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Il razzismo è ancora tra di noi? La verità di una tragedia Teorie e tecniche dei nuovi media A.S. 2011/2012 Martina Micera Matr. 758466

Il razzismo è ancora tra noi?

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Page 1: Il razzismo è ancora tra noi?

Il razzismo è ancora tra di noi?

La verità di una tragediaTeorie e tecniche dei nuovi media

A.S. 2011/2012

Martina MiceraMatr. 758466

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Il fatto è avvenuto il 13 Dicembre 2011 a Firenze, precisamente in Piazza Dalmazia e

successivamente in Piazza San Lorenzo.

Gianluca Casseri, un uomo di 50 anni, militante di estrema destra, ha sparato a due

ambulanti senegalesi, uccidendoli; altri tre sono rimasti feriti gravemente.

Dopo l’accerchiamento della polizia, Casseri si è suicidato.

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Osservando il grafico di Google Insight, al termine di ricerca “senegalesi” compare un

ulteriore fatto negativo nei confronti di quest’ultimi.Il 13 Aprile 2011 un gruppo di slavi ha condotto un raid

punitivo nei confronti di ungruppo senegalese.

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Le notizie che seguiranno saranno suddivise in diversi paragrafi per sottolineare alcuni aspetti che possono essere diversi o simili tra gli articoli.

Precisamente saranno:• Il fatto• Le vittime e i feriti• Notizie relative a Gianluca Casseri• Reazione dei senegalesi• Reazione degli italiani

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Entrambi i quotidiani presentano la notizia in prima pagina, utilizzando la medesima foto delle vittime (una differenza la si può riscontrare con l’immagine del Corriere della sera, dove in alto a destra vi è anche la foto del killer). Anche la parola “neofascista” usata da ambedue per descrivere l’assassino.

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La notizia è presentata anche per il Giornale in prima pagina, ma differentemente dal Corriere della sera e dalla Repubblica, è di piccole dimensioni ed è accompagnata dalla foto del killer e non delle vittime.

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Agguato razzista nei mercati di FirenzeUn killer spara a 2 senegalesi e si uccideHa aperto il fuoco al mercato di piazza Dalmazia. Poi nel pomeriggio ha sparato al mercato di San Lorenzoe si è ucciso. Si tratta di un militante di estrema destra

FIRENZE - Una vera e propria caccia al senegalese, cominciata in mattinata al mercato di piazza Dalmazia (alla periferia nord di Firenze) e terminata nel pomeriggio al mercato di San Lorenzo in pieno centro cittadino. E Firenze piomba nel terrore: in mattinata un uomo di 50 anni, Gianluca Casseri, militante di estrema destra, ha aperto il fuoco al mercato di piazza Dalmazia, su un gruppo di ambulanti senegalesi: due morti e un ferito gravissimo. Poi è andato al mercato di San Lorenzo, nel centro della città, ha ferito due ambulanti, e quando si è accorto di essere accerchiato dalla polizia, si è ucciso sparandosi con una 357 Magnum nel garage del parcheggio.

IL FOLLE RAID IN PIAZZA DALMAZIA - Cosa abbia armato la mano di Casseri non è chiaro: forse odio razziale, forse - ma non c'è alcuna conferma da parte degli investigatori - una lite avuta con un connazionale delle sue vittime. Aveva un porto d'armi, ma non è ancora chiaro se la pistola usata sia quella per il quale l'aveva ottenuto. Il raid di Casseri è cominciato poco dopo mezzogiorno, quando l'uomo, residente a Cireglio (Pistoia) ma che avrebbe una casa anche a Firenze, ha raggiunto a bordo della sua Golf, piazza Dalmazia. L'ha parcheggiata in prossimità di un semaforo, vicinissimo ad un'edicola. Quindi si è diretto nella parte del piccolo mercato dove di solito i venditori di colore offrono la loro merce, ha impugnato la pistola, una 357 Magnum a tamburo, e ha sparato. A terra sono rimasti tre senegalesi: due morti e un ferito grave. Nessuno, tra la folla, aveva fatto caso al killer. Tutti hanno sentito gli spari, qualcuno ha inizialmente pensato fossero mortaretti. Ma appena capito cosa era accaduto è stato il fuggi-fuggi nel terrore. Casseri con la pistola in mano è tornato verso i suoi passi, verso l'auto. L'edicolante della piazza ha tentato di fermarlo, ma per tutta risposta il killer gli ha mostrato l’arma, convincendolo a desistere.

E QUELLO IN SAN LORENZO - Salito in auto è fuggito via. Verso un'altra strage. È poco dopo le 14.30, quando gli investigatori sono sulle sue tracce perchè qualcuno in piazza Dalmazia avrebbe scattato una foto di lui e dell'auto, che il killer si fa di nuovo vivo. Ha raggiunto il centro storico della città e ha lasciato l'auto nel parcheggio sotterraneo del mercato di San Lorenzo, dove una volta venivano ricoverati i banchi del mercato. Quindi è andato ancora «a caccia» di senegalesi. Uno lo ha trovato sul lato della vecchia piazza del mercato, dove ci sono locali, bar e ristoranti: ha sparato e lo ha lasciato a terra colpito da quattro proiettili. Il tempo di ricaricare l'arma e la seconda preda l'ha trovata sul lato opposto della grande struttura coperta che ospita il mercato, vicino all'angolo di una delle stradine che portano verso la zona della stazione di Santa Maria Novella. Poi, ancora una volta, è tornato alla sua auto. Polizia e Carabinieri hanno intanto assediato la zona, con pattuglie, auto moto, e un elicottero. È stato mentre gli agenti si stavano dando da fare per evacuare la zona che hanno visto Casseri a bordo della vettura, nel sotterraneo. Stavano per invitarlo ad allontanarsi, sembra, quando lui, visti gli agenti, ha estratto ancora l'arma. Uno degli agenti ha reagito sparando due colpi contro la vettura, raggiungendo la carrozzeria sul lato opposto al quale si trovava il killer, seduto al posto del passeggero. In un attimo Casseri si è puntato la pistola alla gola e ha fatto fuoco. Il proiettile della 357 Magnum è uscito dalla testa e ogni tentativo di rianimarlo è stato inutile.

LE VITTIME - Due le vittime del killer razzista.Si chiamavano Samb Modou, 40 anni, e Diop Mor, 54 anni, i due senegalesi uccisi da Gianluca Casseri in piazza Dalmazia con una pistola Smith & Wesson 357 Magnum. Il primo abitava a Sesto Fiorentino in via Puccini e risulta clandestino secondo gli accertamenti dei carabinieri. L'altro aveva un regolare permesso di soggiorno e abitava in via Primo Settembre.

I FERITI - Con loro in piazza Dalmazia è stato colpito un altro senegalese, Moustapha Dieng, 34 anni, ricoverato in prognosi riservata a Careggi. Gli altri due connazionali che Casseri ha ferito gravemente nel quartiere di San Lorenzo sono Sougou Mor 32 anni, e Mbenghe Cheike, 42 anni. Mor per sfuggire all'esecuzione si è difeso dal suo killer opponendo le sole braccia a quattro colpi di pistola 357 Magnum sparati a distanza ravvicinata: tre li ha parati così, con i proiettili che gli hanno spezzato le ossa; uno lo ha raggiunto al torace. Ora è gravissimo in ospedale: oltre alla ferita al torace i medici parlano di polifratture. Sougou Mor è stato ricoverato prima all'ospedale di Santa Maria Nuova, poi è stato trasferito a quello di Careggi dove potrebbe essere sottoposto nella notte a un intervento di chirurgia toracica. Potrebbe invece rimanere paralizzato Moustapha Dieng, 34 anni, il senegalese superstite, gravemente ferito, nel primo agguato. Secondo quanto si apprende da ambienti sanitari, Dieng ha ricevuto due colpi di pistola. Un proiettile lo ha preso di striscio, mentre un altro gli ha trapassato il torace, entrando dall'alto e raggiungendo due vertebre dorsali. Anche per lui la prognosi è riservata.

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IL CORTEO DEI SENEGALESI - Rabbia, paura, angoscia e incredulità. Tante le emozioni che hanno attraversato il corteo dei senegalesi, circa 300 persone, partito da piazza Dalmazia e che si è snodato per le vie del centro. Il corteo è stato raggiunto durante il percorso dalla notizia del nuovo ferimento di altri due senegalesi al mercato di San Lorenzo e gli animi si sono ulteriormente surriscaldati. Quando i partecipanti al corteo hanno poi saputo che il killer si era sparato ed è morto, hanno chiesto di vederne il corpo per essere certi della notizia che veniva loro data. Nei pressi della stazione di Santa Maria Novella il corteo ha gettato a terra qualche motorino, cartelli stradali e cestini dei rifiuti. I senegalesi si sono riuniti poi in piazza Duomo, raggiunti anche dal presidente della Regione, Enrico Rossi. La comunità senegalese poi, si è riunita in preghiera. Il sindaco Matteo Renzi ha incontrato la comunità e ha proclamato il lutto cittadino.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA - E' intervenuto anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha espresso «profondo turbamento e dolore». «Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - si legge nella nota del Quirinale - ha appreso con profondo turbamento e dolore le drammatiche notizie sull'episodio di violenza consumatosi oggi a Firenze con il barbaro assassinio di due lavoratori stranieri. Il Capo dello Stato si è fatto interprete del diffuso sentimento di ripudio di ogni predicazione e manifestazione di violenza razzista e xenofoba esprimendo, per il tramite del sindaco di Firenze Matteo Renzi, il sentito cordoglio alle famiglie delle vittime di questa cieca esplosione di odio. È sempre più urgente l'impegno di tutte le Autorità politiche e della società civile per contrastare sul nascere ogni forma di intolleranza e riaffermare la tradizione di apertura e di solidarietà del nostro paese».

IL PORTAVOCE DELLA COMUNITA' SENEGALESE - «Vogliamo la verità: perchè quella persona così pericolosa, che era nei siti, era in giro?». Lo ha detto il portavoce della comunità senegalese di Firenze, Pape Diaw, a conclusione dell'assemblea improvvisata in piazza del Duomo, davanti al Battistero e a due passi dall' Arcivescovado. «Non voglio incolpare nessuno - ha aggiunto - ma a me risulta che fosse di estrema destra e che fosse stato segnalato». Anche Pape Diaw ha invitato i suoi connazionali, ma non solo, a partecipare alla manifestazione di sabato prossimo spiegando: «Noi senegalesi siamo gente molto mite ma quando si tratta di scendere in piazza noi non scherziamo. Quello che abbiamo fatto nel 1990, lo sciopero della fame organizzato dai senegalesi (all'epoca la protesta riguardò provvedimenti contro i venditori ambulanti, ndr) dimostra che non abbiamo paura di lottare. Vogliamo fare una grande manifestazione pacifica perchè la non violenza è importante. Dovremo fare sentire tutti assieme la nostra voce perchè quello che è accaduto a Firenze non deve più accadere».

L'IMAM - «Un attacco vile, frutto di 10 anni di una parte di politica fatta di odio, fascismo e razzismo». Lo ha detto l'imam di Firenze Izzedine Elzir, anche presidente dell'Ucoii, parlando in piazza del Duomo. L'imam è arrivato in piazza del Duomo per una preghiera e ha invitato tutti a pregare Allah perchè accetti le due vittime «come martiri perchè morti senza nessuna colpa se non di essere dei buoni cittadini», per i feriti e per i familiari di quanti sono stati colpiti oggi. Izzedine Elzir ha anche ricordato i fatti di Torino, definendoli a suo giudizio ancora più gravi di quelli di Firenze perchè «qui oggi ha agito un uomo solo, a mio parere uno squilibrato», mentre lì ha partecipato un centinaio di persone, una parte di una comunità. L'imam ha invitato tutti a partecipare alla manifestazione organizzata per sabato a Firenze, anche per «chiedere di non parlare più come è stato fatto fino a oggi: la libertà non è fare dibattiti fascisti o razzisti, questo è stato il seme diabolico piantato in questi ultimi 10 anni». L'imam ha infine detto alla comunità senegalese, definita «la più pacifica fra tutte» (dichiarazione accompagnata da un applauso), di dimostrare di essere «cittadini responsabili», e a tornare a casa, conclusa la preghiera.

L'HARD DISK SPARITO - Anche se il killer si è suicidato, la vicenda non è considerata chiusa dagli inquirenti che vogliono conoscere bene vita e contesto di riferimento di Casseri. I carabinieri indagano sui due omicidi e sui tre tentati omicidi mentre la squadra mobile indaga sulla fase finale della vicenda, culminata nel suicidio di Casseri dentro il garage di San Lorenzo. Ieri sono state effettuate perquisizioni nelle due case dell'uomo a Cireglio (Pistoia) e a Firenze, in via del Terzolle. Qui gli investigatori hanno sequestrato libri di esoterismo e miti celtici, ma è più importante quello che non hanno trovato: manca l'hard disk del computer. La magistratura vuole capire se sia stato lo stesso Casseri ad aver pianificato la sparizione oppure se qualcuno abbia eliminato l'unico «magazzino delle notizie» dell'uomo.

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L’articolo incomincia con una descrizione abbastanza dettagliata del fatto avvenuto il giorno prima della pubblicazione.Sono poche le notizie riguardanti la vita del killer: sono stati solamente riportati la residenza e il possesso di un porto d’armi, nonché di un hard disk di cui non si ha più traccia.Due paragrafi sono stati dedicati alle due vittime Samb Modou e Diop Mor e ai tre feriti (Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike). Per i primi è stato raccontato della loro vita, invece per i secondi della modalità con la quale sono stati feriti.La seconda parte dell’articolo mostra le diverse reazioni all’accaduto: i connazionali delle vittime si sono riuniti in un corteo insieme al loro Imam; il Presidente della Repubblica, Napolitano, e il sindaco di Firenze, Renzi, si sono uniti nel dolore del gruppo dei senegalesi.

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Firenze, spari contro i senegalesiestremista fa due morti e si uccideIl killer è Gianluca Casseri, 50enne con frequentazioni nella destra razzista. La follia probabilmente innescata da un

diverbio:prima i colpi contro gli ambulanti in piazza Dalmazia, poi la fuga e altri spari. Circondato dalla polizia, ha rivolto l'arma

controse stesso

FIRENZE - La prima volta che appare in piazza Dalmazia non è armato. Si avvicina a un gruppetto di cittadini senegalesi che hanno le loro mercanzie per terra tra i banchi del mercato di un quartiere affollato della città. Succede qualcosa, probabilmente un diverbio. Gianluca Casseri, 50 anni, è un tipo solitario e ombroso. Abita a Firenze da poco tempo, ha passato il resto della sua vita in un paesino in provincia di Pistoia, a Cireglio sull'appennino. Ha frequentazioni nell'estrema destra, fondatore di una rivista oltranzista, "La Soglia".

Alcuni testimoni vedono che si allontana dalla piazza. Ma non per molto. Quando torna è armato di una Smith & Wesson calibro 357 magnum. Arriva a bordo della sua Polo bianca, la lascia in doppia fila come uno che deve rimanere per poco tempo. Va verso il gruppetto dei tre senegalesi e fa fuoco: ne uccide due, il terzo è ferito. Lui scappa. La gente urla, qualcuno lo fotografa con un telefonino, qualcun altro, un edicolante, prova a sbarrargli la strada. Senza successo. Lui estrae la pistola e gliela punta contro dicendo:  "Secondo me non ti conviene...". Così scappa. Le vittime del killer si chiamavano Samb Modou, 40 anni,  Diop Mor, 54 anni, I feriti sono invece Sougou Mor (32 anni) colpito nel pomeriggio in piazza del Mercato centrale insieme al connazionale Mbenghe Cheike (42) e Moustapha Dieng (37). Potrebbe rimanere paralizzato: il proiettile ha raggiunto due vertebre dorsali.  Proprio Sougou Mor, per cercare di opporre un'estrema difesa ai colpi sparati da Casseri, ha usato le braccia per proteggersi dai quattro colpi di pistola 357 Magnum sparati a distanza ravvicinata: tre li ha parati così, con i proiettili che gli hanno spezzato le ossa; uno lo ha raggiunto al torace. Ora è gravissimo in ospedale: oltre alla ferita al torace i medici parlano di" polifratture".

Scattano i soccorsi e le ricerche. Viene diramato subito l'allarme, qualcuno ha annotato la targa del killer. Controlli in tutta l'area e nelle autostrade. Per due ore di lui non si sa più niente. Poi alle tre del pomeriggio riecheggiano di nuovo i colpi della sua pistola. Casseri ricompare, ha ricaricato l'arma, lascia la sua vettura nel parcheggio sotterraneo del mercato e poi torna al suo folle piano. Cerca altri senegalesi. Ne incontra uno davanti a una pizzeria, spara, lo ferisce, ma lui riesce a scappare fra i banchi del mercato. Nasce un furioso inseguimento, altri spari fra i turisti presi dal panico e i fiorentini. Un altro senegalese resta ferito. Casseri scappa, va verso la sua macchina, ma la polizia stavolta lo intercetta, lo insegue, lo circonda. Gli urlano di fermarsi, lui riprende la pistola e si spara un colpo in bocca. Secondo il comandante dei vigili urbani Casseri ha un'altra ferita da arma da fuoco, forse chi lo inseguiva ha sparato.

La sua folle giornata finisce così, nel sotterraneo di un parcheggio a due passi da piazza Duomo. Fuori i senegalesi protestano, gridano che gli italiani sono razzisti, non credono che Casseri sia morto. La polizia porta uno dei manifestanti della comunità di immigrati nel parcheggio, davanti alla Polo: "Ci credete adesso?". Più tardi la comunità si riunisce in piazza Duomo, davanti al battistero. L'imam Izzedin Elzir fa un appello alla calma e al senso di responsabilità. Ma aggiunge: "E’ il secondo episodio dopo il grave attacco di Torino contro i rom e tutto questo è il frutto di dieci anni di politiche di odio contro l’immigrazione".

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In serata ci sono state perquisizioni nelle due case di Cireglio (Pistoia) e di Firenze di Gianluca Casseri. Gliinvestigatori cercano di ricostruire il tipo di vita, gli ultimi giorni e le frequentazioni. L' abitazione di Firenze,

unpiccolo appartamento, si trova in piazza del Terzolle, a breve distanza dal mercatino di piazza Dalmazia

doveCasseri ha sparato a tre senegalesi. Anche se il killer si è suicidato, la vicenda non è considerata chiusa dagliinquirenti che vogliono conoscere bene vita e contesto di riferimento di Casseri. All'esame c'è anche unaregistrazione video acquisita dalle telecamere di sicurezza del posteggio sotterraneo. In serata la Digos haorganizzato un presidio di sorveglianza presso la sede di Casapound a Firenze. Previste inoltre le autopsie

sui trecadaveri, i due senegalesi e il killer suicida, mentre dagli esami balistici i carabinieri si attendono una

confermache la pistola usata nei due agguati sia sempre stata la stessa.

Giorgio Napolitano "si è fatto interprete del diffuso sentimento di ripudio di ogni predicazione e manifestazione

di violenza razzista e xenofoba". Napolitano, rende noto il Colle, ha appreso "con profondo turbamento e dolore le

drammatiche notizie sull'episodio di violenza consumatosi oggi a Firenze, esprimendo, per il tramite del Sindaco

di Firenze Matteo Renzi, il sentito cordoglio alle famiglie delle vittime di questa cieca esplosione di odio. Èsempre più urgente l'impegno di tutte le Autorità politiche e della società civile per contrastare sul nascere

ogniforma di intolleranza e riaffermare la tradizione di apertura e di solidarietà del nostro paese", conclude la

nota.

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L’articolo riporta i fatti in maniera dettagliata e ispirati dalle testimonianze dei cittadini presenti nei luoghi coinvolti. Infatti, sono poste tra le virgolette frasi dette in quel momento. A differenza del Corriere della Sera, La Repubblica si sofferma maggiormente nel dare informazioni relative al killer, dedicando meno spazio alle vittime.Rilevabile è anche la concentrazione,in poche righe, della reazione del gruppo dei senegalesi presente in Italia. In chiusura troviamo la solidarietà del nostro Presidente della Repubblica, Napolitano, e del Sindaco di Firenze, Renzi.

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Ore di paura a Firenze: italiano uccide 2 senegalesi e poi si toglie la vitaDue venditori ambulanti senegalesi sono rimasti uccisi in una sparatoria in piazza Dalmazia, alla

periferia nord di Firenze. Ferito un altro senegalese in piazza San Lorenzo. Il killer è italiano, si chiama Gianluca Casseri e ha 50 anni.

Firenze - Scene da far west a Firenze. Due persone sono rimaste uccise nel corso di una sparatoria avvenuta in piazza Dalmazia, alla periferia nord di Firenze.

I morti sono due giovani venditori ambulanti di origini senegalese. Secondo i primi racconti dei testimoni, sarebbe stata una specie di esecuzione, con due extracomunitari uccisi in strada e un terzo in gravissime condizioni a Careggi. Un uomo di circa 50 anni sarebbe arrivato con un’auto, sarebbe sceso e avrebbe sparato tre colpi di pistola contro i tre senegalesi presso il mercato della piazza.

Poi si sarebbe allontanato. Qualcuno avrebbe provato ad avvicinarsi per fermarlo, ma l’uomo avrebbe mostrato una pistola.

"Abbiamo sentito tre colpi di pistola, forse anche quattro. L’edicolante, Gabriele, ha cercato di bloccarlo, anche per disarmarlo, mentre scappava, ma lui ha mostrato la pistola, e gli ha detto qualcosa tipo: "Se non ti scansi, faccio fuori anche te". Allora l’ha dovuto lasciare andare, e quello è risalito sull’auto ed è scappato". Così la gente di piazza Dalmazia ha raccontato il tentativo del giornalaio di fermare l’uomo che ha ucciso due vù cumprà e ferito un terzo gravemente.

Secondo le prime testimonianze, l’uomo che ha sparato è stato descritto come di bassa statura, tarchiato, capelli chiari, forse brizzolati. Sul luogo della sparatoria è giunto il magistrato di turno, il sostituto procuratore Paolo Canessa. L’area del mercato dove sono stati colpiti i tre extracomunitari è stata isolata e sono in corso i rilievi di polizia giudiziaria. Secondo quanto riferito dai carabinieri, ci sono foto del killer che lo ritrarrebbero mentre compie l'omicidio. Le foto sono state scattate probabilmente con un telefonino.

Decine di senegalesi si sono prima radunati nel luogo del delitto, gridando "vergogna vergogna", poi hanno bloccato il traffico nei pressi della piazza e ora si stanno dirigendo in corteo verso il centro. Tra loro molti amici e parenti delle vittime, diversi venditori ambulanti colleghi dei due uccisi, e i familiari che erano poco prima giunti sul posto piangendo e urlando di disperazione.

Il killer ha poi ferito altri due senegalesi nel mercato di San Lorenzo. E quando sono intervenute le forze dell'ordine, l'uomo si è sparato ed è morto poco dopo. Si chiama Gianluca Casseri, ha 50 anni e sarebbe un militante di destra.

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Rispetto agli articoli degli altri due quotidiani, questo è stato scritto in maniera meno estesa.Il fatto non è stato descritto chiaramente, si è lasciato più spazio alla testimonianza di alcune persone.Le vittime aprono l’articolo, ma solo alla fine il giornalista sembra ricordarsi dei feriti. E’ stata inserita la reazione dei senegalesi, ma non quella della società italiana: del Presidente della Repubblica, Napolitano, e del Sindaco di Firenze, Renzi.Poche le notizie relative al killer.

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TG 1 (

http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-b6ed7e6b-ecf7-48c8-8b2b-10c06c280a8c.html?refresh_ce)

Il servizio trasmesso dal TG 1 dura 2 minuti e 39 secondi.

I due giornalisti che si occupano di realizzarlo si dedicano alla descrizione dei fatti, alla reazione del gruppo dei senegalesi, nonché alle varie opinioni delle persone. In questo senso privilegiano più l’aspetto umano, che di solito attira maggiormente il pubblico.

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TG la7 (http://tg.la7.it/cronaca/video-i488640)

Il servizio che è stato dedicato all’uccisione dei due senegalesi è di 1 minuto e 55 secondi.

Esso è stato completamente incentrato sul killer: cenni riguardanti la sua vita e la presunta premeditazione dell’agguato ai due senegalesi.

La morte e il ferimento dei senegalesi e le reazioni dei loro connazionali, o sono stati solo accennati o neanche menzionati.

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A seguito di questo fatto i blog si sono schierati in diverse posizioni: chi a favore di

Giuliano Casseri e quindi del razzismo, chi contro al killer e all’intolleranza razziale.

Uno dei blog ha favore è il tanto discusso Stormfront.org

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Il forum ‘Stormfront’ è un portale che ha una croce celtica come simbolo, il motto

‘l’orgoglio bianco in tutto il mondo’ e uno slogan che recita cosi’: ‘noi siamo una

comunità di nazionalisti bianchi. Ci sono migliaia di organizzazioni che promuovono

gli interessi, i valori e il patrimonio dei non-bianchi. Noi promuoviamo i nostri’.

I primi commenti compaiono appena dopo l’uccisione dei due senegalesi. Eccone alcuni:

• Un ‘eroe bianco’, che merita ‘rispetto e onore’ perche ha avuto il coraggio di ‘fare pulizia di questa immondizia negra’.

• ‘E’ terribile, Casseri e’ morto. Ci sono incidenti in centro, e’ la guerra etnica come aveva previsto Freda…onore eterno al camerata caduto’.

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• ‘come pochi ha avuto il coraggio di fare ciò che dovremmo fare tutti in massa; sono più propenso alla loro espulsione anziché al loro assassinio, ma la vedo piuttosto dura come soluzione’.

• ‘Casseri eroe bianco vittima di un complotto volto a nascondere la verità, e cioé che Firenze è ormai contesa tra bande di sporchi negri criminali. E’ ora che qualcuno faccia pulizia di questa immondizia negra!’

• ‘Io non credo che si sia tolto la vita: lo avranno ucciso i poliziotti’.

Non ci sono parole d’aggiungere…i commenti parlano da soli!

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Anche tra i social networks è dilagato questo fenomeno “pro Gianluca Casseri”,

creando diversi gruppi dedicati al loro “eroe bianco”.

In Facebook sono più di cento coloro che hanno aderito al gruppo "Onore a Gianluca

Casseri, Italiano Vero”.

Al momento il gruppo è stato cancellato.

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Per concludere, fonti sanitarie hanno detto che i tre senegalesi feriti sono stati operati e

sono fuori pericolo.

Inoltre, il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha domandato al

Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la cittadinanza italiana per questi

tre uomini e ha invitato il gruppo dei senegalesi a non abbandonare l’Italia.