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7/21/2019 Fuffy http://slidepdf.com/reader/full/fuffy 1/2 1 «E queste che sono?» «Sono delle immaginette. Questa è la Madonna e questo è Padre Pi- o.» «E a che servono?» «A proteggere papà quando guida.» Mentre rovistava nella scatola dei giocattoli, Lucia ripensò a quella conversazione che aveva avuto la mattina sul furgone, quello con cui suo padre Piero andava a consegnare la carne alle macellerie della zona. Ri- pensò a quelle figurine striminzite attaccate vicino al volante e sentì che non potevano bastare. Quando le capitò in mano Fuffy, capì che era il regalo giusto per il suo papà. Fuffy era stato il suo  peluche  preferito per almeno sei mesi: era un di- stinto orsacchiotto con un piccolo fiocco rosso alla gola e le zampe un po’ distese in avanti come ad accoglierti in un morbido abbraccio. Un giorno Fuffy era finito in una pozzanghera piena di fango e benzina, e sebbene la mamma l’avesse infilato in lavatrice alla prima occasione, era rimasto spelacchiato e pieno di macchie; per di più aveva anche perso un occhio, che doveva essersi staccato durante il lavaggio . Lucia l’aveva con- servato, ma ora non lo tirava più fuori dalla scatola: gli preferiva Dolly, la bambola con le bellissime trecce bionde e il lungo vestitino a fiori. Quel giorno finalmente Fuffy uscì dalla scatola, e a sera, quando Piero tornò a casa, Lucia gli corse incontro per darglielo. «Papà, papà! Questo è per te!» «Per me? E cosa ci devo fare?» «Lo metti nel furgone al posto delle figurine. È morbido, ti proteg- ge meglio.» «Grazie, amore mio! È una bellissima idea! Però lo metterò fuori, davanti, così mi proteggerà ancora meglio.» «Ma fuori non prende freddo?» «Ma no, è un orsacchiotto, ha la pelliccia che lo tiene caldo.» «E se piove?» «La pelliccia lo terrà asciutto.» «Allora sì.» concluse Lucia. Così Piero prese del fil di ferro e fissò Fuffy al centro del parafango anteriore, schiacciandogli un po’ il petto e la pancia. Il testolone si co n-

Fuffy

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La piccola Lucia regala al papà il suo vecchio peluche Fuffy, perché lo protegga quando guida.Fuffy era stato il suo peluche preferito per almeno sei mesi: era un distinto orsacchiotto con un piccolo fiocco rosso alla gola e le zampe un po’ distese in avanti come ad accoglierti in un morbido abbraccio. Un giorno Fuffy era finito in una pozzanghera piena di fango e benzina, e sebbene la mamma l’avesse infilato in lavatrice alla prima occasione, era rimasto spelacchiato e pieno di macchie; per di più aveva anche perso un occhio, che doveva essersi staccato durante il lavaggio.Brevissimo racconto. Nato sdolcinatissimo, pian piano si è tinto di un leggero humour nero, con mio grande sollievo e soddisfazione :)

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«E queste che sono?»«Sono delle immaginette. Questa è la Madonna e questo è Padre Pi-

o.» «E a che servono?»«A proteggere papà quando guida.»Mentre rovistava nella scatola dei giocattoli, Lucia ripensò a quella

conversazione che aveva avuto la mattina sul furgone, quello con cui suopadre Piero andava a consegnare la carne alle macellerie della zona. Ri-pensò a quelle figurine striminzite attaccate vicino al volante e sentì chenon potevano bastare. Quando le capitò in mano Fuffy, capì che era ilregalo giusto per il suo papà.

Fuffy era stato il suo  peluche  preferito per almeno sei mesi: era un di-stinto orsacchiotto con un piccolo fiocco rosso alla gola e le zampe unpo’ distese in avanti come ad accoglierti in un morbido abbraccio. Ungiorno Fuffy era finito in una pozzanghera piena di fango e benzina, esebbene la mamma l’avesse infilato in lavatrice alla prima occasione, erarimasto spelacchiato e pieno di macchie; per di più aveva anche perso unocchio, che doveva essersi staccato durante il lavaggio . Lucia l’aveva con-servato, ma ora non lo tirava più fuori dalla scatola: gli preferiva Dolly, la

bambola con le bellissime trecce bionde e il lungo vestitino a fiori.Quel giorno finalmente Fuffy uscì dalla scatola, e a sera, quando

Piero tornò a casa, Lucia gli corse incontro per darglielo.«Papà, papà! Questo è per te!»«Per me? E cosa ci devo fare?»«Lo metti nel furgone al posto delle figurine. È morbido, ti proteg-

ge meglio.»«Grazie, amore mio! È una bellissima idea! Però lo metterò fuori,

davanti, così mi proteggerà ancora meglio.»«Ma fuori non prende freddo?»«Ma no, è un orsacchiotto, ha la pelliccia che lo tiene caldo.»«E se piove?»«La pelliccia lo terrà asciutto.»«Allora sì.» concluse Lucia.Così Piero prese del fil di ferro e fissò Fuffy al centro del parafango

anteriore, schiacciandogli un po’ il petto e la pancia. Il testolone si co n-

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torse, e con quell’occhio mancante il viso prese un’espressione sofferen-te; ma le zampe ancora rivolte in avanti parevano pronte a fermare tutti i

pericoli che potevano minacciare il suo nuovo padrone. Alla prima sosta di Piero in autogrill, un cagnaccio randagio si avvi-cinò al furgone: aveva fiutato la carne, e carne buona. Vi girò intorno unpaio di volte senza trovare nulla; poi, furioso per quel pasto che gli veni- va promesso e negato, se la prese col povero Fuffy, sbrindellandolo a fu-ria di morsi prima di allontanarsi verso un cassonetto in cerca di qualcosadi commestibile.

 Tornando al furgone, Piero notò il  peluche  squartato, il bianco delleinteriora che ormai sovrastava il marrone del pelo, la bava del cane cheimpregnava tutto... Liberò quel cadavere martoriato e lo gettò lontano, verso un cespuglio di sterpi rinsecchiti. A Lucia avrebbe raccontato cheFuffy lo aveva salvato da un terribile incidente, che purtroppo non cel’aveva fatta, e che l’aveva seppellito in un campo di girasoli, posando sul

suo petto una foto di Lucia che teneva nel portafogli, così non sarebberimasto da solo nel buio della terra.

«Un giorno mi porti a vedere la sua tomba?» chiese Lucia, dopo a- ver ascoltato quella tristissima storia.

«Sì, amore mio, certo che ti porto. Appena diventi grande. E orasubito a nanna.»

Lucia si mise a letto stringendo la sua Dolly, e solo in quel momen-to si rese conto che il suo papà non aveva più qualcosa di morbido che loproteggesse. Sentì Dolly fra le sue braccia: era bella, bellissima, le sarebbeproprio dispiaciuto separarsene. E poi era una femminuccia, e pure ma-grolina: non sarebbe stata di grande aiuto in caso di emergenza. Vero,Dolly? Adesso era proprio ora di dormire, ma prima bisognava dire le

preghiere. Si mise a pancia in su, unì le mani distese e le disse per tuttiquelli a cui voleva bene. Padre nostro che sei nei cieli... Per il suo papà nedisse due, e tre ne disse per Fuffy, che per salvare il suo papà era mortoda eroe. Ma liberaci dal male. Amen.