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Gruppo Utilizzatori Italiani di T E X Introduzione all’arte della composizione tipografica con L A T E X Versione A4-0.98h — 2011/11/16 Pdf minor version = 5

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Gruppo Utilizzatori Italiani di TEXIntroduzione allartedella composizione tipogracacon LATEXVersione A4-0.98h 2011/11/16Pdf minor version = 5Introduzione allartedella composizione tipograficacon LATEXTestatinaCorpoPiedinoNoteMarginali87131091124561 unpollice+\hoffset 2 unpollice+\voffset3 \evensidemargin=79pt 4 \topmargin=23pt5 \headheight=12pt 6 \headsep=18pt7 \textheight=598pt 8 \textwidth=345pt9 \marginparsep=7pt 10 \marginparwidth=115pt11 \footskip=25pt \marginparpush=5pt(nonmostrato)\hoffset=0pt \voffset=0pt\paperwidth=597pt \paperheight=845ptTestatinaCorpoPiedinoNoteMarginali87131091124561 unpollice+\hoffset 2 unpollice+\voffset3 \oddsidemargin=28pt 4 \topmargin=23pt5 \headheight=12pt 6 \headsep=18pt7 \textheight=598pt 8 \textwidth=345pt9 \marginparsep=7pt 10 \marginparwidth=115pt11 \footskip=25pt \marginparpush=5pt(nonmostrato)\hoffset=0pt \voffset=0pt\paperwidth=597pt \paperheight=845ptIntroduzione allartedella composizione tipogracacon LATEXguItVersione A4-0.98h 2011/11/16Pdf minor version = 5QuestoperasoggettaallaCreativeCommonsPublicLicenseversione2.5o posteriore. Lenunciato integrale della Licenza in versione 2.5 reperibileallindirizzo internet http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/deed.it.Si liberi di riprodurre, distribuire, comunicareal pubblico, esporre,in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare questopera alle seguenticondizioni:AttribuzioneBisogna attribuire la paternit dellopera nei modi indicatidallautore o da colui al quale stata data questopera in licenza; inquesto caso si tratta del Gruppo degli Utilizzatori Italiani di TEX,guIt.Non commercialeNon si pu usare questopera per ni commerciali.Non opere derivateNon si pu alterare o trasformare questopera, nusarla per crearne unaltra.Ogni volta che si usa o si distribuisce questopera, lo si deve fare secondo itermini di questa licenza, che va comunicata con chiarezza.In ogni caso si possono concordare con il titolare dei diritti dautore (ilguIt, in questo caso) usi di questopera in deroga da questa licenza.I nomi commerciali, i loghi, i trademark appartengono ai rispettivi proprietari.La foto 2.2 della pagina 10 e le foto delle pagine 13, 156, e 330 332 sono diClaudio Beccari.Limmagine 2.1 della pagina 10 stata ricavata da un indirizzo Internet non pireperibile; lautore sembra essere Hermann Zapf.Coordinatore: Claudio BeccariHanno collaborato a questo testo in modo diretto o indiretto: Alessandro Andret-ta, Luciano Battaia, Francesco Biccari, Paolo Bis, Riccardo Campana, AntonioCervone, Gustavo Cevolani, Agostino De Marco, Roberto Giacomelli, TommasoGordini, Enrico Gregorio, Orlando Iovino, Maurizio Himmelmann, JernimoLeal, Giuseppe Molteni, Lorenzo Pantieri, Gianluca Pignalberi, Ottavio Rizzo,Salvatore Schirone, Luigi Scarso, Andrea Tonelli, Emanuele Zannarini.Un grazie particolare a Enrico Gregorio.PresentazioneQuesto testo rivolto a coloro che amano la bella composizione tipograca etrovano che i testi composti con LATEX siano molto professionali. Questo implicache il lettore tipo abbia gi un certa dimestichezza con LATEX e abbia letto,almeno in parte, o il testo introduttivo [38] o, meglio ancora, lottimo manualedi Lorenzo Pantieri e Tommaso Gordini Larte di scrivere con LATEX, [39].Alcune parti di questo testo possono risultare un po ostiche a chi com-pletamente digiuno di programmazione, ma si fatto ogni sforzo per renderecomprensibile queste parti anche a chi ha poca dimestichezza con il calcolatore.Certo c un compromesso fra chiarezza e concisione, ma si spera che il lettorevorr ugualmente comprendere limpegno del gruppo di persone che ha dato vitaa questo testo.Questo testo sulla composizione tipograca mediante LATEX stata infattipredisposta da diversi membri del Gruppo degli Utilizzatori Italiani di TEX,guIt, il cui obiettivo proprio quello di far conoscere il sistema di composizionesviluppato dal matematico Donald E. Knuth pi di trenta anni fa. Non si trattadi unprogrammadi interessearcheologico, perchessovivoevegeto, hadato origine a un buon numero di discendenti e alcune sue parti sono usateallinterno di altri programmi di elaborazione di testi, senza che gli utenti diquesti programmi lo sappiano.Il sistema TEX stato uno dei primi esempi di software libero; questa suaqualit ne ha permesso il contributo creativo e/o critico di una moltitudinedi utenti, come succede sempre con il software libero, per cui si arricchitonel tempo di una moltitudine di estensioni che gli permettono di comporrepraticamente qualsiasi cosa, tranne, forse, certi tipi di pieghevoli pubblicitari.Si tratta di un programma di composizione tipograca, non di un impaginato-re; questultimo tipo di programmi consente di agire sul materiale da impaginarecome se fosse una gura da modicare o da adattare, anche se svolge in parte lefunzioni di compositore.LATEX, un elemento del sistema TEX, consente di comporre tipogracamentedei testi contenenti testo corrente, sia in prosa sia in poesia, scritti in qualunquealfabeto, per esempio latino, greco, cirillico, dallandamento diretto (da sinistraa destra), oppure ebraico, arabo, dallandamento inverso (da destra a sinistra),oppure cinese, giapponese, coreano, dallandamento anche verticale.Pugestirefontdi ogni genere, siaquelli amatrici di punti, siai fontPostScript, sia i font TrueType, OpenType, eccetera. Tali font possono esserecodicati invariemaniere, maalcuni gli di TEXgestisconoanchei fontcodicati secondo la norma UNICODE.La caratteristica che pi dierenzia il sistema TEX dagli altri elaboratoridi composizione il fatto che per comporre un documento con questo sistemaixx PRESENTAZIONEbisogna agire in tempi diversi per introdurre il testo e per comporlo; in questonon molto diverso da certi procedimenti professionali di impaginazione, dove iltesto da comporre viene introdotto in un le di solo testo che poi viene in unsecondo tempo fatto uire dentro il programma di impaginazione, assemblandoloinsieme alle gure e allaltro materiale non testuale per generare il documentonito, pronto da inviare alla fotoincisione e alla stampa.Invece questo modo di comporre molto diverso da quello dei word processor,dove il compositore vede direttamente sullo schermo del suo elaboratore il testogi composto, cos da poter esaminare immediatamente il frutto del suo lavoro;lanalisi di questa dierenza nel modo di procedere verr svolta nel primo capitolo.Il secondo capitolo dar al lettore alcune nozioni di tipograa, se non altroper abituarlo alle alcune parole che ricorrono spesso nella descrizione delle varieoperazioni compositive. Chi avesse gi queste nozioni pu saltare la letturadi questocapitolo, mase, nonostantetutto, decidessedi leggerlo, potrebbeconstatare che alcune nozioni e/o alcuni vocaboli in questa guida sono usati perindicare cose leggermente diverse da quelle che conosceva.Il terzo capitolo esaminer le procedure da seguire per procurarsi il softwaredel sistema TEX e per installare i programmi e i le accessori.I capitoli quattro, cinque e sei mostrano i primi rudimenti della composizioneasincrona mediante LATEX (parte del sistema TEX). Si parler essenzialmente dicomposizione testuale, anche in forma di tabelle.I capitoli sette e otto si dedicano alla creazione, manipolazione e inclusionedi gure.I capitoli nove e dieci si dedicano invece alla composizione della matematica;se il lettore ha familiarit con manuali di tipograa, avr notato che largomentodella composizione della matematica praticamente assente da quei manuali,perchsi trattadi untipodi composizioneabbastanzaspecializzatoecheinterviene abbastanza raramente nei libri pubblicati. Per altro un documento non necessariamente un libro; pu essere un rapporto tecnico, una tesi di laurea o didottorato, un manuale o un prontuario tecnico, un articolo scientico, insomma,uno scritto dove la matematica compare spesso in forma avanzata.Il capitolo undici si riferisce ai caratteri da stampa e ne descrive le particolarit,i comandi per gestirli, i modi per caricare altri caratteri; fornisce qualche nozionedi tipograa, ma dedica ampio spazio ai font del sistema TEX, il quale, beneribadirlo, non limitato ai font disponibili in prima installazione, ma pu usarevirtualmente qualsiasi font disponibile sia gratuito, sia commerciale.Il capitolo dodici si riferisce alla preparazione delle presentazioni, cio di queidocumenti che verranno verosimilmente usati per essere proiettati mentre se nepresenta il contenuto a voce durante una conferenza, una lezione, o simili.Alla composizione di testi di lologia dedicato il capitolo tredici; questi testiverosimilmente non contengono una sola formula matematica, ma richiedono untipo di composizione spesso bidimensionale, come la matematica, che richiededi comprendere a fondo i meccanismi compositivi bidimensionali che richiedonostrumenti particolari che, con il sistema TEX, prendono il nome di le (o dipacchetti) di estensione.LATEX si distingue da alcuni suoi fratelli, gli del sistema TEX, per consentire alcompositore, oltre che allo scrittore, di concentrarsi sul messaggio da trasmettereal lettore, invece che sulla forma da dargli, cio sulla sua estetica. A seconda deldocumento da comporre lo stile di composizione pu essere molto diverso; anchela semplice impaginazione pu assumere aspetti graci diversi; LATEX consente diPRESENTAZIONE xiscegliere in modo globale il tipo di documento e di apportare piccole modichestilistiche durante la composizione, senza che il compositore debba preoccuparsidella nerezza dei caratteri, oppure della distanza del numero indicativo di unparagrafo dallinizio del suo titolino. A tutte queste cose pensa la scelta inizialedel tipo di documento e con le opzioni specicate. Il capitolo quattordici sioccupa appunto di queste cose.Passando ad argomenti pi specializzati, i capitoli quindici, sedici e diciassettesi occupano della preparazione della bibliograa, della composizione di indicianalitici e glossari per nire con larte di denire nuovi comandi compositivi perrendere pi agevole il compito del compositore.Il capitolo diciotto tratta dellarte della composizione tipograca con LATEX;questo proprio il capitolo che giustica il titolo di questo manuale; vi si parlerdelle tecniche di cui LATEX o, pi ancora, pdfLATEX dispongono per eseguire lacomposizione tipograca come e meglio della totalit dei word processor e megliodi molti programmi di impaginazione; si tratta della microgiusticazione, unatecnica a cui ricorrevano n dallinizio i prototipogra, a cominciare da Gutenberg,ma di cui si un po persa labitudine nel corso dei secoli successivi, sia per icosti, sia per i vincoli imposti dai caratteri metallici; per fortuna la composizioneelettronica svincolata da queste limitazioni, ma ovviamente bisogna che ilprogramma di composizione sia stato programmato per la microgiusticazione.Il capitolo diciannove tratta invece del progetto graco delle pagine e dellestrutture che compongono il documento; normalmente queste sono decisioni escelte operate dal graco editoriale; con LATEX spesso siamo noi stessi i gracieditoriali, i compositori, talvolta anche gli editori dei nostri documenti; beneavere anche una buona formazione in questo senso, almeno no al livello diconoscere i problemi, senza avere la presunzione di saperli risolvere come unprofessionista. Conoscendo i problemi, per, pu nascere il desiderio di conoscerepi a fondo larte tipograca, che ci porter non solo ad apprezzare maggiormentei prodotti tipograci ben riusciti, ma anche ad arricchire la nostra cultura in unsettore spesso trascurato o considerato erroneamente troppo tecnico per meritareil nome di arte.Ricordiamo per altro che il nome del sistema TEX ottenuto dalle primetre lettere maiuscole della parola greca c1, che, come ricorda Knuth stesso,vuol dire arte.Il capitolo venti dedicato allortograa tipograca; oltre alla denizione, cheovviamente non contrasta con lortograa della lingua, vengono impostate anchele buone regole per luso della sillabazione, delle forme dei caratteri, delluso dellapunteggiatura, dellelisione e del troncamento, sottolineando che la grammaticaconsente numerose varianti, ma la buona tipograa predilige lomogeneit.Il capitolo ventuno dedicato ad un aspetto piuttosto moderno e fortementelegato alla tipograa elettronica, vale a dire si occupa del problema dellarchi-viabilit dei documenti elettronici; questa caratteristica richiede strumenti edaccorgimenti particolari che si possono raggiungere con luso del sistema TEX,ma che richiedono comunque una speciale attenzione.Il capitolo ventidue riguarda invece un aspetto produttivo che coinvolge latipograa elettronica; si tratta del lavoro di assemblaggio dei le da comporrecon il sistema TEX, segnatamente con LATEX e pdfLATEX, quando i le sorgente1 c in Italia viene pronunciata tcne; in Grecia tchni; in ogni caso quella che sembrauna X nel nome di TEX e di LATEX va pronunciata come una k o come una forte espirazione,non come una x.xii PRESENTAZIONEnon hanno il mark-up di LATEX. Si pu eseguire lelaborazione manuale, ma meglio disporre di adeguati strumenti per la conversione automatica, almenoper ottenere un primo approccio al mark-up di LATEX, ma con la trasformazionedelle codiche dei vari caratteri in modo da non alterare il messaggio del testoda comporre e, specialmente, per non introdurre errori durante il processo diconversione. Leditoria moderna deve poter usare questi strumenti con cognizionedi causa, sia per il lavoro commerciale sia per quello che gradatamente si vaestendendo, cio la documentazione libera, la produzione di testi liberamentescaricabili dalla rete, ma composti con ogni cura al massimo livello qualitativo.Questo testo non un manuale; per LATEX ce ne sono di liberi e di commercialiassai validi; a questo argomento dedicata la prima appendice. Nello stessotempo, dicendo che questo non un manuale si vorrebbe sottolineare che leindicazioni qui esposte servono per arontare la composizione con LATEX con unapproccio che guarda di pi alla sostanza, alla composizione professionale, chenon allaspetto graco del singolo dettaglio man mano che questo si presenta,come succede spesso, invece, con i vari word processor.Per esempio in questo testo si parla di scatole proprio di sfuggita, mentrein ogni manuale questo argomento richiede almeno una sezione espressamentededicata loro. Cos si parla poco o nulla di contatori o di lunghezze rigide oelastiche; sono argomenti importanti, ma che servono maggiormente per scriverei programmi, le macroistruzioni, contenute nei le che specicano lo stile compo-sitivo o nei le che raccolgono le macro personali. Durante la composizione nonbisognerebbe mai perdersi in questi dettagli.Piuttosto la programmazione in linguaggio TEX pu diventare essenzialeper lutente che deve comporre testi dallo stile insolito o che abbia bisogno distrutture compositive particolari.Qui, per, tranne una esposizione sommaria nel capitolo 17, non si parler diqueste cose, ma si rinvia direttamente il lettore a manuali che trattano questoaspetto con maggiore dettaglio, (vedi lappendice A). Si veda piuttosto lappen-dice G, di tipo pi manualistico, dove sono raccolte, commentate, modicate leinformazioni che Leslie Lamport ha scritto nel suo manuale [29].Lappendice B dedicata alla simbologia e alla nomenclatura delle grandezzesiche, nonch ai simboli codicati dalle norme ISO per luso nella matematicausata dai sici e dai tecnologi; vi sono anche non pochi riferimenti al SistemaInternazionale delle Unit di Misura e alla loro ortograa.Lappendice C spiega invece in ogni dettaglio lalgoritmo che viene usatodai programmi del sistema TEX per dividere le parole in n di riga; questo un procedimento che in italiano funziona impeccabilmente nella totalit deicasi, ma bene conoscerne i dettagli per intervenire in quei pochi casi in cui lagiusticazione non viene eseguita perfettamente oppure quando si scrive in unalingua straniera dalle regole pi rigide di quelle che valgono per litaliano; oppureper ricorrere ad una sillabazione italiana diversa da quella prescritta dalla normeUNI, ma consentita in casi particolari.Lappendice D vorrebbe riempire un vuoto di informazione che per usareLATEX va assolutamente colmato. Si tratta della distinzione fra la codica dientrata e di quella di uscita; fra la codica che lutente, tramite i suoi programmi,usaperscrivereuntestousandolatastiera, equellacheil programmadicomposizione usa in relazione ai font impiegati. Bisogna conoscere queste duecodiche, distinguerle e usarle a proposito.PRESENTAZIONE xiiiLappendice E, molto tecnica, cerca di spiegare i dettagli di come ogni motoredi composizione del sistema TEX costruisca i capoversi e costruisca le pagine; sitratta di un meccanismo abbastanza complesso, me la sua comprensione aiuta acapire perch la composizione talvolta sia diversa da come ce la aspetteremmo.Normalmente ha ragione il motore di composizione a fare quello che fa, matalvolta pu essere necessaria una piccola dose di aiuto consapevole.Lappendice G, lungi dal rappresentare una semplice traduzione della corri-spondente appendice del manuale [29] di Leslie Lamport, il creatore di LATEX,pur mantenendone limpostazione, rappresenta, si spera, una fonte comoda epratica per rivedere in modo ragionato ma non troppo prolisso la sintassi deivari comandi del mark-up di LATEX. In questa parte, per la verit, si sono saltaterispetto al manuale di Lamport, intere parti che oggi sono considerate superate;invece alcune parti sono state estese considerevolmente.Il lettore non si scoraggi se vengono usate molte parole inglesi; in un certosenso la cosa voluta, perch i comandi del mark-up di LATEX sono quasi tuttiformati da parole inglesi o da loro abbreviazioni; in ogni punto in cui questicomandi vengono descritti si sempre cercato di associare le parole inglesi allaspiegazione italiana; tuttavia non si rifuggiti da alcuni anglismi, come ottantecorrispondente a oating, ritenuto preferibile rispetto allitalianissima parolamobile che esprime lo stesso concetto, ma forse slegato dai messaggi che LATEXespone sullo schermo durante la sua esecuzione. Cos si sistematicamente usatala locuzione di default, piuttosto che usare espressioni italiane come predenito,da usarsi in mancanza daltro, se non si specicato diversamente, e similiespressioni non completamente equivalenti luna allaltra.Cos, sebbene non si sia sicuri di essere stati sempre consistenti stata usatala congiunzione oppositiva o per indicare il concetto esclusivo di o questo oquello ma non entrambi, e la congiunzione oppure per indicare il concettoinclusivo di o questo o quello o entrambi. La lingua parlata e quella scritte sonoessibili e talvolta non necessario essere cos precisi, ma si cerchi di tenerepresente questo particolare uso delle congiunzioni oppositive.Di ancoamoltegurevi unscritta, spessoinverticaleconil nomedellautore e il nome del programma, quasi sempre del sistema TEX, che lautorehausato. Questaindicazionenonmessavicinoallefotograeoppurealleimmagini tratte da Internet; la paternit di queste immagini indicata, ovepossibile, nella pagina dietro a quella del titolo. Per le altre gure, oltre a indicarelautore del disegno mostrato, si ritenuto utile indicare anche il programmausato per realizzare il disegno; tutti i disegni sono stati realizzati usando comandie mark-up forniti da pacchetti di estensione del programma di composizione;questi pacchetti consentono di eseguire egregiamente molti tipi di disegni, senzabisogno di ricorrere a programmi esterni; hanno anche il vantaggio di esserestilisticamente compatibili con la tipograa eseguita con LATEX, cosa che spessonon possibile ottenere con i normali word processor o con altri programmi didisegno al calcolatore.IndicePresentazione ix1 Composizione sincrona e asincrona 11.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11.2 Il mark-up di LATEX . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21.3 Scribus: un impaginatore Open Source . . . . . . . . . . . . . . . 41.4 Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62 Nozioni elementari di tipograa 92.1 Tipograa e dattilograa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92.2 Unit di misura tipograche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112.3 Misure tipograche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122.4 Le particolarit dei caratteri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 152.5 I contrograsmi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 172.6 Le parti di alcuni documenti a stampa . . . . . . . . . . . . . . . 172.7 Osservazioni nali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 193 Installare il sistema TEX 213.1 Installazione su macchine Windows a 32 bit . . . . . . . . . . . . 213.2 Installazione su Linux . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 223.3 Installazione su Macintosh con Mac OS X. . . . . . . . . . . . . 233.4 Gli alberi di cartelle del sistema TEX. . . . . . . . . . . . . . . . 253.4.1 Gli alberi di cartelle di TEX Live . . . . . . . . . . . . . . 263.4.2 Gli alberi di cartelle di MiKTEX . . . . . . . . . . . . . . 283.4.3 Laggiornamento dei database dei nomi dei le . . . . . . 293.5 I programmi accessori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 303.6 Le tastiere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 323.6.1 Le tastiere delle macchine Windows . . . . . . . . . . . . 323.6.2 Tastiere Linux . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 353.6.3 Le tastiere sulle macchine Macintosh. . . . . . . . . . . . 363.6.4 Le tastiere virtuali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 363.7 Gli shell editor . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 373.7.1 Shell editor multipiattaforma . . . . . . . . . . . . . . . . 393.7.2 Shell editor per le macchine Windows . . . . . . . . . . . 423.7.3 Shell editor per le macchine Linux . . . . . . . . . . . . . 443.7.4 Shell editor per le macchine Macintosh . . . . . . . . . . . 473.8 Il sistema TeXmacs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 493.9 Il sistema LyX . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50xvxvi INDICE3.10LATEX e pdfLATEX . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 513.11Altri programmi di composizione del sistema TEX . . . . . . . . . 543.11.1 Plain TEX . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 553.11.2 I programmi estesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 553.11.3 Il mark-up ConTEXt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 573.11.4 I programmi Omega e Lambda, Aleph e Lamed . . . . . . 573.11.5 Il programma XETEX . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 583.11.6 Il programma LuaTEX. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 594 LATEX: prime nozioni 614.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 614.2 Linizio del le sorgente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 614.3 Il documento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 634.4 La ne del documento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 644.5 Un semplice esercizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 644.6 I caratteri speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 664.7 Organizzazione dei le sorgente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 674.8 Gestione degli errori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 735 LATEX: testi speciali 755.1 Che cosa sono i testi in display . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 755.2 Le citazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 755.2.1 Le citazioni brevi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 765.2.2 Le citazioni lunghe. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 765.3 Gli elenchi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 785.3.1 Le elencazioni in linea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 795.3.2 Le enumerazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 795.3.3 Le elencazioni semplici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 805.3.4 Alcune osservazioni relative alle elencazioni . . . . . . . . 805.4 Le descrizioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 815.5 Le liste bibliograche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 815.6 I riferimenti incrociati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 835.7 Altri testi in display . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 845.8 Le note . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 875.8.1 Le note in calce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 875.8.2 Le note marginali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 886 LATEX: tabelle 916.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 916.2 Come far ottare una tabella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 926.3 Le didascalie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 926.4 Come comporre la tabella vera e propria . . . . . . . . . . . . . . 936.4.1 I descrittori delle colonne . . . . . . . . . . . . . . . . . . 946.4.2 Il raggruppamento delle celle . . . . . . . . . . . . . . . . 956.4.3 I separatori verticali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 966.4.4 Come rendere le tabelle un poco pi aperte . . . . . . . . 976.5 Le tabelle di larghezza specicata . . . . . . . . . . . . . . . . . . 996.6 Problemi compositivi delle tabelle . . . . . . . . . . . . . . . . . 1016.6.1 Tabelle troppo larghe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1016.7 Tabelle troppo lunghe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103INDICE xvii6.8 Pacchetti di estensione per le tabelle . . . . . . . . . . . . . . . . 1047 LATEX: gure 1117.1 Le gure e le immagini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1117.2 Lambiente figure. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1117.2.1 Controllo dei grandi oggetti ottanti . . . . . . . . . . . . 1127.2.2 Modica degli ambienti ottanti . . . . . . . . . . . . . . 1127.3 Lambiente picture . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1137.4 Il pacchetto pgf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1207.5 Vantaggi dei programmi nativi del sistema TEX. . . . . . . . . . 1237.6 METAPOST. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1237.7 Usi insoliti dellambiente picture . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1257.8 Linee guida per la graca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1277.8.1 Preliminari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1287.8.2 Programmazione del tempo necessario per la creazionedella graca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1297.8.3 Piano di lavoro per creare un graco. . . . . . . . . . . . 1307.8.4 Collegamento fra testo e graco . . . . . . . . . . . . . . . 1307.8.5 Coerenza fra testo e graca . . . . . . . . . . . . . . . . . 1317.8.6 Legende nei graci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1327.8.7 Diagrammi di vario genere . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1337.8.8 Attenzione e distrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1387.8.9 Commenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1408 LATEX: limportazione di gure esterne 1418.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1418.2 I formati graci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1418.2.1 I formati vettoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1418.2.2 I formati diversi da quelli vettoriali . . . . . . . . . . . . . 1428.3 I formati accettabili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1448.3.1 I formati accettabili da latex . . . . . . . . . . . . . . . . 1458.3.2 I formati accettabili da pdatex. . . . . . . . . . . . . . . 1468.4 Conversione dei formati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1488.5 Scontornare le immagini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1508.6 Limportazione delle immagini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1519 LATEX: la matematica semplice 1599.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1599.2 I modi matematici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1599.3 Alcune annotazioni sulle lettere greche . . . . . . . . . . . . . . . 1629.4 Alcune osservazioni sugli operatori funzionali . . . . . . . . . . . 1639.5 Alcune osservazioni sui grandi operatori . . . . . . . . . . . . . . 1679.6 I grandi delimitatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1679.7 Gli accenti matematici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1699.8 Gli ambienti matematici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1699.9 Le unit di misura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171xviii INDICE10 LATEX: la matematica avanzata 17510.1I simboli di amsmath . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17510.2Le estensioni dei font matematici . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17710.3I sistemi di equazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17810.4Gli ambienti di composizione di amsmath. . . . . . . . . . . . . 17910.4.1 Lambiente equation . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17910.4.2 Lambiente aligned . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18010.4.3 Lambiente split . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18010.4.4 Lambiente multline . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18110.4.5 Lambiente gather . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18210.4.6 Lambiente align . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18210.4.7 Lambiente falign. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18310.4.8 Lambiente alignat . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18310.4.9 Lambiente subequations . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18410.4.10Gli ambienti spezzati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18510.5Altri comandi e ambienti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18610.5.1 Denizione di operatori funzionali . . . . . . . . . . . . . 18610.5.2 Le frazioni in generale e le frazioni continue . . . . . . . . 18610.5.2.1 Le frazioni e gli altri costrutti simili . . . . . . . 18610.5.2.2 Le frazioni continue . . . . . . . . . . . . . . . . 18710.5.3 Il testo intercalato alle equazioni . . . . . . . . . . . . . . 18710.5.4 Le frecce estensibili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18810.5.5 Gli indici incolonnati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18810.5.6 Gli integrali multipli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18910.5.7 Loperatore dierenziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18910.5.8 I simboli corsivi matematici in nero . . . . . . . . . . . . 19010.5.9 Le espressioni matematiche riquadrate . . . . . . . . . . . 19110.6Le matrici e i determinanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19110.7I diagrammi commutativi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19210.8La punteggiatura in matematica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19310.9Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19711 LATEX: i caratteri da stampa 19911.1Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19911.2Terminologia relativa ai caratteri . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19911.3I comandi per la scelta dei font . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20711.3.1 La scelta del corpo e dellavanzamento di riga. . . . . . . 20711.3.2 La scelta delle altre caratteristiche . . . . . . . . . . . . . 21011.4Altri font diversi da quelli di default . . . . . . . . . . . . . . . . 21211.5I font per la matematica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21211.6Il Text Companion Font . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21811.7Gli alfabeti diversi da quello latino . . . . . . . . . . . . . . . . . 21911.7.1 Caratteri cirillici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21911.7.2 Caratteri greci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22111.7.3 Scrivere con altri alfabeti . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22211.8La gestione dei font . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22411.8.1 Altri font gi disponibili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22611.8.2 Installazione di una collezione di font . . . . . . . . . . . . 22711.8.2.1 Installare i font greci . . . . . . . . . . . . . . . 22711.8.2.2 Scrivere in greco . . . . . . . . . . . . . . . . . . 232INDICE xix11.8.2.3 Altri font outline . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23511.8.2.4 Installare un set di font da zero . . . . . . . . . 23511.8.2.5 Creare i font vettoriali con mftrace . . . . . . . . 23611.8.2.6 I le di descrizione dei font . . . . . . . . . . . . 23811.8.3 Installare font commerciali . . . . . . . . . . . . . . . . . 23811.8.4 Font e sistema TEX . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23911.9Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24312 LATEX: le presentazioni 24512.1Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24512.2Le classi per le presentazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24512.3Altre classi per le presentazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24612.4La classe beamer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24712.5La documentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24812.6Una breve presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24812.7Creare un nuovo stile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25412.8Osservazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25513 LATEX: composizione di testi letterari e lologici 25713.1La composizione di testi letterari . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25713.2Font adatti ai testi classici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26113.3La composizione del tedesco classico . . . . . . . . . . . . . . . . 26213.4La composizione di testi in lingue classiche . . . . . . . . . . . . 26313.4.1 Scrivere in latino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26313.4.2 Scrivere in greco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26413.5La composizione di testi lologici . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26713.6Un esempio di composizione con XELATEX . . . . . . . . . . . . . 26913.6.1 Esempio di composizione in greco . . . . . . . . . . . . . . 27013.6.2 XELATEX, i font Opentype e i font Type 1 . . . . . . . . . 27113.7Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27414 LATEX: i vari tipi di documenti e stili di composizione 27514.1Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27514.2Classi standard. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27514.3La creazione di nuove classi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27714.4Alcune classi non standard . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27814.4.1 Le classi Komascript . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27814.4.2 La classe memoir . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27914.4.3 La classe ncc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28014.4.4 Le tesi di laurea e la classe toptesi . . . . . . . . . . . . 28014.4.5 Lestensione layaureo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28114.5I pacchetti di estensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28314.5.1 Come invocare i le di estensione. . . . . . . . . . . . . . 28314.5.2 I vari pacchetti e gli archivi internazionali . . . . . . . . . 28614.6Come scrivere nuovi pacchetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28714.7Non modicare i pacchetti esistenti . . . . . . . . . . . . . . . . . 288xx INDICE15 BIBTEX: la bibliograa 29115.1Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29115.2Il programma BIBTEX. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29115.2.1 Come specicare lo stile bibliograco . . . . . . . . . . . . 29215.2.2 Come comporre la bibliograa . . . . . . . . . . . . . . . 29215.2.3 Chiavi e citazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29315.3I database bibliograci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29415.4Quanti database bibliograci? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29716 LATEX: indici e glossari 29916.1Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29916.2Lindice analitico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29916.2.1 Il programma makeindex. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30016.2.2 La composizione eettiva dellindice analitico . . . . . . . 30116.3Il glossario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30116.4Modica dellindice analitico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30216.5Indicizzazione sincrona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30316.5.1 Indicizzazione sincrona dellindice analitico . . . . . . . . 30416.5.2 Indicizzazione sincrona del glossario . . . . . . . . . . . . 30517 LATEX: nuovi comandi 30717.1Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30717.2Le denizioni di comandi nuovi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30817.3Ridenizione di comandi gi esistenti . . . . . . . . . . . . . . . . 31117.4Ridenizioni di comandi di sistema. . . . . . . . . . . . . . . . . 31217.5Esiste gi o non esiste ancora il comando?. . . . . . . . . . . . . 31617.6Denizione di comandi robusti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31717.7Denizione di un nuovo ambiente. . . . . . . . . . . . . . . . . . 31817.8La ridenizione di ambienti esistenti . . . . . . . . . . . . . . . . 31917.9Situazioni particolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32317.9.1 Le linee guida . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32317.9.2 Controllo della posizione di grandi oggetti . . . . . . . . . 32617.9.3 Immagini, celle e scatole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32718 LATEX: la microgiusticazione 33518.1Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33518.2La composizione dei capoversi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33618.3Metodi per migliorare la giusticazione . . . . . . . . . . . . . . . 33718.4La microgiusticazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33819 LATEX: la geometria delle pagine 34319.1Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34319.2La geometria della pagina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34519.2.1 Il formato delle pagine. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34519.2.2 Le segnature e le imposizioni . . . . . . . . . . . . . . . . 34619.2.3 I crocini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34919.2.4 Dimensioni della gabbia del testo. . . . . . . . . . . . . . 35019.2.4.1 Testatine e piedini; il pacchetto fancyhdr . . . . 35119.2.4.2 Le proporzioni della gabbia di testo . . . . . . . 35319.2.4.3 I margini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 354INDICE xxi19.3Lavanzamento di riga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35919.4I capoversi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36119.5Testatine e piedini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36319.6I pacchetti di personalizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36419.6.1 Il pacchetto geometry . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36419.6.2 I titoli e i titolini: i pacchetti titlesec, fancyhdr, sectstye tocloft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36519.6.3 Testatine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36919.7La pagina del titolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37219.8Le inserzioni ottanti e non ottanti . . . . . . . . . . . . . . . . 37319.8.1 Gli oggetti ottanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37319.8.2 Gli oggetti non ottanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37419.9Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37720 Ortograa tipograca 37920.1Ortograa testuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37920.1.1 Ortograe alternative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38020.1.2 d eufonica e i prostetica, apostro. . . . . . . . . . . . 38120.2Accenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38220.3Sillabazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38320.4Punteggiatura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38420.5Abbreviazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39020.6Appellativi e maiuscole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39120.7Uso dei font. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39220.8Le note . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39320.9Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39421 Il formato PDF archiviabile 39721.1Le immagini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39821.2I font . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39921.3Gli hyperlink . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40221.4Generazione di un le PDF archiviabile . . . . . . . . . . . . . . 40321.4.1 La strada maestra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40321.4.2 Trasformazione di un le PDF o di un le PS. . . . . . . 40421.5Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40722 Comporre da documenti esterni 40922.1Conversione manuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40922.1.1 Copia e incolla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41122.2Conversione automatica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41622.2.1 Documenti in formato .doc. . . . . . . . . . . . . . . . . 41622.2.2 Documenti in formato PDF. . . . . . . . . . . . . . . . . 41922.2.3 Documenti in formato XML . . . . . . . . . . . . . . . . . 42022.3Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 421ADove documentarsi 423A.1 La documentazione essenziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 423A.2 Documentazione sulla tipograa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 424A.3 Documentazione su LATEX. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 427A.4 Documentazione sulla graca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 427xxii INDICEA.5 Documentazione sui singoli pacchetti . . . . . . . . . . . . . . . . 428A.6 Documentazione su TEX. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 429A.7 Documentazione sui simboli di LATEX . . . . . . . . . . . . . . . . 429A.8 Composizione della matematica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 429A.9 Larchiviazione dei documenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 431BSimbologia matematica e sica 432B.1 Unit di misura del Sistema Internazionale . . . . . . . . . . . . 432B.2 Simboli matematici nelle scienze . . . . . . . . . . . . . . . . . . 436B.3 Nomenclatura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 437CDivisione in sillabe 458C.1 Quando viene eseguita la cesura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 458C.2 La sillabazione fonetica oppure etimologica . . . . . . . . . . . . 460C.3 Come fa TEX a dividere in sillabe . . . . . . . . . . . . . . . . . . 461C.4 Bruttezza residua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 464C.5 Cesura italiana con dittonghi e iati . . . . . . . . . . . . . . . . . 465C.6 Come rimediare a righe sporgenti dalla giustezza . . . . . . . . . 465C.7 I le di pattern . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 466DCodica in entrata e codica in uscita 470D.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 470D.2 Le tre distinte codiche di TEX. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 472D.2.1 La codica di ingresso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 479D.2.2 La codica di uscita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 481D.3 Specicare la codica giusta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 483D.3.1 Scoprire la codica di input . . . . . . . . . . . . . . . . . 485D.3.2 Cambiamento della codica . . . . . . . . . . . . . . . . . 486D.4 Collage di contributi diversi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 489D.5 Considerazioni riassuntive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 490E Come fa TEX a comporre le pagine 492E.1 Divisione dei capoversi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 492E.2 Divisione della pagine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 495E.3 Cosa fare se. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 496E.3.1 Collocazione degli oggetti ottanti . . . . . . . . . . . . . 497E.3.2 Le equazioni ingombranti . . . . . . . . . . . . . . . . . . 497E.3.3 I sezionamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 499E.4 Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 499F Trattamento degli errori 500F.1 Errori ortograci nel nomi dei comandi . . . . . . . . . . . . . . . 500F.2 Errore nella ricerca dei le . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 500F.3 Ciclo innito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 502F.4 Gruppi aperti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 503F.5 Mancata apertura di un gruppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 504F.6 Interferenza con le denizioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 504F.7 File personali che provocano conitti . . . . . . . . . . . . . . . . 505F.8 Tracciare loperato del programma . . . . . . . . . . . . . . . . . 506F.8.1 I comandi primitivi di tracciamento . . . . . . . . . . . . 506INDICE xxiiiF.8.2 Il pacchetto trace . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 507F.9 Costruzione dei capoversi e delle pagine . . . . . . . . . . . . . . 510F.10 Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 513GRiepilogo della sintassi di LATEX 514G.1 La struttura del documento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 516G.2 Periodi e capoversi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 516G.2.1 Periodi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 516G.2.2 Capoversi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 518G.2.3 Note in calce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 519G.2.4 Note marginali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 519G.2.5 Accenti e simboli speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . 520G.3 Suddivisione del testo e indici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 521G.3.1 Comandi di sezionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . 521G.4 Classi, pacchetti e stili delle pagine. . . . . . . . . . . . . . . . . 523G.4.1 Classe del documento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 523G.4.2 Pacchetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 524G.4.3 Stili delle pagine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 525G.4.4 Il frontespizio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 527G.5 Testi in display . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 528G.5.1 Citazioni e poemi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 528G.5.2 Liste. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 528G.5.3 Testo composto verbatim . . . . . . . . . . . . . . . . . . 533G.6 Formule matematiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 533G.6.1 Formule . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 533G.6.2 Simboli, accenti, delimitatori e grandi operatori . . . . . . 536G.6.3 Impilare gli oggetti matematici . . . . . . . . . . . . . . . 536G.6.4 Spaziatura matematica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 537G.6.5 Font matematici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 537G.6.6 Stili di composizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 538G.7 Denizioni, numeri e programmazione . . . . . . . . . . . . . . . 538G.7.1 Comandi di denizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 538G.7.2 Comandi per la denizione di ambienti . . . . . . . . . . . 539G.7.3 Teoremi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 539G.8 Numeri, lunghezze e spazi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 540G.8.1 Numeri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 540G.8.2 Lunghezze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 543G.8.3 Operazioni fra numeri e grandezze . . . . . . . . . . . . . 545G.8.4 Il pacchetto ifthen . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 548G.9 Spaziature . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 550G.10 Figure, tabelle ed altri oggetti ottanti . . . . . . . . . . . . . . . 551G.10.1 Figure e tabelle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 551G.10.2 Note marginali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 556G.11 Incolonnamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 557G.11.1 Lambiente tabbing. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 557G.11.2 Gli ambienti array e tabular . . . . . . . . . . . . . . . . . 558G.12 I le ausiliari e i loro comandi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 561G.12.1 I le del sistema TEX . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 561G.12.2 I riferimenti incrociati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 562G.12.3 Bibliograa e citazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 562xxiv INDICEG.12.4 Suddivisione del le sorgente . . . . . . . . . . . . . . . . 563G.13 Indice analitico e glossario. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 564G.13.1 Indice analitico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 564G.13.2 Glossario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 565G.14 Compilazione interattiva. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 565G.15 Interruzione di riga e di pagina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 566G.15.1 Interruzione di riga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 566G.15.2 Interruzione di pagina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 567G.16 Scatole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 568G.17 Disegni e colori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 570G.17.1 Disegni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 570G.17.2 Colori e graca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 571G.18 Selezione dei caratteri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 573G.18.1 Scegliere famiglia, forma e serie. . . . . . . . . . . . . . . 573G.18.2 Scegliere il corpo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 574G.18.3 Corpi testuali e matematici . . . . . . . . . . . . . . . . . 574G.18.4 Simboli speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 575Bibliograa 576Indice analitico 581Indice degli ambienti 594Indice delle classi 596Indice dei le 597Indice dei pacchetti 600Indice dei programmi e delle distribuzioni 603Elenco delle tabelle3.1 Legame fra alcuni comandi di sistema, gli interpreti e i formati . 546.1 Descrittori delle colonne per le tabelle . . . . . . . . . . . . . . . 946.2 Tabella la cui colonna di destra specicata con p{80mm} . . . 956.3 Tabella di larghezza pari alla giustezza del testo ottenuta allar-gando poco le singole celle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1006.4 Tabella di larghezza pari alla giustezza del testo ottenuta allar-gando troppo le singole celle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1006.5 Tabella di larghezza pari alla giustezza del testo ottenuta allar-gando lo spazio fra le singole celle . . . . . . . . . . . . . . . . . 1006.6 Tabella composta con le estensioni del pacchetto array . . . . . 1067.1 Tabella insolita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1267.2 Esempio di valutazione di un seminario. . . . . . . . . . . . . . 1348.1 Dimensioni in byte dei le PDF ottenuti compilando il TEXbookcon diversi metodi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1469.1 Le lettere greche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1629.2 Gli operatori di relazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1639.3 Gli operatori binari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1639.4 Gli operatori funzionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1649.5 I grandi operatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1649.6 I grandi delimitatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1659.7 Gli accenti matematici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1659.8 Altri simboli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16610.1 Prima serie di simboli accessibili con il pacchetto amsmath . . . 17610.2 Seconda serie di simboli accessibili con il pacchetto amsmath . 17710.3 Gli ambienti di allineamento di amsmath . . . . . . . . . . . . . 17911.1 Istruzioni per la scelta del corpo dei caratteri . . . . . . . . . . 20711.2 Il font latino a 128 caratteri con codica OT1 . . . . . . . . . . 20811.3 Il font cirillico a 128 caratteri con codica OT2 . . . . . . . . . 20811.4 Il font latino a 256 caratteri con codica T1 . . . . . . . . . . . 20911.5 Le varie combinazioni di serie e di forma per le varie famigliestandard dei font Computer Modern usabili con LATEX . . . . . 21111.6 Il corsivo matematico con codica OML; questa polizza contieneanche le cifre arabe minuscole. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 214xxvxxvi ELENCO DELLE TABELLE11.7 La polizza dei simboli matematici con codica OMS . . . . . . . 21411.8 I segni matematici estensibili con codica OMX. . . . . . . . . 21511.9 Il Text Companion Font con codica TS1 . . . . . . . . . . . . . 21811.10Il font cirillico esteso con la codica X2. . . . . . . . . . . . . . 22011.11Il font greco a 256 caratteri con codica LGR . . . . . . . . . . 22211.12Corrispondenze fra i tasti della tastiera latina e i segni dellalfa-beto greco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23311.13Il font latino con codica LY1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23613.1 Formati britannici della pagina . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25817.1 Tabella in cui limmagine e il testo adiacente hanno i punti diriferimento allineati in modo scorretto . . . . . . . . . . . . . . 33017.2 Tabella in cui limmagine e il testo adiacente hanno i punti diriferimento allineati correttamente . . . . . . . . . . . . . . . . . 33017.3 Tabella in cui limmagine e il testo adiacente hanno i punti diriferimento allineati correttamente e dove uno spazio verticalepari a 0,8 ex separa limmagine dal letto sovrastante . . . . . . 33017.4 Tabella con limmagine allineata con la parte superiore delleminuscole della prima riga della seconda colonna . . . . . . . . . 33219.1 Formati delle pagine a seconda delle dimensioni del foglio dipartenza e del numero di pieghe . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34619.2 Giustezze determinate mediante la lunghezza dellalfabeto . . . 352B.1 Unit fondamentali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 432B.2 Pressi decimali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 433B.3 Pressi binari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 433B.4 Unit logaritmiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 433B.5 Unit derivate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 434B.6 Unit di misura legalmente ammesse . . . . . . . . . . . . . . . 435B.7 Unit di misura temporaneamente accettate . . . . . . . . . . . 436B.8 Simboli matematici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 438B.9 Nomenclatura, simboli e unit di misura . . . . . . . . . . . . . 450C.1 Pattern usati per dividere in sillabe dellistruzione . . . . . . . . 462C.2 Pattern usati per dividere in sillabe discinesia . . . . . . . . . . 463D.1 I 95 caratteri ascii stampabili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 473D.2 Alcune codiche di ingresso per i caratteri latini . . . . . . . . . 475G.1 I comandi per gli accenti testuali e i simboli speciali di moltelingue straniere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 521G.2 Numeri associati al livello di sezionamento . . . . . . . . . . . . 522G.3 Parametri nella classe bookcomposta in corpo 10 per gestire glioggetti ottanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 555G.4 Dichiarazioni per la scelta di famiglia, serie e forma . . . . . . . 574G.5 Corrispondenza fra comandi e dichiarazioni . . . . . . . . . . . . 574G.6 Dichiarazioni di corpo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 574Elenco delle gure1.1 Semplice esempio di composizione con LATEX. . . . . . . . . . . 32.1 Dedica a Donald Knuth . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102.2 Auguri di TUG (TEX Users Group) per il 2003 . . . . . . . . . . 102.3 Confronto relativo fra le varie scale di lunghezza . . . . . . . . . 122.4 Caratteristiche dei caratteri mobili . . . . . . . . . . . . . . . . 132.5 Disposizione delle lettere e degli altri segni negli scomparti diuna cassa usata in una tipograa italiana . . . . . . . . . . . . . 143.1 Schermata di LaTeXiT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 243.2 Schema della tastiera italiana sulle piattaforme Windows . . . . 323.3 Schema della tastiera congurata con il driver EurKey . . . . . 333.4 Schema della tastiera svizzera sulle piattaforme Windows . . . . 353.5 Schema della tastiera italiana su Linux senza personalizzazioni . 353.6 Schema della tastiera USA estesa sul MacBook Pro . . . . . . . 365.1 Eetto delluso del comando \centering rispetto allambientecenter . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 867.1 Il semplice disegno usato da Leslie Lamport per descrivere lepotenzialit dellambiente picture . . . . . . . . . . . . . . . . . 1187.2 Alcune curve di Bzier di secondo e di terzo grado tracciatenellambiente picture . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1187.3 Moto uniformemente accelerato . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1197.4 Undisegnoacolori ottenutoconlusodel pacchettopgf elambiente tikzpicture . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1217.5 Circuito elettronico disegnato usando lambiente tikzpicture aven-do caricato lestensione circuitikz . . . . . . . . . . . . . . . . . 1227.6 Una paginetta con langolo ripiegato . . . . . . . . . . . . . . . 1237.7 Un semplice esempio di gura geometrica composta conMETA-POST . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1247.8 Esempio di istogramma per presentare il risultato della valuta-zione di un seminario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1347.9 Altro esempio di diagramma per presentare il risultato dellavalutazione di un seminario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1367.10 Esempio di diagramma a torta per confrontare le fonti di produ-zione dellenergia elettrica in Germania nel 2004. . . . . . . . . 1378.1 Confronto sugli eetti dellingrandimento su due gure simili . . 144xxviixxviii ELENCO DELLE FIGURE8.2 Inclusione e conversione di un le eps . . . . . . . . . . . . . . . 1478.3 Due foto trattate con diverse chiavi . . . . . . . . . . . . . . . . 1569.1 Due esempi di strafalcioni giornalistici . . . . . . . . . . . . . . 17211.1 Il carattere metallico della m . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20011.2 Relazioni fra il corpo, linterlinea e lavanzamento di riga nelcaso di caratteri elettronici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20011.3 Composizione normale e sterlineata . . . . . . . . . . . . . . . . 20111.4 Legature antiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20211.5 Il simbolo di maschio fortemente ingrandito . . . . . . . . . . . 20611.6 Esempi di testi composti con i font Times e Palatino . . . . . . 21311.7 Il Credo di Nicea in tre lingue che fanno uso di alfabeti diversi . 22311.8 I dingbats creati da Hermann Zapf . . . . . . . . . . . . . . . . . 22711.9 Esempio di composizione in greco . . . . . . . . . . . . . . . . . 23411.10Schema graco del processo di composizione . . . . . . . . . . . 24011.11Presentazione allesterno dei risultati della composizione . . . . 24011.12Processi di conversione dei vari formati di uscita dai programmidi composizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24111.13Trasformazioni di formato dei font e generazione dei le ausiliari 24211.14Gestione delle mappe dei font . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24212.1 Otto slide per una presentazione di cinque frame . . . . . . . . . 24913.1 Sette contro Tebe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26013.2 Alcuni alfabeti gotici che includono anche i capilettera ornati . 26213.3 Completamento del le sorgente . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27113.4 Risultato della composizione con XELATEX . . . . . . . . . . . . 27214.1 Tre geometrie di pagina a confronto. . . . . . . . . . . . . . . . 28214.2 Costruzioni geometriche per mettere in relazione laltezza delrettangolo con il lato del poligono regolare sul quale costruito 28316.1 Le fasi per la produzione dellindice analitico . . . . . . . . . . . 30117.1 Alcune propriet delle scatole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32819.1 Le imposizioni per generare una segnatura in folio, in quarto ein ottavo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34919.2 Esempio di crocini predisposti per una tipograa italiana. . . . 35019.3 Costruzione geometrica usata da Gutenberg per determinare leproporzioni e la posizione della gabbia delle sue famose Bibbie. 35519.4 Determinazione della gabbia e dei margini con il metodo dellestrisce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35619.5 Confronto fra tre gabbie auree. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 357xxixAvvertenzeIn questo testo si parla di quello che si pu fare con la ricca dotazione diprogrammi e di pacchetti presenti in ogni distribuzione del sistema TEX. Ledistribuzioni del sistema TEX gratuite sono essenzialmente due, TEX Live eMiKTEX. In commercio ci sono diverse altre distribuzioni.Qui ci si riferisceprincipalmentealladistribuzionedel sistemaeseguitamediante il DVD prodotto dalla Associazione Internazionale degli Utenti diTEX (TEX Users Group, TUG) e ridistribuito anche ai membri dellAssociazioneItaliana,guIt (Gruppo degli Utenti Italiani di TEX e LATEX). Volendo, il DVDpuvenireacquistatoaduncostonominaledi US$ 50,00dal sitohttp://www.tug.org/store/, ma nello stesso sito si dice che limmagine ISO del discopuesserescaricatagratuitamentedal sitostesso. LimmagineISOvapoimasterizzata su un DVD vergine e usata tranquillamente alla pari del DVDoriginale. La distribuzione scaricata dal sito indicato sopra completa e permettelinstallazione sulle macchine Windows, Linux e Macintosh.Anche la distribuzione MiKTEX (valida solo per le macchine Windows) puvenirescaricatagratuitamentedal sitohttp://miktex.org/2.9/setup. Piprecisamente da questo sito possibile scaricare dei semplici programmi di instal-lazione, uno molto piccolo per installare una versione di base e uno di dimensionimaggiori per scaricare la distribuzione completa. Bench la distribuzione di basepossa essere arricchita in modo praticamente automatico via via che lutenterichiama funzionalit ancora non installate, si consiglia vivamente di eseguirelinstallazione completa.Nel seguitosi farriferimentospecialmentealladistribuzioneTEXLive,perch con minime varianti identica per tutte le piattaforme di elaborazionepi comuni. Anzi, anche per chi lavora su macchine Windows, sebbene esistaleccellente distribuzione MiKTEX, espressamente prodotta per lavorare con ivari sistemi operativi della Microsoft, si consiglia di installare la versione TEXLive. Certe personalizzazioni necessarie per la composizione tipograca di altaqualit diventano relativamente dicili da fare con la distribuzione MiKTEX,prevista per utenti ai quali, lavorando con un sistema operativo proprietario,non sono concesse troppe personalizzazioni.Nel seguito quando si scriverctan ci si riferir al Comprehensive TEXArchive Network (la rete degli archivi completi del sistema TEX); questa rete formata da tre server principali dislocati in varie parti del mondo e di un numerosterminato di mirror che ne rispecchiano il contenuto. I primi sono aggiornatiin modo sincrono ogni notte; i secondi sono aggiornati in modo dilazionatodipendentedallaloropoliticaamministrativa, mageneralmentesonomoltoaggiornati anche i mirror.Nel seguito quando si user lindicazione $TEXMF ci si riferir alla cartellao folder che funziona da radice per gli alberi di cartelle del sistema TEX.Questo sistema, infatti, ha i suoi le collocati in molte cartelle gerarchicamentecollegate fra di loro in strutture ad albero; la radice di ciascuno di questi alberi posta nel disco sso dellelaboratore in posizioni diverse a seconda della macchinae del sistema operativo. Ogni utente conosce la sua macchina e sa dove trovarele cartelle radice dei suoi programmi preferiti.Tuttavia, tranne dove indicato in modo esplicito, qui si user solo il segno dibarra diritta / come separatore fra i nomi delle cartelle; questo il separatorenormale per le macchine che lavorano con i sistemi operativi di tipo UNIX,xxxincluso il sistema operativo delle macchine Macintosh recenti, etichettato conla sigla Mac OS X. Nelle macchine Windows il separatore notoriamente labarra rovescia \; ma anche questo, allinterno dei le che contengono i testi dacomporre con i programmi del sistema TEX va sostituito con la barra normale,poich la barra rovescia per il sistema TEX ha un signicato speciale.I lettori ci vorranno perdonare se abbiamo dato la preferenza sia a TEX Live,sia alla barra diritta; questo anche legato al fatto che come il sistema TEX faparte del software libero, cos abbiamo dato la preferenza ai sistemi operativi liberio quasi. Ovviamente non c niente di male a servirsi di prodotti commerciali,che talvolta orono qualcosa di pi dei prodotti liberi. Anche nel campo delledistribuzioni del sistema TEX ci sono diverse distribuzioni commerciali che oronoqualcosa in pi. Tutti i prodotti commerciali, per, danno qualcosa in meno, nelsenso che lutente vincolato al prodotto e deve talvolta rinunciare alla possibilitdi trasferire agevolmente programmi e documenti da una macchina ad unaltracon un diverso sistema operativo o priva dello stesso prodotto commerciale.Una certa conoscenza preliminare del sistema TEX utile per comprendere afondo questo testo; in ogni caso si d per scontato che lutente conosca bene comelavorare sulla propria macchina di elaborazione e abbia una certa familiaritcon luso della nestra chiamata Terminale o Prompt dei comandi nei varisistemi operativi. Talvolta il sistema TEX richiede necessariamente di dare deicomandi in linea, scritti cio in una di queste nestre specicatamente destinatead interagire con la macchina mediante comandi scritti, senza usare il mouse oaltri comandi scorciatoia.Capitolo 1Composizione sincronae asincrona1.1 IntroduzioneCome si detto i word processor sono programmi per la composizione di testidove le singole parole sono collocate nel testo composto, direttamente visibilisullo schermo; idealmente quanto si vede sullo schermo dovrebbe andare anchein stampa tale e quale, senza modiche di sorta.Questo genere di programmi prevede una forte interattivit fra compositoree programma di presentazione o di stampa; dato il fatto che ogni tasto producesubito un eetto, cos come ogni movimento e click del mouse, il tipo di compo-sizione che viene prodotto viene detto composizione sincrona, proprio perchogni azione del compositore si traduce in una immediata variazione del testocomposto.Vadasche, perchil programmasiadavverosincronoeil ritardofraazione e visualizzazione sia trascurabile, la forza del programma deve essereconcentrata nella rapidit della presentazione. Tale caratteristica non pu cheandare a scapito della perfezione della composizione, perch questa dipendedaunaelaborazionemoltopiaccuratasul testodacomporre. verocheoggi i programmi di videocomposizione (word processor) sono estremamenterapidi e quindi ogni anno che passa la qualit della loro composizione miglioravistosamente, tuttavia il compromesso fra velocit e qualit esiste sempre.La composizione asincrona consiste invece nellintrodurre il testo da compor-re in un le senza badare al suo aspetto graco e nel farlo uire successivamentedentro un programma di impaginazione, dove il compositore pu agire (anche inun secondo tempo) per modicare interattivamente il solo aspetto graco. Duran-te questo processo pu accadere di dover modicare la giustezza di alcune linee odi interi capoversi e quindi pu accadere che le linee facenti parte di un capoversoo lintero capoverso debbano venire ricomposti e giusticati diverse volte, senzalimitarsi a ottimizzare la composizione della parte modicata, ma prendendo inesame lintero capoverso; questo implica lottimizzazione compositiva dellinterocapoverso, non solo una aggiustatina del punto in cui si eseguita la modica.Ecco quindi che la composizione avviene in due tempi, lintroduzione del testo e12 CAPITOLO 1. COMPOSIZIONE SINCRONA E ASINCRONAlottimizzazione della composizione, avendo per a disposizione lintero testo datrattare.Va da s che la composizione asincrona assicura una migliore qualit dicomposizione rispetto a quella sincrona, visto che non viene tenuta in nessunconto la velocit di visualizzazione, ma la forza compositiva viene concentratasulla qualit.1.2 Il mark-up di LATEXLATEX appartiene al gruppo di programmi di composizione asincrona, ma conalcune particolarit; con un editor di testi lautore o il compositore inserisceil testo in un le che viene successivamente elaborato con LATEX che agisceda impaginatore; tuttavia il primo le prodotto mediante leditor di testo noncontiene solo il testo in senso stretto, ma contiene una serie di informazionidi mark-up che successivamente permettono a LATEX di sapere che cosa stacomponendo, in modo da eseguirne la composizione secondo le direttive dellostile del documento che sta elaborando.Il testo prodotto mediante leditor di testo quindi una specie di programma,che contiene sia il testo da comporre, sia i comandi e le altre istruzioni necessarieper il riconoscimento della parte di testo in corso di elaborazione, sia le modalitcompositive speciche che il compositore desidera introdurre.Lutente non deve spaventarsi con le parole linguaggio di programmazione;per lo pi si tratta solo di informazioni di mark-up per specicare titoli, testispeciali, composizione della matematica, e simili. I comandi e le altre specica-zioni sono solitamente espresse in inglese (molto semplice, ridotto allessenziale)evitando quasi sempre le abbreviazioni o gli acronimi.Un breve esempio consente di capire meglio il genere di dicolt, o meglio,di facilit di questo tipo di linguaggio di mark-up:\section{Breveesempio}Il titoloprecedentequellodiunasezione;pipropriamentelaparolainglese\textit{section}intipografiaindicacicheinitalianovienechiamato\textit{paragrafo}.Questosecondocapoversocontieneunaequazionenumerata:\begin{equation}ax^2+bx+c=0\end{equation}%Essocontieneancheunatabellacentrata:\begin{center}\begin{tabular}{lcl}\hlineNome &relazione &parentela\\\hlineGiovanni & &ilpap \\Ada & &lamamma \\1.2. IL MARK-UP DI LATEX 31.1 Breve esempioIl titolo precedente quello di una sezione; pi propria-mente la parola inglese section in tipograa indica ciche in italiano viene chiamato paragrafo.Questosecondocapoversocontieneunaequazionenumerata:or2+/r +c = 0 (1.2)Esso contiene anche una tabella centrata:Nome relazione parentelaGiovanni il papAda la mammaMaria la gliaGiuseppe il glioQui c la ne del capoverso che contiene sia una formulasia una tabella.Figura 1.1: Semplice esempio di composizione con LATEX.Maria & &lafiglia\\Giuseppe & &ilfiglio\\\hline\end{tabular}\end{center}Quiclafinedelcapoversochecontienesiaunaformulasiaunatabella.Linsieme di testo e comandi contenuti nellesempio precedente viene poicomposto come nel medaglione della gura 1.1.Nel capitoli successivi verranno spiegate tutte le informazioni di mark-up ele istruzioni usate nellesempio. Tuttavia anche il lettore con pochi rudimenti diinglese capisce perfettamente quello che il mark-up ha specicato; le istruzioniper la composizione del materiale tabulare sono un poco pi articolate, maguardando il risultato ci si rende conto che non sono poi cos misteriose.4 CAPITOLO 1. COMPOSIZIONE SINCRONA E ASINCRONA1.3 Scribus: un impaginatore Open SourceDi programmi di impaginazione commerciali ne esistono molti e tutti, essendodestinati al lavoro professionale, sono anche abbastanza costosi. Tuttavia per letre piattaforme di lavoro principali (Windows, Linux, Macintosh) esiste limpagi-natore Scribus che, come LATEX, open source, e chiunque se lo pu scaricaredalla rete e installarselo.Tuttavia merita riportare un piccola parte della documentazione descrittivadi Scribus; qui c una libera traduzione del documento che si trova in rete al-lindirizzo http://wiki.scribus.net/index.php/Word_Processing_vs_DTP.Prime indicazioniMolti usano pacchetti di produzione per lucio (oce suite) come per esempioMicroSoft Oce oppure OpenOce.org. Ma a un certo punto non sonopi soddisfatti delle potenzialit del loro word processor preferito. Forse nonpossono apportare correzioni ni al layout, oppure alcune loro idee non sonorealizzabili. Oppure la rivista alledicola gi allangolo appare fatta in modo piprofessionale.Perci queste persone si guardano attorno per trovare altri applicativi, etrovano applicativi professionali per il Desk Top Publishing (DTP) come Quark-XPress, Indesign o Scribus. Lultimo in particolare ha un grande vantaggio: OpenSource, perci perch non provarlo? Dopo aver scaricato il programma dallarete, averlo installato e nalmente lanciato, lautore abituato ai word processorresta seduto davanti allo schermo come un coniglio di fronte a un serpente.Non sa assolutamente che cosa fare. Tutto appare cos strano; e perch nonpu semplicemente introdurre il testo nel suo documento? Dopo qualche tempo,completamente frustrato, lautore disinstalla Scribus e torna al suo solito wordprocessor, accettandone le limitazioni e gli svantaggi.Le principali dierenzeUnapplicativoDTPnonfattopercrearetestoalmenosesi stapensando a grandi quantit di testo, cio molte pagine. Per questo scopo meglio usare un word processor o un semplice editore di testi anche senzamark-up. Dopo che stato creato un le di testo, esso pu essere importatonellapplicativo DTP. Da questo momento allinterno dellapplicativo DTPsi eseguono solo delle piccolissime modiche al testo e si evitano le correzionicorposeusandolostessoapplicativoDTP. Questomododi procedereseparatamente deriva dalle diverse responsabilit dei professionisti: unapersona crea il le di testo, unaltra persona ne crea il layout.La maggior parte degli applicativi DTP moderni sono basati sulle scatole(frame). Questo signica che tutto il contenuto di una pagina collocatadentro a delle scatole. Contenuto include il testo, le gure, i disegni eogni altra cosa che lautore vuol vedere nella pagina stampata. Questescatole sono spostabili con grande libert e possono essere collocate in ognipunto della pagina. Il testo di una scatola pu esser fatto proseguire inunaltra scatola.1.3. SCRIBUS: UN IMPAGINATORE OPEN SOURCE 5Si potrebbe obbiettare che anche i word processor hanno le scatole di testoe che possibile importare una gura o un diagramma nel documentoche si sta componendo con il word processor. Tuttavia appena si prova amettere con precisione al suo posto loggetto, lo si vuole ridimensionare,aumentarne o diminuirne la risoluzione graca, o ruotarlo, si scopronorapidamente le grosse limitazioni di queste prestazioni DTPlike. Spesso dicile impedire che si spostino da sole quando si aggiunge altro materialeal documento.Una volta che il testo nella sua scatola di testo, lo si pu manipolarecon un altissimo grado di precisione. Un word processor pu mettere adisposizione corpi dei caratteri di 6, 7, 8, 9, 10. . . punti, ma con Scribus laprecisione arriva ai decimi di punto. Perch cos importante? In questomodo si pu far stare un dato testo dentro unarea di date dimensioni. Peresempio, potrebbe essere necessario adattare la larghezza di una parolacon un elemento graco decorativo che vi giace sotto.Si ha la possibilit di allungare un font sia orizzontalmente, sia vertical-mente, aggiustare con precisione lo spazio fra le righe (ancora con unaprecisionedi decimi di punto)elospaziofralelettere(accostamenti,crenature, kerning). Gli applicativi DTP pertanto danno il controllo com-pleto sulla precisa posizione dei caratteri allinterno del testo, e consentonodi adattare il testo ad un dato spazio rettangolare o di qualunque altraforma. Questi sono esempi dove il controllo preciso sulle dimensioni e sullaposizione assolutamente necessario. Si pu adattare il testo in modo chesegua il prolo di una gura (o anche il contrario si provi ad adattare iltesto al prolo di una gura con un word processor pur tuttavia questapotrebbe essere una specica di layout del DTP), sovrapporre immagini altesto o viceversa, e creare le separazioni di colore per la stampa.Negli applicativi DTP la tavolozza dei colori contiene solo qualche dozzinadi colori dierenti, chi pi, chi meno. Qualunque altro colore si desiderideve essere denito a mano. Questo perch nella stampa professionalein oset, i colori aggiunti possono essere considerati spot color e la cosapotrebbe non essere quello che si desidera.Il DTP consente di rendere semitrasparenti le immagini, i graci, il testo qualunque cosa si possa mettere in una pagina.Si possono denire le cosiddette master page. Se una pagina normale usauna master page come base, tutti gli elementi gi presenti sulla masterpage appaiono anche nella pagina normale. Si pensi ad una rivista, a unanewsletter, dove certi elementi, come per esempio le intestazioni, i piedini, inumeri di pagina, i loghi, e il layout della pagina sono ripetitivi, mantenendoper una dierenza fra le pagine di sinistra o quelle di destra. Allinternodello stesso documento pu essere denita pi di una master page; undocumento di molte pagine potrebbe fare uso di un numero considerevoledi master page.Che cosa un applicativo DTP non pu fareUn applicativo DTP serve per creare il layout di un documento; non serveper strutturare un testo. Non pu creare riassunti o indici al posto del6 CAPITOLO 1. COMPOSIZIONE SINCRONA E ASINCRONAcompositore. Non ci sono funzioni per aggiungere e/o gestire note in calce.Scribus 1.3.x, a dierenza di altri DTP, pu generare lindice.In generale dicile connettere un applicativo DTP a dati esterni, comequelli contenuti in un database. Scribus lo pu fare mediante un suo plug-inpython destinato a ci.Vantaggi degli applicativi DTPControllo assoluto del layout. Gli applicativi DTP non rimescolano maile scatole per aggiustarle alle necessit del testo o della stampante. Alcontrario si devono impostare le speciche del testo e/o della stampante inmodo corretto.Il prolo del testo si pu adattare a qualunque prolo irregolare.Le griglie, i margini e i righelli sono molto utili per collocare correttamentele scatole.Luscita professionale. I formati PDF o PostScript, o uno di quei formatinecessari per quelle enormi macchine di stampa oset? Con un applicativoDTP li si pu ottenere tutti.1.4 ConclusioneSe il lettore di queste note desidera disporre di un potente mezzo per crearedpliant pubblicitari, gli strumenti DTP gli sono indispensabili.Ma se il lettore vuole produrre testi scritti e illustrati pu constatare cheLATEX fa tutto o quasi tutto quello che pu fare un applicativo DTP, ancheadattare il prolo di un testo a quello di una immagine. Il posizionamento diogni elemento pu essere fatto non con la precisione di un decimo di punto, macon quella di 1,216di punto. Normalmente non necessario gestire scatole ditesto, ma lo si pu fare e in questo testo c anche un esempio. Le gure e igraci sono sempre gestiti come scatole. Il colore pu essere gestito sia con unatavolozza ridotta, sia con collezioni di colori abbastanza ampie attraverso unapposito plug-in, il quale consente anche di gestire la trasparenza degli oggetticolorati, testo incluso.Luscita pu essere di default in formato PDF. La variazione della larghezzae/o dellaltezza del corpo dei caratteri viene gestita automaticamente per lacomposizione del testo (microgiusticazione), ma LATEX e i suoi plug-in (esten-sioni) contengono comandi per modicare, ruotare, e scalare qualunque oggetto;il risultato ottimale se loggetto ha carattere vettoriale.Di default LATEX lavora con quattro master page che distinguono le pagine disinistra da quelle di destra. Ma mette a disposizione una vasta serie di comandiper creare e poi usare quante master page si vogliano.LATEX genera gli indici generali e analitici; genera i glossari; in grado diprodurre diversi livelli di apparati critici nei testi letterari, permette di comporrela musica, permette di comporre con qualunque alfabeto e con qualunque tipodi font, anche retrogrado o ad ideogrammi; con i font bitmappede con quelliscalabili, anche se, ovviamente, ottiene risultati migliori con questi ultimi; producecorrettamente i riferimenti incrociati e numera automaticamente tutti gli oggetti1.4. CONCLUSIONE 7numerabili, quali i paragra, legure, letabelle, leformule, eccetera; ingrado di includere praticamente qualunque immagine in qualunque formato(be, talvolta con un po di trasformazioni preliminari) e di produrre disegni altratto o con sfumature di colore che hanno il pregio di venire composti con leparti testuali formate con gli stessi font usati per il testo. Inoltre, ultimo, manon meno importante, LATEX non ricorre a formati di le proprietari al ne dipoter mantenere linteroperabilit con i calcolatori pi diversi. LATEXinsommafa certamente di pi di un qualsiasi impaginatore, anche se ha un peccatooriginale, secondo gli utenti che non ne apprezzano abbastanza il valore, cio:quel lo che LATEX non pu fare, essendo un programma di composizione asincrona, quello di consentire al compositore di vedere interattivamente il risultato deisuoi comandi, e questo, come spiegato in precedenza, ha molti vantaggi e alcunipiccoli svantaggi.Capitolo 2Nozioni elementaridi tipograaIl gergo della tipograa, come tutti i gerghi professionali, contiene un certonumerodi parolechehannounsignicatochederivadallapraticaodallatradizione.2.1 Tipograa e dattilograaBisogna innanzi tutto chiarire che comporre tipogracamente una cosa deltutto diversa dalla composizione con la macchina da scrivere e perci anche coni moderni sostituti delle macchine da scrivere, costituiti dai word processor.Questi ultimi oggi sonotalmenteavanzati chedannolillusionedi potereseguire una composizione tipograca; ma in realt, a parte i compromessi fravelocit di presentazione e perfezione della composizione illustrati nel capitoloprecedente, il risultato dipende moltissimo dalla professionalit del tastierista;costui o costei la persona che immette il testo e che decide cosa fare, chespazi lasciare, dove mettere il materiale non testuale (per esempio le fotograe)eccetera. Se loperatore, designato con il vecchio termine di tastierista, non haabbastanza professionalit, il risultato della composizione modesto.La bellezza di una composizione tipograca, a parte il testo, sta nel fattoche la disposizione del materiale da leggere o da consultare non richiama su dis lattenzione, ma mantiene quella sobriet che consente al lettore di recepireil messaggio senza distrazioni inutili e senza zoppicare nel leggere a causa dispaziature irregolari o continui cambiamenti di stile dei caratteri.Vale la pena di osservare la gura 2.1 dove Herman Zapf, un grande dise-gnatore di caratteri contemporaneo, usa il suo font Zapno, destinato proprioalle citazioni o alle epigra, per comporre una frase di Oswald Veblen che esaltala matematica (e il suo linguaggio), proprio il motivo che spinse Knuth a in-ventare la tipograa assistita da calcolatore mediante il programma TEX. Unaanaloga motivazione celebrativa sta alla base del biglietto di auguri del 2003della gura 2.2 che lassociazione internazionale degli utenti di TEX ha inviato aisuoi soci. chiaro che questa epigrafe e questo biglietto richiamano lattenzione su dis; sono fatti apposta! Ma un libro completamente composto con il font Zapno910 CAPITOLO 2. NOZIONI ELEMENTARI DI TIPOGRAFIAFigura 2.1: Dedica a Donald KnuthFigura 2.2: Auguri di TUG (TEX Users Group) per il 20032.2. UNIT DI MISURA TIPOGRAFICHE 11sarebbe faticosissimo da leggere e il lettore sarebbe continuamente distratto dalleacrobazie calligrache eseguibili con questo font1.La scelta dei font, la loro grandezza, il loro stile, la loro nerezza, la sceltadella distanza fra le righe, i margini, gli spazi bianchi lasciati attorno agli oggettinon testuali, sono tutte cose di competenza del disegnatore editoriale, nondi dilettanti come siamo tutti noi. LATEX, nei limiti di quello che pu fare unoggetto inanimato come un programma di elaborazione di dati, sostituisce siail disegnatore editoriale sia il tipografo; non sostituisce il tastierista; se questopensa di essere davanti ad una macchina da scrivere un po sosticata, nonostantetutto quello che LATEX capace di fare, la composizione risulter squilibrata edisomogenea, in sostanza, lopera di un dilettante.La raccomandazione, perci la seguente: lasciamo LATEX fare il suo mestiere!Il risultato sar sicuramente migliore di quello che potremmo ottenere con inostri maldestri interventi correttivi.2.2 Unit di misura tipogracheIn tipograa si usano molte unit di misura tipograche che spesso, se non sempre,non hanno nulla a che fare con il sistema metrico decimale. Essenzialmente tuttoviene misurato in punti tipograci o in loro multipli.Qui nasce una prima dicolt interpretativa. Che cosa un punto tipograco?Ne esistono almeno tre versioni:1. Il punto tipograco anglosassone denito come la frazione 1,72,27 di unpollice, a sua volta pari a 25,4 mm. Ne segue che il punto anglosassonecorrisponde a 0,3514598 mm, poco pi di un terzo di millimetro. Questa lunit di misura usata da LATEX, e ogni informazione metrica che LATEXfornisce al compositore durante la sua esecuzione sempre espressa inquesto tipo di punti tipograci.2. Il punto PostScript corrisponde a 1,72 di pollice, quindi un poco pigrande del punto anglosassone perch vale 0,35277778 mm. La dierenzasembra piccola, ma quando si parla di diverse decine di punti la dierenza visibile a occhio nudo.3. Il punto didot viene usato nellEuropa continentale; esso corrisponde a0,3760 mm e basta una decina di punti per vedere la dierenza ad occhionudo rispetto al punto anglosassone.La gura 2.3 presenta un confronto (relativo) delle varie scale metriche che sipossono ottenere con le unit di misura descritte in questo paragrafo; se la paginaviene stampata in scala 1 : 1, allora il confronto diventa anche un confrontoassoluto.Non il caso di preoccuparsi di queste dierenze; tuttavia nasce spontaneala domanda: Ma perch i tipogra non si sono accordati su una unit metrica?1Recentemente chi scrive ha trovato il libretto diLorenzaBonifazi, . . . esimandiatavola Antiche ricette del Montefeltro, Raaelli Editore, Rimini 2006. Il libretto ha la partecontenente le ricette composta con il font Zapno e per imparare a leggerlo ci vuole unpochino. Lo scopo dichiarato di usare questo font calligraco molto ornato quello di renderelatmosfera originale del quaderno dal quale lautrice ha ricavato le ricette; il quaderno erastato scritto a mano, con bella calligraa, da una sua antenata a met del xix secolo.12 CAPITOLO 2. NOZIONI ELEMENTARI DI TIPOGRAFIA0 50 100 mmC.Beccaripicture0 1 2 3 4 in0 100 200 300 bp0 100 200 300 pt0 5 10 15 20 25 pc0 100 200 300 dd0 5 10 15 20 25 ccFigura 2.3: Confronto relativo fra le varie scale di lunghezzaNon so se questa risposta sia adatta: penso che la tipograa sia unarte praticatain un ambito piuttosto ristretto dove gli interscambi erano no alla ne dell 800abbastanza scarsi, quindi la possibilit di fraintendimenti era modesto. Oggi,nel mondo dellinformatica e della tipograa assistita da calcolatore, sarebbedesiderabile una maggiore uniformit. Infatti oggi si sta imponendo in tipograail punto anglosassone e in quella assistita dal calcolatore il punto PostScript.unpeccatocheil SistemaInternazionalenonsiariuscitonel compitodistandardizzare una unit di misura adatta alla tipograa (per esempio un terzodi millimetro, ma dotato di tutti i multipli e sottomultipli decimali del caso)come invece, in parte, riuscito a fare con il carato metrico.Per indicare lunghezze maggiori in tipograa si usano multipli duodecimali,come il pica, che rappresenta 12 punti anglosassoni, o il cicero che rappresenta12 punti didot. Bisogna per dire che mentre nel Nord America si usa il picacome unit di misura per indicare la giustezza (lunghezza) della riga di stampa,in Europa e in molte altre parti del mondo pi o meno decimalizzate, RegnoUnito compreso, la giustezza si indica in millimetri. Lo stesso vale per i formatidelle carte da stampa; nel Regno Unito sopravvivono denominazioni verbali peri formati dei libri, ma poi la carta misurata in millimetri. In Italia il cicero spesso indicato col nome di riga, salvo poi a non essere pi chiaro se si parladi una riga di testo o di una riga alta 12 punti e, ai giorni nostri, se i 12 puntisiano didot o anglosassoni.2.3 Misure tipogracheLa grandezza dei caratteri indicata in punti; quando si lavorava con i caratterimobili metallici, era chiarissimo che cosa volesse dire la parola corpo dei caratteri;questi infatti erano ricavati da blocchetti parallelepipedi di metallo in cui una2.3. MISURE TIPOGRAFICHE 13(o)altezza del fusto(/)larghezzacorpo(c)Figura 2.4: Caratteristiche dei caratteri mobili. (o) Visione dinsieme di uncarattere mobile metallico; (/) vista laterale del fusto del carattere; (c) vistadella faccia con il disegno rovesciato del segno da stampare.delle lunghezze rappresentava laltezza del blocchetto; su una delle facce di baseera ricavato in rilievo il disegno del segno da stampare. Si vedano le indicazionicostruite nella gura 2.4, dove sono evidenziate le grandezze dei caratteri mobili.La faccia di base aveva una altezza e una larghezza. La larghezza era variabilea seconda del segno che il blocchetto conteneva; evidente che il blocchetto diuna M era molto pi largo di quello di una i. Invece laltezza era uguale pertutti i blocchetti dello stesso alfabeto, o meglio dei blocchetti della stessa cassa;la cassa era un cassetto diviso in tanti scomparti quanti erano i segni minuscoli,maiuscoli, segni di interpunzione, cifre, eccetera, che formavano la collezione deicaratteri dello stesso disegno; la gura 2.5 mostra la disposizione di una cassaitaliana. Bene, laltezza della base di tutti i blocchetti della stessa cassa formavail corpo e veniva misurato in punti.Allindirizzo http://www.youtube.com/user/EleonoraTallone#p/u/ si tro-va un breve lmato realizzato da Eleonora Tallone che intervista Enrico Tallone,un tipografo artista che compone a mano con caratteri mobili e pubblica testi digrande pregio artistico tipograco. Nel lmato si vedono chiaramente non solole casse, i caratteri mobil