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Comunità Pastorale S. Teresa Benedetta della Croce - Lissone ALLIEVI MONS. LUIGI GINO È TORNATO ALLA CASA DEL PADRE α 30 Giugno 1917 Ω 26 Maggio 2011 Prevosto della Parrocchia SS. Pietro e Paolo dal 1956 al 1995 Prevosto Emerito dal 1995 al 2011

FUNERALI DI MONS. ALLIEVI

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FUNERALI DI MONS. ALLIEVI

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Comunità Pastorale S. Teresa Benedetta della Croce - Lissone

ALLIEVI MONS. LUIGI GINO È TORNATO ALLA CASA DEL PADRE

α 30 Giugno 1917 Ω 26 Maggio 2011 Prevosto della Parrocchia SS. Pietro e Paolo dal 1956 al 1995

Prevosto Emerito dal 1995 al 2011

TESTAMENTO SPIRITUALE DI MONS. LUIGI ALLIEVI.

Arma di Taggia, 27 Gennaio 2006

Questi miei sentimenti voglio siano quelli su cui verrò giudicato dal buon DIO

quando comparirò davanti al suo tribunale. Io credo sinceramente in DIO: Padre,

figlio e Spirito Santo e lo adoro con profonda umiltà come mio signore e, nel

dubbio lo prego " Credo, Signore, ma aumenta la mia fede ".

Alla sua Paternità, alla sua divina Parola, al suo indefettibile Aiuto affido la mia

debolezza e la mia volontà con amore semplice di un bimbo nel proprio Padre,

nella certezza che mi ama sempre, infinitamente e che vuole il mio bene. Quanti

segni di amore mi ha dato il signore: la vita in una famiglia cristiana, la

partecipazione alla sua vita divina con il Battesimo, al suo eterno sacerdozio con

l'ordinazione sacerdotale, al suo compito pastorale con l'assistenza spirituale

alla gioventù di Venegono Inf. per 16 anni, alla missione di guida del popolo di

DIO verso il paradiso...

... in questa Parrocchia di Lissone per quasi 40 anni.

Quante grazie, Signore! Ti ringrazio di cuore.

La tua Divina Provvidenza, anche in momenti difficili, non mi è mai venuta

meno. Al compito affidatomi di provvedere alla assistenza spirituale delle

periferie di questa città ho provveduto con la erezione di Parrocchie con le

chiese e le strutture per la gioventù. Allora mi è parsa questa la strada più

necessaria, confermata dal consenso dei miei vescovi, garanzia della tua S.

Volontà. Quante volte nella grande generosità dei fedeli, nella illuminazione

della mente e nella decisione della volontà ho sperimentato in modo quasi

sensibile l'intervento prodigioso della tua Divina Provvidenza. Grazie, Signore.

Purtroppo però a tante prove di amore non sempre ho corrisposto colla

generosità del mio amore. Perdonami, Signore! Lo domando umilmente a Te ed

ai fedeli delle comunità Parrocchiali ai quali non sempre sono stato di buon

esempio. Se qualche bene ho compiuto accettalo, signore, per la tua gloria, in

riparazione delle mie colpe, per la salvezza delle anime a me affidate.

Nella tua infinita misericordia accoglimi nel tuo regno di gloria in comunione

con tutti i miei famigliari e con tutti i lissonesi ai quali la tua bontà mi ha posto

come giuda alla via del cielo.

Mons. Luigi Allievi.

Sarà ancora con noi spiritualmente

MONS. LUIGI ALLIEVI E’ TORNATO ALLA CASA DEL PADRE

Quasi all‟alba di giovedì 26 maggio Mons. Allievi si è spento all‟Ospedale di Carate

Brianza dove si trovava ricoverato solo da qualche ora, dopo quindici giorni di degenza

al San Gerardo a seguito del grave incidente in chiesa Prepositurale.

Ha lottato a lungo ma le conseguenze della caduta sono state davvero pesanti. Alla fine

ha ceduto. Ma credo che da tempo Monsignore coltivava il pensiero del suo ritorno al

Padre. Sempre lucido nei giudizi e consapevole della sua tarda età, anche se non lo dava

a vedere in cuor suo gli cresceva il „desiderio di vedere Dio‟. Non solo lo penso. Lo

credo fermamente.

Ne avevamo anche parlato, qualche volta, quando con delicatezza mi chiedeva un

colloquio. Prete e pastore: donato a Dio in Cristo che l‟ha fatto prete, fedele e pio,

pastore colto, sempre aggiornato, generoso, saggio per lunghi anni è stato con noi

avvicinando generazioni di lissonesi al Signore: accompagnandoli nel loro cammino di

fede, sostenendoli nei momenti difficili, deciso e nel contempo disponibile a chiunque

gli chiedeva consigli e attenzioni.

L‟ho avuto vicino, sempre, nei miei anni di ministero in Lissone, suo successore. Ho

raccolto il suo testimone prezioso, ricco di opere, come le „sue‟ parrocchie pronto a

rendere vero quanto diceva Papa Giovanni XXIII che ha definito la parrocchia , come

“la fontana del villaggio”, quella che dona l‟acqua capace di dissetare la sete spirituale

insita nel cuore di ogni uomo. Monsignore sapeva che la Christifideles laici, un

documento del Concilio, definiva la parrocchia come «la Chiesa stessa che vive in

mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie».

Ora le cose sono cambiate. E lui ne soffriva. Ma il seme gettato è divenuto un frutto

saporito se pensiamo alle parrocchie della città. Davvero esso „stanno‟ là dove Lui le ha

volute, in mezzo alla gente. Credo che porterà al Signore nelle sue mani queste

comunità. Il Signore gliene renderà merito. Penso di dedicare un „numero speciale‟ di

“Insieme” o di „Comunità alternativa” alla sua Persona e alle sue opere con l‟aiuto di

molti di voi....

I suoi funerali sono stati una manifestazione straordinaria di affetto. Penso che

Monsignore, presso il Signore Gesù , vorrà ricordarsi di voi tutti... Noi non lo potremo

dimenticare....

Don Pino

Il pensiero di Donardino Lamente

Le campane sopra la mia testa che accompagnano con i loro tocchi il tempo

dei giorni più ordinari, e le vicende liete e tristi della gente di questa città, e

che richiamano festose alla s messa sabato sono suonate per lui, il vecchio

parroco che tanta di questa gente, ha visto nascere, ha accompagnato nella

vita, e anche alla casa del Padre nella loro morte.

Don Luigi non lascia un vuoto solo in chi gli è affezionato. Lascia un vuoto

anche dentro alla comunità cristiana: il suo confessionale ora rimane vuoto.

Don Luigi insegna a me ancora giovane prete ad amare il confessionale e la

cura delle anime attraverso la confessione e la direzione spirituale. A ottobre

dello scorso anno nella Festa della Madonna del Rosario festeggiavamo

insieme ad altri anniversari di messa, anche i 60 anni di ordinazione di don

Luigi. Incaricato di tenere l‟omelia, riflettevo e pregavo sul suo lungo

ministero e sentivo la sua lunga vicenda sacerdotale dirmi così: «ne valeva la

pena!». In quella predica dicevo anche: « tutte le volte che accompagno un

funerale al cimitero, mi fermo presso la cappella dove riposano tanti preti

nativi o che hanno svolto il loro ministero in questa città, e mentre dico un

requiem abbraccio con lo sguardo le tante foto che affollano l‟altare. C‟è

sempre un lume che arde, piccola riconoscenza di qualche anima pia, che

sosta a meditare motivi di gratitudine o parole rimaste memorabili di quello o

di quell‟altro prete. E penso alla grande storia di fede che ci precede, e che

grazie anche al servizio devoto di questi antichi sacerdoti ha attraversato

epoche della storia lontane e vicine, con le speranze e le difficoltà di cui sono

impregnate. E questi preti l‟hanno consegnata a noi. Essi dai loro sepolcri mi

dicono in coro: “ne valeva la pena!”. Ora in questo coro, risuona una voce in

più: quella di don Luigi. A Lui che con il suo essere prete e i suoi consigli mi

ha parlato di Dio in questi anni insieme a Lissone, chiedo ora di parlare

ancora a Dio di me, dei preti di Lissone e della gente tutta che come pastore

di questa città ha amato e servito nel Suo nome.

Don Andrea Molteni

RICORDO DI MONSIGNOR LUIGI ALLIEVI

“Se qualche bene ho compiuto lo devo al volere divino. A voi chiedo di accompagnare

la mia anima con il perdono e la preghiera. A Lissone ho lasciato tutto, gioie e dolori.

Resta un amore che dura per tutta l’eternità”. Questo il testamento spirituale di

Mons.Luigi Allievi di cui sono state celebrate le esequie solenni, sabato 28 maggio.

Fu ordinato sacerdote il 18 maggio 1940, quando era Papa Pio XII. Monsignor Luigi

Allievi, classe 1917, parroco di Lissone dal 1956 al 1995 è morto nella notte tra il 25 e

il 26 maggio. Svenuto e caduto mentre celebrava la S.Messa in Prepositurale, come era

sua abitudine anche se ultimamente si faceva aiutare dai confratelli sacerdoti, aveva

riportato un grave trauma cranico. Non era più riuscito a riprendersi.

Le tracce che Monsignore (come lo chiamavano tutti) ha lasciato nella storia della

nostra cittadina e nella crescita spirituale di molti parrocchiani sono profonde. Una vita

lunga, un servizio sacerdotale che ha saputo riempire di azioni importanti. Fin

dall‟inizio del proprio mandato si preoccupò di raggiungere pastoralmente ogni zona del

paese e fondò quattro parrocchie. L‟anno successivo al suo arrivo, 1957, fece iniziare i

lavori di completamento dell‟Oratorio Maschile, ma fu attento anche al mantenimento

del patrimonio architettonico.

In Prepositurale venne terminato lo splendido coro, rifatto il pavimento e restaurata la

decorazione interna. La scuola materna Maria Bambina, l‟Oratorio Femminile, il

cinema Myriam, la colonia di Premana, quella di Cesenatico furono soggetti ad

importanti migliorie. Il 30 aprile del ‟95 il Cardinal Martini accettò le dimissioni che, da

tempo, Monsignore aveva presentato e gli assegnò la parrocchia S.S.Pietro e Paolo

come luogo di residenza, in aiuto al nuovo Prevosto don Pino Caimi, e l‟assistenza agli

ospiti della Casa di Riposo.

«Il suo ministero è durato anche da anziano tra gli anziani - ha sottolineato

Mons.Mascheroni nell‟omelia delle esequie – Tutti ricordiamo le sue doti: bontà nella

fermezza, esigenza se vedeva delle possibilità. Sì era esigente perché voleva valorizzare

al meglio le persone che stimava, ma sapeva anche avere comprensione e capacità di

attesa. E‟ stato un Buon Pastore che ha conosciuto le sue pecore, accompagnandole

nella propria vocazione, laicale o sacerdotale che fosse».

La Redazione del sito

Ricordi di Mons. Luigi Allievi

Parlare di Mons. Luigi Allievi non è cosa semplice perché i ricordi che

affiorano alla mente sono molteplici.

La mia conoscenza risale al lontano 1956 con la sua entrata in Lissone come

Parroco. Iniziava così la mia collaborazione con Lui; dapprima come

giovane cerimoniere, poi man mano come aiuto per la Chiesa nei momenti

“forti” dell‟anno liturgico.

Le nostre idee non sempre collimavano, ma dopo una serie di valutazioni si

arrivava sempre ad una intesa.

I suoi assidui sforzi nel volere Chiese nelle periferie di Lissone, al fine di

permettere a tutti di poterle frequentare, erano sostenuti dalla certezza

dell‟aiuto della Divina Provvidenza.

Durante le vacanze di Cesenatico ritemprava lo spirito insieme alla Comunità

del Piccolo Cottolengo di Varese (Casbeno). Vacanze riservate

appositamente per queste ragazze e suore nel mese di settembre durante gli

anni ‟80.

Le tante piccole attenzioni riservate alla mia famiglia sono ricordi molto cari

e preziosi che rimarranno per sempre affettuosamente nel nostro cuore.

A Lui è stata riservata una lunga esistenza; non ha mai tradito ciò che aveva

promesso a Dio, essere un buon pastore per il suo gregge.

Ne è stata prova la testimonianza di affetto nei giorni dopo la sua morte.

Porteremo nel nostro cuore il suo sorriso.

Con sincero affetto…

Giorgio Sala

I frequenti incontri sul sagrato della chiesa Prepositurale, dopo la

S.Messa delle nove del mattino, hanno creato in un certo modo un legame

necessario, almeno per me, per iniziare bene la giornata in negozio. Alle

volte era solo un saluto con la mano ed un sorriso; altre, stringeva la mia

destra fra le sue e mi parlava con quella sua voce leggera e gentile che

sembrava un soffio rigenerante. Era il suo modo di parlare alla gente di

conquistare e dare fiducia ai suoi parrocchiani. Non erano le sue parole

roboanti o d‟effetto, ma quel soffio ti rimaneva addosso e il mattino seguente

lo aspettavi. Quando vennero terminati i lavori della pavimentazione della

Prepositurale, mi invitò all‟interno e, giunto davanti all‟altare, indicandomi il

mosaico circolare rappresentante l‟Ostia Consacrata, mi disse: “tu che sei un

artista (mi stimava oltre le mie capacità) dammi un giudizio su questo pezzo

che ho fortemente voluto”. Ho capito che era il suo sigillo, quello che lo

avrebbe sempre fatto ricordare. Ci siamo stretti la mano e sorridendoci, nei

suoi occhi ho notato una luce intrisa di dolcezza e di amore verso i suoi

parrocchiani. Lo confesso, in quel momento nei miei occhi a stento ho

trattenuto una lacrima: era il mio assenso!

Mario Biscaldi

I BAMBINI DELLA SCUOLA PER L’INFANZIA MARIA BAMBINA

Caro Monsignore, o forse è meglio „Bonsignore‟ … E sì, perché noi ti

chiamavamo così … il „Bonsignore‟ quello con il vestito lungo nero. Noi …

i tuoi bambini, i bambini della tua scuola, del tuo „asilo‟. L‟asilo che hai

voluto e reso tale, che hai amato e che a tutti i lissonesi hai fatto amare. Fin

dai primi giorni di scuola, nel mese di settembre, tu eri in mezzo a noi.

Passavi nel corridoio ed entravi nelle classi per salutare i bambini „vecchi‟ e

per accogliere i „nuovi‟. Con il tuo passo calmo e il tuo sguardo attento

gioivi nel vedere tanta bellezza e felicità sul volto dei tuoi bimbi. Spesso ci

venivi a trovare, la tua presenza era assidua. Nel periodo di Natale non ti

dimenticavi mai di venire a vedere i nostri presepi, i nostri lavoretti e delle

volte anche la recita natalizia! Nel mese di febbraio ti aspettavamo con gioia,

quando, nel giorno di S.Biagio, venivi a benedirci la gola e poi ci regalavi i

biscotti benedetti. Più volte hai partecipato alla consegna dei diplomi „la

festa dei remigini‟ e non sei mai mancato alla „festa della famiglia‟ di fine

anno, nel favoloso giardino della scuola. Quel giardino nel quale ogni anno il

21 giugno, giorno di San Luigi, noi bimbi ti aspettavamo per cantarti gli

auguri per il tuo onomastico e ricevere poi da te una dolcissima sorpresa: un

fresco ghiacciolo! Caro „Bonsignore‟ ti ringraziamo per tutto quello che hai

fatto per noi. Siamo sicuri che ora tu sia in cielo e sia diventato uno

splendido angelo con le ali … quelle ali che forse anche la tua scuola ha

perché nel tuo ricordo continuerà a volare in alto affinché tanti bambini come

noi la possano frequentare ed amare.