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Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro ANNO 64 numero 2 marzo/aprile 10 IL Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona CREMONESE Coltivatore Coldiretti per un’agricoltura e un territorio liberi da Ogm La Pac nel 2010

Il Coltivatore Cremonese n.02/2010

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Il periodico di Coldiretti Cremona

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Page 1: Il Coltivatore Cremonese n.02/2010

Tariffa R.O.C. Poste Italiane SpaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art.1, comma 1, dcb CremonaAutorizzazione Tribunaledi Cremona 25/07/1951n. 33 del Registro

ANNO 64numero 2marzo/aprile 10

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per un’agricoltura e un territorio liberi da Ogm

La Pac nel 2010

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EditorialeSimone SolfanelliDirettore Coldiretti Cremona

Un saluto ed un augurio

ColtivatoreCREMONESEIL

Con questo mio primo intervento sul Coltivatore Cremonese desidero in-nanzi tutto salutare tutti i Soci di Coldiretti Cremona.Assumo l’incarico di Direttore della nostra Organizzazione in un periodo

certamente complesso e difficile per le imprese e per l’agricoltura di questo territorio. Non meno complesso è il momento che sta attraversando la nostra Coldiretti locale che vede sul piano della governance interna un commissa-riamento in atto e sul piano organizzativo un’esigenza forte di innovazione e di ristrutturazione, capace di poter offrire servizi validi, efficienti e graditi alle imprese.Lo scenario è quindi estremamente impegnativo: se ho accettato questa sfida è perché ho intravisto la potenzialità del sistema e del territorio nel trovare in sé le capacità di uscire dall’empasse.Dobbiamo impegnarci tutti nel ritornare ad essere “normali” ed a fare cose “normali”, cose che i Soci capiscano ed apprezzino.Non credo sia necessario elaborare localmente strategie particolarmente sofi-sticate: basta tradurre territorialmente il progetto di Coldiretti che c’è ed è reale. Dichiara un modello di sviluppo capace di remunerare meglio le nostre produzioni mediante il riconoscimento intrinseco del loro reale valore, che passa per l’etichettatura obbligatoria, per la tutela del made in Italy, per un rapporto serio e consolidato con il destinatario finale degli sforzi degli impren-ditori agricoli, il consumatore.Questo progetto, sicuri della sua bontà e validità, siamo pronti a confrontarlo con tutti ma ad una condizione: che chi vuol discutere con noi abbia una pro-pria altrettanto valida idea di sviluppo della nostra agricoltura.Non ci interessa confrontarci con chi di mestiere fa il demolitore, vogliamo confrontarci con chi ha delle idee e vuol costruire.Su questa base di partenza, la normalità cui facevo cenno prima non ha bi-sogno, ripeto, di particolari ingegnerie ma bensì di ritornare alle origini della nostra stessa ragion d’essere e quindi al Socio.Che dovremo incontrare per ascoltare le sue aspirazioni e le sue preoccupazio-ni, per spiegargli le nostre idee ed il nostro pensiero di crescita del sistema e quindi, in buona sostanza, condividere un percorso irto di ostacoli ma foriero di tante buone notizie.A questo Socio dovremo anche essere in grado di offrire innovazione nei servizi che devono essere efficaci, che lo aiutino a far cresce la propria impresa e non solo ad ottemperare alle varie esigenze dettate da questa o da quella legge.Se riusciremo nell’intento i problemi dell’oggi saranno superati con più faci-lità.Da parte mia metto a disposizione l’esperienza accumulata in questi anni, la capacità di lavoro unita ad una giusta dose di umiltà. Mi auguro non sia impossibile trovare compagni di viaggio che, lealmente e serenamente, vo-gliano condividere l’idea di una Coldiretti Cremona più forte, più unita, più “normale”.Se questa mia non rimarrà solo una speranza, significa che un pezzo di strada nella direzione giusta è stata fatta. A presto,

Simone Solfanelli

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Ala Ponzone, 8 - III pianoTel. 0372499811

Direttore responsabileAssuero Zampini

Redattore capoMarta Biondi

Hanno collaborato a questo numeroAldo Bellandi, Francesco Cazzamali, Paola Fraschini, Giacomo Maghenzani Mara Malinverno, Dianella Mariotti Andrea Ragazzini, Pietro ScolariPaolo Soldi, Damiano Talamazzini Ambrogio Toscani, Silvia Trevisi

CopertinaBruno Toscani

Progetto grafico e impaginazioneUP Uggeri Pubblicità Srl

PubblicitàUP Uggeri Pubblicità SrlC.so XX Settembre, 18 - CremonaTel. 0372 20586 - Fax 0372 26610www.uggeripubblicita.it

StampaTipografia PizzorniTariffa R.O.C. Poste Italiane SpaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1 dcb Cremona, Autorizzazione Tribunale di Cremona 25 luglio 1951 n. 33 del RegistroPagamento assolto tramite il versamento della quota associativa

sommariosommario

Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

2/3/4 Editoriali6/7/9 Agricoltura libera da OGM

10 La PAC nel 201011 Agrifidi Lombardia

12 Rottamazione agevolata per trattori13 SISTRI, tracciabilità dei rifiuti

15/16/17/18 Ispezioni sul lavoro e vigilanza20/21 Cereali: uno sguardo al mercato

22 Giovani Impresa23 Fiscale: Modello 73024/25 Patronato Epaca

27 Appuntamenti: Grumello e Pizzighettone28 Lavorare sì, ma in sicurezza

29 Condifesa Cremona30 Festa dell'albero

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A proposito di rappresentanza e rappresentatività

SINDACALE

Anche attraverso questa pagina del Col-tivatore, colgo l’occasione per invitare tutti i Soci di Coldiretti Cremona a ri-leggere l’importante riflessione propo-sta dal Presidente Sergio Marini in tema di rappresentanza e rappresentatività, riportata su Il Punto Coldiretti, il pri-mo giornale online rivolto alle imprese agricole. Ogni tanto – questo è l’invito del Presi-dente Marini – vale la pena di ricordare un po’ di numeri, quelli veri, utili a con-vincerci – ancora di più – che l’onere e l’onore di cambiare le sorti della nostra agricoltura sono tutti nostri, così come tutto nostro deve essere il coraggio per farlo sino in fondo. Coldiretti nel 2009 ha visto aumenta-re a 1.627.608 i propri Associati e an-che la sua rappresentatività in numero

di aziende è cresciuta rispetto all’anno precedente, rafforzando il suo essere maggioranza assoluta nell’agricoltura italiana.A conferma indiretta del nostro posizio-namento è il caso di riportare una serie di parametri che, facendo riferimento esclusivamente a dati ufficiali e certi-ficati dalla Pubblica Amministrazione, non possono subire manipolazione al-cuna (naturalmente si parla dello spac-cato dei soci che rilasciano delega o effettuano domande o iscrizioni nella Pubblica Amministrazione per il tramite delle Organizzazioni, essendo solo que-sta fetta associativa certificabile dal pubblico).Esaminiamo, allora, i pesi della rappre-sentatività di Coldiretti rispetto alle al-tre tre Organizzazioni agricole, Confa-

gricoltura, Cia e Copagri, che emergono, come detto, da fonti pubbliche ovvero Inps, Cciaa, Agea.Tra Coltivatori Diretti e Iap (Imprenditori agricoli professionali) che rilasciano de-lega (fonte Inps 2009) rappresentiamo il 66,24%. Tra gli iscritti per il tramite di Coldiretti nelle Camere di commercio rappresentiamo il 68,11% (ultimo dato Cciaa 2008).In termini di domande Pac presenta-te dal nostro coordinamento Caa Col-diretti, rappresentiamo il 53% (dato Agea 2009), che sviluppa circa il 55% della superficie coltivata a premio Pac,

Eugenio TorchioDelegato Confederale

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SINDACALE

nonché circa il 65% dei capi allevati. Inoltre, rappresentiamo il 66,84% delle giornate di lavoro effettuate dai Colti-vatori Diretti e Iap (dato Inps 2009) e il 53,0% del totale delle giornate lavora-tive effettuate in agricoltura (dato dele-ghe Inps 2009).Ed ancora, è socio di Coldiretti il 40,62% (fonte Inps 2008) dei datori di lavoro che assumono manodopera rilascian-do delega ad Organizzazioni agricole, e siamo, dunque, la prima organizzazione datoriale per numero di imprese. L’unico dato che merita una riflessione è quel-lo delle giornate lavorative effettuate da lavoratori dipendenti che rilasciano delega alle Organizzazioni, dove con il 30,38% siamo secondi. Ma qui, a guar-darci dentro – come ben evidenzia il Presidente Confederale – ci si accorge che, a differenza di chi predica sinda-cato “libero” e condanna gli “intrecci” con la pubblica amministrazione, noi non beneficiamo di quella corposa fetta di giornate lavorative che aziende pub-bliche e assimilate hanno delegato a coloro che si vantano di essere la prima organizzazione datoriale in termini di numero di giornate lavorative.Per completare il quadro dei numeri a livello nazionale, aggiungiamo che al 31 dicembre 2009 le deleghe, certifica-te Inps, rilasciate alla Federpensionati Coldiretti sono 667.473, che posiziona-no la nostra Federpensionati al 1° posto tra i Sindacati dei lavoratori autonomi,

al 1° posto tra i Sindacati agricoli ed al 3° posto tra tutti i Sindacati dei pen-sionati (compresi quelli dei lavoratori dipendenti).Nel 2009 il Patronato Epaca ha svolto il 7,65% del totale delle attività Inps cer-tificate che lo posizionano al 1° posto tra i Patronati dei lavoratori autonomi, al 1° posto tra i Patronati del settore agricolo e al 4° posto tra tutti i Patro-nati di tutti i settori, compresi quelli del lavoro dipendente (in totale sono 27 i Patronati, agricoli e non agricoli, rico-nosciuti).Il Caf Coldiretti ha elaborato oltre 632.000 modelli 730, che lo collocano al 1° posto tra i Caf del settore agricolo e al 7° posto tra i circa 60 Caf, agricoli e non agricoli, riconosciuti in Italia.Il peso crescente di Coldiretti ha de-terminato anche una maggiore rappre-sentanza in seno al Cnel, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, nel quale Coldiretti aumenta da 4 a 5 i propri rappresentanti, ottenendo così la maggioranza assoluta, (alle altre or-ganizzazioni sono toccati: 2 rappresen-tanti alla Cia e 1 ciascuno a Copagri e Confagricoltura, che ne ha perso 1). Naturalmente tutto questo nuovo ri-scontro non ha ancora implementato la nostra rappresentanza di filiera, infatti la nostra cooperazione, i nostri mercati di Campagna Amica, i nostri Consor-zi agrari, il sistema Impresa pesca (che nelle scorse settimane è entrato a pieno

titolo nella Coldiretti) non sono anco-ra conteggiati nei numeri certificati dal pubblico, motivo per cui il nostro peso è destinato a rafforzarsi ulteriormente, e di molto, nei prossimi mesi.Venendo a parlare della Lombardia, re-gione leader nel settore agricolo, basti dire che il sistema Coldiretti conta su oltre 50.000 Soci, rappresentando così, tanto in termini numerici quanto in va-lori di produzione, circa il 70% dell’agri-coltura e del sistema agro-alimentare regionale. Quanto ai numeri della Federazione Pro-vinciale Coldiretti Cremona, parliamo di oltre 5.700 soci, con più di 2500 aziende agricole che, nel complesso, vedono al lavoro in provincia quasi 8000 addet-ti. Nel campo dei servizi alla persona, in primis attraverso il Caf Coldiretti e il Patronato Epaca, la Federazione pro-vinciale ha contatti ogni anno con oltre 12.000 cittadini. Numeri significativi, che vanno rafforzati e valorizzati. E, per chiudere sempre nel segno della riflessione proposta dal Presidente Ma-rini in tema di rappresentanza e rappre-sentatività, vale la pena di sottolineare che c’è poi un altro capitolo, tutto da sviscerare: quello che ci vede legittimati in pieno a essere forza sociale non solo di imprese e territorio, di cibo e di am-biente, ma anche di famiglie, di uomini e donne, che vogliono bene all’Italia e che hanno in testa un preciso modello di vita e un’idea per lo sviluppo.

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www.ilpuntocoldiretti.itLUNEDÌ 29 MARZO 2010 NUMERO 12 - 2010

ILTAR DÀ RAGIONEAI BIETICOLTORI, PARTONO LE VERIFICHE DELMINISTERO

Via alle procedure d'ingresso per80mila stagionali Occorre fare presto poiché dopo la pubblicazione deldecreto occorrerà attendere gli altriadempimenti amministrativi con il rischio concreto che i ritardi mettano in difficoltà l'agricoltura

ECONOMIA

Pac e art. 68, come richiedere i fondi

Pomodoro, import fa crollare i prezzi

Un marchio di qualità per le nocciole

BREVI

L’Europa discute sulle filiere

AMBIENTE

Biologico, chiarezza su rotazione e import

Primi accordi per la gestione rifiuti

PREVIDENZA

Nuovi importi per indennità di maternità

APPROFONDIMENTI

La Pac entra nella strategia Europa 2020

Commissione d'inchiesta su Finbieticola"Fondi distratti a finalità pubbliche"

Coldiretti cresce nellarappresentanza

EUROPA

Anche l'Ue promuove i mercati agricoli

Rete di sicurezza controle speculazioni

PARLAMENTO

Rottamazione trattori,domande dal 6 aprile

ORGANIZZAZIONE

Spunti di riflessione Realtà e pedofilia

FILIERE

Giovani agricoltori, scelta la squadra di Sangiorgio

Niente arance italiane nei succhi di Conserve Italia

www.ilpuntocoldiretti.it Il primo giornale online per le imprese agricole. In tempo reale tutte le informazioni su economia e settori produttivi, fisco, ambiente, lavoro, scadenze, mercati e prezzi, credito e finanziamenti, energia, previdenza, formazione, qualità, meteo, normative, innovazione e ricerca.

Leggilo e stampalo dal sito www.coldiretti.it o chiedilo al tuo Ufficio Zona

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SINDACALE

Coldiretti lavora per la qualità che parte dalla valorizzazione del prodotto agri-colo e dal suo legame con il territorio, è certificata all’origine, è resa traspa-rente al consumatore con un adeguato sistema di etichettatura. Per un made in Italy che ha nell’unicità, nella distinti-vità, il proprio valore aggiunto. Da qui l’impegno ad attuare qualsiasi iniziativa di carattere legislativo o referendario, al fine di mantenere il nostro Paese e la nostra agricoltura liberi da coltivazio-ni transgeniche. E’ questa la sintesi del messaggio ribadito, forte e chiaro, da Nino Andena, Vicepresidente nazionale e Presidente di Coldiretti Lombardia, ed Eugenio Torchio, Direttore di Coldiret-ti Lombardia e Delegato confederale di Coldiretti Cremona, venerdì 5 marzo in sala Maffei, presso la Camera di Com-mercio, alla tavola rotonda dal titolo “Economia agroalimentare sostenibile e

Agricoltura libera da OgmConvegno a Cremona

di qualità. Contro gli OGM per difendere il reddito in agricoltura”. E’ stata un’occasione di confronto sul tema, promossa dalla prima Organiz-zazione degli agricoltori del Paese, fra studiosi, consumatori, rappresentanti del mondo economico, alla presenza di una folta platea.La mattinata si è aperta con le rela-zioni dei ricercatori. Claudio Malagoli, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo/Bra, ha risposto alla domanda “Aspetti agronomici ed economici degli ogm in campo agroalimentare, oppor-tunità o rischio?”, evidenziando il fatto che in materia di ogm nell’agroalimen-tare siamo in presenza di un’incertez-za assoluta: nessuno è attualmente in grado di stabilire i reali effetti sulla salute umana e sull’ambiente degli or-ganismi transgenici. “Una cosa è certa: aumentano i rischi, non mantengono le

promesse, non determinano grandi van-taggi” ha affermato Malagoli, mostran-do – dati alla mano – come le piante ogm non mantengano né le aspettative agronomiche, né quelle economiche, non risolvendo, ad esempio, il proble-ma delle erbe infestanti e non garan-tendo una produzione superiore alle piante convenzionali. Nel suo interven-to Giovanni Monastra, Coordinatore del progetto “OGM in Agricoltura”, ha richiamato l’attenzione sul problema delle micotossine e del mais BT ed ha evidenziato il percorso e le conclusioni del progetto avviato con il supporto del Ministero per le Politiche agricole teso a studiare la compatibilità tra colture transgeniche e sistema agroalimentare italiano. “In campo socioeconomico è stato evidenziato un potenziale impat-to negativo sul sistema agroalimentare italiano – ha sottolineato il relatore –.

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SINDACALE

Gli agricoltori interessati a coltivare gli ogm attualmente in commercio sono una minoranza (18%). La percezione del consumatore italiano è tendenzialmente sfavorevole verso l’impiego dell’ingegne-ria genetica nel settore agroalimentare”. “In campo agronomico – ha proseguito Monastra – la produttività del Mais bt (MON810) è simile a quella del conven-zionale per quanto riguarda la resa di trinciato integrale”. Per evidenti ragioni non è possibile riassumere qui l’intero contenuto delle due approfondite rela-zioni; una sintesi a cura degli stessi re-latori è riportata sul sito www.cremona.coldiretti.it.Molte, qualificate voci hanno portato

il loro contributo ai lavori. Fra queste, Gianluca Pinotti, Assessore provinciale all’Agricoltura e Ambiente (che ha riba-dito la straordinaria valenza del nostro territorio e delle sue produzioni, valenza che non va compromessa sull’onda della frenesia. Da qui l’invito ad attenersi al principio di precauzione, lasciando al-la scienza il compito e il tempo di fare le opportune verifiche), le Associazioni dei Consumatori, (c’erano Adoc, Unione Consumatori, Federconsumatori, Adi-consum), il Circolo Ambiente Scienze, Acli Cremona, Slow Food cremonese.Dai vertici Coldiretti è stata ribadita la forte opposizione agli ogm, una posizio-ne che fonda su ragioni economiche, che

si riassumono in due domande: se nessuno vuole gli ogm nel piat-to (se non c’è un vero mercato), allora perché

produrli? A chi giova, realmente, forzare così tanto la mano sulla questione? In chiusura, la Coldiretti ha ribadito i dieci motivi per essere ogm-free: 1. Mantenere, valorizzare ed esaltare

la varietà dei prodotti agroalimen-tari

2. Difendere il prodotto italiano dall’omologazione e delocalizzazio-ne territoriale

3. Adottare il principio di precauzione: nessuno attualmente è in grado di stabilire i reali effetti sulla salute umana e sull’ambiente

4. Poter scegliere e conoscere tramite un’etichettatura trasparente ciò che si mangia

5. Rispettare la volontà dei cittadini nelle scelte nazionali ed europee

6. Rispettare produttori agricoli, indu-strie agroalimentari e grande distri-buzione che non vogliono l’introdu-zione di organismi transgenici

7. Attuare una ricerca scientifica libera e non di parte

8. Difendere l’economia agricola del nostro Paese

9. Difendere la biodiversità presente nel territorio italiano

10. Difendere l’ambiente in cui da sem-pre viviamo. (m.b.)

Un momento del convegno proposto da Coldiretti in Sala Maffei, presso la Camera di Commercio

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dimenticando ogni identità e sapere, che pensa di poter an-nientare, o meglio appropriarsi di un patrimonio di biodiversità che gli agricoltori hanno, nei millenni, costruito. Sarebbe una sciagura per tutti se questa ricchezza finisse a disposizione dei fatturati di poche aziende con grandi capitali.

MADE IN ITALY

Sicuramente, finora, ai produttori di ogm qualcosa è andato storto. Moratorie, principi di precauzione, rifiuto dei cittadi-ni, chiarezza delle posizioni di Coldiretti, hanno fatto sì che non siano ancora riusciti a conquistare il continente che più avrebbe dato loro soddisfazione: l’Europa. Addirittura, negli ultimi tempi, qui, le superfici coltivate ad ogm si sono ridotte. La massiccia offensiva, sicuramente appoggiata, nel Parla-mento europeo, da politici compiacenti, che ha portato ad autorizzare la patata Amflora e altri tre mais geneticamente modificati, sembra uno degli ultimi attacchi alla diligenza, prima che i piani di penetrazione nei mercati, costati ingenti risorse e che finora non hanno dato i loro frutti, vengano dra-sticamente ridimensionati. Non è certamente positivo il fatto che i rappresentanti eletti a Bruxelles esprimano delle posizio-ni incoerenti rispetto a chi li ha eletti: la stragrande maggio-ranza dei cittadini europei non è d’accordo con l’introduzione di prodotti ogm. C’è da sperare che, come finora in Italia, i governi nazionali trovino il modo di vietarne le coltivazioni. Se questi prodotti sono così buoni, salutistici e soprattutto a buon mercato, perché non se li mangiano e se li sperimentano loro? Se c’è anche solo un minimo rischio, noi rifiutiamoci, andiamo ad acquistare dagli unici che oggi ci possono dare vere garanzie, andiamo presso i mercati di Campagna Amica o presso le nostre aziende che effettuano la vendita diretta, ma-gari andiamoci senza fretta e con la curiosità che ci permette di capire anche tutta la passione ed il lavoro che c’è dietro ad un prodotto ed al territorio che lo esprime. Potremo scoprire che la questione degli ogm non è solo un problema di salute, ma c’e il rischio di appoggiare un sistema di produzione dei nostri alimenti che tutto vuole omologare,

Ogm? No, grazie!Contro l’omologazione e la delocalizzazione,

vale la pena di scoprire tutta la qualità, la bontà e la sicurezza dei prodotti a km zero

Francesco CazzamaliSegretario Terranostra Cremona

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POLITICHE COMUNITARIE

La PAC nel 2010

Entro il giorno 17 maggio 2010 andrà presentata, come ogni anno, la do-manda unica. Si illustrano di seguito le principali novità del 2010, ricordando comunque che gli Uffici di Zona sono a disposizione per ogni ulteriore appro-fondimento.

ANTICIPO PACOPR Lombardia anticiperà a luglio il 70% del contributo dei titoli pagabili. La Regione Lombardia si fa carico degli interessi, che costituiscono aiuto di Sta-to. Gli aiuti di Stato concessi all’azien-da non possono superare (per il triennio 2008-2010) il tetto di 7500 euro (che è in attesa di essere elevato a 15000); per tale motivo i serricoltori che hanno usufruito di carburante agevolato, viste le recenti decisioni prese in sede co-munitaria, nel caso in cui presentino la domanda unica, non possono usufruire del pagamento dell’anticipo.

SUPERFICI ABBINABILI AI TITOLISono ammesse all’abbinamento con i titoli tutte le superfici a seminativo, i prati ed i pascoli permanenti, i vigneti, gli oliveti, gli agrumeti, le superfici in-vestite a bosco ceduo a rotazione rapi-da quali pioppeti, purché con un turno di taglio NON superiore agli 8 anni, e le superfici imboschite, a patto che siano realizzate con il PSR e che abbiano dato diritto al pagamento unico 2008.Non sono invece ammesse all’abbina-mento con i titoli le superfici coltivate a patate, a frutteto, a vivaio (che diven-teranno ammissibili dal 01/01/2011), le superfici forestali e gli usi NON agri-coli.

TITOLI Nel 2010 i titoli verranno ricalcolati:- per l’integrazione delle trattenute

dell’art.69 nel regime di pagamento unico;

Paola FraschiniPolitiche Comunitarie

- per la riduzione del 3,8% del valore titoli (per finanziare l’art.68). La ridu-zione sarà del 10% per i settori ta-bacco e zucchero;

- assegnazione NUOVI titoli per chi ha presentato domanda di estirpo volon-tario vigneti e per chi coltivava grano duro nelle regioni del sud Italia.

ARTICOLO 69: NON ci sono più i con-tributi per mais, soia, ecc., perché il premio accoppiato art.69 viene integra-to nel regime di pagamento unico. E’ però necessario, al fine di evitare de-curtazioni sui pagamenti, che l’azienda rispetti l’alternanza delle colture nel caso in cui abbia richiesto nel 2009 il premio per l’art. 69 avvicendamento.

PREMI ACCOPPIATI: restano in vigore i premi accoppiati delle bietole, po-modoro, pesche, pere, riso, colture pro-teiche, frutta a guscio.

UTILIZZO FANGHI DI DEPURAZIO-NE: le aziende che spandono fanghi sui propri terreni devono dichiararlo al momento della raccolta dati PAC.

MODULAZIONE Per la campagna 2010 il prelievo per la modulazione è pari all’8%.Per gli importi superiori ad euro 300.000 è prevista un’ulteriore riduzio-ne pari al 4%.

ARTICOLO 68: dal 2010 viene conces-so un SOSTEGNO SPECIFICO – ART.68 per il miglioramento delle qualità del-le carni bovine, delle carni ovicaprine, dell’olio d’oliva, del latte, del tabacco, dello zucchero, del ruscus (danae race-mosa per la produzione di fronde reci-se), un contributo per il pagamento dei premi di assicurazioni del raccolto, degli animali e delle piante ed infine è con-cesso un sostegno per l’avvicendamento triennale alle regioni del centro sud.

DOCUMENTAZIONE NECESSARIA PER ACCEDERE AI PREMI ACCOPPIATI E/O ARTICOLO 68 CHE PIU’ INTERESSA-NO LA NOSTRA REALTA’.

Per chi coltiva pomodoro è necessario allegare alla domanda, e quindi conse-gnare al proprio ufficio di zona, copia del contratto o dell’impegno di coltiva-zione.Per chi coltiva barbabietola da zuc-chero è necessario allegare alla do-manda, e quindi consegnare al proprio ufficio di zona copia del contratto di coltivazione, copia delle fatture di ac-quisto semente, unitamente ai cartel-lini ed alle confezioni della semente stessa (AGEA ha infatti introdotto un quantitativo minimo di semente pari a 120.000 semi per ettaro). Per il premio macellazione bovini oc-corre consegnare al proprio CAA la di-chiarazione di adesione al consorzio di etichettatura.Per il premio latte le aziende che effettuano esclusivamente vendite dirette (che quindi non hanno quota consegne) devono dimostrare il rispetto dei parametri previsti dall’art. 68 attra-verso la prova di adesione ad un siste-ma HACCP e di esecuzione delle analisi necessarie; copia delle analisi va conse-gnata al proprio CAA. Per le aziende che hanno quota consegne i dati qualitativi sono resi disponibili dai laboratori che effettuano i controlli per conto dell’ac-quirente.Assicurazioni. Possono accedere al pre-mio le aziende che stipulano polizze as-sicurative per la copertura dei rischi di perdite economiche, causate da avver-sità atmosferiche sulle coltivazioni, epi-zoozie negli allevamenti, malattie delle piante ed infestazioni parassitarie sulle produzioni vegetali, che produco-no perdite superiore al 30% della pro-duzione media annua. Gli imprenditori che intendono avvalersi di tale soste-gno (che è pari al massimo al 65% della spesa per il premio assicurativo) devono esprimere la propria volontà entro il 17 maggio prossimo all’interno della do-manda unica 2010 e successivamente consegnare al proprio CAA copia del contratto di polizza con specificati i ri-schi assicurati e le perdite economiche coperte, e la ricevuta di pagamento del premio assicurativo.

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AGRIFIDI LOMBARDIA

Il finanziamento alle imprese è un tema ricorrente nei dibattiti politico-economi-ci di questi ultimi mesi in quanto la crisi viene percepita, sempre di più, a livello europeo e mondiale.La disponibilità del credito concesso dalle banche ha subito una brusca decelerazio-ne e le imprese fanno sempre più fatica ad ottenere finanziamenti soprattutto a medio e lungo termine. La preoccupazio-ne innescata da una congiuntura difficile contestualmente alla gravissima crisi fi-nanziaria in corso per le aziende agricole si traduce in una forte prudenza operativa e per le banche in una maggiore selettivi-tà del credito. Inoltre sono stati introdotti criteri di rating più restrittivi per giustifi-care il diniego a certe richieste di presti-to. In sostanza è cambiato il modo di fare banca e, di conseguenza, l’erogazione dei finanziamenti alle imprese.La possibilità di accedere alle risorse fi-nanziarie e quindi ottenere credito rap-presenta, anche per gli imprenditori agri-coli, la risorsa principale con cui svilup-pare la loro attività. Tra l’altro le nuove esigenze di ampliamento aziendale, con-testualmente ad un significativo processo di differenziazione produttiva, richiedono sempre di più risorse importanti in un momento nel quale esistono difficoltà og-gettive ad ottenere prestiti. Va comunque precisato che, attraverso la nostra consu-lenza aziendale e le convenzioni sotto-scritte tra Agrifidi Lombardia con i diversi Istituti di credito, riusciamo a sostenere positivamente le nostre aziende.L’utilizzo del business plan, strumento in-trodotto anche dalla Regione per i piani di Sviluppo aziendale, la lettura dei dati aziendali, l’utilizzo di indici di efficienza aziendale consentono di migliorare la propria attività, prendere coscienza dei propri punti di forza così da sfruttarli adeguatamente per prevedere i risultati finali, misurarli ed eventualmente correg-gere periodicamente tali ipotesi.L’investimento può essere una scelta affi-data all’esperienza, ma può essere anche

La consulenzaeconomica-finanziaria

Aldo BellandiSegretario Agrifidi

una previsione fatta con metodo, analisi e probabilità. Siamo, in sostanza, ad una svolta nella cultura d’impresa. In un mer-cato sempre più aperto, in un contesto di competitività crescente con una forte esigenza di innovazione, l’utilizzo di nuovi strumenti economici-finanziari si impone con forza.Ma qual è il rapporto tra l’imprenditore agricolo e il credito? Complesso. La sem-plificazione del regime speciale Iva per gli agricoltori ha provocato un’avversione verso un sistema di contabilità e controllo strategico della gestione aziendale. Que-sta avversione agli strumenti contabili ha determinato un rapporto problema-tico verso le istituzioni bancarie perché la carenza di dati contabili oggettivi e riclassificati ha creato anomalie nelle di-verse tipologie di credito erogate. Quan-do i margini di guadagno erano positivi andava comunque tutto bene anche per operazioni bancarie sbagliate. Oggi che la situazione reddituale delle imprese sovente presenta difficoltà per ragioni di mercato qualcosa è necessario cambiare per operare le giuste scelte.Quali sono i rischi che corre l’impresa e quali gli errori più comuni che commet-tono gli imprenditori agricoli? I rischi che personalmente ho rilevato con una certa frequenza riguardano la tipologia di finanziamento rispetto al grado di sol-vibilità finanziaria, tipologia sovente sug-gerita dalle banche. L’esempio della cam-biale agraria è emblematico su questo. Le cambiali, da strumenti a breve, sono diventate strumenti a medio termine in quanto continuamente rinnovate, anche per comodità delle banche stesse. Adesso che diversi istituti di credito stanno chie-dendo il rientro, cosa succede?! Che rapporto c’è tra il bilancio azienda-le e il credito? Nella nostra esperienza di Agrifidi è fondamentale. Il nostro lavoro parte da una valutazione dell’azienda, che quasi sempre è conosciuta. Una vol-ta raccolti tutti i dati aziendali e bancari predisponiamo lo stato patrimoniale e il

conto economico riclassificato. Successi-vamente, se i conti tornano, facciamo la nostra valutazione di rating. Se gli indici sono a posto procediamo per le operazio-ni di credito.Per le aziende che si interfacciano da sole con il sistema bancario in mancanza di bilancio diventa tutto complesso per am-bo le parti. Questo vuoto, oggi, l’azienda dovrebbe superarlo in quanto i criteri di Basilea 2 sono stati inaspriti ulteriormen-te e senza dati contabili il rischio di non ottenere credito è molto concreto. Con Agrifidi Lombardia analizziamo le imprese, valutiamo economicamente le fattibilità operative, offriamo una consu-lenza rispetto ai prodotti bancari esistenti sul mercato in modo tale da consentire all’imprenditore di operare le scelte più opportune in piena libertà. Agrifidi Lombardia si occupa principal-mente di fornire un sostegno al credito con una controgaranzia alle banche per le aziende che ne hanno bisogno. Ma il nostro lavoro è più articolato: bilanci, consulenza aziendale, business plan, rap-porti con le istituzioni bancarie (abbiamo oltre 20 convenzioni), valutazione degli investimenti, formazione, informazione per promuovere una nuova cultura eco-nomica-finanziaria. Per concludere:L’impresa agricola è coinvolta da un forte cambiamento produttivo, economico, fi-nanziario e di mercato, contesto nel quale risulterà strategica la possibilità di acce-dere alle risorse finanziarie attraverso il miglioramento della propria capacità di analisi economica e finanziaria del bilan-cio aziendale. L’impresa, sia essa agricola che operante in altri settori, deve parti-re dal presupposto che il credito d’ora in avanti sarà erogato con la garanzia di una giusta redditività e solvibilità.Su questo aspetto la consulenza di Agri-fidi è già in piena operatività per il sup-porto ai nuovi finanziamenti e forse non è casuale che le banche stesse richiedano sempre di più la nostra collaborazione.

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INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

Rottamazione agevolata per trattori e rimorchi agricoli

“Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge, su proposta dei Mi-nistri Tremonti, Scajola e Calderoli, che contiene importanti misure di sostegno all’attività produttiva e ai consumi, te-se a migliorare la qualità della vita e dell’ambiente e la sicurezza del lavoro in un’ottica che premia settori ed imprese maggiormente innovativi e che sostiene settori più colpiti di altri dalla congiun-tura economica. Il provvedimento messo a punto dal Consiglio dei Ministri non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Uf-ficiale. Gli incentivi previsti dal decreto-legge sono pari a 300 milioni di euro, finanziati per 200 milioni con entrate fi-scali, per 50 milioni con il Fondo finanza d’impresa e per ulteriori 50 milioni con credito d’imposta. Sono previsti contri-buti al consumo per il 2010, variabili a seconda dei prodotti, che saranno erogati fino ad esaurimento delle somme stan-ziate per ciascun settore (principalmente la mobilità sostenibile, motocicli elettri-ci, abitazioni, elettrodomestici, cucine, macchine agricole, gru, motori per la nautica)". 71 milioni di euro sono stati stanziati per “rimorchi, semirimorchi, macchine per uso agricolo e industriale e gru a torre per l’edilizia” di cui 18 milioni di euro per il rinnovo dei mezzi agricoli.I trattori godranno di uno sconto mas-

Andrea RagazziniUfficio Ambiente simo del 10%, a condizione che anche

il venditore pratichi uno sconto ana-logo.• È previsto l’acquisto di macchine agri-

cole e movimento terra, comprese quelle operatrici, a motore rispondenti alla categoria “Fase IIIA” di cui agli ar-ticoli 57 e 58 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n°285 e successive modi-ficazioni: attrezzature agricole portate, semiportate, attrezzature fisse in so-stituzione di macchine o attrezzature agricole di fabbricazione anteriore al 31/12/1999 della stessa categoria di quelle sostituite, le macchine dovranno essere della stessa tipologia e con po-tenza non superiore del 50% all’ori-ginale rottamato;

• Entro quindici giorni dalla data di consegna del nuovo macchinario, il destinatario del contributo ha l’obbligo di demolire il macchinario sostituito e di provvedere alla sua cancellazio-ne legale per demolizione, fornendo idoneo certificato di rottamazione al concessionario o venditore che dovrà trasmetterlo all’ente erogatore, pena la decadenza del contributo. Per le mac-chine non iscritte ai pubblici registri fa fede la documentazione fiscale del mezzo rottamato.

Gli incentivi saranno operativi dal pros-simo 6 aprile 2010 fino ad esaurimento del budget e comunque non oltre il 31 dicembre 2010.

• Cittadini ed Imprese avranno a dispo-sizione un call center gestito da Poste Italiane per ottenere tutte le informa-zioni pratiche necessarie.

• La procedura comunque partirà dal consumatore che potrà rivolgersi al ri-venditore chiedendo di poter utilizzare l’incentivo;

• Il rivenditore verificherà la capienza dell’incentivo per via telematica o te-lefonica in un tempo fissato e comuni-cherà al consumatore la disponibilità dell’incentivo, che si tradurrà in uno sconto sul prezzo di acquisto (in caso di esaurimento fondi pertanto l’opera-zione non avrà alcun esito).

• Il rivenditore recupererà poi l’incenti-vo presso gli sportelli delle Poste, una procedura che il Governo provvederà a tutelare e a garantire in maniera ade-guata.

Il decreto contiene anche misure di semplificazione che consentono di re-alizzare, senza alcun titolo abilitativo, interventi edilizi di manutenzione ordi-naria e straordinaria, eliminazione di bar-riere architettoniche, opere temporanee di ricerca nel sottosuolo, movimenti di terra pertinenti all’esercizio di attività agricola, serre mobili stagionali, opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, pannelli fotovoltaici e termici.

Per ulteriori informazioni rivolgersi al proprio Ufficio di Zona.

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AMBIENTE

In febbraio 2010 il Ministero dell’Ambiente ha emanato un decreto (DM 17/12/2009) che introduce “un sistema di con-trollo della tracciabilità dei rifiuti” denominato SISTRI che, in attuazione a precedenti disposizioni normative, ha lo scopo di informatizzare la filiera dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi per tutto il territorio nazionale e, solo per la regione Campania, anche per i rifiuti urbani.Il sistema SISTRI introduce alcuni elementi di novità, tra cui segnaliamo la sostituzione degli attuali documenti relativi alla movimentazione dei rifiuti (formulario, registro e MUD) con di-spositivi elettronici che permettono la gestione informatizzata degli adempimenti. Tuttavia, a fronte di modifiche mirate al futuro snellimento del procedimento, il decreto impone alcuni passaggi obbligati necessari a mettere a regime il sistema di accreditamento di tutti i produttori e di tutti i soggetti coin-volti nella filiera della gestione dei rifiuti in genere.Il sistema operativo SISTRI prevede una fase di iscrizione al sistema presso la CCIAA, in atto in questi mesi, secondo un calendario determinato dalle dimensioni (numero dipendenti) dei produttori iniziali di rifiuti pericolosi, con successiva fase di entrata in funzione della parte informatizzata nei prossimi mesi. Le imprese con meno di 50 dipendenti – se produttrici di rifiuti pericolosi – avranno come scadenza per l’iscrizione al SISTRI il prossimo 29 aprile. Tuttavia non tutte le aziende agricole saranno obbligate a tale adempimento: - risultano escluse le imprese agricole con reddito imponi-bile inferiore a 8.000,00 euro,- risultano escluse le imprese agricole con meno di 10 di-pendenti che producono solo rifiuti non pericolosi.Le altre imprese rientrano tra i soggetti obbligati, ma, a seguito

Sistri - Sistema di tracciabilità

dei rifiuti Mara MalinvernoAmbiente e Innovazione

dell’intervento della Coldiretti, il decreto prevede specifiche deroghe all’obbligo di iscrizione al SISTRI, se in presenza di una convenzione con soggetti pubblici e privati gestori del servizio di raccolta o della piattaforma di riferimento, nel cui sistema sono inseriti i dati delle imprese stesse, per i seguenti casi:• le imprese agricole che trasportano e conferiscono i propri

rifiuti (pericolosi e non) in modo occasionale e saltuario con quantitativi non superiori a 30 kg o 30 l al giorno (per mas-simo 3-4 volte anno) presso piattaforme di conferimento autorizzate,

• le imprese agricole che conferiscono i propri rifiuti ad un cir-cuito organizzato di raccolta con soggetti pubblici o privati, aderenti alla convenzione di cui sopra.

Nel rinviare a successivi approfondimenti tramite note in-formative e comunicazioni dirette agli Associati che rien-trano nei soggetti obbligati a tale procedimento (produt-tori iniziali di rifiuti pericolosi eccedenti le piccole quantità di cui sopra), Vi anticipiamo che Coldiretti Cremona sta procedendo alla predisposizione dei necessari atti ammini-strativi (convenzioni) con gli enti competenti e i gestori dei servizi per poter applicare le deroghe sopra illustrate, e in subordine, le operazioni di iscrizione in forma cumulativa presso la CCIAA.Giocoforza ricordare che, pur con l’attivazione del sistema SI-STRI, restano per ora in vigore le procedure note per la ge-stione dei rifiuti aziendali: formulario, tenuta del registro e presentazione MUD fino a che il sistema informatizzato non sarà pienamente operativo. Per ulteriori informazioni si invitano i Soci (produttori di rifiuti pericolosi) a rivolgersi all’Ufficio Ambiente in Sede o al proprio Segretario di Zona, e a prendere visione della nota informativa che verrà distribuita negli Uffici di Zona.

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Il programma del Ministero del Lavoro per il 2010

ISPEZIONI SUL LAVORO ED ATTIVITÀ DI VIGILANZA

A cura di Dianella Mariotti

Ufficio Datori di Lavoro

Inserto da staccare e conservare

Il Ministero del lavoro, nel documento di programmazione dell'attività ispet-tiva del 4 febbraio 2010, ha previsto un incremento dell'8% rispetto all'at-tività del 2009. E' stato così stabilito un quadro di interventi che dovrà interessare, in tutta Italia, oltre 145 mila aziende che saranno sottoposte a controlli ispettivi nell'anno in corso.Il maggior numero dei sopralluoghi è previsto nella regione Puglia con 14.612 aziende da ispezionare, segui-ta subito dopo da Lazio, Lombardia con 13.674, Campania, Toscana e Piemonte, tutte con oltre 10 mila aziende da ispezionare.L'azione ispettiva, secondo la diret-tiva ministeriale, sarà indirizzata

ColtivatoreCREMONESEIL

su specifici fenomeni riguardanti il lavoro nero, la corretta qualificazio-ne dei rapporti di lavoro, la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, l'elu-sione contributiva, il lavoro minorile, la corretta applicazione della disci-plina dei tempi di lavoro, ecc.I settori che saranno sottoposti a particolare attenzione da parte degli ispettori riguardano quelli dell'edilizia e dell'agricoltura, nei quali, secondo i dati statistici, si riscontra una mag-giore concentrazione dei fenomeni sopra indicati.In considerazione della rilevanza prio-ritaria che continua ad avere il con-trasto al lavoro sommerso, proprio per dare maggiore efficacia, sono stati

programmati accessi ispettivi a brevi intervalli temporali finalizzati ad assi-curare l’effetto sorpresa e mirati al riscontro del lavoro nero.Continuerà la vigilanza ed il monito-raggio in materia di lavoro minorile, anche in attuazione del protocollo di intesa del 12 ottobre 2009 siglato tra il Ministero del Lavoro ed il telefono Azzurro.In merito al controllo sulle tipologie contrattuali, sulla scorta di quanto già stabilito con la Direttiva del 18 settembre 2008, è stato ribadito di concentrare gli accertamenti ispettivi soltanto nel caso in cui i contratti stessi non siano stati certificati.In relazione alle differenti realtà economiche presenti sul territorio e dei settori nei quali maggiormente si concentra l`impiego irregolare di lavoratori extracomunitari, sono state esaminate le proposte provenienti dalle Direzioni Regionali del Lavoro e ciascun ufficio individuerà il piano di intervento cui indirizzare l’attività ispettiva.

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LA CIRCOLARE INPS NEL MERITO DELLA VIGILANZA IN AGRICOLTURA PER IL CONTRASTO DEL FENOMENO

DEI FALSI RAPPORTI DI LAVORO E DEL LAVORO NERO

Dianella MariottiPolitiche del Lavoroe Contrattualistica

LINEE DI INDIRIZZO ED INDICAZIONI OPERATIVEL’INPS, con la circolare n. 26 del 16 di-cembre 2009, richiama i principi che do-vranno guidare in futuro tutta l’attività di vigilanza, per limitare in tal modo il contenzioso amministrativo e giuridico, perciò ha ritenuto opportuno fornire al proprio servizio ispettivo ulteriori chiari-menti, in relazione alle diverse casistiche che, in sede di accertamento, potrebbero essere oggetto di difficile valutazione.Confermata peraltro la necessità di sor-vegliare con particolare attenzione il settore dell’agricoltura al fine di evitare che rapporti di lavoro simulati, e quindi solo fittizi, possano determinare eroga-zioni di prestazioni non dovute ed anche omissioni contributive.Inoltre, nel ribadire la validità delle li-nee di indirizzo previste nella circolare 27 del 25 febbraio 2009, cioè che: per poter annullare un rapporto di lavoro è indispensabile avere certezza dell’as-senza di prestazioni lavorative, ora, con la circolare in argomento, sono definiti ancora meglio i criteri da adottare nel-le singole situazioni, come da paragrafi successivi.

Eccedenza di manodopera occupata rispetto

al fabbisogno aziendaleIl d.lgs. 375/93, art. 8, c. 4 dettava una sorta di automatismo del disconosci-mento della prestazione lavorativa, lad-dove questa, a seguito di attente valu-tazioni, fosse stata giudicata in esubero in rapporto al fabbisogno aziendale. Ora, rispetto al passato, il fabbisogno rimane uno strumento di accertamento, se conforme alle seguenti condizioni:- il calcolo del fabbisogno deve essere

slegato da un concetto matematico o comunque da considerazioni di pre-sunzione, strutturate in base alle ta-belle ettaro-colturali;

- tra l’eventuale incongruità accertata e i lavoratori disconosciuti deve esistere una stretta, diretta e non generica re-lazione.

Pertanto, poiché gli accertamenti pre-suntivi e teorici sono difficilmente so-stenibili dall’Istituto in sede giudiziale, ogni annullamento di rapporto di lavoro deve poter essere debitamente motivato, ciò significa che non è possibile adottare criteri univoci ma, nelle varie valutazio-ni, devono essere presi in considerazione ad esempio: i sistemi di lavorazione uti-lizzati, i periodi di esecuzione dei lavori, le consuetudini del luogo, ecc..

Diverso inquadramento aziendale

dal settore agricoltura ad altro settore

L’eventuale diverso inquadramento aziendale accertato in sede ispettiva de-ve poter essere ricondotto a prova certa, debitamente circostanziata sia in fatto che in diritto; non è dunque ammesso indicare motivazioni generiche e non specificamente motivate.Pertanto è necessario che dall’analisi effettuata emerga non il dato negativo del mancato esercizio di attività agrico-la, bensì il fatto positivo del dettaglio dell’attività esercitata, da cui deriva il diverso inquadramento aziendale.

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Aziende e cooperative che assumono

lavoratori addetti a particolari attività

- Attività connesse di servizi - Nel settore agricolo possono essere ricon-dotte al concetto di “attività connesse di servizi” ad un’attività agricola princi-pale: le prestazioni dirette alla fornitura di beni e servizi rese da un imprendi-tore agricolo a favore di soggetti terzi mediante l’utilizzazione prevalente, in-tendendo per tale i termini di tempo di impiego (che nelle lavorazioni interne all’azienda deve essere superiore a più del 50% rispetto al tempo di impiego nell’attività connessa), di attrezzature e risorse dell’azienda, impiegate nell’at-tività agricola esercitata, anche ricom-prendendo la manodopera normalmente occupata in azienda per l’attività prin-cipale. Se gli OTI o gli OTD sono addetti ad at-tività connesse di servizi mantengono la qualifica agricola a tutti gli effetti previdenziali ed assistenziali e pertanto il datore di lavoro versa la contribu-zione come se l’attività fosse prestata nell’ambito dell’attività agricola prin-cipale.

- Inquadramento nel settore agricolo di particolari categorie di operai di-pendenti da impresa non agricola -

In base alla legge n. 92 del 1979 nella valutazione dell’inquadramento del di-pendente che svolge attività di natura agricola, anche se assunto alle dipen-denze di azienda non agricola, è stato capovolto l’orientamento di solito uti-lizzato nei criteri di attribuzione dell’in-quadramento. Infatti, mentre nella generalità dei ca-si il dipendente segue l’inquadramento attribuito alla propria azienda, la valu-tazione del lavoratore agricolo dipen-dente si può invece basare sull’oggetti-va valutazione dell’attività svolta dallo stesso, a poco rilevando la posizione as-sicurativa della sua azienda. Questo per evitare che, a parità di attività svolta, i lavoratori possano risultare inquadrati in settori diversi.La norma, quindi, tende ad identificare il lavoratore agricolo come il soggetto che è addetto a tale attività, anche se la sua azienda è inquadrata in un set-tore diverso.Risulta pertanto fondamentale per l’Istituto chiarire alcuni aspetti che si rivelano essenziali nelle valutazioni di inquadramento fatte.

- Imprese senza terra - Va innanzitut-to precisato che il concetto di “impre-sa senza terra” è privo di riscontro dal punto di vista tecnico-giuridico, è una nozione utilizzata nella prassi ammi-nistrativa per consentire che, anche in caso di mancato possesso del fondo, il

dipendente agricolo possa essere assog-gettato alla contribuzione agricola uni-ficata. La novità della non indispensa-bilità del possesso del fondo introdotta dalla modifica dell’art. 2135 del c.c. è il riferimento al ciclo biologico o una fase dello stesso effettuato su organismi ve-getali o animali (o semi o embrioni).Per quanto sopra esposto, ai fini di un giusto inquadramento di tali lavoratori va tenuto in considerazione che il prin-cipio guida fa riferimento sia all’oggetto della prestazione, sia alla struttura dei ricavi conseguiti dall’azienda.• Se l’oggetto principale dell’attività

aziendale non è di natura agricola e la percentuale dei ricavi derivan-ti dall’attività che la caratterizza ne rappresenta la totalità o comunque la maggioranza, l’azienda è assoggetta-ta a contribuzione agricola solo per i lavoratori operai riconosciuti come tali; per tutti gli altri invece paga la contribuzione corrispondente all’in-quadramento ricevuto.

Esempio classico è quello del com-merciante ortofrutticolo all’ingrosso che acquista la merce per la rivendita direttamente sulla pianta del produt-tore provvedendo anche alla raccolta del frutto: in tale ipotesi, l’attività principale dell’impresa resta com-merciale, ma assoggetta i lavoratori che assume per la raccolta, e soltanto questi, a contribuzione agricola unifi-cata.

• Se l’impresa non agricola opera nell’ambito dei servizi all’agricoltura (da non intendersi quali attività con-nesse), anche per effetto di contratti di appalto, è assoggettata a contri-buzione agricola solo per i lavoratori operai riconosciuti come agricoli.

- Scambio di manodopera - L’art. 2139 c.c. prevede che tra piccoli imprenditori agricoli sia ammesso lo scambio di ma-nodopera o di servizi; per un’adeguata individuazione di questa fattispecie è necessario delineare in modo corretto il concetto di piccolo imprenditore, cioè: i coltivatori diretti ovvero chi esercita l’attività prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della fami-glia.E’ pertanto configurabile uno scambio di manodopera qualora si realizzi: • tra soggetti aventi entrambi la quali-

fica di coltivatori diretti;

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• tra coltivatore diretto e/o gli eventua-li appartenenti al nucleo familiare, se iscritti alla relativa gestione previ-denziale;

• senza un corrispettivo in denaro o na-tura;

• senza che sia effettuato un calcolo di equivalenza né qualitativa, né quan-titativa, tra le prestazioni ricevute e quelle offerte;

• con prestazioni aventi per oggetto esclusiva attività di natura agricola principale o “connessa” che sia.

Verificata l’iscrizione nel nucleo coltiva-tore diretto, il personale ispettivo sarà nella condizione di identificare tra i sog-getti trovati intenti al lavoro in azienda quelli che, ancorchè non dipendenti, vi operino legittimamente in forza della disposizione di cui all’art, 2139 c.c..

Attività successive all’accertamento ispettivo

Seguono dettagliate indicazioni operati-ve per gli Ispettori relativamente:- all’acquisizione, anche a campione, di

dichiarazioni dei lavoratori dipendenti dalle aziende ispezionate,

- alla stesura dei verbali dell’accerta-mento ispettivo.

Criteri di selezioneSaranno sottoposte a verifica priorita-riamente le aziende agricole che posso-no essere ricondotte alle seguenti situa-zioni di irregolarità:- evasione totale dei contributi - dovuta ad occultamento verso l’INPS dell’intera azienda ovvero di parte della monodopera utilizzata (incrocio delle informazioni tra i vari Enti interessati);- denuncia dei rapporti fittizi di la-voro - con particolare riguardo ai sog-getti agricoli che già in passato sono stati coinvolti da questo fenomeno e le aziende i cui consulenti risultano già coinvolti in truffe;- verifica denunce aziendali in fase di iscrizione - accertamenti per le aziende che all’iscrizione dichiarano fabbisogno

di manodopera significativamente su-periore rispetto al fabbisogno presunto e per le aziende che in fase d’iscrizione compilano esclusivamente il quadro P (imprese senza terra);- morosità - qualora la stessa sia con-tinuativa e non occasionale, soprattutto se i dipendenti risultano beneficiare di prestazioni di disoccupazione.

Diffide e denunce penaliLa diffida, per omesso versamento delle quote a carico dei lavoratori, viene ef-fettuata a livello centrale sulla base di un calendario di gestione del credito, ed inoltrata alle singole aziende.La successiva denuncia penale all’Auto-rità giudiziaria viene inoltrata dalle sedi territoriali alle rispettive Procure, decor-so il termine di 90 giorni dalla diffida.

Alla luce di quanto sopra, considerata la delicatezza dell’argomento affron-tato, i signori Datori di Lavoro, dopo una attenta ed approfondita lettura, in caso di dubbi e per ogni eventuale ed ulteriore chiarimento si rendesse necessario, sono invitati a contattare i nostri uffici.

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CEREALI:uno sguardo al mercato

mentre si svolgono le semine

ASSOCIAZIONE REGIONALE PRODUTTORI CEREALI E SEMI OLEOSI DELLA LOMBARDIA

La cerealicoltura, da sempre una delle voci principali dell’agri-coltura cremonese, ha aperto una nuova annata di lavoro. Mentre si stanno svolgendo le prime semine, facciamo il punto della situazione con Arnaldo Freri, Presidente dell’Associazione Produttori Cereali e Semi Oleosi della Lombardia.Presidente Freri, le attuali condizioni meteorologiche possono influenzare la produttività delle colture primaverili?Certamente. Le perduranti piogge invernali e primaverili hanno di fatto impedito il normale lavoro di preparazione dei terreni per le semine. A risentirne maggiormente saranno i bieticolto-ri: solitamente ai primi di marzo venivano seminate le bietole mentre ora, se tutto va bene, si semineranno nella prima decade di aprile. Molte imprese con terreni tenaci stanno disdettando i contratti perché le semine delle bietole slitterebbero ulterior-mente, rendendo, in pratica, antieconomico investire in questa coltura. Le imprese con allevamenti hanno ancora i vasconi pie-ni di liquame e prima di poter spargere i reflui sarà necessario attendere che i campi si asciughino. In questo contesto possia-mo affermare che, essendo le semine del mais, sia da granella sia da trinciato, in ritardo di circa un mese rispetto agli ultimi anni (2009 escluso), le rese a fine campagna ne risentiranno andando a ridurre ulteriormente la redditività aziendale.A proposito di redditività, si registrano dei miglioramenti in queste prime settimane del 2010 in termini di prezzo dei cereali?Purtroppo non solo non si registrano incrementi di prezzo dei principali cereali ma si sta addirittura assistendo ad una lenta ma costante diminuzione dei cereali a paglia come frumen-to tenero ed orzo dovuta all’ingente quantità offerta dai Paesi dell’est europeo a fronte di una domanda interna assai debole. E’ chiaro che questa considerevole offerta di cereali a basso co-sto – e scarsa qualità – influenza negativamente anche il mer-cato del mais. Addirittura il frumento duro è diminuito rispetto alla media dello scorso anno di oltre 40 euro/tonnellata con una quotazione attuale di poco superiore a 150 euro/ton. Il vero problema è che le imprese cerealicole sono strette nella morsa tra quotazioni che sono ritornate ai livelli di oltre trent’anni orsono e costi di produzione in continuo aumento. I prezzi dello scorso anno sono stati mediamente inferiori rispetto a quelli del 2008 di oltre il 30%, tranne che per la soia dove la diminuzione è stata “solamente” del 15%.

Pietro ScolariSegretario Associaz. Regionale Produttori Cereali

PREZZI MEDI CEREALI E SOIA - px in euro/ton -

Prodotto px 2009 px 2008 dif.2009-2008

mais nazionale secco 127,18 189,09 -33%frumento tenerop.s. 76 - 78 125,68 194,59 -35%

orzo p.s. da 60 - 65 121,34 182,38 -33%frumento duro p.s. 77 - 78 * 198,47 359,85 -45%

soia nazionale * 338,28 396,20 -15%

Fonte dati CCIAA di Cremona. * CCIAA di Bologna

Quali sono le prospettive del mais per i prossimi mesi?Dopo le ottime produzioni in termini di quantità registrate due campagne orsono sia a livello europeo sia internazionale e dopo le buone rese dello scorso anno, gli analisti prevedono una riduzione delle superfici seminate in Europa nell’ordine del 6-8% e questo aspetto ci induce ad essere fiduciosi per una sensibile ripresa delle quotazioni entro fine anno. Inoltre anche i consumi di mais e sorgo per la destinazione agroenergetica dovrebbero aumentare: alla fine del 2009 erano in funzione in Italia 150 impianti di produzione di biogas; considerando che ciascuno di questi necessita mediamente di 180-200 ha di superficie a mais, gli ettari destinati a questo impiego in Italia sono stati di poco inferiori ai 30 mila ovvero a circa il 3% della produzione complessiva di mais. Entro il 2011 si stima che il numero degli impianti dovrebbe raddoppiare e, di conseguenza, dovrebbe raddoppiare anche il numero di ettari da destinare ad alimentare questi impianti, anche se siamo molto lontani rispetto a quanto avviene per esempio negli Stati uniti dove un quarto dei cereali coltivati nel corso del 2009 sono andati ad alimentare automobili o comunque verso utilizzi alternativi come la produzione di bioetanolo. Comunque sia, già a partire dal prossimo agosto ci aspettiamo un incremento del prezzo del trinciato – soprattutto nelle zone limitrofe a questi impian-ti di biogas – e, di conseguenza, un incremento del prezzo del pastone di mais.

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ColtivatoreCREMONESEIL

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MARZO/APRILE - 2010NUMERO 2 ECONOMICO

A proposito di biogas, come vede questo grande interesse del settore agricolo verso le fonte energetiche alternative?Sono favorevole al fotovoltaico e all’implementazione di im-pianti di produzione di energia con pannelli solari. Leggevo re-centemente su “Il Sole 24 ore” che con gli impianti fotovoltaici in funzione alla fine dello scorso anno in Italia si produceva energia pulita tanta quanto ne poteva fornire una centrale nucleare di medie dimensioni. In merito al biogas il discor-so è più complesso. Ritengo che per imprese con allevamenti un impianto a biogas possa rappresentare un’opportunità di gestione anche del problema nitrati purché sia congruo con le dimensioni aziendali. Con l’esplosione nella costruzione di questi impianti stiamo assistendo ad un vertiginoso incremen-to del prezzo degli affitti dei terreni che sta mettendo in gi-nocchio non solo le imprese cerealicole ma anche quelle con bovini e suini. Con i prezzi dei prodotti agricoli così bassi – e non mi riferisco solo ai cereali ma anche al latte alla stalla e alla carne di suino – diventa fondamentale, per poter rimanere sul mercato, riuscire a limare sempre più i costi di produzione, ma se gli affitti crescono fin quasi a raddoppiare, tutta l’agri-coltura tradizionale rimane spiazzata. Quali misure si potrebbero adottare per rilanciare la coltura del mais e sostenerne la redditività?Con la riforma degli ultimi anni della PAC che ha abbandonato una politica di sostegno dei prezzi agricoli siamo sempre più in balia di prezzi volatili che hanno portato i cereali tra la fine del 2007 e gli inizi del 2008 a quotazioni non previste e mol-to elevate, frutto di una speculazione che ha consentito forti guadagni per altri settori e ha lasciato solamente l’amaro in bocca agli agricoltori che hanno visto dimezzarsi le quotazioni nel corso di un paio di mesi mentre i costi di produ-zione, che sono schizzati alle stelle in concomitanza con l’aumento dei prezzi dei cereali, sono diminuiti molto lentamente ed ancora oggi si mantengono su li-velli decisamente più elevati rispetto al 2007.Sinteticamente dobbiamo prevedere e sperimen-tare entro settembre prossimo la conviven-za tra seme trattato

con poncho o gaucho e le api, affinché si riesca entro la fine dell’estate ad ottenere la possibilità di seminare con seme di mais trattato a partire dal 2011. A livello europeo dobbiamo fare pressione affinché si trovino adeguati strumenti per rendere più stabili i mercati nonché inasprire i controlli sanitari sulla granella importata soprat-tutto dai Paesi dell’Est. E’ indispensabile, inoltre, riuscire a concentrare l’offerta di cereali garantendo agli utilizzatori, allevatori o industrie di trasformazione, una costanza di con-ferimento del prodotto nonché uniformità di qualità della gra-nella, creando una filiera tutta italiana che valorizzi le nostre produzioni.Qual è la vostra posizione in merito agli OGM?Sono assolutamente contrario agli ogm in agricoltura: questa contrarietà nasce, in primo luogo, da evidenti ragioni econo-miche. Il vero made in italy agro-alimentare ha la sua forza nella tipicità, nell'unicità, nello stretto legame con il territo-rio. Chi acquista un prodotto italiano, acquista con esso la passione, la storia, la cultura, il lavoro, i colori e i sentimenti dell'agricoltura italiana; ciò che ci distingue dagli altri - in termini di qualità, gusto, salubrità, tradizione - è ciò che rende il nostro prodotto appetibile. Paradossalmente sarei contento se tutti i Paesi europei decidessero di permettere la coltiva-zione degli ogm: le nostre produzioni ogme free troverebbero sicuramente non solo sul mercato interno ma anche su quello internazionale il giusto prezzo per i nostri sforzi e per una vol-ta permetterebbe agli imprenditori agricoli di fissare il prezzo dei propri prodotti.Ma non andrà così: già in altri Paesi europei si sta assistendo

ad un forte ridimensionamento delle colture gm, se non addirittura ad un divieto totale di colti-

vazione.Per concludere su questo tema che mi sta particolarmente a cuore vor-

rei segnalare come negli Stati Uniti il prezzo delle sementi cerealicole

gm sono aumentate rispetto al-lo scorso anno del 32% mentre quelle della soia del 24%, tan-

to che il Dipartimento della Giustizia ha avviato un’in-dagine antitrust sull’indu-stria delle sementi e in par-ticolare sulla Monsanto.

ori e ha lasciato solamente gricoltori che hanno vistoni nel corso di uncosti di produ-ti alle stelle inmento dei

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MARZO/APRILE - 2010NUMERO 2

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dedicati a turismo congressuale ed eventi cerimoniali. Oltre a ciò, l’azienda dell’agricoltore salernitano sfrutta i princi-pi della bioedilizia, con l’allestimento di coperture verdi con giardini pensili su edifici, migliorandone notevolmente il ren-dimento termico e quindi il risparmio energetico.

GIOVANI IMPRESA

E’ Vittorio Sangiorgio il nuovo leader dei giovani agricolto-ri italiani. Ventisette anni, salernitano, conduce un’azienda florovivaistica ed è stato eletto dall’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa composta da rappresentanti provenienti dal-le campagne di tutte le Province e Regioni italiane, in rap-presentanza di oltre 40mila giovani. Il neo responsabile dei giovani imprenditori agricoli Sangiorgio riceve il testimone da Donato Fanelli che, concluso il mandato a livello nazio-nale, ha conquistato la carica di vicepresidente dei Giovani agricoltori Europei (Ceja).“Creeremo occasioni per relazionarci in maniera aperta con tutti i giovani imprenditori di qualunque settore, lancian-do un patto generazionale per confrontarci con chi intende condividere la nostra idea di crescita e di sviluppo economico del Paese – ha spiegato il neo delegato di Coldiretti Giovani Impresa –. Crediamo anche, come giovani, che la ricerca in Italia abbia molto da poter esprimere e che debba guardare molto di più alle imprese e alle loro reali esigenze rispetto a quanto non faccia oggi, individuando reali soluzioni in-novative che esaltino l’originalità e la distintività del Made in Italy, senza percorrere strade, come quella degli ogm, che rappresentano il passato”.Lo stesso Sangiorgio rappresenta bene l’idea di impresa inno-vativa e rispettosa dell’ambiente. Partendo dall’azienda agri-cola di famiglia, a Pagani (Salerno), ha saputo specializzarsi nella coltivazione di piante e fiori, diversificando l’attività di produzione con quella di fornitura di servizi “chiavi in mano”

Giovani ImpresaVittorio Sangiorgio

è il nuovo leader dei giovani agricoltoriGiacomo MaghenzaniSegretario Giovani Impresae Donne Impresa

Vittorio Sangiorgio, 27 anni, salernitano, conduce un’azienda florovivaistica ed è stato eletto

Delegato nazionale dall’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa

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MARZO/APRILE - 2010NUMERO 2

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FISCALE

In questi giorni si è aperta la campagna fiscale 2010 ed il pri-mo adempimento a cui dobbiamo far fronte è la presentazione del modello 730. Questa dichiarazione è definita semplificata in quanto permette rispetto al modello di dichiarazione principale, il modello unico, di avere meno adempimenti e principalmente dà la possibilità al contribuente che termina la dichiarazione con un credito nei confronti dell’Erario di poter ricevere immediata-mente, nei mesi di luglio/agosto del medesimo anno, l’importo a rimborso. Per poter accedere a questo modello semplificato il contribuente comunque non deve avere partita Iva con obbligo di presentazione della dichiarazione Iva, deve essere pensionato o lavoratore dipendente almeno nei mesi di giugno e luglio e non deve possedere redditi particolari come per esempio alcune plusvalenze. Nel modello 730 l’Erario vuole essere messo a conoscenza di tut-ti i redditi, i quali si possono raggruppare in quattro tipologie:- reddito dei terreni, in cui deve essere dichiarato per il proprie-

tario il reddito dominicale del terreno desumibile dalle visure catastali e rivalutato in base agli indici stabiliti dalla legge e nella stessa maniera deve essere dichiarato il reddito agrario per il soggetto che conduce il terreno;

- reddito dei fabbricati, in base alla rendita desumibile dalle visure catastali e rivalutata come indice di legge per quei fab-bricati di proprietà o con altri diritti reali, mentre sui fabbricati dati in affitto il reddito viene calcolato sulla base dei canoni di locazione;

- redditi da lavoro dipendente o assimilati e redditi da pensione, il tutto deve essere certificato dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico mediante il modello Cud;

- altri redditi di capitale, lavoro autonomo e diversi per i quali non essendo derivati da attività professionale possono essere dichiarati nel modello 730.

A fronte della dichiarazione dei redditi sopraelencati per il cal-colo dell’imposta dovuta possono essere portati in detrazione o deduzione molte tipologie di oneri tra i quali:- spese sanitarie compresi gli scontrini fiscali della farmacia;- interessi su mutui ipotecari per l’acquisto o per la costruzione

dell’abitazione principale;- interessi su mutui agrari;- assicurazioni sulla vita e sugli infortuni;- spese di istruzione inserite integralmente per gli istituti statali,

mentre per quelli privati la detrazione compete al massimo per l’importo che sarebbe dovuto ad una scuola paritaria statale;

- spese funebri;- spese per attività sportive per ragazzi dai 5 ai 18 anni ad as-

sociazioni sportive, palestre, piscine ed altre strutture ed im-pianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica;

- spese per canoni di locazione sostenuti da studenti universi-tari che alloggiano fuori sede, da inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale, da giovani di età compresa tra i 20 e i

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30 anni per la propria abitazione principale, per queste due ultime categorie la detrazione compete a patto che il reddito non superi determinati tetti;

- contributi previdenziali ed assistenziali versati alla gestione della forma pensionistica obbligatoria d’appartenenza;

- contributi versati alle forme pensionistiche complementari e i contributi e premi versati alle forme pensionistiche individua-li. L’importo deducibile è pari ad un valore massimo di euro 5.164,57 e può essere certificato nel modello Cud del datore di lavoro se lui stesso ne opera i versamenti, o tramite una certificazione se è il contribuente che effettua direttamente i versamenti alle forme pensionistiche;

- spese per la sostituzione di frigoriferi e congelatori;- Spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio per i

quali spetta una detrazione del 36% da ripartire in dieci an-ni;

- Spese per interventi finalizzati al risparmio energetico degli edifici esistenti, per tali spese si ha una detrazione del 55% da rateizzare in cinque rate annuali. Le spese possono essere per la riqualificazione energetica, per interventi sull’involucro degli edifici, per l’installazione di pannelli solari e per la so-stituzione di impianti di climatizzazione. A questi lavori deve essere certificato, in base a dei parametri previsti dalla legge, il risparmio energetico effettivo.

Rispetto alla dichiarazione del precedente anno l’unico onere che si è aggiunto tra quelli detraibili è la spesa per acquisto di mobili, elettrodomestici, televisori e computer da inserire in un’unità abitativa che è sottoposta ad una pratica di ristruttu-razione edilizia (36%). In considerazione di quanto scritto si può notare che anche i contribuenti che non sono obbligati per legge a presentare la dichiarazione dei redditi, come per esempio il pensionato o il lavoratore dipendente che non hanno alcuna proprietà al di fuori della casa d’abitazione, hanno la possibilità di presentare la di-chiarazione nel caso in cui abbiano degli oneri da far valere.

Gli Uffici Zona del Caf Coldiretti sono disponibili per la consulenza e per la predisposizione della dichiarazione dei redditi.

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SERVIZICONL’ACCENTO

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OGETTO) GESTIONE POSIZIONI PREVIDENZIALI ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA (COLLABORATORI A PRO GESTIONE POSIZIONI PREVIDENZIALI ISCRITTI ALLE CASSE PROFESSIONALI RISCATTI RICONGIUNZIONI PEPENSNSIOIONINI I INVNVALALIDIDII CICIVIVILILI INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO RICONOSCIMENTO HANDICAP INFORTUNI SUL LAVORO E MALATTIE PROFESSIONALI CONSULENZA MEDICO - LEGALE ASSISTENZA IN SEDE GIUDIZIARIA ASSISTENZA SOCIO- SANITARIA ASSEGNI FAMILIARI INDENNITA’ DI MATERNITA’ CONGEDI PARENTALI E PER MOTIVI FAMILIARI DISOCCUPAZIONI ORDINARIE, AGRICOLE, REQUISITI RIDOTTI CONSULENZA MODELLI RED CONSULENZA MODELLI I.S.E. IMMIGRAZIONE

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Page 25: Il Coltivatore Cremonese n.02/2010

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MARZO/APRILE - 2010NUMERO 2 PATRONATO EPACA

Novità per pensionatie invalidi civili

L’INPS ha aggiornato gli importi dei trattamenti previdenziali ed assistenziali per l’anno 2010, rivalutandoli sulla base dell’aumento di perequazione automatica determinato con Decreto Ministeriale del novembre 2009. L’aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni in via previsionale per l’anno 2010 è pari allo 0,7%, mentre l’au-mento di perequazione per l’anno 2009 è stabilito in via definitiva nella misura dell’3,2%. Pertanto, poiché l’analogo Decreto Ministeriale del 2008 aveva stabilito in via previsionale tale aumento nella misura del 3,3%, la differenza di perequazione relativa all’anno 2009, quantificata nel corso delle operazioni di rinnovo, viene recuperata sulle rate di gennaio e febbraio 2010.I conguagli compresi entro 6 euro sono stati recuperati sulla sola mensilità di gennaio 2010.

IMPORTO PENSIONI ANNO 2010 - VALORI PROVVISORITRATTAMENTI MINIMI, ASSEGNI VITALIZI, PENSIONI E ASSEGNI SOCIALI

DecorrenzaTrattamenti minimi

pens. lavoratori dipendenti e autonomi

Assegni vitalizi Pensioni sociali Assegni sociali

1° gennaio 2010 460,97 262,75 339,15 411,53IMPORTI ANNUI 5.992,61 3.415,75 4.408,95 5.349,89

IMPORTO PENSIONI ANNO 2009 - VALORI DEFINITIVITRATTAMENTI MINIMI, ASSEGNI VITALIZI, PENSIONI E ASSEGNI SOCIALI

DecorrenzaTrattamenti minimi

pens. lavoratori dipendenti e autonomi

Assegni vitalizi Pensioni sociali Assegni sociali

1° gennaio 2009 457,76 260,92 336,79 08,66 IMPORTI ANNUI 5.950,88 3.391,96 4.378,27 5.312,58

Fermo restando l’aumento dei trattamenti relativi ai disabili, si riportano di seguito le indennità mensili di accompagnamento per l’anno 2010:- INVALIDI CIVILI TOTALI euro 480,47 - CIECHI CIVILI ASSOLUTI euro 783,60 - INDENNITA’ DI COMUNICAZIONE PER SORDOMUTI euro 239,97La Legge n. 127/2007 ha disposto che, per gli importi dei trattamenti pensionistici compresi tra 3 e 5 volte il trattamento minimo INPS, l’indice di rivalutazione automatica delle pensioni è applicato per il triennio 2008-2010 nella misura del 100%. Per l’anno 2010, la percentuale di aumento per variazione del costo della vita è stata applicata: - per intero (0,7%) sull’importo di pensione non eccedente il quintuplo del TM del Fondo pensioni lavoratori dipendenti; - per il 75% (0,525%) per l’importo eccedente il quintuplo del trattamento minimo. Si continuano ad applicare le disposizioni previste dalla Legge 1998, che prevedono, per ciascun pensionato, il calcolo dell’aumento di rivalutazione automatica sul cumulo dei trattamenti erogati dall’INPS e da altri Enti. L’importo di perequazione spettante sul trattamento complessivo viene ripartito in proporzione agli importi delle pensioni.Per quanto riguarda l’incremento della maggiorazione sociale dei trattamenti minimi (la cosiddetta maggiorazione al milione di lire), il limite di reddito per averne diritto (importo del TM+ maggiorazione sociale annua) è stato portato ad euro 7.766,33 se il pensionato non è coniugato e ad euro 13.116,22 in caso di pensionato coniugato.I soggetti titolari di indennità di accompagnamento sono tenuti a presentare, entro il 31 marzo di ogni anno, la dichiarazione di responsabilità relativa alla sussistenza o meno di uno stato di ricovero a titolo gratuito in un istituto. Gli invalidi civili titolari di assegno mensile sono tenuti a presentare entro il 31 marzo di ogni anno la dichiarazione di responsabilità relativa alla permanenza del requisito di mancata prestazione di attività lavorativa. Ricordiamo che il Patronato Epaca è a disposizione di tutti i cittadini, per un’assistenza gratuita in merito all’argomento trattato e a tutti i temi riassunti nel manifesto qui a lato.

Damiano TalamazziniResp. Provinciale Patronato Epaca

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MARZO/APRILE - 2010NUMERO 2

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APPUNTAMENTI

La 35esima edizione della Fiera Regionale Agricola di Primavera è alle porte. L’appuntamento è a Grumello, con apertura ufficiale dei cancelli prevista per sabato 10 aprile, alle ore 9. Da lì, pren-derà avvio un fine settimana dedicato all’agricoltura cremonese, con una ricca esposizione riservata ai prodotti del territorio e alle innovazioni tecnologiche, punto d’incontro fra gli operatori del settore primario e i cittadini.

Nei giorni 21, 22 e 23 maggio torna l’appuntamento con la “Tre Giorni in Piazza”, attesa rassegna organizzata da Pizzi-ghettone Fiere dell’Adda, giunta alla ventiduesima edizione. L’expo si terrà all’interno delle mura di Pizzighettone, raro esempio di architettura militare concepita nel Rinascimento. Nei 34 ambienti a volta di botte (le “casematte”), trove-ranno spazio gli stand espositivi. Fra questi, come sempre, non mancherà lo stand di Coldiretti Campagna Amica, con i prodotti del territorio e il materiale informativo in merito alle azioni dell’Organizzazione a tutela del Made in Italy. La presenza di alcune aziende agricole permetterà ai cittadini-consumatori di dialogare direttamente con gli agricoltori, scoprendo quanto lavoro e quanta professionalità vi siano dietro la bontà dei prodotti a km zero.

Torna la Fiera RegionaleAgricola di Primavera

“Tre Giorni in Piazza”a Pizzighettone

(21-22-23 maggio)

Appuntamento a Grumello, allo stand di Campagna Amica, nei giorni 10 e 11 aprile

Azienda Azienda Agricola

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Coldiretti Cremona, come avviene in ogni edizione, sarà tra i protagonisti della manifestazione: la ‘postazione’ gialla di Cam-pagna Amica prenderà posto fra gli stand, attendendo impren-ditori agricoli e cittadini-consumatori, ai quali offrire in degu-stazione gli eccellenti prodotti made in Cremona. Gli incontri allo stand daranno modo di proseguire nel dialogo in merito al Progetto per il Paese che Coldiretti sta conducendo, te-so a costruire una filiera tutta agricola e tutta italiana, un gran-de sistema agroalimentare, che garantisca reddito ai produttori e offra ai consumatori prodotti di qualità ad un prezzo giusto. I visitatori che si fermeranno allo stand di Campagna Amica potranno gratuitamente richiedere una copia de Il Coltivatore Cremonese, periodico della Federazione di Cremona, insieme ad altro materiale informativo, così da conoscere più a fondo – e condividere – le battaglie e gli interventi dell’Organizzazione a difesa del made in Italy agroalimentare e del futuro delle nostre imprese agricole. (m.b)

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agricola, tutta italiana”.L’opuscolo, dopo una breve prima par-te di contestualizzazione normativa e

Segnaliamo che è disponibile, per tutte le aziende agricole interessate, un’utile guida contenente importanti indicazioni comportamentali al fine di prevenire e ridurre i rischi che scaturiscono dall’at-tività agricola.Coldiretti Lombardia ha realizzato uno strumento semplice ed efficace da con-sultare quale concreto contributo alla divulgazione dell’adozione delle misure di sicurezza sul lavoro applicabili per ridurre e contenere sempre più tutti i potenziali fattori di rischio.“Anche in agricoltura – commenta Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lom-bardia – è fondamentale la corretta adozione delle disposizioni in tema di sicurezza, non solo perché ciò corri-sponde ad un preciso obbligo di legge, ma soprattutto per garantire una reale salvaguardia della salute degli operatori ed anche la sicurezza alimentare dei be-ni prodotti della nostra invidiata filiera

Lavorare sì, ma in sicurezza

INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

tecnica, illustra i campi di applicazione delle norme di sicurezza: dai luoghi do-ve si svolgono l’attività agricola e le at-tività ad essa connesse, all’utilizzo delle macchine e attrezzature agricole, alla gestione ed utilizzo dei prodotti poten-zialmente pericolosi, tra cui i prodotti fitosanitari. Una parte è anche riservata alla prevenzione delle eventuali malattie professionali e degli incidenti che pos-sono derivare da una mancata attenzio-ne durante l’attività lavorativa.La pubblicazione “Sicurezza sul lavoro in agricoltura”, stampata su carta ricicla-ta, è stata realizzata nell’ambito della misura 111-B informazione alle azien-de agricole PSR 2007 2013 per mezzo di cofinanziamento attraverso il FEASR. Può essere richiesta presso gli Uffici Coldiretti oppure consultata e stampata dal sito www.lombardia.coldiretti.it. Può inoltre essere richiesta all’indirizzo [email protected].

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A metà aprile, in occasione del trasferimento della nostra attivitàin una nuova e più moderna struttura commerciale, avevamo individuato

5 TRATTORI SU 100 DISPONIBILI A MAGAZZINOe li avevamo proposti ad un prezzo netto vantaggiosissimo.

L’iniziativa è stata un successo e per questoci è sembrato importante riproporre questa interessantissima promozione:

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Comunicazione importante

• Dal 2010 è possibile assicurarsi con contributo pubblico solo ed esclusivamente attraverso la P.A.C.

• Chiunque intenda assicurarsi deve assolutamente comunicarlo al proprio CAA entro e non oltre il 15/05/2010.

• E’ indispensabile recarsi presso la propria agenzia assicurativa solo con il fascicolo aziendale ag-giornato.

• In mancanza di corrispondenza fra fascicolo azien-dale e polizze decade il contributo P.A.C.

In attesa di darVi informazioni più dettagliate, pote-te contattare il Condifesa al numero 0372.456972, o collegarvi al sito www.cremona.coldiretti.it (alla voce Consorzio di difesa).

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CAMPAGNA AMICA

Festa dell’alberoa Crema e Cremona

Gli agricoltori hanno donato una mela a tutti i bambini,quale invito a scegliere una merenda buona e genuina

Secondo una tradizione ormai consolidata, a Cremona e a Cre-ma la primavera giunge annunciata dalla “Festa dell’Albero”, l’iniziativa promossa dall’Istituto Stanga che vede gli studenti impegnati nella distribuzione di pianticelle (coltivate nel viva-io della scuola) a bambini e scolaresche, che si impegnano a metterle a dimora e averne cura. Per gli studenti dell’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente “Stanga” è questo il modo di salutare la bella stagione e ricordare a tutti – bambini, adulti e anziani – che il verde e la natura vanno rispettati e curati.Da sempre Coldiretti, insieme alle sue imprese agricole, è tra i partner dell’iniziativa. Giovedì 18 marzo a Crema, nella splendida cornice offerta da piazza Duomo, tra i protagoni-

sti dell’iniziativa c’era l’Azienda Banderini di Rivarolo del Re: nell’occasione la giovane imprenditrice agricola Emanuela ha voluto donare una mela del proprio frutteto a tutti i bambini incontrati, quale gustoso invito a privilegiare la frutta di sta-gione nella scelta di una buona merenda. La presenza di Coldiretti in piazza Stradivari a Cremona, ve-nerdì 19 marzo, è stata soprattutto improntata all’impegno di far conoscere i progetti didattici proposti dall’Organizzazione agricola nelle scuole. Sotto il gazebo giallo di Campagna Ami-ca, con la collaborazione degli studenti dell’Istituto Stanga, Coldiretti ha distribuito materiale relativo ad Agribenessere…a Scuola di Salute, percorso che conduce gli alunni – e con loro anche i genitori e gli insegnanti – a riscoprire il valore di uno stile di vita sano, che coniughi una corret-ta alimentazione, una regolare attività fisica e naturalmente l’in-contro con il mondo rurale, capace di offri-re il verde della cam-pagna, i sapori della dieta mediterranea, le attività e le storie che uniscono tradizione e modernità. (m.b.)

Festa dell’albero in piazza Stradivari a Cremona

Crema, Festa dell’Albero in piazza Duomo

Con Coldiretti Cremonaagricoltura e ambiente

tutte le settimane sono in tvRicordiamo che W l’Agricoltura, la trasmissione di agricoltura, ambiente, alimentazione proposta da Coldiretti Cremona, va in onda: - tutti i giovedì, ore 20.15 circa, su TeleColor - tutti i giovedì, ore 20.20 circa, su PrimaRete - in replica la domenica, ore 12 circa, su Telecolor

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SEDE PROV.LE - CREMONA Via Ala Ponzone, 8 - Tel. 0372 499811 Fax 0372 499899

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A CREMONAIl Mercato è al Foro Boario (nel parcheggio di via Mantova, nei pressi della sede della Croce Rossa),ogni venerdì mattina, dalle ore 8 alle 13.

A CASALMAGGIOREIl Mercato degli Agricoltori è in Piazza Turati, ogni sabato mattina (in concomitanza con il mercato cittadino).

A CREMASiamo in via Terni, a pochi passi daldistributore automatico di latte, prossimi appuntamenti domenica 10 e 25 aprile, ore 8-12.30.

A PANDINOIn corso Umberto I,il primo e il terzo giovedì del mese, ore 8-12.30

A SORESINAIl Mercato si tiene tutti i lunedì,dalle 8 alle 13, nella piazza davanti al Palazzo Comunale.

Tutti gli appuntamenti:

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dagli Agricoltori ai Consumatoridagli Agricoltori ai Consumatori