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Astrologia e Mito .................................................................................... 4 Aries Feste della Tradizione nel Ciclo della Natura ........................ 12 LaPasqua Scongiuri e Preghiere ........................................................................... 17 Per allontanare cimici, pulci e zanzare Contro i vermi intestinali dei bambini A San Giorgio il buon cavaliere I Messaggeri Divini ............................................................................... 21 I Serafini Il Libro delle Erbe .................................................................................. 25 I fiori di Bach Aglio Luna di Aprile .......................................................................................... 40 Calendario del Mese Luna dell’uovo L’Erba Magica Cristalloterapia .......................................................................................... 48 La corniola Il Tarocco ..................................................................................................... 52 “I” Il Mago La Natura in tavola ................................................................................ 58 Cosa bolle in pentola? La ricetta del mese L’esperto risponde ................................................................................... 62 I quesiti dei lettori SOMMARIO

Il quinto arcano Aprile 2010

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APRILE 2010

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Page 1: Il quinto arcano Aprile 2010

Astrologia e Mito .................................................................................... 4Aries

Feste della Tradizione nel Ciclo della Natura ........................ 12LaPasqua

Scongiuri e Preghiere ........................................................................... 17Per allontanare cimici, pulci e zanzareContro i vermi intestinali dei bambiniA San Giorgio il buon cavaliere

I Messaggeri Divini ............................................................................... 21I Serafini

Il Libro delle Erbe .................................................................................. 25I fiori di BachAglio

Luna di Aprile .......................................................................................... 40Calendario del MeseLuna dell’uovoL’Erba Magica

Cristalloterapia .......................................................................................... 48La corniola

Il Tarocco ..................................................................................................... 52“I” Il Mago

La Natura in tavola ................................................................................ 58Cosa bolle in pentola?La ricetta del mese

L’esperto risponde ................................................................................... 62I quesiti dei lettori

SOMMARIO

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«Il regno dei cieli è simile al lievito che una donna prende e nasconde in tre misure di fari-na, finché la pasta sia tutta lievitata».Tutte queste cose disse Gesù in parabole alle folle e senza parabole non diceva loro nulla, affinché si adempisse quello che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò in parabole la mia bocca; proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».

Carissimi lettori,innanzitutto, a nome di tutta la redazione de “IL QUINTO ARCANO”, desidero rivolgere un caloroso benvenuto ai primi numerosissimi abbonati. Sono certo che il cammino che stiamo intraprendendo assieme, alla fine del sentiero, arricchirà tutti noi. Come avrete dedotto nel numero zero, il nostro mensile è diretto a coloro che hanno sempre desiderato dare un senso alla bellezza del creato che ci circonda e di cui ogni essere vivente, ogni cosa e ogni fenomeno naturale fa parte a pieno titolo

e con un compito ben determinato. Non è un mistero che i nostri antenati consultassero il Cielo prima di intrapren-dere ogni iniziativa, dalla cura del corpo sino alla pratica dell’agricoltura. Le Stelle, la Luna, il Sole, dettavano i tempi per ogni attività che caratterizzava la vita sulla Terra.“Il Quinto Arcano” è, sotto certi aspetti, proprio un ritorno alle origini, un salto indietro nel tempo alla riscoperta di tra-dizioni, rituali e pratiche di cui si sono smarrite le tracce del tempo. Corre il tempo dell’Ariete e non è un caso che questo nostro primo numero coin-cida con il risveglio della natura e con l’arrivo della Primavera. Come dicevamo nell’edizione precedente, tutto ciò che si desidera realizzare passa sempre per le quattro fasi della Fecondazione, Gestazio-ne, Nascita e Realizzazione. E per ognuna di esse c’è un momento propizio…

Fabio [email protected]

REDAZIONALE

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Rappresentazione dell’Ariete secondo le antiche carte del cielo

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dal 21 Marzo al 20 Aprile

ARIES

a cura di Lorenzo La Spada

Elemento: FUOCO

Qualità: CARDINALE

Polarità: MASCHILE

Domicilio: MARTE

Esilio: VENERE

Esaltazione: SOLE

Caduta SATURNO

Colore: ROSSO

Metallo: FERRO

Pietra: CORNIOLA

Erba magica: FRASSINO

Profumo: ACACIA

Giorno: MARTEDI’

Punto debole: TESTA

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Superando l’equatore celeste, il Sole si alza dalle regioni invernali, dan-do il segnale di risveglio alle ener-

gie vegetali che dormivano sotto terra. Circa duemila anni fa, l’equinozio di primavera, designato dall’ideogramma dell’Ariete, cadeva ancora nella costella-zione omonima che dà il nome alla prima delle dodici divisioni del cerchio eclittico, tracciato dal percorso apparente del Sole durante tutto l’anno. Nonostante la pre-cessione degli equinozi che l’ha retroces-sa in Pesci, questa prima tappa del Sole che si estende per 30 gradi, resta consa-crata all’ariete. Il Sole agisce sulla Terra a seconda della inclinazione assiale di quest’ultima e non alle stelle fisse nelle quali apparentemente si muove. Dunque, ciò che caratterizza il Sole dell’Ariete non è la sua posizione siderale insensibilmen-te variabile, ma l’impetuosità della sua azione primaverile, i giorni si allungano rapidamente quando il suo ardore aggre-disce gli ultimi freddi invernali.

UNA ESPLOSIONE VITALECome un’esplosione, l’Ariete opera di-spiegando tutta la sua potenza d’urto. Il suo attacco è brusco quanto invadente, ma la sua presunzione giovanile lo spinge in imprese sconsiderate e impulsive nelle quali ascolta solo il coraggio rischiando così di restare vittima della propria teme-rarietà. Il trionfo della primavera, infatti, comporta ritorni di freddo che compro-mettono una troppo attiva fioritura.Così si spiegano astrologicamente i miti dei salvatori primaverili, nati al solstizio invernale e vittime della loro generosità; come un Agnello che si precipita verso

il sacrificio, essi personificano il Fuoco vitale che si incarna in tutto ciò che vive. Tale fuoco anima l’Ariete che ricorda l’Agni vedico ed il culto primitivamente reso alla fiamma sacra ricavata dal legno morto, così come l’Agnello immolato sorge vittorioso dal legno della Croce. Si tratta di un ardore latente, simbolizza-to dallo Zolfo degli alchimisti del quale l’ideogramma allude al Fuoco interiore e nascosto, ma attivo, giacché la croce sormontata da un triangolo, simbolo del fuoco elementare, indica una azione ela-borante prima di essere compiuta; lungi dal riferirsi alla morte, l’incrociamento dell’orizzontale passivo col verticale at-tivo è un geroglifico di fecondazione, di unione fra spirito e materia. Lo Zolfo ri-partito negli esseri viventi è il Figlio incar-nato del Padre Celeste, dal quale emana il Fuoco universalmente vivificante.

ASTROLOGIA

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L’AGNELLO SACROAmmon-Ra, il dio dalle corna di ariete, raffigura il fuoco sacro che rinasce ogni mattina nella persona del Sole vittorio-so sulle ombre notturne e trionfa a pri-mavera sull’inverno. I Caldei vedevano nell’Ariete celeste la manifestazione di Enmeschara, dio della fecondità. Il mon-tone era ai loro occhi l’animale di Gira, il protettore dei greggi. Gli astrologi hanno classificato l’Ariete fra i segni di Fuoco, in considerazione del Sole primaverile che provoca la fusione delle nevi. Il Sole è esaltato in questo segno, nel quale il Fuoco-Luce manifesta una spontaneità giovanile ed eroica che inaugura il nuovo processo annuale. Questo irradiamento di vita e intelligenza emana da un centro onnipresente, raffigurato con un punto marcato al centro di un cerchio, oppure con un occhio inscritto in un triangolo. Questo fuoco animatore stimola a pri-mavera le energie vitali costruttive, don-de la brusca germinazione delle piante e l’ardore procreativo degli animali. La natura non procede allora con calma, ma impetuosamente, sotto una influenza

marziana. Così si giustifica l’attribuzione dell’Ariete (Aries) a Marte (Ares) come domicilio zodiacale diurno ed attivo. Che cosa suggerisce il glifo del segno ? Indubbiamente la testa stilizzata del cor-nuto animale visto di fronte. Ma anche una piantina che sta germogliando in ri-ferimento alla primavera e la lettera greca gamma con cui si indica l’equinozio di Primavera sull’eclittica detto “punto gam-ma”. Se lo capovolgiamo, poi, abbiamo né più né meno che un fallo in erezione, così come fallo in erezione è anche Marte

che domina il segno. Ma nel maschio è la femmina come nella femmina è il ma-schio. Si è notato, infatti, come il simbolo grafico dell’Ariete sia il geroglifico egizio che rappresenta l’utero vuoto con le sal-pingi o trombe (e le trombe in latino tubae sono strumenti marziali) quell’ute-ro vuoto che si riempirà nel pieno della stagione primaverile con il segno del Toro . I Greci chiamarono l’Ariete, Kriòs, in latino Aries. Il Sole transita nel segno dal 21 Marzo al 20 Aprile circa, segnando con l’equinozio primaverile la ripresa del-la vita sulla terra.

Ammon-ra

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Quanti pretendenti alla mano di Teofane, e tra essi ce n’è uno di natura divina, Po-seidone, signore del mare, che rapisce la fanciulla, nascondendola in un’isola. Lo vengono a sapere gli altri spasimanti e la cercano. Ma il dio, per ingannarli, muta la bellissima Teofane in pecora e, assunto l’aspetto di montone, si unisce a lei ge-nerando un mirabile ariete; un ariete dal vello d’oro. Simbolo della liberazione, è mandato da Nefele per salvare i suoi figli dalle fiamme del rogo che già li lambisco-no. Una nube cala sulla pira e, all’interno di essa, è l’ariete dal vello d’oro. Emblema della vittoria, Giasone lo conquista per riacquistare il regno perduto del padre. Appronta, Giasone, la nave Argo, e parte con cinquanta compagni. Dopo mille av-venture è davanti al re Eeta a pretendere il vello. “Aggioga questi due tori dagli zoccoli di bronzo, ara il campo di Ares e sèminavi i denti di drago contenuti in questo elmo. Solo così avrai quanto chiedi”. Un morta-le pericolo si cela dietro queste prove. Ma la figlia del re, la bruna Medea, col cuore sconvolto dall’amore per l’eroe, lo aiuta con le sue magiche arti a ottenere il dorato pellame. Simbolo della salvezza per Libe-ro (Dionisio-Bacco) che giunge con le sue truppe nel deserto di Libia. La sete aumen-ta sempre più e non v’è di che soddisfarla. Ma ecco, d’un tratto, si presenta un ariete che conduce i soldati ad una fonte d’acqua. E’ la salvezza. E Libero chiama l’ariete Zeus-Amon (o Ammone) e gli costruisce un tem-pio presso la fonte, e pone la sua immagine nel cielo accordandogli l’immortalità cele-ste. Ne deriva infatti che l’Ariete è il capo, essendone il primo, che guida i segni dello zodiaco.

IL FUOCOSegno di fuoco l’Ariete, Fuoco che in latino si dice ignis, mentre Agni è il dio vedico del Fuoco portato da un agnello, da un piccolo ariete, e con esso a volte è identificato. Ignis, Agnis ed Agnus, sono accomunati dal gruppo fonetico gn, che ritroviamo nel verbo greco ghignosco e in quello latino cognosco (che indicano il conoscere) da qui anche l’italiano gnosi, conoscenza. E sia l’Agni della tradizio-ne indù, che l’Agnello della tradizione cristiana, appaiono a volte come luce (fuoco) al centro dell’Essere, luce di co-noscenza, illuminazione, così come lo descrive San Giovanni nell’Apocalisse. Agni è del resto descritto come “dorato” e non si può non indicare allora con il vello d’oro, la Conoscenza Suprema.

TEMPO DI PASQUATempo d’Ariete, tempo di Pasqua. E se nel vecchio Testamento la Pasqua (Pas-saggio) ricorda il passaggio di Iahve che colpisce ogni primogenito degli Egiziani mentre il popolo di Israele si prepara all’Esodo, nel cristianesimo è la festa del-la morte e resurrezione del Cristo. Ora, la tradizione primitiva dell’Asia Minore narra che Gesù morì il quattordicesimo giorno del mese primaverile di Nisan; cioè nel 14° giorno della luna, quindi nella Parasheve, la vigilia della Pasqua ebraica che, per l’appunto, cade nel Ple-nilunio di Primavera. Morendo il vener-dì, risuscitò la Domenica, giorno che dai pagani è chiamato Dies Solis, giorno del Sole, il vincitore sulle tenebre. La Pasqua cristiana si fa così cadere la domenica (giorno del Sole) che segue al Plenilunio

MITO

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di Primavera. Il Plenilunio in questione non cade nello stesso giorno se non ogni diciannove anni e la Pasqua si situa tra il 22 marzo e il 25 aprile; cioè, a volte, piuttosto spostata rispetto all’equinozio e al segno dell’Ariete che lo individua. Il collegamento simbolico della Pasqua con questo segno rimane tuttavia for-tissimo. Proprio nel giorno di Parashe-ve gli ebrei mangiano l’agnello, vittima sacrificale per eccellenza. L’elemento sa-crificale è del resto passato alla Pasqua cristiana che vede appunto il sacrificio dell’agnello nel Venerdì Santo e il trion-fo sulla morte al mattino di Pasqua, come gli ebrei attraversato il Mar rosso. Caratteristiche spiccatamente arietine

manifesta l’Agnello nell’Apocalisse che, esercitando la sua collera, muove guerra e riporta la vittoria. Ma torniamo ad Agni e vediamo come nasce. È il fuoco che è originato per sfre-gamento. Fissata in terra una croce di legno di mimosa con al centro un foro, in questo è inserito un bastoncello di le-gno di fico fatto girare velocemente da una correggia, finché il fuoco, prodotto dalla confricazione, scaturisce. E ancora, quando Agni nasce, esclama il Brahma-no: “su asti”, che equivale al greco eù esti = è bene, è cosa buona. Di più: il fuoco-Agni è nutrito con burro chiarificato, per cui è detto ankta, latino unctus, che in greco suona christòs.

Pedro Orrente, S. Giovanni evangelista a Patmos, 1620 circa, Museo del Prado, Madrid

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LE FESTE DELLA TRADIZIONENEL CICLO DELLA NATURA

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Dopo le ormai lontane notti inver-nali, intorno al 21 marzo, con l’Equinozio di Primavera, giorno

e notte sono in perfetto equilibrio (la parola equinozio deriva dal latino aequus nox “uguale notte”). E’ il tempo del ritor-no della vegetazione, la Natura si risveglia e i fiori, simbolo di vita, sbocciano ovun-que. Anche gli uccelli che da tempo non vedevamo più, fanno ritorno, costruisco-no nidi e si accoppiano. Non c’è da me-ravigliarsi quindi se questa data sia stata associata presso varie culture a concetti quali la fertilità, la resurrezione, l’inizio. Come simbolo di iniziazione l’uovo rico-pre un ruolo importante nelle tradizioni pasquali. Antichissimo simbolo di vita, di creazione e di rinascita, l’uovo simbo-leggia il due volte nato, essendo la sua de-posizione la prima nascita e la schiusa la seconda. Le antiche tradizioni ci offrono tutta una serie di miti legati alla prima-vera, che hanno al loro centro l’idea di un sacrificio a cui succede una rinascita. Esiste un preciso riferimento celeste alla base di queste mitologie: il Sole salen-do dai mondi inferiori, supera il punto cruciale dell’equatore celeste elevandosi in cielo. Ogni anno a Roma, il 14 o 15 marzo, veniva portato in processione un uomo coperto di pelli di capra, col-pito con lunghe verghe, personificazione dell’anno vecchio, il quale veniva scaccia-to alle Idi di Marzo per far posto al nuovo anno. Tale rituale si conserva ancora oggi nella figura dell’Ecce Homo, raffigurante il Cristo flagellato portato al sacrificio.

RITORNO ALLA VITAAllo stesso modo nei Misteri Eleusini si festeggiava Persefone che ritorna nel mondo dopo aver trascorso sei mesi nel regno dei morti. Proprio nel mese di An-thesterion “apertura dei fiori”, Zeus decre-tando la liberazione di Persefone, manda Ermes nel regno sotterraneo riportando-la sulla terra dei viventi, così nello stesso modo il Padre manda il suo Spirito a ri-suscitare dalla morte il suo Figlio diletto. Anche la Pasqua, dunque, con la discesa di Cristo agli Inferi per salvare le anime dei giusti, da Adamo in poi, e la sua risur-rezione al cielo divino, mostra l’unione

a cura di Lorenzo La Spada

LA PASQUA

Il ritorno di Persefone (F. Leighton, 1891)

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di un simbolismo cosmico: celeste, legato al cammino del Sole nel cielo, e un sim-bolismo terrestre, legato al risveglio della Natura. A Roma le feste in onore di Attis iniziavano il 15 marzo, con penitenze e digiuni. Il 22 marzo iniziavano i Tristia, le commemorazioni per la passione e morte di Attis. Il 25 marzo erano gli Hilaria, du-rante i quali si celebrava la resurrezione di Attis, il suo ritorno alla Grande Ma-dre, all’apparire del Sole che aveva appe-na superato l’equatore celeste. Si diceva che la tomba si apriva e che il dio si le-vava tra i morti. Tutti questi riti avevano luogo sul posto dove ora sorge la basilica di San Pietro. Nel mondo ellenico, dopo l’Equinozio, si svolgevano le Adonìe, le feste della resurrezione di Adone. Bellis-simo giovane amato dalla dea Afrodite, venne ucciso da un cinghiale. Collegati ai riti in suo onore erano i “giardini di

Adone”, vasi in cui si seminavano cereali e ortaggi che germogliavano rapidamente al sole primaverile e venivano poi gettati in mare o nelle sorgenti per propiziare il rinnovamento della Natura. Tale usanza è sopravvissuta nelle celebrazioni della Pa-squa cristiana: ancora oggi in molte loca-lità d’Italia si prepara nello stesso modo il cosiddetto “grano del sepolcro”.

IL CEREALE SACROQuanta bellezza tra le mani delle pie don-ne. Vasi decorati e addobbati con amore da cui spiccano fiere le bianche cime del grano che faranno compagnia alla fredda pietra del sepolcro del Cristo. Unico or-namento consentito davanti l’altare della Reposizione, è la vita che fa compagnia alla morte di Dio. Il grano è il simbolo per eccellenza della vita e, assumendo l’aspetto della sacralità, divenne elemen-

Lavureddi

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to centrale del sacrificio. In Mesopotamia nacque la tradizione dei sepolcri e del grano “pallido” come offerta votiva per la morte del dio. Prima per il babilonese Tammuz, per l’egizio Osiride e poi per il greco Adone. Durante i tre giorni di lutto e di oscurità, i “giorni dell’incantamento”, in attesa che si sciolga l’evento, la natura si ferma e il Sole non sorge, quindi il gra-no cresce bianco. E’ la rappresentazione della “sospensione della realtà”, l’attimo si ferma, l’orologio non batte più la sua ora, un telo copre le immagini sacre e gli spec-chi. Spazio e tempo si dissolvono. Così ri-comincia il ciclo della natura: dalla morte alla vita, tutto il mistero racchiuso in un chicco di grano.

I SEPOLCRILa preparazione dei Sepolcri comincia circa due settimane prima della Pasqua. In un vaso si mettono i semi di grano (chi vuole può aggiungervi anche ceci, lenticchie, orzo e altri cereali) e si copro-

no col cotone. Il grano deve essere perio-dicamente innaffiato, fino alla sera del mercoledì santo. Tutto si conserva in un posto buio affinché l’oscurità faccia cre-scere i germogli assolutamente bianchi. Il mattino di Pasqua questi vasi di grano bianco venivano portati nelle case o nei campi, per benedire e auspicare ricchezza e prosperità a quei luoghi.

RITUALE DELLE 12 FOGLIELa sera del Giovedì santo, prendete 12 foglie di ulivo benedetto e immergetele in una ciotola d’acqua e posatele al buio. La notte del Sabato Santo ponete la ciotola all’aperto. Prima che il Sole sorga, al mat-tino di Pasqua, alzatevi e lavatevi, uscite con i primi raggi di sole e andate verso la ciotola. Buttate l’acqua e raccogliete le 12 foglie, portatele in casa e conservatele 3 nel lato Est, 3 nel lato Ovest, 3 nel lato Sud e 3 nel lato Nord, in un posto dove nessun può vederle. Questo proteggerà la casa dai nemici e dai pericoli.

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PER ALLONTANARE CIMICI,PULCI E ZANZARE

Era usanza fra il popolo antico, per libera-re la casa dalle infestazioni di cimici, pul-ci e zanzare, ricorrere al seguente scongiu-ro. Nella notte del Sabato Santo, mentre le campane annunziano la Resurrezione di Gesù, la donna più anziana della casa si avvicinava al letto e battendolo con le palme delle mani, recitava per 3 volte ad alta voce questa formula:

Sabbutu Santu vinni,pulici e cimici, itivinni.Nisciti, cimici, di la casa mia,ca risuscitau lu Figghiu di Maria.

Sabato Santo è arrivato,pulci e cimici, fuggite.Uscite, cimici dalla casa mia,perché è risuscitato il Figlio di Maria.

Alla fine si recita un Gloria.

CONTRO I VERMI INTESTINALI DEI BAMBINI

Il popolo antico, sin dalla notte dei tempi, ha sempre attribuito ai vermi in-testinali, la causa di ogni malessere che si manifesta con insistenza nel bambino. Se piange inspiegabilmente, se si con-torce puntando i piedi, se starnutisce in continuazione, se si agita nel sonno, se ha prurito in testa o sulla punta del naso, se non vuole mangiare, ecc…, tut-

to fa presagire la presenza dei vermi. La mamma preoccupata corre alla ricerca di chi ancora sa “cimmare i vermi”, cioè scongiurare i vermi o tagliarli.

( Formula tradizionale sarda)I bambini con i vermi vengono curati con la seguente procedura: si fa stendere il bambino sulle ginocchia della mamma, si prende un filo di cotone bianco della lunghezza del bambino e si piega fino ad ottenere tre fili sui quali vengono fatti tre nodi, uno viene fatto al centro e gli altri alle due estremità. Di fili così confe-zionati se ne preparano tre. Un capo del filo viene dato in mano al bambino (se è molto piccolo alla mamma), l’atro capo a chi ha la facoltà di guarire, in genere una donna, e insieme a lei si deve ripetere la seguente formula:

Ita feus ?Segaus is berremis de sa brenti de N.N.

Cosa facciamo ?Tagliamo i vermi della pancia di N.N.

Poi si taglia il filo dopo il primo nodo e si fa cadere in un bicchiere pieno d’ac-qua. Questa operazione si ripete per tre volte. Poi la donna si fa il segno della croce e da sola recita:

Oi esti lunisi santu,oi esti martisi santu,

SCONGIURI E PREGHIEREDEL POPOLO CONTADINO

a cura di Claudio Scibilia

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oi esti merculis santu,oi esti gibia santa,oi esti genabara santa,oi esti saburu santu,domingu de Pasca,casca su bremi casca,casca su bremi casca,casca su bremi casca.

Oggi è Lunedì Santo,oggi è Martedì Santo,oggi è Mercoledì Santo,oggi è Giovedì Santo,oggi è Venerdì Santo,oggi è Sabato Santo,Domenica di Pasqua,casca il verme casca,casca il verme casca,casca il verme casca.

Il rituale va ripetuto anche con gli altri due fili tagliando tutti i nodi. L’opera-zione deve essere fatta a Luna calante (la luna migliore è quella del mese di ago-sto), a digiuno, all’alba o al tramonto. Va ripetuta per tre giorni consecutivi. Infine si raccolgono tutti i fili con i nodi caduti nel bicchiere e si bruciano avvolti in un pezzo di carta o di stoffa, l’acqua viene gettata via facendo il segno della croce.

(Formula tradizionale Sicilia Occidentale)La donna prende un bicchiere pieno di acqua, del filo bianco di cotone ed un paio di forbici. Fa stendere il bambino sulle ginocchia della mamma, prende il filo di cotone e misura la lunghezza del bambino, piega il filo in tre volte; poi sco-pre il ventre del piccolo paziente, si fa il segno di croce e con il dito pollice fa tre crocette sull’ombelico. Afferra le forbici, taglia il filo in piccoli pezzettini e lo lascia

cadere nell’acqua del bicchiere, recitando a voce bassa il seguente scongiuro:

Vermu di la virmaria,Vermu ca si mancia a tia!Vermu virdi, vermu farcuni,ca vai circannu ficutu e primuni.Pi lu me cumannamentuVattinni nta lu funnamentu.Santu Cosimu e Santu Damianu,Vui siti medicu e siti suvranu.Fusturu medicu di nostru SignuriOra libiratini stu criaturi.

Verme del vermicaio verme che a te si mangia. Verme verde, verme ladroneChe vai cercando fegato e polmone.Per mio comando vattene sprofonda.San Cosimo e San DamianoVoi siete medico e siete sovrano.Siete stato medico di nostro SignoreLiberate adesso questa creatura.

Il rituale va ripetuto tre volte, alla fine recitare un Pater, Ave e Gloria.

(Formula tradizionale Sicilia Orientale)La donna mette il bambino sulle ginoc-chia della mamma, lo scopre e con il pol-lice destro, ogni qualvolta che pronun-cia la parola “tagghiu”, fa il segno della croce sull’ombelico del bambino.

Vi salutu bedda matri mariavera spusa di l’anima miavogghiu zoccu m’aviti prumisula gloria di lu Paradisu.Tagghiu unu e tagghiu rui Tagghiu lu vermu ca aviti vui.Tagghiu tri e tagghiu quattru

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Tagghiu lu vermu nta stu nasu.Tagghiu quattru e tagghiu cinquTagghiu lu vermu nta stu cintuTagghiu cinqu e tagghiu seiTagghiu lu vermu ppi tutti li viiTagghiu sei e tagghiu settiTagghiu lu vermu nta sti vestiTagghiu setti e tagghiu ottuTagghiu lu vermu nta stu corpuTagghiu ottu e tagghiu noviTagghiu lu vermu nta stu coriTagghiu novi e tagghiu reciTagghiu lu vermu nta stu poviru infiliciluni santumarti santi mercuri santu giovi santu veniri santusabutu santu la ruminica di pasqualu vermu in terra casca.

Alla fine recitare 3 Pater, Ave e Gloria.

(altra formula tradizionale Sicilia Orientale)Una volta scoperto il bambino e fatto stendere sulle ginocchia della madre, la donna prendeva del petrolio e con il pollice destro tracciava dei segni di croce sotto le piante dei piedi, sotto le ginoc-chia, nell’inguine, sull’ombelico, sotto le ascelle, dietro le orecchie, sotto il naso e sulla fronte. Nel fare questi segni di croce la donna pronunciava per tre volte:

Vermi iti in paci.

Alla fine dello scongiuro dire 3 Pater, Ave e Gloria.

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San Giorgiu bravu cavaleribeddu a cavaddu e beddu a peri,un sonnu m’aviti fari fari. Si è si,na vigna caricata, na tavula cunzata,na chiesa cunzacrata. Si è no,acqua currenti,focu ardenti,e scansatimi di la mala genti.

San Giorgio bravo cavaliereBello a cavallo e bello a piedi.Fatemi fare un sogno.Se è si,una vigna caricata,una tavola apparecchiata,una chiesa consacrata.Se è no,acqua corrente,fuoco divampante,e proteggetemi dalle persone cattive.

L’invocazione è rivolta a San Giorgio buon cavaliere, perché faccia vedere in sogno i segni del responso. Se si sogna una vigna carica d’uva o una tavola apparecchiata o una chiesa consacrata, il desiderio sarà esaudito, viceversa non si esaudirà se si sogna acqua corrente o fuoco divampante. Per avere notizie di una persona lontana, si recita la seguente preghiera:

San Giorgiu bravu cavalerivui a cavaddu e iù a peri;vui ca iti a livanti,e tunnati di punenti,sta grazia m’aviti a fari

o di prima sira o a matinatavinitimi a cunzulari.

San Giorgio bravo cavalierevoi a cavallo ed io a piedi.Voi che andate a levantee tornate da ponente,questa grazia mi dovete fare.O di sera o di mattinavenite a consolarmi.

Quindi si pronuncia sottovoce ciò che si desidera conoscere e si recitano 3 Pater, Ave e Gloria. La cosa desiderata si realiz-zerà se si sogna una persona a cavallo, il contrario invece accadrà se si sogna una persona a piedi.

(da una raccolta personale tramandatami)

A SAN GIORGIO IL BUON CAVALIERE

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I MESSAGGERI DIVINI

a cura di Lorenzo La Spada

SERAFINI

Pur non conoscendo quella che sarà la Volontà Creatrice, essi possiedono fra le loro mani l’energia primordiale e la rendono disponibile nel momento in cui dovrà manifestarsi.

“Vidi il Signore seduto su di un trono. Attorno a lui stavano i serafini, ognuno con sei ali, e due di queste ricoprivano il loro viso e due i loro piedi, mentre con le ultime due volavano”.

I SERAFINIsono menzionati da Isaia, nella narrazione della visione che costituì la sua vocazione profetica, come esseri celesti che hanno il compito di lodare e di adorare incessan-temente Dio, proclamandone la santità.

Nella visione del profeta l’urlo dei Serafi-ni pronunciava di continuo “Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti: tutta la terra è piena della Sua gloria”. Questa è la sola occasione nella quale vie-ne menzionato il termine Seraphim nella Bibbia ebraica. Il profeta li descrive con aspetto umano, dotati di tre paia di ali: col primo paio si coprono il volto, per indicare l’inaccessibi-lità del mistero di Dio, col secondo vola-no, col terzo si coprono i piedi in segno di riverenza.

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FUOCO ARDENTEIl santo nome dei Serafini significa “colo-ro che ardono”, esso ci rivela la natura lu-minosa e risplendente che mai si occulta e che è inestinguibile, fugatrice di ogni tetra oscurità. Sono i primi a ricevere il Pensiero Divino, sono dispensatori di AR-DORE e AMORE. Sono composti della stessa Sostanza Divina dell’Onnipotente ed è impossibile, per noi, farci un’idea su di loro. Possiamo provare ad immaginarli come veri e propri Vortici di Fuoco Incan-descente che ruotano intorno al Trono di Dio. Da “Seraph” ne deriva il calore, l’ardo-re, il ribollire, il loro continuo ed incessan-te movimento attorno alle realtà divine.I Serafini appartengono al più alto ordine di angeli, asservono il ruolo di guardiani

del trono di Dio e continuamente cantano la musica delle sfere regolando il movimen-to del cielo, così come viene comandato da Dio. Essi emanano una luce così potente e brillante che nessuno, se non occhi divini, può guardarli. Dante, nel Canto XXVIII del Paradiso, li chiama “fuochi pii”, quattro di loro, infatti, circondano il trono divino, dove bruciano eternamente d’amore e zelo per Dio.

METATRONPrincipe del Coro dei Serafini

METATRON, Arcangelo “segretario di Dio”, è l’inviato speciale della Divinità per tutte le questioni che attengono alla Terra. Egli determina l’unione fra i Mondi Su-perni e i Mondi Inferiori. In altri termini,

Il loro nome significa Ardenti. Conservano l’energia divina e assorbono la divinità e lo splen-dore di Dio.

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Metatron accorda alla nostra mentalità e sensibilità il potere di recepire chiaramen-te ciò che esiste nei Mondi dello Spirito, ispirando la nostra intelligenza e renden-doci consapevoli della potenza del nostro pensiero. Quest’Arcangelo ci offre la conoscenza; ci rivela l’obiettivo, il fine, i progetti della Di-vinità. Egli è colui che conduce al cospetto di Dio; per mezzo dell’intelletto e dei senti-menti, la sua energia ci svela il motivo per cui le cose sono come sono. Rappresentato da una figura d’uomo, dal viso splendente come il sole, tiene nella destra una canna per misurare, nella sini-stra una cordicella di candido lino. Grazie a lui, possiamo conoscere il futuro, il no-stro avvenire: da lui infatti noi riceviamo il dono della Profezia e della Volontà.Egli governa la più alta delle Gerarchie An-geliche, il nome del suo Ordine di Angeli è Chaioth ha-Qadesh, le Sante Creature Vi-venti, chiamate anche Seraphim, per mezzo delle quali diffonde energie tali da svelare in noi il Piano completo della Creazione divina. La tradizione attribuisce il potere di azio-ne dei Serafini, dunque a Metatron, alla prima parte dell’anno astrologico, dal 21 Marzo al 29 Aprile.

INVOCAZIONE A METATRONGloria a Te, METATRON, Guida Sempi-terna, Fonte spirituale del potere. Io t’in-voco! Guida la mia mano da mattina a sera e dalla sera alla mattina. Con le tue braccia da Gigante Cosmico, abbraccia la mia esi-stenza. Fuoco corroborante, rischiara con l’amore il mio cammino affinché io possa procedere con passo fermo e deciso verso un’aurora luminosa, verso un mattino lim-pido e felice; pervaso dai raggi solari della

mia riuscita morale e materiale.

PREGHIERA AI SERAFINIO ardentissimi Serafini, accendete del vostro fuoco il mio cuore, onde ami solo Colui che è incessantemente amato da voi ed ottenetemi in nome di questo amore il dono della santa castità. Bruciate, Serafini di Kéther, tutte le scorie, tutte le impurità che i miei desideri atti-rano, al fine che nei miei sentimenti non sopravviva nulla d’altro che la volontà ar-dente di mettermi alla ricerca della Verità.

Cristo in pietà sorretto da due angeli (Andrea Mantegna, 1488 ca.)

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Col primo paio si coprono il volto, per indicare l’inaccessibilità del mistero di Dio

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IL LIBRO DELLE ERBEI FIORI DI BACH

Una guida rapida ai rimedi floreali di Bach

“La malattia è un messaggio che l’anima ci invia attraverso il corpoe la mente. Essa serve a farci capiredove stiamo sbagliando e a farci ritrovare il giusto cammino”

Indicazioni

Stati d’ansiaDepressioneCambiamenti d’umore duranteil periodo premestrualeTensioni dovute a mal di testaNervosismoRabbiaPer accrescere la vera fiducia in sé stessiTutti i problemi di carattere emotivoMancanza di concentrazioneDisturbi del sonno

I rimedi floreali di Bach sono costituiti da 38 “essenze” scoperte, per l’appunto, dal medico inglese Edward Bach (1886-1936) e sono in grado di contribuire alla gua-rigione di molte malattie organiche acce-lerandone il processo di guarigione. Essi agiscono sullo stato d’animo del paziente, senza pertanto volersi sostituire alla medi-cina tradizionale di cui possono essere un valido aiuto, sono reperibili presso Erbo-risterie e Farmacie specializzate. Esistono sul mercato vari preparati, sotto forma di diluizioni diverse in grado di dare anche risultati diversi, lo studio e la conoscenza approfondita del medico o del terapeuta dovrebbero essere una guida sicura. C’è da dire che alcuni terapeuti nella scelta del preparato si affidano a procedimenti conosciuti come la Radiestesia e la Kine-siologia, perrché pensano che siano più

a cura di Claudio Scibilia

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intuitivi di quei metodi che comportano la conoscenza delle essenze. Essi sono con-vinti che con questi metodi vibratori rie-scano ad ottenere informazioni obiettive non riflettendo sul fatto che, invece, con un approccio non coinvolto e distaccato si affidano a una scienza meccanistica senza fare uso del loro intelletto. La compren-sione dello stato d’animo umano richiede la massima percezione conscia in sintonia con il cuore e la mente, avvalendosi della capacità di discriminazione e di osserva-zione oltre che di giudizio. I rimedi di Bach sono compatibili e pos-sono essere somministrati insieme alle medicine tradizionali e hanno il potere di accrescere i benefici di alcune terapie naturali, specialmente dell’aromaterapia e dell’agopuntura. Esercitano inoltre un’influenza positiva sugli stati mentali e ogni rimedio ha un effetto specifico sulle nostre emozioni. Già da tempo gli india-ni d’america usavano i rimedi floreali per alleviare i turbamenti emotivi e raggiun-gere la pace mentale.

UN NUOVO METODO DI GUARIGIONE

Lo scopritore Edward Bach, uno stima-to medico gallese, osservò che lo stress e la collera sono alla base della maggior parte delle malattie e che la persona-lità influenza il modo in cui si reagisce a tutte le situazioni di stress; proprio in tali situazioni alcune persone diventano irritabili. Il dott. Bach iniziò a cercare un nuovo metodo di guarigione che pren-desse in considerazione l’aspetto psico-logico delle malattie e lo trovò nei fiori della campagna britannica. Cominciò a percorrere campi e boschi alla ricerca dei fiori che fossero in relazione con quelle

che egli considerava le 12 caratteristiche base della personalità. In seguito si mise alla ricerca di nuovi fiori che potessero alleviare altri 26 stadi mentali e quindi migliorare lo stato di salute. Il dott. Bach scoprì che per poter isolare le sostanze curative dei fiori doveva mettere i fiori freschi, appena raccolti, al sole, in reci-pienti pieni d’acqua. Quest’acqua ener-gizzata viene poi mescolata al brandy che serve come conservante. I rimedi floreali possono essere descritti come energia li-quida che racchiude vibrazioni curative. A differenza di tanti preparati con le erbe questi rimedi floreali non contengono al-cuna sostanza chimica attiva. Sono simili ai preparati omeopatici diluiti così tante volte che nel preparato stesso non si trova traccia della sostanza originale ma soltan-to la sua impronta “energetica”.

LA SPERIMENTAZIONEPare che la scienza debba ancora trovare uno strumento che misuri gli effetti delle medicine energetiche. Tanti credono che

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le essenze floreali abbiano solo un effet-to placebo e che se ci sentiamo meglio è solo perché ci siamo convinti che ci fan-no bene.Esperimenti fatti su bambini, piante e animali hanno dimostrato il beneficio tratto dall’assunzione di tali rimedi favo-rendo processi di guarigione inspiegabili. Altri studi si sono fatti sul problema del-la depressione, il dott. Michael Weisglas, per esempio, fece un esperimento con i rimedi floreali di Bach e con l’acqua sem-plice. Né lui né i suoi pazienti (sofferenti di depressione) sapevano all’inizio chi stava prendendo l’acqua e chi i rimedi. I risultati hanno dimostrato che chi aveva preso le miscele stava meglio mentre chi aveva preso il placebo non aveva avuto al-cun beneficio di rilievo. La nota positiva di questi rimedi vibrazionali è che sono sicuri e senza effetti negativi collaterali.I rimedi si scelgono con l’aiuto di un se-rio professionista che indicherà le essenze più adatte.

IL RESCUE REMEDYIl Rescue Remedy, o Five Flowers Reme-dy, conosciuto anche come rimedio di emergenza, è composto da una miscela di cinque fiori: Clematis, Impatiens, Rock Rose, Cherry Plum e Star of Bethel-hem. Il dott. Bach mise a punto questa miscela di fiori per tutte quelle piccole e grandi situazioni in cui ci si trova smarri-ti. In tutte quelle situazioni difficili che richiedono un intervento immediato, per le quali non è possibile scegliere imme-diatamente un qualsivoglia rimedio.Il Rescue Remedy può essere usato per il suo effetto calmante in tutte le situa-zioni di stress o quando si ha bisogno di aiuto, se sopraffatti da una varietà di

emozioni o di problemi comportamen-tali quali:

PaureCattive notizieEsperienze particolarmente stressantiStati d’ansia improvvisiPiccole TensioniIncidenti

La somministrazione è semplice, basta mettere 4 gocce di Rescue Remedy in una tazzina d’acqua e bere a piccoli sorsi, a di-stanza di cinque minuti l’uno dall’altro; appena i sintomi cominciano a diminu-ire, ridurre anche il numero delle assun-zioni. Il rimedio, in mancanza di acqua, può essere assunto anche puro, diretta-mente sotto la lingua. Il Rescue Remedy va usato solo ed esclusi-vamente come rimedio d’emergenza, esso non può essere sostituito all’uso quotidia-no dei fiori. Per trarne il maggiore bene-ficio e per essere sempre in buona salute, la cosa migliore da fare in Floriterapia è quella di assumere i fiori personalizzan-doli sulla base delle situazioni e dello stato d’animo del momento, facendosi consigliare da un esperto in materia.

LA CREMA RESCUE REMEDY È uguale al rimedio di emergenza, ma con una differenza: ai cinque fiori si aggiunge un altro rimedio floreale: il Crab Apple. La Crema Rescue Remedy va utilizzata in tutti i problemi della pelle che richiedo-no un intervento immediato, per esem-pio nelle punture di insetti, nelle piccole ferite, scottature, cicatrici ecc.. Applicando una piccola quantità di cre-ma sulla parte interessata, più volte al giorno, secondo la necessità.

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TAVOLA SINTETICA DEI RIMEDI FLOREALI DI BACH

38 rimedi suddivisi in sette gruppi in rela-zione al tipo di disagio di fondo

IPERSENSIBILITA’ E INFLUENZABILITA’

AGRIMONY Agrimonia Eupatoria

aspetto negativo Ansia e tormento, dietro a una maschera di gaiezza e allegria, fuga da ogni disagio emo-tivo, tossicodipendenza e alcolismo allo sco-po di anestetizzare i propri sentimenti.

aspetto positivoPermette di riconoscere il disagio emotivo e di lavorare su di esso. Pace e tranquillità con sé stessi e gli altri. Ottimismo, senso dell’umorismo senza nessuna presunzione.

CENTAURYCentaurium Umbellatum Erythraea

aspetto negativo Debolezza, scarsa volontà, paura di delu-dere e di non riuscire a dire no, pur tra-scurando le proprie necessità.

aspetto positivoRendersi utile agli altri in base alla pro-pria forza interiore. Avere la capacità di dire no al momento opportuno.

WALNUT Juglans Regia

aspetto negativo Ci si lascia influenzare facilmente dalle idee altrui. Pubertà e menopausa. Si tende a pensare: “vorrei cambiare ma non ci riesco”.

aspetto positivoSenso di protezione, elasticità ed acco-glienza del nuovo, costanza e determina-zione nel seguire la propria strada.

HOLLY Ilex Aquifolium

aspetto negativo Gelosia, collera, invidia e sfiducia nel prossimo, tende ad avere tanta rabbia.

aspetto positivoDisponibilità, amore, generosità, tolleranza, felicità per tutto ciò che arriva dall’esterno.

SOLITUDINE

HEATHERCalluna Vulgarisaspetto negativo

Parlare molto e sempre di sé. Solitudi-ne, fanatismo, scattano nelle ingiustizie. Sempre presi dai propri problemi, credo-no di non essere ascoltati.

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aspetto positivoAccettazione della vita, dona tranquillità interiore, migliora i rapporti con gli altri.

IMPATIENSImpatiens Glandulifera

aspetto negativo Frenesia, impazienza, irritabilità. Dice sempre: “Sono in ritardo, devo fare anco-ra tante cose, gli altri sono troppo lenti, devo fare alla svelta”.

aspetto positivoComprensione e tolleranza verso gli altri, fru-ire con il ritmo della vita. Calma e pazienza.

WATER VIOLET Hottonia Palustrisaspetto negativo

Distacco, solitudine, orgoglio. Tende all’iso-lamento, dice: “Preferisco lavorare da solo”.

aspetto positivoTranquillità, equilibrio. Apprezza i rap-porti con gli altri.

INSUFFICIENTE INTERESSEPER IL PRESENTE

CHESTNUT BUD

Aesculus Hippocastanumaspetto negativo

Mancanza di attenzione, ripetere sempre gli stessi errori. “Sono sempre nello stes-so punto. Sempre la stessa storia”.

aspetto positivoSaggezza, comprensione delle esperienze, trar-re il massimo insegnamento dalle esperienze.

MUSTARDSinapis Arvensis

aspetto negativo Malinconia, depressione acuta, abbatti-mento. “La vita è davvero faticosa. Tutto è difficile, non vale la pena vivere”.

aspetto positivoResistenza interiore, fede, stabilità co-stante, gioia.

WHITE CHESTNUTAesculus Hippocastanum

aspetto negativo Angoscia estrema, mente confusa, deso-lazione. “Mi scoppia la testa non riesco a frenare i pensieri”.

aspetto positivoCalma. Comprensibilità del pensiero, cre-de che certe sofferenze insopportabili ser-vono ad acquisire fiducia in sé stessi.

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OLIVEOlea Europea

aspetto negativo Sfinimento fisico e psichico, completa-mente esausto. “Sono stanco, ho assoluto bisogno di riposare, mi mancano le forze”.

aspetto positivoRivitalizzazione, forza fisica e mentale e raggiungimento della pace interiore.

WILD ROSERosa Canina

aspetto negativo Rassegnazione, Apatia, scarso interesse nelle cose, prolungamento della malattia.“Non vale la pena, meglio rinunciare”.

aspetto positivoVoglia di vivere, interesse e decisione, ac-cettazione delle cose di ogni giorno.

HONEYSUCKLELonicera Caprifolium

aspetto negativo Nostalgia, vive nel passato, desiderare ciò che è stato. Chi ne ha bisogno tende a pen-sare di volere tornare indietro nel tempo.

aspetto positivoEssere pienamente nel presente. Tenere in considerazione il passato mentre ci si prepara ad affrontare nuove esperienze.

CLEMATISClematis Vitalbaaspetto negativo

Sognatori ad occhi aperti, avere desideri irrealizzabili, mancanza di concentrazio-ne. Pensa: “Mi dimentico tutto, non ci sto con la testa”.

aspetto positivoEssere presente nel proprio corpo. Vive con interesse tutte le cose. Concentrazio-ne e creatività.

INCERTEZZA E DUBBI

WILD OAT Bromus Ramosusaspetto negativo

Confusione, scontentezza, dispersione e insicurezza. Tenta diverse attività ma è sempre insoddisfatto. “Non ho idea di quello che devo fare, mi sento insoddi-sfatto”.

aspetto positivoAmbizione e consapevolezza di ciò che si vuol fare nella vita.

HORNBEAMCarpinus Betulusaspetto negativo

Stanchezza mentale, scarso interesse per la quotidianità, i doveri diventano un ca-rico insopportabile, dubbi. “Oddio… un altro giorno da affrontare!”

aspetto positivoEnergia, entusiasmo, coraggio nell’af-frontare i fatti della vita.

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GORSEUlex Europeus

aspetto negativo Grande disperazione, rassegnazione, sen-za speranza. “Non ho speranze, per me non c’è nulla da fare”.

aspetto positivoFede profonda e duratura. Forza d’ani-mo, capacità di far fronte alle situazioni anche se difficili.

GENTIANGenziana Amarellaaspetto negativo

Depresso e scoraggiato per motivi sco-nosciuti. Dubbioso. “Sono triste, le cose vanno sempre male, devo rassegnarmi”.

aspetto positivoFiducia e capacità di fronteggiare gli im-pedimenti anche in presenza di piccole difficoltà.

SCLERANTHUSScleranthus Annuusaspetto negativo

Indecisione, confusione, insicuro. “Non so prendere le decisioni, spesso cambio umore”.

aspetto positivoDeterminazione, saper scegliere, forza di decidere.

CERATOCeratostigma Willmottiana

aspetto negativo Mancanza di fiducia in sé stessi, sfiducia nelle proprie intuizioni, sempre in cerca di consigli. Si chiede: “Qual è la cosa più giusta da fare per me?”

aspetto positivoAvere fiducia nella propria conoscenza interiore. Tranquillità, sicurezza e intu-izione.

PAURE E PREOCCUPAZIONI

RED CHESTNUTAesculus Carneaaspetto negativo

Preoccupazione eccessiva per gli altri, an-ticipare con timore i problemi degli altri. Dice: “Speriamo che non sia successo nulla di brutto e che tutti stiano bene!”.aspetto positivo Prendersi cura e interes-sarsi degli altri in maniera obiettiva. Fi-ducia degli affetti, indipendenza emotiva.

ASPENPopulus Tremulaaspetto negativo

Paura dell’ignoto, angoscia e apprensioni vaghe, incubi. “Cosa potrebbe succedere domani?”

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aspetto positivoFiducia nell’affrontare il domani. Trarre forza interiore dal mondo spirituale.

CHERRY PLUMPrunus Cerasifera Mirabolanum

aspetto negativo Paura di perdere il controllo, paura di impazzire, impulsi distruttivi. Pensa: “Ho paura di impazzire. Perderò il controllo”.

aspetto positivoSerenità, tranquillità interiore malgrado lo stress eccessivo.

MIMULUSMimulus Guttatusaspetto negativo

Paure consce della vita quotidiana, timidez-za, insicurezza. “Ogni cosa mi mette paura, anche le cose più banali mi spaventano”.

aspetto positivoForza e coraggio nell’affrontare le sfide della vita. Raziocinio.

ROCK ROSEHelianthenum Nummularium

aspetto negativo Panico, terrore, paura della morte o di essere annullati. Sono angosciato, ho il panico, mi manca il respiro… morirò!

aspetto positivoCalma e pace interiore nell’affrontare grandi ostacoli. Autocontrollo, coraggio.

CURA ECCESSIVA DEGLI ALTRI

CHICORYCichorium Intybusaspetto negativo

Esprime l’amore verso sé stesso e verso gli altri in maniera possessiva esigente. Ricatto morale. “Dopo tutto quello che faccio… bella riconoscenza”.

aspetto positivoCapacità di amare al di là di ciò che si riceve in cambio, cura degli altri. Rispetto per la libertà degli altri.

VERVAINVerbena Offininalisaspetto negativo

Comportamento tendente a sopraffare gli altri. Fanatismo, lotta eccessiva. “La mia è l’idea migliore”.

aspetto positivoTolleranza ed equilibrio, pazienza, atten-zione verso le necessità degli altri.

VINEVitis Vinifera

aspetto negativo Ambizione, desiderio di dirigere tutto. Costringere gli altri al proprio volere. Pensa: “Voglio ottenere quello che desi-dero assolutamente”.

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aspetto positivoRispetto e amore verso le persone che gli stanno attorno.

BEECHFagus Sylvatica

aspetto negativo Ipercritico, arrogante, si aspetta che gli altri siano perfetti. “Io sono nel giusto!”, dice.

aspetto positivoTolleranza dei difetti altrui. Emozioni e capacità di viverle.

ROCK WATERAcqua di sorgente energizzata

aspetto negativo Rigidità, eccessiva autodisciplina, asceti-smo. “Devo assolutamente portare a termi-ne il mio compito. Costi quel che costi!”

aspetto positivoAccettazione della vita, elasticità, seguire il proprio spirito piuttosto che la legge.

SCORAGGIAMENTO E DISPERAZIONE

LARCH

Larix Deciduaaspetto negativo

Insicurezza, paura di sbagliare, mancanza di fiducia in sé stessi. “Non posso essere all’al-tezza, non ce la farò mai, non sono capace”.

aspetto positivoForza d’animo e sicurezza nelle proprie capacità.

PINEPinus Sylvestris

aspetto negativo Senso di colpa, incapacità di accettarsi. “Non voglio ferire nessuno, mi sento sempre in colpa”.

aspetto positivoPerdono ed indulgenza di sé stessi. Libe-rarsi dei sensi di colpa.

ELMUlmus Procera

aspetto negativo Troppi impegni. Momentaneo scorag-giamento, non sentirsi all’altezza del proprio compito. “Non c’è la farò mai, è un’ impresa trop-po grossa per me”.

aspetto positivoSenso pratico e stabilità nel portare a ter-mine i propri compiti.

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SWEET CHESTNUTCastanea Sativa

aspetto negativo Angoscia e profonda disperazione. “Non c’è via d’uscita, sono finito, non ce la farò mai a ritornare come prima”.

aspetto positivoAiuta a ritrovare la luce e dona grande coraggio e fede profonda.

STAR OF BETHLEHEMOrnithogalum Umbellatum

aspetto negativo Traumi e shock, sia di esperienze passate che recenti. Bisogno di essere confortati e rassi-curati dal mondo spirituale. “La mia vita ha avuto troppi dolori, ne ho passate troppe”.

aspetto positivoCalma e cura, conferisce un senso di di-vinità interiore. Trasforma gli eventi trau-matici mostrandone la parte positiva.

WILLOWSalix Vitellina

aspetto negativo Risentimento e amarezza. Sentirsi vitti-

me. “La vita non mi ha dato nulla, il de-stino è stato ingiusto con me”.

aspetto positivoAtteggiamento fiducioso e visione più ro-sea della vita.

OAKQuercus Robur

aspetto negativo Eccessivo senso del dovere. Lotta oltre i propri limiti, inflessibile.“Prima il dovere dopo il piacere!”

aspetto positivoRiguardo e amore verso sé stessi, sapere quando arrendersi.

CRAB APPLEMalus Pumila

aspetto negativo Sentirsi sporchi e impuri. Ossessionati dai difetti. Rifiuto del proprio aspetto fi-sico. Pensa: “Mi sento a disagio, ho biso-gno di fare pulizia dentro e fuori”.

aspetto positivoAccettazione del proprio corpo, disten-sione, pace.

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Si ritiene che l’Aglio sia originario delle zone desertiche dell’Asia centrale ed era conosciuto e usato dai Sumeri già cinque-mila anni fa. Le origini del nome latino allium, derivano dalla parola celtica e per-siana all,che significa “caldo, bruciante”.

Erodoto racconta che l’aglio era già usato come alimento e che durante il lavoro di costruzione della piramide di Giza, sotto la IV dinastia Egiziana, gli operai ne face-vano grande uso convinti delle sue pro-prietà rivitalizzanti ed energetiche.

AGLIO

Famiglia LiliaceeNome siciliano AgghiuAltri nomi Aggiu, Agl’, Allu, Azzu, Agghie.Parti utilizzate: Il bulboProprietà: Antisettico,batteriostatico e battericida, tonico stimolante generale, ipotensore, antispasmodico, aperitivo stomachico, vermifugo, febbrifugo, antigottoso e antiartritico.

L’ORIGINE DEL NOME

Allium Sativum

Allium Sativum

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STORIAColtivato fin dai tempi dell’antichità, l’aglio viene citato da Galeno e Dioscori-de come antidoto contro il morso dei ser-penti. Questa teoria è ripresa da Virgilio nel II Idillio delle Bucoliche, nel passo in cui parla di una miracolosa bevanda pre-parata con timo ed aglio che i pastori be-vevano per poter riposare tranquilli sotto il sole caldo, senza temere il morso delle vipere. Anche i greci e i romani ricono-scevano e apprezzavano le grandi proprie-tà dell’aglio, ma pare che non raccogliesse il favore degli dei, che non gradivano gli effetti di questa pianta aromatica sull’ali-to dei fedeli e pare che venisse loro im-pedito di entrare nei templi. Lo usavano anche come una sorta di “doping” prima di una competizione sportiva, con il ri-sultato che riuscivano a tenere a debita distanza gli avversari emanando diabolici effluvi. Anche nella Bibbia se ne parla,

con rimpianto, come uno degli ingre-dienti perduti a causa dell’Esodo.

MEDICINA ANTICAÈ il più antico dei medicamenti, già usato dagli Egizi e da Ippocrate che lo consiglia-va per le infezioni, le ferite, la lebbra, il cancro, i disturbi digestivi. La storia di Francia narra, su “Historie de Navarre”, che il Re di Navarra alla nascita del nipo-te Enrico IV, per preservarlo dalla mala-ria gli strofinò uno spicchio d’aglio sulle labbra. Anche la Medicina Ayurvedica lo utilizza per curare la lebbra, mentre la me-dicina moderna lo considera preventivo per certe forme di cancro. È sicuramente efficace contro la tosse, le affezioni respi-ratorie, per la dissenteria. È un potente antibiotico, con proprietà antivirali, è un ottimo rimedio contro l’influenza, il raffreddore e ogni sorta di affezioni pol-monari. Combatte i batteri responsabili

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della tubercolosi. Risultati si sono ottenu-ti anche nelle terapie per l’ipertensione, le affezioni polmonari, l’arteriosclerosi e le infezioni intestinali. Purifica il sangue ed il sistema circolatorio, è ipoglicemiz-zante, tende ad abbassare il colesterolo e risultati evidenti si sono ottenuti nella prevenzione dell’arteriosclerosi; è pure un potente vermifugo. Svolge inoltre atti-vità come antiaggregante piastrinico, con un’attività quasi simile all’ Aspirina, ridu-cendo il rischio di trombosi e di alcune patologie cardiache. Ha effetti immuno-stimolante e antifungina nella Candida albicans. È diuretico, è disinfettante inte-stinale, utile nella dispepsia fermentativa e nel meteorismo. Abbassa il colesterolo, ed è utile nei disturbi del fegato e della cistifellea. Un consumo regolare di aglio nella nostra alimentazione è una ottima prevenzione contro il cancro.

Credenze anticheSi credeva anticamente che bastasse ap-pendere una treccia d’aglio nelle stanze per potere allontanare le streghe i vampiri e gli spiriti del male.

CARATTERISTICHEL’altezza media è di circa 50-70 cm e porta all’apice dei fiori di colore biancastro, rac-colti ad ombrello. Spesso al posto dei fio-ri si formano i bulbi. Il frutto è una capsu-la membranosa e contiene 1 o 2 semi per loggia. Pianta erbacea perenne, provvista di un bulbo coperto da una membrana di colore biancastro e suddiviso in tan-ti piccoli spicchi. Le foglie sono lineari, larghe ed allungate. Si coltiva negli orti, in terreni soleggiati ed aridi; fiorisce da maggio a giugno e si raccoglie fra luglio e agosto. Ha un odore pungente che può

essere eliminato masticando semi di ani-ce o un chicco di caffé.

PRINCIPI ATTIVIL’allicina è dotata di attività antibatterica ed ha proprietà di antiaggregante piastrini-co, contiene vitamine del gruppo A, B e C. Contiene inoltre sali minerali e zolfo, po-tassio, magnesio, calcio, fosforo, iodio, fer-ro, tracce di zinco, manganese, selenio, B1, B2 e PP, che lega le sostanze minerali utili al corretto metabolismo degli zuccheri.L’aglio viene eliminato attraverso i pol-moni e le vie urinarie; indicato nella profilassi delle malattie respiratorie come l’influenza e il raffreddore, nell’asma (co-adiuvante alla terapia medica), nelle cisti-ti, nelle diarree, negli ossiuri, tenia.

USO ESTERNOFare delle frizioni sulla pelle colpite da scabbia e tigna, oppure fare massaggi lun-go la colonna vertebrale, in caso di aste-nia con olio di mandorle e 2 gocce di olio di Aglio (preparato al momento)

USO INTERNOÈ raccomandabile usare l’aglio quotidia-namente crudo nelle insalate uno due spicchi.

Tintura d’aglio 20 - 30 gr di aglio pestato in 100 ml di al-cool a 75° ( 1/50 ), lasciare macerare per 10 giorni e prenderne 10-15 gocce per 2 volte al giorno, contro la bronchite croni-ca, la pertosse e l’ipertensione arteriosa. Infuso e decotto, pestare 2 spicchi d’aglio in un decilitro d’acqua e prenderne 2 - 3 cucchiai al giorno.Fare attenzione, l’ipertensione arteriosa é un problema da affrontare seriamen-

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te, l’aglio può rappresentare una misura complementare ma non è un trattamen-to di prima scelta. Pertanto chiedete sempre un consiglio al medico.

Contro il verme tenia

pendere una grossa testa d’aglio e grattu-giare tutti gli spicchi, far bollire nel latte per 5 minuti e berne una tazza al mattino fino all’espulsione del verme.

calli da estirpare:applicare sui calli l’aglio crudo pestato in densa pomata con poco olio d’oliva appe-na scaldato.

piedi stanchi, dolenti, duroni:pestare 2 - 3 spicchi d’aglio in un morta-io, insieme a olio d’oliva tiepido, mesco-larlo fino a farlo diventare una pastetta, applicare su duroni e calli fasciando i pie-

di con una pezzuola di lino e tenerla per tutta la notte. Procedere all’applicazione per tre giorni consecutivi. Ripetere dopo una settimana qualora calli e duroni non siano ancora spariti.

Il più antipatico effetto collaterale dell’aglio è l’alito pesante, é la moleco-la curativa dell’aglio che provoca questo odore tipico. Uno dei rimedi antichi per togliere questo inconveniente è quello di succhiare degli spicchi di pompelmo pri-ma di andare a dormire.

CONTROINDICAZIONINon va assunto in gravidanza e durante l’allattamento, va usato con cautela in persone che soffrono di crisi emorragiche, turbe della coagulazione sanguigna, irrita-zioni intestinali, gastrite, ulcera peptica e in chi soffre di bruciori gastrici.

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LUNA DI APRILE

a cura di Lorenzo La Spada

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1 G Giovedì santo - Rituale delle 12 foglie 2 V Venerdì Santo

3 S Sabato Santo f 4 D PASQUA DI RISURREZIONE f 5 L Trattamenti viso e corpo - Depilazione - Cura delle unghie

6 M Trattamenti viso e corpo - Depilazione - Cura delle unghie

7 M Trattamenti viso e corpo - Depilazione - Cura delle unghie

8 G Trattamento capelli (anticaduta) h 9 V Trattamento capelli (anticaduta) h

10 S Bucato - eliminare macchie difficili i

11 D Bucato - eliminare macchie difficili i

12 L Bucato - eliminare macchie difficili i

13 M D’Aprile non ti scoprire

14 M Dieta disintossicante e tisana depurativa ore 14.30

15 G Fitoterapia - cure stagionali

16 V Se fischia l’orecchia mancina, dice male la vicina

17 S Massaggio profondo contro dolori e tensioni II

18 D Massaggio profondo contro dolori e tensioni II

19 L Massaggio profondo contro dolori e tensioni II

20 M Creatività e relax a

21 M Creatività e relax a

22 G Taglio dei capelli b

23 V Il grano alto a san Giorgio, annuncia un buon raccolto b

24 S Taglio dei capelli

25 D Taglio dei capelli

26 L Cura del guardaroba - Cambio Stagione d

27 M Cura del guardaroba - Cambio Stagione d

28 M Dieta sgonfiante e tisana snellente

29 G Bucato - eliminare macchie difficili

30 V Aprile carciofaio, Maggio ciliegiaio f

APRILE 2010Il mese dell’apertura

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Detta Luna dell’Uovo, ma anche Luna Germogliante, del Bocciolo e delle Gemme, Luna della Lepre,

Luna dell’Erba verde.

Presso gli antichi greci, Aprile era il mese dedicato alla dea Afrodite, il cui nome deriva dal greco Aphros, così i greci chia-mavano la dea, mentre nella lingua lati-na Aprile deriva da aperire (aprire), per indicare il mese in cui si “schiudono” piante e fiori. Il momento della rinasci-ta è giunto e Aprile annuncia il ritorno della vegetazione con la primavera. In natura è il momento della germinazione, si apre il bocciolo che racchiude in sé tut-ta la forza vitale, l’entusiasmo, la spinta verso la vita del seme che è rinato. Come un uovo deposto è il seme racchiuso nel grembo della terra, ora il suo guscio s’in-crina e rapidamente si schiude dando alla luce il suo prezioso contenuto. L’uovo è

il principio da cui nascono tutte le cose, portando in manifestazione ciò che pri-ma era solo allo stato potenziale. Basta un attimo, una scintilla, e una esplosio-ne vitale pervade tutta la natura. Il ciclo annuale riparte nel segno dell’Ariete, il grande pioniere dello zodiaco, cui spetta il grande compito di iniziare le cose. Il fuoco dell’Ariete è un fuoco esplosivo, la cui energia creatrice si espande in ogni di-rezione, riportando la scintilla della vita. Marte è il suo pianeta governatore, il Dio guerriero che i popoli antichi considera-vano grande protettore della primavera e delle energie fecondatrici maschili.

L’UOVOSimbolo dell’energia di Aprile è dunque l’uovo, contenitore di vita che viene co-vato e rapidamente matura, s’incrina e si apre per dare alla luce un nuovo essere. L’uovo rappresenta il potere dell’inizio,

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del manifestare la creazione. Nelle narra-zioni mitiche vi è spesso un Uovo Cosmi-co all’origine della creazione, che talvolta è covato da una candida colomba, altre volte da un astuto serpente. Entrambe sono figure sacre associate alla dea Afro-dite, di cui l’uovo ne rappresenta l’arche-tipo femminile per eccellenza, adottato in seguito come simbolo pasquale della rina-scita e posto in mano alla Maddalena nel giorno della risurrezione. È la colomba, simbolo del ritorno della vita e dell’amo-re che porta a Noè l’annuncio della fine del diluvio e l’apertura dell’Arca salvifica. Infine il serpente, il più antico e poten-te simbolo del rinnovamento e della ri-generazione; presente in tutte le culture, ci accompagna dal lontano periodo neo-litico, associato al volto della Dea come Dea della Trasformazione, e rappresenta il cerchio della vita nella forma dell’Uro-boros, il serpente che si morde la coda, un ciclo che ricomincia dall’inizio dopo aver raggiunto la propria fine. Dunque, siate candidi come colombe e astuti come serpenti, cioè siate gestanti e partorienti del seme intelligente che in voi dorme.

LA LEPREQuesta prima lunazione dell’anno astro-logico, la Luna della Lepre, manifesta l’energia fecondante di questo animale sacro a molte dee lunari dell’antichità. La lepre che dorme di giorno e saltella la notte, è un animale gentile e timido, ma pieno di vivacità e molto fertile. Presso gli Aztechi la lepre veniva raffigurata con un geroglifico lunare a forma di U. In Cina la lepre è l’essenza della Luna piena ed è spesso rappresentata nel disco lunare. Nella tradizione buddhista le leggende narrano di come una lepre si sacrificasse

per nutrire il Buddha affamato, balzan-do nel fuoco. In segno di gratitudine il Buddha avrebbe impresso l’immagine dell’animale sulla luna. In Grecia, la le-pre era l’animale selvatico prediletto da Afrodite e, secondo Plinio, sarebbe di grande utilità per le donne: cibarsi della sua carne le renderebbe feconde.Tutto ispira a produrre: la vita è in rigo-gliosa e verdeggiante espansione, la fertili-tà è illimitata. È anche il momento di tor-nare a fare movimento fisico, concederci di passeggiare per riossigenarsi. Può capi-tare, però, che sotto questa luna si abbia sonno (come le lepri durante il giorno), è solo l’effetto dell’aria di primavera. Sia-mo al Mattino dell’anno e come ci accade ogni mattino presto: sbadigliamo! Un po’ di sonnolenza è naturale, dopo tutto Apri-le, dolce dormire.

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L’ERBA MAGICAIl FRASSINO è sempre stato considerato un albero con proprietà magiche. Presso gli antichi germani rappresentava l’Albe-ro Cosmico. Nasce da tre radici che pro-vengono da tre mondi diversi che sono: la dimora inferiore degli Dei, il mondo dei morti, il mondo dei giganti di ghiac-cio. I tre mondi si uniscono nel tronco, che attraversa verticalmente il piano tra cielo e terra in cui vivono gli uomini. Più in alto ci sono i rami, che si estendono fino alla celeste dimora degli Dei. Que-sto albero molto particolare veniva chia-mato Yggdrasil: questo termine significa “destriero di Ygg” cioè di Odino, il Dio supremo. Per quanto egli sia un Dio, ha conquistato il suo potere e la sua saggezza attraverso una serie di prove: nell’ultima,

molto pericolosa, Odino è stato costretto ad uccidersi con una lancia e ad impic-carsi al frassino Yggdrasil; dopo nove notti è tornato in vita, acquisendo poteri stra-ordinari, fra cui la conoscenza della scrit-tura. In queste leggende, Odino, il Dio supremo, creò un uomo da un pezzo di legno di frassino. Le sue foglie poste sotto il cuscino portano sogni premonitori. Se desiderate che il vostro bebè diventi un buon cantante seppellite la prima unghia del bambino sotto un frassino.

In caso di malattie, febbri o infezioni, mettete poche foglie in una ciotola d’ac-qua vicino al letto del malato, per tutta la notte. Al mattino togliete tutto e cambia-te l’acqua e alla sera ripetete il rito met-tendo nuove foglie.

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Il nome di questa pietra deriva dalla sua somiglianza con il frutto della pianta del corniolo. Nell’antichità era

spesso usata dai guerrieri perchè infonde-va loro il coraggio di andare in battaglia e la sicurezza di vincerla. Presso i popoli dell’antico Egitto veniva considerata una delle pietre simbolo di vita e per tale moti-vo erano adoperate in particolari pratiche

religiose che avevo lo scopo di accompa-gnare i defunti nell’aldilà, una delle più conosciute è sicuramente quella contenu-ta nel pettorale del faraone Tutankamon. Sempre gli egizi usavano questa pietra per la realizzazione di statuine votive rappre-sentanti l’ariete di Amon e il falco di Ho-rus, simbolo del sole. Essi ritenevano che la pietra fosse sacra ad Iside, la dea che

CRISTALLOTERAPIAdal cuore della Terra l’energia che viene dal Cielo

LA CORNIOLA

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ricompose il corpo di Osiride riportando-lo in vita, da qui prese il nome di “Sangue di Iside”, quindi il suo potere è sempre stato ritenuto come l’energia del sangue, ovvero come quella pietra che dà coraggio ed elimina ogni paura, anche quella della morte. Per l’elevata percentuale di ferro che contiene ed il suo colore rosso fuoco, la corniola è associata al segno dell’Arie-te. Nel Buddhismo è uno dei sette tesori, simboleggia la saggezza.

CARATTERISTICHELa corniola, dal colore arancio rossastro o rosso carminio, ancor oggi viene chia-mata corniola maschio se cupa e cornio-la femmina se dorata. Le sue minuscole punteggiature color ruggine sono date dall’ossido di ferro. La corniola naturale presenta in controluce sfumature di colo-re con bande accennate. Se si sottopone

il minerale ad un leggero riscaldamento, il suo colore diventa più intenso.

La corniola, pietra dalle energie protet-tive, è stata usata per portare pace e ar-monia, sedando disturbi quali ansia e depressione. E’ la pietra consigliata alle persone timide e facili prede della paura, poiché infonde loro coraggio. Viene usa-ta negli incanti per portare a buon fine i progetti intrapresi. Si ricorre ad essa an-che per migliorare l’eloquenza oratoria e il tono di voce, grazie alle sue proprietà di infondere sicurezza e combattere la cosid-detta “paura da palcoscenico”. È stata usata fin dall’antichità come amuleto protet-tivo, soprattutto dagli incantesimi, ed è per questo che veniva portata sempre con sé e potenziata con incisioni di simboli. Veniva usata anche come amuleto per la salute, poiché si pensava che prevenisse

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malattie mentali ed epidermiche, emorra-gia del naso, così come si pensava avesse il potere di far coagulare il sangue.

Livello fisicoApporta energia, purifica e stimola la cir-colazione sanguigna. Favorisce l’attività del fegato, della cistifellea, del pancreas. Promuove la digestione. Calma l’asma. Combatte la sterilità e l’impotenza ma-schile. Da’ sollievo alle gambe gonfie e previene le vene varicose. E’ da utilizza-re con un massaggio lento dalle caviglie all’inguine ogni giorno, per pochi minuti e ci si accorge subito delle sue proprietà

energetiche. Un elisir a stomaco vuoto, una volta al giorno, serve per equilibrare la pressione.

Livello spiritualeE’ un equilibrante nelle patologie delle fobie e fissazioni. Rinforza il debole dan-dogli coraggio. Incentiva la forza di vo-lontà. Dà energia all’indolente. Aiuta chi non ha perseveranza donando costanza e forza di volontà. Protegge l’uomo dalla stanchezza, donandogli potenza e virili-tà. E’ da tenere a contatto di pelle sem-pre purificata. Per caricarla è sufficiente esporla per qualche ora ai raggi del sole.

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IL MAGOfra gli “arcani maggiori” dei tarocchi emerge la

figura del “bagatto” che ha numero 1

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Il Mago o Bagatto, la prima figura dei tarocchi contrassegnata dal numero romano I, nasconde una miriade di

significati emblematici. Per studiare in ma-niera completa il significato del simbolismo contenuto nella figura del “Mago” bisogna descrivere e interpretare le forme e i colori contenuti nel mazzo dei tarocchi classici. Egli appare come un giovane di bell’aspet-to, giocherellone e gioioso, dimostra di ave-re una conoscenza spirituale, innata. Ha i capelli di colore biondo, indossa un abito di un colore rosso sgargiante con sotto una camicia di un bel colore verde, sulla testa porta un cappello di colore rosso, simbolo della passione, a forma di 8 in orizzonta-le, che rappresenta l’universo infinito e le scienze matematiche. Il Mago sta in piedi dietro ad un tavolo di legno a quattro gambe di cui una è sempre nascosta. Gli alchimisti hanno sempre insi-stito sul significato esoterico del tavolo del “Mago” che sta ad indicare, secondo le dot-trine ermetiche, le tre colonne che sosten-gono il mondo generatore della materia, che corrispondono ai tre principi dell’alchi-mia: mercurio, zolfo, sale.Inoltre, il piano intermedio contenente gli strumenti necessari per concretizzarne il di-segno, raffigura il mediatore che sta tra gli abissi infernali e le altezze celesti. Per spiega-re e dimostrare le sue capacità divinatorie, il personaggio del “Mago” si serve dei diversi oggetti che sono collocati sul tavolo che ha davanti, cioè dei veri arnesi che si riferisco-no ai quattro semi degli “arcani minori” e ai quattro elementi.I semi delle carte rappresentano le 4 virtù che il mago deve conoscere ed interiorizzare per iniziare il suo cammino verso la cono-scenza. Le coppe rappresentano il sapere, le spade l’osare, i bastoni il volere, i denari il

tacere. Sul tavolo vi sono poggiati 3 ogget-ti: una coppa, una moneta, una spada. Il messaggio, quello che sta dietro ogni altra apparenza, è che il mago con gli strumenti che ha a disposizione sul tavolo può creare o distruggere tutto, dipende dal suo modo di interpretare le cose. Volendo fare più chiarezza sul significato della carta, si può dire che il Bagatto rappresenta l’uomo ca-pace di cambiare il proprio destino, ovvero colui che può raggiungere la saggezza ricor-rendo alle proprie forze, senza un maestro; esso ha in mano gli strumenti per comin-ciare il cammino iniziatico, strumenti che gli permetteranno di avere il controllo sui quattro elementi. Il mago è un iniziato alla vita e mostra la verità attraverso lo specchio chiaro dell’illusione.

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La moneta d’oro simboleggia l’elemento ter-ra, simbolo emblematico della ricchezza del creato, da dove si possono attingere tutte le leggi che governano il mondo, la terra con-tiene anche i semi della vita e del divenire. La spada simboleggia l’elemento aria, em-blema chiaro della figura dell’Arcangelo Michele, simbolo della giustizia divina. La coppa d’argento simboleggia l’elemento acqua, una chiara allusione al Santo Graal. La bacchetta, infine, simboleggia l’elemen-to fuoco. La mano sinistra è alzata e con essa il mago regge la bacchetta, da un lato rossa e dall’altro blu, un positivo e un negativo, con la quale capta le forze della natura per ritrasmetterle alla terra, il “solve et coagula” dell’alchimista. La bacchetta è molto simile ad una verga, ad un bastone, che qui il mago impugna (mentre il matto lo tiene sulla spalla), sim-bolo di potenza che mette in correlazione cielo e terra; essa ha le due polarità opposte, il maschile e il femminile, quindi è nella condizione di entrare in relazione con qual-siasi elemento della natura ed evolversi.Il tulipano che si intravede a terra, proprio ai piedi del Mago, sta a rappresentare che la via iniziatica è appena cominciata. Mentre il Matto, arcano numero 0, è considerato come il viandante che cammina senza avere una meta, che fugge dal dialogo, che non prende né precauzioni né responsabilità e che si fida di chiunque incontri durante il suo infinito viaggio alla ricerca della libertà, il Mago, arcano numero 1, ha, al contrario, una direzione precisa, è il prototipo della premeditazione ed è razionale. Non è quin-di possibile coglierlo impreparato, visto che lui conosce con anticipo gli eventi che gli accadranno, così come conosce gli aspetti di chiunque incontra lungo il suo cammino.

Come prima carta del mazzo sta ad indica-re l’inizio di un nuovo ciclo. L’iniziato che girava per il mondo senza una meta, raffi-gurato nella carta del Matto, ora si trova nel cortile del Tempio, raffigurato nella carta del Bagatto; egli si esercita, studia le forze della natura, sperimenta la sua volontà e solo quando sarà pronto salirà i gradini per giungere alla Porta, raffigurata nella carta successiva della Sacerdotessa. Il tavolo diventa un altare, la coppa un cali-ce, la moneta un piatto, la spada una croce, la bacchetta una verga, il Mago ormai co-sciente della sua missione pronuncia, sugli elementi della natura, la potenza del Vange-lo di San Giovanni, il preconio del Logos creatore, et Verbum caro factum est. Come aquila nel cielo, egli ammira il sole senza restarne accecato, contempla il Mistero sve-lato senza profanarlo.

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Maialino marinato confunghi porcini e radicchio,all’aceto balsamico epecorino stagionato

Fettuccine aifunghi porcini

Filetto alla grigliacon crema al gorgonzolasu rostì di patate

La Cucina è aperta tutti i giorni:a pranzo dalle 12.30 alle 15.30a cena dalle 19.30 alle 23.30

MERCOLEDI CHIUSOGradita la prenotazione

Via san Nicola, 9 - 95015 Linguaglossa CTTel 095.647113 Fax 095.7611429 Cell. 3271620734

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... Alle pendici dell’Etna, in prossimità della ridente Piazza dei Vespri Siciliani

(comunemente nota come Villa Giardino) nasce...

LA PENTOLACCIATRATTORIA

Cucina tipica sicilianaDegustazione prodotti locali

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VENITE A SCOPRIRE COSA BOLLE IN PENTOLA

Chef Gino Bonaventura

La trattoria elegante ed accogliente vi farà sentire subito a casa vostra, mentre la lunga esperienza e passione per la buona cucina dello Chef Gino, vi farà gustare nei piatti da lui preparati, un perfetto connubio di qualità e gustosità, garantiti dall’assoluta freschezza dei prodotti stagionali e dalla maestria nel ricercare gli Antichi Sapori.

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In quasi tutte le cucine l’aglio è il prin-cipale protagonista, viene usato in molteplici modi a seconda degli usi e

costumi dei territori. In Italia se ne pro-ducono tanti e fra i più noti e pregiati spiccano l’aglio rosso di Nubia, quello di Voghera e di Ponticelli, quello di Ves-salico, quello bianco di Polesine, quello rosso di Sulmona e, infine, l’aglio Orsino che nasce spontaneamente nei boschi, nei prati e nei luoghi umidi, specie ai bor-

di di fiumi e laghi; di quest’ultima varietà si utilizzano sopratutto le foglie che sono molto simili all’erbetta cipollina. Alcune persone non sopportano l’aglio per il suo odore molto forte e persistente, ma con dei particolari accorgimenti si può piace-volmente renderlo più delicato e morbi-do al palato; di solito si sbuccia ma, se lo si desidera più delicato, si può cuocerlo con tutta la pelle per poi rimuoverla a fine cottura.

COSA BOLLE IN PENTOLA?LA NATURA A TAVOLA

a cura di Gino Bonaventura

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RICETTA DEL MESE

L’AGLIO(Allium sativum)

CREMA D’AGLIO

1 tuorlo d’uovo2 spicchi d’aglio3 cucchiai di olio extravergine di olivaUn pizzico di sale.

Pestare l’aglio in un piccolo mortaio fino ad ottenere un composto omogeneo, incorporare il tuorlo d’uovo, sale q.b. e l’olio, fino a raggiungere una densità cre-mosa. Servire su patate lesse o verdure cotte, accompagnati da crostoni di pane.

BAVETTE ALL’UOVO CON PESTO DI AGLIO ORSINO

per 4 persone 400gr. di bavette100gr. di foglie d’aglio orsino fresche (ac-

curatamente lavate)100gr. di mandorle300cl di olio extravergine di oliva1 cucchiaino di peperoncino2 cucchiai di pecorino stagionato dei Nebrodi

Pestate tutto con il mortaio, oppure vi aiutate con il mixer, ottenuto questa cre-ma si unisce insieme alle bavette prece-dentemente bollite, appena al dente,in acqua salata. Servire su un piatto di por-tata ,decorare con dei pomodori confit e una spolverata di mandorle tostate.

ELISIR ALL’AGLIO

Per tutti gli amanti dell’aglio vorrei sugge-rire un piccolo elisir tramandato nei tem-pi, secondo antiche usanze per l’eterna giovinezza.

1 lt di succo di limone350 gr. di aglio tritato sbucciato.

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Mettere tutto in un barattolo di vetro, chiudere e conservare in frigo; agitare pri-ma dell’uso e prenderne un cucchiaino da tè sciolto in mezzo bicchiere di acqua calda, la sera prima di coricarsi.

Consigli utiliSe si vuole invece eliminare l’odore forte dopo averlo mangiato, è sufficiente masti-care qualche foglia di prezzemolo, foglie di menta o di cerfoglio, o tenere in bocca qualche chicco di caffé o, meglio ancora, dei semi di anice.

Queste e tante altre ricette si possono de-gustare presso la trattoria “LA PENTO-LACCIA”, accuratamente preparate dallo chef Gino Bonaventura, che offre la sua esperienza e la sua passione per la buo-na cucina in “A SCUOLA DA GINO, Corso sull’utilizzo delle nostre erbe spontanee nell’alimentazione popolare”.

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Come promesso, la redazione de “Il Quinto Arcano”, mese per mese, risponderà alle domande più si-

gnificative poste dai lettori. Potrete far pervenire le vostre mail all’in-dirizzo [email protected] . I quesiti che, per esigenze di spazio, non potranno essere ospitati in questa rubrica, troveran-no riscontro a mezzo posta elettronica.

Mi chiamo Daniela e, innanzitutto, deside-ro complimentarmi per il fantastico giornale. Vorrei chiedervi qualcosa di più preciso in merito ai messaggeri divini, una rubrica che ho apprezzato assai. In particolare desidero capire come s’individua l’arcangelo del perio-do al quale rivolgersi. E poi, potete spiegarmi qual è il rituale da seguire nel rivolgermi a lui? C’è un momento particolare, una posizione da assumere, altri accorgimenti da adottare? Che genere di richieste posso fare? Grazie.

D. D. Grazie per i complimenti. Cara lettrice proprio in questo numero, nella rubrica dei Messaggeri divini, troverai la risposta per individuare l’arcangelo del periodo. Nella prima parte dell’anno governa Me-tatron, dal 21 Marzo al 29 Aprile. Come detto nell’edizione precedente, il momento di contatto può essere l’alba con l’invocazione all’arcangelo o il tra-monto con la preghiera alla gerarchia. La posizione da assumere è verso Est al mattino e verso Ovest la sera. Per quanto riguarda la richiesta, quella è prettamente personale.

Salve a tutti voi, mi chiamo Rosalinda e vi scrivo per chiedervi che tipo di influenza pos-sono avere gli astri nella vita di tutti i giorni. Non mi riferisco agli oroscopi, che tra l’altro neanche leggo. Ma a qualcosa di più profondo. Mi spiego meglio. Sono consapevole del fatto che le stelle e la luna specialmente, influisca-no energeticamente sul nostro pianeta. Che cambia se faccio una cosa in un giorno ener-geticamente propizio o in uno che lo è meno? Cioè, come influisce e su cosa influisce l’ener-gia lunare e stellare?

R.S.

Cara lettrice, è chiaro che il risultato delle nostre azioni dipende dall’applicazione del-la nostra volontà nel farle. Gli insegnamen-ti antichi parlano di un ritmo costante, di una forza vibrazionale dove tutto è immer-so. Sta a noi prenderne coscienza e usarne al meglio gli influssi. Un esempio: patate raccolte nel giusto momento si conservano per mesi. Raccolte solo un paio di giorni prima o dopo marciscono in breve tempo.

Buongiorno e grazie per questa bella rivista! Volevo dirvi che ho fatto il rito del 01 mar-zo, quello con le foglie d’alloro. Nella notte ho sognato il mio fidanzato, ma eravamo al su-permercato. Che vuol dire? Grazie a voi tutti.

A.S.

Il supermercato o la bottega del droghie-re indica benessere e ricchezza. In questo caso denota una relazione sentimentale positiva, ma anche un rapporto lavorati-vo fruttuoso insieme.

L’ESPERTO RISPONDEI QUESITI DEI LETTORI

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Direttore responsabile: Fabio Cantarella

A cura di: Claudio Scibilia, Lorenzo La Spada, Gino Bonaventura

Progetto grafico - impaginazione: Maria Leonardi

Edizione: HO.U.SE. srl - via M. Camperio, 920123 Milano

Redazione: Via V. Giuffrida, 495128 CataniaTel. - Fax 095 7169165 - www.ilquintoarcano.it

Pubblicità a cura di:HO.U.SE.: via M. Camperio, 9 - 20123 MilanoVia V. Giuffrida, 4 - 95128 Catania - Tel. - Fax 095 7169165www.housecomunica.it [email protected]: Eurografica La Rocca - Riposto (CT) - Tel. 095 931661MENSILE - Anno I - n. 1 - Aprile 2010 - Iscr. Reg. Trib. di CT n. 1/2010

Involontari errori o inesattezze non comportano specifiche responsabilità.Ogni articolo esprime il pensiero di chi lo firma e pertanto ne impegna la responsabilità personale. Non si restituiscono testi e materiali illustrativi non espres-samente richiesti. Riproduzione, anche parziale, vietata senza autorizzazione scritta dell’editore.

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