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1. IL PLATONISMO COME RISPOSTA FILOSOFICA Il platonismo può essere compreso solo attraverso una revisione della crisi politico-culturale di quel tempo. L'epoca nella quale visse Platone fu caratterizzata dal tramonto dell'età d'oro della Grecia periclea, nella quale susseguirono una serie di eventi disastrosi: La sconfitta di Atene, il fallimento aristocratico dei Trenta tiranni, il ritorno di una democrazia molto diversa da quella precedente, l'esasperazione sofistica e la dissoluzione del socratismo delle scuole minori. L'obbiettivo di Platone era, principalmente, quello di riportare la stabilità politica; in quanto filosofo egli vive tale situazione come una crisi dell'uomo. Platone idealizzò così la figura di Socrate come simbolo della crisi ma, nello stesso tempo, come una sorta di speranza per superarla. Egli sosteneva che la crisi etico-politica derivasse direttamente da una crisi intellettuale, e si convinse della necessità di una riforma globale dell'esistenza umana, che non poteva essere raggiunta se non con un rinnovamento della filosofia. Solo grazie a questo rinnovamento, quindi, si può arrivare a una vera rivoluzione culturale e ad un progetto politico radicalmente uniformatore dell'ordine esistente. 2. LA VITA Platone nacque ad Atene nel 1427 da una famiglia aristocratica. Iniziò a frequentare Socrate all'età di vent'anni, e fino alla sua morte gli fu fedele discepolo. Agli occhi di Platone la morte del suo maestro rappresentava un'ingiustizia imperdonabile e una condanna generale delle politica di quell'epoca. Iniziò così a concepire la filosofia come la sola via che potesse condurre l'uomo singolo e la comunità verso la giustizia. Platone si recò per ben tre volte a Siracusa per mettere in pratica i suoi progetti di capo politico, capace di agire, cambiare e modificare. Si dice addirittura che sia stato venduto come schiavo, e che fu riscattato; ma il denaro del riscatto fu rifiutato quando si scoprì di chi si trattava e venne utilizzato per la fondazione dell'Accademia (scuola di Platone), per la quale venne organizzato un tiaso (associazione religiosa). In fine Platone fu chiamato dalla corte di Siracusa, cosicché potesse dare il proprio giudizio per quanto concerneva le riforme statali, ma queste non vennero prese in considerazione. A questo punto Platone tornò ad Atene, e nel 1347 morì all'età di ottant'anni. 3. LE OPERE E LE DOTTRINE NON SCRITTE Di Platone ci sono pervenute tutte le sue opere: l'Apologia di Socrate, 34 dialoghi e 13 lettere (organizzate in nove tetralogie da Trasillo). Quest'ultima opera è quella ad avere maggiore importanza per lo studio dell'autenticità delle opere platoniche. La VII lettera è considerata fondamentale per la conoscenza della vita e del pensiero del filoso. Possiamo dividere l'attività letteraria di Platone in tre periodi, ovvero: Primo periodo: scritti giovanili o Socratici Secondo periodo: scritti della maturità Terzo periodo: scritto della vecchiaia. Infine Platone tenne anche dei corsi orali, denominati “intorno al bene”. Egli n queste opere sviluppava una sorta di metafisica, fondata sui concetti di Uno e di Diade.

I Rapporti Con Socrate e Con i Sofisti (Cap 1)

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1. IL PLATONISMO COME RISPOSTA FILOSOFICAIl platonismo può essere compreso solo attraverso una revisione della crisi politico-culturale di quel tempo. L'epoca nella quale visse Platone fu caratterizzata dal tramonto dell'età d'oro della Grecia periclea, nella quale susseguirono una serie di eventi disastrosi: La sconfitta di Atene, il fallimento aristocratico dei Trenta tiranni, il ritorno di una democrazia molto diversa da quella precedente, l'esasperazione sofistica e la dissoluzione del socratismo delle scuole minori. L'obbiettivo di Platone era, principalmente, quello di riportare la stabilità politica; in quanto filosofo egli vive tale situazione come una crisi dell'uomo. Platone idealizzò così la figura di Socrate come simbolo della crisi ma, nello stesso tempo, come una sorta di speranza per superarla. Egli sosteneva che la crisi etico-politica derivasse direttamente da una crisi intellettuale, e si convinse della necessità di una riforma globale dell'esistenza umana, che non poteva essere raggiunta se non con un rinnovamento della filosofia. Solo grazie a questo rinnovamento, quindi, si può arrivare a una vera rivoluzione culturale e ad un progetto politico radicalmente uniformatore dell'ordine esistente.

2. LA VITAPlatone nacque ad Atene nel 1427 da una famiglia aristocratica. Iniziò a frequentare Socrate all'età di vent'anni, e fino alla sua morte gli fu fedele discepolo. Agli occhi di Platone la morte del suo maestro rappresentava un'ingiustizia imperdonabile e una condanna generale delle politica di quell'epoca. Iniziò così a concepire la filosofia come la sola via che potesse condurre l'uomo singolo e la comunità verso la giustizia. Platone si recò per ben tre volte a Siracusa per mettere in pratica i suoi progetti di capo politico, capace di agire, cambiare e modificare. Si dice addirittura che sia stato venduto come schiavo, e che fu riscattato; ma il denaro del riscatto fu rifiutato quando si scoprì di chi si trattava e venne utilizzato per la fondazione dell'Accademia (scuola di Platone), per la quale venne organizzato un tiaso (associazione religiosa). In fine Platone fu chiamato dalla corte di Siracusa, cosicché potesse dare il proprio giudizio per quanto concerneva le riforme statali, ma queste non vennero prese in considerazione. A questo punto Platone tornò ad Atene, e nel 1347 morì all'età di ottant'anni.

3. LE OPERE E LE DOTTRINE NON SCRITTEDi Platone ci sono pervenute tutte le sue opere: l'Apologia di Socrate, 34 dialoghi e 13 lettere (organizzate in nove tetralogie da Trasillo). Quest'ultima opera è quella ad avere maggiore importanza per lo studio dell'autenticità delle opere platoniche. La VII lettera è considerata fondamentale per la conoscenza della vita e del pensiero del filoso. Possiamo dividere l'attività letteraria di Platone in tre periodi, ovvero: – Primo periodo: scritti giovanili o Socratici– Secondo periodo: scritti della maturità – Terzo periodo: scritto della vecchiaia.

Infine Platone tenne anche dei corsi orali, denominati “intorno al bene”. Egli n queste opere sviluppava una sorta di metafisica, fondata sui concetti di Uno e di Diade.

4. I CARATTERI DELLA FILOSOFIA PLATONICA SOCRATE E PLATONE:

La filosofia di Platone è incentrata sulla figura di Socrate. Tuttavia gli insegnamenti di quest'ultimo sono molto distanti dalle dottrine di Platone. La filosofia di Platone è una sorta di ricerca diretta verso la personalità filosofica socratica. La stessa forma letteraria di Platone, ovvero il dialogo, è un atto di fedeltà a Socrate; entrambi intendono la filosofia come sapere “aperto”, che ripropone costantemente i suoi problemi e le sue soluzioni. Il dialogo è l'unico mezzo con il quale si possa comunicare l'indagine filosofica; riproduce l'andamento della ricerca e quel carattere di socialità e comunanza. Questa concezione di filosofare, vista come dialogo, ha reso la filosofia una ricerca esauribile e mai conclusa, ovvero un infinito sforzo verso una verità che l'uomo non possiede mai totalmente.

MITO E FILOSOFIA:Un'altra delle caratteristiche di Platone è l'uso di racconti fantastici, denominati miti. I miti possono nascondere due diversi significati e possono venire utilizzati per: – Comunicare in maniere intuitiva le proprie dottrine– Parlare di qualcosa che le nostra mente non è in grado di comprendere.

Il mito permette di creare una teoria verosimile. Il mito platonico ha senso solo se associato al discorso filosofico. L'uso dei miti rende difficoltosa l'interpretazione della filosofia platonica, ma al contempo infonde al platonismo un aspetto suggestivo.

Giorgia Perra III F