ DELLA CULTURA: L’AQUILA di Jessica Capra Sergio Letizia Marabottini Lorenzo Villa Magda Carella Besana SEZIONE PROGETTI SPECIALI OMNIS ARS IMITATIO NATURAE EST– Annalù – San Gimignano (SI) IL CORPO E IL DOLORE ATTRAVERSO I SECOLI – Giancarlo Marcali ‐ Como Marco AION. DI GIOCHI, GIARDINI E ALTRE DELIZIE ‐ Vanni Cuoghi ‐ Crema Pepe Russo Raffaele Rosiello Vincenzo Mascoli Vittorio Comi , g L’ASPIRANTE ‐ Giovanna Lacedra e Roberto Milani – Milano OPEN IN PAINTING ‐ Dolomiti Contemporanee ‐ Colle del Nevegal (BL) S. B. B. ‐ Andrea Greco e Marco Romol

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SET / OTT 2013 ______________________________________________________________

EDITORE: Sergio Curtacci

CAPO REDATTORE: Vania Elettra Tam

COLLABORATORI DI REDAZIONE:

Andrea Lacarpia

Flavia LanzaFlavia Lanza

Federica Fiumelli

Fulvio Martini

Giorgio BarassiGiorgio Barassi

Isabella Elena Avanzini

Jessica Capra

Marco Besana

SI RINGRAZIA PER LA PREZIOSA COLLABORAZIONEPaola C. Manfredi StudioVia Marco Polo, 4 ‐ 20124MilanoTel . +39 02 87 23 80 04

www.fratturascomposta.it

Marco Besana

Tel .  39 02 87 23 80 04Fax + 39 02 87 23 80 [email protected]

[email protected]@fratturascomposta.it

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INDICE______________________________________________________________

ARTISTA IN PRIMO PIANO

VISITATI PER VOIALIENS – E‐lite studiogallery – Lecce

HAI PAURA DEL BUIO? ‐ Torino

Silvano Santi

SONO… SARANNO FAMOSIAnna Turina

BOSTON – COMO – ComoGUIDO CREPAX: RITRATTO DI UN ARTISTA ‐Milano

1963 E DINTORNI‐Milano

L'INFORMATORE ARTISTICOAnna TurinaAttiniaFrancesco BrandimartiFranco DonaggioGianfranco Sergio

L'INFORMATORE ARTISTICOINTERVISTA A ALESSANDRA BALDONI E ILARIA MARGUTTI di Flavia Lanza

EMILIO VAVARELLA di Federica FiumelliCARTA D’IDENTITÀ DELLA CULTURA: L’AQUILA di Jessica Capra 

Gianfranco SergioLetizia MarabottiniLorenzo VillaMagda CarellaMarco Besana

SEZIONE PROGETTI SPECIALIOMNIS ARS IMITATIO NATURAE EST– Annalù – San Gimignano (SI)

IL CORPO E IL DOLORE ATTRAVERSO I SECOLI – Giancarlo Marcali ‐ ComoAION. DI GIOCHI, GIARDINI E ALTRE DELIZIE ‐ Vanni Cuoghi ‐ Crema Marco Besana

Pepe RussoRaffaele RosielloVincenzo MascoliVittorio Comi

, gL’ASPIRANTE ‐ Giovanna Lacedra e Roberto Milani – Milano

OPEN IN PAINTING ‐ Dolomiti Contemporanee ‐ Colle del Nevegal (BL)S. B. B. ‐ Andrea Greco e Marco Romoli ‐ Torremaggiore (Foggia)

Vittorio ComiQUARTA DI COPERTINA

DE PROFUNDIS SUSPENDED IN WATER ‐ Albert Longo

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Silvano Santi nasce a Milano nel 1951Silvano Santi nasce a Milano nel 1951.Fotografa per diletto fino ai 17 anni quando diventa assistente diGian Paolo Barbieri con cui collabora per 5 anni.A 22 inizia a lavorare per Conde' Nast Vogue Italia per le testatedonna, uomo, bambino e sposa.

li i '80 i l li St ti iti d t iNegli anni '80 vive e lavora negli Stati Uniti dove partecipa a unprogetto in collaborazione con Giorgio Piazzi fondatore di FashionModels Milano e Eileen Ford.Apre uno studio a Milano e lavora per il gruppo Missoni - T&JVestor, Blumarine, Pierre Cardin, Verri Uomo, Ritratti ecc. In esterniper il gruppo Delmar fotografa in Egitto, Israele, Grecia, Maldive,India, Sri Lanka.Negli anni '90 realizza per le agenzie J. W. Thompson, Young &Rubicam, Leo Burnett, McCann - Ericksson, campagnepubblicitarie Heineken Algida Coca Cola Nescafè Noxemapubblicitarie Heineken, Algida, Coca Cola, Nescafè, Noxema,L'Oreal.Per L'agenzia Show Up realizza campagne pubblicitarie perPeroni, Nastro Azzurro, Tissot e Dodo di Pomellato.Collabora anche con Filmmaster come regia e direttore dellaf t fi (Ai M li Bi B ill )fotografia (Airc, Mulino Bianco, Barilla).Dal 2000 realizza foto di modelle in costume da bagno e intimoper Yamamay, Lovable, Ritratti, Grimaldi ,ecc. in Kenya, Seycelles,Mauritius, Maldive, Marocco, Capoverde, Thailandia e Florida.Ama viaggiare e realizza diversi reportages tra cui India, Nepal,gg p g pMongolia e soprattutto Tibet dove, in 2 viaggi, trascorre 5 mesi.Alle sue immagini Tibetane vengono dedicate tre mostrepersonali.Oggi ha una casa studio nel Basso Salento, dove realizza foto sutela in grande formato e sperimenta nuove tecniche artistichetela in grande formato e sperimenta nuove tecniche artistiche.

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CComplice la macchina fotografica di papà, comincio a "giocare" a 13 anni fotografando gli amici d'estate a

Sestri Levante e i compagni di scuola a Milano. I primi pubblicati sono sul giornalino trimestrale scolastico.Vinco anche un premio con uno scatto b/n di un tramonto.Con due amici allestiamo una rudimentale camera oscura in una cantina.Inizio ad appassionarmi e a seguire la fotografia internazionale. I miei fotografi mito di allora eranoPenn, Avedon, Hero in America, Bailey e Lategan in Inghilterra, Giampaolo Barbieri in Italia. Il destinovolle che una amica di famiglia che lavorava nella moda cominciò ad apprezzare le mie stampe b/n finchéun giorno mi disse che proprio GP Barbieri (un suo carissimo amico) cercava urgentemente un assistente.g p p G ( ) gOre 8 della mattina successiva mi feci trovare davanti alla porta dello studio e, dopo una settimana diprova , rimasi 5 anni.

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SONO… SARANNO FAMOSISONO… SARANNO FAMOSI

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ARINA

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Dopo la formazione in Scenografia e in Sculturapresso l'Accademia di Brera e di Carrara Anna Turiapresso l Accademia di Brera e di Carrara Anna Turiasordisce con un suo lavoro nel 1995, al Salon Idell'Accademia. Intanto lavora come scenografapresso vari studi, da Cheli a Scena Due a Ceravolo,seguendo contemporaneamente anche un corso dig pincisione presso il Castello Sforzesco. Dal 1998,espone in numerose collettive e personali in Italia eall'estero. Nel 2006 partecipa alla collettiva Scimecae i suoi allievi presso la Galleria Sartori (MN); nel

è l d à d2008 è tra gli artisti di Vuoto e creatività a cura diGiovanni Ottaviani presso lo Studio d'Ars (MI) e, nellostesso anno, in collaborazione con Arsprima, realizzal'installazione Les feullies mortes presso i giardini diSanta Eufemia Nel 2009 è ospite dello spazio JulieSanta Eufemia. Nel 2009 è ospite dello spazio JulieSohn di Barcellona con una personale e l'annosuccessivo, sempre a Barcellona, espone presso laGalleria Silviasennacheribbo e a Palau Robert.Sempre nel 2010 partecipa a Ketos, mondi di balenep p p ,immaginate presso l'Acquario Civico di Milano (acura di Giovanni Cervi) e a L'oggetto ritrovato pressogli Spazi dell'Ex‐Ansaldo di via Tortona a Milano (acura di Cristina Artese).Nel 2011 ha l'opportunità di collaborare con La Cicala(Merate) in occasione di Distrazioni Metalliche, a curadi Egidio Ghezzi. Nel settembre 2012 realizzaMondoscarabocchio presso lo Spazio Heart diVimercate: una personale in cui propone conVimercate: una personale in cui propone consuccesso l'interattività possibile tra arte e fruitore.

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Sempre nello stesso anno espone a Proposteper una collezione al Museo Magma dip gRoccamonfina, a Garage con Vista- shots for aContemporary View presso Garage Bonci diPietrasanta ed è all'Arengario di Monzacon Micromignon e Micromostra. Artistapoliedrica e fantasiosa lavora anche nellapoliedrica e fantasiosa, lavora anche nellaprogettazione di oggetti di design, nel campodella fotografia e per il teatro; numerose le suecollaborazioni con la compagnia teatraleScarlattineteatro e le installazioni "site specific"

li t t il 2010 il 2013 d llrealizzate tra il 2010 e il 2013: da quellerealizzate nei boschi del lecchese, a quelle chehanno caratterizzato le coste di Hanko inFinlandia. L'incontro con Simona Bartolena leconsente di ampliare le occasioni espositive:Arte per ricostruire, Pulse, Omaggio a Morlotti,Forme, Tracce di Contemporaneo, Bambini,Animalì (esposizione itinerante che inauguratapresso il Museo Must di Vimercate),Articolo21 È presente ad ArteaccessibileArticolo21… È presente ad Arteaccessibile2013 presso la sede del Sole 24 ore (Milano) epartecipa a Statements 2013.2 a cura di IvanQuaroni presso Circoloquadro. Incollaborazione con Capitolozero realizzal’installazione site specific Sottobosco per lal’installazione site specific Sottobosco per larassegna stampa de’La voce del corpo 2013(Osnago). Opere che paiono disegnatenell’aria, quasi fossero il capriccioso eirriverente scarabocchio di una matita daltratto sicuro, guidata da una mano libera e dauna mente piena d’immaginazione e fantasia.

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Segni dinamici che si fanno materia, occupando lospazio con un sorriso divertito, in bilico tra gioco esolenne riflessione sulla nostra quotidiana esistenza. […]C’è un mondo nella ricerca di Anna, un universo creativoe immaginifico che va conosciuto da vicino, esperito,compreso. Un universo che chiede in prestito all’infanzia

i i di l l i i à– con cui mantiene un dialogo ostante – la creatività ela fantasia e che dona agli adulti un modo nuovo dipensare alle cose. […] L’interattività è una caratteristicaportante della ricerca della Turina, che pensa alvisitatore non come a uno spettatore ma come a unvisitatore non come a uno spettatore ma come a unfruitore, chiamato a relazionarsi con l’oggetto artistico,vivendolo in modo diretto, come esperienza reale epersonale. A essere sollecitati non sono tanto imeccanismi percettivi quanto piuttosto le logichep q p gesperienziali e la fantasia creativa di ciascun individuo.(Simona Bartolena, Heratismi n°4,Mondoscarabocchio). Osservando la microinstallazione“Crisi di identità di un coniglio contemporaneo”relativall d l lalla storia di Banny il coniglio, ipotetico personaggiofuggito da una gabbia, l’osservatore può scorgere degliindizi che lo portano a riflettere su chi fosse il soggettoassente. Le tracce date sono rimandi aimmagini/informazioni già storicizzate nell’inconscioimmagini/informazioni già storicizzate nell inconsciocollettivo, (come, ad esempio, la ragazza conl’orecchino di perla di Vermeer, piuttosto che lo sbarcosulla luna), mentre altri richiami al contemporaneopossono smuovere la curiosità di chi/cosa è il nonp /storicizzato (ad esempio, il Quadro in Erba di VittorioComi) .

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Un approccio più fisico è dato dal Nido e dall’Albero di latta. 

Le differenti dimensioni con cui si propongono

Al di là dei significati iconografici attribuibili, nel primo, il grande formato e la possibilità di entrarvi 

d l b l

con cui si propongono taluni soggetti disegnati 

con il filo di ferro permettono di 

interpretare lo spazio permette di inglobare il fruitore divenendo egli stesso l’osservato; nel secondo sussiste la possibilità di muovere ciò che

confondendone i limiti visuali come le 

installazioni di insiemi di piccoli Nidi sospesi (Forme, 

2010) o divenire spaziomuovere ciò che apparentemente è considerato immobile. Lo stesso intento di coinvolgimento ha 

2010) o divenire spazio utile laddove oscillare 

come le grandi Gocce. Le sedie, da qulle alte 150 cm 

a quella alta 220 cm, sigcaratterizzato l’installazione Sottobosco realizzata in luogo della rassegna stampa de’ La voce del corpo 2013: uno 

a quella alta 220 cm, si rifanno alla volontà di riappropriazione del 

silenzio; esse divengono richiami architettonici al 

spazio di pubblico ufficio è stato invaso da un tappeto di foglie, rami, terra di sottobosco, sul quale le istituzioni i giornalisti e gli

quale, a volte, far comunque convogliare 

elementi naturali come le ali di Ikaria.

istituzioni, i giornalisti e gli artisti presenti hanno passeggiato a piedi nudi al termine della conferenza. 

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ATT IN IA

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Il tempo misto delle cose

“…Il segreto della forma sta nel fatto che essa è confine,g f f f ,essa è la cosa stessa, e nello stesso tempo, il cessare dellacosa, il territorio circoscritto in cui l’essere e il non più esseredella cosa sono una cosa sola…” Georg Simmel

“ l d è l d d h ”“Il mondo è eterno. Parlare di prima e dopo non ha senso”.Le parole di Julian Barbour, il fisico teorico inglese che guidal’ultima rivoluzione nel campo della fisica, mettono indubbio l’esistenza del tempo. Secondo lo studioso il temponon esiste perché non lo si può osservare Ammesso chenon esiste perché non lo si può osservare. Ammesso cheabbia ragione verrebbe a mancare una dimensione su cuitutta la civiltà occidentale ha basato il suo stile di vita,diventato spesso un’ossessione. Scavalcata anche la teoriadella relatività di Einstein secondo la quale tempo e spazioq p psono uniti e influenzabili tra loro, non esisterebbero passatoe futuro ma solo istanti chiamati “adesso”. Un “qui ed ora”provvisorio, fuggevole, che tanto piace all’artecontemporanea per la sua irripetibilità e irreversibilità. Mase il tempo non esiste, come si spiega allora l’esperienza deltempo? Barbour fa riferimento alla nostra percezione:“Tutto ciò che è possibile vedere sono le cose checambiano. L’aveva già detto Lucrezio: “Nemmeno il temposussiste come entità sono le cose stesse a creare il senso disussiste come entità, sono le cose stesse a creare il senso diciò che è trascorso”. Le “cose”. dei prossimi papi. Tanti sonogli esempi in cui le “cose” sono importanti per esperire iltempo. Nell’odierna Duchampland (Lev Manovich) quindi, siha ancora bisogno dell’oggetto come punto di riferimentog gg pscelto perché ne condensa la dimensione temporale esimbolica stabilendo attraverso il suo uso, una relazioneempatica con il soggetto.

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Sentire il tempo, volerlo raggiungere, avere il rimpiantodi non averlo vissuto, diventa un’esigenzaindispensabile dopo che negli ultimi anni i mutamentiindispensabile dopo che negli ultimi anni, i mutamentiimprovvisi della società hanno cambiato la nostraesperienza del tempo. Il lavoro di Attinia ruota intornoa questo concetto. Per percepirlo si serve di qualsiasi“cosa” che abbia la peculiarità di evocare la storia inpmodo da offrire nuovi quesiti e spunti meditativi. Lesue installazioni sono assemblaggi di oggetti diversi traloro il cui risultato è un impasto temporale, senza unaconnotazione precisa, dove il passato diventa presenteed entra in contatto con il futuro. Italo Svevo lodefinisce tempo “misto”, frutto di questa eterogeneitàvista come ricchezza e come risorsa pensante. Neilavori di quest’artista il libero confronto tra le cose e leloro divergenze sono il pretesto per rappresentareloro divergenze sono il pretesto per rappresentareargomenti socio‐culturali analizzati in tutta la lorocomplessità in modo critico, per risvegliare lecoscienze, ponendoci davanti alle nostre responsabilità.Sono installazioni che spesso invadono gran parte dellop g pspazio, altra dimensione con cui si fa la Storia. Inpopeline, con i ritratti dei 266 papi trasferiti susanpietrini, si ha la possibilità di ripercorrere la lineapolitica ed ecclesiastica dal primo papa fino a quelloodierno, riflettendo come questa abbia influenzato econdizionato le vicende dell’umanità. Oppure ci si puòsolamente riconoscere come popolo seguace di unadelle religioni più diffuse, mentre si contemplal’enorme croce cristiana posta tra le piccole pietrel enorme croce cristiana posta tra le piccole pietre,alcune delle quali lasciate vuote per accogliere nelfuturo i ritratti dei prossimi papi.

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Puntellata da numerosi chiodi,sembra una vera e propria macchinadi tortura che riporta indietro neldi tortura che riporta indietro neltempo, quando in nome dellareligione molte persone furonosacrificate, a partire dalla primaillustrissima vittima. E’ poi lapleggerezza del titolo a liberarci dallapesantezza del corpo e della morteper riportarci alla pura essenza dellaspiritualità raggiunta con esercizi

terra con il frumento sparso tutto intorno Scomparsa la struttura che li conteneva

spirituali praticati metaforicamentesul quel letto di chiodi con cuiraggiungere, come un asceta,profondi livelli di meditazione peravere il totale controllo del proprio terra con il frumento sparso tutto intorno. Scomparsa la struttura che li conteneva,

sono crollati rovesciando e disperdendo il prezioso contenuto. Il dover calpestare ichicchi sul pavimento per osservare l’opera, allude ad una polemica verso il mercatoche in nome della sola ricchezza economia, si è prostituito facendo crollare il sistemadi valori e di idee non suscettibili alle proprie leggi. Le pagine delle riviste che

avere il totale controllo del propriocorpo. Ma la vera trama di popelinesono i nomi dei papi scritti uno dietrol’altro, dal primo all’ultimo, dovetuttavia resta difficile percepirne la di valori e di idee non suscettibili alle proprie leggi. Le pagine delle riviste che

dovrebbero sostenere un mercato dell’arte rivolto più alla sostanza che al profitto,ora servono solamente come tappezzeria per dei cassetti. C’è da rimettere a posto lecose e ridisegnare un “mobile” che, come il nome sottintende, sia struttura mutevolee in trasformazione secondo le esigenze di tutti affinché questo grano prezioso possa

tuttavia resta difficile percepirne latrasparenza. Si avverte invecel’intreccio di quei destini che hannosegnato, segnano e segneranno lastoria del mondo e la nostra.

essere ben gestito e ben distribuito. Nella società c’è fame di ricchezza e l’arte puòessere il pane con cui nutrirsi, basta che la fame non si trasformi in qualcosa difamelico. Ma sta già succedendo, perciò il sogno di un mondo diverso è da conservarenel cassetto perché difficilmente potrà avverarsi. O forse si è avverato ed è già finito.Attinia ci fa pensare all’uomo e alla crisi che sta attraversando Ora che i cassetti sono

Memoria e Storia come traccia delTempo si ritrovano in un’altrainstallazione, 1.feedstock 2. box ofdreams 3. do it yourself, dovequattordici cassetti rivestiti con Attinia ci fa pensare all’uomo e alla crisi che sta attraversando. Ora che i cassetti sono

stati aperti, i sogni sono svaniti, ogni segreto è stato svelato, il ricordo non ènient’altro di pesante di cui sbarazzarsi.

quattordici cassetti rivestiti conpagine di riviste del settore Arte,contenenti del grano, giacciono a

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La bianca e immacolata penisola che non c’è, colpita dauna desertificazione irreversibile, rappresenta ildesiderio di un popolo disposto a usare qualsiasi mezzopur di trovare la propria Utopia, fino a servirsi del gioco.L’azione grattaevinci rappresenta un momento effimero,dove il tempo passa senza angoscia e senza sensibilità.Più concreto è il percorso con cui l’artista ci obbliga aPiù concreto è il percorso con cui l artista ci obbliga acalpestare i vari giorni come se fossero nemici, quandoinvece rappresentano i mattoni con cui costruire la vita.L’installazione twentytwoDecember2012 consiste nellaposa a terra di 356 formelle in cemento con incisa lap fdata di ogni giorno dal 01‐01‐2012 fino al 21‐12‐2012,data in cui cadeva la profezia apocalittica maya. Il lavorocontinua sulla parete dove i fogli dello stesso numerodelle formelle, con le date scritte in pennarello nero,

Svuotate del prezioso contenuto e afflitti da quest’assenza, l’acquapossiamo solo evocarla con tutta la simbologia di cui è portatrice.Vuoti anche i contenitori di confettura con i copri tappi cheriproducono ciascuno la bandiera di ogni paese dell’ONU Lo spirito

sono lo schermo per il video‐documento dell’azione,diviso in 12 fotogrammi. La consistenza delle formelle aterra svanisce nell’immaterialità del video, dove il tempoimpiegato dall’artista per lo sviluppo dell’opera e quellopersonale per fruirla si mescolano tra loro inriproducono ciascuno la bandiera di ogni paese dell ONU. Lo spirito

di conservazione, titolo dell’opera, è un monito a questademocrazia che tende a livellare ogni diversità considerandola unpericolo. I barattoli, installati uno in fila all’altro in una rete di ferrousata nell’edilizia, rappresentano una rete sociale, di

personale per fruirla, si mescolano tra loro incombinazioni diversificate che accrescono la nostrapercezione e consapevolezza. In ultimo, tanto percontinuare in tutta coerenza Attinia, come il tempo,preferisce essere invisibile per lasciare che siano le sueusata nell edilizia, rappresentano una rete sociale, di

comunicazione, con cui edificare una democrazia “orizzontale” chepermetta la partecipazione del maggior numero possibile dipersone. E tanto più una democrazia si democratizza, tanto più laposta sale. Ed è proprio con il “sale” che Attinia conserva

preferisce essere invisibile per lasciare che siano le sue“cose” a creare le esperienze con cui confrontarsi. Il 5ottobre, in occasione della “giornata delcontemporaneo” dell'AMACI, sarà l’occasione perconoscere i lavori dell’artista con l’inaugurazione della

scrupolosamente i sogni sulla forma di un’Italia circondata dabarchette create con il grattino.

personale presso il BASEMENT PROJECT ROOM di Fondi(LT) a cura di Massimo Nicotra.

Nikla Cingolani

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Francesco Brandimarti nasce a Fermo nel 1965, vive elavora a Monte San Pietrangeli.

Le opere di Francesco Brandimarti,presentano un fittoordito di intersezioni segniche da cui affiorano stralcicriptici. Tasselli rettangolari lacerano lasuperficie,aprendo nuovi orizzonti all'immaginazione;p , p g ;Il dipinto cresce su fondi scuri,su cui si rincorronomiriadi di colori vivaci.Nella continua sperimentazione della tecnica,l'artistaesprime la sua creatività,definendo la sintassi di unlinguaggio personale e coinvolgente.I guizzi di colore sono solo apparentemente liberi dipercorrere la superficie; In realtà,essi si intersecano inun reticolo che richiama la limitazione della vedutadata dalle inferriate di una celladata dalle inferriate di una cella.Le mappe mentali di Brandimarti svelano un'indaginetra le pieghe dell'inconscio.Nel caos dell'esistenza le grate che imprigionano l'Io silacerano, aprendo il varco da cui si può accedere ad, p pun livello di consapevolezza superiore, ad una libertàprima sconosciuta.

Paolo Levi

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Nato a Fermo,nel 1965,vive e lavora aMonte San Pietrangeli ( Fm ).Da sempre ha utilizzato il linguaggioartistico visivo e/o cantautorale comeemanazione del più intimo Io,cercando didisseminare la strada percorsa con precise( h i ti h ) i t t( anche se criptiche ) istantaneecromatiche‐segniche formate daricordi,emozioni,paure inconsce,fino allarapprsentazione dell più imperscrutabilemistero (la morte) radicata in ogni esseremistero (la morte), radicata in ogni esserevitale.Nel 2005 partecipa a "Premio arte"ottenendo la pubblicazione nel catalogoedito da Mondadori ed ugualmente neavviene la pubblicazione nei successivianni 2006,2007,2008.Inizia ad esporre nel 2007 in una collettivaal Museo Nazionale strumenti musicali del

l l di R l t " I t ipolo museale di Roma sul tema " Incontriinterconfessionali", del critico Bonacina.

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Sempre nell 2007,partecipa ad "Art free"all'Empire Vyner a Londra con il ciclo "Uomini risonanti"Nel 2008 è pubblicato nel "Catalogo dell'artemoderna n.44" edito da Mondadori.Nel 2010 partecipa ad una collettiva pressol ll i "il T i " P lla galleria "il Tempio" a Palermo,con operedel ciclo "Mappe mentali" esuccessivamente presso il Museo d'artecontemporanea " G.Sciortino" di Monrealeche ne acquisisce un dipinto ( con relativache ne acquisisce un dipinto ( con relativapubblicazione a catalogo ).Nel 2011 partecipa alla collettiva "Tricolore"a Torino,patrocinio del MIBAC ed èpubblicato nel relativo catalogo,nello stessoanno è pubblicato con saggio critico nelvolume " Fra tradizione ed innovazione" delProf.Rosario Pinto edito da Effegi.Nel 2012 espone 4 opere,per una mini‐

l l "Th ll " dipersonale, presso la "Thomas gallery" diPhoenix ,sotto la supervisione

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FRANCO DONAGGIO

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statement

ll d d l f fNella mia dimensione di artista la fotografiaè uno strumento di conoscenza interiore,una pratica sciamanica per andare altrove.

Utilizzo il mezzo fotografico come il bisturidel chirurgo per incidere e 'vedermi dentro',alla scoperta di spazi occulti nella miadimensione mentale, dove arrivano echi del,mondo reale molto filtrati, dove la realtàfotografica viene quasi dimenticata perlasciare posto ad altro…

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biografiabiografia

Nato a Chioggia in provincia di Venezia nel 1958,Franco Donaggio opera a Milano come fotografoprofessionista e graphic designer dal 1979.

Fin dai primi anni della sua attività professionale,Donaggio privilegia e approfondisce la ricercatecnica con lo studio della luce e la camera

i d t ll lib tà ioscura, arrivando presto alla libertà espressivache oggi più lo caratterizza nel panorama dellafotografia contemporanea.Nel 1992 gli viene conferito il premio ‘PubblicitàItalia’ per la fotografia di still life Nel 1995Italia per la fotografia di still life. Nel 1995Donaggio realizza il suo primo importanteprogetto fine art intitolato ‘Metaritratti’, che lovedrà vincitore nel 1996 del ‘Kodak Gold Award’Italiano per la fotografia di ritratto. Donaggiodedica sempre maggiore attenzione alla fotografiad’autore e avvia uno stretto rapporto dicollaborazione con la ‘Joel Soroka Gallery’ diAspen che lo rappresenterà in America e lo

t à d t t l iù i t tiporterà ad essere presente tra le più importantifiere d’arte fotografica degli Stati Uniti: ‘ArtMiami’, ‘Photo LA’, Los Angeles; ‘AIPAD show’,New York; ‘Art Fair, Cicago’.

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Da oltre dieci anni l’autore si dedica completamentealla ricerca artistica, oggi è uno dei più originali eapprezzati artisti italiani che privilegiano lasperimentazione con il mezzo fotografico. L’artista harealizzato molti progetti, pubblicato in varie riviste,esposto in diverse gallerie e musei in Italia eall’estero, tra le più recenti: Manege Museum, SanPi t b 54° Bi l di V i T i MPietroburgo; 54° Biennale di Venezia, Torino; MuseoCivico di Chioggia, Venezia; Museo Marliani Cicogna,Varese; Museo la Civitella, Chieti; CAMeC centrod’arte Moderna e Contemporanea, La Spezia; Forte diBard, Valle d’Aosta; e molte altre.Bard, Valle dAosta; e molte altre.Le opere di Donaggio sono presenti in numerosecollezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.Autore raffinato e ipnotico, Franco Donaggio non si èmai accontentato della realtà così come è, perché –come tutti noi – non ne è totalmente soddisfatto epreferisce così indagare nei meandri di un altromondo. Se altri, pur condividendo queste sensazioni,finiscono per rifugiarsi in un totale rifiuto e nel

t i l t l t i D iconseguente isolamento, al contrario Donaggiopreferisce dar corpo all’immaginazione per costruireuna dimensione che sia insieme architettonica efantastica, corposa ma anche immaginifica perché

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solo scavando fra le pieghe della realtà si puòriuscire a farne emergere l’anima piùprofondamente poetica con cui è bello dialogare.In effetti da molti anni Franco Donaggio svolge unaIn effetti, da molti anni Franco Donaggio svolge unaricerca sul paesaggio naturale e urbano che sfuggea ogni semplicistica definizione. Osservare le sueopere è come entrare in punta di piedi in unmondo dominato da un’atmosfera sospesa da cui cipsi sente totalmente pervasi. Di fronte allo spaziourbano Franco Donaggio fa sentire l’intensità dellasua poetica: qui tutto è imponente, le pareti siinnalzano verso un cielo lontano, delimitano spazidisegnati dalla fantasia, creano prospettive dimaestosa audacia. Si ha la sensazione di trovarsi difronte a città fantascientifiche di un futuro lontanooppure a rappresentazioni contemporanee dei mitiantichi che parlavano di mura ciclopiche e di spaziantichi che parlavano di mura ciclopiche e di spaziprogettati da giganti. Ma anche qui, in questavisione dove gli uomini sono esseri minuscoliperduti nello spazio architettonico, è il silenzio adominare, un silenzio impenetrabile che ci aiuta a, ppensare e a misurarci soprattutto con noi stessi.

Roberto Mutti

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ORGIO

SER

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GIAN

G

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Gianfranco Sergio, artista cosentino trapiantato da alcuni anni aComo, ha esordito giovanissimo, nel 1982, in una galleria storicacome quella di Rinaldo Rotta a Genova. La sua ricerca si è dipanatain varie fasi, in sintonia con quell’eclettismo stilistico che caratterizzala scena italiana ed internazionale dalla seconda metà degli anni ’80ad oggi. Dopo le prime prove pittoriche, che presentavano non

hi i di l il d i N i N i h ilpochi punti di tangenza con lo stile dei Nuovi Nuovi, ha sviluppato,per un decennio abbondante, un progetto legato all’installazione, asua volta suddiviso in due diverse modalità espressive. La primacentrata sulla dimensione parietale, con una serie di regolaristrutture ad incastro evocanti l’archetipo della casa o del rifugiostrutture ad incastro evocanti l archetipo della casa o del rifugio,comunque del luogo dove dare spazio alla propria dimensioneintima ed ai sentimenti riposti ; la seconda composta da componentimetalliche irsute e minacciose ed, al tempo stesso, agili e svettanti,ad indicare una tensione all’ascesi spirituale.pLe opere successive viravano nuovamente nel supportobidimensionale della tela, e si caratterizzavano per la presenza di unlinguaggio aniconico, fondato sul tracciato di elementi piramidalidisposti in sequenze regolari e spesso avviluppati in torsioni

l f l h h d dspiraliformi. Gli anni recenti, che hanno segnato un deciso ritorno diGianfranco Sergio sulla ribalta dell’arte, si connotano per l’impiegogioiosamente creativo della pittura. Le immagini hanno mantenutol’andamento vorticoso che ha spesso caratterizzato il suo lavoro, maall’astrazione si è succeduta una figurazione densa di richiamiall astrazione si è succeduta una figurazione densa di richiamisurreali. Citazioni tratte dalla banca dati della storia dell’arte siabbinano ad altre ispirate alla nostra sfuggente dimensionequotidiana, raggiungendo un tono che si iscrive tra prove piùriuscite del neo pop italiano dell’ultima fase.p p

Edooardo Di Mauro, luglio,2012

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Gianfranco Sergio è nato a Rende (Cosenza) nel 1961,vive e lavora a Como.Numerosi gli eventi in spazi pubblici e privati in Italia eall’estero. Esordisce nel 1984 con una personale allaGalleria La Margherita di Roma, a cura di ArmandoGinesi nell’occasione esce una monografia ProgettoGinesi, nell occasione esce una monografia ProgettoUomo con saggi critici di Armando Ginesi, Renzo Bertonied Enrico Crispolti, Edizioni Bora, Bologna. Nel 1985tiene una personale nella storica Galleria Rinaldo Rotta diGenova a cura di Maurizio Marini. Mentre gli anniGenova a cura di Maurizio Marini. Mentre gli anniOttanta sono stati caratterizzati da una pitturamaterica/lirica, negli anni Novanta nascono una serie diinstallazioni in lamiera di ferro a forma conica svettanti eminacciose. Nel 1997 espone con una personale KoniKiller a cura di Edoardo Di Mauro alla Galleria V.S.V. DITorino. Nel 2008 espone con una personale a cura diBarbara Martusciello allo studio.ra contemporanea diRoma. Nel 2009 si tiene una mostra Antologica, a cura diEdoardo Di Mauro con opere dal 1982 2009 Spazi di SanEdoardo Di Mauro, con opere dal 1982‐2009,Spazi di SanPietro in Atrio di Como. Invitato a CENTOINGIRO, Centoartisti Italiani, per il Centenario del Giro d’Italia, a cura diSergio Mandelli, Galleria Mandelli Arte Contemporanea,Seregno (MI), catalogo Silvana Editoriale, CiniselloSeregno (MI), catalogo Silvana Editoriale, CiniselloBalsamo (MI). Nel 2010 invitato allo Spazio della Fantasia– Omaggio a Gianni Rodari, a cura di Armando Ginesi,Chiostro di Sant’Agostino, Pieve Torina (MC), e tiene unapersonale Allacciare le cinture, a cura di Edoardo DiMauro e Walter Vallini, alla Fusion Art Gallery di Torino.

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Nel 2011 tiene la personale Dimore dell’Anima, a cura di Mauro, CCC – T Ex Birrificio Metzger – Centro di CulturaRaffaella Cordisco e Renata Panizzieri,alla Galleria PAE diPescara, viene invitato a Biblia Pauperum, a cura diArmando Ginesi, Palazzo dei Convegni di Jesi (AN), a LAFORMAZIONE DELL’UNO,150 artisti per l’unità d’Italia, acura di Fabio De Chirico Mimma Pasqua e Franco Gordano

Contemporanea Torino,ad Alchimie du Verbe,mostra di librid’artista, a cura di Teo De Palma, Biblioteca“A.Minuziano”,San Severo (FG), a VIACOLVENTO, a cura diEdoardo Di Mauro e Daniela Grava, a Villa Wassermann diGiavera del Montello (TV) e a In picciol vaso piccoli quadricura di Fabio De Chirico, Mimma Pasqua e Franco Gordano,

Galleria Nazionale, Cosenza, a Un’altra storia: Arte Italianadagli Anni Ottanta agli Anni Zero, a cura di Edoardo DiMauro, Ex Chiesa di San Francesco di Como e al CRAB ExChiesa di San Carpoforo di Milano, ad ALFABETO MORSO,

Giavera del Montello (TV), e a In picciol vaso..piccoli quadriper una condivisione,a cura di Franco Gordano, al CentroVertigo Arte di Cosenza, viene invitato al PremioInternazionale Limen Arte 2012, Palazzo Enrico Gagliardi,Vibo Valentia, Eclettica a cura di Edoardo Di Mauro, RezArteChiesa di San Carpoforo di Milano, ad ALFABETO MORSO,

Progetto Maionese, a cura di Elena Privitera,Marco Filippa eSergio Gabriele, Associazione En Plein Air di Pinerolo(TO), alPadiglione Italia, 54° Esposizione Internazionale d’Arte dellaBiennale Di Venezia, 150° dell’Unità d’Italia, a cura di

Vibo Valentia, Eclettica a cura di Edoardo Di Mauro, RezArteContemporanea di Reggio Emilia, partecipa ad Across thespace across the time, a cura di Mimma Pasqua,Edoardo DiMauro e Franco Gordano, Museo Civico del Brettii e degliEnotri, Cosenza. Nel 2013 tiene una personale KosmoKonie,

Vittorio Sgarbi, Palazzo delle Esposizioni, Sala Nervi diTorino, e a 22 Pittori Italiani, a cura di Edoardo Di Mauro,Pow Gallery di Torino. Nel 2012 tiene una personale Pitturain storyboard a cura di Boris Brollo, Spazio Il Pettine,Vittorio Veneto(TV) viene invitato a Collettiva Occasionale

testo critico di Ilaria Siboni,Sala Celeste di Bologna. Inoltrepartecipa a Sanità malata,a cura di Tina Loiodice, Spazio40,Roma,ad Accrochage, a cura di Patti Campani, SpazioUn1co, Bologna,ad Incendium, Artisti per Città dellaScienza a cura di Linda Irace Pan Palazzo delle ArtiVittorio Veneto(TV),viene invitato a Collettiva Occasionale‐

Presente Passato e Futuro, alla Marsiglione Arts Gallery, diComo, a VIACOLVENTO a cura di Edoardo Di Mauro eDaniele Capra, Museo Arte Bambina – Torre dell’Orologio,Vittorio Veneto (TV), alla Biennale Casoli Pinta a cura di

Scienza, a cura di Linda Irace, Pan – Palazzo delle Arti,Napoli, ad Art Village‐2013,Galleria d’Arte Contemporanea –Saletta Storica Comunale, Castel San Pietro Terme (BO), aTaccuini d’Artista – Percorsi nascosti della CreAttività, a curadi Donato Di Poce e Mauro Rea, AxA – Palladino Company,Vittorio Veneto (TV), alla Biennale Casoli Pinta a cura di

Maria Cristina Ricciardi, Palazzo Ducale, Casoli di Atri (TE), a22 Pittori Italiani a cura di Edoardo Di Mauro,Pow Gallery diTorino, a Tavor Art Mobil nel route n.5,a cura di Ardau ‐ DiCaterino, in giro per il Sud della Sardegna, ad Un’Altra

di Donato Di Poce e Mauro Rea, AxA Palladino Company,Campobasso,a Dannunziana , Celebrazioni per il 150°Anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio, a cura diBruno Bandini, Palazzo dei Priori, Fossacesia (CH),e aTragedia dell'infanzia, Ex Scuola parrocchiale dell'Infanzia

Storia 2 , Arte Italiana 1980 / 1990 , a cura di Edoardo Di San Giovanni Evangelista, Monzuno (BO).

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LETIZIA MARABOTTINI

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Sweet instant of memory, Dolce istante della memoria. Dallastrofa della canzone “Heaven stood still” (1980) di Willy DeVille,prende il titolo l’ultimo progetto di Letizia Marabottini.Prosegue il discorso sull’isolamento negli agglomerati urbani,definiti “contenitori di vita”, ma segna una svolta, un salto dilivello.La sua arte si esprime con un linguaggio poliedrico La fotografiaLa sua arte si esprime con un linguaggio poliedrico. La fotografiaviene impressa sui più vari supporti: la carta (p.e. Proteggo il miocuore), il diaplex (Oblio), il tessuto (p.e. Persona), l’ecopelle (Dolceistante della memoria), il legno (p.e. Amore cane). Non dimenticail disegno, passa attraverso l’installazione, prende vita in unag , p , pperformance (Trans substantia) che si avvale della stampa suostia.Il focus è sulla città, ma la natura è il riferimento perenne, fonteinesauribile di ispirazione: è nei supporti su cui è impressal’immagine fotografica; è nelle immagini stesse e nei disegni; ènegli elementi floreali essiccati nelle installazioni.Protagonista è la donna, scelta per appartenenza, con il suomodo di vivere e di sentire questa condizione, mettendo aconfronto il passaggio da ambiente rurale a quello cittadino Ilconfronto il passaggio da ambiente rurale a quello cittadino. Ilmomento di vita è la maturità, quando si ritrova a ripercorrere ilpercorso fatto dalle sue radici ai suoi amori; dalle passioni allerinunce, tendendo al sogno.Negli scatti di Letizia, appare come una distinta signora,eg scatt d et a, appa e co e u a d st ta s g o a,affascinante ed enigmatica, con lunghi capelli bianchi, elementofondamentale della sua indagine, in quanto il capello èinterpretato come raccoglitore del tempo passato: ogni puntodella lunghezza equivale a un ricordo, a un istante fissato nellamemoria. Un ricordo che le affiora anche sulla pelle e le si leggenegli occhi del dittico Dolce istante della memoria, un concettosottolineato con l’uso dell’ecopelle.

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Il viaggio a ritroso nel tempo avviene attraverso unastimolazione sensoriale: una visione, un profumo, unsapore, un contatto fisico. E si concretizza in una gradualepresa di coscienza di ciò che è stato e di ciò che si è; dellosviluppo dell’identità, senza rabbia, rancore, o rimpianto,poiché il tempo trascorso permette di guardare con ilgiusto distacco l’alternarsi del dolce/amaro della vitagiusto distacco l alternarsi del dolce/amaro della vita.Lascia emergere frammenti di storie d’amore, attraversogli oggetti del vivere quotidiano, fatto di piccoli gestiripetuti; o reminiscenze di amori sofferti, interpretati trala metafora e il rebus come Amore cane, opera su legnola metafora e il rebus come Amore cane, opera su legnookumè, scelto per la tessitura finissima che ricorda laconsistenza dei capelli. D’altro canto, l’opera Proteggo ilmio cuore nasce dalla consuetudine delle donne ingravidanza di dormire sul lato sinistro per consentire a unmaggiore quantitativo di sangue e nutrienti diraggiungere la placenta e passare al bambino.L’interpretazione artistica vira sulla difesa dell’amorematerno, il sentimento più forte che ha sede nel cuore.Letizia va in profondità indagando anche i meccanismiLetizia va in profondità indagando anche i meccanismidelle strutture cerebrali che svolgono funzioni psichicheinerenti al comportamento, all’emotività, alla memoria ealla percezione sensoriale. Predilige il richiamo sia allamitologia, fonte inesauribile di ispirazione nellamitologia, fonte inesauribile di ispirazione nellacomplessità delle interpretazioni simboliche, sia alcinema d’autore, come Eyes wide shut di Stanley Kubricknelle opere in cui la donna porta una maschera di pizzosugli occhi. Invitante, appare stampata su tessuto inPersona e all’interno di installazioni che stimolano ilvoyeurismo dello spettatore.

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Anche il ritmo del ricordo ha un ruolo fondamentale. Nell’opera“La lentezza”, Milan Kundera ha scritto: “C'è un legame segretotra lentezza e memoria tra velocità e oblio [ ] Nellatra lentezza e memoria, tra velocità e oblio. […] Nellamatematica esistenziale questa esperienza assume la forma didue equazioni elementari: il grado di lentezza è direttamenteproporzionale all'intensità della memoria; il grado di velocità èdirettamente proporzionale all'intensità dell'oblio”. Ed è unritmo lento che accompagna in gran parte la donna neldipanare il filo dalla matassa dei ricordi; così come in Oblio c’èl’idea della velocità nel rifuggire il ricordo, tentando dispazzolarlo via dai capelli per estirpare i fili di memoria cheh l di i d l C bhanno le radici dentro la testa. Come se bastasse un gestoscaramantico per allontanare da sé la tristezza e il dolore chesuscitano.Sweet instant of memory è dominato dal procedere del biancoverso il nero e viceversa per il senso di completezza cheverso il nero, e viceversa, per il senso di completezza cheoffrono nel simboleggiare la vita: l’insieme di tutti i colori el’assenza di colore.In primo luogo, l’artista desidera condividere, compiendo l’attodi generosità nel porgere un racconto intimo, sospeso nellospazio‐tempo. È tutto racchiuso nel gesto sacro dellaperformance Trans substantia, in cui la modella del progettosceglie per intuito le persone con cui tramite lo sguardo riesce acogliere complicità per offrire se stessa, corpo e anima,ff d ’ i i il fil di b bi hoffrendo un’ostia con impresso il suo profilo di bambina che

tramite i capelli si va a fondere con quello dell’età matura.Ma Letizia non si accontenta. Desidera attivare nel visitatore lostesso meccanismo del rinnovamento del ricordo, dellariflessione sul Sé sulla propria identità perché è lariflessione sul Sé, sulla propria identità, perché è laconservazione della memoria a dare un senso al nostro futuro.

Adriana M. Soldini

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LA

VILL

O V

ENZO

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LO

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Nasce il 7 Aprile del 1973 a Besana in Brianza (MB),dove vive e lavora tuttoradove vive e lavora tuttora.Frequenta l’Istituto Statale d’Arte “Villa Reale” diMonza, dove ottiene il diploma di Maestro d’Arte.La sperimentazione e il lasciarsi trasportare dalleemozioni, così come dalle impressioni, dettate dallapfantasia nell’osservare il mondo, da semprecontraddistinguono le opere di Lorenzo Villa.

Negli ultimi lavori, “ ALTRE IMPRESSIONI “, (tecnichei l i l di i d bi i l i) i è lmiste su plexiglass, dipinto da entrambi i lati), vi è la

fusione dei vari periodi della sua produzioneartistica, dove la figurazione ( uomini, animali edoggetti ), si incontracon scenari che spessorasentano l’astratto – informale Situazioni in cui ilrasentano l astratto – informale. Situazioni in cui ilsogno sembra prevalere sulla realtà, in favore di unapoetica molto spesso diretta, altre volteinvece,decisamente ermetica.

Al suo attivo può vantare diverse personali ecollettive, (Milano, Padova, Tortona, Roma, Napoli,Barletta, Latina, Pavia, Ferrara, Menaggio, Bellagio,Piacenza, Arcore, Monza, Mosca, Providence…),

h ll ll b d llgrazie anche alla collaborazione con diverse galleried’arte.

Le sue opere fanno parte di collezioni privateitaliane ed estere (Austria Francia Giapponeitaliane ed estere, (Austria, Francia, Giappone,India).

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L’ INTENSA ESPRESSIVITA’ DI LORENZO VILLA

Una grande capacità di comunicare emozionie sentimenti. Una notevole, non comuneeassolutamente positiva versatilità. Un pittoreLorenzo Villa, dalle molte potenzialitàtecnico formali e dalla grande sensibilitàtecnico formali e dalla grande sensibilitàpoetica, quanto serve per lasciare unaduratura traccia personale nel difficile e allostesso tempo affascinante mondo dell’arte.

Silvano Valentini(giornalista e critico d’arte)

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MAGDA CARELLA

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Amo tutti i linguaggi dell'arte mi esprimo con laAmo tutti i linguaggi dell arte, mi esprimo con lapittura. Credo d'aver avuto circa otto anni laprima volta che ho desiderato 'diventare pittriceda grande'. Non lo dissi a nessuno, allora.Oggi non so se sia stato un desiderio o unggpresagio.Soggetti dei miei quadri sono paesaggi epersonaggi ispirati da questioni sociali, a volte;da sentimenti e situazioni più intime, altre volte.A volte i messaggi contenuti sono molto espliciti,altre volte meno.Mi piace ritrarre soggetti di spalle o da punti divista insoliti.Ho amato leggere fin da piccola e da alcuni anniHo amato leggere fin da piccola e da alcuni anniho iniziato un ciclo di lavori dedicati alla lettura,così unisco due grandi passioni.Scoprire qualcuno che legge, nelle più svariatepose, in treno, al mare, su di una panchina, ecc...p , , , p ,suscita in me compiacimento e una specie disorellanza con persone sconosciute.Per quanto riguarda le tecniche, dipingosoprattutto ad olio, ma uso anche i soli acrilici otecnica mista.Di solito preparo le tele, anche quando lecompro già pronte per essere dipinte, inparticolare per creare una base più o menoruvida su cui poi lavororuvida su cui poi lavoro.

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Magda Carella nasce a Bari nel 1965 dove vive e lavora Centinaia le mostre in cui ha esposto a partire dal 1983 HaMagda Carella nasce a Bari nel 1965, dove vive e lavora. Centinaia le mostre in cui ha esposto a partire dal 1983. Hatenuto personali presso gallerie comunali e associazioni culturali. Dipinge per lo più su tela, ad olio, acrilico etecniche miste. Suoi dipinti sono in collezioni pubbliche e private.

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MA

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Marco Besana nasce a Como nel 1974Marco Besana nasce a Como nel 1974.Fin dall’adolescenza si dedica da autodidatta alla suagrande passione: la fotografia.Perfeziona “sul campo” le tecniche apprese, usandouna Nikon FM per le sue prime prove.p p pInizia una lunga esperienza amatoriale, durante laquale affina la sua tecnica trasferendo le competenzeacquisite nella fotografia analogica in quella digitale.Proprio in questa nuova area compie i primi passiprofessionali: nel 2006 partecipa a un workshop dello“Spazio Formafoto di Milano”, realizza le primemostre, collabora alla realizzazione di pubblicità diabbigliamento e arredamento.Quindi cura il corredo immagini di diversi cataloghi eQuindi cura il corredo immagini di diversi cataloghi esiti internet di artisti.Percorre anche la strada della commistione tra diversilinguaggi collaborando attivamente con alcuni pittoridel comasco e del milanese.del comasco e del milanese.Collabora inoltre con alcuni architetti della zona conpubblicazioni di immagini su riviste di settore.Oggi fa uso esclusivo di tecnologia digitaleprediligendo la fotografia concettuale, quellaarchitettonica e i ritratti, lavorando sia in bianco enero che col colore più saturo e sperimentale.Ha inoltre all’attivo un’antologia in progress in cuiritrae gli studi degli artisti più affermati della scenalombardalombarda.

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URBAN VIEWS – 2013

Nel XXI secolo la popolazione mondiale è concentrata maggiormente nellemetropoli, che sono in costante divenire, caotiche e ricche di stimoli. Con UrbanViews desidero mettere in luce la dinamicità dei cambiamenti metropolitaniViews desidero mettere in luce la dinamicità dei cambiamenti metropolitani,immortalando da una parte le architetture futuristiche contemporanee nel lorodivenire (da cantiere a opera finita) e dall’altra opere di riconosciuto valorearchitettonico del XX secolo nel loro essere. Come?.

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Attraverso esposizioni multiple che rendono l’ideadell’iper‐dinamismo sociale in cui viviamo:concetto caro al futurismo italiano si manifestaconcetto caro al futurismo italiano, si manifestaoggi in modo esemplare nel paradosso di doverdistruggere per ricostruire o modificare l’ambienteauspicando una maggior qualità di vita

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PEPE RUSSOPEPE RUSSO

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“..Mi piaci quando taci perchè sei comeassente e mi ascolti da l ngi e la mia oceassente, e mi ascolti da lungi e la mia vocenon ti tocca. Sembra che gli occhi ti sian volativia e che un bacio ti abbia chiuso la bocca”.

(Pablo Neruda)

Intreccio le parole di Neruda alle immagini di“Onirica” per provare a rendere evidente cosasi cela dietro ogni suo fascio di luce colorata.Il segno si svela lentamente: tutto ci riportaad un atto d’amore rivolto al mondofemminile: un desiderio di conoscenza e discoperta che va ben oltre la pelle, e prova adentrare in contatto con quella intimità che

l d t tt lspesso le donne sono costrette a celare perpaura che faccia rima con fragilità.Chiudere gli occhi e fermare almeno per unpo’ i pensieri, sembra essere questo ilsuggerimento che fa da fil rouge a tutti questisuggerimento che fa da fil rouge a tutti questivolti di donne fotografate da Pepe.

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Rallentiamo il caos nel quale ogni giorno ciimmergiamo oramai inconsapevolmente eimmergiamo oramai inconsapevolmente e,lasciandoci cullare dal sonno ristoratore, breve olungo che sia, finalmente possiamo ritrovare ilnecessario contatto con noi stessi.Nella sequenza di queste immagini io vedo unNella sequenza di queste immagini io vedo ungioco leggero ed intenso, costruito dai contatti, trail fotografo e la sua modella ma anche tra ilfotografo e la sua intimità.Se facciamo nostro il pensiero di Robert Capa peril quale: “Ogni fotografia è l’autoritratto delfotografo che l’ha scattata”, in ognuno dei volti diqueste donne sarà facile trovare una piccolaproiezione del fotografo, che vestendo i panni diun uomo tra i tanti ha provato a venire fuori nellaun uomo tra i tanti, ha provato a venire fuori nellarilassatezza del volto, nella volontà di lasciarsiandare ma anche nel desiderio di proteggersidalle emozioni forti mettendo dei filtri colorati trase ed il resto del mondo.se ed il resto del mondo.

Federica Cerami

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RAFFAELE ROSSIELLO

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MNEMOSINEVivi uomo, indossa la tua maschera e vivi. Osopravvivi dovrei dire. Sopravvivi allaquotidianità, al lavoro, ai caffè, alla frenesia, aicolleghi, al capo, ai doveri, alla strada e allasolitudine tra la folla Solo nella memoria e neisolitudine tra la folla. Solo nella memoria e neiricordi puoi trovare sollievo. Il tempo che haivissuto non è perso, è tutto registrato,archiviato, custodito in te insieme a un luogo oun oggetto che utilizzerai, in quanto chiave,un oggetto che utilizzerai, in quanto chiave,per rileggere la storia che hai scritto. Chiedialla greca Mnemosine, lei conosce bene ilpotere della memoria, unico vero tesoro diogni essere umano. Tesoro che non avrà eredi,che si estinguerà, quando sarà il momento,insieme al legittimo proprietario.Allora, uomo, tieni sul viso la maschera antigasper proteggerti dai fumi di un presentecontaminato e percorri a ritroso i passi che ticontaminato e percorri a ritroso i passi che tihanno condotto fino ad oggi. Cerca e accoglitra le mani sporcate dall’esperienza l’oggettoche stimolerà i tuoi ricordi. Fermo e sicuro deltuo passato guarda indietro senza trascuraretuo passato guarda indietro senza trascurareciò che hai dinnanzi e siedi, poi, sul pavimentolercio della stanza fatiscente del tuo presente.Ricorda ad occhi aperti ma non togliere mai lamaschera dall’elefantina proboscide senza laquale la tua esistenza verrà compromessa.

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Raffaele Claudio Rossiello non è unfotografo di professione, almeno nonancora, si occupa d’altro nella vita. Lafotografia, nel suo caso, è lo strumentoattraverso il quale esprime con talentotutta la sua sensibilità e ironia. Denunciauna società sfatta e contaminata doveuna società sfatta e contaminata dovel’uomo, nella sua condizione di cittadinocomune tra comuni cittadini con la suasolitudine e la sua memoria, èprotagonista assoluto. Spesso Raffaelep g pinvita, ricorrendo alla simbologia, allaprotezione dello spirito da ciò checirconda e corrompe ed è seguendoquesta filosofia che crea la serie di “IOSONO QUI” dove un ipotetico turista,come se ne vedono tanti nelle nostrecittà, si offre a una fotocamera e lasciache venga immortalato dinnanzi amonumenti simbolo del luogo che visitamonumenti simbolo del luogo che visita.Osserva tutto ma in fretta, percependosommariamente la bellezza estetica delmonumento ma trascurando l’effettivocontesto avendo, così, una visionecontesto avendo, così, una visionedistorta della realtà. Lavora su “VIRTUALINSANITY”, scatti di forte impatto emotivoed estetico che raccontano un nudo, siamaschile che femminile, molto lontanodallo stereotipo del bello così come lapubblicità richiede.

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L’essere di questa serie è un bruto, un folledal corpo sfatto e lo sguardo infuriato daldal corpo sfatto e lo sguardo infuriato, dalvolto coperto da surreali maschere animalie completamente nudo.Con “MNEMOSINE”, invece, Raffaeleesalta il potere della memoria e deiricordi, dote insostituibile nel qualel’uomo si rifugia per proteggersi da unarealtà squallida e decadente.L’elefante, come l’uomo, ha una memoriah li i i d èche gli anni non riescono a corrodere, èforse per tale motivo che il protagonista diquesta serie di scatti indossa unamaschera antigas che rende il suo voltosimile a quello del pachiderma Lasimile a quello del pachiderma. Lamaschera, qui, ha un duplice significato:proteggere dai miasmi del contemporaneoe accomunare la memoria dell’uomo aquella delproboscidato.Le immagini create da Raffaeleschiaffeggiano, comunicano un messaggiomai celato ma piuttosto urlato ei di i ibilimmediatamente riconoscibile.Non è un fotografo di professione,dicevamo, ma probabilmente proprio perquesto il suo lavoro è carico di passionetrasparente motivata e sinceratrasparente, motivata e sincera.

Antonio Delluzio

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nasce a Corato (BA) nel 1982 dove risiede elavora. Si laurea in Scenografia con 110 e lodeall'Accademia di Belle Arti di Bari e con doppiaspiacializzazione in pittura con 110 e lode.Tra le varie mostre personali e collettive siricordano: National Accademy New York "Laricordano: National Accademy, New York, "Lastrada con la valigia" (2008), Triennale CRT Teatrodell'Arte, Milano (2008), Galleria Teatro Curci,"Biennale di Arte Contemporanea De Nittis",Barletta (2009), Galleria Belle Arti, "L'Arte inBarletta (2009), Galleria Belle Arti, L Arte inViaggio", Barcellona (2010), Ateneo‐ Salone degliAffreschi, "Identità", Bari (2011), PinacotecaAlbatros, "Il viaggio", Mosca (2011), GalleriaEmmaInfante , "Lirica materia", Torino (2011), ExChiesa San Francesco, "Sequenze visive", Como(2011), Public Jubilee, "I volti della notte", Corato(BA) ‐ Berlino ‐ Londra ‐ Amsterdam ‐Miami ‐ NewYork Milano (in progress 2012),"Profondamente Superficiale" evento collaterale"Profondamente_Superficiale" evento collaterale:"Andy Warhol. I want to be a machine" CastelloAragonese Otranto (2012) " Framment_Azione"Laterza Ta Palazzo Marchesale (2012) “Sequenzedi Racconto” 83 Pitti Uomo Immagine Firenzedi Racconto 83 Pitti Uomo Immagine Firenze(2013), “Gutai” San Francisco Art Istitute (2013) ,“Metafisa a Sud” evento collaterale a De Chiricocastello Aragonese Otranto (2013),"E'tuttoungioco" Pinacoteca Civica Milano PerottiCassano delle Murge (2013)

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Concorsi: vince il Primo premio nazionale“Ill M i” F d i CASM“Illustrare Manzoni” Fondazione CASMChieti(2008), vince due volte il primo premio “IlPendio” Mostra D’Arte riservata ai Giovani Pittoridel mezzogiorno D’Italia (2006‐2008), vince laborsa di studio in pittura e scultura “Francoborsa di studio in pittura e scultura FrancoZeffirelli Schoolarship in the Arts award for 2008”a New York City, U.S.A. Vince il Primo PremioNazionale al Galàdellapolitica ‐ Roma sezione Spotelettorali “Una rivoluzione Meridionale”2011,vince un targa per il Premio d’ArteInternazionale Porticato Gaetano, Gaeta (2010),vince nella sezione Arti Visive il “Ricrea Festival”2012.L f i liLavora come scenografo‐costumista e realizzatorepresso teatri e produzioni teatrali .

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Il racconto di Mascoli è una storia fredda, l’archiviodelle cose trapassate, lasciate senza protezione afare da brusìo, mentre tutti i gesti, tenuti insiemedalla colla, stentano a confluire in unità, in identità.Una storia fredda come i media freddi, quelli diM L h f i i i l ll ltMcLuhan, fermi innanzi senza parola, nella coltredelle vicende raccontate ad alta voce e dei sussurridetti piano.Ogni volto è un nome collettivo, un foglio dellefirme Profondamente segnato dalla vita o almenofirme. Profondamente segnato dalla vita, o almenoda quello che di essa si può cogliere al primoappuntamento con la coscienza. Quella vita fatta difatti e stolta rispetto alla sintesi, mirabilmenteirrintracciabile tra le infinite disomogeneità di cui siavvale. E Mascoli, che adotta sulla tela la cronaca ela psiche, annette a questa vita ogni sua colpa,compresa quella di una profonda indecifrabilità,nonostante i nomi propri stagliati sul fondo

i d i l ivorticoso dei colori.Roberto Lacarbonara

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Frammenti di vita quotidiana,appartenenti al repertorio iconicodella collettività, e stralci di memoriasoggettiva subiscono, nell’arte diMascoli, un processo di accumulo e

t i i t ti icontaminazione estetica con segnipittorici decisi, cromie intense e ritaglicartacei, ricodificandosi in sequenzevisive dalla natura caleidoscopica.L’identità del singolo è efficacementeL identità del singolo è efficacementerestituita e narrata nei suoi aspetti piùinstabili e contraddittori, in quellefluide e continue interferenze, tipichedella contemporaneità globale, tradimensione pubblica e privata. Unasintassi compositiva dinamica, chenon respinge, ma ingloba, al suointerno, elementi propri della

i i dicomunicazione di massa.Giuliana Schiavone

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VITTORIO COMIVITTORIO COMI

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Nel 2007 “Ho fatto una scelta che per me è unnuovo punto di partenza ed è molto ben espressadalle parole di Pieter Paul Rubens: “Ho deciso dicostringere me stesso a spezzare questo nododorato dell'ambizione per poter recuperare la mialibertà.” Mi mancava un contatto sereno e creativocon il mio passato di artista Le esperienzecon il mio passato di artista. Le esperienzematurate in 25 anni di lavoro mi hanno spinto versomaterie e ricerche sempre più tecnologiche e fattodimenticare la più vera ed essenziale tra le coseesistenti: la natura. Nacquero così nel 2008 le mieesistenti: la natura. Nacquero così nel 2008 le mieprime opere “green” in generale facendo delleprime progettazioni utilizzando licheni islandesi(quelli che si utilizzano per fare le piante nel ferro‐modellismo). Ma…mi mancava qualcosa ... unarelazione con la vita, un’opera che non scaturissesolo dalla mia creatività ma con unessenza propria, capace di trasformarsi nel tempo,non dominabile. Le ricerche furono difficili e sentivoil bisogno di trovare un’idea semplice e allo stessoil bisogno di trovare un idea semplice e allo stessotempo stravolgente, un’idea capace di mettermi indifficoltà e di catalizzare le mie energie per moltotempo.L’azienda Tecology è stata il mio primo contatto conLazienda Tecology è stata il mio primo contatto conl’erba. Avevo già disegnato “Green Chair” quando, il16 ottobre del 2009 incontrai la titolare.Quell’evento fu come un’illuminazione, capii cheuna sola cosa semplice e naturale come l’erbapoteva costituire il nuovo materiale per la miaricerca e le mie opere.

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L’erba cominciò a diventare una fonteinesauribile di sorprese, con ben 7500 tipidiversi che si distinguono per areegeografiche, clima ed esposizione. Lo studiodel “mio nuovo materiale” mi ha portatoanche a partecipare ad alcuni convegnianche a partecipare ad alcuni convegnipresso l’Università di Pisa e si è fatto semprepiù coinvolgente e complesso.La conoscenza poi di alcuni esperti delsettore e la loro straordinaria disponibilità miphanno fatto scegliere l’erba per le mie opere.Il primo progetto fu Fertilità che nel titoloracchiudeva tutto: il pube di una donnasimbolo preistorico ed eterno della fertilitàrealizzato con materia vivente, l’erba. Ora lamia ricerca si sta ampliando, sperimentandotecnologicamente altri tappeti erbosi e altresoluzioni anche con erbe spontanee “leerbacce”erbacce .Non escludo mai nulla nella mia ricerca cosìnell’ultimo periodo mi piace lavorare anchecon i capelli, inventando un nuovo modo ditesserli.Parallelamente al mio lavoro sto cercando distimolare una nuova vivacità attorno all’artenel mio territorio e così nel 2013 sono stato ildirettore artistico della Rassegna di Artecontemporanea La Voce del Corpo.

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Vittorio Comi è nato a Lecco nel 1961 ed ha vista dell’organico che dal punto di vista dellefrequentato l’ Accademia di Belle Arti di Brera a Milano,scegliendo quale indirizzo Decorazione e Materiali.Ha fondato nel 1984 la “Vittorio Comi Plinko Password”,un laboratorio per la creazione di effetti speciali peri t l i i ti t t i t

competenze sino ad affermarsi come Special EffectsFarms italiana, a livello internazionale.Ha lavorato con registi del calibro di Wes Craven, DarioArgento, Wim Wenders, Roman Polanski, Hugh Hudson,G b i l S l t R b t G ld P l A dcinema, televisione, eventi, teatro, musei, mostre e

moda. L’azienda è cresciuta nel tempo sia dal punto diGabriele Salvatores, Robert Golden, Paul Anderson.

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VISITATI PER VOI____________________________________________

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le forme alienanti del contemporaneoALIENS

le forme alienanti del contemporaneodi Flavia LanzaLECCE

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Una sfida: al pubblico la richiesta di interagirecon le opere ma anche con la città: il percorsoù b h ll d d ll è

Claudia PellegrinoSergio Curtaccie Flavia Lanza

più breve che collega i due spazi della mostra ècompreso nella zona tra Piazza Sant’Oronzo e lachiesa di San Matteo.L’intento di Claudia Pellegrino e Flavia Lanza –direttrice della galleria e responsabile dello

20.7.2013 – 30‐8‐2013, Lecce. Due luoghi, nel pieno centro della città,distanti fisicamente e diversi tra loro per caratteristiche estetiche e

direttrice della galleria e responsabile dellosviluppo dei progetti artistici – è stato quello dicostruire una mostra che fosse, sì, un percorsoespositivo in senso stretto ma che si aprisseanche a una dimensione cittadina e collettiva,

funzionali: Palazzo Vernazza Castromediano, una delle operearchitettoniche più antiche e imponenti della città, e E‐lite studiogallery,suggestivo open space (nato dalla rifunzionalizzazione di un localecinquecentesco dalla tipica architettura salentina) sede di una giovane

ià ff ll i l di

,per mantenere vivo l’interesse nei confronti deilinguaggi dell’arte contemporanea, troppospesso relegata in un ambito culturale che lapone a distanza dalla fruizione da parte di un

ma già affermata galleria leccese di arte contemporanea.

140 opere – pittura, installazione, fotografia, scultura – 4 appuntamentiperformativi e l’installazione della più piccola galleria fotograficaesistente al mondo 40 artisti emergenti e affermati tra i più promettenti

pubblico meno esperto.

La 5a tappa di ALIENS – le forme alienanti delcontemporaneo, il progetto nazionale itinerante– ideato da Sergio Curtacci direttore delesistente al mondo. 40 artisti, emergenti e affermati, tra i più promettenti

del panorama contemporaneo italiano – Andrea Martinucci, AngelaViola, Anna Caruso, Anna Frida Madia, Annaclara De Biase, Annalù,Antonio De Luca, Antonio Delluzio, Blink Circus, Carlo Cofano, El GatoChimney, Elisa Anfuso, Eva Reguzzoni, Fabio Mazzola, Fabrizio Riccardi,

– ideato da Sergio Curtacci, direttore delmagazine milanese di arte contemporanea“Frattura Scomposta” – organizzata a Lecce daE‐lite studiogallery è stata definita dal criticoCarmelo Cipriani (Nuovo Quotidiano di Puglia)

Francesco Sambo, Fulvio Martini, Giancarlo Bozzani, Giancarlo Marcali,Gianluca Chiodi, Ilaria Margutti, Irene Lucia Vanelli, Jara Marzulli,Marcella Bonfanti, Marco Rea, Massimiliano Manieri, Massimo Quarta,Matteo Nannini, Maurizio L’Altrella, Momò Calascibetta, Nicola Caredda,N i P i O dè D R ff ll F i R b Ub ldi R b

p ( g )“una collettiva monumentale”.

Per chi non avesse avuto l’opportunità divisitarla e per tutti coloro che ne hanno fatto

Nunzio Paci, Orodè Deoro, Raffaella Formenti, Roberta Ubaldi, RobertoFontana, Streamcolors, Tarshito, Tiziano Soro, Vania Elettra Tam,Vincenzo Todaro.

esperienza, ecco un breve ma esaustivo “tourfotografico”. Appuntamento per la prossimatappa a... presto!!

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FRATTURA SCOMPOSTA partner del Festivalpartner del Festival 

HAI PAURA DEL BUIO? presenta:

PAOLA TURRONI  ‐ reading poetico/musicale ‐ IL MONDO E’ VEDOVO

STREAMCOLORS  ‐ video installazione 3D interattivo ‐ OLTRE IL BUIO C'E’ IL COLORE

GIANCARLO MARCALI  ‐ installazione ‐ LA MEMORIA DEL DOLORE

VALENTINA CHIAPPINI  ‐ performance ‐ CON LA CULTURA SI MANGIA

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“Hai paura del buio?”, il festival itinerantetrasversale che unisce musica e artetrasversale che unisce musica e arte,ideato da Manuel Agnelli, frontman degliAfterhours.Il festival, il cui titolo è preso a prestito dallavoro degli Afterhours del 1997 votatogmiglior album indipendente degli ultimivent’anni, “nasce dalla frequentazione deiteatri occupati come l’Angelo Mai diRoma,” ‐ spiega Agnelli in una recente

“ d f f lintervista ‐ “per cercare di fare un festivaldiverso da quelli che si vedono in giro, perfare una cosa bella, per trasmetterequesta esperienza che sono i laboratori deiteatri occupati posti dove si può

Manuel Agnelli e Sergio Curtacciteatri occupati, posti dove si puòsperimentare, dove i numeri non contanopiù di tanto, quanta gente viene, i pagantie se hai uno sponsor... sono laboratorivitali per uscire un po’ dagli schemi che cip p gschiacciano un po’ in tutti i settori, masoprattutto nella musica".Tutto quello che vedrete sarà Irripetibile!...e perfettamente in linea con quellavolontà di “Ridare leggerezza alle azioni.Riscoprire la bellezza. La bellezza di viverele cose, farle nascere. Non subirle”, cui fariferimento il manifesto che accompagna ilfestivalfestival.

Flavia Lanza

Afterhours

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Paola TurroniPaola Turronireading poetico/musicaleIl MONDO E’ VEDOVO

Nato dall’unione di tre artisti, il Batterista FabioNeposteri, il chitarrista Carlo Monti e la scrittricePaola Turroni, il progetto mira a realizzare un’unionelirica tra musica e poesia superando i classici modellidel reading poetico e del semplice

f d l iaccompagnamento sfruttando la materia sonoranella totalità delle sue possibili articolazioni: parola,musica, rumore. L’incontro tra l’elemento sonoro equello testuale si traduce in un rapporto interattivoche produce un’intreccio coeso e armonico ancheche produce un intreccio coeso e armonico, anchequando assume volutamente caratteri contrastanti.Il punto di partenza è il testo che svolge il dupliceruolo di ispirazione per la musica con la quale essostesso interagirà e di guida per l'itinerario sonoroche viene presentato al pubblico. In questo percorsogli strumenti vengono stravolti nel loro utilizzoandando alla ricerca del suono che il testo stessorichiede, seguendo lo stimolo dell’espressionei h ll di i i l i hpiuttosto che quello di restrittive regole armoniche.

Lo spettatore, dunque, viene posto dinnanzi ad undiscorso organizzato su più livelli, da quelloapertamente significante delle parole a quelloinconscio e emozionale della musicainconscio e emozionale della musica.

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Streamcolors - aka Giacomo Giannellavideo installazione 3D interattivoOLTRE IL BUIO C'E’ IL COLORE

Per “Hai paura del buio?” Streamcolors presenteràla reinterpretazione di alcune opere di 4 importantiartisti contemporanei diversi per genere elocalizzazione geografica (Vanni Cuoghi, Carlooca a o e geog a ca ( a Cuog , Ca oCofano, Fulvio Martini e Vania Elettra Tam).Le opere di partenza si trasformeranno in televirtualmente navigabili e vestiranno con i lorocolori i Giganti, complesse strutturetridimensionali.Ai partecipanti verrà proposto un viaggiosuggestivo e interattivo da intraprendere nellepostazioni touch screen. Un invito a scoprire nuovipunti di vista e a creare imprevedibili e inaspettatepunti di vista e a creare imprevedibili e inaspettateimmagini.Le pareti, invece, verranno colorate con “The Trip”,filmati messi gratuitamente a disposizione degliartisti per accompagnare le loro musiche.artisti per accompagnare le loro musiche.Una magica immersione aliena all'insegna dellacollaborazione contro l'apatia.

Giuliana Geronimo

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Giancarlo MarcaliinstallazioneinstallazioneLA MEMORIA DEL DOLORE

Quanti tipi di dolore lacerano l'essere umano?Infiniti, quanto l'abisso dell'anima. Ma tutti lasciano unaqtraccia del loro passaggio, una cicatrice, visibile o meno.Ci ha provato Giancarlo a illuminare "La memoria deldolore" con un'istallazione intrisa di sacralità laica. Haraccolto radiografie di 33 persone che testimoniano un

b d è dtrauma subito ed è andato pazientemente a comporreuno scheletro che simboleggia l'umanità intera e la suasofferenza.A dispetto delle nostre diversità, ci ha riuniti tutti in virtùdella nostra comune essenza per la materia di luce di cuidella nostra comune essenza, per la materia di luce di cuisiamo composti, ricordandoci che malgrado lunghipercorsi abbiamo un'origine comune e che il dolore diognuno ha il diritto di essere espresso.Ha poi compiuto l'ultimo gesto di "pietas" e ha protetto ilp p g p pcorpo dentro una teca come una reliquia. Oltre alle lastre,ha usato ferro e vetro, materiali dall'aspetto freddo easettico.La maestosità dell'opera lascia senza fiato e il fascino chesprigiona incute quasi timore.Eppure la poetica decadente che emana è tale da toccarenel profondo. E la mente corre a immaginarsi le storiepersonali impresse sugli strati di plastica ricoperti dinitrato d'argento che vanno a formare la memoria di unnitrato d argento che vanno a formare la memoria di undolore collettivo.

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VALENTINA CHIAPPINIperformanceCON LA CULTURA SI MANGIA

Valentina Chiappini ha ideato, appositamente per questa manifestazione,una performance attraverso la quale mette in scena un atto simbolico.Partendo dall’immagine rappresentativa del festival, ovvero l’uomoi i t d h tt di t i è t t l f “h iincappucciato da un sacchetto di carta su cui è stampata la frase “hai pauradel buio?”, ha pensato di utilizzare una busta simile come contenitore di unuovo sodo rigorosamente bianco, chiusa nella parte posteriore con uncartellino che riporta la dicitura: con la cultura si mangia. Centinaia diquesti sacchetti contenenti un uovo ognuno sono stati disposti in unquesti sacchetti contenenti un uovo ognuno, sono stati disposti in uncestino che Valentina ha portato con sé durante la manifestazione,distribuendoli al pubblico.“L’uovo, oltre ad essere probabilmente l’alimento più nutriente che esista almondo, idealmente può simboleggiare la nascita, la rinascita, la vita e ildono…” dice Valentina che ha scelto per l’occasione uova rigorosamentebianche perché idealmente , in contrasto col buio e perciò col nero,possono rappresentare lo Yin e lo Yang.Assieme ai sacchetti contenenti le uova , Valentina ha portato con sé, nel

f il bbli h d i ll i i bi hi fi ti d lisuo percorso fra il pubblico, anche dei palloncini bianchi gonfiati ad elioche, una volta consegnate tutte le uova, ha distribuito richiedendo allepersone a cui li consegnava di lasciarli volare in cielo tutticontemporaneamente al suo via… “quest’atto fondamentalmente è unasorta di liberazione che rappresenta simbolicamente uno spermatozoo chesorta di liberazione, che rappresenta simbolicamente uno spermatozoo cheva a fecondare il cielo.”Per tutto il tempo della performance Valentina ha indossato unpassamontagna che lasciava intravedere del suo volto solo gli occhi e labocca: “La maschera la utilizzo perché trovo che ogni essere umano nonmostri di sé quello che può essere l’ego essenziale”. Solo alla fine, dopol’atto di liberazione dei palloncini, Valentina ha scoperto il viso, mettendoancora una volta in scena un atto di liberazione e rinascita.

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A

Antonio Rezza

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Boston - ComoE’ durato un paio di mesi, durante il periodo estivo, ilprogetto “Boston ‐ Como” tenutosi nel centro storicoLariano, che ha visto coinvolti 34 artisti fra i quali alcuni

Gli artisti invitati a dialogare tra loro alla ricerca di unalinea di continuità tra le due visioni intellettuali sono:Franco Anzelmo, Agostino Arrivabene, Mirko Baricchi, , q

di nazionalità statunitense ed altri italiani, proponendouno scambio culturale tra le due nazioni.

L’esposizione è stata curata da James Hull e da Carolina

, g , ,Fabrizio Bellanca, Pietro Bellanca, Marco Besana, Luca Bidoli, Gian Marco Capraro, Enrico Cazzaniga, 

Marcella Chirico, Dana Clancy, Lisa Costanzo, Jeanne Dasaro, Tory Fair, Matteo Galvano, 

Lio che hanno accolto favorevolmente il progetto ideatodall’artista comasco Fabrizio Bellanca.

La mostra è stata distribuita in più sedi, sia pubbliche cheprivate offrendo al pubblico la possibilità di esplorare un

Danilo Giannoni, Audrey Goldstein, Federico Guidam, John Guthrie, James Hull, Maurizio L'altrella, 

Giulio Mantovani, Renzo Marasca, Mariotti Mazzeo, Andrew Mowbray, Cristi Rinklin, Jennifer Rosa, 

Tara Sellios Bill Thompson Hilary Tolanprivate, offrendo al pubblico la possibilità di esplorare unpercorso che li portasse a scoprire i punti di unione fral’arte Europea e quella Statunitense, due realtà cosìdistanti geograficamente ma tanto vicine culturalmente.

Tara Sellios, Bill Thompson, Hilary Tolan, Donna Veverka, Joe Wardwell, Doug Weathersby e

Brian Zink.

Svariati i linguaggi utilizzati dagli artisti in mostra cheLa mostra si è tenuta nelle splendide sale del Palazzo delBroletto in Piazza Duomo, nella centralissima Ex Chiesadi San Pietro in Atrio, nell’incantevole Spazio Natta,nell’austera sede della Camera di Commercio, presso la

g gg ghanno espresso, ognuno a proprio modo, il concettodell'eredità storica, della visione urbana, dellarappresentazione dell'uomo contemporaneo e delladimensione estetica attraverso la pittura, la scultura, la

prestigiosa Galleria Roberta Lietti, nello stravaganteambiente della Galleria Lopez ed in fine in alcune auledella rinomata Accademia di Belle Arti Aldo Galli.

fotografia, ma anche il video, la performance, leinstallazioni site‐specif e l’interazione con il pubblico neltentativo di provocare una riflessione più profonda sulsistema occidentale.

Nel 2014 la mostra “Boston ‐ Como” si terrà negli States,a Boston naturalmente.

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Guido CrepaxGuido Crepaxritratto di un artista

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Palazzo Reale, in Piazza del Duomo 12 a Milano, delle circa 100 tavole originali da esporre e delleospita fino al 15 settembre 2013 nell'Appartamentodi Riserva "Guido Crepax: ritratto di un artista",prima esposizione a 360° dell'opera dell'autoremilanese.Promossa dal Comune di Milano Cultura e

spettacolarizzazioni (costituite da sagome agrandezza naturale, scenografie, filmati e particolariinstallazioni realizzate ad hoc) è proprio il legame trail fumetto, la fotografia e il cinema. Un legameulteriormente ribadito dall'accostamento di alcunePromossa dal Comune di Milano – Cultura e

prodotta da Palazzo Reale e Archivio Crepax, che hacurato interamente il progetto. La personale offreuna panoramica della poliedrica attività di Crepaxnon soltanto come fumettista, ma anche come

ulteriormente ribadito dall accostamento di alcunetavole fumetti alle foto di moda, della città diMilano, di oggetti di design, di cinema e di famiglia eai riferimenti culturali che costituiscono ilbackground delle storie, soprattutto di Valentina.non soltanto come fumettista, ma anche come

illustratore di libri, giornali, copertine di dischi,designer pubblicitario, scenografo di teatro, designerper oggetti di largo consumo e creatore di giochi inambito familiare.

background delle storie, soprattutto di Valentina.Oggetti di design griffati dall’autore arricchirannoulteriormente l'allestimento.

Ognuna delle 10 sale che compongono

A 10 anni dalla scomparsa dell'artista milanese (31luglio 2003) e 80 anni dalla sua nascita (15 luglio1933), il Comune di Milano con Archivio Crepax havoluto realizzare una mostra che per la prima volta

l'Appartamento di Riserva per un totale di oltre 500mq, è caratterizzata da un tema e corredato dapuntuali riferimenti agli avvenimenti storici e/o dicostume contemporanei alla realizzazione delletavole per raccontarne il background culturale Pervoluto realizzare una mostra che per la prima volta

mette in primo piano l'autore più che Valentina, ilpersonaggio che lo ha reso celebre in tutto ilmondo.

tavole per raccontarne il background culturale. Perarmonizzare l'allestimento e lo stile dell'autore alparticolare contesto dell'appartamentocaratterizzato da stucchi, pareti di marmorino,tappezzerie di broccato e preziosi pavimenti in

Poiché tutta l'opera di Crepax deve molto allafotografia e al cinema sotto il profilo della strutturadelle pagine a fumetti, dell'amore per i particolari edello stile narrativo del racconto per immagini, il file

tappezzerie di broccato e preziosi pavimenti inlegno, le tavole originali, la maggior parte delle qualinel classico bianco e nero, saranno inserite in unaspeciale quadreria di grandi dimensioni e toteminteramente realizzati con materiali ecocompatibili e

rouge che ha guidato l’Archivio Crepax nella scelta riciclabili (in particolare, il cartone).

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1963 e dintorni. Nuovi segni, nuove forme, nuove immagini

Dal 4 giugno al 27 ottobre 2013 le Gallerie di Piazza Scala diIntesa Sanpaolo ospitano la nuova esposizione monografica1963 di i N i i f i i i

sempre più diffusi nella vita quotidiana, contribuisconodecisamente alla trasformazione del modo di vivere. L’arte el l f di d f i1963 e dintorni. Nuovi segni, nuove forme, nuove immagini.

A cinquant’anni di distanza, il 1963, anno di particolareimportanza per l’arte e la cultura in Italia, viene rivisitatoattraverso un nucleo di trenta opere della collezione Intesa

la cultura attraversano una fase di grande fermento, come sipuò constatare nel panorama italiano, al quale la collezioneIntesa Sanpaolo specificamente guarda.Nel settore dell’arte visiva i temi allora al centrodell’attenzione sono quelli del superamento dell’informaleattraverso un nucleo di trenta opere della collezione Intesa

Sanpaolo in un approfondimento monografico di Cantieredel '900.

In quell’anno, mentre lo sviluppo economico del secondo

dell attenzione sono quelli del superamento dell informale,del confronto fra l’attività dei “gruppi” e quella individuale,del rapporto tra arte e tecnologia, attraverso la nuovaincidenza dei mezzi di comunicazione di massa.L’ascesa della Pop Art, che avrà la sua consacrazioneq pp

dopoguerra conosce un momento di rallentamento, ilmondo vive segnali contrastanti. La “guerra fredda” spingepapa Giovanni XXIII a richiamare al mondo i valori dellapace con l’enciclica Pacem in Terris, tra gli ultimi atti da lui

i i i di i l i di ll’ l 22

peuropea nella Biennale di Venezia del 1964, è preparata inItalia, in una lettura critica dell’incidenza dei mezzi dicomunicazione, dalle iniziative di alcuni gruppi, come gliartisti romani della “Scuola di Piazza del Popolo”, che già neii i i S l l icompiuti prima di morire, nel giugno di quell’anno. Il 22

novembre un altro grande protagonista di quel momentostorico, il presidente americano John F. Kennedy, vieneucciso nell’attentato di Dallas. I mezzi di comunicazione,

primi anni Sessanta svolgono una nuova esplorazionepittorica delle “immagini” popolari, o il “Gruppo 70” diFirenze, che riflette sulla relazione fra i nuovi media e ilinguaggi dell’arte.

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Il superamento dell’informale, sancito da una mostrastorica di quell’anno (L’Informale in Italia fino al 1957,curata da Maurizio Calvesi, che ha luogo a Livorno infebbraio) e da interventi critici come il numero 12 dellafebbraio) e da interventi critici, come il numero 12 dellarivista “Il Verri” (che esce in autunno, sul tema Dopol’informale), vede contrapporsi posizioni di ricerca visivafondate sulla strutturazione della “forma”, come nelleiniziative dei componenti del “Gruppo T” e degli altri gruppiiniziative dei componenti del Gruppo T e degli altri gruppidi area programmata e cinetica, confluiti all’interno dellemostre di “Nuove Tendenze” (Zagabria, 1961 e 1963), e laconfigurazione di nuove ipotesi di elaborazioni di “segni”,come nelle proposte degli artisti milanesi del “Gruppo delCenobio”.

Tra le numerose importanti manifestazioni di quell’anno (IVBiennale d’arte di San Marino; Aspetti dell’artecontemporanea Castello Visconteo L’Aquila; La Nuovacontemporanea, Castello Visconteo, L’Aquila; La NuovaFigurazione, La Strozzina, Firenze, oltre ad altre mostre ingallerie private), un ruolo particolare ha il convegno diartisti e critici che si svolge a Verucchio, nel corso del qualeGiulio Carlo Argan sostiene la scelta delle poetiche diGiulio Carlo Argan sostiene la scelta delle poetiche digruppo indirizzate alla progettazione formale, generandoreazioni e interventi attraverso i quali si può misurare, inprospettiva storico‐critica, la centralità del dibattito allorasviluppatosi. Al di là di esso, emerge la forza delle posizioniindividuali, in forza delle quali possiamo oggi comprenderemeglio il carattere di quell’epoca.

La mostra si apre con due opere di Piero Manzoni e diFrancesco Lo Savio scomparsi non ancora trentenni inFrancesco Lo Savio, scomparsi non ancora trentenni inquell’anno, e prosegue con esempi delle diverse situazioniche caratterizzano una fase di trasformazione erinnovamento.

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Ne sono protagonisti gli artisti della “Scuola di Piazza delPopolo” a Roma (Schifano, Lombardo, Mambor, Festa,Angeli, Maselli), che si confrontano con i moduli della Pop

La mostra è anche l’occasione per rileggere l’allestimento diCantiere del ’900 secondo una prospettiva legata a quelperiodo, alle sue aspettative, ai suoi risvolti. Oltre alle trenta

Art, quelli del “Gruppo Uno”, anch’esso nato a Roma, che,con il sostegno critico di Giulio Carlo Argan, voglionoriformulare la pittura e la scultura senza rinnegare le loroorigini nell’arte informale, il “Gruppo del Cenobio” a Milano,che intende ritornare a segni primordiali il “Gruppo 70” a

opere esposte nella sala 8, altre presenti nel percorsocomplessivo (e in particolare quelle riunite nelle sezioniArte programmata e cinetica; Gli anni Sessanta: segni,parole, narrazioni; Gli anni Sessanta: le cose, le immagini)partecipano di quel momento e sono per questo segnalateche intende ritornare a segni primordiali, il Gruppo 70 a

Firenze, che avvia una riflessione sui mezzi dicomunicazione e sulle relazioni fra il linguaggio visivo equello verbale, nonché attenzioni per la performancemusicale. Protagonisti di quel momento sono inoltre i

partecipano di quel momento e sono per questo segnalatein loco.

La “monographia” intende quindi fornire una nuova eulteriore lettura possibile di un progetto che si allarga dallaus ca e otago st d que o e to so o o t e

gruppi di arte cinetica e programmata, che partecipano conun ruolo di primo piano alla Biennale di San Marino e alconvegno di Verucchio, e sono attivi anche in ambitointernazionale con la mostra Nuove Tendenze 2, e gli autori

u te o e ettu a poss b e d u p ogetto c e s a a ga da asingola sala ad abbracciare altre parti del percorsoespositivo, e per questo, oltre al catalogo ad essa dedicato,curato da Francesco Tedeschi, viene presentato un itinerariomultimediale curato da Francesca Pola che, attraverso

che proseguono una loro ricerca formale secondo percorsiindividuali. Tra questi, artisti come i romani Dorazio,Accardi, Sanfilippo, Novelli e Perilli, intervengono in primapersona nelle polemiche in corso, mentre i milanesi GiòPomodoro Dangelo e Recalcati portano l’informale verso

documenti, materiali e fotografie, consente di immergersinel clima dell’epoca e di approfondire la conoscenza delleopere esposte nella sala dedicata a 1963 e dintorni. Nuovisegni, nuove forme, nuove immagini, così come degli altrilavori attinenti a questo focus tematico che sono segnalatiPomodoro, Dangelo e Recalcati, portano l informale verso

una nuova conformazione d’immagine.lavori attinenti a questo focus tematico, che sono segnalatinelle differenti sezioni di Cantiere del ’900.

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L'INFORMATORE ARTISTICOLINFORMATORE ARTISTICO………………………………………………………………………

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FLAVIA LANZA intervista per FRATTURA SCOMPOSTA ALESSANDRA BALDONI e ILARIA MARGUTTI

CATINO AZZURRO DI STREGACATINO AZZURRO DI STREGASALA DEGLI AMMASSI | PALAZZO COMUNALE – CITERNA (PG)7|28 SETTEMBRE 2013

Un appuntamento da non perdere con l’artecontemporanea, e non solo: nel suggestivo scenario delleSale degli Ammassi del Palazzo Comunale di Citerna (PG),dal 7 al 28 settembre sarà in mostra “Catino azzurro di

poetica coraggiosa proveniente da molte artiste a lorocare, le quali dopo gli anni del femminismo,riqualificarono il concetto di “corpo” della donna al difuori dei canoni prefissati dai tradizionali ruoli sociali. Il

strega”, la doppia personale di Alessandra Baldoni e IlariaMargutti, due giovani ma già affermate protagoniste delpanorama culturale e artistico, a cura di Roberta Panichie Atlante Cultura, con il Patrocinio del Comune dii

pcorpo della donna è il centro del mondo, un corpo nonancora completamente libero, qui percepito comeun’entità che riguarda tutti, universale e a volte residuodi arcaiche pretese e di irrazionali prese di posizione”.

Citerna.

Il dialogo serrato tra il mezzo fotografico di AlessandraBaldoni e quello del ricamo di Ilaria Margutti fa da pernoattorno al quale si articola la mostra introducendo e

La peculiarità di questo gemellaggio si concretizza, così,in sincretismi che trascendono i canoni delle tecniche, incui le materie si fanno gesti, concreti o astratti, reali ointeriori per interrogarsi sul senso del fare e dell’essereattorno al quale si articola la mostra, introducendo e

guidando i visitatori all’interno di una sorta di grandeosservatorio in cui le materie si fanno gesti, concreti oastratti, reali o interiori e l’indagine espressiva prende atema la “ricerca costante di un’identità di genere

interiori, per interrogarsi sul senso del fare e dell esserenel mondo in un anelito di trasformazione del proprioessere attraverso una consapevolezza del sé ottenutamediante la sperimentazione artistica che divienestrumento di conoscenza, atto di auto riflessione,g

attraverso un percorso artistico che del linguaggio delcorpo ne fa comunicazione intima e corale insieme,rovesciando miti e luoghi comuni”.

“ l d l b h l

, ,indagine del proprio vissuto, in una costante tensionecon l’esterno.

A poche ore dall’apertura abbiamo intercettato le dueh “f ” d“Alessandra e Ilaria – spiega Roberta Panichi nel testo

critico in catalogo – rievocano indirettamente quellaartiste che si sono “fatte trascinare” in una doppiaintervista.

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Chi sono Alessandra Baldoni e Ilaria Margutti?

Alessandra Baldoni Ilaria Margutti

Parlare di noi richiede uno sforzo mentale abbastanzaimpegnativo, perché ciò che si è nel presente è una sommacomplessa di esperienze passate, non sempre interpretabili espesso intrecciate da incontri e circostanze che solo

Due donne, due artiste che attraversano il mondo

apparentemente sembrano casuali.Credo però che ci sia un percorso da seguire che vienesvelato nel suo divenire e credo che riguardo al nostro, nonpotrei pensarlo diversamente da ciò che stiamoperseguendoDue donne, due artiste che attraversano il mondo

con la convinzione che l'arte possa salvare e guarirerendendo perfino una ferita "segno" prezioso di unpassaggio, che vada condivisa e portata tra lepersone, che aiuti a porci di fronte alle questioni

perseguendo.Condividiamo l'idea che l'arte oggi, sia un'urgenza che nonriguarda solo l'esperienza espressiva, piuttosto necessita diun riavvicinamento verso ciò che stiamo dimenticando. Nonè solo la ricerca di noi stessi, ma ha a che vedere con la

essenziali in modo creativo e divergente. La bellezzaintesa nel suo senso più profondo può metterci incontatto con la parte autentica del nostro essere,può munirci di una bussola capace di orientarciautenticamente nella realtà

è solo la ricerca di noi stessi, ma ha a che vedere con lacomprensione nei confronti dell'altro. Con il mio lavoro partoda me stessa per rivolgermi all'altro e quando penso chel'arte debba avere un linguaggio universale, penso proprioche debba mantenere questo andamento. Dovrebbe esistere

autenticamente nella realtà. un dialogo che ci aiuti a riconoscerci, e con Alessandra èavvenuto un riconoscimento. Nel mio ricamare, trascorrolunghi tempi di silenzi e solitudini che sono simili a momentimeditativi, questo mi permette di perdermi ogni volta neidettagli del filo mantenendo la consapevolezza di prendermidettagli del filo, mantenendo la consapevolezza di prendermicura della figura che sto ricamando. Parto da ritratti dipersone che scelgo per la loro storia, un aspetto che non puòessere sottovalutato perché riguarda la relazione. Passo ore eore con il mio ago infilato sotto la loro pelle e penso cheore con il mio ago infilato sotto la loro pelle e penso chequesta nostra pelle, così tanto oltraggiata, debba essererestituita alla sua bellezza, attraverso i segni che la decorano.attraverso ciò che la rende unica. Ricamandola, la rinforzo.

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Da cosa e quando è nata la voglia di esporre insieme?

Alessandra Baldoni Ilaria Margutti

Con Alessandra ci conosciamo da diversi anni.La prima volta che ci siamo incontrate, abbiamoriconosciuto e amato reciprocamente i nostri lavori primadi incontrarci fisicamente. Questo aspetto non èsecondario, perché significa che, se pur appartenendo amodi espressivi completamente diversi, abbiamo saputocomprendere l'una dell'altra, ciò che sta sotto l'immaginebidi i l d ll' I ltà è l d lt

Il nostro rapporto di collaborazione si poggia su unalid i i i h i d di id id i i i

bidimensionale dell'opera. In realtà è la seconda voltache facciamo una mostra assieme, ma non abbiamo maismesso di confrontarci e di approfondire le tematiche e icontenuti che ci riguardano. Credo che sia importante traartisti confrontarsi e lasciarsi influenzare da ciò chesolida amicizia che ci vede condividere idee e visioni.

Seppur con mezzi e modalità diverse lavoriamo spessosu tematiche e "sentimenti" simili. Inoltre siamoentrambe convinte che la condivisione, lo scambio,l'incontro siano fondamentali per la crescita umana ed

artisti, confrontarsi e lasciarsi influenzare da ciò chesentiamo somigliarci, è l'unico modo per superare i proprilimiti e lasciare che le cose evolvano fluidamente. I nostrilavori sono tanto diversi, ma parlano la stessa lingua equesto rafforza il contenuto delle opere di entrambe.l incontro siano fondamentali per la crescita umana ed

artistica. È un po'come raccontare e lasciarsi raccontareda occhi diversi e preziosi per poi mettere insieme leparole, spostare gli angoli di visione e dare vita ad unastoria più complessa ed articolata. Nella preparazione

Quindi mettersi l'una di fronte all'altra come in un dialogoarmonico, è il modo per dire in due modi diversi, la stessacosa, riconoscendoci reciprocamente.

p p p pdella mostra "Catino azzurro di strega" i nostri progetti sisono incontrati ed intrecciati come due corsi d'acqua,due fiumi, che si sfiorano e mescolano, che a trattirompono gli argini, che pur mantenendo il proprio

f l d ll' lcarattere specifico raccolgono dall'altro pietre preziose eparole nuove.

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Alessandra Baldoni Ilaria Margutti

As before Ash ‐ Come prima della Cenere | 2012 | fotografia |  Courtesy Giuliana Cucchiella

E Corpore Medendo ‐ Sindone Enrique | 2013 | ricamo a mano, seta, semi ‐ Dittico |210 x 160 cm

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"Catino azzurro di strega"...Alessandra Baldoni Ilaria MarguttiÈ il catino delle erbe e dei fiori magici, quello in cui siriflette la luna piena e il desiderio. È la cavità deldesiderio, la ciotola dei sogni. È il rito che ha la potenza dicambiare il modo, di far accadere le cose. Il linguaggio del

Useless

Box | contenente s t

femminile che sussurra incantesimi, che decide la tramadel destino con il gesto antico del filo che avvolge annodalega. La strega è la donna la guerriera la santa l'artista: ècolei che ha deciso di essere intera e di osare, di nonessere costola o appendice di qualcosa d'altro

2010‐2013 | sctati d'anim

o tattessere costola o appendice di qualcosa d altro.

a catole di zinco tili | 5x5x5 cm

 l

Questo è un verso di una poesia che Alessandra scrisse unpaio di anni fa e che fece leggere a me, durante un readingel

 silenzio la sua'una

a casa di una nostra cara amica in comune.È una poesia alla quale sono molto legata.Parla di stratagemmi alla fuga, di talismani per tener lontanii mali e le superstizioni, io stavo lavorando proprio alle mieUSELESS BOX h i ff i h il i di hi day

 ‐Ma segui ne

tografia

USELESS BOX, che in effetti hanno il compito di racchiuderegli stati d'animo come se fossero i talismani per allontanarequel dato sentire che rappresentano.Tutto sembrava casuale eppure, tra parole e cose, stavamocercando entrambe di ritrovare i nostri equilibri utilizzandotr

ace its

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11 | fo

t

cercando entrambe di ritrovare i nostri equilibri, utilizzandolo stesso stratagemma.Intitolare la mostra con questo verso, mi sembrava unqualcosa di dovuto al nostro percorso.Bu

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traccia cele

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Cosa del mondo che vi circonda attrae la vostra attenzione e cosa

Alessandra Baldoni Ilaria MarguttiCosa, del mondo che vi circonda, attrae la vostra attenzione e cosa 

riesce ad avere un effetto tale da influenzare la vostra ricerca artistica?

Mi attrae ciò che è imperfetto e difettoso, le smagliature eincrinature in ciò che dovrebbe essere liscio e perfetto. Così

Il mondo ci circonda e non possiamo farne a meno.Il mondo di cui ci facciamo circondare invece, è composto

come nei corpi trovo affascinanti le cicatrici, i segni, lerughe: sono righe di un libro che ora la nostra società cidice di cancellare rincorrendo un’idea di bellezza"congelata"che fa di noi pagine bianche, monotone. Mii i i l i l i l i id T

pdi storie, affetti, indagine nell'altro, ma soprattutto èun’indagine che ci scopre, lasciate nude, guardate sottopelle.È un’opportunità preziosa che ci permette di metterci alla

f d ll' l d d llincuriosiscono le storie, le circostanze, le coincidenze. Tuttoquello che è "magico", che scombina l'ordine, che sposta ipunti cardinali. E soprattutto l'amore che ha la capacità diportarci fuori dall'ordinario e di costruire simboli e rituali, direndere "creativo" il nostro rapporto con il mondo

prova nei confronti dell'altro diverso da noi. E allo stessotempo lasciare che gli altri trovino il loro modo disomigliare di più a se stessi.Un allenamento a scoprirsi ogni volta ad un cambiamento.L'arte ha questo potere ed è indispensabilerendere creativo il nostro rapporto con il mondo. L arte ha questo potere, ed è indispensabile.

Scegliete un’opera l'una dell'altra per raccontarci Margutti vista Baldoni e Baldoni vista da Margutti.

Non è semplice scegliere una singola opera perché il lavoro

Non basterebbe una sola opera di Alessandra, persintetizzare il racconto che potrei fare di lei, perché sonomolte le opere che hanno determinato un segno profondonel mio percorso artistico, ma mi limiterò a considerarep g g p p

di Ilaria è come un corpo composto di parti che si reggono esi danno forza l'una con l'altra. C'è evoluzione ma profondacoerenza nelle sue serie di opere. Nell'autoritratto il "Donodi Aracne" riconosco in tutto e per tutto Ilaria: c'è l'ago e c'è

nel mio percorso artistico, ma mi limiterò a considerareun'opera presente nella mostra di Citerna: è la sposa checammina in mezzo ai rifiuti. ( Volevo restare come eroferma come il mondo non è mai fermo ‐ I wanted to staystill like i was like the world is never still) Trovo una forte

il filo che rammenda la ferita, c'è l'idea della tela comerifugio e non come prigione, un linguaggio scritto conpassione e verità.

relazione con quell'immagine.Quella sposa rappresenta un cammino diverso da unaqualunque sposa, un cammino contrario.

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Una mano accanto alle labbra a riparare e inventare un È senza velo, è come se avesse abbandonato il sentiero

Alessandra Baldoni Ilaria Marguttip

linguaggio, l'altra vicino ai capelli con il pollice che sembraessere pronto ad appoggiarsi alla tempia in un gesto che lavede intenta e pensante. Come se da quel pensieropotesse nascere una divinità.

,predestinato. È una sposa che pur mantenendosi tale, non èconforme all'immagine che le si chiede di avere. Ha unadignità altra, guarda davanti a se, è fragile ma non teme ildestino. Penso di ritrovarmi molto in quell'immagine di donna

f à f àche non nega la sua femminilità, ma della sua femminilità, nefa uno stato di consapevolezza che somiglia a se stessa. È unascelta verso se stessa. Quella donna ha scelto se. È sola,leggera, fluida e non teme i rifiuti, li oltrepassa, con coraggio.Ecco questa è l'opera con la quale Alessandra ha saputoEcco, questa è l opera con la quale Alessandra ha saputoparlare del tipo di donna a cui penso.

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EMILIO VAVARELLA di Federica Fiumelli

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Dicono che i giorni speciali nella vita di una personasono pressoché pochi qualche anno fa durante lesono pressoché pochi, qualche anno fa, durante lelezioni di Estetica al Dams di Bologna mi capitò unincontro molto speciale, tra le prime file dell’aula, apochi posti dal mio, scorsi un essere silenzioso, dailineamenti particolari, come i pupi siciliani..Mi ricordo ancora i fitti capelli neri color inchiostro ei contrastanti occhi chiari, profondi, cristallini comeil mare di Sicilia. Quella Sicilia che Emilio Vavarellapur essendo un artista, un uomo, un vero cittadinod l d d ll’ i li b ldel mondo dall’anima cosmopolita e arcobaleno,porta sempre nel cuore. Un cuore esploratore, unnomadismo intellettuale.Ed è Emilio Vavarella il nome che dovete segnarvi suqualche post‐it che magari avete sottomano perchéqualche post it che magari avete sottomano, perchéè un nome che merita particolare attenzione per lostraordinario e interessante lavoro che svolge. Unartista che continua ad arricchirmi di opera in opera,che non smette di stupire, che pone accenti susituazioni contemporanee, che ama il proprio lavorotrasudante di passione, studio, fatica e curiosità.Quella curiosità che insieme al rifiuto eall’innovazione sono alla base di una resistenzai ll l F l llintellettuale, tanto cara a Foucault come allo stessoVavarella.Conoscerlo è stato un vero dono ed è per questoche ritengo giusto scrivere sulla sua poetica, unapoetica che ci introduce sui sistemi di potere e sullepoetica che ci introduce sui sistemi di potere e sullepotenzialità e non dei new media art.

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Nato a Monfalcone nel 1989, il giovanissimo artista nellol ( h l

Un bravo semiotico, semantico camaleontico, attento aglill’ l f d l l d lstatement sul proprio sito Internet (che consiglio

vivamente di guardare) www.emiliovavarella.com, spiegacome per il suo lavoro siano stati fondamentali gli studisull’arte concettuale, digitale, sulla network culture e lepratiche riguardanti i new media

aspetti, all’estetica, al funzionamento del virtuale‐digitale,tra strutture e significati, Emilio ci introduce nel mondoche annusiamo tutti i giorni ma che non guardiamo con ledovute misure e curiosità.Vavarella una saggia guida del contemporaneo Quindipratiche riguardanti i new media.

Laureato con il massimo dei voti al Dams Arti Visive diBologna, sta conseguendo la specialistica allo IUAV diVenezia con una tesi magistrale su “Errore e Metamorfosinella New Media Art”.

Vavarella, una saggia guida del contemporaneo. Quindilasciamoci prendere per mano per questi paesaggivirtuali, ed ecco come l’artista presenta i lavori primamenzionati su www.emiliovavarella.com.“Ritratto Codiviso” del 2010‐2011 prende avvio da un

“La mia filosofia si basa particolarmente su una sorta diequilibrio tra resistenza al Potere, attività online edoffline, finalizzata ad una produzione artistica capace digenerare strategie di resistenza intellettuale.” Afferma

pmio ritratto fotografico realizzato dall’artista statunitenseBarbara Ganley, e si sviluppa seguendo una serie didomande sulle strategie di visibilità ricercate dagli artisti esulle possibilità di relazione ed aggregazione offerte dalla

l’artista.Le costruzioni di resistenza intellettuale non sono chemediazioni di relazioni, e senza relazione non vi puòessere alcuna forma di Potere. E’ quindi questo di cui sioccupa l’artista Vavarella

rete. Ho chiesto a sessantaquattro persone di realizzarequalcosa di creativo sopra un enigmatico tassellofotografico di 10×10 cm che avevo ritagliato dalla foto.Nessuno di loro conosceva il soggetto da cui il tassello erastato ritagliato Sessantaquattro microstorie alla ricerca dioccupa l artista Vavarella.

Ma in che modo? In cosa consistono i suoi lavori?Con un particolare interesse all’estetica derivantedell’errore dei new media e con particolare attenzione aun’arte di tipo relazionale, interattiva per il fruitore,

stato ritagliato. Sessantaquattro microstorie alla ricerca divisibilità si sono avvicinate fino a ricomporre il ritratto.“The Shape of informations when nobody’s looking” Laforma delle informazioni quando nessuno le guarda è iltitolo di una ricerca iniziata nel 2010 sulle possibilip , p ,

l’artista ci ha regalato opere come Ritratto condiviso, TheShape of informations when nobody’s lookig, Concert forstrings, The Google Trilogy, The Sicilian Family, DigitalPareidolia, The Money Complex, e l’installazione di Ponte

pmodalità di visualizzazione alternativa di informazioniastratte (stringhe numeriche, racconti, brani musicali,ecc…). Questo studio ha portato alla realizzazione di 50dittici fotografici, alcuni sondaggi e due software: Color

Pirata. Count e Guardaflussi.

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Color Count è basato sul sistema multipiattaforma Adobe Aire permette di visualizzare stringhe di numeri crescenti ocasuali sotto forma di caselle colorate L’elemento di partenza

Perché l’artista deve creare forme di resistenza intellettualiaccessibili a tutti e non elitarie.The Google Trilogy comprende i seguenti lavori: Report acasuali sotto forma di caselle colorate. Lelemento di partenza

è una griglia numerica in cui ogni casella contiene solo unacifra. Attraverso l’interfaccia del software è possibile sceglierequale colore verrà associato a ciascuna cifra; quindi ogni cifraverrà sistematicamente sostituita da una casella del colore

The Google Trilogy comprende i seguenti lavori: Report aProblem,Michele’s story e The Driver and the Cameras.L’artista li descrive:La serie di 100 immagini digitali Report a problem è la primaparte del progetto The Google Trilogy, che si focalizza sulla

indicato.Guardaflussi fotografa un processo informatico in atto,fornendo un’immagine dei dati prima che essi acquisiscanosul monitor la loro forma finale. Ho processato la miall i di 3 d k d i i i i l i

p p g g gy frelazione tra umani, potere ed errore tecologico. “Report aProblem” è il messaggio che compare in basso nellaschermata di Google Street View, e che permette di segnalareall’azienda un problema di qualche tipo nella visualizzazioned l l h i i l i i dcollezione di mp3 ed eBook ottenendo immagini particolari:

in questo teletrasporto cangiante mi resta solo l’illusione delcontrollo. Non ho possibilità di verifica sul processo.Concert for strings, installazione e performance di massa del2012 rimane uno dei lavori dell’artista che più mi hanno

del luogo che si sta virtualmente visitando: censure mancate,colori sbagliati, incongruenze, apparizioni casuali. Hoviaggiato su Google Street View fotografando sul monitortutti i “paesaggi sbagliati” che ho incontrato, prima che altriutenti riportassero il problema inducendo l’azienda ad2012, rimane uno dei lavori dell artista che più mi hanno

colpita. Parte dei progetti relazionali di Emilio, Concert forstrings indaga la manipolazione del comportamento tramitel’architettura.L’artista infatti scrive:

utenti riportassero il problema inducendo l azienda adaggiustare il paesaggio sostituendo le foto errate. Paesaggicomuni vengono trasformati dagli inaspettati errori tecnici diGoogle in qualcos’altro.Per quanto riguarda Michele’s story, Google Street View

Chi stabilisce le grandi architetture è spesso ben consapevoledell’effetto che avranno su chi le vivrà, ma al contrario chi levive è spesso ignaro di una influenza sul propriocomportamento. Ho realizzato una tenda che segna l’ingressod ll’ à d l h h d l

q g y goffre un immenso archivio pubblico di immagini panoptiche,frutto di un’attività sistematica che ha meccanicamenteregistrato stralci di vita evitando qualsiasi contatto umanocon i soggetti fotografati. Ho iniziato a lavorare su alcune di

f h l h l èdell’Università Iuav di Venezia, un luogo che ha ospitato dal1602 ad oggi anche il potere ecclesiastico e militare. I filidella tenda si agganciano a chiunque passi attraverso di essa,segnando in una performance di massa la traccia delmovimento di ciascuno all’interno dello spazio mappandone

queste foto insieme a Michele, un uomo che nel 2007 èrimasto quasi completamente paralizzato in seguito ad unincidente automobilistico ed ha conseguito danni alla propriamemoria. La collezione di cento fotografie che ne è risultata ècomposta da particolari presi da Google Street View e tentamovimento di ciascuno all interno dello spazio, mappandone

il comportamento, contrapponendo al tempo stesso lacaoticità del movimento umano alla staticità architettonica.

composta da particolari presi da Google Street View e tentadi ricostruire un singolo percorso umano recuperando stralcidi vita collettiva, rubata e disumanizzata.

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E infine The Driver and the cameras, Ogni auto di GoogleStreet View è equipaggiata con una fotocamera Dodeca 2360

ritratti fotografici sono andato alla ricerca dei volti degliautisti delle Google Cars L’autista è una sorta di fantasma delStreet View è equipaggiata con una fotocamera Dodeca 2360

dotata di undici obiettivi, capace di fotografare atrecentosessanta gradi. Successivamente le foto vengonoassemblate creando una visione stereoscopica, ed unalgoritmo elaborato da Google offusca automaticamente i visi

autisti delle Google Cars. Lautista è una sorta di fantasma delpotere, compare dove non dovrebbe essere e la sua presenzaè sfuggita alla censura. Il suo viso è l’apparizione di unosbaglio ed allo stesso tempo mostra il lato umano, e forse ilimiti, del potere tecnologico.

delle persone che vi compaiono, per tutelarne la privacy. Avolte però qualcosa non funziona, e alcuni volti sfuggonoall’algoritmo offuscatore. Per realizzare questa serie di undici

Abbiamo quindi con questo lavoro la trasformazione inimmagine dell’errore tecnologico, sottolineando il rapportotra l’uomo e la manipolazione invisibile del potere.

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“The Sicilian Family” è l’opera che preferisco, qui l’artista hasaputo mescolare passato, tradizione, memoria, con latecnologia, il virtuale, il digitale, coniugando anime diverse,

all’utente il nome delle persone presenti nelle foto, creandoun database che associa immagini e dati personali. La stessatecnologia viene usata nella videosorveglianza allo scopo di

inventando un modo per innestare, trapiantare la propriamemoria dentro il codice della fotografia, modificandonel’essenza in maniera casuale.Un’epifanizzazione del virtuale tra ricordi e un’esteticat

collegare automaticamente l’immagine di un voltoall’identità di un soggetto (attraverso l’uso dei datibiometrici). L’insieme di tecnologie di riconoscimentofacciale, social‐networks e database informatici conduce allafi d ll di it l l l f ltecno.

Questa installazione è composta da 44 elaborazioni digitali divecchie foto analogiche appartenenti alla mia famiglia,molte delle quali ritraggono dei miei parenti che sono mortiprima della mia nascita Inizialmente ho deciso di

figura della digital persona, la quale sfugge spesso alcontrollo e alla conoscenza della persona fisica e la cuiinfluenza non è limitata ad una esistenza elettronica.Nell’arco di quattro mesi ho caricato sul mio profilo Facebooktutte le foto del mio archivio personale 30 000 files acquisitiprima della mia nascita. Inizialmente ho deciso di

scansionare ciascuna immagine per preservarne la memoriadal deterioramento. Ho poi deciso di aprire ogni fotografiacon il Notepad, provando a visualizzarla come testo. I pixel dicui era composta venivano così trasformati in codice

tutte le foto del mio archivio personale, 30.000 files acquisitidal 2005 ad oggi. Questo è l’equivalente delle foto chemediamente nel mondo vengono caricate su Facebook ognidieci secondi. Ho poi passato in rassegna ciascunsuggerimento di riconoscimento facciale elaborato da

alfanumerico ASCII. Tale codice è una sequenza nonintelligibile di caratteri che contiene tutte le informazioninecessarie a ricreare l’immagine attraverso un software divisualizzazione. Utilizzando Notepad ho scritto un mio

t ll’i t d ll ASCII b t iò h

Facebook, andando in cerca di possibili errori nelfunzionamento della tecnologia usata dal social‐network. Per193 volte Facebook ha riconosciuto il volto di una persona lìdove non ve n’era uno (quindi globalmente in media ad ogni

d il i i t f i l f i 19 lt )racconto all’interno della sequenza ASCII; basato su ciò chesono venuto a sapere della persona ritratta. Il testo è in partela memoria che mi è stata tramandata e in parte ne è la miainterpretazione. Ho nuova‐mente salvato il testo modificatoin formato JPG forzandolo a ridivenire una immagine

secondo il riconoscimento facciale non funziona 19 volte).Come se Facebook non fosse immune al fenomenopsicologico della pareidolia: l’ossessivo riconoscimento difacce umane in oggetti comuni che pare sia geneticamentelegato alla sopravvivenza della specie in situazioni diin formato JPG, forzandolo a ridivenire una immagine.

Questo impone alle mie memorie di convivere conl’immagine in modo imprevedibile, creando qualcosa didiverso.“Digital Pareidolia – A personal index of Facebook’s

legato alla sopravvivenza della specie in situazioni diminaccia. Al posto di un viso veniva evidenziato qualcosa diapparentemente casuale e banale: come una stoffa, unamano, una roccia o una pianta. Ho infine realizzato ungrande grafico ed un indice che analizza e organizza tutti gli

erroneous portraits”Durante l’operazione di photo‐upload Facebook utilizza lapropria tecnologia di riconoscimento facciale per suggerire

errori in un sistema coerente.Ecco anche in questo lavoro tornare la questione dell’errorenel tecnologico.

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“The money complex”, Quest’opera esplora la relazione trapotere e denaro in un contesto virtuale. Ho realizzato uncomplesso sistema che evidenzia i processi nascosti tramitecomplesso sistema che evidenzia i processi nascosti tramitecui il Potere crea valore e denaro tramite l’uso di immagini esimboli. Quante opere d’arte – dai dipinti all’architettura –sono usate per associare al denaro parte del sistema di valoriproprio dell’arte? Quanti Paesi hanno bisogno di appropriarsip p g pp pdi immagini artistiche per formulare la propria identitànazionale? E qual’è la risposta dell’arte a tutto questo? Nellarealizzazione dell’opera mi sono focalizzato su connessionicasuali e irrazionali, usando analisi economiche tanto quantointerpretazione personali. Il risultato è un’immagine delmondo che si sovrappone ad un intricato sistema diconnessioni e permette di formulare nuove idee tramitelibere associazioni.Recentissima installazione site specific quella di “PonteRecentissima installazione site specific, quella di PontePirata”, altra importante opera di arte relazionale.Ponte Pirata è un’installazione site specific composta da unassemblaggio di migliaia di fotografie di opere d’arterealizzate dagli artisti che si trovano in cima al sistemagdell’arte contemporanea. Chiunque poteva appropriarsi diuna o più foto durante la Festa, trasformando l’installazionefino alla sua scomparsa.Ogni foto di cui ci si è appropriati èdivenuta parte di un regalo collettivo e diffuso. L’operaintende coniugare idee di relazionalità “classica” conmodalità del fare derivate dalle pratiche virtualicontemporanee, come pirateria informatica e free sharing.Un uomo, un artista attento al proprio tempo, ai meccanismiche ne scaturano il fascino una persona di cui ho profondache ne scaturano il fascino, una persona di cui ho profondastima e da cui spero di imparare ancora tanto.Grazie Emilio.

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CARTA D’IDENTITA’ DELLA CULTURA: L’AQUILA

di Jessica Capra

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Il 6 Aprile 2009 è una data che tutti hanno nel cuore, eche molti non dimenticheranno mai.

Merz, Michelangelo Pistoletto, Giulio Paolini, sia diartisti italiani di origine abruzzese. Nonostante qui le

La data di un cambiamento nelle vite delle persone chehanno vissuto il terremoto.Io per mia fortuna, non ho mai provato a sentire la terrache trema sotto ai miei piedi, ma per la prima volta hoi t l’ ff tt h

opere stiano un po’ “strette”, sono lì che aspettano diessere gustate da occhi curiosi.Sono lì esposte per noi.Proprio al Muspac ho avuto il piacere di parlare conM ti d E i h i h id t i hitvisto l’effetto che causa.

Grazie alla velocità con cui la burocrazia italiana simuove, a L’Aquila è ancora tutto come 4 anni fa: ilcentro storico desolato, ricoperto da un’atmosferastatica che fa trattenere il respiro Ai lati della strada

Martina ed Enrico che mi hanno guidato e arricchitocon tutta la loro conoscenza e passione.Iniziando a parlare della situazione culturale cheL’Aquila sta vivendo, ho deciso di raccogliere latestimonianza di un artista cresciuto e attualmentestatica che fa trattenere il respiro…. Ai lati della strada,

case sostenute da travi di metallo e impalcature,finestre murate e porte serrate. Camminiamo tra le viedeserte e si sentono solo i nostri passi. Ma quello cheriempie il cuore è la forza umana e la passione delle

testimonianza di un artista cresciuto e attualmentepresente a L’Aquila: Piotr Hanzelewicz, senza nessuntipo di filtro mediatico, se non quello dell’onestà e diuna persona che veramente in questa città ci vive e havissuto.

persone che vivono e tuttora lavorano in questabellissima città.Durante la mia visita ho avuto il piacere di conoscerepersone straordinarie, che producono una cultura

i t i l d ll t It li T t

Piotr Hanzelewicz. è un artista 35 enne nato in Poloniae dal 1983 a l’Aquila, dove si è formato. Artista che hoavuto il piacere di intervistare e, attraverso le sue

l l ltà lt l ti ti h igenuina, motore sociale della nostra Italia. Tra questepersone vi sono Enrico e Martina Sconci, checostituiscono il team del Muspac Museo sperimentaled’arte contemporanea, fondato nel 1993, come organodell’Associazione Culturale Centro Multimediale

parole conoscere la realtà culturale e artistica che viveoggigiorno L’Aquila.

Piotr è … ?Un artista concettuale che si esprime attraversodellAssociazione Culturale Centro Multimediale

“Quarto di Santa Giusta”, creata da Enrico stesso nel1984.Nonostante si trovi tuttora in un container, il Muspac èun museo affascinante che presenta una collezione

Un artista concettuale che si esprime attraversoinstallazioni e disegni. Lavoro di più con il pensiero,l’opera in se è un mezzo per tradurlo. Il pensiero inquestione è il dipanamento di un’ambiguità. Dove trovouna sovrapposizione di significati, cerco o di dividerli,

permanente sia di opere di artisti internazionali comeJoseph Beuys, Jannis Kounellis, Fabio Mauri, Mario

pp g , ,differenziarli o spingerli alle estreme conseguenzeraggiungendo ad un’azione di parossismo.

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Dove vivi?Mi sono appena trasferito, vivo a ’Aquilacentro da 3 giorni. Sono cresciuto qui e hogirovagato un po’ per l’ Italia. Dopo ilterremoto sono stato sempre in Abruzzo,ho lavorato per tre anni a Pescara.I l i d è il i lIn generale mi sposto dove è il mio lavoro.Per esempio, recentemente ho vissuto aRoma per due mesi, in concomitanza di unamia mostra. Cerco di essere presente nelluogo in cui la mia arte è presente

Qual è il tuo background?Ho conseguito la maturità classica L’ Aquila e la laurea specialistica inluogo in cui la mia arte è presente.

Fisicamente io stesso faccio parte dellastessa mostra. “Timbro il cartellino” e sto lìa fare il mio lavoro.

Ho conseguito la maturità classica L Aquila e la laurea specialistica inPolonia, nella mia città natale. Poi sono tornato in Italia e ho frequentatol’accademia di belle arti, di nuovo a L’ Aquila, poi ho studiato alconservatorio e fatto altre cose.Nonostante ciò, ritengo che non siano gli studi compiuti, il tipo di voti e di

Ti pagano? A volte capita, poco, masufficiente per non morire di fame.

Riesci a vivere esclusivamente comei ?

, g g p , ptesi i miei punti di forza, come artista. Penso che per com’è organizzato il miolavoro, maggiori siano le esperienze realizzate, maggiore sia la capacità dilettura, lo sviluppo di una sensibilità necessaria per questo lavoro.Ovviamente con le eccezioni del caso.

artista?Fortunatamente si! Almeno per adesso.Con un po’ di fatica e un po’ di rinunce, mafortunatamente in questo periodo riesco asostenermi con la mia arte Non dovendo

In qualche modo penso che in Italia, come del resto in gran partedell’Europa, ci sia un approccio al curriculum molto lineare. Meno seidivergente rispetto al tuo obiettivo, più garantisci sicurezza, anche nelmondo artistico.Al contrario diverse persone che hanno avuto esperienze all’estero tra cuisostenermi con la mia arte. Non dovendo

fare altri lavori posso concentrarmi sullaproduzione di pensiero e la sua traduzionein materia.Fortunatamente ci sono delle persone che

Al contrario, diverse persone che hanno avuto esperienze all estero tra cuiuna mia amica artista Alessia Armeni che sta lavorando ad una start‐up, miraccontava che negli USA più si è ‘confusionari’ e più possibilità si hanno diessere considerati una risorsa ed un arricchimento.Sull’onda di questo ragionamento, nella mia biografia, ho riportato, in unap

mi supportano, ’sopportano’ e credono inme.

q g , g , p ,sorta di cv in formato europeo, tutti i lavori che ho fatto, in ordine alfabetico.Le mie esperienze sono tanto nella mia testa quanto negli occhi del fruitore.

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Come ti definiresti?Decisamente una persona perennemente in ricerca ed in uno una scuola pubblica, dove il sapere è accessibile a tutti.p pstato di studio. Uno dei miei capisaldi è essere costantementeuna macchina desiderante, come descrivevano Gilles Deleuzee Felix Guattari nell’Anti Edipo.Questi due filosofi descrivevano il funzionamento della

p , pConoscere materie come il latino e il greco, tendenzialmenteinutili, ma che forniscono lo sviluppo di una capacità logica;favoriscono la lettura e l’apprendimento del significato delleparole che usiamo spesso inconsapevolmente.

macchina tecnica, come perfetta, in quanto se la macchinanon è mancante di una sua parte o rotta, funziona. Mentreall’opposto, la macchina desiderante per essere funzionaledeve essere mancante, o rotta in una sua parte; e si attiveràper colmare questa sua parte Mi piace pensarmi macchina

Poter leggere Dante in Italiano è prezioso.(risposta politicamente non corretta ed altrettanto sincera)D’altro canto, mi viene da pensare all’azione di crowd‐fundingpromossa da Bartolomeo Pietromarchi alla Biennale diVenezia Ovviamente tutti hanno onorato l’idea avuta perper colmare questa sua parte. Mi piace pensarmi macchina

desiderante.

Cos’è la cultura per te?Credo che la cultura sia un valore al cui interno rientrano due

Venezia. Ovviamente tutti hanno onorato l idea avuta perraccogliere fondi ed aver promosso una ‘partecipazione dalbasso’.Ma l’Istituzione Biennale è un’istituzione pubblica, il chepresuppone i fondi con cui si diriga (per quanto riguarda il

ambiti specifici. Quello di un comportamento all’interno diuna società ed un rapporto individuale. Ambiti strettamentecorrelati e comunicanti tra loro. La cultura è unapiattaforma/veicolo che crea un sistema di relazioni tra noi e

p pp g (p q gpadiglione dell’Italia) siano pagati con le tasse dei cittadini.La biennale usa soldi pubblici, e se questi non bastano, non èforse più efficiente e doveroso denunciare una mancanza?Credo sia stata un’occasione mancata per evidenziare lo stato

noi stessi ‐vettori rivolti verso l’interno‐ e tra noi e l’esterno.Penso la cultura sia una piattaforma/sistema di valoriattraverso cui è possibile migliorare il rapporto con noi stessie di noi stessi con il mondo.

dell’arte in questo Paese, una cattiva o carente gestione emancanza di fondi destinati alla cultura è cosa pubblica e nonl’occasione di un’operazione “divertente” di comunicazione…Battere delle vie alternative, nuove, com’è stato fatto per ilpadiglione Italia alla Biennale di Venezia è la punta

Che ruolo ricopre la cultura in Italia?(risposta politicamente corretta ma sincera)Importantissima a livello del turismo, perché chiunque venga

padiglione Italia alla Biennale di Venezia è la puntadell’iceberg; significa far pagare ai cittadini due volte quelloche poi gli viene offerto, e dulcis in fundo, in questo modonon si porta cultura attraverso la cultura. Ovvero diventa unasorta di solipsismo di chi se la canta e la suona.p , p q g

a visitare l’Italia viene per visitare la sua stratificata cultura.Essendo un migrante, è stato straordinario poter studiare in

pMi sembra dal mondo dell’arte non ci sia una voce cheemerga ad evidenziare una disfunzione nel nostro paese.

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Ora che non sono qui, ora che non sei qui (assenza, attesa)

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Mentre in altri stati e credo la Polonia sia un fenomenomolto interessante, in questo periodo si sta investendo

Mentre, al contrario le istituzioni private, o meglio un centrodi commerciale, è stato capace di dare un’ immediata, q p

molto sui giovani artisti sia con fondi pubblici che privati.Massimo Cacciari, recentemente a L’Aquila, ha fatto undiscorso molto bello. Invitato a parlare sulla bellezza, haesaltato come essa non vada contemplata, ma agita.

, prisposta alle prime esigenze. Dal Teatro Stabile, all’OrchestraSinfonica etc…, c’era una difficoltà non indifferente dafronteggiare, in quanto la priorità erano le vite, le persone,gli edifici, di conseguenza c’è stato il bisogno di dare risposte

In particolare, il suo discorso ha messo l’accento sulsignificato delle architetture de L’Aquila oggi. L’incontro si èsvolto la chiesa di S.Giuseppe Artigiano, recentementerestituita alla città.Cacciari parlava del significato di rendere questa bellezza

prima a sé stessi che ai cittadini. Nonostante ciò credo che la“produzione” ed il “consumo” di cultura sia uno dei bisogniprimari dell’essere umano. Di questo L’Aquila soffre tutt’oraabbastanza, e non solo in virtù del terremoto.Paradossalmente il terremoto ha tirato fuori delle risorseCacciari parlava del significato di rendere questa bellezza

utile e viva all’interno di un contesto. Le chiese hanno, dasempre una funzione sociale, non ha senso visitarle e basta,sin dalla loro origine, esse sono state create per la comunitàin tutte le sue sfaccettature. Nel 300, la chiesa valeva più di

Paradossalmente il terremoto, ha tirato fuori delle risorsemaggiori, inaspettate. Tuttora, purtroppo, L’Aquila vive ungap tremendo sulla contemporaneità artistica e sociale.

Come è per te lavorare in questa scena culturale?in tutte le sue sfaccettature. Nel 300, la chiesa valeva più diun centro commerciale al giorno d’oggi, valeva più di unsocial network. Era l’agora, il mercato e la chat allo stessotempo.

Come è per te lavorare in questa scena culturale?È una sfida! È bello e brutto insieme. Torniamo al discorsodella macchina desiderante. Se c’è qualcosa che manca a L’Aquila, c’è qualcosa che manca anche dentro di me. Per cui ilmio moto cerca di colmare il mal funzionamento

Come dipingi la situazione culturale a L’Aquila?Molto confusa. Sicuramente la situazione di una città cheancora non esce dalle conseguenze del terremoto è unasituazione molto particolare a partire dal fatto L’Aquila èsempre stata riconosciuta come città di cultura Cultura però

nell’ambiente culturale; cerco di spingere coi miei mezzi inmaniera che questa cosa cambi. Naturalmente il mestiere piùsemplice è la critica distruttiva. Produrre dei tentativi positiviè abbastanza complesso. Ma delle situazioni possononascere a partire dalle relazioni che si instaurano e cosìsempre stata riconosciuta come città di cultura. Cultura però

legata a dei poteri forti; istituzioni nate nel dopoguerra chedominavano questa scena, erano come i ‘grandi dinosauri’,capaci di rinnovarsi nelle proposte, ma in generale L’Aquila èriuscita a produrre dal 1200 fino alla data del terremoto, un

nascere a partire dalle relazioni che si instaurano, e cosìAndrea Panarelli mi ha invitato a partecipare alla sua ‘cenad’artista’. Con otto artisti, diversi per linguaggi, background epoetica, invece che vino e dolci, erano invitati da Andrea agestire lo spazio che lui dava a disposizione. Il risultato èriuscita a produrre dal 1200 fino alla data del terremoto, un

centro commerciale. Perché, subito dopo il terremoto, legrandi istituzioni pubbliche, piangevano aiuto allo stato.

gestire lo spazio che lui dava a disposizione. Il risultato èstato una bella convivenza. Convivenza d’artisti e d’arte natadal basso.

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Vedi delle opportunità future per te come artista aL’Aquila?Non proprio ma sicuramente m’interessa questoNon proprio, ma sicuramente m interessa questoterritorio. Conoscendo delle persone, realtà esituazioni, non mi dispiace lavorare qui; per poterportare avanti dei progetti anche nelle scuole. Ingenerale in Abruzzo non c’è una situazione felicissima.

Che suggerimento dai ai giovani artisti?Senza dubbio ai giovani artisti posso dire che c’è dal t di t ti i P t l flavorare e studiare tantissimo, sempre. Per poterlo fareservono un bel po’ di soldi. Qualche volta questo sfugge,Bisogna cercare di non cadere in situazioni in cui non siviene rispettati come artisti, come pagare per esporre ipropri lavoriLaborioso laborioso laborioso A Hanzelewicz – violino (ph Pippo Marino) propri lavori.C’è una netta distinzione tra l’essere artista come hobbyo per esigenza di pancia – mi viene in questo caso dachiamarlo lavoro! Io posso rimettere del mio quandocredo molto in qualcosa. Però se si è deciso di essere

Come definisci la posizione dell’artista a L’Aquila? C’è unfuturo per un artista a L’Aquila?C’è da distinguere artista rispetto ai diversi linguaggi. Un

Laborioso, laborioso, laborioso, A. Hanzelewicz violino (ph Pippo Marino)

artisti per lavoro, bisogna fare di tutto per sostentarsicon la propria arte. Non da altro, altrimenti si rischia diavere semplicemente un hobby.Dall’altra parte chi e cosa sono non importa, se ho unbi di i di li l i id

musicista probabilmente sì. L’Aquila per loro presenta unpanorama buono anche se con le sue difficoltà. Naturalmentese artista si vuole chiamare chi ha fatto l’accademia di belle articon specialistica in restauro, a L’Aquila ce n’è di lavoro da fare.I li di ti t di ll b h tt il bisogno di pancia di realizzare le mie idee.

Siamo quello che facciamo, siamo un ingranaggio dellaproduzione di benessere. Siamo membri “utili” dellasocietà.

Invece se parliamo di artista di quella roba che passa sotto ilnome di arte contemporanea, l’Aquila non è sicuramente lamigliore delle scene. Ci sono anche in questo caso eccezionifelici, che lavorano nonostante tutto. Penso alla rivista MU6 diGermana Galli ‐ che collabora con me per la realizzazione di

Essere artista è…?Tanto, ma tanto lavoro

Germana Galli che collabora con me per la realizzazione diuna mia personale in due spazi del centro dell’Aquila ‐ penso alMuSpAC di Enrico e Martina Sconci…

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Piotr nel suo nuovo studio in centro a L’ Aquila.

RIngrazio di cuore Martina ed Enrico Sconci per avermi accolto e guidato nel museo, incantato con le loro storie e passioni, e avermi introdotto a Piotr.Dico Grazie a Piotr per avermi dedicato il suo prezioso tempo e per la bella ‘quasi infinita’ chiacchierata. Ovviamente non perdete l’occasione di visitare il MUSPAC e il sito di Piotr per scoprire dov’è! http://piotrhanzelewicz.wordpress.com

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____________

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________________________SEZIONE PROGETTI SPECIALI

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OMN I S A RS I M I TAT I O NAT U RAE EST

Annalu‘

Galleria Gagliardi San Gimignano (Siena) via San Giovanni 57 2 0 1 3

24 | 821 | 9

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Gli aggettivi: elegante, bello, sublime, poetico sono quasiscomparsi dai testi critici che commentano e illustrano le opere discomparsi dai testi critici che commentano e illustrano le opere diArte contemporanea, forse perché non sono più consoni alleopere prodotte?, forse se ne è perso il senso?

Ci sono però, ancora alcuni Artisti che, con grande volontà,p , , g ,elaborano, sviluppano, cercano strade diverse o inesplorate e,attraverso l'approfondimento culturale, rendono vitale e dinamical'Arte;Artisti che si impegnano con determinazione perchè la propria

à d l dcreatività possa ancora sorprendere e meravigliare: una di questeè Annalù.

Il progetto artistico di Annalù esce da tutti i canoni della propostaodierna fa propria una pratica scultorea innovativa con materialiodierna, fa propria una pratica scultorea innovativa con materialidi normale attualità e, trasformando una indagine intellettuale increazione artistica, ci incanta fondendo bellezza e poesia.

L'Incanto, forse, è il giusto aggettivo per le opere di Annalù e, , g gg p pritornando indietro nel tempo, e cercando l'etimologia dellaparola, questa calza perfettamente con i suoi lavori; nel mondoarcaico tra canto‐poesia‐parola e magia‐rituale‐azione non c'erauna netta distinzione, le opere di Annalù invece riescono araccogliere tutte queste definizioni con tutti gli attuali significati:le sculture di Annalù sono Canti che offrono lode alla Bellezza.

La Bellezza incanta quando attrae lo spettatore dentro visionirituali e allo stesso tempo lo guida nello svelamento del suorituali e allo stesso tempo lo guida nello svelamento del suomistero.

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Annalù la scultrice, la poetessa,la narratrice, la visionaria, entra ed esced l d d i i i li à

materiali usati, all'idea dell‘acqua alla quale molte sue 

l i lldal mondo dei sogni e, con razionalità,professionalità e grande abilità, rende realeciò che reale può essere.

Fa propria la Natura la elabora ne

sculture riportano o alla trasparenza del ghiaccio che si ritrova nelle foglie cristalline e cristallizzate di sue certe 

sculture, alla danza leggera ed infinita di farfalle simbolo della rinascita eFa propria la Natura, la elabora, ne

coglie il senso profondo del silenzio che èproprio della meditazione sapendo però, eaccettando questo con umiltà, che niente puòparagonarsi alla Sua perfezione.

di farfalle simbolo della rinascita e del tramite tra terreno e Divino.

Annalù crea e racconta la propria meraviglia:

Tutta l'opera di Annalù nasce da un'attentaosservazione della natura, e nello sforzo d'imitarnel'incanto, ne sintetizza il più grande mistero: la forza del

ll i fi i f d l di i I L i li

ci racconta il desiderio di leggerezza, di un improbabilesalto nell'acqua che inevitabilmente sembra peròappartenere al cielo, (opera doppio salto nel blu),racconta di farfalle che si trasformano in fiori,

l' h i if i li di f limutamento nelle infinite sfumature del divenire. In Lei glielementi, quando cambiano, sembrano portare con se lamemoria di ciò che sono stati e, come in natura, lamemoria genetica di ciò che saranno.

racconta l'acqua che si manifesta in grappoli di fogliepercorse da luce e trasparenze,racconta della corteccia che diventa papiro,inventa libri che hanno pagine di acqua dove nulla si puòscrivere ma dove tutto è già scritto: l’origine della nostra

Quando crea, sembra affrontare l'opera dentro lecondizioni silenti di un rituale che si rinnova: ogniqualvolta la conoscenza, o meglio la propria coscienza, sidilata anche per lei le eterne leggi del mutamento

scrivere ma dove tutto è già scritto: l origine della nostravita, essenza principale di tutto il nostro divenire.

Ma Annalù fa di più, la sua è una ricerca è unprogetto che, iniziato 20 anni fa, porta avanti conp gg

diventano processo di magiche consapevolezze.

Molto è stato detto su i suoi lavori,  dando rilievo ai

p g pcaparbietà, perché alla bellezza, al sublime, alla poesianon c'è mai fine.

Isabella Del Guerra / Stefano Gagliardi

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Annalu' (Venezia,1976) scultrice, performer, designer: laSua attivita' artistica iniziata fin dagli annidell'Accademia a Venezia viene notata dalla Critica tantodell Accademia a Venezia viene notata dalla Critica tantoda valerLe la presenza alla Biennale di Venezia nel 2001,prestigioso riconoscimento ripetuto nell’Edizione del2011. Il Suo è un lavoro intensamente lirico ed evocativoma anche di grande impatto formale, con immagini dig p , gcoinvolgente potenza e forza simbolica: creazioni traforme metamorfiche ed architetture immaginariemediante l’assemblaggio e l’alchimia di resine sintetiche,carte e materiali sottratti alla Natura come cortecce eradici.Ha vinto numerosi premi e menzioni: Premio ArteLaguna sezione Pittura e Scultura,2007(2),2008(3);Premio Pagine Bianche 2006; Premio Stonefly per l'ArteContemporanea 2008; Premio Ora 2011; Premio OperaContemporanea 2008; Premio Ora 2011; Premio Operale vie dell’Acqua 2012.Nel 2008 e’ stata rappresentante italiana nella CollettivaInternazionale presso il Museo Moya di Vienna e nelcorso degli anni espone in numerosi Musei italiani:g pMuseo di Storia Naturale a Venezia; Rocca Paolina diPerugia/Fondazione Burri; Palazzo Ca’ Capello diVenezia; Palazzo Ducale di Pavullo (Modena);Fondazione Benetton; Museo Archeologico di Vasto(Chieti); Chiesa di San Francesco a Como; Chiesa di SanSalvador a Venezia; Rocca dei Rettori a Benevento; e inMusei stranieri : Moya, Vienna; SDAI, San Diego.Numerose sono le Mostre Personali con prestigioseGallerie italiane ed estere curate da importanti critici delGallerie italiane ed estere curate da importanti critici delsettore. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche eprivate, Nazionali ed Internazionali.

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Dal 28 settembre fino al 2 novembre, Annalù espone alcune sue opere anchepresso la Red Elation Gallery ad ad Hong Kong. La mostra si chiama Legendary

Opinione delle due artiste è che la naturasia un mezzo di elevazione spirituale e dip y g g g y

nature ed unisce le opere della nota scultrice italiana al lavoro di Jessica Fong,famosa designer di gioielli. L’esposizione consiste in un percorso unico in cuivengono mostrate le ultime creazioni di entrambe e dove la visione delle dueartiste prende forma e apre un dialogo basato sui temi comuni delle loro

psalvezza, è un punto zero da cui gli uominiprovengono e al quale devono tornare. Ilcuratore della mostra, Carolina Lio, scrivein catalogo: "Il lavoro di Annalù cristallizza

ispirazioni e ricerche: leggende, mitologia, natura e spiritualità, tutte sviluppatedalla loro comune capacità di entrare in simbiosi con l'ambiente naturale,rispettivamente attraverso la scultura e attraverso la gioielleria.

nella resina l'essenza dei quattro elementi,in particolare la fluidità dell'acqua. Ilmovimento circolare, che ricorda lacircolarità della vita e dell'infinito, siesprime attraverso mandala costruiti dalesprime attraverso mandala costruiti dalvolo di farfalle leggendarie non esistentirealmente in natura, prese come simbolodi una perfetta libertà e leggerezza". Lamostra ha pertanto un forte caratterepmistico e meditativo e continua a scrivere ilcuratore: "per Jessica Fong la natura è ilterreno di contatto con una dimensionedivina, dove tutto assume un ordine eun'armonia, dove tutto è prezioso, in cuiogni forma può diventare uncompletamento di noi stessi, comeattraverso i suoi preziosi gioielli. La suamissione è proprio quella di restituire almissione è proprio quella di restituire almondo quella spiritualità perduta nei secoliche avevano i nostri antenati “.

Annalù, per realizzare le opere per la sua personale, ha vissuto ad Hong Kong, lavorando a Shenzhen in Cina, da fine Aprile a metà Giugno.

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Hong Kong

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IL CORPO E IL DOLORE ATTRAVERSO I SECOLI

tt ti ti di GIANCARLOMARCALIprogetto artistico di GIANCARLO MARCALIa cura di Salvatore Marsiglione

dal 19 settembre al 27 ottobre 2013

giovedì 19 settembre dalle 18.30 Opening Partysabato 5 ottobre: Azione artistica per la “Giornata delsabato 5 ottobre: Azione artistica per la Giornata delcontemporaneo” in collaborazione con AMACIAssociazione dei Musei d’Arte ContemporaneaItaliana.giovedì 17 ottobre ore 19:00: presentazione delromanzo di Alessandro Seri “FIL ROUGE” conrecitazione e intrattenimento musicale. Evento incollaborazione con CMR Erbadomenica 27 ottobre ore 16:30: FINISSAGE Tea Hours

t i d ll’i t ll i d tt icon presentazione dell’istallazione prodotta grazieagli input del pubblico dati nella giornata delcontemporaneo

M A G M i li A t G ll Vi Vi i 31 CM A G Marsiglione Arts Gallery Via Vitani 31 Como

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È un appuntamento da non perdere quello di giovedì 19settembre presso la Marsiglione Arts Gallery, che dalle ore18 30 aprirà le porte agli appassionati d’arte contemporanea

mostrando anche le ferite dell’anima. Finalmente, haimparato che un dolore condiviso viene dimezzato.La società è uno specchio della cultura; il corpo l’epifania18.30 aprirà le porte, agli appassionati d arte contemporanea

e non solo, per un’anteprima nazionale, la presentazione di“Il corpo e il dolore attraverso i secoli”, il progetto artisticoideato e organizzato dal direttore della galleria, SalvatoreMarsiglione, con Giancarlo Marcali, artista milanese che dal

La società è uno specchio della cultura; il corpo, l epifaniadella sua civiltà.Questo pare asserire Giancarlo Marcali attraverso il suolavoro...

g2007 espone le sue opere, in Italia e all’estero, riscuotendonotevole successo di pubblico e critica.

Una mostra personale che, nell’accostamento e nelf d ll i d ll’ i i

In mostra, il percorso espositivo si apre con la trasfigurazionedi un San Sebastiano veneto della fine del XV°sec. che,attraverso la contemporaneità del linguaggio di Marcali,diventa femmina, trasparente, interiore ed espressivo. A

i ’i ll i i i i l’ i i iconfronto delle opere eseguite dall’artista appositamenteper l’occasione, con alcune opere d’arte classica, attraversa isecoli e propone allo spettatore un approccio inedito con illinguaggio e i contenuti dell’arte di Giancarlo Marcali.

seguire, un’installazione segnica in cui l’artista riscrive unapoesia di Tony Fournier trasformandola in forme checonvogliano nella successione di tre momenti ricchi dipathos definiti da un'unica figura femminile racchiusa in treteche e composta di spilli Perte douleur renaissance

Giancarlo Marcali sviluppa la sua ricerca artistica in unpercorso di indagine dell’attimo doloroso. Quanti tipi didolore lacerano l'essere umano? Infiniti, quanto l'abissodell'anima. Ma tutti lasciano una traccia del loro passaggio,

teche e composta di spilli. Perte, douleur, renaissance,questo il nome dell’istallazione a cui Giancarlo accosta le treespressioni di “Sophonisba riceve il calice avvelenato”, unacopia settecentesca del capolavoro barocco di Simon Vouet,conservata al Schloss Wilhelmshöhe Museum di Kassel,p gg

una cicatrice, visibile o meno. A dispetto delle nostrediversità, Giancarlo ci riunisce tutti in virtù della nostracomune essenza, per la materia di luce di cui siamocomposti, ricordandoci che malgrado lunghi percorsibb ' h l d l d h l

Germania.

L'allestimento apre poi la visione a Ri(e)voluzione,installazione costruita con radiografie rielaborate in formatod l l f l d l labbiamo un'origine comune e che il dolore di ognuno ha il

diritto di essere espresso.È un dolore composto che non cerca il momentodrammatico.

digitale, esprime tutta la forza concettuale del lavorodell'artista librandosi in volo, leggera e delicata nella suacaratteristica forma di scheletro alato. Presentata, perl'occasione, con, ai suoi piedi, una scultura femminile in stileclassico l'installazione offre un rimando all'immaginario

È l’enfasi liberatoria di un uomo non più prigioniero di pauresue e altrui che si apre con fiducia al suo prossimo,

classico, l installazione offre un rimando all immaginariosacro, a un'Annunciazione, in cui la scultura idealizza la BeataVergine Maria e lo scheletro alato l’Arcangelo Gabriele.

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Proseguendo, una stampa francese neoclassica molto cruda e caricadi sofferenza che descrive Michelangelo cieco nel suo studionell’atto di abbracciare una sua scultura dalla muscolaturamascolina, è affiancata alle delicate trasparenze di Rituale delle miegambe, che presenta una figura femminile dalle tonalità rosee, nellastessa posizione della scultura michelangiolesca, "racchiusa" tra lalucentezza di uno specchio e l’ombra scura di un’immaginedi fi di b h l f ll tibiradiografica di una gamba che, nel femore e nella tibia e perone,

reca incisa la poesia di Pablo Neruda che dà il titolo all’opera stessa.

Chiude il percorso L’uomo morente, opera che sarà pubblicata nelsecondo volume dedicato all’autoritratto dal critico Giorgio Bonomisecondo volume dedicato all autoritratto dal critico Giorgio Bonomi,una rilettura di un disegno a matita, datato 1944, del grandeMaestro Luigi Russolo: la "fotografia" dell’essenza del momentoprima della morte, quella morte che tanto ha segnato la ricerca diMarcali. Un’opera carica di tensione e di pacata drammaticità:un'installazione realizzata con radiografie stratificate del corpo nudodello stesso Marcali, un corpo sollevato, leggero, appagato e sereno.“La memoria del dolore è il recipiente corporeo in grado di ospitarel’esperienza e restituirne la testimonianza, per trasmettere armoniatt l di i i d l d l (Gi l M li)”attraverso la condivisione del dolore (Giancarlo Marcali)”.

orari: martedì ‐ sabato 10‐13 | 15‐19:30

MAG ‐Marsiglione Arts GalleryMAG Marsiglione Arts GalleryVia Vitani 31 ‐ Como+39 328 7521463www.magcomo.it

Ufficio stampa: FLPress di Flavia [email protected]+39 3409245760

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AION. DI GIOCHI, GIARDINI E ALTRE DELIZIEVANNI CUOGHIa cura di Ivan Quaroni progetto: Galleria Area BMilanoa cura di Ivan Quaroni progetto: Galleria Area B Milano

Museo Civico e Teatro San Domenico

dal 14 settembre al 13 ottobre 2013Crema____________________________________________

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MOSTRA:Museo Civico di Crema

Principale tema della mostra è il gioco; Vanni Cuoghi ciriporta ai fasti di un Rinascimento idealizzato, in perfetta

Inaugurazione: 14 settembre 2013 h 18.30

CONCERTO PERFORMANCE e ASTA BENEFICA:Teatro San Domenico, Crema28 tt b 2013 h 21 00

sospensione tra realtà e favola: labirinti, orti, giardini,luoghi perfetti per il gioco, inteso come intrattenimento esvago cortese, come metafora della creatività. Aion è infattila personificazione del tempo bambino e spassoso, ilare ell28 settembre 2013 h 21.00

Galleria Area B presenta

allegro.

Vanni Cuoghi rivisita alcuni episodi dell’iconografiarinascimentale in modo ironico e personale, fondendolicon la filmografia contemporanea; egli stesso definisce iGalleria Area B presenta

AION. Di giochi, giardini e altre delizie, di Vanni Cuoghia cura di Ivan Quaroni.

Il progetto organizzato da Isabella Tupone, fondatrice della

con la filmografia contemporanea; egli stesso definisce ifilm come “grandi affreschi contemporanei”.Un esempio è Viscontea, opera in cui propone lo schemaiconografico di San Giorgio e il Drago, identificandone lastoria con personaggi d’epoca: il San Giorgio che strappa

Galleria Area B di Milano, prevede due importantimomenti: la mostra presso il Museo Civico di Crema, cheinaugurerà sabato 14 settembre e la performance con ilcompositore Matteo Ramon Arevalos , seguita dall’astab fi il t t S D i di C b t

un bambino alle fauci del Drago, è l’iconografia tipica dellafamiglia Milanese degli Sforza; il cavaliere potrebbe quindiessere Gian Galeazzo Visconti, che Vanni Cuoghi realizzacon il volto di Jonny Deep in “Edward mani di forbice”.T i lt i i P i i i i i dbenefica, presso il teatro San Domenico di Crema, sabato

28 settembre.

La mostra è stata ideata da Vanni Cuoghi appositamenteper la città di Crema pensando alla sua storia con uno

Troviamo altro esempio in Pensieri saggi, in cui una donnatrancia le teste di alcuni cavalieri, esattamente comeBeatrix Kiddo, la bellissima Uma Thurman in “Kill Bill” diTarantino.

per la città di Crema, pensando alla sua storia, con unosguardo particolare al periodo del Rinascimento. Cuoghi fascaturire dalla sua fantasia una città fiore all’occhiello deidintorni, che ospita nobili in villeggiatura, ritrattiripensando alle Delizie, manifestazione dei soggiorni

Le opere, circa quindici tra tele e acquerelli su cartaritagliata, saranno inserite nella splendida cornice dellacollezione del Museo Civico, che raccoglie le testimonianzedella storia e della cultura del territorio dalle origini fino

principeschi e cortigiani, luoghi di piacere e di svago, in cuinatura ed artificio si intrecciano continuamente.

alla contemporaneità. Ne risulta un dialogo stimolante, inperfetta armonia con il tema della mostra.

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La performance, che si terrà sabato 28 settembre presso ilTeatro San Domenico di Crema, prevede la partecipazioneTeatro San Domenico di Crema, prevede la partecipazionedel musicista e compositore Matteo Ramon Arevalos, che siesibirà su palco del teatro in un’esibizione al pianoforte. Perl’occasione egli ha appositamente composto unarivisitazione de La Folia, noto tema musicale popolareportoghese originato tra i secoli XVI E XVII. Nel corso di tresecoli sono moltissimi i compositori che si sono cimentaticon questo tema, tra cui Corelli, Vivaldi, Bach, Salieri,Händel, solo per citare alcuni esempi, come del resto anche

lti i ti h tili t il t lmolti registi hanno utilizzato il tema come colonna sonora,qui ricordiamo Barry Lyndon di Kubrick.

Durante la performance musicale, che sarà ripresa daglioperatori del Centro Ricerca Alfredo Galmozzi Matteooperatori del Centro Ricerca Alfredo Galmozzi, MatteoRamon Arevalos metterà in scena una vera e propriabattaglia rinascimentale: le sagome di alcune figure, soldati,armigeri, cavalieri, realizzate da Vanni Cuoghi saranno infattimontate sul basamento di rame delle corde del pianoforte,modificando il suono e rendendolo più metallico e sordo.Sulle note del tema composto da Matteo Ramon Arevalos idue eserciti danzeranno e combatteranno, in una battagliache in altri modi non può essere vista se non come una Folia.

Al termine della performance seguirà l’asta di beneficenza, incui verranno battuti i personaggi della battaglia. Il ricavatosarà devoluto a favore della Fondazione Teatro Sansarà devoluto a favore della Fondazione Teatro SanDomenico.

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Giovanna Lacedra e Roberto Milani in

L ’ASPIRANTEL ASPIRANTELive PerformanceLive Performance

giovedì 12 settembre 2013 ore 18.30

Amy‐d Arte Spazio via Lovanio 6 Brera Districtvia Lovanio 6, Brera District

Milano

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“Nessuno mi aveva mai baciata così,lasciandomi piena di brividi elettrici e di desiderio ”lasciandomi piena di brividi elettrici e di desiderio…

[Sylvia Plath ‐ DIARI ‐ 1950‐55]

L’Amore.Quando è un inganno tradisce il sogno. Brutalmente lolacera e poi lo strappalacera, e poi lo strappa.Prima a colpi di silenzio. Poi di parole, affilate e taglienti.Infine, arrivano le mani.Non più setose e carezzevoli. Ma ruvide e graffianti.Arrivano a marchiare il corpo di un malato e vile abuso diArrivano a marchiare il corpo di un malato e vile abuso dipotere.L’Amore‐disamore. L’ossessione del possesso.Un fraudolento sovvertimento di sogni e aspettative.L’Amore‐non‐amore: cuore nero pulsante in una segretaLAmore‐non‐amore: cuore nero pulsante in una segretadomestica ovattata dalla paura.Le parole, sferrate all’improvviso, colpiscono comecoltelli.Caustiche e trafiggenti arrivano a squartare la carne deiCaustiche e trafiggenti, arrivano a squartare la carne deisentimenti.L’incredulità induce lei a pulirle e lustrarle, una ad una,con paziente devozione.Bisogna lavare via l’orrore Bisogna che l’amore sembriBisogna lavare via l orrore. Bisogna che l amore sembrireale.

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Domani tutto tornerà come prima.Il sisma sarà passato Il sogno ritroverà il suo nitore E nullaIl sisma sarà passato. Il sogno ritroverà il suo nitore. E nullasarà accaduto.Ma quando poi sono le mani a ferire, quando sono quellestesse mani che l’hanno amata a percuoterla, allora non esistepiù menzogna alla quale aggrapparsi.p g q gg ppLa scossa è istantanea. E le tracce dolorose ed indelebili di unaviolenza che non aveva scelto di sposare, gridano per vocepropria.Sono la voce con cui non urla. La voce con cui non chiama. La

b llvoce con cui non si ribella.Sono la voce che non riesce a trovare.Il tempo fluisce, il sogno si infrange. Ma nessuno deve sapere.In fondo, ha giurato che gli sarebbe rimasta accanto nella gioiae nel dolore nella salute e nella malattia finché morte non lie nel dolore, nella salute e nella malattia, finché morte non liavrebbe separati…

«Non avevo mai denunciato nulla prima, avevo paura di lui»(Anonima 2011)

«Mi ha picchiata ma lo amo…Lo amo ancora, credo che lui siastato l’amore della mia vita».

(Anonima 2012)

“Non voleva farmi male. Ci amiamo e non vedevamo l’ora diandare a vivere insieme con nostro figlio”andare a vivere insieme con nostro figlio .

(Anonima 2013)

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Alle privatissime pagine dei suoi diari, Sylvia Plath – poetessa americana delfilone Confessional morta suicida nel 1963 all’età di soli trentun anni –

Giovanna Lacedra è nata nel 1977a Venosa (PZ)filone Confessional, morta suicida nel 1963, all età di soli trentun anni

confidava il timore di cadere nella trappola di una unione matrimoniale che,attraverso l’adempimento passivo ad un ruolo servile, avrebbe potuto costarle ilcaro prezzo delle proprie velleità, della propria identità e della propria dignità.Perché anche questo è violenza.

a Venosa (PZ).Nel 2000 ha conseguito il diplomadi laurea in pittura pressol’Accademia di Belle Arti di Firenze.Attualmente vive, insegna e lavora

“L’ASPIRANTE” , una performance ideata da Giovanna Lacedra, nasce da unariflessione sul tema della maltrattamento domestico – psicologico e fisico –usato sulle donne, ieri come oggi. È frutto di una reinterpretazione della

i i i d ll Pl h li i Ci S

a Milano.Si è esibita in performance ideateda altri artisti ("La bara delBastardo" di Daniele Alonge ‐ 2011;"Y G d!" di M l Domonima poesia, scritta dalla Plath tra gli anni Cinquanta e Sessanta, e

brillantemente tradotta da Giovanni Giudici nel 1976.La rilettura, in chiave contemporanea, chiama in causa i soprusi – e i brutaliabusi – subiti dalledonne in fragilissimo silenzio Quando la relazione diventa disfunzionale

"Yummy Good!" di Manuela DeMerito ‐ 2011).Dal 2011 al 2013 ha portato avanti,in un tour itinerante che ha toccatoben 11 tappe in Italia ladonne in fragilissimo silenzio. Quando la relazione diventa disfunzionale.

Quando la vita coniugale diventa luogo della sopraffazione di genere.124 donne uccise in Italia nel 2012, e 47 tentati femminicidi.Violenza generata da un atteggiamento prevaricante, prepotente e abusante. Eda una visione della

ben 11 tappe in Italia, laPerformance Confessional "IOSOTTRAGGO. La TriangolazioneCibo‐Corpo‐Peso", un progettoautobiografico riguardante la

donna molto più prossima ad un oggetto da scegliere in base a determinatefunzionalità, che ad un individuo dotato di una propria personalità.

Prima di tutto ce li hai i requisiti?C l’h i

patologia anoressico‐bulimica.

Come modella per progettifotografici e/o video, hall b i iCe l’hai

Un occhio di vetro, denti finti o una gruccia,un tirante o un uncino,

seni di gomma, inguine di gomma,Rattoppi a qualcosa che manca?

collaborato con artisti comeMassimo Prizzon, Pablo Peron,Christian Zucconi, Marco Chiurato,Franco Donaggio."L'Aspirante" è il suo nuovoRattoppi a qualcosa che manca?

[Sylvia Plath – L’aspirante]L Aspirante è il suo nuovoprogetto performativo

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Mercoledì 14 agosto si è avviata la prima fase di Open inPainting, azione pittorica sulle pareti esterne del RifugioBrigata Alpina Cadore, un grande corpo di fabbrica grigio emuto, di 30 metri per 10 d'altezza, chiuso al pubblico damolti anni, che si trova sul Colle del Nevegal, sopra alla cittàdi Belluno.Il cantiere ha visto impegnati fino al 25 agosto diversiIl cantiere ha visto impegnati fino al 25 agosto diversigiovani artisti contemporanei:Davide Zucco, Kabu, Andreco, Ericailcane.Dolomiti Contemporanee continua ad operare su siti chiusi,risorse inespresse, nella logica di una loro riattivazione.p , g

Il Rifugio Brigata Alpina Cadore è una delle fabbriche checaratterizzano la storia recente dell'Alpe del Nevegal. Sitratta di un parallelepipedo edilizio di grandi dimensioni, damolti anni chiuso al pubblico. Auspichiamo che un giornoquesto rifugio possa tornare ad aprire al pubblico, e che ciòpossa entrare nel più generale progetto di riqualificazione erilancio dell'Alpe, da poco avviato (Alpe del Nevegal).

Nel frattempo, riteniamo sia possibile, e utile, condurre suquesto edificio un'operazione, da compiersi attraverso ilmedium artistico, in grado di produrre una riflessioneculturale al tempo stesso rispettosa e rinnovativa rispettop p pall'immagine della montagna, com’è nel concetto generaledel progetto Dolomiti Contemporanee. Il Rifugio BrigataCadore diventa una tavolozza en plein air, una tela dicemento a tutto tondo, di 100 metri per 10 d’altezza, cheaccoglierà le immagini, e le storie, di alcuni giovani artisticontemporanei.

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Questi artisti sono pittori, non writers. C’è una bella differenza. Lavoreranno sutemi legati all’ambiente, alla montagna, all’uomo, al rapporto, e ai contrasti, tral’ambiente e la montagna.Lo stesso Rifugio Brigata Cadore si staglia e contrasta, volumetricamente, inmodo interessante, rispetto al paesaggio circostante. Sembrano messi lìapposta, questi neutri muri cementizi, in attesa di prendere ed incarnare figuree scene diventando quadro e libro La politica cultuale inaugurata da Dolomitie scene, diventando quadro, e libro. La politica cultuale inaugurata da Dolomiti

Contemporanee nel 2011, continuadunque a proporre la propria riflessionesu siti dal potenziale interessante, chiusi odimenticati, convogliando in tal mododimenticati, convogliando in tal mododelle attenzioni su si essi, e innescandodelle reazioni che spesso conducono allarifunzionalizzazione di tali spazi. Lastagione di DC2013 è al suo culmine, 4oramai i cantieri attivi, a ridisegnare unanuova geografia della Dolomiti.

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Il Rifugio Brigata Alpina Cadore costituisce una risorsa inutulizzata.L’azioni di focalizzazione su di esso porterà un momento divisibilità ed euforia, grazie al quale è più facile avviareragionamenti di recupero ulteriori, altrimenti difficili o impossibili.Ciò avviene in evidente consonanza con l’azione intrapresadall’Alpe del Nevegal, a favore del rilancio del Colle bellunese.L’Al d l N l è il i t it di t tt h èL’Alpe del Nevegal è il primo sostenitore di questo progetto, che èpatrocinato da Regione del Veneto e Comune di Belluno, e che haottenuto l’autorizzazione e l’apprezzamento della Soprintendenzaai Beni Architettonici ed Ambientali. L’operazione artistica sulBrigata può essere considerata la metafora stessa dell’azioneBrigata, può essere considerata la metafora stessa dell azionesull’Alpe. Se il Brigata Cadore è una risorsa da molti anniinutilizzata, altrettanto possiamo dire del Nevegal. Recuperare adun uso attivo il Rifugio è, evidentemente, cosa più semplice cherecuperare il Colle. Riaprire il Brigata Cadore è cosa possibile.Gli artisti che implichiamo in questo genere di progetti, non sonowriters, ma pittori di grande capacità, apprezzati a livellointernazionale, e sensibili rispetto ai temi trattati e agli ambientirivisitati, che in questo caso lavorano su grandi campiture

i Si t tt di i i ti ti b ti i It li ll' tmurarie. Si tratta di giovani artisti ben noti, in Italia e all'estero,con poetiche solide quanto i loro curricula. Sono professionisti,dotati di una poetica e di un segno riconoscibile e benriconosciuto, e di una sensibilità contemporanea verso gli oggettidel mondo in particolare quelli abbandonati che sanno fardel mondo, in particolare quelli abbandonati, che sanno farrivivere attraverso il loro intervento. Crediamo che, al di là delvalore artistico dell'operazione, questa sia un'occasione perlavorare in modo nuovo, alternativo, su un'idea rinnovativadell'immagine della montagna, che troppo spesso vieneriproposta in modo vecchio, per cartoline e clichè, invece che perslanci, attraverso una ricerca espressiva e contenutistica.

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Casso Andraz Cortina Nevegal:Casso, Andraz, Cortina, Nevegal:info su tutte le iniziative suwww.dolomiticontemporanee.net

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ANDREA GRECO MARCO ROMOLI

eMARCO ROMOLI

un progetto di Giorgio Barassi

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Da qualche settimana a Torremaggiore (Foggia), la Sa.B.B. (Salute, Benessere,Bionitegrazione) e cioé il luogo di cura per chi ricorre all' Osteopatia ed allaRiabilitazione è completata dalla mostra, nelle sale d'attesa e nello studioprofessionale, di opere di pittura di due artisti italiani: Andrea Greco e MarcoRomoli.Si tratta di un esperienza voluta e già collaudata da Giorgio Barassi presso altret tt it listrutture italiane.La bellezza dell'arte correda e completa il senso dell'esperienza terapeutica con unsupporto che diventa visione del bello ed adeguato coadiuvante del ciclo diinterventi riabilitativi programmati dagli specialisti della Sa.B.B.Il dottor Giovanni Barassi, preparatissimo ed apprezzatissimo Titolare della Sa.B.B. (l'Il dottor Giovanni Barassi, preparatissimo ed apprezzatissimo Titolare della Sa.B.B. (lomonimia e la parentela hanno incoraggiato l' iniziativa) descrive così questoconnubio:

“Curare e riabilitare sulla base di prove di efficacia (Evidence Based Medicine) puòessere sicuramente interpretato come una forma d’arte.Arte e Salute: binomio che nasce dalla consapevolezza che i luoghi della riabilitazionee della salute non sono solo luoghi "sanitari", che è sempre più necessarioorganizzare percorsi alternativi complementari che, prescindendo dalle patologie,t t l d ll diffi ltà li it i i h tt tt d lltengano conto non solo delle difficoltà e limitazioni, ma anche e soprattutto dellepotenzialità, delle capacità che l’arte ha di interagire nella visione immaginaria espirituale delle persone in cura“.

L'esperienza dell'arte a completamento delle cure ha radici antiche Basti pensareL esperienza dell arte a completamento delle cure ha radici antiche. Basti pensarealle Terme ed agli stabilimenti, ad esempio, di Salsomaggiore, gioiello del LibertyItaliano, o alle strutture sanitarie decorate da pittori del primo novecento.I giovani e bravi artisti Greco e Romoli, il primo di Como, il secondo di San GiovanniRotondo, hanno aderito con entusiasmo all'iniziativa e le loro opere sono apprezzatedai pazienti della Sa.B.B. che arrivano dalla provincia di Foggia e da quelle limitrofe aTorremaggiore.

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Bio Experience"De profundis Suspended in water"p p

L’acqua danza ma piano, sembra uncommiato a bassa voce.I sensi ovattati, la lentezza del corpo, ognimovimento è sforzo impossibile, ogni parolaè sforzo atroce. E’ tutto silenzio immobile.Essa è vita, è morte, è purezza è castigo,fascino e paura specchio impalpabile cosìfascino e paura... specchio impalpabile cosìpesante in un caos di energie che sicontrastano e si abbracciano.

experimental project under‐water2011

Author:Concept: Albert Longo A.K.A. Interact SignDigital Director: Albert Longo A.K.A. Interact Sign

Credits:UnderWater Photographer: Sara MelitiPerformer: Jennifer