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I PRINCIPI DELLA RIFORMA La teologia di Lutero

I PRINCIPI DELLA RIFORMA

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I PRINCIPI DELLA RIFORMA. La teologia di Lutero. Centralità della Parola: «Sola Scriptura». Per i cattolici la cristianità trova il suo fondamento: nella Bibbia - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

I PRINCIPI DELLA RIFORMA

La teologia di Lutero

Page 2: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

Centralità della Parola: «Sola Scriptura»

Per i cattolici la cristianità trova il suo fondamento:1. nella Bibbia 2. e nell'autorità della Chiesa di Roma, legittima erede

di Pietro ed incarnazione di Cristo (per cui cristianità e cattolicità finiscono per diventare sinonimi).

Per i riformati il fondamento della fede si trova solo nella Bibbia e in particolare nel testo criticamente stabilito (sola et tota Scriptura).

Page 3: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

« Sola Scriptura »

I teologi riformati ribadiscono: l'inscindibile unità del testo biblico (Vecchio e Nuovo

Testamento, il primo troppo spesso abbandonato o trascurato dalla tradizione cattolica) e dunque le radici ebraiche di Gesù e della civiltà cristiana;

il carattere di testimonianza essenziale dell'opera dell'apostolo Paolo, i cui scritti sono tutti antecedenti ai quattro Evangeli.

Non si parla quindi di "Vangelo" (inteso come l'insieme dei quattro Evangeli),

ma di Bibbia (=il Libro) o Evangelo (=la Buona novella), inteso come l'insieme

del Vecchio e del Nuovo Testamento.

Page 4: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

« Sola Scriptura »

Uno solo è Dio e una sola è la sua parola, data una volta per tutte e non manipolabile da nessuno.

La chiesa non può essere depositaria

della parola, ma solo sua testimone vivente.

Page 5: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

SOLA SCRIPTURA LA SOLA AUTORITÀ È LA PAROLA DI DIO (CONOSCIUTA ATTRAVERSO LA BIBBIA)

LA RIFORMA AFFERMA

IL LIBERO ESAME

La necessità per il cristiano di accedere alla lettura della la Bibbia

LA RIFORMA NEGA

Il magistero della Chiesa L’autorità pontificia La tradizione successiva al

V sec. I sacramenti “aggiunti” al

battesimo e all’eucarestia (=penitenza)

Il culto dei santi Il culto mariano Non “Messa”, ma “cena del

Signore”

Page 6: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

Sacerdozio universale: « Sola Ecclesia »

Il sacerdozio è il perno attorno a cui ruota tutta la critica di Lutero.

La corruzione del clero, le distorsioni della dottrina e gli eccessi della chiesa di Roma non sono il vero problema...;

ciò che non è ammissibile è l'esistenza di una categoria di mediatori del sacro (=sacerdoti), di cristiani diversi dagli altri, detentori di un sapere particolare, abilitati a giudicare gli altri in nome di Dio, ad amministrare il patrimonio dei meriti e del perdono.

Page 7: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

« Sacerdozio universale »

"I cristiani tutti appartengono allo stato ecclesiastico (= sono membri della comunità ecclesiastica), né esiste fra loro differenza alcuna, se non quella dell'ufficio proprio a ciascuno" (Lutero).

Inammissibile è dunque anche il magistero della chiesa, che prescinda e vada oltre la pura espressione della parola di Dio.

Page 8: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

« Sacerdozio universale »

Intollerabile è il "furto della parola " di Dio (tota Scriptura), sottratta alla lettura di tutti i credenti.

Ciascun cristiano deve poter leggere la Bibbia e "giudicare con assoluta libertà tutti quelli che lo ammaestrano, ammaestrato nel suo cuore solo da Dio " (Lutero).

Infatti "non sarai condannato o salvato per la dottrina vera o falsa di un altro, ma solo per la tua fede " (Lutero).

Gli uomini sono quindi lasciati senza tutori e chiamati a presentarsi direttamente davanti a Dio.

Page 9: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

SOLA ECCLESIALA CHIESA NON E’ GERARCHIA MA COMUNITA’ DEI FEDELI

LA RIFORMA AFFERMA

IL SACERDOZIO UNIVERSALE

LA RIFORMA NEGA

La gerarchia ecclesiastica (papato)

Il sacerdozio come ordine separato (celibato)

Gli ordini monastici La confessione auricolare

Page 10: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

Salvezza mediante la fede e non mediante le opere: « Sola Fide » La svalutazione delle opere da parte di Lutero e dei teologi della

Riforma deriva da quanto affermato fino a questo momento. Le opere possono solo essere oggetto di scambio e pertanto vanno

bandite dal rapporto fra uomo e Dio, rapporto basato unicamente sulla fede: "Solo la fede giustifica e solo l'amore santifica" (Lutero).

Nasce così la dialettica Legge-Parola: "La Legge è la parola di Mosè a noi, l'Evangelo è la parola di Dio in

noi. Il primo è il comando che ci viene dall'esterno, il secondo è l'impulso che ci viene dall'interno perché è frutto della nostra fede " (Lutero).

L'obbedienza, non è dunque sufficiente per la salvezza, ma è necessaria la fede nella Parola, intesa come libera scelta di fede.

E pertanto "gratuita" e non condizionata all'attesa di qualcosa che Dio ci deve dare (ma che in realtà ci ha già dato a nostra insaputa).

Page 11: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

SOLA FIDESOLO LA FEDE PORTA ALLA SALVEZZA, NON LE OPERE

LA RIFORMA AFFERMA

LA GIUSTIFICAZIONE PER SOLA FEDE

LA RIFORMA NEGA

La salvezza mediante le opere

Le indulgenze (=sconto sul Purgatorio)

Il Purgatorio come luogo di transizione ultraterreno, consegnato alla Chiesa e ai suoi ministri

Page 12: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

« Sola Gratia » La salvezza può solo essere dono gratuito (= gratia ) di Dio, non

può in nessun modo essere procurata dagli uomini. Punto di partenza del ragionamento di Lutero - che riprende e

sviluppa spunti e temi presenti già in Paolo di Tarso e in Agostino d'Ippona - è l'onnipotenza di Dio : se Dio è tale lo è in modo assoluto.

L'uomo è creatura di Dio e il suo destino (spirituale) è solo nelle mani di Dio.

Ciò che non può essere tollerato da Lutero è una visione del rapporto fra uomo e Dio basata sullo scambio, sull'idea, cioè, che l'uomo possa in qualche modo "risarcire Dio" o collaborare alla propria salvezza.

Ma non significa, questo, svalutare l'essere umano, negare le sue possibilità, le sue opere, la sua libertà? Questa è l’obiezione di Erasmo a Lutero.

Page 13: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

SOLA GRATIASOLO DIO ONNIPOTENTE PUO’ SALVARCI, NON LE NOSTRE PREGHIERE

LA RIFORMA AFFERMA

LA DOTTRINA DELLA GRAZIA EFFICIENTE

(Le preghiere non sono un veicolo di salvezza, ma solo la testimonianza della nostra fede)

LA RIFORMA NEGA

La possibilità dell’uomo di salvarsi attraverso la Chiesa,o attraverso altri uomini

Page 14: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

« La teologia della croce » Per molti cattolici la croce significa accettare con rassegnazione le

proprie sofferenze, nell'illusione che esse facciano da contrappeso ai propri peccati e procurino la benevolenza e il perdono di Dio.

Per Lutero questa è una banalizzazione e uno stravolgimento della teologia della croce, ridotta a mistica della contemplazione e del dolore come strumento di purificazione individuale. Di qui l'esigenza di una riforma.

I riformati infatti non vedono nella croce un simbolo sacro da adorare o contemplare, ma il simbolo tangibile del sacrificio di Cristo, il richiamo all'assunzione di responsabilità mondane nello spirito del dono di sé e del sacrificio, nella fiducia che anche nella debolezza e nella sconfitta apparente si manifesta la salvezza di Dio (Paolo, Corinzi I)

Per Lutero la croce è soprattutto il segno supremo della profanazione di Dio : Dio ha scelto in assoluta libertà di farsi uomo e di soffrire e morire come uomo, rinunciando alla propria divinità.

Dunque nella storia umana non vi è niente di sacro ; se Dio stesso per rivelarsi agli uomini ha scelto di spogliarsi della sua divinità, l'uomo non può scegliere luoghi, cose, persone in cui circoscrivere il sacro:

= la chiesa non è luogo sacro, ma luogo d’incontro e di preghiera.

Page 15: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

« Solus Christus »

"In mezzo a voi non ho voluto sapere altro

che Gesù Cristo, e lui crocifisso"

(Paolo, Lett. ai Romani)

Due modi opposti di intendere Cristo:1. Cristo al vertice di una piramide: "imitazione di Cristo" come ascesi mistica.

Sono i cristiani ad avvicinarsi a Dio attraverso la Chiesa maestra e mediatrice. Secondo questa concezione Cristo è dunque l'eccellente, ma non l'unico; spesso infatti è quasi oscurato dalla figura di Maria (promossa al vertice della piramide, a partire dalla metà del XIII secolo, dal teologo francescano Bonaventura da Bagnoregio) e dei santi. La Riforma afferma con forza la centralità ed unicità di Cristo, senza mediatori (Madonna, Santi, ecc.).

1. Cristo come Dio che si è fatto carne: "imitazione di Cristo" come testimonianza evangelica, ascolto della parola, comunione nella Cena del Signore. E' Dio ad abbassarsi all'uomo tramite Cristo e non viceversa.

Page 16: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

Dall’etica dell’obbedienza … La differenza fra l’atteggiamento del protestante e

quello del cattolico di fronte al mondo consiste in ciò:

Il cattolico vuole “cristianizzare” tutti i comportamenti attraverso l’intervento della Chiesa; concepisce la Chiesa come luogo dove si conserva il deposito della verità di Dio (=sacramento), segno della presenza di Cristo fra gli uomini, manifestazione del divino nel mondo profano da cui non può che derivare un’etica dell’obbedienza ad una verità unica e certa.

Page 17: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

… all’etica della libertà

L’etica protestante è invece un’etica intieramente laica, immanente, che ritiene possibile il miglioramento proprio perché rinuncia a raggiungere l’assoluto (che è solo di Dio) e a coprire il mondo con il mantello della religione.

Non è fondata sull’obbedienza, ma sulla libertà di scegliere (e di sbagliare).

Non esiste dunque “storia sacra”, ma solo “storia umana” (la Chiesa è costruzione umana).

La mondanità del mondo, la sua non-sacralità, autorizza quindi nel protestante il dubbio critico, la ricerca scientifica e le realizzazioni tecniche.

Page 18: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

Lutero, La libertà del cristiano

1520

Page 19: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

1.

Un cristiano è libero signore di tutte le cose e non è soggetto a persona alcuna.

Un cristiano è servo in tutte le cose ed è soggetto ad ognuno.

(Paolo di Tarso)

Page 20: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

2.

Ogni cristiano ha due nature: una corporale e una spirituale.

(Agostino d’Ippona)

Page 21: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

3.

Nessun elemento esteriore può rendere l’uomo (interiore) libero e pio.

Page 22: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

4.

Le opere buone non riguardano l’anima. La vita mondana non corrompe l’anima pia.

Page 23: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

5.

L’anima non ha altra cosa né in cielo, né sopra la terra, nella quale vivere pia e libera ed essere cristiana, oltre al Santo Evangelo: la parola di Dio predicata da Gesù.

Né Cristo, né gli Apostoli, né la Chiesa sono stati chiamati ad altro da Dio se non a predicare la parola di Dio.

Page 24: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

6.

Il giusto vive della sola fede.

Page 25: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

7.

Nessun’altra opera può compiere il cristiano se non conformarsi alla parola di Dio e fortificare in sé tale fede. Questa è l’unica opera che Dio comanda.

Page 26: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

8.

Distinguere i comandamenti (buone opere, semplici prescrizioni pratiche che non salvano) dalla legge di Dio o impegno.

Page 27: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

9.

Solo la promessa divina dà la possibilità di attuare i comandamenti. E’ la fede.

Page 28: I PRINCIPI DELLA RIFORMA

10.

Solo la fede deriva dalla parola di Dio.