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I quaderni della logistica. Anno scolastico 2012-2013. Appunti di gestione della “produzione industriale”. Docenti: - prof. M. Iannaccone - prof V. Petruzziello. Elaborazione a cura della classe 3E Logistica . DEFINIZIONE DÌ AZIENDA. - PowerPoint PPT Presentation
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I quaderni della logistica
Appunti di gestione della“produzione industriale”
Anno scolastico 2012-2013
Elaborazione a cura della classe3E Logistica
Docenti:- prof. M. Iannaccone- prof V. Petruzziello
Un’azienda è un complesso organizzato di persone e di beni che svolge un attività economica
rivolta al soddisfacimento dei bisogni umani
DEFINIZIONE DÌ AZIENDA
ORGANIZZAZIONE
FORMALE
INFORMALE
STRUTTUREORGANIZZATIVE
MECCANISMI OPERATIVI
Meccanismi di programmazione
SISTEMA INFORMATICO
MICROSTRUTTURA
MACROSTRUTTURA
MECCANISMI COLLETTIVI DÌ FATTO E FATTORI INDIVIDUALI
•OPERAZIONI•MANSIONI•POSIZIONI•COMPITI
Dimensione orizzontale
Dimensione verticale
L’ORGANIZZAZION DELL’AZIENDA
Direzione generale
Servizio affari legali
Direzione del Personale
Direzione commerciale
Direzione di Produzione
Direzione Amministrativa
Contabilità industriale
Contabilità generale
Pianificare e logistica
Manutenzione
Controllo qualità
Reperti di produzione
Selezione e formazione
Relazioni sindacali
Relazioni col personale
Amministrazione del personale
Ricerche di mercato
Pubblicità e promozioni
Vendite
Distribuzione
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
LOGISTICA
STRUTTURA
ORGANIZZATIVA
SISTEMA INFORMATIVO
Raccolta dati
Registrazione dati
Conservazione dati
Traduzione in informazione nella forma più significativa e utile per le decisioni aziendali
OBIETTIVO DELL’AZIENDA\SISTEMA INFORMATIVO
SISTEMA INFORMATIVO
Costruire un sensore atto a recepire prontamente dati e informazioni
Controllare sia le singole risorse informative che il complesso patrimonio di conoscenze dell’azienda nel suo consenso evitando duplicazioni e alterazioni di contenuto dei dati e delle notizie acquisite dalla organizzazione
Assicurare ai vari organi aziendali la disponibilità delle informazioni necessarie allo svolgimento delle attività decisionali,ciascuna con idonee caratteristiche di contenuto, forma, tempo grado di analiticità,precisione ecc.
OBIETTIVO DÌ UN SISTEMA INFORMATIVO EFFICIENTE
Possibili tipologie di sistema informativo
-Sistema informativo tradizionale
-Sistema informativo Semplice
il computer fa il suo ingresso in azienda
-Sistema informativointegrato
Il sistema informativo Integrato e l’unità Di archiviazione
Dei dati-Sistema informativo
Direzionale Il sistema informaCome strumento
Delle decisioni strategiche
AnagraficaMateriali
DistintaBase
CicliDi Lavoro
Anagaf.Reparti
CalendarioDi Fabbrica
DATI DI BASE
ACQUSITI/VENDITE
Anagr. Clienti/ Form
Rich. Di Acquisto
Ordini di Acq.Ordine di vend
Contar. Fattura
PRODUZIONE
Programma di prod.
Carico di Reparti.
Calcolo di Fabbis.Ordini di Acq.
Ordni di Produz.
Ordini di Acq.
Gest. Prel./ Vers.
Emissione bem
MAGAZZINO
Contr. Giacen
Emissione Fatt./ xab
SISTEMA MRP
Codice prodotto:_ _ _ _ _ _ _ _ _ T.A.(gg):_ _ _ _ _ _ _Descrizione:_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ :_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _Codice comm.le esterno: :_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Unità mis. InternA Unità mis. Esterna Fatt. d conv. _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _Prezzo std: :_ _ _ _ _ _ _ _ _ Prezzo ultimo _ _ _ _ _ _ _
.Mag.prov: :_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Mag. dest _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _Utilizzo: :_ _ _ _ _ _ _ _ Gestione scorta (si-no): :_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Data ultimo agg:_ _ _ _ _ _ _ _ _ _Ind. mag:_ _ _ _ _ _ T.P.(AC/PR):_ _ _ _ _ Lotto econ:_ _ _ _ _
Anagrafica dei materiali
PROD “A”
SEM”D” MAT “E”MAT “C”SEM “B” MAT “F”
SEM “H”MAT “G” MAT “I” MAT “L” SEM “M”
MAT ”N” SEM “O” MAT “P” MAT “Q” MAT “Q”
MAT “Q” MAT “Q”
D.B
B
D E
I L
O P
Q R
C
F G H
M N
A
DISTINTA BASE
Esplosione scalare di una D.B.0 A1 .2 . . D3 . . . I3 . . . L4 . . . . O5 . . . . . Q5 . . . . . R4 . . . . P2 . . E1 . C2 . . F2 . . G2 . . H3 . . . M3 . . . N
CICLI DI LAVORO
CICLO: 00125 CODICE PROODOTTO: A125034
OPERAZ.N.
10
20
30
40
50
OPERAZ.N. DESCRIZIONE
Pulizia grezzo
Tornitura
Verifica/Controllo
Posizionamento
Sgrassatura
CENTRO
110
110
110
120
900
TEMPI (HH.MM.)ALTEZZA LAVORO PULIZ.
0,15
0,06
01,00
0,05
0,10
0,15
0,08
0,35
0,15
01,00 0.05
0.05
0.10
0.00
0.00
ISTRUZIONE CICLO N.: DATA UTL..AGG.:
OPER. ISTRUZIONI10
20
50
4030
Posizionare grezzo tra contro punta e punta,asse inclinata15gr.ris.orizz.Utenzile n.302
Velocità rotaz.130g/m,velocità avanz 0,02m/s rif disegno n.a125038/dEliminare sbavat.con lima a mano n.02/smerigl. Con teli n.00,11,22
Contr.con calibro ventesim. Distanza facce A e B, Parallel. Max deviz.amm 0.1mm
Pulire e sgrassare con soluzione alcolica 90%
Calcolo fabbisogni
CALCOLO FABBISOGNIO
Anagraf.Materiali
Cicli di lavoro
DistintaBase
Calend. Di fabbrica
Anagraf.reparti
Origini di vend.(Progr. Di prod.)
Ordini di acquisto
Ordini di produzione
Giacenza di Magazz.
Fabbisogni di Produzione
Fabbisogni di acquisto
Conf. Richiestepro
Ordin di produzione
Avanzamento Ordine pro
Elenco richieste
Diagramma di Carico reparti
Conf.richieste ACQ
Ordini di Acquisto
Elenco delle Richieste
Modalità di Manifestazione della domanda
Modalità di predisposizione
dell’offerta
Caratteristiche intrinseche del
prodotto
Produzioni su commesse singole
Produzione su commesse ripetitive
Produzioni per il magazzino su previsione
Produzioni unitarie
Produzioni intermittenti (o lotti)
Produzioni continue
Produzioni per processo
Produzioni per parti o manifatturiere
Classificazionedei sistemiproduttivi
CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI PRODUTTIVI
- Produzioni su sommesse singole
- Produzioni su sommesse ripetitive
- Produzioni per il magazzino (su previsione)
L’azienda riceve una serie di ordini diversi per singoli prodotti (o per partite di modesta consistenza), differenziati anche in misura notevole, per i quali solitamente occorre elaborare il progetto (totale o parziale), il ciclo di lavorazione ecc.
Esempio: richieste per la realizzazione di un particolare modello di barca.
In tale categoria rientrano le imprese (subfornitrici) che realizzano una gamma di prodotti delle caratteristiche che definite per un gruppo di clienti abbastanza stabile, che richiede delle forniture scaglionate nel tempo, sia le aziende che producono «su catalogo», ma solo dopo il manifestarsi dell’ordine, per una clientela assai varia una gamma spesso ampia di prodotti, di cui sono definitivi in anticipo: progetto, cicli attrezzature, materiali:
Esempio: realizzazione del motore
L’impresa realizza, prima del manifestarsi degli ordini volumi abbastanza elevati di prodotti, che affluiscono attraverso una rete di distribuzione ad un gran numero di clienti anonimi.
Esempio: panettoni natalizi.
CLASSIFICAZIONE IN FUNZIONE DELLA DOMANDA
- Produzioni unitarie - Produzioni intermittenti - Produzioni continue
La variabilità dei cicli di produzione è assai spinta, cosicché l’attività produttiva è organizzata in funzione dell’ottenimento delle qualità richieste dai singoli ordini
I cicli sono meno variabili nel tempo ed il loro impiego ha luogo con criteri di alternanza; i prodotti sono realizzati in lotti di entità superiore ai fabbisogni immediati; in modo da formare delle scorte destinate ad essere utilizzate in seguito, quando i centri operativi saranno impiegati in altre attività produttive
I cicli restano costanti anche per periodi notevolmente esteri, dando luogo ad un flusso ininterrotto di prodotti: dalle caratteristiche omogenee nel tempo
CLASSIFICAZIONE IN FUNZIONE DELL’OFFERTA
- Produzioni per processo - Produzioni per parti o manifatturiere
A volte gli elementi che costituiscono il bene finale non possono essere facilmente identificati, il prodotto non può pertanto essere scomposto a ritroso poiché i componenti originari non sono più distinguibili o hanno cambiato natura.
Esempio: i procedimenti utilizzati per ottenere acciaio, carte, cemento, prodotti chimici, filati, prodotti farmaceutici ecc.
N.B.: Il processo produttivo prevede, pertanto, la sola «fabbricazione»
A volte il bene attenuto è costituito da un certo numero di componenti discreti, o parti, in genere di diversa natura.
Esempio: automobili, elettrodomestici, apparecchiature elettroniche, scarpe, giocattoli ecc.
N.B: Il processo produttivo comprenderà pertanto sia le fasi di «fabbricazione» (da intendere come insieme di lavorazioni che modificano la forma, le dimensioni o lo stato superficiale di parti singole) sia le fasi di «montaggio» ( da intendere come complesso delle operazioni di assemblaggio per ottenere un semilavorato o un prodotto finito.
CLASSIFICAZIONE IN FUNZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
Profili rilevanti per l’analisi dei sistemi produttivi Classificazione secondo il modo di rispondere alla domanda
Produzione per il magazzino
Produzione su commesse
Ripetitive
Singole
Prod
uzio
ne u
nita
ria
Prod
uzio
ne in
term
itten
te (
a lo
tti)
Prod
uzio
ne c
ontin
ua
Classificazione secondo il modo di realizzare il volume di produzione
Per processo (fabbricazione)
Per parti FabbricazioneMontaggio
Classificazione secondo il modo di realizzare il prodotto
FABBRICAZIONIProduzione per reparti Produzione per cellule Linee di produzione
per prodottoL’ordine di lavorazione richiede l’esecuzione di una serie di operazioni da parte di un gruppo di centri di lavoro in una sequenza preassegnata (cicli di lavoro) che eventualmente può ammettere alternativamente a varietà dei cicli da realizzare è tale che l’unica forma di ordinamento possibile è quella di aggiungere i macchinari in reparti omogenei per tipo di lavorazione.Considerazioni:-flussi produttivi intrecciati-massima flessibilità operativa
Rispetto alla situazione Precedente,quando è possibile Individuare delle famiglie di pezzi Con i cicli di lavorazione omogenei Si possono creare gruppi (cellule)Di macchine (di natura diversa)Adibite alla lavorazione necessarie Per ottenere l’intera famiglia di pezzi.Considerazioni.-minore intreccio dei flussi produttivi-flessibilità ridotta
Queste strutture produttive Sono costituite da un Insieme di macchine deve Realizzare rigidamente unaSequenza prefissata di Lavorazioni, per prodotti daOttenere in grandi quantitàE con varianti limitate.Considerazioni:-gestione più semplice-flessibilità dell’impiantominima.
CLASSIFICAZIONI DELLE TIPOLOGIE DI PRODUZIONE MANIFATTURIERA
MONTAGGI
Montaggio a posto fissoL’oggetto da realizzare nonsi trasferisce da una posizioneall’altra;è invece l’operatore checompie l’intero ciclo di Assemblaggio (ed eventualmenteIl collaudo) del prodotto avendo A disposizione le parti e leAttrezzature necessarie(es. montaggio di macchine Utensili di medie-grandi Dimensioni)
Montaggio a trasferimento(linee)
Sono costituiteEssenzialmente da una seriedi stazioni di lavoro disposteIn successione con polmoni(buffer o depositi) intermedi.Le stazioni sono collegate Da un sistema automatico diTrasporto (convogliatone a Nastro o a rulli) di tipo Asincrono.
La cadenza di avanzamentoÈ fissata dal sistema di Trasporto dei pezzi, e risultaPertanto uguale per tutte leStazioni. Si ricorre a taleSoluzione per i prodottiVoluminosi da montare in grande Serie quali automobili,lavatriciDomestiche ecc …
Linee a ritmonon imposto
Linee con Ritmoimposto
CLASSIFICAZIONI DELLE TIPOLOGIE DI PRODUZIONEMANIFATTURIERA
GRADO DI AUTOMAZIONELINEE SEMIATOMICHE LINEE AUTOMATICHESono frequenti nel montaggiodi prodotti di media-alta serie(es :motori,auto,macchine perUfficio, confezionamento diLargo consumo ecc. ..). In taliCasi unitamente alle fasiManuali per operazioniParticolarmente complesseSono presenti un largo numeroDi fasi automatizzate (inserzioni,dosaggi,taffetture ecc..)
Utilizzate per l’assemblaggioAutomatico in produzione di Altissima serie. Su tali lineeL’uomo ha esclusivamentePeriodica dei componenti(es: produzione di lampadine,Siringhe a perdere, schedeElettroniche, ecc..)
CLASSIFICAZIONE IN FUNZIONE DEL GRADO DI AUTOMAZIONE
Arrivo materiale
Spedizione prodottofinito
Acce
ttazio
ne m
ater
iale
Mag
azzin
o m
ater
ie
prim
e
Controllo qualità
Parti meccanica
Circuiti stampati
caviM
agaz
z.Se
mila
v.(m
ecca
n)
Mag
azz.
Sem
ilav.
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Mag
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Sem
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final
e
Colla
udo
final
eIm
balla
ggio
Mag
azzin
o pr
odot
ti fin
iti
SALA DI PRODUZ. DI UN’AZIENDA ELETTROMECCANICA
Produzione in linea e per reparti: confronto punti di forza-debolezza
Punti di forza Punti deboliReparti (job-shop)
-Investitura ridotto -Alta flessibilità -Elevata elasticità-Scarsa obsolescenza -Rapido ovvio di nuova produzione
-Alti tempi di attraversamento -Elevato WIP-Scarsa saturazione -Altri costi di manodopera -Qualità non omogenea-Scarsa prevedibilità dei Tempi d consegna -difficile reperibilità di manodopera specializzata
CARATTERISTICHE E PROBLEMI DELLE PRODUZIONI MANIFATTURIERE
Quantità
Tempo
Punto di riordino
Lotto economico di acquisto
Per. di approvvQ.Tà consumata nel periodo di approvvigionamento
GESTIONE A SCORTA
1
3
6
7
5
mp
AA
C
C
BCB
C
A4
B
C
C
PFB
A
B
C
-flussi produttivi in sistemi di fabbricazione per “reparti”
C 2
Magazzino
Flusso delle parti Macchina
mp1 1 1 1
PF
-flussi produttivi in sistema di fabbricazione di tipo “linea” 24
FLUSSI PRODUTTIVI DI FABBRICAZIONE
Produzione in linea e per reparti: confronto punti di forza-debolezza
Punti di forza Punti deboliReparti (job-shop)
-Investitura ridotto -Alta flessibilità -Elevata elasticità-Scarsa obsolescenza -Rapido ovvio di nuova produzione
-Alti tempi di attraversamento -Elevato WIP-Scarsa saturazione -Altri costi di manodopera -Qualità non omogenea-Scarsa prevedibilità dei Tempi d consegna -difficile reperibilità di manodopera specializzata
CARATTERISTICHE E PROBLEMI DELLE PRODUZIONI MANIFATTURIERE
-La produzione per reperti (job-shop) è un sistema che mette a disposizione una “capacità tecnologica (in termini
di gamma di lavorazione)
-La linea (traufer) è un sistema produttivo che mette adisposizione una “capacità d produzione” (in termini
volume lavoratori
CONCETTI ESSENZIALI DI PRODUZIONE PER REPARTI E LINEA
OBIETTIVO
• Costi di produzione contenuti
• Elevata qualità dei prodotti
• Buon servizio alla clientela
L’APPROCCIO ORIENTALE 8IT KANBEN
Anni 60-70
Europa occidentale – America del nord
Tecniche di programmazione basate sui tempi di arretramento Con il supporto sempre crescente dell’informatica
Oriente (Giappone)
Punti cardine
• grande quantità di manodopera a basso costo• popolo disciplinato• prodotti di largo consumo (imitazioni dei prodotti occidentali,quindi con bassi costi di progettazione)
TECNICHE DI GESTIONE E CONTROLLO DELLA PRODUZIONE
Filosofia occidentale Filosofia orientale
QUALE OBIETTIVO?
“ottimizzare la gestione della produzione”
TECNICHE DI GESTIONE DELLA PRODUZIONE
Tendenza dell’industrie occidentali
Basso costo di produzione con una rete di assistenza al cliente capillare
Tendenza dell’industrie Giapponese
Qualità totale,prodotti che non richiedono una rete di assistenza capillare in quanto difficilmente possono guastarsi
FILOSOFIA A CONFRONTO
Just in time (JIT)(il concetto alla base della produttività giapponese)
- Tutte le parti devono arrivare dove sono richieste,quando sono richieste e nella quantità necessaria.
-Tutte le parti devono essere utilizzabili cioè esenti da difetti tali da renderli inutilizzabili,o da far prevedere una breve durata del pezzo finito
Riduzione delle scorte
JUST IN TIME
Qualità delle parti
Qualità degli impianti
Qualità delle attrezzature usate
Qualità dell’organizzazione
Qualità della stessa vita condotta in azienda
Quantità dei materiali presenti in fabbrica ridotta al minimo == Agevole controllo della qualità
JUST IN TIME = QUALITA’ TOTALE
IL CONCETTO DELLA QUALITA’ TOTALE
Il Kanban : Tecnica di movimentazione dei materiali, nel caso di produzione ripetitiva, tra cellule di lavoro che si susseguono dalla materia grezza fino al prodotto finito e che persegue i criteri del just in time.
Non si può produrre nulla se non a fronte di una scheda kanban di produzione
Ogni contenitore deve avere una scheda di uno dei due tipi
IL KANBAN
PRODUZIONECODICEA 023169F1
DESCRIZIONESUPPORTO PIANO
QUANTITA’ 125
CENTRO DI LAVOROW.S. 303
DESCRIZIONEFRESATRICI C.N
CICLO OPERAZIONE DESCRIZIONEA023169 20 FRESATURA
DATA10.01.95
ORA8.45
TEMPI STDATTR.hh mm o 48
LAVOROHh mm 1 35
NOTE
TRASFERIMENTOCODICEA 023169F1
DESCRIZIONESUPPORTO PIANO
QUANTITA’ 125
CENTRO DI LAVOROW.S. 303
AL CENTROW.S 306
DESCRIZIONEFINITURA
DATA10.01.95
ORA11.ØØ
TEMPI DI TRASPO. H.HØ M.M.35
NOTE
KANBAN DIPRODUZIONE
KANBAN DITRASMISSIONE
Teenica kanban:I materiali vengono tirati;a partire dell’ultimo cento;dei centri a monte
che forniscono materiali e semilavorati.
Techiniche tradizionali: i materiali e semimateriali vengono Spinti dalle sole a monte verso
il montaggio finale.
IL KANBAN E LE TECNICHE TRADIZIONALI
Esempio: supponiamo due soli centri d lavoro che operiamo in successione sugli stessi material il primo colloca i pezzi
prodotti in contenitori standard e li invia al propri magazzino; di qui i contenitori sono trasferiti al magazzino Presso il secondo centro d lavoro. Ogni contenitore deve
Avere una scheda (di produzione o di trasmissione) Quando il secondo cento necessità di materiali, viene prelevato un contenitore
pieno del relativo magazzino; la scheda di trasmissione viene tolta e messa in un apposita casetta vuota e trasferita presso il magazzino dl primo centro. A questo punto la scheda di
Trasmissioni va a sostituire in un contenitore pieno la scheda di produzione; il contenitore viene portato al centro a valla mentre
la scheda di produzione viene inserita nell’ apposita cassetta nel centro di lavoro a monte.
Con cadenza definita, ad esempio ogni ora, vengono raccolte le schede con una certa frequenza che costituiscono il programma di
lavoro a breve termine.Le schede in circolazione determinano il livello max delle scorte.
ESEMPIO DI GESTIONE KANBAN
ImplosionePer implosione si intende l’identificaziuone dei padri di un determinato articolo,ovverosia dei semi lavorati o dei prodotti finiti in cui un determinato articolo viene impiegato.
Implosione a singoli livelliPermette l’identificazione dei soli semilavorati o dei prodotti finiti diretti utilizzatori del componente in esame
Implosione scalarePercorre l’albero della D.B. dal basso verso l’altro fino ad arrivare a determinare tutti gli impieghi di un determinato componente.
L’implosione consente di valutare:• gli effetti sulla produzione dell’eventuale mancanza di un determinato componente;• gli impatti tecnologici dell’eventuale sostituzione di un componente con un altro;• le conseguenze di un aumento di costo di un determinato equiponente
IMPLOSIONE DI UNA D.B.
EsplosioniPer esplosione si intende l’identificazione degli articoli figli di un determinato padre.
Esplosione a singoli livelliPermette la determinazione degli articoli appartenenti al livello immediatamente inferiore a quello dell’articolo integrato.• “Quali semilavorati sono necessari per produrre un determinato prodotto finito?”• “Quali componenti e semilavorati sono necessari per produrre un determinato semilavorato?”
Esplosione scalarePermette la determinazione di tutti i semilavorati ed i componenti utilizzati nel prodotto, ed è frutto di una procedura che esplode ogni livello incontrato fino a quando l’elemento incontrato non ha più struttura.
Questa inerrogazione risponde alle domande:
• “Quali componenti sono neccessari per produrre tutti i semilavorati necessari per arrivare ad un determinato prodotto finito?”.
• “Quali componenti sono necessari per produrre tutto ciò che è necessario per arrivare ad un determinato semilavorato?”.
ESPLOSIONE DI UNA D.B.
• La generazione degli ordini di produzione
• L’assegnazione degli ordini di produzione alle differenti unità produttive;
• La pianificazione dei fabbisogni dei sottoinsiemi e delle materie prime (componenti);
• Il sequenziamento delle lavorazioni sulle singole macchine operatrici (centri di lavoro).
PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE
La programmazione della produzione deve fornire per tutti i livelli della“distinta base” di un prodotto finito, le risposte alle seguenti domande:
-Quanto produrre?-Di quale prodotto è componente?-Su quale unità e su quale centro produttivo?-In quale dell’orizzonte di programmazione?
Il tutto ottimizzando la funzione obiettivo scelta (es : ottimizzazione del costo totale del piano di produzione, massimizzazione dell’utilizzo delle risorse produttive, bilanciamento dei carichi tra i centri di produzioneecc..) che può variare in funzione dell’orizzonte temporale considerato.
PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE
-Pianificazione di lungo periodo della produzione: l’output è la formulazione di un “budgetdi produzione” per ogni unità produttiva (stabilimento/ linea) a fronte di determinati obiettivi di fatturato. Tale fase può pertanto essere considerata come appartenente al primo momento logico fondamentale (creazione e/o adeguamento della capacità produttiva). Risultato di questa prima fase è un’ indicazione di massima di “quanto” sidovrà produrre e di “quante” e “quali” risorse produttive (manodopera, impianti, materie prime ecc.) saranno presubilmente necessarie. Questa fase è pertanto fondamentale quando si debbano valutare alternative di espansione di capacità produttiva.Solitamente, per questa prima fase, il periodo di riferimento è l’anno o addirittura più anni.
FASI DELLA PROGRAMMAZIONE E DELLA PRODUZIONE (PIANIF. DI LUNGO PERIODO)
-Programmazione aggregata (o di medio periodo)L’obbiettivo fondamentale è la formazione di un piano principale di produzione “MPS” in termini di “quanto” produrre di “quale” famiglia ( aggregrazione di codici prodotto finito affini dal punto di vista delle caratteristiche produttive) in ogni periodo dell’orizzonte considerato. Solitamente il periodo di riferimento è il mese e l’orizzonte di programmazione è semestrale o annuale.
-Programmazione di breve periodo (o programmazione operativa)L’obiettivo è l’allocorazione delle risorse alle lavorazioni da realizzare ed il sequenzionamento delle lavorazioni e delle singole operazioni da effettuare. Il periodo di riferimento può variare,dalle quindicina,alla settimana,al giorno fino al singolo turno.Tale fase viene solitamente effettuata a valle del calcolo dei fbbisogni effettuato con sistemi di tipo MRP.L’MRP prende in input l’MPS dopo aver effettuato una disaggregazione delle famiglie in singoli codici prodotto finiti.
PROGRAMMAZIONE AGGREGRATA DELLA PRODUZIONE/DI BREVE PERIODO
Tale fase ha il compito di controllare l’esecuzione del piano operativo e ritornare al sistema di programmazione lo stato di avanzamento della produzione. Il periodo temporale di riferimento di questa fase è molto influenzato dal sistema informativo di monitoraggio disponibile: il controllo può essere effettuato, a seconda dei casi, ogni turno o all’estremo opposto in tempo reale.
I dati, il livello di dettaglio delle informazioni,i vincoli,gli obiettivi e gli orizzonti temporali considerati variano ovviamente passando da una fase all’altra.
CONTROLLO DELLA PRODUZIONE
SCELTA DEGLI OBBIETTIVI SRATEGIGI
-Basso costo di produzione: questo obiettivo ne comprende numerosi altri, quali per esempio, alta efficienza o elevata produttività. Bisognerà infatti contenere scarti di materiale (produttività dei materiali), il contenimento dei costi di manodopera, la riduzione dei tempi di attrezzaggio.-Alta elasticità: questo obiettivo esprime la capacità del sistema produttivo di fare fronte rapidamente ad elevate oscillazioni nei volumi di produzione senza eccessive finalizzazione sui rendimenti tecnici e sui costi di produzione.-Alta flessibilità:con ciò si intende sia le capacità del sistema produttivo di far fronte in tempi brevi e con costi contenuti a rilevanti variazioni di mix, sia la capacità di immettere rapidamente in produzione prodotti di nuova progettazione comprimendone la fase di industrializzazione.-Qualità elevata:per competere con la concorrenza si dovrà disporre di impianti sofisticati e precisi-Consegna rapida:questo obiettivo presuppone una certa ridondanza di capacità.
PIANIFICAZIONE DI LUNGO PERIODO
Considerati gli obiettivi strategici si tratta di assegnare delle priorità (in funzione delle strategie competitiva dell’imprese),rinunciando
per buona parte al perseguimento di altri obiettivi produttivi (spesso conflittuali).Occorrerà quindi scegliere tra un sistema produttivo in grado di
fornire elevate produzione a basso costo mi trovo, oppure produzioniDiversificate e di livello qualificativo elevato, oppure da poter
immettere in produzione nuovi prodotti in tempi bravi Tale obbiettivo non hanno significato in assoluto ma devono Essere rapportati alla situazione de settore di appartenenza.
Vengono dettati dall’ alta Direzione.
FATTORI CRITICI DELLA PROGRAMMAZIONE DI LUNGOPERIODO
La programmazione aggregata (MPS): è un documento di pianificazione a medioterminare normalmente utilizzato in azienda manifatturiere per la programmazione
di medio periodo. I produttori ad costituire vengono espressi con dettaglio mensile, quindicinale o settentrionale, partendo da dati sugli ordini di acquisti,
sulle risorse disponibili e suoi relativi costi.Nella formazione dell’ MPS è necessario cercare di conciliare le molteplici esigenze delle diverse funzioni aziendali interessate ai
risultati dell’ elaborazione:-esigenze commerciali: riassumibili nella necessità di avere la massima
disponibilità di prodotto personalizzato il più presto possibile con la più ampia possibilità di cambiare all’ultimo momento le
caratteristiche del prodotto;-esigenze della produzione:la quale vorrebbe poter mantenere un ritmo produttivo costante e produrre più grandi lotti per contenere
i costi di produzione e limitare il numero di setup ( tempi di attrezzaggio macchine);
-esigenza finanziarie: che impiegano di minimizzare il capitale circolante, con particolare riferimento alle scorte di materie
prime e semilavorati; oltre mi limitare gli investimenti in impianti.
PROGRAMMAZIONE AGGREGATA DELLA PRODUZIONE
-Esigenze del personale: che vorrebbe un utilizzo molto equilibrato del personale disponibile sia in termini numerici che di livello
professionale.Nella elaborazione del piano occorre tener presente i seguenti
vincoli fondamentali:- La capacità produttiva dei vari centri di lavoro non deve essere
superata;- le politiche di straordinario adottate dall’ aziende devono essere
rispettate (altrimenti possono sorgere problemi di natura sindacale);- le esigenze di materie prime e di semilavorato devono essere
rispettabili nella quantità e nei tempi previsti; - l’uso dei terzisti deve essere mantenuto all’ interno dei limiti
imposti dalla politiche generali, per evitare di prendere ilcontrollo dei costi o della qualità produttiva.
50
PROGRAMMAZIONE AGGREGATA (MPS)
Fasi di introduzione ad avviamento di un pacchetto software gestionale di tipo MRP in azienda :
1) L’introduzione di un pacchetto software in un’azienda non dotata in precedenza di un totale sistema costituisce un momento particolarmente delicato di trasformazione nella mentalità e nelle tradizioni di vita dell’impresa stessa.
2) Particolare attenzione deve essere posta nella determinazione dei dati e dei parametri inerenti de diverse aree aziendali (pianificazione, programmazione, controllo qualità, acquisti, magazzino, ecc.) .
3) I dati determinanti, con il metodo dell’intervista o dell’osservazione diretta, devono essere resi noti e condivisioni delle diverse funzioni aziendali.
4) Una volta determinati i dati necessari, è fondamentale la periodica manutenzione ad aggiornamento.
AVVENIMENTO DEL SISTEMA
5) I dati che comportano le maggiori difficoltà di determinazione riguardano la durata delle diverse attività produttive (tempi di arretramento). Una errata valutazione degli stessi metteràIn crisi l’intero sistema.
6) I flussi delle diverse attività che vengono svolte con il supporto di un pacchetto automatico di gestione devono essere rigorosamente documentati individuando univocamente, per le diverse attività, «responsabili» «tempi» e «modalità di realizzazione»
7) In una prima fase conviene riportare i dati non per singolo codice, bensì per famiglia neurologica o per classe tecnologica
Quale persona risulta essere più adatta per condurre la delicata fase di determinazione e raccolta dei dati da inserire nel sistema:
1) Il responsabile dell’organizzazione dell’azienda (se ne ha le capacità) ;
2) Qualificati consulenti esterni :
3) Qualificati consulenti esterni di concerto il responsabile dell’organizzazione.
N.B: i motivi per cui conviene affidarli a consulenti esterni risiede nel fatto che il personale interno, conoscendo lo scopo dell’analisi, sarebbe influenzato da ciò che influenzerebbe a sua volta l’interpretazione dei dati reperti, fornendone una chiave di lettura falsata