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Aut.ne Tribunale di Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XIII - n° 130 Febbraio 2013 L’Editoriale di Enrico Dello Sbarba Deporre le armi della polemica segue a pag. 2 Le quote bianche Un articolo dell’On. Ivo Butini Era il penultimo mese di esistenza del Regno di Sardegna, quel gen- naio 1861, quando un sacerdote giornalista, don Giacomo Margotti, lanciava ai cattolici l’appello “né eletti né elettori”. Protestava con- tro una decisione del conte di Ca- vour che aveva procurato l’annul- lamento della elezione di molti rap- presentanti cattolici in precedenti votazioni, sostenendo che ci fosse- ro state pressioni del clero sugli elettori (Zerbi, Il movimento cattoli- co in Italia da Pio IX a Pio X). L’appello di don Margotti risuonò negli anni successivi e si accompa- gnò a un atto della Santa Sede, il non-expedit, che riteneva, prima, non conveniente e, poi, non lecita la partecipazione dei cattolici alle elezioni politiche. Si introdusse così una distinzione tra “cattolici depu- tati” e “deputati cattolici” (i senatori erano di nomina regia), agendo, i primi, a titolo personale e, i secon- di, impegnando una rappresentan- za o un mandato. Quando ai nostri giorni, 9 gennaio 2013, Mario Lavia scrive su “Euro- pa” del “colpo” sferrato da Pier Lui- gi Bersani con l’annuncio della can- didatura di quattro esponenti cat- tolici nelle liste del Partito democra- tico, saranno essi da considerare “cattolici deputati” o “deputati cat- tolici”? Oggi non c’é un partito di di- chiarata ispirazione cristiana quale fu la DC. Massimo Franco ha mali- ziosamente scritto sul “Corriere del- la Sera” che la sinistra ha aperto uno “scaffale cattolico” nel suo su- permercato. segue a pag. 2 La situazione di estrema gravità del nostro paese ri- chiederebbe un sussulto di responsabilità da parte del- le forze politiche in gara ed invece stiamo assistendo ad una campagna elettorale che vede prevalere la logi- ca distruttiva del “tutti con- tro tutti” e questo non può che provocare motivi di ul- teriore preoccupazione. Alla sfiducia sta subentran- do la paura del futuro e que- sto non rappresenta certa- mente un buon viatico per il dopo elezioni. Purtroppo, come quasi sem- pre accade, i programmi elettorali, anche se predi- sposti e pubblicati, vengono letteralmente “annienta- ti” dalla vis polemica che sovrasta ogni pur logica ela- borazione. Prevalgono gli insulti, gli slo- gan accattivanti, gli egoismi L’astensione dei cattolici, una volta consigliata o prescritta, è oggi te- muta. E così, dopo la quota rosa delle donne, sono venute nelle liste elet- torali le quote bianche dei cattolici. Dopo l’unità politica dei cattolici si va ora sbriciolando anche la loro unità pre-politica (è ancora Massi- mo Franco). I più astuti parlano di una “divisione strategica” perché si marcia divisi per colpire uniti. Chi e che cosa? Perfino il simbolo che fu dei popola- ri di Sturzo e dei democristiani di De Gasperi è diventato oggetto di con- testazioni polemiche. Un autorevole esponente cattolico della prima e della seconda repub- blica, Romano Prodi, considera “scontata e quasi ovvia” la colloca- zione dei cattolici militanti in diverse caselle politiche. Ricorda, il Presi- dente Prodi, il suo tentativo di co- struire una proposta politica inno- vativa attraverso “l’Ulivo”, che fu però fonte di dolorose sofferenze e di risultati non esaltanti. E ripiega, oggi, sul concetto di “lievito” (Cor- riere della Sera). Il concetto di lievito mi rimanda a San Luca (12,1), quando Gesù invita i discepoli a “guardarsi soprattutto dal lievito dei Farisei, che è ipocri- sia”. Diremo noi, l’abitudine a dire una cosa e a farne un’altra. Queste elezioni della XVII Legisla- tura sono forse le più confuse nella storia della Repubblica. Il sistema politico dissolto, le premesse dub- bie e i risultati insicuri, nei numeri e

il Centro Febbraio 2013

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Aut.ne Tribunale di Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNOAnno XIII - n° 130 Febbraio 2013

L’Editorialedi Enrico Dello Sbarba

Deporrele armidella

polemica

segue a pag. 2

Le quote biancheUn articolo dell’On. Ivo Butini

Era il penultimo mese di esistenzadel Regno di Sardegna, quel gen-naio 1861, quando un sacerdotegiornalista, don Giacomo Margotti,lanciava ai cattolici l’appello “néeletti né elettori”. Protestava con-tro una decisione del conte di Ca-vour che aveva procurato l’annul-lamento della elezione di molti rap-presentanti cattolici in precedentivotazioni, sostenendo che ci fosse-ro state pressioni del clero suglielettori (Zerbi, Il movimento cattoli-co in Italia da Pio IX a Pio X).L’appello di don Margotti risuonònegli anni successivi e si accompa-gnò a un atto della Santa Sede, ilnon-expedit, che riteneva, prima,non conveniente e, poi, non lecitala partecipazione dei cattolici alleelezioni politiche. Si introdusse cosìuna distinzione tra “cattolici depu-tati” e “deputati cattolici” (i senatorierano di nomina regia), agendo, iprimi, a titolo personale e, i secon-di, impegnando una rappresentan-za o un mandato.Quando ai nostri giorni, 9 gennaio2013, Mario Lavia scrive su “Euro-pa” del “colpo” sferrato da Pier Lui-gi Bersani con l’annuncio della can-didatura di quattro esponenti cat-tolici nelle liste del Partito democra-tico, saranno essi da considerare“cattolici deputati” o “deputati cat-tolici”? Oggi non c’é un partito di di-chiarata ispirazione cristiana qualefu la DC. Massimo Franco ha mali-ziosamente scritto sul “Corriere del-la Sera” che la sinistra ha apertouno “scaffale cattolico” nel suo su-permercato. segue a pag. 2

La situazione di estremagravità del nostro paese ri-chiederebbe un sussulto diresponsabilità da parte del-le forze politiche in gara edinvece stiamo assistendo aduna campagna elettoraleche vede prevalere la logi-ca distruttiva del “tutti con-tro tutti” e questo non puòche provocare motivi di ul-teriore preoccupazione.Alla sfiducia sta subentran-do la paura del futuro e que-sto non rappresenta certa-mente un buon viatico per ildopo elezioni.Purtroppo, come quasi sem-pre accade, i programmielettorali, anche se predi-sposti e pubblicati, vengonoletteralmente “annienta-ti” dalla vis polemica chesovrasta ogni pur logica ela-borazione.Prevalgono gli insulti, gli slo-gan accattivanti, gli egoismi

L’astensione dei cattolici, una voltaconsigliata o prescritta, è oggi te-muta.E così, dopo la quota rosa delledonne, sono venute nelle liste elet-torali le quote bianche dei cattolici.Dopo l’unità politica dei cattolici siva ora sbriciolando anche la lorounità pre-politica (è ancora Massi-mo Franco).I più astuti parlano di una “divisionestrategica” perché si marcia divisiper colpire uniti. Chi e che cosa?Perfino il simbolo che fu dei popola-ri di Sturzo e dei democristiani di DeGasperi è diventato oggetto di con-testazioni polemiche.Un autorevole esponente cattolicodella prima e della seconda repub-blica, Romano Prodi, considera“scontata e quasi ovvia” la colloca-zione dei cattolici militanti in diversecaselle politiche. Ricorda, il Presi-dente Prodi, il suo tentativo di co-struire una proposta politica inno-vativa attraverso “l’Ulivo”, che fuperò fonte di dolorose sofferenze edi risultati non esaltanti. E ripiega,oggi, sul concetto di “lievito” (Cor-riere della Sera).Il concetto di lievito mi rimanda a SanLuca (12,1), quando Gesù invita idiscepoli a “guardarsi soprattuttodal lievito dei Farisei, che è ipocri-sia”. Diremo noi, l’abitudine a direuna cosa e a farne un’altra.Queste elezioni della XVII Legisla-tura sono forse le più confuse nellastoria della Repubblica. Il sistemapolitico dissolto, le premesse dub-bie e i risultati insicuri, nei numeri e

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Deporre le armidella polemica

dalla prima pagina

Periodico mensiledel Circolo Culturale

Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005Redazione ed Amministrazione:Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno

e.mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILE:Enrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello Sbarba

Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il 7/2/20137/2/20137/2/20137/2/20137/2/2013

Hanno collaborato a questo numero:Cristina Battaglini, Laura Benvenu-Cristina Battaglini, Laura Benvenu-Cristina Battaglini, Laura Benvenu-Cristina Battaglini, Laura Benvenu-Cristina Battaglini, Laura Benvenu-ti, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Barti, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Barti, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Barti, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Barti, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Bar-----tolo Ciccardini, Nicola Graziani, Lucatolo Ciccardini, Nicola Graziani, Lucatolo Ciccardini, Nicola Graziani, Lucatolo Ciccardini, Nicola Graziani, Lucatolo Ciccardini, Nicola Graziani, LucaLischi, Silvia Menicagli, Matteo Pie-Lischi, Silvia Menicagli, Matteo Pie-Lischi, Silvia Menicagli, Matteo Pie-Lischi, Silvia Menicagli, Matteo Pie-Lischi, Silvia Menicagli, Matteo Pie-racci, Marisa Speranza, Franco Spu-racci, Marisa Speranza, Franco Spu-racci, Marisa Speranza, Franco Spu-racci, Marisa Speranza, Franco Spu-racci, Marisa Speranza, Franco Spu-gnesi, Giorgio Spugnesi, Cristianognesi, Giorgio Spugnesi, Cristianognesi, Giorgio Spugnesi, Cristianognesi, Giorgio Spugnesi, Cristianognesi, Giorgio Spugnesi, CristianoTTTTToncelli.oncelli.oncelli.oncelli.oncelli.

COMITATO DI REDAZIONE:Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,

Laura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiAlberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,

Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,

Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.

STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio»,Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Le quote bianchenelle prospettive politiche.Speriamo che noi cattolici siamo,magari in silenzio, capaci di discer-nimento, cioè di valutazione atten-ta dei caratteri opachi della situa-zione presente, dei rischi nascostie delle uscite praticabili, che nonsono sempre quelle apparentemen-te più facili.

della gente in una scenografia mi-stificante facilitata anche dalla ver-gognosa r iconferma del“porcellum”che toglie agli elettoriqualsiasi possibilità di scelta sullecandidature: i parlamentari sarannodi nuovo personaggi non eletti dallagente ma nominati e quindi privi del-la minima credibilità. Si, è vero, dob-biamo riconoscere al PD di averecercato una copertura morale attra-verso “le primarie”, però abbastan-za “addomesticate” rispetto a quel-le per la scelta del premier.Il quadro è quindi decisamenteoscuro per cui è difficile tentare al-cune valutazioni o proposte in gra-do di attenuarne il grigiore.Occorrerebbe creare delle allean-ze, frutto di un progetto comune, al-meno sugli indirizzi generali in gra-

do di attuare alcune riforme radica-li e di lungo respiro tali da consenti-re al paese di sperare in un futuromigliore. Questa riflessione la fac-

con la scellerata riproposizione del-l’alleanza con la Lega, un matrimo-nio di esclusivo interesse di bottegalegato solo ed esclusivamente a lo-giche di spartizione di potere senzariguardo alcuno per l’etica pubblicaed il buon senso comune, restano dafare alcune rapide considerazionisulle due componenti: il PD e la li-sta Monti.Naturalmente questa ipotesi è lega-ta esclusivamente alla eventualità,possibile, che lo schieramento gui-dato da Pierluigi Bersani non riescaad ottenere la maggioranza assolu-ta al Senato.In questo caso proprio per il benedel paese sarà “giocoforza” per en-trambe ricercare un serio accordodi governo perché ritenute le più“idonee” ad assumersi la responsa-

Mario Monti

Pierluigi Bersani

ciamo pensandoai tanti giovaniche stanno per-dendo la fiducianelle istituzionirepubblicane eche rischiano diimmergersi o diprecipitare nel-l’anarchismo, nelpopulismo arruf-fone di moderni emodesti “profe-ti”- alias BeppeGrillo - oppurenell’infantilismorivoluzionario diuna sinistra barri-cadiera guidatadal giudice In-groia e dalla in-gombrante pre-senza del deca-dente Antonio DiPietro.Fatta una velocemenzione dell’in-credibile panto-mima del Cava-liere e delle sueliste variopinte

bilità di salvare l’Italia dal disastro.Ecco il motivo della intitolazione diquesto nostro editoriale “Bisognadeporre le armi della polemica” innome del bene comune.Da qui l’appello alle due componen-ti, le più serie e responsabili presen-ti sullo scenario elettorale che deb-bono trovare un punto di incontro persconfiggere la sconvolgente crisi so-ciale ed anche morale che il paesesta drammaticamente attraversando,avviare la stagione della ripresa esconfiggere il populismo arruffone diBeppe Grillo e del Cavaliere.

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La legge elettorale “porcellum” dà il pre-mio di maggioranza alla somma delle listeapparentate.Tutti i nostri timori si stanno avverando.Santoro rilancia Berlusconi, spinto dallaconcupiscenza di fare una audience pie-na di soldi. Berlusconi riesce ancora unavolta ad apparentare fascisti e separati-sti. Convince Maroni ad apparentarsi fa-cendo un passo indietro sulla Presiden-za del Consiglio e tre passi avanti sullaPresidenza della Repubblica, e seguita adapparentare tutto il peggio ed il suo con-trario. Apparenta Lombardo, reduce daidisastri siciliani ed apparenta Storace, cheha avuto anche lui i suoi bei disastri la-ziali. Apparenta tutti gli sbandati demo-cristiani (Rotondi, Giovanardi, Pizza e fi-chi) e comprerà, come cinque anni fa, lapagina finale sul Corriere della Sera conlo Scudo Crociato. Apparenta super in-dagati al sud, sia che siano governatorisia che siano semplici malfattori, tali cheneppure Salvemini, autore di un aureo li-bretto, “Il Ministro della malavita”, riu-scirebbe ad immaginare nei suoi incubipeggiori.Non si apparenta solo con Grillo perché,compatto, gli costerebbe troppo. In fon-do è sicuro che “spacchettati” li compre-rà uno per uno, come già fece con gliuomini di Di Pietro. Ha fatto soloun’obiezione su Tremonti dicendo, final-mente e per la prima volta in vita sua: “IlPresidente del Consiglio, lo nomina il Pre-sidente della Repubblica”, perché ha giàdeciso che il Presidente della Repubbli-ca sarà lui.La legge degli apparentamenti di listecontrastanti, l’ha inventata lui, fidandosulla sua capacità di venditore bugiardoe ladruncolo.Per far questo ha ceduto il Nord ai sepa-ratisti, ha ceduto il Sud alla mafia, ha ce-duto la Presidenza del Consiglio alla Lega.

Puntando all’obiettivo di ottenere il pre-mio di maggioranza.Questo disegno svanirebbe, come uncattivo sogno, se i movimenti politici re-sponsabili, rispettosi dell’unità naziona-le, sostenitori dell’Europa, attenti alla re-golarità dei conti ed alla correttezza dellaspesa, difensori della buona democraziae della giustizia sociale, usassero l’ac-corgimento consentito dalla legge elet-torale e si apparentassero.Tutti uniti si avvicinano alla maggioran-za assoluta e così incasserebbero il pre-mio previsto dalla legge.Come spiegheremo ai nostri lontani ni-poti il fatto che le forze europeiste nonvollero apparentarsi?Ho già vissuto questo dramma.Da ragazzo mi divertivo molto ad essere

Balilla. A scuola avevo imparato a memo-ria una breve biografia di Mussolini. Cre-devo che la Patria fosse grande ed il fa-scismo indiscusso. Avevo in dotazioneun piccolo moschetto ed ero caporaledella mia squadra. Era molto divertente e,per di più, vincevamo i Campionati delMondo di calcio, Bartali umiliava i fran-cesi vincendo il Giro di Francia e Carneraera il più forte del globo terracqueo.Un giorno compresi che era tutto falso.Quando capii come stavano le cose, an-dai a chiedermi perché fosse successotutto questo. E lessi con l’ansia e la sof-ferenza con cui avevo letto i libri di Sal-gari, il libro di Angelo Tasca: “Nascita edavvento del fascismo”.Le divisioni ed i veti reciproci fra i capi

Signori, apparentateviper favore!

di Bartolo Ciccardini

segue a pag. 4

Pier Ferdinando Casini Nichi Vendola

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della democrazia liberale, Giolitti, Nitti eSalandra, la frattura fra socialisti e popo-lari e l’intolleranza degli estremisti pro-dussero il fascismo.All’Istituto Sturzo c’è una scheda elet-torale del 1954: a contrastare il listonefascista che accorpava tutti gli alleati, ri-luttanti od entusiasti che fossero, c’era-no, tutti separati, la lista del Partito Po-polare e ben sei (avete letto bene: 6!) li-ste socialiste. Consiglieremo ai nostri ni-poti di leggere il libro di Angelo Tasca?Il balletto dei veti è cominciato con Ven-dola, quando ha dichiarato che non sa-rebbe mai andato con Casini. Ma caroNichi, ma i popolari moderati di Puglianon hanno accolto la tua giunta di sini-stra con una gentile scheda bianca? Haitutto il diritto con il tuo 3% di affermare ituoi pregiudizi, ma all’atto pratico, tu chegoverni la Puglia dal 2006, perché dividiil fronte democratico per ridicole scomu-niche?Giunti in Parlamento farete quelle coseche si addicono al Parlamento, vale a direvi confronterete e troverete un compro-messo e se non lo troverete, pazienza, cisarà comunque un Governo.E tu, benedetto Casini, mi vuoi spiegareche significa questo veto a Vendola,come se fosse uno scomunicato “vitan-

dum”? Tu affermi che Vendola è un estre-mista e che con lui non si può formarealcun governo. E facendo così valorizzila propaganda della Santanchè, secondola quale la sinistra non riuscirebbe a go-vernare per colpa di Vendola. Ma Vendo-la non è un bombarolo uscito dal ReginaCieli! È governatore della Puglia per laseconda legislatura, dove non ha fattoun granchè, ma non ha certamente némesso le bombe, né saccheggiato le chie-se. Non hai avuto questi scrupoli quan-do ti sei apparentato con la Polverini aRoma, mandando il tuo Raffaele D’Am-brosio a gestire, come vicepresidente,l’aumento sconsiderato dei fondi desti-nati all’appropriazione indebita! E ti faiscrupolo perché Vendola fa ogni tantodel folklore di sinistra?Ma questi sono ancora errori marginali.Veniamo agli errori madornali.Ma che gli è preso a Monti e Bersani?Monti ha preso misure terribili e pesanti,come doveva necessariamente fare dabuon chirurgo. Ed ha fatto esattamentequello che Berlusconi aveva promessoall’Europa e che Bersani ha confermatoche si dovesse fare quando è andato arassicurare il Consiglio d’Europa. Bersa-ni non può fare come Berlusconi che pri-ma ha votato le misure di Monti e poi loaccusa di averci portato alla rovina.

da pag. 3Silvio Berlusconi Daniela Santanchè Renata Polverini

È più onesto dire che il Partito Democra-tico responsabilmente ha votato in pie-na coscienza i provvedimenti di Monti,gli è riconoscente e cercherà ora di faresì che quei sacrifici servano a riprendere,con una buona politica, lo sviluppo el’equità, chiedendo di apparentarsi conuna forza europeista, democratica e rifor-mista che Monti rappresenta, sapendoche Monti è necessario per fare il gover-no della ricostruzione.E Monti cosa va cianciando di destra edi sinistra? Mi sembra Gaber, milanesecome lui. In questo momento Monti devepuntare a far sì che la sua opera non vadadispersa e solo il Partito Democratico puòdargli questa garanzia. E’ giusto che ri-dia forza e prestigio ad un centro che sot-tragga i moderati all’influenza di Berlu-sconi, ma deve anche portare questa for-za all’appuntamento governativo, appa-rentandosi con Bersani.Signori, siete ancora in tempo! Fate que-sto atto responsabile di intelligenza. Con-cordate un programma che ci faccia ri-spettare nel mondo, che riporti l’Italia inEuropa, che inauguri una stagione di la-voro dopo una stagione di sacrifici. E checi salvi dai pericoli dell’antipolitica, dellaguerra civile, della follia irresponsabile.Signori del centrosinistra, per favore, ap-parentatevi!

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DOPO L’INTERVENTO MILITARE FRANCESE

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di Nicola Graziani

Con una passeggiata per le vie di Tim-buctu liberata, il presidente franceseFrancois Hollande ha compiuto unsalto nel passato. Era da un cinquan-tennio che le forze militari francesinon coglievano un successo così pal-mare in terra d’Africa. L’ultima voltache avevano provato a prendere l’ini-ziativa in questo teatro, in Congo,erano stati costretti a rientrare umi-liati alla base. Questa volta no, e lacosa non sarà senza conseguenze.Innanzitutto, occorre capire bene lagenesi di questo intervento. I som-movimenti politici scatenati dalla Pri-mavera Araba saranno avvertiti neltempo, e questo è uno dei primi. Conla caduta di Gheddafi, paradossal-mente, l’Occidente ha perso una del-le pedine più importanti nella regio-ne. Negli anni il Colonnello era dive-nuto il principale nemico degli inte-gralisti islamici che, concentrati tradeserto algerino e Cirenaica, punta-vano a costituire una mezzaluna delterrone che, attraverso il Fezzan,giungesse fino all’Alto Nilo.La dipartita di Gheddafi ha dato impul-so a questo disegno, e non è un casoche ad esso abbia aderito, ultimamen-te, anche la popolazione Tuareg.Sull’altro lato, la Francia (grandemosca cocchiera della guerra di Li-bia) aveva bisogno di un successonella regione per rientrare nella par-tita che si sta aprendo non solo inMali, ma per l’appunto in tutto il mon-do di cultura islamica. La Libia, da

questo punto di vista, è stata un’ope-razione in perdita, come quasi tuttele sbruffonate di Sarkozy.Hollande, al contrario del suo prede-cessore, ha programmato l’interven-to in modo più ponderato, ed i risul-tati si sono visti.Ora Parigi ha in mano qualche cartain più da giocare, nella zona come difronte all’alleato americano. È diffici-le che Obama abbia voglia di scate-nare un confronto aperto con l’inte-gralismo (ha appena dichiarato uffi-cialmente la fine del decennio delleguerre), e lascerà volentieri a qual-cun altro gli onori e gli oneri di que-sto incarico.Facendo questo, anche in campo eu-ropeo la presenza politica francesesarà rafforzata.Difficile immaginare che l’operazionein Mali sia stata concordata preven-

tivamente con i vari Mr. Pesc che ope-rano a Bruxelles. L’Unione ha di fron-te l’ennesima, eclatante dimostrazio-ne che al massimo si può occuparedi bilanci e curvatura delle melanza-ne, ma quando si tratta delle decisio-ni che contano, quelle ognuno leprende per conto suo.E questa è una lezione per AngelaMerkel e per Mario Monti, il cui go-verno si è rassegnato alla parte delcomprimario, e non solo perché hafornito appoggio logistico ai francesi.Probabilmente l’intervento era inevi-tabile, chissà. In ballo in Mali nonc’era solo il destino delle perle di sag-gezza raccolte nei papiri millenaridelle scuole coraniche di Timbuctu.Ma la sensazione è che il concetto diEurafrica, tanto caro al ministro Ric-cardi, da oggi sia ancora un po’ piùnell’empireo delle utopie.

Una lezione dal Mali

Il presidente francese Francois Hollande durante la sua visita a Timbuctu.

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Il voto utile, quello inutile e l’illusionistaMancano poco più di tre settimane alleelezioni che decideranno il futuro del-l’Italia e di noi tutti.In prossimità di un voto così impor-tante è bene ricordare quanto abbia-mo vissuto.Novembre 2011, l’Italia è vicina allabancarotta. Lo scenario è apocalitti-co, si rischia di non pagare i dipen-denti pubblici e di non erogare le pen-sioni, i tassi di interesse del debitopubblico sono alle stelle, lo “spread”è sopra i 550 punti. Questo, oltre allacrisi economica che riguarda tutti ipaesi dell’occidente, è aggravato inItalia da venti anni di malgoverno delcentrodestra di Berlusconi e dalla suaassoluta mancanza di credibilità euro-pea e internazionale, per la condottapoco morale che lo contraddistingue,coinvolgendolo in numerosi scandalie processi giudiziari.In questa situazione di criticità il Pre-sidente Napolitano e le forze politichestesse ritengono di affidare la guidadel Paese ad un governo tecnico cona capo il prof. Monti, sostenuto dalPD, dall’UDC e dal PdL.Berlusconi, travolto dagli scandali,deve fare un passo indietro, entrarenelle retrovie, passando la patata bol-lente al prof. Monti.Il PD mette l’interesse dell’Italia al pri-mo posto e sostiene il governo tecni-

Alla vigilia delle elezioni che decideranno il futuro dell’Italia e di noi tutti

di Massimo Cappelli co con lealtà digerendo anche riformemal viste a sinistra, come quella dellepensioni e del mercato del lavoro.L’UDC sostiene senza riserve il gover-no tecnico identificando la propria po-litica con quella del Professore.Novembre 2012, il Paese ha riacqui-stato credibilità per le riforme attuatein poco tempo con grandi sacrifici de-gli italiani. Le aste dei buoni del tesoroche finanziano il nostro debito pubbli-co vengono coperte con richieste su-periori alle emissioni. Tornano alcuniinvestitori esteri. I tassi di interessescendono, lo “spread” è dimezzato e siavvia sotto i 250 punti.Dicembre 2012, il PdL ritira anticipa-tamente l’appoggio al governo per ca-valcare populisticamente il malconten-to di molti italiani, provati dalla crisi eriproporsi per il governo del Paese.Tenta di riversare tutte le responsabili-tà della difficile crescita interna suMonti, dimenticando le proprie respon-sabilità , contando sulla memoria cortadei cittadini.Il prof. Monti, a mio avviso su pres-sioni dell’Europa e dell’Occidente, spa-ventati dalla possibilità che Berlusconipossa riproporsi nuovamente comepremier dell’Italia, “sale” in politica allaguida di una formazione centrista as-sieme all’UDC e al partito di Fini.A completamento dello scenario, gra-zie all’ostruzionismo parlamentare delPdL, si voterà nuovamente con il “por-cellum”, sistema che non assicura go-

vernabilità al Paese a meno di una af-fermazione molto forte del partito vin-cente.Ciò detto ad oggi si sta delineando unoscenario non esaltante.Il PD (in coalizione con SEL, PSI edaltri) conduce nei sondaggi con circail 34%, percentuale significativa manon da garantire una maggioranza cer-ta oltre che alla Camera anche al Sena-to.La coalizione del prof. Monti è dataintorno al 15%, percentuale che nonconsente di governare ma tutt’al piùdi appoggiare con senso di responsa-bilità chi avrà il compito di farlo.E’ indubbio che il voto espresso perqueste formazioni è utile, costruttivo,non populista e per il bene dell’Italia.Il PdL (in coalizione con la Lega edaltri), grazie anche alla sovraesposizio-ne mediatica del suo leader, è intornoal 27%. A questo punto ritengo che ilmerito non sia più di Berlusconi masia colpa di quegli italiani che lo so-stengono per i quali moralità, onestà,capacità sono qualità non indispensa-bili in esponenti della vita pubblica.E’ il voto di chi crede nell’illusionista,nel “pifferaio magico”.Restano le formazioni politiche del co-mico Grillo, data intorno al 15% e delmagistrato Ingroia data intorno al 5%.La prima adatta a chi pensa di risolve-re problemi complessi mandando tuttii politici a casa; la seconda, caratte-rizzata “più a sinistra”, finirà per to-gliere voti al PD, di fatto favorendo ilcentrodestra, perpetuando così un malestorico della sinistra italiana.Sono voti utili sicuramente a chi saràeletto.Tra i partiti più grandi continua ad es-serci quello dell’astensione.La Chiesa, per bocca del Presidentedella CEI, Cardinale Bagnasco, ha in-vitato tutti gli elettori cattolici a nondisertare le urne, a non farsi tentaredal disimpegno e dalla demagogia e avalutare i comportamenti etici dei po-litici.Che dire? A buon intenditore pocheparole!

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Attualità 7

L’Aleatico dai mille profumiPresentato alla Camera di Commercio il libro di Giancarlo Scalabrelli e Claudio D’Onofrio

E’ stato presentato alla Camera di Com-mercio il volume “L’Aleatico dai milleprofumi”, scritto da Giancarlo Scala-brelli, ordinario di Viticoltura all’Univer-sità di Pisa, e Claudio D’Onofrio, ricer-catore nello stesso Dipartimento.Ad aprire i lavori, il presidente della Ca-mera di Commercio Roberto Nardi,che ha spiegato come il volume costi-tuisca una realizzazione importante,attesa dalle associazioni di categoria,e concernente una produzione che sicaratterizza sul nostro territorio.“Il titolo del libro bene esprime le pe-culiarità dell’Aleatico, bevanda di me-ditazione nella quale credono quei pro-

di Cristina Battaglini duttori coraggiosi e innovati-vi lavorando su un vitigno cheesalta le tipicità di un territo-rio come il nostro. Un librotecnico, ecomomico e moltoprofessionale” ha detto Cin-zia Pagni, presidente CIA.“All’estero c’è molto interes-se per le nostre produzioni,che si distinguono non at-traverso una competizionesui costi o sulle quantità, main quanto prodotto di nic-chia con un suo proprio in-trinseco valore - ha spie-gato Guido Folonari, pre-sidente Confagricoltura”.Che poi ha aggiunto: “Unavolta creatosi un legame difidelizzazione con un clien-te che si trova dall’altraparte del mondo, tale le-game difficilmente siestingue”.“Parlare di prodotti cosìtipici del territorio impli-ca parlare di una diversainterpretazione della gestione del ter-ritorio - ha specificato Simone FerriGraziani, presidente Coldiretti - Un ter-ritorio dove si è dimostrato che è pos-sibile imbastire produzioni così impor-tanti”.Ernesto Gentili, autore della Guida deivini dell’Espresso, ha sottolineatocome il libro sia ben calibrato tra la pre-senza dei dati e tabelle scientifiche, edi racconti e gli appunti storici presi daarchivi interessantissimi. L’Aleaticomerita uno spazio ed un’attenzione chefinora immeritatamente non ha avuto.“Se questa opera ha avuto un risulta-to, è sicuramente merito di più perso-ne, tra i quali il team che ci ha lavorato,le aziende, gli agricoltori, e tecnici, el’attore principale: il vitigno - ha spie-gato Giancarlo Scalabrelli -. Ritengo checi sia stata, durante la stesura del libro,l’intento di cambiare una conoscenzatramandatasi anche con degli errori ditrascrizione oggi correggibili. Abbiamoa disposizione nuove tecnologie”.“La viticoltura è un mondo affascinan-te legato alla storia dell’uomo - ha pro-seguito Claudio D’Onofrio - L’Aleatico

è peculiare, ha caratteristiche che lo ren-dono facilmente riconoscibile anche seproviene da zone diverse. La maggiorparte dei vitigni sono autoctoni da al-meno 50 anni; quelli che provengonoda fuori sono qui da millenni e si sonoadattati per esprimere al meglio le po-tenzialità”.Linda Caioli ha illustrato brevemente al-cuni abbinamenti dell’Aleatico con lecastagne, la cacciagione, i formaggifrancesi, senza dimenticare che “è ot-timo da degustare anche da solo”.Tra gli ulteriori aspetti posti in rilievoda Ernesto Gentili, quello descritto nellibro dove si evidenzia che la produ-zione dell’Aleatico è passata dai 2120ettari del 1970 ai 171 del 2010, doveperò la provincia di Livorno è passatada 12 a 36 ettari. Inoltre si è passati dauna viticoltura su terrazzamento alla di-sposizione attuale dei vigneti molto piùin zone di pianura e collinari.

FRATELLI NERIS.P.A.

LIVORNO - ITALY

Un vitigno di aleatico

In alto: La copertina del libro “L’Aleatico daimille profumi” di Giancarlo Scalabrelli e Clau-dio D’Onofrio.

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Politica e-mail: [email protected] cinguettii

Duecentodiciannove. Proprio 219 sim-boli depositati per la prossima tornataelettorale del 24-25 febbraio (erano so-lamente 181 nel 2008!). Una valanga disimboli contenenti a maggioranza qua-si totale il nome del proprio leader. Peri sondaggisti ed esperti di marketing lacomparsa del nome è una strategia percogliere meglio l’obiettivo: il nome delleader si ricorda ed in esso ci si identi-fica più che nel partito.Per il nostro Stato democratico affidar-si al solo nome del leader è una perditadi identità tanto che i simboli aumenta-no e la governabilità diminuisce. Co-munque dei 219 simboli presentati nesono stati ammessi solamente 184. Si,centottantaquattro!

Si voterà anche questa volta con “ilporcellum”, cioè con liste blindate cheoffrono candidature sicure. Moltissimi,con questa modalità, sono già in Parla-mento e quindi la loro campagna elet-torale sarà una passerella senza nem-meno tanti sforzi: possono piacere onon piacere e l’elettore non potrà farealtro che votare quella lista con tutti inomi già scritti e i primi saranno i piùfortunati.Almeno prima la democrazia si potevaesprimere con un segno sul simbolo econ l’indicazione delle preferenze!

Un paese in mano ai senex, partiti chepresentano leader ultra sessantenni:Bersani e Fini classe 1951, Di Pietrodel 1950, Monti del 1943 , Berlusconidel 1936, Bossi del 1941 e Grillo classe1948. Solamente Casini del 1955, Ven-dola del 1958 Ingroia del 1959 e Gian-nino 1961 sono un po’ più giovani. For-tunate senex!

Cinguettaredi Luca Lischi

Quando si deve far propaganda a pro-prio favore il rischio è di saper modera-re poco la lingua, di parlare troppo estraparlare tirando fuori proposte qua-si fuori luogo. Si è detto che la scuoladovrebbe limitare le vacanze estive adun mese e così si sono scatenate prote-ste.Ma della scuola che cosa si sa? Possi-bile non riuscire a favorire una scuolache stia aperta sempre, capace di acco-gliere bambini, ragazzi e giovani e di to-glierli, non tanto dalla strada, ma dalledroghe tecnologiche che rendono i no-stri figli sempre più soli e quindi sem-pre più bisognosi di momenti relazio-nali, formativi ed educativi. Scuoleaperte, sempre!

L’uso delle tecnologie è in aumentoesponenziale, cresce il consumo di stru-menti elettronici tra i bambini semprepiù in tenera età, in particolare il telefo-nino, con l’uso dei social network. I sitidi socializzazione sono strumenti utili

ma, come ogni tecnologia, nascondo-no numerose insidie. L’AssociazioneItaliana di Pediatria, nel recente rap-porto sugli adolescenti, afferma che il45% di loro ha subito offese o minac-ce. Gli strumenti bisogna saperli uti-lizzare e soprattutto occorre saper do-sare il tempo di utilizzo. Il rischio è chela rete, mentre facilita i collegamenti,ti fa rimanere impigliato nelle sue ma-glie; senza scampo rischiamo di esse-re come dei pesci, fuor d’acqua.

Nell’ambito delle iniziative per il Gior-no della memoria a Livorno la Comu-nità di Sant’Egidio ha promosso unmomento di incontro encomiabile, ca-pace di lasciare un ricordo indelebiledi un terrificante, tragico e deplorevo-le periodo storico che ha tolto la vita asei milioni di ebrei. Sei milioni ovvero,per rendere più concreti i numeri tuttala popolazione livornese moltiplicataper 40 volte!Sono state poste 4 “pietre d’inciam-po” dell’artista Gunter Demnig per levie della città. Delle pietre in ottoneche riportano i nomi di 4 ebrei depor-tati nei campi di sterminio nazisti: duebambine Franca Baruk e Perla Beniacar,un adolescente, Enrico Menasci e suopadre. Pietre su cui chinarsi che invita-no a pensare e a pregare. Pietre cheinterrogano la propria mente e stimola-no ad aprire il proprio cuore, perché lacoscienza non si assopisca. “Non c’èfuturo senza memoria” e queste pietreci aiutano a impegnarci nel costruire unfuturo di pace, di fratellanza, di vita.

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Balotellival bene una messa!Solo qualche giorno prima dell’evento “ilCavaliere” aveva definito BalotellI “unamela marcia” poi gli esperti di strategiaelettorale lo hanno avvertito che l’acqui-sto del giocatore avrebbe potuto aumen-tare i consensi almeno di un punto in per-centuale ed allora ha spedito il fido Gallia-ni a Manchester ed in un battibaleno haacquistato il giocatore facendo impazziredi gioia i supporter milanisti.Entusiasmo alle stelle, migliaia di tifosi lohanno accolto come un autentico trionfa-tore; alcuni intervistati hanno inneggiatoa Berlusconi presidente e Galliani mini-stro dell’economia.Così vanno le cose in questo nostro pae-se!

Alla ricerca del nuovoin politicaIl comico miliardario Beppe Grillo, sensi-bile alla situazione di grave difficoltà ditanta gente, ha lanciato una proposta ri-voluzionaria: assicurare a tutti gli indigentiun salario mensile di 1.000 euro.

La scomparsadi Emanuele

CocchellaNon lo sentivo e non lo vedevo da qualchetempo il caro amico Emanuale Cocchellauna delle figure più rappresentative del-la politica livornese.Concordo con la definizione che il quoti-diano locale in un servizio di Mauro Zuc-chelli ha dato di Emanuele: “il professo-re gentiluomo”.Ho avuto, nel corso di questi ultimi anni,la fortuna di frequenti incontri per eventiorganizzati dal Circolo IL CENTRO: micolpiva, malgrado la Sua età , la freschez-za mentale, la prorompente vitalità e laprofondità del Suo pensiero.Rimarrà per sempre il ricordo della Suagrande passione civile e politica.

Spigol

ature

Proposta legittima e giusta ma, purtropposi da il caso che per coprire questa esigen-za occorrono 34 miliardi.Ma questo “il miliardario” non lo ha di-chiarato, ha fatto i suoi conti assicurandoche con 14 miliardi, cioè un terzo, recupe-rabili attraverso il taglio di tante voci rite-nute dal profeta superflue ed inutili, si po-trebbe soddisfare questa esigenza di cosìalto valore umanitario.Il grave è che questo “cantastorie” che ri-schia di aggravare con le sue facezie, lostato di crisi del paese, è riuscito a racco-gliere intorno a sè una folta rappresentan-za di elettori, specialmente giovani, alla ri-cerca, giustamente, di un qualcosa di nuo-vo e di diverso nella gestione del paese,affidando le loro speranze deluse, ad unpersonaggio da avanspettacolo che pro-curerà nuovi guai a questo nostra “italiet-ta”

Le sue valutazioni sul disastro paese a cau-sa degli enormi sperperi prodotti da unaclasse politica degenere non potevano nonraccogliere i consensi più ampi da partedel numerosissimo pubblico presente.Ha fatto naturalmente delle proposte se-rie e compiute, espresse con grande de-terminazione e convinzione. Tutte asso-lutamente da condividere senza discussio-ne.Non è il caso di citarle perchè troppo lun-go sarebbe elencarle.Vi è solo un problema, difficilmente risol-vibile: per attuare la rivoluzione propostanel campo della burocrazia, della elimina-zione dei tanti assurdi privilegi, della rico-struzione morale delle strutture anchilo-sate del nostro paese, alla luce degli acca-dimenti di questi ultimi venti anni di se-conda repubblica, sarebbe necessario ungoverno “di salute pubblica”.Impossibile anche perchè in Italia non vi è“personale” adatto alla bisogna.

Il Granduca avrebbe bisognodi essere “manutenzionato”.Il monumento ai Quattro Mori insieme allastatua del Granduca Ferdinando avrebbebisogno di urgente manutenzione se vo-gliamo garantire la sopravvivenza di unadelle poche opere d’arte facenti parte delpatrimonio della nostra cittàIl Comune ha dichiarato di non essere ingrado di garantire interventi organici acausa della cronica indisponibilità finan-ziaria.Ed allora perché non lanciare un messag-gio al buon cuore dei livornesi special-mente a coloro che molto hanno avuto,anche per scelte politiche, che poco o nul-la hanno dato?

Le giuste propostedel prof.GianninoInsieme a tantissimi livornesi, certamenteuna larga fetta della borghesia della città,sono andato ad ascoltare il prof. Oscar Gian-nino nella sala maggiore dei cinema Gran-de. C’è stata grande attenzione e crescen-te entusiasmo.

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Via Aurelia 7 - Tel. 0586/940134Stagno - Livorno

Obiettivo puntato su “Le Terme del Co-rallo”. E’ accaduto al Teatro C di via Ter-reni dove è stata vissuta un’emozionedai tanti che l’affollavano. Perché par-lare delle Terme e della sua storia nonpuò essere indifferente per nessuno.L’evento, ideato e creato da Silvia Me-nicagli e Claudia Perfetto, è stato coin-volgente oltre ogni dire.Grazie a una ric-ca e sapiente progettualità: dalla videoinstallazione al cortometraggio; dai do-cumenti provenienti dall’Archivio dellaCamera di Commercio livornese a quellimessi a disposizione dell’Ordine degliArchitetti di Bologna (Archivi “Mug-gia”); dall’esposizione delle opere diRenzo Bertasi (Galleria “Peccolo”) ai varimonitor dislocati in sala per l’invio difilmati d’epoca.Un piacevole colpo d’occhio: a partiredal foyer, dove sono stati esposti gliscatti fotografici che raccontano le spo-glie delle Terme. Messe a confronto conlo Stabilimento inaugurato nel 1905 dovebuon gusto e armonia regnavano sovra-ni. Della sua storia ha parlato Silvia Me-nicagli : dalla crisi economica che inve-sti Livorno negli anni successivi all’Uni-tà d’Italia, alla ricerca di uno sviluppoindustriale che ne sollevasse le sorti.Quello termale raggiunse lo scopo. E ful’avverarsi di un sogno. Che portaval’imprimatur del comm. Zaverio Audisio(pres. Società genovese) e dell’ing. An-gelo Badaloni. Dal largo cancello di ac-cesso che immetteva in un bel piazzalefiorito, passarono personaggi famosi,abbagliati dall’eleganza delle architet-

ture Liberty, dai mosaici veneziani chericoprivano i pavimenti del salone, dallemaioliche policrome che l’arricchivano,dagli affreschi murali di grande effettovisivo.“Un viaggio virtuale all’interno delleTerme restaurate” (di Robi Morreale), haconsentito di godere di tanta passatabellezza. Per tornare poi all’oggi e al suodegrado. Dopo 110 anni, in piena crisieconomica, su cosa puntare? Una rispo-sta, assai dettagliata, è venuta da duegiovani architette, Giovanna Bracone eBenedetta Colombo (Università di Ge-nova) che, dopo un’accurata analisi dellostato di conservazione delle Terme, han-no presentato progetti e proposte. In-tanto, la messa in sicurezza dello Stabili-mento, con gli interventi di recupero piùurgenti (dagli elementi in fase di staccoalle coperture a rischio; dalle lesioni delloscalone e della loggia agli infissi man-canti o pericolanti). Poi, la parola d’ordi-ne: “rifunzionalizzare” le Terme: “Occor-re inserirle all’interno di un circuito turi-stico perché possano diventare il puntodi partenza di percorsi tematici rivolti aituristi (e la vicina stazione ferroviaria puòagevolare il tutto)”.Altro tema: il cavalcaferrovia. “Visto cheun sottopassaggio sarebbe troppo co-stoso, si potrebbe sfruttare la viabilitàgià esistente, usando via Foscolo e viadelle Sorgenti, un’alternativa poco co-stosa e realizzabile in tempi brevi”. Infi-ne, un problema: la raccolta fondi. Su cuisi è detto d’accordo con le due progetti-ste l’architetto Riccardo Lorenzi (Soprin-tendenza Pisa-Livorno) che propone di“aggregare le persone verso un’opera-zione che va nell’interesse comune”.E qui entra in gioco il sistema d’informa-zione: “Perché non mandare in giro per ilmondo le immagini degli edifici toscanidegradati, tra cui il Corallo?” Con un sitointernet, già in progetto presso l’Univer-sità di Pisa , si può tentare l’avventura,sperando che qualcuno voglia investirein uno di essi. E “non importa se si fa-cesse vivo un cinese o un russo: piutto-sto di vederlo crollare, mi andrebbe benechiunque”. Ma naturalmente “bisogna

prima ritrovare una destinazione d’usoche sia vera”.“Le Terme sono l’immagine della città eappartengono a tutti i livornesi”, ha in-sistito Lorenzi, per cui “ormai siamo afine corsa” e bisogna trovare insiemeuna soluzione. Anche perché , come hafatto sapere l’assessore Mario Tredici,“la spending review ci impedisce di in-tervenire”.Il dato economico resta, dunque, in pri-mo piano. Lo ha anche sottolineato Da-niela Bartalucci (presidente Circoscrizio-ne 1) che ha insistito su “recupero e riu-so”. Il primo è già in atto per bloccare ildegrado: si tratta della riconquista delverde alle spalle del Corallo dove si po-trà accedere. Il che pone già un proble-ma: e la sorveglianza? Da ultimo, una sor-presa. In un filmato dell’Istituto Luce(1926) proiettato in sala, tra un via vai dipersone che si aggirano per le Terme, sinota la figuretta bianca di una bambina.Si tratta di Lietta Corsi Puccini, figliadell’ultimo direttore dello stabilimentotermale. Presente in sala, ha raccontatodi sé e della sua piacevole infanzia alCorallo, quando ha avuto occasione diconoscere tante celebrità provenienti dalmondo dell’arte, dello sport, del cine-ma…Ultima chicca: la possibilità di assapo-rare una cena tratta da un menù dell’ 8giugno 1908, consumata nel salone-risto-rante termale. Mani curiose l’hanno ripe-scato tra le vecchie carte di un mercati-no. Così il passato si è fatto presente:insieme alla musica d’epoca che ha cari-cato l’evento di piacevoli suggestioni.

Terme del Corallo:a quando il recupero?

di Marisa Speranza

Se ne è parlato di recente al Teatro C di fronte ad un pubblico interessato e numeroso

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 11Cultura

(Luca Lischi) - A tavola con i pro-dotti del proprio territorio. Unevento da non perdere la rasse-gna Park Food promossa dalla Pro-vincia di Livorno con Provincia diLivorno Sviluppo. 24 ristoranti (Li-guria, Toscana e Sardegna) chepropongono piatti che valorizzanole ricchezze culturali dei parchi e i

Prodottidi qualitàin tavola

Alla rassegna Park Food che proseguirà fino a domenica 3 marzo

Per gli amantidella buona esana cucina larassegna rap-presenta unaghiotta occa-sione da nonperdere.Tutti sarannoveri protagoni-sti: anche chiparteciperà aimomenti con-viviali avrà lapossibilità didire la sua e diconfrontars icon i produtto-ri e ristoratori e

stronomica afferma l’Assessore al-l’Agricoltura Paolo Pacini “incre-menta la valorizzazione del com-parto agricolo e della pesca e aiu-ta i ristoratori a ricercare con piùinteresse quei prodotti di qualitàe di eccellenza che caratterizza-no il nostro territorio e che lo ren-dono sempre più apprezzato e co-nosciuto al vasto pubblico”.La ristorazione di qualità, capacedi far risaltare le identità locali, rap-presenta un volano di sviluppo edi crescita sul piano turistico.Basta consultare gli appuntamen-ti in calendario e scegliere. Buonappetito!

naturalmente con la giuria diesperti.Dopo “Vermentino a tavola” e Wine& Food”, questa rassegna enoga-

prodotti di qualità (dal pesce, allacarne, ai formaggi, ai salumi, almiele, all’olio, agli ortaggi e natu-ralmente al vino).

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Politica e-mail: [email protected] Livorno

A proposito della porta di accesso alla città per i turisti

Nei giorni scorsi la stampa ha riportato ilresoconto dell’inizio i lavori della riqualifi-cazione del complesso dei Bottini dell’Olio.Verrà creato un polo museale e la nuovasede della Biblioteca Labronica, associan-do il tutto alla riqualificazione del comples-so. Se poi pensiamo che prima o poi si riu-scirà a completare anche la riapertura delfosso, c’è di che essere soddisfatti.Piazza del Luogo Pio è la porta di accessoalla città per i turisti che arrivano dal mare,oltre che l’ingresso nel gioiello del quartie-re Venezia. Inoltre ospita ben due chiese,una particolarità non comune. E’ quindi ide-ale che chi arriva sia accolto da… cinquepalazzi di sei piani!Si, perché in realtà è questo il vero “recu-pero” di Piazza del Luogo Pio.Non molti lo ricordano, ma nello scorsomandato amministrativo (2004-2009) fu ap-provata una variante (tanto per cambiare)che autorizzava di fatto la realizzazione diun quartiere residenziale al posto della piaz-za. Una nuova Leccia o Scopaia, ma in cen-tro città.Vanamente implorai il mio ex partito di nonvotare un simile scempio. Nulla da fare,maggioranza compatta, la cooperativa Con-sabit ottenne variante e permesso a costru-ire. Il motivo ufficiale per un tale disastro èche “prima della guerra i palazzi c’erano”.A parte che quelli nuovi saranno di foggia

PIAZZA DEL LUOGO PIOdi Cristiano Toncelli

moderna (a pari volume contengono moltipiù appartamenti rispetto a quelli di allo-ra), ed a parte che il progetto prevede pureun parcheggio sotterraneo, questa è la per-fetta nemesi di una città che, incapace diguardare al futuro, riesce solo a trovareispirazione nel suo passato.Dato poi che a Livorno siamo famosi per ilcosiddetto “(ig)nobile interrompimento”che troneggia in mezzo a quella che un tem-po era la bellissima Piazza Grande, perse-

Intitolazioneaula facoltàdi logistica

al Prof.Massimo Paoli

Recupero... con sorpresa!verare, oltre che diabolico, deve esseresembrato naturale.Infine, la ciliegina sulla torta. Quando i pa-lazzi saranno costruiti ed abitati aumente-rà ulteriormente la densità abitativa delquartiere e inevitabilmente si aggraveran-no i problemi di convivenza tra residenti eesercenti dei locali di intrattenimento.Non è difficile prevedere chi dovrà andar-sene. Dopo tutto, quanti ristoranti o pubci sono alla Leccia?

ne Organizzativa presso la Facoltà di Eco-nomia dell’Università di Perugia, nonchéautore di numerosi importanti scritti sulnostro giornale “Il Centro”. Ci auguriamoche l’iniziativa possa quanto prima realiz-zarsi.

(eds) - Concordiamo con la propostadella nostra collaboratrice proprioperché il ruolo di autentico protago-nista e di illuminato provocatore, sem-pre in maniera ecletticamente costrut-tiva del grande compianto amico Mas-simo merita sicuramente un riconosci-mento ufficiale da parte della città diLivorno.Vogliamo pertanto augurarci che que-sta proposta che intende ricordare erendere testimonianza al Grande livor-nese scomparso, venga rapidamente ac-colta.

La nostra collaboratrice Cristina Battagli-ni ha recentemente sollecitato l’assesso-re Giovanna Colombini affinché venga alpiù presto intitolata un’aula della Facoltàdi Logistica situata nel Polo di Villa Leti-zia, alla memoria del Prof. Massimo Paoli,grande esperto di logistica, pensatore ori-ginale ed innovativo, docente di Econo-mia e Management dell’Innovazione e diDinamica della Conoscenza e Innovazio-

Prof. Massimo Paoli

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“La Toscana c’è”con i nostri candidati al Senato:

Roberto LombardiNedo Poli

Luigi Della PinaFiorella Dolfi

Dai valore alle personeAl Senato dai fiducia alla lista“con Monti per l’Italia”Questa volta puoi cambiareil futuro dei tuoi figli.

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Cari Amici,le pro ssime elezioni saranno moltoimportanti per completare ilrisanamento economico del paese edaprire una fase disviluppo e di crescita,con un progressivo alleggerimentoalleggerimentoalleggerimentoalleggerimentoalleggerimentodella pressione fiscaledella pressione fiscaledella pressione fiscaledella pressione fiscaledella pressione fiscale e più posti diposti diposti diposti diposti dilavorolavorolavorolavorolavoro nel quadro di una nuovapolitica economica europea. L’UDCsostiene su tutti questi temi l’agendaMonti, Il presidente del Consiglio hadifeso con energia i diritti e gli interessidell’Italia in Europa, e ci ha restituitocredibilità e rispetto internazionale.

Vi è però un’altra crisi, in Italia ed inEuropa, che è ancora più grave dellacrisi economica. È una crisi di valori edi identità, è una crisi morale edivisione dell’uomo, come diceBenedetto XVI. È in discussione cosasignifichi essere uomouomouomouomouomo ed essere donnadonnadonnadonnadonna,se i bambini debbano nascere in unafamigliaoinuna provetta, sedebbano avere un

padre ed una madre. È in discussione cosasiano la famiglia ed il matrimoniomatrimoniomatrimoniomatrimoniomatrimonio, cosasiano la libertàlibertàlibertàlibertàlibertà e la pietàpietàpietàpietàpietà. È Libertà e pietàliberarsi della fatica di offrire ai malati o aidisabili una compagnia ed un sostegnofacendoli morire?

Ha detto giustamente il Presidente Montiche la sua coalizione nasce sui temidell’emergenza economica; l’emergenzaeducativa e morale, ancora più importantedi quella economica, ricade piuttosto nellacompetenza delle forze politiche eparlamentari. Su questo terreno l’UDCintende assumere per il futuro, come hasempre fatto in tutta la sua storia, perintero le sue responsabilità. Abbiamo unalinea politica chiara e senza equivoci suitemi della difesa della vita dalconcepimento fino al suo termine naturale,della difesa della famiglia, società naturalefondata sul matrimonio e formata da unuomo e da una donna insieme con i lorofigli, della libertà di educazione. Siamol’unica forza politica che si spenda senzaesitazioni, senza se e senza ma, su questafondamentale battaglia antropologica e

culturale. Per questo riteniamo diPer questo riteniamo diPer questo riteniamo diPer questo riteniamo diPer questo riteniamo diavere il dovere di dire a chi ha aavere il dovere di dire a chi ha aavere il dovere di dire a chi ha aavere il dovere di dire a chi ha aavere il dovere di dire a chi ha acuore questi valori, che il modocuore questi valori, che il modocuore questi valori, che il modocuore questi valori, che il modocuore questi valori, che il modomigliore di rafforzarli, garantirli emigliore di rafforzarli, garantirli emigliore di rafforzarli, garantirli emigliore di rafforzarli, garantirli emigliore di rafforzarli, garantirli esostenerli, è rafforzare con il lorosostenerli, è rafforzare con il lorosostenerli, è rafforzare con il lorosostenerli, è rafforzare con il lorosostenerli, è rafforzare con il lorovoto l’UDC.voto l’UDC.voto l’UDC.voto l’UDC.voto l’UDC.Sappiamo che la forza dell’UDC nonè sufficiente da sola per questabattaglia. Dobbiamo tessere inParlamento una alleanza trasversaledi parlamentari di altre forze politichecomunque sensibili a questi valori.Non mancano infatti in altri partitimolte altre donne e uomini di buonavolontà. Aquesta alleanza trasversaleè però necessario dare una testa ed uncuore e questa testa e questo cuoreper noi è l’Unione di Centro.Per questo sento il dovere di chiederela vostra attenzione ed il vostrosostegno.

Lettera aperta a tutti coloro che hanno a cuorei valori della vita, della famiglia e dell’educazione

Rocco Buttiglione. Pier Ferdinando Casini,Lorenzo Cesa, Paola Binetti,Mario Catania, Gian Luca Galletti,Giorgio GuerriniGiorgio GuerriniGiorgio GuerriniGiorgio GuerriniGiorgio Guerrini, Costanzo Pinti,Ferdinando Adornato, Giampiero D’Alia,Andrea Zambelli

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GIORGIO GUERRINI - BiografiaNatalino Giorgio Gerrini è nato ad Arezzo il 5 luglio 1958. Sposato, con tre figli, dopo il diploma di perito chimico, ha frequentato il corsouniversitario in Scienze Forestali.Imprenditore artigiano nel settore alimentare, Giorgio Gierrini ha avuto da sempre un legame profondo con il territorio e con le professioni:dal ‘94 Consigliere comunale, dal ‘95 Presidente della Commissione attività Produttive. Numerosi gli incarichi in società e consiglid’amministrazione, tra cui, nel 2008 la vicepresidenza della Banca dell’Etruria e del Lazio e - dopo il suo ventennale percorso inConfartigianato - dal 2004 al 2012 la Presidenza di Confartigianato Imprese Nazionale.Ma Giorgio ha sempre accompagnato l’attività professionale anche con un forte impegno nel sociale e nell’associazionismo, dove è statoprima Educatore Scout Agesci (1976-1990) e, poi Vicepresidente dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (Ucid) di Arezzo.

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Valorealle personeche conosci:concretezzaresponsabilitàe dignità

LUIGI COPPOLASegretario Provinciale UDC Livornocandidato alla Camera dei Deputati

Premiail tuo territorio!

Alla CameraVota UDC!

Al centro ci sei tuwww.udc-italia.it

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 13Livorno

Una bella iniziativa trasversale (si,in questo caso trasversale è bel-lo) così rara in un mondo che,sempre più forzatamente, voglio-no far apparire bipolare e cheprobabilmente corre il rischio diessere interpretata da qualcunocome un atto di distinzione tra“cattolici” e tutti gli altri.Un percorso non facile partito dalConvegno svolto l’anno scorsonella sala del Consiglio Comuna-le con l’intervento del professorFrancesco Belletti (nel riquadro),

presiden-te delF o r u mdelle fa-migl ie edel sin-d a c o ,continua-to dal lacommis-sione po-litica delProgetto

Culturale diocesano e completa-to dalla buona volontà di tanticattolici impegnati nella politicae nel sociale che più volte si sonoritrovati intorno ad un tavolo, conil loro vescovo.Un documento condiviso da con-siglieri comunali e operatori poli-tici di ogni colore che, al di la del-la loro collocazione, hanno privi-legiato l’attenzione al bene comu-ne ed al servizio dell’uomo nellatradizione del grande insegna-mento della dottrina sociale del-la Chiesa Cattolica.Il documento diviso in quattropunti (consultabile sul sito dellaDiocesi) affronta prima il temadella difesa della vita fin dal con-cepimento, sollecitando interven-ti a sostegno alla vita a comin-

ciare dal suo concepimento, nelsuo svilupparsi, e sino alla sua finenaturale. incentivare il coraggio digenerare figli, sostenere i genito-ri nell’affascinante avventura del-l’educazione dei figli.La seconda area d’intervento èindividuata nella promozione disoluzioni abitative, urbanisticheed educative amiche della fami-glia, tali cioè da facilitare lavita,specie delle famiglie numero-se o disagiate, ricorrendo anchealle iniziative di sussidiarietà chenon mancano neppure sul nostroterritorio.La pubblica amministrazione vie-ne anche coinvolta direttamenteal terzo punto che sollecita la mo-dulazione d’imposte tariffe e ret-te in funzione della loro soppor-tabilità da parte delle famiglie etenendo conto del ruolo socialedella famiglia, cercando cioè difavorirne il benessere od almenoriducendone le difficoltà quotidia-ne. Si richiama nell’occasioneanche la possibile introduzionedel “fattore famiglia”.Infine non vengono dimenticata lefamiglie dei migranti, sempre piùnumerose, per le quali, oltre al’ovvia parità dei diritti, viene ri-chiesta una funzione di mediazio-ne culturale per evitare che, perignoranza, finiscano per non go-dere neppure delle pur limitateopportunità esistenti.Il percorso non finisce certamen-te qui, sul piano ecclesiale il gior-no 15 febbraio alle 17,30, nel-

Livorno amica della famigliaPRESENTATO IL DOCUMENTO DELLA DIOCESI

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Periodico mensiledel Circolo Culturale

ora anche on line

di Franco Spugnesi

l’ambito delle iniziative del “meseper vita” presso la sala della Pro-vincia di Livorno ci sarà il conve-gno “Quale famiglia oggi” con lapresenza del professor Belardi-nelli dell’università di Bologna.Sul piano politico sembra poi cheaver lavorato bene insieme abbiastimolato molti a pensare possi-bile applicarsi per ricercare so-luzioni “trasversali” anche su al-tri argomenti.

Il professor Belardinelli dell’uni-versità di Bologna sarà a Livornoil prossimo 15 febbraio

Page 18: il Centro Febbraio 2013

Politica e-mail: [email protected] Livorno

di Franco Spugnesi

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I lettori mi consentirannouno strappo alla regola masarebbe immensamenteipocrita se nascondessi lagrande gioia che stiamo vi-vendo io e mia moglie Mar-cella per la nascita di Filip-po, il nostro primo nipote,avvenuta quando, alla no-stra età, non ci speravamoproprio più.La figlia Elisa ed il maritoFabio ci hanno fatto questoeccezionale regalo di cuisiamo felicissimi.

Sabato 19g e n n a i oalle ore17,30 nellachiesa diSan Bene-detto, ilGruppo dilettura delC e n t r oCul turaleG i o r g i oCaproni diL i v o r n o ,presieduto da Gianfranco Cara, suinvito del Parroco della Parrocchia diSan Benedetto in piazza XX Settem-bre, ha letto la Messa laica in poesiadi Bruno Dozzini.Si è trattato di una lettura di ventiseipoesie che si sono ispirate ai vari ritie preghiere della Santa Messa catto-lica accompagnate da una voce reci-tante.

Messa laica in San BenedettoAd opera del gruppo lettura del Circolo Culturale Giorgio Caproni

Tutta la redazione si unisce alla grandegioia del Direttore Enrico Dello Sbar-ba, della Signora Marcella, della puer-pera Elisa e del marito Fabio ai qualirivolgiamo le nostre più vive felicita-zioni.Al piccolo Filippo gli auguri di una vitaricca di successi e serenità.

Sonodivenutononno

di Laura Benvenuti La composizione è opera di BrunoDozzini (Perugia 24.12.1920 –19.9.2008), poeta e scrittore, attentoall’uomo e alle sue manifestazioni,voce di spicco del panorama liricocontemporaneo.Nel 1963 è risultato vincitore del Pre-mio Mariano bandito dal Santuario diMontenero.L’interpretazione, grazie anche ai con-cetti espressi, ha coinvolto emotiva-mente i lettori e i presenti. Il Parrocoha avuto parole di compiacimento peri lettori e di apprezzamento per i con-tenuti delle poesie.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 15Rosignano

Puntare sulle eccellenzeper il futuro del comprensorio

L’assessore provinciale per agricoltura e turismo Paolo Pacini ha tenuto l’annunciutaconferenza al Caffè Ginori di Castiglioncello organizzata dal circolo Il Centro

Questa grave crisi senza rego-le può essere contenuta ed in-sieme iniziare il tempo della ri-presa attraverso la significati-va valorizzazione delle eccel-lenze che consentirebbe la na-scita di un nuovo modello di svi-luppo nel nostro territorio.Mettere insieme “le eccellen-ze” provenienti dal settore del-l’agricoltura (in particolare nelsettore vinicolo ed oleario), daquello della nautica, del turi-smo e dell’artigianato avanza-to possono consentire una ri-presa certa in grado di scon-figgere questa crisi che, oltre-ché essere finanziaria rischia didivenire anche di natura de-pressiva.Questa la sostanza dell’orga-nico intervento di Paolo Pa-c i n i a c u i h a f a t t o s e g u i t oq u e l l o d e l v i c e s i n d a c o d e lcomune di Rosignano Marit-t imo Danie le Donat i che haassicurato come la giunta ro-signanese si sia posta, comeimpor tante punto d i a r r i vo ,una intensa r ipresa negli in-terventi strutturali, in partico-la re , ne l l a zona indus t r i a ledel le Morel l ine che sarannoa d e g u a t a m e n t e a t t r e z z a t enel campo dei servizi con ri-fer imento al la “banda larga”per faci l i tare lo svolgimentodel le att iv i ta del le tante im-

A seguito dell’assemblea dei soci del Club tenutoasi nel mese di novembre 2012si è insediato, nei giorni scorsi, il nuovo consiglio direttivo che resterà in caricoper l’anno in corso, ed è così composto:

prese qualif icate che insisto-no in quell’area.Assente per influenza stagiona-le Francescalberto De Bari -consigliere della lista Il Cambio- ha inviato un contributo scrit-to nel quale individua l’esigen-za che “l’eccellenza” implica ilcambiamento che è anche su-peramento e messa in discus-sione dell’esistente.De Bari si è posto il problemase il nostro territorio sia dispo-nibile ad accettare ciò che puòincidere su equi l ibr i socia l i ,economici, politici consolidati etutto sommato “tranquillo”.Ha ricordato il compianto prof.Massimo Paoli che tentava discuotere questa provincia “bel-la e addormentata”.Ampio il dibattito caratterizza-to dagli interventi di ImperiaBenvenuti , Viviano Viviani , i lconsigliere provinciale Giusep-pe Stabile e l’ex sindaco Bep-pe Danesin.Paolo Pacini

Al club La CartaBis della presidenza

al Geom. Enzo Lorenzetti

Presidente: Enzo LorenzettiVice Presidente: Silvio VagnozziSegretario: Fabio BecuzziTesoriere: Roberto TorsellaCerimoniere: Antonio MustiConsiglieri: Paolo Burgalassi e Maria Imperia Benvenuti

In occasione della presentazione, il Presidente ha confermato l’importanza ed ilruolo che il Club svolge nel territorio garantendo, insieme al Consiglio, il prosegui-mento di interessanti iniziative per il prossimo futuro.

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Politica e-mail: [email protected] Cultura

Casale Marittimo è uno splendido paeseche sia trova tra Cecina e Volterra. Un pic-colo centro che si sviluppa tra incantevo-li vicoli e panorami verdeggianti. Piccolodicevamo, ma molto attivo e che basa lapropria storia ed economia tra artigiana-to, agricoltura, enogastronomia e turismoalla cui guida, come sindaco, si trova ilnostro amico Fabrizio Burchianti..Molte infatti, le aziende che si occupanoprincipalmente di questi settori di merca-to. E parlando di storia, non possiamonon parlare della Filarmonica di Casale, el’occasione ce la da la lettura di un agileed interessante volume scritto da Gabrie-le Paolini, pubblicato nel 2008 che ne de-scrive le imprese e la gloria. Un’opera let-teraria che fa vedere uno spaccato dellanostra storia, ma soprattutto di come erala vita nei piccoli centri collinari, negli annisuccessivi all’unità d’Italia.Tra le righe si può notare l’importanza chela musica, in questo caso la banda delpaese, ha costituito per Casale Marittimoe indirettamente anche per i centri vicini.L’anno ufficiale di fondazione della Filar-monica dei “Concordi”, così si chiamava,è il 1 giugno del 1879 grazie all’impulso e

Filarmonica dei Concordi

Casale Marittimoe la sua celebre filarmonicaCasale Marittimoe la sua celebre filarmonica

di Maurizio Piccirillo il supporto delle famiglie più importantidella comunità. L’idea fu ben accetta daparte delle istituzioni che intuirono dasubito il lustro che ne poteva beneficiareil paese e soprattutto, avrebbe tutelato igiovani dall’ozio e dal vizio.Il volume di Paolini, oltre ad essere scrittomolto bene e con precise notizie storiche,rende bene anche nella narrazione dellevicende dandogli un piglio epico ed or-goglioso. Nella descrizione delle vicendedella banda paesana, vengono fuori aned-doti curiosi e gli stati d’animo di un interacomunità che accompagna i musicisti ver-so i concorsi bandistici che li hanno vistigrandi protagonisti. Paolini, parla dei con-certi della Filarmonica a Torino, ben duevolte, e Milano, dove la stessa, ha vintoonorificenze importanti. Le vittorie che igiovani bandisti portarono al piccolo cen-tro di Casale, furono merito di tutta unacomunità. Una sorta di Davide controGolia, se si pensa alle città ed hai centripiù grandi che la Filarmonica in quegli annihanno dovuto affrontare durante i loroconcorsi.Altro aspetto che si evince dalla letturadel volume di Paolini, è il sano e tipicocampanilismo toscano, ed è divertentepensare che già a quei tempi era già radi-cato. Una rivalità costruttiva, comunque,che, ahimé oggi talvolta scade in cose

peggiori.Tornando alla storia della Filarmonica,questi subì un primo duro colpo con loscoppio della prima guerra mondiale e suc-cessivamente con la morte del mitico mae-stro bibbonese di origine Raffaello Cinti,avvenuta nel 1919. Negli anni venti con iconosciuti eventi che ne caratterizzaronoil periodo con icambiamenti ra-dicali storico –politici, si acuiro-no le difficoltàdella Filarmonicache si conclusemestamente uffi-cialmente nel1931. Una granbella e appassio-nante storia,dunque, quellaraccontata da Pa-olini, che si è materializzata tra l’800 e il900, e che fa vedere come l’arte, in questocaso la musica, può far crescere una co-munità e al contempo, fa rammentare l’im-portanza di mantenere le nostre tradizioni,fondamentali per vedere cosa eravamo,cosa siamo e cosa potremmo ancora fareper migliorare il bene comune anche e so-prattutto nei piccoli ma sempre vivaci cen-tri come quello di Casale Marittimo.

Particolare tratto dal li-bro di Gabriele Paolini.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 17Cultura

Prosegue con successo all’aeroporto G.Galilei il ciclo di caffè letterari “Un libroal volo “, organizzato da SAT Società Ae-roporto Toscano Galileo Galilei in colla-borazione con “Pacini Editore” ed “Arte-misia libri&book”.La manifestazione si propone come puntod’incontro con scrittori toscani del pano-rama letterario nazionale che, per l’occa-sione, presenteranno le loro opere agliappassionati.Durante gli incontri, partita già dallo scor-so mese di gennaio , a cadenza settimana-le, sarà possibile conoscere meglio gliscrittori intervenuti ed i loro lavori.Al termine di ogni incontro, i presenti po-tranno degustare specialità e vini della no-stra regione. Per i partecipanti agli eventi,la sosta presso i parcheggi dell’aeroportoGalilei sarà gratuita.

Questi i restanti incontri:

12 febbraio 2013 ore 17.30Giallo e mistero si fondono ne “Gli sche-letri nell’armadio”, ultima fatica lettera-

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ria di Francesco Recami. Un’occasione perincontrare il pluripremiato autore di operequali “Il ragazzo che leggeva Maigret”(vincitore del premio Scrittore Toscano2009) e “Prenditi cura di me” (Finalista alPremio Strega 20IO).Moderatore: Chiara Cini.Degustazione offerta da: Servair Airchef.

19 febbraio 2013 ore 17.30Giuseppe Meucci, già noto per i suoi la-vori dedicati a Boccadamo e Porta a Mare,questa volta si concentra su Tirrenia e Ca-lambrone: “Storia illustrata di Pisa almare. Marina, Tirrenia, Calambrone” rac-conta ed illustra una storia di appena mezzosecolo, ma densa di eventi, aneddoti e perso-naggi.Moderatore: Mariachiara De Neri.Degustazione offerta da: La bottega delparco.

26 febbraio 2013 ore 17.30Dopo il successo di “Versilia Rock City“, Fabio Genovesi presenta il suo libro“Esche Vive”. Apprezzato da lettori di tuttele età, il romanzo ha la capacità di far im-medesimare il lettore nelle storie dei pro-tagonisti che si trovano ad affrontare vi-cende divertenti ed allo stesso tempoamare, nel passaggio dell’adolescenza al-l’età adulta.Moderatore: Francesco Ippolito.Degustazione offerta da: Colline Tosca-ne.

Altri tre incontriper il ciclodi caffè letterari‘Un libro al volo’

Prosegue con successo l’iniziativa culturale all’aeroporto Galileo GalileiProsegue con successo l’iniziativa culturale all’aeroporto Galileo GalileiProsegue con successo l’iniziativa culturale all’aeroporto Galileo GalileiProsegue con successo l’iniziativa culturale all’aeroporto Galileo GalileiProsegue con successo l’iniziativa culturale all’aeroporto Galileo Galilei

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Politica e-mail: [email protected] Cultura

di Matteo Pieracci

INGMAR BERGMAN

Le risposte della vitacercate attraverso il cinema

Un bambino svedese, cresciu-to con una rigida educazionereligiosa, a cui il padre non negòcome regalo un proiettore a solidodici anni. Questo può aiutarea capire come sia cresciuto Ing-mar Bergman, uno dei più famo-si maestri del cinema.La venerazione di registi comeTruffaut ed Allen per Bergman,spiega come l’artista svedesepossa essere considerato l’an-tesignano di un certo modo dipensare al cinema.Le pellicole bergmaniane a li-vello d’intensità assurgono ai li-velli di pièces teatrali. Sono glielementi come la recitazione at-toriale, le scenografie e le sce-neggiature, i punti di forza diuno stile cinematografico chepossiede l’emotività del teatro.La continua ricerca di Dio, si

pone in connubio con gli inter-rogativi legati all’esistenza uma-na e ne sono l’esempio capola-vori come “Il settimo sigillo”,“Come in uno specchio” e “Il si-lenzio”.“Il settimo sigillo” (1957), consi-derato un capolavoro assoluto intermini di regia e di sceneggia-tura, affronta non solo il temadella morte come materiale tra-passo dalla vita stessa all’aldi-là, ma bensì si concentra soprat-tutto sul rapporto uomo-Dio. Ilprotagonista, il cavaliere Anto-nius Block, duella con la Mortein una storica partita a scacchiin cui emerge il timore razional-mente umano per la fine dellavita. E’ dunque una mancanza difede avere paura della morte? E’stato questo probabilmente,l’interrogativo centrale del filmche il regista pone agli spetta-tori.Nel 1957, esce un altro grandesuccesso intitolato “Il posto dellefragole”, un’accurata e pacatariflessione sulla vita, in cui la tra-

ma è secondaria rispetto ai va-lori e alle riflessioni raccolte nel-la pellicola. E’ il tempo il veroprotagonista. Il tempo che viag-gia parallelo ai ricordi del prof.Isak Borg durante il tragitto perLund.Il posto delle fragole del titolo,è quel luogo dove riaffiorano i ri-cordi, ed in questo caso moltodi più di una semplice metafo-ra. Ne “La fontana della vergi-ne” (1960) risalta il gioco di luciin cui il bianco ed il chiarore in-dicano la bellezza pura e vergi-ne della protagonista, mentre icolori scuri sono ad immaginedel male, in questo caso rap-presentato dai tre briganti vio-lentatori.La vendetta umana del padredella giovane uccisa sostituiscel’assente vendetta divina di Dio,che osserva il Bene ed il Malema non interviene. Bergman nondà sentenze, s i interroga epone interrogativi più grandidell’uomo, della vita e dellafede.

Ingmar Bergman, un grande regista

La locandina de Il settimo sigillo.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Cultura 19

Roméo et Juliette: spettacolo di livellodi Giorgio Spugnesi

Al Teatro Goldoni per la Stagione di Danza

Continua al Teatro Goldoni l’appunta-mento con la danza. Dopo l’apertura distagione con il celeberrimo Schiaccia-noci su musiche di Chaikowsky, pre-sentato dal Balletto di Mosca, è andatoin scena, mercoledì 15 gennaio, l’alle-stimento di Roméo et Juliette della com-pagnia di danza Malandain Ballet diBiarritz.Un’altra storia conosciuta, danzata sul-le note di Hector Berlioz, forse menocelebri di quelle di Prokofiev ma altret-tanto suggestive: una sorta di grandesinfonia drammatica per soli, coro e or-chestra dal forte senso teatrale e sce-nico.L’allestimento di Thierry Malandain erabasato su coreografie moderne ma pie-ne di eleganza, nelle quali la bellezza el’armonia del gesto costituivano la basedell’espressività e il supporto al dipa-narsi della celebre storia dei due aman-ti veronesi. La vicenda è stata infatti pre-

sentata nella sua forma classica ma inuna interpretazione molto particolarenella quale non erano presenti perso-naggi protagonisti ma ogni coppia di bal-lerini era chiamata ad interpretare ognivolta Romeo e Giulietta come se la storiasi ripetesse e si amplificasse a dismi-sura. Questo gioco di rimandi e ripeti-zioni era supportato anche dalla sce-nografia, dominata da un certo numerodi grossi bauli metallici che, combinan-dosi tra loro spostati dai ballerini, de-cretavano gli spazi scenici e dell’azio-ne, riflettendo la luce e facendo compa-rire, alla bisogna, i costumi, semplicied essenziali ma molto evocativi, indos-sati dai ballerini.Il balletto si aperto con una sorta di evo-cazione di tutti i ballerini, abbandonatiin quel momento sui propri bauli, unachiamata all’azione, al racconto. Da lìha cominciato a dipanarsi la storia: icontrasti tra Capuleti e Montecchi, lascena del ballo seguita da quella cele-berrima del balcone, il sogno di Mercu-zio, la sua uccisione da parte di Tebal-

do e quella di quest’ultimo da parte diRomeo.A questo punto la storia precipita ed ab-biamo le varie coppie di Giulietta e Ro-meo nella cripta, per la scena finale conla morte dei due protagonisti. Ma la sto-ria non sembra essere finita: ecco cheun ballerino comincia a battere su unbaule ed, a questo suono ritmico e per-cussivo, tutte le coppie si alzano e, di-sponendosi sul fondo del palco, eleva-no braccia e sguardi verso il cielo.L’amore, quello vero, vince sempre e vaoltre la morte.Il pubblico è entusiasta per la bravuratecnica del corpo di ballo, veramentesuperlativo, e per il modo avvincente concui è stata condotta la storia, mai te-dioso o lento nell’azione. Un pubblico,quello del Goldoni, che, ci fa piacerenotare, è molto variegato: molti allievidelle scuole di ballo, molte persone an-ziane ma anche molti giovani e fami-glie. A questo pubblico è stato offertouno spettacolo di altissimo valore cul-turale che può avvicinare alla danzaanche i meno appassionati.

Page 24: il Centro Febbraio 2013

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Page 25: il Centro Febbraio 2013

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 21Cultura

CONFINDUSTRIALIVORNO

SezioneCostruttori Edili

Cugina? Mi puoi presentare un nuovo li-bro che ho edito recentemente? E’ scrittoda una mia amica, giornalista che vive traRoma e Milano, che conosce Tunisi damolti anni, ci ha vissuto in passato ed ognitanto torna per motivi di lavoro e di amici-zie costruite nel tempo. Si chiama comeme, Ilaria, Ilaria Guidantoni, te lo spedi-sco! Purtroppo non potevo per altri im-pegni per il giorno successivo così hochiesto ad un amico scrittore e musicistalivornese, Sergio Consani, di farlo al po-sto mio. E’ stato bravo e sono felice diaver messo in contatto due menti creati-ve come loro, operazione riuscita direi. E’stato così che ho conosciuto questo la-voro letterario che è un pretesto di rac-conto della Tunisi da vedere, fuori le ri-ghe di un turismo di consumo e che inrealtà racconta un popolo che sta cam-biando, che sta traghettandosi verso lademocrazia. Ilaria è una curiosa, parla conla gente, vuole sapere i pensieri dei gio-vani, dei tassisti, delle donne, degli anzia-

ni. Cerca un filo conduttore tra le molte-plici ideologie di partiti nati dopo la rivo-luzione dei gelsomini, da quel grido solle-vatosi dalla piazza: -”Dègage!” (vattene!)contro Ben Ali nella primavera del 2011,come la definisce lei stessa, la traccia diuna “anatomia della transizione”, dalla ri-voluzione alla costi-tuzione di una demo-crazia.Adesso Tunisi è unlaboratorio dove sisperimenta tutto, perla prima volta dopodecenni, liberi. Si faarte, si fa musica rap,si studia, si legge, sicerca una direzione,una nuova identità. Igiovani sono cre-sciuti anestetizzatida un regime che hacreato disinteresseper la politica, essisono stati protago-nisti nella fase di protesta reclamandosopratutto dignità, quindi lavoro; ma nonsono alfabetizzati politicamente. Gli uo-mini che dovrebbero adesso prendere laguida di un popolo nuovo sono cresciutiin un regime di autarchia, non avevanofacoltà di agire, di proporre pertanto ades-so è difficile creare una strategia politica.Si può paragonare ad un uccellino che havissuto 2/3 della sua vita in gabbia e gli siapre improvvisamente la porta, non sadove andare, come procurarsi cibo, comedifendersi. La formazione di una nuovaidentità pertanto inizia adesso e non sipuò pensare che la si raggiunga in tempibrevi, a Tunisi regna il caos, sono staticreati numerosi partiti, le persone dappri-ma esaltate dalla libertà raggiunta adessotemono l’instaurarsi di altre gestioni fon-damentaliste, sono tornate ad essere si-

lenziose, circospette. Nell’ambito dellaprimavera araba, il caso della Tunisia èquello di un paese dove “tutto è impossi-bile ma realizzabile” come ironizzano i ra-gazzi della rivoluzione, rappresenta il pri-mo passo di un lungo ed cammino versoun futuro ancora incerto e da definire. Le

sorti dell’intero mondo arabo passerannoobbligatoriamente dal destino di questopiccolo paese maghrebino.Giovedì 24 gennaio scorso, nella libreriaErasmo c’era un bel gruppo di persone,tutte interessate e partecipi alla presenta-zione di questo libro. Alcuni dei presentihanno vissuto a Tunisi e la conoscevanoprima della rivoluzione, hanno condotto ilpomeriggio con l’autrice, insieme alle loroesperienze ed a quelle di Ilaria abbiamoaperto gli occhi su di una realtà nuova checambierà anche i rapporti con i vicini geo-grafici, quindi anche con noi italiani, inuna apertura completa, ci auguriamo, anuovi rapporti nel nome della democrazia.

Presentato il libro su Tunisi, viaggio in una società che cambia.

Chiacchiere, datteri e thèdi Silvia Menicagli

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Page 26: il Centro Febbraio 2013

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Il Centro è in distribuizioneanche presso le seguenti punti:

a LIVORNOa LIVORNOa LIVORNOa LIVORNOa LIVORNO:::::Libreria Nino Belforte, Libreria Nino Belforte, Libreria Nino Belforte, Libreria Nino Belforte, Libreria Nino Belforte, Via dellaMadonna; Libreria Edizioni Pao-Libreria Edizioni Pao-Libreria Edizioni Pao-Libreria Edizioni Pao-Libreria Edizioni Pao-line, line, line, line, line, Via Indipendenza; Libreria Libreria Libreria Libreria LibreriaGaia Scienza, Gaia Scienza, Gaia Scienza, Gaia Scienza, Gaia Scienza, Via di Franco; Edi- Edi- Edi- Edi- Edi-cola Nellicola Nellicola Nellicola Nellicola Nelli (piazza Cavour 39); Edi-Edi-Edi-Edi-Edi-cola Pcola Pcola Pcola Pcola P.zza Grande.zza Grande.zza Grande.zza Grande.zza Grande (lato FarmaciaOspedale), Edicola BianchiEdicola BianchiEdicola BianchiEdicola BianchiEdicola Bianchi (viadel Porticciolo, di fronte CameraCommercio); Edicola Attias Edicola Attias Edicola Attias Edicola Attias Edicola Attias (cor-so Amedeo); Edicola piazza Mat-Edicola piazza Mat-Edicola piazza Mat-Edicola piazza Mat-Edicola piazza Mat-teottiteottiteottiteottiteotti; Edicola FabbricottiEdicola FabbricottiEdicola FabbricottiEdicola FabbricottiEdicola Fabbricotti (piaz-za A. Moro); Edicola Paolini (Ba-Edicola Paolini (Ba-Edicola Paolini (Ba-Edicola Paolini (Ba-Edicola Paolini (Ba-racchina Bianca)racchina Bianca)racchina Bianca)racchina Bianca)racchina Bianca) (piazza S. Ja-copo); Edicola c/o Bar Oasi Edicola c/o Bar Oasi Edicola c/o Bar Oasi Edicola c/o Bar Oasi Edicola c/o Bar Oasi (Ar-denza Mare); Edicola Barcellona Edicola Barcellona Edicola Barcellona Edicola Barcellona Edicola Barcellona(via Goito); Edicola Borghi Edicola Borghi Edicola Borghi Edicola Borghi Edicola Borghi (Cor-so Amedeo, angolo via dell’Origi-ne); Tintoria RossiTintoria RossiTintoria RossiTintoria RossiTintoria Rossi (corso Mazzi-ni), Chico SasChico SasChico SasChico SasChico Sas (via C.Puini 9).

a CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLO:::::EdEdEdEdEdicola Rossi icola Rossi icola Rossi icola Rossi icola Rossi (Piazza della Vitto-ria); Edicola TEdicola TEdicola TEdicola TEdicola Tognotti, ognotti, ognotti, ognotti, ognotti, StazioneFerroviaria.

a ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOLVVVVVAAAAAYYYYY:::::Edicola Giovannoni Edicola Giovannoni Edicola Giovannoni Edicola Giovannoni Edicola Giovannoni (via Allende);Edicola VEdicola VEdicola VEdicola VEdicola Vallinialliniallinialliniallini (via O. Chiesa);

a ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMO:::::Edicola “Il Punto”Edicola “Il Punto”Edicola “Il Punto”Edicola “Il Punto”Edicola “Il Punto” (via A. Gram-sci).

Il significato delle fiaba al femminileAlla Fidapa si è approfondito in modo originale

di Laura Conforti Benvenuti

La sezione di Livorno della Fi-dapa ha iniziato l’anno nuovocon l’intento di valorizzare lacompetenza delle socie. Il 18gennaio scorso, nella sala dellaCircoscrizione 4, si è tenutaun’interessante iniziativa sultema del la f iaba dal t i to lo“Viaggio fiabesco intorno al fem-minile”. L’argomento è stato svi-scerato e analizzato in due di-versi aspetti: la fiaba come let-tura dell’anima femminile e lafiaba come strumento di comu-

nicazione al femminile.Nell’intervento introduttivo lapresidente della Fidapa Mar-gherita Mazzelli ha spiegatoche ha voluto dare un taglio di-verso alla solita storia delle fia-be e delle favole di cui tanto siè sentito parlare, quindi ben vo-lentieri ha accolto la propostadelle socie Elisabetta Diadori eOriana Rossi che hanno presen-tato i loro studi e le loro ricer-che sulla materia dal punto divista psicologico e di comunica-zione.E’ stata letta la fiaba “Pelle difoca, pelle d’anima”. Questa fia-ba, che fa parte del libro “Don-ne che corrono con ilupi” di Clarissa Pinkola Estes,illustra la correlazione del sim-bolismo tra l’animale (foca) e ladonna.La psicologa Elisabetta Diadoriha commentato, rappresentan-do tutta la sua forza, questa fia-ba che affonda le sue radici nel-le innumerevoli leggende che findall’antichità fioriscono nei pa-esi del Nord e che hanno comeprotagonista la donna-foca, ov-vero una foca che, liberatasi del-la spessa pelle, si trasforma inuna donna. Propr io la pel ledi foca che racchiude il corpodel la donna s imboleggial’anima del femminile.

La seconda relazione, a cura diOriana Rossi, medico del lavo-ro, è partita dalla constatazio-ne che le favole sono un fortis-simo strumento di comunicazio-ne anche nei contesti lavorati-vi. Il messaggio della consape-volezza del proprio ruolo di don-ne lavoratrici attive nel disegna-re e progettare la sicurezza e lasalute nel posto di lavoro, puòessere veicolato con ottimi risul-tati attraverso il simbolismo del-le favole.Da una parte le fiabe tradizio-nali (La bella addormentata delbosco, Pinocchio, Biancaneveetc.) possono essere lette da unpunto di vista prevenzionistico(cosa era possibile fare per evi-tare di bucarsi con il fuso, dibruciarsi i piedi, di mangiare lamela avvelenata etc?), ma dal-l’altra, la creatività, la fantasiae l’immaginazione insite nelloscrivere una fiaba da parte del-le lavoratrici possono essere unmodo per riflettere liberamentesui propri contesti lavorativi siain chiave ironica che più aper-tamente conflittuale. Anche dauna favola si può partire per mi-gliorare la realtà.Il pubblico, numeroso, ha ap-prezzato le relazioni e parteci-pato attivamente alla discussio-ne stimolata dai temi trattati.

Una fase del dibattito “Viaggio fiabesco intorno al femminile” alla Circoscrizione 4.

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appuntamenti

STAGIONE TEATRALE 2013CASTIGLIONCELLO -

Castello Pasquini - TensostrutturaInformazioni e prenotazioni:

tel. 0586.754202/759021 - www.armunia.eu

10 febbraio 2013ALICEALICEALICEALICEALICESamsara Live TSamsara Live TSamsara Live TSamsara Live TSamsara Live Tourourourourour

Stagione 2012/2013Teatro Goldoni e Goldonetta

Giovedì 14 - Venerdì 15QUESTI FQUESTI FQUESTI FQUESTI FQUESTI FANTANTANTANTANTASMIASMIASMIASMIASMIdi Eduardo De Filippocon Carlo Giuffrèregia Carlo Giuffrè

Martedì 19 (Goldonetta)Da paesi e uomini lontani: una seratadi danza e esotismoMarco Podestà e Vincenzo Maxia pia-noforte a quattro mani

Mercoledì - 20 Giovedì 21PANARIELLOPANARIELLOPANARIELLOPANARIELLOPANARIELLO"In mezz@voi""In mezz@voi""In mezz@voi""In mezz@voi""In mezz@voi"

Giovedì 22 (Goldonetta)MacramèMacramèMacramèMacramèMacramè Quartetto Vocale featuringMassimo Tagliata

Sabato 23 - Domenica 24COLAZIONE DA TIFFCOLAZIONE DA TIFFCOLAZIONE DA TIFFCOLAZIONE DA TIFFCOLAZIONE DA TIFFANYANYANYANYANYdi Truman Capotecon Francesca Inaudi e Lorenzo Laviaregia Piero Maccarinelli

Giovedì 28 febbraioGRIGORY SOKOLOV GRIGORY SOKOLOV GRIGORY SOKOLOV GRIGORY SOKOLOV GRIGORY SOKOLOV pianoforte

STAGIONE ADULTIVenerdì 15 febbraio ore 21.15Teatro Studio KryptonUNO, NESSUNO, CENTO-MILA

Venerdì 1 marzo ore 21.15Ascanio CelestiniDISCORSI ALLA NAZIONEstudio per uno spettacolo presi-denziale

STAGIONE RAGAZZIRECITE POMERIDIANEDomenica 10 febbraio ore16.15Bustric inVARIETE’ DEGLI ANIMALI

Domenica 24 febbraio ore16.15Tanti Cosi ProgettiI TRE PORCELLINI

Domenica 10 marzo ore 16.15Teatro delle Briciole/Sacchi diSabbiaPOP-UP. Un fossile di cartoneanimato

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